Gastronomi e salumieri, tocca a Bonicelli. «Un piano per salvare i negozi di periferia»

Il passaggio di testimone tra Bonicelli (a sinistra) e Rocchi
Il passaggio di testimone tra Bonicelli (a sinistra) e Rocchi

Luca Bonicelli, titolare dell’omonima salumeria di Villa d’Ogna, è il nuovo presidente del Gruppo gastronomi e salumieri Ascom. Succede alla guida dell’associazione a Mauro Rocchi, che rimane come componente del Consiglio direttivo. Le votazioni si sono svolte ieri sera all’Ascom di Bergamo: accanto a Bonicelli, sono stati nominati vicepresidenti Pierantonio Chiari (Chiari Formaggi, Bergamo) e Gianluca Pellegrini (Pellegrini e Pezzotta, Berbenno), come consiglieri Nunzio Carrara (Carrara Fratelli, Bergamo), Alessandro Marchesi (Macelleria Marchesi, Seriate) e Mauro Rocchi (Bonate Sotto).

Bonicelli, 43 anni, è conosciuto nel commercio bergamasco per essere anche il presidente (uscente) del Gruppo Giovani Ascom, sodalizio che  si impegna per fare crescere gli imprenditori under 40 e in diverse iniziative di solidarietà rivolte in particolare ai bambini.

Nel corso della seduta elettiva del Cda, il neopresidente ha tracciato il programma per i prossimi anni e individuato come obiettivi prioritari la salvaguardia dei negozi di alimentari dei comuni più periferici e la formazione.

«I numeri parlano chiaro, il saldo dell’ultimo anno è critico – ha detto il neopresidente Bonicelli – le attività alimentari in dodici mesi sono scese da 934 a 911 e le chiusure sono state quasi tutte in provincia, in particolare nelle località più periferiche. Si tratta di capire quali sono le motivazioni, se il cambio generazionale, la troppa tassazione, la concorrenza o tutti questi fattori insieme». «La cosa certa – ha rimarcato – è che non si può più pensare di gestire il negozio come trent’anni fa. Le abitudini e gli stili di vita sono cambiati, la gente preferisce andare ai centri commerciali e non è possibile tornare indietro. Molte attività che hanno chiuso non si sono mai rinnovate. Invece, soprattutto i negozi che si trovano più lontani dal centro e nelle periferie devono farlo, devono diventare altro o comunque cambiare per trovare una loro nuova dimensione, più adatta a questi tempi».

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La prima iniziativa che il gruppo si propone di fare è un’analisi del comparto: capire meglio le criticità, l’età media dei salumieri-gastronomi e trovare le strategie «per difendere e promuovere gli alimentari, in particolare delle aree periferiche della provincia, che sono l’ultimo presidio del commercio di vicinato e un presidio sociale nei piccoli paesi».

«La soluzione a mio avviso è puntare sul multiservizio, ma per fare questo occorre fare formazione – ha continuato Bonicelli -. Si può decidere di puntare sulle selezioni gourmet, sul biologico, sui servizi di gastronomia del piatto pronto, sulla spesa a domicilio: sono tutte possibilità, la certezza è che per il negozio di alimentari così come lo abbiamo conosciuto negli anni non c’è grande futuro».

La crisi dei negozi alimentari in provincia si è manifestata nell’ultimo anno: dopo una fase di crescita (dal 2012 al 2015 sono aumentati da 872 a 934), nell’ultimo anno il saldo parla di -23 negozi alimentari in provincia. Si è stabilizzata invece la situazione in città dove le attività sono passate da 82 nel 2012 a 110 nel 2015, a 111 nel 2016.




Errico (FIVA): “Sulla Bolkestein compromesso accettabile. No a chi fa allarmismo”

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Giacomo Errico

Oggi a Milano assemblea di FIVA Confcommercio, l’organizzazione che associa il maggior numero di ambulanti del Paese. Presenti, assieme al presidente Giacomo Errico, l’assessore regionale Mauro Parolini, il consigliere regionale Alessandro Colucci; il senatore Francesco Colucci e molti altri rappresentanti delle istituzioni. Oltre ai temi ordinari dell’associazione, si è discusso molto della norma Bolkestein, approvata dalla Commissione europea nel 2006, recepita nel 2010, che continua a preoccupare gli ambulanti. Tra i punti più contestati l’obbligo di rimessa al bando per alcune concessioni pubbliche. Ma il decreto Milleproroghe, per il commercio su strada ha rinviato la scadenza per la gara al 31 dicembre 2018.

Giacomo Errico, presidente Fiva ha spiegato che quello odierno è “un appuntamento necessario a puntualizzare alcuni passaggi: vogliamo spiegare ai nostri dirigenti provinciali di non ascoltare chi fa solo campagna elettorale senza badare al bene della categoria. Certo non siamo felicissimi dell’esito legislativo perché l’emendamento poteva essere più concreto, sappiamo però che è stato il frutto di un compromesso. Ma qualcuno utilizza questo emendamento per mettere in discussione i bandi. Cosa che non sarà più possibile”. Poi una ricognizione sulla situazione in Lombardia: “In regione il comune di Bergamo ha procrastinato di 60 giorni i bandi, come stanno facendo anche altre amministrazioni, anche perché si era diffusa la falsa notizia che i bandi erano slittati. Per evitare che qualche ambulante non riesca a partecipare al bando qualche comune ha scelto il rinvio”. A Milano siamo tranquilli: l’assessore al Commercio Tajani ha garantito che nel giro di una settimana usciranno i bandi”, conclude Errico.

Mauro Parolini, assessore regionale allo Sviluppo economico, presente all’assemblea FIVA, giovedì prossimo parteciperà, nell’ambito della conferenza Stato-Regioni all’incontro dedicato al Commercio e dell’applicazione della Bolkestein. “Lo Stato ha fatto una norma di proroga di cui non si sentiva la necessità – spiega -. L’applicazione di tale norma compete però allo Stato, noi proporremo di far salvo ciò che è già stato fatto e di non mettere in discussione gli obiettivi raggiunti con l’intesa unificata del 2012. Una deroga chiara all’applicazione della Bolkestein, che permetta in sede di prima applicazione di avere un riconoscimento della professionalità acquisita di chi già occupa i posteggi nei mercati. Credo che garantisca un’adeguata continuità di un’attività che coinvolge centinaia di migliaia di operatori e di lavoratori, che non possono essere vittima di un’applicazione astratta di una norma che invece deve tener conto della situazione esistente. Noi difendiamo il lavoro delle imprese che sono presenti nei mercati e crediamo che questa norma permetta la continuità. Chi punta a scardinare questo accordo, che è già in campo da 5 anni e che ha raccolto le leggi di 20 regioni, non fa l’interesse delle imprese. Noi – ha concluso Parolini – difendiamo l’interesse di una categoria diffusa, importante che è in grado di rispondere anche alle necessità del mercato moderno e che ha bisogno di certezze”.




Una vita al servizio degli altri, premiati 14 Maestri del commercio

maestri del commercio foto di gruppoSono 14 gli imprenditori bergamaschi che domenica 5 marzo ricevono la benemerenza di Maestri del Commercio, il premio alla carriera assegnato da 50&Più, l’associazione per la rappresentanza e la tutela degli over 50 dei settori commercio, turismo e servizi di Confcommercio Imprese per l’Italia. Il riconoscimento è riservato a coloro che hanno svolto attività commerciale, turistica o dei servizi per almeno 25 anni ed è suddiviso in tre categorie: Aquila d’Argento, per chi può vantare dai 25 ai 39 anni di attività; Aquila d’Oro, dai 40 ai 49 anni, e Aquila di Diamante, per i 50 anni di anzianità lavorativa e oltre.

maestri del Commercio_2Ai premiati va il prestigioso istintivo con l’Aquila, simbolo della Confcommercio che trae origine dall’Arte dei Mercatanti o di Calimala, corporazione della Firenze del XII secolo. La cerimonia si è svolta nella sede di Ascom Bergamo Confcommercio (sala conferenze) alla presenza di Renato Borghi, presidente 50&Più e vicepresidente di Confcommercio Imprese per L’Italia, di Paolo Malvestiti, presidente dell’Ascom, di Giuseppe Capurro, presidente 50&Più Bergamo, di Oscar Fusini, direttore dell’Ascom e di Sergio Gandi, vicesindaco di Bergamo.

 I PREMIATI

Aquila di Diamante – 50 anni e più

Alessandro Donadoni, 84 anni, di Orio al Serio, commerciante dal 1948 e titolare dell’attività Donadoni Alessandro Bilance di Bergamo dal 1964. In attività da 55 anni.

Ivar Foglieni, 72 anni, di Pedrengo, nella ristorazione dal 1962 e titolare dal 1970 del ristorante Giopì e Margì di Bergamo. In attività da 54 anni.

Fermo Pesenti, 75 anni, di Seriate, titolare di un negozio Pesenti Arredamenti di Seriate dal 1965. In attività da 52 anni.

Carlo Rossetti, 84 anni, di Caravaggio, titolare della Salumeria Rossetti dal 1965 a Caravaggio. In attività da 52 anni.

Samuele Carrara, 88 anni, di Serina, albergatore e titolare dell’Hotel Ristorante Rosalpina dal 1965. In attività da 50 anni.

Pierantonio Chiari, 68 anni, di Ranica, commerciante dal 1966 e titolare del negozio Chiari Formaggi di Bergamo dal 1985. In attività da 50 anni.

Maria Luisa Cortinovis, 75 anni, di Serina, albergatrice dal 1965 insieme al marito all’Hotel Ristorante Rosalpina di Serina. In attività da 50 anni.

Maestri del Commercio
Da sinistra Giuseppe Capurro, Paolo Malvestiti, Renato Borghi e Oscar Fusini (foto Frau)

Aquila d’Oro – 40/49 anni

Luisa Rossi, 68 anni, di Nembro, nel commercio dal 1963 e dal 1974 ambulante nel settore dell’abbigliamento. In attività da 48 anni.

Gabriella Grismondi, 73 anni, di Bergamo, commerciante nel settore generi alimentari dal 1971 e dal ’78 socia dell’Orobica Pesca di Bergamo. In attività da 45 anni

Ernesto Crotti, 73 anni, di Torre Boldone, nel commercio dal 1958, ambulante dal 1976 al ’97 e dal 2009 fino al 2014. 44 anni di attività.

Maria Margosio, 83 anni, di Seriate, nel commercio dal 1953 e titolare di un negozio di frutta e versura a Seriate dal 1970 al 1996. In attività per 43 anni.

Giuseppe Ravasio, 60 anni, di Bonate Sotto, nel commercio dal 1973 e titolare di un negozio di generi alimentari dal 1981. In attività da 43 anni.

Aquila d’Argento – 25/39 anni

Franco Pulcini, 70 anni, di Pradalunga, commerciante dal 1960 e titolare di un negozio di generi alimentari dal 1975 al 1998. In attività per 38 anni.

Cesare Belotti, 61 anni, di Trescore Balneario, ambulante di frutta e verdura dal 1986. In attività da 30 anni.

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Bolkestein, dai Comuni arriva la proroga per la concessione dei posteggi su aree pubbliche

ambulantiopia.jpgI comuni prorogano la scadenza dei bandi per la concessione dei posteggi su aree pubbliche. Dopo l’approvazione del Decreto Milleproroghe, avvenuta a fine febbraio, che posticipava al 2018 la scadenza dei bando Bolkestein, Fiva Ascom Bergamo e Anva Confesercenti Bergamo hanno scritto ai Comuni bergamaschi per chiedere un adeguamento al decreto ministeriale e una proroga di 60 giorni per la presentazione delle domande, che altrimenti sarebbero scadute entro metà marzo. Per ora hanno risposto positivamente i comuni di Bergamo, Almè, Brembilla, Calusco d’Adda, Ghisalba, Cavernago, Mozzanica, Osio Sotto, San Pellegrino, Zogno, Treviglio, Lovere, Villa d’Almè, Torre Boldone. Altri Comuni comunicheranno l’eventuale proroga la prossima settimana. La decorrenza delle nuove concessioni è fissata, per tutti, al 1° gennaio 2019. Mentre mantengono la loro scadenza originaria le concessioni in scadenza nel 2019 e nel 2020, che saranno riassegnate secondo quanto disposto dall’Intesa del 5 luglio 2012.

«Siamo soddisfatti per aver ottenuto da parte di alcuni comuni la proroga richiesta – afferma Mauro Dolci, presidente di Fiva Ascom Bergamo Confcommercio-. A fine febbraio avevamo scritto ai sindaci per tutelare sia gli operatori che le amministrazioni stesse perchè sarebbero potute incappare in eventuali ricorsi da parte degli ambulanti. Abbiamo chiesto ai comuni di allungare di 60 giorni i termini dei bandi, dando la possibilità a tutti i portatori di interesse di presentare le domande con termini congrui, recuperando così i due mesi che si sono resi necessari per trasformare il decreto Milleproroghe in legge. In quel periodo, infatti, era legittimo diritto degli operatori non presentare domande. Ora i nostri uffici possiamo lavorare con più serenità e predisporre tutte le richieste pervenute».

«La proroga è positiva. In attesa che la Regione assuma una posizione formale, riteniamo che la decisione dei Comuni di concedere ulteriori 60 giorni per la presentazione delle domande sia un gesto di grande sensibilità nei confronti della categoria che è senz’altro apprezzabile, e che rimedia alla confusione generata a livello nazionale dal decreto Milleproroghe» afferma Giulio Zambelli, presidente Anva Confesercenti Bergamo -. Chiediamo solo ai comuni che venga preso in considerazione il lavoro svolto e le domande presentate fino ad oggi dalle associazioni di categoria E’ una questione fondamentale».

 

 




Maestri del commercio, domenica la consegna delle 14 benemerenze

premiazione maestri del commercio
Sono 14 gli imprenditori bergamaschi che domenica 5 marzo riceveranno la benemerenza di Maestri del commercio, il premio alla carriera assegnato da 50&Più, l’associazione per la rappresentanza e la tutela degli over 50 dei settori commercio, turismo e servizi di Confcommercio Imprese per l’Italia. Il riconoscimento va a coloro che hanno svolto attività commerciale, turistica o dei servizi per almeno 25 anni ed è suddiviso in tre categorie: Aquila d’Argento, per chi può vantare dai 25 ai 39 anni di attività; Aquila d’Oro, dai 40 ai 49 anni, e Aquila di Diamante, per i 50 anni di anzianità lavorativa e oltre.

Ai premiati va il prestigioso distintivo con l’Aquila, simbolo della Confcommercio che trae origine dall’Arte dei Mercatanti o di Calimala, corporazione della Firenze del XII secolo.

La cerimonia si svolgerà nella sede di Ascom Bergamo Confcommercio (sala conferenze) e avrà inizio alle 10.30. Il programma prevede alle 11 il saluto da parte delle autorità: Paolo Malvestiti, presidente Ascom Confcommercio Bergamo, Giuseppe Capurro, presidente 50&Più Bergamo, Renato Borghi, presidente 50&Più e vicepresidente di Confcommercio Imprese per L’Italia, Sergio Gandi, vicesindaco di Bergamo, e Alessandra Locatelli, consigliere della Provincia Bergamo. Alle ore 11.30 è prevista la consegna delle benemerenze.

Aquila di Diamante – 50 anni e più

aquila-confcommercioAlessandro Donadoni, 84 anni, di Orio al Serio, commerciante dal 1948 e titolare dell’attività Donadoni Alessandro Attrezzature per negozio Srl di Bergamo dal 1964. In attività da 55 anni.

Ivar Foglieni, 72 anni, di Pedrengo, nella ristorazione dal 1962 e titolare dal 1970 del ristorante Giopì e Margì di Bergamo. In attività da 54 anni.

Fermo Pesenti, 75 anni, di Seriate, titolare di un negozio Pesenti Arredamenti di Seriate dal 1965. In attività da 52 anni.

Carlo Rossetti, 84 anni, di Caravaggio, titolare della Salumeria Rossetti dal 1965 a Caravaggio. In attività da 52 anni.

Samuele Carrara, 88 anni, di Serina, albergatore e titolare dell’Hotel Ristorante Rosalpina dal 1965. In attività da 50 anni.

Pierantonio Chiari, 68 anni, di Ranica, commerciante dal 1966 e titolare del negozio Chiari Formaggi di Bergamo dal 1985. In attività da 50 anni.

Maria Luisa Cortinovis, 75 anni, di Serina, albergatrice dal 1965 insieme al marito all’Hotel Ristorante Rosalpina di Serina. In attività da 50 anni.

Aquila d’Oro – 40/49 anni

Luisa Rossi, 68 anni, di Nembro, nel commercio dal 1963 e dal 1974 ambulante nel settore dell’abbigliamento. In attività da 48 anni.

Gabriella Grismondi, 73 anni, di Bergamo, commerciante nel settore generi alimentari dal 1971 e dal ’78 socia dell’Orobica Pesca di Bergamo. In attività da 45 anni

Ernesto Crotti, 73 anni, di Torre Boldone, nel commercio dal 1958, ambulante dal 1976 al ’97 e dal 2009 fino al 2014. 44 anni di attività.

Maria Margosio, 83 anni, di Seriate, nel commercio dal 1953 e titolare di un negozio di frutta e versura a Seriate dal 1970 al 1996. In attività per 43 anni.

Giuseppe Ravasio, 60 anni, di Bonate Sotto, nel commercio dal 1973 e titolare di un negozio di generi alimentari dal 1981. In attività da 43 anni.

Aquila d’Argento – 25/39 anni

Franco Pulcini, 70 anni, di Pradalunga, commerciante dal 1960 e titolare di un negozio di generi alimentari dal 1975 al 1998. In attività per 38 anni.

Cesare Belotti, 61 anni, di Trescore Balneario, ambulante di frutta e verdura dal 1986. In attività da 30 anni.




I librai confermano Botti. «Contro la crisi della lettura facciamo appassionare i più giovani»

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Da sinistra, il segretario dei Librai Ascom, Giorgio Lazzari, il presidente Cristian Botti e la vicepresidente Laura Togni

Sarà ancora Cristian Botti a guidare il Gruppo Librai Ascom. Botti, classe ’72, titolare di Mondo Ufficio di Almenno San Salvatore, è stato confermato, per il secondo mandato, alla presidenza del sodalizio che raccoglie librai, cartolai e fornitori di materiali per ufficio.

L’elezione per acclamazione – ieri sera nella sede di via Borgo Palazzo – è nel segno della continuità anche per quanto riguarda il Consiglio direttivo, con Laura Togni della Libreria Fantasia di Bergamo che è stata eletta alla vicepresidenza, Roberto Cecchinelli della Libreria Mondadori Le due Torri di Stezzano, Andrea Castelli della Alceste Castelli Srl, Pierino Bacis della cartolibreria Pierrot e Claudio Calzana della Buona Stampa, tutte attività con sede a Bergamo.

Botti, una laurea in Economia e Amministrazione delle imprese all’Università di Bergamo, è anche funzionario in una società di servizi.

Il Gruppo si presenta con un progetto inedito: la prima edizione di una rassegna dedicata ai bambini e ai ragazzi. «In città non c’era una proposta libraria di qualità per la fascia dai 6 ai 13 anni, così abbiamo deciso di raccogliere questa sfida e di creare un’iniziativa da far crescere negli anni il piacere per la lettura – spiega Botti -. L’appuntamento sarà sabato 8 e domenica 9 aprile in Città Alta e verrà presentato a Lilliput nei prossimi giorni. Per ora saranno coinvolte solo le librerie ma l’obiettivo per il 2018 è di coinvolgere anche le cartolerie».

In un momento in cui i lettori scarseggiano (secondo i dati Istat oggi solo 4 italiani su 10 leggono, l’Italia è all’ultimo posto in Europa come numero di lettori), l’obiettivo del gruppo è far crescere lettori attenti, curiosi e interessati e di mostrare loro che oltre Geronimo Stilton, Harry Potter e Peppa Pig (i più venduti), ci sono altri libri bellissimi da leggere. «Le proposte saranno tutte di spessore e saranno fatte in ambienti e con modalità suggestive perché la lettura per loro sia un’esperienza da ricordare quando saranno adulti» anticipa Botti.

Un’altra novità del progetto sono le collaborazioni: alla rassegna parteciperanno anche il Museo di Scienze naturali di Bergamo, che apre per la prima volta i suoi spazi a un’iniziativa esterna, e il sistema bibliotecario. «Da diversi anni collaboriamo con Nati per Leggere – ricorda il presidente -. Facciamo rete, coinvolgendo le biblioteche. Non le abbiamo mai viste in contraddizione con il nostro lavoro, ma come partner. Le biblioteche come le librerie sono luoghi di diffusione della cultura».

Per i librai sono anni non facili: oltre ai bassi indici di lettura, ci sono gli e-book e i canali di vendita alternativi alla libreria, primo tra tutti Amazon. Nella Bergamasca nell’ultimo anno il numero delle librerie e cartolerie è sceso da 282 a 272 con una diminuzione del 3,5%; in città da 60 sono scese a 59, secondo un trend negativo che in tre anni ha fatto chiudere 27 attività (-9%) di cui ben 5 in città.

«In questa fase ancora di più dobbiamo rispondere con professionalità e competenza – asserisce Botti -. Il compito del libraio è dare un valore aggiunto ai libri, un valore che va ben al di là del prezzo di copertina o delle spese di spedizione. Oggi i librai che non sono in una location di forte passaggio, se vogliono lavorare devono cucirsi addosso una propria dimensione specializzata, instaurare un rapporto diretto con il cliente e abbracciare tutte le forme artistiche, da mostre a letture di poesia». «Una sfida cruciale per la categoria – sottolinea – è rappresentata dall’e-commerce. Si fanno sempre più ordini da smartphone e tablet, anche per piccoli articoli di cancelleria. I punti vendita tradizionali si stanno attrezzando per sbarcare sul web: le realtà più grandi hanno un sito di e-commerce, i negozi più piccoli raccolgono ordini via internet e si sono attrezzati con pacchi e spedizioni».




Riaprire i negozi sfitti e gli spazi vuoti, Bergamo fa l’en plain di contributi

open aprire un negozio

Il rilancio dei centri storici passa anche dalla riapertura degli negozi sfitti e dal recupero in senso commerciale dei contenitori cittadini. La Bergamasca ha buone idee su come poterlo fare. Lo dice la graduatoria – pubblicata ieri sul Burl – del Bando Sto@ 2020, la misura da 3,2 milioni che la Regione ha dedicato ai Distretti urbani del commercio per rendere più attrattive vie e piazze, da un lato, e, dall’altro, fare tornare l’interesse sull’avvio di nuovi negozi, attività artigianali, turistiche e di servizi.

Al bando hanno partecipato tutti e quattro i Duc presenti in provincia (Bergamo, Seriate, Treviglio e Romano di Lombardia) e tutti e quattro sono stati ammessi al contributo per l’importo massimo previsto, ovvero 100mila euro. Tutti, inoltre, si sono visti assegnare la premialità di 30mila euro, in considerazione della qualità dei progetti. Dalla Regione arriveranno perciò nella nostra provincia 520mila euro come contributo ad investimenti complessivi da parte dei Comuni per 3.179.000 euro. La parte del leone la fa il Comune di Bergamo con un piano da oltre 2 milioni di euro, seguito da Romano di Lombardia (525mila), Seriate (317mila) e Treviglio (283mila). In totale sono 19 i progetti finanziati: oltre ai quattro bergamaschi, quelli di Brescia, Chiari, Crema, Cremona, Lecco, Lissone, Monza, Cinisello Balsamo, Pioltello, Mantova, Vigevano, Busto Arsizio, Saronno, Tradate e Varese.

Il bando Sto@ 2020 (per esteso Successful Shops in Towncenters Through Traders, Owners & Arts Alliance) promuove la collaborazione tra i diversi soggetti portatori di interesse dei centri storici per dare vita a modalità innovative di recupero del tessuto urbano e sviluppo dell’attrattività.

Roberto Ghidotti«Come già avvenuto con i Distretti dell’Attrattività, anche in questa occasione i progetti della provincia di Bergamo sono stati premiati dalla Regione – dice con soddisfazione Roberto Ghidotti, responsabile dei distretti per l’Ascom di Bergamo -. Non solo, infatti, tutte e quattro le iniziative hanno ottenuto il contributo massimo, ma si sono viste riconoscere anche il bonus di 30mila euro per la particolare rilevanza degli interventi, un en plein che non è riuscito a nessun altra provincia. È la conferma della capacità progettuale presente sul territorio e della volontà di collaborare alla ricerca di nuove soluzioni per ridare slancio al binomio centri storici-commercio».

«Ogni progetto si declina secondo obietti e modalità specifiche – spiega -, leve comuni sono gli interventi diretti delle Amministrazioni per rinnovare le vie e le piazze e renderle più attrattive, gli incentivi per la riqualificazione dei locali e per l’apertura di nuove attività, ma anche sistemi che favoriscono l’incontro tra la domanda e l’offerta dei locali sfitti e iniziative di animazione».

I progetti in sintesi

Bergamo/ Retail Location and Urban Resilience

via san bernardino ritIl progetto interessa sei zone: l’asse commerciale delle vie Tiraboschi, Paglia e Guglielmo d’Alzano; quello di via Moroni – San Bernardino; via Palazzolo – Spaventa – Quarenghi – Broseta; l’area dei grandi contenitori (uffici statali, ex Cariplo, ex Teatro Nuovo); Borgo Santa Caterina e Borgo Palazzo.

Tre le linee di intervento. EasyShop, da un lato prevede l’adozione di strumenti normativi che possano favorire l’insediamento di nuove strutture di vendita al dettaglio negli spazi sfitti del centro, come le medie strutture, considerate importanti per migliorare l’appeal commerciale del centro; dall’altro una piattaforma on line per facilitare l’incontro tra domanda e offerta di spazi. Call for Ideas in Action è invece un sistema di incentivi e strumenti per lo start up di nuove iniziative commerciali, di turismo e di servizi nei luoghi sfitti localizzati in ambiti di riqualificazione urbana (il restauro e la riqualificazione di piazza Carrara, il rifacimento della pavimentazione di via Borgo Palazzo, la valorizzazione del centro piacentiniano con il concorso internazionale di progettazione, il rifacimento delle pavimentazioni in pietra in piazza della Repubblica). Creative and cultural event as shopping asset, infine, mira a rafforzare il legame tra cultura e commercio promuovendo allestimenti culturali ed eventi creativi.

Romano di Lombardia / ViviRomano

portici_romano.jpgIl piano riguarda tre aree commerciali distinte del Duc: il cuore del centro storico di Romano, corrispondente al castrum romano e delimitato dalle vie Schivardi, Matteotti, Pagliarini, Monsignor Rossi e Piave; l’area, nella zona occidentale del Duc, compresa tra via delle Costellazioni, strada Campagna e via XXV Aprile, in corrispondenza della ex sede dell’Agenzia delle Entrate; l’area di piazza Don Sandro Manzoni, compresa tra via dell’Armonia, via Lamer e via G. Antonio Cavalli.

Sotto l’etichetta “Promotion” sono state raccolte le iniziative per favorire l’incontro tra domanda e offerta degli immobili sfitti (dagli accordi con i proprietari, già in atto, al coinvolgimento delle agenzie immobiliari, fino ad una piattaforma per il matching con informazioni dettagliate), ma anche lo sconto sulla Tari per le nuove attività, una tariffa agevolata per i parcheggi e l’abbellimento dei negozi sfitti con materiale promozionale del Duc. L’area di intervento “Infrastructure” prevede invece contributi per chi rimoderna i locali sfitti e gli interventi comunali per la riqualificazione di piazza Don Sandro Manzoni, delle linee elettriche e delle infrastrutture sotto i portici del centro storico e dell’ex cinema Rubini, che diventerà piazza e parco pubblico. Nel capitolo “Events” finisce infine il programma annuale degli eventi e delle manifestazioni storicamente realizzate sul territorio comunale,

Seriate /#CommercioVicino

SERIATEDue le aree commerciali coinvolte, entrambe nel centro di Seriate. La prima è quella attorno al ponte principale e lungo il Serio (le vie Dante Alighieri, Cerioli, Cesare Battisti, Decò e Canetta, piazza Bolognini), la seconda è la Galleria Italia, nei pressi del palazzo del Comune e dell’ospedale. In quest’area sono stati individuati 20 negozi sfitti, concentrati in particolare in via Decò e Canetta e in Galleria Italia.

L’area di intervento “Incentive” prevede un censimento dei negozi sfitti, il coinvolgimento dei proprietari, degli amministratori di condominio, delle agenzie immobiliari e la creazione di una piattaforma per l’incontro tra domanda e offerta. E ancora un bando comunale per l’incentivazione di nuove aperture (che abbatte gli oneri, offre contributi e rimborsa parzialmente Tari e Tasi), convenzioni con geometri e architetti per prestazioni a tariffe ridotte, pubblicità gratuita sul notiziario comunale e attività formative. A favore delle ristrutturazioni e del recupero urbano (area Quality) il Comune prevede contributi per il ripristino strutturale o igienico-sanitario dei locali e la riqualificazione dell’illuminazione pubblica nelle aree del progetto. Già partito è poi il bando di idee “per la riqualificazione urbana, commerciale e sociale del centro storico” e il potenziamento del presidio e il vigile di quartiere. Fino al 30 aprile è in atto inoltre la sperimentazione degli ispettori ecologici nell’area del centro storico.

Novità anche sul fronte degli eventi. Accanto alle manifestazioni consolidate, arrivano due iniziative che uniscono animazione culturale e commerciale. L’associazione Albatro realizzerà visite guidate del centro abbinate alla riscoperta dei negozi storici, mentre “Seriate Recuperare il centro storico” realizzerà “RigenerArte”, una settimana che mette al centro l’arte come strumento di rigenerazione di uno spazio cittadino scarsamente frequentato, piazza Bolognini.

Treviglio / #centro25

1410 Treviglio (1)Si concentra sull’area meridionale del Duc, delimitata dalle vie Fratelli Galliari e San Martino a Nord, e dalla circonvallazione delle mura nelle altre tre direzioni. Assi principali sono le vie Fratelli Galliari, San Martino, XXV Aprile, Andrea Verga e Giacomo Sangalli.

Come per gli altri progetti il primo passo (incentivi) riguarda il censimento dei negozi sfitti, il coinvolgimento dei proprietari per valutare un abbattimento temporaneo dei canoni di locazione, degli amministratori di condominio e delle agenzie immobiliari e la creazione di una piattaforma per fare incontrare al meglio domanda e offerta. Per chi apre, il Comune prevede poi l’esenzione totale dal pagamento della Tosap e un contributo una tantum a tutte le attività che entrano in strutture commerciali sfitte nel 2017, mentre per ridurre l’impatto negativo delle vetrine vuote saranno realizzate grafiche con materiale promozionale del Duc. In programma anche la formazione degli operatori commerciali su temi innovativi come la vendita online.

Sul fronte “spazi” sono previsti contributi per il ripristino strutturale o igienico-sanitario dei locali, la riqualificazione di piazza XXV Aprile e la riprogettazione delle attività di raccolta rifiuti del complesso del centro storico. Nel capitolo eventi, infine, rientrano la realizzazione di manifestazioni itineranti con artisti di strada e le luminarie e l’animazione natalizie.




Bolkestein, a Bergamo l’Ascom ottiene la proroga dei termini al 4 maggio

Prorogati i termini per la partecipazione ai bandi della cosiddetta direttiva Bolkestein a Bergamo: la scadenza, fissata inizialmente il prossimo 5 marzo, slitta di 60 giorni in seguito alle novità introdotte dalla legge 19 dello scorso 27 febbraio e alla richiesta di Ascom Bergamo per consentire la presentazione delle domande anche a coloro che, in attesa della conversione in legge del decreto citato, non vi hanno ancora provveduto. Il nuovo termine di scadenza per la presentazione delle domande è fissato quindi al 4 maggio 2017. La direttiva Bolkestein è un atto approvato dalla Commissione europea nel 2006 e recepito nell’ordinamento italiano dal governo Berlusconi, nel 2010. Prende il nome da Frits Bolkestein, allora commissario per la concorrenza e il mercato interno. L’obiettivo della direttiva è favorire la libera circolazione dei servizi e l’abbattimento delle barriere tra i vari Paesi. Uno dei punti della direttiva riguarda l’obbligo di messa al bando delle concessioni in scadenza di spazi pubblici e beni demaniali: proprio su questo punto verte la comunicazione del Comune di Bergamo.

Tutti i dettagli: http://www.comune.bergamo.it/servizi/notizie/notizie_fase02.aspx?ID=20910




Gioiellieri e Antiquari fanno squadra. In Ascom Gruppo unico e strategie comuni

Da sinistra: Ruggieri, Magli, Riva, Peracchi e Previtali
Da sinistra: Ruggieri, Magli, Riva, Peracchi e Previtali

Il mondo dei preziosi e quello dell’antiquariato si alleano all’interno del sistema delle categorie dell’Ascom di Bergamo per dare vita a strategie comuni. Il Gruppo gioiellieri e orefici e il Gruppo mercanti d’arte antica sono stati accorpati in un’unica rappresentanza – che prende il nome di Gruppo Gioiellieri e Antiquari – al cui vertice è stato eletto Alessandro Riva, titolare di Riva Gioielli Antichi, negozio storico di via Paglia a Bergamo, già presidente per nei due ultimi mandati dei Gioiellieri Ascom.

Alessandro Riva e Gabriele Previtali
Alessandro Riva e Gabriele Previtali

Classe 1962, Riva è anche presidente del coordinamento provinciale dei negozi storici, vicepresidente dell’associazione Bergamo Vive; è stato inoltre presidente, fino al 2015, del Distretto urbano del commercio di Bergamo. Alla vicepresidenza un rappresentante dell’antiquariato, Gabriele Previtali, della Galleria Previtali di Bergamo, presidente provinciale dei Mercanti d’arte Fima-Ascom nel quadriennio 2009-13. Confermati nel Consiglio direttivo, che rimarrà in carica fino al 2021, Marco Recalcati (Gioielleria Recalcati, Bergamo), Dario Ruggieri (Gioielleria Ruggieri, Bergamo), Angelo Peracchi (Gioielleria Carrara, Albino), Leo Moioli (Orafo Leo, Ponte Nossa). Il nuovo ingresso è quello Danilo Magli, antiquario a Pedrengo. Segretario del Gruppo è Pietro Bresciani.

«L’evoluzione del commercio ha reso molto meno netti i confini tra le categorie merceologiche – evidenzia Riva – e attività che fino a qualche tempo fa potevano sembrare distanti oggi si scoprono vicine e capaci di collaborare. Preziosi, lusso e arte sono il denominatore comune delle nostre attività, sempre più orientate alla qualità dell’offerta e del servizio».

Le nuove frontiere comuni si chiamano appeal turistico e web. «Bergamo si sta aprendo sempre più al turismo – dice Riva -, in questo senso diventa interessante poter promuovere i nostri negozi non solo per il valore degli oggetti che propongono ma anche per la storicità e la tradizione che incarnano, particolarmente apprezzata dai visitatori stranieri». «L’altro versante sul quale intendiamo aprirci è quello del web – aggiunge -. Non si tratterà magari di vero e proprio e-commerce, ma oggi è senz’altro obbligatorio studiare come proporsi in rete».

Intanto le attività si riducono. A dicembre 2016 le gioiellerie-oreficerie presenti in Bergamasca erano 190, in calo di 6 unità rispetto al 2015 (-3,1%) e di 18 rispetto al 2012 (-8,7%). In città il saldo è di 53 negozi di preziosi. Erano 57 a fine nel 2015, 60 nel 2012. Gli antiquari in tutta la provincia di Bergamo sono, invece, 52 (di cui 36 in città). Il loro numero è lo stesso del 2015, cinque anni fa erano 59 in totale (-11,9%), di cui 41 in città (-12,2%). «Come sta il settore? Il momento è difficile – commenta Riva – e il cliente va accompagnato con sempre maggiore cura e attenzione. I preziosi e l’arte certo possono rappresentare buone opportunità di investimento, ma oggi nemmeno questo può essere considerato uno stimolo sufficiente. Ciò che chiedono i clienti sono certezze e stabilità, che al momento mancano».




Fnaarc: “Bene il sostegno di Enasarco alla formazione degli agenti di commercio”

agente di commercio.jpgFnaarc – la Federazione nazionale Confcommercio degli agenti e rappresentanti di commercio – ha manifestato grande soddisfazione per l’approvazione, da parte di Enasarco, del bando che stanzia 1,5 milioni di euro per la formazione professionale degli agenti. “E’ stata accolta la nostra proposta – afferma il vicepresidente vicario di Fnaarc, Alberto Petranzan (componente del CdA e coordinatore Commissione assistenza Enasarco) – ed è un’importante novità tra i servizi integrativi che la Fondazione Enasarco eroga”. “Gli agenti e rappresentanti di commercio – prosegue Petranzan – costituiscono una categoria fondamentale per il rilancio delle piccole e medie imprese: con la loro attività ‘muovono’ oltre il 70% del Pil. Incentivare la formazione professionale significa sostenere concretamente il futuro della nostra attività che in questi anni ha fortemente pagato il prezzo della crisi”.