Commercio al dettaglio e servizi, fatturato in crescita del 1,1%

Si tratta del terzo segno positivo consecutivo, anche se l’entità dell’incremento risulta inferiore a quella registrata nel trimestre precedente: la media annua risulta così positiva (+0,8%), segnando il ritorno alla crescita del fatturato dopo la flessione che aveva caratterizzato il 2018 (-0,6%).

Anche i prezzi aumentano negli ultimi tre mesi dell’anno (+0,9% la variazione rispetto al trimestre precedente), risentendo positivamente dell’usuale effetto stagionale legato al picco di vendite di fine anno. Nel complesso i prezzi nel 2019 risultano cresciuti dell’1,5%, tornando ai ritmi che avevano caratterizzato il periodo 2016-2017 dopo un 2018 che aveva invece registrato un rallentamento (+0,9%).

Nonostante il confronto con i livelli di fatturato di un anno fa sia positivo, l’indice destagionalizzato evidenzia un’andamento sostanzialmente stabile negli ultimi tre mesi, attestandosi su quota 87,8. Si tratta di un livello simile a quello raggiunto nel terzo trimestre 2017, prima dell’avvio della fase discendente che ha caratterizzato il 2018 e i cui effetti sono stati annullati dalla lieve ripresa dell’ultimo anno. Il recupero complessivo rispetto ai minimi del 2014 è di circa quattro punti, pochi se confrontati con gli oltre venti persi nel corso della crisi.

In Lombardia la crescita è stata più intensa nel quarto trimestre dell’anno (+1,8%), ma considerando l’andamento dell’intero 2019 la performance provinciale è stata leggermente migliore (+0,6% la media regionale). L’indice lombardo del fatturato si conferma su un livello superiore, anche se il divario con Bergamo si è assottigliato rispetto al periodo 2015-2016 grazie al maggior incremento registrato in provincia nel 2017.

Nonostante l’entità della crescita media sia diminuita negli ultimi tre mesi rispetto a quanto evidenziato nel trimestre precedente (ricordiamo che la variazione tendenziale è passata dal +2,1% al +1,1%), la distribuzione delle risposte evidenzia un assottigliamento della percentuale di imprese che dichiarano un calo di fatturato su base annua (dal 39% al 36%), accompagnato da un’espansione della quota relativa alle imprese che aumentano il fatturato. La crescita si è fatta quindi meno intensa, ma risulta più diffusa.

I dati forniti da Information Resources sulle vendite di ipermercati e supermercati aiutano a comprendere meglio gli andamenti della grande distribuzione alimentare, non sufficientemente rappresentata nel campione dell’indagine condotta da Unioncamere Lombardia. Tali informazioni delineano uno scenario meno ottimista, con gli ultimi tre mesi che registrano un significativo calo delle vendite a Bergamo sia in valore (-2,1%) che in quantità (-2,8%), dati più negativi rispetto alla battuta d’arresto registrata a livello regionale. Il 2019 nel complesso archivia una performance sostanzialmente stabile (-0,1% in valore e -0,2% in quantità), grazie alla significativa crescita del secondo trimestre, ma il peggioramento registrato nell’ultima parte dell’anno potrebbe rappresentare un campanello d’allarme sulla tenuta dei consumi in provincia.

Prosegue la tendenza positiva dell’occupazione delle imprese del commercio al dettaglio: il quarto trimestre chiude con un saldo particolarmente favorevole tra ingressi e uscite nel trimestre (+2,2%), grazie alla significativa crescita del tasso di ingresso (5,6%) e alla contemporanea discesa di quello di uscita (3,4%). Al di là delle oscillazioni trimestrali, che risentono anche di margini di errore statistici, il dato conferma un trend positivo di fondo che ha quasi consentito il recupero dei livelli occupazionali del 2010.

Le aspettative degli imprenditori bergamaschi attivi nel commercio al dettaglio non hanno mostrato un chiaro trend negli ultimi tre anni, mantenendosi comunque su livelli storicamente elevati. Nel 2019 ha prevalso un andamento negativo della fiducia degli operatori, tendenza che nel quarto trimestre sembra invece rallentare: i saldi, in media mobile, tra le previsioni di aumento e diminuzione si stabilizzano per quello che riguarda il fatturato, rimanendo in area positiva, mentre peggiorano ancora in merito all’occupazione e agli ordini ai fornitori. Gli imprenditori rimangono quindi cauti, nonostante i risultati positivi archiviati nel 2019, consapevoli che le condizioni che hanno consentito fin qui la tenuta dei consumi, in primo luogo l’andamento favorevole del mercato del lavoro, non è scontato proseguano nel 2020.

I SERVIZI NEL 4° TRIMESTRE 2019

Negli ultimi tre mesi del 2019 frena il fatturato delle imprese bergamasche dei servizi: la variazione rispetto al quarto trimestre dell’anno precedente è solo lievemente positiva (+0,2%). L’incremento registrato nei primi nove mesi dell’anno consente comunque al 2019 di chiudere con un risultato complessivo pari al +2,2%, archiviando così il terzo anno di crescita significativa (nel 2017-2018 le variazioni erano state rispettivamente del +2,1% e del +2,3%).

Dopo il calo registrato nei mesi estivi, i prezzi tornano a crescere nel quarto trimestre (+0,4% la variazione rispetto al trimestre precedente), mentre considerando l’anno nel suo complesso si ottiene una crescita media pari al +1,9%: si tratta del secondo anno di crescita dei prezzi (+2,1% l’incremento nel 2018) dopo un lungo periodo di stagnazione.

In Lombardia nel quarto trimestre la crescita del fatturato si è mantenuta sui livelli del trimestre precedente (+2,7%), senza risentire della battuta d’arresto registrata a Bergamo. Il differente andamento è evidente nel grafico dei numeri indice: mentre per la regione prosegue la tendenza positiva, si registra una lieve flessione in provincia, dove l’indice si attesta a quota 93,8. Il consistente gap tra i due livelli territoriali (pari a circa 10 punti) è dovuto soprattutto all’inizio più tardivo della ripresa a Bergamo, avviato solo nel 2016, mentre in Lombardia il recupero dei livelli di fatturato era già iniziato nel 2013, grazie anche alla spinta fornita da Milano. Nella media del 2019 la crescita a Bergamo risulta invece allineata a quella regionale (+2,2%), grazie ai maggiori incrementi registrati nella prima metà dell’anno.

La distribuzione delle risposte all’interno del campione riflette il rallentamento registrato dalla variazione media del fatturato: si espande infatti la quota di imprese che dichiara un calo di fatturato su base annua (dal 26% al 35%) a scapito sia delle imprese stabili (che passano dal 26% al 21%) sia di quelle in crescita (dal 48% al 45%), che rimangono però la maggioranza relativa.

Il dettaglio dei singoli comparti, da considerare con cautela viste le ridotte dimensioni del campione provinciale, mostra come la frenata del quarto trimestre sia da imputare ai servizi alle imprese e al commercio all’ingrosso, mentre le attività di alloggio e ristorazione proseguono la tendenza positiva.

Il quarto trimestre registra un peggioramento non solo nella dinamica del fatturato, ma anche in quella occupazionale: il numero di addetti evidenzia un calo del -1,5% tra l’inizio e la fine del trimestre. Anche al netto degli effetti stagionali, che prevedono un picco di uscite nel quarto trimestre per via della chiusura dei contratti annuali, la variazione conferma il segno negativo e segnala quindi un’inversione di tendenza dopo una fase di crescita che dura, con qualche temporanea pausa, fin dal 2015.

Dopo il miglioramento registrato nel trimestre scorso, si stabilizzano le aspettative degli imprenditori per quanto riguarda l’evoluzione del volume d’affari, mentre continuano a migliorare le previsioni occupazionali, come evidenziato dall’andamento dei saldi tra aspettative di aumento e diminuzione (in media mobile). Il peggioramento registrato dal clima di fiducia nel corso del 2018 è stato tutto sommato limitato, insufficiente a portare le aspettative in territorio negativo, mentre il 2019 ha registrato un nuovo recupero di livelli di fiducia. Tali indicazioni sono però state fornite prima della diffusione del nuovo Coronavirus, i cui effetti potrebbero impattare sia sui servizi legati alla manifattura sia sulle attività di alloggio e ristorazione.

I risultati annuali denotano una stagnazione dei consumi in provincia di Bergamo nel settore del commercio, registrando nel contempo un lieve aumento dell’occupazione. Frena l’andamento del mercato nel settore dei servizi, sostenuto dalle attività di alloggio e ristorazione. L’emergenza che ha colpito la regione Lombardia e la provincia smorza ulteriormente le aspettative degli operatori economici. Lo scenario che appare all’orizzonte si caratterizza per una forte incertezza con il rischio di una significativa caduta del volume d’affari nel commercio, nel turismo e nei servizi, con impatto generalizzato su tutti i settori.”




Pubblici esercizi, Ascom in campo per allargare anche nelle aree locali gli aiuti adottati per le zone rosse

Si allarga la preoccupazione tra i baristi e gestori di locali per le restrizioni agli orari decisi dalla Regione a causa dell’emergenza Coronavirus. Ascom Confcommercio Bergamo informa che “agirà per allargare anche nello nostre aree i provvedimenti di sostegno e di sgravio che sono stati adottati per le ‘zone rosse’ e condivide con i titolari dei pubblici esercizi bergamaschi la lettera inviata dal Presidente Stoppani in relazione alle iniziative che stiamo portando avanti in aiuto delle imprese che stanno vivendo uno dei momenti più complessi e disorientanti della loro storia, come conseguenza della grave emergenza collegata alla diffusione del Coronavirus.

“Cari Colleghi, rivolgo queste considerazioni ai titolari di attività di Pubblico Esercizio, che stanno vivendo uno dei loro momenti più complessi e disorientanti della loro storia, come conseguenza alla grave emergenza pubblica collegata alla diffusione del “Coronavirus” (Covid-19). Ciò avviene in un contesto già delicato per il nostro Paese, che da tempo fatica a superare la preoccupante stagnazione della sua economia e che oggi si trova davanti ulteriori criticità da gestire, oltre che nuove sensazioni individuali e collettive di insicurezza. La nostra Associazione di rappresentanza, pur nella responsabile volontà di collaborare in tutti i modi per scongiurare pericoli alla salute pubblica, è d’altra parte consapevole – ed estremamente preoccupata – della gravità della situazione per le imprese. Di conseguenza, sta trasferendo alle Autorità, chiamate a gestire l’emergenza e ad assumere determinanti decisioni, i danni, i disagi e le esigenze dei Pubblici Esercizi, che svolgono, ogni giorno, la loro funzione con un “pubblico” di milioni di consumatori.

Per quanto riguarda la nostra categoria, le limitazioni imposte ai “bar, locali notturni e qualsiasi altro esercizio di intrattenimento aperto al pubblico” a svolgere attività nella fascia oraria 18:00-06:00, aggiungono ulteriori difficoltà, mettendo a rischio la tenuta economica di molte imprese del settore. Fin da subito abbiamo manifestato dubbi sull’efficacia di disposizioni che contrastano il contagio con l’imposizione di limitazioni per fasce orarie a categorie di attività, peraltro con difficoltà interpretative a contornare le attività interessate dai provvedimenti, vista anche la legislazione che ha introdotto la “tipologia unica” per le attività di Somministrazione. 20121 Milano – Corso Venezia, 47/49 Telefono 02.7750246 – Fax 02.7750468 – e-mail: segreteria.generale@confcommerciolombardia.it Indipendentemente da tali perplessità, già manifestate, abbiamo richiesto la possibilità di differire quantomeno l’obbligo di chiusura per le attività di Bar dalle ore 18 alle ore 20.

Inoltre, stiamo richiedendo al Governo provvedimenti di sostegno eccezionale, in particolare a riguardo di: – sospensione dei contributi e premi come già avvenuto in precedenza in occasione di eventi e calamità naturali; – previsione di fondo di contribuzione per i titolari di pubblico esercizio, come ad esempio bar, pub, ristoranti, locali da ballo etc., interessati dall’obbligo di sospensione dell’attività (l’entità potrebbe essere stabilita, ad esempio, secondo quanto avvenuto in occasione di eventi straordinari come terremoti, alluvioni ecc); – estensione delle previsioni delle causali del Fondo Integrazioni Salariali alle imprese non ricomprese e previsione della cassa in deroga anche per tutte le causali che non sono ricomprese in quelle già previste per il Fondo Integrazione Salariale, sia riferite alle zone direttamente coinvolte ed interessate da provvedimenti e misure di contenimento, sia indirettamente al settore dei pubblici esercizi in conseguenza della riduzione dei flussi turistici e della forte contrazione della domanda interna. Il nostro impegno è quello di assicurare un attento e qualificato presidio all’evoluzione della situazione, attraverso il sistematico confronto con le Istituzioni a cui è affidata la gestione dell’emergenza e nella speranza che la normalità possa essere presto ripristinata. Ben conoscendo i valori e la forza di cui sono dotati gli imprenditori del nostro settore, Vi invito, con profondo rispetto, a farVi coraggio, confrontandoVi costantemente con i Vostri colleghi e con le Associazioni di riferimento, recuperando le migliori energie e risorse, indispensabili per superare gli effetti collaterali del “Coronavirus”, tra cui il senso di frustrazione e di incertezza che caratterizzano il momento. Con profonda e sincera stima, un cordiale saluto”. Lino Stoppani




Coronavirus: dalla Regione sostegno per le attività economiche penalizzate

Il Consiglio di Regione Lombardia ha approvato all’unanimità una mozione frutto della unificazione di quattro distinte mozioni inizialmente presentate dai gruppi Lega, Forza Italia, Partito Democratico e Movimento 5 Stelle.

Il documento impegna il Presidente Fontana e la Giunta regionale a prevedere, compatibilmente con le risorse disponibili nel Bilancio regionale, misure dirette di sostegno straordinarie – contributi e/o finanziamenti agevolati – nei confronti di tutte le categorie economiche, in particolare piccole e medie imprese e liberi professionisti, colpite dai provvedimenti restrittivi dovuti alla diffusione del Coronavirus su tutto il territorio lombardo, e a farsi carico presso il Governo nazionale affinché quest’ultimo si faccia promotore di una serie di azioni necessarie a sostenere le attività imprenditoriali, economiche e lavorative in genere, che risultano penalizzate dall’attuale emergenza sanitaria legata alla diffusione del COVID-19. 
Tra le azioni richieste in via prioritaria si segnala in particolare:

  • L’istituzione di un Fondo nazionale di solidarietà a favore delle attività economiche, delle famiglie e degli Enti locali lombardi che sia operativo il prima possibile;
  • L’esenzione temporanea del versamento dei tributi e degli altri adempimenti fiscali e burocratici, nonché del pagamento delle utenze, per attività commerciali, artigiani, liberi professionisti e categorie produttive colpiti dalle ordinanze restrittive, che non deve riguardare solo le zone rosse, ma l’intera Lombardia;
  • Agevolazione di tutte le forme di mobilità viabilistica e sostenibile, implementando tutte le azioni utili a consentire ai pendolari l’ottimizzazione dei tempi casa-lavoro;
  • Verifica della dilazione dei termini di pagamento delle rate dei mutui attraverso l’apertura di un tavolo ufficiale con le Banche e gli istituti finanziari;
  • Sostegno ai lavoratori, in caso di perdita, anche temporanea, del posto di lavoro, attraverso politiche attive e la previsione di un fondo per casse integrazioni straordinarie;
  • Sostegno alle istituzioni, alle attività e agli operatori del settore culturale e artistico (es.: musei, cinema, teatri, circhi, spettacoli viaggianti itineranti etc.), oggetto delle azioni restrittive, in particolar modo con la rifusione da parte dello Stato dei minori introiti dovuti alle chiusure per motivi emergenziali sanitari;
  • Prevedere in via transitoria la possibilità per i dipendenti che accusassero sintomi influenzali o simili di comunicare al medico (o, come già previsto dall’ordinanza regionale riguardo all’utilizzo del 112 e del numero verde messo a disposizione da Regione Lombardia) il loro stato di salute, al fine di provvedere ad una certificazione dello stesso senza doversi recare fisicamente dal medico;
  • Sostegno agli esercenti che operano nei settori della somministrazione di cibi e bevande e nell’intrattenimento, attraverso l’esenzione da tributi e la creazione di un fondo risarcitorio ad hoc;
  •  Prevedere risarcimenti e agevolazioni alle imprese operanti nel settore delle agenzie di viaggi, delle aziende di trasporto di persone, delle attività ricettive alberghiere ed extra alberghiere e del turismo in generale per le ripercussioni economiche derivanti dalle conseguenze dell’emergenza Coronavirus (ad es.: annullamento dei viaggi scolastici, forte diminuzione dei flussi turistici da e verso la nostra Regione);
  • Sostenere economicamente le famiglie messe in difficoltà a seguito della chiusura degli asili nidi e della sospensione dei servizi scolastici, anche attraverso forme di risarcimento rispetto alle rette già pagate;
  • Risarcimenti agli operatori del settore fieristico e mercatale, per le spese già sostenute e per i mancati introiti previsti, a causa dell’annullamento degli eventi compreso nelle misure di prevenzione per limitare la diffusione del virus;
  • Aiuti economici agli organizzatori di eventi sportivi, i quali hanno subito perdite economiche anche a causa dei costi sostenuti per i preparativi delle manifestazioni annullate;
  • Prevedere sostegno economico agli operatori di attività legate al benessere della persona (ad es.: spa, terme, massaggiatori, etc.), che possono risentire in maniera negativa delle disposizioni emesse per garantire la sicurezza dal punto di vista della salute dei cittadini;
  • Studiare e attuare una serie di misure di sostegno e salvaguardia di tutte le realtà economiche e imprenditoriali della Lombardia, la cui attività risulti penalizzata, direttamente o indirettamente (ovvero quelle operanti nell’indotto generato da altre realtà direttamente penalizzate), a seguito delle misure previste dall’ordinanza emanata per tutelare la salute pubblica;
  • Avviare con il Governo una analoga iniziativa per ottenere dall’Unione Europea la costituzione di un Fondo europeo di solidarietà, come già avvenuto in passato in circostanze determinate da situazioni di calamità naturali.



Boom di disdette negli alberghi e le prenotazioni si congelano

Il timore del Coronavirus sta avendo ripercussioni pesanti sul settore alberghiero e dell’ospitalità in città e provincia.«La situazione è estremamente grave, sono migliaia le disdette, per non parlare delle mancate prenotazioni che vanno interpretate come segnale di psicosi e del panico — dice Giovanni Zambonelli, presidente dell’Ascom e del gruppo Albergatori dell’associazione —: finché le autorità non impediscono l’accesso alla città come ad altre colpite in Lombardia non ci sono, in nessun modo, rischi per la salute, eppure ci trattano come se la nostra fosse una zona rossa. Le ordinanze hanno per ora limitato luoghi di aggregazione come bar, musei, chiese, però tutti si rintanano al supermercato con un effetto contrario. Manca il buon senso».

Ascom Confcommercio Bergamo diffonde le indicazioni fornite da Federalberghi per gestire queste situazioni e informa anche che per le questioni sanitarie e giuslavoristiche è stato attivato un canale diretto con Ats. Il riferimento in Ascom è la dottoressa Francesca Cajo tel. 035 4120109 email francesca.cajo@ascombg.it.

Le indicazioni di Federalberghi

Nella attuale situazione di emergenza, nei casi di cancellazione di una prenotazione alberghiera, le aziende potrebbero non essere legittimate ad applicare le penali previste per i casi di inadempimento contrattuale, e, ove richiesto, potrebbero essere costrette a restituire quanto ricevuto a titolo di caparra o di prepagamento, fatta salva la possibilità di concordare lo spostamento della prenotazione in altri periodi.
L’articolo 1256 del codice civile stabilisce il principio secondo cui l’impossibilità sopravvenuta è causa di estinzione dell’obbligazione. L’articolo 1463 del codice civile stabilisce inoltre che, nei contratti con prestazioni corrispettive, la parte liberata per la sopravvenuta impossibilità della prestazione dovuta non può chiedere la controprestazione, e deve restituire quella che abbia già ricevuta, secondo le norme relative alla ripetizione dell’indebito. La Corte di Cassazione, nella sentenza n. 26958/2007, ha stabilito che l’impossibilità sopravvenuta della prestazione si ha non solo nel caso in cui sia divenuta impossibile l’esecuzione della prestazione del debitore, ma anche nel caso in cui sia divenuta impossibile l’utilizzazione della prestazione della controparte, quando tale impossibilità sia comunque non imputabile al creditore. Nella fattispecie, relativa ad un contratto di soggiorno alberghiero prenotato da due coniugi uno dei quali era deceduto improvvisamente il giorno precedente l’inizio del soggiorno, la Suprema Corte, enunciando il riportato principio, ha confermato la sentenza di merito con cui era stato dichiarato risolto il contratto per impossibilità sopravvenuta invocata dal cliente ed ha condannato l’albergatore a restituire quanto già ricevuto a titolo di pagamento della prestazione alberghiera.

Per evitare contenziosi, occorre quindi stabilire se la cancellazione dipende effettivamente da “forza maggiore”.

Al riguardo, si forniscono di seguito alcuni chiarimenti sui quesiti più ricorrenti, evidenziando però che ogni fattispecie necessita di essere concretamente esaminata:

  • –  cancellazione di soggiorni relativi a gite scolastiche: configura un’ipotesi di forza maggiore sull’intero territorio nazionale. In attesa della ordinanza annunciata dal Ministro dell’Istruzione, non è chiaro al momento fino a quale data devono intendersi sospese le gite scolastiche;
  • –  cancellazione di una sala prenotata per una manifestazione o evento: configura un’ipotesi di forza maggiore nelle sole regioni che hanno previsto la sospensione di tali eventi, per la sola durata di validità della specifica ordinanza;
  • –  cancellazione di una prenotazione da parte di persone in quarantena: configura un’ipotesi di forza maggiore, che deve essere comprovata da documentazione medica o provvedimento delle autorità sanitarie o di pubblica sicurezza;
  • –  cancellazione di una prenotazione da parte di persone residenti in aree in cui è stato disposto il divieto di allontanamento: configura un’ipotesi di forza maggiore, per il periodo di validità della specifica ordinanza.

 

 

 




Coronavirus, task force al Papa Giovanni XXIII  

L’Ospedale di Bergamo, centro di riferimento individuato da Regione Lombardia per la diagnosi e il ricovero di casi di Coronavirusha organizzato già dalle prime ore di sabato due briefing quotidiani e gruppi di lavoro con clinici, sanitari e tecnici sugli aspetti organizzativi più rilevanti, per fronteggiare la situazione. 
Per l’accoglienza dei pazienti con sintomi sospetti, all’esterno del Pronto Soccorso è già stato allestito a scopo precauzionale – come richiesto dal direttore Maria Beatrice Stasi al tavolo che si è tenuto ieri in Prefettura – un tendone della Protezione Civile. L’indicazione resta quella di non recarsi direttamente in ospedale ma di chiamare il 112 e segnalare la propria situazione (febbre, sintomi respiratori, …). 
All’ingresso del Triage tutti i pazienti che si recano in Pronto Soccorso sono invitati a indossare la mascherina, al lavaggio con soluzione antisettica delle mani e vengono accolti da personale munito di tutti i dispositivi personali di protezione (camice usa e getta, cuffia, guanti, mascherina…). 
Gli operatori vengono istruiti puntualmente per l’utilizzo dei dispositivi personali di protezione e per il loro smaltimento con tre simulazioni al giorno, prima dell’inizio di ogni turno, rivolte in particolare al personale delle Terapie intensive. 
Un tema verso cui è alta l’attenzione è la disponibilità di posti letto, in terapia intensiva e in Malattie infettive, per far fronte a possibili futuri ricoveri. Per questa ragione i ricoveri programmati sono stati rimandati, ad eccezione dei pazienti oncologici o urgenti, dei trapiantati degli ultimi sei mesi e dei pazienti in lista d’attesa per un trapianto. E’ stato fatto uno sforzo eccezionale, liberando 68 posti in 5 ore già nella giornata di domenica e due volte al giorno la situazione viene monitorata. 
Infine sono stati disposti percorsi specifici e personale d’accoglienza per i pazienti che verranno trasportati da altre strutture sanitarie per casi accertati o sospetti di coronavirus. 
L’afflusso sia al Pronto Soccorso che al Centro prelievi è stato molto inferiore rispetto alla media del lunedì, mentre le telefonate al Centralino sono state più del solito, per avere informazioni su visite ambulatorialiIn caso l’ospedale decida di disdire anche alcune visite ambulatoriali i pazienti saranno contattati direttamente.   
Ricordiamo le disposizioni di Regione Lombardia per cui sono state sospese le vaccinazioni, le attività di prevenzione, gli screening, le commissioni di invalidità e per le patenti non urgenti, l’attività degli sportelli scelta e revoca. L’Ospedale ha scelto di sospendere anche i corsi pre parto e le attività congressuali aperte agli esterniConsigliamo di tenere monitorata la pagina Facebook della ASST e il sito www.asst-pg23.it che sono tenuti costantemente aggiornati 



Azzardo, a Bergamo numeri allarmanti Ascom partecipa a “Mind the gap”

Mind the gap 2020

Prosegue la lotta contro la ludopatia, grazie a «Mind the GAP». Progetto ambizioso promosso dal Distretto Bergamo Est, con il convegno “In rete contro l’azzardo”, tenutosi al Cineteatro Gavazzeni, tira le fila delle esperienze realizzate da maggio 2019 a gennaio 2020. L’obiettivo dell’iniziativa distrettuale, che coinvolge 7 ambiti territoriali, per un totale di 103 comuni e un bacino d’utenza di 385 mila abitanti, è definire un modello territoriale omogeneo in ambito preventivo, di cura e contrasto. Per realizzare il progetto sono stati coinvolti diversi partner: sette Ambiti Territoriali (il capofila distrettuale Seriate, Grumello, Val Cavallina, Alto e Basso Sebino, Valle Seriana e Valle Seriana Superiore Val di Scalve), ATS di Bergamo, che svolge un ruolo fondamentale nella lotta alla ludopatia, ASST Bergamo Est, 4 Istituti Scolastici (Istituto Lorenzo Lotto di Trescore B., ISIS Ettore Majorana di Seriate, ISIS Oscar Romero di Albino, IPSEO Sonzogni di Nembro), Ascom Confcommercio Bergamo e Confesercenti Bergamo quali associazioni di rappresentanza dei gestori di locali con apparecchi da gioco, il CSI Bergamo, tre associazioni di Mutuo Auto Aiuto (ACAT Alto Sebino, ACAT Bergamo, ACAT Val Cavallina Valcalepio), sei Cooperative Sociali (Il Piccolo Principe di Albano Sant’Alessandro, Sottosopra di Parre, Sebina di Castro, Il Cantiere di Albino, Comunità Emmaus di Chiuduno, Crisalide di Luzzana), e la Fondazione Angelo Custode di Bergamo.

“La Ludopatia è una delle piaghe del nostro tempo. Spesso colpisce fasce di popolazione deboli e vulnerabili e prende forza di fronte alla fragilità economica e a problemi di carattere sociale o abitativo. Anziani che bruciano la loro pensione sperando nella fortuna e giovani che manifestano dipendenze precoci sono i due estremi di un fenomeno molto ampio e preoccupante. La Regione è impegnata con decisione a contrastare il fenomeno, sostenendo anche progetti innovativi come ‘Mind the Gap’ che sta già dando risultati incoraggianti”.

Lo ha detto l’assessore alle Politiche sociali, abitative e Disabilita’ di Regione Lombardia, Stefano Bolognini, intervenendo oggi a Seriate, in provincia di Bergamo, al convegno ‘In rete contro l’azzardo: un’esperienza da raccontare’, durante il quale sono stati presentati i primi esiti dell’iniziativa sperimentale Mind the Gap che ha interessato sette ambiti del distretto Bergamo Est.

Nel corso del suo intervento, l’assessore Bolognini ha sottolineato l’importanza del coinvolgimento dei giovani, nella prevenzione e nella lotta al fenomeno tramite progetti e attività scolastiche. La ludopatia da gioco d’azzardo, infatti, sempre più spesso coinvolge i minorenni, nonostante i divieti previsti dalle leggi vigenti. “I tanti ragazzi e ragazze presenti oggi in platea sono la testimonianza piu’ efficace della loro maturità e sensibilità al problema. Il loro entusiasmo è di sprone per noi tutti a fare meglio. È fondamentale che si sentano protagonisti di iniziative come questa, insieme alle scuole e agli istituti scolastici, perchè se vengono coinvolti dalla società con il linguaggio e gli strumenti giusti, sono in grado di liberare un’energia positiva capace davvero di cambiare le cose”.

A Bergamo numeri allarmanti

“Nel territorio bergamasco – ha chiarito l’assessore nel corso del convegno di Seriate – il fenomeno e’ di proporzioni importanti. Nel 2018 la sola ATS di Bergamo, che conta 6 servizi pubblici per il trattamento del GAP, ha assistito 273 persone, pari al 10% del totale regionale. Il costo a carico della collettività è stato di 75.348 euro”. Da ricordare, sempre con riguardo alla realtà’ orobica, che sulla quota di 8,5 milioni di euro destinati dal 2018 dalla Regione ad azioni specifiche in capo alle ATS, alla provincia di Bergamo sono stati destinati 814.727 euro, ripartiti in 440.746 euro per potenziare l’attività di prevenzione e contrasto del GAP nelle scuole, nei luoghi di lavoro e nelle comunità’ locali e 373.942 euro per potenziare le opportunità di diagnosi precoce, cura e riabilitazione a livello territoriale in linea con l’assetto organizzativo.

In Lombardia primato per newslot, fenomeno in evoluzione

“Le cifre mostrano la realtà di un fenomeno che ha dimensioni inquietanti. La Lombardia – ha ricordato l’assessore – detiene il triste primato, in Italia, di esercizi con newslot, 10.718 sull’intero suolo regionale, mentre gli apparecchi in esercizio sono circa 44.000, pari al 17% del totale nazionale. Nel 2018 da noi sono stati puntati 14,5 miliardi di euro su un totale nazionale di quasi 75 miliardi di euro. La Lombardia è, quindi, la regione italiana in cui si è speso di più in termini assoluti. La cifra pro-capite di 1.446 euro l’anno è la terza più alta del Paese. Il questo quadro, il gioco online conferma un preoccupante trend di crescita”. Nel 2018 la raccolta, si ricorda, era cresciuta del 16% rispetto al 2017. “Riguardo proprio a quest’ultimo aspetto si pone anche in primo piano il tema della legalità se si considera che sull’intero territorio italiano i siti irregolari e proibiti sono quintuplicati rispetto al 2013 e sono stati oltre 1.000 quelli inibiti nel solo 2018”.

Costi elevati per collettività, già erogati 10,5 milioni

“Il gioco d’azzardo causa elevati costi sociali ed economici per l’intera collettività – ha puntualizzato Bolognini -. Nel 2018 i 68 servizi territoriali per il trattamento di questo tipo di dipendenze hanno preso in carico nella nostra regione 2.773 persone. Sono state erogate prestazioni sanitarie e psico-socio-educative per un controvalore di 1.187.640 euro. In questo quadro, Regione Lombardia ha messo sul piatto azioni di indirizzo e disposizioni chiare e organiche e fondi importanti – ha spiegato Bolognini -. Dal 2018 a oggi abbiamo erogato 10,5 milioni di euro, oltre ai quasi 2 milioni destinati ai progetti realizzati dagli Enti Locali. Con una delibera del 2019 la Regione ha previsto di stanziare ulteriori fondi, per un totale di 1.595.000 euro”.

Da ‘Mind the gap’ risultati incoraggianti

“Il benessere di tutti i nostri cittadini e’ uno dei principi cardine che guida la Giunta – ha detto l’assessore – e questa della lotta al Gioco d’Azzardo e’ una battaglia fondamentale, alla quale Regione Lombardia certo non si sottrae e non si sottrarrà in futuro”. In merito, nello specifico, ai risultati del progetto ‘Mind the Gap – una rete per il Distretto Bergamo est’, Bolognini ha sottolineato come “sono incoraggianti e ci spingono a proseguire con tenacia nella lotta al fenomeno”. Quest’iniziativa sperimentale, finanziata al 75% dalla regione con 84.000 euro sui 113.200 euro complessivi, ha coperto quasi il 50% della provincia di Bergamo, coinvolgendo gli ambiti di Seriate (la capofila), Alto Sebino, Basso Sebino, Valle Seriana superiore e Valle di Scalve, Valle Seriana, Valle Cavallina, Grumello del Monte. “Sono stati creati percorsi – ha concluso l’assessore – per l’omogeneizzazione dei regolamenti in atto, sono stati avviati percorsi di formazione specifici per gli operatori sociali e di sistema, sono stati consolidati e potenziati i punti di informazione e di orientamento degli sportelli di prossimità, con il coinvolgimento di esperti del settore. Sono anche intraprese azioni integrate di mappatura degli esercizi con newslot e VTL, con attenzione alla distanza dai luoghi sensibili.




Commercio, Bergamo tiene soprattutto in periferia ed è sempre più turistica

Le imprese del commercio, del turismo e della ristorazione stanno ridisegnando il volto delle città. Dal 2008 ad oggi, il cambiamento del nostro centro storico e dell’immediata periferia è evidente. Il tema è stato oggi al centro dell’analisi, condotta a livello nazionale, dall’Ufficio Studi di Confcommercio “Demografia d’impresa nelle città italiane”, presentata oggi a Roma.

L’indagine prende in considerazione 120 comuni italiani, tra cui Bergamo. Rispetto al contesto nazionale, Bergamo non è tra i comuni più vitali commercialmente (a differenza, ad esempio, della vicina Lecco e, sempre in Lombardia, di Varese), ma fortunatamente non presenta segni di declino e rischio desertificazione, in linea con le altre città lombarde (i problemi più grossi si rilevano a Chieti, Ancona e Genova).

“La nostra città evidenzia situazioni di difficoltà ma complessivamente tiene – commenta il direttore Ascom Confcommercio Bergamo Oscar Fusini-. A perdere, in linea con il quadro nazionale e del Centro Nord, sono negozi di abbigliamento, calzature, libri e giocattoli, mercerie, ferramenta”. Rispetto ai dati del 2008, l’analisi che ripercorre gli ultimi undici anni presenta in tutta la sua evidenza, la riconversione turistica della città, con lo sviluppo enorme che l’aeroporto ha avuto nell’ultimo decennio: “Il cambio di vocazione ha consentito di recuperare attività nel campo ricettivo e della ristorazione, in particolare della somministrazione- continua-. Di contro, il centro storico si è svuotato di quegli esercizi che contribuiscono alla varietà e vitalità commerciale insostituibile per i residenti che ogni giorno vivono la città”. Il calo del commercio al dettaglio è tutto sommato contenuto al di fuori del centro città, dove segna rispetto al 2008 un -2,5%: “La periferia sta tenendo, ma non dobbiamo dimenticare che l’hinterland ha già pagato pesantemente negli anni precedenti al 2008 la pressione e l’invasione dei grandi centri commerciali” ricorda Fusini.

Le principali evidenze dell’indagine

A Bergamo il commercio al dettaglio, rispetto alle altre città del Centro Nord, perde più della media: si segna infatti il -17,9% nel centro storico (contro il 13,7%). Tiene, tutto sommato in periferia, dove si registra il -2,5% (contro una media che al Centro Nord evidenzia un calo del 12,5%). “L’accessibilità e il parcheggio – motiva così il calo il direttore Ascom- continua a determinare l’appeal del tessuto commerciale”.

Alberghi, bar e ristoranti crescono del 35% nel centro storico (contro la media del 15,4% del centro Nord) per effetto, come già ricordato, del cambio di vocazione, a favore del crescente numero di turisti e visitatori. La crescita si rileva, anche se con numeri meno importanti, anche al di fuori della città: si segna il +18,6%, percentuale decisamente sopra la media degli altri comuni del Centro Nord, dove si attesta a +14,5%.

Tra le categorie che perdono di più nel terziario, le insegne non specializzate: segnano un crollo drastico (-71%) nel centro storico e del -32% fuori dalla città.

Tra le principali dinamiche nella demografia d’impresa, anche nella nostra città, si rende evidente l’effetto degli aumenti delle licenze. Le farmacie crescono del 22,5% nel centro storico e del 59,5% al di fuori della città. Le tabaccherie segnano invece una crescita tutto sommata contenuta in centro (+0,8%) e a due cifre in periferia (+10,3%) .




Imprese in rete, crescita a due cifre A Bergamo un balzo del +17%

Dalle imprese di prodotti naturali italiani che intendono condividere la loro attività di commercializzazione di cibi freschi anche all’estero, quelle che si affiancano per creare un prototipo di moduli abitativi prefabbricati in legno a basso costo e di rapida realizzazione, le cooperative che insieme puntano a sostenere il diritto alla salute dei lavoratori attraverso l’erogazione di ticket sanitari, le aziende che si accordano per migliorare gli skills dei rispettivi lavoratori e riqualificarli, le imprese che stanno creando un servizio “chiavi in mano” nell’ambito del restauro e della conservazione dei beni culturali.   Sono alcuni esempi di aziende che hanno scelto di sottoscrivere un contratto per reti d’impresa, la formula – disciplinata da apposite normative – che permette alle imprese di unire le forze per affrontare meglio la competizione globale. Le imprese che in Italia hanno stipulato un contratto di rete sono 34.880. Di queste imprese, ne sono presenti 3.561 in Lombardia (pari al 10% nazionale); prima regione è il Lazio con 8.909 imprese coinvolte in reti (26%). A seguire Lombardia (10%), Veneto con 2.751 imprese (8%), Campania con 2.634 (7%) e Toscana con 2.381(6%).   Riguardo al tasso di crescita, le imprese coinvolte in contratti di rete sono aumentate in Italia del 49% in 2 anni, passando da 23.369 a 34.880. La crescita maggiore nel Lazio (+121% in due anni), Valle d’Aosta (+115), Molise (91%), Campania (64%). In Lombardia crescita complessiva del 17% in due anni, con in testa Milano (+26%) e Mantova (+25%), seguite da Monza Brianza (+21%) e Bergamo (+17%).  In Lombardia, dopo Milano in testa con 1.311 imprese (pari al 37% del totale regionale), si collocano Brescia con 527 imprese (pari al 15% lombardo), Bergamo con 383 imprese (11%), Lecco con 265 imprese (7%) e Monza Brianza con 191 imprese (5%). Nel complesso le imprese coinvolte in reti sono 1.540 tra Milano, Monza Brianza e Lodi, pari al 43% delle aziende lombarde che hanno unito le forze per dare luogo a reti d’impresa. A livello lombardo, tra i settori privilegiati nei contratti di rete quello dei servizi (44% delle imprese coinvolte in contratti di rete), il comparto industriale e artigiano (23%); seguono le costruzioni e il commercio (21%) e l’agricoltura (9%). Per quanto concerne la forma giuridica, prevalgono ampiamente le imprese di capitali (65% delle imprese coinvolte in contratti di rete), seguite dalle imprese individuali (13%) e dalle società di persone (11%). “Le reti d’impresa sono uno strumento in crescita, sia a livello nazionale che lombardo, a riprova dell’acquisita consapevolezza delle imprese che fare sinergia aiuta a cogliere al meglio le sfide odierne del mercato, soprattutto globale, sviluppando capacità innovativa e competitività, per ottenere vantaggi comuni. Rappresenta un veicolo soprattutto per le MPI. E’ certamente un moltiplicatore di risultati, un integratore di ricchezza per competenze e  relazioni umane, consente  di gestire e superare anche momenti di crisi grazie all’esperienza degli altre imprese della rete. Sono certamente un mezzo che consente alle singole aziende di crescere nei propri asset immateriali tra i quali la specializzazione in competenze e quindi lo sviluppo di nuova occupazione nonchè lo sfruttamento di brevetti.” – ha affermato Vincenzo Mamoli, componente della Giunta della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi.   La rete rappresenta uno strumento giuridico-economico di cooperazione fra imprese che, attraverso la sottoscrizione di un contratto (detto appunto “contratto di rete”), si impegnano reciprocamente, in attuazione di un programma comune, a collaborare in forme ed ambiti attinenti alle proprie attività, scambiando informazioni e/o prestazioni di natura industriale, commerciale, tecnica o tecnologica e/o realizzando in comune determinate attività relative all’oggetto di ciascuna impresa. Il contratto di rete è stipulato da più imprenditori con lo scopo di accrescere, individualmente e collettivamente, la propria capacità innovativa e la propria competitività sul mercato. Gli imprenditori si impegnano a collaborare sulla base di un programma comune, scambiandosi informazioni o prestazioni di natura industriale, commerciale, tecnica o tecnologica ed esercitando in comune una o più attività che rientrino nell’oggetto della propria impresa. 




Nuovi negozi, Irap azzerato per tre anni in 1326 comuni lombardi

Zero Irap (Imposta Regionale sulle Attività Produttive) per 1.326 Comuni lombardi. Lo stabilisce la delibera approvata dalla Giunta regionale su proposta del presidente Attilio Fontana. Viene pertanto riconfermata l’esenzione triennale per le nuove attività commerciali e artigianali nei centri storici dei comuni capoluogo, ai nuovi insediamenti nei comuni con più di 40.000 abitanti e nei Comuni con più di 3 mila residenti. Dal 2020 è prevista un ulteriore estensione del beneficio a tutti i comuni fino a 15 mila abitanti. Il provvedimento attua quanto disposto dalla legge introdotta a fine 2019 con la manovra di bilancio 2020 (art. 6, comma 1, lett. b) della legge regionale del 30 dicembre 2019, n. 24). La delibera, oltre a stabilire l’elenco dei Comuni beneficiari, indica i destinatari della misura: imprese costituite tra il 1° gennaio 2020 e il 31 dicembre 2020 che svolgono attività commerciali di vicinato e artigianali, nei centri storici dei Comuni capoluogo, dei Comuni con popolazione compresa tra 3.001 e 15.000 abitanti; dei Comuni con popolazione superiore a 40.000 abitanti. Nei comuni fino a 3.000 abitanti il beneficio fiscale opera su tutto il territorio comunale. “Questa misura – spiega il presidente Fontana – è sperimentale e ha previsto nel corso degli anni una sempre maggiore estensione dei cittadini e dei territori che ne beneficiano”. “Siamo partiti dai Comuni sotto i 1000 abitanti – continua il governatore della Lombardia – poi 3000 e ora 15.000. Nel 2018 è stata azzerata l’Irap a favore delle nuove imprese insediate nei centri storici di Comuni capoluogo e con più di 50.000 abitanti”. “L’agevolazione – chiosa l’assessore regionale al Bilancio, Finanza e Semplificazione Davide Caparini – si inserisce fra le azioni concrete messe in campo dalla Giunta regionale per sostenere le imprese, con particolare riferimento a quelle che si impegnano a mantenere l’occupazione in Lombardia”. “Siamo convinti che con questa decisione – ha aggiunto l’assessore regionale allo Sviluppo economico Alessandro Mattinzoli – andremo a incentivare il numero di operatori del commercio e, allo stesso tempo, incideremo sul tessuto sociale, oltre che economico, dei singoli territori, alleggerendo il peso fiscale soprattutto là dove chi produce e ricchezza si trova in condizioni di maggior disagio”. “Guardando alla stretta attualità – ha proseguito l’assessore – sorge spontanea una riflessione: noi cerchiamo di favorire, con azioni concrete, la nascita e lo sviluppo di negozi e le attività di vicinato in ogni zona delle città, altri, in Amministrazioni molto importanti, preferiscono aver gioco facile puntando su distretti già forti e consolidati”. La delibera prevede una misura agevolativa di azzeramento dell’IRAP per 3 periodi d’imposta a decorrere dal 1° gennaio 2020 a favore di nuove imprese costituite nel 2020 che esercitano: attività commerciali di vicinato e attività artigianali con vendita di beni di propria produzione nei locali di produzione o adiacenti




Libri per sognare, la scrittrice Sara Rattaro incontra oltre 270 studenti

 Si chiude con successo il primo appuntamento degli incontri di Libri per sognare, la manifestazione del Gruppo Librai e Cartolibrai Ascom Confcommercio Bergamo, nata per promuovere la lettura tra i ragazzi. “Gli incontri con gli autori, novità di questa edizione di Libri per Sognare, rappresentano uno stimolo in più per i giovani lettori, che possono avere un confronto diretto con chi ha scritto le pagine preferite e trarre ispirazione per la stesura delle recensioni- commenta il presidente del Gruppo Librai e Cartolibrai Ascom, Cristian Botti-. Siamo soddisfatti della grande partecipazione agli incontri con gli scrittori che con i loro libri invitano i ragazzi a riflettere su grandi temi e a trovare coraggio e ispirazione in personaggi che con la loro passione hanno fatto la storia”. Mercoledì 12 febbraio , dalle 9 alle 12.30, nella sede cittadina Ascom (Via Borgo Palazzo, 137- Sala Conferenze) l’autrice-biologa genovese Sara Rattaro ha presentato a un pubblico di oltre 180 alunni il suo penultimo libro “Sentirai parlare di me”, edito da Mondadori. Il titolo, tra i quattro selezionati dai Librai, intreccia la storia di un’aspirante giornalista con la vita e le avventure di Nellie Bly, la prima donna nella storia ad aver osato il mestiere di reporter. Nella Sala Conferenze di Ascom, la scrittrice ha incontrato in due sessioni quasi 200 ragazzi di quattro scuole di città e provincia: dalle 9 alle 10.30 sono coinvolti oltre 180 ragazzi e insegnanti dell’Istituto Maria Consolatrice di Sant’Omobono terme (classi 5a, 1a e 1b) e della Scuola secondaria di primo grado di Castel Rozzone – Istituto Comprensivo di Arcene ( 1a); dalle 10.45 alle 12.30 sono coinvolti 114 alunni della Scuola Primaria Sant’Angela Merici di Bergamo (5a e 5b) e della Scuola secondaria di primo grado Suore Sacramentine di Bergamo (1a, 1b e 1c) . Nel pomeriggio l’autrice ha incontrato 89 ragazzi a Mapello, nell’auditorium Papa Giovanni XXIII (Via Agazzi 14), dalle 14 alle 15.30, provenienti dalla Scuola Primaria di Prezzate (5a), di Ambivere 5a) e dell’Istituto comprensivo di Mapello (5a e 5b).
Sara Rattaro, cacciatrice di storie appassionanti pronta a ispirare i ragazzi e a trovare il coraggio di inseguire i propri sogni, come quella del dottor Albert Bruce Sabin che donando il vaccino per la poliomelite al mondo ha salvato migliaia di bambini, ha raccontato la storia di Nellie Bly, la prima reporter donna al mondo, madre di tutte le giornaliste investigative. “Una storia che ho amato tanto perché vado a caccia di personaggi e super eroi normali che con il loro coraggio e le loro doti hanno cambiato la storia. Nellie, orfana di padre in una famiglia numerosa, non aveva mezzi economici per studiare, anche perché a fine Ottocento quello che si auspicava per una donna era un buon matrimonio e poco altro. Così scrivevano anche i giornali e lei, a 16 anni, di fronte all’articolo “What girl asre good for” pubblicato sul Pittsburg Dispach, prese carta e penna infuriata per sostenere con una lettera appassionata che le ragazze possono fare tutto. Il direttore del giornale la invitò in redazione e nacque così la prima donna reporter della storia”. E non era una giornalista qualsiasi, ma la creatrice del reportage sotto copertura: “Nellie va oltre- continua la Rattaro-. Si infila nelle fabbriche a raccontare le storie degli operai, ruba della frutta per farsi arrestare e raccontare la storia delle carceri. È l’unica donna della redazione e in un mondo al maschile, in cui inizia a dare fastidio, le dicono di rinunciare alla carriera per occuparsi di “cose da donna”. Lei non ci sta e si fa spedire in Messico a raccontare la dittatura di Porfirio Diaz. Arriva a licenziarsi, ma uscendo dalla redazione pronuncia la frase che dà il titolo al libro, “Sentirai parlare di me”. E così, fingendosi pazza, si fa internare in un manicomio e racconta in un articolo a puntate i “Dieci giorni all’inferno” da internata, da cui la salva Joseph Pulitzer. L’articolo cambierà per sempre le condizioni dei sanatori: “E’ una storia che insegna che credere nei propri sogni significa fare del proprio meglio per ciò in cui crediamo, fare quel che si vuole fare nel migliore dei modi superando i no detti ma con l’ intento di fare del nostro meglio. Il coraggio si dimostra ogni giorno per la forza che si ha e quel che possiamo fare” ha ribadito l’autrice. L’incontro con i ragazzi ha toccato vari argomenti, dalla passione per un lavoro che è riuscito a diventare tale dopo essere stato per tanti anni un hobby ( dato che è stata per anni, da biologa, informatore farmaceutico) alle difficoltà di essere una donna scrittrice: “L’Italia ha una cultura monogenitoriale: esistono solo i papà della narrativa mentre abbiamo tante mamme. I nostri programmi scolastici purtroppo non valorizzano le figure femminili. Nel 1926 Grazia Deledda vinse il premio Nobel, ma la scuola italiana l’ha fatta e la fa leggere pochissimo. Mentre vi capiterà di leggere e sapere tutto di altri premi Nobel, da Pirandello a Carducci”.

I prossimi incontri

Gli incontri con gli autori rappresentano piccole tappe di avvicinamento all’evento finale in programma il 13 maggio nell’Auditorium del Seminario di Bergamo, che coinvolgerà 877 ragazzi di 18 istituti comprensivi, 22 scuole, 43 classi di città e provincia. Gli incontri proseguono a marzo. Matteo Corradini, scrittore ed ebraista, presenta il suo libro “Solo una parola. Una storia al tempo delle leggi razziali” a Clusone. L’appuntamento è il 7 marzo, dalle 11 alle 12,30, alla Scuola Media Statale Prina (in Via Sant’ Alessandro 4/b). E’ in programma un terzo appuntamento con gli autori, i cui dettagli saranno comunicati nei prossimi giorni.

Il libro

“Sentirai parlare di me” di Sara Rattaro, edito da Mondadori, racconta il sogno di Bianca che da grande vuole fare la giornalista e si occupa col suo amico Martino del giornale della scuola. Durante

Sara Rattaro

la settimana dei mestieri i ragazzi incontrano Vittoria, giornalista, invitata a tenere una lezione appassionante che però sarà costretta ad interrompere sul più bello per seguire una misteriosa indagine. Bianca vuole a tutti i costi rintracciarla per chiederle aiuto: è alla ricerca di un anonimo artista che sta colorando la città con alcuni strani murales. Quando incontrerà Vittoria, però, Bianca riceverà una sorpresa esclusiva: il racconto della vita e delle avventure di Nellie Bly, la prima donna nella storia ad aver osato il mestiere di reporter e ad aver combattuto per i diritti delle donne. E sarà proprio attraverso il coraggio e la ribellione della prima giornalista della storia che Bianca troverà ispirazione e entusiasmo.

L’autrice

Sara Rattaro è nata a Genova. Laureata in Biologia e in Scienze della Comunicazione, ha lavorato come informatore farmaceutico prima di dedicarsi completamente alla scrittura. È docente di Scrittura creativa all’Università degli studi di Genova e autrice di diversi romanzi: “Sulla sedia sbagliata”, “Un uso qualunque di te”, “Non volare via” (Premio Città di Rieti 2014), “Niente è come te” (Premio Bancarella 2015), “Splendi più che puoi” (Premio Rapallo Carige 2016), “L’amore addosso”, “Uomini che restano” (Premio Cimitile 2018), “Andiamo a vedere il giorno” (Sperling & Kupfer 2018), “Il cacciatore di sogni”, il suo primo libro per ragazzi, “Sentirai parlare di me” (Mondadori 2019) e “La giusta distanza” (Sperling & Kupfer, 2020). Ha curato la raccolta di racconti “La vita vista da qui” (Morellini 2018).

I quattro libri selezionati dai Librai per l’edizione 2020 di Libri per sognare

Dalle leggi razziali a un teatro dove tutto è possibile, dalla storia della prima reporter donna, Nellie Bly, al racconto di una vita a fianco di Rita Levi Montalcini affidato al suo assistente di laboratorio. I titoli selezionati dai librai Ascom Confcommercio Bergamo invitano i ragazzi a riflettere su grandi temi.

“Sentirai parlare di me” di Sara Rattaro, edito da Mondadori

“Mosche, cavallette, scarafaggi e Premio Nobel” di Luigi Garlando, edito da Harper Collins,

“Il fenomenale P.T. Heliodore” di Guido Sgardoli, autore vincitore del Premio Strega Ragazze e Ragazzi 2019 con “The Stone. La settima pietra”, edito da Il Battello a Vapore

“Solo una parola. Una storia al tempo delle leggi razziali” di Matteo Corradini, edito da Rizzoli.