Stella e Pagnoncelli parlano del fenomeno migratorio

Gian Antonio Stella
Gian Antonio Stella

Il complesso tema dell’immigrazione è ancora una volta al centro dell’interesse di Bergamo Festival, nell’incontro in calendario domani alle 18 al Centro Congressi Giovanni XXIII, Bergamo. Gian Antonio Stella, inviato ed editorialista del “Corriere della Sera” in dialogo con Nando Pagnoncelli parlerà di “Invasioni barbariche. Isterie collettive e dimensioni reali del fenomeno migratorio”. Lo scrittore, da tempo si occupa di dare una lettura il più possibile razionale e oggettiva del fenomeno migratorio; esso tocca la memoria corta del popolo italiano che non più di un secolo fa si è riversato con numeri impressionanti in altre aree del mondo. Non bisogna dimenticare che «siamo tutti emigranti» afferma Stella e che è necessario raccontare bene la storia e correttamente la cronaca per sottrarsi ai fantasmi dell’inquietudine e alla tentazione del razzismo. Ingresso gatuito previa iscrizione on line sul sito: www.bergamofestival.it.




Bergamo, Warren Mosler al Forum sulle prospettive economiche

warren Mosler
Warren Mosler

Al Forum delle prospettive economiche, politiche e sociali, che si terrà a Bergamo il 29 aprile prossimo, il mondo politico, scientifico e il tessuto economico indagherà le alternative alle politiche di austerità con un fine ambizioso: aggiustare la rotta del Paese. L’evento, aperto dal rettore dell’Università di Bergamo, Remo Morzenti Pellegrini e coordinato da Angelo Mincuzzi (Il Sole 24 Ore), proporrà una riflessione a partire dall’intervento di Warren Mosler, massimo esperto di sistemi monetari e fondatore della Modern Money Theory, approccio teorico di riferimento di Stephanie Kelton, consigliere economico di Bernie Sanders. L’intervento di Mosler sarà accompagnato dal contributo del Prof essor Stefano Lucarelli (Università di Bergamo) e contestualizzata nel quadro politico dagli interventi di Alfredo D’Attorre (parlamentare Sinistra Italiana), Marco Zanni (europarlamentare M5S) e Daniele Basciu (responsabile scientifico Rete MMT). I relatori verranno successivamente interrogati dai discussant Paolo Agnelli (presidente Confimi Industria) e Carlo Clericetti (La Repubblica). Le conclusioni saranno affidate alla professoressa Anna Maria Variato (Università di Bergamo) economista post-keynesiana. “Demenza è fare la stessa cosa ancora ed ancora aspettandosi risultati diversi”  affermava Albert Einstein e l’intento del Forum sarà proprio quello di esplorare le vie alternative migliori all’austerità che ha letteralmente strozzato l’Eurozona. Il Forum avrà luogo a Bergamo, venerdì 29 aprile presso la sede di via dei Caniana dell’Università di Bergamo, dalle 15 alle 18:30 con un break  alle 17. L’evento è organizzato da Rete MMT e JEBG ed il programma completo dell’evento è disponibile sul ito retemmt.it/forumdelleprospettive.




Seriate, al parco arriva la palestra “dolce” per i cani

fidoviaAl parco arriva la palestra “dolce” per i cani ed i loro padroni. Succede all’Oasi Verde 1 di Seriate (via Lazzaretto), dove domenica 17 aprile si inaugura la “FidoVia Maverick”, un percorso basato sulle prove della “Tranquillity dog”, un’attività appositamente studiata per migliorare l’intesa con i propri amici a quattro zampe facendo piccoli esercizi in assoluta calma.

Realizzata dall’Ufficio Diritti Animali, in collaborazione con l’associazione cinofila L’Allegra Cagnara, la fidovia è dotata di 7 attrezzature, ciascuna accompagnata da un cartello che illustra l’esercizio da svolgere. Lo scopo è di dare a tutti, persone e cani, la possibilità di svolgere un’attività organizzata che non ponga limiti fisici, mentali, di età o di razza, al contrario di altre attività o discipline a cui il cane deve giocoforza adeguarsi. Nella “Tranquillity dog” è l’attività stessa ad adeguarsi alle capacità e alle esigenze del binomio padrone-cane che la pratica. Un esempio? Se il cane ha problemi come la displasia delle anche, sarà esentato dal saltino nella ruota. Il tutto deve essere praticato senza limiti di tempo e senza produrre stress fisico o mentale, “lavorando” in assoluta calma.

«Seriate si conferma uno dei pochi comuni della bergamasca con un occhio di riguardo verso gli animali, a cui sarà dedicato questo percorso ideato per rispondere alle esigenze dei padroni e dei loro cani – dichiara l’assessore all’Ambiente Achille Milesi -. È un ulteriore tassello della politica del rispetto e della divulgazione dei diritti degli animali portata avanti dall’Amministrazione comunale con l’istituzione dell’UDA (Ufficio Diritti Animali), uno dei pochi e dei primi attivi in Lombardia, essendo aperto dal 2012».

La FidoVia è stata chiamata “Maverick” in ricordo di un Flat-Coated Retriever affetto da una grave forma di displasia dell’anca che, nonostante il proprio handicap, è stato un angelo a quattro zampe, dedicando la sua vita alla pet therapy.

L’inaugurazione si terrà alle 10, alla presenza del sindaco Cristian Vezzoli e dell’assessore all’Ambiente Achille Milesi.

Le “regole” della “Tranquility dog”

 

 

 




Le cucce di lusso per animali? Sono made in Bergamo

Le CicceDa Bergamo a New York, passando per la Francia e la Russia, il passo è stato breve. Di sicuro il primo a non aspettarselo è stato lui, Marco Bergamaschi, career counsellor e giornalista orobico non solo nel cognome, che sorprendentemente si è ritrovato a far fronte ad un’ondata di curiosità per una passione, che ha tutte le carte per trasformarsi in un business orgogliosamente “made in Italy”. Alla fine dell’anno scorso ha cominciato a creare delle cucce di lusso da regalare a qualche amico “animalista” per le occasioni speciali e complici alcune foto pubblicate sui social network, sono iniziati a giungere apprezzamenti e richieste di informazioni prima dall’Europa e poi anche da oltre oceano. “Sono sorpreso” ha esordito Marco Bergamaschi “ho sempre avuto una precisa idea di come dovesse essere la cuccia per i beniamini che vivevano in casa mia e quindi è stato naturale realizzarla, assecondando la mia visione d’insieme; il passo successivo è stato poi farlo per quegli amici che, apprezzavano l’idea. Di sicuro non avrei mai immaginato che persone di New York, San Pietroburgo e altre città europee, dimostrassero interesse per un progetto nato durante i ritagli di tempo nello studio di casa mia”. Sembra una favola moderna, ma non lo è e in questo caso il tam tam dei social network è stato fondamentale.
“Ho cominciato a pensare ad un accessorio che fosse un complemento d’arredo, bello da vedere e al tempo stesso facile da pulire. Sono seguite un po’ di prove, sperimentando diversi tipi di tessuto e differenti tipologie di imbottiture, fino a raggiungere quella che per me era la condizione quasi ideale. Alla fine sono nate Le Cicce, realizzate in raso d’arredamento e dall’imbottitura interna composta da un particolare filato di poliestere, imbastito a mano con centinaia di punti per garantire forma e tenuta nel tempo. Il valore aggiunto, poi, è la personalizzazione: il colore lo sceglie chi acquista il prodotto, a seconda del gusto e delle esigenze di ognuno”. E ora il neo “pet design” si trova di fronte a un bivio: continuare a realizzare Le Cicce come hobbista con l’inevitabile conseguenza di un numero limitato di pezzi a disposizione e una lista di attesa, che rischia di diventare sempre più lunga o scommettere su un prodotto, che potrebbe regalare molte soddisfazioni, ma portare anche a drastiche scelte? “Non lo so ancora – risponde – non avevo mai preso in considerazione una svolta da imprenditore; da una parte sono lusingato, soprattutto per un prodotto che è assolutamente di nicchia e quindi non facile; dall’altra non posso dimenticare che i tempi odierni non sono i più favorevoli per buttarsi in un progetto, che richiede tempo e denaro e che soprattutto sembra piacere più all’estero che in Italia”. Whippet

Si, perché la stranezza dell’intera faccenda, è che le attenzioni maggiori arrivano proprio da lontano. “Nei giorni scorsi uno show room francese, che vende complementi d’arredo di fine secolo, mi ha contattato perché intenzionato a mettere in vetrina il prodotto, che ha definito une magnifique folie italienne; e una proposta simile è arrivata dalla lontana Dubai. Sono ovviamente felice, ma considerato il mio campanilismo, non nascondo che mi piacerebbe ricevere lo stesso interesse da un’attività italiana, anche se mi rendo conto che il prodotto è sui generis e rischia di risultare troppo particolare”.Ed è vero, Le Cicce sono cucce singolari, pompose, per certi versi eccessive ed eccentriche, ricordano un’ottomana trapuntata da bottoni ricoperti a mano, che non stonerebbe in una delle stanze di re Sole a Versailles e paradossalmente in un loft minimal della periferia newyorkese. Ma è forse questa stranezza, la chiave di tanta curiosità.Di sicuro prima di essere considerate un progetto, rappresentano una scommessa cercata e voluta e la certezza che la passione riesce ancora a rivoluzionare la quotidianità di quelle persone che hanno un sogno nella propria vita, anche negli ultimi anni se tutto e tutti cercano di convincerci del contrario.Info sul progetto: www.lecicce.com




Mettersi in proprio, il progetto Startupper guida i primi passi

startup-imprend.jpgStartupper è un nuovo progetto promosso da Unioncamere Lombardia e dalle Camere di Commercio lombarde che vuole promuovere la diffusione della cultura imprenditoriale e la creazione di nuove imprese. Prevede l’erogazione di servizi a filiera gratuiti, tra cui un seminario di orientamento sul tema del “mettersi in proprio”, un percorso di formazione per sviluppare competenze e apprendere strumenti utili a progettare la fase di start-up, assistenza specialistica per la stesura del business plan e accompagnamento per la costituzione dell’impresa.

A Bergamo la presentazione è in programma venerdì 22 gennaio alle ore 10 nella sala Consiglio del Palazzo dei Contratti e delle Manifestazioni (ex Borsa Merci), in via Petrarca 10 a Bergamo.

Al progetto possono aderire gli aspiranti imprenditori che siano maggiorenni, abbiano residenza o domicilio in Lombardia, intendano avviare in Lombardia un’impresa giovanile, impresa femminile, impresa sociale, impresa innovativa o impresa di immigrati.

Per maggiori informazioni e per iscriversi: http://www.bergamosviluppo.it/sito/chi-siamo/media-video/news/348-al-via-il-nuovo-progetto-startupper.html

 

 




Dalle lezioni di pasticceria alla riparazione dei giochi, in Borgo Palazzo apre la bottega artigiana del futuro

Continuano il recupero e la riapertura dei negozi sfitti in via Borgo Palazzo, a Bergamo. Dopo il rilancio di due spazi nella parte compresa tra il Morla e via Camozzi, diventati temporary shop di arte e artigianato grazie al progetto Open Doors, tocca ai locali in via Borgo Palazzo 93 (ex sede Ubi Banca) che il Gruppo Giovani Imprenditori di Confartigianato Bergamo ha acquisito e ristrutturato nell’ambito del progetto “Artigiani del tempo” e che saranno inaugurati sabato 16 gennaio, alle 15.

Il progetto, partito a novembre, rientra nell’iniziativa ARTILaB che a fine settembre, in occasione della Festa del Borgo promossa dalle Botteghe, ha raccolto un grande consenso da parte dei cittadini ed ha lo scopo di riqualificare le botteghe urbane sfitte, ristrutturandole e dando loro un nuovo significato attraverso iniziative ed eventi di vario genere.

I locali in questione, di circa 200 mq, erano sfitti da tempo e sono stati ceduti in comodato gratuito ai giovani imprenditori che, grazie ad alcuni sponsor, tra i quali la banca “BCC Bergamo e Valli” e lo studio di architettura “SDN+F -Datei Nani architetti associati + Ferrari”, li hanno ristrutturati con  materiali ecosostenibili trasformandoli in un vero e proprio laboratorio artigiano interattivo.

Dal 16 gennaio questi nuovi locali diverranno il punto di riferimento per una serie di iniziative e laboratori dell’artigianato animati dal Gruppo Giovani che coinvolgeranno studenti, imprenditori, professionisti e cittadini. Tra le iniziative la realizzazione di un laboratorio per apprendere l’arte di fare la birra, lezioni di pasticceria, un centro di riparazione dei giocattoli elettronici, un progetto per generare energia elettrica pedalando con le biciclette.

Grande spazio anche alle nuove tecnologie: verrà realizzata un’area in cui verranno proiettati giochi  multimediali per i bambini e una vetrina touch-screen che consentirà ai passanti, digitando sul vetro, di interagire e consultare il programma.

«Il progetto – spiega il presidente dei Giovani di Confartigianato Bergamo Diego Armellini – è nato dal bisogno di condividere un’idea imprenditoriale innovativa, un po’ diversa dal solito, creando una sorta di “bottega artigiana del futuro”, costituita da laboratori aperti a tutti, che promuovono le diverse professioni, dove verrà sperimentato il primo esempio di “share economy artigianale”, ovvero un’attività di scambio reciproco di professionalità: la riqualificazione di spazi inutilizzati porta infatti ad una riqualificazione delle relazioni tra le persone, soprattutto quando vengono rivitalizzati non solo da una nuova attività di business ma anche da una condivisione allargata».

Sono previste infatti anche numerose iniziative collaterali che coinvolgeranno organizzazioni, scuole ed istituti per riqualificare il territorio e far conoscere il valore dell’artigianato.

Per i dettagli e per iscriversi agli eventi www.artilab.eu.




Doggy Bag, anche Bergamo adotta la borsa che “salva” gli avanzi al ristorante

doggy-bag--se-avanzo-mangiatemi_bergamo_1_149897Il contenitore d’autore “porta avanzi” di Comieco (Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica) e Slow Food arriva nei ristoranti di Bergamo. Dopo Milano (e a breve a Roma), infatti, il progetto “Doggy bag – se avanzo mangiatemi”, nato con lo scopo di ridurre le quantità di alimenti buttati via e di stimolare un cambio di mentalità in ristoratori e clienti, è stato presentato nella Sala del Comune di Palazzo Frizzoni alla presenza del sindaco Giorgio Gori, del Direttore di Comieco Carlo Montalbetti, Lorenzo Berlendis di Slow Food, lo scrittore Andrea Kerbaker e il consigliere comunale Niccolò Carretta.

Trasformare un problema in opportunità e far partire una rivoluzione culturale: con questi obiettivi nasce il progetto “Doggy Bag – Se avanzo mangiatemi”. Il progetto, realizzato in collaborazione con Slow Food Italia, ha subito incontrato l’adesione entusiasta di importanti esponenti della cultura.

Il progetto “Doggy Bag – Se avanzo mangiatemi” è la risposta italiana di chi ha deciso di dire no agli sprechi alimentari: la doggy bag diventa così il prodotto alla base di una vera e propria rivoluzione culturale che coinvolge tutti gli attori della filiera della ristorazione, dallo chef, al team del ristorante ai clienti i quali, forti della grande carica d’ironia e di umorismo di cui sono vestiti i contenitori per vino e alimenti, non dovranno più sentirsi in soggezione nel portare a casa quanto rimasto a fine pasto. L’idea nasce dalle situazioni in cui ognuno di noi si è trovato almeno una volta: rinunciare ad accompagnare la cena in un buon ristorante con una bottiglia di vino perché i commensali sono troppo pochi per terminarla oppure arrivare a fine pasto e non godersi il dolce perché, si sa, lasciare la torta nel piatto non sta bene ed è proprio un peccato soprattutto quando si tratta di buona cucina.

“Con questo progetto – spiega il Sindaco di Bergamo Giorgio Gori – l’Amministrazione comunale di Bergamo cerca di rendere più sistematica l’azione di sensibilizzazione verso ristoratori, ben consapevoli che sono già in atto comunque alcune azioni concrete per ridurre gli sprechi alimentari. Abbiamo scelto due gruppi tra i più rappresentativi della ristorazione di qualità del nostro territorio: speriamo che questo possa rappresentare un segnale anche verso i consumatori bergamaschi, che ancora non hanno la forma mentis per richiedere la cosiddetta “doggy bag”, e un’ulteriore apertura verso le abitudini di tanti turisti e visitatori, abituati da tempo a queste iniziativa nei propri Paesi. L’auspicio è quello di estendere in breve tempo l’attività di sensibilizzazione anche ai locali che non aderiscono a Ingruppo e a Trentacinqueuro.it.”

“Abbiamo voluto creare dei contenitori che fossero divertenti, freschi, utilizzabili più volte e infine riciclabili perché in cartone”, ha spiegato Carlo Montalbetti Direttore Generale di Comieco. “All’interno hanno una vaschetta in pura cellulosa che conterrà il cibo, ed essendo biodegradabile, potrà essere conferita nella raccolta dell’umido. Comieco da 30 anni garantisce il recupero e l’avvio a riciclo di carta e cartone provenienti delle raccolte differenziate urbane e promuove la diffusione di comportamenti sostenibili e buone pratiche per la riduzione degli sprechi. E contro gli sprechi di cibo il packaging, soprattutto quello cellulosico, può avere un ruolo strategico”.

“Per noi il cibo va apprezzato non solo per la sua bontà organolettica e il bagaglio di tradizioni che racconta, ma anche per l’impronta che la sua produzione lascia sul nostro pianeta e per la soddisfazione, sia morale che economica che viene riconosciuta ai produttori – ha specificato Lorenzo Berlendis” di Slow Food -. Lavoriamo per diffondere una visione olistica del cibo, per attribuirgli valori più ampi e universali rispetto a quelli puramente gourmet, educando così a prevenire il food waste alla radice. In questo senso la doggy bag è un ottimo strumento di promozione che contribuisce a consolidare pratiche individuali attente, anche grazie al fondamentale lavoro degli chef come ambasciatori della buona cucina e di consumi etici. È vero che in Italia c’è ancora una resistenza culturale, ma l’esperienza di Milano sta contaminando altre città, Bergamo in testa, anche grazie all’interesse delle osterie della rete di Slow Food e dei ristoranti dell’Alleanza con i Presìdi”.

Doggy bag- I locali bergamaschi aderenti

 

 




Anche il sonnellino è low-cost. Orio lancia la mini lounge

L’Aeroporto di Bergamo dà spazio al riposo e al sonno in una vera e propria mini lounge appartata e protetta da privacy assoluta. I passeggeri che vogliano dormire qualche ora in attesa del volo, in qualsiasi momento del giorno e della notte, potranno rivolgersi a «ZZZleepandGo», il modulo abitativo concepito come una camera insonorizzata con letto, scrivania per lavorare, deposito bagagli, free wifi, schermo con orario dei voli sempre aggiornato, dotazione di prese usb e 220V. Gli ideatori di ZZZleepandGo sono tre giovani: Alberto Porzio, laureato in Scienze Politiche che si occupa della parte amministrativa d’impresa, l’ingegnere Matteo Anthony Destantini responsabile commerciale e Nicolas Montonati, architetto, il quale si è occupato di progettare le camere secondo un concept che richiama il classico spazio offerto dal vagone letto in treno ma in forma decisamente più ergonomica e confortevole.Le 3 Low Cost Lounges

ZZZleepandGo lancia dall’Aeroporto di Bergamo il nuovo format di ospitalità fast&cheap, che si può anche prenotare anche da remoto oltre che direttamente in aerostazione usando una apposita App o il computer, e pagando con carta di credito, di debito o prepagata. Costo del servizio: 8 euro la prima ora, 7 euro ogni ora 7successiva. Le lenzuola si cambiano in automatico all’arrivo di un nuovo ospite, e l’abitacolo è ogni volta igienizzato e profumato. Un servizio esclusivo a costi contenuti. L’ideale per chi, per esempio, ha prenotato un volo che parte all’alba e ha necessità di presentarsi al gate 40 minuti prima dell’imbarco: con ZZZleepandGo ha la possibilità di dormire, essere svegliato in tempo utile e mettersi in viaggio perfettamente riposato. Tutti, comunque, hanno la possibilità di concedersi un periodo di relax durante l’attesa del volo, per recuperare le energie. I moduli abitativi, espressione di un format di hospitality fast&cheap di livello tecnologico avanzato, sono a disposizione dei passeggeri 24 ore su 24. L’ambiente interno è costantemente sanificato e l’aria è mantenuta fresca e pulita attraverso un sistema automatico di diffusione di ioni ossidanti naturali che elimina gli odori sgradevoli. La soluzione di riposo e relax offerta da ZZZleepandGo prevede anche la cromoterarapia, con la possibilità di godere di luci e colori rilassanti all’interno dell’ambiente riservato. Al momento di entrare nel modulo abitativo ZZZleepandGo, il sistema aziona il meccanismo di sostituzione automatica delle lenzuola, igienizzazione e ventilazione.

ZZZleepandGo ha sviluppato una App iOS/Android che l’utente può scaricare e installare gratuitamente sul proprio smartphone o tablet per creare e gestire il proprio account, accedere alla cronologia di fatturazione ed effettuare nuove prenotazioni. Nel caso in cui l’utente non abbia scaricato la App, la registrazione può avvenire attraverso il sito web oppure direttamente sul device posizionato sulla parete esterna dei moduli. Al momento di uscire dalla stanza, il cliente seleziona l’opzione “checkout” sul device esterno e il sistema calcolerà l’intervallo tra check-in e check-out, applicando la tariffa corrispondente e inviando la fatturazione all’indirizzo email del cliente.

info: www.zzzleepandgo.com




Sarnico, i bimbi imparano la musica con i colori e con i pesci del lago

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A Sarnico nasce una nuova scuola di musica pensata per i bambini, dove le note si imparano giocando con i colori e i pesci del lago. L’iniziativa è frutto della collaborazione tra la Scuola musicale Remo Pedemonti di Foresto Sparso e il Coro Effatà di Sarnico ed è finalizzata ad avvicinare in modo ludico i più piccoli al mondo delle sette note.

Venerdì 11 settembre a partire dalle ore 14 alla sede del Coro Effatà negli spazi dell’Oratorio si terrà un open day aperto a tutti i bambini che permetterà di conoscere le attività della scuola. Per i piccoli dai 4 ai 6 anni c’è il “Progetto Musigiocando”, un percorso di conoscenza delle note musicali e di sensibilizzazione alla musica ispirato all’ambiente lacustre con esercizi di vocalizzazione e di propedeutica strumentale a suon di tamburelli, cembali, maracas e campanelli.

I più grandi, a partire dai 6 anni, possono cimentarsi nelle “Lezioni di pianoforte”. «L’iniziativa rispecchia pienamente le finalità della nostra associazione che vuole promuovere una certa cultura musicale – spiega Chiara Belussi del Coro Effatà -. Nel nostro territorio non esistono proposte specifiche per i piccolissimi, di qui è nata l’idea di contattare la Scuola Remo Pedemonti e di avviare una scuola anche a Sarnico».

«La musica è molto importante per la crescita dei bambini, fin dai primi anni – dice la responsabile della scuola, Francesca Pedemonti -. In particolare, le esperienze condotte nelle scuole materne e elementari hanno confermato anche alle insegnanti che la musica può aiutare ad aumentare l’attenzione in bambini molto vivaci e “sbloccare” bambini molto timidi».

Per avere maggiori informazioni e per fissare una prova gratuita contattare: Coro Effatà cell. 348/0624708 – oppure Scuola musicale Remo Pedemonti cell. 348/0480663

la locandina




Ecco “CioD”, il braccialetto che da Endine ha conquistato l’Italia

luca cantamessa

Ragioniere programmatore, Luca Cantamessa dopo le scuole è andato a lavorare nell’azienda di famiglia, la Smater, una realtà di guarnizioni a Endine Gaiano. Qualche mese fa ha pensato di unire la sua passione per la moda e il design al lavoro: ne è nato il progetto ‘CioD’, un braccialetto di gomma che ricorda nella forma un chiodo (il nome ciod è il dialetto di chiodo). Oggi viene prodotto in 18 varianti di colore nella collezione “monochrome” ed è distribuito in 170 negozi in tutta Italia tra gioiellerie e negozi di abbigliamento. In poco più di tre mesi, da maggio ad oggi, ne sono stati venduti circa 20mila pezzi. E a settembre prenderà il via la distribuzione all’estero.

“L’idea è nata casualmente nel marzo dello scorso anno a Endine Gaiano. Parlando con mio padre volevamo creare un nostro prodotto diverso da quelli che solitamente produciamo nell’azienda di famiglia, così abbiamo iniziato a ipotizzare la realizzazione di un braccialetto da utilizzare anche come omaggio per le aziende che da anni ci danno fiducia” – spiega Cantamessa -. Utilizzando spesso chiodi in azienda, abbiamo deciso di creare un bracciale con questa specifica forma. Una volta realizzati i primi pezzi ci siamo accorti che il bracciale aveva davvero un ottimo potenziale e che più che gadget aziendale poteva diventare un vero accessorio moda. L’abbiamo fatto vedere a amici e negozianti ed è piaciuto”.

Perchè ha scelto il nome CioD?248650

“Volevo dare al bracciale un nome particolare, che racchiudesse in se sia il territorio di origine, sia il concetto e la forma e che non fosse convenzionale o banale. Così un giorno, parlando con un mio amico, è nata l’idea di chiamarlo CioD. Mi è piaciuto subito: con solo quattro lettere esprime tutto il concetto che sta dietro al progetto: un prodotto legato al territorio e made in Italy, semplice, non convenzionale, a forma di chiodo per simboleggiare il lavoro. Inoltre, abbiamo scoperto che anche al di fuori della bergamasca, è facile per le persone collegare il nome alla forma data”.

Chi c’è dietro il progetto?

“Ho deciso di aprire un’azienda separata da quella della mia famiglia. Io sono l’unico socio, gestisco e organizzo tutto io, mi occupo della progettazione e realizzazione dei nuovi modelli, della progettazione e realizzazione del packaging, dei rapporti con fornitori e i clienti, e delle vendite online. Prima di prendere qualsiasi decisione però mi confronto sempre con la mia famiglia e la mia ragazza Federica che spesso mi aiutano nella gestione dei problemi oltre a consigliarmi. Nella gestione del sito web e dei social network mi supporta Federica”.

Come si è proposto sul mercato?

“Ho deciso di posizionare CioD in negozi di livello medio con un prezzo accessibile. L’idea era di creare un bracciale dal design ricercato, nuovo e fresco, per tutti e per tutte le fasce di età”.

Che difficoltà ha incontrato?

Seguire un progetto come questo, sopratutto nelle fasi iniziali, ti porta a rapidi cambiamenti di umore. Spesso mi capita di essere teso per alcuni problemi, dopo qualche ora arriva la notizia che ti solleva l’umore”.

Quali progetti ha?

“Al momento voglio concentrarmi al meglio su questo, ideare e realizzare nuove piccole collezioni per rinnovare il prodotto”.