Commercio, a Bergamo vendite e prezzi in ripresa

Industria, artigianato e commercio chiudono in positivo il 2016, invariato il comparto dei servizi, ancora negativa l’edilizia. Sono i dati dell’indagine congiunturale in provincia di Bergamo nel quarto trimestre 2016, realizzata dall’Ufficio Studi della Camera di Commercio. Nonostante qualche segnale di indebolimento del canale estero nell’ultimo trimestre del 2016, la produzione dell’industria bergamasca mette a segno un risultato congiunturale positivo (+0,2%) e una crescita su base annua del +1,1%. Il consuntivo dell’intero anno 2016 si chiude per l’industria con risultati ampiamente positivi e in miglioramento rispetto alla performance del 2015: la produzione è aumentata dell’1,7% (più dell’ 1,3% medio regionale), il fatturato del 3,5%, gli ordini nazionali del 3%, gli ordini dall’estero del 4,9% (anche se in decelerazione a fine 2016) e l’occupazione del +0,6%. Il consolidarsi di un quadro di moderata crescita produttiva nell’anno è confermato anche dai risultati dell’artigianato manifatturiero che segna un aumento medio della produzione dell’1,5% (contro il +1,2% lombardo) e un incremento pari al +0,7% dei suoi addetti. Tornando al profilo congiunturale della produzione industriale, la spinta che il 2016 trasferisce sull’anno nuovo è leggermente più debole rispetto a quella “ereditata” all’inizio del 2016. Non mancano elementi di incertezza sull’evoluzione del ciclo: si registra in particolare un segno negativo nella dinamica trimestrale sia delle vendite che degli ordinativi dall’estero, non compensato dalla domanda interna che pure si mantiene in fase positiva. Le incognite che incombono sull’evoluzione del quadro politico internazionale, europeo e nazionale non sembrano aver condizionato le previsioni nel breve termine delle imprese: le attese sul primo trimestre del 2017 sono prevalentemente ottimistiche e in miglioramento. L’occupazione fa i conti con la drastica riduzione dei generosi incentivi alle assunzioni dell’anno precedente ma mette a frutto gli incrementi di addetti cumulatisi tra la fine del 2015 e la prima metà del 2016, parallelamente ad un riassorbimento progressivo della Cassa integrazione, evidente soprattutto nelle ore richieste. Il dato medio annuo della variazione degli addetti del campione dell’industria nel 2016 (+0,6%) è il primo segno positivo nella serie storica degli anni successivi alla grande crisi.

Per quanto riguarda la composizione settoriale della ripresa industriale, la serie annuale della produzione a livello regionale (che ha una copertura campionaria maggiore e comprensiva dei settori a livello provinciale) conferma per il terzo anno consecutivo una crescita della meccanica a tassi superiori al 2% e buoni risultati per siderurgia, mezzi di trasporto, chimica e gomma-plastica. L’artigianato manifatturiero segna nell’ultimo quarto dell’anno un netto avanzamento della produzione sia su base trimestrale (+2,7%) che su base annua (+2%) e, come già ricordato, un risultato per l’intero 2016 al di sopra della media regionale. Bene anche fatturato e, guardando all’intero anno, l’occupazione. Il giudizio complessivamente positivo sull’artigianato di produzione è temperato, oltre che da una più incerta evoluzione dell’indice di diffusione della ripresa, dai dati provenienti dagli archivi camerali sulla nati-mortalità delle imprese che vedono proseguire un processo di dura selezione nell’artigianato manifatturiero.

Per quanto riguarda il comparto terziario, tenendo conto della minore affidabilità del campione statistico provinciale rispetto a quello regionale, Bergamo registra un risultato positivo nel commercio al dettaglio e una perdurante situazione di debolezza del volume d’affari nei restanti servizi. Le vendite dell’intero commercio al dettaglio di Bergamo nel quarto trimestre 2016 sarebbero in crescita su base annua del +2,9% (il più robusto dato medio regionale indica un calo del -0,4%) come risultato di una flessione del -0,9% nel settore alimentare, un aumento del +2,9% in quello non alimentare e del +3,6% nel commercio non specializzato. L’incremento delle vendite risente anche della dinamica dei prezzi, per effetto dei primi cenni di risveglio dell’inflazione e per fattori più stagionali. Il consuntivo dell’anno 2016 segna un aumento del +0,7% a livello provinciale ma solo del +0,1% per l’intera Lombardia. Informazioni di altra fonte (IRI – Information Resources) segnalano a Bergamo per le vendite di prodotti del largo consumo confezionato in ipermercati e supermercati una crescita tendenziale nell’ultimo trimestre del 2016 del +0,7% in volume e del +3,2% in valore. Nell’intero 2016 le vendite di largo consumo a Bergamo sono state pari a 992 milioni in valore con una flessione del -0,4% sul 2015.

Nel campione dell’indagine congiunturale, il saldo tra le imprese commerciali di Bergamo che indicano una variazione positiva o negativa delle vendite torna ad avvicinarsi alla parità con un miglioramento sensibile nelle ultime rilevazioni Sostanzialmente invariato è il volume d’affari nei servizi a Bergamo (-0,1% su base annua) contro un incremento medio regionale del +1,5%. Il differenziale a sfavore di Bergamo pare derivare in specifico dal commercio all’ingrosso e dai servizi alle imprese, mentre alberghi e ristoranti limitano al minimo le perdite in confronto alla Lombardia. L’anno 2016 si chiude a Bergamo con una variazione negativa (-0,7%) di contro a una moderata crescita (+0,6%) in Lombardia. L’occupazione risulta sostanzialmente invariata nel commercio come nei servizi. Infine, nell’edilizia un risultato negativo ma non in peggioramento emerge dall’intero campione regionale. Anche per l’edilizia, l’elevata mortalità delle aziende, soprattutto artigiane, testimonia di una situazione ancora critica.




L’artigianato incontra il design, ecco i progetti finalisti

Da sinistra i tre designer finalisti Irene Guerrieri, Roberto Rota, Arturo Teramo e l'imprenditore Pizzi di OnoreDesign e artigianato sono due mondi attigui ma che non sempre parlano tra loro. Per mettere in contatto le realtà dell’artigianato con gli architetti e i designer, facilitando la nascita di prodotti innovativi da immettere sul mercato, Cna Bergamo e l’Ordine degli architetti di Bergamo hanno promosso il percorso “Artigianato & design: un’opportunità per nuovi mercati”. E il primo degli workshop organizzati all’interno di questo percorso, “Acciaio damascato: design e tecniche di lavorazione”, ha ora anche i primi tre finalisti: Arturo Teramo, di Lallio; Irene Guerrieri, di Sarnico e Roberto Rota, di Dalmine. I loro progetti sono pronti per la realizzazione e saranno esposti, insieme a tutti gli altri progetti presentati, nell’ambito di una mostra aperta fino al 22 febbraio nella sede dell’Ordine degli architetti di Bergamo, in Passaggio Canonici lateranensi 1, a Bergamo.

Il progetto

Negli scorsi mesi, Cna Bergamo ha avviato una collaborazione con l’Ordine degli architetti di Bergamo per progettare un percorso di affiancamento all’impresa volto sviluppare nuove opportunità di business. È nato così “Artigianato & design: un’opportunità per nuovi mercati”, i cui obiettivi sono mettere in contatto il mondo dell’impresa e della produzione con i designer, agevolare lo scambio di idee orientato alla creazione di nuovi prodotti e supportare l’impresa durante il processo e affiancarla per lo sviluppo. Il progetto è stato strutturato in diverse fasi: dopo la manifestazione di interesse e il colloquio di approfondimento per lo sviluppo del progetto, si è tenuto un evento in azienda per la formazione dei partecipanti e relativa trasmissione del bisogno aziendale, a cui è seguita la restituzione delle elaborazioni dei designer e la scelta del progetto idoneo per il suo successivo sviluppo.

I tre prodotti

Arturo Teramo ha progettato una linea di rasoi da uomo ispirata alla linea della balenottera, per proporre “una texture animalier, ossia uno stile virile, selvaggio, che rievoca istinti atavici e primordiali dell’uomo”. Roberto Rota invece ha progettato “Infinito”, una linea di coltelli da cucina.  Un segnalibro-tagliacarte, infine, è il lavoro di Irene Guerrieri, specializzata in design per bambini. I tre progetti saranno realizzati dall’impresa artigiana Forgiapizzi di Onore guidata da Luca Pizzi.

 




Il commercio continua a spingere l’occupazione

commessa_optCalano gli avviamenti, ma scendono anche le cessazioni. Così Bergamo si trova a contabilizzare un saldo comunque negativo, ma meno negativo che nell’anno precedente. L’ARIFL ha pubblicato i dati del 4° trimestre del 2016 relativo ai movimenti sul mercato del lavoro lombardo, e si vede che il tunnel della crisi, nonostante alcuni segnali incoraggianti, si presenta ancora lungo. Nell’ultimo trimestre del 2016, Bergamo ha visto attivare 32.355 avviamenti (contro i 34.437 dello stesso periodo del 2015 e i 24000 del 2014), mentre 36.778 sono state le cessazioni (nel 2015 furono quasi 40.000). Il segno negativo campeggia nel saldo di ogni provincia lombarda, testimonianza evidente che la situazione non concede sprazzi di sereno assoluto da nessuna parte. Entrando nel dettaglio dei settori economici, si vede come sia ancora il commercio a trainare la locomotiva delle assunzioni, con 20.623 nuovi contratti. L’industria si ferma a 8.900, mentre il settore delle costruzioni, ancora in ribasso, registra un dato inferiore anche a quello del 2014 (2433 contro 2450). A livello regionale, infine, si nota come l’effetto degli sconti contributivi e fiscali per le nuove assunzioni abbia già perso la spinta propulsiva segnata lo scorso anno: le trasformazioni da tempo determinato a tempo indeterminato scendono del 21%; i passaggi dall’apprendistato al “posto fisso” sono il 62% in meno, il 60, 6% in meno le trasformazioni da “inserimento” a tempo indeterminato. “Si conferma la ripresa produttiva senza crescita occupazionale anche a Bergamo – dice Giacomo Meloni, segretario della CISL provinciale -. E continua a soffrire l’apprendistato sul quale la CISL crede che si debbano invece  incrementare sia le assunzioni che le trasformazioni a tempo indeterminato”.

Da segnalare positivamente gli 87.000 avviamenti di professioni high level, che confermano la necessità di un forte investimento nella formazione e formazione continua per rispondere alle modifiche del mercato del lavoro. Per ultimo, vanno registrati i risultati dei centri per l’impiego di Bergamo ( -11%), Trescore (-12%) e Lovere  (– 10%) come quelli che fanno registrare una minor crescita di avviamenti rispetto allo stesso periodo del 2015”.

 




RadiciGroup apre le porte agli studenti del territorio

RadicigroupDue giorni d’incontri con gli studenti che saranno i lavoratori di domani per RadiciGroup, multinazionale fortemente radicata nel territorio bergamasco che da sempre pone forte attenzione alla formazione dei ragazzi e alla loro crescita. Venerdì scorso, oltre 70 alunni delle classi quinte del Liceo delle Scienze Applicate dell’Istituto ISISS Valle Seriana di Gazzaniga hanno visitato Radicifil, azienda del Gruppo dedicata alla produzione di filati ideali per realizzare pavimentazioni tessili di case, uffici, alberghi, navi e automobili. I ragazzi, oltre a vedere da vicino come avviene la produzione, hanno potuto interagire con il personale dell’azienda per capire meglio tutti gli aspetti legati ai processi, con particolare attenzione ai temi di sicurezza, tutela ambientale ed efficienza produttiva.

Radicigroup1

Il giorno successivo, invece, Enio Gualandris e Roberta Beltrami delle Risorse Umane di RadiciGroup hanno incontrato gli alunni delle terze medie della Scuola Secondaria di primo grado di Leffe, per un confronto sulle cosiddette “competenze trasversali” richieste dal mondo del lavoro. Si tratta di un’iniziativa nell’ambito del Progetto Argo promosso dai Giovani Imprenditori di Confindustria Bergamo che ha l’obiettivo di orientare i ragazzi nella scelta del loro successivo percorso di studi, tenendo presente quelli che sono gli “skills” comuni a qualsiasi tipologia di impiego: capacità di lavorare in team, precisione, rispetto delle regole, responsabilità e conoscenza delle lingue straniere sono soltanto alcuni degli aspetti chiave su cui ci si è confrontati.

 




Incentivi alle imprese, Parolini a Dalmine illustra tutte le opportunità

Mauro Parolini
Mauro Parolini

Le politiche di Regione Lombardia in tema di sviluppo economico saranno al centro di un incontro a Dalmine giovedì 26 gennaio a partire dalle ore 16.30 alla sede di Bergamo Sviluppo – azienda speciale della Camera di commercio di Bergamo, presso il Point – Polo per l’Innovazione Tecnologica (via Einstein).

L’Assessore allo Sviluppo Economico della Regione Lombardia Mauro Parolini incontrerà sindaci, amministratori locali, associazioni di categoria, imprese e operatori economici per illustrare le iniziative a favore del sistema economico lombardo che la Regione sta sviluppando per consolidare i segnali di crescita: la legge regionale “Manifattura 4.0”, il piano di sostegno delle start up e poi “Al Via” (una misura che sta per aprire con 300 milioni di euro a favore delle imprese per interventi strutturali, di digitalizzazione e acquisto macchinari), “Smart Living” a supporto del settore edilizio, “AttrACT” per l’attrazione di investimenti, e i contributi a fondo perduto di 35 milioni di euro a sostegno del turismo.

Accanto a queste iniziative vi sono quelle di sostegno al credito, come “Credito Adesso” che ha permesso di finanziare oltre 1.500 imprese lombarde per più di 350 milioni di euro.

Il convegno sarà l’occasione per confrontarsi sul merito degli incentivi e sulla loro evoluzione. L’incontro sarà aperto da Paolo Malvestiti, presidente della Camera di commercio di Bergamo. Al termine è previsto uno spazio per le domande dal pubblico. Per informazioni, si può contattare la segreteria organizzativa (tel. o2 6765.6725 – segreteria_parolini@regione.lombardia.it).




La Camera di Commercio: “Attenti a bollettini e telefonate ingannevoli”

Alcune imprese della provincia di Bergamo hanno ricevuto richieste di pagamento, tramite bollettino postale, di presunti “diritti camerali”. La Camera di commercio di Bergamo precisa che questi bollettini non hanno niente a che vedere con il diritto annuale richiesto agli iscritti al Registro delle Imprese tenuto dalle Camere di commercio, ossia l’archivio ufficiale di tutte le imprese in Italia. Spesso questi bollettini, per grafica e contenuto, possono indurre a pensare che il versamento sia dovuto alla Camera di commercio, ma non è così. L’ente  camerale invia una comunicazione ai soggetti interessati con gli importi e la modalità di calcolo del diritto annuale, che deve essere versato esclusivamente attraverso il modello F24 e non con bollettini di conto corrente postale. Diffidate da richieste di versamento avanzate da organismi privati estranei alla Camera di commercio per l’iscrizione a repertori, elenchi, annuari, ecc. e non esitate a chiedere chiarimenti all’ufficio delle relazioni con il pubblico, tel. 035.4225.269 e-mail urp@bg.camcom.it.




In Valle Imagna arriva la scuola superiore. Con l’aiuto degli imprenditori

cena isot
L’incontro di fine anno dell’Isot

Una scuola per ribadire che il territorio può continuare a dare opportunità. È un’iniziativa “forte” quella che si concretizzerà il prossimo anno scolastico grazie anche all’Isot, l’associazione degli imprenditori di Sant’Omobono Terme. In località Cepino, all’istituto Maria Consolatrice, tornerà infatti in Valle Imagna la scuola superiore, che sarà gestita dal Patronato San Vincenzo e permetterà di studiare panificazione e pasticceria. Insieme agli imprenditori, i promotori sono le parrocchie della valle, i Comuni e la Comunità montana Valle Imagna.

«L’abbiamo sostenuta e incoraggiata – afferma il presidente dell’Isot Diego Rodeschini – per offrire ai ragazzi una prospettiva diversa per il loro futuro. Sono un centinaio gli studenti della Valle che frequentano l’istituto alberghiero di San Pellegrino, ora chi, dopo le medie, vorrà proseguire gli studi nel campo della pasticceria e della panificazione potrà farlo più vicino a casa». Nel nuovo percorso formativo gli imprenditori si metteranno in gioco in prima persona curando i laboratori e gli stage. «È un modo per mostrare ai giovani che si può lavorare e portare avanti un’impresa anche qui. Oggi che non ci sono quasi più fornai, chi apre un panificio può farcela, soprattutto se offre prodotti artigianali e di qualità», aggiunge.

La scelta dell’indirizzo non è casuale, il turismo e i prodotti dell’enogastronomia sono stati individuati, infatti, come fattori su cui puntare per lo sviluppo. E in tal senso un secondo punto nel programma dell’associazione per il nuovo anno è una grande festa dell’emigrante in collaborazione con l’Ente Bergamaschi nel mondo, a settembre, in occasione delle celebrazioni al santuario della Cornabusa. «Abbiamo tremila indirizzi di coloro che hanno lasciato la valle per andare a lavorare all’estero, in Svizzera e Francia soprattutto. Sono loro i primi turisti da intercettare – spiega Rodeschini -. Sono molto legati alle proprie origini e tornano sempre volentieri, quindi se sapremo presentare loro proposte interessanti li potremo conquistare. Penso ad esempio alla rete di produttori agricoli Agrimagna e alla possibilità di sviluppare l’e-commerce di formaggi, marmellate, succhi con i nostri conterranei all’estero. Si sa che poter gustare prodotti della propria terra non ha prezzo».

Un altro versante d’azione riguarda la promozione attraverso le fiere. «Parteciperemo ad alcuni appuntamenti alla Fiera di Erba con una formula che ormai ci contraddistingue – annuncia -. Presentando le imprese, ma anche la cultura della Valle Imagna, proponendoci come comunità del lavoro e facendo conoscere il territorio nel suo complesso».

Prosegue poi l’impegno nell’organizzazione di eventi di qualità e sono allo studio anche iniziative legate al duecentenario della morte dell’architetto Giacomo Quarenghi, nato a Rota Imagna.

L’Isot è nata nel 2010 con l’obiettivo di riunire tutte le attività economiche di Sant’Omobono (commercio, costruzioni, falegnameria e torneria in legno le attività principali) e di promuovere iniziative per lo sviluppo delle imprese e del territorio in collaborazione con gli enti pubblici. Rodeschini è il presidente sin dalla fondazione e nel luglio scorso è stato confermato nella carica per i prossimi tre anni. «Oggi gli associati sono un centinaio – racconta -, siamo un po’ calati rispetto agli inizi. È comprensibile, le difficoltà per le imprese sono molte. Abbiamo però deciso di proseguire e addirittura di alzare la portata della sfida. Il sostegno alla nascita della nuova scuola è la testimonianza più chiara della nostra volontà di andare oltre l’evento o la singola iniziativa e dare un solido contributo alla rinascita del territorio».

>> Per saperne di più sul nuovo corso di panetteria e pasticceria




Riscaldamento, il freddo di questi giorni costa a Bergamo 8 milioni in più

freddo casa calorifero
Poco più di due gradi sotto la temperatura media dello scorso anno (2,3 per l’esattezza) stanno costando 8 milioni di euro in più ai bergamaschi per il riscaldamento rispetto alle prime due settimane del 2016.

La nostra provincia è la seconda in Lombardia per spesa da gelo. Il freddo intenso nelle prime due settimane di gennaio costa ai lombardi 74 milioni in più di riscaldamento rispetto allo scorso anno, secondo una elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati Istat e meteo (periodo 1 – 12 gennaio 2017 e 2016 considerando un impatto omogeneo sul territorio). In regione sono circa 3 i gradi in meno rispetto alle temperature medie di gennaio 2016. Si tratta di 32 milioni in più di spesa su Milano, Monza e Lodi che hanno avuto una differenza di oltre 2 gradi in meno, 9 milioni per Brescia (-5,8 gradi), 8 milioni per Bergamo (-2,3), 7 milioni per Varese (-2,8), 4 milioni per Como (-2,8), 3 milioni per Mantova, Cremona e Lecco.

Ci si può consolare considerando che le belle giornate e le temperature quasi primaverili dei giorni attorno a Natale abbiano, al contrario, fatto risparmiare sulla bolletta.

Quanto alle imprese operanti nel settore riscaldamento, anche in questo caso la nostra provincia occupa il secondo gradino del podio regionale, questa volta dopo Milano, leader nazionale per concentrazione di aziende nel comparto, e il quarto posto in Italia.

Sfiorano quota 14.000 le imprese lombarde attive nel settore degli impianti di riscaldamento, secondo una elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati del registro imprese 2015 e 2016. Si occupano in primo luogo dell’installazione (12.776 sedi d’impresa attive), poi del commercio all’ingrosso (649) e della fabbricazione dei condizionatori d’aria (399), rappresentando circa il 20% del totale nazionale. Milano è capofila della classifica nazionale del settore con circa 4mila imprese, poi Roma (3.833) e Torino (3.293). Tra i primi dieci territori in Italia, tre sono lombardi: dopo Milano che è prima, vengono infatti Bergamo, quarta con 1.847 imprese, e Brescia sesta con 1.749.

Per il riscaldamento, secondo un’elaborazione della Camera di commercio su dati Istat sui consumi energetici delle famiglie, prevale l’uso per i lombardi di un impianto centralizzato (29,4% contro il 15,7% nazionale), rispetto a quello portatile/fisso (8,9% contro 18,5%) e poco più basso anche l’uso dell’impianto autonomo (61,6% contro 65,8%). Più alto l’uso invernale degli apparecchi (9,01 ore di accensione contro 7,54). Più diffuso il metano (87% contro 70,9%) rispetto alle biomasse (7,2% contro 14,5%).




Pmi alimentari, partecipazione agevolata a Tuttofood

tuttofood

Regione Lombardia insieme a Unioncamere Lombardia e Fiera Milano S.p.A. promuove il bando “Export a Tuttofood 2017” che offre a 60 piccole e medie imprese alimentari lombarde una opportunità di sviluppare il proprio export sfruttando la partecipazione a Tuttofood, manifestazione internazionale di settore in programma dal 4 all’11 maggio prossimi.

Le risorse stanziate ammontano a 363.200 euro. Il bando prevede un percorso di accompagnamento e consulenza, la partecipazione alla fiera con uno stand preallestito di 12 metri quadrati all’interno di un’area collettiva lombarda, l’organizzazione di incontri d’affari con buyer esteri e imprese italiane ed estere con servizio di interpretariato e la possibilità di partecipare agli eventi aperti al pubblico collaterali alla fiera. Il tutto con una assistenza specialistica gratuita sui temi dell’export e un momento di follow up finale.

Possono fare domanda le micro, piccole e medie imprese lombarde manifatturiere alimentari che hanno un fatturato inferiore a 30 milioni di euro. Per accedere ai servizi, alle imprese beneficiarie viene richiesta una quota di compartecipazione di 1.220 euro (Iva inclusa).

Le domande possono essere presentate da oggi, 10 gennaio, fino alle ore 16 del 21 febbraio tramite il sito http://webtelemaco.infocamere.it, secondo le istruzioni riportate nel bando.

Per maggiori informazioni

Regione Lombardia tel. 02 67652196 – email: fabio_longo@regione.lombardia.it
Unioncamere Lombardia tel. 02 6079601 – email: imprese@lom.camcom.it.

 




Più competitive e internazionali, il corso di alta formazione “diploma” 30 pmi

Formazione come fattore di competitività. Una sfida accettata anche quest’anno da trenta imprese bergamasche che hanno partecipato a Go. In’, il corso che dal 2012 supporta la crescita internazionale delle micro, piccole e medie imprese, puntando sullo sviluppo imprenditoriale e sull’innovazione. Il percorso, promosso da Bergamo Sviluppo, è finanziato dalla Camera di Commercio e realizzato in collaborazione con i centri di Ateneo dell’Universtià di Bergamo Cyfe – Center for Young and Family Enterprise ed SdM – School of Management e sostenuto dalla rete delle organizzazioni di categoria del territorio.

L’annualità 2016 è partita lo scorso marzo per concludersi alla fine di ottobre, per un totale di 120 ore. Nelle sedi di Bergamo Sviluppo al Point di Dalmine e della facoltà di Ingegneria dell’Università di Bergamo, imprenditori e manager hanno affrontato i temi: internazionalizzazione, imprenditorialità e cambiamento; comunicazione interculturale in ambito imprenditoriale; strategie imprenditoriali e globalizzazione; comunicazione interculturale e linguaggi; mercati internazionali e strategie d’ingresso; disruptive innovation; obiettivi economici e non economici; marketing strategico e marketing imprenditoriale; il business model canvas e il business plan; strategie di export e marketing operativo.

La metodologia didattica del percorso Go.In’ prevede l’alternanza tra momenti di docenza frontale, approfondimenti tematici, lavori interattivi di gruppo (per la realizzazione di un project work), testimonianze imprenditoriali mediante visita in azienda, partecipazione a eventi (ad esempio la finale della Start Cup) per stimolare nei partecipanti un atteggiamento aperto all’innovazione e la disponibilità a mettersi in gioco.

Dal 2012 al 2015 sono state realizzate 6 edizioni di Corsi di Alta Formazione (4 corsi Go.In’ basic e 2 corsi Go.In’ advanced): in totale vi hanno partecipato 136 imprenditori e manager, che hanno usufruito di 580 ore di formazione

Nei giorni scorsi, nella sala giunta della Camera di Commercio, si è tenuto l’evento finale del corso 2016 con la consegna degli attestati di partecipazione. Queste le aziende partecipanti

go-in-evento-finale-2016

  • ARIZZI FONDERIE S. GIORGIO SPA
  • PIROLA SRL
  • LANZENI MARIO SRL
  • NETTUNO SRL
  • RECODY TECNOLOGY SRL
  • CONSULENZA TURISMO SRL
  • DUCI SRL
  • FALEGNAMERIA COLOSIO
  • FOOD SERVICE SNC
  • ITB INDUSTRIA TESSILE BERGAMASCA SRL
  • LINEA DIRETTA SRL
  • MPS DI PERANI MASSIMO MAURIZIO
  • PEGASO SRL
  • MECCANICA ADDA FER
  • NEONCOLOR SRL
  • COOP. SOCIALE PADRE DANIELE BADIALI
  • MARMO ZANDOBBIO
  • PIAZZALUNGA SNC
  • BRUGNETTI SARA
  • STUDIO ARES SRL
  • MILESI EREDI SNC DI MILESI CINZIA E ANNA
  • CIEMME SRL
  • DARIO COLLOI SRL UNIPERSONALE
  • LIBEMAX SRL
  • POLENTONE SRL
  • SPORT FARMA
  • TITIBIO SNC
  • RINNOVABILI BIZ
  • MOLINARI SRL
  • OMC SNC