Da Comune e Provincia la solidarietà alla città di Bruxelles

bruxellesLa Giunta del Comune di Bergamo si è riunita nel pomeriggio di ieri in seduta straordinaria e urgente per esprimere solidarietà e vicinanza alla città di Bruxelles e al Belgio, vittime di feroci atti di terrorismo che hanno colpito cittadini europei inermi. Il Comune di Bergamo si stringe al popolo belga in questo drammatico frangente, riaffermando i valori di solidarietà e dialogo su cui è fondata la comunità bergamasca che pienamente si identifica con la comunità europea così gravemente colpita in questo momento. L’Amministrazione comunale ha inviato invita tutti i cittadini a partecipare, portando una candela, alle 21 di ieri in Piazza Vittorio Veneto al presidio silenzioso organizzato insieme all’Amministrazione provinciale di Bergamo per commemorare le vittime e affermare la forte determinazione e l’impegno nella lotta contro il terrorismo. Proprio nel pomeriggio di ieri su Palazzo Frizzoni è comparsa una bandiera belga a mezz’asta: il Comune di Bergamo ha deciso inoltre di aderire a tutte le iniziative che verranno assunte dal Governo italiano per la commemorazione delle vittime per affermare il cordoglio della comunità nazionale.




Percassi rileva l’ex bar Mottino. Sarà la sede di Starbucks?

ex bar MottinoStarbucks coffee sbarca in Italia. L’annuncio ufficiale è stato dato nelle scorse settimane  e il progetto della casa americana sarà sviluppato in collaborazione con il gruppo guidato da Antonio Percassi. Il quale, con i figli Matteo e Stefano e affiancato dall’amministratore delegato Massimo Dell’Acqua, servirà in Italia il caffè a stelle e strisce. Il primo negozio sarà aperto a Milano nel 2017 (seguirebbero a ruota le aperture a Verona, Venezia e Roma), ma l’avvio potrebbe essere anticipato per la fine dell’anno. Secondo indiscrezioni, la catena potrebbe approdare presto anche a Bergamo. Percassi ha infatti acquistato – per una cifra che si aggira sul milione di euro – l’ex bar “Mottino” di via Tiraboschi, chiuso da poche settimane. Locale centralissimo che, voci insistenti, accreditano come futura location di Starbucks.




Chiude Radio Ponte, addio a quarant’anni di trasmissioni

Radio Ponte anno 1976
Gli esordi di Radio Ponte, nel 1976

I conti sono presto fatti. Era il febbraio 1976 quando Radio Ponte International cominciava le proprie trasmissioni, il prossimo 29 febbraio sarà la data in cui le chiuderà per sempre. Quarant’anni esatti e un grande passo per il titolare dell’emittente con sede a Ponte San Pietro, Enrico “Mimmo” Tamborini, che ha dedicato un’intera vita alla propria creatura, tra le prime radio libere della Bergamasca e ancora oggi capace di incarnare quello spirito.

«Non lo abbiamo fatto apposta – racconta -, ma alla fine è capitato che i giorni in cui avremmo potuto celebrare un compleanno importante come il quarantesimo siano diventati quelli dell’addio a nostri radioascoltatori». «Una scelta personale – spiega Tamborini -, ho 65 anni ed ho sempre seguito da solo l’attività, dai rapporti commerciali alle trasmissioni, impiegando, in pratica, ogni mio momento. Negli ultimi anni il carico si è appesantito, soprattutto per via della burocrazia, ed è diventato difficile portare avanti l’esperienza. Non è una questione di ascolti, che ci sono, né di calo di inserzionisti, è che le responsabilità sono troppe e l’età ormai c’è. Qualcuno interessato a subentrare si è fatto avanti – sottolinea -, ma è stato frenato proprio dall’impegno richiesto per far girare il tutto».

Radio Ponte anni 2000
Anni 2000

Insomma, una piccola radio tenuta in piedi con la forza di una grande passione. «Eravamo un gruppo di amici – ricorda Tamborini – e ci siamo messi a fare radio come oggi i giovani fanno con Internet, affascinati da un mezzo nuovo e dalla voglia di fare ascoltare la musica. Al tempo esisteva solo la Rai e le trasmissioni erano fatte per lo più di parole, la musica aveva un ruolo secondario, relegata in qualche fascia oraria e anche in quel caso i conduttori parlavano sopra i dischi. A noi interessava far sentire per intero i brani che la gente voleva: Battisti, i grandi successi della musica leggera, i gruppi internazionali, non cose difficili, solo il piacere di godersi le canzoni del momento. Abbiamo cominciato con un trasmettitore portatile, perché l’attività non era ancora regolamentata, poi nel settembre è arrivata  la legge che autorizzava le radio e ci siamo attrezzati meglio. In città erano già partite alcune esperienze, noi probabilmente siamo stati i primi ad aprire un’emittente in provincia».

Ed è stato un boom. «Un successo incredibile – dice ancora con entusiasmo -. Forse l’errore è stato quello di non averlo sfruttato subito commercialmente, siamo andati avanti alcuni anni per puro divertimento». Fino a quando lui ha fatto il passo importante di prendere in mano da solo l’attività. «Nessuno ci credeva – confessa -, era un mestiere che non esisteva».

La formula ha tenuto fede all’idea iniziale, quella della radio al servizio degli ascoltatori, compagna non invadente delle giornate, che fa girare le canzoni del cuore, che parla semplice, che racconta delle offerte speciali dei negozi del paese e con la quale si può dialogare direttamente. Non è un caso che il programma di maggiore successo sia stato quello delle dediche e richieste, condotto fino a due anni fa dallo stesso Tamborini che poi ha dovuto rinunciare ad andare in onda per via del crescere degli impegni gestionali di cui sopra. «In fondo cosa c’è di più bello – nota – della possibilità di chiedere il proprio brano preferito o di farlo ascoltare con una dedica personalizzata ad una persona cara?». L’effetto semplice e sorprendente di un pensiero in musica che arriva, rinnovando ogni volta la sua magia, mentre siamo in auto, a casa o al lavoro.

Radio Ponte 2016 rid
Gli studi oggi

Non sorprende che il distacco da questo mondo sia difficile. «È stata una bella avventura e fatico a immaginarmi un futuro senza radio», ammette. Non sarà però uno strappo così netto. «Le frequenze sono state acquisite dal network bergamasco del quale fa parte Radio Bergamo – riferisce – e per questa continuerò a seguire i miei inserzionisti. Porterò avanti anche gli eventi che sono già stati programmati. E poi mi tengo tutto il materiale raccolto in questi anni, ce n’è almeno una stanza piena!».

Ad essere dispiaciuti sono anche gli ascoltatori, che chiamano gli studi o scrivono messaggi su Facebook, ricordando i momenti che hanno condiviso con l’emittente. Nei giorni scorsi è stata organizzata anche una diretta notturna nello stile delle non-stop di un tempo, non un’operazione nostalgia, ma la celebrazione della storia di una radio “libera”.




La pipì nel cespuglio e l’errata percezione del diritto

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Stefano Rho

Mi piacerebbe tornare sull’argomento del professore che piscia in un cespuglio e, undici anni dopo, lo licenziano per una falsa autocertificazione, perché, secondo me, la cosa, oltre ad essere adatta a diventare un apologo sulla scuola italiana, rappresenta anche un significativo esempio di come venga percepita le giustizia in Italia. La storiella, ormai, credo la conosciate tutti, dato il cancan mediatico che ha accompagnato la vicenda: denunce sui giornali, interpellanze parlamentari, manifestazioni studentesche e così via. Il punto centrale di tutta questa situazione surreale, però, temo risieda altrove: non nel fatto che sia pazzesco verbalizzare una pisciata in un cespuglio, nottetempo, in un posto a casa di Dio. Nemmeno nel venialissimo peccatuccio di dimenticarsi dell’episodio all’atto dell’autocertificazione per l’immissione in ruolo: sarebbe meglio ricordarsele, certe bagattelle, ma può capitare. Penso perfino che lo Schwerpunkt non consista tampoco nella draconiana, quanto ridicola, severità di un licenziamento in tronco, per una bambocciata del genere: sebbene la scuola si sia dimostrata, tanto per cambiare, ottusamente forte coi deboli e debole coi forti, neppure questo mi pare il dato essenziale.

Quello che vorrei sottoporre all’attenzione dei miei pochi, fedeli e pazientissimi lettori è il risultato finale di tutta la spiacevole vicenda. A nessuno, per la verità, sembra essere venuto in mente che, tra l’avere regole stupide e il non aver regole affatto, possano esistere delle regole sensate. E che le regole seguono, per solito una logica di coerenza: se uno, per esempio, avesse svaligiato una banca, ma fosse, nella vita normale, un bravissimo dentista, avrebbe poco senso organizzare un sit-in dei suoi pazienti fuori dal tribunale per reclamarne la scarcerazione. Insomma, il caso dell’insegnante dimentico mi pare che abbia messo a nudo il concetto, un tantinello fantasioso, che abbiamo della giustizia e dei suoi meccanismi. Il fatto è che il malcapitato docente, bravissimo a quel che mi si dice, nonché padre di numerosa prole, non andava licenziato perché la ragione del licenziamento è risibile, non perché è bravo a fare il suo mestiere: non so se rendo l’idea?

Il primo problema, perciò, riguarda la percezione del tutto sbagliata che gli Italiani hanno del diritto: non dei loro diritti, ma proprio del diritto, dello Jus. E’ la norma generale che, se si rivela ingiusta, va modificata o, in subordine, diversamente interpretata: e questo non in base alle medaglie al valore deIl’imputato, ma all’inconsistenza dell’imputazione. Il secondo punto è che, come la responsabilità penale è del tutto personale, così sembra che vengano percepiti i diritti medesimi: una visione assolutamente singola e personalizzata della legge, che, viceversa, è quanto di più collettivo e pubblico possa immaginarsi. Come questa norma balzana, ve ne sono altre decine, che fanno ridere i polli e che ingabbiano i cristiani, mentre i malandrini se la ridono bellamente, continuando a malandrinare: solo che ce ne accorgiamo solo quando ci toccano. Fino a quel momento, ci disinteressiamo del tutto dell’ormai endemica disfasia tra la ratio giuridica e le norme del nostro diritto: ci preoccupiamo degli omicidi stradali quando qualcuno stira una persona a noi cara, ci lamentiamo dell’incertezza della pena se vediamo a spasso il ladro che ci ha svuotato l’appartamento, manifestiamo davanti al tribunale se ad essere vittima di una burocrazia assurda è il nostro insegnante. Altrimenti, ce ne stiamo lì, a coltivare il nostro orticello, serenamente sbattendocene di tutte le altre vittime, di tutte le altre ingiustizie, più o meno patenti.

Questo, signori, si chiama egoismo. E su questo vorrei porre l’accento: io spero vivamente che al professore in questione venga restituita la sua cattedra, con tante scuse, ma non perché Misiani fa le interpellanze o perché quattrocento ragazzi, qualche professore ed un megafono si traslano in piazza Dante un sabato mattina. Io vorrei che gli venisse restituita la sua cattedra perché è giusto: perché la ragione del suo licenziamento è stupidamente sbagliata. E che questa applicazione tanto pedissequa quanto miope della legge non dovesse toccare più a nessuno: compresi quelli che non hanno dalla loro parlamentari interpellanti o manifestazioni megafonanti. Rendo l’idea? Mi direte: ma noi non sappiamo nulla di altri casi, magari in Sardegna o nelle Marche, ci mobilitiamo qui e ora, perché di questo siamo al corrente! Orbene, è proprio qui la questione: se la norma va contro il sentimento di giustizia, si cancelli la norma, così non capiterà di nuovo, quantunque ed ovunque! E le tonitruanti interpellanze lascino il posto agli emendamenti: le prime sono aoristive, puntuali, individue, mentre i secondi lasciano una traccia nella civiltà giuridica di un Paese. Aggiungo che, nello specifico, sarebbe bene che i cittadini imparassero la distinzione, nemmeno troppo sottile, tra un certificato del casellario richiesto da privati e quello richiesto dalla Pubblica Amministrazione, onde evitare spiacevoli equivoci. Ma, forse, con una scuola che butta via milioni di euro per l’educazione alla legalità, sarebbe chiedere troppo.




Imprese & Territorio: “Colpiti e amareggiati dalle parole di Gori”

Giorgio Gori«Siamo rimasti colpiti e amareggiati nell’ascoltare le parole del sindaco Giorgio Gori durante l’assemblea di Confcooperative di sabato scorso, pronunciate circa il ritardo nella costruzione di un modello di governance così come auspicato dall’Osservatorio Ocse». E’ questa la posizione di Giorgio Ambrosioni, presidente di Imprese & Territorio rispetto a quanto accaduto durante l’assemblea di Confcooperative sabato 23 gennaio. «Le affermazioni del sindaco cadono in una fase avanzata di consultazioni che il nostro coordinamento sta portando avanti con l’Università, con la Provincia di Bergamo, che ci ha offerto disponibilità questa mattina, e con Confindustria Bergamo, soggetti con i quali stiamo gettando le basi  di una governance condivisa per il rilancio del territorio – spiega Ambrosioni-.  Lo stesso sindaco Gori, incontrato prima di Natale, non ci aveva sollevato questo problema».

La ricerca integrale di Ocse non è stata ancora pubblicata, dalle anticipazioni presentate a maggio fino ad oggi le parti interessate hanno lavorato per definire le linee progettuale da adattare ai risultati finali. Per Imprese & Territorio il progetto da sviluppare, dopo i risultati di Ocse, dovrà tener conto di alcune linee essenziali:

  • la centralità della Camera di Commercio;
  • l’apertura a tutte le rappresentanze pubbliche e private, organizzazioni di impresa, sindacati ed esponenti della società civile che possano offrire un valido contributo;
  • la logica costruttiva e non di contrapposizione tra le diverse forze in campo.

«Il sindaco nel suo intervento di sabato ha inoltre parlato di “siparietti”, riprendendo un articolo uscito su L’Eco di Bergamo venerdì 23 gennaio – continua Ambrosioni -. Anche noi rigettiamo i “siparietti”, siamo concentrati a costruire un progetto di rilancio dell’economia del territorio, tutti insieme attori nello stesso tavolo di lavoro. Quello che stiamo raccogliendo è il consenso delle diverse parti nella realizzazione dell’auspicato modello di governance per le azioni suggerite dall’osservatorio Ocse. La provincia di Bergamo ha dato questa mattina la propria disponibilità a collaborare con il mondo imprenditoriale nella governance. L’incontro odierno con in vertici di Confindustria ha fatto emergere la volontà di lavorare tutti insieme per un progetto di sviluppo del territorio sotto la regia della Camera di Commercio». Il presidente Ambrosioni precisa anche la posizione di Imprese & Territorio riguardo al Modello Bergamo: «Per quanto riguarda il Modello Bergamo, costituito nel 2009 da Confindustria Bergamo, Imprese & Territorio e le organizzazioni sindacali CGIL CISL e UIL per affrontare l’aggravamento delle condizioni socio economiche della media Seriana, è stato un importante test di confronto e un progetto concreto alla ricerca di soluzioni. Nato per affrontare le difficoltà di un’area circoscritta della Bergamasca è stato poi esteso ad altre aree. Oggi, resta un esempio valido da implementare e da adattare ai risultati del progetto Ocse per lo sviluppo del territorio».




Via Quarenghi, due cinesi fermati con 100 chili di gamberetti senza etichettatura

gamberiCento chili tra gamberi e mazzancolle, tenuti in confezioni senza etichettatura, senza documenti di trasporto, senza scadenza: un sequestro di notevole importanza quello disposto ieri dalla Polizia Locale del Comune di Bergamo in via Quarenghi. Un’operazione scaturita nella mattinata di giovedì, quando gli agenti della Locale hanno fermato a un posto di controllo un furgone, al volante del quale vi era un cittadino cinese di 36 anni, Z.X., residente in provincia di Pordenone. Nel vano posteriore dell’autocarro gli agenti trovavano alcuni scatoloni che contenevano parrucche; accanto a questi 5 scatoloni di gamberetti essicati, per un peso complessivo di Kg 75, e ben sei confezioni di mazzancolle essicate, del peso di altri Kg 24. Ogni confezione risultava priva di ogni tipo di etichettatura, di data di scadenza e di documentazioni inerente il trasporto e la destinazione. Veniva quindi richiesta la collaborazione del personale dell’ASL di Bergamo perché provvedesse a prelevare campioni degli alimenti per un controllo più approfondito.

Tutta la merce veniva posta immediatamente sotto sequestro, mentre il conducente e il legale rappresentante della società (un altro cittadino cinese, C.Q., trentanovenne residente a Padova) venivano deferiti all’Autorità Giudiziaria per il reato di cattiva conservazioni di alimenti (all’art.5 della Legge 283/1962). “Un intervento – sottolinea il ViceSindaco e Assessore alla Sicurezza Sergio Gandi – che dimostra l’attenzione nel presidio del territorio da parte degli agenti della Polizia Locale, che vorrei ringraziare per la professionalità e l’accuratezza dimostrate durante i controlli, che si tengono costantemente nella via. Il 2016 si apre con un altro intervento di notevole importanza per il corpo di Polizia Locale e che conferma l’efficacia della collaborazione con il personale dell’Azienda Sanitaria Locale.”




Mutui casa, è boom. Nel 2015 sono raddoppiati

Un incremento delle erogazioni dei mutui del 97,4% nell’ultimo anno. Lo ha stabilito l’Abi sulla base di un campione di banche che rappresentano oltre l’80% del mercato. Nei primi 11 mesi del 2015 le nuove erogazioni di mutui per l’acquisto di immobili da parte delle famiglie hanno registrato un incremento annuo del +97,4% rispetto al medesimo arco temporale dello scorso anno. I dati relativi al periodo gennaio-novembre del 2015 evidenziano la forte ripresa del mercato dei finanziamenti alle famiglie per l’acquisto delle abitazioni. Nel periodo gennaio-novembre 2015 l’ammontare delle erogazioni di nuovi mutui è stato pari a 44,340 miliardi di euro rispetto ai 22,465 miliardi dello stesso periodo del 2014. L’incremento su base annua è, quindi, del 97,4%.

L’incidenza delle surroghe sul totale dei nuovi finanziamenti è pari, nei primi 11 mesi del 2015, a circa il 32%. L’ammontare delle nuove erogazioni di mutui nel 2015 è anche superiore sia al dato dello stesso periodo del 2013, quando si attestarono sui 17,123 miliardi di euro, sia al valore dei primi undici mesi del 2012 (18,794 miliardi di euro). I mutui a tasso variabile rappresentano, nei primi undici mesi del 2015, il 43,7% delle nuove erogazioni complessive; nei mesi più recenti sono in forte incremento i mutui a tasso fisso che hanno raggiunto a novembre 2015 quasi il 65% delle nuove erogazioni, erano meno del 25% dodici mesi prima.




Lombardia, 36mila i nuovi cittadini stranieri nel 2014

stranieriNel biennio 2013-2014 sono 231mila gli stranieri che hanno ottenuto la cittadinanza italiana, di cui 130mila nel 2014 (mentre nel 2012 erano poco più di 60mila) con la Lombardia prima regione con 36mila muovi cittadini nel 2014 e l’Italia al quarto posto in Europa. Il numero degli stranieri che hanno acquisito la cittadinanza italiana è superiore al numero dei migranti sbarcati sulle coste italiane nello stesso biennio, secondo quanto rileva l’Istituto per gli studi sulla multietnicità. “La continua crescita delle acquisizioni di cittadinanza, in particolare di quelle riconducibili a interi gruppi familiari – sottolinea Fondazione Ismu -, non solo testimonia un miglioramento sul fronte dell’inclusione nella società italiana degli immigrati, ma attesta che stiamo assistendo a un processo di stabilizzazione della popolazione immigrata nel nostro Paese (processo confermato anche dall’elevato numero di ricongiungimenti familiari che rappresentano il 40% degli ingressi del 2014 e dalla crescita costante dei soggiornanti di lungo periodo, che rappresentano il 57% dei non-comunitari). Tra il 2008 e il 2013 circa 1 nuovo italiano ogni 4 (24%) era in età inferiore ai 15 anni, con una punta del 30% nel 2013 (ultimo anno disponibile)”.

Nel 2014 delle 130mila acquisizioni di cittadinanza quasi 36mila hanno riguardato la Lombardia, 20mila il Veneto, 16mila l’Emilia Romagna, 12mila il Piemonte, 9mila il Lazio, poco più di 7mila la Toscana, 5mila le Marche, 4mila il Friuli-Venezia Giulia. Agli ultimi posti il Molise e la Basilicata con 175 e 176 acquisizioni. Rapportando i valori regionali ai rispettivi residenti stranieri risulta che in Val d’Aosta ha acquisito la cittadinanza più di uno straniero ogni 20, in Trentino e in Veneto uno ogni 25, seguono il Friuli (uno ogni 27), le Marche (uno ogni 30), la Lombardia (uno ogni 32), l’Emilia Romagna (uno ogni 33), il Piemonte (uno ogni 35). Agli ultimi posti la Campania, con una acquisizione di cittadinanza ogni 116 residenti stranieri, e la Basilicata con uno ogni 100.
Rispetto alle altre nazioni europee, nel 2013 (ultimi dati disponibili), l’Italia si posiziona al quarto posto con 101mila acquisizioni, dietro alla Germania (115mila), alla Gran Bretagna (208mila) e alla Spagna (226mila), per un totale di 985mila nuovi cittadini europei.




Canone Rai, i consumatori: “Inviate entro dicembre le autocertificazioni”

canone RaiNovità nel campo dei pagamenti dei canoni RAI: come è ormai noto, dal 2016 le famiglie pagheranno il Canone Rai sulla bolletta elettrica. Si pagheranno € 100,00 complessive in 10 rate, ma per l’anno prossimo la prima rata sarà pagata “cumulativamente” a luglio 2016 (€ 70,00). “Quello che non è chiaro – dice Eddy Locati, presidente di Adiconsum Bergamo – è cosa deve fare chi ritiene di non dover pagare il canone, o perché ha i requisiti per averne l’esenzione, o perché non possiede il televisore, o perché ha una fornitura elettrica in una casa di sua proprietà, dove però  non risiede , pur pagando già il canone nella casa di residenza. Anche se in quest’ultimo caso non dovrebbe esserci alcuna trattenuta sulla bolletta elettrica, ma riteniamo utile, per maggior sicurezza, mandare entro la fine del 2015 all’Agenzia delle Entrate , direzione provinciale 1 di Torino, gli appositi modelli di autocertificazione di non possesso del televisore o dell’esenzione dal pagamento del canone RAI per i motivi sopra citati”. “Suggeriamo – continua Locati -di inviare i modelli entro la fine 2015, perché, al momento, non c’è alcuna indicazione rispetto al fatto che si pagherà la prima rata a Luglio 2016, comprensiva di 7 rate precedenti e che pertanto se si chiede l’esenzione dopo il 31 Dicembre 2015 non ci sia il rischio di vedersi applicata la ritenuta per un Canone Rai non dovuto, costringendo così l’interessato a fare una successiva domanda di rimborso!”.




Legge di Stabilità, ecco cosa cambia per cittadini e imprese

Casa, banche e sicurezza. Ma anche istruzione, agricoltura ed energia. Taglia il traguardo la legge di Stabilità 2016, con il via libera definitivo del parlamento a una manovra lievitata fino a circa 35 miliardi di euro. Per finanziare parte del provvedimento si farà ricorso all’aumento del deficit, che il prossimo anno arriverà al 2,4%. L’ ex finanziaria, che ha ottenuto due fiducie (entrambe al Senato in prima e terza lettura), nella sua ultima versione è composta di un articolo e circa mille commi. Al suo interno hanno trovato spazio due decreti legge (dl salva-banche e dl regioni), insieme al pacchetto sicurezza e cultura. Le colonne portanti della manovra sono l’abolizione delle tasse sulla prima casa, la cancellazione delle clausole di salvaguardia (che avrebbero fatto aumentare l’Iva e le accise di 16,8 miliardi), insieme all’introduzione del canone Rai nella bolletta elettrica. Per contrastare la povertà viene messo in campo un pacchetto di interventi, che puntano in particolare ad aiutare i minori e le famiglie numerose. Mentre per le imprese sono previste diverse misure, di carattere fiscale e contributivo, che interessano soprattutto il Mezzogiorno. Ecco di seguito le misure della legge di stabilità 2016.

CASA

Gli interventi di riduzione delle tasse sugli immobili valgono circa 4,5 miliardi. Per le abitazioni date in comodato d’uso ai figli o genitori si applica una riduzione del 50% della base imponibile Imu. È prevista l’esenzione Imu sui terreni agricoli e sui macchinari imbullonati, nonché l’esenzione Tasi per la prima casa. Nel corso dell’esame parlamentare l’esenzione Imu è stata estesa alle unità immobiliari delle cooperative edilizie destinate a studenti universitari soci assegnatari. Per le abitazioni locate a canone concordato è prevista una riduzione del 25% dell’Imu e della Tasi. L’imposta di registro al 2% viene estesa anche a chi al momento del rogito possiede già un immobile, purché lo alieni entro un anno.

BANCHE

Nella manovra è confluito il contenuto del decreto legge salva banche, che prevede l’attuazione dei programmi di risoluzione della cassa di risparmio di Ferrara, della banca delle Marche, della banca popolare dell’Etruria e del Lazio e della cassa di risparmio della provincia di Chieti. Al fine di tutelare i risparmiatori coinvolti nella risoluzione, è istituito un Fondo di solidarietà, del valore massimo di 100 milioni di euro, per rimborsare i clienti che detenevano strumenti finanziari subordinati. Esso è alimentato dal Fondo interbancario di tutela dei depositi (Fidt). Nel 2017 si introduce una addizionale Ires del 3,5%, che in sostanza lascerà invariata l’imposta al 27,5% e diventano deducibili al 100% gli interessi passivi ai fini Ires e Irap.

DA IVA A IRES

Per effetto delle modifiche apportate durante l’esame parlamentare si sospende, per l’anno 2016, l’efficacia delle leggi regionali e delle deliberazioni comunali per la parte in cui aumentano i tributi e le addizionali attribuite ai medesimi enti territoriali, in luogo di vietare la deliberazione di tali aumenti. È istituita una nuova aliquota ridotta dell’Iva, al 5%, che viene applicata alle prestazioni socio-sanitarie ed educative rese da cooperative sociali e loro consorzi. Dal 2017 scatterà la riduzione dell’aliquota Ires (dal 27,5% al 24%). Si estende l’aliquota Iva al 4%, già prevista per gli  e-book, a giornali, notiziari e periodici online. Ulteriori agevolazioni riguardano il settore della cultura (art bonus) e dello spettacolo (tax credit cinema).

IMPRESE

Viene introdotto il super ammortamento del 140%, connessi agli investimenti in macchinari ed attrezzature. Viene migliorato il regime forfetario per i lavoratori autonomi e aumentano gli importi deducibili dall’Irap, in favore di alcuni soggetti di minori dimensioni. È prevista la proroga dello sgravio contributivo per le nuove assunzioni con contratti di lavoro a tempo indeterminato effettuate nel 2016, che scende al 40% dei complessivi contributi previdenziali a carico del datore di lavoro, nel limite di 3.250 euro su base annua, per un massimo di 24 mesi.

CLAUSOLE SALVAGUARDIA

Vengono eliminati gli aumenti di imposta e riduzione delle agevolazioni fiscali, cioè le clausole di salvaguardia, che dovevano scattare dal 2016 (con un impatto di circa 16,8 miliardi).

FISCO E CONTRIBUENTI

Prorogate al 2016 le norme che consentono la compensazione delle cartelle esattoriali in favore delle imprese titolari di crediti commerciali e professionali non prescritti, certi, liquidi ed esigibili, maturati nei confronti della pubblica amministrazione e certificati. Vengono riammessi al beneficio della rateazione i contribuenti decaduti. Si estendono i termini dell’accertamento delle imposte sui redditi e dell’Iva (al 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui è stata presentata la dichiarazione). Si elimina il raddoppio dei termini nel caso di violazione che comporta obbligo di denuncia per alcuni reati tributari. Vengono introdotte novità per semplificazione gli adempimenti relativi alla presentazione delle dichiarazioni fiscali, con particolare riferimento alla dichiarazione precompilata. È anticipata al 2016 l’entrata in vigore della riforma del sistema sanzionatorio amministrativo tributario, disposta in attuazione della legge di delega fiscale. Restano comunque ferme le sanzioni dovute in base alle norme relative alla procedura di collaborazione volontaria vigenti alla data di presentazione della relativa istanza. Viene cancellata la black list, dei paesi con regimi fiscali privilegiati.

PROTEZIONE CIVILE

Si introduce una disciplina, per la concessione di contributi con le modalità del finanziamento agevolato (nel limite massimo di 1,5 miliardi), ai soggetti danneggiati da eventi calamitosi. Vengono introdotte una serie di modifiche alle disposizioni relative al sisma del 2012 e si autorizza la spesa di 190 mln per il completamento delle attività connesse al processo di ricostruzione pubblica. Vengono rimborsati i familiari delle vittime di Sarno del 1998, a totale indennizzo della responsabilità civile a carico dello Stato. Nei territorio in cui è stato dichiarato lo stato di emergenza l’Anas è autorizzata ad effettuare interventi di manutenzione straordinaria sulle strade provinciali.

RISTRUTTURAZIONI EDILIZIE

Sono prorogate al prossimo anno le detrazioni Irpef al 50% per interventi di riqualificazione energetica (estese anche agli Iacp) e per le ristrutturazioni degli edifici. Le giovani coppie, anche di fatto, possono usufruire di una detrazione fiscale del 50% per le spese sostenute per l’acquisto di mobili nel 2016 fino a 16.000 euro. I soggetti che si trovano nella no tax area (pensionati, dipendenti e autonomi) possono cedere la detrazione fiscale loro spettante per gli interventi di riqualificazione energetica di parti comuni degli edifici condominiali ai fornitori che hanno effettuato i lavori. È confermata la detrazione del 65% per interventi di efficienza energetica per l’acquisto, l’installazione e la messa in opera di dispositivi multimediali per il controllo da remoto degli impianti di riscaldamento e/o produzione di acqua calda e/o climatizzazione delle unità abitative.

AGRICOLTURA

Si interviene sul settore prevalentemente con disposizioni di carattere fiscale. Oltre all’esenzione dal pagamento dell’Imu dei terreni agricoli è prevista l’esenzione Irap per i soggetti che operano nel settore agricolo e per le cooperative di piccola pesca. Viene rivista la percentuale di compensazione Iva per la cessione di latte fresco (che passa dall’8,8% al 10%) e per la cessione di animali vivi. Una quota della cig in deroga viene destinata al settore della pesca, e si precisa che il credito d’ mposta al sud è valido anche per le imprese agricole e della pesca.

AMBIENTE

Arriva il fondo per la terra dei fuochi, con una dotazione di 150 mln; una quota è destinata alla bonifica dell’ex area industriale “Isochimica”. Si introduce la garanzia statale, ai finanziamenti che il commissario dell’Ilva è autorizzato a contrarre, nel limite di 800 mln, per far fronte alle attività di tutela e risanamento ambientale. Sono previste misure che riguardano i parchi nazionali. Ulteriori provvedimenti interessano la ripartizione dei proventi derivanti dalle aste relative alle quote di emissione di gas serra: si prevede che le risorse non impegnate vengano destinate a rimborso dei crediti agli operatori “non entranti”‘

LAVORATORI

Per promuovere il welfare aziendale e l’incentivazione della contrattazione collettiva decentrata, è prevista un’imposta sostitutiva dell’Irpef al 10%, entro il limite di importo complessivo di 2.000 euro lordi, per i benefit corrisposti per incrementi di produttività o sotto forma di partecipazione agli utili dell’ impresa. Viene disposto il rifinanziamento di 250 milioni di euro, degli ammortizzatori sociali in deroga. L’indennità di disoccupazione viene confermata per i lavoratori titolari di rapporti di collaborazione e dell’integrazione salariale per i contratti di solidarietà stipulati da aziende artigiane. Si introduce la possibilità di cumulare il riscatto degli anni di laurea con il riscatto del periodo di maternità facoltativa fuori dal rapporto di lavoro. Viene prorogata la disciplina del congedo di paternità, elevando da uno a due giorni quello obbligatorio. Chi torna dall’estero potrà beneficiare anche nel 2017 della detassazione Irpef del reddito da lavoro del 70% o dell’80%. Relativamente al lavoro autonomo, viene confermata al 27%, anche per il 2016, l’aliquota contributiva per gli iscritti alla gestione separata e viene prevista la costituzione di un apposito Fondo per la tutela del lavoro autonomo.

SOLDI

Il limite all’utilizzo del contante passa da 1.000 a 3.000 euro. Per il servizio di rimessa (money transfer) la soglia resta di 1.000 euro, che vale anche per le pubbliche amministrazioni. Mentre viene introdotto l’ obbligo per i commercianti e i professionisti di accettare pagamenti anche mediante carte di credito, oltre che di debito, tranne nei casi di oggettiva impossibilità tecnica.

POVERTÀ

È previsto un fondo sperimentale per il contrasto della povertà educativa minorile, alimentato da versamenti effettuati dalle fondazioni bancarie, cui viene riconosciuto un credito d’imposta, pari al 75% di quanto versato. Un ulteriore credito di imposta è previsto per i finanziamenti agevolati ai soggetti privati e alle attività economiche e produttive danneggiati da eventi calamitosi.

FONDI UE

Sono previste misure volte all’accelerazione della spendibilità delle risorse destinate agli investimenti cofinanziati con le istituzioni europee, intervenendo sia sulla chiusura del ciclo di programmazione 2007-2013 che sul nuovo ciclo 2014-2020. L’utilizzo delle risorse è legato alla “clausola investimenti” che consente di incrementare il deficit dello 0,3%, per un importo di 5,15 miliardi (a cui si aggiungono 6,15 mld di cofinanziamenti). In totale l’ammontare dei progetti che il governo intende avviare è pari a 11,3 mld.

MEZZOGIORNO

È introdotto un credito d’imposta per l’ acquisto di beni strumentali nuovi, destinati a strutture produttive nelle zone del Mezzogiorno (Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo) dal primo gennaio 2016 fino al 31 dicembre 2019. La misura dell’agevolazione è differenziata in relazione alle dimensioni aziendali: 20% per le piccole imprese, 15% per le medie imprese, 10% per le grandi imprese. A tale intervento sono destinate risorse per complessivi 617 milioni di euro per ciascuno degli anni 2016, 2017, 2018 e 2019.

FAMIGLIA

Viene istituito presso il Fondo per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale, al quale sono assegnati 600 milioni di euro per il 2016 e un miliardo di euro a decorrere dal 2017. Le risorse sono destinate all’estensione su tutto il territorio nazionale della Sia (misura di sostegno all’ nclusione attiva) e l’ulteriore incremento dell’autorizzazione di spesa relativa all’assegno di disoccupazione. Tra gli interventi prioritari vengono collocati quelli diretti a nuclei familiari, in modo proporzionale al numero di figli minori o disabili e tenendo conto della presenza al loro interno di donne in stato di gravidanza accertata. È stata poi istituita la carta della famiglia, destinata, su richiesta, alle famiglie, con almeno 3 figli minori a carico. Inoltre viene istituito presso il ministero del Lavoro un fondo, con una dotazione di 90 mln, destinato al sostegno di persone con disabilità grave prive di legami familiari. Ed è incrementato di 150 mln il fondo per le non autosufficienze, anche ai fini del finanziamento degli interventi a sostegno delle persone affette da sclerosi laterale amiotrofica, che sale a 400 mln.

ESODATI

Arriva il settimo intervento di salvaguardia, che garantisce l’accesso al trattamento previdenziale con i vecchi requisiti ad un massimo di ulteriori 26.300 soggetti. Il numero massimo dei salvaguardati sale così 172.466 unità.

PREVIDENZA

Viene anticipato al 2016 l’innalzamento della no tax area dei pensionati da 7.500 a 8.000 euro. Si esclude che l’andamento negativo dell’inflazione incida sulla rivalutazione degli assegni pensionistici. Viene prorogata la sperimentazione della cosiddetta “opzione donna”, che consente alle lavoratrici di accedere al trattamento anticipato di pensione con calcolo esclusivamente contributivo, a chi matura i previsti requisiti anagrafici e contributivi entro il 31 dicembre 2015. Inoltre, si introduce un sistema di monitoraggio che, in caso di spesa inferiore rispetto alle stime, consente l’utilizzo delle risorse residue per la prosecuzione della sperimentazione o per interventi con finalità analoghe. Viene inoltre introdotta una disciplina che consente di trasformare il rapporto di lavoro subordinato da tempo pieno a tempo parziale, con copertura pensionistica figurativa e corresponsione al dipendente, da parte del datore di lavoro, di una somma pari alla contribuzione pensionistica che sarebbe stata a carico di quest’ultimo.

PUBBLICO IMPIEGO

Vengono previste più stringenti limitazioni al turn over nelle pubbliche amministrazioni: l’assunzione del personale dovrà rispettare il limite di una spesa pari al 25%. Viene disposto uno stanziamento di 300 milioni di euro per i rinnovi contrattuali del personale delle pubbliche amministrazioni, di cui 74 mln sono destinati a personale delle forze armate e delle forze di polizia. I comuni istituiti dal 2011 per effetto di fusioni, nonché le unioni di comuni, sono autorizzati ad assumere personale a tempo indeterminato nel limite del 100% della spesa relativa al personale di ruolo cessato dal servizio nell’anno precedente. Si prevedono poi disposizioni per la ricollocazione del personale delle province, a seguito del riordino; con un fondo di 60 milioni, per concorrere al trattamento economico dei dipendenti.

SALUTE

Si dispone la pubblicazione dei bilanci d’esercizio degli enti del Servizio sanitario nazionale sul proprio sito internet, e l’attivazione di un sistema di monitoraggio delle attività assistenziali e della loro qualità. Viene inoltre introdotto l’ obbligo di attuare un piano di rientro per le aziende ospedaliere, ospedaliere-universitarie, gli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico pubblici che presentino un determinato disavanzo o un mancato rispetto dei parametri relativi a volumi, qualità ed esiti delle cure. L’istituto del piano di rientro, a partire dal 2017, sarà esteso alle aziende sanitarie locali.

ISTRUZIONE

In materia di università e ricerca si prevede l’incremento del Fondo per il finanziamento ordinario delle università (47 mln), destinato: all’assunzione di ricercatori a tempo determinato e al conseguente passaggio a professore associato (commi 247-250), in parte; al piano straordinario per la chiamata di professori di prima fascia; all’incremento della quota premiale. Si istituisce il “Fondo per le cattedre universitarie del merito Giulio Natta”, finalizzato ad un reclutamento straordinario di professori ordinari e associati per “chiamata diretta” per elevato merito scientifico. Si incrementano le risorse per la formazione specialistica dei medici, per il diritto allo studio universitario, per gli istituti superiori di studi musicali ex pareggiati e si autorizza, a regime, la spesa a favore delle Accademie non statali di belle arti. Sono inoltre previste agevolazioni fiscali (Irap, Irpef) e contributive per le borse di studio erogate nel corso del programma Erasmus Plus; si dispone l’ esenzione Irpef per le borse di studio, per i corsi di perfezionamento e delle scuole di specializzazione, per i corsi di dottorato di ricerca, per attività di ricerca dopo il dottorato. È previsto un credito d’imposta, al fine di attribuire agli studenti dei conservatori di musica e degli istituti musicali pareggiati un contributo di 1.000 euro per l’acquisto di uno strumento musicale nuovo. In materia di scuola, si prevede l’incremento del fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche e delle risorse per le scuole paritarie. È posticipata di un anno l’entrata in vigore dello school bonus. Inoltre, si istituisce un fondo per supportare l’acquisto di libri di testo e altri contenuti didattici, per gli studenti che frequentano le scuole dell’ obbligo. È previsto anche un fondo sperimentale, per il contrasto della povertà educativa minorile, alimentato da versamenti effettuati dalle fondazioni bancarie. Si riduce invece la spesa relativa al trattamento economico del personale supplente addetto alle istituzioni scolastiche all’estero.
Relativamente all’edilizia scolastica, si prevede la destinazione da parte dell’Inail di ulteriori risorse (50 mln) per la realizzazione di scuole innovative.

SICUREZZA E DIFESA

È previsto un contributo straordinario, di 960 euro l’ anno, per le forze dell’ordine. Sono istituiti diversi fondi tra cui: il fondo per il potenziamento degli interventi e delle dotazioni strumentali in materia di protezione cibernetica e sicurezza informatica nazionali, con una dotazione di 150 mln; il fondo per l’ammodernamento delle dotazioni strumentali e delle attrezzature anche di protezione personale in uso alle forze di polizia e al Corpo dei vigili del fuoco, con una dotazione di 50 mln; fondo per interventi straordinari per la difesa e la sicurezza nazionale in relazione alla minaccia terroristica, con una dotazione di 245 mln. Ulteriori 10 mln sono autorizzati per il rinnovo e l’adeguamento della dotazione dei giubbotti antiproiettile della Polizia di Stato. Viene anticipato al primo marzo 2016 il termine a partire dal quale possono essere effettuate le assunzioni straordinarie nella polizia di Stato, nell’arma dei carabinieri e nel corpo della guardia di finanza. Vengono stanziati 500 milioni, per il programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie.

GIOCHI

Aumento del preu sulle awp sale del 2,5%, che arriva al 17,5%; mentre ‎il payout passa dal 74% al 70%. La pubblicità potrà essere ‎trasmessa dalle 22.00 alle 7.00 sia in tv e radio.

IMPRESE

Si prevedono risorse aggiuntive, pari a 50 mln, per il piano straordinario per la promozione del made in Italy e si individuano risorse pari a 10 milioni di euro per il triennio 2016-2018, per garantire l’accesso al credito, per le aziende oggetto di misure patrimoniali nell’ambito di procedimenti penali o di prevenzione. È stato introdotto un Fondo per il credito alle aziende vittime di mancati pagamenti, con una dotazione di 10 mln, destinato in particolare alle piccole e medie imprese in crisi a causa del mancato pagamento da parte di altre aziende debitrici. Quanto a specifici settori di intervento, si autorizza la spesa di 19 mln per il sostegno al settore aereospaziale e per la realizzazione di un piano nazionale per lo sviluppo dell’ industria nazionale nel settore dei piccoli satelliti ad alta tecnologia.