Una montagna da cinema, ciak per la 12a edizione di Orobie Film Festival

Fino al 27 gennaio il festival internazionale “Orobie Film Festival” punta i riflettori sulle montagne. L’evento, promosso dall’Associazione culturale “Montagna Italia”  e giunto alla dodicesima edizione, è in programma con un ricco calendario al Cinema Gavazzeni  di Seriate. Finora il festival ha registrato il tutto esaurito, con un grande successo di pubblico, proveniente da tutta la Lombardia. Particolarmente apprezzato il film “Still Alive” di Reinhold Messner che ha inaugurato il Festival. Orobie Film Festival continua la sua programmazione fino a sabato. L’iniziativa desidera diffondere la cultura e la conoscenza delle montagne attraverso il cinema con la promozione di un concorso internazionale rivolto a registi e produttori che abbiano prodotto e girato film, cortometraggi e documentari riguardanti le cosiddette “terre alte del mondo” e, in particolare, saranno toccate tematiche quali l’alpinismo, l’arrampicata, l’escursionismo, la natura, l’ambiente, la storia, i personaggi, gli usi e i costumi. Il concorso, come ogni anno, è suddiviso nelle consuete tre sezioni in base al territorio in cui è stata girata l’opera: “Orobie e montagne di Lombardia”, “Paesaggi d’Italia” e “Terre Alte del Mondo”. L’evento, che gode quest’anno del patrocinio Ascom,  ha registrato negli anni un’affluenza di pubblico sempre maggiore, attirando appassionati di cinematografia oltre agli amanti del mondo della montagna. Proprio a questo è dovuto il cambiamento di location ed è stato scelto un cinema molto più capiente, il Cinema Gavazzeni di Seriate, nel quale si terranno tutte le proiezioni dei film, la cerimonia di premiazione e gli eventi collaterali. La 12a edizione prevede un programma ben nutrito: 16 film e 15 fotografie in concorso, 2 film fuori concorso, 6 momenti collaterali tra cui, nella serata finale di OFF, la seconda edizione del Bonatti day, dedicata al grande alpinista Walter Bonatti. Parlando di grandi alpinisti, non poteva mancare Reinhold Messner, che con il suo film ambientato in Kenia, “Still Alive”, inaugura OFF.

Gert e Oswald sono compagni di studi all’Università di Innsbruck e decidono di partire per il Kenya in compagnia di Ruth, futura moglie di Oswald. Mentre Ruth si trova a Mombasa, i due amici si dedicano alla scalata del Monte Kenya. Al momento di tornare indietro vengono sorpresi da una perturbazione e Gert precipita in un crepaccio rimanendo gravemente ferito.
Ha così inizio una delle storie più avvincenti di salvataggio in alta quota, un’impresa durata nove giorni che Oswald ha trascorso interamente al fianco dell’amico. Tra gli eventi collaterali in programma: martedì 23 gennaio viene presentata l’Associazione Roby Piantoni ONLUS, istituita nel 2010 grazie alla volontà dei familiari e degli amici dell’alpinista di Colere scomparso nel 2009 durante una spedizione alpinistica sullo Shisha Pangma (Tibet-Cina) e attualmente impegnata a sostenere lo sviluppo culturale e sociale delle popolazioni povere che vivono tra le montagne più alte del mondo. Seguirà la presentazione della Società Alpinistica Seriatese, nata nel 1947 con lo scopo di formare e stimolare i propri 500 iscritti alla passione per lo sport di montagna in tutte le sue forme. Giovedì 25 gennaio sarà presente Omar Zucchelli, Presidente di Valcanale Team, che introdurrà la sua Associazione, fondata nel 2014, che ha come obiettivo quello di promuovere la Valle dal punto di vista naturalistico, turistico e sociale. A seguire verrà presentata l’app Peak Visor, un’applicazione per smartphone che permette di conoscere nome e altitudine di più di 746 mila vette al mondo semplicemente inquadrandole con la propria fotocamera. Sarà presente in serata inaugurale e finale Paolo Franco, Presidente di Uniacque Spa, Main Partner di OFF, che presenterà la mission aziendale, in perfetta sinergia con le opere proiettate ad OFF: tutelare le risorse idriche locali, conservare la ricchezza del territorio, valorizzare un ambiente molto fragile e riflettere sulle interazioni fra l’uomo e gli ecosistemi che i paesaggi custodiscono.
Ricca di emozioni sarà la serata finale del Festival, sabato 27 gennaio, che, grazie al successo avuto nella scorsa edizione, ripropone il Bonatti Day, una serata interamente dedicata al grande alpinista Walter Bonatti: verrà proiettato il film “1954 Bonatti e l’enigma del K2” di Claudio Giusti, Produzione Mario Rossini per Red Film e RAI e si terrà la performance artistica “Vette di Latte” con il Soprano Silvia Lorenzi ed il Pianista Giovanni Colombo.
A conclusione del Festival si terrà la consueta Cerimonia di Premiazione dei Concorsi cinematografico e fotografico, alla presenza della Giuria, delle Autorità e dei Partner che consegneranno i riconoscimenti ai registi e ai fotografi vincitori.
Come per l’anno precedente, il Circuito “Spirit of the mountain”, nato da un’idea di Associazione Montagna Italia, ha istituito un concorso fotografico unico per tutti i sei Festival che ne fanno parte. Alla scadenza sono stati selezionati i migliori 15 scatti che verranno presentati a Seriate (Bg), Verona, Sestriere, Pontresina (Svizzera), Temù (BS, Val Camonica) e Milano, ovvero nelle località in cui si terranno nel corso dell’anno le sei manifestazioni del Network. Ad ogni evento, una Giuria sempre differente sceglierà la vincitrice il cui autore verrà premiato in serata finale.




Auto usate, Bergamo è la terza provincia per passaggi di proprietà

Il mercato delle auto usate piace sempre più, in cui l’attenzione ai consumi e all’impatto ambientale inizia a essere una leva determinante nelle scelte dei consumatori. Bergamo è la terza provincia lombarda per numero di passaggi di proprietà, dopo Milano e Brescia.
La Lombardia ha registrato nel 2017 rispetto all’anno precedente, un incremento delle vendite del +4,6%. Il prezzo medio delle vetture offerte sul mercato è pari a € 14.000 – un dato superiore alla media nazionale -, mentre l’età media delle auto in vendita è di 7,5 anni, a testimonianza che oggi l’auto si sostituisce più per necessità.
Cosa ricercano gli acquirenti in Lombardia? Si fa più attenzione all’aspetto “green”, anche se il prezzo medio per le vetture ibride ed elettriche usate si attesta a € 20.240.
Questo il quadro che emerge dall’Osservatorio di AutoScout24 (www.autoscout24.it) sul mercato delle auto usate in Lombardia nel 2017.
Secondo l’elaborazione del Centro Studi di “AutoScout24” su base dati ACI, nel 2017, rispetto all’anno precedente, i passaggi di proprietà in Lombardia sono infatti aumentati del +4,6%, raggiungendo 466.741 atti. Un dato che posiziona la regione al primo posto in Italia, ma se si confrontano i dati con la popolazione residente (oltre 18 anni), con 565,9 passaggi netti ogni 10mila abitanti passa al 16° posto.
I passaggi di proprietà aumentano in tutte le province e ai primi posti per numerosità troviamo Milano (134.403), Brescia (64.444) e Bergamo (52.514), seguite da Varese (45.338), Monza e Brianza (39.623), Pavia (28.600), Como (27.788), Mantova (20.538), Cremona (17.126), Lecco (15.706), Lodi (11.157) e Sondrio (9.504).
Ma rispetto alla popolazione residente (oltre i 18 anni), la situazione è ben diversa: sul podio troviamo Sondrio con 632,2,6 passaggi ogni 10mila abitanti, Brescia (627,2) e Pavia (621,2). Seguono nell’ordine Varese (617,1), Mantova (600,6), Lodi (591,7), Bergamo (584,2), Cremona (571,9), Lecco (562,7), Como (561,6), Monza e Brianza (556,1). Milano è ultima con 505,4.
Ma cosa accade sul fronte dei prezzi delle auto in offerta sul mercato in Lombardia? Sempre nel 2017, il prezzo medio di vendita si attesta a circa € 14.000, un dato superiore alla media nazionale pari a € 12.170.
Per acquistare una vettura, tra le province “più care” troviamo ai primi posti Brescia, con un prezzo medio di € 17.230, e Cremona con € 16.195. Seguono Bergamo con € 15.200, Milano con € 14.810, Monza e Brianza con € 14.750, Mantova con € 14.740, Lecco con € 14.420 e Varese con € 12.990. Più “economiche” Pavia (€ 10.655), Lodi (€ 11.985), Sondrio (€ 12.520) e Como (€ 12.585).
Qual è l’età media delle vetture proposte nella regione? L’età media è di 7,5 anni, un segno evidente che sono tanti i consumatori che pianificano la sostituzione della propria vettura per necessità più che per “sfizio” e voglia di cambiare.
Cosa cercano gli acquirenti in Lombardia? Aumenta l’attenzione nei confronti di vetture usate ecologiche e orientate ai bassi consumi, con una crescita delle richieste nel 2017, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, del +37%. Questo nonostante il prezzo medio per le vetture ibride ed elettriche usate si attesti a € 20.240. Per quanto riguarda i modelli “green” più ricercati, ai primi posti troviamo le Toyota Auris e Yaris.




Al via il bando Mise per la digitalizzazione delle Pmi

Dal Ministero dello Sviluppo Economico arriva un bando di finanziamento a fondo perduto per la digitalizzazione delle imprese del commercio e del turismo.  Grazie al Bando Mise, le micro, piccole e medie imprese possono fruire di un voucher di importo fino a 10mila euro per interventi di digitalizzazione dei processi aziendali e di ammodernamento tecnologico. Il voucher può essere richiesto per l’acquisto di software, hardware e/o servizi specialistici che aiutino a modernizzare l’organizzazione aziendale attraverso l’utilizzo di strumenti tecnologici e di forme di flessibilità del lavoro, a sviluppare soluzioni di e-commerce e a fruire della connettività a banda larga e ultralarga o del collegamento alla rete internet mediante la tecnologia satellitare. È  anche finanziata la formazione qualificata del personale nel campo della tecnologia dell’informazione e della comunicazione, ICT – Ciascuna impresa può beneficiare di un unico voucher, nella percentuale massima del 50 per cento del totale delle spese ammissibili. La presentazione della domanda, attraverso un servizio messo a disposizione ai nostri associati a tariffe convenzionate, è prevista dal 15 gennaio al 9 febbraio.  Chi è interessato, per avere informazioni e assistenza sia per la predisposizione e l’inoltro della documentazione che per la rendicontazione delle spese sostenute, una volta concluso l’intervento eventualmente finanziato, può contattare Giorgio Puppi dell’area Innovazione e Digitalizzazione allo 035/4120123 (giorgio.puppi@ascombg.it) o Matteo Milesi dell’area Credito Agevolato della Fogalco allo 035/4120210 (matteo.milesi@ascombg.it).
I tempi sono stretti, gli interessati devono dunque attivarsi rapidamente.

 




Si allarga la rappresentanza degli albergatori, Beniamino Tomasoni entra a far parte del consiglio Ascom

Beniamino Tomasoni, Hotel Excelsior San MarcoSi allarga il direttivo degli Albergatori Ascom. Beniamino Tomasoni, direttore dell’Hotel Excelsior San Marco, entra a far parte del consiglio del Gruppo Albergatori Ascom Confcommercio Bergamo. “Ho accolto con grande favore la proposta di entrare a far parte del consiglio che rappresenta la categoria in Ascom, associazione che storicamente supporta i gestori di hotel non solo a livello sindacale, ma accompagna il comparto in un contesto in continua evoluzione, sia sul fronte normativo e degli adempimenti, che nella risposta ad una domanda turistica in costante cambiamento” commenta il neo-consigliere. “Non si può affrontare da soli il mercato turistico e le sfide che l’accoglienza porta con sé – aggiunge il direttore dell’Hotel Excelsior San Marco- . Porto volentieri la mia esperienza in un gruppo da sempre attivo per tutelare la categoria ed accompagnarne la crescita”.
In base ai dati degli albergatori Ascom il 2017 è stato un anno positivo sul fronte turistico, in città e hinterland rispetto all’anno precedente sono cresciute del 5,6% le presenze, si è registrato +5,16% di camere vendute e anche il tasso di occupazione ha visto una crescita del 5,81%. E i prezzi sono rimasti invariati. Il 2017 è stato un anno migliore anche dell’ anno di Expo: rispetto al 2015 le presenze sono cresciute del 9,5%, le camere vendute del 9,7% e l’occupazione del 10%.
Con l’ingresso nel consiglio di Tomasoni, sale a 12 il numero dei componenti del Gruppo Ascom che vede alla guida Giovanni Zambonelli, che ricopre anche il ruolo di vicepresidente vicario Ascom.
Fanno parte del consiglio che rappresenta gli albergatori Alessandro Capozzi dell’”Hotel Città dei Mille” e Graziella Bonomi, dell’ “Hotel Parigi 2” di Dalmine, che ricoprono il ruolo di vicepresidenti; Davide Scanavino del “Best Western Albergo Piemontese” (Best Western), Luciano Bolandrina dell’”Hotel Sporting Lago d’Endine” di Endine Gaiano, Gianfranco Invernizzi dell’”Hotel Des Alpes” di Foppolo, Ferdinando Carrara dell’”Albergo Giardinetto”di Serina, Mario Marini del “Cocca Hotel” di Sarnico, Natalia Minato dell’”Hotel San Carlo al Lago” di Spinone al Lago, Maurizio Nugnes dell’”Arte & Hotel Aeroporto” di Stezzano, Uta Wilmer del “Petronilla Hotel” di Bergamo e Giorgio Zilli dell’”Albergo Ristorante Papa” di San Pellegrino.




SIAE, cambiano i permessi rilasciati

Dal 1 gennaio di quest’anno il permesso/certificato rilasciato da Siae a chi organizza intrattenimenti musicali contiene alcune novità. Eccole, in sintesi.

Termini di riconsegna dei programmi Musicali  
Il nuovo termine ultimo per la riconsegna del Programma Musicale è fissato entro 90 gg dall’evento. Rimangono invece invariate le usuali scadenze previste per il pagamento dei compensi.

Promozione MioBorderò
A partire da quest’anno gli esercenti che organizzano intrattenimenti utilizzando la piattaforma MioBorderò – disponibile sul sito www.siae.it – e riconsegneranno in formato digitale i Programmi Musicali entro i termini di pagamento dei compensi per Diritto d’Autore – beneficeranno di una riduzione del 5% sull’importo da corrispondere, al netto delle eventuali riduzioni associative previste. Questa iniziativa promozionale di SIAE recepisce la richiesta più volte formulata da FIPE di premiare economicamente gli esercenti che, attivando le procedure informatiche predisposte dalla SIAE, consentono all’Ente una notevole riduzione dei costi digestione delle licenze. FIPE si sta impegnando affinché tale promozione venga estesa anche agli esercenti che richiedono il Permesso per Musica d’Ambiente.

Penali sui Programmi
In caso di mancata restituzione del programma musicale entro 90 giorni dall’intrattenimento, la SIAE applicherà una penale pari al 30% dell’intero compenso dovuto, con un minimo di 25 euro. In caso di errata indicazione dei brani eseguiti, l’Organizzatore sarà tenuto al versamento di una penale pari al 5% dell’intero compenso, con un minimo di 1,50 euro a brano. Per qualsiasi altra infrazione afferente alla compilazione del programma musicale, l’Organizzatore sarà tenuto al pagamento di una penale di 25 euro.Senza pregiudizio di eventuale azione civile e penale, la SIAE si riserva altresì di procedere alla segnalazione all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM), organo competenze ad accertare ed irrogare le sanzioni previste dall’art. 41 D.Lgs 35/2017.

Obblighi di preavviso
L’organizzatore potrà annullare l’evento, o modificare le caratteristiche di esso precedentemente comunicate, entro e non oltre 12 ore prima del suo inizio. Solo in caso di sopravvenute cause di forza maggiore (es.: improvviso temporale estivo a ridosso dell’ora d’inizio dell’intrattenimento) l’esercente potrà richiedere il rimborso dei compensi versati per eventi annullati oltre tale termine. Infine, entro e non oltre il momento del rilascio del Permesso l’organizzatore dovrà comunicare se intende utilizzare anche opere interamente già licenziate direttamente dagli aventi diritto o da altre collecting.

Sul Permesso è indicato l’indirizzo email dell’Ufficio Territoriale SIAE al quale andranno inviate le comunicazioni ad esso pertinenti.

La SIAE infine ricorda che:

  1. a) è disponibile il Portale Musica d’Ambiente per l’attivazione di nuovi abbonamenti o per il loro rinnovo;
  2. b) sul sito www.siae.it sono disponibili gli elenchi delle opere con indicazione dei relativi titolari dei diritti, nonché l’elenco degli accordi conclusi fra SIAE ed altri Organismi di Gestione Collettiva e/o Entità di Gestione Indipendente. Sul medesimo sito, esperita apposita procedura di autenticazione, sarà consentito all’organizzatore anche l’accesso alle informazioni relative ai territori e ai diritti amministrati.

Gli uffici Ascom sono a disposizione degli associati per ogni ulteriore chiarimento.




Bar e ristoranti, la ripresa riparte dai consumi fuori casa

bar-872161_960_720 Bar e ristoranti si confermano il volano della ripresa dei consumi delle famiglie italiane. Questa una delle principali evidenze emerse dall’ultimo Rapporto Ristorazione della Fipe – Federazione Italiana Pubblici Esercizi, presentato oggi in occasione della conferenza stampa tenutasi a Milano presso Palazzo Castiglioni, sede di Confcommercio Milano – Lodi – Monza Brianza.
Il Rapporto Fipe, che quest’anno è stato dedicato a Gualtiero Marchesi,”intelligenza e umanità della ristorazione italiana”, ha fatto il punto sull’andamento del settore dei pubblici esercizi in Italia: emerge un quadro di sostanziale ottimismo soprattutto per quanto concerne l’andamento dei consumi alimentari fuoricasa, ormai attestati sul 36% dei consumi alimentari complessivi, e il fronte occupazionale, con una crescita del 3,3% sull’anno precedente.Continuano a preoccupare, invece, l’elevato numero di aziende che chiudono e un tasso di produttività che resta sotto i livelli pre-crisi. “I numeri del Rapporto Ristorazione 2017 confermano un trend di ripresa che porta i consumi nella ristorazione al livello pre-crisi- è il commento di Lino Enrico Stoppani, Presidente di Fipe -. Anche sotto il profilo dell’occupazione il nostro settore si conferma tra i pochi in grado di creare nuovi posti di lavoro. Restiamo la componente principale della filiera agroalimentare italiana nella creazione di valore e di occupazione”.
“Non mancano, tuttavia, le ombre. Il numero di imprese che chiudono resta elevato – prosegue Stoppani – e la produttività rimane sotto ai livelli toccati prima della crisi. Diventa difficile in queste condizioni trovare le risorse per investire e per fare quelle innovazioni di cui il settore ha grande bisogno. Anche i recenti provvedimenti approvati con la legge di bilancio 2018, in particolare quello sui distretti del cibo, che vedono emarginato il ruolo della Ristorazione, nonostante i titoli e i numeri che esprime, esclusa dalle utilità e dai contributi inseriti nel provvedimento, con il rischio aggiuntivo di ulteriore dequalificazione, vista l’estensione della somministrazione di cibi alle imprese agricole, anche in forma itinerante”.
Tra i punti di maggiore interesse evidenziati dal Rapporto Ristorazione, la crescita dei consumi fuoricasa: l’impatto della crisi sui consumi alimentari in casa (-10,5% pari a una flessione di 15,9 miliardi di euro tra il 2007 e il 2016) ha fatto in modo che il peso della ristorazione sul totale dei consumi alimentari guadagnasse ancora qualche posizione, rafforzando la tesi che vede gli italiani come un popolo a cui piace stare fuori casa. In particolare la sola ristorazione ha guadagnato una domanda di 2,5 miliardi di euro. Nel terzo trimestre 2017 cresce di 14 punti percentuali il clima di fiducia delle imprese di ristorazione rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente e consolida il trend positivo degli ultimi tre trimestri.
Resta elevato il turnover imprenditoriale: nel 2016 hanno avviato l’attività 15.714 imprese, mentre circa 26.500 l’hanno cessata, con un saldo negativo per oltre 10mila unità. Nei primi nove mesi del 2017 hanno avviato l’attività 10.835 imprese, mentre19.235 l’hanno cessata determinando un saldo negativo pari a 8.400 unità.
Passando al tema della produttività, l’Italia sconta un tasso di crescita in sostanziale stagnazione da circa un decennio. In questo contesto lo stato della ristorazione appare ancor più problematico: fatto cento il valore aggiunto per unità di lavoro riferito all’intera economia, alberghi e ristoranti si attestano al 63, ovvero il 37% al di sotto del valore medio. La produttività delle imprese della ristorazione non soltanto è bassa, ma anziché crescere si riduce, e attualmente è al di sotto di quasi sei punti percentuali rispetto al livello raggiunto nel 2009.
Nessun problema sul versante inflazione. A livello generale i prezzi di bar e ristoranti nel 2017 dovrebbero registrare incrementi sul 2016 di poco al di sopra dell’1%. In particolare il prezzo della tazzina di caffè rilevato nelle più importanti città italiane è addirittura inferiore a quello di un anno fa (0,93 vs. 0,95 euro).

I dati del rapporto

Nel periodo 2007 – 2016 la contrazione dei consumi è stata di circa 40 miliardi di euro, a prezzi costanti, 21 dei quali nel solo comparto dei trasporti e 16 in quello alimentare. Il settore “alberghi e ristoranti” ha guadagnato domanda per poco più di 4,4 miliardi di euro e la ristorazione da sola ha sfiorato i 2,5 miliardi di euro. La spesa delle famiglie in servizi di ristorazione è stata nel 2016 di 80.254 milioni di euro (la stima per il 2017 è di 83 miliardi) in valore e di 73.141 milioni in volume con un incremento reale sull’anno precedente pari al 3%. L’impatto della crisi sui consumi alimentari in casa (-10,5% pari a una flessione di 15,9 miliardi di euro tra il 2007 e il 2016) ha fatto in modo che il peso della ristorazione sul totale dei consumi alimentari guadagnasse ancora qualche posizione, rafforzando la tesi che vede gli italiani come un popolo a cui piace stare fuori casa. Il fuoricasa vale ormai oltre il 35% (36% nel 2017) del totale dei consumi alimentari delle famiglie con un trend di moderata ma costante crescita. In Europa i consumi alimentari valgono 1.522 miliardi di euro per il 63,1% nel canale domestico e per il restante 36,9% nella ristorazione. Ma tra i Paesi la variabilità è significativa. In Germania la ristorazione pesa meno del 30% sul totale dei consumi alimentari, il 47,6% nel Regno Unito, il 53,6% in Spagna e addirittura il 59% in Irlanda. In Italia la quota si attesta al 35%, sei punti percentuali al di sopra della Francia. Dal punto di vista dei valori assoluti l’Italia è il terzo mercato della ristorazione in Europa dopo Regno Unito e Spagna. Sempre in Europa tra il 2007 e il 2016 la contrazione dei consumi alimentari è stata di circa 8 miliardi di euro, quasi totalmente ascrivibile alla ristorazione. Una dinamica esattamente opposta a quella registrata in Italia, dove la contrazione degli alimentari è quasi totalmente riconducibile al canale domestico. Tra il 2007 e il 2016 la ristorazione in Spagna e Regno Unito ha perso rispettivamente 11 e 3,7 miliardi di euro.

Chi sono gli avventori dei pubblici esercizi in Italia

L’indicatore dei consumi fuori casa (ICEO) aumenta nel 2017 dello 0,3% passando da 41,8% a 42,1%. Sono oltre 39 milioni le persone che consumano pasti fuori casa così segmentate: 13 milioni di heavy consumer, coloro che consumano 4-5 pasti fuori casa a settimana. Per lo più uomini di età compresa tra i 35 e i 44 anni e residenti al Nord Ovest; 9,7 milioni di average consumer, quelli che consumano almeno 2-3 pasti fuori casa a settimana. In prevalenza uomini di età compresa tra i 18 e i 24 anni e residenti nel Centro Italia; 16,5 milioni di low consumer, che consumano pasti fuori casa 2-3 volte al mese. Sono in prevalenza donne di età superiore ai 64 anni, residenti nelle regioni del Nord Italia.

La giornata degli italiani, dalla colazione alla cena

Il Rapporto Fipe passa in analisi la ripartizione dei consumi fuori casa durante l’arco della giornata. Per quanto riguarda la colazione, il 63,8% degli italiani consuma, con diversa intensità, la colazione fuori casa: 5,8 milioni almeno 3 o 4 volte alla settimana, mentre per oltre 5 milioni è un rito quotidiano. Il bar/caffè è il luogo deputato alla colazione per eccellenza, senza alcuna distinzione di genere, età e area geografica. A seguire il bar pasticceria, preferito dalle donne (64,1% contro il 58,2% degli uomini) e nel Nord Est (64,9%). Le alternative restano esigue, come ad esempio i distributori automatici verso i quali si indirizza il 16,4% dei consumatori. La spesa media per la colazione fuori casa è tra i 2 e i 3 euro. Solo l’1,3% spende meno di un euro, e nel caso si tratta quasi sempre di heavy consumer. Passando al pranzo, le relative caratteristiche dipendono molto dai giorni della settimana. Al 67,1% degli italiani, pari a poco meno di 34 milioni, capita di consumare il pranzo fuori casa durante la settimana. Per 12,7 milioni si tratta di un’occasione abituale, almeno 3-4 volte alla settimana. La spesa durante la settimana è prevalentemente concentrata nella fascia 5-10 euro (il 48,7%). Nei fine settimana i luoghi del pranzo, i prodotti consumati e la spesa cambiano in modo significativo. Un aspetto particolarmente interessante riguarda la percezione del pranzo fuori casa da parte di chi lavora. Per un lavoratore su due è la qualità del cibo il punto di forza del pubblico esercizio dove consumare il pranzo. Sono molto importanti poi la vicinanza al luogo di lavoro, la rapidità del servizio e l’attenzione al portafogli. Risulta curiosa la percentuale di appena l’8,4% di chi ritiene importante la presenza di un POS all’interno del bar. Più significativa la segnalazione dell’uso dei buoni pasto (23,6%). A proposito di buoni pasto si rileva che il 43,2% dei lavoratori dipendenti del campione (il 58% del totale) li riceve dal proprio datore di lavoro. Come si vede sono ancora molti i dipendenti che non hanno a disposizione il servizio sostitutivo di mensa.
In generale il pranzo si paga per di più in contanti (69,3%), ma oltre un quarto dei lavoratori intervistati privilegia la moneta virtuale.
Venendo alla cena, il 60,9% degli intervistati ha consumato almeno una cena fuori casa con riferimento ad un mese tipo. Si sceglie principalmente la trattoria o la pizzeria. La fascia di prezzo per una cena tipo è tra i 10 e i 20 euro, anche se più di un terzo degli italiani riserva ad una singola cena dai 21 ai 30 euro. Solo un intervistato su cento è disposto a pagare più di 50 euro per consumare l’ultimo pasto della giornata.

La “demografia” dei pubblici esercizi

Secondo le ultime rilevazioni di Fipe negli archivi delle Camere di Commercio Italiane risultano attive 329.787 imprese di ristorazione. La Lombardia è la prima regione per presenza di imprese del settore, con una quota sul totale pari al 15,4%, seguita da Lazio (10,9%) e Campania (9,5%). La rete dei pubblici esercizi è dunque ampia e articolata sull’intero territorio nazionale, nei piccoli come nei grandi centri urbani. La ditta individuale resta la forma giuridica prevalente, in particolare nelle regioni del Mezzogiorno dove la quota sul totale raggiunge soglie che arrivano ad oltre il 70% del numero complessivo delle imprese attive (è il caso della Calabria). Le società di persone si confermano invece opzione diffusa di organizzazione imprenditoriale nelle aree settentrionali del Paese.
Il 32,4% delle imprese è attiva come società di persone, mentre la quota delle società di capitale è di poco al di sopra del 12%. In tale contesto merita una segnalazione il 12,3% della Lombardia al Nord, il 26% del Lazio al Centro e il 14,7% della Campania al Sud. Alle “altre forme giuridiche” che ricomprendono, ad esempio, le cooperative va la quota residua dell’1,2%.
I ristoranti in particolare ammontano a 177.241 unità. Il consolidato sorpasso dei ristoranti sul bar è il risultato di un’evoluzione del mercato che si è accompagnata al cambiamento del sistema delle regole grazie ai quali gli imprenditori privilegiano di qualificarsi come ristoranti, anziché bar, per disporre di meno vincoli nello svolgimento dell’attività.

L’uso della tecnologia nei pubblici esercizi

Il pubblico esercizio risulta un settore forte sul prodotto (scelta e preparazione delle materie prime) ma molto debole sulla gestione, il marketing e l’innovazione, sia nel back office che nel front office. Solo il 40% delle imprese di ristorazione utilizza strumenti di gestione dei processi interni. Si tratta prevalentemente di applicazioni per la gestione delle comande (17%) o di soluzioni per la fatturazione elettronica (13%). Appena il 7% ricorre alle tecniche del cosiddetto menu engineering e il 6% ad applicazioni per la gestione on line delle prenotazioni. Per quanto riguarda la tecnologia di relazione con il cliente risulta evidente come l’attività in cui i ristoratori risultino più digitali, sia quella che ha a che fare con le recensioni. L’81% legge le recensioni sui siti e il 27%, pochi per la verità, spinge i clienti a scrivere recensioni. Il 41% dei ristoranti non ha alcun account social.

L’occupazione

I pubblici esercizi contano oltre un milione di unità di lavoro. D’altra parte il lavoro resta la componente essenziale per la produzione dei servizi di ristorazione. L’input di lavoro del 2016 è superiore del 3,3% rispetto all’anno precedente. L’80% delle unità di lavoro dell’intero settore “alberghi e pubblici esercizi” è impiegato nelle imprese della ristorazione, un dato in crescita nel corso di questi ultimi anni.

Produttività e valore aggiunto

La produttività delle imprese della ristorazione non soltanto è bassa, ma anziché crescere si riduce. Attualmente è al di sotto di quasi sei punti percentuali rispetto al livello raggiunto nel 2009. Nei prossimi anni la ristorazione dovrà imboccare con decisione la strada di un forte recupero di produttività: a questo proposito potrebbe risultare interessante l’implementazione di processi interni in grado di generare maggiore efficienza del sistema negli approvvigionamenti delle materie prime, nell’utilizzo delle risorse umane, nel marketing, nelle tecniche di vendita e nell’uso della tecnologia sia nel back office che nel front office. Il valore aggiunto dei servizi di ristorazione è stimato nel 2016 in oltre 41 miliardi di euro. Dall’avvio della crisi la ricchezza prodotta dalle imprese del settore ha assunto un profilo dapprima di stagnazione e in seguito di contrazione. Tra il 2011 e il 2013 la contrazione è stata di cinque punti percentuali, ma negli ultimi tre anni l’aggregato ha ripreso un profilo di crescita, tornando al di sopra dei livelli pre-crisi.

I prezzi

I prezzi dei servizi di ristorazione commerciale fanno registrare a dicembre 2017 una variazione dello 0,1% rispetto al mese precedente e dell’1,1% rispetto allo stesso mese di un anno fa. Per la ristorazione collettiva l’incremento invece è dello 0,7%. L’inflazione media annua si attesta a +1,1% per l’intero settore, valore identico per la sola ristorazione commerciale (bar, ristoranti, fast food).  Entrando nello specifico dei diversi canali, al bar la variazione media annua della caffetteria è dell’1,2%. Più vivace, al contrario, la dinamica dei prezzi degli snack (+1,8%) e dei prodotti di gelateria e pasticceria sia al bar che altrove (+1,7% e + 2,0%). Ristoranti tradizionali e pizzerie registrano aumenti medi sul 2016 rispettivamente di +0,9% e +1,3%. Meno vivaci i prezzi della ristorazione veloce +0,6%. Il self service fa segnare un +1,0%.




Al via un progetto per lo sviluppo della Pianura bergamasca  

Per valorizzare il territorio della Bassa bergamasca, arriva “Pianura Futura”, una serie di convegni e appuntamenti tra sindaci ed esperti finalizzati a delineare strategie concrete di sviluppo del territorio. Gli incontri si terranno dal 26 gennaio all’11 marzo e sono promossi dalla Provincia insieme ai Comuni di Treviglio, Romano di Lombardia, Caravaggio e a Pianura da Scoprire e Distretto agricolo della Bassa bergamasca, con il patrocinio di Camera di Commercio, Confindustria, Imprese & territorio, Visit Bergamo, BCC Treviglio, BCC di Caravaggio, BCC dell’Oglio e del Serio, BCC Mozzanica.

Tre i temi  su cui verranno coinvolti i principali attori pubblici e privati del territorio della Pianura: infrastrutture, economia e lavoro, con un focus sui principali investimenti e il loro impatto a livello socio economico, sulla qualità del lavoro e sulla sostenibilità del contesto ambientale, il 26 gennaio all’Auditorium Cassa Rurale BBC Treviglio;  agricoltura, ambiente, sostenibilità, con una riflessione sui temi dell’agricoltura intensiva industrializzata versus le produzioni tipiche ambientalmente sostenibiili, le potenzialità per lo sviluppo del biologico, l’innovazione della filiera lattiero-casearia e il ruolo delle governance locali sullo sviluppo delle politiche del cibo, il 10 febbraio alla Rocca Viscontea di Romano di Lombardia; infine Turismo, cultura e formazione il 23 febbraio all’Auditorium “Merisi” BCC di Caravaggio Adda e Cremasco, nel corso del quale ci si soffermerà sulla valorizzazione in corso della rete dei castelli e dei percorsi storico-enogastronomici, sulla strategicità di stabilire raccordi con le realtà europee e sull’importanza della formazione nella progressiva professionalizzazione del settore turistico.
Tra gli eventi in agenda, la presentazione da parte del Ministero delle politiche agricole del progetto e della legge dei Distretti del cibo, prima presentazione a livello nazionale con il ministro Maurizio Martina che si terrà il 22 gennaio alle ore 17 nello Spazio Viterbi della Provincia.  Il programma si chiuderà l’11 marzo con l’inaugurazione nel castello di Pagazzano delle “Giornate dei Castelli, Palazzi e Borghi medioevali” e la presentazione di un evento dedicato alle figure storiche del Colleoni e del Visconti, attraverso la proiezione di un ologramma. L’auspicio è inoltre di portare nei prossimi mesi l’installazione anche nello spazio promozionale che la Provincia avrà ad Oriocenter con ologrammi delle diverse figure storiche che raccontano le bellezze della terra bergamasca. Il progetto prende spunto dagli Stati generali della montagna che hanno dato corpo all’Agenda strategia e all’Osservatorio per le politiche della montagna.

“Al centro di importanti processi di trasformazione, la Pianura ha bisogno della politica per governare l’evoluzione in atto – spiega il presidente della Provincia Matteo Rossi – Pianura Futura mette in rete pubblico e privato per lavorare in convergenza, delineare modelli di sviluppo e governare l’innovazione attraverso un programma articolato di seminari di studio, laboratori ed eventi collateralli”.
“Le nuove infrastrutture – 
sottolinea il sindaco di Treviglio Juri Imeri – rappresentano un’opportunità per le aziende che scelgono di rimanere e hanno un ruolo strategico nell’attrarre nuove aziende come Amazon o Italtrans. E’ importante aprire una riflessione sugli impatti che possono generare a livello di qualità del lavoro e di sostenibilità ambientale”.
Per il sindaco di Romano di Lombardia Sebastian Nicoli “Pianura Futura è un riconoscimento del lavoro comune per costruire una identità che possa essere espressione trasversale della Pianura”. Giovanni Malanchini, sindaco di Spirano e capofila della consulta del Distretto agricolo della Bassa bergamasca rimarca l’importanza del progetto per creare e rafforzare le reti già esistenti e far conoscere il territorio all’intera provincia. Il sindaco di Caravaggio Claudio Bolandrini pone l’accento sulla riscoperta della vocazione turistica della Bassa come opportunità professionale e lavorativa: “Siamo convinti che se adeguatamente supportato dalla formazione, il turismo può offrire occupazione, quindi portare benessere alla Bassa bergamasca”. Infine per Raffaele Moriggi presidente di Pianura da Scoprire “bisogna scoprire il turismo attraverso la gente che vive la Pianura ogni giorni. I sindaci devono diventare attori della prospettiva futura e del cambiamento verso una cittadinanza attiva per scoprire in tutte le sue bellezze e realtà la Pianura, anche per la gente che ci abita”.

Il programma delle iniziative




Stop agli affitti abusivi dalla Regione, soddisfazione degli albergatori Ascom

Giovanni Zambonelli
Giovanni Zambonelli

La Regione mette una stretta all’abusivismo negli affitti turistici. Il Consiglio Regionale ha approvato infatti oggi, 17 gennaio,  la modifica alla normativa sul turismo che istituisce un ‘Codice identificativo di riferimento’ per gli annunci turistici di case vacanza e affitti tra privati. Il provvedimento nasce per fare emergere la gran mole di sommerso nel settore e porre fine a abusi e concorrenza sleale con le strutture in regola, dando di fatto una stretta sugli appartamenti affittati in particolare su piattaforme di home-sharing, da Airbnb ad altri siti. Stando ai dati di Federalberghi, l’associazione nazionale di rappresentanza del settore di Confcommercio, in Lombardia ci sarebbero 25 mila alloggi presenti solo su Airbnb, mentre gli alloggi lombardi regolarmente censiti e registrati sono solo 3.473. A Bergamo un’indagine commissionata l’anno scorso da Ascom Confcommercio Bergamo alla società Incipit Consulting specializzata nelle ricerche turistiche, evidenziava come rispetto ad un dato ufficiale di 777 alloggi registrati, la sola piattaforma di Airbnb riportasse 1007 annunci di immobili (ad aprile 2016). In città si concentrava più di un terzo degli immobili (35%), seguita dall’area che costeggia il lago d’Iseo. Il nuovo provvedimento regionale istituisce una sorta di “targa” per le case: un codice identificativo di riferimento-Cir che deve accompagnare ogni annuncio. Il presidente degli albergatori e vicepresidente Ascom Giovanni Zambonelli ha salutato con favore la nuova normativa durante la prima assemblea annuale di categoria: “L’introduzione del Codice identificativo rappresenta un importante strumento per contrastare l’abusivismo e la concorrenza sleale, agevolando i comuni nei controlli degli annunci, online e offline, di turismo in appartamento. La politica ha colto la sensibilità espressa dai nostri operatori , attraverso Federalberghi, che rispecchia i contenuti di una nuova legge sul turismo all’avanguardia”. La nuova normativa pone le basi per un’offerta turistica ancora più di qualità e per un mercato trasparente nell’interesse degli oltre 16 milioni di turisti che ogni anno visitano la Lombardia: “Ora ci aspettiamo che le regole vengano rispettate e si ponga fine agli affitti abusivi. Una tutela oltre che per le imprese in regola per tutti, sul fronte della sicurezza in primo luogo” continua Zambonelli. Nel corso dell’assemblea gli albergatori Ascom hanno fatto il punto anche sul nuovo portale online di rilevazione delle presenze “Turismo 5” che da domani, 18 gennaio, sarà utilizzato dalle strutture ricettive per la comunicazione dei dati statistici sul turismo e semplificherà gli oneri burocratici in capo agli hotel. Il nuovo portale, oltre a consentire alle strutture ricettive di adempiere agli obblighi nei confronti di Istat per le rilevazioni come da Regolamento comunitario (Ue n. 692/2011), semplifica anche l’adempimento in materia di pubblica sicurezza verso la Questura, tramite la generazione automatica della schedina o file Alloggiati. Il sistema gestionale consente anche alle imprese di disporre di strumenti utili all’analisi di posizionamento della propria impresa. “Usare un solo strumento semplifica e non di poco la nostra gestione amministrativa quotidiana- sottolinea Zambonelli-. Ora non resta che vedere se l’applicazione mantiene le promesse che l’applicativo regionale porta con sè”. Un’altra nota positiva per gli albergatori arriva dai dati del mercato turistico dell’anno che si è appena chiuso: “In città e hinterland il bilancio del 2017 è contraddistinto dal segno più rispetto all’anno precedente: crescono del 5,6% le presenze, si registra +5,16% di camere vendute e anche il tasso di occupazione segna una crescita del 5,81%- commenta il presidente degli albergatori Ascom-. E i prezzi sono rimasti invariati”. Il 2017 è stato un anno migliore anche del 2015, anno di Expo: “Rispetto al 2015 le presenze sono cresciute del 9,5%, le camere vendute del 9,7% e l’occupazione del 10%. Nonostante il dato positivo, siamo ancora lontani dai dati pre-crisi che hanno messo a dura prova l’intero comparto”.




I panificatori Aspan celebrano il patrono della categoria Sant’Antonio Abate

I panificatori Aspan hanno celebrato domenica Sant’Antonio Abate, patrono della categoria.  La celebrazione del Patrono dei panificatori è avvenuta con la Messa officiata da Don Michele Falabretti, domenica 14 gennaio 2018 alle ore 11 nella Chiesa del Monastero di Matris Domini a Bergamo in Via Locatelli. Alla cerimonia religiosa erano presenti il presidente dell’Associazione Panificatori, Massimo Ferrandi, il vicepresidente Andrea Suardelli e diversi associati e familiari. Presente anche il presidente nazionale Roberto Capello.
Diversi i rappresentanti del mondo politico e amministrativo che hanno partecipato alla cerimonia: Elena Carnevali, Antonio Misiani, Giovanni Sanga, Cristian Invernizzi, l’assessore Regionale Claudia Terzi, il consigliere regionale Mario Barboni, Maria Rita Coluccia, rappresentante del prefetto, Carlo Vimercati, presidente della Fondazione Comunità bergamasca, Antonio Arrigoni, segretario Fogalco.




Sicurezza sul lavoro e igiene alimenti, al via la nuova stagione formativa Ascom

sicurezza-corsi-datori-lavoroIl 22 gennaio ripartono i corsi obbligatori di prima formazione e aggiornamento in materia di igiene degli alimenti. Al fine di ottemperare a quanto previsto dal Regolamento CE 852/2004 in materia di igiene degli alimenti per la formazione obbligatoria degli operatori del settore alimentare, Ascom ha ritenuto opportuno prevedere dei percorsi formativi di prima formazione e di aggiornamento. I corsi di prima formazione, della durata di 3 ore (dalle 14.30 alle 17.30) saranno proposti nella nostra nuova sede di Bergamo in via Borgo Palazzo 137 mentre i corsi di aggiornamento della durata di 2 ore (dalle 14.30 alle 16.30) si svolgeranno sia nella sala corsi nella sede di Bergamo che in alcune sedi periferiche (Osio Sotto, Sarnico, Trescore Balneario, Treviglio, Zogno).
In materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, ripartono i corsi obbligatori per tutti i settori di attività sia privati che pubblici, per tutte le tipologie di rischio e per tutti i lavoratori, con o senza retribuzione, subordinati e autonomi, nonché ai soggetti ad essi equiparati (soci lavoratori di cooperativa o di società, anche di fatto, che prestano la loro attività per conto della società e dell’ente stesso; associati in partecipazione; lavoratori a progetto; collaboratori coordinati e continuativi; lavoratori a domicilio; lavoratori a distanza – telelavoro -, tirocinanti, buoni lavoro – o voucher-, e via di seguito).
Sono in calendario i corsi e relativi aggiornamenti per: “Responsabile del servizio prevenzione e protezione” (Rspp) e aggiornamento rivolto ai datori di lavoro, per “Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza” (Rls) e aggiornamento. Anche sul fronte antincendio e primo soccorso, partiranno i corsi dedicati (addetto antincendio basso rischio, addetto antincendio medio rischio, addetto al primo soccorso, aggiornamento addetto al primo soccorso).
Rispondendo inoltre agli obblighi previsti dall’Accordo Stato Regioni (siglato il 21 dicembre 2011), che impongono la formazione sia generica che specifica dei lavoratori – esclusi preposti e dirigenti – Ascom organizza corsi di Formazione Generale (della durata di 4 ore, con acquisizione di credito formativo permanente) e di Formazione Specifica e aggiornamento (la normativa prevede dalle 4 alle 12 ore di aula a seconda del rischio legato alla mansione svolta) rivolti ai lavoratori a basso rischio, per cui sono previste 4 ore di lezione e ai lavoratori a medio rischio per cui sono previste 8 ore di lezione.
I corsi si terranno principalmente presso la sala corsi nella sede Ascom a Bergamo, in Via Borgo Palazzo 137.
Si ricorda inoltre che, per tutti i nostri corsi è previsto un contributo fino ad esaurimento dei fondi rivolto alle aziende iscritte all’Ente Bilaterale del Commercio e Turismo. Per usufruire dei sussidi, la partecipazione al corso non deve essere soggetta ad altre forme di finanziamento.
Per maggiori informazioni e iscrizioni contattare la segreteria organizzativa dell’area Gestionale (telefono 035 4120181 oppure 035 4120129, gestionale@ascombg.it)
Ecco tutte le date per i corsi in materia di sicurezza sul lavoro e igiene alimenti
Calendario corsi Sicurezza sul lavoro

Date corsi Haccp e Igiene alimenti
Il calendario completo di tutti i corsi è disponibile nelle relative sezione del nostro sito www.ascomqsa.it