I vicepresidenti: «Salvaguardata l’identità, ora riflettori puntati sulle nuove categorie»

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La nuova carta che regola la vita associativa dell’Ascom di Bergamo (approvata all’unanimità dall’assemblea straordinaria del 23 gennaio 2017) è frutto di un’analisi puntuale, che ha visto in prima fila anche i vicepresidenti Riccardo Martinelli e Giovanni Zambonelli. «Sono stati mesi impegnativi che hanno portato ad un buon risultato, che ha fissato alcune norme divenute negli anni prassi senza però essere regolamentare», ha ricordato Martinelli. Si va dalle modalità di adesione a Confcommercio Imprese per L’Italia e a Confcommercio Lombardia – con la definizione dei livelli nazionali e regionale dell’organizzazione e l’individuazione delle competenze tra piano provinciale, regionale e nazionale – a quelle per l’adesione e l’inquadramento del socio, fino al riconoscimento ufficiale dei Gruppi, già attivi, Terziario Donna e Giovani Imprenditori, dei quali si evidenzia la funzione consultiva e propositiva.

Riccardo Martinelli
Riccardo Martinelli

«Il nuovo statuto – ha proseguito Martinelli – definisce anche l’incompatibilità con cariche politiche per coloro che ricoprano cariche associative, tale da garantire il concetto dell’apartitismo dell’Associazione». Ci sono poi novità nella composizione del Consiglio e nella durata del mandato. «Il Consiglio direttivo passerà da 11 membri più tre cooptati, a 13 più tre favorendo una maggiore partecipazione – ha spiegato -, mentre il presidente non potrà essere eletto per più di due mandati consecutivi e resterà in carica cinque anni, in linea con la durata del mandato nazionale. Per quanto riguarda il ruolo del direttore vengono fissate delle incompatibilità e aumentate le sue responsabilità». «In sintesi – ha concluso – si tratta di uno statuto che rispetta la storia e la nostra tradizione della nostra Associazione e ci consente di guardare avanti con ottimismo».

Giovanni Zambonelli
Giovanni Zambonelli

«Nell’affrontare il lavoro di revisione – ha dichiarato Zambonelli -, siamo partiti non tanto dallo schema fornito da Confcommercio per le associazioni provinciali ma dallo Statuto che da oltre 70 anni regola la nostra Associazione. Il risultato è una carta statutaria basata sulla snellezza della gestione degli organi, che vede potenziate le regole per l’elezione, la partecipazione, la trasparenza e i sistemi di controllo per gli associati».

«Uno degli aspetti che ha richiesto maggiore attenzione – ha aggiunto – è stata la definizione delle norme che regolano i rapporti con il piano regionale e nazionale dell’Associazione. Infatti pur aderendo pienamente a Confcommercio Imprese per l’Italia, siamo riusciti a definire alcune autonomie a beneficio degli associati e del territorio come il mantenimento nella denominazione del nostro nome Ascom, talune funzioni quali per esempio l’autonomia nei contratti di lavoro e l’indipendenza dell’operato dei probiviri provinciale».

Obiettivo è fare in modo che l’associazione possa rispondere alle esigenze, vecchie e nuove, dei propri iscritti. «Sappiamo che le associazioni, quelle che per noi sono corpi intermedi vivi che hanno una funzione fondamentale – ha rilevato Zambonelli -, saranno chiamate a grandi cambiamenti nei prossimi anni. Dovranno rafforzare l’efficacia dell’essere sindacato e quindi organi di tutela delle piccole imprese e rispondere ai loro bisogni con efficienza. Il nuovo Statuto risponde a questa esigenza. Ma non solo, regola infatti anche l’appartenenza delle Associazioni esterne ed autonome che vogliano aderire ad Ascom, mettendoci a disposizione di quelle più piccole e meno strutturate».

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Costante Persiani

Sulla necessità di trovare un equilibrio tra organizzazione e politica centrale e le esigenze e le caratteristiche locali è intervento anche Costante Persiani, avvocato consulente di Confcommercio Lombardia, nonché assistente del presidente di Confcommercio Imprese per l’Italia per le Politiche Legislative, che ha supportato l’Ascom di Bergamo nel processo di revisione dello statuto. «Il più fedele interprete del territorio è chi lo vive – ha dichiarato -, per questo, dove è stato possibile, abbiamo fatto in modo che Bergamo potesse mantenere l’autonomia. Del resto un’associazione è di proprietà delle imprese ed è giusto che, se funziona bene, siano queste ad averne il controllo».

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Gianfranco Lodetti

«Dagli anni Sessanta – ha invece sottolineato l’avvocato Gianfranco Lodetti, che da tempo segue l’Ascom – l’associazione accompagna i propri associati con un’assistenza qualificata. Ha seguito sfide importanti, come l’avvento dei supermercati, ed ora è pronta a rinnovare il proprio impegno a tutela dell’interesse del singolo associato e della comunità bergamasca».




Nuovo statuto Ascom, ecco cosa cambia

Nell’assemblea straordinaria del 23 gennaio 2017, l’Ascom ha approvato la revisione del proprio statuto. Ecco le principali novità, illustrate dal direttore Oscar Fusini.

  • Denominazione, sede, durata e ambito di rappresentanza

L’Associazione degli esercenti e dei commercianti della Provincia di Bergamo diventa Ascom Bergamo Confcommercio Imprese per l’Italia. La definizione dell’ambito non fa più riferimento alla provincia ma al territorio di Bergamo. Viene estesa la rappresentanza nel settore dei servizi e allarghiamo alla libera professione e al lavoro autonomo.

  • Principi, valori ispiratori, codice etico, scopi e funzioni

I principi e i valori ispiratori sono gli stessi dello statuto confederale: libertà associativa, pluralismo, responsabilità, impegno costante verso la legalità, democrazia interna, sviluppo sociale ed e economico, sussidiarietà, solidarietà ed europeismo sono i principi enunciati. Gli scopi sono allineati all’operato fin qui svolto con la promozione dei principi, tutela e promozione delle imprese, erogazione di servizi di informazione, formazione, promozione, assistenza, consulenza ed altri.

  • Adesione a Confcommercio Imprese per l’Italia e regionale

1701 Ascom - assemblea straordinaria revisone statuto (23)Viene confermata l’adesione a Confcommercio Imprese per l’Italia e l’accettazione delle sue delibere. Nello specifico ci si impegna a collaborare con la Confederazione pur mantenendo quelle prerogative di autonomia corrispondenti all’interesse degli associati e del territorio. Si introduce il codice etico Confcommercio per le persone che assumono cariche associative e viene ufficialmente riconosciuta Confcommercio Lombardia, costituita da oltre vent’anni.

  • Adesione ed inquadramento, modalità, decadenza e recesso

Viene indicato in maniera precisa chi può iscriversi e le modalità di adesione; sono inoltre specificate le modalità delle iscrizioni di enti, consorzi e associazioni. Si afferma che può esercitare i diritti sociali solo chi è in regola con il pagamento della quota e vengono definite le procedure di ammissione e espulsione.

  • Gruppi

Restano confermate le modalità di costituzione e funzionamento dei gruppi di categoria. Sono introdotti i gruppi consultivi e di proposta dei Giovani Imprenditori e del Terziario Donna, già attivi.

  • Organi associativi ed eleggibilità, incompatibilità

Viene confermato l’assetto attuale con l’Assemblea, il Consiglio delle Categorie, il Consiglio direttivo, il Presidente, il Collegio dei Revisori dei Conti e il Collegio dei Probiviri e le norme per la loro elezione.

Vengono stabiliti il limite dei 75 anni per candidarsi e la durata delle cariche di 5 anni. Sono inoltre fissate le incompatibilità con ruoli politici salvo deroga del Direttivo che non vale per presidente, vicepresidenti e direttore.

Infine viene introdotta la decadenza dalla carica per ragioni penali (con condanna definitiva).

  • Assemblea

È introdotta l’approvazione del conto preventivo insieme al rendiconto dell’esercizio precedente. In sede di rinnovo degli organi viene prevista la certificazione del Rendiconto dell’esercizio precedente approvato dall’Assemblea.

  • Consiglio delle categorie e Consiglio direttivo

Viene aumentato il numero dei membri da 11 a 13, più 3 cooptati.

  • Presidente

È prevista la non rieleggibilità per più di una volta di seguito (massimo due mandati consecutivi cioè 10 anni).

  • Collegio dei revisori dei conti, Probiviri, Direttore

Gli aspetti salienti riguardano l’incompatibilità con ruoli politici, senza possibilità di deroghe, e la responsabilità per i bilanci associativi.

  • Patrimonio, trasparenza, esercizio finanziario liquidazione

Viene confermato l’attuale assetto pur modificando le disposizioni.

  • Norma transitoria.

Per la prossima assemblea di rinnovo degli organi associativi non si terrà conto del mandato e dei mandati ricoperti anteriormente.




Ascom, ok al nuovo statuto. Malvestiti: «Via libera ad una rappresentanza più ampia»

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Il tavolo che ha illustrato la revisione dello statuto. Da sinistra Giovanni Zambonelli (vicepresidente), Oscar Fusini (direttore), Paolo Malvestiti (presidente), Riccardo Martinelli (vicepresidente). L’approvazione è stata ratificata dal notaio Giovanni Vacirca

Un nuovo nome – Ascom Bergamo Confcommercio Imprese per l’Italia al posto di Associazione degli esercenti e dei commercianti della Provincia di Bergamo – e una rappresentanza più ampia, che allarga il settore dei servizi e si estende alle professioni. Sono gli elementi salienti del nuovo Statuto dell’Ascom, approvato quest’oggi all’unanimità dall’assemblea straordinaria, nella sede di via Borgo Palazzo 137.

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Paolo Malvestiti

Tra le pieghe degli articoli c’è però anche la profonda consapevolezza di doversi dotare degli strumenti più adatti a muoversi in uno scenario in continua evoluzione. «Oggi – ha ricordato il presidente Paolo Malvestiti – siamo al passaggio finale di un percorso che ha visto l’approvazione della bozza di Statuto prima nel Consiglio direttivo convocato lo scorso mese di ottobre e di seguito nel Consiglio delle categorie di fine 2016».

«Le modifiche proposte non rappresentano un passaggio formale e dovuto – ha evidenziato – di adeguamento alla carta statuaria di Confcommercio Imprese per l’Italia che, dal 2009 al 2014, ha completamente modificato il sistema dei principi e dei valori della Confederazione. E non è nemmeno una semplice revisione dell’ordinamento della nostra Associazione. L’ultima modifica dello Statuto fu fatta quasi vent’anni fa, quando furono apportare delle semplici variazioni. La revisione di oggi ricorda invece quella profonda operata nel 1956, più di 60 anni fa. Eravamo nel periodo del boom economico ed era necessario, a dieci anni dalla nascita di Ascom, regolamentare la partecipazione alla vita associativa degli iscritti che stavano assistendo all’affermarsi del moderno commercio che poi ha caratterizzato i decenni successivi».

Oggi si è perciò di fronte ad un nuovo cambiamento “epocale”, «accelerato dalla situazione di crisi verificatasi soprattutto sul versante dei consumi tradizionali». «Con il nuovo Statuto intendiamo da una parte tracciare in maniera nuova il senso di identità e la partecipazione dei nostri associati alla vita dell’organizzazione – ha spiegato il presidente -. Dall’altra, attraverso l’utilizzo dei codici etici confederali, garantirne la sopravvivenza e lo sviluppo a lungo termine»

La maggiore novità è data dall’estensione della rappresentanza all’ambito dei servizi alle imprese e alle persone, coinvolgendo il sistema delle professioni, il che proietta la tutela dell’organizzazione verso un numero sempre crescente di imprese e professionisti. «Dentro questa apertura vogliamo superare sia la tradizionale separazione settoriale tra commercio, turismo e servizi ponendo al centro l’impresa e i suoi bisogni – ha proseguito Malvestiti -, sia i confini provinciali dettati da una logica amministrativa in senso stretto, pur mantenendo la nostra forte radice nel territorio bergamasco».

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L’approvazione del nuovo Statuto rappresenta quindi per l’Associazione un momento significativo nel processo di cambiamento e di evoluzione. «È un passaggio coordinato e sinergico volto al potenziamento dei servizi verso i soci, alla politica di avvicinamento al territorio e di innovazione nella rappresentanza. Motivazioni queste che hanno sostenuto la nostra Associazione nel recente e significativo investimento di ristrutturazione della sede centrale di Bergamo», ha concluso Malvestiti.




Ascom, oggi l’assemblea straordinaria. Riflettori puntati sul nuovo Statuto

Soci Ascom in assemblea straordinaria per la revisione dello Statuto. L’appuntamento è lunedì 23 gennaio alle ore 14,30 nella sala Conferenze della sede cittadina di via Borgo Palazzo 137.

Lo Statuto sarà adeguato al nuovo ordinamento di Confcommercio Imprese per l’Italia e, a quasi vent’anni dall’ultima modifica, sarà profondamente rivisitato per adeguare le norme che regolano l’Associazione ai nuovi scenari.

Paolo Malvestiti
Paolo Malvestiti

«È il passaggio finale di un percorso che ha visto l’approvazione della bozza di Statuto prima da parte del Consiglio direttivo convocato lo scorso mese di ottobre e di seguito dal Consiglio delle categorie di fine 2016 – spiega il presidente di Ascom Confcommercio Bergamo Paolo Malvestiti -. Le modifiche proposte nascono non solo dall’esigenza di uniformarci alla carta statuaria di Confcommercio Imprese per l’Italia che, dal 2009 al 2014, ha completamente modificato il sistema dei principi e dei valori della Confederazione, ma anche dalla necessità di stare al passo con i tempi».

«La revisione che lunedì saremo chiamati a votare ricorda quella profonda operata nel 1956, più di 60 anni fa – prosegue -. Eravamo nel periodo del boom economico ed era necessario, a dieci anni dalla nascita di Ascom, regolamentare la partecipazione alla vita associativa degli iscritti che stavano assistendo all’affermarsi del moderno commercio. Così le modifiche di oggi rappresentano una svolta significativa per la nostra Associazione che ha vissuto i profondi cambiamenti degli ultimi anni, accelerati dalla situazione di crisi verificatasi soprattutto sul versante dei consumi tradizionali. Con il nuovo Statuto intendiamo da una parte tracciare in maniera nuova il senso di identità e la partecipazione dei nostri associati alla vita dell’organizzazione; dall’altra, attraverso l’utilizzo dei codici etici confederali, garantirne la sopravvivenza e lo sviluppo a lungo termine».

Il nuovo Statuto permetterà di allargare la rappresentanza dell’Associazione e di allungare la durata del mandato degli organi associativi.

L’Assemblea sarà introdotta dagli interventi del presidente Malvestiti, dei due vicepresidente dell’Associazione, Riccardo Martinelli e Giovanni Zambonelli. Di seguito il direttore dell’Associazione, Oscar Fusini, presenterà le modifiche apportate. L’Assemblea si chiuderà con la votazione dei soci.

https://www.youtube.com/watch?v=K6aX-UniMqw

 

 




Borgo Palazzo, un chilometro e mezzo di wifi. E a maggio arriva una nuova festa

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Dopo l’oasi in piazza Sant’Anna, attiva dal maggio scorso, BergamoWifi, la rete internet pubblica del Comune di Bergamo, si estende lungo via Borgo Palazzo. Sabato 21 gennaio, al civico 104 (incrocio con viale Pirovano) l’assessore all’Innovazione Giacomo Angeloni, i rappresentanti del Distretto urbano del commercio e delle Botteghe di Borgo Palazzo hanno inaugurato il servizio che permette di connettersi e navigare gratuitamente sul tratto che va da via Camozzi al cavalcavia, circa un chilometro e mezzo di copertura.

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Nicola Viscardi

Prosegue così il piano dell’Amministrazione verso una città sempre più smart e connessa. E i commercianti non nascondono la propria soddisfazione: «L’estensione della rete wifi ai borghi è stata una delle priorità che abbiamo indicato al momento dell’ingresso nel Duc – ricorda il presidente delle Botteghe, Nicola Viscardi -. È un’operazione che comporta risorse importanti, non possiamo perciò che riconoscere gli sforzi del Duc e del Comune per mettere a disposizione del quartiere questa importante infrastruttura. Il prossimo passo sarà cercare di portare la copertura nelle via laterali, ma anche svilupparla come strumento commerciale».

Se, infatti, il wifi è utile ai cittadini e ai turisti e può essere un fattore di attrattività, per chi ha un locale o un negozio può diventare un prezioso alleato per monitorare i flussi e interagire con la clientela. «Portando il segnale anche all’interno degli esercizi – spiega Viscardi -, non solo i clienti avranno la possibilità di rimanere comodamente connessi alla rete con lo stesso login, ma i commercianti potranno avere a disposizione informazioni importanti per analizzare gli ingressi e mettere a punto le proprie strategie commerciali».

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Roberto Ghidotti

È anche l’obiettivo del Duc, che per il wifi in città ha messo sul piatto 35mila euro, ottenuti con il bando sui Dat. «Abbiamo sostenuto la copertura del centro, di Borgo Santa Caterina (dove il servizio è stato inaugurato qualche settimana fa ndr.) ed ora si attiva anche in Borgo Palazzo – evidenzia Roberto Ghidotti, presidente del Distretto -. Si tratta di un passo fondamentale e necessario sulla via dell’innovazione dei nostri centri urbani, che ora declineremo anche all’interno dei singoli negozi, come strumento per migliorare l’operatività e l’interazione con i clienti».

Intanto le Botteghe sono al lavoro anche sul piano degli eventi e lasciano trapelare di una nuova iniziativa che dovrebbe rappresentare il bis della grande Festa del Borgo, ormai una tradizione nel settembre cittadino. «Sarà a maggio e ancora una volta chiuderà la via per riempirla di attività, spettacoli, laboratori, personaggi – dice Viscardi -. Avrà però un taglio più artistico e culturale, parlerà di creatività, talenti, musica, dialogo e integrazione».

La parola d’ordine è scontata: restate connessi!




Enti Bilaterali, Betti (Ascom) presidente. «Per il 2017 stanziamo 500mila euro a favore di lavoratori e imprese»

Enrico Betti e Maurizio Regazzoni
Enrico Betti e Maurizio Regazzoni

Cambio al vertice e cariche rinnovate per l’Ente Bilaterale territoriale del Terziario e quello degli Alberghi e dei Pubblici esercizi di Bergamo. L’assemblea riunita ieri nella sede di via Borgo Palazzo 137 in città ha eletto alla presidenza di entrambi gli organismi paritetici, per il quadriennio 2017-2020, Enrico Betti, responsabile dell’area Politiche del Lavoro dell’Ascom. Secondo la prevista alternanza degli incarichi tra rappresentanti del sindacato e dell’impresa, Betti succede a Lorenzo Agazzi (Filcams-Cgil) e sarà affiancato da Maurizio Regazzoni, segretario generale Uiltucs-Uil Bergamo, eletto vicepresidente.

Il nuovo mandato conferma e rafforza la linea degli enti disegnata in questi anni, volta a sostenere i lavoratori e le aziende del commercio, del turismo e dei servizi di fronte a scenari economici e di mercato sempre difficili e in costante evoluzione. I due enti oggi contano complessivamente 5mila aziende aderenti e oltre 20mila lavoratori, un’ampia platea per la quale mettono a disposizione sussidi, agevolazioni, interventi di promozione della formazione, dell’occupazione, facilitazioni per la gestione e lo sviluppo d’impresa.

«Per il 2017 – annuncia Betti – metteremo sul piatto circa 500mila euro per supportare lavoratori e imprese, proseguiremo inoltre nel percorso condiviso con gli enti nazionali per mantenere ed incrementare i sussidi ed i sostegni. Sul piano organizzativo, invece, è stata approvata la scelta di dotarci di un codice etico».

Intanto il vicepresidente Regazzoni ribadisce il valore della bilateralità. «Gli enti proseguiranno nel loro compito di coniugare le esigenze delle parti al di sopra dei ruoli sociali, ricercare sempre nuove opportunità per sviluppare azioni rivolte sia ai lavoratori sia alle imprese». «Con la propria posizione sopra le parti e la loro complessità politica, sociale ed economica – aggiunge il presidente uscente Agazzi – gli enti bilaterali rappresentano un vero e proprio patrimonio per il mondo del lavoro e delle imprese. In questi anni i nostri due organismi provinciali sono stati capaci di crescere e rinnovarsi per interpretare sempre al meglio il proprio ruolo».

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Betti e Regazzoni con il presidente uscente Lorenzo Agazzi

Accanto a Betti e Regazzoni, nel Consiglio direttivo dell’Ente bilaterale territoriale del Terziario sono stati eletti Mario Colleoni (Filcams-Cgil), Alberto Citerio (Fisascat-Cisl), Jacopo Descovich (Ascom – Negozi Pellizzari Srl) e Alessandra Bergamo (Ascom – Mediamarket). L’Assemblea è invece composta da Betti, Regazzoni, Colleoni e Citerio.

Il Comitato esecutivo dell’Ente bilaterale degli Alberghi e dei Pubblici esercizi è completato da Giovanni Zambonelli (Faiat), Giorgio Beltrami (Fipe), Alberto Citerio (Fisascat-Cisl) e Mario Colleoni (Filcams-Cgil). Componenti supplenti sono Mauro Rossi, Giovanni Barghi, Francesca Bassi e Maria Teresa Vavassori. L’Assemblea è costituita da Betti, Regazzoni, Bassi, Barghi, Zambonelli, Luisa Mangiarulo, Beltrami, Colleoni, Aronne Mangili, Citerio, Vavassori e Alessandro Dalle Fusine.

https://www.youtube.com/watch?v=ezzqXGsYcLo




Negozi, tutto quello che c’è da sapere per stare sul web. E avere successo

L’e-commerce continua a crescere senza sosta – oltre 26 volte nell’abbigliamento dal 2005 al 2015 secondo i recenti dati Confcommercio – mettendo in allarme il commercio tradizionale, nessuna categoria esclusa. Applicazioni come Amazon Price check o RedLaser con una foto dell’articolo o del codice a barre restituiscono proposte di prezzo o cercano addirittura il prodotto nei negozi vicino. Manichini-robot virtuali cercano di compensare l’impossibilità di indossare i capi attraverso l’etere e le immagini del prodotto sempre più dettagliate, tra zoom e diverse prove di colori e fogge, provano a far bucare lo schermo di pc e smartphone a merce di ogni sorta.

Fabio Fulvio
Fabio Fulvio

Di fronte alla crescente concorrenza del web, i negozi tradizionali tremano, eppure la vendita on-line può rappresentare un’opportunità per le piccole imprese. Ne è convinto Fabio Fulvio, responsabile del settore Politiche per lo Sviluppo della Confcommercio che da anni monitora l’impatto dell’e-commerce sul commercio tradizionale. Non mancano dati incoraggianti: chi ha imparato a vendere on-line e a coinvolgere e promuovere attraverso i social la propria attività ha visto crescere il proprio business e ha allargato lo sguardo dalla propria vetrina, magari di un piccolo paese in provincia, al mondo.

I saldi sono superati dall’e-commerce che propone shopping d’occasione tutto l’anno?

«Il prezzo non è la sola molla per gli acquisti sul web. Da analisi e interviste emerge che le motivazioni per comprare on-line sono solo in parte economiche. Il maggiore assortimento, la sensazione di fare un acquisto più consapevole, forte di recensioni positive e analisi comparative, e, non ultima, la comodità di acquistare a qualsiasi ora anche dal cellulare sono alcuni tra i principali plus evidenziati da chi opta per l’e-commerce. Di contro, esistono altrettante resistenze nell’acquisto via web: la mancanza di relazione, la scarsa fiducia nei mezzi di pagamento e l’incertezza sul bene acquistato, oltre che su eventuali procedure di reso».

Quali consigli per le imprese che vogliono sbarcare sul web?

slide 1«Anche se una presenza internet è irrinunciabile per qualsiasi attività, non è detto che si debba fare e-commerce per forza, ma per resistere alla concorrenza del web bisogna mettere in campo professionalità e capacità di analisi. Ci sono due strade per stare sul mercato: continuare ad essere venditori tradizionali e migliorare il punto vendita e l’esperienza d’acquisto oppure integrare web e negozio tradizionale. La maggior parte dei negozianti – diciamo 9 su 10 –  non sa quante persone entrano nel loro negozio. E non è proprio ammessa l’approssimazione se si vuol giocare la partita con concorrenti che sul web hanno a disposizione analisi sofisticate che profilano la clientela in tempo reale. Non basta vedere crescere i “like” sulla propria pagina Facebook, ma bisogna valutare in modo preciso l’impatto del social sulle performance del negozio. Solo un negozio su 5 sa valutare i margini per prodotto, l’abc per chi vuole fare promozioni e rivedere l’assortimento della propria attività, perché molti hanno prodotti che non si pagano il posto sullo scaffale e vanno “sfrattati”».

Per avere tutte queste informazioni le piccole attività, in un momento di crisi, devono fare investimenti importanti?

«No. Bastano davvero piccoli accorgimenti per analizzare con precisione il proprio business, migliorare le vendite ed essere davvero competitivi sul mercato. Investire un centinaio di euro in una cellula fotoelettrica per analizzare il passaggio in negozio è una piccola spesa che può portare a grandi risultati e dare molte più informazioni utili per incrementare le proprie entrate. Perché guardare solo quanto resta nel cassetto la sera non stimola certo il proprio business né rende più competitivi».

I social salvano i piccoli negozi, visto che la concorrenza in questo campo si gioca tutta sulla relazione?

«I social aiutano a fare bene e meglio cose che alcuni negozianti già fanno, ma non risolvono certo i problemi di attività gestite in modo più approssimativo. Sono ad esempio uno strumento molto agile per creare ed intercettare community, per fidelizzare la clientela e allargare il business a chi condivide gli stessi interessi e passioni. Io, ad esempio, sono un sub e non mi limito ad acquistare attrezzatura varia nel mio negozio di fiducia, dato che organizza immersioni ed eventi, mi ci posso rivolgere per nuovi brevetti e per una serie di consigli tecnici. Basta organizzare un gruppo chat via whatsapp, un post sulla gita organizzata all’Argentario, per supportare lo sforzo profuso per trasformarsi da venditore di beni a qualcosa in più, a un punto di riferimento per gli appassionati, oltre che a recuperare redditività. I social estendono la conoscenza della clientela, che ogni negoziante ha il vantaggio, a differenza di una big company del web, di coltivare da vicino e magari da anni. E questo patrimonio di conoscenze non sarà mai sostituibile da un software».

L’integrazione tra negozio tradizionale e web è alla portata anche delle imprese più piccole?

«Anche i piccoli negozi – a patto che abbiano lavorato già per migliorare il punto vendita e conoscano in modo approfondito e analitico il proprio business – possono integrare con successo on-line e off-line. Confcommercio ha siglato un accordo nazionale con eBay che offre alle imprese associate una vetrina on-line Premium gratis per sei mesi (con un risparmio di 3o euro mensili) e, sul fronte dei social, con Facebook ha formato in dodici tappe nazionali 10mila imprese. A L’Aquila – dove eBay ha fatto anche un ulteriore sforzo per solidarietà ai negozianti che han perso tutto con il terremoto – molte attività hanno recuperato clienti e fatturato e sono riuscite a vendere anche all’estero. I social – a patto di usarli in modo mirato – offrono modi innovativi di coinvolgere la clientela e portarla nel proprio negozio; i costi per iniziative pubblicitarie e per altre forme di marketing sono davvero ancora bassi e i risultati di campagne molto mirate non tardano ad arrivare».

L’e-commerce può quindi essere un’opportunità per le insegne indipendenti?

slide 2«È sia una minaccia che un’opportunità. È una modalità di acquisto nuova ed in costante crescita che erode senza dubbio lo shopping tradizionale, ma può essere una risorsa importante a patto che la si sappia sfruttare al meglio. Sono molti i negozi tradizionali che vendono più di prima e che inviano pacchi dall’altra parte del mondo, raggiungendo destinazioni impensabili per una piccola attività del territorio, magari di un piccolo paese in provincia. I negozi tradizionali, se ci si crea una nicchia di mercato, difficilmente saranno attaccabili dalla concorrenza on-line. Molti si chiedono se tra 10 anni i negozi resisteranno alle nuove tendenze nei consumi e noi ne siamo convinti, ma anche gli stessi colossi del web lo sono. Credo che l’on-line resterà un canale alternativo e complementare, certo in costante crescita, ma che non potrà mai sostituire il piacere dell’acquisto in negozio».

Molti commercianti lamentano di dedicare attenzioni e tempo a clienti che poi si copiano il codice dell’articolo e lo acquistano on-line, facilitati da comparazioni prezzi, con tanto di geolocalizzazione. I negozi non rischiano di fare da show-room agli e-shopper?

il negozio nell'era di internet - bussole confcommerci«Il “Topo” (try off-line, purchase on-line, ovvero prova in negozio, compra su internet) è un fenomeno negativo ed è il motivo che mi ha spinto a dedicare una pubblicazione della Collana Le Bussole Confcommercio all’e-commerce (“Il negozio nell’era di internet”). La titolare di un negozio di ottica mi aveva chiesto come fare a risolvere il problema del cliente che entra in negozio, prova i vari modelli di occhiali da sole, si prende nota del codice e del prezzo e poi con una scusa rimanda l’acquisto perché molto probabilmente andrà a comprarli on-line. Per questo ho scelto di interpretare la delusione, l’amarezza e la sana indignazione di chi gestisce un negozio con passione, nonostante le sempre maggiori difficoltà, di fronte a questo comportamento».

Come possono difendersi i negozianti?

«Con la personalizzazione, il consiglio giusto e il servizio. Avere di fronte un cliente che pensa di acquistare on line può essere anche una chance e una sfida da giocarsi al meglio. Di fronte alla personalizzazione, all’idea che quel paio di occhiali sono stati adattati perfettamente a me, con la distanza focale giusta, che quella bicicletta è proprio perfetta per il passo della mia gamba, che la camicia avrà le mie cifre ricamate, che le scarpe da ginnastica sono state scelte in base a come appoggio il piede e via dicendo, credo che alla fine opterà per l’acquisto in negozio, tanto più se il punto vendita mi garantisce assistenza e consulenza in garanzia, riparazioni e quant’altro. La personalizzazione vince sempre, come mostrano alcune nuove aperture eccellenti nel mondo: è il caso di Bite Beauty Lip Lab che a New York crea un rossetto ideale e su misura in base all’incarnato del viso in migliaia di tonalità e con diverse caratteristiche.

C’è poi anche il fenomeno inverso ed altrettanto diffuso del “Ropo” (research on-line, purchase off-line, ovvero cerca sul web, acquista in negozio). Si ha di fronte una clientela sempre più preparata, che sa tutto di quel prodotto perché ne ha ponderato l’acquisto e ne ha letto decine di recensioni, ma decide di comprare nel negozio tradizionale. In questo caso il personale deve essere più che preparato: non è ammissibile che il cliente ne sappia quasi più di chi sta dietro il bancone».

Il web si sta attrezzando con strumenti ultra sofisticati, dai manichini virtuali con diverse tipologie di corporatura a formule che consentono la prova e restituzione gratuita dei prodotti. Come rendere l’esperienza fisica di acquisto irrinunciabile?

slide 3«Chi vende on-line sta cercando in tutti i modi di ridurre la distanza fisica  attraverso chat ed altri strumenti che mostrano il prodotto al meglio. Però non siamo robot e le motivazioni che stanno dietro ad un acquisto non sono certo tutte dettate dalla razionalità. Mettendo in campo creatività e lavorando su allestimenti, posizionamento della merce e visual merchandising si possono incrementare di molto le vendite. Tra i punti di forza del negozio c’è la capacità di suscitare emozioni e di coinvolgere attraverso stimoli sensoriali. Il visual merchandising può invitare i clienti a frequentare i negozi per un’esperienza sensoriale. Il paradosso è che in molti casi il visual merchandising è più curato sul web che nei negozi. E non basta fare delle belle vetrine, ma curare l’esposizione interna, orientare le scelte in uno spazio circoscritto e rendere più chiaro l’allestimento. Non servono grandi investimenti ma tanta creatività: basta un sapiente mix di dimensioni, colori e dettagli, giocando con spazi, volumi, altezze. Gli interventi di miglioramento visivo nei negozi hanno un impatto immediato oltre che sulla piacevolezza dell’esperienza del cliente anche sulle vendite, con incrementi che spesso superano il 30%».

Il web invoglia ad acquistare di più di quanto si vorrebbe suggerendo proposte di total look e rendendo evidenti altri prodotti che potrebbero interessare o che chi ha acquistato prima di noi ha selezionato oltre ai nostri nel carrello virtuale. Uno stimolo in più per il commercio per cercare di incrementare lo scontrino medio?

«Stimolare gli acquisti è l’abc del commercio e rappresenta la forza dei negozi che hanno successo oggi e che lo avranno sempre anche domani. Non significa cercare di rifilare tutto e subito ad un cliente, ma è un lavoro che si porta avanti con passione e calma, ma soprattutto con la conoscenza e annotandosi gli acquisti fatti. Non servono necessariamente software, basta un foglio Excel, ma anche un semplice pezzo di carta. Solo così si possono proporre alla clientela acquisti aggiuntivi, abbinamenti e spese complementari, incrementando lo scontrino medio. Il bravo venditore anticipa gli acquisti futuri dei clienti, magari ricordandosi, per esempio, di un’imminente cerimonia, vacanza o evento e così riesce a vendere assieme ad un paio di pantaloni anche il completo perfetto per la laurea del figlio e via dicendo. Gli heavy spender si rivolgono ad un personal shopper per gli acquisti, i negozianti possono essere i migliori consulenti d’immagine per i loro clienti».

I distretti del commercio possono rappresentare un’occasione per creare piattaforme di vendita indipendenti?

«I distretti del commercio, così come la concentrazione in alcune vie di medesime attività in apparente concorrenza tra loro, possono incentivare lo shopping. C’è ancora chi teme la concorrenza del dirimpettaio in una via ricca di ristoranti ed invece accade il contrario: succede che si lavora di più tutti perché la via diventa una meta per chi vuole uscire a cena. Basta guardare al successo delle vie della moda, in grado di attrarre sempre per lo shopping. I distretti hanno organizzato con successo forme di fidelizzazione della clientela per gli acquisti, ma quanto alla creazione di piattaforme indipendenti per l’e-commerce sono un po’ scettico. Meglio optare per piattaforme note, se non arcinote, nonostante chiedano contratti e commissioni più o meno elevate. Raggiungere la diffusione dei colossi del web e la tecnologia delle big company è troppo difficile per chi inizia una rincorsa quasi impossibile da zero».

 




Look perfetto, Carla Gozzi in cattedra con Ascom Formazione

 

carla gozzi 2Per chi desidera migliorare il proprio look e avere un guardaroba perfetto, c’è un’occasione da non perdere.

Sabato 4 febbraio Ascom Formazione propone un incontro con Carla Gozzi, la style coach conosciuta al grande pubblico come conduttrice del programma tv  “Ma come ti vesti?”. Il corso si intitola “Trova il tuo stile personale con Carla Gozzi”, si tiene nelle sede di Osio Sotto  (piazzetta Don Gandossi 1) e dura 4 ore (dalle 9.30 alle 13.30). Carla Gozzi metterà a disposizione tutta la sua esperienza nel mondo del fashion. Si potrà così imparare a trovare ed esprimere il proprio stile, conoscere le linee e i colori adatti alla propria fisicità; e ancora, quali sono i capi che non possono mancare nel guardaroba e i grandi classici che regalano un look sempre curato ed adatto alle occasioni.

Per informazioni e iscrizioni: Ascom Formazione tel. 035 4185706/707 – info@ascomformazione.it (www.ascomformazione.it).




Sarnico, rincarano i parcheggi. Commercianti al lavoro per offrire la sosta ai clienti

sarnico-panorama

Parcheggiare a Sarnico costerà di più, soprattutto in riva al lago. Ad aprile entrerà in vigore il nuovo piano sosta approvato dalla giunta. Tante le novità previste. Innanzitutto, il costo del parcheggio che salirà da un euro a 1,50 all’ora. Poi gli orari, che saranno differenziati in base alla zona e non più alla stagione. Nello specifico, con il nuovo piano sosta si pagherà tutto l’anno dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 18 all’interno del paese e fino alle 22 sui posteggi sul lungolago, invece che pagare come ora fino alle 18 in inverno e fino alle 22 in estate.

Aumenteranno anche i posti auto a pagamento: gli stalli ora a disco orario in zona Conad di via Prati, via Montegrappa e in via Foppe diventeranno blu, con la differenza che in via Foppe si pagherà solo nel weekend. Novità infine per gli abbonamenti per residenti e commercianti: le card potranno essere usate per una sola auto e non più per due ma, a differenza di quanto avviene ora, avranno validità anche il sabato.

Il sindaco Giorgio Bertazzoli ha rimarcato che le tariffe rimarranno comunque fra le più basse rispetto a quelle praticate sul lago, come ad esempio a Lovere dove sostare in piazza costa anche a 2 euro all’ora. Inoltre ha precisato che la modifica delle tariffe andrà ad incidere più sui turisti che sui residenti, annunciando anche l’intenzione di acquistare i parchimetri che oggi sono a noleggio (operazione che dovrebbe portare a un risparmio di circa 80mila euro all’anno sull’affitto).

La decisione di Bertazzoli in tema di parcheggi trova i commercianti d’accordo. «L’Amministrazione ci ha presentato il nuovo piano parcheggi tempo fa – afferma Luigi Arcangeli, presidente di Sarnicom -. L’aumento delle tariffe è contenuto e non crediamo arrecherà danno alle nostre attività». Per andare incontro ai visitatori i commercianti sarnicensi stanno comunque studiando proprio in questi giorni come poter offrire la sosta ai clienti. «Non abbiamo ancora trovato un modo ma è nei nostri progetti trovarlo» dice Arcangeli.

Intanto il “problema” più pressante per l’associazione commercianti cittadina è la nomina del nuovo presidente della Pro Loco, così da garantire la programmazione del calendario estivo «Non c’è ancora un nome e tutte le iniziative al momento sono ferme», lamenta Arcangeli. Al momento sembra esclusa la possibilità che il nuovo presidente sia un commerciante. «Vorremmo tenere separate le due sfere: la Pro Loco ha un ruolo diverso, quello di promuovere il territorio».




Il gelo e i prezzi dell’ortofrutta / «Ma quale speculazione? I consumatori sanno scegliere»

livio brescini
Livio Bresciani

Il freddo delle ultime settimane ha fatto impennare i prezzi dei prodotti ortofrutticoli ma ha anche alimentato l’allarme speculazione. La denuncia di rincari ingiustificati è arrivata dalle associazioni degli agricoltori, dei consumatori e anche da una parte dei dettaglianti.

Di diverso avviso è Livio Bresciani, presidente del gruppo Fruttivendoli dell’Ascom di Bergamo che guida anche la categoria a livello nazionale in Fida Confcommercio. «Operiamo in un contesto di libero mercato dalle dinamiche chiare e note – ha dichiarato a Italian Fruit News, in un faccia a faccia con il presidente di Assofrutterie Fiesa Confesercenti Daniele Mariani -. In situazioni come queste si cerca di vendere al meglio, ma riteniamo non ci siano operazioni speculative di significativa entità. Anche perché il consumatore è maturo e consapevole, boccia eventuali situazioni estreme limitando o allontanandosi dall’acquisto fino a quando non tornano condizioni normali: si può vivere tranquillamente senza comprare un determinato ortaggio per qualche giorno». Per Bresciani, infine, «questa ondata di gelo sta destando scalpore, ma non va dimenticato che siamo in pieno inverno, un inverno rigido e non mite come quello cui forse ci si era abituati. E le conseguenze sono anche aumenti di quotazioni legate all’offerta esigua».