In Ascom nasce il Gruppo dei Grossisti non alimentari, Giorgio Corno presidente

grossisti non alimentari
Da sinistra: Ulisse Poloni, Battista Azzola, Giorgio Corno, Sergio Pezzotta, Carlo Del Rosso. In piedi il direttore dell’Ascom Oscar Fusini

Nasce un nuovo gruppo in Ascom Confcommercio Bergamo. L’Associazione commercianti già da tempo aveva raccolto la necessità, manifestata da diversi soci, di creare un gruppo di rappresentanza dei grossisti non alimentari e di forniture industriali. L’Associazione, che conta 28 gruppi, tra cui due rappresentano le forniture all’ingrosso di prodotti alimentari, non aveva ancora costituito un direttivo di riferimento per le imprese del commercio non al dettaglio e non alimentare.

Il nuovo direttivo dei Grossisti non alimentari è presieduto da Giorgio Corno, amministratore delegato di “Dif-Agenzia Diffusione Pubblicazioni Spa” di Azzano San Paolo. Fanno parte del Consiglio Carlo Del Rosso di “Del Rosso Vernici” di Bergamo, Ulisse Poloni di “Carta Orobica Poloni” di Torre de’ Roveri, Battista Azzola di “Alba Elettronic” di Pedrengo e Sergio Pezzotta di “R.O.S.” di Zanica.

Giorgio Corno
Giorgio Corno

Il nuovo Gruppo farà delle differenze un punto di forza: «Sono diverse centinaia i soci di Ascom attivi in questo settore o meglio in questo ambito essendo di fatto la categoria eterogenea per settori e applicazioni, che ha però come comune denominatore l’impresa che non vende al dettaglio – commenta Giorgio Corno -. Si tratta di solito di piccole aziende ma anche di realtà di medie dimensioni. Rappresentiamo imprese generalmente di capitali, Srl e Spa con un certo numero di addetti e che trovano nell’associazione risposte a loro esigenze specifiche, sia in termini di consulenza sia i termini di servizi».

Formazione, innovazione, gestione del personale, qualità e servizi di sicurezza sul lavoro e ambientali, ma anche agevolazioni sul fronte del credito attraverso la Cooperativa di Garanzia Fogalco, rappresentano elementi rilevanti anche per queste imprese, ovviamente secondo declinazioni consone alla tipologia e alla dimensione aziendale. «L’idea è di offrire all’Associazione un aiuto in termini di proposta per modulare i servizi anche a favore di queste imprese, a partire dalla comunicazione che deve essere più attenta anche agli aspetti tecnici, alle novità di tipo legislativo, giuslavoristico e fiscale per arrivare a consulenze più pregnanti nei diversi ambiti di necessità degli associati», auspica il neopresidente.




Commercio nei centri storici, ecco come s’è trasformata Bergamo

Centro-BergamoE’ stata presentata questa mattina a Roma la seconda edizione della ricerca “Demografia d’impresa nei centri storici italiani”, realizzata dall’Ufficio Studi di Confcommercio. Lo studio ha preso in esame 40 Comuni italiani di medie dimensioni capoluoghi di provincia, tra cui Bergamo. Nei comuni analizzati risiede l’11,6% della popolazione italiana, il 12,4% delle imprese, il 14,8% delle attività al dettaglio in sede fissa, e il 11,7% degli alberghi, bar e ristoranti. Lo studio si è focalizzato sul periodo il 2008 e il 2016 ed ha messo in evidenza come in 8 anni il numero di negozi in sede fissa è sceso del 13,2% nelle città italiane, un fenomeno più marcato nei centri storici che in periferia (-14,9% contro -12,4%). A diminuire sono soprattutto le librerie e i negozi di giocattoli e abbigliamento, mentre per i benzinai si può parlare di vera e propria sparizione. In controtendenza solo farmacie e i negozi di telefonia e Ict domestico.

Per quanto riguarda Bergamo, la ricerca mette in luce anche la trasformazione avvenuta nella città, a partire dal centro storico, che sta assumendo una vocazione turistica. Dai dati emerge che Città alta e il centralissimo di città bassa ha perso il 14,4% dei negozi al commercio in sede fissa, in linea con gli altri capoluoghi (-14,9%), mentre tiene il commercio fisso nelle altre zone della città (Bergamo -1,1% contro il – 12,45% degli altri capoluoghi). «La tenuta delle periferie è dovuta al fatto che la nostra città nei decenni scorsi ha già sofferto la pressione della grande distribuzione, che ha portato al calo di attività commerciali al dettaglio fuori dal centro storico» spiega Oscar Fusini, direttore di Ascom Bergamo Confcommercio.

I negozi al dettaglio hanno lascito posto ad alberghi, bar e ristoranti, che sono cresciti dal 2008 al 2016 del 18% in città alta e centro Bergamo bassa, contro il 10,9% degli altri capoluoghi. Le restanti zone della città sono in linea con i 40 comuni interessati dalla ricerca (Bergamo 10,6% contro il 9,9% medio degli altri capoluoghi). «Bergamo è in profonda trasformazione – spiega Fusini – e sta scoprendo la sua vocazione turistica, grazie alla vicinanza con l’aeroporto di Orio al Serio e alla crescita di strutture ricettive e extralberghiere, che, anche se posizionate fuori dal centro storico, riversano le loro presenze in città alta e nel centro città. E’ una vocazione che dobbiamo coltivare, per poter intercettare più turisti e visitatori. Anche nelle vie centrali di Bergamo Bassa c’è un incremento di ristoranti, bar e alberghi. Se fino ad una decina di anni fa il centro città era il luogo di attrazione commerciale per tutti i bergamaschi, ora ci sono altri poli che attirano clienti. E i negozi di abbigliamento e calzature hanno lasciato lo spazio alle attività di ricezione. Uno dei motivi di questa trasformazione è dovuto anche al caro affitti, come la ricerca di Confcommercio mette in evidenza».

Dalla ricerca emerge infatti che il ciclo economico ha un impatto più significativo nei centri storici che altrove e che la sopravvivenza del negozio nel centro storico dipende anche dal livello dei canoni d’affitto e, in particolare, dal rapporto tra canoni nel centro e in periferia. «Su questo tema Confcommercio, già da tempo, ha messo in campo diverse iniziative concrete per riqualificare e valorizzare le aree urbane – spiega Fusini -. Con l’iniziativa di oggi la Confederazione chiede al Governo di favorire il ripopolamento commerciale delle città attraverso un’efficace politica di agevolazioni fiscali. Anche  Ascom è attiva sul tema della desertificazione con alcuni progetti allo studio con il Comune di Bergamo».

 




Rivendite giornali e riviste, Esposito nuovo presidente del Gruppo

Andrea Esposito
Andrea Esposito

E’ Andrea Esposito il nuovo presidente del Gruppo Rivendite giornali e riviste di Ascom Bergamo Confcommercio. Esposito, classe 1985, gestisce dal 2011 l’edicola di via Cesare Battisti, a Bergamo, e subentra a Marco Paciolla, edicolante di Grassobio. L’assemblea, svoltasi lunedì scorso nella sede di Ascom, ha eletto nel consiglio: Daliso Falamischia di Azzano San Paolo (unico riconfermato dal mandato precedente), Zeno Locatelli di Bergamo e Maurizio Fumagalli di Bergamo. Segretario del Gruppo è Giorgio Lazzari.

«In questi cinque anni lavoreremo per rilanciare le edicole bergamasche. Per fare questo serve una collaborazione tra edicolanti, distributori e editori – afferma il neo presidente Esposito -. Il nostro è un settore molto incerto, in quanto si vendono sempre meno giornali. E’ necessario quindi aprirsi ad altri prodotti e ad altri servizi, Su questo fronte sono stati fatti tanti tentativi, ma per il momento siamo ancora alla ricerca di soluzioni vincenti». Le edicole in provincia di Bergamo sono 224, di cui 53 in città (dato al 31 dicembre 2016); dal 2013 ad oggi hanno registrato una flessione del 2,19 sul totale della provincia; mentre sono passate da 50 a 53 in città.




Sale da ballo, Visinoni confermato alla presidenza del Gruppo Ascom

Paolo Visinoni
Paolo Visinoni

Paolo Visinoni, titolare del Life Club di Rovetta, è stato confermato presidente del Gruppo Sale da ballo Ascom, l’organizzazione che riunisce le discoteche bergamasche. Il settore è chiamato a una profonda trasformazione destinata a cambiare il volto delle discoteche, bergamasche e in generale di tutti i locali della notte. “Il modello tradizionale delle discoteche non funziona più, ha un po’ stancato – spiega Visinoni -. Nei prossimi anni la discoteca punterà sempre più sulla qualità della musica e diventerà qualcosa di diverso: un contenitore di più proposte legate all’intrattenimento e alla cultura”. “L’offerta della notte correrà su due binari: le discoteche per i ragazzi manterranno la stessa formula ma punteranno sulla musica dei dj internazionali, che sono anche produttori e discografici. Le discoteche rivolte agli adulti, invece, diventeranno uno spazio multifunzionale, un contenitore da riempire di più cose: cucina ma anche spettacoli, presentazioni di libri, convention aziendali, sfilate di moda. Così come fa ad esempio Just Cavalli a Milano. L’aspetto musicale sarà la parte finale della serata”. “È una evoluzione necessaria – dice Visinoni – ormai i dj set sono ovunque, nelle feste di paese, nei palazzetti, dobbiamo adeguarci e saperci reinventare”. Non cambierà invece l’impegno del gruppo sul fronte della prevenzione e del divertimento sano: “Siamo sempre presenti con il Sert di Bergamo per la prevenzione e il bere consapevole. La salute dei ragazzi, soprattutto nei locali che fanno musica, è un impegno importante che porteremo ancora avanti”.




Agricoltura e manutenzione del verde, sicurezza e sostenibilità si fanno largo

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Agricoltura e manutenzione del verde possono essere sempre più sicure e sostenibili.

Anche quest’anno l’Upag – l’Unione dei professionisti Agri Garden aderente all’Ascom di Bergamo – ha dato il proprio contributo all’informazione e all’aggiornamento dei professionisti con il convegno regionale organizzato nei giorni socrsi in collaborazione con Confai, Coldiretti e Confagricoltura provinciali.

L’auditorium della Same Deutz-Fahr di Treviglio ha confermato il pienone delle scorse edizioni con più di 400 partecipanti – tra agricoltori, contoterzisti, manutentori del verde urbano, Pubblica amministrazione ed Enti formatori – interessati a saperne di più sulle tematiche al centro dei lavori: diserbo sostenibile e prevenzione degli incendi.

La materia è complessa soprattutto perché, a distanza di tre anni dall’applicazione del Pan (Piano d’Azione Nazionale) per l’uso dei fitofarmaci, mancano chiare indicazioni operative. La direzione è comunque quella di una stretta sull’impiego delle sostanze chimiche per cui diventa sempre più importante trovare soluzioni alternative.

Come quelle, relativamente all’ambito urbano, introdotte a Verona, basate su efficaci sistemi di distribuzione che hanno consentito di ridurre i dosaggi, su interventi notturni con prodotti adeguati che hanno permesso una diminuzione del tempo di rientro a 3-6 ore e sull’utilizzo di acido pelargonico, di origine naturale ad azione spollonante e disseccante della vegetazione. Oppure il pirodiserbo, tecnica che permette di essiccare la pianta infestante senza carbonizzarla, con un impatto ambientale del tutto trascurabile, e tutte le attrezzature tecnologicamente avanzate che garantiscono interventi sempre più precisi ed efficaci.

1702 convegno agicoltura sicura upag (2)La direzione scientifica del convegno era affidata a Matteo Guerretti, agronomo e dottore di ricerca in Genio Rurale. Relatori Marco Giorgetti, presidente dell’Ordine dei dottori Agronomi e Forestali di Varese; Marco Magnano, coordinatore responsabile del Servizio Verde di Amia Verona Spa; Marco Mingozzi per Officine Mingozzi, azienda ferrarese specializzata nelle attrezzature per il pirodiserbo; Davide Facchinetti, ricercatore del Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali dell’Università di Milano; Vanni Ferrari, product manager SDF Italia; Roberto Guidotti, giornalista e responsabile dell’area Tecnica di Cai – Unimaconfai. A moderare gli interventi Marco Limina, capo servizio di Mad Macchine Agricole Domani.

La tavola rotonda finale ha permesso al pubblico di approfondire ulteriori aspetti e situazioni, confermando l’evento come un’occasione preziosa per conoscere gli scenari e le normative, ma anche per migliorare l’operatività. Un ottimo risultato che stimola già da ora gli organizzatori per l’appuntamento del prossimo anno.




Ristoratori, Petronilla Frosio punta su giovani e territorio

Il Gruppo ristoratori Ascom riunito per il rinnovo delle cariche
Il Gruppo ristoratori Ascom riunito per il rinnovo delle cariche

Petronilla Frosio è stata confermata presidente del Gruppo ristoratori dell’Ascom di Bergamo per il terzo mandato. Titolare del ristorante Posta di Sant’Omobono Terme e dell’Petronilla Hotel in città, 58 anni, esponente di una blasonata famiglia di ristoratori, componente del Consiglio camerale ed ambasciatrice per Bergamo di East Lombardy, la Regione Europea della Gastronomia 2017, l’imprenditrice è affiancata da un Consiglio direttivo rinnovato con cinque nuovi ingressi e sette conferme.

Vicepresidente è stato nominato Gigi Pesenti dell’Osteria Al Gigianca di via Broseta a Bergamo, già consigliere. Le new entry, in gran parte giovani, sono Ivano Gelsomino, del ristorante Selva di Clusone, Serena Maffioli della Trattoria Da Norberto ad Albegno di Treviolo, Andrea Cadei della Trattoria Da Nano di Foresto Sparso, Carla Mangili del ristorante pizzeria Giardino di Villa d’Almé e Giuseppe Cereda di Cucina Cereda di Ponte San Pietro. Confermati Romina Bolognini (Trattoria Bolognini, Mapello), Federico Bruno (La Caprese, Mozzo), Cristian Iuliano (I sapori… di terra e mare, Bergamo), Massimo Moioli (Villa Cavour, Bottanuco), Diego Pavesi (Albergo Della Torre, Trescore Balneario) e Roberto Proto (Il Saraceno, Cavernago).

1702 petronilla frosio - presidente ristoratori Ascom«Avevo detto che mi sarei fermata dopo due mandati e resto convinta della necessità di un ricambio all’interno del Gruppo – tiene a precisare Frosio -, perché ciò che fa crescere sono le idee e le forze nuove. Mi è stato chiesto di rimanere e lo faccio con la prospettiva di avvicinare e coinvolgere altri colleghi, soprattutto giovani, alla vita associativa. So che il lavoro impegna tantissimo, siamo piccole imprese ma i compiti e gli oneri sono in pratica gli stessi di quelle grandi e perciò dedicarsi all’attività sindacale è considerato sottrarre tempo all’azienda, ma posso affermare con sicurezza che non è così, se si sta in un’associazione e si crede in ciò che si fa, si porta a casa più di quanto si dà, in termini di esperienza, ampliamento della visione, capacità di leggere dietro la facciata e di capire cosa serve per raggiungere obiettivi anche in apparenza banali».

Per ampliare la partecipazione la presidente punta su un ruolo più attivo da parte dei Consiglieri e su nuove modalità di comunicazione. «Ad esempio tramite Whatsapp e messaggi mirati – spiega -. Le informazioni certo non mancano, ma non sempre gli operatori, per la marea di incombenze di cui si diceva, riescono a cogliere ciò che può essere interessanti per la propria attività, quindi messaggi più snelli o focus su alcuni argomenti possono essere utili».

Ed è così che il suo programma è cominciato, si potrebbe dire, prima dell’insediamento, con un incontro dedicato alle opportunità in tema di lavoro, credito e accesso ai bandi per finanziamenti agevolati, con Enrico Betti, responsabile dell’area Politiche del Lavoro dell’Ascom, e Antonio Arrigoni, direttore della cooperativa di garanzia Fogalco.

Intanto il settore a Bergamo continua a crescere. A fine 2016 ristoranti, pizzerie e trattorie hanno superato quota 1.200 (1.212), con un incremento del 3,7% rispetto allo stesso periodo del 2015, quando il totale si attestava a 1.169. In città l’incremento è superiore, si è passati in un anno da 180 a 192 insegne di ristorazione (+6,7%). Negli ultimi cinque anni il trend provinciale rispecchia quello nazionale. Nel 2012 le attività erano 1.029 per una crescita del 17,8%. A Bergamo il valore è quasi doppio (+34,3%), nel 2012 il settore contava infatti 143 imprese.

«Stanno cambiando le abitudini e si mangia sempre più spesso fuori casa – commenta Frosio – e si fanno avanti proposte e formule diverse, dalla ristorazione etnica alle grandi catene con locali da 200/300 coperti, ma ci sono anche ragazzi, talvolta con esperienze significative, che hanno scelto di mettersi in gioco e di aprire il loro primo ristorante. Il settore si sta diversificando e va bene perché sta crescendo anche il turismo ed abbiamo bisogno di un’offerta sempre più varia, per prezzi, prodotti e tipo di cucina». Ma è proprio dal moltiplicarsi delle proposte che risaltano con più evidenza la missione e le opportunità per la ristorazione “tradizionale”. «In uno scenario sempre più globalizzato, le tipicità sono quelle che servono ad un territorio per caratterizzarsi – sottolinea la presidente -, prodotti e piatti che non sono uguali a tutti gli altri e il turismo gastronomico, non dimentichiamolo, è un segmento importante del mercato a livello mondiale».

A concretizzazione a questa visione, che per Frosio è un vero e proprio “cavallo di battaglia”, c’è il progetto East Lombardy, ovvero il titolo di Regione Europea della Gastronomia che Bergamo, insieme a Brescia, Cremona e Mantova, può sfoggiare in questo 2017. «È un percorso che punta a mantenere e valorizzare le nostre radici, la nostra identità attraverso i prodotti e la cucina, l’intera filiera che va dalla terra alla tavola – ricorda -. L’aspettativa è che non si esaurisca con quest’anno ma che la sensibilizzazione e le reti realizzate su questi temi continuino, che diventi una modalità per valorizzare il proprio territorio. Certo ora tocca ai ristoratori cogliere l’opportunità, fare la propria parte».




Mobili, Cereda confermato alla presidenza: «Così possiamo dare più forza alla nostra categoria»

Il consiglio del Gruppo Mobili e Arredamento Ascom, riunitosi questa mattina, ha confermato alla presidenza Lorenzo Cereda, titolare di “Cereda Group”, che ricopre la carica dal 2009. Lo affiancano alla guida del Gruppo, con il ruolo di vicepresidenti, Veronica Rota di “Mobili Rota Snc” di Almenno San Bartolomeo e Giovanni Pietro Carminati di “Carminati & Sonzogni” di Zogno, che già avevano ricoperto il ruolo di consiglieri dal 2013. Entra nel consiglio Cinzia Colleoni di “Colleoni Arredamenti” di Curno; confermati Dario Abramo Borella di “Arredamenti Borella” di Osio Sotto, Fermo Pesenti di “Pesenti Arredamenti” di Seriate e Angelo Marchesi di “Marchesi Design” di Bergamo.

Lorenzo Cereda
Lorenzo Cereda

«Cercheremo di rafforzare ulteriormente lo spirito di gruppo e di lavorare sempre più a fianco di Federmobili – afferma il presidente -. Anche sul fronte del servizio alla clientela, che rappresenta il punto di forza delle insegne indipendenti, non mancano formule vantaggiose proposte dalla Federazione, dal servizio di montaggio fuori provincia ai 10 anni di assicurazione per i mobili, al finanziamento a tasso zero e a tariffe agevolate sul fronte del credito. Non tutte le imprese sfruttano queste opportunità che invece possono garantire all’attività sviluppi interessanti di mercato, a partire dalla possibilità di uscire dai confini provinciali».

Un altro obiettivo del Gruppo è il rafforzamento delle competenze e della professionalità degli operatori: «Ogni settimana vengono organizzati convegni e corsi, finanziati tra l’altro nella pressoché totalità dal fondo For.te., che consentono di acquisire nuove competenze e potenziare la capacità di gestione e vendita, spaziando dall’allestimento delle vetrine all’organizzazione dello show-room all’analisi di bilancio – continua Cereda -. Oltre a rappresentare dei momenti di confronto per la categoria, offrono l’occasione di restare aggiornati e migliorare le performance delle nostre attività».

Una maggiore partecipazione da parte degli associati crea vantaggi per tutti, oltre a restituire una visione comune del comparto: «Basta dedicare qualche minuto del proprio tempo per rispondere – in forma per altro del tutto anonima – ai questionari sul comparto inviati trimestralmente da Federmobili per poter disporre di dati strategici sull’andamento del mercato e andare così a rivedere e aggiustare le proprie scelte – continua il presidente di categoria -. Invece di essere vissuta come una perdita di tempo, va valorizzata come un’occasione per avere dati aggiornati di prima mano sul settore e definire al meglio le proprie strategie di business, ottimizzando risorse e investimenti».

Quanto allo stato di salute del comparto, le insegne indipendenti di mobili e arredi iniziano ad intravedere segnali di ripresa. In provincia di Bergamo si contano 417 negozi di arredamento, di cui 70 in città (dati Ascom al 31 dicembre 2016); negli ultimi 5 anni c’è stato un leggero calo dello 0,71% che ha penalizzato la provincia ma beneficiato la città (+12,9 % ). «È stato un anno tutto sommato positivo per i negozi di arredamento. Il bonus mobili e i contributi per le giovani coppie hanno incentivato gli acquisti, anche da un punto di vista psicologico – commenta Lorenzo Cereda -. È aumentato lo scontrino medio e si lavora per progetti di maggiore qualità. Gli incentivi hanno fatto bene a tutto il comparto, hanno avviato una leggera ripresa del mercato e hanno favorito un clima di maggior fiducia  tra gli operatori. La conferma del bonus mobili per il 2017 è stata accolta con grande favore: ci aspettiamo buoni risultati anche quest’anno».

La concorrenza della gdo continua a farsi sentire con campagne sconti e Cereda mette in guardia da pubblicità ingannevole: «La grande distribuzione dell’arredamento segna quest’anno un’ulteriore crescita del 2%. Non è solo un cambiamento nei consumi, ma spesso è l’effetto di una politica di sconti che arriva al 70-75%. Si tratta di pubblicità ingannevoli, come già indicato dall’associazione nazionale Federmobili, in cui il prezzo non è altro che l’effetto di una strategia di marketing che non corrisponde alla reale qualità del prodotto».




Ristorazione, a Bergamo la raccolta degli oli esausti è semplice e gratuita

restaurants-1024x804Per i ristoratori di Bergamo smaltire gli olii esausti diventa più semplice. Il Comune di Bergamo promuove dal mese di aprile un servizio gratuito che agevola la gestione da parte dei commercianti e semplifica ulteriormente il servizio di ritiro degli oli esausti da ristorazione. Il servizio prevede il prelievo dei contenitori pieni a fronte della consegna di contenitori vuoti ed è rivolto anche alle attività ambulanti e di mercato.

Il servizio, curato da Aprica S.p.A., ha una valenza anche sociale: si avvale infatti di un operatore della Cooperativa Ruah di Bergamo.

I ristoratori e gli ambulanti che desiderano conferire gli olii vegetali al servizio pubblico, possono contattare Aprica S.p.A. al numero 035 351661–600 – o per mail a bergamo.preventivi.ambiente@a2a.eu (riferimento: Angelo Moretti). Aprica s.p.a. provvederà a organizzare il ritiro personalizzato al proprio esercizio commerciale.

In tema di normativa ambientale, si rammenta che è vietato espressamente lo sversamento degli olii vegetali all’interno della rete fognaria: caditoie stradali, vasche di sedimentazione, scarichi, etc.

Il produttore può conferire i propri rifiuti:

  1. Ad Aprica S.p.A. (gestore del servizio pubblico). In questo caso il produttore è esentato da qualsiasi incombenza;
  2. A una società terza autorizzata al trasporto e smaltimento/recupero dei rifiuti. In questo caso il produttore, se non vuole incorrere in sanzioni anche di carattere amministrativo, deve predisporre un formulario di identificazione del rifiuto, tenere il registro di carico e scarico, e fare la denuncia annuale (MUD). L’Amministrazione comunale procederà alla richiesta di trasmissione dei quantitativi annuali conferiti a terzi, in modo tale da poterli considerare nel novero dei rifiuti differenziati.
  3. Direttamente all’impianto di stoccaggio/recupero
    In questo caso il produttore deve avere l’autorizzazione al trasporto dei rifiuti in contro proprio (viene rilasciata dall’Albo Gestori Ambientali) e deve predisporre il Formulario di Identificazione del Rifiuto.

 




Agenti immobiliari, Caironi nuovo presidente. «Obiettivo rafforzare le collaborazioni»

Il Consiglio direttivo di Fimaa Bergamo. Da sinistra Fagiani, Ottolini, Fiumana, Feltri, Lascari, il direttore dell'Ascom Oscar Fusini, Pizzigalli, Caironi, Gualdi e il segretario del Gruppo Pietro Bresciani
Il Consiglio direttivo di Fimaa Bergamo. Da sinistra Fagiani, Ottolini, Fiumana, Feltri, Lascari, il direttore dell’Ascom Oscar Fusini, Pizzigalli, Caironi, Gualdi e il segretario del Gruppo Pietro Bresciani

Oscar Caironi, titolare di Oromedia immobiliare di Bergamo, è il nuovo presidente di Fimaa-Ascom Bergamo, l’associazione provinciale che riunisce e rappresenta gli agenti immobiliari. Classe 1965, agente immobiliare dall’88, già vicepresidente del gruppo, Caironi prende il posto di Luciano Patelli che ha guidato l’associazione per 12 anni.

L’assemblea del gruppo, riunitasi ieri pomeriggio nella sede di via Borgo Palazzo a Bergamo per il rinnovo delle cariche fino al 2021, ha nominato come vicepresidenti Patrizia Gualdi e Carlo Baretti, entrambi titolari di un’agenzia immobiliare in città. Nel consiglio entra Luigi Ottolini, confermati Enzo Pizzigalli, Antongiulio Lascari, Laura Feltri, Marco Fagiani e Mafalda Fiumana.

«Sono molto onorato di poter dare continuità al lavoro fatto dal presidente Patelli con il gruppo. L’impegno sarà quello di consolidare il Listino dei prezzi degli immobili, la formazione, gli eventi e i servizi alla base associativa, le convenzioni – dice Caironi -. In particolare, proseguiremo con i corsi di formazione in materia tecnico giuridica che sono molto importanti e con il lavoro di sinergie iniziato negli scorsi anni».

Il neo-presidente ha sul tavolo nuovi progetti per potenziare la federazione. Per i prossimi anni il primo obiettivo del gruppo sarà proprio la firma di nuove alleanze con gli ordini professionali, dopo quella stretta con il Collegio dei geometri. «Lavoreremo per avvicinarci agli enti più importanti che operano nel comparto immobiliare così che anche il listino possa crescere di qualità – spiega Caironi -. Vogliamo confrontarci con Ance, ingegneri, architetti, partecipare al tavolo dell’edilizia in Camera di Commercio e avvicinarci al Comune di Bergamo per portare la nostra esperienza e dare qualche spunto per la riqualificazione immobiliare di alcune zone della città. Dobbiamo far capire che l’agente immobiliare è un consulente che si dedica alla compravendita, è una professione che purtroppo è un po’ sottovalutata ma che merita attenzione: siamo convinti che la nostra esperienza sia utile al soggetto privato».

Il gruppo è cresciuto molto negli anni. Con la guida di Luciano Patelli si è trasformato in una delle prime cinque federazioni in Italia, la terza in Lombardia (dopo Milano e Varese).

Il passaggio di testimone tra Luciano Patelli e Oscar Caironi
Il passaggio di testimone tra Luciano Patelli e Oscar Caironi

«Lascio un bellissimo Consiglio. Un presidente fa un bel lavoro se ha dei consiglieri all’altezza – dice il presidente uscente Luciano Patelli  -. Dopo tre mandati, che sono già molti, reputo corretto lasciare spazio ai colleghi più giovani, anche per una modernizzazione delle idee. Questi dodici anni sono stati ricchi di lavoro e di soddisfazione. Il gruppo si è sviluppato e consolidato, abbiamo avuto la guida regionale e la presenza nel consiglio nazionale. Oggi la nostra provincia viene guardata con grande interesse. Il nostro accordo con i geometri è unico in Italia e ora altre federazioni stanno pensando di proporlo nelle proprie province».




Città Alta, il Comune vuole alleggerire la pressione dei mezzi commerciali. Ecco cosa cambia

Traffico Città AltaDal momento che la costruzione del parcheggio dell’ex Faunistico richiede tempo, il Comune di Bergamo e, in particolare, l’assessore alla Mobilità, Stefano Zenoni, hanno ipotizzato dei piccoli correttivi con sguardo integrato per alleggerire la pressione delle auto da Bergamo Alta. Attualmente il transito in Città Alta è consentito ai mezzi commerciali tre le ore 7–10 ogni mattina, tra le 15 e le 16 il pomeriggio. Il Comune ha deciso di rivedere le fasce di transito con un’ evidente riduzione: la mattina non più un’unica fascia dalle 7 alle 10, ma due mini-fasce dalle 7 alle 7.45 e dalle 9 alle 9.45. Non solo. Si introduce l’obbligo di lasciare la Ztl di Bergamo Alta entro le 8 ed entro le 10. “Due le novità principali: si istituisce un momento protetto pensando soprattutto al passaggio dei bambini e delle loro famiglie negli orari di ingresso a scuola e si stabilisce l’obbligo di uscita dalla ZTL entro un’ora certa, per evitare la permanenza nelle vie e nelle piazze di Bergamo Alta di mezzi legati al carico-scarico” commenta Stefano Zenoni, assessore alla Mobilità del Comune di Bergamo

A questi obblighi saranno soggetti anche i mezzi postali: attualmente Poste Italiane e i mezzi dei principali corrieri hanno usufruito di deroghe speciali per la consegna di merci in Città Alta. La scelta di far sottostare a prescrizioni e limitazioni anche queste categorie merceologiche scaturisce dai profondi cambiamenti che l’e-commerce ha generato negli ultimi anni sui consumatori italiani, tra questi anche quelli di Bergamo Alta, con il proliferare del transito di mezzi di consegna merci a qualunque ora per le vie fragili di Bergamo Alta. “Abbiamo deciso di monitorare la situazione per 6 mesi dall’applicazione dell’ordinanza – aggiunge Zenoni – in modo da capirne al meglio gli effetti. Se tutto va come deve andare, anche i furgoni che portano i prodotti freschi, come formaggi e latte ,  che ora usufruiscono di speciale deroghe per la natura delle merci che trasportano , saranno soggetti a queste prescrizioni”. Il Comune vuole mantenere un’unica deroga: solo i mezzi completamente elettrici potranno transitare in Città Alta al di fuori delle strette maglie della ZTL e degli orari di carico e scarico.

Non solo commercio: uno dei punti più sensibili da alleggerire in Città Alta è piazza Cittadella. Oltre che essere uno dei principali punti d’accesso al centro storico, la piazza è anche uno dei parcheggi più affollati di Bergamo Alta allo stato attuale, con immaginabili ripercussioni sulla bellezza fragile del contesto dello spazio rinascimentale. In questo caso l’Amministrazione ha deciso di interrompere l’abitudine degli abitanti dei Colli di Bergamo al parcheggio nella piazza. Si tratta di un costume che risale al quando i Colli erano compresi nella Circoscrizione 3, che aveva sede in Sant’Agata con un ufficio anagrafe. I residenti dei Colli avevano avuto quindi da sempre la possibilità di entrare in piazza Cittadella e parcheggiare per tre ore, soprattutto per poter usufruire dei servizi che la sede circoscrizionale offriva fino a quando è rimasta aperta. La Circoscrizione è decaduta ed è stata chiusa oltre 7 anni or sono, ma la possibilità di parcheggio in piazza è rimasta, anche dopo l’istituzione di stalli per residenti in Colle Aperto, a pochissimi metri da piazza Cittadella.

Il Comune ha quindi pensato di consentire ai residenti dei Colli la sosta nei posti gialli che sono stati riservati in Colle Aperto e su Viale delle Mura: Cittadella tornerà progressivamente a beneficio dei soli residenti di Bergamo Alta. Piazza Cittadella avrà certamente qualche beneficio da questo provvedimento, che però non sarà l’unico di questo genere: novità si attendono anche dall’interlocuzione tra Comune di Bergamo e associazioni di categoria per ridurre il numero di permessi legati a bed and breakfast e alberghi, attività che sono cresciute esponenzialmente nel centro storico e che possono vedersi riconoscere fino a 5 permessi di sosta all’interno delle Mura.  “E’ una delle lamentele più frequenti dei residenti. Lo scorso anno sono stati concessi 8.500 permessi alle attività ricettive: all’interno della Ztl di Città Alta ci sono circa 350 posti auto per i residenti, in estate si arrivava anche a 60–70 vetture di turisti posteggiate in quegli spazi. Ragioneremo con le associazioni di categoria su come procedere: al momento non è stata presa alcuna decisione”.