Le opposizioni: «Maroni si deve dimettere»

L’arresto del vicepresidente della Regione avviene nel giorno in cui la Lombardia organizza la “Giornata della Trasparenza”, con un forum e l’apertura al pubblico di Palazzo Pirelli, con lo scopo di «presentare un approccio alla Pubblica amministrazione, improntato ai principi di trasparenza, integrità e legalità».

Ed è proprio da qui che i rappresentanti delle opposizioni commentano il fatto e chiedono al presidente Maroni di farsi da parte. «Meglio di così la Lombardia non poteva festeggiare la giornata della trasparenza: il vicepresidente Mantovani è stato arrestato, Maroni andrà a processo e, al momento risulterebbe l’Assessore al bilancio Massimo Garavaglia, braccio destro del governatore – afferma il bergamasco Dario Violi capogruppo del M5S Lombardia -. Stiamo predisponendo una mozione di sfiducia nei confronti di Maroni che si deve dimettere immediatamente. Ci auguriamo che il Consiglio regionale faccia un atto di orgoglio e che converga sulla nostra richiesta». «L’arresto di oggi è la prova provata – aggiunge – che tante denunce che abbiamo sollevato negli ultimi anni sono fondate e che Maroni non è mai stato in grado di allontanare le lobby di affaristi e corruttori dalla cassaforte dei lombardi. È necessario tornare al voto subito e Maroni e i suoi assessori devono tornarsene a casa a cercarsi un lavoro per la prima volta nella loro vita».

«Non possiamo non notare che oggi abbiamo un presidente che a breve dovrà presentarsi davanti ai giudici e un vicepresidente agli arresti» rileva il capogruppo del Pd al Pirellone Enrico Brambilla. «La Giornata della Trasparenza non si può risolvere in un incontro formale ma bisogna aprire una riflessione su cosa sta accadendo nella maggioranza e se si può andare avanti». Oggi, spiega il capogruppo Pd, «non c’è Consiglio ma è opportuna una tempestiva conferenza dei presidenti dei gruppi e una discussione in aula martedì prossimo. Sono due passaggi necessari».




Corruzione e turbativa d’asta, arrestato il vicepresidente della Regione Mantovani

mario mantovani 2Arrestato questa mattina il vice presidente della Regione Lombardia ed ex assessore regionale alla Sanità Mario Mantovani, il suo collaboratore (e dipendente del Pirellone) Giacomo Di Capua, oltre a un ingegnere del provveditorato alle opere pubbliche per la Lombardia e la Liguria, Angelo Bianchi. Le accuse per i tre sono: abuso di ufficio, turbativa d’asta, corruzione e concussione per appalti nella sanità in Lombardia.

L’inchiesta, denominata “operazione entourage”, è stata coordinata dal Pm Polizzi e conta altri 9 indagati, fra cui l’assessore regionale al Bilancio, Massimo Garavaglia, braccio destro del governatore Roberto Maroni. L’arresto di Mantovani è stato eseguito stamane all’alba ad Arconate, in provincia di Milano, dove il politico risiede.




Aeroporti, Marchi (Save) all’attacco: “L’iniziativa Sacbo a rischio d’infrazione”

E’ Enrico Marchi, presidente di Save che controlla il 40% del Catullo, a intervenire sul ricorso al Tar di Sacbo di Orio al Serio contro l’affidamento da parte dell’Enac dello scalo di Brescia alla Catullo: “L’azione di Bergamo – afferma Marchi – è stata del tutto inappropriata e può creare problemi non solo a Venezia ma al governo italiano e all’Italia, che rischia una procedura d’infrazione”. “Mi auguro che i bergamaschi prendano coscienza della realtà e alla fine recedano da questa azione del tutto incomprensibile – aggiunge Marchi – perché poi, alla fine, se viene tolta la concessione alla Catullo questa viene messa in gara e vincono Francoforte o Parigi. Si tratta di fare gli interessi nazionali e cercare di tenere in Italia le nostre realtà infrastrutturali”.




Federconsumatori: “Occhio alla Brebemi se andate a Linate”

BrebemiLa Federconsumatori di Bergamo segnala che da alcuni mesi sull’autostrada A4, direzione Milano con provenienza Bergamo in prossimità di Agrate, e successiva uscita sulla tangenziale Est, sono presenti dei cartelli indicatori per Linate. Nessuna indicazione – sostiene Federconsumatori – avverte che deviando nella direzione indicata si confluisce direttamente sul percorso della Brebemi. A prescindere dalla considerazione sull’utilità di tale percorso alternativo per raggiungere l’aeroporto di Linate una cosa è certa: la sorpresa di quando si arriva al casello d’uscita.

Mentre il pedaggio da Bergamo all’uscita Est della A4 costa 3.70 euro, uscire a Liscate per Linate, dopo essersi trovati a propria insaputa sulla Brebemi e avere allungato il percorso di alcuni chilometri, costa 5.60 euro. Più del 50% di maggiorazione, sottolinea Federconsumatori. In ogni rapporto commerciale, tra chi offre un servizio e chi lo riceve, la qualità dell’offerta deve potere essere valutata in base a informazioni chiare. Soltanto così il cittadino/consumatore può decidere coscientemente quale scelta fare. “Non crediamo sia quello descritto il modo migliore per fare aumentare i clienti della nuova autostrada – commenta federconsumatori -: sicuramente non è la maniera più corretta e trasparente da usare”.




Altri immigrati in arrivo, la Prefettura cerca strutture per l’accoglienza

immigratiContinua l’afflusso di stranieri in Italia e resta, di conseguenza, la necessità di trovare «nuove strutture che possano consentire una efficace risposta operativa agli ulteriori e prevedibili arrivi». Così scrive la Prefettura di Bergamo comunicando, in linea con le direttive impartite dal Ministero dell’Interno-Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione, «di aver pubblicato un ulteriore avviso esplorativo, teso all’acquisizione delle manifestazioni di interesse a partecipare ad una procedura negoziata ex art. 27 del D.Lgs. n. 163/2006 ss.mm.ii.. Ciò al fine di assicurare continuità alle suddette misure di accoglienza, nel rispetto dei principi di economicità, efficacia, imparzialità, parità di trattamento, trasparenza e proporzionalità di cui al suddetto d. lgs. 163 del 2006».

L’avviso pubblico è disponibile sul sito della Prefettura (www.prefettura.it/bergamo).

Il numero di posti offerti potrà essere tra 4 e 100 per singola struttura e dovranno essere garantiti tutti i servizi previsti nell’avviso (ad esempio servizi di gestione amministrativa, per l’integrazione, etc.).

La durata prevista dell’affidamento è per il periodo dal 1° novembre al 31 dicembre 2015.

Per partecipare all’indagine esplorativa, i soggetti interessati dovranno far pervenire l’istanza, entro e non oltre le ore 10 del 12 ottobre 2015 (all’indirizzo: Prefettura di Bergamo – Ufficio Protocollo – Via T. Tasso, 8 – 24121 Bergamo ovvero a mezzo pec all’indirizzo protocollo.prefbg@pec.interno.it).




La lettera / Parcheggi per disabili, terra di nessuno anche al supermercato

parcheggio_disabiliQuasi quasi mi converto alla spesa on line; è comoda, scongiura le code alla cassa e soprattutto mi evita di constatare che i parcheggi destinati ai disabili sono regolarmente occupati da veicoli sprovvisti dell’apposito contrassegno. Sarà che ho un senso della giustizia molto rigoroso e che non tollero nella maniera più assoluta i soprusi, ma proprio non riesco a sopportare quegli individui che, per mancanza di sensibilità o mero menefreghismo, occupano uno spazio destinato a qualcuno che invece ne avrebbe davvero bisogno.

La dice lunga un episodio al quale ho assistito mio malgrado la settimana scorsa in un supermercato della città: una giovane donna con evidenti problemi di deambulazione, trovando occupato il posto auto riservato ai disabili, è stata costretta a parcheggiare lontano dall’entrata che ha poi raggiunto con fatica, aiutata dalle stampelle; una volta arrivata nei pressi dell’auto “abusiva”, incrociando il suo proprietario che tornava tranquillo dalla spesa, l’ha fermato e gli ha fatto presente il disagio che aveva dovuto sopportare a causa della sua maleducazione. A dispetto di quello che mi sarei aspettato, nel giro di pochi secondi è nata una discussione dai toni accesi dove l’automobilista in torto, invece di fare “mea culpa” e chiedere scusa, ha intimato alla donna di farsi gli affari propri e di non rompere le scatole. Morale: il senso del rispetto e dell’educazione civica è sempre più leso e calpestato e una prassi sbagliata è diventata nell’indifferenza generale, una prassi consolidata. Così anche nella borghese e rispettosa Bergamo va in scena ogni giorno la caccia al parcheggio ad ogni costo e non importa se per farlo, si penalizzano le categorie più bisognose di tutela. Così i parcheggi di supermercati, cinema o centri commerciali sono diventati terra di nessuno, in balia della coscienza o dell’in-coscienza degli individui, ma considerato che i controlli sulla questione sono quasi nulli, i menefreghisti e gli incivili continuano e continueranno a farla da padrone; l’unica soluzione rimane quella di intensificare il servizio di rimozione, perché, almeno per adesso, considero difficile che l’atteggiamento di certe persone possa cambiare in poco tempo. Io alla fine con la signora del supermercato ci ho fatto due chiacchiere, anche solo per sincerarmi che stesse bene dopo aver ricevuto una serie di insulti gratuiti e la sua amara considerazione certo non fa onore alla nostra città: “Penso che se io parcheggiassi l’automobile su uno dei posti riservati alla polizia municipale, verrei subito notata. Perché la stessa cosa non succede quando una vettura senza contrassegno occupa un posto destinato a qualcun altro? Io non so se la maggior parte della gente fa finta di non vedere, di sicuro è un atteggiamento che ha trasformato le persone diversamente abili in persone diversamente considerate”. Non ho saputo rispondere quasi, l’ho salutata e sono tornato a casa con una certezza: il rispetto, quello vero, è l’apprezzamento della diversità dell’altra persona e quindi della sua unicità. Tutto il resto sono solo parole.




La denuncia / Il postino suona sempre due volte. A casa mia mai

Egregio Direttore,

le scrivo per denunciare un disservizio che da qualche tempo subisco da Poste Italiane. Sono un imprenditore e, per esigenze di lavoro, spesso ricevo gli originali cartacei dei miei contratti attraverso lettera raccomandata. Tutto nella norma. Peccato però che il postino anziché suonare il campanello ritenga più veloce e snello lasciarmi l’avviso di ritiro presso l’ufficio postale di Pedrengo. Non si degno neanche di suonare, dal momento che all’orario indicato nell’ultimo avviso eravamo tutti in casa e non abbiamo sentito nulla. L’avviso indicava che era possibile ritirare la busta dalle 11,30 del giorno successivo, sabato 19 settembre, etc etc. Ebbene, il lunedì successivo mi sono presentato all’ufficio postale per il ritiro della RR e dopo ben 45 minuti di paziente fila, alle 10, mi sono sentito dire che il sistema di stampa in dotazione ai portalettere “per l’avviso di mancato recapito” non riconosce le date dei giorni festivi e il postino avrebbe dovuto correggere a mano la prima data utile per il ritiro che non era quella stampata del 19 settembre. Il resto è commedia all’Italiana. Ho fatto reclamo diretto con la direttrice dell’ufficio postale di Pedrengo, la quale ha scaricato le colpe sull’ufficio di Seriate. Pertanto la stessa mattina mi sono presento all’ufficio di Seriate e l’addetto – un po’ indisponente, a dire il vero – mi ha ripetuto che il difetto è della macchinetta in dotazione e che se proprio devo reclamare lo devo fare attraverso un modulo precompilato, indicando con le crocette il disservizio. Il collega del mio interlocutore, che era seduto e che si stava mangiando un frutto, ridendo e con ironia mi dice che tanto non serve a nulla reclamare, il potere è in mano al postino. Che dire, siamo ostaggi di un sistema grottesco, in mano a gente che del prossimo se ne frega, che fa perdere tempo a chi lo stipendio se lo deve guadagnare tutto, minuto dopo minuto, tassa dopo tassa! Ma la rabbia più grande è constatare che non cambierà nulla, perchè le Poste sono un muro di gomma. Tutto rimbalza.

Un imprenditore arrabbiato




Cacciava illegalmente cinghiali e uccelli, pizzicato dalla polizia

Polizia provincialeNuova operazione a tutela della fauna selvatica del Nucleo ittico venatorio della Polizia provinciale di Bergamo, coadiuvata dalla vigilanza volontaria venatoria, che ha individuato nella località Prati / zona industriale di Villongo un autore di atti di bracconaggio. All’interno di un bosco, seminascosta tra la vegetazione, gli agenti hanno trovato una gabbia-trappola in ferro, di grandi dimensioni, attivata per la cattura di cinghiali. A circa 150 metri di distanza, in una radura ricavata all’interno della vegetazione arborea, era attivato un grosso impianto di cattura per avifauna costituito da una rete del tipo a tramaglio lunga 35 metri, disposta in forma circolare. A supporto dell’attività, a fini di richiamo, erano posizionati una voliera e una serie di gabbie contenenti uccelli da richiamo di specie protetta.

Il responsabile, un sessantenne di Villongo, ha tentato la fuga ma è stato immediatamente fermato dagli agenti appostati sul luogo. Gli sono stati contestati l’esercizio di caccia in periodo di divieto generale, l’uccellagione, la detenzione e cattura di avifauna di specie protetta, la caccia con mezzi vietati. Si tratta di violazioni tutte sanzionate penalmente dall’art. 30 lett. A-E-H della legge 157/92. Gli ulteriori controlli hanno permesso di recuperare, all’interno del frigorifero, altri uccelli di specie protetta frutto dell’attività di uccellagione. I mezzi vietati e l’avifauna – esemplari appartenenti alle specie pettirosso, balia nera, passera scopaiola, tordo bottaccio, merlo, fringuello, verdone, lucherino e cinciallegra – sono stati sequestrati; parte di questa era in condizioni di essere liberata sul posto, la restante consegnata al Centro Recupero Animali Selvatici di Valpredina di Cenate Sopra per il recupero e la successiva liberazione in natura. La rete è stata consegnata presso la Procura della Repubblica di Bergamo, la gabbia in ferro distrutta e smaltita. La violazione alla norma nazionale sulla tutela della fauna selvatica come la cattura (uccellagione) e la detenzione di specie protette, nonché l’uso di mezzi di caccia vietati, aggravata dal periodo vietato, comporta a carico dei trasgressori sanzioni penali con la sospensione e la revoca della licenza di caccia oltre al pagamento di sanzioni pecuniarie. “La fauna selvatica – dichiara il consigliere alla Polizia provinciale Mauro Bonomelli – è patrimonio della collettività, un bene comune da proteggere e di cui fruire nel rispetto delle regole a beneficio della natura, del territorio e per le generazioni future. Il Nucleo ittico-venatorio della Polizia provinciale di Bergamo prosegue l’attività di prevenzione e repressione dei reati di bracconaggio a beneficio del territorio orobico; per eventuali segnalazioni di attività illecite è sempre attivo il Numero Verde 800.35.00.35 della Sala Operativa della Polizia provinciale”.

 




Anche Milano finalmente si ricorda di Luigi Veronelli

Luigi Veronelli
Luigi Veronelli

Bergamo, due anni fa, gli ha dedicato una piazzetta a poca distanza dalla stazione, ma anche altri comuni, non solo lombardi, gli hanno intitolato una via. Buon ultimo, anche il Comune di Milano s’è finalmente ricordato di Luigi Veronelli. A 11 anni dalla sua morte, l’amministrazione guidata da Pisapia ha infatti deciso di intitolare una via all’indimenticato giornalista, scrittore e promotore della cultura gastronomica che a Milano ha avuto i natali nel 1926, nel quartiere Isola. A portare il nome Veronelli sarà la passeggiata tra piazza Gae Aulenti e via Gaetano de Castillia, nella Zona 9, dove il maestro ha trascorso parte della sua vita, prima di trasferirsi a Bergamo dove ha vissuto per 34 anni. «Veronelli ha dedicato la sua carriera lavorativa alla diffusione della conoscenza del patrimonio enogastronomico italiano e alla difesa dei piccoli produttori e della qualità. Ha portato nelle case di tutti noi – dichiara il sindaco Giuliano Pisapia – con parole semplici e inchieste suggestive, due delle ricchezze del nostro Paese, quelle che tutti nel mondo ci riconoscono e che portano centinaia di migliaia di persone ogni anno in Italia: il cibo e il vino di qualità». «Le sue grandi collaborazioni con le maggiori testate nazionali e le sue produzioni come editore hanno lasciato il segno, così come le diverse trasmissioni televisive che l’hanno visto protagonista o ospite. Le sue inchieste, le interviste, l’attività di ricerca e di approfondimento – prosegue Pisapia – hanno contribuito alla valorizzazione dei prodotti della nostra terra». «Dedicargli una strada di Milano, nel quartiere in cui lui ha vissuto e che negli ultimi anni si è trasformato in un nuovo e suggestivo centro della città, ci è sembrato un doveroso riconoscimento. Farlo nell’anno di Expo 2015 – conclude il Sindaco Pisapia – è anche un segnale forte dell’attenzione che la nostra città dimostra sul tema dell’alimentazione».




Incontro sulla figura di Oscar A. Romero

Monsignor Jesús Delgado, sacerdote salvadoregno, già segretario personale del beato Óscar A. Romero, l’arcivescovo martire del Salvador beatificato per decisione di papa Francesco lo scorso maggio, sarà nei prossimi giorni a Bergamo per una testimonianza sulla santità di Romero, il suo impegno per i poveri, il dono del suo martirio. L’evento si terrà giovedì 10 settembre alle 21 al Centro Congressi Giovanni XXIII. Ad organizzarlo è l’Editrice Missionaria Italiana nell’ambito di Bergamo Festival – Fare la Pace, in collaborazione con il Centro Congressi Giovanni XXIII e il Patronato S. Vincenzo. Modera l’incontro don Davide Rota, Superiore del Patronato San Vincenzo. Nel suo incontro a Bergamo, mons. Delgado racconterà Romero da testimone diretto del suo impegno come pastore in mezzo al popolo, in particolare i più poveri e disprezzati. Attraverso le parole di Delgado sarà possibile entrare nell’intimo della grande figura di Romero come uomo e credente, un vescovo consapevole che il suo impegno per la verità gli sarebbe potuto costare la vita: «La Chiesa è più grande e più santa quando è perseguitata» scrisse in una delle lettere pubblicate da Delgado. La partecipazione all’incontro è libera.