Negozi più digitali con i bandi di Regione e Camera di Commercio

In altre parole, vetrine intelligenti, scaffali multimediali, specchi e camerini che permettono di provare gli abiti presenti in negozio con un click senza togliere il proprio, e ancora tablet e smartphone trasformati in casse, sensori per contare il numero dei clienti, strumentazioni vocali per reperire la merce in magazzino. L’assegnazione del contributo avverrà sulla base di una procedura valutativa “a sportello” secondo l’ordine cronologico di invio telematico della richiesta fino ad esaurimento dei fondi.

E dalla Camera di Commercio arrivano i voucher digitali

Punto Impresa Digitale, mette a disposizione un fondo di 300.000 euro per la diffusione della cultura e della pratica digitale. I contributi sono rivolti alle micro, piccole e medie imprese con sede a Bergamo e mirano ad accrescere la competitività aziendale attraverso la digitalizzazione e a sviluppare la collaborazione tra le imprese e con soggetti altamente qualificati nelle tecnologie Impresa 4.0. I contributi, sottoforma di voucher, coprono il 70% dei costi fino a un masimo di 15.000 euro. Sono ammesse al finnziamento le attività di formazione, di consulenza e gli investimenti in attrezzature tecnologiche e in programmi informatici. Ciascuna impresa può fare una sola richiesta di voucher. Le domande devono essere presentate esclusivamente in modalità telematica dalle ore 10 del 9 luglio fino alle ore 12 del 15 ottobre 2018.

Ascom Bergamo è pronta ad assistere gli associati. Per ogni chiarimento o informazione e per presentare le domande si possono contattare: Giorgio Puppi – Innovazione e Digitalizzazione – 035.4120123 e Matteo Milesi – Fogalco – 035.4120210.




Agosto parte col piede giusto: +8% in città grazie agli stranieri. E arrivano gli israeliani

In fuga dall’afa metropolitana o in cerca della bellezza italiana, nelle località di villeggiatura e in città i turisti tengono alta la stagione. Le previsioni per Ferragosto sono quasi ovunque buone e si sta recuperando un luglio non irresistibile.

Giovanni Zambonelli

“La prima settimana d’agosto la città ha registrato l’8% in più delle presenze rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso” commenta Giovanni Zambonelli, presidente Ascom Confcommercio Bergamo, alla guida del Gruppo Albergatori. A fermarsi a Bergamo sono soprattutto gli stranieri: “Purtroppo per gli italiani la nostra città non è ancora una destinazione turistica e paradossalmente sono gli stranieri a parlare di Bergamo come città del Donizetti, oltre che ad apprezzare la stagione lirica- continua Zambonelli-. I turisti arrivano oltre che dall’Europa (Germania, Francia e Spagna in testa) da Oriente, dal Giappone all’Arabia Saudita”. E in città si ospitano sempre più turisti israeliani, complici le nuove rotte che collegano Orio al Serio a Tel Aviv e a Eilat Ovda. “Scoprono la città e fanno base qui per spostarsi sul lago e visitare soprattutto Milano e Verona” spiega il vicepresidente del Gruppo Albergatori Ascom Alessandro Capozzi.

Sui monti la stagione, complice anche la fuga dalle torride temperature cittadine, è ben avviata: “Dopo un luglio un po’ sottotono, a rilento si stanno recuperando le presenze dello scorso anno e a ferragosto si punta al tutto- o quasi- esaurito- dichiara Gianfranco Invernizzi,consigliere del Gruppo Albergatori Ascom con delega per il turismo montano- . I turisti arrivano principalmente dalla Lombardia. Si tratta per lo più di famiglie o con bimbi piccoli o con ragazzi adolescenti, che si fermano per tre-quattro giorni in media. Si sta riscoprendo il trekking e tanti giovani stanno scegliendo una vacanza attiva a tutto sport, con lunghi percorsi in quota”. Se l’Alta Val Brembana è il punto di partenza ideale per lunghe camminate, la Val Seriana non è da meno e punta, specialmente in quota, anche sulle scalate in bicicletta, soprattutto con l’aiutino del motore elettrico delle e-bike, con una proposta dedicata e noleggi in crescita. A Castione della Presolana resiste ancora la villeggiatura e i soggiorni da un minimo di due settimane fino a uno o due mesi non sono rari e interessano una clientela “over”- con un 85% di provenienza da Milano e hinterland- che sceglie di passare l’estate nei paesini della Valle. Crescono però anche le presenze di coppie e famiglie nei fine settimana.

Sull’altopiano di Selvino l’andamento turistico è in linea con l’estate scorsa e si sta recuperando con un agosto promettente il leggero calo di presenze di luglio; le camere negli alberghi sono quasi al completo. A San Pellegrino le terme attirano turisti mordi-fuggi che si fermano una o due notti, ma c’è uno zoccolo duro di clienti affezionati che si ferma anche due settimane. La stagione nella cittadina Liberty non è stata esaltante e si confida nei ritardatari e nelle prenotazioni last-minute.

Sul lago si prevede il gran pienone per Ferragosto e le prenotazioni sono buone anche per la settimana successiva, grazie soprattutto a tedeschi e francesi, grandi estimatori del Sebino. Non mancano gli italiani, anche se si fermano una, due notti al massimo, specialmente nei fine settimana. 




Nicola Viscardi: “Il distretto? Per fare sistema bisogna costruire relazioni e fare comunità”

Nicola Viscardi è il nuovo presidente del Distretto Urbano del Commercio di Bergamo. Già alla guida dei commercianti dell’Associazione di via Botteghe di Borgo Palazzo, commerciante alla terza generazione all’Ottica Skandia, negozio storico del Borgo, con l’entusiasmo dei suoi 27 anni illustra a grandi linee il programma del suo mandato. Non senza ringraziare chi lo ha preceduto: “Le associazioni di rappresentanza dei commercianti e la Camera di Commercio, in stretta collaborazione con l’amministrazione comunale, hanno svolto in questi anni un grande lavoro, a partire all’allargamento del perimetro del distretto ai borghi”. Quanto al suo programma: “Credo molto nell’ascolto delle istanze dei commercianti che presidiano e vivono ogni singola via e nella collaborazione e nel coordinamento tra le singole associazioni di quartieri e vie- precisa-. Per questo da subito mi sono attivato per predisporre diversi incontri sul territorio”. Il distretto urbano del commercio di Bergamo conta 1600 commercianti tra il centro storico e i borghi: è su questa base che deve costruire la propria attrattività: “Bergamo ha ancora tante potenzialità di crescita, soprattutto in termini di attrattività, ma per raggiungere l’obiettivo, i singoli devono mostrare la loro capacità nel costruire relazioni e nell’essere comunità. Perchè creare connessione non basta. Per fare sistema servono relazioni”. Il principio da seguire è quello che guida le altre reti d’impresa: “Tutti possono trarre vantaggi dal sistema- continua Viscardi- a partire dallo sfruttamento di economie di scale”. Il distretto del commercio punta ad avere un ruolo sempre più importante nella riqualifica e rigenerazione urbana, in collaborazione con l’amministrazione comunale: “Il Comune in questi anni ha accolto diverse proposte dai commercianti del distretto, a partire dalla variante 10, che dà anche alle medie e grandi superfici la possibilità di aprire in centro città, fino al progetto di Via Tiraboschi”. Quanto agli eventi, non è mai troppo presto per iniziare a pensare ad un Natale davvero in grande: “Resta il momento clou per il commercio ed è bene iniziare a trovare subito un’intesa che riesca a mettere d’accordo oltre mille esercenti”.




Tetto alle aperture festive e domenicali Zambonelli: “Servono festività di rispetto”

Giovanni Zambonelli

La proposta di legge, avanzata dal sottosegretario allo sviluppo economico Davide Crippa, intende reintrodurre un tetto del 25% alle aperture festive e domenicali degli esercizi commerciali. Secondo la proposta di legge le aperture straordinarie non potranno superare i 12 giorni all’anno e potranno essere introdotti, come accade già per le farmacie, turni a rotazione definiti nelle realtà locali.

Ogni Comune dovrà attenersi ad un limite di un negozio aperto su quattro dello stesso settore merceologico, ma le aperture festive durante il corso dell’anno non potranno superare i 12 giorni. Da questa proposta saranno però esclusi gli esercizi commerciali delle località turistiche, ma toccherà a regioni e comuni la regolamentazione e la gestione di una rotazione tra le attività.

L’idea del sottosegretario allo Sviluppo Economico riprende l’esperimento di Modena, che dal 2015 ha approvato e rispettato un Codice comportamentale di autoregolamentazione che impone la chiusura dei negozi a Natale, Capodanno, per la Festa della Liberazione e per la Festa del lavoro, mentre le rotazioni riguardano solo alcune zone della città.

Giovanni Zambonelli, presidente Ascom Confcommercio Bergamo sottolinea come questi anni di liberalizzazione abbiano mostrato come non tutte le festività abbiano rilevanza e interesse commerciale: “ Alla luce di quanto emerso negli ultimi anni, dall’entrata in vigore della liberalizzazione stabilita dal decreto Monti, possiamo dire due cose. La prima è che nemmeno nelle realtà realmente turistiche (basate sulle presenze registrate e su altri indici inoppugnabili, anche per area nella stessa città) le festività hanno tutte valore commerciale. Ci sono periodi e giornate di bassa stagione in cui l’apertura rappresenta un costo molto alto per le stesse imprese”.

La corsa alle aperture festive e domenicali ha messo in difficoltà le piccole imprese familiari: “In questi anni hanno pagato dazio i piccoli imprenditori del commercio, che per ragioni fisiche ed economiche non possono aprire tutte le domeniche- aggiunge Zambonelli- . Non dobbiamo però ulteriormente penalizzare quelle realtà piccole e grandi, che in questi anni hanno investito sul lavoro domenicale e festivo”. Il presidente Ascom ha invocato una legge “moderna, agile e chiara che preveda un certo numero di festività di rispetto dove ci sia la chiusura di tutti e più che rotazioni, che sarebbero difficili da gestire, preferiremmo l’individuazione di un numero di festività in cui chiudere l’attività, concertate con il sindacato dei lavoratori”.

La proposta di legge

Questi gli argomenti affrontati nella relazione che accompagna la proposta di legge: “Le norme di liberalizzazione degli orari e delle aperture degli esercizi commerciali introdotte dapprima dall’ultimo Governo Berlusconi, in via sperimentale, con la manovra correttiva dell’agosto 2011 e successivamente confermate, in via definitiva, dal Governo Monti nell’ambito della «manovra Salva Italia», si sono rivelate fallimentari. Tali norme infatti sono state introdotte all’interno di un quadro anticrisi ma, dopo anni dalla loro entrata in vigore, possiamo senza dubbio affermare che non abbiano avuto gli effetti sperati, per il semplice fatto che, soprattutto in un periodo di recessione in cui la disponibilità economica delle famiglie e dei consumatori si riduce, come hanno ben potuto verificare gli stessi esercenti, non basta allungare gli orari dei negozi per aumentare il fatturato”

“L’aspetto problematico della questione, a cui questa proposta di legge intende porre riparo, non è tanto l’inefficacia delle misure sotto l’aspetto del sostegno all’economia, quanto purtroppo il danno che si è creato sotto il profilo della conflittualità nella ripartizione della competenza sulla materia tra lo Stato e le regioni, con la presentazione di numerosi ricorsi finiti davanti alla Corte costituzionale, nonché sotto il profilo della tutela dei diritti dei lavoratori e, non da ultimo, sotto il profilo di un vero danno economico nei confronti dei piccoli commercianti, che hanno subìto sulla loro pelle gli effetti della disapplicazione dell’articolo 41 della Costituzione, il quale ha inteso moderare il principio di libera iniziativa economica con un dettato magistrale: ‘L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con la utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali'”.
All’articolo 1 della proposta di legge si dispone “il rispetto degli orari di apertura e di chiusura, l’obbligo della chiusura domenicale e festiva, nonché quello della mezza giornata di chiusura infrasettimanale dell’esercizio, che svolge un’attività commerciale come individuata dal decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 114, ubicato nei comuni inclusi negli elenchi regionali delle località turistiche o città d’arte” e inoltre stabilisce che”le attività di somministrazione di alimenti e bevande non sono soggette ad alcun obbligo di chiusura domenicale o festiva” e infine che “il piano per la regolazione dei giorni di apertura di cui al comma 3 prevede per ogni comune l’apertura del 25 per cento degli esercizi commerciali per ciascun settore merceologico in ciascuna domenica o giorno festivo, comunque non oltre il massimo annuo di dodici giorni di apertura festiva per ciascun esercizio commerciale”.
L’articolo 2, invece, dispone l’istituzione di un Osservatorio sulle aperture domenicali e festive presso il ministero dello Sviluppo Economico. L’Osservatorio avrà il compito di verificare gli effetti della regolazione delle aperture domenicali e festive prevista dalle legge e sarà composto da dieci membri (quattro funzionari del Mise, due rappresentanti delle organizzazioni di categoria maggiormente rappresentative, due rappresentanti delle organizzazioni sindacali dei lavoratori maggiormente rappresentative e due rappresentanti delle organizzazioni dei consumatori maggiormente rappresentative”.




Turismo, crescita a due cifre: +11% i pernottamenti e +13,3% di arrivi sul 2016

Bergamo e la sua provincia prendono sempre più quota in termini turistici. Con una crescita dell’11,1% di pernottamenti e del 13,3% di arrivi rispetto al 2016, il 2017 conferma un risultato al di
sopra della media lombarda e nazionale e il consolidamento del trend iniziato negli ultimi anni. A ciò si affianca la consapevolezza che il turismo è diventato un segmento in espansione e una
opportunità su cui puntare e investire.
L’analisi dei flussi e dell’evoluzione turistica del territorio sono presentati nel Rapporto annuale elaborato dall’Osservatorio turistico del servizio Turismo e Cultura della Provincia di Bergamo, che
si avvale della forte collaborazione degli operatori intervistati e dei dati provenienti dalle strutture ricettive, culturali e Infopoint.
Un turismo, quello bergamasco, sempre più internazionale, anche grazie alla vicinanza dello scalo aeroportuale di Orio al Serio, caratterizzato ancora tuttavia dalla brevità della permanenza media
attorno a 1,8 giorni nel settore alberghiero e 2,3 nell’extralberghiero, in linea di tendenza con quanto succede a livello mondiale. Con 2.294.624 presenze e 1.201.437 arrivi, il 2017 si è quindi chiuso con un brillante risultato per il turismo nella Bergamasca, imputabile anche alla buona strutturazione del comparto.
“Alla soddisfazione di constatare, anche per il 2017, il consolidamento del dato positivo relativo ai flussi turistici che registra un ottimo +11,1% di pernottamenti ed un +13,3% di arrivi rispetto al
2016, si affianca la consapevolezza che il turismo rappresenti sempre più per la nostra intera provincia un segmento in espansione anche in termini di capacità ricettiva ed è dunque una voce
sempre più importante del P.I.L. della nostra provincia – afferma il presidente della Provincia Matteo Rossi – . In particolare è il dato dei turisti stranieri (in continuo e costante aumento) che ci
deve far riflettere poiché ci sono ancora diversi mercati emergenti di assoluto interesse che nei prossimi anni ci potrebbero dare ulteriori soddisfazioni. Sta a noi continuare a raccogliere la sfida
lungo tre direzioni: fare rete sui territori e fra i territori consolidando in modo capillare l’attività di programmazione condivisa per far emergere le numerose reticolarità della nostra offerta
territoriale; aumentare e diversificare la capacità ricettiva per andare incontro alle diverse esigenze dei turisti italiani e stranieri; ma soprattutto, nell’ottica di un turismo esperienziale che
porta con sé la voglia di ampliare le proprie conoscenze, approfondire la cultura e la tradizione del luogo e immergersi a pieno nella vita degli abitanti e nelle loro abitudini quotidiane, dobbiamo
diventare un territorio accogliente a 360 gradi, coinvolgendo sempre più la popolazione bergamasca nel raccontare una storia e far vivere un’emozione a chi decide di venire nel nostro
splendido territorio”.
Crescono sul 2016 sia i pernottamenti di turisti italiani con +9,1% sul 2016 e di turisti stranieri con +14%, un aumento a due cifre che si era solo registrato nel 2015, l’anno di svolgimento
dell’esposizione Universale, il grande evento di richiamo internazionale che ha fatto balzare in alto i grafici delle presenze turistiche in mezza Lombardia. Le presenze straniere aumentano in modo
progressivo e lineare negli ultimi dieci anni fino ad arrivare a +72,75, passando da 560.947 nel 2007 a 983.813 nel 2017.
Tra i paesi di provenienza, anche nel 2017 la Germania si assesta al primo posto con il 7,9% del totale delle presenze, seguita dalla Spagna, dalla Francia, dal Regno Unito e dalla Polonia ai primi cinque posti.
Tra i paesi che cominciano ad affacciarsi in modo significativo, i Paesi dell’Est Europa tra cui spiccano la Russia, la Polonia e la Romania. Eccellente la performance della Città di Bergamo che
registra un incremento di pernottamenti pari al 20,1% e di arrivi del 22,6%, così come buoni i risultati della “Grande Bergamo” e delle “Terre del Vescovado”, con presenze totali del +12,0% sul
2016, tre ambiti che giovano della prossimità dell’Aeroporto che eleva la Spagna (che esprime un turismo legato alle città d’arte) a primo Paese di provenienza di turisti in termini di pernottamenti,
strappando il primato alla Germania.
Ottimo anche l’incremento delle presenze dei turisti russi,+44,9% sul 2016, e il numero di accessi (pari a 27.751) agli Infopoint di Orio al Serio, di Bergamo Bassa e di Bergamo Alta, di viaggiatori
provenienti dall’Est Europa. L’analisi per singolo ambito turistico evidenzia come Bergamo città e l’Alto Sebino abbiano fatto registrare gli aumenti più consistenti in termini di presenze: Bergamo con +20,1 e Alto Sebino con +19,6%. Si conferma il trend positivo in termini di pernottamenti delle Orobie che ha avuto inizio qualche anno fa, dopo un periodo di contrazione, e che si manifesta in modo marcato nei mesi estivi.
Da segnalare l’incremento anche delle presenze totali nella nostra provincia in strutture del segmento extralberghiero: +26,6% sul 2016 e +96,6% sul 2007, e dei posti letto nelle strutture
extralberghiere: +193 strutture per 435 posti letto in più nel 2017 rispetto al 2016.

                            




“Non demonizziamo l’Europa, in campo fondi e opportunità” Politici in Ascom sul ruolo dell’Ue

Esponenti del mondo politico, locale, nazionale e europeo si sono confrontati questa mattina (dalle 10 alle 13) in Ascom, sul ruolo dell’Unione Europea per il rilancio delle città, in particolare sul tema delle opportunità europee per la rivitalizzazione urbana. La tavola rotonda è stata organizzata dalla delegazione Confcommercio di Bruxelles. L’incontro fa parte dell’evento nazionale “Dare forma ai fondi: partiamo dalle città”, che ha visto Bergamo come unica tappa lombarda, e si è aperto ieri all’associazione di via Borgo Palazzo con il Laboratorio sul tema della rigenerazione degli spazi dismessi. “Spazi e immobili dismessi e negozi chiusi sono ferite per il territorio – ha commentato Giorgio Beltrami vicepresidente vicario Ascom Confcommercio Bergamo- . Servono politiche per le città e il tessuto commerciale. Occorre agire sull’Europa valorizzando il modello italiano di diversità di piccole comunità e piccole imprese che ha fatto crescere il nostro Paese”. Nel 2050 il 70 per cento degli abitanti del pianeta vivrà nelle città e l’Istat rileva una crescita decennale, a ritmi dell’ 8 per cento, degli abitanti delle città. Con questi dati Paolo Malvestiti, presidente della Camera di Commercio di Bergamo, ha sottolineato l’importanza crescente delle città. “In città si concentrano competenze e professionalità- ha aggiunto-. I centri urbani offrono più servizi e occasioni di svago e le condizioni economiche sono migliori. Le Nazioni Unite hanno definito la città un rimedio alla crisi globale, dei veri e propri laboratori dove mettere in campo nuove idee e relazioni. Le scelte che metteremo in campo nell’agenda urbana Ue, in particolare sul fronte del consumo di suolo e della sostenibilità ambientale, guideranno lo sviluppo futuro”. Per Francesco Rivolta, direttore generale Confcommercio-Imprese per l’Italia, è urgente ripensare la pianificazione urbana: “Bisogna lavorare su una visione di prospettiva perché il Paese e le imprese hanno bisogno di essere rasserenati, di non vedere cambiare le regole dalla sera alla mattina. L’Europa è il nostro destino: per essere rispettati dobbiamo entrare con progetti non con provocazioni”. Il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, che ha appena annunciato l’acquisizione dell’ ex convento delle Clarisse di Boccaleone per sottrarlo al degrado, ha ribadito la centralità del tema della rigenerazione nell’agenda amministrativa, grazie anche ai 18 milioni di euro per il rilancio delle periferie che Bergamo, 5a a livello nazionale, si è aggiudicata. “Sono per una densificazione della città e non per una sua crescita a macchia d ‘olio con nuovo consumo di suolo. Rigenerare va bene, ma a volte serve anche demolire per liberare spazio nelle nostre città. E invece i costruttori hanno paura di perdere volumetrie ricostruendo da zero”. Le città, ha ricordato Gori, sono un tema più presente nel dibattito pubblico in Europa, a partire dall’Agenda urbana europea siglata con il patto di Amsterdam nel 2016 e dall’agenda urbana per lo sviluppo sostenibile. Ma le difficoltà non mancano per le amministrazioni, alle prese con spending review e senza autonomia fiscale: “Manca una possibilità concreta delle città di agire sul territorio- ha sottolineato Gori-. Dobbiamo recuperare autonomia fiscale, a partire dalla local tax, persa nelle nebbie, e adottare nuove politiche, anche la tassazione di scopo per progetti a favore delle comunità. Le politiche per le città devono essere al centro della legislatura regionale”. Carlo Massoletti, rappresentante di Confcommercio Lombardia, ha aggiunto: “Le recenti esperienze che vedono un mix di commercio, artigianato e turismo sono esempi da seguire. Ma nella riqualificazione, come già sottolineato dal sindaco Gori, ci vuole anche coraggio di distruggere a volte”. Alessandro Mattinzoli, assessore allo sviluppo economico di Regione Lombardia, ha illustrato le politiche regionali: “Dieci anni fa abbiamo lanciato i distretti del commercio con una forte politica di sostegno, che ora va rilanciata come non mai. I bandi devono essere finalizzati a progettualità di valore, in stretta connessione con i bisogni del territorio, perchè le risorse non sono infinite. Sul fronte del commercio, tra l’altro, mi sono subito attivato portando all’ordine del giorno l’esigenza di una regolamentazione dell’e-commerce”. “L’Italia non ha strategia univoca per le città. Non c’è un disegno organico di investimento nazionale – ha dichiarato l’onorevole Antonio Misiani -. In Europa c’è tanta parte del nostro futuro e i fondi europei restano opportunità da cogliere. L’ euro-scetticismo non ci porta da nessuna parte ma neanche l’idealizzazione dell’Ue, che cozza con la sovranità degli Stati nazionali”. Anche Carlo Alberto Carpignano, direttore Ascom Confcommercio Torino e Graziano Dominidiato, presidente Confcommercio Valle d’Aosta, hanno portato il loro contributo, citando il caso del recupero delle Officine Grandi Riparazioni, diventato all’ombra della Mole un contenitore di cultura ed eventi, e le possibilità offerte dalla valorizzazione in chiave turistica delle eccellenze del territorio.

I fondi europei al centro della tavola rotonda

Alberto Marchiori, incaricato per le politiche Ue di Confcommercio Imprese per l’Italia, moderatore della tavola rotonda, ha sottolineato: “La rigenerazione non deve essere solo urbana ma anche economica, contemplando anche strategie di inclusione sociale. Il tema “Dare forma ai fondi” crea un collegamento funzionale per i territori con l’Europa. Siamo in Europa ma non ci sentiamo ancora europei, nonostante siamo tra i paesi fondatori dell’Ue”. Massimo Gaudina, capo della Rappresentanza a Milano della Commissione europea, ha aggiunto: “Oggi l’Europa è sotto attacco. L’immagine percepita non corrisponde a quello che è nella realtà. Occorre far conoscere i progetti di finanziamento, non sono comunicati a sufficienza e spesso neppure le imprese beneficiarie sanno da dove arrivano i fondi”. L’europarlamentare Brando Benifei ha raggiunto con un video messaggio la platea Confcommercio: “L’Europa è il continente con le migliori politiche urbane fondate sulle Comunità. Ma non c’è Europa senza connessione tra i territori. Lo sviluppo di vocazioni del territorio per la coesione sociale e la valorizzazione economica è fondamentale. Per questo propongo un approccio glocal: connettere le economie ma consumare localmente”. Daniele Viotti, relatore generale, nonchè unico componente italiano della Commissione al bilancio europeo, ha ribadito la necessità di maggiori investimenti, ventilando l’ipotesi di “tagli per 1,5 miliardi di euro e una scure di 700 milioni di euro in ricerca e sviluppo”. Stefano Maullu, ha però rassicurato sul fatto che “le linee guida dei finanziamenti non cambiano. Le finalità culturali e i progetti di inclusione sociale avranno però una maggiore attenzione”. Benedetta Brighenti, membro del Comitato Europeo delle regioni, organo consultivo e voce dei territori in Europa ha sottolineato l’importanza di fare valere le istanze dei piccoli comuni a Bruxelles: “L ‘Agenda europea è ancora troppo poco incisiva. I comuni e le istituzioni locali affrontano più di tutti i problemi, ma manca loro autorevolezza politica”.

Il caso di OpenAgri, per il rilancio dell’agricoltura nell’area metropolitana di Milano

Rossana Torri, project manager “OpenAgri” del Comune di Milano, ha illustrato come grazie alla partecipazione al programma di sperimentazione per le città Uia- Urban Innovation Action, Milano sud rinascerà con l’agricoltura innovativa. La partecipazione al bando ha permesso di ottenere un co-finanziamento dell’80 per cento per il recupero di 16 cascine storiche rurali abbandonate (progetto avviato dal 2012) per l’agricoltura peri-urbana. A due passi dalla metro che in pochi minuti collega al cuore di Milano, a Cascina Nosedo nascerà un centro per l’innovazione urbana. “Così valorizziamo la superficie agricola di Milano che nella sua area metropolitana conta ben 652 km2 ( quasi il 41% del totale). Così si dà valore alla vocazione agricola e si incrementa l’occupazione”.

Il roadshow Confcommercio “Dare Forma ai Fondi: partiamo dalle Città!”

In continuità con il roadshow 2017 intitolato “Dare forma ai fondi”, l’iniziativa attualmente in corso, “Dare forma ai fondi: partiamo dalle città”, ha l’ambizione di permettere un salto di qualità nel livello di coinvolgimento delle realtà locali di Confcommercio sul tema delle opportunità e delle politiche europee per il rilancio delle Città. Per questo, su iniziativa dell’incaricato per le politiche Ue di Confcommercio Imprese per l’Italia, Alberto Marchiori, e della delegazione Confcommercio di Bruxelles, il road-show 2018 è stato organizzato congiuntamente al Settore Urbanistica della Confcommercio nazionale che, nell’ambito del Protocollo d’Intesa Confcommercio-ANCI del 2015, è da anni impegnato nella promozione di nuove pratiche di collaborazione (i Laboratori Urbani), a livello nazionale e locale, nell’ambito delle politiche urbane di rivivificazione dei centri urbani. Il roadshow 2018, iniziato con la prima tappa di Roma del 12 e 13 aprile, tocca tutti collegi elettorali europei italiani (Rovereto, 31 maggio e 1° giugno; Perugia, 28 giugno; Bergamo, 12 e 13 luglio;Lecce, 18 e 19 ottobre) per concludersi il 28 novembre 2018 a Bruxelles presso il Parlamento europeo.




Assemblea Masec. Zambonelli: “Gli obiettivi? Prestazioni a costi calmierati e rimborsi adeguati”

L’assemblea della Masec, svoltasi lunedì 2 luglio, ha visto l’insediamento del nuovo presidente Giovanni Zambonelli, che come da statuto, da presidente Ascom Confcommercio Bergamo assume anche la guida della Mutua. Il neo-presidente ha ringraziato il suo predecessore Paolo Malvestiti e il consigliere dimissionario Ivan Rodeschini, che lascia la Mutua dopo 33 anni, di cui 15 anni da presidente e 18 da consigliere.

Nella sua relazione annuale il presidente Giovanni Zambonelli ha ribadito l’attualità del servizio di assistenza sanitario in uno scenario in cui la spesa complessiva destinata a visite e esami sta passando dal carico del sistema nazionale ai privati. “I dati infatti confermano che ticket più alti e tempi di attesa più lunghi stanno portando le famiglie a sostenere direttamente le spese delle cure, che impattano sul bilancio familiare- ha sottolineato Zambonelli-. Per questo è fondamentale proseguire con servizi che abbiano l’obiettivo di calmierare il costo delle prestazioni e fornire rimborsi adeguati”.

L’assemblea ha approvato il bilancio annuale. L’anno 2017 si è chiuso con una leggera perdita di esercizio, a fronte di oltre 1800 prestazioni rimborsate per un erogato complessivo ai soci di 143 mila euro.




Saldi al via domani, si spenderanno 230 euro a famiglia

È iniziato il conto alla rovescia per i saldi estivi, già scattati il 1°luglio in Sicilia e il 2 luglio in Basilicata. L’appuntamento con lo shopping d’occasione per i bergamaschi e tutto il resto d’Italia è per sabato 7 luglio.
Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio, ogni famiglia spenderà in media per l’acquisto di articoli di abbigliamento e calzature in saldo poco meno di 230 euro (227 euro per la precisione), per un valore complessivo intorno ai 3,5 miliardi di euro. La spesa media prevista a persona sfiora i cento euro, 98 euro per l’esattezza. Le vendite di fine stagione conquistano il 60 per cento delle famiglie: 15,6 milioni (su 25,9 ) sono pronte ad acquistare capi a prezzi d’occasione.

Dopo una stagione non esaltante dal punto di vista dei consumi di abbigliamento, calzature, pelletteria, accessori ed articoli sportivi c’è attesa per i saldi estivi che rappresentano un banco di prova, soprattutto per i negozi al dettaglio multimarca. “Con le bizze meteo, l’assortimento nei negozi è quanto mai ricco e le vendite di fine stagione si può dire coincidano quest’anno con l’inizio delle temperature estive- commenta Diego Pedrali, presidente del Gruppo abbigliamento, calzature e articoli sportivi e componente della giunta nazionale Federazione Moda Italia Confcommercio-. Le previsioni di spesa nella nostra provincia rispecchiano quelle nazionali”. I saldi, tenendo conto anche di previsioni di vendita pressoché in linea con quelle dell’anno scorso, continuano ad essere appetibili per i consumatori, nonostante la concorrenza dell’e-commerce e quella di chi non osserva la legge regionale, che nei trenta giorni antecedenti i saldi vieta promozioni e vendite scontate. “La violazione della normativa è sempre più frequente e il problema si trascina da anni- continua Pedrali-. Ora agli sms si sommano le mail dei siti di e-commerce e non sono mancati nemmeno cartelli nelle vetrine per segnalare, più o meno velatamente, promozioni in negozio. Servono maggiori controlli e azioni severe e tempestive. Federazione Moda Italia segnala da tempo il problema e invoca un intervento deciso da parte della Regione in materia”.

Le sanzioni per chi non rispetta la normativa sui saldi (Legge Regionale n.6 del 2 febbraio 2010) vanno dai 516 ai 3098 euro.

Per il corretto acquisto degli articoli in saldo, Ascom Confcommercio Bergamo ricorda alcuni principi di base:

1. Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (art. 1519 ter cod. civile introdotto da D.L.vo n. 24/2002). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.

2. Prova dei capi: non c’è obbligo. È rimesso alla discrezionalità del negoziante.

3. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante.

4. Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Tuttavia nulla vieta di porre in vendita anche capi appartenenti non alla stagione in corso.

5. Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.

 




Dal 1°settembre arriva la carta d’identità per le case vacanza Soddisfazione degli albergatori

Giovanni Zambonelli

Case e appartamenti per vacanze dovranno essere identificate e censite.  Dal 1°settembre  in Lombardia entrerà in vigore l’obbligo del Cir, il Codice identificativo di riconoscimento che attesta che tutta la gestione è in regola, dall’avvio del percorso amministrativo di regolarizzazione con comunicazione di avvio attività al possesso delle credenziali di accesso al sistema per la gestione della trasmissione dei flussi turistici. Ai gestori è richiesta anche l’attivazione delle procedure per la segnalazione degli ospiti e il rispetto di tutte le regole e normative in materia fiscale, sanitaria e di sicurezza. Una volta ottenuto il “Codice” , esso dovrà essere indicato sugli annunci usati per pubblicizzare, promuovere e commercializzare l’offerta di case e appartamenti per affitti turistici. Il “bollino di garanzia”, come ha sottolineato l’assessore regionale al Turismo, Lara Magoni, “è una sorta di codice fiscale a garanzia in primis degli utenti. Siamo tra le prime regioni d’Italia ad adottare la normativa per garantire concorrenza leale e legalità, a fronte della dilagante crescita di offerta turistica in particolare sulle piattaforme on line”. I dati evidenziano chiaramente la crescita degli alloggi destinati ad affitti turistici. Le case vacanza (Cav) in Bergamasca sono più di 650 ed offrono un totale di quasi 4mila posti letto. La Regione con il nuovo Codice intende porre ordine e censire l’offerta di case vacanze, introducendo una più stretta regolamentazione del settore. Il Cir è accolto con soddisfazione dagli albergatori, che da anni invocano maggiore controllo su case vacanza e appartamenti. Giovanni Zambonelli, presidente di Ascom Confcommercio Bergamo e alla guida del Gruppo Albergatori sottolinea: “Tutti devono operare seguendo regole simili. Il provvedimento va a colmare un limbo normativo. La concorrenza nel libero mercato è sacrosanta, ma a parità di condizioni e di obblighi da rispettare”.  Negli ultimi anni le strutture tradizionali hanno dovuto fare i conti col proliferare della ricettività extralberghiera, promossa attraverso le principali piattaforme web: “La concorrenza, con la crescita esponenziale di questa tipologia di offerta negli ultimi anni, ci ha messo in difficoltà. La normativa regionale mette ora al centro la legalità, a vantaggio di tutti. Il provvedimento porta benefici soprattutto per i clienti, che si vedranno finalmente garantiti standard di qualità, certezza dei servizi, condizioni di sicurezza”.




L’aeroporto di Orio si prepara a conquistare i turisti cinesi

L’Aeroporto di Milano Bergamo intende presentarsi al mercato cinese come porta d’accesso per il Nord Italia per voli charter diretti dalle principali città cinesi, grazie alla Certificazione Welcome Chinese, prestigioso riconoscimento governativo, che permette alle sole strutture così riconosciute di entrare nel mercato cinese in modo diretto attraverso il sostegno della China Tourism Academy, Ente del Ministero della Cultura e del Turismo Cinese, che ne supporta il programma e offre particolari benefit di accredito presso i più importanti tour operator cinesi, in collaborazione con China Central Television (CCTV), rete televisiva nazionale, China Union Pay, unico circuito di carte di credito emesso in Cina.
La Certificazione Welcome Chinese dedicata al turismo cinese outbound è preposta alla promozione degli standard dei servizi per facilitare gli operatori turistici a comprendere meglio le esigenze dei turisti cinesi, permettendo quindi di avere un’esperienza di viaggio migliore.
In quest’ottica l’Aeroporto di Milano Bergamo sta attuando i relativi servizi: segnaletica dedicata all’interno del terminal, pagamento con carta credito Unionpay presso i negozi dello scalo,  traduzione dei menù in formato digitale presso i relativi punti di ristorazione, website in cinese e free wifi.
La Certificazione si inserisce anche nell’ambito della strategica promozione in atto per il 2018 Anno del Turismo EuropaCina, che vede coinvolti le maggiori aziende europee e i leader cinesi operanti nel settore turistico, come Tencent, Citrip, Tuniu, Fliggy, Mafengwo.
“L’Aeroporto di Milano Bergamo si è predisposto rapidamente a una forma di accoglienza a 360 gradi degli amici cinesi, che, in attesa di voli diretti, utilizzano vantaggiosamente i voli in concidenza con gli hub europei collegati al nostro scalo – dichiara Emilio Bellingardi, direttore generale di SACBO, società di gestione aeroportuale – La certificazione Welcome
Chinese è una forma di garanzia per la migliore accoglienza dei passeggeri di lingua cinese e un invito a scegliere il nostro scalo come porta di accesso all’area milanese e del nord Italia”.
“Siamo onorati di accogliere l’Aeroporto di Milano Bergamo tra i nostri partner e di presentare al mercato cinese un nuovo punto di accesso all’Italia con voli diretti charter in maniera coerente con la promozione per l’Anno del Turismo EuropaCina che stiamo portando avanti – ha dichiarato Jacopo Sertoli, Presidente di Welcome Chinese – La certificazione consente all’aeroporto di realizzare un ulteriore e fondamentale passo in avanti nel rafforzamento del legame di accoglienza tra l’hinterland Milanese e l’est Lombardia i tanti e nuovi turisti cinesi in arrivo.”.