Mercato del lunedì, il Comune cerca ambulanti interessati a piazza Alpini

Si avvicina il momento del trasferimento del mercato del lunedì dal piazzale della Malpensata all’area in fase di realizzazione da qualche giorno in via Spino e piazza Alpini. Continua quindi il lavoro del Comune di Bergamo per rendere il più armonico possibile il passaggio alla nuova collocazione.

Il trasferimento del mercato dalla Malpensata, già previsto dal PGT approvato nel 2010, è motivato dalla necessità di applicare le norme che regolano la dimensione degli stalli e le distanze di sicurezza tra i banchi, che al piazzale della Malpensata porterebbero alla perdita di circa 80 espositori. La ricerca di una soluzione è iniziata circa due anni or sono con una fitta interlocuzione con le associazioni di categoria, per arrivare ad una sintesi condivisa intorno all’area di via Spino.

In questi giorni gli uffici comunali alle attività produttive hanno provveduto a predeterminare le categorie merceologiche dei 36 banchi che creeranno in piazza Alpini il mercato rionale del centro il lunedì mattina. Una scelta per realizzare il giusto mix di merce in vendita, in modo da avviare un mercato il più variegato possibile e non sbilanciato su determinate categorie merceologiche. Nei prossimi giorni sarà avviata un’interlocuzione con gli ambulanti per stabilire quanti e quali ambulanti abbiano interesse a occupare gli spazi della futura piazza Alpini.

Tra i parametri stabiliti per la scelta dei banchi che si trasferiranno accanto all’urban center il lunedì mattina non v’è solo la categoria merceologica, ma anche “l’anzianità” dell’attività: precedenza quindi – tra gli interessati al trasferimento – ai banchi storici o che da più anni vendono la mercato del lunedì.

Il Comune sta inoltre pensando di riproporre il bando per la “rottamazione” delle concessioni del mercato, già proposto qualche mese fa: in quell’occasione il bando fu proposto per concedere contributi (e furono 5) agli ambulanti disposti a rinunciare alla propria concessione per ridurre il numero di banchi in modo migliorare le condizioni di sicurezza sul piazzale della Malpensata, oggi invece verrebbe riproposto – su richiesta degli stessi ambulanti – per ridurre l’impatto sulle vie dell’area di via Spino.

Un tema questo su cui l’Amministrazione sta interloquendo con i rappresentanti della LIA da qualche settimana, cercando di garantire le migliori condizioni possibili per consentire agli imprenditori dell’area di svolgere la propria attività. Si sta anche valutando anche la possibilità di definire una concessione di parte dei nuovi 340 posti auto a vantaggio degli artigiani che operano nella zona.




In via XX Settembre apre Moez, il negozio della mobilità sostenibile

Noleggiare un mezzo per compiere un tour di Bergamo Bassa o visitare Città Alta, magari passando per i colli, sarà possibile grazie a Moez, il negozio dedicato alla mobilità sostenibile che apre i battenti, venerdì, in largo Rezzara, tra via XX Settembre e via Sant’Alessandro, al civico 11.
Nella stessa giornata si apre anche la fiera Bike Up, dedicata al piacere di scoprire il territorio con l’esperienza della pedalata assistita. L’attività commerciale si propone come un elemento di slancio al turismo locale offrendo un servizio in più ai tanti visitatori che frequentano il centro e che scelgono un sistema di trasporto che non inquini, a emissioni zero e bassissimo impatto ambientale. In vendita e a noleggio ci saranno mezzi di trasporto alternativi, adatti a ogni esigenza: oltre al tour in città, l’escursione in montagna, mezzi dedicati al tempo libero e al lavoro. “Un nuovo modo di muoversi” è, infatti, lo slogan che accompagna il brand appena nato, che porta la firma di Cicli Corsa snc, azienda attiva da anni nella produzione e vendita di bici artigianali, creata da Andrea Cimò e Alessandro Caccia. Una e-bike, permette di spostarsi, facendo esercizio fisico, accedendo alle ztl e apportando un contributo all’ecologia. Concetti questi che potrebbero fare leva a Bergamo sulla scia di quanto accade già in molti paesi d’Europa. A Bergamo, negli ultimi tre anni, i turisti sono aumentati del 40 per cento (anche grazie all’aeroporto di Orio, oggi terzo scalo nazionale). E le ricadute sullo sviluppo delle strutture ricettive sono evidenti: sono 800 gli annunci AirBnB a Bergamo – di cui solo nella zona compresa tra le cinque vie e via XX Settembre un centinaio – a cui si aggiungono oltre una cinquantina di altri alloggi tra hotel e bed & breakfast. Moez si rivolge anche ai cittadini e a un’ampia tipologia di consumatori che varia dallo sportivo appassionato di fuori strada a chi cerca soluzioni per il bicycle commuting, dedicato agli spostamenti da casa al luogo di lavoro o studio, o magari per dotarsi di un mezzo di trasporto polivalente che consenta di affrontare lunghe distanze.
È aperto tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle 10.30 alle 13 e dalle 15 alle 19.30, sabato e domenica inclusi.




Commercio, la sfida del digitale può rilanciare i negozi tradizionali

“Il digitale rilancia il commercio e gli dona nuova vita”. E’ il messaggio incoraggiante lanciato ieri da Andrea Granelli al seminario promosso dal Comune di Bergamo e appoggiato da Ascom e dal Distretto del commercio urbano sul tema negozi 4.0 e smart. Granelli è presidente della società di consulenza Kanso che si occupa di change managing e ha spiegato ai commercianti perché devono abbandonare la chiusura al digitale e abbracciare le nuove opportunità che questo offre per rilanciare le proprie attività. “Il digitale non è solo una minaccia ma anche un’opportunità … a patto che lo si conosca, che si sappia scegliere, che si abbia il coraggio di cambiare mentalità, e non limitarsi a fare “ciò che si è sempre fatto. La questione è come far evolvere il negozio fisico per cogliere la sfida del digitale e come le città debbano trasformarsi – nel loro essere sempre più smart – non solo per far vivere meglio i cittadini ma anche per rendere gli operatori commerciali e di prossimità che in esse operano più forti, radicati e competitivi”.

Ma come può il digitale diventare una risorsa per i negozi digitali? Gli spunti sono tanti: dalle tecnologie digitali che potenziano l’esperienza fisica d’acquisto, alla stampa in 3D, i robot, la digital security, i droni per fare qualche esempio. Si possono realizzare vetrine che si animano e raccontano la merce esposta, utilizzare i sensori per smarphone per monitorare il passaggio dei clienti. E ancora, utilizzare i dati per analizzare i flussi in tempo reale, giocare con le luci dei negozi mettendo in evidenza alcuni prodotti. Per farlo “non serve diventare degli esperti e neppure snaturare la natura del negozio e la sua specificità. Basta mettersi in rete rivolgendosi a persone competenti che rendono i negozi digitali”.

 



Commercio, la sfida del digitale può rilanciare i negozi tradizionali




Grande successo a Bergamo per lo “Sbarazzo”

Grande successo per lo “Sbarazzo” che ha attirato un flusso ininterrotto di persone in cerca di occasioni negli stand allestiti sul Sentierone.

L’iniziativa dell’Associazione Bergamo In Centro, del Distretto Urbano del Commercio e del Comune di Bergamo ha dedicato l’intera Domenica alle super offerte di fine saldi dei negozi del centro.

Più di 50 commercianti hanno accolto con entusiasmo l’invito e hanno proposto articoli invenduti, ultimi capi dei saldi, mentre è stata un’ottima occasione di dare grande visibilità alle attività commerciali dell’area centrale della città. Gli sconti sono arrivati anche al 70% invitando la gente a curiosare e ad acquistare tra scarpe, abbigliamento, accessori, prodotti del settore food, libri e molto altro.

Nicola Viscardi, il presidente Distretto Urbano del Commercio ha commentato che si tratta di un’opportunità imperdibile sia per gli amanti dello shopping che per i commercianti del centro e un’occasione in più per vivere il centro città.




Smart City & Negozio 4.0: Un incontro sull’innovazione del commercio e la rigenerazione urbana

La rivoluzione digitale, unita ai cambiamenti in corso nel mercato e nella società, stanno trasformando non solo le attività commerciali ma le città stesse. Cambiano i prodotti, i servizi e anche i comportamenti di acquisto dei clienti/cittadini. Spesso i cambiamenti non sono indolori e il commercio al dettaglio e gli esercizi di vicinato sono stati tra più esposti a questi cambiamenti.

Ma sarebbe pericoloso dare tutta la colpa al digitale e all’eCommerce. Anzi il digitale – come tutti gli ambienti tecnologici ricchi di novità e funzionalità – può essere una minaccia ma anche un’opportunità … a patto che lo si conosca, che si sappia scegliere, che si abbia il coraggio di cambiare mentalità, e non limitarsi a fare “ciò che si è sempre fatto”.

Il fatto che Amazon compri catene di negozi e che ogni apertura di un Apple store crei una piccola rivoluzione urbana dimostra altresì che il negozio non è morto anzi … La questione è dunque come far evolvere il negozio fisico per cogliere la sfida del digitale e come le città debbano trasformarsi – nel loro essere sempre più smart – non solo per far vivere meglio i cittadini ma anche per rendere gli operatori commerciali e di prossimità che in esse operano più forti, radicati e competitivi.

E allora i distretti urbani del commercio riletti con la lente del digitale, le tecnologie digitali per potenziare l’esperienza fisica d’acquisto, i temporary store visti come aule didattiche su strada per provare il digitale, i sensori per analizzare i flussi pedonali e la permanenza davanti alle vetrine, i nuovi sistemi di pagamento usati dai più giovani, le comodità della consegna a domicilio per alcuni segmenti di clientela, … sono esempi delle fondamenta su cui si costruirà il negozio 4.0. Negozio 4.0 inteso come modalità con cui il commercio di prossimità e i negozi tradizionali potranno cogliere in pienezza le opportunità offerte dalla rivoluzione digitale senza snaturar le loro origini e la loro specificità.

Andrea Granelli: presidente di Kanso, società di consulenza che si occupa di innovazione e change management. Da diversi anni lavora su temi legati all’innovazione: inizia come ricercatore al CNR e lavora per diverse aziende (CESI, Montedison, Fimedit, McKinsey). Nel 1996 entra in Telecom Italia dove fonda tin.it – facendone per molti anni l’amministratore delegato – e poi diventa CEO della ricerca e del Venture Capital del gruppo (Tilab). È stato membro del Comitato di valutazione del CNR, direttore scientifico della scuola internazionale di design Domus Academy, presidente dell’Associazione Archivio Storico Olivetti e membro del Consiglio Nazionale del WWF. Scrive periodicamente di innovazione su libri, quotidiani e riviste, con particolare attenzione alla rivoluzione digitale e ai suoi molteplici risvolti (anche quelli problematici). Ha inoltre curato la voce “Tecnologie della comunicazione” per la nuova enciclopedia Scienza e Tecnica della Treccani. Ha recentemente lanciato – insieme a Flavia Trupia – “PerLaRe”, associazione per il rilancio della retorica e il suo reinserimento tra gli elementi fondativi della leadership.

L’appuntamento è il 20 marzo 2019, ore 13.00 in Sala Ferruccio Galmozzi in via Torquato Tasso 4 a Bergamo

invito_negozio 4.0-20.03.19




Commercio e servizi, accordo saltato per la stagionalità

Accordo saltato tra Ascom Confcommercio Bergamo e le organizzazioni sindacali territoriali Filcams CGIL, Fisascat CISL e UilTucs UIL sulla gestione della stagionalità per i settori del commercio e dei servizi.

“Peccato che il commercio non riesca a trovare un accordo. Il CCNL delega al Territorio tale possibilità e dopo mesi di trattativa il sindacato territoriale non trova una posizione unitaria” afferma Enrico Betti, responsabile dell’Area Lavoro di Ascom Confcommercio Bergamo-.

Nell’ultimo incontro effettuato oggi 8 marzo le posizioni dei tre segretari di Filcams CGIL Fisascat CISL e UilTucs UIL sono state ancora divergenti. Le proposte effettuate da Ascom non sono state accolte.

“Sia la prima proposta fatta alcuni mesi fa sia quella di oggi è stata bocciata, per il sindacato l’individuazione dei comuni a vocazione turistica, che peraltro riprende la normativa Regionale del 2015 e del 2008, è troppo estensiva, ma non hanno presentato una proposta alternativa. Peraltro la trattativa si è interrotta con una pregiudiziale politica da parte della Filcams CGIL che ha espressamente affermato che non sa se ha il mandato per trattare l’argomento – spiega Betti-. E’ una posizione incomprensibile. E’, infatti, il contratto nazionale che delega il secondo livello, è la legge Regionale ad indicare i comuni coinvolti ed è la legge nazioanle 81/2015 a definire il perimetro in cui l’accordo avrebbe valore. Auspichiamo comunque che le trattative possano riprendere al più presto al fine di non penalizzare ulteriormente le aziende del commercio e dei servizi soggette alla stagionalità. Attendiamo che la Filcams sciolga le sue riserve”.
L’accordo interessa oltre 20 mila imprese del commercio e dei servizi bergamasche.

Sulle stesso tema nei mesi scorsi è stato raggiunto l’accordo a livello nazionale tra Confcommercio, Fipe e Federalberghi e le organizzazioni sindacali dei lavoratori Filcams CGIL, Fisascat CISL e Uiltucs. Il risultato è che le imprese del Turismo ed i Caf possono assumere personale per far fronte ai picchi di lavoro determinati dalla stagionalità, senza dover sottostare a particolari limitazioni. Infatti, per superare le rigidità introdotte dal Decreto “Dignità” all’utilizzo del contratto di lavoro a termine e nel contempo sostenere l’occupazione, l’unica strada da percorrere era quella di siglare un’intesa con le organizzazioni sindacali, applicando di fatto la deroga per le attività stagionali prevista dal decreto legislativo 81/2015. E così è stato fatto. Gli accordi prevedono, per tutte le attività del turismo e i Caf, che sono fortemente condizionate da un’intensificazione dell’attività in alcuni periodi dell’anno, di assumere personale per ragioni di stagionalità o di rinnovare il rapporto a termine con un dipendente, ad esempio un cameriere, affidandogli le stesse mansioni e senza dover indicare alcuna causale nel contratto.

“Gli accordi riaffermano e rafforzano l’importanza e l’efficacia della contrattazione realizzata dalle Organizzazioni sindacali più rappresentative – conclude Betti -. Per la nostra base associativa è un risultato importante. L’economia della nostra Provincia è fondata su attività a prevalente vocazione turistica con la conseguenza che anche la necessità di lavoratori ne è fortemente influenzata. I nostri uffici sono a disposizione delle imprese associate per i chiarimenti che dovessero essere necessari”. L’accordo nazionale riguardo più di 4 mila aziende del nostro territorio.




Arriva lo “Sbarazzo”, super offerte dei negozi del centro sul Sentierone

Sul Sentierone, domenica 17 marzo, arriva “lo Sbarazzo”: il Comune di Bergamo, il Distretto Urbano del Commercio e l’Associazione BergamoInCentro propongono un’iniziativa totalmente nuova per la nostra città. Si tratta di una giornata dedicata alle super offerte di fine saldi dei negozi del Centro, nella location del Sentierone. I negozi allestiranno degli stand per presentare i propri articoli in offerta super scontata: un’occasione per tutti i gusti e tutte le tasche.

Articoli rimasti in magazzino, stock del passato, articoli invenduti, ultimi capi dei saldi: i commercianti aderenti del centro città potranno “sbarazzarsi” di tutto questo durante una giornata destinata a dare grandissima visibilità alle attività commerciali dell’area centrale della città.

“Abbiamo pensato a un vero centro commerciale a cielo aperto per una giornata – spiega il Sindaco di Bergamo Giorgio Gori – in modo da dare visibilità e sostegno ai negozianti del centro. Il commercio del centro è più che mai vivo e attività come questa lo rendono ancora più attrattivo: per questo motivo il Comune di Bergamo favorisce questo tipo di iniziativa, fornendo tutto il supporto e i gazebo per l’occasione.”

“Lo Sbarazzo – sottolinea Marco Recalcati, Presidente dell’Associazione BergamoInCentro – nasce come richiesta da parte di diversi negozi per poter offrire ai consumatori un prezzo sensibilmente ribassato su merce rimasta in casa. È anche l’occasione per la nostra associazione di dare visibilità uguale e paritaria anche ai negozi posizionati in vie meno “importanti” o defilate rispetto a quelle ben più conosciute. Un ulteriore segnale per far vedere e conoscere il “Centro commerciale naturale” di Bergamo composto da circa 400 attività di tutti i generi (sia per tipologia commerciale sia per gestione molte volte famigliare e storica): proprio oggi abbiamo avviato la comunicazione a tutti i possibili interessati a questa iniziativa e le risposte sono già numerose. A fine febbraio dovremo avere il numero definitivo.”

“Non posso che sostenere positivamente – conclude Nicola Viscardi, Presidente del Distretto Urbano del Commercio – un’iniziativa che in molte città d’Italia è diventata un appuntamento fisso, anche ripetuto più volte l’anno. Si tratta di un’occasione imperdibile sia per gli amanti dello shopping che per i commercianti del centro: per i primi sarà possibile usufruire di offerte commerciali super vantaggiose nel bellissimo contesto del nostro centro città, per i secondi un’occasione in più per contrastare la destagionalizzazione dei saldi e azzerare le rimanenze di magazzino, promuovendo il proprio negozio.”




Negozi in calo ma è boom di alberghi e locali

I centri storici hanno perso il 13% dei negozi in sede fissa nel periodo 2008-2018, -14% al sud con divario di 4 punti percentuali rispetto al centro-nord. Rispetto alle periferie lo scarto è di circa il 3%.

Il commercio fatica ma è vivo in città. La città cambia e si trasforma il commercio. Le rendite immobiliari resistono perché trovano nel cambio di destinazione motivo di trasformazione.
dati commercio bergamo 2008-2018




I fioristi dicono no alla vendita abusiva di fiori

I fioristi dicono no alla vendita abusiva di fiori e diffondono una locandina con lo slogan: “Compra i fiori in negozio” con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica contro l’abusivismo.
Il presidente del Gruppo Fioristi Ascom Bergamo, Adriano Vacchelli, ha inviato una lettera al sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, evidenziando il problema, in particolare per quanto riguarda la Festa della donna e della mamma, dove si moltiplica il problema.

“È un fenomeno che si acuisce ogni anno ed oggi, a causa delle difficoltà e del perdurare della crisi, la nostra categoria è in grave difficoltà e tanti piccoli negozi, che illuminano i centri storici, sono costretti a chiudere. Certamente chi vende abusivamente fiori in strada è vittima e colpevole involontario del racket, ma la conseguenza di questa illegalità ricade su tutti perché non si parla solo di sfruttamento ma anche di evasione di imposte e tasse”, afferma Vacchelli.

“Di fronte a questo fenomeno ci sentiamo impotenti e chiediamo con forza il vostro aiuto e il vostro intervento. La legge impone alle Forze di Polizia controlli, applicazione di sanzioni e il ritiro immediato della merce, per questo ci rivolgiamo a Voi chiedendo la vostra cooperazione nel contrastare il problema. È nostro desiderio continuare a impegnarci per ostacolare il fenomeno. Per questo negli anni scorsi abbiamo ideato una campagna di sensibilizzazione che riproponiamo anche quest’anno”, aggiunge il presidente della categoria.

Qui per scaricare la locandina

Compra fiori in negozio 2019 campagna fioristi