Bongiornowork lancia la prima Festa del Lavoro

BongiornoLa Bongiorno Antinfortunistica di Curno ha deciso di proporre la prima “Festa del Lavoro”, dedicata a tutti i datori di lavoro e ai loro dipendenti, con l’obiettivo di affrontare la crisi. La festa – dalle 9 alle 19 – si terrà sabato 18 giugno nell’area espositiva dello store della Bongiorno Antinfortunistica in via Fermi, a Curno, con una formula innovativa che rende interattivo e concreto il rapporto tra le aziende e i potenziali clienti. Durante la giornata, esporranno svariate realtà imprenditoriali del territorio, che promuoveranno i propri prodotti e servizi al fine di incrementare la loro visibilità. Durante l’evento sarà possibile toccare con mano le migliori e innovative soluzioni proposte dall’eccellenza dell’imprenditoria bergamasca, con un’area specificatamente dedicata alla sicurezza e salute dei lavoratori e alla loro formazione, finalizzate a favorire lo sviluppo delle competenze e aumentare l’efficienza e la competitività delle aziende. L’evento – sottolinea la Bongiorno Antinfortunistica – si pone più obiettivi:

  • facilitare l’incontro tra le aziende e i professionisti del territorio con potenziali nuovi clienti
  • presentare a 360° le novità, le tendenze, le soluzioni nel mondo del lavoro
  • promuovere il brand delle aziende che esporranno e le attività B2B e B2C
  • offrire una visione globale delle novità e dei trend innovativi nei vari settori del mondo del lavoro, della sicurezza sul lavoro e nella formazione ed incontrare i migliori operatori del nostro territorio in questi settori.



Polynt si aggrega con Reichhold. Nasce un colosso della chimica

PolyntPolynt  – uno dei più grandi produttori e fornitori mondiali di prodotti chimici specializzati, intermedi e compositi con sede a Scanzorosciate e siti produttivi tutto il mondo – e Reichhold hanno raggiunto un accordo che prevede l’aggregazione delle loro attività. L’unione con una delle più grandi aziende manifatturiere al mondo nel campo delle resine poliestere insature permetterà la nascita di un nuovo gruppo leader nel campo delle resine di rivestimento e composite con un fatturato di oltre 2,1 miliardi di euro. Polynt-Reichhold sarà partecipato paritariamente dai fondi gestiti da Investindustrial e da Black Diamond Capital Management L.L.C. L’operazione, il cui closing è previsto nella seconda metà del 2016, è soggetta alle consuete approvazioni da parte delle autorità di regolamentazione. L’aggregazione consolida ulteriormente la posizione del Gruppo quale player globale nel campo della chimica specializzata, integrato verticalmente e con una presenz  significativa in Europa e Nord America. Tale strategia, inaugurata da Polynt negli ultimi cinque anni con l’integrazione di PCCR e CCP, sarà ulteriormente rafforzata dalla dimensione globale, dall’ampio portfolio di prodotti e dalle competenze R&D di Reichhold. Il livello di eccellenza del Gruppo nel soddisfare i grandi clienti multinazionali è testimoniato dal rapporto ultradecennale che il Gruppo ha con i suoi 10 maggiori clienti. Andrea C. Bonomi, Managing Principal della società d’investimento indipendente  Investindustrial, ha dichiarato: “Siamo entusiasti del percorso fatto da Polynt e dal suo management di grande esperienza: la società è arrivata a generare ricavi per 1,3 miliardi di euro rispetto a un valore inferiore ai 600 milioni registrato al momento del nostro investimento iniziale e oggi va a formare un gruppo da 2 miliardi di euro di fatturato con una rilevante presenza globale”. Il finanziamento è fornito dal gestore di fondi di credito GSO Capital Partners.




Italcementi: “Ecco come sarà articolata la riorganizzazione aziendale”

ItalcementiLa riorganizzazione aziendale conseguente all’ingresso di Italcementi Group in HeidelbergCement comporterà la necessità di una ricollocazione lavorativa per numerosi profili professionali, concentrati sulla sede di Bergamo. Il nuovo assetto organizzativo, prospettato da HeidelbergCement con l’assistenza di un advisor esterno, diventerà effettivo dopo il closing dell’operazione di passaggio a HC del pacchetto azionario di controllo di Italcementi. “Essendo però il quadro organizzativo già stato in larga parte chiarito, Italcementi – evidenzia l’azienda in una nota – ha promosso fin da subito una serie d’ iniziative per assistere le figure professionali alle quali saranno offerte posizioni lavorative in altri paesi o che non sono previste nella nuova organizzazione. L’obbiettivo – prosegue la nota – è agevolare la ricollocazione del maggior numero possibile di persone, anche formando i lavoratori per sviluppare nuove competenze per presentarsi al meglio in azienda e sul mercato del lavoro.

Ecco, in sintesi, le principali iniziative rese note oggi dall’ Italcementi.

PIANO SOCIALE

L’azienda ha presentato ai sindacati un articolato insieme di misure a sostegno dei lavoratori che saranno coinvolti dalla riorganizzazione aziendale. Le misure puntano a promuovere lo sviluppo di nuove competenze nei lavoratori per agevolare la loro rioccupazione – attraverso incentivi a favore della loro assunzione – e allo stesso tempo si propongono di limitare l’impatto sociale dell’operazione. Sarà attivato un percorso insieme alle istituzioni regionali e locali per garantire la massima efficacia alle politiche attive a favore della continuità occupazionale. Le iniziative potranno essere modulate secondo le esigenze dei lavoratori coinvolti. Il piano sociale presentato, nel caso di piena adesione, prevede un investimento di circa 25 milioni di euro. Le iniziative proposte si aggiungeranno alle misure di welfare già attive, come la quota integrativa della cassa integrazione versata dall’azienda e il sostegno per le spese di studio e sanitarie per le famiglie delle persone coinvolte.

JOB POSTING PER IL GRUPPO HEIDELBERG

HeidelbergCement, in collaborazione con la struttura Risorse Umane di Italcementi, sta pubblicando l’elenco delle posizioni disponibili per il ricollocamento dopo il closing. La principale opportunità di ricollocazione riguarda 170 posizioni che vengono via via rese disponibili sulla intranet aziendale e che sono rivolte al personale di Italcementi Group. Le posizioni rese note riguardano profili con specializzazioni in diverse aree. Ad oggi sono state pubblicate circa 60 posizioni per le aree Audit, Acquisti, Finance, Risorse Umane, Supporto Tecnico, Operations e IT. Per queste posizioni sarà garantita una priorità alle candidature provenienti da Italcementi. Oltre alle 170 posizioni citate, sono state pubblicate sulla intranet aziendale altre 22 posizioni in vista della costituzione delle nuove strutture organizzative per le zone geografiche. Tali posizioni sono di livello manageriale medio-alto e comprendono un’ampia gamma di funzioni: Audit, Supporto Tecnico, Business Development, HSE, Finanza, Risorse Umane e Acquisti. A queste posizioni, che sono basate in Germania, potranno candidarsi sia dipendenti HC che dipendenti di Italcementi Group. Attualmente sono 175 i dipendenti Italcementi che hanno espresso il loro interesse per le posizioni rese disponibili attraverso il sito di job posting interno. Dalla seconda settimana di maggio inizieranno i colloqui da parte di HC in base alle candidature idonee ricevute.

JOB POSTING ESTERNO

La Direzione Risorse Umane sta promuovendo una rete di contatti diretti con oltre 50 aziende medio-grandi della Lombardia, con un focus particolare sul territorio di Bergamo. I contatti consistono nel rilevare i fabbisogni occupazionali di tali aziende, per intercettare corrispondenze con le disponibilità interne di Italcementi. L’iniziativa ha già consentito di individuare in poche settimane 40 ricerche di personale. Questo dato rende ragionevole porsi un obbiettivo di arrivare ad almeno 100 ricerche di personale aperte, rispetto alle quali poter veicolare la candidatura di persone di Italcementi. Sono inoltre in corso contatti con community professionali per la segnalazione di profili potenzialmente interessanti.

FORMAZIONE INTERNA

Italcementi, nel corso dell’ultimo anno, ha intensificato i programmi di formazione del personale già attivi. In particolare sono stati erogati (e tuttora attivi) corsi di lingua inglese, collettivi o individuali, coinvolgendo un totale di 140 persone. Solo negli ultimi quattro mesi sono state inoltre effettuate – o sono tuttora in svolgimento – 2.273 ore di formazione tecnica e specialistica, normativa, informatica, oltre che su qualità, sicurezza e ambiente e finanza. L’impegno per lo sviluppo del “capitale umano” e delle competenze manageriali hanno visto, negli ultimi mesi, l’attivazione di un percorso di “Engage in the change” per una migliore promozione di sé in azienda o sul mercato del lavoro, sia di persona che attraverso i social media. A tale corso hanno preso parte finora oltre 120 persone e l’iniziativa sarà prossimamente estesa.




Bergamo, se il postino non suona più due volte

PosteI sindacati di categoria Slp Cisl, Slc Cgil, Confasl, Failp Cisal e Uglcom della Lombardia hanno proclamato per l’intera giornata del 23 maggio lo sciopero generale regionale per tutto il personale di Poste Italiane di qualsiasi settore, contro l’ipotesi che il governo ceda entro l’anno sul mercato un’ulteriore quota del 30% di azioni di Poste. “La cessione di ulteriori quote di Poste Italiane di fatto mette a rischio l’unicità aziendale e i livelli occupazionali, trasformando le attuali eccedenze in esuberi – afferma Giuseppe Marinaccio, responsabile Poste Cisl Lombardia -. La perdita del controllo dell’azienda da parte del governo prefigura un scenario desolante, soprattutto per il settore postale ed in particolare per il recapito”. I sindacati contestano merito e metodo delle riorganizzazioni aziendali della logistica, del recapito e dei servizi finanziari e di Bancoposta, e hanno quindi proclamato fino al 25 maggio lo sciopero degli straordinari di tutto settore Postale. “L’azienda non ha rispettato gli accordi faticosamente raggiunti e non ha fornito documentazioni e dati richiesti prima della fase di avvio del recapito a giorni alterni in provincia di Bergamo”. La riorganizzazione del servizio postale ha infatti toccato anche gli sportelli bergamaschi. Nella nostra provincia, la riorganizzazione del recapito, con la consegna della posta a giorni alterni, ha interessato il capoluogo già dal 4 aprile, così come a Romano di Lombardia, Sarnico, Seriate e Trescore. Dal 18 aprile, i postini hanno iniziato a suonare un giorno sì e uno no anche a Clusone, Dalmine, Treviglio e Zingonia, e dal 2 maggio il servizio si è “dimezzato” anche a Ponte San Pietro, San Pellegrino, Albino, Valbrembo e Lovere. “Le stesse criticità rilevate  nei primi centri si sono ripetute puntualmente anche in tutti gli altri centri – raccontano dalla Slp Cisl di Bergamo – e quindi da questo emerge che il problema non è da attribuire a normali ritardi dovuti al cambiamento,  ma da una vera e propria mancanza di seria programmazione. Dappertutto, nonostante l’impegno dei lavoratori, si possono riscontrare giacenze di posta non consegnata con picchi più rilevanti nei comuni di Orio al Serio, Gorle, Ponteranica, Sorisole, Trescore, Telgate, Carobbio….

La nuova linea denominata “plus” non riesce a smaltire le zone assegnate perché troppo estese e perché, oltre ai prodotti previsti dall’accordo, puntualmente i portalettere vengono caricati di tutto quello che rimane nei casellari”. I tempi delle operazioni, dicono i sindacalisti della CISL, non sono state calcolate come si sarebbe dovuto: infatti i furgoni  non riescono ad arrivare in tempo nei centri per cui la posta viene lavorata in ritardo, e in più non arriva smistata come dovrebbe.  “Ritardo su ritardo – sentenziano – si accumulano le giacenze”. Questa organizzazione raffazzonata e  approssimativa  sta andando avanti solo grazie alla buona volontà degli operatori, “ma questa volta – conclude Marinaccio – non è più sufficiente. Questa volta le inadempienze sono veramente troppe e non basta più la buona volontà. Per questi motivi oltre allo sciopero delle prestazioni aggiuntive e dello straordinario fino al 25 maggio, il giorno 23 maggio i sindacati hanno organizzato uno sciopero a difesa del servizio del recapito, a difesa dei lavoratori, a difesa dei cittadini che hanno il diritto di un servizio di recapito efficiente”.




Commercio, dalla Regione oltre 3,2 milioni per valorizzare i negozi sfitti

La Regione Lombardia lancia un nuovo progetto anticrisi per sostenere il commercio tradizionale. Si chiama “Stoà 2020”, per esteso Successful Shops in Towncenters Through Traders, Owners & Arts Alliance, ovvero negozi di successo nei centri urbani grazie all’alleanza tra commercianti, proprietari e arti, ed ha l’obiettivo di sostenere e rilanciare le attività del commercio in aree urbane, attraverso il recupero di spazi sfitti.

Per questa iniziativa il Pirellone ha stanziato più di 3,2 milioni di euro. Ad essere interessati sono i Duc, ovvero i Distretti urbani del commercio, che in Bergamasca sono quattro, quello della città di Bergamo, Treviglio, Seriate e Romano di Lombardia. Il progetto prevede l’introduzione di nuovi e più moderni servizi che rendano più vive e attraenti le vie commerciali delle città lombarde, progetti coordinati sui negozi sfitti e sull’arredo urbano.«Abbiamo voluto chiamare questa misura Stoà –  spiega  Mauro Parolini, assessore allo Sviluppo economico della Regione Lombardia – per evocare quello che nel mondo greco e romano era il portico colonnato che contornava la piazza, l’Agorà, dove si concentravano tutte le attività sociali ed economiche. Quei portici rappresentano ancora oggi, nei centri dei nostri paesi e nelle città, un centro commerciale naturale all’aria aperta, una unicità tradizionale che merita di essere ripensata, rilanciata e valorizzata attraverso azioni moderne ed innovative, che tengano conto dei profondi cambiamenti economici che, negli ultimi anni, hanno portato alla chiusura di molte saracinesche».

L’iniziativa continua idealmente le finalità della precedente iniziativa regionale di rivitalizzazione commerciale attraverso il franchising, che ha coinvolto 25 Comuni, oltre 100 imprese del settore, associazioni, soggetti pubblici e privati impegnati a rioccupare oltre 820 negozi sfitti.

Anche in questo caso la Regione farà leva sulla corresponsabilità dei Comuni, incentivando la creazione di nuove forme di aggregazione organizzate. Regione Lombardia concede  ai Comuni contributi fino a 100.000 euro per sostenere i progetti che nasceranno. Il contributo è destinato a sostenere, tramite il Comune capofila, Micro e PMI del commercio, del turismo, dell’artigianato e dei servizi. Per ogni Comune è ammesso un progetto complessivo di dimensione minima di 40.000 euro e non superiore ai 100.000. I progetti dovranno avere una durata minima di 12 mesi e massima di 24.




Imprese & Territorio e sindacati, confronto su lavoro e sostegno alle Pmi

Lavoro Jobs ActStamane, nella sede di Confimi Apindustria Bergamo, il Comitato Unitario Imprese & Territorio – rappresentato dal presidente Giorgio Ambrosioni, dal coordinatore Edoardo Ranzini e dal responsabile delle Relazioni Sindacali Giorgio Violi – ha incontrato Luigi Bresciani, Ferdinando Piccinini e Amerigo Cortinovis, segretari generali rispettivamente di Cgil, Cisl e Uil. Tra le parti è emersa la volontà comune di riprendere il confronto su possibili azioni a sostegno delle imprese e dei lavoratori del territorio Bergamasco in questo periodo così complicato per l’economia e il lavoro. Dopo l’accordo sull’apprendistato professionalizzante, siglato tra le parti nel 2008, s’è ritenuto siano maturi i tempi per sottoscrivere accordi territoriali su altre importanti materie. Nello specifico le parti concordano sulla definizione di accordi su alcuni  temi di discussione. In particolare le rappresentanze delle imprese ritengono necessario  riprendere, alla luce delle nuove normative poste dal Jobs Act e da modifiche legislative nazionali e regionali, una riflessione in merito all’apprendistato e alle evoluzioni che si prevedono soprattutto in merito al sistema duale ed al rapporto scuola-lavoro. A tal fine un rapporto bilaterale con il sistema della Formazione a tutti i livelli (università, istituti superiori e sistema della formazione professionale) può essere essenziale per il mondo delle Pmi. Una valutazione è stata fatta anche sulle politiche attive per il lavoro, partendo da quanto indicato dall’Ocse in tema di riqualificazione e di ricollocazione delle capacità professionali rese disponibili dalla crisi; nel merito viene fatta una riflessione sul tema della gestione del mercato del lavoro che è oggi in via prevalente presidiato dal sistema delle società di lavoro interinale. Un ultimo passaggio ha riguardato la possibilità di studiare un sistema di welfare territoriale, anche integrativo di situazioni contrattualmente esistenti, che dia la possibilità anche ai dipendenti delle PMI di poter usufruire di prestazioni sociali e sanitarie integrative. I sindacati hanno apprezzato la disponibilità del Comitato di affrontare queste tematiche, aggiungendo l’opportunità di svolgere un’approfondita riflessione su alcuni strumenti di flessibilità oggi utilizzati (voucher, tirocini extracurricolari, stage), utilizzati sovente in maniera poco corretta. Propongono inoltre l’istituzione di singoli gruppi di lavoro sui vari argomenti in modo di rendere più snelle le operazioni  di elaborazione e di sviluppo dei temi e l’impostazione dei successivi accordi. Le parti, ultimata la discussione sugli vari argomenti, hanno concordato sulla necessità di attivare un tavolo permanente di confronto bimestrale composto dai presenti all’incontro, che verifichi lo stato di avanzamento delle attività svolte dai tavoli più operativi che saranno attivati sui singoli temi in discussione.

 




Nuove tecnologie, ora le pmi possono contare anche su un laboratorio

bergamo tecnologica e laboratorio intellimech ritValorizzare ed aumentare il contenuto tecnologico del manifatturiero moderno. È l’obiettivo di Bergamo Tecnologica, il progetto finanziato dalla Camera di Commercio per favorire l’introduzione di nuove tecnologie e di modelli di adozione tecnologica, tra cui l’additive manufacturing, ossia la stampa 3D, e le piattaforme di open source manufacturing. L’iniziativa – realizzata da Bergamo Sviluppo in collaborazione con il sistema associativo locale e il supporto tecnico-scientifico dell’Università degli Studi di Bergamo e del Consorzio Intellimech – ha visto la sua prima edizione nel 2015, coinvolgendo 27 imprese, e verrà replicata quest’anno.

Parte dall’analisi e dai check up aziendali e si sviluppa attraverso consulenze personalizzate e momenti formativi. Le novità sono la realizzazione di un’area laboratoriale che sarà il punto di riferimento per le imprese che vorranno implementare o semplicemente conoscere alcune opportunità che la tecnologia offre per rendere più efficienti i processi o migliorare i propri prodotti e l’attivazione di uno Sportello Tecnologico rivolto alle Mpmi del territorio, per supportarle nel processo di innovazione, affiancandole nella definizione della tecnologia e delle metodologie più opportune.

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Con un evento al Point di Dalmine, sono stati presentati i risultati della prima edizione di Bergamo Tecnologica, la nuova annualità e il laboratorio, attrezzato dal consorzio Intellimich. «Ci troviamo non solo a testimoniare la continuità dell’impegno della nostra Camera di Commercio in tema di innovazione, ma diamo anche il benvenuto ad un laboratorio di ricerca dove verranno realizzati nuovi progetti e dove potremo vedere in funzione le più alte tecnologie che le nostre aziende sono state in grado di produrre», ha affermato il presidente della Camera di Commercio Paolo Malvestiti. «La nostra azienda speciale ha già maturato una elevata esperienza nella gestione di progetti complessi, tanto da essere riconosciuta anche sul territorio nazionale, e queste ulteriori iniziative non fanno che confermarlo».

«Si tratta di un progetto fortemente voluto dalla Camera di Commercio in rappresentanza di tutto il sistema territoriale, realizzato da Bergamo Sviluppo – ha ricordato il direttore Cristiano Arrigoni – e finalizzato a supportare il nostro sistema imprenditoriale nell’avvicinarsi sempre di più ai temi legati alla Fabbrica Intelligente e a tal fine realizzato in collaborazione con l’Università degli Studi i Bergamo e il Consorzio Intellimech, che già opera in tali ambiti».

bergamo tecnologica e laboratorio intellimech 2 (1)Intellimech ha quindi deciso di aprire una propria sede operativa anche presso il Polo Tecnologico di Dalmine, oltre a quella già consolidata presso il Kilometrorosso. «L’iniziativa – ha evidenziato Gianluigi Viscardi, vice presidente di Bergamo Sviluppo con delega all’Innovazione e presidente nazionale di Fabbrica Intelligente – è finalizzata a mettere insieme le diverse competenze per dare il via a progetti di supporto alle nostre imprese e renderle più competitive. Vuole mettere in evidenza le eccellenze e offrire a chi ancora non lo fosse gli strumenti adeguati per aumentare la capacità innovativa, tutto ciò ispirandosi al modello della Fabbrica Intelligente».

«La collaborazione della nostra università con Bergamo Sviluppo e Intellimech si va sempre più consolidando – ha dichiarato il rettore dell’Università degli Studi di Bergamo Remo Morzenti Pellegrini -. L’Università può offrire molto al sistema imprese e iniziative come questa rappresentano il giusto anello di raccordo con il sistema produttivo».

IL LABORATORIO

Si tratta di uno specifico spazio all’interno dell’Incubatore Manifatturiero di Bergamo Sviluppo, attrezzato dal Consorzio Intellimech con strumentazioni e dispositivi specifici finalizzati a dare avvio a nuove attività di ricerca applicata. In quest’area verranno presentati i prodotti di eccellenza e letecnologie di punta delle imprese bergamasche realizzate nell’ambito dei diversi progetti di innovazione, compresi i prodotti di eccellenza realizzati dalle imprese presenti nell’Incubatore Tecnologico. Avrà valenza territoriale e sarà il punto di riferimento per le imprese che vorranno mettere in atto processi di ricerca, applicazione e industrializzazione o semplicemente conoscere meglio strumenti e opportunità.

LO SPORTELLO TECNOLOGICO

È rivolto alle Mpmi bergamasche per supportarle nel processo di innovazione, affiancandole nell’identificazione della tecnologia e delle metodologie più opportune. Compito dello sportello sarà anche essere un “osservatorio” delle tecnologie per la “Fabbrica Intelligente”, la cui conoscenza sarà diffusa sul territorio mediante incontri di divulgazione specifici. Oltre al servizio informativo, potrà offrire un servizio di assistenza tecnica personalizzata, che permetterà la realizzazione di un’analisi di pre-fattibilità tecnica sulle tematiche emerse durante l’incontro. L’obiettivo del servizio sarà fornire un affiancamento pratico e operativo all’impresa che, partendo dalle informazioni di innovazione funzionale e formale identificate nella fase di sportello, possa generare nuove idee e trasformarle in tempi brevi in prodotti da lanciare sul mercato a costi competitivi.

 




Promoserio punta i riflettori sulla comunicazione

promoserioSaranno i temi del marketing e della comunicazione aziendale i protagonisti del quinto Workshop economico Valseriana e Val di Scalve, il tradizionale appuntamento, organizzato dal settore Industry di Promoserio, in cui ci si confronta su una particolare tematica intimamente connessa alla realtà economica del territorio.

Quest’anno inoltre nella stessa mattinata si svolgerà l’Assemblea Ordinaria dei soci di Promoserio. La data è quella di sabato 30 aprile con inizio alle ore 9. Luogo dell’evento, dopo le precedenti edizioni ad Alzano Lombardo, Albino, Nembro, e Leffe, il Cineteatro Forzenigo di Villa d’Ogna.

Comunicare oggi significa cambiare: qualsiasi strategia imprenditoriale infatti non può prescindere dallo sviluppo di un’adeguata azione promozionale finalizzata a posizionare l’azienda rispetto ai propri competitor e ad altri mercati. L’obiettivo del workshop è riflettere sulle opportunità della comunicazione d’impresa tra passato e futuro, a partire da alcuni specifici casi aziendali.

La prima parte dei lavori sarà dedicata dal momento del Salotto, con la presentazione dei progetti e delle buone pratiche relative a strategie di marketing e comunicazione adottate dalle aziende del territorio. Seguirà lo svolgimento dell’Assemblea Ordinaria, dedicata ad un sintetica relazione dei risultati ottenuti e degli obiettivi futuri di Promoserio, con l’approvazione del bilancio consuntivo 2015. A seguire è previsto l’intervento di Andrea Scotti, dedicato alla forza della Comunicazione, mentre a conclusione del convegno una Commissione costituita da professori dell’Università degli Studi di Bergamo conferirà il premio Volpe d’Argento all’azienda che avrà presentato il progetto più meritevole e sarà conferito il Premio Promoserio alla carriera. Seguirà buffet con menù a base di prodotti Sapori Seriani e Scalvini.




Le attività produttive se ne vanno e Bergamo va in crisi d’identità

bergamo centro ritC’è un legame tra il caso dell’Italcementi, destinata in un prossimo futuro a spostarsi, con drastico ridimensionamento, ai confini cittadini del Kilometro Rosso, e la necessità di un rilancio del centro (che non si può solo limitare al Sentierone) in crisi di identità sempre più diffusa. Il decentramento delle industrie è un processo ineluttabile legato a questioni organizzative, logistiche e viabilistiche che le porta, non solo a Bergamo, fuori dalla città. Restano dentro i confini, tra le poche significative eccezioni superstiti, l’Abb (che però ha spostato la produzione a Dalmine) e le Trafilerie Mazzoleni, oltre alle Arti Grafiche e la Perofil (che già si erano peraltro spostate dal centro all’estrema periferia). Molto lungo è invece l’elenco, dalla Magrini alla Cesalpinia, dalla Filati Lastex alla Masenghini, dove la produzione ha lasciato lo spazio al residenziale.

Ma anche le sedi direzionali tendono a lasciare il centro in fondo per gli stessi motivi, di necessità di spazi più adeguati e funzionali, migliore accessibilità e possibilità, almeno in passato, di valorizzazione dell’immobile destinandolo a qualcosa d’altro. Alcune sedi bancarie sono completamente scomparse (la Banca Provinciale Lombarda), altre sono dimagrite (il Credito Bergamasco), altre restano a rischio (Ubi, non tanto per il futuro bancone, quanto per il tentativo di golpe sempre pendente – forse adesso meno – per un trasferimento a Brescia). Al Kilometro Rosso oltre all’Italcementi vorrebbe andare anche la stessa Confindustria Bergamo con la prospettiva che tra pochi anni via Camozzi si spopoli dal punto di vista lavorativo. Anche gli Uffici Statali lasceranno l’anno prossimo Largo Belotti, dove già da tempo si cerca un futuro per l’ex teatro Nuovo.

Pure buona parte del commercio però è uscito dal centro, prima quello all’ingrosso, poi anche molte attività al dettaglio, al seguito della grande distribuzione e dello sviluppo dei centri commerciali. In questo caso ai soliti problemi di accessibilità si aggiungono una serie di fattori specifici: un po’ incide l’avanzata di Internet, con il commercio elettronico che vale il 4% degli acquisti degli italiani, un po’ è colpa del calo e della trasformazione dei consumi, molto dipende dai problemi e costi di accessibilità da parte dei potenziali clienti, moltissimo è causa dei costi degli affitti che a fronte anche delle minore entrate per le ragioni precedenti rendono insostenibile per molte attività la permanenza in centro.

Ad aggravare la situazione generale è la “sdentatura” delle strade: i tanti “buchi neri” che si creano quando ad un’attività che lascia (che sia un’industria, un negozio o una caserma) non se ne sostituisce un’altra. Quando questa situazione non è solo temporanea, ma si consolida, la perdita di attrattività è assicurata e trascina al ribasso anche le altre attività. Perché in fondo il problema del centro si riduce a una questione banale. Come confermano le “notti bianche”, che però sono eventi sporadici, che rendono solo più evidente la differenza con la normalità, per rilanciare le occasioni per frequentarlo. Se vanno progressivamente perse le ragioni d’andarci, per lavoro, per shopping o per altre attività, la frequentazione delle persone andrà sempre di più verso altri poli, più attrattivi e accessibili, con buona pace di tutti i dibattiti sul rilancio.




Italcementi, venerdì lo sciopero nazionale contro il piano Heidelberg

ItalcementiTutto il “pianeta Italcementi” sfilerà a Bergamo, venerdì 29, alla manifestazione nazionale organizzata per protestare contro il piano industriale di HeidelbergCement; per salvaguardare l’occupazione e per un piano sociale di ricollocazione. In contemporanea, in ogni sito produttivo del gruppo verranno attuati presidi per tutte le 8 ore di sciopero proclamate. Bergamo dunque, come era logico che fosse, sarà palcoscenico del corteo e dei comizi. Sfileranno e parleranno i rappresentanti delle organizzazioni sindacali e degli stabilimenti di tutta Italia. Inoltre, hanno garantito la presenza anche il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori e il presidente della Provincia, Matteo Rossi. Il programma prevede il concentramento alle 10.15 in Via Madonna della Neve; il corteo partirà alle 10.30, proseguendo per Via Martiri di Cefalonia, Via Angelo May, Via Papa Giovanni XXIII, Largo Porta Nuova, Sentierone, Via Tasso, Via Contrada dei Tre Passi, Via Camozzi, dove, di fronte all’ingresso della sede di Italcementi, si svolgerà il presidio. Qui ci saranno gli interventi di Giuseppe Mancin, Segretario Generale della FENEAL UIL Bergamo; delle RSU della sede e dei vari stabilimenti; del Sindaco di Bergamo, del Presidente della Provincia, di Ferdinando Piccinini Segretario Generale CISL Bergamo, del Presidente della Regione Lombardia e di Walter Schiavella Segretario Generale della FILLEA CGIL Nazionale. La manifestazione sarà occasione, l’ennesima, per rilanciare le richieste che le Organizzazioni Sindacali hanno proposto al governo perché le sostenga nei confronti di HC. Intanto, infatti, il piano industriale presentato da HC a mezzo stampa prevede, a regime, esuberi per 415 dipendenti di Bergamo a cui se ne aggiungono altri 250 circa negli altri siti produttivi: questi lavoratori potrebbero essere licenziati a settembre 2017. Il Coordinamento delle RSU e le Segreterie Nazionali di FENEAL, FILCA e FILLEA hanno contestato il piano e chiesto di Istituire un tavolo di confronto con vecchia e nuova proprietà per rivederne gli obiettivi; per i sindacati è necessario mantenere il Centro Tecnico di Assistenza a Bergamo, per ridurre sensibilmente il numero degli esuberi e potenziare il Centro di Ricerca di Bergamo.