Arriva Pucci, si ride al Teatro Creberg

Andrea_PucciIl grande pubblico l’ha conosciuto nel 1993 quando ha sbaragliato la concorrenza dei barzellettieri più bravi d’Italia, vincendo la trasmissione “La sai l’ultima”. E da quel momento in poi la sua carriera non si è più fermata: ospite fisso per anni a “Quelli che il calcio”, protagonista ormai da dieci edizioni del programma televisivo “Colorado” e poi tanto teatro, che lo ha visto debuttare nel 2008 come protagonista assoluto all’interno del laboratorio Progetto Derby, il prestigioso “contenitore” comico del Teatro Derby curato da Teo Teocoli e Mario Lavezzi.

Oggi Andrea Baccan, in arte Pucci, è uno dei cabarettisti ed intrattenitori più irriverenti e simpatici dello spettacolo, che piace a tutti, “dai giovani ai nonni”, come lui stesso ama sottolineare, perché la sua comicità è leggera, incalzante e invita al sorriso.

In scena al Teatro Creberg il 21 marzo, presenterà lo spettacolo “C’è solo da ridere”, che è la raccolta delle sue migliori battute,questa volta rielaborate per l’esibizione teatrale.

Lo show è un esilarante monologo che ha come argomento centrale la quotidianità della vita: concettualmente diviso in tre parti, “La società in cui viviamo, voi e io”, promette battute a raffica con un costante occhio di riguardo al pubblico, che è convinto “abbia sperimentato e conosce benissimo le vicende che racconto”.

E cosi Pucci, attento osservatore degli sviluppi sociali e della realtà che lo circonda, rievoca situazioni grottesche, racconta storie vere al limite della presa in giro e coinvolge gli spettatori con uno spensierato report di ordinaria quotidianità che, in chiave satirica, va dal legame con la mamma all’adolescenza, dagli esordi della sua carriera fino alle relazioni amorose, passando anche per la famigerata vita di coppia, dove racconta le emozioni e i sospiri dell’inizio di una storia e il travagliato percorso dopo 20 anni di matrimonio. E ogni gag è sempre sottolineata dal suo tormentone “è cambiato tutto!

Lo spettacolo rappresenta un’ora e mezza di puro divertimento senza pensieri, per una serata “leggera”, ricca di satira di costume (l’artista non ama quella a sfondo politico”) dove si ride davanti ai continui salti indietro nel passato e ai ritorni al presente, anche grazie ad un ritmo incalzante e ad un linguaggio irriverente, simpatico e a tratti sfacciato, ma mai offensivo, che continua a divertire e a far sorridere sulle cose della vita. E per il suo “C’è solo da ridere” l’artista ha un consiglio per il pubblico bergamasco “venite a vedermi in compagnia, con i vostri amici o con chi amate…vi divertirete ancora di più”.

 

 

 




Isola bergamasca, la cucina tiene banco alla fiera del libro

Si è aperta all’insegna della cucina la nona edizione della Fiera del Libro dell’Isola Bergamasca, promossa da PromoIsola, in collaborazione con il Comune di Calusco d’Adda, il Sistema Bibliotecario Area Nord-Ovest, la Provincia di Bergamo, Ascom e Turismo Bergamo.

Il via alla manifestazione – che ha come tema“Il libro e/è la tua passione: arte, vita e cultura” – è stato dato nel pomeriggio di sabato 7 marzo da Silvano Ravasio, presidente PromoIsola, Roberto Colleoni, sindaco di Calusco d’Adda, Massimo Cocchi, assessore alla cultura di Calusco d’Adda e Luigi Trigona, direttore dell’Ascom e presidente Turismo Bergamo.

È seguita la consegna del Premio in Memoria di Francesco Arrigoni, giunto alla sua IV edizione e promosso da PromoIsola in collaborazione con Ascom e Camera Commercio di Bergamo. Il premio, nato per rendere omaggio a Francesco Arrigoni, noto giornalista bergamasco del settore enogastronomico scomparso nel 2011, è stato attibuito quest’anno a Camillo Rota e Loredana Vescovi dell’Antica Osteria dei Camelì di Ambivere, eccellenza del territorio dell’Isola bergamasca. Il riconoscimento è stato consegnato dalla moglie di Arrigoni, Antonella.

A chiudere lo chef Carlo Cracco, intervistato da Max Pavan, giornalista di Bergamo Tv, ha presentato il suo ultimo libro “Dire fare brasare”, edito da Rizzoli.

La Fiera, ospitata dal Comune di Calusco d’Adda, nel Centro Civico San Fedele (Chiesa Vecchia) prosegue fino al 15 marzo 2015.

 




Bergamo film meeting, c’è anche la cena con il regista

giacomo abruzzese registaIn occasione della 33a edizione di Bergamo Film Meeting, l’associazione culturale The Blank propone, anche quest’anno, l’appuntamento The Blank Kitchen, dedicato al cinema. Mercoledì 11 marzo, il regista italiano Giacomo Abbruzzese sarà ospite dello spazio @ Polaris in Piazza della Libertà a partire dalle ore 20.30, per una cena aperta al pubblico, in cui racconterà la sua esperienza cinematografica. La cena è un modo per avvicinare il pubblico e gli artisti attraverso l’elemento trasversale e unificante del cibo.

Giacomo Abbruzzese presenta nella sezione Visti da vicino della 33a edizione di Bergamo Film Meeting il documentario This Is the Way.

La cena è su prenotazione e riservata a un massimo di trenta persone.

Info: associazione@theblank.it | tel.: 035 19903477 | dal martedì al venerdì, dalle 9.00 alle 13.00




Al Creberg Teatro arriva il mentalista più bravo d’Italia

Francesco TeseiIllusione o realtà? Magia o psicologia? Condizionamento o libera scelta? E’ tra questi opposti che si sviluppa “Mind Juggler”, lo spettacolo di Francesco Tesei, il mentalista più bravo e conosciuto d’Italia, in scena al Teatro Creberg il 13 marzo alle ore 21.

Non è un mago, non è un indovino e neppure un veggente, ma si considera un illusionista moderno o meglio un “giocoliere della mente” che, in un perfetto connubio tra tecniche psicologiche e trucchi stupefacenti, dimostra alle tantissime persone che accorrono ai suoi show come ciò che si definisce “realtà”, sia solo il frutto del processo interpretativo della nostra mente. E così attraverso un linguaggio affascinante e suggestivo l’artista rende accessibili a tutti le abilità della mente umana in uno spettacolo che è contemporaneamente provocazione e ispirazione e che, muovendosi tra arte e psicologia, con richiami alla Programmazione Neuro Linguistica e alle tecniche di comunicazione non verbali e paraverbali, dimostra la sua grandissima capacità di condizionare in maniera subliminale i pensieri e le scelte del proprio interlocutore.

E’ questo il mentalismo di Tesei, un’arte che esplora le potenzialità della mente in maniera artistica, che ha lo scopo di creare incanto e stupore nei confronti dell’impossibile e che è simulazione dei fenomeni paranormali, dando l’impressione di poter esercitare la telepatia, la chiaroveggenza, la divinazione, la precognizione, la psicocinesi, la medianità, il controllo mentale, l’ipnosi, una memoria prodigiosa e il rapido calcolo mentale. E invece è solo una meravigliosa forma d’arte, che richiede la capacità di abbinare la libertà della fantasia con il rigore della professionalità e della competenza.

E’ lo stesso Tesei che prendendo spunto da un’affermazione dello psicoterapeuta e ipnoterapeuta Milton Erickson – “Ognuno di noi è molto più di ciò che pensa di essere e sa molto più di ciò che pensa di sapere” – ha dichiarato più volte l’obiettivo dei suoi spettacoli, ovvero far provare agli spettatori un’esperienza di “meravigliosa consapevolezza”, accompagnandoli per mano all’interno di un percorso per giocare con i pensieri e le idee, per poi confondere sensi e percezioni, rivelando informazioni inaccessibili, svelando verità e bugie e creando una serie di incredibili colpi di scena, che innescano nello spettatore la solita ed inequivocabile domanda “ma come faceva a sapere questa cosa?”

E da anni il pubblico risponde con entusiasmo alle sue provocazioni e non solo perché è co-protagonista dello show e non semplice spettatore, ma perché non può che rimanere turbato dai misteri e dalle suggestioni dell’inconscio e stupito dai mondi in continua evoluzione della mente e della comunicazione, in grado di regalare stupore e sorprese a non finire.




Palma Shopping, coinvolte quasi 130 insegne

Sono quasi 130 gli esercizi Amici di Palma, che hanno risposto all’invito a farsi ispirare dalle suggestioni delle opere del pittore bergamasco per creare, dopo un’attività di ricerca storica, prodotti esclusivi in occasione della grande mostra.

In città bassa

A Modo Ristorante, Ambulatorio Gastronomico Benigni, Art House Vintage, Artificio, B&B Antico Ducato, B&B La Fontana del Delfino, Bar Al Quadrato, Bar Haway, Bar P40, Bergamo Antiquariato, Bistrot Mille Storie&Sapori, Bonetti Gioielleria, Cafè Egeo Trattoria Greca, Caffè degli Artisti, Caffè Papavero, Caffè Sant’Orsola, Caffetteria La Chicca, Camyll Pasticceria, Cantierecucina, Chiringuito caffè e retaurant, Cinema Capitol, Città del sole, Clayeux, Collins, Creatò, Custhome Interior Art Design, DDG Bambini, Elisa Gatti, Erboristeria Antichi Profumi, Erboristeria CASCINA ALBARITO, Galleria Antiquaria Patrick Serra, Galleria Ceribelli, Galleria Enrico Lumina, Galleria Michelangelo, Galleria Previtali, Gambirasio, Giorgio Baracchi, Giorgio Store, Girotondo, Hotel Arli, Hotel Excelsior San Marco, Hotel Mercure Palazzo Dolci, Hotel Petronilla, I Colombo Caffè, Il mondo di Patti, Intimo Giò, Youandtea, La Bottega del Gusto, La Casa della Merenda, La Casa della Renna, La Delizia Ristorante, La Dispensa, La Piadineria della Contrada, La Profumeria, La Torre Tappeti, Latteria Igienica La Vaniglia, Le Fate, Le Galeries du Luxembourg, Le Spose di GIO, Libreria Ibs, L’Officina del Dolce, Luca Daverio Gioielli, LURI, Materia Prima, MCS Bergamo, MM Calzature, NICE&CHIC, Officinae, Ol Formager, Ortofrutta Mora, Ottica Gentili, Ottica Tironi, Palatofino, Panificio Alberto Tresoldi, Panificio Marchesi, Pasticceria Salvi, Pompeo, Profumeria Jolie, Ravasio Fiori, Relogo, Ristorante b3 da Daniele Cumini, Riva Gioielli Argenti Antichi, Rizzi Gioielleria, Scorpion Bay, Sara Valtorta Personal Shopper, Sensacion fit & well spa, Spose e Stile, Store 3, Sundayman, TACCO13 Accessori e Borse, Thymiama Bioprofumeria, Traffic Gallery, Verderosa Gelateria, VIATASSOCAFE’, Zenucchi.

In Città alta

Area 51, Birreria con Cucina Pozzo Bianco, Brivio Gioielli, Ca’ del Fasà, Caffè del Tasso, Da Franco Ristorante Pizzeria, Da Mimmo Ristorante con Pizza, Design Studio Lucio Iezzi, Enoristorante La Tana, Enoteca Fontana di Sant’Agata, Franco Blumer Restauratore, Gelateria Cherubino, Gombit Hotel, InGruppo (iniziativa), La Baita di Nadia Rossini, La Birreria Bergamo Alta, La bottega di Nonna Betta, La Caramellaia di Città Alta, La Vetrina di Porta Dipinta, Lalimentari, L’Atelier di Rita Patelli, Profumeria Nozza, Punto a Capo Libreria, Ristorante Il Ducale, Sottozero Moda, The Tucans Pub, Vineria Cozzi.

In provincia

Albergo Ristorante Giardinetto (Serina), Candele Deber (Grassobbio), Le Ciel Restaurant (Madone), Opera Restaurant (Sorisole), Pasticceria Palma il Vecchio (Serina), Ristorante Posta di Frosio (Sant’Omobono Terme).




Menù, dolci, borse e bijoux: Palma il Vecchio “invade” locali e negozi

mostra Palma il VecchioNon si può dire che siano mancate fantasia e intraprendenza a negozi, bar, ristoranti ed alberghi bergamaschi nell’amplificare in tavola e in vetrina  un evento clou della stagione culturale 2015 della città come la mostra “Palma il Vecchio Lo sguardo della bellezza”, realizzata in occasione dell’Expo e in programma dal 13 marzo al 22 giugno alla Gamec. Scattato il conto alla rovescia per l’inaugurazione, anche le attività commerciali sono pronte a farsi conoscere da cittadini e visitatori cimentandosi nell’omaggio all’artista. Sono quasi 130 – tra Bergamo e provincia – le insegne inserite nella speciale sezione “Palma shopping”, ognuna con una propria offerta a tema.

Dal baccalà al panino gourmet

Nei ristoranti i menù ed i piatti ispirati alla vita, alle opere e al periodo storico del pittore si sbizzarriscono su più fronti. Complice il ritratto di Francesco Querini, discendente di Pietro – nobile mercante veneziano che a causa di un naufragio nell’arcipelago delle Lofoten nel XV secolo scoprì lo stoccafisso e lo portò a Venezia da cui si diffuse in tutta la Repubblica Serenissima – baccalà e stoccafisso sono ingredienti ricorrenti, declinati dai 16 ristoratori aderenti al progetto InGruppo, ma anche da numerosi altri locali. C’è chi invece punta più sulla tradizione bergamasca, dalla scarola alla polenta, al coniglio al forno, dai salumi ai formaggi, o alla contaminazione tra Bergamo e Venezia o al cromatismo dei dipinti ripreso nei piatti, come la “Tavolozza di Panne Cotte” (cardamomo, cannella, vaniglia, zafferano, arancia) del Ristorante b3 da Daniele Cumini in via Tasso.

Cicchetti_Palma_I-Mille_2Dopo una ricerca tra le ricette del territorio a base di farina di granoturco (una novità per l’epoca, che andò velocemente a sostituire altri cereali, segale e farro), il ristorante da Mimmo ha scelto invece di riproporre il “Chissöl de la bergamasca”, scrigno di polenta con un cuore di formaggio (in questo caso lo Stracchino all’antica delle Valli orobiche), fatto abbrustolire per renderlo croccante. Non mancano le proposte veloci, come il “cartoccio di costine alla Palma il Vecchio” e “l’hamburger del Giovane”, con Branzi fuso e pancetta, di The Tucans Pub, oppure “Il take away di Palma” (un menù da asporto, da consumare anche come street-food, ispirato ai sapori della terra bergamasca) e “A cena con Palma” (un pasto completo, per minimo due persone, da degustare a casa propria) della gastronomia Palatofino, fino al “Panino gourmet del Palma” (taleggio, pollo, insalata e gelatina di mela cotogna) della Dispensa di via Guglielmo D’Alzano e alla piadina della Piadineria della Contrada. Si rifà ai cicchetti, definiti “antica forma italiana del fast food”, M1lle Storie&Sapori con il menù “il Palma da Serina a Venezia”, viaggio tra sette assaggi di terra e di mare che si ispirano ai bacari veneziani.

Insolita l’idea del Café Egeo di via Masone con il piatto “Contarini Morosini”, dai nomi delle due fontane che uniscono Bergamo e Creta sotto il dominio della Serenissima: il locale rivisita il coniglio alla bergamasca accompagnandolo con salsa al limone di Corfù e purè di fave gialle di Creta al posto della polenta, mentre A Modo recupera una ricetta originale del gastronomo cinquecentesco Messisbugo,“Pastello di pizzoni o pernici in cassa” e lo inserisce in un menù ispirato all’epoca.

Dolci per tutti i gusti

Sul versante dei dolci, a Serina, paese natale di Palma il Vecchio, la pasticceria che porta il suo nome ha ideato il “Dolce Palma il Vecchio”, a base di pasta morbida lievitata con pere e cioccolato, e il gelato “Crema Palma il Vecchio”, crema alla vaniglia bourbon e mascarpone oltre a proporre una grappa di Dolcetto espressamente imbottigliata per ricordare il pittore. Gelato d’artista è anche teiere palmaquello proposto dalle gelaterie Cherubino (Il gelato Palma con ingredienti a chilometro zero e spezie portate da lontano dai mercanti veneziani) e Verderosa (con riso cotto nel latte, zucchero, miele e cannella e l’aggiunta di pezzi di arancia e cedro canditi, in virtù dell’uso della frutta candita diffuso nella Venezia del ‘500). La pasticceria L’Officina del Dolce di via San Tomaso ha studiato invece la Sfera, con cioccolato fondente, zenzero, pepe cubebe e cannella, a rappresentare il filo rosso che unisce la Serenissima con l’Estremo Oriente.Anche “La Caramellaia di Città alta” ha puntato su caramelle alle spezie e alle erbe – sambuco, tiglio, assenzio, genziana, garofano, carruba – a ricordare i gusti antichi. Tra le altre novità la speciale torta monoporzione della pasticceria Camyll, la brioche Palma creata dalla pasticceria Salvi, il dolce di San Martino, che affonda le sue radici nei primi del 1500 a Venezia, rivisitato in forma di gelato dalla Latteria igienica La Vaniglia. Senza dimenticare, tra i complementi della tavola, i caffè selezionati, i formaggi “colorati” (vedi il bagoss con lo zafferano in edizione limitata, da Ol Formager), gli infusi e le tisane che mixano frutta e spezie.

Anche candele e bijoux ispirati alle sue opere

Anche nell’area no food le idee sono tante. La Deber di Grassobbio ha prodotto candele con dettagli di opere di Palma, il negozio specializzato in borse e accessori in pelle Luri ha creato una borsa ispirata all’artista, mentre Creatò di via Pignolo ha selezionato i particolari più naturalistici delle opere e li ha trasformati in bijoux. I rimandi si ritrovano anche nelle oreficerie e nelle gallerie d’arte e d’antiquariato, che spaziano dalle atmosfere d’ispirazione rinascimentale alle interpretazioni in chiave moderna, e nei negozi di abbigliamento, accessori, nelle botteghe artigianali (dalle uova di legno alle ghirlande alle decorazioni su porcellana). I negozi di via Tasso hanno anche fatto una scelta comune in fatto di immagine arredando le vetrine con costumi del teatro Donizetti.

Infine alberghi e bed&breakfast hanno messo a punto pacchetti soggiorno speciali.

 




L’analisi / Accademia Carrara, i passi falsi da evitare

accademia-carraraCi volevano sei anni di chiusura per il più faticoso restyling della storia amministrativa della città perché Bergamo si accorgesse di avere, tra le sue cose belle, l’Accademia Carrara. Un’infinità di inghippi edilizi, tecnici e burocratici che sembravano non finire mai, hanno via via procrastinato la riapertura della pinacoteca cittadina che, come uno scrigno prezioso svelerà, con le sue bellezze artistiche, la sua bellezza ritrovata. Il rilancio in grande stile coinciderà con la mostra di Palma il Vecchio e soprattutto con Expo, cioè con la vetrina più internazionale che si potesse auspicare di avere. Non mancano le incognite, tra cui quelle di una governance che vedrà in sinergia pubblico e privato in una  Fondazione cui spetterà un compito non facile, ma nello stesso tempo, entusiasmante: fare dell’Accademia un volano per il territorio, un elemento culturale imprescindibile in cui identificare la consapevolezza della valorizzazione di ciò che Bergamo è e Bergamo ha. Sarà davvero il 23 aprile il primo giorno della nuova stagione? Quella della concretezza? Le questioni sul tavolo sono parecchie, a cominciare dal numero dei visitatori e dagli incassi previsti, ma non solo. Tra questi due poli logistico-organizzativi- finanziari, nella cornice della gestione si muove tutta una serie di addentellati, dai quali dipenderà davvero il successo dell’operazione rilancio, cominciata un anno fa con il criticatissimo scudetto-logo che si ritrova su ogni supporto promozionale. Che cosa servirà per “far funzionare” la Carrara e mettere a reddito l’investimento di 12 milioni di euro? Oggi non basta più raccogliere, conservare, studiare ed esporre le collezioni: è importante comunicarle, renderle fruibili, identificare e soddisfare i fabbisogni del pubblico. Solo in questo modo, un “sito culturale” come l’Accademia Carrara, potrà diventare sempre più “attore dello sviluppo”. Il settore dei beni culturali è fortemente connotato da un’esigenza di aziendalizzazione, che metta al centro la ricerca di una migliore fruizione dei beni, in una logica di miglioramento dell’efficacia e dell’efficienza. Il primo passo da compiere è quello di una  condivisione del percorso di miglioramento, abbandonando visioni e logiche contrapposte tra il professionista “culturale” e il manager economico-aziendale a tutto tondo. Nella scelta del direttore, ad esempio, occorrerà tener conto di una professionalità che sappia esaltare le professionalità e le competenze esistenti e, soprattutto, quelle potenziali che si rifanno a soggetti giovani, che potranno entrare in rotta di collisione con la Carrara.  Occorrerà un’analisi della domanda dei servizi culturali sempre più professionale, utilizzando modalità evolute, di contatto, di fidelizzazione, di associazionismo, di interviste, di customer satisfaction, che diano stimoli e soluzioni per una fruizione più efficace. Tutto ciò comporta un dialogo tra differenti competenze disciplinari, in particolare, quelle che fanno capo all’ambito culturale, alla museologia, prioritariamente, e quelle del management, ambiti spesso contrapposti, distanti, separati e sui quali occorrerà attivare  una convergenza e un cammino sinergico. Sul tavolo alcune proposte per far diventare le zone limitrofe all’Accademia delle piccole Montmartre in salsa orobica ci sono già e certe situazioni sembrano fatte apposta per testare fin da subito la capacità di passare dalla grammatica alla pratica. Un esempio? Sembra che solo 190 dei 420 musei statali italiani abbiano un bar o un ristorante per i visitatori. E l’Accademia Carrara, in attesa del coffee shop (al momento sono previsti solo distributori automatici) non fa eccezione.  Nel 2013 il ristorante del Moma di New York ha incassato da solo più di tutti i musei italiani insieme. Davvero preferiamo vedere lo spirito e la storia del nostro Paese andare in rovina perché offrire una bibita a un turista a fine visita ci sembra una cosa di cattivo gusto? Ai bar e ristoranti di San Tomaso e dintorni, l’ardua risposta.

 




Bergamo Film Meeting, un’abbuffata di proiezioni in città

Sarà inaugurata con uno speciale evento dedicato alla riapertura di Accademia Carrara la 33esima edizione di Bergamo Film Meeting, il festival internazionale dedicato alla riscoperta dei grandi classici del passato, con omaggi e retrospettive di ampio respiro, e a quel cinema indipendente e d’autore capace di riflettere sulle innumerevoli sfumature, trasformazioni e complessità del presente, senza timore di sperimentare nuove forme di linguaggio e di contenuti.

Il via sarà, dunque, venerdì 6 marzo alle ore 20.45 al Teatro Sociale di Città Alta, quando sarà presentato in anteprima il film National Gallery, ultima opera del maestro documentarista Frederick Wiseman, presentata a Cannes nel 2014. Sempre in omaggio all’Accademia Carrara il programma di Bergamo Film Meeting prevede la proiezione di una serie televisiva di culto degli anni ’60: Belphégor ou Le fantôme du Louvre (Belfagor, il fantasma del Louvre) di Claude Barma.

Dal 7 al 15 marzo si snoderanno poi le proiezioni e gli eventi nelle diverse location della città. Gli oltre 120 film, provenienti dal panorama cinematografico nazionale e internazionale, offrono una molteplicità di percorsi di visione, spunti di riflessione e di lettura, occasioni di scoperta, sorprese e molto di più. Come sempre, il programma è articolato in diverse sezioni: un concorso internazionale di lungometraggi, opere inedite, omaggi e retrospettive, la seconda parte della sezione “Europa: femminile singolare”, documentari, anteprime e cult movie, incontri con gli autori, workshop, mostre, uno spazio dedicato al cinema d’animazione e alle proiezioni di film per giovani e giovanissimi.




Cracco, Feltri e Casati Modignani alla Fiera del libro dell’Isola

E’ la passione il tema della 9° edizione della Fiera del Libro dell’Isola Bergamasca, che quest’anno torna ad essere ospitata dal Comune di Calusco d’Adda, nel Centro Civico di San Fedele (Chiesa Vecchia) dal 7 al 15 marzo. La manifestazione, promossa dal Comune di Calusco d’Adda, da ProimoIsola e dal Sistema Bibliotecario Area Nord Ovest della Provincia di Bergamo e con la collaborazione di Ascom e Turismo Bergamo, si divide in due proposte: quella riservata alle scuole e quella dedicata a tutti gli amanti della lettura declinata secondo il titolo dell’edizione 2015 “Il libro e/è la tua passione: arte, vita e cultura”.

Per la sezione riservata alle scuole sono in calendario 18 incontro, tra laboratori, spettacoli e incontri con gli autori, tra i quali Emanuela Nava, Stefano Bordiglioni, Guido Quarzo, Anna Vivarelli.

Mentre tra gli appuntamenti da non perdere, aperti al grande pubblico, oltre agli aperitivi musicali e alle iniziative dedicate ai più piccoli, come gli spettacoli di burattini e i laboratori con Oreste Castagna, si evidenziano gli incontri con Carlo Cracco, Sveva Casati Modignani, Vittorio Feltri, Xavier Jacobelli.

Tra le iniziative in programma la IV edizione del “Premio in Memoria di Francesco Arrigoni” e la Premiazione del 2° Concorso letterario per giovani scrittori “Una storia breve” ideato e promosso dal Comune di Calusco d’Adda.

Per informazioni sul programma: www.fieradellibroisola.it