Lockdown, il terziario perde 2,2 mld di euro. A rischio 49 mila posti di lavoro

La sospensione delle attività per il lockdown ha comportato la paralisi del tessuto produttivo della provincia di Bergamo. Si prevede il rischio di perdere almeno l’11% del valore aggiunto del terziario nel 2020  (pari a circa 20 miliardi di euro): rischiano di andare in fumo 2 miliardi e 200 milioni di euro. Allo stesso modo, gli effetti potrebbero essere devastanti anche sul fronte occupazionale: a Bergamo sono a rischio 49 mila posti di lavoro nel commercio, nel turismo e nei servizi (circa -27% rispetto al 2019). Nel primo trimestre 2020 si è assistito ad un deterioramento del tessuto imprenditoriale del terziario nella provincia di Bergamo, dovuto in prevalenza al calo delle imprese nuove iscritte. Nel 2020 rischiano di scomparire tra 8 mila e 15 mila imprese del terziario.

Sono queste alcune tra le principali evidenze sull’emergenza sanitaria e gli effetti del lockdown che emergono dalla ricerca Format Research- Ascom Confcommercio Bergamo (dati al 30 aprile 2020), presentata oggi, 26 maggio. L’osservatorio analizza l’impatto della crisi sulle principali determinanti dell’economia del territorio: dal livello dei ricavi delle imprese al fabbisogno finanziario delle stesse, passando per il rapporto con le banche. 

Un focus specifico è dedicato all’analisi degli effetti del lockdown, che ha costretto le imprese del terziario della provincia di Bergamo a sospendere tutte le attività. L’impatto è studiato in termini di effetti sul valore aggiunto del comparto, sui livelli occupazionali, sul tessuto imprenditoriale (elaborazioni Format Research su dati Istat e Infocamere Movimprese).

Nella nostra città, la più colpita dalla pandemia da Covid 19, il clima di fiducia è crollato e le imprese del terziario sono consapevoli delle enormi difficoltà che si troveranno ad affrontare. Il crollo, come del resto l’impatto dell’emergenza sanitaria, è molto più elevato rispetto al dato del terziario nazionale.

Per quanto riguarda i consumi, il mese di marzo ha messo in evidenza un calo pari al -31,7% rispetto al marzo del 2019. I consumi fuori casa hanno subito una contrazione pari a -69,5%. 

Le imprese di Bergamo hanno subito un vero e proprio tracollo dei ricavi.

L’indicatore ha subito una contrazione pari al -40,9, molto più elevata del dato nazionale. Basso anche l’outlook per il prossimo trimestre. 

La situazione appare drammatica dal punto di vista della disponibilità di liquidità da parte delle imprese. L’indicatore ha subito una contrazione pari al -39,3 e la situazione, già gravissima, è destinata a peggiorare nel prossimo trimestre.

La possibilità da parte delle imprese di ricorrere agli ammortizzatori sociali ha mitigato nei primi mesi dell’anno l’impatto dell’emergenza sul fronte occupazionale, ma la previsione per il prossimo trimestre tuttavia è estremamente negativa.

A Bergamo il 47% delle imprese del terziario sono state costrette alla chiusura e con esse oltre 65 mila lavoratori. Le difficoltà maggiormente incontrate dalle imprese a seguito dell’emergenza sanitaria sono state in prevalenza: il rispetto delle spese incomprimibili, gli oneri contributivi e la logistica.

La grave situazione determinatasi a seguito dello scoppio dell’emergenza sanitaria ha frenato la metà delle imprese di Bergamo che avevano in programma di investire nei prossimi due anni ma che saranno costrette a rinunciare. Gli effetti disastrosi della pandemia sono ancora più evidenti analizzando i provvedimenti che le imprese di Bergamo adotteranno: il 70% ridurrà o ha già ridotto il personale, il 63% ha già adottato o adotterà la Cig e altri ammortizzatori sociali. 

“Nella nostra provincia l’impatto è stato devastante sia sul fronte sanitario che economico – commenta il presidente Giovanni Zambonelli-. I dati sono nettamente superiori alla media nazionale.  Le ripercussioni sono enormi, con grande ricaduta non solo per la tenuta delle aziende ma anche sul fronte occupazionale, che non sono mai stati così in bilico. E il mese di maggio, con la progressiva riapertura, non è andato meglio”. Per il turismo le difficoltà, sottolinea, sono davvero enormi. “Mi auguro una buona stagione estiva nelle nostre località di villeggiatura. Ora però, noi abbiamo fatto la nostra parte, ci aspettiamo una risposta forte da parte dello stato”. 

La sintesi della ricerca

Campione e metodo indagine

La ricerca, chiusa a fine aprile (30 aprile), commissionata da Ascom Confcommercio Bergamo è condotta da Format Research, si basa su un campione rappresentativo di 711 interviste andate a buon fine.

Il sentiment delle imprese del terziario: tracollo della fiducia e delle aspettative 

Il clima di fiducia nell’economia italiana è crollato nei primi mesi a Bergamo: dal 42,2 del settembre 2019 al 6,7 di marzo 2020 (- 35,5%) con una previsione di recupero al 9,7% per giugno 2020.

Il clima è fortemente negativo soprattutto per le imprese micro (4,0%) e per le imprese del turismo (1,6%). Chi sta meno peggio sono le imprese sopra i 49 addetti e quelle dei servizi. 

Nelle imprese del terziario, che vengono da una dinamica non positiva del 2019, il crollo è del 17,5% che attesta l’indice al 10,0%, più alto di quello generale, ma con un calo previsto per il secondo trimestre al 7%.

La fiducia nell’andamento della propria impresa è calata in modo ancora più drammatico del -38,2%, passando dal 49,8 al 11,6. La previsione al trimestre successivo è di un recupero al 13,1% a giugno 2020. Anche in questo caso, è il turismo a pagare il prezzo più alto. Sono pochissime le imprese che non ravvisano alcun impatto della crisi sulla loro attività, pari all’1%. Il periodo più duro per le imprese è il trimestre attuale per il 31%, mentre sembra che quello di minor impatto sarà l’ultimo (18%). Ciò indica che le imprese avvertono il problema come contingente e riservano un po’ di ottimismo per i mesi a venire.

Crollo dei consumi e delle vendite. Crescono alimentari (+8,9%) e comunicazione (+6.5%)

A marzo 2020, in Italia, i consumi sono crollati in Italia del 31,7% con punte del 69,5 dei consumi fuori casa e del – 67,4%nel settore moda. A crescere sono i consumi alimentari, che segnano +8,9% e della comunicazione, + 6,5%. Non esiste ad oggi un dato dei consumi locali da confrontare ai ricavi delle imprese. Le imprese di Bergamo, a marzo, hanno subito un vero e proprio tracollo con un – 40,9% (nel dettaglio da quota 52,1%, all,11,2%) dell’indice dei ricavi (imprese che hanno visto aumentare o mantenere i ricavi dello scorso periodo). Le previsioni al secondo trimestre salgono al 13,1%. La situazione è fortemente negativa per tutti, dalle microaziende alle medie senza grandi differenze, con punte di difficoltà per le imprese del turismo, in particolare modo per quelle di ridotte dimensioni. Leggermente migliore è l’indice per le imprese di commercio, turismo e servizi, alle prese con un calo più contenuto – 25,9%, che riporta l’indice al 12,5 e un recupero atteso al 15 nel prossimo trimestre. Il terziario contiene infatti la performance buona dei negozi alimentari.

Aumento del fabbisogno finanziario. Emergenza liquidità e il quadro è destinato a peggiorare

L’indice del fabbisogno finanziario passa dal 59,1 al 19,8 con un calo del – 39,3% e qui le previsioni sono addirittura peggiori nel prossimo trimestre con un’ulteriore discesa al 6,7%, segnale che il problema andrà probabilmente acuendosi. Nei settori sono le imprese micro e quelle fino a 5 addetti a registrare le difficoltà e come sempre quelle del settore turismo, all’8,1. 

La situazione delle imprese del commercio, turismo e servizi è più pesante con un – 32,7 che porta l’indice al 17% sebbene le previsioni al secondo trimestre siano addirittura peggiorative con un 9,9 più alto dell’indice del totale le delle imprese. Se è certo il peggioramento per 9 imprese su 10 del quadro finanziario, si stima che 1 impresa su 3 a Bergamo possa presentare serie difficoltà nel fare fronte ai propri impegni.  Le imprese che non ravvisano alcun impatto della crisi sul fabbisogno finanziario sono solo il 2%. Di quelle che sono coinvolte dal problema, il 37% ritiene che questo sia il trimestre più toccato, mentre il 23% reputa che le più grandi ripercussioni si avranno nel III trimestre e solo il 14% nel IV. Esiste un gap tra il picco della crisi di produttività registrato nel primo trimestre e quello finanziario che invece viene registrato in questo e nel prossimo trimestre. Solo nell’ultimo trimestre dell’anno l’effetto finanziario tornerà, in base alle previsioni, a essere inferiore a quello produttivo.

Effetti sull’occupazione: 3 imprenditori su 4 prevedono di dover rinunciare a personale entro giugno

Il dato dell’occupazione registra un peggioramento dell’indice del -11,4 che passa dal 50,7 al 39,3. A giugno l’indice crollerà al 25%. L’impatto sull’occupazione sembrerebbe quindi meno grave rispetto a quello della liquidità. Ma ciò è imputabile al blocco dei licenziamenti stabiliti per Decreto. Saranno le piccole imprese fino a 5 addetti a registrare l’indice peggiore sul fronte lavoro, insieme alle medie imprese sopra i 49 addetti. E’ il turismo il settore che dovrà purtroppo affrontare la difficile scelta di tagli di personale. Nel settore del commercio, turismo e servizi, il dato del I trimestre è già di 3 punti inferiore alla media e si attesterà allo stesso indice generale del 25% a giugno. Quindi tre imprenditori su quattro prevedono un calo dei dipendenti entro giugno. Il III trimestre con il 30% delle imprese sarà il peggiore dal punto di vista occupazionale (il II con il 29% e l’ultimo con il 26% rivelano che il problema continuerà per l’intero anno). Anche in questo ambito solo l’1% delle imprese bergamasche non ravvisa alcun impatto della crisi sull’andamento dell’occupazione.

Effetti del lockdown a Bergamo

A Bergamo l’effetto lockdown ha sospeso il 69% delle imprese manifatturiere e delle costruzioni e il 47% di quelle del terziario. Sono state coinvolte circa 42 mila imprese, la metà circa di quelle attive. Per il solo settore del terziario, in Lombardia si sono fermate il 45% delle imprese e Bergamo è la terza per numero di imprese sospese dopo Brescia 48% e Mantova. Milano è la città dove le imprese si sono fermate meno, grazie all’impiego su larga scala dello smart working. Il lockdown ha fermato 175 mila lavoratori, il 66% del manifatturiero e il 37% del terziario (effetto generi di prima necessità). Nel terziario siamo sopra la media regionale del 35% dei sospesi, sebbene all’ottavo posto. Quanto all’impatto sulla catena del valore, le difficoltà maggiormente incontrate dagli imprenditori sono il rispetto dei pagamenti per il 62% delle imprese, il mantenimento delle scadenze 58%, la logistica con il 54%, l’approvvigionamenti merci con il 48%, l’erogazione del servizio o produzione con il 41% e la gestione di processi interni con il 32%.

Previsioni su valore aggiunto occupati e numero delle imprese 

Le previsioni per il 2020 prevedono un calo del valore aggiunto in Italia dell’8% pari a 120 miliardi di euro in meno, dei quali -11% per un valore di 42 miliardi dell’industria e – 7% con una perdita di 78 miliardi del terziario. A Bergamo la previsione è di perdere l’11% con tre punti sopra la media italiana e una perdita in valore assoluto di 2,2 miliardi di valore aggiunto da 19,6 a 17,4 miliardi. Sull’occupazione si prevedono 1,1 milioni di occupati a rischio dei quali ben 800.000 del terziario. E dei quali 210 mila del nord ovest. L’impatto sul sud e isole sarà tragico. A Bergamo la stima di minori occupati nel terziario è di 49 mila addetti, con una perdita del 27% dell’indice occupazione del 2019. In Italia nel 2020 rischiano di scomparire 430.000 imprese delle quali 300.000 del terziario. A Bergamo, confrontando il i dati dei I trimestre, le imprese cessate sono in linea a quelle degli anni precedenti mentre l’indice della natalità crolla vistosamente del 22%. La stima di Format Research prevede un calo dell’indice delle imprese di 29 punti: la previsione è di 8mila – 15 mila imprese che non ce la faranno (un dato drammatico, se si pensa che normalmente a interrompere la loro attività sono circa 1.000 imprese). 

Previsioni su investimenti e misure anticrisi

Prima della crisi e dell’emergenza sanitaria, le imprese bergamasche che avevano programmato investimenti nei prossimi due anni erano il 49%. Ora solo il 25% delle imprese si dichiarano disposte a fare investimenti, cioè una su quattro.




Dagli Enti Bilaterali 2 milioni di euro per sostegno al reddito e acquisto dpi

Due milioni di euro per sostegno al reddito dei lavoratori e per l’acquisto di  mascherine e altri dispositivi di protezione individuale a imprese del commercio e del turismo. Il progetto “Covid 19” degli Enti Bilaterali del Terziario e del Turismo, unitamente alle parti costituenti Ascom Confcommercio Bergamo e alle organizzazioni sindacali (Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs Uil),  mette a disposizione un fondo a favore dei lavoratori sospesi in Fondo d’integrazione salariale- Fis o Cassa integrazione guadagni in deroga- Cigd e nel rimborso dei dispositivi di protezione individuale per le imprese. L’accordo siglato con le parti sociali va in aiuto al tessuto sociale e imprenditoriale della  provincia più colpita in Italia dall’epidemia da coronavirus.  

Le risorse garantiscono 1 milione di euro per il commercio e altrettanti per il turismo. Il plafond è equamente e ulteriormente suddiviso tra lavoratori (500 mila euro per i dipendenti del commercio e 500 mila euro per quelli del turismo) e imprese (500 mila euro per commercio e altrettanti per il turismo). 

La misura interessa 6500 imprese (requisito è l’iscrizione agli Enti bilaterali) e 20 mila lavoratori. 

“Con questa iniziativa vogliamo dare un aiuto concreto alle nostre imprese e ai loro dipendenti, messe a dura prova, in un momento estremamente difficile- sottolinea Giovanni Zambonelli, presidente Ascom Confcommercio Bergamo-. E lo facciamo con un importo importante, riservandoci, fatta ovviamente salva la disponibilità economica, di rifinanziare la misura in caso di esaurimento fondi. In un momento in cui burocrazia e ritardi nei pagamenti pesano come non mai su imprenditori e lavoratori, abbiamo dato priorità a procedure snelle per garantire quelle risposte immediate che la situazione contingente richiede”.

Enrico Betti, presidente Enti Bilaterali del Terziario e del Turismo e responsabile politiche sociali e welfare Ascom Confcommercio Bergamo aggiunge: “Si tratta di una misura straordinaria a sostegno di un territorio estremamente provato dalla pandemia covid19 e che segue l’acquisto di quattro respiratori di ultima generazione (per un importo di 150 mila euro) nel periodo più critico della sanità bergamasca.  Lo stanziamento di due milioni di euro rappresenta un impegno economico importante per gli Enti che presiedo,  ma Ascom Confcommercio Bergamo e organizzazioni sindacali non hanno avuto dubbi che fosse il momento per intervenire e dare sostegno a lavoratori e imprese”.

Soddisfazione da parte delle parti sociali, a partire da Alberto Citerio, segretario generale Fisascat Cisl Bergamo, che dichiara: “Turismo e Commercio, specialmente il no-food, sono i settori che stanno pagando il prezzo più alto di questa emergenza, ma soprattutto settori sui quali pesano di più le incertezze per il futuro. Il nostro territorio deve riconquistare un’appetibilità turistica, serve sostegno ad un settore strategico e la bilateralità territoriale, patrimonio di tutto il settore, ha deciso di farlo mettendo in campo tutte le proprie risorse. Se non ora, quando? E’ in gioco la tenuta occupazionale e la sostenibilità dell’intero sistema. Le lavoratrici e lavoratori del turismo e terziario fermi da più di due mesi sono in attesa del pagamento degli ammortizzatori sociali ed il sostegno di questo strumento è vitale. Fondamentale la velocità di erogazione e la semplicità delle domande”. 

Mario Colleoni, segretario generale della Filcams- Cgil di Bergamo aggiunge:  “La bilateralità ha il dovere di sostenere, per quanto nelle proprie funzioni, il lavoro in settori fortemente colpiti dalla crisi come turismo e terziario. In una fase complessa come quella attuale, che ha visto Bergamo epicentro dell’emergenza, va affrontata con attenzione e urgenza la tematica delle politiche attive anche alla luce del fatto che i processi di transizione saranno rapidi, a partire dal tema dello smart working fino ai cambiamenti in atto nei nostri comparti. La formazione andrà definita in funzione delle strategie industriali, affinché il suo potenziamento e l’aggiornamento costante dei lavoratori possano consentirne una maggiore spendibilità e il rientro rapido nel mercato del lavoro”.

Requisiti e modalità di presentazione domande

Sostegno al reddito 

Possono beneficiare del fondo a sostegno del reddito i lavoratori assunti a tempo indeterminato e dipendenti da aziende del settore Terziario e Turismo in regola con l’iscrizione all’Ente Bilaterale dal 1°gennaio 2019. La misura degli importi erogabili ai singoli lavoratori dipendenti sarà pari a 1,50 euro per ogni ora di sospensione in Fis/Cigd per un massimo di 360 ore (quindi fino a 540 euro). Potranno fruire del sussidio coloro che siano stati sospesi per l’equivalente orario di almeno due settimane a zero ore di lavoro nel periodo compreso tra il 1° marzo e il 30 aprile 2020. 

Acquisto dpi 

Possono beneficiare del rimborso fino a 500 euro per l’acquisto di dpi le imprese aderenti all’ente bilaterale e in regola con i versamenti contributivi dal 1° gennaio 2019. Alla data di presentazione della domanda di rimborso, le imprese devono essere regolarmente costituite e iscritte come “attive” nel Registro delle imprese, avere sede principale o secondaria nel territorio provinciale e non essere in liquidazione volontaria né sottoposte a procedure concorsuali con finalità liquidatoria. Sono ammesse tra le spese l’acquisto di: mascherine (filtranti, chirurgiche, FFP1, FFP2 e FFP3), guanti in lattice, in vinile e in nitrile; dispositivi per protezione oculare; indumenti di protezione, quali tute e/o camici; calzari e/o sovrascarpe; cuffie e/o copricapi; dispositivi per la rilevazione della temperatura corporea; detergenti e soluzioni disinfettanti/antisettici; barriere antibatteriche.

Il rimborso è concesso, nei limiti delle risorse disponibili, nella misura del 100% delle spese ammissibili fino ad un massimo di 500 euro per ciascuna singola impresa.

Presentazione delle domande

Le domande possono essere presentate a partire da lunedì 25 maggio e fino ad esaurimento risorse e comunque entro il 24 giugno. La richiesta va inoltrata tramite portale (www.entibilateralibg.it) nelle modalità indicate sul sito. Le domande saranno prese in carico in base all’ordine di presentazione.




Sicurezza, da gioiellieri e antiquari l’invito ad abbassare la mascherina

Il gruppo Gioiellieri e Antiquari Ascom Confcommercio Bergamo ha predisposto un cartello, in cui invita tutti i clienti ad abbassare la mascherina e a rivolgere lo sguardo a volto scoperto alla telecamera esterna prima dell’ingresso nei negozi, o a farsi riconoscere vis a vis, attraverso la porta a vetri. In vista della riapertura, la categoria si prepara ad affrontare la “fase 2” in sicurezza: “Per le nostre attività, la porta chiusa è un’esigenza e una tutela insostituibile- commenta Alessandro Riva, presidente del Gruppo Gioiellieri e antiquari Ascom Confcommercio Bergamo-. Purtroppo nel nostro Paese all’inizio dell’epidemia non sono mancati casi di rapina e furto con destrezza con volto coperto da mascherina e da sempre la nostra categoria è presa di mira da malviventi, spesso camuffati da cappelli, sciarpe e occhiali scuri. L’invito, prima di accedere ai nostri negozi, ad abbassare la mascherina – che resta obbligatoria all’interno dei nostri punti vendita a tutela della salute di tutti- è un semplice gesto che ci auguriamo possa metterci al riparo da questi spiacevoli eventi”. L’iniziativa dei Gioiellieri e antiquari va così a tutelare l’esigenza di identificare i clienti con divieto di apertura della porta del negozio a volto coperto, ma garantisce il pieno rispetto della normativa per prevenire contagi che prevede l’obbligo di indossare sempre la mascherina all’interno del punto vendita. “I nostri negozi sono a disposizione della clientela per garantire visite anche su appuntamento, ad ulteriore tutela della sicurezza di tutti-continua Riva-. Così garantiamo anche la più alta attenzione possibile alla clientela per i loro acquisti, che nei nostri negozi comportano sempre anche un alto investimento emotivo e affettivo”. La categoria in questi mesi di chiusura ha registrato ingenti perdite, come sottolinea il direttore Ascom Confcommercio Bergamo, Oscar Fusini: “Lo stop a cerimonie, fondamentale per il settore, ha penalizzato fortemente il comparto”. 

Ecco il cartello 




Gazebo della Croce Rossa per informare e prevenire il contagio

Da oggi, venerdì 15 maggio a mercoledì 20 maggio i volontari di BergamoXBergamo e Croce Rossa italiana – Comitato di Bergamo saranno in 5 punti della città con gazebo dedicati a fornire informazioni ai cittadini sulle “buone pratiche” di prevenzione del contagio.

La trasmissione del coronavirus, come noto, avviene per via aerea (goccioline di saliva, respiro) e per contatto diretto portando le mani infettate al viso. Ciascuno di noi, come gli oggetti che ci circondano, può essere una fonte di contagio. È di fondamentale importanza quindi che tutti comprendano a fondo alcune semplici modalità di comportamento, a cominciare dall’uso delle mascherine indossate spesso in modo scorretto, che ci consentiranno di affrontare in modo responsabile la Fase2 e di evitare un nuovo lockdown.

Nei gazebo, posizionati alla Stazione, Porta Nuova (fontana), San Bartolomeo, Piazza Matteotti (lato Palazzo Frizzoni – Via Sant’Orsola) e Piazza Pontida, saranno presenti i volontari della Croce Rossa e quelli di BergamoxBergamo pronti a fornire informazioni sulla trasmissione dell’infezione e su come possiamo ridurre il contagio, sull’uso corretto dei presidi (mascherine, guanti e gel disinfettanti), sulle modalità di lavaggio delle mani, il tutto attraverso un “kit buone pratiche”, utile alla dimostrazione di tutte le necessarie indicazioni, e la distribuzione di flyer dedicati.

Anche Ascom sposa l’iniziativa di informazione a contrasto della diffusione del covid 19: “E’ fondamentale con la ripartenza prestare la massima attenzione alle regole e buone prassi che assicurano il corretto contenimento del virus” commenta Oscar Fusini, direttore Ascom Confcommercio Bergamo. 

“La collaborazione con Croce Rossa Bergamo – dichiara l’Assessore alle Politiche sociali Marcella Messina – si è consolidata e ulteriormente rafforzata in questo momento di emergenza dimostrandosi di fondamentale importanza per tante attività, a cominciare dal trasporto di persone fino alla consegna dei farmaci a domicilio. Nell’avvio di questa Fase 2, l’alleanza con l’Amministrazione comunale trova una nuova forma di realizzazione grazie a quest’iniziativa di salute pubblica che coinvolge anche i volontari della rete BerganoxBergamo, selezionati e formati per parteciparvi, e che si pone esclusivamente una finalità educativa rispetto al tema della prevenzione oggi più che mai cruciale per il benessere di tutti”.

“La promozione sanitaria è alla base delle attività di Croce Rossa Italiana. – afferma Paola Pesenti Bolognini, delegata area sviluppo Croce Rossa di Bergamo – La collaborazione tra il Comune ed il Comitato di Bergamo è fondamentale ed imprescindibile per poter operare in maniera efficace sul territorio bergamasco.”




Sicurezza, convenzioni per le imprese per contrastare la diffusione del virus

In accordo con il Governo, il 14 marzo sindacati e imprese hanno firmato un protocollo per tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori dal possibile contagio da nuovo Coronavirus e garantire la salubrità dell’ambiente di lavoro. Il protocollo è stato integrato il 24 aprile ed è inserito come allegato 6 nel DPCM 26 aprile 2020.

L’Area Sistemi Gestionali e Sicurezza di Ascom Confcommercio Bergamo ha predisposto una serie di convenzioni con alcune aziende del territorio per l’acquisto di dispostivi di sicurezza, sanificazione e per l’adattamento della propria attività per prevenire contagi da Covid-19. Gli accordi, stipulati con aziende primarie del settore, consentono ai soci di acquistare a prezzi scontati, dispositivi di protezione individuale, piantane e gel disinfettante, pareti e divisori in plexiglass, sistemi di rilevazione della temperatura corporea e pannelli in composto di fogli di carta pressata. Tra i partner anche un’azienda specializzata nella sanificazione all’ozono.

“Gli accordi consentono ai nostri soci di mettere in sicurezza le loro imprese, i lavoratori e la clientela, in tutti gli aspetti in cui è possibile intervenire- spiega Andrea Comotti, responsabile dell’Area sistemi gestionali Ascom Confcommercio Bergamo-. Siamo a disposizione per offrire una consulenza personalizzata ad ogni impresa e predisporre un piano d’intervento per innalzare al massimo le protezioni e ridurre e arginare ogni eventuale contagio”.

Ascom ricorda che le imprese possono accedere al bando Impresa Sicura per mettersi in sicurezza per la ripartenza, che stanzia risorse pari a 50 milioni di euro.

L’intervento, previsto dal decreto Cura Italia (DL 18/2020, articolo 43, comma 1), punta a sostenere la continuità, in sicurezza, dei processi produttivi delle imprese, di qualunque dimensione e operanti su tutto il territorio nazionale. Il bando di Invitalia consente alle aziende di ottenere il rimborso delle spese sostenute per l’acquisto di dispositivi ed altri strumenti di protezione individuale (DPI) finalizzati al contenimento e al contrasto dell’emergenza epidemiologica COVID-19.

Il rimborso è concesso fino al 100% delle spese ammissibili e fino ad esaurimento della dotazione finanziaria disponibile. L’importo massimo rimborsabile è di 500 euro per ciascun addetto dell’impresa – a cui sono destinati i dpi– e fino a un massimo di 150mila euro per impresa.

L’importo minimo rimborsabile è di 500 euro.

Per incentivare le attività di sanificazione degli ambienti di lavoro da parte delle aziende, il decreto «CuraItalia»del 17 marzo ha introdotto un credito di imposta a favore delle imprese e dei lavoratori autonomi pari al 50% delle spese sostenute e documentate fino a 20 mila euro per la sanificazione degli ambienti e degli strumenti di lavoro

Le convenzioni Ascom per le imprese associate




Senza Giro, tappe e inseguimenti letterari in un Giro che non c’è

Un maggio senza Giro è qualcosa di impensabile per gli appassionati di ciclismo. Per questo motivo, in omaggio a una tradizione che dal 1909 accompagna la Corsa Rosa, a iniziare sarà “un Giro che non c’è”.

A partire è stata sabato 9 maggio una squadra di scrittori e di illustratori che ogni giorno racconta lo svolgimento della corsa mettendo in campo fantasia e passione per il ciclismo. 
Ciascuna tappa ha un narratore e un illustratore diverso: l’invenzione della corsa e la classifica che ne deriverà andranno a comporsi in un puzzle di sguardi differenti, in una visione d’insieme che è sport, geografia, paesaggio, storia e storie lungo le strade e la primavera del Giro.
Non si sa, come in ogni gara, come andranno la corsa e il racconto. Non sappiamo chi vincerà e chi perderà. Accadrà tutto giorno per giorno, come in una corsa vera.
SenzaGiro sarà dunque un gioco che proverà a riempire le giornate di maggio rimaste… senza Giro. Ma giocare oggi non basta, occorre mettersi in gioco. Migliaia di persone lo stanno facendo, ogni giorno, sacrificando salute e affetti in una scommessa ben più azzardata di un passatempo ciclo-letterario. Sarà infatti  raccolta fondi che attiveremo dal sito senzagiro.com là dove il Covid ha colpito più duro, a Bergamo. Destineremo le donazioni di sponsor e di privati a Namasté (www.coopnamaste.it), co operativa sociale che da vent’anni sul territorio della Bergamasca incontra e assiste 3000 persone fragili al giorno: disabili, anziani, malati, bambini e adolescenti in difficoltà. In queste settimane Namasté, pur fra mille difficoltà, ha intensificato i propri servizi facendo di tutto perché questa emergenza non provochi un’ulteriore e ancora più grave emarginazione.

Dare una mano a una realtà piccola come la cooperativa Namasté  significa poterli affiancare sulla strada. Un po’ come in una corsa ciclistica, un po’ come succede al Giro. Tra i primi a correre
al fianco della corsa alla solidarietà è Touring Club Italiano (www.touringclub.it) che, giorno per giorno, fornisce i contenuti geo-turistici a corredo del racconto della tappa. Anche Ascom affianca la corsa, invitando alla solidarietà: “Sappiamo che il momento è davvero difficile anche per le nostre imprese – sottolinea il direttore Oscar Fusini- ma è importante dare un contributo, anche piccolo, a iniziative come queste. Perché se si ferma il giro, la corsa alla solidarietà prosegua”. L’iniziativa ha un grande valore, oltre che solidale e di cuore, culturale: “Sono tantissimi gli scrittori che partecipano all’iniziativa- commenta il presidente dei Librai Ascom Cristian Botti-. Sarà una maratona letteraria, tra tappe e inseguimenti, pronti a tenerci compagnia e a rinnovare la voglia di concedersi buone letture. Non mancheranno volate, salite e discese e neppure la fatica, ma prevarrà, in un buon libro come in una gara, la voglia di scoprire cosa accadrà nel finale”. 

Per seguire l’evento:  senzagiro.com.  Anche su Facebook e Instagram
instagram.com/senzagiro/

 




Libri per sognare e per ripartire, in vista del grande evento finale il 29 maggio

Sono 430  le recensioni raccolte in questa quarta edizione di Libri per sognare, la manifestazione nata nel 2017 e ideata dal Gruppo Librai e Cartolibrai di Ascom Confcommercio Bergamo, organizzata in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Territoriale di Bergamo, con il sostegno di Ubi Banca. L’iniziativa, ideata con l’obiettivo di promuovere la lettura tra i ragazzi delle scuole primarie e secondarie della città e della provincia di Bergamo, ha visto la partecipazione di 900 giovani studenti. Nonostante l’emergenza da Covid-19, il coinvolgimento dei ragazzi è stato quanto mai attivo e creativo. Da casa i ragazzi, complice la didattica a distanza, hanno pubblicato i loro lavori, svolgendo con impegno il doppio ruolo di lettori e recensori di quattro titoli di letteratura contemporanea selezionati dai librai Ascom . Oltre alle recensioni dei testi sul portale (www.libripersognare.it), i ragazzi hanno realizzato un video e una decina di presentazioni in power point.  

Proseguono, sfruttando tecnologie e didattica a distanza, gli incontri con gli autori. 

Gli altri autori coinvolti-  Sara Rattaro, Matteo Corradini, Guido Sgardoli e Luigi Garlando-  saranno presenti con video attraverso i canali social, in vista dell’appuntamento conclusivo, che, nonostante le restrizioni, sarà comunque una grande festa, oltre che un giorno atteso per conoscere il libro preferito dagli studenti e i nomi dei vincitori tra i ragazzi per le migliori recensioni. L’appuntamento è venerdì 29 maggio alle 10,30 in videoconferenza. Interverranno tutti e quattro gli autori e verranno presentati i vincitori del concorso. 

Al via il contest fotografico con “Un libro per sognare” e “Un libro per ripartire” rivolto alle famiglie. Due generazioni a confronto per guardare oltre l’emergenza

In attesa dell’evento finale, i librai Ascom hanno lanciato due iniziative, rivolte ai ragazzi, coinvolgendo anche le famiglie. I ragazzi sono invitati a proporre “Un libro per sognare” e i genitori “Un libro per ripartire”.  Il concorso vede due generazioni a confronto per guardare oltre l’emergenza, tra sogno e speranza per il mondo che verrà. 

Per partecipare al contest, non resta che inviare una fotografia che ritrae figli e genitori con in mano un libro a seconda delle due categorie ( “Un libro per sognare” per i ragazzi e “ Un libro per ripartire” per i genitori), indicando in breve il motivo della scelta.  

La foto deve essere inviata a libripersognare@ascombg.it a partire dall 11 al 28 maggio 

“Nonostante le restrizioni, la manifestazione è stata più che mai partecipata quest’anno – commenta Cristian Botti, presidente dei Librai e cartolibrai Ascom Confcommercio Bergamo-.  E in questo momento, in cui i libri fanno evadere o sono utili strumenti per leggere la realtà o guardare oltre l’emergenza,  abbiamo pensato di coinvolgere anche le famiglie, mai così vicine e messe a confronto tra generazioni. Perché i libri servono sì per sognare, ma anche per ripartire”.  

I quattro libri selezionati dai Librai per l’edizione 2020 di Libri per sognare

Dalle leggi razziali a un teatro dove tutto è possibile, dalla storia della prima reporter donna, Nellie Bly, al racconto di una vita a fianco di Rita Levi Montalcini affidato al suo assistente di laboratorio.  I titoli selezionati dai librai Ascom Confcommercio Bergamo invitano i ragazzi a riflettere su grandi temi. 

“Sentirai parlare di me” di Sara Rattaro, edito da Mondadori, “Mosche, cavallette, scarafaggi e Premio Nobel” di Luigi Garlando, edito da Harper Collins, “Il fenomenale P.T. Heliodore” di Guido Sgardoli, autore vincitore del Premio Strega Ragazze e Ragazzi 2019 con “The Stone. La settima pietra”, edito da Il Battello a Vapore, “Solo una parola. Una storia al tempo delle leggi razziali” di Matteo Corradini, edito da Rizzoli.




Grossisti HoReCa, lettera a Governo e istituzioni per accelerare ripresa

Giampietro Rota

Il settore delle imprese all’ingrosso di distribuzione HoReCa (Hotellerie, Restaurant, Cafè) sta registrando un crollo del fatturato con punte fino al 90% a seguito della chiusura di bar, pizzerie, ristoranti e alberghi conseguente alle necessarie misure di distanziamento a contrasto dell’epidemia da coronavirus.
La filiera è al collasso, e la chiusura di bar e ristoranti fino al 31 maggio, rappresenta un ulteriore ostacolo allo sforzo di salvare aziende e i relativi posti di lavoro dalla chiusura.
A livello nazionale i consorzi tra i più rappresentativi del settore- Adat e San Geminiano, coordinati in Helios insieme a Udial, strutture che raggruppano oltre 430 aziende di distribuzione all’ingrosso food e beverage- in accordo con tutte le categorie di pubblici esercizi hanno rivolto ieri, attraverso una lettera, un appello alle istituzioni, a partire dai vertici del Governo.
In linea con Fipe, Federazione Italiana Pubblici Esercizi, hanno chiesto un anticipo dell’apertura al 18 maggio.
Una scelta che, nel pieno rispetto della salute dei cittadini, consentirebbe all’intera filiera HORECA di rimettersi in marcia.
Ascom, attraverso il gruppo Grossisti distribuzione bevande, sposa l’iniziativa, condividendone contenuti e modalità. La lettera è stata infatti portata all’attenzione della categoria dal presidente bergamasco del consorzio San Geminiano, Stefano Betti, di Bere Betti Distribuzione Bevande di Cividate al Piano.
“Anche pochi giorni di anticipo sulla riapertura in questo momento sono cruciali- spiega Giampietro Rota, presidente dei grossisti distributori Ascom Confcommercio Bergamo-. Molte aziende non sono riuscite ad anticipare le casse integrazioni ai dipendenti e si trovano in emergenza liquidità. Inoltre siamo ancora in attesa di risposte da parte del Governo. Perché se la chiusura è stata un problema, al momento si preannunciano grandi difficoltà per la riapertura, in assenza di mezzi di sostegno certi e immediati”.
Il comparto dei pubblici esercizi è in grave sofferenza e a cascata le imprese specializzate nelle loro forniture.

I sei punti per la ripresa

Le richieste avanzate alle istituzioni invocano misure urgenti per:

  • Un prolungamento della cassa integrazione per tutto il comparto della distribuzione e dei grossisti HoReCa e per il settore della ristorazione e del turismo.
  • Contributi a fondo perduto per le imprese del settore che hanno dovuto chiudere l’attività
  • Trasformazione in credito di imposta delle perdite su crediti per i grossisti settore HoReCa
  • Finanziamenti per liquidità a tasso 0 con durata fino a 9 anni e pre-ammortamento di anni 3
  • Annullamento di imposte quali: Imu e Tari
  • Riduzione dei contributi previdenziali fino fine 2020, fatto salvo che l’emergenza Covid-19 possa definirsi conclusa.



La task force Federalberghi mette al sicuro strutture e turisti

Si chiama “Accoglienza sicura” ed è il Protocollo nazionale realizzato dalla task force di Federalberghi per contrastare il diffondersi di Covid – 19. La Federazione nelle scorse settimane ha costituito un gruppo di lavoro che ha approfondito le procedure e le cautele che le aziende turistico ricettive saranno chiamate ad adottare in vista del ritorno alla normale attività. Lo scopo è quello di individuare soluzioni capaci di assicurare il necessario equilibrio tra le esigenze di tutela della sicurezza dei clienti e dei collaboratori, della qualità del servizio e del controllo dei costi di gestione.

La task force, composta da imprenditori e dirigenti, italiani e stranieri, espressione delle diverse categorie e tipologie di strutture turistico ricettive aderenti al sistema Federalberghi, ha operato con l’ausilio di consulenti in materia di igiene e sicurezza e della Croce Rossa Italiana, sotto la supervisione di un esperto in malattie infettive. Inoltre, in considerazione dell’esigenza di rappresentare unitariamente al Governo e alle Regioni la posizione della categoria, ha partecipato ai lavori anche una rappresentanza di Confindustria Alberghi e di Assohotel.

Il Gruppo di lavoro ha analizzato le diverse fasi dei processi di produzione ed erogazione del servizio, individuando i punti critici e suggerendo le misure da adottare, prospettando quando possibile la disponibilità di soluzioni alternative, ispirate al principio della sicurezza equivalente. Il protocollo nazionale “Accoglienza Sicura” è composto da:

– schede dedicate a specifiche aree di attività aziendale: ricevimento; pulizia delle camere e degli ambienti comuni; somministrazione di alimenti e bevande; riunioni, conferenze ed eventi (è allo studio la possibilità di elaborare ulteriori schede, concernenti altre aree di attività aziendale);

– schede di carattere generale: informazioni per gli ospiti e i collaboratori; dispositivi di protezione individuale; gestione dei casi di contagio;

– fac simile di comunicazioni destinate agli ospiti. 

Il documento – che è disponibile per gli associati Ascom – sarà soggetto a revisione in caso di aggiornamento delle fonti che regolano la materia e di evoluzione della situazione epidemiologica.




Impresa Sicura, bando per il rimborso di mascherine e dpi

Per le imprese sono a disposizione 50 milioni di euro per mettersi in sicurezza per la ripartenza.  Impresa SIcura è l’intervento previsto dal decreto Cura Italia (DL 18/2020, articolo 43, comma 1) che punta a sostenere la continuità, in sicurezza, dei processi produttivi delle imprese, di qualunque dimensione e operanti su tutto il territorio nazionale.

Il bando di Invitalia consente alle aziende di ottenere il rimborso delle spese sostenute per l’acquisto di dispositivi ed altri strumenti di protezione individuale (DPI) finalizzati al contenimento e al contrasto dell’emergenza epidemiologica COVID-19.

Il rimborso è concesso fino al 100% delle spese ammissibili e fino ad esaurimento della dotazione finanziaria disponibile.

Importo massimo rimborsabile: 500 euro per ciascun addetto dell’impresa – a cui sono destinati i DPI – e fino a un massimo di 150mila euro per impresa.
Importo minimo rimborsabile: non inferiore a 500 euro.
Le risorse disponibili sono 50 milioni di euro.

Il bando