Bergamo, slot e gratta e vinci solo lontano dai pasti

slotmachineCon una spesa nel 2015 di oltre 2.500 euro a persona (neonati compresi) e di quasi 6.000 euro all’anno a famiglia (per un totale di 1.812.680.000 euro), Bergamo capoluogo è di gran lunga al di sopra della media provinciale (+54%) per il peso economico del gioco d’azzardo. Per la prima volta, inoltre, la città è riuscita a conoscere i dati del gioco online, che vale oltre 200 milioni di euro, mentre il Comune ha svolto un’ampia indagine conoscitiva mappando tutte le strutture esistenti in città e intervistando oltre 15mila studenti delle scuole secondarie di Bergamo. Ne è emerso che il 58% dei minorenni gioca nonostante sia vietato dalla legge, il 15% addirittura una volta a settimana e ben il 73% di essi sa esattamente in quali strutture sul territorio consentano il gioco anche agli under 18.

È da queste premesse che muove il regolamento approvato dalla Giunta Gori ieri che intende contrastare e prevenire le patologie legate al gioco d’azzardo lecito: dal regolamento (che passerà al vaglio del Consiglio Comunale il prossimo 6 giugno) scaturirà un’ordinanza che istituirà delle fasce orarie in cui in città non solo non sarà consentito giocare a VLT e slot machine, ma anche, ad esempio, vendere e acquistare gratta e vinci e biglietti della lotteria in tutti luoghi che si trovano a meno di 500 metri da scuole, oratori e da quelle strutture individuate dalla Legge Regionale (a Bergamo praticamente nella totalità dei luoghi in cui è possibile giocare). Si tratta di tutte quelle forme di gioco che possono generare un progressivo isolamento e conseguentemente patologie e dipendenze. Le fasce orarie sono state così individuate: dalle 7,30 alle 9,30, dalle 12 alle 14 e dalle 19 alle 21, tutti orari in cui il consumo di gioco, soprattutto quello tra aperitivo e cena, si dimostra essere più elevato.

Il Comune introduce regole ferree per quello che riguarda la reclamizzazione del gioco (divieto nei luoghi pubblici e di proprietà del Comune, divieto di utilizzo di insegne luminose che attirano al gioco, obbligo di esporre materiale informativo) e il divieto di offrire possibilità di giocare d’azzardo a meno di cento metri da bancomat, negozi “Compro Oro”, banchi dei pegni.

«Intendiamo così proteggere persone sole, giovani e anziani, le categorie più fragili della nostra città – spiega il sindaco Gori – sappiamo che vi sono molte persone che non tornano a casa a pranzo prese dalla foga del gioco, persone che addirittura dimenticano di andare a prendere i figli a scuola, pensionati che buttano metà o più della loro pensione nei gratta e vinci. In questo modo cerchiamo di mettere un freno al dilagare di dipendenze e patologie gravi, che arrivano a mettere in ginocchio tanti nostri concittadini e le loro famiglie. Si tratta di una piaga sociale e come tale va combattuta».

Dal provvedimento saranno esentate alcune categorie di gioco, come le sale bingo (a Bergamo funzionano come luoghi di aggregazione con spazi di somministrazione enogastronomica, lontane quindi dall’isolamento di VLT e slot), il Lotto tradizionale (che si sviluppa con una dinamica completamente diversa, ovvero con tre estrazioni a settimana) e il Totocalcio (con una cadenza ancor più rarefatta).

«Non siamo contrari al gioco legale – conclude Gori –, anche perché l’alternativa sarebbe un gioco gestito dalla criminalità organizzata. Pensiamo invece che si debba contrastare un fenomeno che comporta il degrado delle relazioni familiari e affettive, che comporta la perdita del lavoro e che ricade su una fetta di popolazione fragile, come giovani e anziani».

Oltre alle regole, anche la comunicazione ha un ruolo importante nel contrasto alla ludopatia. Su questo versante il Comune di Bergamo, l’Ats locale e molti altri partner (tra i quali Federconsumatori, Cisl, Associazione Polizia Locale, i Comuni dell’Ambito 1, Università degli Studi di Bergamo, Patronato San Vincenzo, Auser) hanno studiato e lanciato in questi giorni la campagna  “Azzardo Bastardo” per sensibilizzare ai rischi e ai problemi legati al gioco d’azzardo.




Borgo Santa Caterina, ecco la “movida per le famiglie”

BORGO SANTA CATERINAL’hanno definita una “movida per famiglie”, ma c’è molto di più: dopo il sabato di Bergamo InCentro, il testimone passa a Borgo Santa Caterina, con la manifestazione Vivi il Borgo d’Oro che dalle 15 di domani avvia un percorso dei sabati pomeriggio dedicati al passeggio, allo shopping e all’intrattenimento. L’iniziativa – che dal sabato successivo rientrerà nella calendarizzazione di Bergamo Estate 2016 – è nata dalla fattiva collaborazione de La Rete di Borgo Santa Caterina alla quale partecipano le Associazioni del Territorio, i Residenti e i Commercianti insieme all’Amministrazione Comunale rappresentata dal Servizio Reti Sociali del Comune di Bergamo. La modifica della viabilità dovuta al cantiere che per alcuni tratti vede chiusa la via ha dato lo spunto per richiedere la possibilità di pedonalizzare la strada fino al termine dei lavori che sono previsti per la prima settimana di agosto. Il Comune ha accolto la richiesta di concedere i sabati con l’accordo tra residenti e commercianti: si è trovato un punto di incontro permettendo ai residenti l’utilizzo di parte della carreggiata.

Tante le iniziative in programma: da Drive Test con biciclette e scooter elettrici a “Come degustare i vini Vini e Sfizi”, da percorsi per conoscere i cristalli e le loro proprietà a una lezione su come annodare alla perfezione una cravatta, dalla presentazione della collezione di gioielli ad addirittura un test di abilità visiva. Non solo: sono previste anche partite di scacchi (su prenotazione) in simultanea e con istruttori a disposizione e pure la merenda in Borgo. Straordinario momento per conoscere il Borgo sarà l’appuntamento delle 17 con Emilio Moreschi e Umberto Zanetti con “Luoghi, personaggi e storie del Borgo”.

Vivi il Borgo d’Oro – Il programma di sabato 28 maggio

 




Borgo Palazzo, Alba Abbigliamento in festa per i 50 anni

alba abbigliamento- via Borgo Palazzo Bergamo

In tempi di rapidi turn over di insegne e serrande abbassate, un traguardo come i cinquant’anni di attività vale probabilmente ancora di più. Non stupisce, quindi, la grande soddisfazione con la quale Giovanni Mangili e la moglie Marilena Pesenti si apprestano a festeggiare il mezzo secolo del loro negozio, Alba abbigliamento, al numero 39 di via Borgo Palazzo, a Bergamo. Lo faranno offrendo un piccolo rinfresco ai clienti sabato 28 maggio, in mattinata.

La bottega è una delle certezze del Borgo. Ha preso il nome dalla signora che prima di loro gestiva l’attività ed ha conservato il carattere “di una volta”: niente effetti speciali o capi all’ultima moda, ma quello che serve sì, classico e scelto con cura per donna, uomo e bambino, compresi intimo e calze. «Sul nostro biglietto da visita c’è scritto “Non tutto, ma di tutto” – racconta il figlio Angelo, che li affianca in negozio dal ’91 – ed è ciò che ci ha contraddistinto negli anni e che ancora oggi ci fa andare avanti. Qui, ad esempio, le persone anziane, che magari sono spaesate nei centri commerciali, possono trovare i capi che fanno per loro, soprattutto per quanto riguarda l’intimo, e siamo un riferimento di fiducia anche per le case di riposo».

La storia commerciale di Giovanni e Marilena è andata di pari passo con quella familiare, si sono infatti sposati nello stesso anno, il ’66, in cui hanno aperto il negozio (è l’anno perciò anche delle nozze d’oro!) e Angelo ha ne seguito le orme. «Ho cominciato dando una mano – racconta – ora i ruoli si sono invertiti, sono io quello fisso e mamma e papà mi aiutano. Il periodo è abbastanza difficile, ma posso dire che riesco ad andare avanti grazie al buon lavoro fatto da loro, alla clientela consolidata negli anni. Mia madre ricorda che molte delle sue clienti le ha conosciute da bambine e le ha viste crescere, siamo uno di quei negozi che se non c’è un articolo lo procuriamo ed abbiamo imparato ad indovinare i gusti di chi fa acquisti da noi. Serviamo il borgo, ma una buona metà dei clienti viene da fuori».

«Com’è cambiata la via? In questo tratto non c’è stato quel forte ricambio che è avvenuto altrove, per molti versi è ancora quella di una volta».

Per la serie: il centro commerciale non va bene proprio per tutti.




Bergamo, cambiano le regole per il commercio. Criteri meno rigidi per i nuovi esercizi, via libera ai maxi store

frizzoni.jpgRegole più semplici, stop al consumo di suolo in città e nuove procedure per attrarre strutture commerciali moderne in città: sono questi in estrema sintesi gli indirizzi principali approvati oggi dalla Giunta di Bergamo per realizzare una variante urbanistica al PGT in vigore. Un lavoro davvero corposo e di grande significato, che rappresenta l’impegno più importante sul tema urbanistico dell’Amministrazione Comunale. Innanzitutto una sostanziale semplificazione delle procedure, con un armonizzazione del PGT agli altri strumenti di piano vigenti (Piano delle Regole e dei Servizi, ma anche Piano Triennale delle Opere Pubbliche e Piano di Coordinamento del Parco dei Colli), un cambio di prospettiva che semplifica notevolmente le linee guida e i comportamenti consentiti (tutto quel che non è vietato è consentito, mentre allo stato attuale le regole esplicitano tutti i comportamenti consentiti, con un appesantimento dei documenti di previsione) e un miglioramento degli strumenti cartografici.

Sarà infine più semplice prevedere cambi di destinazione d’uso. Il Comune prevede inoltre un monitoraggio di tutte le previsioni edilizie della città, verificando quali sono tutt’ora coerenti con gli indirizzi dell’amministrazione e quali invece necessitano di revisione. Si cancellano tutte le previsioni inserite nel PGT dalla precedente Amministrazione di realizzazione del Parco dello Sport e dell’Accademia della Guardia di Finanza a Grumello del Piano, dove invece si prevederà la valorizzazione e l’ampliamento del PLIS, il parco della cintura sud della città di Bergamo. Cambiano infine le regole per il commercio: si adeguano le procedure ai cambiamenti avvenuti negli ultimi anni (il regolamento attuale risale a diversi decenni or sono). La variante prevede criteri meno rigidi e complessi per l’insediamento e lo sviluppo di nuovi esercizi, sia di piccolo che di grande formato. Perché ciò avvenga si prevedono regole e premialità a beneficio delle nuove attività commerciali, incentivando la funzione di attrattori che queste attività ricoprono in luoghi attualmente fuori dal centro cittadino.




Lunedì l’assemblea dei panificatori bergamaschi

 E’ in programma per lunedì prossimo, 30 maggio, l’assemblea dell’associazione panificatori di Bergamo. L’appuntamento è a Grassobbio, presso la sede dell’Aspan, in via Azzano San Paolo 149. Alle 16.30 si aprirà la parte privata riservata ai soci con l’esame e l’approvazione dei bilanci, mentre alle 17 si terrà la parte pubblica con la relazione del presidente Roberto Capello. Capello relazionerà sull’attività e sulle numerose iniziative che rendono l’Associazione e i panificatori associati attori fortemente presenti sul territorio. Sarà un momento di riflessione e confronto per la categoria, sulla scia di Expo, chiamata a puntare su nuove soluzioni per reggere il mercato e fornire innovative  proposte al consumatore.




Bando Voltapagina! Ecco le edicole e le librerie finanziate

bando Voltapagina

Sono state pubblicate le graduatorie del Bando Voltapagina! con il quale la Regione Lombardia ha stanziato un milione di euro di contributi per interventi di innovazione e valorizzazione dei punti vendita di libri, giornali, riviste e periodici.

Per quanto riguarda le edicole sono state ammesse e finanziate 77 domande sulle 112 presentate mentre nel settore librerie sono stati ammessi e finanziati 53 progetti sui 114 presentati.

I soggetti beneficiari dovranno trasmettere l’accettazione del contributo con un’apposita dichiarazione entro 30 giorni.

Bando Voltapagina! – le graduatorie




Borghi (Federmoda): “In 4 anni chiusi 30mila negozi”. In calo lo shopping dei cinesi

Renato Borghi
Renato Borghi

I dati del Fashion & High Street Report 2015 – realizzato da Federazione Moda Italia-Confcommercio con World Capital Group, in collaborazione con l’Osservatorio Acquisti CartaSi e Global Blue – mettono a nudo tendenze contraddittorie. Solo alcuni esempi: in aumento gli acquisti dei cinesi (+56%), che rappresentano un terzo del totale delle vendite, quasi il triplo delle spese dei russi in caduta libera (-41% rispetto al 2014). Milano si conferma la meta preferita per lo shopping tax free (34% sul totale delle vendite in Italia a stranieri extra Ue), registrando nel 2015 un incremento del 17%, al secondo posto Roma (18% sul totale delle vendite) con un aumento più modesto (10%) rispetto a Firenze e Venezia che registrano entrambe incrementi del 27% rispetto al 2014. Al contrario e purtroppo, nei primi mesi del 2016 si è assistito ad un calo del 15% degli acquisti dei turisti cinesi rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Per Renato Borghi, presidente di Federazione Moda Italia–Confcommercio: “il 2015 si è chiuso con una sostanziale stabilità di fatturati, ma in quattro anni il solo retail della moda ha visto chiudere in Italia circa 30mila negozi a fronte di 15mila che hanno aperto, di cui peraltro, la stragrande maggioranza a conduzione straniera. Questo dato, insieme all’analisi del nostro Fashion & High Street Report, ci consegna un quadro che si sbaglierebbe, però, a considerare un problema solo del commercio, quando in realtà riguarda l’intera collettività. In questi primi mesi abbiamo assistito a qualche seppur timido segnale positivo, ma sono ancora tante le imprese in sofferenza. Urge una strutturale riduzione delle tasse a famiglie e imprese, la conferma dell’eliminazione delle clausole di salvaguardia e un intervento di sostanza sulla riduzione della spesa pubblica. Solo così, e con una contestuale apertura dei rubinetti del credito, sarà possibile parlare di rilancio di consumi e di boccate d’ossigeno alla nostra imprenditoria tutta rigorosamente made in italy”.




Mercato immobiliare, cresce il clima di fiducia. Patelli: «Ma servono urgenti riforme normative e fiscali»

Un momento della recente riunione di Fimaa Lombardia a Bergamo. Il coordinatore Luciano Patelli (a destra) con Vincenzo Albanese e Beatrice Zanolini, presidente e segretaria di Fimaa Milano, Monza e Brianza
Un momento della recente riunione di Fimaa Lombardia a Bergamo. Il coordinatore Luciano Patelli (a destra) con Vincenzo Albanese e Beatrice Zanolini, rispettivamente presidente e segretario di Fimaa Milano, Monza e Brianza

 

Per il mercato residenziale migliora il clima di fiducia nelle compravendite di immobili in Lombardia. Ancora difficoltà, invece, per gli immobili industriali e commerciali.

È quanto emerge dal Sentiment di Fimaa Lombardia – il Coordinamento regionale delle associazioni degli agenti immobiliari Fimaa che aderiscono a Confcommercio –  relativo al primo quadrimestre  2016 (Sentiment realizzato con la collaborazione degli agenti associati operanti nei capoluoghi lombardi). «Le compravendite di case nei capoluoghi della Lombardia – afferma Luciano Patelli, coordinatore regionale Fimaa nonché presidente di Fimaa Bergamo – sono in aumento per oltre il 65% degli intervistati. Incremento nelle transazioni, ma non nei prezzi che potrebbero subire ulteriori contrazioni, seppur limitate».

In Lombardia resta significativo il mercato di scambio (tra appartamenti vecchi a vantaggio di quelli più recenti) con 2 compravendite su 10 riferite ad appartamenti nuovi. In aumento soprattutto la domanda per bi-trilocali. Ma l’80% delle domande prevede, per l’acquisto, la richiesta di un mutuo. Ancora poco utilizzata la permuta (2%) per motivi fiscali. «La maggioranza degli operatori immobiliari – prosegue Patelli – stima in ulteriore crescita il mercato delle locazioni, sia urbano sia turistico. Occorre, però, un’urgente riforma legislativa che adegui la durata dei contratti alle attuali esigenze che sono indirizzate verso una maggiore flessibilità».

Minore ottimismo per il mercato non residenziale: «Con una previsione – rileva Patelli – di ulteriori contrazioni sia negli scambi sia nei prezzi. In particolare, registriamo un eccesso di offerta nelle locazioni commerciali a fronte di una domanda che resta ridotta per i capannoni industriali e a livelli appena sufficienti per uffici e negozi. Anche a questo proposito, Fimaa Lombardia sta lavorando con Confcommercio, Regione e principali Comuni proprio per favorire la riqualificazione dei centri urbani con il determinante apporto degli esercizi commerciali di vicinato».

FIMAA Lombardia – Il Clima di fiducia del mercato immobiliare nei capoluoghi lombardi




Supersaldi a Lovere, domenica torna lo “Sbaracco”

 

A Lovere domenica 29 maggio ritorna “Sbaracco in piazza”, l’occasione per comprare i super saldi di fine stagione promossa da Asarco, l’associazione dei commercianti e artigiani locale. Con l’estate alle porte e le vetrine già vestite di colori per la nuova stagione, i commercianti proporranno straordinarie promozioni e ulteriori ribassi dei prezzi rispetto alle offerte già scontate dei saldi.

Le super offerte saranno esposte in piazza Tredici Martiri dalla mattina alle 10 sino alle 19.30 di sera. In caso di pioggia, le offerte saranno proposte all’interno dei negozi. Nel corso del pomeriggio verranno proposti momenti di animazione e divertimento.

 

sbaracco lovere




Fiva, dagli ambulanti un plauso alla Regione

 

assemblea fiva lombardia

Grande partecipazione degli operatori ambulanti all’assemblea generale di Fiva Confcommercio Lombardia – di cui è coordinatore il bergamasco Mauro Dolci – e Apeca, l’associazione degli ambulanti milanesi, che ha visto la presenza del vice presidente vicario di Confcommercio Lombardia Renato Borghi, dell’assessore allo Sviluppo Economico di Regione Lombardia Mauro Parolini e dell’europarlamentare Stefano Maullu.

Al centro dell’attenzione la legge del commercio su aree pubbliche e sagre di recente approvata dal Consiglio Regionale lombardo (ricordiamo che il provvedimento, recependo la Direttiva Bolkestein, attua le disposizioni dell’intesa fra Stato e Regioni e prevede la riassegnazione dal 2017 dei posteggi dei mercati con un criterio assolutamente prioritario di professionalità acquisita dagli ambulanti calcolata sulla base dell’anzianità d’impresa e di posteggio).

Il presidente di Apeca e Fiva Confcommercio Giacomo Errico ha sottolineato la capacità di ascolto della Regione «che ha saputo trasformare l’attenzione per i problemi del commercio in una legge che dà più certezze agli ambulanti. Un lavoro fatto con intelligenza e competenza dall’assessore, dagli uffici della Regione e poi anche dai consiglieri di maggioranza e opposizione che hanno votato tutti assieme la legge. Il rinnovo di 12 anni, poi, per le concessioni offre garanzie concrete alle nostre aziende».