Ortofrutta/ Bresciani: «La sfida per il nuovo anno è valorizzare l’anima green dei negozi»

Livio Bresciani - foto Mara Moretti InControluce
Livio Bresciani

È stato ancora un anno difficile il 2016 per il comparto alimentare, nonostante le nuove aperture nel settore che registra una crescita a due cifre (+14,81%), con 36 negozi in più in città rispetto allo scorso anno. Anche i negozi di ortofrutta risentono dei consumi al palo: «Il 2016 è stato un altro anno duro per la categoria – commenta Livio Bresciani, presidente del Gruppo Ortofrutta Ascom -. Molti imprenditori hanno puntato, anche per effetto Expo e in chiave turistica, sull’alimentare, ma l’offerta del food sempre più allargata non corrisponde ad un aumento della capacità di spesa, che resta in linea con gli scorsi anni».

Ad oggi il Natale sembra austero: «Sono giorni decisivi per la categoria che sperava di affrontare un Natale più vivace sul fronte dei consumi – continua Bresciani -. Ad oggi, se tutto va bene, ci aspettiamo di chiudere le feste in linea con lo scorso anno, diversamente registreremo un calo seppur abbastanza contenuto». Si spera nei ritardatari, pronti a comporre all’ultimo i classici cesti regalo:«Si gioca tutto nella settimana di Natale, negli ultimi tre giorni dell’Avvento in particolare – spiega -. Nei cesti vinceranno prodotti locali e di stagione, vuoi per una nuova etica di consumo, vuoi per i prezzi più contenuti rispetto a specialità esotiche o “sfizi” fuori stagione, dalle ciliegie alle albicocche. Si venderanno come sempre bene frutta secca e eccellenze italiane, mentre frutti esotici che un tempo erano sinonimo di festa sono entrati ormai a pieno titolo nella borsa della spesa settimanale: mango, papaya e avocado non sono più ricercati come un tempo».

Il comparto ortofrutticolo bergamasco è anche pronto a cogliere nuove sfide per il futuro: «Dobbiamo valorizzare il nostro lavoro e impegno quotidiano sul fronte della sostenibilità. La maggior parte dei nostri punti vendita ha un’anima “green” che però è poco evidente al consumatore, a differenza di altre realtà che hanno investito in marketing, manifesti e proclami. Eppure ogni giorno facciamo acquisti in un mercato ortofrutticolo che a tutti gli effetti è a km zero grazie anche ad importanti realtà agricole locali, gestiamo scarti ed eccedenze da sempre in modo ottimale e abbiamo adottato da tempo la raccolta differenziata. Credo che su questo fronte si giochi una sfida importante per la categoria. I giovani stanno tornando nei piccoli negozi e sono particolarmente attenti e sensibili al tema sia della sostenibilità che del km zero».




Ambulanti, «nessun rinvio delle scadenze per il rinnovo dei posteggi»

mercato san pellegino

Per il momento non ci sarà alcun rinvio delle scadenze per il rinnovo delle concessioni dei posteggi sulle aree di mercato previsto dalla direttiva Bolkestein. Lo chiarisce Confcommercio dopo l’incontro avuto da Fiva Confcommercio e Anva Confesercenti con il presidente dell’Anci, Antonio Decaro.

Secondo quanto riferisce il presidente di Fiva Confcommercio, Giacomo Errico, Decaro «ha chiarito di aver chiesto al Governo solo una proroga tecnica per consentire ai comuni di poter avviare le procedure dei bandi pubblici nei tempi stabiliti dalla vigente normativa e di poter, quindi, assolvere con efficienza e tranquillità agli adempimenti richiesti».

Dunque si tratta di una proroga condizionata all’avvio delle procedure e finalizzata a svolgere il percorso previsto dalle disposizioni dell’Intesa Stato-Regioni. Ovviamente gli stessi comuni, come del resto in gran numero hanno già fatto, possono proseguire nell’espletamento dei bandi.

Ricordiamo che le richieste delle nuove concessioni per i posteggi potranno essere presentate dal 7 gennaio al 7 marzo 2017 e che le graduatorie saranno rese note dall’8 maggio 2017.

Gli ambulanti che avessero bisogno di assistenza e accompagnamento nella presentazione delle richieste possono rivolgersi allo “sportello Bolkestein” di Ascom Bergamo dove gli operatori stanno lavorando a pieno ritmo per rispettare i tempi. Il servizio è da prenotare all’Area Accoglienza Soci di Ascom Confcommercio Bergamo al numero 035 4120304.

Nella Bergamasca la nuova normativa interessa 246 mercati, circa 7mila posteggi e oltre 2.400 ambulanti. Una vera e propria rivoluzione che deve trovare pronti da un lato gli ambulanti e dall’altro i Comuni.




Natale, “consumatori molto cauti negli acquisti”

regali-natale.jpgSi prospetta un Natale con un po’ meno regali e con una spesa procapite inferiore rispetto allo scorso anno. Secondo la consueta analisi dell’Ufficio studi di Confcommercio emerge che ogni famiglia spenderà 1.331 euro da tredicesima, il 3,1% in più rispetto allo scorso anno, non per i regali ma per casa, per viaggi e per rimettere in sesto il bilancio familiare. Per i regali in senso stretto è prevista una spesa pro capite di 164 euro (166,1 nel 2015). «C’è molta cautela nel fare acquisti – afferma Paolo Malvestiti, presidente di Ascom Confcommercio Bergamo -. Con l’effetto della tredicesima le nostre famiglie avranno un po’ più di reddito disponibile, ma lo useranno non tanto per i regali in senso stretto, la cui spesa dovrebbe essere in linea con quella dello scorso anno, quanto piuttosto per le spese per la casa, per gli alimentari e per le vacanze. Il clima di fiducia è in discesa e questo porta le famiglie a risparmiare. Ci sono alcuni settori che vanno meglio di altri, ma in genere la gente è attenta e, per esempio, nel settore dell’abbigliamento sia i negozianti che i consumatori attendono i saldi. Nel solo mese di dicembre abbigliamento calzature hanno avuto una perdita del 12% rispetto allo scorso anno, mentre volano gli acquisti on line, soprattutto da parte dei giovani. I nostri negozi sono diventati per loro solo una vetrina espositiva, dove si vede il prodotto, si prova, si scelgono i colori, ma non si compra».

Da un’analisi di Ascom Confcommercio Bergamo risulta che alcuni settori soffrono più di altri; tra questi il comprato dell’abbigliamento e delle calzature che spera in una ripresa nei giorni antecedenti il Natale e con i saldi invernali. Natale sottotono anche per i negozi di elettrodomestici, non tanto per il calo delle vendite, quanto per la diminuzione del budget che non va oltre i 100 euro. Poco vivaci i consumi nei negozi dei fioristi, dove l’articolo più richiesto è il centrotavola con un budget dai 15 ai 20 euro. Per il settore alimentare è presto fare previsioni, in quanto la corsa ai regali e agli acquisti avviene solitamente pochi giorni prima del Natale. La settimana prossima sarà decisiva, specialmente per comporre i classici cesti. Segnali positivi giungono dalle librerie e cartolerie, che stanno lavorando bene, soprattutto le insegne che organizzano eventi. Tra gli articoli più venduti: i libri e le agende, in particolare in pelle e tascabili. Il budget va dai 25 ai 40 euro, con punte di 100 per le agende fiscali e articoli di maggior pregio. Buono è anche il riscontro nel settore della ristorazione, dove arrivano prenotazioni per il pranzo di Natale e l’effetto aeroporto si fa sentire. Per Natale alcuni ristoranti sono già al completo e grazie agli stranieri crescono le presenze per la Vigilia. Non tramonta neppure la voglia di acquistare e regalare gioielli e orologi, con un attenzione al prezzo. Gli acquisti risultano ponderati e consapevoli, con una crescente attenzione a dettagli e qualità.




Gioiellieri / Riva: «Torna la voglia di acquistare preziosi»

Nel 2016 la percentuale dei consumatori che regalerà gioielli e bijoux a Natale risulta leggermente superiore rispetto al 2015, come evidenzia la recente indagine condotta da Federpreziosi- Confcommercio in vista del Natale.

Alessandro Riva
Alessandro Riva

A mettere sotto l’albero regali preziosi è il 10,8% contro il 7,8% del 2015. Una tendenza positiva, dopo anni di grande difficoltà, confermata anche a livello provinciale da Alessandro Riva, presidente del Gruppo Commercianti di Preziosi dell’Ascom di Bergamo. «Il 2016 ha registrato maggior interesse e vivacità rispetto allo scorso anno, anche se la ripresa sembra ancora lontana – afferma -. È stato comunque un anno difficile e purtroppo la crisi non ha risparmiato insegne storiche, con chiusure eccellenti sia in città che in provincia. La voglia di acquistare e regalare preziosi non tramonta nonostante la crisi, anche se si sta sempre, e comprensibilmente, più attenti a come spendere i propri soldi».

Il gioiello continua ad essere il regalo per antonomasia da scartare sotto l’albero. «Negli ultimi anni abbiamo sofferto molto la concorrenza dei gioielli “firmati” e di moda, ma sono sempre più i clienti che non cedono alle tendenze del momento e preferiscono la qualità artigianale agli status symbol e ad oggetti omologati – continua Riva -. Gli acquisti sono più ponderati e consapevoli, con una crescente attenzione a dettagli e qualità. Tornano ad essere ricercati gioielli antichi e particolari, che fanno stupire sempre».

Quanto agli articoli più venduti, secondo l’indagine Confcommercio, bracciali, orecchini e ciondoli hanno la meglio; non tramonta però il classico collier e c’è chi sceglie di regalare un anello di fidanzamento per rendere indimenticabili le feste. I diamanti continuano ad essere un bene rifugio durante la crisi: «E c’è anche chi li acquista per investimento e decide comunque di montarli per la moglie, tenendosi nel cassetto la certificazione della pietra preziosa – precisa Riva -. Senza dubbio per la categoria le certificazioni di diamanti rappresentano una nicchia se non in crescita comunque stabile e consolidata, perché è alla professionalità dei nostri gioiellieri che si affidano risparmi come investimento».

Office Concept, Gold bar and coinsCome gli altri comparti del commercio, anche i gioiellieri soffrono la concorrenza del web: «Il rapporto con la clientela è diverso da prima. Internet ha allargato la platea di clienti ed ormai è la prima vetrina per chi sceglie di fare acquisti, oltre che il punto di riferimento per i prezzi – rileva il gioielliere -. Da una parte abbiamo una clientela più informata su prodotti e più attenta, di contro si cerca sempre di spuntare qualche sconto, nonostante i prezzi imposti».

A livello nazionale, come mostra l’indagine Confcommercio-Federpreziosi, la gioielleria tradizionale è il luogo privilegiato per gli acquisti per il 74,6% degli intervistati, cui segue la gioielleria in un centro commerciale, il 53,7% (la somma delle percentuali è diversa da 100 perché nel questionario erano ammesse risposte multiple). Cresce il mercato on-line: ha dichiarato di acquistare su siti di e-commerce il 30,7% degli intervistati, sui negozi online di un marchio noto il 23,3% del campione, mentre il 17,9% fa acquisti con un click, ma solo dal sito web di una gioielleria tradizionale.




Rilancio del commercio, quattro progetti bergamaschi in lizza per i contributi regionali

affittasi-negozio rit ritPassano al “secondo turno” i progetti bergamaschi contro la desertificazione commerciale attraverso il recupero dei negozi sfitti presentati in Regione nell’ambito del bando “Sto@ 2020”. La misura interessa i Duc, ovvero i Distretti urbani del commercio, che nella nostra provincia sono quattro – Bergamo, Treviglio, Seriate e Romano di Lombardia – e sono tutti ancora in corsa per i finanziamenti. I progetti preliminari sono stati infatti giudicati meritevoli di accedere alla seconda fase della procedura, quella negoziale e di presentazione del progetto definitivo, che si concluderà entro il 14 febbraio prossimo e porterà all’approvazione dei progetti e all’assegnazione dei contributi.

Il bando “Sto@” (per esteso Successful Shops in Towncenters Through Traders, Owners & Arts Alliance, ovvero negozi di successo nei centri urbani grazie all’alleanza tra commercianti, proprietari e arti) ha l’obiettivo di sostenere e rilanciare le attività del commercio in aree urbane recuperando gli spazi sfitti.

Per questa iniziativa il Pirellone ha stanziato più di 3,2 milioni di euro, destinati a favorire l’introduzione di nuovi e più moderni servizi che rendano più vive e attraenti le vie commerciali delle città lombarde, progetti coordinati sui negozi sfitti e sull’arredo urbano. Come in altri bandi, la Regione fa leva sulla corresponsabilità dei Comuni, incentivando la creazione di nuove forme di aggregazione organizzate. Per ogni Comune è ammesso un progetto complessivo di dimensione minima di 40.000 euro e non superiore ai 100.000. I progetti dovranno avere una durata minima di 12 mesi e massima di 24. Il contributo è destinato a sostenere, tramite il Comune capofila, micro e pmi del commercio, del turismo, dell’artigianato e dei servizi.

Tutti i progetti ammessi alle seconda fase del Bando

CREMONA
  • Cremona, Crema
MONZA
  • Monza, Lissone
PAVIA
  • Vigevano
BRESCIA
  • Brescia, Chiari
MILANO
  • Parabiago, Pioltello, Sesto San Giovanni, Cinisello Balsamo
MANTOVA
  • Vigevano
BERGAMO
  • Bergamo, Treviglio, Seriate, Romano di Lombardia
LECCO
  • Lecco
VARESE
  • Varese, Tradate, Saronno, Busto Arsizio

 




Alimenti confezionati, diventa obbligatoria l’etichetta nutrizionale

Dal 13 dicembre sarà più facile tenere sotto controllo l’apporto calorico e nutrizionale di ciò che mangiamo. Diventa infatti obbligatoria per gli alimenti preimballati l’etichetta con le informazioni nutrizionali, ultima tappa dell’applicazione del Regolamento Ue n.1169/2011, che aveva già introdotto nel 2014 l’indicazione di origine per le carni suine, caprine e per il pollame; la segnalazione degli allergeni; la grandezza minima dei caratteri; più chiarezza sugli oli e i grassi vegetali e reso più stringenti le indicazioni su alcuni ingredienti e metodi di lavorazione (ad esempio le diciture “decongelato” o “carne ricomposta” oppure l’aggiunta di acqua).

Da ora in poi sulle confezioni dovranno essere ben visibili e chiaramente leggibili, in tabella o in forma orizzontale a seconda dello spazio a disposizione, nell’ordine:

  • l’apporto calorico
  • il contenuto di grassi (con il dettaglio “di cui acidi grassi saturi”)
  • carboidrati (con la sottocategoria “di cui zuccheri”)
  • proteine
  • sale

il tutto riferito ai valori medi per 100 grammi di prodotto.esempio-etichetta-nutrizionaleÈ possibile integrare con le indicazioni, facoltative, relative a: acidi grassi monoinsaturi, acidi grassi polinsaturi, polioli, amido, fibre, sali minerali e vitamine. Non è possibile inserire altre voci.

Questo tipo di etichettatura non è una novità, era infatti già normato e utilizzato facoltativamente dai produttori interessati a rendere più chiaro il contenuto nutrizionale delle proprie proposte. Ora diventa invece obbligatoria per tutti gli alimenti confezionati, con l’esclusione di:

  • prodotti non trasformati che comprendono un solo ingrediente (ad esempio farina, latte, miele) o una sola categoria ingredienti (es. miscuglio di legumi)
  • prodotti trasformati sottoposti unicamente a maturazione
  • acque per consumo umano, comprese quelle addizionate di anidride carbonica e/o aromi
  • piante aromatiche, spezie, loro miscele
  • sale e succedanei
  • edulcoranti da tavola
  • caffè, infusi di erbe e frutta, tè, ecc
  • aceti di fermentazione, anche aromatizzati
  • aromi, additivi alimentari, coadiuvanti tecnologici, enzimi alimentari
  • gelatina
  • composti di gelificazione per confetture
  • lieviti
  • gomme da masticare
  • alimenti confezionati con imballaggi in cui la superficie maggiore è  inferiore a 25 cm2
  • alimenti confezionati artigianalmente forniti in piccole quantità direttamente dal fabbricante al consumatore o a strutture locali di vendita

Per le bevande con tenore alcolico maggiore all’1,2% la dichiarazione nutrizionale può limitarsi al solo valore energetico.

«La novità riguarda il mondo della produzione e, in particolare, gli alimenti confezionati – evidenzia Andrea Comotti, responsabile dell’area Gestionale dell’Ascom di Bergamo -. I commercianti devono comunque accertarsi che ciò che pongono in vendita risponda ai requisiti di legge e, a questo proposito, si ricorda che i prodotti immessi sul mercato o etichettati prima del 13 dicembre 2016 senza dichiarazione nutrizionale possono essere commercializzati fino all’esaurimento delle scorte».

«Non sono tenuti all’etichettatura nutrizionale – precisa – i prodotti venduti sfusi, come pane, pasticceria e gelati». E nemmeno, riprendendo testualmente il regolamento, gli “alimenti, anche confezionati in maniera artigianale, forniti direttamente dal fabbricante di piccole quantità di prodotti al consumatore finale o a strutture locali di vendita al dettaglio che forniscono direttamente al consumatore finale”. «Questa espressione piuttosto articolata – spiega Comotti – è chiarita punto per punto in una circolare del novembre scorso dei ministeri dello Sviluppo Economico e della Salute. In sintesi non sono tenute all’etichettatura nutrizionale le microaziende (ossia con meno di 10 dipendenti e un fatturato o bilancio annuo inferiore ai 2 milioni di euro) della produzione e della distribuzione che vendono, o somministrano, al consumatore finale nel territorio della provincia di appartenenza e delle province limitrofe».

Con il nuovo obbligo le etichette si arricchiscono di informazioni, andando incontro alle esigenze dei cittadini. Secondo un’indagine del Censis, il 56,4% dei consumatori, infatti, afferma di leggere le etichette con molta attenzione, mentre il 71,4% si dice sensibile al tema. Ma non solo: secondo un’indagine del ministero delle Politiche agricole il 96,5 % degli italiani vorrebbe anche conoscere l’origine dei prodotti. Su questo versante, il via libera dall’Europa è già arrivato per il latte e i suoi derivati – burro yogurt formaggi e latticini – che dal primo gennaio 2017 riporteranno in etichetta la provenienza delle materie prime impiegate, mentre si aspetta il risultato della richiesta già inoltrata per grano e semola.

Per maggiori informazioni in tema di etichettatura di prodotti alimentari le aziende possono rivolgersi all’area Gestionale dell’Ascom (tel. 035 4120181-129)




L’ “Abbraccio di Natale” accende il cuore di Bergamo. E c’è in palio una cena da “Vittorio”

Abbraccio di NataleBergamo, città degli abbracci. Il Distretto Urbano del Commercio ha lanciato l’ “Abbraccio di Natale”, il progetto che illumina la città fino all’8 gennaio e diventa occasione di attrazione per bergamaschi e turisti. Luci a led e cuori rossi luminosi scaldano le vie e le piazze di città alta e città bassa. Mentre via XX Settembre e Piazza Vecchia diventano il luogo degli abbracci. Luoghi da sogno, in cui giovani coppie, famiglie, gruppi di amici “accendono” la magia del Natale. Sotto un “tetto di stelle”, camminando su un tappeto rosso si sale su un podio e, stringendosi in un abbraccio, all’improvviso le luci si animano, un grandissimo cuore rosso luminoso si accende e una musica si diffonde. Di schianto si entra in un’atmosfera unica, carica di emozioni, che può essere immortalata da uno scatto fotografico che va a creare “l’Album del Natale di Bergamo”. Ma c’è di più, scaricando l’applicazione VisitBergamo Contest è possibile partecipare al grande concorso natalizio “Abbraccio di Natale” e vincere una cena stellata al ristorante Da Vittorio. L’Abbraccio di Natale scalda anche il cuore della solidarietà: partecipando al concorso l’organizzazione devolve 1€ al fondo comunale #amatricianasolidale. Le due installazioni sono aperte tutti i giorni dalle ore 17 e vedono la presenza di una trentina di volontari che assistono chi vuole diventare protagonista dell’evento. L’atmosfera natalizia e l’effetto luminoso del cuore rosso durano tanto a lungo quanto numerosi sono gli abbracci che lo accenderanno. Grandi cuori rossi popolano anche alcune delle piazze principali della città: Quadriportico del Sentierone, Piazza S.Anna, Borgo Santa Caterina, Propilei di Porta Nuova e Piazza Carrara davanti all’Accademia Carrara. Agli oltre 300 negozianti che hanno aderito al progetto è stata consegnata una vetrofania, e i loro clienti ricevono un priority pass per accedere ad una delle due installazioni. Il progetto “Abbraccio di Natale” è promosso da Duc Bergamo ed ha il patrocinio del Comune di Bergamo, di VisitBergamo, della Camera di Commercio di Bergamo, di Ascom Confcommercio Bergamo e di Confesercenti Bergamo; la direzione artistica è di Enzo Catellani. Il progetto è  coordinato da Beppe Acquaroli e Alessandro Riva, la strategia di comunicazione è curata dall’agenzia di comunicazione integrata NT Next Evolving Communication.




Riconoscimento del lavoro e del progresso economico, la Camera di Commercio assegna 4 benemerenze

La Camera di Commercio di Bergamo
La Camera di Commercio di Bergamo

Domenica 18 dicembre, alle 9.30, alla Fiera di Bergamo, la Camera di commercio conferirà le benemerenze a quattro personalità che, nel corso della loro attività, si sono particolarmente distinte, apportando prestigio al territorio bergamasco. Si tratta degli imprenditori Franco Acerbis e Roberto Sancinelli, del cardinale Loris Capovilla, del direttore generale dell’Asst Papa Giovanni XXIII.

Saranno inoltre consegnati 82 premi a coloro che, con l’esempio di una vita dedicata al lavoro, hanno contribuito con impegno costante alla crescita dell’economia locale, nei diversi settori economici. Tra le imprese con più di 33 anni di ininterrotta e benemerita attività, sia in forma individuale sia in forma societaria, saranno premiate il fiorista F. lli Ravasio di Bergamo (77 anni e 5 mesi), il negozio di calzature Luigi Pezzoli di Villa d’Ogna (68 anni e 4 mesi), il Panificio Vanotti di Bergamo (54 anni e 7 mesi) e il ristorante Vesuvio di Bergamo (46 anni e 1 mese).

Si tratta della 56esima edizione di un’iniziativa istituita nel 1952. «L’ente camerale – afferma il presidente Paolo Malvestiti – anche quest’anno premia per la cinquantaseiesima volta tutti coloro che, con orgoglio e perseveranza, hanno contribuito al progresso economico del territorio bergamasco. I premiati hanno dimostrato di voler costruire attivamente un futuro migliore perché il loro successo è il successo dell’intera comunità. Le loro storie rappresentano impegno costante, innovazione, collaborazione, serietà e sacrificio che fondano il nostro agire economico. Se i riconoscimenti valorizzano da un lato l’attaccamento alla tradizione e alla continuità, dall’altro testimoniano capacità di adattamento alla costante mutevolezza delle condizioni del mercato. Bergamo, con le sue piccole e medie imprese e con le sue eccellenze, è patria di laboriosità e intraprendenza».

«Il mondo imprenditoriale – continua Malvestiti – reagisce alla più lunga crisi del dopoguerra riposizionandosi su modelli di produzione a elevato contenuto di tecnologia e di conoscenza. Le strategie dell’innovazione di prodotto, di organizzazione e di mercato, proprie di un’economia avanzata, riescono a creare una forte integrazione tra industria e servizi orientata alla sostenibilità dello sviluppo. Le esportazioni provinciali hanno raggiunto livelli record, sia come valori assoluti delle vendite all’estero, sia come rapporto tra esportazioni e fatturato manifatturiero. Inoltre cresce il valore medio unitario dei prodotti esportati, a conferma di un innalzamento della qualità e del livello tecnologico del made in Bergamo. Il dopo crisi ci consegnerà un territorio economico modificato: il mondo del lavoro e del fare impresa sono già profondamente cambiati. Il riconoscimento della Camera di commercio in questa cerimonia vuole sottolineare il successo dello sforzo di adattamento, dando atto di quanto difficile e doloroso sia spesso stato e ancora sarà. E anche la Camera di commercio è pronta a fare la sua parte, come sempre, al servizio dei valori imprenditoriali bergamaschi».

I benemeriti

Franco Acerbis

Nato ad Albino il 12 settembre del 1946, è presidente di Acerbis Italia spa, che ha fondato nel 1973. La ditta, nata come produttrice di materiali plastici, ha successiva-mente allargato la propria produzione anche ad altri settori industriali quali l’abbigliamento sportivo e gli accessori. È tra i primi operatori al mondo nella lavorazione e nello stampaggio di materie plastiche, utilizzate nell’industria automobilistica, nelle macchine per la movimentazione della terra e per l’agricoltura. Pilota e vero appassionato di enduro, Franco Acerbis nei primi anni Settanta iniziò a interessarsi alla sicurezza delle competizioni moto-ciclistiche. Nel 1995 inizia la produzione di abbigliamento tecnico e di accessori a marchio proprio. Dal 2005 la Acerbis si dedica allo studio e alla produzione di abbigliamento tecnico sportivo mediante la divisione di Acerbis Football che collabora con l’U.C. Albino-Leffe di cui è fornitore tecnico. Nel 2008 viene brevettata la nuova tecnologia x-seat per selle da moto fuori strada. L’anno successivo Acerbis crea la prima linea di accessori per l’arredamento, investendo in una nuova linea specializzata nella realizzazione per conto terzi con ingegnerizzazione e produzione di elementi d’arredo in materiale polimerico, tramite la tecnologia del rotostampaggio. Creatività italiana, dinamismo bergamasco e internazionalizzazione sono le tre leve su cui fa perno Franco Acerbis. Il vivace gruppo di lavoro che guida è in grado di anticipare i tempi, realizzando prodotti di alto livello qualitativo grazie a tecnologie innovative.

Loris Capovilla

Nato a Pontelongo in provincia di Padova, il 14 ottobre 1915, è stato un cardinale e arcivescovo cattolico. La morte del padre, nel 1922, causa alla vedova e ai figli Loris e Lia un lungo periodo di precarietà e di peregrinazioni, sino all’approdo a Mestre nel 1929. Alunno del seminario di Venezia, è ordinato sacerdote nel 1940. Durante il secondo conflitto mondiale presta servizio come cappellano militare all’aeroporto di Parma, dove si attiva per salvare quanti più avieri possibili dall’internamento in Germania. Nel 1949 diventa direttore del settimanale diocesano La Voce di San Marco e redattore della pagina veneziana dell’Avvenire d’Italia. Nel 1950 incontra Angelo Roncalli, all’epoca nunzio apostolico a Parigi. Tre anni dopo Roncalli diventa patriarca di Venezia e lo sceglie come suo segretario. Nel 1958, vie-ne confermato dal neoeletto papa Giovanni XXIII quale suo segreta-rio particolare, incarico che terrà fino alla morte del pontefice nel 1963. Nel 1988 si dimette dagli incarichi pastorali e sceglie di abitare a Sotto il Monte Giovanni XXIII. Il 12 gennaio 2014 Papa Francesco annuncia la sua elevazione a cardinale. Il 14 ottobre 2015, Monsignor Capovilla compie 100 anni e sceglie di festeggiarli insieme ai profughi ospitati a Sotto il Monte. Muore a Bergamo il 26 maggio 2016. Il suo corpo riposa nel cimitero di Fontanella, nel comune di Sotto il Monte, a pochi passi dalla tomba di padre Turoldo.

Carlo Nicora

Nato a Varese il 6 ottobre 1958, si è laureato nel 1984 in medicina e chirurgia presso l’Università degli studi di Pavia. La sua brillante carriera inizia nel 1986 presso l’Azienda sanitaria di Varese e prosegue all’ospedale del Circolo della stessa città fino al gennaio 2000. Dal febbraio dello stesso anno è all’ospedale di Busto Arsizio e dal 2003 al Niguarda di Milano, dove nel 2008 diventa di-rettore sanitario aziendale. Dal primo gennaio 2011 è direttore generale dell’Azienda Socio Sanitaria territoriale Papa Giovanni XXIII, già Ospedali Riuniti di Ber-gamo, dove esercita tutti i poteri e le funzioni connesse all’attività di pianificazione strategica e di gestione dell’azienda. Ha curato l’apertura e la messa a regime del nuovo complesso ospedaliero di Bergamo, che è il più grande tra gli ospedali lombardi, con 320mila mq complessivi, oltre 900 posti letto di cui 108 di terapie intensive e sub intensive, 36 sale operatorie, 226 ambulatori, 9mila mq dedicati alla diagnostica e 4mila mq all’urgenza, con un eliporto funzionante 24 ore su 24. Presiede il consiglio di amministrazione della Fondazione di Ricerca Ospedale Maggiore (FROM) di Bergamo. È componente del Comitato per l’Ospedale Beato Giovanni XXIII di Bergamo e membro del Comitato di indirizzo del Centro di ricerca in ambito sanitario dell’Università di Bergamo “Human factors and technology in healthcare”. Presiede da ottobre 2012 la Poli-sportiva Robur et Fides di Varese, associazione dilettantisticaa, costituita nel 1902 da un sacerdote dell’Oratorio S. Vittore di Varese.

Roberto Sancinelli

Inizia l’attività nell’azienda familiare operante nel settore del recupero dei metalli. Per primo in Italia installa un impianto di frantumazione di automobili con selezione in automatico delle varie componenti per il riciclo. Nel 1984 acquisisce un’acciaieria a forno fusorio elettrico e integra la sua attività con la produzione di acciaio. Nel 1990 siede nel consiglio di Federacciai con delega all’ambiente. Nel 1995, a fronte dell’emergenza rifiuti in Lombardia, collabora con le Istituzioni, mettendo a disposizione il suo stabilimento siderurgico per il trattamento dei rifiuti. Nel 1996, dopo ripetute crisi del settore, chiude l’attività siderurgica, riconvertendo lo stabilimento ai principi dell’economia verde e investendo in attività di recupero e riciclo dei rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata. Con tale riconversione produttiva la Montello spa, di cui Roberto Sancinelli è fondatore e presidente, passa da 320 addetti a 600 ed è esempio di eccellenza internazionale. È presidente di FISE-Assoambiente, che rappresenta 38.000 addetti per un fatturato di 8 miliardi di euro, e consigliere di amministrazione del Consorzio nazionale per il recupero degli imballaggi in plastica e del Consorzio italiano compostatori. È membro del Board of Trustees del Center for Young and Family Enterprise – Università degli studi di Bergamo e socio fondatore della Fondazione Sviluppo Sostenibile, a cui il Ministero dell’Ambiente ha delegato il coordinamento degli Stati Generali dell’economia verde. Ha promosso numerose iniziative a difesa dell’ambiente e a sostegno dell’integrazione degli immigrati.

>> 56° riconoscimento del lavoro e del progresso economico – Tutti i premiati




Pubblici esercizi / Un 2016 in ripresa. «Ma non mancano le difficoltà»

Si sta per chiudere un 2016 a due facce per il settore bar e caffetterie: i migliori locali registrano una crescita a due cifre, altri lamentano una crisi difficile da superare, tanto da rendere inevitabile la chiusura con la fine dell’anno.

Beltrami
Giorgio Beltrami

Giorgio Beltrami, presidente del Gruppo Bar e Caffetterie dell’Ascom di Bergamo traccia un primo bilancio dell’anno che ci stiamo per lasciare alle spalle: «Direi che il 2016 è stato un anno positivo, migliore del precedente, che senz’altro è stato più duro. È cresciuta la clientela nel corso della giornata e a dare maggiori soddisfazioni è la pausa pranzo. Non mancano però locali in grandi difficoltà. Per molti esercenti investire è difficile se non impossibile dato che la maggior parte è in affitto e questo tarpa le ali ad ogni tentativo di rilancio».

Di contro locali all’ultima moda, dall’arredo perfetto funzionano solo per qualche stagione: «La crisi sta evidenziando la fugacità di mode e tendenze – evidenzia Beltrami -. I bar più trendy hanno successo e vita breve, a meno che sappiano reinventarsi e cambiare pelle ogni tre-quattro anni al massimo. Il bar tradizionale italiano che si trasforma ad ogni ora del giorno – dalle colazioni all’aperitivo, dal lunch al tè o al gelato al pomeriggio e ancora per l’aperitivo serale e il dopo-cena- continua a dare buone soddisfazioni. Il tempo dell’aperi-cena ormai è superato».

La formazione rappresenta la migliore arma delle imprese per restare sul mercato: «La crisi più grave è quella delle idee e della professionalità: solo con un aggiornamento costante si può continuare a competere. Fare un mestiere da vent’anni non è un buon motivo per non frequentare un corso di aggiornamento che allarga sempre e comunque il proprio orizzonte culturale. Per avere un bar di successo non basta saper fare un cocktail – ammonisce il presidente -. La gestione economica è l’abc di ogni attività imprenditoriale eppure molti non sanno fare i conti giusti. Accade così che ci sia chi applica prezzi stracciati e fuori dal mercato e non si accorge che più colazioni serve e più perde, così come chi non accantona per spese e tasse il denaro che ogni sera si trova nel cassetto».




Unione San Lucio, lunedì 12 la cena degli auguri

pacchi_san_luci.jpgIl tradizionale appuntamento per lo scambio degli auguri di Natale della Pia Unione San Lucio è in programma lunedì 12 dicembre alle 20.30 al ristorante Piccolo Mare di via Angelo Mai a Bergamo. Si tratta di uno dei momenti fissi del calendario della storica associazione che riunisce i dettaglianti alimentari della Bergamasca e che fa capo all’Ascom.

Nato nel 1938 tra i lattai di Città alta e dedicato al patrono della categoria, San Lucio martire, oggi il sodalizio ha tra i propri obiettivi la promozione di momenti di cultura, spiritualità e beneficenza. La cena di Natale è l’occasione per incontrarsi e rinnovare lo spirito di condivisione e amicizia che caratterizza il gruppo.

Per informazioni e prenotazioni è possibile contattare Pierantonio Chiari (035 242982) o Dino Balduzzi (tel. 035 217522).