Va a caccia di caprioli, scoperto dalla polizia provinciale

Gli agenti del Nucleo Ittico Venatorio del Corpo di Polizia provinciale di Bergamo, in collaborazione con la vigilanza venatoria volontaria, hanno scoperto e sventato un tentativo di bracconaggio nei confronti di ungulati. L’episodio è avvenuto nei giorni scorsi in Val Cavallina, nel comune di Endine Gaiano; verso le 23 la pattuglia del Nucleo Ittico Venatorio, in servizio per la prevenzione di atti di bracconaggio, ha visto arrivare un’autovettura fuoristrada che si è fermata a bordo di un prato e, successivamente, la luce di una torcia che illuminava il prato, individuando un esemplare di capriolo intento a nutrirsi. Il bracconiere munito di arma da fuoco a questo punto si è diretto cautamente verso l’ungulato incamminandosi verso il bosco, illuminando ogni zona utile per la ricerca del capriolo; fermato dagli agenti della Polizia Provinciale l’uomo ha tentato una breve fuga ma si è fermato dopo che gli agenti, che lo hanno riconosciuto nell’identità, lo hanno chiamato per nome.

Una volta raggiunto l’uomo gli agenti hanno chiesto la consegna dell’arma, che risultava carica, e della torcia, contestando la violazione della legge 157/92 art.18 comma 2 per esercizio della caccia in periodo di divieto generale e dell’articolo 13 comma 5 uso di mezzi vietati. Il soggetto – un cinquantenne residente in Valcavallina – ha ammesso la responsabilità di quanto accertato negando però il suo interesse ad abbattere il capriolo, affermando di essere in cerca di una volpe in quanto specie ritenuta causa di danni – ma anch’essa, in questo periodo, specie protetta. Nello zaino rinvenuto all’interno dell’auto erano presenti attrezzature tipiche per caccia agli ungulati: un coltello per scuoiare e due corde di cui una fornita di carrucola, infine in una custodia era detenuto un visore notturno del tipo applicabile alla carabina. Si è proceduto pertanto al sequestro dell’arma, una carabina munita di ottica di precisione e di tutto quanto rinvenuto. Come noto la caccia agli ungulati si basa su regole precise tra cui l’assegnazione del capo al cacciatore e, ovviamente, non può essere esercitata nelle ore serali e notturne.




Bergamo, i sindacati di polizia: “Vanno rafforzati uomini e mezzi”

polizia-macchineNei giorni scorsi i commissari provinciali di Forza Italia, l’onorevole Gregorio Fontana e il senatore Enrico Piccinelli, e il consigliere comunale di Forza Italia Stefano Benigni, hanno incontrato i rappresentanti sindacali di Polizia della provincia di Bergamo (Siulp, Sap, Ugl, Uil-Anip Italia Sicura, Silp-Cgil, Siap). Un momento di ascolto e confronto, al quale era presente anche l’incaricato alla sicurezza del coordinamento provinciale di Forza Italia Paolo Parise: “Abbiamo voluto fare questo incontro, prima di tutto, per avere un confronto con gli operatori del settore poiché come parlamentari ci troviamo ad affrontare provvedimenti legislativi che riguardano le forze di polizia. Inoltre è stato molto utile per avere puntuali indicazioni sulle esigenze e problemi della sicurezza specifici della provincia di Bergamo – sottolineano gli esponenti orobici di Forza Italia. Diversi i temi affrontati e le preoccupazioni espresse dai rappresentanti sindacali. Prima fra tutte l’annoso problema della carenza d’organico che in Questura è fermo dal 1989 e fa sì che in Bergamasca ci sia solo un poliziotto ogni 20 mila abitanti. Questo deficit di personale rappresenta un rischio permanente per la possibilità di esistere del Commissariato di Treviglio, che deve al più presto essere rinforzato poiché la carenza di personale mette a dura prova la capacità operativa del presidio sul territorio. L’emergenza migranti è un’altra seria problematica emersa, dato che sta gravando la Questura di un lavoro straordinario legato alla necessità d’identificazione e foto segnalazione dei migranti destinati alla nostra provincia. Tutto questo si somma e distoglie risorse e attenzione alle consuete e quotidiane emergenze legate al contrasto della criminalità organizzata, alla gestione dell’ordine pubblico durante gli eventi sportivi e in generale al presidio del territorio. “I problemi che i rappresentanti dei sindacati di Polizia ci hanno esposto meritano attenzione da parti di tutti – concludono Fontana e Piccinelli – per questo chiederemo un impegno reale a tutte le forze politiche per mettere in campo iniziative certe che possano mettere in condizione le forze dell’ordine della nostra provincia di svolgere il loro lavoro con più serenità, risorse umane e mezzi adeguati”.




Wish Days sull’indagine condotta dall’Antitrust

A proposito dell’indagine svolta dall’AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) che ha coinvolto i tre big players del mercato delle giftbox, Wish Days interviene per precisare le notizie che la riguardano, confutando in particolare alcune informazioni impropriamente riportate da alcuni media.

“Tengo a precisare” – dichiara Andrea Dusi, AD Wish Days – “che le verifiche effettuate dall’AGCM hanno confermato l’impegno e la correttezza di Wish Days nei confronti della propria clientela. Le ipotesi di pratiche commerciali scorrette inizialmente ipotizzate non hanno trovato conferma alcuna e non sono state accertate dall’AGCM per quel che riguarda Wish Days. Inoltre, alcuni dei comportamenti scorretti citati in articoli pubblicati nelle ultime ventiquattr’ore non sono imputabili a Wish Days. In particolare, le modifiche alle condizioni di vendita (con riferimento al diritto di recesso spettante ai consumatori) e gli interventi, in termini di comunicazione e corretta informazione, connessi alla durata di validità illimitata dei cofanetti riguardano esclusivamente altri operatori del settore. Abbiamo comunque tempestivamente accolto e recepito i suggerimenti dell’Autorità, formulando alcuni “impegni” che ancor più ci consentiranno di soddisfare al meglio le esigenze dei nostri clienti, garantendo sempre ai consumatori un corretto esercizio dei loro diritti. Anche per questo manifestiamo il massimo apprezzamento nei confronti dell’attività svolta dall’Autorità nell’ambito di un procedimento che, grazie, come detto, anche allo spirito di collaborazione e alla trasparenza dimostrati, si è concluso senza l’applicazione di sanzioni dandoci modo di far apprezzare all’Autorità medesima l’impegno da sempre profuso per la soddisfazione piena della nostra clientela.”

“La trasparenza nei confronti dei consumatori e l’approccio proattivo verso il cliente, la risoluzione dei problemi occorsi e le relazioni con i fornitori” – prosegue Dusi – “ci sono sempre stati riconosciuti come plus e lo dimostrano anche i giudizi estremamente positivi pubblicati dai nostri clienti sia su siti di recensione indipendenti, che su una piattaforma dedicata ai nostri cofanetti e ai nostri fornitori. Il monitoraggio della soddisfazione del cliente è costante, così da poter individuare possibili problematiche sul nascere e correggere eventuali inefficienze del sistema di utilizzo dei nostri cofanetti”. “Vorrei inoltre specificare” – continua Dusi – “che per quanto riguarda la nostra azienda non esistono meccanismi di proroga di cofanetti in scadenza il 31 marzo 2016, né è stato necessario, come accennato, adeguare le nostre condizioni contrattuali di vendita al fine di consentire all’utente di recedere nei termini di legge: tale adeguamento era già stato apportato immediatamente dopo l’introduzione della nuova normativa. piuttosto ci si può riferire ad una proroga in passato intervenuta con riguardo ad alcuni nostri cofanetti delle precedenti edizioni e che erano in scadenza al 31 marzo 2013: anche su questo tema abbiamo dimostrato la nostra assoluta trasparenza e correttezza”.




Piazzetta Bergamo, arrestati due ladri di biciclette

Furto bicicletta-3Nel pomeriggio di ieri, intorno alle ore 17.15, alcuni passanti hanno notato due persone in piazzetta Bergamo. Fin qui nulla di strano, se non che le due persone erano impegnate ad osservare in modo un po’ troppo insistente le biciclette legate alla rastrelliera della piazzetta. Ne hanno parlato con due agenti del corpo di Polizia Locale del Comune di Bergamo che erano in servizio di pattugliamento a piedi in via XX settembre: gli agenti hanno quindi deciso di controllare immediatamente. Quando sono arrivati nella piazzetta, hanno immediatamente riconosciuto S.D., trentaquattrenne residente a Bergamo noto e già denunciato per il tentato furto di un velocipede in città: l’uomo, tra l’altro, stava armeggiando sulla ruota anteriore di una bicicletta parcheggiata. L’altro individuo, identificato poi come S.S., 28enne residente anch’egli in città, al momento dell’intervento teneva ancora in mano il telaio di un’altra bicicletta ancora agganciata con il lucchetto alla rastrelliera. Grazie all’aiuto di due altri agenti chiamati sul posto, i due venivano immediatamente fermati per tentato furto. Nello zaino di S.D. è stata anche rinvenuta una pinza, posta immediatamente sotto sequestro. Sentito il Pubblico Ministero di turno, i due venivano quindi immediatamente arrestati e rinviati a giudizio per direttissima. Con questo intervento, salgono così a quattro i soggetti fermati e denunciati dalla Polizia Locale del Comune di Bergamo dal mese di agosto ad oggi per tentato furto di velocipede nel centro città.




Trenord, i viaggi diventano più sicuri

Trenord_Campagna_OcchioalBiglietto2[4]Più sicurezza e lotta all’evasione del biglietto a bordo treno e in stazione: da domani, 1° settembre, le azioni di protezione di clienti e personale Trenord saranno intensificate con la progressiva entrata in servizio di 150 operatori di security, che si aggiungeranno ai 63 agenti privati già in azione e al «Security Team» di Trenord, per tutelare la tranquillità del viaggio di clienti e personale, in un progetto sostenuto e condiviso da regione Lombardia. Gli oltre 200 agenti privati (solo l’anno scorso erano poche decine), che costituiranno il «Security Team» di Trenord, assicureranno una scorta straordinaria sui treni e nelle stazioni. Linee ferroviarie, luoghi e orari di maggiore necessità sono definiti e costantemente aggiornati da Trenord grazie a un monitoraggio quotidiano effettuato con la partecipazione attiva del personale di bordo e in stretta collaborazione con gli organi istit uzionali e di polizia ferroviaria. Tale operazione rientra nell’ambito di un più ampio e articolato «Progetto Security» avviato da Trenord a gennaio di quest’anno, in occasione del lancio del «Progetto Puntualità», e potenziato in seguito ai gravi episodi di aggressioni registrati negli ultimi mesi. Il «Security Team» di Trenord avrà una funzione deterrente verso comportamenti che, prevalentemente in occasione del controllo dei biglietti, degenerano in reazioni aggressive o in atti vandalici. “Si tratta di un intervento massiccio – detto l’assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità, Alessandro Sorte – diventato necessario dopo le ripetute aggressioni al personale e ai passeggeri del servizio ferroviario regionale. Decine le aggressioni, centinaia gli episodi di vandalismo a Milano, Bergamo, Brescia e in numerosi centri della regione”. Il più grave a Milano, alla stazione di Villapizzone, dove una banda di immigrati ha ferito molto gravemente un capotreno. Una necessità intervenire, dunque, “determinata dalla totale latitanza del governo sul tema sicurezza. Infatti, già all’inizio dell’estate, quando si sono verificati gli episodi più cruenti, avevamo chiesto all’esecutivo di poter impiegare il personale – militari e agenti – presenti in Lombardia per Expo. Richiesta divenuta improvvisamente d’attualità anche per l’amministrazione comunale di Milano. Ma ad oggi, dal Governo, nessuna risposta. Ora, finalmente, le ferrovie lombarde potranno giovarsi di una significativa forza di dissuasione e prevenzione formata da oltre 200 uomini, 63 dei quali già presenti sul territorio”. Team’ – ha concluso Sorte – sara’ distribuito sulle linee e nelle stazioni piu’ a rischio e naturalmente collaborera’ con la Polizia ferroviaria e in generale con le Forze dell’ordine. Tra gli obiettivi, anche il contrasto e la prevenzione degli atti vandalici e un’azione anti evasione”. Il costo dell’operazione, a carico di Trenord e Regione è di 7 milioni circa.




I furbetti dell’autostrada, sempre più stranieri non pagano il pedaggio

telepass-smallFurbetti e disonesti non sono solo gli italiani. Sempre di più anche gli stranieri non perdono l’occasione per dimostrarsi poco ligi alle regole. Infatti quelli che non pagano il pedaggio autostradale in Italia sono in aumento. Lo denuncia “‘Quattroruote” nel numero di settembre: dal 2010 al 2014 i passaggi gratis sono aumentati del 28,2%, passando da 418 mila a 536 mila. In testa ci sono i tedeschi (21,9%), poi svizzeri (14,1%) e francesi (10,1%). “C’è chi si accoda ai veicoli su pista Telepass, approfittando della sbarra alzata e chi, al momento di pagare, adduce le più svariate motivazioni per non farlo, ricevendo il ticket tramite cui pagare in un secondo momento con internet o al Punto Blu. Tre su quattro, a quel punto, non lo fanno”. I furbetti vengono però rintracciati attraverso la targa e i dati passati a una società specializzata nel recupero crediti. Alcuni Paesi, però, hanno leggi restrittive che tutelano la privacy (vedi Francia) e quindi risulta difficile far saldare il debito.




Cifre folli / In dieci anni, spesi in Lombardia 173 milioni per la polizia negli stadi

Una spesa di 173 milioni di euro, un milione e 272 mila operatori di polizia impiegati, 29.236 incontri di calcio monitorati, 1.549 agenti e 1.443 civili feriti. E’ il bilancio di dieci anni di pallone in Lombardia ed è stato presentato a Expo, in occasione del convegno “La polizia di Stato per lo sport: sicurezza e sostenibilità”. L’unco dato positivo, tra queste cifre folli, è la diminuzione dei civili feriti: nel 2005 erano 261, lo scorso campionato 87 (-66,6%). Dopo quelle sindacali, le manifestazioni sportive sono state quelle che hanno richiesto più attenzione da parte delle forze dell’ordine. A seguire, gli eventi politici, le manifestazioni ambientaliste, studentesche, sull’immigrazione e di alta natura.

Il presidente dell’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive, Alberto Intini, ha parlato dei 22 milioni di tifosi che ci sono in Italia, ma con una percentuale di riempimento degli stadi di appena il 56 per cento. L’affluenza media è di 23 mila persone. Sul fronte dei provvedimenti presi dalla polizia, 768 tifosi sono stati denunciati (1.043 nel campionato 2013-2014), 99 sono state arrestate (105 nel 2013-2014).




“Io Viaggio”, Trenord lancia la tessera unica

TrenordTutte le tipologie di abbonamenti Trenord, compresi quelli integrati, finiscono su un’unica tessera: nasce infatti «Io Viaggio» di Trenord, che dà la possibilità di gestire in autonomia i titoli di viaggio, via web e App Trenord (iOS e Android), semplificando i servizi al cliente. Sulla nuova tessera elettronica di Trenord, che sostituirà progressivamente tutte le tipologie di tessere oggi in uso sulle linee ferroviarie lombarde, si potranno caricare gli abbonamenti Trenord settimanale, mensile e annuale; gli abbonamenti integrati IoViaggio TrenoMilano, TrenoCittà, IoViaggio Ovunque in Provincia, IoViaggio Ovunque in Lombardia e i settimanali integrati d’Area (Sitam).

La tessera unica andrà a sostituire le attuali Itinero, IoViaggio e la Carta Regionale dei Servizi Trasporto (CRS-T) – che potranno comunque essere usate fino alla naturale scadenza – è sarà acquistabile al prezzo di 10 euro. Si potrà utilizzare dal 1° settembre e si potrà richiedere nelle biglietterie Trenord, nei My Link Point (Milano Porta Garibaldi, Cadorna e Saronno) e, fino al 31 ottobre, sarà acquistabile on-line sull’e-Store Trenord al prezzo promozionale di 5 euro. Il primo abbonamento sulla nuova tessera «Io Viaggio» dovrà essere caricato in biglietteria, nelle rivendite autorizzate, nelle self-service (distributori automatici) o on-line. Per il rinnovo degli abbonamenti, oltre a questi canali, si aggiungono anche l’App Trenord e gli sportelli bancomat di Unicredit, UBI Banca, Banca Popolare di Milano e IntesaSanpaolo.




La testimonianza / Crescono i bivacchi di immigrati tra via Paglia e via Bonomelli. E ora temo di diventare razzista

La testimonianza di un cittadino residente in centro città raccolta da Marco Bergamaschi

immigratiburtinaHo capito una cosa: sto diventando razzista e io razzista non solo non lo sono mai stato, ma proprio non voglio diventarlo. Anzi sono convinto che vivere nel mondo di oggi ed essere contro l’uguaglianza per motivi di razza, colore o abitudini sia come vivere in Alaska ed essere contro la neve. Ma è anche vero che ultimamente non è sempre così semplice.

In questi giorni mi capita di passare nella zona compresa tra via Bonomelli, il primo tratto di via Paglia e via Paleocapa e non ho potuto non notare il nuovo trend di certi stranieri, che abitano la nostra città: sistemati davanti all’entrata del condominio di turno, trascorrono le ore a chiacchierare ad alta voce, a mangiare e a bere birra, incuranti che lì ci abiti qualcuno e che forse ci sono delle regole di educazione civica, che andrebbero osservate. Così, complice una mancanza di un monitoraggio massivo da parte di chi invece i controlli dovrebbe farli (anche solo per la sicurezza del cittadino), sono nati una sorta di piccoli bivacchi, che rendono difficoltoso il passaggio a chi si trova a camminare di lì e che soprattutto imbarazzano e fanno arrabbiare molto coloro che in quei condomini ci abitano. Di sicuro se oggi pomeriggio o questa sera mi siedo per terra in una qualunque zona della città come se fosse il mio salotto e comincio a bere birra, abbandonando le bottiglie vuote sul marciapiede, nel giro di 10 minuti arrivano le forze dell’ordine e mi invitano in maniera solerte ad andare via e se non li ascolto, ci pensano loro a farmelo capire. La stessa cosa accade se vado in una città dell’est o dell’Africa e occupo un pezzo di suolo pubblico insieme ad amici e parenti, senza troppi “scusi” e “per favore”, mi viene ricordato che sono un ospite e che se voglio rimanere in quel paese, devo imparare a conoscere e a seguire usi e costumi locali. Ma come è giusto che sia. Ecco, quello che mi fa arrabbiare e che davvero non capisco è il perché nella mia città ciò non avvenga e ognuno è libero di fare quello che vuole senza censura, senza limiti e soprattutto senza il timore di infrangere delle buone prassi. E come me, sono in tanti a non comprenderlo.

Tra l’altro il trend “bivacco” si è incentivato moltissimo con la nascita di certi distributori automatici di cibo e bevande che, sistemati come dei piccoli negozi aperti 24 ore, sono diventati la terra di individui senza un lavoro fisso: e così in quello in via Bonomelli impera e comanda il mondo dell’est e il chiosco in via Paleocapa è divenuto territorio personale di marocchini, magrebini e africani in generale. Inutile aggiungere che nessun bergamasco si azzarderebbe mai ad acquistare nulla lì, perché la percezione di non essere il benvenuto la si respira già a qualche metro di distanza. Ma questo è pura follia.

Un collega che in via Paleocapa ci abita, mi ha pure confidato di aver messo in vendita il suo appartamento, non certo per sopraggiunte necessità personali, ma perché ha il terrore sacrosanto che la zona continui a svalutarsi e che tra qualche anno, oltre ad avere la percezione di abitare in un mercato, la sua proprietà varrà poco o nulla. Peccato che la casa appartiene alla sua famiglia da più di 40 anni, che lì ci è nato, ha vissuto la sua giovinezza e che rappresenti una fucina di ricordi che non vorrebbe perdere.

Io lo so che il problema è a monte (come lo sanno tutti), che in Italia entra chiunque si presenta alla porta, che la classe politica non si adopera per fare ciò che dovrebbe fare pagata dai cittadini e che tutto viene spiegato con la filosofia dell’ “accoglienza” e del “volemose bene” , ma considerato che amo la mia città, non posso che guardare in faccia alla realtà ed affermare che Bergamo sta cambiando, sta peggiorando in balia di un’assenza di controlli e norme efficaci, che regolino e cautelino la vita comune dei suoi cittadini e che li aiutino a relazionarsi con chi è diverso da loro. E’ vero che ogni essere umano è unico e rispettarne la diversità equivale a difendere la propria e l’altrui libertà di pensiero e azione, ma bisogna sempre farlo con la saggezza e il rispetto; se mancano, ci sarà solo intolleranza, odio e tanta in-sofferenza.

 

 




Addio all’imprenditrice Rita Melocchi

Rita  Melocchi
Rita Melocchi

Si è spenta venerdì 7 agosto, all’età di 56 anni, Rita Melocchi, l’imprenditrice bergamasca alla guida della Minifaber di Seriate, azienda specializzata nella lavorazione a freddo delle lamiere e nella progettazione e costruzione di stampi.

Con il fratello Raffaello ha sviluppato l’attività industriale nel segno dell’innovazione, facendola crescere fino a farla diventare una realtà affermata leader di settore, con circa 150 dipendenti. Di pari passo ha portato avanti l’impegno in ambito associativo. È stata la prima donna presidente della Piccola Industria di Confindustria Bergamo e componente del Consiglio camerale.

Il suo percorso è stato suggellato nel maggio scorso con la Rosa Camuna, il premio assegnato dalla Regione a coloro che si distinguono nel contribuire allo sviluppo economico, sociale, culturale e sportivo della Lombardia e che sono riconosciuti per l’impegno, l’operosità, la creatività. Questa la motivazione: «Ha trasformato una piccola impresa artigianale in un’industria modello, dove tecnologia e innovazione si affiancano a una gestione fondata su forti principi etici. Negli anni si è sempre più interessata al miglioramento della condizione lavorativa delle donne e alla conciliazione dei tempi famiglia-lavoro».

Vinta da una malattia che non le ha lasciato scampo, lascia il marito Marcello Salvi e i figli Sebastiano e Maria Carolina. Numerose le testimonianze di cordoglio che il mondo imprenditoriale bergamasco ha voluto tributarle. I funerali sono in programma lunedì 10 agosto alle 15 partendo dalla chiesa di San Lorenzo per la parrocchiale di Villa di Serio.