Italcementi-Heidelberg, le cinque richieste del sindacato al Governo

L'iLab di Italcementi al Kilometro Rosso
L’iLab di Italcementi al Kilometro Rosso

S’è tenuto ieri al ministero per lo Sviluppo Economico l’incontro previsto tra il vice Ministro Teresa Bellanova e i rappresentanti di Feneal-Uil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil per discutere dei pesanti tagli annunciati a seguito dell’acquisizione del Gruppo Italcementi (ITC) da parte di HeidelbergCement (HC).
Le segreterie nazionali delle tre sigle sindacali e le Rappresentanze Sindacali Unitarie presenti hanno “contestato il Piano industriale presentato da HeidelbergCement a mezzo stampa che prevede, a regime, esuberi per 415 dipendenti di Bergamo a cui si aggiungono altri 250 circa (dei siti produttivi) che potrebbero essere licenziati a settembre 2017. È stato anche stigmatizzato il comportamento del Gruppo tedesco che ha dribblato la convocazione del MISE, considerato atto grave e irrispettoso nei confronti delle istituzioni nazionali” si legge in una nota nazionale diffusa poco fa.
A sostegno della vertenza e delle proposte sindacali, alternative al piano industriale dei tedeschi, i sindacati hanno confermato lo sciopero del gruppo ITC per il 29 aprile, giorno in cui si terrà anche una manifestazione nazionale a Bergamo.
Sono 5 le richieste avanzate dalle organizzazioni sindacali alla vice Ministro, affinchè le sostenga di fronte a HeidelbergCement:
1) Istituire, in tempi brevi, un tavolo di confronto coordinato dal MISE, alla presenza della vecchia e della nuova proprietà, delle segreterie nazionali del sindacato e del ministero del Lavoro per rivedere il piano industriale presentato;
2) Mantenere il Centro Tecnico di Assistenza (ex CTG) a Bergamo, fatto che permetterebbe di ridurre sensibilmente il numero degli esuberi;
3) Potenziare il Centro di Ricerca (R&D & inno.) quale centro mondiale di ricerca sul prodotto, (scelta parzialmente accolta da HC su nostra proposta), che permetterebbe di azzerare gli esuberi. In questo contesto si stanno creando sinergie con la Regione Lombardia e le facoltà tecniche delle università di Bergamo e di Milano;
4) Confermare da parte di Heidelberg il mantenimento degli asset dei siti produttivi e dei livelli occupazionali previsti, almeno fino alla fine del periodo di transizione da loro indicato, che terminerebbe nel 2020;
5) Prevedere ulteriori ammortizzatori sociali per tutto il Gruppo al fine di governare i processi di ricollocazione attraverso politiche attive (formazione, riqualificazione, outplacement), anche con il coinvolgimento delle istituzioni locali. Di conseguenza Heidelberg dovrà riconfermare gli accordi sottoscritti con Italcementi relativi ai piani sociali a integrazione degli ammortizzatori sociali.
“A conclusione dell’incontro” si legge nella nota nazionale, “il vice Ministro Bellanova ha preso atto delle richieste e, nella piena consapevolezza dell’importanza che il ruolo del Governo può svolgere in questa fase, ha detto che se ne farà carico. Altresì ha precisato che l’azienda straniera si dovrà adeguare alle nostre regole che prevedono appunto anche il dovere di presentarsi alle convocazioni del Governo e dei Ministeri coinvolti. Di conseguenza convocherà, entro i primi di maggio, il tavolo di confronto con tutte le parti interessate”.

 




Confindustria, Gay e Baban all’assemblea dei Giovani e della Piccola Industria

Alberto Baban
Alberto Baban

Quest’anno, per la prima volta, il Comitato Piccola Industria e il Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Bergamo convocano le assemblee in forma congiunta per approfondire insieme un tema di stringente attualità e trasversale ai diversi ambiti produttivi che riguarda l’opportunità e l’esigenza di “Aprirsi alla crescita”, titolo dell’evento che ben focalizza i contenuti al centro degli interventi che si susseguiranno nel corso dei lavori. L’appuntamento è fissato per il 21 aprile, alle 17, nell’auditorium Lucio Parenzan all’Ospedale Papa Giovanni XXIII. L’assemblea congiunta, aperta al pubblico, metterà in risalto attraverso le testimonianze di protagonisti dello scenario economico e del mondo della rappresentanza associativa gli strumenti e le competenze oggi indispensabili e imprescindibili per competere nell’economia globale. L’apertura dei lavori è prevista alle 17 con i saluti di benvenuto da parte di Carlo Nicora, direttore Generale ASST Papa Giovanni XXIII; di Ercole Galizzi, presidente di Confindustria Bergamo; di Giancarlo Losma, presidente della Piccola Industria e  di Marco Manzoni, presidente Giovani Imprenditori Confindustria Bergamo. Seguiranno le testimonianze aziendali di: Stefano Sostero, direttore generale Muzinich & Co; Andrea Giustini, presidente Eco Eridania,  Gianni Fuolega, Partner Kleros Srl e Mario Ubiali, amministratore delegato Zinco Service srl, Manager Gimeco Impianti Srl. Si prosegue con l’intervento di Oscar Di Montigny, direttore marketing, comunicazione e innovazione Banca Mediolanum, Ideatore e Fondatore MCU – Mediolanum Corporate University. Al termine dei lavori Alberto Baban, presidente nazionale Piccola Industria di Confindustria, e Marco Gay, presidente nazionale dei Giovani Imprenditori Confindustria, tireranno le conclusioni di quanto emerso e illustreranno gli scenari futuri attesi.




Lotta all’illegalità, in Camera di commercio lo sportello che ascolta le imprese

La crisi ha accentuato le difficoltà delle imprese, ma ha anche aumentato il rischio di infiltrazioni criminali. Le aziende confiscate in Italia, oltre 1.700, sono infatti aumentate del 70% e poi ci sono fenomeni come l’usura, la contraffazione (l’Italia è primo mercato e terzo maggior produttore al mondo) e la corruzione. Il nord non è affatto immune dal problema. Con 223 aziende e 963 immobili confiscati, la Lombardia si colloca al quinto posto in Italia ed è al secondo per denunce per estorsione.

È alla luce di questi fatti – ma anche perché nella mission delle Camere di commercio c’è la tutela della trasparenza in quanto fattore di competitività economica territoriale – che il sistema camerale lombardo ha dato vita ad una rete di sportelli legalità, denominati “Riemergo”, con l’obiettivo del sostegno e della prevenzione sui territori. Questo tipo di supporto è presente anche a Bergamo, come è stato illustrato nell’incontro di presentazione di questa mattina.

Gli sportelli Riemergo sono una rete costituita da Unioncamere in collaborazione con Regione Lombardia e vogliono dare alle imprese puntuale e concreta assistenza per prevenire l’illegalità con particolare riferimento a contraffazione, usura ed estorsione, contrasto alla corruzione. Operano in stretta sinergia con il servizio SOS Giustizia di Libera – Associazioni, Nomi e Numeri contro le Mafie, il cui numero telefonico unico ha competenza su tutta la regione Lombardia e si occupa di primo ascolto e accompagnamento alla denuncia dei fenomeni di usura, racket e infiltrazioni criminali. L’esperienza di decenni di lotta alle mafie dell’associazione fondata da don Luigi Ciotti ha infatti insegnato che, accanto all’azione repressiva messa in campo dalle forze dell’ordine, per contrastare la cultura mafiosa della forza e del ricatto è fondamentale l’apporto di una società civile vigile e attiva, capace di dialogare con le istituzioni e cercare con esse percorsi e risposte concrete che soltanto un lavoro di squadra e di collaborazione possono offrire.

Gli sportelli Riemergo sono un punto di riferimento all’interno della Camera di Commercio per imprese, professionisti, ma anche per i cittadini; forniscono informazioni sulla legislazione riguardo ai singoli fenomeni e alle procedure amministrative per trovare sostegno economico; mettono a disposizione appositi locali, garantendo riservatezza e tutela qualora sia necessario un incontro tra gli operatori del servizio SOS Giustizia di Libera e un richiedente aiuto; promuovono la sensibilizzazione e la prevenzione sui territori per far conoscere gli strumenti legislativi disponibili e l’esistenza di una rete di supporto attiva a livello regionale.

Sos Giustizia di Libera, dal canto suo, effettua servizio di primo ascolto, accompagnamento alla denuncia dei fenomeni di usura e estorsione, assistenza nella procedura di accesso al fondo di rotazione per le vittime di usura ed estorsione e nel riconoscimento dello status di testimone di giustizia o di familiare di vittima innocente di mafia, oppure di orientamento verso altre strutture.

Nel periodo di pre-attività degli Sportelli Riemergo (estate 2015) sono state raccolte ben 57 segnalazioni su usura bancaria, estorsione, racket e corruzione in tutte 12 le province lombarde. È stato inoltre sperimentato un innovativo sistema di segnalazione on line con garanzia di anonimato per il contrasto alla corruzione (con Transparency International Italia – ALAC). Un progetto che vuole superare problemi come paura, disinteresse e sfiducia, spesso alla base delle mancate segnalazioni.

Lo sportello Riemergo della Camera di commercio di Bergamo è attivo il mercoledì dalle 9 alle 12 (tel. 035 4225291 – legalita@bg.camcom.it). Il numero unico per tutta la Lombardia di SOS Giustizia di Libera è 335 6037969




Master in Gestione della Manutenzione Industriale, «un rapporto virtuoso tra Università e territorio»

master-in-gestione-della-manutenzionedi Sergio Cavalieri*

Negli ultimi anni l’Università degli Studi di Bergamo ha dimostrato un interesse e un impegno crescente nel costruire con il territorio un dialogo permanente e un rapporto virtuoso. Un esempio di questa forte relazione è dato dalla presenza più che decennale del Master in Gestione della Manutenzione Industriale (MeGMI). Tale Master Executive, erogato congiuntamente dalla SdM School of Management dell’Università degli Studi di Bergamo e dal MIP – Graduate School of Business del Politecnico di Milano, ha visto la partecipazione di più di 150 professionisti operanti nel settore della gestione degli asset industriali. Tenaris, Italcementi, Brembo, Siad, furono le prime aziende del territorio a sentire l’esigenza di creare dei percorsi formativi altamente professionalizzanti per il proprio personale e in risposta a questa necessità l’Università di Bergamo e il Politecnico di Milano hanno progettato un master che avesse contenuti formativi non solo strettamente legati al mondo accademico ma che prevedesse il coinvolgimento di esperti provenienti dal mondo industriale, consulenziale e normativo.

Date queste peculiarità, nel corso degli anni, la partecipazione è stata allargata non solo alle aziende del territorio ma anche a realtà come Reti Ferroviarie Italiane, Gruppo ENI, IVECO, CNH Italia, etc.. a garanzia della validità dei contenuti proposti e del valore aggiunto che una formazione di questo genere può apportare ai contesti produttivi e ai provider di servizi a rete. Proprio la forte sinergia del Master MeGMI con il mondo industriale ha permesso di aprire un tavolo di lavoro permanente che vede coinvolti docenti e ricercatori di atenei nazionali e internazionali e esponenti industriali sui temi riguardanti le nuove tecnologie e i paradigmi tipici dell’industria 4.0. Sensori intelligenti, internet delle cose e realtà aumentata sono solo alcuni dei termini che si stanno diffondendo nel linguaggio comune ma che rappresentano una sfida a cui entrambe le realtà, industriale e accademica, devono far fronte.

L’esigenza di una formazione specifica sulle tecnologie abilitanti è ulteriormente rimarcata dalla natura delle stesse, che richiedono soluzioni adattate ai contesti aziendali di interesse. Il fattore umano, di conseguenza, ha un ruolo fondamentale nel selezionare e nell’integrare la tecnologia secondo criteri di accessibilità, robustezza e funzionalità. Se gli oggetti e i processi diventano progressivamente sempre più “intelligenti” anche le persone dovranno modificare il modus operandi: da tecnici diverranno progettisti, da esecutori a co-decisori, lasciandosi alle spalle attività laboriose, rischiose e ripetitive a favore di una maggiore responsabilità decisionale. Di fronte a questo scenario la formazione di alte professionalità rappresenta un requisito essenziale per competere in un contesto sempre più dinamico e frammentato.

A conclusione della XI edizione del Master, si è tenuto su tali temi il Convegno “Innovare la Manutenzione nell’era dell’Industria 4.0: opportunità, criticità e soluzioni”. L’evento ha visto la presenza di personalità di spicco provenienti dal mondo industriale e accademico che hanno discusso di queste tematiche di rilevanza crescente nel contesto dell’asset management. Ed è da questa occasione che si può trarre una testimonianza sul valore del percorso: «Ho imparato che non esiste “Una Manutenzione” ma la scelta organizzativa che si privilegia per la propria realtà deve essere costruita e implementata avendo piena padronanza delle tecniche, delle innovazioni presenti e dei processi dell’intera azienda – sono le parole dell’ingegner Mario Guarino di Acciai Speciali Cogne -. Il Master ha rafforzato e ampliato il mio bagaglio tecnico-gestionale in campo manutentivo ma non solo e mi ha offerto continui e innumerevoli confronti con i miei colleghi di corso, permettendomi di costruire un network ancora oggi importante nella gestione del mio lavoro quotidiano».

*prorettore delegato al trasferimento tecnologico, innovazione e valorizzazione della ricerca dell’Università degli Studi di Bergamo e direttore del MeGMI



Bergamo scrive al governo e chiede un intervento sul caso Italcementi

l'iLab di Italcementi
l’iLab di Italcementi

I destinatari sono il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e l’onorevole Teresa Bellanova, viceministro dello Sviluppo Economico. A loro, le rappresentanze istituzionali di Bergamo – il sindaco Giorgio Gori, il presidente della Provincia Matteo Rossi e i sindacati -, il presidente della Regione Roberto Maroni, unitamente ai parlamentari e ai consiglieri regionali bergamaschi, hanno inviato una lettera con cui “sollecitano il Governo affinché sia parte attiva nella vicenda Italcementi – HeidelbergCement”.

“Nei giorni scorsi – si legge nella missiva – HeidelbergCement ha annunciato, attraverso un comunicato stampa, il pesante Piano di ristrutturazione di Italcementi di cui è ora proprietaria. Il Piano prevede un esubero di 430 addetti nella sede di Bergamo: 170 lavoratori dovranno essere riallocati in altre sedi del gruppo (di cui non si conosce la destinazione) e 260 verranno gestiti attraverso la cassaintegrazione straordinaria fino a settembre 2017. Riteniamo che tale operazione, se realizzata, possa impoverire il nostro Paese di importanti asset immateriali (qualità, ricerca, innovazione) e di numerose professionalità attualmente presenti nell’azienda, tra tecnici, impiegati, operai e quadri altamente specializzati”.

“Riteniamo inoltre inaccettabili – prosegue la lettera – le modalità utilizzate dalla società tedesca che non si è presentata all’incontro fissato per martedì 5 aprile u.s. presso il Ministero dello Sviluppo Economico, ignorando fin qui l’interlocuzione con il Governo e con le Organizzazioni sindacali. Il confronto con il Gruppo tedesco è fondamentale affinché l’Italia possa svolgere un ruolo importante anche all’interno delle strategie globali di HeidelbergCement, salvaguardando così i livelli occupazionali. HeidelbergCement ha infatti annunciato che una serie di funzioni svolte dalla sede centrale di Bergamo verranno trasferite in Germania. Continuiamo a pensare che il tessuto imprenditoriale e le professionalità del territorio bergamasco e dei dipendenti Italcementi possano rappresentare un valore anche per la nuova proprietà. Chiediamo pertanto al Governo Italiano e in particolare al Ministero dello Sviluppo Economico di agire un ruolo forte per portare al più presto la nuova proprietà tedesca al tavolo delle trattative al fine di rivedere il Piano industriale, ottenere una riduzione degli esuberi annunciati e discutere di ulteriori ammortizzatori sociali a sostegno della fase transitoria.




Sacbo, dai soci ok al bilancio. Radici: “Rafforzata la solidità patrimoniale”

Via libera dell’assemblea dei soci al bilancio 2015 di Sacbo. Un esercizio, quello chiuso lo scorso dicembre, che evidenzia la quota più alta di sempre dei ricavi e l’incremento a tre cifre degli utili, riflettendo la solidità del quadro economico e  finanziario della società di gestione dello scalo di Orio. L’assemblea degli azionisti ha esaminato l’attività svolta da Sacbo, che ha generato ricavi per 116,944 milioni, in crescita di 15,692 milioni rispetto all’esercizio precedente (+ 15,5 %). I ricavi derivanti dalla gestione tipicamente aeronautica sono risultati pari a 83,450 milioni (in aumento di 10,923 milioni rispetto al 2014), mentre quelli relativi alle attività commerciali non aviation sono stati pari a 29,375 milioni (dato in aumento di 4 milioni rispetto al 2014). La voce relativa ai ricavi diversi è passata da 3,357 del 2014 ai 4,119 milioni del bilancio 2015. Il margine operativo lordo è risultato pari a 28,648 contro i 17,643 milioni del 2014, ed è corrispondente al 24,5 % del totale dei ricavi. Ammortamenti e accantonamenti passano da 9,827 (pari al 9,7% dei ricavi) a 11,720 milioni (10% dei ricavi). Il risultato operativo è pari a 16,928 milioni, corrispondente al 14,5 % dei ricavi, rispetto a 7,817 dell’esercizio precedente. Il saldo delle componenti straordinarie e finanziarie è passato da 0,119 a 1,622 milioni.

orioIl risultato ante imposte è di 18,550 milioni contro i 7,936 del 2014. Al netto delle imposte di competenza per 6,163 milioni, nel 2015 Sacbo ha conseguito un utile di esercizio di 12,387 milioni (in aumento del 133 % rispetto ai 5,323 milioni dell’esercizio precedente), che l’assemblea degli azionisti, accogliendo la proposta del Cda, ha deciso di destinare nella misura di 5,811 (pari al 46,9 % dell’utile, equivalente a 1,64 euro per azione) a titolo di dividendo e il restante (6,576 milioni) a riserva straordinaria. Nell’illustrare il bilancio di esercizio 2015, il presidente di Sacbo, Miro Radici, ha sottolineato “il rafforzamento della solidità patrimoniale, ottenuto contestualmente ai programmi e alle attività volte a migliorare ed accrescere il sistema di infrastrutture e servizi aeroportuali”. Dopo l’apertura nel maggio 2015 del nuovo terminal partenze e degli spazi corrispondenti agli arrivi, è in fase di completamento la nuova area food posta sul fronte est dei Gate d’ imbarco Schengen, che offre già servizi di ristorazione e vendita e che sarà oggetto di prossima inaugurazione. In corso di realizzazione tre piazzole di sosta degli aeromobili sul lato ovest. Tutti interventi che rientrano nel piano degli investimenti che Sacbo ha sostenuto nella misura di 24,5 milioni nel solo 2015 e per un totale di 150 milioni nel periodo 2011-2015, in cui sono stati eseguiti, gli interventi di rifacimento della pista e ammodernamento delle infrastrutture di volo, sui parcheggi e la viabilità esterna, insieme all’ampliamento dell’aerostazione.

I numeri consentono all’aeroporto di Bergamo di attestarsi saldamente al terzo posto nella classifica degli scali nazionali, preceduto da Roma Fiumicino e Malpensa. E’ stato ricordato, inoltre, che, grazie ai livelli raggiunti nel 2015, certificati da ACI Europe, Bergamo passa nel 2016 dal Gruppo 3, che comprende gli aeroporti da 5 a 10 milioni di passeggeri annui, in cui è figurato al primo posto per la migliore performance di categoria, al Gruppo 2 (da 10 a 25 milioni di passeggeri). In tale scenario procede, di concerto con l’ENAC, l’iter per il nuovo Piano di Sviluppo Aeroportuale al 2030, volto a sostenere i futuri interventi mirati alla compatibilità e sicurezza delle attività aeronautiche, nonché le opere di servizi complementari, tra cui il collegamento dell’aeroporto con la rete ferroviaria.




Sciopero di 8 ore in concomitanza con l’assemblea degli azionisti

ItalcementiIn Provincia s’è tenutane la prima riunione del tavolo di crisi su Italcementi insieme alle organizzazioni sindacali, al sindaco fi Bergamo Giorgio Gori e al vicesindaco di Bergamo Sergio Gandi e al direttore dell’Agenzia regionale per il lavoro. La volontà è quella di tenere compatto il fronte istituzionale e territoriale.
“Tutto il territorio – sottolinea il presidente di Via Tasso, Matteo Rossi – oggi chiede con forza al Governo di svolgere un ruolo più forte per portare la nuova proprietà tedesca al tavolo delle trattative. Questa richiesta verrà formalizzata in un documento che chiederemo di sottoscrivere a tutti i parlamentari e consiglieri regionali bergamaschi. Il metodo e il merito di quanto comunicato da Heidelberg è inaccettabile, uno schiaffo non solo alle organizzazioni sindacali, ma alle istituzioni nazionali e locali. Non si può comunicare a mezzo stampa il futuro di centinaia di persone. Continuiamo a pensare – aggiunge Rosi – che il tessuto imprenditoriale e le professionalità del territorio bergamasco e dei dipendenti Italcementi rappresentino un vantaggio e non un ostacolo per i nuovi proprietari e siamo convinti che i numeri degli esuberi possano e debbano cambiare e diminuire. Da parte della Provincia ci sarà la massima disponibilità a mettere in campo le migliori politiche attive, alle quali inviteremo anche Italcementi a contribuire significativamente dal punto di vista economico in nome di un evidente principio di responsabilità sociale dell’azienda. Ma ora è il momento di tenere alta la pressione del territorio sul livello nazionale. Invito perciò i sindaci e i parlamentari a partecipare allo sciopero di venerdì e a sostenere in ogni modo la battaglia dei lavoratori”. Intanto per oggi, dopo la presentazione del piano di riorganizzazione  da parte di HeidelbergCement – che avrà un impatto su 400 lavoratori (260 gli esuberi) – le organizzazioni sindacali Feneal-Uil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil di Bergamo insieme alle Rsu hanno deciso di proclamare uno sciopero di 8 ore in concomitanza con l’assemblea degli azionisti di Italcementi. Sempre domani si terrà anche un presidio con volantinaggio davanti agli ingressi della sede, via Camozzi e via Madonna della Neve, a partire dalle 7 in attesa dell’ingresso degli azionisti.




Alto Sebino, un concorso per fare nascere imprese innovative

Sull’Alto Sebino arriva un concorso che favorisce la nascita di imprese innovative locali e crea un circuito virtuoso tra enti, associazioni e imprese presenti sul territorio.
Il concorso si intitola “Turismo e ambiente: prospettive per il lavoro, è promosso dalla Comunità Montana dei Laghi bergamaschi – ambito Alto Sebino in partnership con Provincia, Camera di Commercio, Confindustria e Imprese e Territorio, e ha lo scopo di sostenere i partecipanti e la loro proposta di impresa, dando il supporto utile per passare dall’idea alla strutturazione di un piano di impresa concreto e realistico.lovere[1]
Possono partecipare tutti i giovani tra i 18 e i 35 anni di età che risiedono nei dieci comuni dell’Alto Sebino e che hanno un’idea imprenditoriale innovativa nel cassetto. I progetti devono riguardare la produzione e/o trasformazione e/o commercio di prodotti agricoli oppure la valorizzazione dell’offerta ambientale paesaggistica del territorio in chiave turistica. Ad esempio, progetti che promuovono una filiera corta (da produttore a consumatore), che utilizzano nuove metodologie di produzione (ripopolazione/cicli virtuosi, prodotti biologici, ecc.), bonifiche e riqualificazioni di aree inutilizzate, progetti di valorizzazione turistico culturale del territorio attraverso l’agroalimentare, l’organizzazione di fattorie sociali didattiche, ecc.). Le idee, anche se non interamente definite, dovranno essere connotate da principi di sostenibilità economica ed essere contraddistinte da un fondamento concreto e fattibile. Per partecipare al concorso bisogna presentare domanda e una descrizione del prodotto/servizio che si intende sviluppare, l’utilizzo di eventuali nuove tecnologie e il referente principale e/o eventuali altri componenti del proprio gruppo di lavoro che partecipano al progetto. La documentazione dovrà essere presentata al seguente indirizzo di posta elettronica: indirizzo pec cm.laghi_bergamaschi_2@pec.regione.lombardia.it o consegnandolo presso la sede della Comunità Montana dei Laghi Bergamaschi- Ambito Alto Sebino in Via del Cantiere, 4, Lovere entro il 29 aprile alle ore 12. Tutti i partecipanti, dal 2 al 20 maggio potranno avere, su richiesta, una consulenza tecnico-professionale mirata che  li aiuterà a definire e perfezionare l’idea presentata. Il progetto definitivo dovrà quindi essere inviato, corredato da un Business Plan, al comitato di valutazione entro il 27 maggio all’indirizzo pec cm.laghi_bergamaschi_2@pec.regione.lombardia.it o consegnato alla sede della Comunità Montana dei Laghi Bergamaschi – Ambito Alto Sebino in Via del Cantiere, 4, Lovere. Il concorso premierà al massimo 3 progetti imprenditoriali che verranno comunicati nel mese di giugno in seduta pubblica alla sede della Comunità Montana dei Laghi Bergamaschi – Sala Ruffini – a Lovere in Via del Cantiere, 4. I progetti verranno valutati oltre che per il carattere innovativo anche per la fattibilità e la sostenibilità economica. Le idee che supereranno la fase finale riceveranno  un contributo fino a 4.000 euro per l’avvio dell’attività e un supporto per espletare le procedure di avvio dell’ impresa, con la possibilità di sperimentazione pratica in aziende. I progetti non selezionati riceveranno una consulenza per individuare possibili supporti tecnici e/o finanziari per l’avvio dell’impresa.

 

 




Università, il Gruppo Sanpellgrino mette a fuoco le criticità

Premio Sanpellegrino Campus (2)Gli ultimi dati Eurostat spiegano che l’Italia è al penultimo posto in Europa (peggio fa solo la Grecia) per occupazione dei suoi laureati a tre anni dalla conclusione della carriera di studi. Con lo scopo di sostenere i giovani e creare un ponte tra Università e Aziende, il Gruppo Sanpellegrino ha assegnato il 3° Premio Sanpellegrino Campus e promosso un dibattito sul tema “Giovani e Lavoro: quale sistema tra Università e Aziende per favorire l’occupazione e valorizzare il Made in Italy”.  “Da anni abbiamo intrapreso un percorso di avvicinamento e ascolto dei giovani – afferma Stefano Agostini, Presidente e AD del Gruppo Sanpellegrino – Crediamo che recuperare il gap esistente con gli altri Paesi sia necessario non solo per il futuro dei nostri laureati ma anche per dare una prospettiva al sistema economico italiano e all’industria Made in Italy attraverso idee e visioni innovative. Per questo ci impegniamo a dare loro centralità fungendo da facilitatori tra il mondo accademico e quello delle Imprese”. Per il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini, che ha inviato un messaggio all’evento: “L’iniziativa di oggi rappresenta un esempio brillante di come il mondo dell’università e il mondo del lavoro possano incontrarsi positivamente. Non dobbiamo stancarci di dire che la laurea rappresenta un vantaggio competitivo per una rapida e migliore occupazione rispetto a chi non ce l’ha. Bisogna lavorare quindi per un vero diritto allo studio e per un patto forte tra atenei e imprese non solo alla fine dei percorsi universitari”. A portare la loro testimonianza e cercare di fare luce su come creare sistema tra Università e Aziende sono stati, oltre a Stefano Agostini, presidente e ad del Gruppo Sanpellegrino, Angelo Miglietta, pro-Rettore dello Iulm di Milano; Camilla Lunelli, communication director di Cantine Ferrari; l’avvocato Enrico Moretti Polegato, presidente di Diadora e Andrea Saviane, country manager di Bla Bla Car Italia. Una ricerca promossa dal Gruppo Sanpellegrino sul tema, tra 10mila ragazzi e laureati, ha fatto anche luce sul punto di vista dei giovani. Poca esperienza maturata (26%), scarsa propensione delle aziende ad assumere (19,5%), settori di interesse saturi (17%) sono alcune delle difficoltà individuate da laureati e studenti nel trovare un’occupazione e per il 46,5% di loro nemmeno l’Università prepara adeguatamente ad entrare nel mondo del lavoro. In effetti, stando alle ultime statistiche Eurostat, poco più di un laureato su due (il 52,9% del totale) risulta occupato entro tre anni dal conseguimento del diploma, si tratta del dato peggiore dell’Unione europea dopo la Grecia. Ridurre questo gap e valorizzare i giovani significa, per il 44% dei laureati e studenti coinvolti nella ricerca, dare anche un’opportunità per sostenere il Made in Italy e impiegare energie nuove per l’intero Paese.

Nell’ambito del convegno è stato assegnato anche il terzo Premio Sanpellegrino Campus, tre borse di studio del valore di 1.500 euro e 3 stage alle migliori tesi in categorie chiave per il sistema economico italiano, ovvero “Acqua e Benessere”, “Sostenibilità Ambientale ed Economica”, “Made in Italy”. A ricevere il riconoscimento sono stati nell’ordine Francesco Azzola, 25enne di Clusone; Pietro Richelli, 26enne di Verona; Giorgio Tinacci, 25enne di Montespertoli (Fi).




HeidelbergCement, Bergamo rimarrà la sede italiana di Italcementi. Ma gli esuberi saranno 260

HeidelbergCement ha annunciato oggi il progetto di riorganizzazione delle attività italiane di Italcementi. Lo scorso 28 luglio, il gruppo tedesco ha siglato un accordo per l’acquisizione del 45% di Italcementi da Italmobiliare, la holding della famiglia Pesenti che diventerà azionista significativo della nuova entità. Il processo di integrazione, che è ancora in attesa dell’approvazione da parte delle autorità competenti (CE e FTC), entra ora in una nuova fase con l’annuncio della rivisitazione dell’organizzazione in Italia, che ha il doppio scopo di preservare la lunga tradizione industriale di Italcementi e della sua storia e, al tempo stesso, di procedere ad una razionalizzazione di alcune funzioni ed attività.

ItalcementiIl piano presentato a Bergamo da Bernd Scheifele, CEO di HeidelbergCement, prevede il mantenimento dell’intera struttura industriale in Italia e del brand Italcementi, in linea con le politiche del Gruppo di conservare le specifiche identità locali delle società controllate. Inoltre HeidelbergCement si avvarrà del management locale alla guida delle operazioni in Italia, rafforzando le competenze altamente qualificate di R&D che da sempre caratterizzano Italcementi. A tal fine, l’i.Lab di Bergamo – che rimarrà l’headquarter italiano – diventerà sede della divisione di R&D di prodotto di tutto il Gruppo. Nell’ottica di razionalizzare l’operatività dell’organizzazione di tutto il Gruppo e conseguentemente alla scelta strategica di HeidelbergCement di non dotarsi di headquarter sub-regionali, alcune funzioni di staff ed amministrative verranno accentrate ad Heidelberg.

Nel dettaglio, il piano – da completarsi entro il 2020 – prevede la ri-allocazione in altre sedi all’interno del Gruppo per circa 170 persone. Eventuali esuberi a Bergamo – prevedibili tra le 230 e le 260 unità – verranno gestiti attraverso lo strumento della Cassa Integrazione, che non sarà ampliata rispetto ai numeri stabiliti dalla procedura già concordata da Italcementi con le competenti autorità. Inoltre, verranno negoziati con i sindacati specifici accordi di uscita anticipata. Al termine del periodo di transizione, nel 2020, circa 210-250 persone rimarranno nella sede di Bergamo.  “Questo progetto permetterà l’integrazione di due dei leader globali del settore, che nella loro storia condividono una solida tradizione di cultura industriale, straordinarie capacità innovative e una forte leadership nei rispettivi mercati di riferimento – commenta Bernd Scheifele, CEO di HeidelbergCement -. In linea con il nostro motto ‘all business is local’ è per noi importante preservare la forza di Italcementi e le competenze professionali che ne hanno assicurato il successo in Italia e all’estero. Sono certo che riusciremo a raggiungere l’obiettivo dei 400 milioni di euro di sinergie, riportando alla redditività Italcementi attraverso miglioramenti della struttura operativa, snellimento organizzativo e sfruttando i vantaggi della nuova entità complessiva”.

L’intero iter di fusione per integrazione di Italcementi è sottoposto all’approvazione delle autorità competenti. Lo scorso 1° aprile HeidelbergCement ha depositato presso la Commissione Europea il progetto di fusione. Al fine di risolvere i potenziali problemi di concorrenza, HeidelbergCement proporrà alle autorità Antitrust la cessione degli asset in Belgio del gruppo italiano, che sono detenuti sostanzialmente da Compagnie des Ciments Belges. La cessione proposta eliminerebbe, in Belgio e nei Paesi Bassi, tutte le sovrapposizioni derivanti dall’integrazione dei due gruppi. A tal fine, il processo è già stato avviato ed è stato dato specifico mandato di gestione a BNP Paribas. Notevole interesse è già stato manifestato per l’acquisizione di tali attività. Il processo di cessione sarà realizzato nel quadro di un continuo confronto con i dipendenti e le parti sociali. HeidelbergCement prevede che il closing dell’operazione di acquisizione del 45% di Italcementi possa essere finalizzato all’inizio del mese di luglio 2016, previa autorizzazione da parte delle autorità Antitrust in Europa e negli Stati Uniti. L’implementazione effettiva del piano di integrazione avrà inizio immediatamente dopo il closing.

Il sindaco Gori

Nel comunicato di Heidelberg ci sono alcune buone notizie e alcune pessime notizie. Adesso sta alla politica fare in modo che queste ultime possano migliorare” è il primo commento del Sindaco di Bergamo Giorgio Gori di fronte all’annuncio del piano di riorganizzazione delle attività italiane di Italcementi. “Le buone notizie – prosegue Gori – sono la conferma della struttura industriale italiana – che garantisce l’impianto di Calusco – , il mantenimento del Quartier generale delle operazioni italiane e la valorizzazione delle competenze di Ricerca e Sviluppo dell’I-Lab. Quelle cattive, come temevamo, riguardano invece le funzioni “corporate” e i dipendenti del Centro Tecnico di Gruppo, che Heidelberg pensa di spostare in Turchia”. “E’ un dato di fatto che queste decisioni sono state assunte dal Gruppo tedesco senza alcun confronto con le istituzioni italiane. Adesso è il momento che anche queste ultime entrino in partita. Ho infatti la convinzione che il quadro descritto da Heidelberg possa essere migliorato, se il Governo italiano farà compiutamente la sua parte. Il CTG contiene competenze tecniche di grande valore, e tra gli stessi lavoratori dell’area “corporate” vi sono valori professionali da tutelare. E’ positivo che si sia previsto un periodo di transizione esteso fino al 2020, ma l’obiettivo dev’essere a questo punto la riduzione degli esuberi. Anche per questo è importante che venga al più presto nominato il nuovo Ministro dello Sviluppo Economico. Il Comune di Bergamo – conclude il Sindaco di Bergamo – sarà a fianco delle altre istituzioni del territorio e della rappresentanza parlamentare per ottenere la massima attenzione e determinazione da parte dell’esecutivo”.

Il Pd

Per i deputati Pd Antonio Misiani, Giovanni Sanga, Elena Carnevali e Giuseppe Guerini “quanto reso noto da Heidelberg è inaccettabile nel merito e irrispettoso nei confronti delle istituzioni italiane. Ci siamo immediatamente attivati nei confronti del governo per la convocazione nei tempi più rapidi di un tavolo di confronto in sede ministeriale con HeidelbergCement e le organizzazioni sindacali”.