Sangalli sul Def, «non aiuta la crescita»

Carlo Sangalli
Carlo Sangalli

«Si conferma l’intenzione di non far scattare le clausole di salvaguardia nel 2017, e questo è un bene». «Ma le buone notizie finiscono qui, perché per il resto il Governo non incide sui problemi strutturali che frenano l’economia. Infatti nel 2016 il deficit non scenderà, si rinvia la riduzione della pressione fiscale che se rimane a questi livelli non favorirà, certo, la crescita ma soprattutto rimane molto timida la mano del governo nel taglio della spesa pubblica improduttiva. In sintesi, non aumenteranno le tasse ma della ripresa non beneficeranno concretamente imprese e famiglie». Questo il commento del presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, sul Def, il Documento di economia e finanza che contiene le previsioni sull’andamento economico dell’Italia, gli obiettivi di finanza pubblica e le principale riforme in cantiere per i prossimi anni, presentato venerdì dal governo.

Il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, ha annunciato che la previsione del Pil per il 2016 è stata portata all’1,2%, dal +1,6% stimato nell’aggiornamento del Def 2015 del settembre scorso. Per gli anni successivi si indica ora un +1,4% per il 2017 (dall’1,6%) e un +1,5% per il 2018. L’Italia è reduce dal +0,8% del 2015 e alla luce di quel dato, Padoan ha rivendicato: «La crescita c’è, la trainano i consumi delle famiglie e gli investimenti, sia pubblici che privati, mostrano un’accelerazione». Una serie di elementi che gli fanno rivendicare «l’effetto positivo delle misure del governo».

Come indicato già nelle bozze che sono entrate a Palazzo Chigi, novità si registrano anche sul fronte del deficit. Per quest’anno, il governo sembra aver individuato un punto di incontro con la Commissione Ue indicando un indebitamento al 2,3% del Prodotto, ovvero a metà tra il 2,2% indicato in autunno e il 2,4% che si raggiungerebbe occupando tutto lo spazio legato alla ormai famosa “clausola di flessibilità” per i migranti (0,2 punti di Pil, circa 3 miliardi). Un risultato che si raggiunge grazie a un aggiustamento amministrativo: non servono manovre lacrime e sangue, bastano i risparmi sulla spesa per interessi (grazie alla Bce) e l’extragettito legato al rientro dei capitali (voluntary disclosure) per limare un po’ di indebitamento. «Non faremo manovre correttive, termine che abbiamo rottamato», ha assicurato il premier Matteo Renzi in conferenza stampa.

 




Il primo trofeo di “basket a cavallo” in Bergamasca lo firma il Dat

In Bergamasca arriva il primo trofeo di horseball, una disciplina equestre di squadra che consiste nell’andare a canestro effettuando almeno tre passaggi tra giocatori diversi. In pratica basket a cavallo, con una forte componente di spettacolarità ma anche un riconosciuto valore pedagogico e ludico.

La novità si deve al Distretto dell’attrattività del Brembo e dei Colli, il progetto che integra lo promozione e lo sviluppo del commercio e del turismo di 12 comuni (Dalmine, capofila, Treviolo, Sorisole, Curno, Mozzo, Ponteranica, Villa d’Almè, Almè, Osio Sopra, Lallio, Valbrembo, Paladina) e che punta, in particolare su sport e tempo libero.

Horse-Ball-7La sfida in sella è inserita, appunto, nel calendario delle “Olimpiadi del Brembo e dei Colli” ed è in programma sabato 9 aprile dalle 14.30 al Centro Ippico Le Colline di Villa d’Almè. Vedrà affrontarsi tre squadre: Pie’s Horses da Milano-Brianza, la Vallata da Magenta e gli emergenti de Le Colline di Villa d’Almè che giocano in casa.

Il tema equestre sarà protagonista anche domenica 17 aprile quando, sempre al centro ippico, si terranno una corsa ad ostacoli e il Battesimo della Sella, un evento pensato soprattutto per i più piccoli che vedrà il coinvolgimento delle scuole del territorio.

«Le giornate al Centro Ippico Le Colline – spiega Valeria Sana, assessore al Bilancio e Tributi del Comune di Villa d’Almé – vanno ad inserirsi in un quadro di eventi più ampio che intende elaborare progetti di sviluppo dei luoghi sulla base di risorse che già ci sono, andando a valorizzarle e creando attorno ad esse un continuo flusso di interesse e conoscenza. In tal senso, la presenza di un centro ippico nel territorio di Villa D’Almè, come è successo per altri comuni, ha portato ad individuare la struttura come potenziale centro di attrazione e aggregazione del pubblico e delle principali realtà rappresentative del territorio tra le quali spiccano anche gli esercizi commerciali che, per l’occasione, animeranno la giornata del 17 aprile».

In particolare, l’Acalp, Associazione Commercianti, Artigiani e Liberi Professionisti di Villa d’Almè proporrà una grande Caccia al Tesoro che, oltre a rappresentare un’esperienza divertente e di convivialità per tutte le età, porrà l’accento proprio su alcune eccellenze del territorio presentate dai suoi commercianti. A seguire, una speciale merenda accoglierà grandi e piccini con l’invito ad avvicinarsi alle tipicità gastronomiche del territorio che rappresentano la storia e l’identità di specifici luoghi.




A Milano 1.300 pizzerie, la metà è in mano a stranieri

pizza.jpgC’è la pizzeria macelleria e quella che è anche osteria, la pizzeria che è specializzata anche in fagotti o è una salumeria, quella che prepara pure rosticceria e specialità dolci arabe o insieme alla pizza offre sempre il kebab o gli involtini primavera. Uno dei piatti simbolo della cucina italiana nel mondo, la pizza, a Milano è ormai sempre più etnica, soprattutto se d’asporto. In città le pizzerie straniere hanno raggiunto i titolari italiani e sono pronte al sorpasso. Su quasi 1.300 imprese che nell’attività dichiarano di essere pizzerie, il 50% (oltre 600) è in mano a stranieri. Sono soprattutto egiziani che pesano da soli i due terzi degli stranieri (considerando solo le imprese individuali) e un quinto di tutte le pizzerie di Milano. Vengono poi gli imprenditori cinesi (16% delle piccole imprese del settore, 4,5% di tutte le pizzerie) e quelli turchi (7,4% e 2,1%). La maggior parte dei pizzaioli egiziani è originaria di Assiut, capitale dell’omonimo governatorato a grande concentrazione coopta, ma c’è anche la pizzeria mista egiziano-peruviana. Emerge da una elaborazione Camera di commercio di Milano su dati del registro imprese relativi a quasi 5 mila imprese attive a Milano città nel settore della ristorazione di cui quasi 1.300 dichiarano di essere un pizzeria, tra somministrazione in loco e asporto. Il dato sullo Stato di nascita è calcolato sui titolari di impresa individuale straniera del settore.




Shopping di primavera, sul Sentierone la festa degli ambulanti

Gli ambulanti tornano nel centro di Bergamo per omaggiare la stagione dei fiori. Da venerdì 8 a domenica 10 aprile il Sentierone ospita “È arrivata la primavera”, appuntamento promosso dalla Comap, la cooperativa costituita dalle due associazioni provinciali dei venditori su area pubblica, tra cui Fiva Ascom. Per tutto il fine settimana, dalle 8.30 fino a sera, il viale ospiterà trenta stand che proporranno prodotti tipici, articoli di artigianato, e anche fiori, piante e prodotti per la casa e la persona. Oltre che per lo shopping ci saranno occasioni di intrattenimento per adulti e bambini.

«La festa di primavera è una delle iniziative che periodicamente, seguendo le stagioni e i principali appuntamenti dell’anno, le associazioni degli ambulanti organizzano in centro – spiega il presidente di Fiva Ascom Mauro Dolci -. È una manifestazione attesa e rappresenta una vetrina importante per la categoria. È un momento di festa per tutti, ma anche l’opportunità per far conoscere la realtà del mercato a chi non frequenta abitualmente gli appuntamenti settimanali, presentare le nostre proposte e il nostro lavoro quotidiano».

Le bancarelle, dopo l’appuntamento di Bergamo, saranno a Seriate il 24 aprile e l’8 maggio a San Pellegrino. Inoltre animeranno il centro di Zogno il 17 aprile in una nuova manifestazione, organizzata insieme al Gruppo commercianti locale.




Cinquecento anni in quattro: i negozi storici inaugurano la mostra sul commercio trevigliese

foto Treviglio old - verticaleOltre 1.000 documenti tra visure camerali, schede di negozi, foto storiche, cartoline e persino vecchie pubblicità. Dopo un lavoro di ricerca e catalogazione lungo 20 anni, l’8 aprile vede la luce la mostra “Sumtum faciat, oportet, qui quaerit lucrum – Il commercio a Treviglio dai celti fino a domani”.  L’esposizione è allestita alla sala Crociera del Centro civico culturale di Treviglio (vicolo Bicetti, 119 e potrà essere visitata fino al primo maggio. Si potranno vedere documenti, manifesti, reperti ma anche testimonianze, ricordi del passato e oggetti che un tempo venivano usati nelle botteghe, come i vecchi bidoni e pentolini del latte, le prime affettatrici, i coltelli dei macellai prestati dal Museo del Viale di Verdello. Il percorso si svolge in 50 pannelli e allestimenti e ripercorre la storia del commercio di Treviglio e più in generale lo sviluppo del commercio bergamasco.

Lino Ronchi
Lino Ronchi

L’iniziativa è di Carlo Ronchi, conosciuto come Lino, 70 anni, salumiere in pensione di Treviglio. Ronchi ha ricostruito, insegna dopo insegna, l’evoluzione del commercio locale, con l’intento di salvare dall’oblio famiglie, prodotti e mestieri ormai quasi scomparsi, che hanno accompagnato la società dall’Ottocento a oggi. Un immenso lavoro per salvare materiale degli archivi privati e delle scatole dei ricordi. I documenti, scansionati ed archiviati, si intrecciano con i racconti raccolti passando da un negozio all’altro, a suon di pedalate con la sua inseparabile bicicletta. «Il progetto originale era di realizzare un libro – spiega Ronchi, che della mostra è autore e curatore -. Poi l’idea non si è concretizzata. Qualche tempo fa il direttore della Biblioteca di Treviglio mi ha proposto di realizzare una mostra e così eccoci qua. In esposizione ci sarà meno della metà del materiale che ho raccolto in questi anni e che ha riempito 30 faldoni. Solo le copie delle licenze commerciali sono 2.400, alcune risalgono al 1927».

Ronchi ha iniziato la sua ricerca negli anni Novanta, è andato in bicicletta via per via, ha ricostruito, vetrina dopo vetrina, l’antica mappa dei negozi, alcuni dei quali ci sono ancora oggi. Poi è andato avanti. «Sono un filatelico – racconta – girando per i mercatini ho trovato moltissimo materiale: quando vedevo qualcosa sul commercio lo compravo è così che ho scoperto che in passato i commercianti di Treviglio usavano i fasci trevigliesi come unità di misura. Il commercio è cambiato molto. Basta pensare che un tempo vino, olio, biscotti, in pratica tutti i prodotti erano venduti sfusi». «Purtroppo dalla mostra sono rimasti esclusi alcuni commercianti famosi  di Treviglio – dice -. Chissà, magari in futuro ne faremo un’altra».

Negozio Gelmi foto storica - Treviglio

Il taglio del nastro, in programma domani, sarà affidato a quattro commercianti storici le cui attività insieme compiono ben 500 anni: Silvio Gelmi, del negozio di casalinghi e giocattoli, Alessio Stefanoni del negozio di casalinghi, Roberto e Ilaria Carsana per Carsana Confezioni e Gian Enrico Bresciani, ex macellaio, che ha aiutato Ronchi ad allestire la mostra. Il rinfresco sarà affidato alle Botteghe del Centro, l’addobbo floreale del chiastro è stato offerto dal fiorista Gabriele Anghinoni, presidente dell’associazione dei Commercianti trevigliesi.

L’esposizione è aperta da lunedì a venerdì dalle 15 alle 18, sabato e festivi dalle 15,30 alle 18,30 ed è a ingresso libero. Per informazioni: trevigliomusei@comune.treviglio.bg.it




Fioristi, il bergamasco Amadei in lizza per il titolo europeo

emiliano amadei

Emiliano Amadei, 41 anni, titolare, della Fioreria Amadei di Azzano, l’8 e il 9 aprile prossimi (ma già il 7 sarà al lavoro per la fase di preparazione) rappresenterà l’Italia al Florint Europa Cup 2016, campionato europeo dei fioristi di Genova. Il bergamasco, consigliere del Gruppo Fioristi e del Gruppo Giovani dell’Ascom, è risultato il migliore italiano vincendo prima il titolo lombardo, a Erba, e poi il titolo nazionale lo scorso maggio alla manifestazione Flora Firenze.

Sfiderà 22 maestri di composizioni floreali dei vari paesi d’Europa. La gara sarà articolata su cinque temi: “San Remo 500 d’epoca”, “pasta, pesto e fiori, picnic sulle montagne liguri”, “amore e lussuria”, “sposa in vespa anni Cinquanta” e “composizione di piante per l’allestimento di una vetrina fashion di alta moda maschile”, più un tema libero. Il vincitore della Coppa Europa sarà colui che raggiungerà il più alto punteggio complessivo.

«Già essere in sfida, comparire tra i primi fioristi al mondo è un traguardo – dice Amadei -. Sarà una competizione molto difficile, è organizzata dalle scuole. Rispetto alla gara mondiale che è su invito, questa te la devi guadagnare». «Come italiani, la prima cosa sarà fare bella figura, far capire che anche nel nostro Paese il mondo del fiore si è evoluto e il livello si è alzato. La strada è quella giusta, magari quest’anno non vinceremo il titolo, ma il nostro vivaio Federfiori sta crescendo sempre di più».

I concorrenti più difficili da battere saranno i fioristi del Nord, Norvegia, Belgio, Olanda. «Avrò contro i più grandi professionisti d’Europa – spiega -. Frequento le fiere in Europa e mi sono reso conto della forte struttura che hanno alle spalle, anche in termini di sponsor. Farò tutto il possibile per salire sul podio più alto. Poi ci dovranno essere diverse situazioni che porteranno al risultato. È da novembre che ci stiamo preparando. Ho un collega Emanuele Ponti della Fioreria Ponti di Grassobbio che mi sta coadiuvando. L’ispirazione l’abbiamo maturata con il Laboratorio nazionale, noi ci siamo occupati dello studio della realizzazione».

Amadei ha anche scritto una lettera al ministro per le politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina, chiedendogli di fare il tifo per lui quando salirà “sul ring” dei Magazzini del Cotone di Genova per tentare di conquistare il titolo di campione europeo dei fioristi. E ha fatto giungere un messaggio a Tommaso Trussardi chiedendo che gli venga concesso l’onore di potersi ispirare, nella sfida professionale più importante della sua vita, al levriero simbolo della casa di moda, per poter realizzare la sua creazione floreale dedicata al più raffinato stile maschile, una delle prove previste per salire sul trono del vecchio Continente. Il ministro Martina, sulla sua pagina Facebook, ha già assicurato il suo sostegno.




Sarnico, basta una telefonata per fare la spesa in tre negozi

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Da sinistra: Giovanni Viviani, Gianfranco e Andrea Ghisalberti, Tommaso Giacomini, Franco Pedrocchi

Se il futuro del commercio tradizionale è nelle iniziative di rete, Sarnico può fare scuola. I negozianti di via Lantieri, in Contrada, sono scesi in campo con un servizio originale, pensato per le famiglie che hanno poco tempo e in generale per i clienti anziani o malati che hanno difficoltà a spostarsi.

Giovanni Viviani e Franco Pedrocchi del negozio di frutta Dicottedicrude, Gianfranco Ghisalberti della omonima panetteria e Tommaso Giacomini della Antica Salumeria della Contrada hanno creato un utile sodalizio e lanciato la spesa e consegna a domicilio congiunta.

La formula è questa: basta telefonare ad uno dei tre negozi per fare la spesa in tutti e tre e ricevere i prodotti ordinati a casa, in un’unica consegna: dal pane alla pizza, ai dolci, dall’ortofrutta ai succhi espressi, fino a salumi, formaggi e prodotti di gastronomia. Il servizio è promosso dal lunedì al venerdì, al costo di un euro. «L’idea è nata dalla richiesta di alcuni nostri clienti – spiega Giovanni Viviani -. Ci chiedevano il favore di unire alla spesa di frutta e verdura qualche panino, oppure dell’affettato. Allora ci siamo trovati e abbiamo pensato di farne un servizio per i nostri clienti. Abbiamo comprato una bicicletta elettrica per fare le consegne e siamo partiti». «L’idea era di ampliare la gamma e la clientela – dice –. Certo non possiamo competere con la grande distribuzione, è un servizio pensato soprattutto per la spesa quotidiana, ma ha il vantaggio di dare freschezza e qualità».

«Ognuno di noi, a titolo di cortesia, lo faceva già – ricorda Tommaso Giacomini -. I nostri negozi sono tutti qui, in 20 metri, e questo ha dato l’input all’iniziativa. Ci è sembrata un’idea carina, diversa dal solito e i clienti sono stati contenti». «L’unione fa la forza – sottolinea Gianfranco Ghisalberti – abbiamo puntato alla minima spesa per la massima resa: il costo è stato molto limitato (la spesa delle locandine per far conoscere il servizio e la bicicletta) e l’iniziativa è apprezzata, anche se nella nostra zona c’è una esasperazione della grande distribuzione e tanti vanno a fare la spesa nei centri commerciali. È un aiuto che si fa alle persone più in difficoltà per orari o per motivi di salute. Il negozio di vicinato ha questa caratteristica. Quando vai a portare la spesa ti riconoscono dalla voce e sono tranquilli. È il sociale che conta per noi piccoli negozi di vicinato. Abbiamo questa funzione».




Quanto ne sai di sport? Nei panifici scatta la gara

la presentazione allo stadio di Bergamo dello speciale Pane dell’Atalanta firmato dall’Aspan

 

Continua il programma di Stagioni di Pane, il progetto promosso dall’Aspan in collaborazione con l’Ascom di Bergamo, che vede coinvolti i panifici della Bergamasca in una serie di iniziative nel corso dell’anno dove il pane, alimento protagonista della quotidianità, cerca di raggiungere il consumatore in modo più intimo e personale, andando a ricercare luoghi e persone nelle loro vite contemporanee.

Dopo aver celebrato il valore del pane nella tradizione contadina a gennaio (in occasione della Festa di Sant’Antonio Abate, patrono dei panificatori), le passioni e gli innamorati a San Valentino, la creatività dei bambini a Lilliput a marzo, ora tocca allo sport.

Il 6 aprile, Giornata mondiale dello sport, i consumatori potranno infatti partecipare all’evento declinato da Stagioni di Pane, recandosi nei panifici che aderiscono all’iniziativa e compilando lo “Sportometro”, un simpatico quiz che mette alla prova la conoscenza dello sport e alla fine regala un allegro e divertente profilo delle proprie competenze. Qualche esempio? Si chiede che cos’è un “Hansoku” nel karate, di quali discipline è composto il biathlon, in quale sport si “cazza la scotta” e in quale c’è il ruolo del “pilone”.

I clienti potranno inoltre scrivere nel “Panalbo degli sportivi” che troveranno nel punto vendita, lo sport che praticano e il nome di un grande sportivo di quella disciplina, saranno inoltre invitati a partecipare al sondaggio su qual è lo sport preferito in Bergamasca compilando velocemente una locandina che sarà appesa in panificio, e scegliendo tra calcio, pallavolo, basket, nuoto, danza, sci, karate, rugby, golf, atletica, motociclismo e altro. Tutti i risultati saranno poi pubblicati e condivisi sulla Pagina Facebook “Stagioni di pane di Aspan”e per tutti i clienti sportivi che parteciperanno all’iniziativa, come sempre, è previsto un omaggio da parte del panificio aderente all’iniziativa.




Epis (Autosalonisti): “Al Nada di Las Vegas per scoprire le tendenze del comparto”

da sinistra Loreno Epis, Simonpaolo Buongiardino e Oscar Zorgniotti
Da sinistra Loreno Epis, Simonpaolo Buongiardino e Oscar Zorgniotti

La convention “Nada 2016”, a Las Vegas, è l’evento dell’anno del comparto Automotive, il più grande luogo d’incontro internazionale per i rivenditori di auto nuove e usate. La 99esima edizione ha potuto contare su 10mila partecipanti da tutto il mondo e più di 20mila metri di area espositiva coperta. Tra workshop, viste alle aree fieristiche, incontri con gli operatori locali, giornalisti e organizzatori, anche Loreno Epis, presidente degli Autosalonisti Ascom e membro del consiglio direttivo di Federmotorizzazione, ha potuto farsi un’idea delle tendenze in atto. Accompagnato dal presidente di Federmotorizzazione, Simonpaolo Buongiardino, e dal consigliere Oscar Zorgniotti, Epis ha preso atto delle percentuali di vendite da operatori professionali a privati negli Usa: nell’usato il 67%, mentre lo scambio tra privati si attesta al 33%. “Un dato – precisa Epis – effettivamente molto vicino a nostri. Molto più bassa, invece, la tassazione nella vendita dell’autovettura”.

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“L’impressione – aggiunge Epis – è che a livello operativo, sul web, non siamo molto indietro dalla realtà americana. A livello mentale e imprenditoriale, invece, parecchio. E questo probabilmente lo dobbiamo alla diversità di grandezza”. “Quel che mi ha colpito – annota ancora il presidente – è il fatto che questa organizzazione indipendente (Nada), vada per la sua strada senza essere “succube” dei costruttori di autovetture: ecco che ti puoi spiegare come mai il Vw dieselgate sia partito proprio da qui. È chiaro che arrivare a 99 edizioni ha un significato: probabilmente solo qui, con lo spirito indipendente degli yankee, poteva succedere, e penso che andranno avanti ancora per molto”.

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“Nel corso dell’evento – precisa Epis – ho seguito principalmente il tema dello sviluppo digital, aderente alla nostra realtà lavorativa, che è un po’ il modello italiano di riferimento della nostra realtà associativa e che con Federmotorizzazione vogliamo portare a Bergamo. Abbiamo seguito molti eventi in compagnia del team di Quattroruote, leader press italiano del settore, confrontandoci sul taglio da dare alle varie tematiche.

nada 1Anche questo aspetto è stato molto interessante: saranno a Bergamo anche loro durante il meeting di Federmotorizzazione: da quest’anno Quattroruote è il riferimento per Istat nel paniere del valore dell’auto usata nel mercato nazionale. Futuro digital, quindi, per le vendite di autovetture nuove e usate: sviluppo e controllo del lead sempre più attento, customer sempre più monitorato, evoluzione degli annunci sempre più articolato: questi saranno i temi che faranno parte del mio intervento nell’evento di Bergamo”.




Lotta allo spreco alimentare, l’Ascom: “La legge Gadda va nella giusta direzione”

lotta allo spreco alimentareE’ in corso di approvazione al Senato la legge contro lo spreco alimentare promossa dall’On. Chiara Gadda (Pd) che si prefigge di tracciare le “Norme per la limitazione degli sprechi, l’uso consapevole delle risorse e la sostenibilità ambientale”. Di questa e più in generale del tema ‘spreco alimentare’ se ne è parlato durante un convegno che s’è tenuto all’Università di Bergamo a cui hanno preso parte alcune personalità di spicco della vita politica, sociale ed economica bergamasca e nazionale. Tra queste l’On. Elena Carnevali (Pd) che ha snocciolato numeri impressionanti: “La Fao ha quantificato in 1,3 miliardi le tonnellate di cibo sprecate nel mondo ogni anno e ha spiegato che se quello stesso cibo venisse recuperato sfamerebbe la metà della popolazione mondiale. L’impatto non è solo ambientale e sociale ma anche economico, basti pensare che si sprecano nelle case di tutto il mondo 8,1 miliardi di euro per cibo non consumato”. Il rettore dell’ateneo bergamasco Remo Morzenti Pellegrini ha evidenziando tre parole chiave: “Sostenibilità, difesa del territorio e risparmio sono i tre principi da cui dobbiamo ripartire e che devono essere chiari nella mente di ogni componente della catena, dal produttore al consumatore”.

La stessa Chiara Gadda – dopo aver precisato che lo spreco avviene per il 56% nella filiera economica e per il 46% in capo al consumatore – ha invece spiegato come la legge “ponga grande attenzione ad una semplificazione burocratica per le donazioni di cibo in eccesso e abbia previsto norme semplici e comprensibili da tutti”. Gadda ha poi concluso aggiungendo che “restano fermi due paletti fondamentali, che la legge tiene ben presenti: la tracciabilità dei prodotti e la sicurezza per i consumatori e il rispetto delle regole igienico sanitarie”. Alla tavola rotonda ha partecipato anche il ministro delle Politiche Agricole e Alimentari Maurizio Martina: “La legge – ha detto – è figlia anche del grande lavoro che è stato fatto con Expo. Puntiamo ad una sensibilizzazione costruttiva qui in Italia vista la nostra storia culturale e agricola e riteniamo non efficace allinearci al modello francese che ha deciso di assumere un profilo sanzionatorio”.

Maria Chiara Gadda
Maria Chiara Gadda

Il ruolo del commercio

“Lo spreco produce costi”. A dirlo è Oscar Fusini, direttore dell’Ascom Confcommercio Bergamo, intervenuto nella parte finale del convegno “Ridurre lo spreco alimentare generando nuove opportunità”, momento in cui si sono tirate le somme analizzando in modo più approfondito la realtà e le abitudini della Bergamasca. Sono stati in questo caso sfatati alcuni miti, secondo cui, per esempio, la grande distribuzione mira a riempire i carrelli dei consumatori, ingolosendoli con confezioni sfarzose e prezzi vantaggiosi, sperando che quegli stessi prodotti non vengano consumati magari perché scaduti o perché non necessari al proprio fabbisogno. In realtà tutto questo non è vero, anzi. Come detto da Fusini appunto, lo spreco è un costo per tutti, per i consumatori ma anche per i produttori e i distributori. “Spesso si identifica nel consumatore il responsabile degli sprechi alimentari – ha proseguito Fusini – ma questo non è corretto. E’ vero che i consumatori hanno delle abitudini quotidiane non corrette che portano allo spreco, ma è anche vero che qualcuno può portarli su una strada migliore che induce ad un consumo oculato e in linea con le proprie necessità. Penso in questo senso alla ristorazione che può intraprendere in prima persona buone pratiche da trasmettere poi ai clienti”. Fusini spreco alimentare

Il direttore dell’Ascom ha poi spiegato quali di queste buone pratiche vengono promosse dall’Associazione oppure quali di esse arrivano direttamente dagli operatori: “Come Associazione stiamo informando in diversi modi i nostri associati sulle novità legislative e su alcune strade percorribili per risparmiare – ha osservato -. Negli ultimi tempi abbiamo offerto anche consulenza attraverso il nostro sportello Expo e abbiamo valorizzato le esperienze di alcuni commercianti che hanno avviato strategie per contenere gli sprechi”. Poi il commento sulla legge, con particolare attenzione al tema della donazioni: “Le donazioni di cibo sono ancora poche – ha riferito – perché sono organizzativamente complesse, fiscalmente non convenienti e non incentivate. A questo proposito però ritengo che la legge abbia inserito alcuni provvedimenti essenziali per far fronte a queste difficoltà soprattutto in materia di semplificazione fiscale”.

Roberto Capello, presidente Federazione italiana panificatori e dell’Aspan, ha portato sul tavolo l’esperienza diretta della propria categoria: “Il pane per noi italiani non è solo business, è anche cultura e per questo motivo è un prodotto che potrebbe essere simbolo di un cambiamento culturale in tema di sprechi – ha spiegato -. E i panificatori stanno prendendo provvedimenti: con Aspam Bergamo, ad esempio, abbiamo creato dei legami stretti tra i panificatori e il territorio grazie al portale “Ri-affermo” attraverso il quale, ogni sera, il panificatore di riferimento comunica quanto pane ha ancora a disposizione e le associazioni lo ritirano per ridistribuirlo ai bisognosi. Inoltre stiamo spiegando ai panificatori alcuni ‘trucchi’ per evitare di produrre in eccesso”.