Calano le imprese giovanili, ma crescono quelle aperte da stranieri

La Camera di Commercio di Bergamo
La Camera di Commercio di Bergamo

Il terzo trimestre dell’anno si chiude con 95.978 imprese registrate in provincia di Bergamo. Quanto allo stock di quelle attive, s’è attestato a 85.666, dato che confrontato con lo stesso periodo dell’anno precedente, evidenzia una riduzione di 109 unità con una variazione del -0,1%. E’ quanto emerge dall’analisi dell’Osservatorio sulle imprese della Camera di Commercio di Bergamo. Nel terzo trimestre si sono avute 980 nuove iscrizioni, il valore più basso nella serie storica, e 957 cessazioni, di cui 69 dovute a cancellazioni d’ufficio, con un saldo positivo di 23 unità, contro le 172 nel corrispondente periodo del 2015. Le imprese registrate aumentano su base tendenziale tra le sole società di capitale (+0,9%). Diminuiscono le imprese individuali (-0,2%), le società di persona (-1,6%) e le altre forme giuridiche (-1%), in prevalenza cooperative. Il settore artigiano, con 31.251 imprese a fine settembre, registra una riduzione del -1,3% delle unità registrate su base annua. Lo stock delle posizioni attive si riduce di 408 unità rispetto a un anno prima. Le iscrizioni (341) non compensano le cessazioni (393) e determinano un saldo negativo nel trimestre pari a 52 unità. Nel complesso dei settori produttivi, la contrazione delle imprese attive, rispetto ad un anno fa riguarda l’edilizia (-411 in totale, -434 tra i soli artigiani), il trasporto e magazzinaggio (-27, ma -46 tra gli artigiani), le imprese agricole (-11), le imprese di fornitura di energia elettrica e gas (-9) e la manifattura (-81 nel complesso, -120 tra gli artigiani).

Nell’intero comparto del commercio, all’ingrosso e al dettaglio, il saldo è solo marginalmente positivo (+4). Aumentano le imprese attive nei comparti dei servizi: +124 nei servizi di supporto alle imprese, +31 nelle attività finanziarie e assicurative, +27 nei servizi di informazione e comunicazione, +37 nelle attività professionali, scientifiche e tecniche, +92 nei servizi di alloggio e ristorazione, +30 nei servizi di intrattenimento, +58 nelle altre attività dei servizi alle persone; crescono anche le imprese nei settori dell’istruzione (+11) e della sanità e assistenza sociale (+23). Lo spaccato per genere, età e nazionalità1 delle posizioni attive, conferma la tendenza alla forte crescita su base annua delle imprese straniere (+3,5%), all’aumento delle imprese femminili (+0,8%) e alla flessione (-3,4%) delle imprese giovanili. In lieve aumento le procedure concorsuali di fallimento, scioglimento e messa in liquidazione: 312 nel terzo trimestre del 2016, in confronto alle 301 del corrispondente trimestre del 2015.

 

 




Bergamo, commercio e servizi in affanno

Industria e artigianato in leggera flessione ma positive nel bilancio annuale, più in difficoltà commercio, servizi ed edilizia. Sono i dati dell’indagine congiunturale in provincia di Bergamo nel terzo trimestre 2016, realizzata dall’Ufficio Studi della Camera di Commercio.

Nel periodo luglio-settembre la produzione industriale registra una flessione minima (-0,1% la variazione congiunturale) ma si mantiene in territorio ampiamente positivo rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (+1,8%). Il risultato è migliore del dato medio regionale, che registra un calo nel trimestre (-0,2%) e una dinamica tendenziale (+0,4%) in marcata decelerazione rispetto alle indagini precedenti. Nell’arco dei primi tre trimestri la produzione industriale a Bergamo è cresciuta a un tasso medio del +2% (contro il +1,3 in Lombardia): si profila quindi un risultato positivo per l’intero anno 2016.

La fase espansiva è confermata dai ritmi di crescita del fatturato industriale che, sempre nei primi tre trimestri del 2016, aumenta su base annua del 4,3%, con un andamento più brillante delle vendite all’estero rispetto alla pur positiva performance sul mercato interno.

L’indebolimento del ciclo nell’ultimo trimestre, più evidente nel quadro dell’intera regione, è confermato nell’indagine provinciale da alcuni elementi: la minore estensione settoriale della ripresa, la lieve riduzione delle imprese in forte crescita e il parallelo aumento di quelle in difficoltà, la flessione degli ordini interni (mentre gli ordinativi dall’estero risultano ancora in crescita, anche se meno intensa rispetto agli scorsi trimestri).

Sul versante occupazionale, i nuovi ingressi si riducono rispetto all’anno precedente (quando erano ancora fortemente incentivati) e determinano un saldo trimestrale nullo al netto della stagionalità. Nei primi tre trimestri del 2016 gli addetti dell’industria risultano in crescita tendenziale del +0,7%, mentre continua il progressivo calo nell’utilizzo della Cassa integrazione.

Le previsioni delle imprese industriali per il prossimo trimestre restano positive ma in attenuazione per quanto riguarda la produzione. Riprende quota anche l’ottimismo sulla domanda estera. Restano invece negative le aspettative sull’evoluzione della domanda interna e, marginalmente, per l’occupazione.

L’artigianato manifatturiero registra una flessione della produzione su base trimestrale (-1,2%), meno intensa nel confronto tendenziale (-0,2%). Anche l’artigianato può contare su un bilancio complessivamente positivo dei primi tre trimestri dell’anno, con una variazione (+0,7%) superiore al dato medio regionale.

Gli addetti dell’artigianato manifatturiero risultano in riduzione nel trimestre per effetto congiunto di un calo degli ingressi e di un incremento delle uscite. Nei primi 9 mesi dell’anno l’occupazione dell’artigianato mette comunque a segno un incremento medio (+0,9%) significativo.

Più ombre che luci dalle informazioni sulle vendite del commercio al dettaglio in sede fissa. A Bergamo il volume d’affari è stazionario su base annua (+0,1% ma il più robusto dato medio regionale indica un calo del -0,9%) come risultato di un +0,1% nel settore alimentare, di una flessione del -1% in quello non alimentare e di un aumento del +1,2% nel commercio non specializzato.

Informazioni di altra fonte (IRI – Information Resources) segnalano a Bergamo volumi e valori delle vendite di prodotti del largo consumo confezionato in ipermercati e supermercati ancora in calo tendenziale nel terzo trimestre dell’anno (e da quattro trimestri consecutivi).

Nel campione dell’indagine congiunturale, le imprese commerciali di Bergamo che indicano una riduzione delle vendite prevalgono su quelle in ripresa con un saldo negativo ancora consistente, anche se in leggera attenuazione rispetto alla precedente indagine.

I prezzi sono in calo nel trimestre tanto in provincia (-0,7%) che nella media regionale (-0,6%) e gli addetti nel terzo trimestre del 2016 aumentano marginalmente a Bergamo (+0,1% a saldo di un tasso d’ingresso del 3,1% e di un tasso di uscita del 3%) e risultano in lieve flessione (-0,1%) in Lombardia. Nel periodo gennaio-settembre gli addetti sono aumentati su base annua dello 0,1% a Bergamo e dello 0,2% in Lombardia.

Negativa la dinamica del giro d’affari dei servizi a Bergamo, sia su base congiunturale (-2,4) che annuale (-0,9). Il dato regionale è anch’esso in lieve flessione ma, a differenza di Bergamo, si conferma stabilmente al di sopra dei livelli minimi toccati nel 2013. Le vendite a Bergamo crescono nel commercio all’ingrosso, di poco, e più ampiamente nei servizi alle persone; in flessione il giro d’affari di alberghi e ristoranti e dei servizi alle imprese.

Infine, nelle costruzioni si segnala un calo del volume d’affari a livello regionale (-1,8% su base annua).

 




Aree di crisi, 55 i comuni bergamaschi candidabili alle agevolazioni

crisi-industria-fabbrica-dismessaLa Giunta della Regione Lombardia ha approvato la lista dei territori candidabili alle agevolazioni previste per le “aree di crisi industriale non complessa” dal Ministero dello Sviluppo Economico. «Si tratta di territori circoscritti che presentano situazioni di crisi industriale e occupazionale – ha spiegato l’assessore allo Sviluppo economico Mauro Parolini – dove le imprese interessate potranno candidarsi per ottenere eventuali cofinanziamenti attraverso un bando sostenuto da risorse definite a livello nazionale che prevede la modalità “a sportello”».

La maggior parte dei territori individuati è in provincia di Bergamo, con 55 Comuni su un totale di 84. «La lista che abbiamo approvato stamane non costituisce per i candidati diritto ad un piano di riparto – ha sottolineato Parolini -. Pur trattandosi, infatti, di una misura con un impatto potenziale significativo a livello nazionale per lo sviluppo dei territori e la tutela dell’occupazione, i rigidi criteri tecnici e demografici imposti dal Governo sono risultati di difficile applicazione per la dinamicità, la tipologia e la complessità del tessuto economico lombardo». «Regione Lombardia si è impegnata a chiedere deroghe e criteri più adatti alla situazione lombarda – ha precisato -, ma non sono stati concessi, ridimensionando così in modo significativo le concrete opportunità di questa iniziativa. Il Mise emetterà successivamente il bando per l’accesso ai fondi da parte delle imprese, con l’indicazione dei criteri e delle modalità di partecipazione. Regione Lombardia ne diffonderà adeguata e tempestiva informazione».

Le aree di crisi in Lombardia che possono concorrere alle agevolazioni del Ministero

BRESCIA

Fiesse, Pian Camuno, Artogne, Pisogne, Darfo Boario Terme, Angolo Terme, Gianico.

BERGAMO

Casnigo, Cazzano Sant’Andrea, Colzate, Albino, Nembro, Gazzaniga, Gandino, Cene, Leffe, Vertova, Peia, Aviatico, Bianzano, Fiorano al Serio, Pradalunga, Selvino, Parre, Onore, Ponte Nossa, Cerete, Rovetta, Songavazzo, Ardesio, Villa d’Ogna, Castione della Presolana, Clusone, Fino del Monte, Gandellino, Gorno, Gromo, Oltressenda Alta, Oneta, Piario, Premolo, Valbondione, Valgoglio, Rogno, Endine Gaiano, Costa Volpino, Casazza, Grone, Lovere, Sovere, Monasterolo del Castello, Borgo di Terzo, Bossico, Castro, Fonteno, Gaverina Terme, Pianico, Ranzanico, Riva di Solto, Solto Collina, Spinone al Lago, Vigano San Martino.

CREMONA

Volongo, Torre de’ Picenardi, Drizzona, Asola, Piadena, Ca’ d’Andrea, Calvatone, Isola Dovarese

MANTOVA

Mariana Mantovana, Casalmoro, Casalromano, Acquanegra sul Chiese, Canneto Sull’Oglio, Redondesco, Quistello.

PAVIA

Arena Po, Rea, Spessa, Mezzanino, Redavalle, Montù Beccaria, Santa Maria Della Versa.

SONDRIO

Cedrasco, Caiolo, Chiesa in Valmalenco, Poggiridenti.




Edilizia, in fiera gli Stati Generali per rilanciare il comparto

edilizia - lavoro - progettiL’edilizia rappresenta storicamente una delle principali attività economiche del nostro territorio, un asset fondamentale per l’economia del prodotto interno e in chiave export, che è valso a Bergamo il titolo di “provincia più edile d’Italia”. La nostra provincia si qualifica, a livello europeo, come uno dei distretti più rappresentativi. Lo è per il fattore produttivo, ma anche e soprattutto per quello soggettivo che ingloba competenza e passione coltivate nei secoli. I bergamaschi sono, prima di tutto, costruttori dentro. Nonostante i 9 anni in cui il settore è stato messo in ginocchio, al 31 dicembre scorsoi risultavano iscritte alla camera di Commercio di Bergamo, con il codice Ateco corrispondente alla filiera, 21 mila imprese, alle quali si devono aggiungere ben 9.000 professionisti attivi. Il valore della produzione del comparto si attesta su 3,5 miliardi di Euro/anno. Numeri, quelli della nostra provincia, di gran lunga superiori a quelli generati in più Paesi europei. Questo patrimonio è oggi seriamente messo in discussione dalla più grave crisi strutturale del settore degli ultimi decenni. Abbiamo raggiunto la consapevolezza che un nuovo Rinascimento della filiera dipenderà dall’effettiva capacità di “cambiamento” da parte di tutti: dal singolo imprenditore alle associazioni, dal sistema bancario all’Università.

Rinascimento è una parola ambiziosa, evoca fasti antichi di bellezza e ricchezza, ma quello che conta è far rinascere almeno la speranza. Rinascimento significa mettere nel suffisso “ri” (ripensare, riqualificare, riprogettare, ristrutturare) la chiave di volta per una ri-generazione delle città e per una ri-vitalizzazione del settore. La nuova Giunta dell’Ente camerale, insediatasi nel 2015 ha istituito, a dicembre di un anno fa, il Tavolo dell’edilizia – tavolo di filera unico in Italia – composto da Camera di Commercio, Ance, Ordine degli Ingegneri, Collegio dei Geometri, Ordine degli Architetti, Collegio dei Periti Industriali, Ordine dei Geologi della Lombardia, Università degli Studi di Bergamo, LIA, Confartigianato, Compagnia delle Opere, CNA, Ordine Agronomi e Dottori Forestali.

Il Tavolo ha avviato sei gruppi di lavoro coinvolgendo circa 50 rappresentanti del mondo imprenditoriale, professionale, economico e accademico su diversi temi: Marchio e comunicazione – Analisi ricognitiva del territorio – Innovazione, ricerca e formazione – Credito e reperimento risorse finanziarie – Norme edilizie, urbanistiche, impiantistiche – Impresa e lavoro. Alla base del Tavolo per l’Edilizia c’è il Manifesto del Rinascimento Urbano, basato su forti principi ispiratori, temi chiave da perseguire e driver innovativi capaci di portare Bergamo a un nuovo livello nel settore dell’edilizia. Questo percorso nel suo complesso sta permettendo una ricognizione del settore a 360°, tale da rendere effettivo, su scala nazionale, il passaggio da “Capitale dell’edilizia” a “Capitale dell’innovazione edile”.

In quest’ottica di intenti fattivi e riflessioni corali si innesteranno, il prossimo 4 novembre, gli Stati Generali della Nuova Edilizia di Bergamo. Una giornata, al Polo fieristico, nella quale rimettere al centro la voglia di fare. Una manifestazione per un settore che intende trovare nuove visioni e nuovi approcci. Non il solito convegno, non i soliti discorsi, non la solita montagna di parole. Concretezza innanzitutto. Abbiamo pensato a un evento che possa fornire risposte ad alcune domande. Una giornata di lavoro nella quale costruire. Che cosa? Una rete di conoscenze, di saperi e di relazioni utili a tutti. Da possibili partner a modelli di business, dalle tecniche e tecnologie a contatti utili per finanziare l’impresa e le opere. L’appuntamento intende promuovere un nuovo modo di progettare e costruire basato sulla tutela dell’ambiente come bene primario. Un approccio possibile grazie alla sempre maggiore consapevolezza delle committenze pubblica e privata, alla ricerca del risparmio per gli utilizzatori e al perseguimento del miglioramento della qualità della vita.

Gli obiettivi che si intendono perseguire:

  • contribuire al rilancio della nostra economia
  • conoscere nuovi partner e nuovi modelli di business
  • tutelare il proprio lavoro e lo scambio economico tra i soggetti della filiera
  • condividere le prospettive del mercato con i protagonisti di ogni settore
  • sviluppare un modello sostenibile per tutti
  • intraprendere un percorso formativo e rilanciare la propria impresa

La giornata si aprirà con la tavola rotonda “Le nuove frontiere dell’edilizia” e la presentazione del “Marchio di Qualità dell’Edilizia Bergamasca”. Si tratta di un importante evento congressuale su temi cruciali sulla prospettiva del settore, con l’intervento di figure apicali della politica nazionale. Attesi, tra gli altri, il vice Ministro dell’economia e delle finanze Enrico Morando nonché il Presidente di Enea Federico Testa e i presidenti nazionali dei costruttori, dell’artigianato e delle professioni, esponenti di spicco del mondo bancario e universitario. Verrà inoltre presentato il marchio di qualità che segnerà l’avvio ufficiale di un processo virtuoso di certificazione volontaria rivolto all’intero comparto dell’edilizia e delle costruzioni. Il marchio intende rispondere in modo articolato e puntuale all’esigenza di unificare criteri e parametri di valutazione e certificazione delle costruzioni e di chi costruisce.

I LABORATORI, ALL’INSEGNA DELLA CONCRETEZZA E DELLA CONDIVISIONE

Sono previsti laboratori per approfondire e confrontarsi sulle tematiche di specifico interesse della filiera, la presentazione di buone pratiche e l’attenzione verso le startup.

  1. TRA IMPRESA E LAVORO

Un nuovo codice etico per gli operatori della filiera: tra certificazione professionale, affidabilità finanziaria ed etica dell’impresa

Coordinatore: Marco Amigoni, membro di Giunta della CCIAA di Bergamo

 

  1. PER UN’ACCADEMIA DELL’EDILIZIA

Formazione permanente per gli operatori della filiera ed integrazione di competenze tra i professionisti

Coordinatore: Maria Teresa Azzola, presidente CNA Bergamo

 

  1. ECOSOSTENIBILITÀ COME MOTORE DELLA RIPRESA

Fare edilizia nell’era dell’economia circolare, dalla progettazione alla costruzione

Coordinatore: Paolo Riva, professore ordinario di tecnica delle costruzioni – Dipartimento di Ingegneria e Scienze Applicate – Università degli Studi di Bergamo

Invitati:

  • Marco Caffi, direttore operativo del Green Building Council Italia
  • Roberto Lollini, European Accademy (EURAC) Bolzano
  • Claudia Terzi, assessore all’ambiente, energia e sviluppo sostenibile di Regione Lombardia

 

  1. COME FINANZIARE L’IMPRESA OGGI

Come reperire le risorse necessarie per finanziare le opere e l’impresa

Coordinatore: Alberto Capitanio, membro di Giunta della CCIAA di Bergamo

Invitati:

  • Renato Zanetti, responsabile crediti della Regione Lombardia Banca Intesa Sanpaolo
  • Luca Gotti, Direzione Territoriale Bergamo e Valli UBI Banca Popolare di Bergamo
  • Alessandro Ponti, amministratore delegato Harley & Dikkinson Finance
  • Gualtiero Baresi, membro di Giunta della CCIAA di Bergamo

 

  1. MAPPATURA DEL TERRITORIO

Prevenire e intervenire per risparmiare. Linee guida

Coordinatore: Emilia Riva, presidente Ordine degli Ingegneri di Bergamo

Invitati:

  • Claudio Merati, dirigente Ufficio Territoriale Regionale Bergamo

 

  1. BERGAMO R/GENERA

Motore per lo sviluppo del paese. Come rivalorizzare il patrimonio edilizio per renderlo redditizio.

Coordinatore: Marcella Datei, presidente Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della provincia di Bergamo

Invitati:

  • Carlo Berizzi
  • Gianpaolo Gritti
  • Bruno Pesenti, Ats Bergamo

 

Al termine, sessione plenaria con breve sintesi dei lavori dei sei laboratori alla presenza del presidente della Regione Lombardia. Gli Stati generali della Nuova Edilizia sono organizzati dalla Camera di Commercio con l’Università degli Studi di Bergamo e le associazioni di filiera dei costruttori e dei professionisti, nell’ambito del Tavolo dell’Edilizia, istituito per valorizzare l’eccellenza dell’edilizia bergamasca e favorire il rilancio del settore.

La segreteria degli Stati Generali è a disposizione al tel. 035.3230.919, info@statigenerali.net. www.statigeneraliedilizia.com

 




Industriali e sindacati rilanciano la retribuzione “di produttività”

Sede ConfindustriaConfindustria Bergamo e le segreterie confederali di Cgil, Cisl e Uil di Bergamo hanno ratificato, a livello locale, i contenuti dell’accordo quadro nazionale definito da Industriali e sindacati il 14 luglio scorso, rendendolo operativo in provincia di Bergamo. L’obiettivo è di stimolare, nelle imprese prive di rappresentanza sindacale, la diffusione di trattamenti economici integrativi idonei a: correlare gli incrementi di costo del lavoro all’effettivo raggiungimento di risultati aziendali e consentire la fruizione, da parte dei lavoratori, delle agevolazioni fiscali previste dalla Legge di stabilità per il 2016. L’intesa introduce la possibilità, per le aziende prive di rappresentanze sindacali, di ratificare presso la sede associativa, attraverso un comitato composto da rappresentanti associativi e rappresentanti delle confederazioni sindacali, i trattamenti economici aziendali legati al raggiungimento di risultati incrementali in termini di produttività, qualità, efficienza ed innovazione, conferendo ai medesimi la natura di accordi collettivi e permettendo quindi la fruizione, in presenza dei requisiti di legge, delle agevolazioni fiscali previste dalla Legge 28 dicembre 2015 n. 208 (aliquota IRPEF sostitutiva 10%). Le parti hanno altresì condiviso il monitoraggio degli esiti dell’iniziativa, per favorirne la declinazione operativa. L’accordo territoriale, oltre a sostenere il reddito dei dipendenti coinvolti, consente quindi di favorire la diffusione della retribuzione “di produttività”, al fine di supportare lo sviluppo del sistema imprenditoriale locale, stimolare la crescita di competitività delle imprese, tutelare l’occupazione.




Kilometro Rosso, inaugurato il centro d’interscambio tecnologico con la Cina. Il rettore: “Passaggio decisivo per l’innovazione”

cina-kilometro-rossoIl China Italy Technology Transfer Center (CITTC) ha aperto oggi i battenti nella sede dell’Università di Bergamo al Kilometro Rosso di Bergamo. L’inaugurazione del centro bilaterale di trasferimento tecnologico s’è tenuta nell’ambito della prima tappa di Italy-China Science, Technology & Innovation Week 2016, un evento promosso dal ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, in collaborazione con altri Ministeri, finalizzato alla creazione di partenariati tecnologici, scientifici, industriali e commerciali tra i due paesi, per stabilire un dialogo permanente per facilitare la cooperazione tra scienziati, tecnologi e imprenditori. In questa direzione si muove anche il CITTC, pensato per rafforzare i rapporti sinergici tra i due paesi, promuovere la cooperazione interdisciplinare tra istituzioni, imprese, università e associazioni e favorire la disseminazione dell’innovazione. Il Centro fornirà ai suoi interlocutori servizi di scouting tecnologico sulla base di una piattaforma di matchmaking e li supporterà nella creazione di impresa, nella stesura e monitoraggio di progetti, nella disciplina e valorizzazione delle opere dell’ingegno. Il CITTC potrà così facilitare gli investimenti reciproci, coltivare talenti nel campo dell’innovazione tecnologica e organizzare programmi educativi che favoriscano la mobilità di ricercatori e studenti – con particolare riferimento ai settori delle scienze della vita, del manifatturiero avanzato e delle smart communities. Oltre a partecipare all’inaugurazione del CITTC la delegazione cinese ospite a Bergamo ha visitato i laboratori di Ricerca e Sviluppo dell’Istituto Mario Negri e di Brembo presso il parco scientifico Kilometro Rosso e il POINT, l’incubatore manifatturiero di Bergamo Sviluppo e il Consorzio per la meccatronica Intellimech di Dalmine. Lo Smart Manufacturing, con focus tematici su meccatronica e automotive, al centro della tappa bergamasca dell’evento, è un settore chiave che unisce Cina e Italia ed è strategico sia per il Piano Nazionale della Ricerca italiano, sia per il Piano di sviluppo quinquennale cinese.

cina-kilometro-rosso1Alla presentazione e all’inaugurazione del CITTC introdotta da Sergio Cavalieri, docente dell’Università degli Studi di Bergamo, sono intervenuti Fabrizio Cobis, della Direzione Generale per il Coordinamento e lo Sviluppo della Ricerca MIUR,Vincenzo Lipardi, consigliere delegato di Città della Scienza, Remo Morzenti Pellegrini, rettore dell’Università di Bergamo, Guido Venturini, segretario generale di Confindustria Bergamo, Andrea Piccaluga, presidente di Netval, Mirano Sancin, direttore per lo sviluppo scientifico e l’innovazione di Kilometro Rosso e Huang Ping, direttore della Beijing Municipal Science & Technology Commission eJason Wang direttore esecutivo di Smart Factory Industry. Il rettore Remo Morzenti Pellegrini ha evidenziato il ruolo chiave dell’Università nell’innovazione tecnologica del paese: «L’inaugurazione della sede di Bergamo del Centro di Trasferimento Tecnologico Cina-Italia – ha commentato – oltre a rappresentare un altro tassello importante all’interno del percorso di internazionalizzazione che il nostro Ateneo ha intrapreso con decisione negli ultimi anni, è anche evidenza della capacità della nostra Università di porsi come soggetto catalizzatore dei processi di innovazione tecnologica non soltanto del territorio ma, in virtù della partnership strategica con l’Università Federico II di Napoli, Città della Scienza e la rete Netval, su una scala nazionale. Si tratta di un progetto che intende coinvolgere studenti e ricercatori delle diverse aree disciplinari della nostra Università: il confronto con una cultura così diversa dalla nostra rende necessario non solo affidarsi a saperi di natura tecnologica, ma fare leva anche su competenze linguistiche, antropologiche e di mediazione culturale che il nostro Ateneo può vantare». italia-cina

Per Mirano Sancin “è evidente che siamo davanti a una crescente reputazione scientifica dell’ateneo bergamasco, alla rilevanza tecnologica delle imprese del territorio ma certamente anche all’importante e proficua sinergia sviluppata tra l’Università di Bergamo e il Parco scientifico Kilometro Rosso. Infatti, oltre al nuovo Centro di indiscusso prestigio internazionale, anche altre iniziative per la valorizzazione e il trasferimento della conoscenza, come quella frutto della collaborazione tra i quattro atenei lombardi (Pavia, Bicocca, Bergamo e Brescia) che prevede la realizzazione di un Technology Transfer Office (TTO) comune in un contesto privilegiato, come quello di Kilometro Rosso, fortemente orientato agli sviluppi applicativi, andranno a potenziare il Polo universitario del Parco scientifico ed il rapporto tra mondo accademico e imprenditoriale con importanti ricadute per il territorio».

 




Fusini, sugli orari occorre ridare competenza ai territori

di Oscar Fusini*

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Oscar Fusini

La liberalizzazione degli orari dei negozi 24 ore su 24 e per 365 giorni all’anno voluta dal governo Monti ha “scippato” alle Regioni la competenza sulle aperture nel commercio. Negli anni sulla materia si era trovato un equilibrio, si era dato un ruolo alle associazioni e soprattutto si erano valorizzati i distretti che svolgevano una funzione di coordinamento e di riflessione.

A distanza di anni c’è da chiedersi se la spinta centralistica abbia avuto effetti positivi. Dal punto di vista dei fatturati, complice la crisi, non ci sono stati.

E neppure sul piano dell’occupazione.

Invece ha avuto la conseguenza di portare la gente che prima faceva gli acquisti durante la settimana a farli la domenica. Ha insomma creato un effetto di sostituzione, non di moltiplicazione.

Si può riavvolgere il filo? In controtendenza, credo che dovrebbero essere i territori a trovare la disciplina per regolamentare le aperture. Occorrerebbe rivedere l’intera materia e fare un serio ragionamento che possa soddisfare un po’ tutti: i piccoli esercenti che non possono reggere l’urto di numerose aperture festive durante l’anno, ma anche la grande distribuzione, dove tutti aprono tutto ma per contrastare le aperture degli altri. Non ultimi i dipendenti per i quali l’apertura 7 giorni su 7 significa turni massacranti e una vita familiare compromessa.

La verità è che in molte festività non conviene l’apertura. E che i consumi non crescono perché non cresce il reddito disponibile delle famiglie. È sul rilancio dei consumi che è necessario intervenire, più che sugli orari.

*direttore Ascom Confcommercio Bergamo



Aperture dei negozi, arrivano le feste e le regole non ci sono ancora

A pochi giorni dal “ponte dei Santi” si riaccende l’attenzione sulle aperture festive degli esercizi commerciali.

In base al nuovo disegno di legge, Ognissanti rientra tra le giornate in cui tenere le serrande abbassate. Ma a distanza di un anno e mezzo, il testo è ancora fermo in Senato. È facile quindi aspettarsi che molti negozi e centri commerciali anche nella nostra provincia il primo novembre saranno aperti.

La normativa in fase di discussione fissa dei paletti sul tema delle aperture e chiusure degli esercizi commerciali e mette a disposizione dei contributi per i piccoli negozi, affinché possano rinnovarsi sia nei locali, sia tecnologicamente. Nel dettaglio, introduce l’obbligo di chiusura per almeno 12 festività, di cui 6 derogabili a livello locale, e istituisce un fondo di 50 milioni di euro per i piccoli negozi. Due elementi che dovrebbero dare un primo segnale di riequilibrio tra la Gdo e i negozi di vicinato, che non hanno dipendenti o che hanno difficoltà a gestirli.

La Fida, Federazione italiana dettaglianti dell’alimentazione, avvicinandosi il periodo delle feste natalizie e, con esse, il rischio concreto di trovare i supermercati aperti nei giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno, invita a riprendere in mano il Disegno di Legge. «Non si tratta di una questione soltanto di carattere morale – spiega Donatella Prampolini Manzini, presidente Fida e vicepresidente di Confcommercio Imprese per l’Italia -, perché il tempo da dedicare alla famiglia è comunque sacrosanto, non solo per i lavoratori dipendenti ma anche per gli imprenditori. Si tratta ugualmente di una questione di carattere economico, perché la deregolamentazione delle aperture festive ha portato solo all’impoverimento del tessuto commerciale: non ha fatto crescere i nostri fatturati ma soltanto spostato quote di mercato verso la grande distribuzione».

La Federazione ha anche lanciato l’ipotesi di un “patto tra galantuomini” con i rappresentanti della Gdo, per garantire almeno la chiusura degli esercizi commerciali durante le feste natalizie di Natale, Santo Stefano e Capodanno.

L’accordo andrebbe a beneficio, oltre che dei commercianti tradizionali, anche dei dipendenti della grande distribuzione che con la legge di liberalizzazione – denunciano i sindacati – sono stati costretti ad accettare di lavorare nei giorni festivi senza riconoscimenti aggiuntivi e senza più turni certi di riposo naturale e feste comandate.

Ricordiamo che, in base alle norme approvate con il cosiddetto “Salva Italia” (L. 214/2011) e in particolare l’articolo 31, commi 1 e 2 (Orari e Apertura nuovi esercizi) e l’articolo 34 (Liberalizzazione delle attività economiche ed eliminazione dei controlli ex-ante), oggi l’apertura è concessa per tutte le giornate dell’anno. Con la revisione in atto le date interessate dalle chiusure sarebbero Natale, Santo Stefano, Capodanno, Epifania, Pasqua, Pasquetta, 25 aprile, 1° maggio, 2 giugno, Ferragosto, 8 dicembre, 1° novembre.




Kilometro Rosso, l’Università di Bergamo lancia il Centro bilaterale di trasferimento tecnologico tra Italia e Cina

kilometro-rossoOggi Bergamo ospita la prima tappa del più grande evento europeo di networking Italia-Cina con due appuntamenti chiave. Il presidente della Regione Lombardia, alle 9, sarà ospite della plenaria del mattino nell’Aula Magna dell’Università di Bergamo, in Sant’Agostino, insieme a Huang Ping, vicedirettore del China-Italy Technology Transfer Center e direttore del China International Technology Transfer Center, Fabrizio Cobis, direttore dell’Unità VII di Coordinamento e Sviluppo del MIUR e il rettore dell’Università di Bergamo Remo Morzenti Pellegrini. Interverranno anche il sindaco di Bergamo Giorgio Gori e Wang Dong, Console Generale della Repubblica Popolare Cinese a Milano. Seguiranno sessioni tematiche sul Trasferimento Tecnologico tra i due Paesi.

Alle 13.30, alla sede dell’Università di Bergamo nel Parco Scientifico Tecnologico Kilometro Rosso, UniBg inaugurerà il CITTC (China Italy Technology Transfer Centre), il nuovo Centro Bilaterale di trasferimento tecnologico che nasce per rafforzare i rapporti sinergici tra Italia e Cina, promuovere la cooperazione interdisciplinare tra istituzioni, imprese, università e associazioni e favorire l’innovazione. La sessione pomeridiana verterà sul tema dello Smart Manufacturing: verranno approfonditi i settori della meccatronica e dell’automotive, con particolare riferimento alle soluzioni tecnologiche ad alto grado di precisione e efficienza, personalizzabili, interconnesse e sostenibili lungo il ciclo di vita di un prodotto e di un processo produttivo. In ambito Healthcare Technologies, si discuteranno tutte le recenti innovazioni nell’ambito delle tecnologie per la salute. In programma anche visite industriali presso i parchi scientifici Kilometro Rosso (laboratori di Ricerca e Sviluppo dell’Istituto Mario Negri e di Brembo) e Point (incubatore manifatturiero di Bergamo Sviluppo e consorzio per la meccatronica Intellimech) di Dalmine. Le due tematiche al centro della tappa bergamasca dell’evento sono due settori chiave che uniscono Cina e Italia: sia per il Piano Nazionale della Ricerca italiano, sia per il Piano di sviluppo quinquennale cinese.




La Saeco vending & professional passa alla N&W di Valbrembo

Andrea Zzocchi
Andrea Zzocchi

La N&W Global Vending di Valbrembo ha siglato un accordo per l’acquisizione di una partecipazione di minoranza nel capitale sociale di Saeco Vending  (Saeco). Il resto della partecipazione sarà acquisito da LSF9 Canto Midco DAC, la diretta controllante di N&W. In seguito all’accordo, N&W Global Vending acquisirà, tra l’altro, le licenze dei noti marchi Saeco e Gaggia per l’uso nel mercato delle macchine da caffè professionali. “N&W Global Vending è il leader mondiale nella fornitura di una gamma completa di sistemi e servizi per i settori del Vending e dell’HoReCa, e il comparto delle macchine da caffè è al centro della nostra strategia di crescita” – ha affermato l’amministratore delegato Andrea Zocchi -.  Abbiamo intenzione di valorizzare appieno le capacità industriali, commerciali e innovative di Saeco Vending & Professional, insieme ai suoi prestigiosi marchi, continuando ad offrire la migliore qualità di caffè per i consumi fuori casa”. L’operazione dovrebbe concludersi durante il primo semestre del 2017 ed è soggetta ad alcune condizioni, tra cui l’autorizzazione dell’autorità antitrust. L’investimento di N&W nella transazione sarà finanziato attraverso fonti di liquidità interna disponibili. Considerando la tempistica prevista per il completamento, l’investimento non avrà un sostanziale impatto sulla posizione finanziaria netta di N&W. N&W Global Vending è leader mondiale nel mercato dei distributori automatici per bevande è stata fondata nel 2000, dall’integrazione di Necta e Wittenborg, ma beneficia di un’esperienza che risale a più di 90 anni fa. Il gruppo conta circa 1.400 dipendenti e ricavi attesi per il 2016 di oltre 300 milioni di euro. N&W ha la sua sede a Valbrembo e conta 6 stabilimenti produttivi e 15 filiali operative nel mondo.