Una montagna di botteghe, salvaguardia e attrattore per piccoli borghi e frazioni

Le botteghe di montagna rappresentano spesso l’unico servizio presente e, per questo motivo, sono fondamentali per il permanere delle comunità in tali aree. Il progetto di cooperazione interterritoriale “Una montagna di botteghe” nasce con l’obiettivo di valorizzare l’insostituibile ruolo degli esercizi di vicinato nelle piccole frazioni e borghi montani. Questo progetto della durata biennale intende porre al centro dei processi di sviluppo territoriali le botteghe quali attività commerciali ma anche punti di accoglienza fondati sul valore umano e sul lavoro.

Le attività di progetto intendono quindi rilanciare il sistema botteghe favorendone la connessione tramite la creazione di reti locali interconnesse proiettate sia verso l’interno che verso l’esterno. Azioni di marketing, promozione e comunicazione rafforzeranno la consapevolezza delle comunità locali sull’importanza del sistema botteghe fornendone un’immagine rinnovata.

Mantenere in piedi i negozi di vicinato nelle realtà più periferiche è insieme una sfida e una necessità; perché è complesso far tornare i conti e perché ogni chiusura dà un colpo basso in più accelerando lo spopolamento. Ma le operazioni in questa direzione fortunatamente non mancano. L’ultima in ordine di tempo vede in scena il Gal Garda e Valsabbia, ed è intitolata «Una Montagna di botteghe». Tutto parte dalla Regione, che col Piano di sviluppo rurale mette sul tavolo 312mila euro per il triennio 2020/22. Il Gal è capofila di un gruppo che comprende realtà della Valsabbia ma anche i Gal Valseriana dei Laghi Bergamaschi e Val Brembana e altre realtà bresciane e bergamasche. Il progetto vuole rilanciare il piccolo commercio (alimentari, bar, panifici, trattorie, edicole e tabacchi) dei paesi montani bresciani e bergamaschi, un microsistema economico in grave difficoltà anche per un regime fiscale, giuridico e normativo che non considera i piccoli comuni montani. Questa iniziativa sostiene il commercio cercando soluzioni, e agisce a favore delle aree rurali e montane che soffrono di marginalità economica e sociale. Se i negozi muoiono lo stesso succede alla montagna. Il problema è che tenere aperto un negozio in aree difficili, bilanciando spese e ricavi, richiede fatica e ingegno. Solo l’amore per il proprio lavoro e le radici territoriali fanno sì che non si chiuda. Il percorso previsto da una Montagna di botteghe prevede mappatura dei negozi, valutazione dei dati conosciuti (esercizi, abitanti, visitatori, indici di natalità e mortalità, l’età del gestore) sul territorio per scoprire punti di forza e debolezza, bisogni e aspettative.

Poi la valutazione della connettività del sistema botteghe prima di «lanciare un capillare lavoro d’animazione e supporto agli operatori con una visione progettuale verso la crescita .

Bisogna anche migliorare il collegamento tra botteghe e filiere produttive locali, prodotti tipici, turismo rurale; ma anche con istituzioni e associazioni di categoria. L’obiettivo è far diventare i negozianti ambasciatori del territorio. Insomma, un tentativo di ridare vita alle botteghe rafforzando l’intero «sistema montagna» che coinvolge tante realtà locali bresciane e bergamasche e molti borghi e frazioni.

Questo progetto deve prevedere anche un salto di qualità da parte delle pubbliche amministrazioni. Riconoscendo il valore dei negozi di montagna le amministrazioni comunali devono, e non solo dovrebbero, attuare scelte amministrative consone all’obiettivo che si vuol raggiungere. Dalle parole bisogna passare ai fatti con atti amministrativi ben precisi; uno su tutti, la salvaguardia del territorio e delle sue bellezze in un’ottica di attrattività verso i potenziali clienti; inoltre anche i residenti devono essere loro stessi ambasciatori delle bellezze locali vedendo il turista non come un impiccio ma come un portatore di benessere economico.




Reti d’impresa e distretti del commercio al via “Better2gether” fino al 9 ottobre

Reti di impresa e Distretti del commercio, modalità di aggregazione sempre più diffuse (+7,7% le imprese in rete in Lombardia rispetto al settembre 2019*), hanno rappresentato una diga di difesa dai colpi durissimi inferti dal lockdown – che in Lombardia lascerà sul terreno 22 miliardi di consumi in meno alla fine di quest’anno – e si stanno rivelando sempre di più una sorta di antidoto alla “solitudine” delle imprese.

A rivelarlo sono le tante testimonianze fornite, a Confcommercio Lombardia, dalle imprenditrici e dagli imprenditori: voci raccolte per dare vita a “Better2gether” – insieme è meglio – la settimana tematica dedicata alle aggregazioni di impresa in programma da domani 5 ottobre fino al 9 ottobre sui canali social (Facebook, Linkedin). “Better2gether” prevede cinque giorni intensi di webinar, interviste, approfondimenti – interamente online – mirati a fornire strumenti utili per affrontare questa fase di “nuova normalità”. Dalle consulenze gratuite per il riposizionamento dell’attività, agli ultimissimi strumenti digitali, alle opportunità fornite dalla finanza pubblica.

Tra i racconti delle imprese, spiccano esperienze di condivisione, di messa in comune di piani di riorganizzazione aziendale per resistere alla crisi, sino a vere e proprie riconversioni di intere filiere in risposta ai nuovi bisogni legati all’emergenza.

“Siamo convinti che le aggregazioni di impresa, oltre ad un’efficacia operativa, abbiano anche un’importanza di metodo perché indicano con chiarezza che la via per ritrovare la crescita passa anche attraverso la ricerca di formule di collaborazione innovative e obiettivi condivisi” commenta Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio Lombardia.

 Per Confcommercio Lombardia queste connessioni sono fondamentali per poter continuare ad essere competitivi e per crescere, per attivare sinergie sull’offerta dei prodotti e dei servizi, per favorire la ricerca di economie di scala, per esplorare nuovi spazi di mercato. Dal confronto e dalle strategie comuni le imprese trovano la forza per affrontare anche un contesto come quello che si sta vivendo: fare rete è un’iniezione di forza e di fiducia verso il futuro. La rete d’impresa è un modello organizzativo di business con cui più imprese si dotano di un apposito accordo – il contratto di rete – incentrato su meccanismi di comunicazione e di coordinamento. Le imprese che hanno sottoscritto un contratto di rete in Lombardia sono quasi 3.800 (il 10% circa del totale nazionale di 37080), il 60% di queste espresse dal terziario.

A Milano le imprese in rete sono 1.355. 126 sono invece i Distretti del commercio in Lombardia, che in queste settimane stanno partecipando attivamente al nuovo bando regionale.

 Confcommercio Lombardia rileva come l’emergenza Covid abbia allargato una forbice, tra chi mantiene la tendenza all’isolamento e chi invece ha capito che il mondo nuovo, fatto di digitalizzazione, connessioni sempre più intense, relazioni aumentate è la strada da percorrere. Da sempre Confcommercio Lombardia sostiene le aggregazioni di impresa, aiutandole nel consolidamento in Reti e Distretti.




Nasce Confcommercio Professioni Bergamo Matteo Mongelli eletto presidente del Gruppo

Matteo Mongelli

In Ascom nasce Confcommercio Professioni, il Gruppo di rappresentanza a livello provinciale dei titolari di partite Iva e autonomi che non appartengono a Ordini professionali, declinazione territoriale della categoria nazionale Confcommercio Imprese per l’Italia. L’associazione si rivolge così al lavoro autonomo professionale nei suoi diversi settori, in un contesto di mercato dinamico e di evoluzione delle competenze e delle logiche e strategie aziendali e occupazionali. Il numero delle nuove partite Iva registrate nel primo semestre dell’anno è di 3.677 ( Elaborazione Ascom su dati Agenzia Entrate e Camera di Commercio di Bergamo al 30 giugno 2020). Nel primo semestre 1450 nuovi titolari di partite Iva sono liberi professionisti (dato complessivo che include anche gli iscritti a Ordini e Collegi), pari al 39,4% delle start-up. È in crescita (+1%) il peso dei professionisti rispetto alle imprese. Accanto alle professioni tradizionali si stanno infatti sempre più affermando nuove tipologie di consulenti ed esperti, anche in campo digitale.

“Intendiamo rappresentare una categoria in crescita anche nella nostra provincia, che non fa riferimento a ordini o collegi professionali e che non gode delle tutele delle attività d’impresa. In un’epoca di cambiamento come questa è necessario investire su chi è disposto a rischiare, prima di tutto su se stesso, sulle sue competenze, sui suoi talenti – sottolinea il presidente Ascom Giovanni Zambonelli -. Stiamo creando servizi su misura per il variegato mondo delle professioni e la nostra Cooperativa di Garanzia Fogalco ha già disposto linee di credito dedicate”.

Il Gruppo, composto da sette consiglieri, ha eletto alla presidenza Matteo Mongelli. Mongelli, 26 anni, di Bergamo, è consulente marketing con base a Ranica. Lo affianca come vicepresidente Umberto Comi, consulente informatico. “L’obiettivo della nuova rappresentanza in Ascom, che nasce da un gruppo di titolari di partita Iva che ha condiviso esigenze e problematiche, è quello di qualificare a livello professionale tutti i lavoratori autonomi e i free-lance che, non facendo capo a ordini e collegi, necessitano di tutele e visibilità- spiega il neo-presidente Matteo Mongelli-. Tra gli obiettivi dei prossimi mesi, oltre all’allargamento della base associativa, la creazione di eventi e momenti di confronto e crescita, che possano coinvolgere anche i giovani, invitandoli a partecipare alla vita dell’associazione”.

Il consiglio del nuovo Gruppo

Sono sette ( di cui cinque consiglieri e il presidente Mongelli e il vicepresidente Comi) i rappresentanti dei professionisti Ascom: Michela Bendotti, Silvano Sacchi, Michele Volpi, Diego Percassi e Claudia Sibella. Il consiglio, appena costituito, sarà in carica per il prossimo quinquennio.  




Assemblea Ascom, una tavola rotonda per ripartire

Re-interpretare per Re-intraprendere. Da dove ripartire?”. È questo il tema dell’assemblea generale Ascom 2020, dedicata alle sfide e alle difficoltà che gli imprenditori del commercio, del turismo e dei servizi sono chiamati ad affrontare in un contesto economico profondamente cambiato dall’epidemia. Attraverso gli interventi e le analisi del presidente Giovanni Zambonelli, di Pierluigi Ascani, presidente di Format Research, e di Stefano Paleari, professore ordinario di Analisi dei Sistemi finanziari dell’Università degli Studi di Bergamo, si traccia il quadro della situazione socio economica attuale, fornendo alcuni spunti di riflessione per gli imprenditori. I dati che raccontano il cambiamento e l’impatto della pandemia, evidenziati dalla ricerca presentata dal presidente di Format, e l’analisi di scenario del professor Paleari, autore de “La guerra non dichiarata”, intendono fare il punto sul quadro attuale, che impone cambi di azione e strategia per le imprese. Sono necessarie azione e visione anche e soprattutto da parte della politica:
“La stagione dei contributi a fondo perduto è terminata e deve lasciare il campo a politiche strutturali e di sostegno alla ripartenza e ripresa, con impegni di medio e lungo termine- sottolinea il presidente Giovanni Zambonelli-. Bisogna avviare una seria riforma, dal contenimento della spesa pubblica alla riduzione della pressione fiscale. Sul fronte fiscale non possiamo dimenticare la partita che l’Unione Europea deve combattere per il riequilibro tra commercio elettronico e tradizionale”. L’Italia è tra i Paesi più penalizzati nel costo del lavoro e nel reddito disponibile dei lavoratori: “Non è pensabile in un sistema globale come quello attuale che l’Italia sia il Paese che preleva maggiormente dai redditi, lasciando le briciole ai lavoratori” aggiunge il presidente Ascom che non nasconde il timore della tenuta occupazionale: “L’utilizzo degli ammortizzatori non risponde alle esigenze di ripartenza delle pmi. Nei prossimi mesi potremmo trovarci con una fuoriuscita mai vista di lavoratori nei settori più colpiti e un sistema di aiuto insufficiente. Bisogna rimettere mano in fretta alle misure di sostegno al reddito”. In un contesto profondamente cambiato, anche le imprese dovranno fare la loro parte: “L’innovazione dovrà caratterizzare tutte le attività, anche quelle che hanno creduto che la tecnologia fosse più che altro una questione di immagine- continua Zambonelli-. Dobbiamo investire su questo fronte, oltre che sulle relazioni con la clientela, che ha modificato il modo di fare acquisti, e sull’ascolto, per anticiparne i bisogni”.
Il professore Stefano Paleari ha presentato i risultati del suo studio sulla recessione italiana, che non esita a definire una “guerra non dichiarata” che dal 2008 ad oggi, con l’ulteriore colpo dell’epidemia, ha lasciato dietro sé vere e proprie macerie economiche (dallo spaventoso debito pubblico al deficit di infrastrutture) e, sul piano immateriale, ha portato a ferite nello spirito, a partire dalla crescente diseguaglianza sociale, a scapito in particolare di giovani e donne. All’assemblea Ascom, Paleari ha portato alcune proposte per una ripartenza in grado di risollevare le sorti del nostro Paese, che deve partire da fiscalità, giustizia e investimenti in ricerca e infrastrutture. Tra queste una tassazione inversamente proporzionale al costo del lavoro, accesso a indennità di disoccupazione e cassa integrazione come diritti universali per tutti e revisione, in linea con i valori europei, degli stipendi di funzionari e cariche pubbliche.




Orio è il primo aeroporto bike friendly d’Italia

Lo sviluppo infrastrutturale dell’Aeroporto di Milano Bergamo sempre più orientato al profilo di intermodalità articolata che va dal progetto del collegamento ferroviario con l’aerostazione all’estensione della rete di accessibilità attraverso la ramificazione delle piste ciclabili.
Sono questi alcuni degli obiettivi contenuti nel Piano di Sviluppo Aeroportuale al 2030 e richiamati dal presidente di Sacbo, Giovanni Sanga, a margine della fiera dei territori Agri Travel, nel cui contesto si è svolto il webinar internazionale sul tema “Mobilità e accessibilità”. Grazie all’impegno assunto da Sacbo per la creazione di un anello perimetrale ciclabile, che valorizzi i tratti di viabilità minore e campestre e consenta la connessione con i percorsi ciclo-pedonali del territorio, lo scalo bergamasco si candida a diventare il primo “aeroporto Bike Friendly” in Italia.
“Sacbo prosegue nel piano di investimenti per l’esecuzione delle opere in programma con l’obiettivo di offrire spazi sempre più adeguati alle esigenze di passeggeri e operatori, implementando anche la serie dei servizi legati alla mobilità – ha dichiarato Giovanni Sanga – Saremo pronti al graduale ritorno del traffico aereo ai livelli pre-Covid, allo scopo di garantire piena efficienza in chiave operativa e offrendo motivi e opportunità in più per preferire l’aeroporto di Milano Bergamo come punto di riferimento per accedere al territorio lombardo”.
Sacbo ha provveduto nel 2017 al prolungamento, verso l’area a sud dell’autostrada, del tracciato ciclopedonale che collega l’aeroporto al comune di Orio al Serio e alla città di Bergamo. Il Piano di Sviluppo Aeroportuale prevede una serie di interventi di completamento dell’anello ciclabile attorno al sedime dell’aeroporto, con l’obiettivo di garantire l’accessibilità ciclo-pedonale da e per l’area aeroportuale, non solo a beneficio dei passeggeri ma anche in risposta alle esigenze di mobilità di quanti svolgono attività lavorative nello scalo (che comprendono ogni giorno in media 5mila persone potenzialmente interessate alla mobilità alternativa).
L’Aeroporto di Milano Bergamo, che ha avviato fin dal decennio scorso il programma di interventi per abbattere le emissioni di CO2, si appresta a ottenere il livello 3 della certificazione Airport Carbon Accreditation, rilasciata da Aci Europe (Consiglio Internazionale degli Aeroporti Europei).




Investimenti, da Regione “Al Via fast” per la ricostruzione post covid delle pmi

E’ possibile presentare la domanda per partecipare alla nuova ‘Linea Investimenti Aziendali Fast’ rientrante nel Bando ‘AL VIA’. ‘AL VIA’ supporta il rilancio degli investimenti delle PMI lombarde nella fase della ripartenza tramite la concessione di finanziamenti a medio lungo termine, assistiti da una garanzia regionale gratuita e abbinati a un contributo a fondo perduto in conto capitale. La nuova ‘Linea Investimenti Aziendali Fast’ finanzia anche azioni legate all’adeguamento ai nuovi protocolli sanitari e di sicurezza in seguito all’emergenza Covid-19.”Questo Bando è figlio di un provvedimento – ha osservato l’assessore allo Sviluppo Economico Alessandro Mattinzoli – che incontra il favore del mondo produttivo. In questo momento di grande crisi e incertezza sul futuro, il nostro impegno è quello di rendere attuali tutte le nostre leve di sostegno alle aziende con procedure snelle e semplificate. ‘AL VIA Fast’ è l’esempio pratico di questo nuovo modo di pensare che fa il paio con una volontà tesa a dare impulso alle imprese”.

Fogalco è a disposizione delle imprese per una consulenza e per la presentazione delle domande: 0354120321 info@fogalco.it

 

Il bando

 La dotazione finanziaria originaria è composta da 340 milioni di euro da Finlombarda e dagli intermediari convenzionati per i finanziamenti e 82 milioni di euro per le garanzie e 51,5 milioni di euro per i contributi a fondo perduto in conto capitale a valere sull’Asse III del POR FESR 2014-2020 di Regione Lombardia.

Possono presentare domanda per tutte le linee di intervento le PMI attive in Lombardia da almeno 24 mesi in questi comparti: attività manifatturiere; costruzioni; trasporto e magazzinaggio; servizi di informazione e comunicazione; attività professionali; scientifiche e tecniche; noleggio; agenzie di viaggio; servizi di supporto alle imprese e le PMI che svolgono attività agromeccaniche. 

La ‘Linea Investimenti Aziendali Fast’ finanzia gli investimenti in programmi di ammodernamento e ampliamento produttivo compresi quelli legati all’adeguamento ai nuovi protocolli sanitari e di sicurezza in seguito all’emergenza da Covid-19 tramite la concessione di finanziamenti con importo compresi tra 85 e 760 mila euro e durata tra 3 e 6 anni (di cui massimo 18 mesi di preammortamento).

 Tra le spese ammissibili: acquisto di macchinari, impianti specifici e attrezzature, arredi nuovi di fabbrica necessari per il conseguimento delle finalità produttive; acquisto di sistemi gestionali integrati (software & hardware); acquisizione di marchi, di brevetti e di licenze di produzione; opere murarie, opere di bonifica, impiantistica e costi assimilati, anche finalizzati all’introduzione di criteri di ingegneria antisismica (non oltre il 20% del totale delle spese ammissibili). ATTREZZATURE ANTI COVID –  Altre spese sono contemplate per macchinari relativi ai sistemi di misurazione e controllo della temperatura corporea a distanza, anche con sistemi di rilevazione biometrica; sistemi software e sistemi IOT (Internet Of Things) per il distanziamento e la sicurezza dei lavoratori connessi alle esigenze normative in ambito sanitario; interventi strutturali all’impianto di aerazione della struttura finalizzate al miglioramento della sicurezza sanitaria; rimodulazione e ri-progettazione del layout degli spazi di/per lavoro connessi alle esigenze normative in ambito sanitario; spese di consulenza (non oltre il 15% del totale delle spese ammissibili). La domanda di partecipazione deve essere presentata solo online su www.siage.regione.lombardia.it




Enasarco, agenti di commercio al voto in Ascom seggio elettorale

Fabio Fracassi

Gli agenti di commercio, i consulenti e agenti finanziari sono chiamati dal 24 settembre al 7 ottobre a eleggere l’assemblea dei delegati della Fondazione Enasarco, Ente storico previdenziale di categoria, dal 1938. Il voto per gli oltre 250mila lavoratori del settore si esprimerà on-line.

Ascom Confcommercio Bergamo mette a disposizione degli agenti di commercio associati per tutto il periodo delle elezioni un ufficio con pc dedicato alla votazione. Alle urne sono chiamati tra città e provincia 3776 agenti (ditte individuali) e 1504 società mandanti (dati Enasarco 2020). La votazione eleggerà l’assemblea dei delegati dell’Ente che, una volta in carica, nominerà il cda, approverà i bilanci, deciderà le modifiche dello statuto e dei regolamenti della Fondazione. La lista “Enasarco del futuro” (www.enasarcodelfuturo.it) è espressione della Fnaarc- Federazione nazionale associazioni agenti e rappresentanti di commercio Confcommercio. La lista (contrassegnata anche dal numero 3) è suddivisa in “imprese” per il voto delle società ( la lista per le aziende è condivisa anche da Confindustria, Confcooperative e Cna) e in “agenti” per le ditte individuali e i singoli professionisti. La votazione è importante per garantire la stabilità di Enasarco e le pensioni degli agenti, oltre che per consolidare la rappresentatività nazionale e territoriale della Fnaarc. L’ente previdenziale garantisce infatti circa 112 mila pensioni annue e offre assistenza medica e contributi, dall’acquisto veicolo alle spese per libri scolastici, dall’assistenza personale permanente al contributo per nidi, nascita o adozione, oltre ai fondi per corsi di formazione e erogazioni straordinarie. “Il voto è importante per il futuro degli agenti, per il mantenimento di welfare e pensioni, attraverso una buona amministrazione del nostro storico Ente di riferimento- sottolinea Fabio Fracassi, vicepresidente del Gruppo Agenti di commercio e mediazione Ascom Confcommercio Bergamo-. Il nostro lavoro non può prescindere da uno stretto contatto con le imprese, anch’esse chiamate a votare la lista dedicata, per condividere obiettivi futuri e programmi”.

È possibile votare da lunedì a venerdì dalle 9 alle 18 ( gli orari per votare nella sede di Ascom saranno dalle 9 alle 12 e dalle 14.30 alle 17) e il sabato e la domenica dalle 9 alle 20 (da casa), attraverso pc, smartphone o tablet, cliccando sulla lista. Il voto per le imprese sarà commisurato al numero di agenti contrattualizzati. Quanto ai requisiti elettorali, per gli agenti vale la sottoscrizione di un mandato attivo e la regolare contribuzione; per le imprese, oltre al mandato attivo, la contribuzione e il versamento Firr per almeno uno degli ultimi tre anni. Al momento del voto è necessario essere in possesso di codice fiscale (agenti e consulenti) o partita Iva (imprese), certificato elettorale ricevuto via Pec o via raccomandata ( per chi non avesse ricevuto il certificato è attivo il numero verde Enasarco 800979727) e il proprio telefono cellulare (necessario per confermare l’identità al momento del voto, con l’invio di pin a conferma).

Per maggiori informazioni: 0354120201/304, mail: roberto.ghidotti@ascombg.it.




Agenzie viaggi e tour operator, fondo per coprire perdite fatturato

Fino al 9 ottobre (alle ore 17:00) è possibile far richiesta del contributo a fondo perduto emanato dal Ministero del turismo per le agenzie di viaggio e i tour operator.Il contributo viene calcolato sulla differenza tra l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi dal 23 febbraio 2020 al 31 luglio 2020 e quello  corrispondente allo stesso  periodo del 2019 e varia dal 5% al 20% in base al Fatturato anno 2019 dell’azienda.

Fogalco si rende disponibile alla presentazione delle domande.  Per informazioni 035 4120321 – info@fogalco.it

Possono usufruire del beneficio le agenzie di viaggio e i tour operator, che, al momento della presentazione dell’istanza, esercitino attività di impresa primaria o prevalente identificata dai codici ATECO 79.1, 79.11 e 79.12.
Inoltre, i soggetti beneficiari devono essere in possesso dei seguenti requisiti:
– iscrizione al Registro delle imprese con i codici ATECO stabiliti;
– essere impresa attiva e non avere procedure concorsuali in corso;
– avere sede legale in Italia;
– essere in regola con gli obblighi di protezione in caso di insolvenza o fallimento, previsti dal decreto legislativo 23 maggio 2011, n. 79;
– non essere destinatari di sanzioni interdittive;
– essere in regola con gli obblighi in materia previdenziale, fiscale, assicurativa;
– assenza di condizioni ostative alla contrattazione con le pubbliche amministrazioni.

Presentazione delle istanze

L’istanza di accesso al contributo deve essere effettuata, a partire dalla data del 21 settembre 2020 (ore 10:00), per una durata di 15 giorni lavorativi, dunque fino al 9 ottobre 2020 (ore 17:00), attraverso una procedura automatizzata, compilando il format disponibile nello sportello telematico appositamente predisposto, raggiungibile all’indirizzo: https://sportelloincentivi.beniculturali.it.
A partire da venerdì 18 settembre 2020 sarà comunque disponibile il front-end, per cui l’utente potrà procedere ad effettuare prove di autenticazione e di attribuzione delle deleghe, ma non potrà inviare l’istanza.
È prevista una assistenza tecnica giornaliera (dal lunedì al venerdì compresi), dalle ore 9:00 alle ore 17:00, accessibile ai seguenti contatti:
– numero telefonico dedicato 06 64892120;
– canale email dedicato helpdesk.bandi.mibact@infocamere.it

Assegnazione ed erogazione

L’erogazione dei contributi sarà disposta con decreto del Direttore Generale Turismo a seguito dell’istruttoria effettuata sulle istanze pervenute, mediante un servizio di retrosportello appositamente progettato, entro il termine di 30 giorni lavorativi dalla data ultima di presentazione delle istanze.




Sicurezza, pubblici esercizi virtuosi per il 92% degli italiani

I ristoranti sono luoghi sicuri, a confermarlo i loro stessi clienti. E’ quanto emerge da una recente indagine condotta da Format Research secondo cui per ben il 92% degli intervistati l’osservanza delle norme di sicurezza sanitaria da parte dei ristoratori è stata “molto o abbastanza” soddisfacente.
Esercenti virtuosi, dunque, in materia di norme anti-Covid. La tutela della sicurezza, dice la Fipe, è inoltre ai primissimi posti tra le motivazioni che inducono i consumatori a scegliere un posto piuttosto che un altro. L’aspetto più importante da valutare per il 47,4% dei consumatori è l’attenzione alle norme igieniche, a seguire ci sono il distanziamento dei tavoli (per il 35,2%), la dotazione di tavoli all’aperto (per il 34%), e l’attenzione al numero di persone all’interno del locale (per il 20%).

Ulteriore conferma arriva dall’analisi delle principali motivazioni che inducono a non mangiare fuori. A farla da padrone la paura del contagio per il 66,5% e la scarsa godibilità dell’esperienza dovuta alle rigide regole (per il 41,5%). Una larga parte degli intervistati, il 35%, non mangia più fuori a causa dello smart working.

”Bar e ristoranti sono luoghi sicuri sia per i clienti che per i lavoratori. Anche gli ultimi dati diffusi dall’Inail sui contagi da Covid-19 nei luoghi di lavoro, letti nel modo giusto, ne danno conferma. Al netto di un leggero e fisiologico aumento dell’incidenza dei casi nel settore del turismo dovuto ad effetti stagionali le attività di ristorazione restano tra i luoghi più sicuri. Come Federazione inoltre – conclude la Fipe – sosteniamo con convinzione la campagna a favore dell’utilizzo dell’app Immuni, che riteniamo possa essere uno strumento efficace per contrastare la diffusione del contagio. A questo proposito invitiamo tutti i nostri associati a esporre nei propri locali il QR code dell’app per consentire ai loro clienti di scaricarla”.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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Fiera Milano, Micam: la prima grande esposizione dopo il lockdown

E’ stata inaugurata dal sottosegretario alla Presidenza di Regione Lombardia con delega ai Rapporti con le Delegazioni internazionali  MICAM Milano, il Salone Internazionale dedicato alle calzature ospitato nei padiglioni di Fiera Milano a Rho.
All’apertura di Micam, giunto alla novantesima edizione, sono intervenuti anche il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale, il presidente di Confindustria e Fiera Milano Carlo Bonomi, il presidente di Ice Carlo Ferro e il presidente di Fondazione Fiera Milano Enrico Pazzali.  “Un grazie a Fiera Milano e ad Assocalzaturifici che hanno fortemente voluto organizzare questa iniziativa – ha sottolineato il sottosegretario della Regione Lombardia – la prima grande esposizione che si tiene a  Milano dopo il lockdown.Un plauso riconoscente per la presenza dei Consoli all’inaugurazione perché l’esperienza dell’organizzazione  di questa fiera può e deve servire all’Europa e al mondo intero”.

“Per Regione Lombardia è fondamentale in questo momento – ha concluso –  tornare ad essere quel motore pulsante che sostiene da sempre innovazione e qualità a livello internazionale”