Siete alla ricerca di nuovi modelli di business? L’occasione c’è. Ed è gratuita

PointNell’ambito del progetto “Bergamo Tecnologica: opportunità e nuovi modelli di business”, le imprese interessate a valutare e analizzare la propria situazione aziendale a livello tecnologico e d’innovazione, potranno fissare, nei mesi di settembre, ottobre e novembre, un appuntamento gratuito con gli esperti dello Sportello Tecnologico. Sulla base delle necessità riscontrate, lo Sportello potrà poi assegnare ore di consulenza tecnica personalizzata, fino a un massimo di 20 per azienda. La prima data utile per fissare un appuntamento è la mattina di giovedì 29 settembre. La partecipazione, subordinata alla disponibilità di posti, è gratuita previa iscrizione ed invio del modulo di adesione. L’appuntamento si svolgerà nella sede di Bergamo Sviluppo al Point di Dalmine, in via Pasubio 5. Sempre nell’ambito del progetto, nei mesi di ottobre e novembre, sono in programma 4 incontri formativi finalizzati ad affrontare tematiche relative al manifatturiero avanzato, ai sistemi manifatturieri intelligenti, alle nuove frontiere dell’ICT per l’industria manifatturiera e al manifatturiero sostenibile. Il primo incontro, dal titolo “Manifatturiero avanzato – Tecnologie ad alta precisione e affidabilità come leva di competizione”, è calendarizzato per martedì 25 ottobre. Tutti e 4 gli incontri si terranno dalle 14 alle 18 nelle sale del Point di Dalmine. La partecipazione agli eventi è gratuita. Per  approfondimenti consultare il sito di Bergamo Sviluppo oppure telefonare allo 035/3888011 (referenti iniziativa: Laura Adobati – Giancarlo Merisio).




Riforma delle Camere di Commercio, approvato il decreto attuativo

La Camera di Commercio di Bergamo
La Camera di Commercio di Bergamo

Il Consiglio dei Ministri ha approvato nei giorni scorsi, in esame preliminare, il decreto attuativo della Legge Madia sul riordino delle Camere di Commercio. Il provvedimento conferma le misure preannunciate e in sintesi prevede:

– riduzione del numero delle Camere dalle attuali 105 a non più di 60, ferme restando la presenza di almeno 1 CdC per Regione e l’accorpamento delle Camere con meno di 75.000 imprese iscritte;

– conferma del taglio del 50% del diritto annuale dal 2017;

– riduzione del numero dei consiglieri: 16 nelle Camere fino a 80.000 imprese e 22 in quelle maggiori;

– limite di due mandati e gratuità degli incarichi negli organi, nonché limiti al trattamento economico di amministratori e dirigenti;

– accorpamento delle Aziende speciali che svolgono compiti simili e razionalizzazione delle partecipazioni.

Per quanto riguarda il riordino delle funzioni, sono confermate: tenuta e gestione del Registro delle imprese e del fascicolo informatico d’impresa; tutela del consumatore, vigilanza e controlli su sicurezza e conformità prodotti, rilevazione prezzi; orientamento al lavoro. Evidenziamo inoltre che è prevista una funzione di supporto alle PMI per l’internazionalizzazione e promozione della cultura e del turismo (con esclusione di attività promozionali dirette sui mercati esteri). Altre attività potranno essere oggetto di specifiche convenzioni con soggetti pubblici e privati o offerte al pubblico in regime di libero mercato. Lo schema di decreto legislativo sarà definitivamente approvato entro il 27 novembre 2016, a seguito dei pareri della Conferenza Unificata e delle Commissioni parlamentari competenti. Successivamente all’entrata in vigore (indicativamente dal 1° gennaio 2017) decorreranno i 180 giorni per la presentazione al MISE – da parte di Unioncamere – della proposta di riorganizzazione degli assetti territoriali delle nuove 60 Camere di Commercio. I nuovi assetti così delineati dovranno essere approvati definitivamente entro ulteriori 60 giorni (circa 30 agosto 2017).

 

 




Tino Sana, in otto mesi firmati gli arredi di sei navi da crociera

Tino SanaTino Sana, la storica azienda di arredamento di Almenno San Bartolomeo leader nella realizzazione di arredi per alberghi, navi da crociera e complessi comunitari di prestigio, si consolida ulteriormente nel segmento dei giganti del mare. Lo fa firmando, nel solo 2016, gli interni di ben 7 navi da crociera, le più belle di sempre. In particolare, in attesa di svelare, a brevissimo, la Star Cruise “Genting Dream” e a novembre la Norvegian Cruise line “Bliss”, tra i lavori più prestigiosi figura la Regent Seven Seas cruises “Seven Seas Explorer”, consegnata lo scorso giugno e realizzata per Fincantieri. Considerata una delle navi più lussuose al mondo, la “Seven Seas Explorer” è in grado di ospitare 750 passeggeri con ristoranti gastronomici, sale da spettacolo e spa. A bordo vi sono ben 375 suites, di cui una Vip da 360 metri quadri e 4.822,504 mq di balconi in totale. Sulle oltre 9000 mq  di aree arredate moltissimi gli arredi realizzati da Tino Sana; dall’Atrium Main Hall al Casino passando per la Main Dining Room, il ristorante asiatico, l’Observation Lounge e l’area SPA. Il valore stimato di questo gioiello del mare a opere concluse, è pari a 450 M$.

Altro impegno per Tino Sana è stata la Royal Caribbean cruise line “Ovation of the Seas”, consegnata lo scorso febbraio e commissionata da Meyer Werft.  Con i suoi 348 metri di lunghezza e i 41,5 di larghezza, la “Ovation of the Seas” offre ai suoi passeggeri spettacoli teatrali in pieno stile Broadway, camere con balconi virtuali, una collezione di opere d’arte del valore di 4,5 milioni di dollari e un’enorme sala da intrattenimento con vista a 270° sul mare, la Two70°,il simulatore di volo e di surf, il bionic bar, primo bar gestito da barman-robot e perfino un autoscontro. Tino Sana, in particolare, ha realizzato l’area del Music Hall Dk 3-4 and Diamond Club, Fuel, The Living Room e Gaming Arcade. Sempre a febbraio, è avvenuta la consegna della Holland Konigsdam, la nuova nave della flotta di Holland America Line, altro brand di punta del gruppo Carnival Corporation, che ha visto Tino Sana srl impegnata in una lavorazione per un’area di circa 2.700 mq, riguardante alcune importanti zone come The Dutch  Grand Caffé con le  sue  grandi cornici a caratterizzare  i muri perimetrali  e i tavoli alti con all’interno i modellini  in scala dei mulini olandesi, area, questa, interamente ispirata alle ceramiche olandesi di Delft, ma anche l’Alternative Restaurant, il Pinnacle Restaurant, la Photo Gallery e l’Explorer Lounge. La nave, che con le sue 99.800 tonnellate di stazza lorda, una lunghezza di quasi 300 metri, può ospitare a bordo fino a 2.650 passeggeri in oltre 1.300 cabine (di cui il 70% dotate di balcone privato sul mare), fa parte della classe “Pinnacle”, la più alta per la categoria.

Ad aprile, invece, è arrivata la consegna di Carnival Vista, la nuova ammiraglia del gruppo Carnival, la più grande mai costruita dall’armatore statunitense e la più innovativa di sempre, Tino Sana ha realizzato arredamenti per 2.100 mq di spazi: la Family Lounge, il Video Arcade & Lobby, il Club 02 e annessi, il Circle C, il Camp Ocean, il Thrill Theatre e lo Speciality Theatre. Tutto con materiali e finiture di grande pregio. Proprio il teatro, infatti, rappresenta una best practice con l’utilizzo di pannellature fonoassorbenti in tessuto rosso, mentre l’area ludica del Camp Ocean si distingue per gli intensi e numerosi cromatismi e per le divertentissime grafiche pensate apposta per fare felici i più piccoli. Non solo, la Carnival Vista, costruita nel porto di Monfalcone (Trieste), con una stazza di 133.500 tonnellate lorde e una lunghezza di 323 metri, che può ospitare 6.400 tra passeggeri ed equipaggio in quasi 2.000 cabine, è dotata di: una singolare Skyride, una biciletta sospesa che corre su un binario che sorvola il bordo esterno della nave su cui pedalare come mai fatto prima, un’esclusiva monorotaia di 244 metri a 45 metri sul mare sotto la quale viaggiare appesi, un parco acquatico Water Works con scivoli e fontane d’acqua e l’IMAX Theatre per un’esperienza cinematografica senza precedenti. Altro importante impegno è la realizzazione della Viking Cruise Line ” Viking Sea “, seconda nave di un ordine di nove, consegnata a marzo, per la società armatrice Viking Ocean Cruises e lavorata presso lo stabilimento di Ancona. A bordo sono stati realizzati gli arredi dell’Atrium con annessa Entrance Hall,  e ai piani superiori il Lido Restaurant e l’Aft Pool. Nei prossimi giorni inoltre sarà consegnata la Star Cruise “Genting Dream” (https://youtu.be/NX-UcpAlVX0) e a novembre sarà la volta della Norvegian Cruise line “Bliss”. Tutte simbolo di libertà, avventura, scoperta, ma anche solidità e professionalità. La Tino Sana srl è un’azienda che oggi impiega 160 persone in un’area produttiva di 60mila mq di cui 30mila coperti, con un fatturato da 33 milioni di euro realizzato per il 70% su commesse estere.




Scuola pratica di Commercio, workshop e gestione aziendale nel nuovo pacchetto formativo

Camera di Commercio via ZilioliSono aperte per tutto il mese di settembre le iscrizioni ai percorsi formativi 2016/2017 proposti dalla Scuola Pratica di Commercio, che ogni anno propone una nuova offerta formativa per rispondere alle esigenze di chi lavora e vuole aggiornare o migliorare le proprie competenze professionali. I corsi della nuova annualità, che inizieranno a partire dalla fine di settembre nella sede di via Zilioli 2, coprono 5 aree tematiche: gestione e amministrazione aziendale (9 i corsi in programma), lingue straniere (15 corsi, tra cui 7 livelli diversi di inglese), informatica (2 corsi, tra cui anche il corso preparatorio al conseguimento dell’ECDL). Si possono anche scegliere una serie di workshop tematici (8 le proposte presenti nel calendario 2016/2017) e i corsi di abilitazione specifica (3 le tipologie di corsi abilitanti previste). Per iscriversi ai corsi, riservati ai soli maggiorenni, è necessario compilare online e poi stampare il modulo di iscrizione. Per l’accesso ai vari livelli dei corsi di inglese è previsto un test d’ingresso, volto a verificare il livello di conoscenza della lingua da parte di coloro che non hanno frequentato corsi nella precedente annualità e che non sono in possesso di riconoscimenti esterni; il test si terrà martedì 20 settembre, alle ore 18 nella sede della Scuola Pratica. Per parteciparvi è necessario consegnare la relativa domanda di iscrizione entro lunedì 19 settembre. Sul sito di Bergamo Sviluppo sono consultabili il calendario completo di tutti i corsi programmati, la durata di ognuno, gli orari di svolgimento, i costi e la modalità di iscrizione.




Sacbo: nel primo semestre volano passeggeri, ricavi e utile

OrioSei mesi da incorniciare, con passeggeri, ricavi e utili in crescita. Un periodo analizzato oggi dal Cda di Sacbo – la società di gestione dello scalo di Orio – che manda agli archivi un incremento significativo dei passeggeri, nell’ordine del 6,7% rispetto allo scorso anno, con un totale complessivo, da gennaio a giugno 2016, di 5.242.919 (contro i 4.913.750 passeggeri registrati nel primo semestre 2015). A fronte della diminuzione nell’ordine dell’8% dei movimenti aerei cargo, si registra la sostanziale conservazione del valore di prodotto delle attività logistiche legate alle merci aeree, nonostante il calo da 60.483 a 57.185 tonnellate (-5,5%). I risultati operativi del primo semestre 2016 consentono di conseguire gli obiettivi prefissati in termini di budget economico-finanziario. Il valore della produzione al 30 giugno scorso è risultato pari a 59.872 milioni (+ 7,4% rispetto al primo semestre 2015), con un risultato corrispettivo di 6.792 milioni, corrispondente a una crescita del 28,5% dell’utile netto. La variazione positiva del risultato di periodo è da imputarsi in particolare alle ottime performances derivante dalle nuove attività commerciali avviate lo scorso esercizio in occasione dell’ampliamento dell’aerostazione.




Bergamo, l’industria torna a crescere trainata dall’export. Commercio ancora in sofferenza

cinese-shoppingLa produzione industriale di Bergamo cresce nel secondo trimestre dell’anno sia su base trimestrale (+0,7%) che nel confronto tendenziale (+2,4%). Il risultato del campione provinciale è allineato alla dinamica media dell’intera Lombardia (+0,8% nel trimestre, +2,2% sull’anno). La tenuta della fase di ripresa è confermata dall’aumento della quota di aziende in crescita rispetto a quelle in contrazione con un saldo positivo che supera i 20 punti percentuali. La crescita della produzione è molto marcata nelle imprese di maggiore dimensione ma comunque positiva in tutte le classi dimensionali. Il fatturato cresce del +1% nel trimestre e del +4% sull’ anno, con variazioni più brillanti per le vendite sui mercati esteri rispetto a quello nazionale. La quota dell’export sul fatturato totale raggiunge il massimo livello (41,5%) nella serie storica provinciale. Gli ordinativi sono in crescita nel trimestre ma, nel confronto tendenziale, al balzo di quelli dall’estero si contrappone una lieve flessione degli ordini interni. Sul versante occupazionale la variazione a saldo nel secondo trimestre dell’anno è positiva e in crescita rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, e questo nonostante la riduzione degli incentivi fiscali alle assunzioni. Le previsioni delle imprese industriali per il prossimo trimestre restano sostanzialmente invariate e improntate all’ottimismo per quanto riguarda la produzione. Si delineano segni di peggioramento nelle attese su domanda interna e occupazione, che scivolano in territorio negativo, e di indebolimento della domanda estera. Va ricordato che l’indagine fa riferimento ai dati a consuntivo del trimestre aprile-giugno, ma è stata effettuata nelle prime settimane di luglio, nel pieno dell’incertezza sulla reazione dei mercati e delle istituzioni europee alla Brexit. L’artigianato manifatturiero registra una dinamica positiva analoga a quella dell’industria per quanto riguarda la produzione su base trimestrale (+0,7%) e annuale (+2,9%) e una crescita del fatturato. Gli addetti risultano invece in riduzione nel trimestre. 4 Segnali negativi vengono dal commercio al dettaglio con volumi d’affari in calo sia in Lombardia che a Bergamo. A Bergamo il volume d’affari dell’intero commercio al dettaglio scende su base annua del -1,7%, con una diminuzione delle vendite sia nel settore alimentare (-2,1%) che in quello non alimentare (-2,6%). Anche nel commercio non specializzato, che comprende la grande distribuzione, il giro d’affari è in flessione (-0,8%). L’andamento trova conferme in informazioni di altra fonte (IRI – Information Resources) secondo la quale volumi e valori delle vendite di prodotti del largo consumo confezionato in ipermercati e supermercati sono in calo tendenziale a Bergamo nel secondo trimestre dell’anno (e da tre trimestri consecutivi). Nel campione dell’indagine congiunturale, le imprese commerciali di Bergamo che segnalano una riduzione delle vendite prevalgono su quelle in ripresa con un saldo negativo consistente. Sostanzialmente invariata la dinamica del giro d’affari dei servizi a Bergamo, sia su base congiunturale che annuale, mentre l’andamento medio regionale è più marcatamente positivo, secondo una tendenza in corso da tempo e in accelerazione dal 2015. Le vendite a Bergamo crescono nel commercio all’ingrosso e nei servizi di alberghi e ristoranti e diminuiscono nei servizi alle persone e alle imprese. L’occupazione risulta in crescita nel trimestre, stagionalmente favorevole alle assunzioni, sia nel commercio che nei servizi. Infine, nelle costruzioni si segnala un calo del volume d’affari a livello regionale (-3,9% su base annua).

Il commercio al dettaglio

Il volume d’affari nel secondo trimestre dell’anno è in calo su base annua sia a Bergamo (-1,7%) che in Lombardia (-0,3%). La variazione destagionalizzata nel trimestre è negativa sia a Bergamo (-1,1% ) che in Lombardia (-0,6%) Le vendite nel settore alimentare tradizionale calano su base annua del -2,1% a Bergamo e del -0,9% in Lombardia. Nel non alimentare flessione del -2,6% a Bergamo e lieve aumento dello 0,4% in Lombardia. Il giro d’affari nel commercio al dettaglio non specializzato – che comprende anche, ma con insufficiente copertura campionaria, esercizi della grande o media distribuzione – è in calo a Bergamo (-0,8%) e in Lombardia (-1,1%). Il saldo percentuale tra variazioni di aumento e diminuzione su base annua delle vendite totali è negativo sia a Bergamo (-16,7 contro lo scorso +5,6) che in Lombardia (-11,8 contro il +4,4). In particolare, a Bergamo si osserva una netta riduzione (al 16,7%) delle imprese in espansione e un altrettanto netto aumento di quelle in fase di forte contrazione delle vendite, pari a un terzo del campione. I prezzi sono in aumento nel trimestre tanto in provincia (+0,5%) che nella media regionale (+0,8%). Gli addetti del commercio nel secondo trimestre del 2016, aumentano a Bergamo (+1% a saldo di un tasso d’ingresso del 3,2% e di un tasso di uscita del 2,2%) e del +0,7% in Lombardia. L’indice dell’occupazione, fatto 100 il livello medio del 2007, è a Bergamo a quota 88,6, mentre in Lombardia è al 93,8. Per quanto riguarda le prospettive per il trimestre successivo, il saldo tra segnalazioni di segno opposto registra un peggioramento e una prevalenza di attese negative sull’andamento di volume d’affari e occupazione.

I servizi

Il volume d’affari nell’insieme dei servizi indagati è invariato su base annua a Bergamo e in aumento in Lombardia (+1,4%). La variazione congiunturale, destagionalizzata, è positiva a Bergamo (+0,2%) e in Lombardia (+1%). L’indice di Bergamo (a quota 79,3 fatto 100 il livello del 2007) è lontano dal livello medio regionale (a quota 86,3) e, a differenza di quest’ultimo, non ha ancora recuperato la quota raggiunta nel corso del 2013. Per quanto riguarda i comparti dei servizi, la variazione tendenziale grezza del volume d’affari è del +1,5 % nel commercio all’ingrosso (in Lombardia: +2,8%), del – 2,7% per alberghi e ristoranti (in Lombardia: +3,4%), -0,7% nei servizi alle persone (in Lombardia: -0,1%) e -1,2% nei servizi alle imprese (+0,6% in Lombardia). I prezzi dei servizi risultano sostanzialmente stazionari nel trimestre a Bergamo (-0,1%) e in lieve risalita in Lombardia (+0,2%). L’occupazione nel complesso dei servizi è in aumento a Bergamo (+0,5%) a saldo di un tasso d’ingresso del 2,9 e di uscita del 2,4; in crescita ancor più marcata (+1,5%) in Lombardia. Le prospettive per il volume d’affari e l’occupazione nel trimestre successivo formulate dalle imprese di servizi di Bergamo sono in lieve ripiegamento ma con una ancora netta prevalenza di attese positive.

 

 




L’ira delle Camere di Commercio: “La riforma é un danno per le imprese, per i professionisti e per i lavoratori”

La Camera di Commercio di Bergamo
La Camera di Commercio di Bergamo

“Dopo mesi di silenzio, in cui è stata ignorata ogni istanza del mondo imprenditoriale e delle rappresentanze dei lavoratori sul futuro delle Camere di Commercio, il Governo, domani, 29 luglio, si accinge ad approvare uno schema di decreto legislativo di riordino altamente penalizzante per il sistema camerale e per i lavoratori del suo sistema. La bozza circolata nel mese di gennaio, di cui politici ed esponenti di Unioncamere ci avevano invitato a “non tener conto” perchè “superata da bozze migliorative”, riemerge adesso quale documento-base della discussione politica con tanto di protocollo della Presidenza del Consiglio dei Ministri”. E’ quanto scrive la RSU dell’ente camerale di Bergamo che, in accordo con le RSU di altre Camere di commercio (al momento hanno aderito in 49 ma la lista si sta allungando), ha elaborato un documento che verrà inviato al Governo, Ministri vari, Parlamentari, Associazioni di categoria, organi di stampa e a tutti i canali che ci verranno in mente, affinchè ognuno di loro, in questi giorni decisivi, si faccia parte attiva per scongiurare l’approvazione di una riforma distruttiva.

Ecco il testo della lettera:

“La riforma delle Camere di Commercio che il Governo vuole chiudere in questi giorni estivi, è un danno per le imprese italiane, per i professionisti e per i lavoratori del sistema camerale, che dispongono di professionalità uniche nel sistema della pubblica amministrazione italiana. Questo è quanto sottolineiamo con forza.In un periodo storico-economico in cui è necessario potenziare gli strumenti a supporto del mondo del lavoro, e quindi potenziare le Camere di Commercio, il Governo vuole ridurle a enti burocratici che non saranno più in grado di offrire servizi moderni alle aziende italiane. Ma la strada di riforma della pubblica amministrazione deve essere lastricata di innovazione, non di riduzione delle Camere di Commercio, dei servizi alle imprese, dei dipendenti. Per far ripartire il sistema imprenditoriale italiano, le Camere di Commercio vanno rafforzate, con servizi nuovi e innovativi, che vadano a sommarsi ai servizi attualmente esistenti. Le imprese non ci chiedono altro che celerità e innovazione. Per questi motivi chiediamo al Governo e a tutti i parlamentari e alle forze politiche che hanno a cuore il futuro delle imprese italiane, di modificare subito il decreto di riforma che passerà in Consiglio dei Ministri il 29 luglio, che non crea altro che disservizi al sistema imprenditoriale, e chiediamo di riscriverlo, focalizzando su innovazione, ampliamento di servizi, mantenimento del personale e delle sedi territoriali. L’attuale bozza di decreto, invece, è sostanzialmente identica alla bozza che circolava a gennaio scorso: uno schema di riforma penalizzante per ogni soggetto del sistema economico. Le aziende vogliono una pubblica amministrazione come loro, non enti burocratici. E per questo è necessario che tutto miri all’offerta di servizi di qualità. Per fare questo occorre mantenere e rafforzare il personale esistente, occorre mantenere le Unioni Regionali, occorre mantenere le aziende speciali e le sedi secondarie, perché sono tutti aspetti e componenti di un’unica realtà: il sistema delle Camere di Commercio, che per funzionare a livelli ottimali necessita di ogni parte del suo corpo. Gli imprenditori, come evidenziano ripetute indagini e testimonianze , hanno trovato nel sistema camerale (presente in ciascuna provincia e quindi vicino al proprio territorio) e nella professionalità dei suoi lavoratori, competenza, onestà e imparzialità, e apprezzati servizi a titolo gratuito o con un costo molto inferiore a quello di mercato. Con questa riforma in atto, i servizi che le Camere non fornirebbero più alle imprese, da subito, sarebbero questi:

– certificati d’origine

– carnet ATA

– contributi e finanziamenti alle imprese, per fiere o eventi per il sistema turistico locale o la promozione dei prodotti tipici

– sostegno all’internazionalizzazione

– supporto alle pmi per l’accesso al credito, tramite servizi di microcredito o – sostegno ai consorzi garanzia fidi (confidi)

– corsi di formazione alla nuova imprenditoria e imprenditoria femminile

– organizzazione di convegni e seminari gratuiti su tematiche di interesse per le imprese o i professionisti (novità normative, gestione di impresa, argomenti specifici per ciascun settore economico)

– supporto alle imprese per l’innovazione e la digitalizzazione consulenza per la fatturazione elettronica

– consulenza per deposito marchi e brevetti

– pubblicazione di dati e studi sull’economia locale, sui trend economici e approfondimenti sui vari settori economici

– risoluzione delle controversie tra imprese e tra imprese e consumatori in via conciliativa e arbitrale

Le Camere di Commercio, quindi, non vanno ridotte, nel numero, nelle sedi, nel personale, nelle funzioni, ma vanno invece potenziate, mantenendo sedi e personale e attribuendo loro servizi nuovi e aggiuntivi rispetto a quelli già esistenti, per farne il fulcro della ripresa economica del Paese. Questo è quanto deve passare nel Consiglio dei Ministri del 29 luglio, questo è quanto chiediamo”.

 

 

 




Mercato del lavoro, nel 2015 l’inversione di tendenza – Il rapporto

Alberto Ribolla
Alberto Ribolla

Quello lombardo è un mercato del lavoro che ha subito gli effetti della lunga crisi ma che, nonostante ciò, mostra una notevole resilienza e vitalità. La IX edizione dello studio ‘Il Mercato del Lavoro in Lombardia’ di Confindustria Lombardia evidenzia, per il 2015, un contesto che ha ritrovato dinamismo nei flussi in entrata, con il calo dopo 7 anni del tasso di disoccupazione (7,9%), un saldo occupazionale positivo rispetto al 2014 (+128mila unità) e il crollo del ricorso alla CIG (-38% rispetto all’anno precedente). Nel 2015, inoltre, le assunzioni complessivamente realizzate in Lombardia sono state pari a 1,1 milioni, quasi 145 mila in più di quelle del 2014 (+14,8%): le assunzioni a tempo indeterminato sono state 364 mila (+52,0% sul 2014), in controtendenza con quanto realizzato nel 2014 (-4,7% sul 2013). Allarma la disoccupazione giovanile: in Lombardia i giovani fra i 15 e 24 anni che vivono ai margini del mercato del lavoro sfiorano le 170.000 unità (oltre 155.000 NEET e 14mila disoccupati impegnati in corsi di formazione), più del 18% di questa fascia di età. “Dal rapporto di Confindustria Lombardia emerge un tessuto imprenditoriale forte, capace di resistere a anni di crisi e reagire agli shock esterni, con un alto livello di responsabilità sia imprenditoriale che della forza lavoro nella gestione tempo e delle risorse. Bisogna lavorare però per ridurre ulteriormente il tasso di assenze, così come si sta facendo sulla prevenzione degli infortuni, in calo del 4% rispetto al 2014 e del 36% negli ultimi 5 anni. Tutti elementi che influiscono sul nostro CLUP e quindi sulla competitività delle nostre imprese. Certo, tornare ai livelli occupazionali pre-crisi non sarà semplice, ma le imprese lombarde hanno le risorse per vincere questa sfida come dimostrano il saldo occupazionale positivo, il tasso di disoccupazione a livelli europei e la reattività nel cogliere le occasioni rappresentate da misure come le decontribuzioni e il Jobs Act” dichiara il presidente di Confindustria Lombardia Alberto Ribolla.

“I dati del 2015 – aggiunge Ribolla – rappresentano un buon punto di partenza per affinare un mercato del lavoro regionale più maturo, in cui domanda e offerta sono meno sbilanciate e dove si riduce il numero degli esclusi. Far entrare nel mondo del lavoro i NEET, le donne e assorbire ulteriormente la CIG significa ridurre il gap tra domanda e offerta di lavoro. Questi sono obiettivi che il sistema Confindustria Lombardia intende perseguire attraverso l’individuazione dei fabbisogni delle imprese lombarde e delle dinamiche evolutive del mercato del lavoro, e la diffusione dell’Alternanza scuola-lavoro, grazie anche alle sinergie con le istituzioni e gli altri stakeholder regionali” conclude Ribolla. Il rapporto 2016, elaborato dal Centro Studi di Confindustria Lombardia su dati Istat 2015 e su un questionario al quale hanno partecipato circa 1000 imprese lombarde, si focalizza poi su orari e assenze dal lavoro:

  • le ore lavorabili (mediamente 1.659 nel 2015) e quelle lavorate (1.562) crescono con la qualifica e sono invece inversamente correlate alla dimensione aziendale (grafico 4);
  • le ore di assenza nelle imprese lombarde sono state mediamente pari a 97, con le micro imprese che registrano il numero più basso: un fenomeno non sorprendente, connesso al maggiore senso di appartenenza del dipendente che nasce dalla minore distanza gerarchica e dal rapporto diretto con il datore di lavoro (grafico 5);
  • la composizione delle ore di assenza per causale mostra, anche nel 2015, una netta prevalenza delle malattie non professionali (52%), con i congedi retribuiti che incidono per il 22%, gli altri permessi retribuiti per il 14%, gli infortuni sul lavoro per il 5%.  Scioperi e assemblee rappresentano complessivamente il 3% (grafico 6);
  • i tassi di assenza sono più elevati per le donne (8,4%) rispetto agli uomini (5%): un differenziale quasi essenzialmente dovuto all’utilizzo dei congedi parentali, causale prevalentemente femminile (grafico 7);
  • un’azienda su quattro ha fatto ricorso alla Diffusione CIG pari al 23% (26% industria, 3% servizi); incidenza CIG all’1,7% delle ore lavorabili;
  • quattro imprese su cinque hanno fatto ricorso allo straordinario. Diffusione straordinari pari all’82%; incidenza straordinari al 3,5% delle ore lavorabili (funzione di inquadramento e genere). In sintesi gli straordinari incidono il doppio della CIG sul totale ore lavorate (3,5% vs 1,7%).

 

Il Mercato del Lavoro in Lombardia – Rapporto 2016

 

 




Voucher per l’internazionalizzazione, ogni euro speso ne frutta 36

 

seminario internazionalizzazione regione

Ogni mille euro di contributi erogati dalla Regione in forma di voucher alle piccole e medie imprese per la partecipazione alle fiere internazionali ha dato luogo a circa 36mila euro di nuovo fatturato export. Il bilancio della misura regionale parla infatti complessivamente di 250 milioni di nuovo fatturato export contro 7 milioni di spesa erogata, oltre che di un aumento della probabilità che le imprese lombarde esportino (+19%) e di un rafforzamento della presenza sui mercati internazionali attraverso un aumento medio della quota del fatturato export sul fatturato totale dell’1,5.

I dati sono emersi dal seminario “L’apertura internazionale delle imprese: quali soluzioni funzionano?”, promosso dal Comitato Paritetico di Controllo e Valutazione del Consiglio regionale della Lombardia e basato sull’analisi condotta da Antonio Dal Bianco di Éupolis Lombardia e da Laura Resmini dell’Università Bicocca di Milano. «La ricerca ha evidenziato come i benefici maggiori siano stati proprio per le micro-realtà – ha detto il presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo -, aprendo loro possibilità che erano prima impensabili e che saranno un seme per il lavoro futuro. Non è scontato che un Consiglio regionale, organo parlamentare, verifichi l’efficacia delle politiche deliberate: per questo giudico positivo il lavoro svolto in Lombardia, attraverso il Comitato paritetico di controllo e valutazione. Uno sforzo che si è concentrato su una materia particolarmente importante come quella dell’apertura internazionale delle imprese. Grazie a questi policy paper il Consiglio mette a disposizione conoscenze condivise che permettono di perfezionare il nostro lavoro, contribuendo con lo strumento delle missioni valutative ad approfondire e migliorare l’efficacia delle politiche pubbliche, nella logica della trasparenza e nella costruzione di un valore comune».

«Il tessuto economico dei nostri territori si basa su piccole e piccolissime realtà imprenditoriali che chiedono sempre più spesso di essere messe in condizione di competere con le produzioni estere. Per noi – ha dichiarato il presidente del Comitato Riccardo De Corato – promuovere l’internazionalizzazione delle nostre imprese è interesse strategico: significa, infatti, sostenere l’occupazione e promuovere sviluppo economico locale in stretta connessione con le realtà territoriali. Se con il referendum del prossimo autunno verranno confermate le modifiche al Titolo V della Costituzione, il commercio con l’estero diventerà materia di competenza esclusiva dello Stato, mentre alle Regioni spetterà il compito di favorire la loro penetrazione nei circuiti internazionali. Auspico – ha concluso De Corato – che con il ricorso sempre maggiore alle missioni valutative si aprano nuove strade, migliorando le decisioni assunte dal parlamento lombardo».

In quattro anni l’internazionalizzazione delle Pmi lombarde ha beneficiato di circa 58 milioni di euro. I fondi stanziati dalla Regione rappresentano in media il 61% di quelli complessivamente mobilitati a favore dei processi di internazionalizzazione delle imprese. Il 25% delle risorse è servito per attività di promozione. Le imprese che hanno partecipato alle iniziative regionali sono state 7.325. Le medie imprese rappresentano il 20% circa del campione, le piccole il 52% e le microimprese il rimanente 28%. A livello geografico l’80% delle imprese che ha beneficiato delle misure regionali di sostegno ai processi di internazionalizzazione si concentra in 6 province: Milano (28%), seguita da Brescia (14%), Bergamo (12,5%), Monza e Brianza (10,77%), Varese (7.56%) e Como (7,12%).

Aumentare le competenze dei responsabili delle varie agenzie pubbliche e private in tema di internazionalizzazione, la necessità della promozione del sistema produttivo, soprattutto del manifatturiero, e una migliore condivisione delle conoscenza sono stati individuati nel corso del dibattito come temi chiave su cui agire. Anche l’assessore regionale allo Sviluppo economico Mauro Parolini ha sottolineato la necessità di «migliorare l’accesso agli strumenti e creare piattaforme più idonee a rispondere alle esigenze degli operatori. Mettere in comune le competenze e indurre imprese, anche di filiere diverse, a partecipare sinergicamente, è un’ attività non facile, ma che va perseguita». Ed ha annunciato che a fine settembre si aprirà il nuovo bando per i voucher, che prevederà 8mila euro di contributo a fronte di una spesa di almeno 13mila euro.




Diventare imprenditore e fare impresa. Ti riconosci in questi sei “stili”?

Tre imprenditori e tre imprenditrici. Settori diversi. Storie diverse. Li mette a confronto una tavola rotonda che vuole raccontare cosa significa oggi gestire un’impresa e come si combinano tra loro capacità personali, organizzative e modelli di ispirazione e di riferimento.

L’appuntamento è mercoledì 20 luglio, dalle 15, nelle sale del Palazzo dei Contratti e delle Manifestazioni in via Petrarca 10 a Bergamo. È organizzato da Bergamo Sviluppo su proposta del Comitato per la promozione dell’imprenditorialità femminile della Camera di commercio e realizzato in collaborazione con il sistema associativo provinciale.

È pensato, in particolare, per aspiranti e neo imprenditori, che potranno conoscere come nasce e si sviluppa uno stile imprenditoriale e gestionale, che è certo frutto di doti personali o acquisite, ma anche di esempi provenienti da persone o modelli con cui si entra in contatto nel corso della propria formazione o esperienza lavorativa.

A portare la propria esperienza sono:

Adriano Galizzi, 26 anni, fondatore dell’azienda agricola che porta il suo nome, con sede a Leffe. È un ingegnere gestionale ed è figlio di imprenditori del settore tessile (la Cogal che produce spugne per hotel di lusso e ha alcuni  punti vendita di biancheria). Una strada che sembrava già tracciata «ma contrariamente a quanto tutti pensavano, il mio amore per la terra ha avuto il sopravvento», spiega. Ha deciso di coltivare il mais Spinato di Gandino ed ha allestito un laboratorio specializzato per la produzione di gallette, il primo in Lombardia, inaugurato nel settembre 2016. Nei giorni scorsi la sua iniziativa è stata premiata dalla Coldiretti con l’Oscar Green.

Ines Fumagalli ha aperto alla Roncola di Treviolo “Il cestino saporito”, un’attività che nasce dal desiderio di riportare nel quartiere il negozio alimentare di vicinato, presentato però in una veste nuova e dinamica. Offre infatti tre proposte: bar, punto vendita di prodotti selezionati e corsi di cucina.

Pietro Trapletti, con la Balsamo srl di Casazza prosegue l’attività avviata dal padre nell’ambito dei trasporti con conducente, ma l’ha allargata e oggi organizza e cura la gestione completa della logistica di grandi eventi in Italia e all’estero, nei settori dello spettacolo, della musica e business.

Federica Cavalli, ha dato vita e gestisce “Come un fior di loto”, un’agenzia che organizza eventi culturali. La sua esperienza imprenditoriale però nasce da più lontano. I genitori hanno infatti fondato una officina meccanica a Caravaggio, che ancora oggi lei gestisce con la sorella e la madre. Ha sempre respirato “aria imprenditoriale” e oggi continua a sdoppiarsi tra l’attività di famiglia e la produzione, promozione di spettacoli, eventi, progetti didattici e corsi.

Davide Aresi, giovane imprenditore, intarsiatore, coadiuvante dell’azienda del papà, la Aresi Mario mobili in stile di Brignano Gera d’Adda. L’azienda crea mobili artistici, punta anche all’estero e sulla comunicazione digitale e social. Insieme stanno affrontando il passaggio generazionale.

Silvia Podetti, insieme al fratello conduce l’azienda creata dal padre prima come ditta individuale e poi con la madre trasformata in snc. Oggi la Podetti Luigi e C è una srl che si occupa di progettazione, realizzazione e manutenzione di impianti idrotermosanitari civili e industriali nonchè di impianti di condizionamento d’aria e antincendio. La società è specializzata nella fornitura e posa in opera di impianti e articoli idraulici, termici e sanitari.

I lavori saranno aperti dalla presidente del Comitato camerale Ida Rocca e moderati dalla giornalista Simona Befani. La partecipazione è gratuita.