L’Automobile Club Bergamo compie 90 anni e invita tutti alla sua festa

L’Automobile Club Bergamo festeggia una tappa molto importante della sua storia: compie 90 anni dalla sua fondazione e per celebrare questa occasione molto speciale organizza una festa all’insegna della buona musica e delle voci “paradisiache”.

L’Aci Bergamo, che fin dagli anni ‘900 promuove l’automobilismo e dagli anni 2000 sviluppa i temi di sicurezza, dell’educazione stradale e della tutela dell’utenza debole, invita tutti gli amanti dell’automobile e della musica lunedì 5 novembre alle 21.00 ad un grande concerto al Palacreberg di Bergamo, con ingresso libero fino a esaurimento posti.

Con la presenza di testimonial dello sport automobilistico bergamasco e sotto la “bacchetta”del giornalista musicologo, Fabio Santini, che presenterà lo show, gli spettatori avranno la possibilità di godere di uno spettacolo indimenticabile.

Tra gli illustri invitati, spiccano il comico cabarettista Carlo Bianchessi, il sassofonista Gianluigi Trovesi, il pianista Gianni Bergamelli, il sassofonista Umberto “Benny” Bernini, la soprano lirica Elena Bertocchi, la jazzista Patrizia Gregis e il cantante Emanuel Briccoli.

Tra note e spettacolo non mancherà la solidarietà, grazie alla raccolta fondi a sostegno delle iniziative benefiche dell’associazione Alpini di Bergamo.

Sull’iniziativa, le attività e le problematiche affrontate, il presidente dell’Aci, Valerio Bettoni, ha dichiarato: “La festa per i 90 anni si organizza per ricordare la storia dell’Aci, per ringraziare tutti gli amanti dei motori e stimolare noi stessi e la nostra comunità bergamasca riguardo le nostre tematiche”.

L’Aci, ha aggiunto Bettoni, è un organismo di riferimento per quanto riguarda i motori e gli automobilisti dei quali è e deve continuare a essere un difensore civico, tenendo conto di alcune problematiche come la mobilità. Su questo fronte sono state istituite quattro commissioni guidati da esperti: quella sulla mobilità di cui presidente è l’architetto ed ex assessore provinciale, Felice Sonzogni, quella giuridica presieduta da Ottavio Roberto, quella sportiva da Michele Gregis e quella culturale da Alberto Castoldi.

Ma la situazione ereditata non è stata per niente rosea. Anzi, la sfida più grande è stata il risanamento economico dell’ente. “Quando ho assunto la carica di presidente il 2016 ci siamo posti questo problema grosso. Siamo partiti da un quadro complicato, con quasi 2 milioni di euro di debito verso la sede nazionale, che si sta riducendo. Ora siamo in fase di crescita in termini di numeri e di attività. L’obiettivo è diventare sempre più un riferimento sul territorio e rapportarsi con la società bergamasca”, ha sottolineato il presidente.

Numerose le iniziative dell’Aci nel territorio bergamasco, tra cui campagne sulla sicurezza stradale, incontri di educazione stradale in collaborazione con le scuole, simulatori di guida, rally delle Prealpi orobiche e tante altre.

 




Crisi di negozi chiusi: Treviglio dà la soluzione

Saracinesche chiuse, vetrine vuote, negozi bui… cosa si può fare per dare vita a una zona piena di negozi sfitti? Il Comune di Treviglio ha trovato la soluzione emettendo il bando #centro25 per aiutare i commercianti ad avviare o potenziare la propria attività.

Circa 200.000 euro sono stati investiti da dieci commercianti di Treviglio, spesa compensata dal contributo di 82.000 euro dal bando regionale Sto@2020, al quale il Comune ha partecipato con il proprio #centro25. I dieci commercianti del centro di Treviglio hanno ricevuto un contributo a fondo perduto del 70% della spesa sostenuta (fino a 10.000 euro) per la propria attività.

Il bando regionale Sto@2020 e quello locale prevedono anche un intervento di abbellimento della piazza XXV Aprile, mentre una campagna di marketing per proseguire nelle riaperture sarà attivata a breve.

Avviato anche un corso di formazione per i commercianti, erogato dal Cescot (Centro sviluppo commercio turismo e servizi) in collaborazione con l’Associazione commercianti, professionisti e artigiani.

Infine la mappatura dell’intera rete commerciale del DUC realizzata con la condivisione della Camera di Commercio di Bergamo e con la collaborazione di studenti dell’Istituto Tecnico Commerciale Vittorio Emanuele di Bergamo nell’ambito di un progetto di alternanza scuola lavoro doterà l’Amministrazione Comunale e ASCOM, partner di questo intervento, di uno strumento di analisi costantemente aggiornato sullo sviluppo e l’offerta della rete commerciale trevigliese.




“Visit Brembo”: Il consorzio per il rilancio turistico della Val Brembana è realtà

Il progetto di promozione turistica della Val Brembana è realtà: “Visit Brembo” è il consorzio turistico, composto da enti pubblici e privati, che si occuperà della promozione e del coordinamento del turismo della zona.

Con l’approvazione di 37 Comuni della valle il progetto, di cui fa parte Ascom, ha come obiettivo rendere protagonista la Val Brembana e lanciarla oltre i confini vallari.

Alla guida del piano, con nomina a termine, c’è Christophe Sanchez per un accordo tra “Visit Brembo” e “Visit Bergamo”, vicepresidente del Cda è stato nominato Giovanni Fattori, mentre nel direttivo lo affiancheranno l’assessore al Turismo della Comunità montana Geremia Arizzi, l’assessore al Turismo di San Pellegrino Stefano Tassis, il vicesindaco di Zogno Gianpaolo Pesenti, Roberto Ghidotti per Ascom e Andrea Paleni per l’associazione Alto Brembo.




Guida all’etichetta alimentare: Impariamo a leggere cosa mangiamo

Formaggio, passata di pomodoro, burro, pasta, yogurt… la lista della spesa è pronta, ma una volta al supermercato la scelta diventa più complicata di quanto si pensasse. Perché? Quando leggiamo le etichette dei prodotti che intendiamo comprare ci troviamo di fronte a una giungla di informazioni e sigle come DOP, IGP, STG. Quanto sono importanti questi acronimi che al primo colpo d’occhio non significano molto? Per quale motivo alcuni ingredienti vengono scritti prima degli altri? A cosa deve stare attento il consumatore? Tutto ciò e molto di più si è raccontato al convegno di Venerdì 19 ottobre “Come si legge un’etichetta alimentare e come riconoscere i marchi di qualità volontari, DOP e IGP” organizzato dalla Camera di Commercio di Bergamo, in collaborazione con Unioncamere Lombardia e Coldiretti Bergamo, nell’ambito degli eventi programmati per l’iniziativa “Agricultura e Diritto al Cibo” coordinata dal Comune di Bergamo, in collaborazione con il Bio-Distretto.

“Fare la spesa è un gesto quotidiano ed è molto importante per il nostro stile di vita e la nostra salute. In base a quello che mangiamo facciamo una scelta, quindi tutte le informazioni che vengono riportare sulle etichette sono importanti sia per avere un consumatore informato che per scegliere alimenti di qualità”, ha sottolineato la referente di igiene e sicurezza alimenti di Coldiretti Bergamo, dott.ssa Serena Milesi che è stata una delle due relatrici del convegno.

Ma cosa rappresenta l’etichetta alimentare? Secondo la dott.ssa Milesi si tratta di una vera e propria carta d’identità del prodotto dove viene scritta l’origine dell’alimento stesso, ma anche le altre caratteristiche, come i valori nutrizionali, il modo in qui è stato lavorato se, ad esempio, si tratta di un alimento biologico o un vino eccellente del territorio. Con l’entrata a vigore del regolamento 1169/2011 del Parlamento Europeo l’etichetta è stata resa più trasparente per il consumatore con tutti gli elementi del prodotto obbligatoriamente scritti sulla confezione. Inoltre, vige l’obbligo di evidenziare con carattere distinguibile la presenza di allergeni, in modo tale che a colpo d’occhio il consumatore li vede subito.

Oltre alle sostanze che possono provocare reazioni alle persone allergiche, il consumatore deve prestare attenzione anche a una serie di altre caratteristiche: “Sicuramente, -nota Milesi-, all’origine della materia prima dell’alimento. Dopo, all’elenco degli ingredienti che è scritto in ordine decrescente di quantità. Se, ad esempio, si tratta di un dolce e al primo posto c’è lo zucchero, significa che è di maggiore quantità”.

Molto importante, però, è anche la data di scadenza dei prodotti, ma anche il termine minimo di conservazione. Come spiega Milesi, la scritta “da consumarsi entro…” determina la freschezza del prodotto, mentre il termine minimo di conservazione può essere un consiglio che ci garantisce che entro quel termine il prodotto chiuso manterrà le stesse caratteristiche all’origine. Non si tratta quindi di un elemento a livello sanitario, ma definisce le proprietà organolettiche del prodotto, quindi l’odore, il colore e il sapore che possono alterarsi nel tempo.

Contemporaneamente esistono anche i marchi di qualità che, come spiega la seconda relatrice, dott.ssa Raffaella Barbuto, consulente in proprietà industriale con specializzazione sui marchi dello Studio Torta di Milano, si dividono in volontari che sono quelli delle singole imprese e in collettivi che sono registrati da soggetti che garantiscono l’origine, la natura o la qualità di prodotti, come le camere di commercio, i consorzi, le associazioni ecc. I marchi sono dei nomi di fantasia, con dei loro loghi e colori e che possono anche contenere un nome che evoca l’origine geografica dei prodotti. Esempio di marchio collettivo è Bergamo città dei mille sapori che è di titolarità della Camera di Commercio di Bergamo e che lo concede in licenza alle imprese che rispettano il relativo regolamento.

Diverso è il discorso della distinzione tra le denominazioni geografiche, ossia DOP – Denominazione di Origine Protetta, IGP – Indicazione Geografica Protetta e STG -Specialità Tradizionale Garantita.

“Questi non sono dei marchi volontari, cioè non sono marchi di impresa, ma sono delle certificazioni di qualità europee che vengono rilasciate dopo un esame svolto dai singoli stati membri i quali tutelano determinati nomi di prodotti agricoli o alimentari fatti in un determinato luogo o anche delle particolari ricette”, spiega la dott.ssa Barbuto.

Più specificatamente il marchio DOP, che è il più severo, viene dato a quelle denominazioni di prodotti originari di un dato luogo, che hanno determinati qualità o caratteristiche derivanti essenzialmente da questo particolare ambiente geografico. Un’ulteriore requisito per ottenere una DOP è che tutte le fasi di produzione, trasformazione ed elaborazione si svolgano in una zona geografica ben delimitata. Per il marchio IGP invece è sufficiente che almeno una delle fasi di produzione avvenga in una zona geografica delimitata.

Per tutte le DOP, IGP e STG esiste un Disciplinare in cui vengono esattamente descritte le fasi di lavorazione, la provenienza delle materie prime e tutte le caratteristiche de che devono avare i prodotti. Il controllo viene effettuato da enti autorizzati dal Ministero delle Politiche Agricole.

Quali sono dunque gli obblighi delle aziende? Secondo Raffaella Barbuto tutte le aziende che descrivono tutte le fasi di produzione e gli ingredienti e che rispettano il Disciplinare, possono utilizzare il bollino della DOP o IGP: “Questa è la grossa differenza dal marchio collettivo che spesso è un nome di fantasia, con un suo particolare logo e viene registrato da una Camera di commercio oppure da un consorzio di imprese che stabilisce anche un proprio regolamento per cui solo le aziende che rispettano le regole stabilite dal titolare del marchio possono poi utilizzare il marchio. In caso contrario vengono sanzionate e la licenza dell’uso del marchio può anche essere revocata”.

Riguardo la tutela del consumatore, Barbuto aggiunge che se c’è il bollino della DOP o di IGP si definisce che un determinato prodotto proviene da un certo luogo e risponde alle caratteristiche previste dal Disciplinare approvato dal Ministero delle Politiche Agricole e dalla Commissione Europea. Invece il marchio collettivo ha dietro un ente, cioè il Titolare del marchio, che può controllare anche altre caratteristiche del prodotto e, in taluni casi, potrebbe anche dare maggiori garanzie al consumatore”.

Tutto ciò si aggiunge alla tutela contro i prodotti falsi italiani che hanno invaso il commercio estero. “Il problema maggiore sono le contraffazioni, ovvero l’uso indebito di indicazioni geografiche che non sono veritiere, oppure il cosidetto italian sounding ossia l’utilizzo (da parte di aziende straniere di solito) di denominazioni che hanno un richiamo all’italianità ma che poi italiane non sono. Per contrastare questo grave fenomeno globale è necessario che le imprese, i consorzi, i gruppi di imprese, le camere di commercio, conoscano bene quali sono tutti gli strumenti relativi ai diritti di proprietà intellettuale per poterli utilizzare tutti al meglio. Per ogni tipo di strumento, ciascun diritto ha una sua valenza, un suo uso, un suo scopo. Utilizzarli tutti quanti insieme al momento giusto permette di contrastare le contraffazioni e l’italian sounding che rovina il Made in Italy”.

Molte le testimonianze importanti del convegno, tra cui quelle di Raffaella Castagnini per Marchio Bergamo città dei 1000 sapori, Leyla Ciagà per Bergamo Green, Massimo Bosio per La stracciatella il gelato di Bergamo, Francesca Monaci per DOP Formai de Mut e Francesco Maroni per Forme: Candidatura Unesco.




Immobili, 6 italiani su 10 si affidano agli agenti immobiliari

Il 63% degli italiani che negli ultimi 4-5 anni hanno avuto esigenze di acquisto e/o di vendita di un immobile si è affidato ad un agente immobiliare. Il 51% ha utilizzato anche Internet, che mantiene prevalentemente una funzione informativa: il 28%, infatti, lo ha usato solo nelle fasi iniziali della ricerca o per farsi un’idea generale sul mercato. In molti casi, la Rete rappresenta lo strumento fondamentale per il primo contatto con l’agenzia (10%).

Le attività di compravendita senza mediazione rappresentano una quota residuale, per lo più riconducibile a situazioni di conoscenza diretta del soggetto da cui comprare o a cui vendere (il 29% indica tale fattore decisivo), piuttosto che alla impossibilità di sostenere i costi di mediazione (25%).

Che la gestione di una compravendita in autonomia sia complessa e a volte rischiosa emerge anche dall’esperienza di chi ha effettuato una compravendita senza intermediari: l’87% dichiara che in caso di future esigenze farà con buona probabilità affidamento ad un agente immobiliare, segnale che per molti fruitori la gestione autonoma si è rivelata onerosa.

A riprova dell’importanza del ruolo, dall’indagine emerge la soddisfazione dei clienti-consumatori rispetto all’attività svolta dall’agente immobiliare: il 40% di chi ha avuto esperienze di compravendita tramite agenzia esprime un giudizio molto positivo (superiore a 8 – su una scala da 1 a 10), a cui si aggiunge una ulteriore quota di valutazioni più che soddisfacenti (43% con giudizio pari a 6 e 7). Positive anche le segnalazioni in merito all’adeguatezza delle commissioni richieste dall’agente: il 69% le ritiene commisurate alla qualità del servizio svolto (% di chi esprime un giudizio superiore o uguale a 6 su una scala da 1 a 10), con una quota di soggetti critici su questo aspetto limitata al 12% dei fruitori.

L’utilità della funzione dell’agente immobiliare è evidente per l’84% di chi ne ha fatto ricorso, con particolare riferimento alla possibilità di gestire in sicurezza la compravendita (48% delle citazioni considerando l’insieme degli aspetti segnalati), per la maggior semplicità di valutare alternative disponibili sul mercato (35%) e di gestire al meglio la fase di negoziazione (32%), nonché di comprimere i tempi di finalizzazione della compravendita (29%).

Tra gli ambiti da rafforzare, indicati da chi ha ritenuto poco utile il ruolo dell’agente, si segnala la richiesta di una maggiore trasparenza e di maggiori competenze.

Se questi sono gli ambiti da rafforzare per consolidare il ruolo dell’agente immobiliare sul mercato, la soddisfazione relativa alle esperienze vissute si riflette nella probabilità di consigliare ad amici e parenti l’agente immobiliare: il 46% è infatti promotore attivo dell’operatore immobiliare che ha seguito l’ultima attività di compravendita (giudizio 8+9+10). Considerando inoltre le intenzioni nel caso di compravendita futura, il 75% degli utilizzatori di servizi di mediazione dichiara che sono elevate le probabilità che si rivolga nuovamente ad una agenzia di mediazione, mentre il 73% cercherà proprio lo stesso agente immobiliare che ha gestito la precedente compravendita.

Nella TOP 5 degli attributi si piazzano: innanzitutto la trasparenza (indicato come elemento più importante dal 12% degli italiani), poi la capacità di valutazione dell’immobile (11%) professionalità e disponibilità ad effettuare visite agli immobili (11%), specifiche conoscenze del mercato immobiliare locale (10%) e conoscenza approfondita dell’immobile proposto (9%).

Chiara inoltre la funzione riconosciuta all’agente immobiliare che garantisce in primis la semplificazione delle pratiche burocratiche (22% degli italiani), oltre alla possibilità di gestire in sicurezza la compravendita (19%) e alla riduzione dei tempi di vendita/acquisto (17%).

L’indagine commissionata da Fimaa-Confcommercio a Nomisma per conoscere la percezione dei consumatori sul ‘Ruolo dell’agente immobiliare’ conferma sia l’attenzione della Federazione verso i fruitori del servizio sia come le aspettative dei consumatori siano in costante mutamento: la clientela chiede oggi agli operatori immobiliari servizi di elevata qualità con particolare attenzione ai principi di tutela e trasparenza. Gli operatori immobiliari capaci di cogliere ed adattarsi velocemente alle mutazioni del settore saranno protagonisti del futuro del mercato. Inoltre, come già rilevato da Fimaa, l’agente immobiliare sta diventando sempre più un consulente in grado di indirizzare l’investimento più idoneo alle necessità dei consumatori: sa riconoscere ed individuare le aree di sviluppo futuro del tessuto urbano, sa suggerire alle imprese costruttrici le tipologie più richieste dal mercato, sa consigliare dove è più conveniente indirizzare gli investimenti per la maggior resa, oltre a vantare portafogli clienti per l’acquisto, la locazione o la vendita di un immobile. Nell’oceano d’informazioni che il web rende disponibile, il mediatore rimane il riferimento più autorevole a cui affidarsi, visto che l’eccesso di informazioni, soprattutto quando non si ha cognizione di causa, genera solamente caos decisionale amplificando la possibilità degli errori legati al fai da te” commenta Santino Taverna Presidente Nazionale Fimaa – Federazione Italiana Mediatori Agenti d’Affari, aderente a Confcommercio-Imprese per l’Italia.

In un’epoca ormai improntata alla disintermediazione, nel settore immobiliare si conferma la centralità del ruolo dell’agente. Le competenze necessarie al perfezionamento di una transazione rappresentano, infatti, un ostacolo all’emancipazione di una figura troppo spesso criticata, ma che dalla prova dei fatti esce con riscontri lusinghieri. Pur non mancando ambiti di miglioramento, l’agente immobiliare rappresenta anche nel mercato moderno una figura cruciale nel favorire l’incontro tra domanda e offerta” commenta Luca Dondi dall’Orologio Amministratore Delegato di Nomisma.

 




Bonus del 50%: Proroga di un anno per lo sconto su ristrutturazione, arredi ed elettrodomestici

Buone notizie per chi vuole ristrutturare casa: il bonus del 50% slitta a fine 2019. E’ quanto emerge dal Documento programmatico di bilancio del 2019 che riguarda la detrazione fiscale per ristrutturazione edilizia, ecobonus, bonus mobili e bonus verde.

Ristrutturazione edilizia
Procedono le agevolazioni per la ristrutturazione edilizia come conferma il Documento programmatico del bilancio 2019 che prevede una proroga fino il 31 dicembre 2019. Lo sconto del 50% verrà restituito in dieci quote annuali e comprende tutti gli interventi di ristrutturazione edilizia.

Ecobonus
La proroga vale anche per l’ecobonus, ossia la detrazione per gli interventi di efficienza energetica da suddividere in 10 quote annuali, ma in misura inferiore per alcune fattispecie: 50% invece che 65% per sostituzione di infissi, schermature solari, impianti di climatizzazione invernale tramite caldaie a condensazione e a biomassa.

Bonus mobili e bonus verde
E’ prevista anche la proroga del bonus mobili, ossia la detrazione per l’acquisto di arredi e grandi elettrodomestici di classe energetica elevata. Contemporaneamente, la proroga vale anche per il bonus verde, ossia la detrazione del 36% per gli interventi di cura, ristrutturazione e irrigazione del verde privato.

 




Città Impresa: Il Festival dei Territori Industriali torna a Bergamo

Dopo l’edizione primaverile a Vicenza e quella speciale a Piacenza, Bergamo Città Impresa dà appuntamento con il Festival dei Territori Industriali dal 26 al 28 ottobre nella città orobica.

I temi principali dell’edizione autunnale, promossa da ItalyPost, assieme a Comune di Bergamo, Provincia di Bergamo, Camera di Commercio e Università degli Studi di Bergamo, con il patrocinio di Confindustria Bergamo e Imprese & Territori, main partner Brembo e Ubi Banca, sono le imprese, l’Italia, l’Europa e le sfide che le attendono.

Il Festival si focalizzerà, quindi, su due fattori fondamentali: da un lato ci sarà il variegato tessuto industriale italiano, che vede le imprese affrontare le sfide dell’export e della crescita, anche dimensionale, e a cui si collega l’importanza di un mondo della formazione che sappia rispondere alle loro esigenze; dall’altro si affronteranno i nodi della finanza pubblica, fra pensioni, reddito di cittadinanza e rapporti con l’Europa. Il tutto guardando alla crescita e al ruolo del nostro Paese e delle sue aziende sullo scenario internazionale.

Durante la conferenza che si è tenuta oggi, Mercoledì 17 ottobre, il presidente della Camera di Commercio di Bergamo, Giovanni Paolo Malvestiti, ha evidenziato che “Bergamo assume orgogliosa un ruolo centrale nell’ospitare anche quest’anno un dibattito di rilevanza nazionale, ma che interessa ovviamente anche il suo territorio, i suoi cittadini e i suoi imprenditori. I contributi che portano alla definizione delle migliori scelte strategiche nascono proprio grazie al confronto continuo con gli operatori economici e gli esperti. La Camera di commercio, nel sostenere ed accogliere il Festival, continua a ritenerlo un importante scenario per affrontare i temi della cultura d’impresa e dello sviluppo economico e sociale del territorio”.

OSPITI ILLUSTRI
Fra gli ospiti principali della kermesse bergamasca spiccano l’ad di Leonardo, Alessandro Profumo, il patron di Brembo, Alberto Bombassei, l’ad di Lavazza, Antonio Baravalle, tanti imprenditori “champion” che stanno aprendo le loro fabbriche al pubblico in progetti come Open Factory; ci saranno poi il presidente del Consiglio di sorveglianza di Ubi Banca, Andrea Moltrasio, una delle voci più ascoltate sullo stato dei conti pubblici come l’ex commissario alla spending review Carlo Cottarelli, rappresentanti di Confindustria e sindacati, con il presidente di Confindustria Lombardia Marco Bonometti e il segretario generale della Fim Cisl Marco Bentivogli, protagonisti del dibattito sulle pensioni come l’ex ministro Elsa Fornero e il professor Alberto Brambilla, il capo economista di Confindustria, Andrea Montanino, Letizia Moratti, presidente Consiglio di Gestione UBI Banca, Pasquale Tridico, professore a Roma Tre e consigliere del ministro Di Maio, e i grandi nomi dell’informazione e del giornalismo, con Ferruccio de Bortoli. A chiudere la manifestazione, domenica 28 ottobre, il direttore Osservatorio Conti Pubblici Carlo Cottarelli, e gli economisti Francesco Giavazzi e Lucrezia Reichlin.

L’apertura ufficiale sarà venerdì 26 ottobre con il benvenuto delle varie voci della città. Alla Camera di Commercio di Bergamo saranno il presidente dell’ente, Giovanni Paolo Malvestiti, il sindaco Giorgio Gori, il presidente della Provincia Matteo Rossi, il presidente di Imprese e Territorio, Alberto Brivio, il numero uno di Confindustria Bergamo, Stefano Scaglia,e il presidente del Consiglio di Sorveglianza Ubi Banca, Andrea Moltrasio, a dare il via alla kermesse. A seguire, il direttore del Festival, Dario Di Vico, dialogherà con Stefano Paleari, commissario straordinario di Alitalia e con Alessandro Profumo, ad di Leonardo, su “Le ambizioni della tecnologia made in Italy”.

COME PARTECIPARE AGLI EVENTI
Tutti gli eventi sono a ingresso libero. I posti in sala sono limitati: per avere garanzia di accesso, è necessario registrarsi all’evento sul sito www.festivalcittaimpresa.it. Per procedere alla registrazione, scegliere l’appuntamento di proprio interesse all’interno della sezione “Programma” e seguire le indicazioni. In ogni caso, per i registrati online l’accesso in sala è garantito solo presentandosi almeno 10 minuti prima dell’inizio dell’evento; eventuali posti non utilizzati saranno messi a disposizione di chi effettua la registrazione in loco.

Per ulteriori informazioni e per il programma completo: www.festivalcittaimpresa.it




Grande interesse per la fatturazione elettronica: Tutto esaurito al primo incontro Ascom

Più di 400 imprenditori hanno partecipato al primo dei nove incontri di Ascom dedicati alla fatturazione elettronica che dal 1 gennaio 2019 diventerà obbligatoria.

Il “tour” di Ascom è cominciato ieri, martedì 16 ottobre, all’Auditorium Casa del Giovane a Bergamo dove piccoli e grandi imprenditori hanno acquisito gli strumenti fondamentali per effettuare la fatturazione elettronica.

Il presidente Ascom, Giovanni Zambonelli, nel suo discorso introduttivo ha dichiarato di fronte alla platea gremita di gente che “è nostro dovere aiutare i nostri associati affinché questo nuovo obbligo sia meno traumatico. Il direttore Ascom, Oscar Fusini, con il suo staff ha creato una task force affinché tutti possano essere aiutati e supportati in questa iniziativa. L’associazione è completamente a vostra disposizione in modo tale che questo nuovo adempimento sia il meno costoso e il meno traumatico possibile”.

Sull’impegno di Ascom ad aiutare tutti gli imprenditori a compiere il passaggio dalla fattura analogica a quella elettronica con facilità, il direttore dell’associazione, Oscar Fusini, ha evidenziato che “il nostro desiderio, non appena gli strumenti saranno pronti, è di dare a tutti una mano a capire in maniera molto semplice come può essere emessa una fattura elettronica. La nostra idea è non lasciare indietro nessuno”.

Come ha spiegato Fusini, “il passaggio sembrerebbe banale ma non è così. Passare da una fattura emessa via carta, a una che va emessa in digitale e deve essere spedita attraverso un canale digitale sicuramente impatterà sui costi e impatterà soprattutto sui tempi di emissione della fattura. Questo in prima fase sarà un momento completo. Ecco perché non possiamo lasciar correre la situazione e aspettare la proroga, che noi insieme a RetImpresa Italia chiederemo. Il problema è che negli ultimi anni le proroghe arrivano due giorni prima della scadenza e questo crea disagi”.

Riguardo il ruolo della fatturazione elettronica come strumento di lotta all’evasione fiscale, il direttore Ascom ha dichiarato che che non è affatto un possibile strumento di contrasto all’evasione dato che oggi l’amministrazione pubblica ha tutti gli elementi e tutte le possibilità di fare i controlli senza aver bisogno dell’ennesimo strumento che e’ il controllo di tutte le fatture emesse.
Inoltre, il direttore Ascom, Fusini, ha sottolineato che sembra assolutamente paradossale che l’Italia con il suo tessuto di piccole e medie imprese, peraltro un po’ in ritardo nell’accesso al digitale, sia il primo paese in Europa a partire con l’obbligo della fatturazione elettronica.

L’imprenditore Daniele Breda che ha partecipato al primo appuntamento Ascom, ha espresso le sua perplessità riguardo la procedura dell’emissione della fatturazione elettronica. “Mi auguro che sia facile perché se è troppo complessa ci stravolge tutti. Se la fatturazione elettronica è stata inventata per facilitarci la vita ben venga, se è molto complicata sarà l’ennesimo problema burocratico e gestionale”, ha detto Breda che insieme al fratello gestisce un’azienda storica di Albano Sant’Alessandro vendendo e riparando attrezzatura da bar. Riguardo la necessità degli incontri per tutte le novità della fatturazione elettronica, il giovane imprenditore ha sottolineato che “era giusto venire a documentarmi su questa innovazione. Le fatture saranno più controllate quindi in teoria ci saranno meno margini d’errore e quindi dovrebbe andare tutto al meglio”.

Dopo la prima tappa i prossimi incontri sulla fatturazione elettronica proseguiranno fino a tutto novembre con partecipazione libera, previo accreditamento, per tutti gli imprenditori del terziario associati e non secondo il seguente calendario:

Calendario Incontri Fatturazione elettronica ottobre – novembre 2018:
22 ottobre Treviglio Auditorium Centro Civico – Via Largo Marinai d’Italia
30 ottobre Zogno Oratorio San Giovanni Bosco – Via 11 febbraio , 11
5 novembre Albino Auditorium Mario e Benvenuto Cuminetti – Via Aldo Moro 2/4
12 novembre Trescore B. Oratorio San Giovanni – Via Locatelli 108
14 novembre Sarnico Auditorium comunale – via Roma 54
19 novembre Romano L. Sala Muratori – Via Rubini, 19
21 novembre Osio Sotto Delegazione Ascom – Piazzetta Don Gandossi, 1
26 novembre Clusone Delegazione Ascom – Via San Vincenzo de Paoli 18/20
Gli incontri prendono inizio alle ore 20.45 e vedono la presenza dei vertici dell’associazione, dei funzionari e dei responsabili delle sedi territoriali.
Per ulteriori informazioni: www.ascombg.it, 035.4120304, soci@ascombg.it

LA SCADENZA DEL 1 GENNAIO – COSA FARE
Entro il 1 gennaio 2019 tutti gli imprenditori devono scegliere un programma di fatturazione in formato xml o aggiornare il programma già in possesso, dotarsi di una firma elettronica, pensare alla modalità di ricezione delle fatture (pec o codice destinatario), integrare l’anagrafico dei proprio clienti con l’indirizzo telematico preventivamente richiesto, dotarsi dei codici personali per l’accesso alla propria area riservata, aggiornare la propria area riservata indicando il proprio indirizzo telematico, creare il proprio QR-code, dotarsi di un programma di trasformazione dei file xml in pdf (per la lettura facilitata), sottoscrivere un contratto con un operatore certificato per affidare la conservazione sostitutiva dei documenti.

 




Agricultura e diritto al cibo, un fine settimana ricco di iniziative e incontri

Torna la manifestazione “Agricultura e diritto al cibo” nata lo scorso anno in occasione del vertice internazionale del G7 dell’Agricoltura svoltosi a Bergamo e che intende divenire un appuntamento fisso per esperti e per tutta la cittadinanza: da venerdì 19 ottobre, per quattro giorni la città sarà animata da una serie di incontri e iniziative dedicate ai temi di un’agricoltura e di un cibo più sano e di qualità, rispettoso della salute delle persone e dell’ambiente.

Appuntamenti con le scuole, incontri, convegni, laboratori, la Biocamminata, il Mercato dei Mercati-Biodomenica, sono solo alcune delle attività che saranno in programma per differenti età e interessi, con diversi livelli di approfondimento e con il coinvolgimento di tutte le più importanti realtà che operano per questi temi, in coordinamento con il Tavolo dell’Agricoltura del Comune di Bergamo.

Oltre all’appuntamento con la seconda edizione de “Il Mercato dei Mercati”, che vedrà l’intero Sentierone ospitare sabato e domenica più di 100 piccoli produttori a filiera corta impegnati a promuovere un cibo e una spesa più sostenibile, numerose sono le conferenze e i laboratori di approfondimento.

Dal venerdì al lunedì, alla presenza di esperti e ospiti di rilievo, verranno trattati temi quali l’etichettatura, la sicurezza e lo spreco alimentare, l’indice della fame e il rapporto con le migrazioni, le coltivazioni biologiche.

“I temi dell’agricoltura sostenibile, della valorizzazione della filiera agroalimentare locale, della relazione tra produzione agricola e tutela del paesaggio sono esattamente quelli di cui ci siamo occupati in questi anni, grazie anche alla spinta di Expo 2015 e all’esperienza del G7 di un anno fa. – spiega il Sindaco Giorgio Gori – Le esperienze si sono intrecciate: il lavoro del tavolo permanente sull’agricoltura, insediato in Comune, il moltiplicarsi dei mercati dei produttori e il crescere delle forme di consumo alimentare consapevole, l’avventura della Valle della Biodiversità, la nascita del Biodistretto, la collaborazione con l’Università e con la Camera di Commercio, i progetti sulle mense scolastiche, il contributo costante di BergamoScienza e di istituzioni importanti come il Cesvi. Tutte queste energie si sono coordinate in occasione del G7 dell’agricoltura dando vita alla Settimana dell’Agricultura, un evento a cui la manifestazione 2018 dà continuità, segno dell’affermazione dell’agricoltura sostenibile come leva di sviluppo economico, di qualificazione dei costumi alimentari e di valorizzazione del nostro territorio.”

Per quanto riguarda i laboratori, nel weekend verranno proposte degustazioni guidate di vini e di prodotti biologici e a chilometro zero, miele biologico, presidio Slow Food della razza piemontese, alla scoperta dell’origine del cibo attraverso le piante, mentre domenica alle 9 si terrà la conferenza “Dall’oliva all’olio” direttamente presso l’azienda agricola “Il Castelletto” di Scanzorosciate.

Inoltre, durante il mercato dei mercati ci sarà un desk dedicato alla vendita di libri per approfondire gli argomenti legati al tema di Agricultura e Diritto al Cibo.

Tra gli appuntamenti più interessanti, in ordine cronologico, si distinguono la conferenza su “Come si legge un’etichetta alimentare e come riconoscere i marchi di qualità volontari, Dop e Igp” organizzato dal Camera di Commercio di Bergamo in collaborazione Unioncamere Lombardia e Coldiretti Bergamo; la migrazione forzata e fame relativo all’Indice Globale della Fame 2018 del CESVI in collaborazione con l’Associazione BergamoScienza e l’Istituto Scolastico Vittorio Emanuele II di Bergamo; la conferenza-spettacolo Diritto al cibo e sicurezza alimentare: è davvero tutto a posto? organizzata dall’Orto Botanico di Bergamo Lorenzo Rota insieme all’Associazione Amici dell’Orto Botanico – Valle della Biodiversità; Aiga-Associazione Giovani Avvocati Sezione di Bergamo; Bio o non Bio? Inserito nel programma del Festival BergamoScienza e organizzato dall’Università degli Studi di Milano, Disaa e Museo Lombardo di Storia dell’Agricoltura; la conferenza Il senso della natura in Mario Rigoni Stern a cura del Biodistretto di Bergamo; Uno sguardo sul futuro della sostenibilità vitivinicola dalla genetica all’analisi sensoriale dei Vignaioli Bergamaschi, Consorzio Tutela Valcalepio e Strada del Vino e dei Sapori della Valcalepio; World Cafè -Parliamo di cibo che nutre la città dei poveri con chi aiuta, osserva e ha già fatto molto: relatore principale Bruno Serato imprenditore e mecenate, in tour in Italia per presentare il suo libro “the power of pasta” che racconta la sua attività filantropica a contrasto della povertà, che svolge mediante la sua fondazione Caterina’s Club, organizzato dall’Orto Botanico di Bergamo Lorenzo Rota; A cena con Bruno Serato un momento conviviale e di solidarietà al Patronato San Vincenzo organizzato dal Rotary Club Bergamo Città Alta in collaborazione con l’Amministrazione comunale, East Lombardy e il Patronato San Vincenzo. Tutti gli appuntamenti e le informazioni sul sito web http://agriculturabg.it.

Imperdibili le attività di animazione per tutti: famiglie, bambini, appassionati del buon cibo e delle tradizioni. Dopo il successo dello scorso anno, in occasione della Biodomenica, torna la Biocamminata dal titolo: “Elogio della lentezza” da Astino al Sentierone organizzata dal Biodistretto sociale di Bergamo con assaggi ed eventi prima, durante e all’arrivo, e con la degustazione di un menù della Biodiversità in coincidenza con il Mercato dei Mercati.

Per tutta la domenica pomeriggio al Quadriportico si terranno gli spettacoli “Folklore per la vita” con esibizioni e danze di gruppi folcloristici per grandi e piccini, con possibilità di fare una donazione a favore dello Spazio Autismo.

Gli oltre 30 eventi di “Agricultura e Diritto al Cibo” rappresentano un importante progetto di cooperazione tra realtà del territorio, che ha come ambizione la costruzione di una vera e propria “Food Policy bergamasca”: Comune di Bergamo, Camera di Commercio di Bergamo, Biodistretto dell’Agricoltura Sociale di Bergamo, Slow Food Bergamo, Mercato&Cittadinanza e Cittadinanza Sostenibile, Coldiretti Bergamo, Parco dei Colli, Confagricoltura Bergamo, Cesvi, Aspan, Orto Botanico di Bergamo Lorenzo Rota, Amici dell’Orto, Aretè, Istituto Agrario Mario Rigoni Stern, insieme per dimostrare che i nostri consumi possono cambiare l’agricoltura, l’ambiente, la qualità delle nostre vite e della nostra società.

Tutto su www.agricultura.bg.it

Agricoltura e cibo – il programma




Torna l’appuntamento tecnologico con il Gruppo Giovani Imprenditori di Ascom Confcommercio

Dopo il corso “Google My Business: come comparire ai primi posti nei motori di ricerca” che è stato accolto con entusiasmo dai partecipanti, il Gruppo Giovani Imprenditori di Ascom Confcommercio Bergamo propone il secondo incontro tecnologico.

Dal titolo “Come sviluppare professionalmente la presenza online aziendale”, l’appuntamento di lunedì 15 ottobre, presenterà tutti i modi per utilizzare al meglio gli strumenti digitali che portano alla conquista e allo sviluppo della presenza online della propria azienda.

Il corso tenuto da Gianluca Sigiani, Digital & marcom consultant e CEO di ShareNow! Srl, si focalizza sul marketing, sull’importanza della SEO (Search Engine Optimization) per posizionarsi al meglio sui motori di ricerca e allestire una vera e propria rete editoriale digitale, sulle tecnologie e le regole di comunicazione, sull’utilizzo in modo professionale dei social network che oggi sono fondamentali e sul come, quando e perché dell’e-commerce.

La partecipazione al corso è gratuita previa iscrizione.