Sagre, la stretta si avvicina. Ecco le regole per i Comuni

In Lombardia scatta la stretta sulle sagre. Con l’approvazione da parte della Commissione Attività produttive e Occupazione del Consiglio Regionale nella seduta di giovedì 21 luglio hanno il via libera le “Linee guida per la stesura dei Regolamenti comunali delle Sagre”. Si tratta dell’ultimo passaggio per giungere alla piena regolamentazione di queste manifestazioni, dopo la legge del 2 febbraio 2010, la Risoluzione approvata nel 2015 dal Consiglio Regionale e le modifiche legislative introdotte per la prima volta ad aprile 2016 (L.R. 10/2016), con il nuovo inquadramento normativo delle “Sagre” e l’istituzione del Calendario regionale. Le linee guida saranno definitivamente ratificate dalla Giunta Regionale nella seduta di lunedì 1° agosto ed entreranno in vigore con la successiva pubblicazione sul Burl.

L’obiettivo è riportare equilibrio tra l’esigenza di salvaguardare appuntamenti dal valore religioso, sociale, culturale ed enogastronomico, da un lato, e porre un limite al proliferare di eventi che di fatto sono attività commerciali ma senza le stesse regole, dall’altro. Un intervento sollecitato a più riprese dal mondo della ristorazione e dei pubblici esercizi, costretti a confrontarsi con una concorrenza penalizzante soprattutto perché non giocata ad armi pari.

Tutti i Comuni lombardi sono ora tenuti a predisporre Regolamenti – con l’obbligo di consultare la Commissione comunale per il commercio su aree pubbliche, in composizione integrata con i rappresentanti delle Associazioni maggiormente rappresentative del settore somministrazione – in linea con i seguenti elementi: calendarizzazione delle sagre entro il 30 novembre dell’anno precedente, aspetto che potrà favorire oltre alla regolamentazione la promozione turistica; rispetto della normativa igienico-sanitaria, di sicurezza e fiscale; dotazioni obbligatorie in termini di parcheggi e servizi igienici (anche per disabili), relazione di impatto acustico, raccolta differenziata rifiuti; obbligo per l’operatore di rilasciare garanzia per il ripristino dell’area pubblica interessata; possibilità per i Comuni di limitare l’orario di svolgimento per motivi di ordine pubblico e sicurezza; possibilità di destinare parte della superficie interessata dalla sagra agli operatori in sede fissa o ambulanti. Tocca infine agli stessi Regolamenti dei Comuni stabilire la durata massima delle Sagre e l’eventuale intervallo tra manifestazioni susseguenti.

Le linee guida erano sono state già approvate della giunta Regionale e tengono conto di una serie di rilievi presentati anche da Confcommercio Lombardia con la collaborazione di Fipe e Fiva.

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Oscar Fusini

«È una buona legge – commenta il direttore dell’Ascom Oscar Fusini – ma toccherà ai Comuni saperla interpretare e svolgere la funzione di vigilanza. Ci si arriva perché il settore dei pubblici esercizi è al collasso con evidenti rischi di cadute occupazionali per gli addetti di bar e ristoranti». «Il problema – ricorda Fusini – è nato da uno svilimento del termine stesso di sagra. Negli ultimi anni c’è stato un proliferare di spazi attrezzati per dare da mangiare e bere all’aperto che fanno concorrenza agli operatori del settore. La legge approvata nell’aprile di quest’anno ha in primo luogo introdotto la definizione di sagra come occasione aggregativa in cui la somministrazione di alimenti e bevande è temporanea, accessoria e non esclusiva. In buona sostanza, dare da mangiare e bere deve essere un mezzo per aggregare e non il fine ultimo per fare cassetto. Ha anche previsto la creazione di un calendario regionale. Ora la partita è sui Regolamenti comunali, a tutela dei clienti e di chi lavora e come freno ad evidenti casi di concorrenza sleale».




Bergamo Balla, stasera torna l’appuntamento con la movida. Centro chiuso, negozi aperti

Bergamo BallaStasera torna Bergamo Balla, l’evento che anima il centro città organizzato dal Comune di Bergamo in collaborazione con il Distretto Urbano del Commercio. Come per gli appuntamenti precedenti, musiche, balli e danze animeranno il centro cittadino, mentre gli esercenti del centro offriranno street food, esposizioni, musica e laboratori vari. Successivo e ultimo appuntamento previsto per la manifestazione sarà, dopo la pausa estiva, giovedì 8 settembre 2016. Continua l’animazione nelle vie del centro città grazie a Bergamo Balla, che torna il stasera, nel terzo appuntamento dei quattro previsti dall’Amministrazione Comunale di Bergamo in collaborazione con il Distretto Urbano del Commercio e i negozianti del centro. Come di consueto, la manifestazione prevede la chiusura al traffico di una vasta area urbana, dalle 19.30 alle 24.30, l’apertura straordinaria serale degli esercizi commerciali e l’organizzazione di attività di animazione e intrattenimento, per consentire a residenti e visitatori di fruire di uno spazio urbano recuperato alla socialità e all’incontro. Le attività di animazione e intrattenimento avranno inizio orientativamente dalle ore 20.30-21.00. Balli latino americani animeranno Via Papa Giovanni XXIII, viale Roma e via Zambonate. In largo Medaglie d’oro avremo esibizioni di break dance, al Quadriportico esibizioni di Tango argentino e Flamenco. Spazio a danza classica, modern e hip hop in Piazza Matteotti, mentre in via Tiraboschi assisteremo a balli country, musiche e danze etniche in Piazza Santo Spirito. Non mancheranno le postazioni animate da dj set. Grazie all’attiva collaborazione tra gruppi di commercianti si segnalano, tra le molte, le iniziative di Largo Rezzara con il Dj Set Vinnie Barbarino, musica dal vivo in via Don L. Palazzolo, spazio giochi per bambini in Piazzetta Santo Spirito e le tante postazioni di street food, degustazioni e spazi aperitivo. Il centro città si trasformerà ancora una volta in un grande palcoscenico a cielo aperto, per scoprire una Città danzante, dove residenti e visitatori possano non solo ammirare, ma anche lasciarsi coinvolgere e partecipare. Anche durante il terzo appuntamento della movida, accanto alle attività proposte dagli esercenti del centro città, saranno attive delle somministrazioni a cura di associazioni di volontariato (Associazione Paolo Belli – Lotta contro la Leucemia e Alpini dell’Ossanesga) con lo scopo di sostenere raccolte fondi in sostegno a fragilità sociali.

PROGRAMMA

SPAZI TEMATICI
Nel corso della serata sono previste delle aree dedicate a stili diversi di danza e di animazione

PIAZZA MATTEOTTI- PALCO
Danza Classica, Modern, Hip Hop
LARGO MEDAGLIE D’ORO
Break Dance
VIA PAPA GIOVANNI XXIII
Balli latino americani e balli da sala
QUADRIPORTICO DEL SENTIERONE
Tango e Milonga
VIA TIRABOSCHI
Balli country
VIA ZAMBONATE
Balli latino americani 
PIAZZA SANTO SPIRITO
Musiche e Danze Etniche
LARGO PORTA NUOVA
Danze Popolari
VIALE ROMA
Balli latino americani 
VIA TASSO
Danze dal mondo

Accanto a queste postazioni altre attività, frutto dell’attivazione di esercenti e associazioni. A seguire il programma dettagliato del 21 luglio.

DANZA E BALLO

PALCO PIAZZA MATTEOTTI – DANZA CLASSICA, MODERN, HIP HOP
Scuola di Danza Attitude
Centro Studi Danzarea
Ambrabelly Dance
C.S.C. Anymore – Erika Natali
Matteo Bernardini Ballerino
Addiction School
Accademia Arte Bergamo – Gens D’ys
Step By Step

MEDAGLIE D’ORO – BREAK DANCE
Street Show – Crew
O’chiper

LARGO PORTA NUOVA – DANZE POPOLARI
Folk Amici

VIA PAPA GIOVANNI XXIII – LATINO AMERICANO E BALLI DA SALA
Dance for Love

VIA TIRABOSCHI – BALLI COUNTRY
Monter Country Group Bergamo

VIALE ROMA – LATINO AMERICANO
Latin Space

PIAZZA SANTO SPIRITO – MUSICHE E DANZE ETNICHE
Radio Italia Network
Harem Danza

QUADRIPORTICO – TANGO E MILONGA
Csc Anymore – Davide Mosconi
Tango Tambien
Tangolpe
Ass. Cult. Tangobergamo El Ultimo Tren
Mitica Milonga- Anna Maria Rota
Tango Pasion
Scuola Di Tango Argentino Bruno Calvo E Elena Precise Rota

VIA ZAMBONATE – LATINO AMERICANO
Life Dance

VIA TASSO – DANZE DAL MONDO
Associazioni Boliviane
SOMMINISTRAZIONE

PIAZZA MATTEOTTI – 20.30/24.00
Associazione Paolo Belli per la lotta alla leucemia e altre patologie
Alpini dell’Ossanesga
Info sul sito www.bergamoballa.it




Aperte le iscrizioni ai nuovi corsi della Scuola pratica di Commercio

Bergamo SviluppoSono aperte fino ad esaurimento dei posti disponibili le iscrizioni ai percorsi formativi 2016/2017 proposti dalla Scuola Pratica di Commercio, che ogni anno presenta la propria offerta formativa per rispondere alle esigenze di chi vuole aggiornare o migliorare le proprie competenze professionali. I corsi inizieranno a partire dalla fine di settembre nella sede cittadina della Scuola Pratica, in via Zilioli 2 e coprono diverse aree tematiche: gestione e amministrazione aziendale, lingue straniere (15 corsi, tra cui 7 livelli diversi di inglese), informatica (2 corsi, tra cui anche il corso preparatorio al conseguimento dell’ECDL). Si possono anche scegliere una serie di workshop tematici (8 le proposte in programma) e i corsi di abilitazione specifica (3 le tipologie di corsi abilitanti previste). Sul sito di Bergamo Sviluppo sono consultabili il calendario completo di tutti i corsi programmati, la durata di ognuno, gli orari di svolgimento e i costi. Per iscriversi ai corsi, riservati ai soli maggiorenni, è necessario compilare online e poi stampare il modulo di iscrizione. Per l’accesso ai vari livelli dei corsi di inglese è previsto un test d’ingresso gratuito, volto a rilevare il livello di conoscenza della lingua di coloro che non hanno frequentato la precedente annualità dei corsi e non sono in possesso di riconoscimenti esterni. Il test si terrà martedì 20 settembre, alle 18, nella sede della Scuola Pratica. Per parteciparvi è necessario consegnare la domanda di iscrizione entro lunedì 19 settembre.




Regolamentazione del gioco d’azzardo, Gori: “Il Governo sbaglia”

Gratta_e_Vinci“Diverse proposte del Governo in tema di regolamentazione del gioco d’azzardo sono inaccettabili”: è immediata la reazione del Sindaco di Bergamo Giorgio Gori in seguito alle notizie trapelate sui contenuti della proposta che giovedì sarà presentata alle Regioni nella Conferenza Unificata. Solo poco più di un mese fa Bergamo ha approvato un regolamento innovativo che contrasta, individuando delle fasce orarie in cui è vietato giocare, il proliferare di una piaga che nel capoluogo costa 6.000 euro all’anno ad ogni famiglia e che ha costretto oltre 220 persone a rivolgersi alla ASL per dipendenza dal gioco. “La proposta del Governo, – commenta Gori – pur se condivisibile nelle sue finalità, alimenta non pochi perplessità: per prima cosa, dalle notizie finora trapelate, non vi è alcun accenno alla regolamentazione delle lotterie istantanee (Gratta e vinci) i cui punti vendita continuerebbero a diffondersi in modo incontrollato sui nostri territori. Sappiamo bene, per averlo provato nel report sull’impatto del fenomeno del gioco d’azzardo sulla città di Bergamo, quanto la diffusione dell’offerta sia direttamente collegata al consumo”.

Gori si scaglia poi contro la certificazione del livello dei punti gioco, una distinzione, quella in tipo A e tipo B considerata “poco chiara”: “Allo stato attuale, la certificazione dei livello dei punti gioco di tipo A e tipo B non è comprensibile. Quali giochi rientrano nella prima categoria (A) e quali nella seconda? Il buon senso porterebbe a ipotizzare che i punti gioco di tipo A siano le sale giochi dedicate (Vlt-bingo-scommesse), mentre quelle di tipo B siano i bar e tabacchi (Lottomatica = lotterie istantanee e 10e lotto /Sisal lotto, superenalotto – Awp)”. Il vero problema potrebbe essere l’affossamento della normativa regionale e delle disposizioni che vietano l’apertura di una sala gioco a meno di 500 metri da luoghi sensibili: “In attesa di chiarimenti, resta del tutto inaccettabile che per la tipologia di tipo A vengano meno i vincoli imposti dalla legge regionale della Lombardia in termini di distanze dai luoghi sensibili. Se così fosse, un sala slot potrebbe essere aperta anche in zone storiche (e se fosse Piazza Vecchia?) senza opposizione dell’Amministrazione? Anche la proposta di lasciare alle Amministrazione la facoltà di regolamentare gli orari di apertura garantendo tuttavia un’apertura minima di 12 ore è inaccettabile. Nel caso di Bergamo la maggior parte dei bar e tabaccherie dovrebbero riaprire la propria attività dopo le 21,00 (oppure aprire alle 5 del mattino) per garantire le 12 ore.

Gori esprime parere positivo sulla riduzione del 30% delle Awp (apparecchi elettronici di gioco che erogano vincite in denaro) e sull’eliminazione dell’offerta di gioco dagli esercizi generalisti secondari (alberghi, esercizi commerciali, edicole, ristoranti, stabilimenti balneari, rifugi alpini, e altri). “Non si capisce però se questo valga anche per le lotterie istantanee o l’eliminazione dell’offerta riguardi solo le Awp” aggiunge Gori. Il Sindaco di Bergamo giudica “positiva l’introduzione di interventi tecnologici a salvaguardia del giocatore, anche se gli interventi portati ad esempio non prevedono quello più efficace, vale a dire legare la possibilità di giocare all’utilizzo e monitoraggio della carta nazionale dei servizi (tetto massimo di spesa giornaliero da estendere anche all’acquisto dei gratta vinci e a tutti gli altri giochi). Infine, – conclude Gori – ancora una volta non si fa alcun cenno dell’obbligo da parte dei monopoli di fornire alle amministrazioni i dati precisi relativi al consumo di gioco, divisi almeno per mese e per tipologia di gioco”.

 

 




Il sommerso nel turismo / Fusini (Ascom): «Senza correttivi, perderemo strutture alberghiere e posti di lavoro»

Il direttore dell'Ascom Oscar Fusini

di Oscar Fusini*

Quando si parla di accoglienza turistica, è bene fare un po’ di chiarezza nelle differenze che intercorrono tra sommerso e abusivismo. La prima è un’attività dal contenuto economico svolto senza registrazioni, verifiche dell’identità del visitatore, rilevazioni statistiche delle presenze, adempimenti in tema di sicurezza, autocontrolli alimentari, allergeni, legionella e senza sistemi tracciati per la possibile verifica dei ricavi. La seconda, invece, l’ abusivismo, è l’esercizio senza autorizzazioni là dove sono obbligatorie, svolto in violazione della normativa nazionale e regionale, con dimensioni maggiori di quelle consentite, per periodi tali da escludere l’occasionalità oppure la non continuità e, infine, pubblicizzato con denominazioni e marchi non veritieri. Non tutto il sommerso è dunque abusivo, mentre l’attività abusiva rientra sempre nel sommerso. Fatta la premessa, va detto che l’affitto turistico, o breve, è consentito dalla legge. Ma se l’affitto breve viene proposto come B&B, allora non è legale, perché usa una denominazione diversa. Inoltre, se l’affitto breve non adempie agli obblighi di legge a carico del proprietario, è comunque attività che si muove nell’illegalità.

La nostra Associazione ha commissionato a Incipit di Perugia una ricerca per esaminare il fenomeno dell’affitto breve in Bergamasca. La ricerca ci ha offerto molti spunti di riflessione. Il fenomeno Airbnb nella nostra realtà è realmente sharing? I dati sembrerebbero dire il contrario: solo lo 0,4% delle strutture offre una stanza in condivisione, l’87% per cento è disponibile sopra i 6 mesi (quindi non è occasionale) e, infine, il 56% degli inserzionisti gestisce da 2 a 10 strutture, quindi non propriamente casa propria. In realtà, pur avendo le caratteristiche di altre città, il fenomeno da noi sembra possedere le caratteristiche di un fenomeno diffuso e poco concentrato (quindi un numero elevato di host piccoli); scelto come autoimpiego, in un momento di mancanza di sbocchi professionali e, soprattutto, utilizzato per mettere a reddito immobili sfitti propri e di terzi, spesso non utilizzabili. Come si è affermato tale fenomeno? Se da una parte ha saputo cogliere una domanda turistica insoddisfatta, dall’altra ha certamente sfruttato la vicinanza dell’aeroporto, agito sulla leva del prezzo vantaggioso e favorito la crescita del turismo slow.

La crescita viaggia a ritmi esponenziale: dalle 3 strutture nel 2009 siamo a oltre 1.000 in meno di sette anni. Non è facile oggi prevedere rallentamenti nello sviluppo, sebbene la limitata domanda potrebbe mettere un tappo alla crescita collocando, nel contempo, fuori dal mercato l’offerta di scarsa qualità. Noi siamo preoccupati perché dalla ricerca emerge una correlazione tra aree deboli e sommerso. Le aree che scontano maggiori difficoltà presentano infatti percentuali superiori di sommerso. In particolare, nelle zone di montagna, le Orobie, dove il calo degli esercizi registrati è notevole, e ai laghi e in pianura (escluso l’hinterland cittadino) dove la stasi è evidente. Il tutto deriva dal fatto che esiste in Bergamasca una robusta offerta immobiliare (case sfitte inutilizzate e inutilizzabili). La domanda è lecita: in queste aree la sharing porta maggiore turismo o drena risorse alle strutture ufficiali? La riposta è evidente: produce chiusura di attività ufficiali e perdita posti di lavoro in aree già colpite da una forte crisi occupazionale. L’economia condivisa presenta certamente dei vantaggi: integra il reddito familiare, apre anche culturalmente la nostra provincia a segmenti nuovi e diversificati di turisti, fa conoscere località e nuovi percorsi altrimenti sconosciuti e sostiene in forma diretta e indiretta molte persone, proprietari, gestori e attività commerciali. Presenta, tuttavia, anche delle controindicazioni: non favorisce, se non in limitati casi, percorsi di crescita professionale (specializzazione, passaggio delle competenze, economie di scala), non incentiva l’investimento negli immobili, non innesca percorsi di crescita dimensionale, limita fortemente la creazione di posti di lavoro e non potenzia l’attrattività della destinazione.

L’allarme della nostra associazione è molto forte perché questo fenomeno esercita una concorrenza sleale nei confronti delle attività alberghiere e, più in generale,  delle attività imprenditoriali. Esiste infatti una forte disparità a livello di imposte che gravano sull’ospitalità organizzata in forma imprenditoriale: quest’ultime  risultano molto più onerose rispetto a quelle previste per l’ospitalità organizzata in forma non imprenditoriale. L’Iva, per esempio, è sostenuta dal cliente delle sole strutture imprenditoriali. L’Irap è versata solo dalle attività imprenditoriali e non dalle attività non imprenditoriali. L’Irpef è sostenuta da tutti, ma nel caso delle attività non imprenditoriali non esistono strumenti che consentono di tracciarne l’imponibile. L’Imu grava sulle attività imprenditoriali mentre non grava se l’attività è gestita nella prima casa del titolare dell’ attività non imprenditoriali. Anche la Tari per l’attività alberghiera è superiore a quella della privata residenza. Accanto alla pressione fiscale esiste poi anche una pressione normativa. Gli oneri burocratici e gestionali posti a carico degli hotel risultano più gravosi non solo rispetto all’ospitalità organizzata in forma non imprenditoriale ma anche rispetto ad altre strutture di tipo imprenditoriale. Se la notifica degli alloggiati dovrebbe riguardare tutti, gli obblighi in tema di barriere architettoniche e l’Haccp pesano solo sulle attività imprenditoriali, mentre gli oneri della destinazione edilizia turistico-ricettiva e la prevenzione incendi solo sugli alberghi.

Maggiori oneri significa, ovviamente, ulteriori costi per l’adempimento e risorse da investire in un momento in cui – pur avendo respirato per l’aumento delle presenze legate all’Expo – l’affitto breve prosegue nella sua marcia di crescita. Se il fenomeno non sarà contenuto, c’è il rischio di una possibile spirale per le imprese della ricettività: discesa dei prezzi – riduzione dei margini – impossibilità ad investire – chiusura delle strutture – perdita posti di lavoro. Secondo uno studio di Federalberghi affidato a Incipt, l’utile lordo prima delle imposte dirette è del 5-10 % del fatturato per le imprese e del 50/60 % per le attività non imprenditoriali. Le ricadute sono molteplici. Per il sistema generale parliamo di evasione fiscale di imposte sui redditi, di Irap e Iva, per gli enti locali di evasione di tributi e tassa di soggiorno. Per il territorio, invece, ci troviamo di fronte, inevitabilmente, a un indebolimento dell’offerta turistica e alla perdita dell’attrattività della destinazione.  C’è una soluzione? L’equilibrio di lungo termine nella convivenza tra ricettività imprenditoriale e sharing economy è possibile in un sistema d’ integrazione e di completamento di offerte differenziate, basate su servizi diversi proposti da operatori imprenditoriali e non imprenditoriali, entrambi qualificati e che competono sul servizio e sul prezzo. Il cliente esprime la sua preferenza tra strutture diverse, ma altrettanto uniformi per qualità, affidabilità e trasparenza del rapporto. Il sistema fiscale è neutrale, in quanto il reddito e il lavoro sono tassati nello stesso modo.  Il sistema ricettivo è aperto a tutti e virtuoso perché sviluppa la concorrenza, spinge gli investimenti e migliora l’attrattività della destinazione. Questo è un sistema obiettivo, da ricercare attraverso la revisione della normativa nazionale e regionale e promosso con autodisciplina e codici etici. La nuova legge regionale Lombardia 27/2015 va in questa direzione.

* direttore di Ascom Confcommercio Bergamo



Zambonelli (Federalberghi): “Servono regole uguali per tutti. E’ da anni che lo denunciamo”

Giovanni Zambonelli
Giovanni Zambonelli

di Giovanni Zambonelli*

Quello del sommerso turistico nella provincia di Bergamo e un tema a cui noi albergatori siamo sensibili da tempo. La nostra categoria denuncia da anni il problema del sommerso e in alcuni casi anche dell’esercizio abusivo dell’attività di accoglienza nella nostra città e provincia. L’interesse non è solo nostro, ma di tutti coloro – gestori di strutture alberghiere ed extralberghiere – che competono su un mercato che è diventato via via sempre più selvaggio. La nostra associazione denunciò per prima il fenomeno con un dossier comunicato al Comune di Bergamo nel 2008 e successivamente con un altro trasmesso anche alla Polizia locale di Bergamo nel 2011. Quello che emergeva già allora era che, accanto alla stragrande maggioranza di operatori che svolgeva la propria attività di impresa o di accoglienza in famiglia, esisteva un numero sempre crescente di soggetti che sfruttava l’aumento delle presenze per vendere posti letto, utilizzando denominazioni non corrette, aumentando l’offerta massima di stanze ed infine non rispettando le regole minime di sicurezza e fiscali. Bastava navigare in Internet per rendersene conto. La nostra città e anche la provincia ha prima di altre risentito di questo fenomeno per due ragioni strutturali. La presenza di un importante aeroporto che ha ricadute positive e la configurazione della nostra città, che vede l’offerta storica artistica di grande pregio concentrata soprattutto in città Alta e nell’area centrale. Finché il mercato immobiliare ha tenuto, gli immobili venivano destinati alla vendita o alla locazione. Negli ultimi anni, l’eccesso di offerta immobiliare e gli scarsi rendimenti del mercato degli immobili residenziali hanno fatto deviare taluni proprietari verso il mercato dell’accoglienza. Inoltre, la mancanza di sbocchi lavorativi ha fatto il resto nel trasformare quella che dovrebbe essere una forma di ospitalità occasionale e di completamento del reddito familiare in gestioni economiche e spesso imprenditoriali.

Oggi lo sviluppo dei portali per la prenotazione di stanze ha aggravato il fenomeno. “Ho un appartamento sfitto che ne faccio? Accolgo i turisti: può essere certo un po’ impegnativo, ma i pagamenti sono sicuri. Guadagno qualcosa di più, zero oneri e meno tasse”. Chi fa questo ragionamento si scorda che fa concorrenza a chi guadagna sempre meno, è pieno di adempimenti e obblighi e paga le tasse. La situazione va riequilibrata. Ne va della possibilità di investimento delle imprese del settore e del mantenimento dei posti di lavoro. Ricordiamo che il nostro settore ha saputo assorbire manodopera compensando per anni la perdita di posti di lavoro nel settore del manifatturiero. Oggi può essere considerato un settore produttivo, magari ancora piccolo, ma in espansione, che non può delocalizzare all’estero ma riservare una crescita ulteriore di posti di lavoro. Nei prossimi anni, l’ingente numero di studenti che stanno affrontando un percorso di studio per l’hotellerie e la ristorazione auspichiamo possa trovare una consona occupazione. Ma per crescere il settore va tutelato. Questa sfida non è strategica solo per il nostro territorio ma anche a livello nazionale ed europeo. Apprezziamo molto la strategia della nostra federazione che su questi temi non vuole scendere a compromessi. Sulla sharing economy occorre innanzitutto far valere i principi. Stesso mercato stesse regole non è solo uno slogan. Significa che se fai lo stesso lavoro e ti riferisci allo stesso cliente devi rispettare le stesse regole, qualunque sia il numero delle stanze che vengono gestite. Bisogna innanzitutto snellire le regole e gli adempimenti per tutti, perché sono opprimenti e costosi. Inoltre bisogna informare e sensibilizzare l’opinione pubblica e gli amministratori locali sui temi della sicurezza degli ospiti e per la nostra comunità; l’ospite deve essere registrato sia che soggiorni in un albergo, in un B& B ma anche in un appartamento preso in affitto. Inoltre occorre rispettare le regole ancora più generali della fiscalità.

Infine, è fondamentale uniformare le regole di accoglienza per salvaguardare l’immagine della destinazione turistica agli occhi del turista e per puntare verso segmenti e nicchie di turismo di qualità. Per questo la nuova legge regionale della Lombardia 27/2015 va nella direzione che auspichiamo, ossia quello di far emergere l’ospitalità in ogni sua forma e, se possibile, uniformare gli adempimenti a carico degli operatori. Per questo anch’ io mi sento di ringraziare il nostro segretario generale di Confcommercio Lombardia per l’importante lavoro svolto. E’ fondamentale non solo che le maglie siano state ristrette e le sanzioni inasprite ma che questo passaggio contribuisca a far crescere la consapevolezza in tutti – operatori, amministratori e forze di Polizia – che il nostro sistema può crescere solo se saprà favorire la legalità e il rispetto delle regole, così da  rafforzarsi premiando gli investimenti, la professionalità di tutti gli operatori coinvolti, in modo armonico: albergatori, gestori di campeggi, di ostelli, affittacamere e proprietari di bed & breakfast.

*presidente provinciale di Federalberghi




Malvestiti (Ascom): “Tema complesso, che va ad incidere su un settore sempre più rilevante”

Ascom convegno turismo - sommerso - luglio 2016 Malvestiti
Paolo Malvestiti

di Paolo Malvestiti*

Il sommerso turistico nella provincia di Bergamo è un tema complesso da capire nelle sue diverse sfaccettature, in quanto si tratta di un fenomeno significativo per lo sviluppo della nostra economia che va ad incidere su un settore, il turismo, che sta diventando primario anche per il nostro territorio. Negli ultimi anni, grazie sia allo sviluppo dell’aeroporto di Orio al Serio e alla presenza di alcune manifestazioni importanti in territori limitrofi alla nostra città, come Expo o l’evento sul Sebino che si è concluso meno di venti giorni fa, il numero di turisti è nettamente aumentato. Nel 2015 gli arrivi hanno toccato quota 1.056.563 (il 12% in più rispetto al 2014) e le presenze 2.060.564 (+ 12,7 rispetto al 2014) con una media di permanenza di 2 giorni. Credo pero che non siamo ad un punto di arrivo, ma di partenza e che ci sia ancora un buon margine di crescita. Il prossimo anno, per esempio,  il riconoscimento a Regione Europea della Gastronomia assegnato alla Lombardia orientale genererà un maggior interesse verso il nostro territorio, che sarà chiamato ad offrire un’elevata qualità di prodotti e di servizi. La Camera di Commercio, insieme a Turismo Bergamo e ad Unioncamere, da anni prosegue una strategia di marketing territoriale centrata sugli eventi e sull’offerta turistica legata alle eccellenze del territorio con l’obiettivo di incrementarne la competitività e il posizionamento strategico. E’ una partita che interessa più settori, ciascuno dei quali deve lavorare e competere nella massima trasparenza e dando il meglio. Oggi, il sistema dell’ospitalità orobica conta 1.134 strutture per 25.998 posti letto; un sistema vivace che cerca di soddisfare un numero di richieste in costante crescita: Ma accanto ai numeri rilevati dalle statistiche ufficiali, emerge un’ospitalità alternativa, in aumento progressivo anche nella nostra provincia, legata all’uso di abitazioni private offerte ai turisti grazie al proliferare delle piattaforme di prenotazione online. Per capire di più quanto cresce il fenomeno e come tutelare gli interessi dei nostri imprenditori, abbiamo pensato di commissionare alla società perugina Incipit Consulting, uno studio sul sommerso turistico, che oggi presentiamo. I risultati dell’indagine ci aiuteranno ad inquadrare tutta l’offerta dell’ospitalità bergamasca e impostare nuove strategie di sviluppo del settore.

*presidente di Ascom Confcommercio Bergamo




Treviolo ha voglia di far festa, nel weekend c’è Treviva

Rimandata per il maltempo a giugno, Treviva è stata riprogrammata per il fine settimana di sabato 23 e domenica 24 luglio. È un evento tra i più innovativi e attraenti proposti dal comune di Treviolo e punta sulla collaborazione e le sinergie per dare vita e colore al territorio. Attività commerciali, hobbisti, associazioni sociali, culturali e sportive, artisti, gruppi musicali scendo infatti in campo per farsi conoscere e dare il proprio contributo alla manifestazione.

La due giorni trasformerà il paese in un contenitore di concerti e musica, di percorsi enogastronomici, di giochi ed attività per ragazzi e sportivi, di percorsi culturali e di tanto altro ancora. Il tutto sarà organizzato in un percorso rettilineo dall’inizio di via Roma fino a via Cadorna con ben tre palchi. Il via è fissato per le 18 di sabato con una serie di attività che dureranno fino alle ore 24 e oltre. Attesi anche i diciottenni che riceveranno la Costituzione italiana e la bandiera, simbolo del loro “ingresso in società”. Domenica, invece, si comincerà alle 9 e si proseguirà fino a mezzanotte.

Tra gli appuntamenti clou, sabato alle 19.30 c’è il dj set Roberto Ferrari di Radio Deejay, alle 21 la serata “Troppo bella” con Davide de Marinis che canta Lucio Battisti e alle 22 il concerto dei Vipers-Queen cover band. Per domenica è in programma invece alle 21 lo spettacolo di cabaret dei Panpers (Colorado Cafè) e alle 22 il concerto dei Moseek (X-Factor 2015).

treviva 2015 - 5Ci saranno anche tanti laboratori per bambini (la ricerca dell’oro, l’attività dell’orafo, attività sul riciclo, lettura di libri, l’incontro con i pony e giochi all’aperto) accanto a diversi concerti di band giovanili, esibizione di cori gospel, gruppi rock e dj set, spettacoli di magia e illusionismo. E ancora proposte sportive e culturali, oltre che i percorsi gastronomici e un’ampia offerta di street food e di stand commerciali.treviva 2016 - il programma

 




Il sommerso nel turismo / Indagine dell’Ascom: “Ecco tutte le zone d’ombra nell’offerta delle abitazioni private”

AirbnbAscom Confcommercio Bergamo ha commissionato una ricerca sul sommerso nell’offerta turistica alla società perugina Incipit Consulting, che si occupa di ricerca, consulenza e formazione esclusivamente nel settore del turismo. Il lavoro svolto – che sarà presentato oggi pomeriggio nell’ambito di un convegno promosso dall’Ascom –  fa luce sul fenomeno dell’offerta turistica sommersa, rappresentata dall’ospitalità alternativa e, dunque, non registrata e quantificata.

Inquadramento del fenomeno

Il sommerso legato all’uso turistico delle abitazioni private, pur non essendo un fenomeno recente, ha assunto in questi ultimi anni dimensioni sempre più ragguardevoli a seguito della nascita ed espansione delle piattaforme di prenotazione online che mettono in contatto domanda e offerta di case/stanze a fini turistici. Sviluppatesi sull’onda della diffusione, anche all’interno del mondo del turismo, di istanze di condivisione, partecipazione e autenticità proprie della ‟sharing economy” e anche per la necessità di trovare forme di integrazione saltuaria del proprio reddito in anni di crisi, queste forme di ospitalità alternativa sono aumentate a dismisura. Seppure molte delle offerte attualmente in rete presentino ancora i caratteri originari, molte altre ne sono del tutto prive, configurandosi, spesso, come attività imprenditoriali vere e proprie, quantitativamente rilevanti e capillarmente diffuse, che sfuggono ai controlli delle Regioni, competenti in materia di attività turistiche e di garanzia della trasparenza equalità dell’offerta, e del Fisco, sottraendo risorse economiche sia alla fiscalità generale che a quella turistica (imposta di soggiorno). La ricerca commissionata da Ascom analizza l’offerta ricettiva nella Provincia di Bergamo presente nelle principali piattaforme di prenotazione online, focalizzandosi in particolare sull’analisi di Airbnb che, detenendo la quota più rilevante del mercato dell’affitto turistico in rete, è il portale che consente di intercettare il fenomeno in maniera più completa, seppure non esaustiva. I dati presentati sono una fotografia degli annunci disponibili su Airbnb al momento dell’estrazione (aprile 2016).

 Il quadro nella provincia di Bergamo

L’analisi temporale delle inserzioni su Airbnb evidenzia un andamento esponenziale, con un numero di alloggi posti in locazione online in forte crescita da quando il fenomeno ha cominciato a diffondersi. Nella provincia il numero di inserzioni presenti su Airbnb a fine ottobre era pari a 1.020. Da quella data ad aprile 2016, ne sono state eliminate dal portale 324, che sono state però quasi totalmente rimpiazzate da 311 nuove inserzioni, portandone il numero a 1.007 alla data del 16 aprile 2016. Per quanto riguarda l’analisi territoriale, la mappa della distribuzione all’interno della provincia degli alloggi posti in locazione su Airbnb evidenzia il primato del Cmune di Bergamo, dove si concentra più di un terzo (35%) delle inserzioni, seguito dall’area che costeggia il lago d’Iseo. L’analisi rivela che anche nel Bergamasco gli alloggi proposti online sono per la maggior parte interi appartamenti: essi rappresentano il 62,6% delle inserzioni, percentuale che aumenta se si considera che molte stanze, pur se inserite singolarmente nel portale, in realtà fanno riferimento ad una medesima struttura, spesso un bed & breakfast. La messa a disposizione di interi appartamenti per l’affitto turistico indica che l’host non vi abita, contravvenendo alla normativa della Regione Lombardia che richiede ai proprietari di bed & breakfast di stabilirvi la propria residenza. Inoltre, molti di questi appartamenti (circa l’87%) sono destinati all’affitto turistico per lunghi periodi nel corso dell’anno, in genere superiori ai sei mesi. Entrambi questi elementi fanno ritenere dunque di essere in presenza di vere e proprie attività economiche che vanno ben oltre il limite dell’integrazione del reddito familiare e della saltuarietà e che non presentano le caratteristiche di condivisione delle esperienze proprie della saring economy. Con riferimento all’aspetto degli host ‟multiproprietari” che gestiscono più alloggi, altro elemento indicativo di un’attività di tipo imprenditoriale, il fenomeno, pur presente, non assume nella provincia di Bergamo numeri particolarmente rilevanti, almeno con riferimento ai grandi multiproprietari. Pur se maggioritari, gli alloggi multipli gestiti da uno stesso host superano raramente le 5 unità, soprattutto se si considerano le strutture effettive a cui spesso si riferiscono i singoli alloggi (stanze).

Il quadro nei sistemi turistici di Bergamo

L’area del comune capoluogo, principale destinazioni dei flussi turistici nella provincia, è quella dove il fenomeno dell’offerta di alloggi sul web da parte di privati è maggiormente diffusa, con 357 inserzioni. Il numero comunque molto elevato anche delle strutture ufficiali fa sì che non ci sia una differenza significativa tra l’entità degli alloggi presenti su Airbnb e quelli registrati, rendendo dunque meno evidente la presenza e rilevanza del sommerso in città. Purtroppo, la mancanza di dati anagrafici dettagliati non consente di identificare esattamente quante delle inserzioni su Airbnb si riferiscono ad esercizi ricettivi non registrati: un’analisi più mirata di quelli facenti capo ai principali host in città (i quali gestiscono circa 70 alloggi, corrispondenti a circa 30 strutture effettive) indica una quota di sommerso stimabile approssimativamente intorno al 30%. L’analisi degli alloggi Airbnb per tipologia mostra una prevalenza delle proprietà intere sulle stanze private, prevalenza ulteriormente rafforzata dal fenomeno, molto presente in città, di inserzioni riferite a singole stanze che di fatto però fanno capo ad una stessa struttura. Questo aspetto, unito all’ampia disponibilità degli alloggi nel corso dell’anno, fanno ritenere che anche nel comune di Bergamo, spesso l’attività di affitto turistico non è più un’occasionale fonte integrativa del reddito personale, ma rappresenta un vero e proprio business. Infine, l’analisi delle inserzioni del portale Airbnb con riferimento alle caratteristiche degli host mette in evidenza che, pur essendo le multiproprietà relativamente diffuse, esse non assumono dimensioni rilevanti: in città solo due host gestiscono 5 o più strutture, mentre gli altri non vanno oltre le due (seppure in termini di stanze i numeri siano più elevati). Sebbene relativamente meno diffusa, l’offerta di alloggi su Airbnb nelle altre due aree del sistema turistico – Grande Bergamo e Isola e pianura – ha registrato una crescita molto sostenuta, soprattutto nel 2015, dovuta presumibilmente alla vicinanza con Milano, grazie a cui hanno beneficiato, insieme al capoluogo, delle positive ricadute di Expo 2015. Ed infatti, una volta conclusasi la manifestazione, il trend ha subito un arresto e il confronto tra i dati raccolti a fine ottobre 2015e quelli di aprile 2016 mostrano, così come per Bergamo città, un calo nel numero di inserzioni, dovuto ad un numero di annunci eliminati superiore a quello dei nuovi ingressi nel portale. Per quanto riguarda invece gli altri due sistemi turistici – Laghie Orobie Bergamasche – il numero degli alloggi posti in locazione online sovrasta di gran lunga l’offerta di ricettività ufficiale, più che nel resto della provincia, indicando una maggiore diffusione in queste aree del fenomeno del sommerso turistico. Maggiore, rispetto al resto della provincia, è anche la quota di interi appartamenti sul totale degli alloggi posti in locazione online, nonché la loro dimensione (in particolare nelle Orobie bergamasche), entrambi caratteri tipici di località interessate da forme di turismo vacanziero. La rilevante quota di intere proprietà, l’elevata disponibilità all’affitto turistico nel corso dell’anno e la presenza non trascurabile di host multiproprietari, seppure di un numero contenuto di strutture, sono tutti elementi indicativi del fatto che anche in questi due sistemi turistici, le inserzioni online si riferiscono in molti casi ad alloggi di proprietà di privati che grazie al web hanno avviato delle attività economiche che spesso sfuggono a rilevazioni ufficiali e controlli.

Conclusioni

L’analisi dell’offerta di alloggi offerti in locazione turistica online condotta con riferimento al territorio della provincia di Bergamo ha evidenziato che, se pur con dimensioni più contenute rispetto ad altre aree del paese (soprattutto quelle metropolitane delle città principali destinazioni dei flussi turistici), anch’essa è interessata dal fenomeno del sommerso turistico, rappresentato dagli alloggi privati che i proprietari rendono disponibili all’affitto turistico senza sottostare a procedure e regole. La “situazione d’ombra” in cui queste strutture operano, in quanto non ufficialmente registrate e rilevate dagli organi competenti, ne determina spesso comportamenti irregolari in termini di registrazione dei clienti, di riscossione e versamento dell’imposta di soggiorno e di rispetto degli obblighi fiscali, con impatti distorsivi sulle regole della competizione nel settore dell’ospitalità. Regole della competizione che risultano falsate anche dai diversi obblighi in materia di lavoro, previdenza, igiene e sicurezza cui sono sottoposte le strutture ricettive tradizionali, soprattutto quelle alberghiere, e gli alloggi destinati alla locazione breve turistica e che diventano tanto più squilibrate quanto più gli affitti temporanei abbandonano le caratteristiche di occasionalità e di accessorialità reddituale che dovrebbero contraddistinguerli.

 

 




Torna “Treviglio in rosa” tra musiche, aperitivi e camminate

TreviglioAnche quest’anno Treviglio si tinge di rosa per dire no alla violenza contro le donne. In occasione della XV Festa di S. Anna, la Pro Loco e l’Associazione Noi X  Treviglio, con il patrocinio del Comune e la collaborazione di numerose realtà del territorio (Avis Treviglio, Sirio, Casa delle donne, Cif,  Commercianti Trevigliesi e Distretto del Commercio, Ipercoop e Comitato soci Coop, McDonald’s) ripropongono, per il quarto anno, l’evento “Treviglio in rosa” che si svolgerà nelle serate del 22, 23 e 26 luglio. Saranno tre giorni di riflessione, festa e divertimento. L’intento è quello di sensibilizzare i cittadini su una tematica sociale purtroppo sempre più  attuale, quella della violenza contro le donne, creando peró un contesto di gioia: gioia da trasmettere alle vittime di questo dramma per non farle sentire sole e dare loro il coraggio di reagire. La manifestazione avrà inizio venerdì sera da Piazza Manara, alle 21, con “Mille note in rosa”: uno splendido concerto musicale con la partecipazione del Maestro Paolo Oreni al pianoforte e con Alberto Bardelloni (tromba), Michele Chiametti (clarinetto), Gabriella Locatelli Serio (soprano) e Patrizia Salvini (pianoforte). Tanti appuntamenti sono in programma per la serata di sabato 23 luglio in Piazza Garibaldi: alle 19 “Aperitivo in rosa” al ristorante Mate e animazione per i bimbi con le assistenti di Fabiana (le “Faby Tatas”); alle 20 ritrovo in Piazza Garibaldi per la distribuzione di palloncini, buoni omaggio e gadget offerti da alcuni commercianti e ristoratori trevigliesi ai partecipanti alla camminata solidale; alle 20.30 partenza camminata solidale non competitiva “Noi x le donne” che si snoderà tra le vie del centro storico (si invitano i partecipanti ad indossare qualcosa di colore rosa); alle 21.30 arrivo in Piazza Garibaldi e spettacolo danzante a cura di Sax Dance, Gruppo Erranza – Asd, Jem Dance Academy e Fluxodynamica. Durante le due serate chi vorrà potrà lasciare un messaggio di solidarietà sul pannello allestito in piazza a tal fine. La manifestazione si chiuderà martedì 26 luglio con la S. Messa di S. Anna  in Santuario dalle 17, con la partecipazione del soprano Marina Daga Scali.