La Lombardia traina la ripresa. Export in crescita

lavoro-scintill.jpgPil, la Lombardia traina la ripresa. In un periodo di crescita economica ancora limitata, la Lombardia riesce a far registrare risultati superiori alla media nazionale per quanto riguarda il Prodotto interno lordo. E le previsioni di crescita per il 2018 sono le migliori a livello nazionale. Se il Pil quest’anno in Italia dovrebbe raggiungere una crescita dello 0,8% rispetto allo scorso anno, l’incremento per la nostra regione sarà infatti pari all’uno per cento. Più avanti, in questa particolare classifica, c’è solo l’Emilia Romagna che dovrebbe far segnare una differenza dell’1,1 per cento. Tutte inferiori le previsioni per le altre regioni: 0,9 per cento per il Lazio e il Veneto; 0,8 per cento per la Toscana; 0,7 per cento per il Piemonte; 0,6 per cento per la Puglia; 0,5 per cento per la Liguria; 0,5 per cento per la Campania e 0,5 per cento per la Sicilia. Suddividendo la Penisola in macro aree, emerge invece che la crescita maggiore è quella del Nord Est e del Centro con lo 0,9 per cento, segue il Nord Ovest con lo 0,8 per cento e infine il Mezzogiorno con un salto dello 0,5 per cento.

Le elaborazioni di Eupolis Lombardia su dati Prometeia permettono però di estendere le previsioni fino al 2018. Emerge così che la Lombardia ha davanti a sé nei prossimi mesi una progressione di crescita maggiore rispetto a tutte le altre regioni italiane. Così, se nel 2017 il Pil lombardo crescerà dell’1,1 per cento, l’anno successivo l’incremento sarà pari all’1,3 per cento. Superiore anche a quello del Veneto e dell’Emilia Romagna, che si fermeranno all’1,2 per cento. Quello nazionale sarà invece pari esattamente all’uno per cento. Soddisfacenti risultano essere anche alcune voci particolarmente emblematiche dello stato in cui versa l’economia di un territorio. Cresce in Lombardia la produzione industriale (+0,8 per cento la variazione congiunturale relativa al secondo trimestre 2016; +2,2 per cento quella tendenziale). In salita anche gli ordini esteri (+1,7 cento e 4,1 per cento) e il fatturato totale (0,5 per cento e 1,9 per cento). Per farsi un’idea del valore della crescita lombarda, si consideri che alla variazione pari allo 0,8 per cento della crescita industriale fa da contraltare una riduzione dello 0,4 per cento a livello nazionale. Si dimostra favorevole alla Lombardia anche il fronte esportazioni che, tra gennaio e giugno di quest’anno, ha fatto segnare un incremento dello 0,7 per cento. Non un dato strepitoso, ma  acquista valore se si pensa che la media nazionale è rimasta ferma al palo (variazione nulla) e diverse regioni hanno fatto segnare differenziali negativi: il Piemonte addirittura del 7,4 per cento e il Lazio del 4,2 per cento.

 




Collocamento obbligatorio, i disabili al 60% entrano nella quota di riserva

disabile-lavoroI disabili non assunti tramite le liste di collocamento speciali possono essere computati nella riserva se la loro disabilità è pari o superiore al 60%, non quindi solo se maggiore a tale percentuale. Vanno computati nella quota di riserva i lavoratori, già disabili prima della costituzione del rapporto di lavoro ed anche se non assunti tramite il collocamento obbligatorio, purché abbiano una riduzione della capacità lavorativa pari o superiore al 60% (prima la percentuale doveva essere superiore al 60%) o minorazioni ascritte dalla 1^ alla 6^ categoria di cui alle tabelle annesse al T.U. delle norme in materia di pensioni di guerra, approvato con DPR n. 915/78, o con disabilità intellettiva e psichica, con riduzione della capacità lavorativa superiore al 45%, accertata dagli organi competenti.

Le sanzioni

Viene aumentata la sanzione che le aziende devono pagare (per ogni giorno e per ogni lavoratore). Chi non assume soggetti appartenenti alle categorie protette, entro 60 giorni dalla data in cui insorge l’obbligo, è soggetto a una sanzione pari ad una somma 5 volte maggiore la misura del contributo esonerativo di cui all’articolo 5, comma 3-bis, L. n. 68/99, al giorno, per ciascun lavoratore disabile che risulta non occupato nella medesima giornata. È applicabile la procedura di diffida ai sensi dell’art. 13, D.Lgs. n. 124/04, e la diffida dovrà prevedere, in relazione alla quota d’obbligo non coperta, la presentazione agli uffici competenti della richiesta di assunzione o la stipula del contratto di lavoro con il disabile avviato dagli Uffici.

 

 




Tute blu, “in Lombardia si rischiano 5mila esuberi entro dicembre”

lavoro4735.jpgSono 3.361 i metalmeccanici licenziati in Lombardia dall’inizio dell’anno. Rispetto a un anno fa, il ricorso alla mobilità si è attenuato. Nello stesso periodo del 2015 sono stati infatti 4.403 i licenziamenti. Anche nel riscontro mese su mese, nel trimestre luglio/settembre gli esuberi segnano il passo, facendo registrare addirittura un dimezzamento (1.229 lavoratori licenziati).
Nella torta dei licenziamenti fanno la parte del leone i distretti industriali di Varese (145), Milano (142) e Bergamo (114 con un totale di 492 dall’inizio dell’anno). Valori leggermente più bassi a Brescia (62), Monza e Brianza (72), Como (48) e Lecco (41). Nel complesso la riduzione dei licenziamenti è quasi generalizzata.
“Mentre infuria la battaglia referendaria, dei metalmeccanici che non hanno contratto, scioperano e sono sottoposti a esuberi, si parla sempre meno. C’è il rischio concreto che entro fine anno in Lombardia si sfondi la soglia psicologica dei 5.000 licenziamenti: un’enormità se si considera l’arretramento della base economico-produttiva di questi ultimi anni e la contrazione delle produzioni” – argomenta Mirco Rota, segretario generale della FIOM Cgil Lombardia.
“Ancora una volta – aggiunge Rota – siamo di fronte a una diminuzione che maschera problemi di sistema ben radicati come dimostrano le vertenze aperte di Alstom Ferroviaria, Linkra, Belleli, giusto per fare qualche nome. La cassa integrazione e i licenziamenti diminuiscono, ma contestualmente non c’è un aumento di quegli indicatori che ci dicono che la ripresa sia stata agganciata. Senza provvedimenti eccezionali, siamo destinati ad assistere a un lento declino dei settori un tempo trainanti dell’economia lombarda, un tempo locomotiva d’Europa. Regione Lombardia deve prendere atto di questa situazione e intervenire, stimolando la crescita e tutelando i settori che oggi risentono dell’assenza di investimenti e innovazione tecnologica”.




Legge “salva-suicidi”, è nato l’organismo per la composizione delle crisi

L’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Bergamo e la Consulta provinciale dei liberi professionisti della Camera di Commercio di Bergamo hanno presentato, alla presenza delle massime autorità cittadine, l’Organismo per la composizione della crisi da sovraindebitamento costituito dall’Ordine di Bergamo. Un passo concreto per mettere in atto quanto previsto dalla Legge 3 / 2012, detta anche “salva-suicidi”.

Con il perdurare della crisi economica, sono stati tanti, troppi, i piccoli imprenditori, i pensionati, gli artigiani che hanno saldato, a volte in modo drammatico, i conti in sospeso con banche e creditori. Un dramma sociale a cui la legge 3 /2012 ha tentato di rimediare. La normativa sul sovraindebitamento, infatti, si rivolge a tutti i debitori “non fallibili”, cioè a tutti i soggetti che, secondo l’ordinamento giuridico italiano, non possono accedere alle disposizioni previste dalla legge fallimentare, consentendo loro, in presenza di particolari condizioni di meritevolezza, di liberarsi dalla pressione dei debiti riportandoli a quanto effettivamente può essere pagato a seconda della situazione economica attuale.

«A subire maggiormente questo fenomeno è indubbiamente la parte più debole della società, come lavoratori, pensionati, artigiani e piccole attività economiche in generale. Ma anche il mondo dell’agricoltura è fortemente interessato a questo fenomeno con numerose aziende in difficoltà per l’impossibilità di onorare i propri debiti – ha dichiarato Alberto Carrara, presidente dell’Ordine Bergamo e presidente della Consulta Provinciale dei Liberi Professionisti della Camera di commercio di Bergamo in occasione del convegno dedicato –. Per questo è importante intervenire, fare chiarezza, sugli strumenti utili da mettere in campo».

Il debitore, infatti, può ottenere, a determinate condizioni, che i creditori siano soddisfatti da quanto può realmente pagare: l’ammontare del debito che non può essere pagato alla fine della procedura verrà esdebitato, cioè cancellato con piena riabilitazione.

«In questo modo – spiega Maria Rachele Vigani, dottore commercialista bergamasca nel Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili – il debitore viene tutelato dal rischio di perdere tutto e di essere esonerato a vita da ogni forma di attività economica. Una normativa degna di un Paese civile, di cui molti altri Stati europei si sono dotati da tempo. Grazie al “fresh – start”, come viene chiamato nel Regno Unito, è possibile uscire dal problema del debito e ritornare a vivere una vita dignitosa e serena».

Ma, per poter beneficiare di questa condizione, il debitore deve essere stato meritevole sia all’atto della contrazione dei debiti che durante tutto lo svolgimento dell’iter procedurale, così come non deve aver commesso atti di frode o rifiutato proposte di impiego senza giustificato motivo.

In particolare, a far parte dell’Organismo costituito dall’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Bergamo per la gestione del Sovraindebitamento, in qualità di gestori, sono iscritti ad oggi 50 professionisti bergamasci. L’Occ di Bergamo iscritto al numero progressivo 22, nella sezione A del Registro ministeriale degli Organismi autorizzati alla gestione della crisi da sovraindebitamento, ai sensi dell’art. 4, comma 2, del Decreto Ministeriale 24 settembre 2014 n. 202.




Artigiani e ragazzi down, un calendario per favorire le pari opportunità

ragazzi-down-e-artigianiI giovani artigiani del Movimento Giovani Imprenditori di Confartigianato Imprese Bergamo e i ragazzi e le famiglie dell’Associazione Italiana Persone Down (AIPD) insieme per un’iniziativa benefica molto ricca di contenuti e di significati.

Si tratta del calendario intitolato “Tu come mi vedi”, che ha visto protagonisti una sessantina di bambini e ragazzi diversamente abili che, accompagnati dalle operatrici dell’AIPD e affiancati da una trentina di giovani imprenditori di Confartigianato, si sono prestati ad una serie di scatti fotografici sulle attività artigianali, per sperimentare i diversi mestieri e promuovere i valori dell’artigianalità.

I ragazzi sono stati così immortalati all’interno delle imprese vestendo i panni di falegnami, idraulici, elettricisti, pasticcieri e così via, e svolgendo delle semplici operazioni lavorative utilizzando gli “attrezzi del mestiere”. Ogni imprenditore ha infatti progettato uno specifico percorso esperienziale per i ragazzi, individuando per loro le attività da svolgere e accompagnandoli attraverso le fasi della lavorazione aziendale per arrivare alla presentazione dei prodotti finiti. Da parte loro i ragazzi sono stati dei freschi e spontanei testimonial della bellezza del lavoro artigiano, entusiasti dell’accoglienza e felici di essersi messi in gioco in esperienze nuove.

L’iniziativa si colloca nell’ambito della campagna mondiale “How do you see me” di Coordown di cui AIPD Bergamo fa parte, che si pone l’obiettivo di incoraggiare a guardare con occhi diversi le persone con sindrome di Down e che con questo calendario, costruito in collaborazione tra le due realtà associative, vuole così sottolineare la necessità per questi ragazzi di avere pari opportunità e quindi di partecipare in modo attivo anche alla vita lavorativa. «L’esperienza vissuta nelle visite alle aziende ha lasciato ad entrambi, partecipanti e ospitanti, un qualcosa di importante e di imprevisto – dice Elisabetta Scotti presidente di AIPD sezione Bergamo – che resterà nel vissuto di ognuno di loro».

«Il nostro movimento da tempo è impegnato nella realizzazione di iniziative orientate al sociale in collaborazione con le associazioni del territorio – spiega Diego Armellini presidente dei Giovani Imprenditori di Confartigianato Imprese Bergamo – per questo abbiamo accettato con entusiasmo di partecipare a questo progetto che vuole rappresentare un modo concreto per far sentire la nostra vicinanza a questi ragazzi e nello stesso tempo si pone come preziosa occasione per far loro apprezzare la passione ed i valori del saper fare artigiano».

Il calendario benefico verrà presentato il prossimo 9 ottobre in occasione della Giornata Nazionale della sindrome di Down.

È possibile condividere e informarsi sul progetto anche sui social, dove si possono trovare tutte le novità e alcuni scatti realizzati durante i momenti della lavorazione, partecipando al gruppo Facebook “Tu come mi vedi”.




L’auto elettrica si ricarica senza cavi, l’idea vincente della Start Cup

Un sistema che, una volta posizionato in garage, automatizza completamente il processo di ricarica di un veicolo elettrico, senza bisogno di perdere tempo collegando i cavi. Si chiama DazePlug ed è il progetto che ha vinto la settima edizione di Start Cup Bergamo, la business plan competition dell’Università, che supporta gli studenti e i giovani del territorio, ma anche chi ha qualche anno in più, nello sviluppo di attitudini imprenditoriali e nella costruzione di un progetto d’impresa.

L’idea, messa a punto da Giacomo Zenoni e Andrea Daminelli dell’Università di Bergamo, si è aggiudicata il primo posto alla finale di ieri nell’aula magna di Sant’Agostino in Città, vincendo la sfida con altre 15 proposte. Al secondo posto la start up Tropico dei Colli, rappresentata da Giulia Serafini, che ha avviato la coltivazione in città di piante da frutta esotiche con metodo biologico. Terzo classificato SmokyFiber, di Giorgia Carissimi, l’unico progetto attualmente in circolazione che si propone di combinare la raccolta di un rifiuto altamente inquinante e dannoso per l’ambiente, come i mozziconi di sigaretta, e il riutilizzo dello stesso con il duplice scopo di ottenere energia e un materiale ad alte prestazioni tecniche.

Il premio per i vincitori è un periodo di accelerazione dell’idea imprenditoriale presso il polo di innovazione tecnologica dell’Università di Cambridge, per il secondo e il terzo posto attività di accompagnamento rispettivamente presso Confindustria Bergamo e Bergamo Sviluppo.

Anche quest’anno Bergamo si è confermata la provincia con il maggior numero di partecipanti. La finale regionale si terrà a Milano il prossimo 18 ottobre, la fase nazionale si terrà invece a Modena l’1 e 2 dicembre.

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Camere di Commercio, “Servono correttivi alla riforma”

camera di commercio - targa“Rete Imprese Italia condivide la necessità di riformare le Camere di commercio, senza snaturarne lo spirito originario ma per renderle strumenti sempre più efficaci ed efficienti a servizio delle imprese. Le Camere di commercio si sono dimostrate nel tempo uno strumento importante per accompagnare e per sostenere le imprese italiane, in specie quelle di minore dimensioni, promuovere le economie locali e assicurare trasparenza, sicurezza e legalità dell’agire economico”. Così si è espresso il presidente pro tempore di Rete Imprese Italia (organismo che coinvolge anche Confcommercio e altre realtà associative), Daniele Vaccarino, in audizione presso la commissione Attività produttive della Camera. ”Auspichiamo, quindi, che durante l’esame parlamentare in sede consultiva del decreto legislativo di riforma si possano introdurre i necessari correttivi affinché la riforma possa dispiegare al meglio i suoi effetti positivi sul sistema economico”, ha aggiunto Vaccarino citando, in particolare, i meccanismi per sostenere finanziariamente gli aspetti più innovativi della riforma e le funzioni svolte dalle Camere. “Per assicurare un’equilibrata attuazione della riforma delegata, vanno inoltre ripensati le modalità di consultazione delle imprese; il funzionamento del fondo di perequazione, sviluppo e premialità, con particolare riguardo alla destinazione delle sue risorse; la composizione del comitato indipendente delle valutazioni di performance; il potere sostitutivo attribuito al ministero dello Sviluppo economico”, ha concluso.




Galizzi: “Un clamoroso fallimento la mancata rilocalizzazione dello scalo merci”

assemblea-confindustriaL’industria, a Bergamo, è ritornata a produrre al di sopra del massimo storico del 2008. I bilanci del 2015 delle aziende associate a Confindustria Bergamo segnalano un recupero di tutti gli indicatori. Il valore della produzione ha raggiunto i 27 miliardi di euro, il valore aggiunto i 7,5 miliardi, circa 100 mila euro per ogni dipendente. Un quarto del Prodotto Interno Lordo provinciale è stato generato da queste imprese.  Sono i confortanti dati emersi all’assemblea generale di Confindustria Bergamo di questa mattina al teatro Donizetti che ha visto la presenza del ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, del presidente di Confindustria Vincenzo Boccia e del direttore dell’Ispi Paolo Magri. Gli incrementi sull’anno precedente alla crisi, ha rilevato il presidente di Confindustria Bergamo Ercole Galizzi nella sua relazione,  sono ancora modesti, intorno al 10%, ma si registra una positiva discontinuità col passato in quanto la produttività è tornata effettivamente ad aumentare, senza essere influenzata dalla riduzione degli occupati, pur in presenza di un incremento delle retribuzioni del 14% nello stesso periodo. Si tratta però di un recupero che ha riguardato non tutte le imprese e che ha privilegiato quelle di maggiori dimensioni: il primo 25% delle industrie ha realizzato l’80% del fatturato e del valore aggiunto. Anche i dati dei primi sei mesi del 2016 sembrano confermare un andamento al rialzo: la produzione è cresciuta del 2%, quanto le esportazioni, gli ordini dall’estero confermano carnet positivi, i prezzi dei prodotti finiti mostrano una tendenza a un modesto incremento. In aumento anche l’occupazione. Il secondo semestre però, ha avvertito il presidente, si presenta più critico, con segnali preoccupanti di crisi e instabilità internazionali. Ma anche in fase di rallentamento si assisterà “a un nuovo record assoluto dell’export provinciale”. Certo, per il presidente Galizzi, lo scollamento è forte fra questi dati e il sentire comune. “La complessità e la lentezza dell’uscita dalla crisi – ha rilevato – hanno generato un forte senso di insoddisfazione. Di fronte a una crescita del 2% – qual è stata quella dell’industria bergamasca nello scorso anno – l’opinione pubblica ha l’impressione che si faccia “molto rumore per nulla”. In effetti, ha aggiunto, “non si può dimenticare che raggiungere una crescita del 2% costituisce il limite superiore cui possiamo ambire in un’economia troppo matura e, soprattutto, in un Paese dove gli investimenti pubblici sono fermi, le norme complicate, le procedure defatiganti e dove la giustizia è una tartaruga”. Il presidente ha ricordato come a livello locale e nell’ambito dei limitati gradi di discrezionalità consentiti, Confindustria Bergamo sta operando per avviare un processo di semplificazione, per esempio grazie all’istituzione con l’Agenzia delle Entrate, di una Camera di Conciliazione per facilitare il rapporto delle imprese con il fisco. Nel mese di ottobre a Roma verrà inoltre presentata alla Commissione Parlamentare il Protocollo per alcune semplificazioni in campo ambientale siglato con la Provincia. “In tema di lavoro – ha proseguito – attualmente sono in corso due importanti rinnovi di CCNL – per le imprese metalmeccaniche e per le imprese tessili – particolarmente significativi per il nostro territorio. Si tratta di negoziati complessi, sia per l’attenzione al costo del lavoro – che le imprese devono mantenere, in ragione dell’estrema competitività del contesto in cui operano – sia perché ancora non è stato definito un quadro regolatorio interconfederale che detti delle linee guida unitarie per la contrattazione nazionale. E’ importante che questi sforzi trovino una condivisione in tempi rapidi, per dare certezze ad imprese e lavoratori ed evitare soluzioni disarticolate non utili né per il sistema delle imprese né per il mercato del lavoro”. Ma anche le imprese sono chiamate ad ulteriori sforzi. “L’analisi che abbiamo condotto sulle industrie associate e sulla loro riorganizzazione negli anni di crisi – ha evidenziato Galizzi – rivela criticità e mutamenti. Nei sette anni di crisi le immobilizzazioni materiali sono diminuite del 15%, mentre le immateriali sono cresciute di 10 punti. Complessivamente valgono 9 miliardi di euro”. Proprio l’aumento degli immateriali è, secondo il presidente, un ragionevole indicatore di innovazione, finalizzata ad implementare nuovi prodotti, nuovi progetti e che, comunque, conferma il percorso dell’industria bergamasca verso la “fabbrica intelligente”. Negli stessi anni sono cresciuti gli ammortamenti e l’utilizzo del leasing “La crisi – ha sottolineato Ercole Galizzi – non ha dunque ridotto la capacità produttiva, né ha generato un consumo più intenso del capitale fisso”. Su questa base è ora possibile aprire una nuova stagione di investimento, grazie anche ai nuovi strumenti di politica industriale come i super ammortamenti, che vengono giudicati positivamente.

Positiva è anche, secondo il presidente, l’introduzione di tecnologie digitali nelle attività manifatturiere che “da anni nella nostra agenda tanto che credo di poter affermare che siamo, a livello nazionale, sulla frontiera di questa innovazione con i nostri rappresentanti nelle posizioni di vertice dei Cluster nazionali e delle Associazioni di riferimento”. Galizzi ha anche insistito sulla rivalutazione del ruolo delle filiere di piccole e medie imprese. “Anche l’OCSE ha dovuto riconoscere che le imprese minori e, soprattutto, i subfornitori giocano un ruolo strategico nella competitività internazionale delle imprese bergamasche che vendono per il 90% beni Made in Italy”. Va nella direzione di sostenere la filiera anche la ricerca realizzata da Confindustria Bergamo sulle potenzialità economiche dell’inserimento di competenze manageriali nelle PMI in modo che facilitare la dotazione di competenze per affrontare le nuove sfide tecnologiche e di mercato che sarà presto resa nota. Per quanto riguarda le infrastrutture il presidente di Confindustria Bergamo ha riconosciuto che il territorio ha fatto, nel recente passato, grandi progressi. Restano però i nodi del collegamento ferroviario dell’aeroporto di Orio al Serio con Milano, dell’ampliamento della rete del tram delle valli e, nel medio periodo, l’interporto sulla linea dell’alta capacità. Un nodo critico è la mancata rilocalizzazione dello scalo merci. “È un clamoroso fallimento per tutti – ha ribadito – è un investimento privato che non si riesce a realizzare, le cui conseguenze negative ricadranno su molti”. Sul fronte della formazione, il presidente ha sottolineato il positivo legame con l’Università, nonché le ottime performances nell’istruzione tecnica, in particolare per quanto riguarda gli ITS. Una sottolineatura è stata data anche a Ubi che “non sarà più la banca del territorio, ma un player nazionale e internazionale”.

l.r.




Dalle cartoline religiose parlanti all’appaia calzini, ecco le idee d’impresa a Start Cup

A Bergamo le nuove idee imprenditoriali non mancano. Lo dimostra anche quest’anno Start Cup, la business plan competition dell’Università degli Studi di Bergamo, giunta alla settima edizione, che supporta gli studenti e i giovani del territorio, ma anche chi ha qualche anno in più, nello sviluppo di attitudini imprenditoriali e nella costruzione di un progetto d’impresa.

Dopo una prima fase di formazione, il percorso affronta ora il suo momento clou. Mercoledì 5 ottobre, alle ore 16.30, al campus universitario di Sant’Agostino, in Città alta, i rappresentanti dei 16 progetti ammessi alla finale presenteranno le proprie idee alla giuria e al pubblico con la formula dell’elevator pitch, ossia il discorso che un imprenditore farebbe ad un investitore se si trovasse per caso con lui in ascensore. Un modello che obbliga a descrivere sé e la propria attività sinteticamente, chiaramente ed efficacemente.

Quest’anno i progetti sono valutati anche “on line”. Sul sito di Start Cup Bergamo, infatti, è possibile ascoltare brevi presentazioni video delle idee e votarle.

Per i vincitori sono previsti premi di denaro e in servizi a supporto della creazione d’impresa. I progetti di Start Cup Bergamo riceveranno ulteriori opportunità di premi, servizi, finanziamenti e accelerazione, anche internazionale, dal network Start Cup Milano Lombardia e Premio Nazionale dell’Innovazione, prima a Milano per la finale regionale e poi a Modena per la finale nazionale.

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Tropico dei Colli

Una proposta agli agricoltori bergamaschi di coltivare piante da frutto esotiche naturalmente adatte a crescere e produrre nel nostro territorio.

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La finale è inserita nel calendario di BergamoScienza. Partecipano Luca Grilli, Dipartimento di Ingegneria Gestionale PoliMi; Gabriele Grecchi, co-founder & ceo, Silk Biomaterials e Consultant Z-Cube Research Ventures (Zambon Group); Arcangelo Rociola, giornalista di CheFuturo e coordinatore di Startupitalia.




Declino italiano, sei incontri a Bergamo per trovare le vie d’uscita

Michele Salvati
Michele Salvati

“Il declino italiano – Origini e vie d’uscita” è il titolo del ciclo di incontri promossi dalla Fondazione Zaninoni. La ricerca storica e le analisi dell’attuale crisi italiana convergono nell’individuare alcuni caratteri della nostra vita nazionale, duri a morire, che continuano ad influenzare negativamente la nostra capacità di competere nel mondo. L’esplorazione delle nostre specificità culturali, avviata con la ricerca dell’identità italiana, sfocia inevitabilmente nell’indicazione di alcuni nodi problematici la cui aggressione va oltre i programmi di un singolo governo perché richiedono una comprensione e un impegno capace di coinvolgere alcune generazioni. Si tratta di capire da cosa dipende il nostro declino, ormai riconosciuto ampiamente, e quali possono essere le mosse per arrestarlo cercando di innescare processi virtuosi di sviluppo: una risposta alle sfide che abbiamo di fronte.

Questo il calendario degli incontri:

* Venerdì 21 ottobre – Emanuele Felice (Università di Chieti-Pescara): “L’Italia economica: ascesa e declino”

* Venerdì 28 ottobre – Giuseppe Berta (Bocconi di Milano): “Crisi e trasformazione del Nord Italia”

* Mercoledì 9 novembre – Alberto Vannucci (Università di Pisa): “Il peso della corruzione”

* Venerdì 18 novembre – Gianfranco Viesti (Università di Bari): “Non c’è Nord senza Sud”

* Venerdì 2 dicembre – Antonio Golini (La Sapienza di Roma): “Meno figli, più migranti”

* Venerdì 16 dicembre – Michele Salvati (Statale di Milano): “Occasioni mancate e sfide attuali”

Gli incontri si terranno alla sala Zaninoni del Mutuo Soccorso, in via Zambonate 33 a Bergamo, a partire dalle 18.