Ubi sbarca in Marocco. Aperto l’ufficio di rappresentanza a Casablanca

uubii877.jpgIl Gruppo UBI Banca ha ottenuto un’autorizzazione dalla Banca Centrale del Marocco e lo status di CFC rilasciato dalla CFC Commission che permettono di aprire l’Ufficio di Rappresentanza a Casablanca all’interno del Casablanca Finance City (CFC). Quest’ultima è la piattaforma creata dalle autorità marocchine nel 2010 con l’intento di promuovere il ruolo di Casablanca come centro finanziario della regione, in grado di attrarre aziende africane e internazionali che scelgono la città come base per lo sviluppo della propria attività nell’Africa settentrionale, occidentale e centrale. Il responsabile della struttura sarà Abdelkrim Sbihi, 43 anni che proviene dall’incarico di CFO di un importante Gruppo attivo nel settore del retail commerciale in Marocco. Abdelkrim Sbihi in precedenza ha maturato numerose esperienze in Marocco, Europa e Stati Uniti e ha lavorato presso Credit Agricole Morocco e presso Attijariwafa Bank ricoprendo vari incarichi tra cui quelli di Direttore della Sala Cambi, Corporate Trader e Correspondent Banking Officer. L’iniziativa rientra nella più ampia strategia di UBI volta a potenziare i servizi necessari a sostenere l’espansione produttiva e commerciale delle imprese italiane all’estero. “La presenza nelle aree economicamente più attive del Paese ci ha permesso di osservare il riflesso che la domanda estera ha sulle possibilità di sviluppo delle imprese italiane in questi anni – sostiene Sergio Passoni, responsabile dell’attività internazionale del gruppo UBI. – Un fenomeno che ha imposto alla banca di dotarsi di professionisti, strutture e capacità di servizio adeguate a sostenere le aziende più dinamiche nei propri progetti di internazionalizzazione”.




L’indagine / Imprese, la carica delle reti. In Lombardia crescono del 25%

Crescono in Lombardia le reti d’impresa. Nel 2015 sono state circa 500 le imprese lombarde che hanno stipulato un contratto di rete portando a 2.435 il numero complessivo delle imprese lombarde in rete (sulle 13mila italiane: la Lombardia è la prima Regione per numero di imprese in rete, doppia quasi l’Emilia Romagna).

Dopo l’agricoltura (+35%) è il settore dei servizi (+24%) ad aver registrato la crescita più intensa dei contratti di rete, secondo i dati Unioncamere. Milano è l’area con il maggior numero di imprese coinvolte (835). E proprio nella sede milanese di Confcommercio si è tenuto l’evento “Insieme, protagonisti della ripresa. Storie di Reti del Terziario” organizzato da Confcommercio Lombardia con la presentazione dell’indagine TradeLab sulle aspettative e i risultati delle imprese che hanno intrapreso percorsi di aggregazione di rete.

Evento aperto da Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio, e dal presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni. Con gli interventi di Renato Borghi (vicepresidente vicario della Confcommercio lombarda) e Luca Zanderighi (professore ordinario di Economia e gestione delle imprese dell’Università degli Studi di Milano, che ha presentato i dati dell’indagine). Da tre imprenditori, poi, è arrivata una testimonianza diretta della propria esperienza di rete (Dario Bossi con la rete “Photop”; Luigino Poli con la rete degli albergatori “La Milano che conviene” e Diana Da Ros con “MB Circle” ed “MB Wedding”). L’incontro, moderato da Oscar Giannino, si è concluso con la consegna, da parte di Confcommercio Lombardia, di un riconoscimento alle 23 reti di impresa più attive di commercio, turismo e servizi. Tra queste anche l’Ascom di Bergamo per il progetto “GoinBergamo – I Distretti del Commercio in Rete”, che mette in rete i distretti dell’attrattività, le loro attività commerciali, i punti di interesse e le manifestazioni tramite l’ecosistema digitale E015 e la realizzazione del portale e della webapp www.goinbergamo.it.

L’indagine, invece, ha coinvolto imprenditrici e imprenditori del terziario che, nell’ultimo triennio, hanno costituito o sono entrati a far parte di una rete d’impresa: nel complesso 21 reti d’impresa.

Le aziende che fanno rete

Dall’indagine emerge come l’86% delle aziende inserite in una rete d’impresa operi in Lombardia: il 36% a Milano e area metropolitana, quasi il 30% a Monza Brianza. In prevalenza sono imprese che appartengono al settore del commercio (45%), seguite dai servizi (25%) e dal turismo (22%). E sono soprattutto pmi: il 56% ha meno di 5 addetti e il 19% occupa almeno 10 persone. Il fatturato dichiarato (dato 2014) è inferiore ai 500mila euro per il 51% delle imprese mentre il 28% dichiara un fatturato di oltre 1 milione di euro. Dal punto di vista della composizione giuridica, il 45% delle aziende nelle reti d’impresa è una società di capitali; il 33% una società di persone e il 22% è costituito da ditte individuali. La rete d’impresa coinvolge in maniera significativa le imprese più giovani: quasi il 40%, infatti, svolge la propria attività da meno di 15 anni e tra di esse il 14% ha iniziato ad operare dopo il Duemila. Nel 70% dei casi il titolare dell’azienda che fa parte di una rete d’impresa è uomo. Un quarto degli imprenditori ha meno di 50 anni e il 25% ha conseguito una laurea o un master: essenzialmente fra quelli più giovani. Ma che caratteristiche hanno le aziende che fanno parte di una rete d’impresa? Il 63% delle imprese è indipendente, il 37% partecipa o è partecipato finanziariamente da altre imprese. Chi opera in una rete d’impresa è in genere comunque già abituato ad avere legami con altre realtà del territorio: il 42% fa parte di un Distretto e il 16% di un consorzio.

Realtà giovani e “formalizzate”

Le reti d’impresa sono giovani: costituite per oltre il 90% tra il 2014 e il 2013 (l’adesione delle imprese a una rete ha di fatto coinciso con la costituzione della rete stessa). E sono “formali”: l’86% delle imprese ha infatti stipulato un contratto di rete (più del 62% di chi attualmente fa invece parte di reti “informali” non ritiene sia necessario stipulare nel prossimo futuro un contratto di rete). Poco più del 28% delle imprese fa parte di una rete d’impresa con un fondo patrimoniale comune e personalità giuridica; quasi il 22% a una rete con un fondo patrimoniale comune e il circa 36% a una rete “light” (senza fondo patrimoniale comune e personalità giuridica). Le imprese sono comunque più interessate a consolidare l’esperienza di rete con una maggiore condivisione di azioni e cultura manageriale piuttosto che a costituire un modello contrattuale più “hard” (con un fondo patrimoniale comune).

Le imprese che aderiscono al contratto di rete hanno un elevato grado di collaborazione: il 60% svolge attività in comune e il 31% ha comunque una frequente consultazione con le altre aziende. È ancora molto limitata la presenza di un manager di rete. Le reti d’impresa sono per lo più di piccole e medie dimensioni – il 47% con meno di 5 imprese e il 49% con più di 10 – e sono in particolare localizzate a Milano area metropolitana (quasi il 62%) e nelle altre zone della Lombardia (poco più del 27%).

Opportunità e difficoltà

Perché le imprese del terziario aderiscono a una rete d’impresa (risposte multiple nell’indagine)? Il 76% per politiche di marketing e di comunicazione in comune, il 54% per sviluppare nuovi prodotti/servizi. Molto importante anche la riduzione dei costi operativi (acquisti in comune, razionalizzazioni della struttura dei costi) sottolineata da circa un terzo delle imprese.

Le maggiori difficoltà che si incontrano nell’avvio della rete riguardano, da un lato, i diversi adempimenti amministrativi necessari (30%) e, contestualmente, reclutare e coinvolgere le imprese (28%). Un aspetto, quest’ultimo, sentito in particolare nel settore commerciale: bene, quindi (e importante, rileva Confcommercio Lombardia, può essere in questo senso il ruolo del sistema associativo) iniziative territoriali che favoriscano incontro e confronto fra potenziali partecipanti a una rete.

Il ruolo dell’associazione di rappresentanza e di categoria è importante, assieme alle imprese, anche nel predisporre un contratto di rete giudicato molto e/o abbastanza complesso da oltre l’80% delle imprese. Più del 56% degli imprenditori si rivolge alle associazioni per chiedere supporto nello start up della rete. Significativo anche il coinvolgimento di consulenti/figure professionali (più del 32%). Supporto in particolare per il contratto di rete (informazioni 40% e formalizzazione il 34%). Poi il matching tra imprese (19%) e la definizione degli obiettivi della rete (16%).

Funzionano le reti d’impresa?

Le reti d’impresa funzionano: oltre i due terzi degli imprenditori dichiara di aver ricevuto un beneficio effettivo con l’adesione alla rete. Il beneficio riguarda soprattutto l’aumento della gamma di prodotti/servizi offerti (42%) e la riduzione dei costi o la possibilità di accedere a nuovi segmenti di mercato (assieme il 28%). Per il 47% delle imprese l’adesione alla rete è stata in linea con le attese. Più del 23% ritiene di aver avuto effetti superiori alle aspettative mentre il 29% si attendeva di più. Con riguardo all’organizzazione aziendale interna e allo sviluppo di nuove opportunità di mercato, il giudizio positivo è di circa la metà delle imprese.

Il rapporto con le banche

È un punto ancora critico: solo 15% ritiene che l’adesione alla rete d’impresa abbia effettivamente migliorato il livello di solidità finanziaria e affidabilità nei rapporti con gli istituti di credito.

Gli sviluppi

Nelle azioni future emerge soprattutto l’esigenza di consolidare il livello di operatività delle imprese in rete (33%) ed è sentita l’esigenza di una maggiore visibilità esterna della rete stessa (quasi il 40%).

Il ruolo delle associazioni

Per Confcommercio Lombardia il giudizio sui dati emersi dall’indagine è complessivamente positivo: dopo una prima iniziale sperimentazione, gran parte delle imprese sembra pronta ad affrontare il consolidamento della rete d’impresa e del suo progetto strategico. Occorre, però, accrescere il livello di cultura manageriale e rafforzare la governance delle reti. E le associazioni d’impresa – conclude Confcommercio Lombardia – hanno, in questo processo, un ruolo decisivo.




Pmi, in cinque territori arriva la consulenza gratuita e su misura

progettiterrito.jpgCon l’obiettivo di favorire lo sviluppo del sistema produttivo ed economico, ripartono i Progetti Territoriali, l’iniziativa finanziata dalla Camera di Commercio di Bergamo che, con la collaborazione delle Organizzazioni di categoria e delle Istituzioni dei territori coinvolti e la realizzazione di Bergamo Sviluppo, va ad incontrare le imprese nelle aree stesse in cui lavorano ed offre supporto su misura.

L’edizione 2016 interessa cinque territori provinciali (Pianura Bergamasca, Valle Seriana, Valle Brembana, Valle Imagna e Laghi Bergamaschi) e sosterrà 90 imprese locali, che potranno beneficiare di consulenze personalizzate gratuite (per un totale di 3.060 ore) e di iniziative seminariali.

Destinatarie dei Progetti Territoriali sono le micro, piccole e medie imprese (Mpmi) appartenenti a tutti i comparti produttivi, ad esclusione di quello agricolo, attive e iscritte al Registro delle Imprese della Camera di Commercio di Bergamo, in regola con il pagamento del diritto annuale camerale, con sede legale e/o operativa in uno dei 187 comuni delle aree territoriali interessate.

Per presentare i Progetti e raccogliere le richieste di adesione da parte delle imprese interessate sono stati organizzati sette focus group. La partecipazione agli incontri costituirà titolo preferenziale per l’accesso alle successive fasi del progetto.

Ecco il calendario

giovedì 18 febbraio ore 20.30

LEFFE

Sala Consiliare del Comune, in via Papa Giovanni XXIII 8

lunedì 22 febbraio ore 20.30

ROMANO DI LOMBARDIA

sede della Banca di Credito Cooperativo dell’Oglio e del Serio, in via G. B. Rubini 2

venerdì 26 febbraio ore 20.30

SANT’OMOBONO TERME

sede della Comunità Montana Valle Imagna, in via Vittorio Veneto, 90

lunedì 29 febbraio ore 20.30

LOVERE

sede della Comunità Montana, in via del Cantiere 4

giovedì 3 marzo ore 19.30

TREVIGLIO

sede della Cassa Rurale Banca di Credito Cooperativo di Treviglio, in via C. Carcano 6

lunedì 7 marzo ore 20.30

ZOGNO

sala della Green House, in via Locatelli 111

mercoledì 9 marzo ore 20.30

SARNICO

Comune di Sarnico, in via Roma 54

Sul sito di Bergamo Sviluppo le imprese interessate possono iscriversi on line ai focus group del territorio di appartenenza oppure scaricare i moduli cartacei da inviare a Bergamo Sviluppo via mail o via fax.




Reti d’impresa in Lombardia, oggi Confcommercio premia l’Ascom di Bergamo

Carlo Sangalli
Carlo Sangalli

Lunedì 15 febbraio, a partire dalle 10.30, alla la Sala Colucci di Palazzo Castiglioni a Milano, Confcommercio Lombardia presenterà i risultati e le aspettative delle reti d’impresa in Lombardia e premierà le migliori aggregazioni tra imprese del Terziario attive in tutte le province lombarde. I lavori saranno aperti dal presidente di Confcommercio Carlo Sangalli. Per la Regione Lombardia saranno presenti il presidente Roberto Maroni e l’assessore allo Sviluppo Economico Mauro Parolini. Per il Comune di Milano sarà presente Cristina Tajani, assessore alle Politiche per il lavoro, e allo Sviluppo economico. Conduce Oscar Giannino. Tra i relatori Renato Borghi, vicepresidente vicario di Confcommercio Lombardia sul tema “Perché fare rete nel terziario” e Luca Zanderighi, Ordinario di Economia e Gestione delle imprese all’Università di Milano che parlerà di “Reti d’imprese: aspettative e risultati – Presentazione dello studio di Confcommercio Lombardia e Tradelab”. Previste anche testimonianze dirette di imprenditori di reti nel terziario: Dario Bossi di Photop, Luigino Poli di La Milano che conviene e Diana Da Ros di MB Wedding. Uno dei riconoscimenti andrà ad Ascom Bergamo per il progetto “GoinBergamo – I Distretti del Commercio in Rete”, che mette in rete i distretti dell’attrattività, le loro attività commerciali, i punti di interesse e le manifestazioni tramite l’ecosistema digitale E015 e la realizzazione del portale e della webapp www.goinbergamo.it. Per Ascom saranno presente il presidente Paolo Malvestiti, il direttore Oscar Fusini, e i referenti del progetto: Roberto Ghidotti e Giorgio Puppi. Tra le realtà premiate, anche la All in One, rete d’impresa (http://www.allinonegroup.it) con sede a San Paolo d’Argon, che si occupa di comunicazione integrata ed organizzazione di eventi.




Filago, contributo di 5mila euro per chi apre una nuova attività in centro

filagoUn contributo di 5mila euro per la creazione di una nuova impresa o l’apertura di una nuova unità locale nel centro storico di Filago. Lo mette a disposizione il Comune per favorire e migliorare l’accoglienza e l’offerta commerciale del centro cittadino.

Possono partecipare al bando le seguenti attività:

  • attività commerciale di vendita al dettaglio in sede fissa;
  • attività di pubblico esercizio riconducibile alla tradizione culinaria (agroalimentare) del made in Italy con riferimento alle cucine locali e regionali;
  • attività di impresa artigiana nei seguenti settori: produzioni alimentari tipiche artigianali riconducibili alla tradizione gastronomica e dolciaria italiana (es. gelateria, yogurteria, gastronomia, pasticceria,…); lavorazioni artistiche e tradizionali.

Sono escluse le attività che includono anche parzialmente la vendita di:

  • armi, munizioni e materiale esplosivo, inclusi i fuochi d’artificio;
  • articoli per soli adulti;
  • articoli monoprezzo;
  • sigarette elettroniche.

Come pure le attività di:

  • vendita attraverso distribuzione automatica;
  • vendita e servizi di telefonia mobile;
  • tabaccherie;
  • attività di scommesse e gioco che comprendono anche parzialmente apparecchi automatici;
  • attività di “compro oro”;
  • monomarca;
  • money transfer;
  • banche;
  • studio professionali;
  • call center.

L’impresa beneficiaria dovrà impegnarsi a non cessare l’attività per almeno tre anni dalla data di concessione del contributo, mantenere in centro storico la sede operativa dell’attività per almeno tre anni dalla data di concessione del contributo e a non installare per i tre anni successivi alla concessione del contributo, nei locali sede dell’attività, apparecchi con video giochi e slot machine

Il contributo di 5mila euro sarà assegnato al primo progetto classificato secondo la graduatoria, a condizione che il costo complessivo dell’iniziativa sia almeno il doppio di tale importo.

La domanda dovrà essere inviata entro le ore 12 del 31 marzo 2016.




Commercio, consumi in ripresa nell’ultimo trimestre del 2015

commessa_optLa produzione industriale di Bergamo, dopo l’anomala battuta d’arresto della scorsa rilevazione, mette a segno nell’ultimo trimestre dell’anno un risultato positivo sia su base trimestrale (+1%) che nel confronto tendenziale (+0,4%).  Sono dati convergenti con la tendenza moderatamente espansiva che prosegue e si consolida a livello dell’intera regione (+0,5 nel trimestre, +1,9 sull’anno). L’accidentata successione dei risultati provinciali delle ultime rilevazioni condiziona in negativo il profilo medio dell’intero 2015; in compenso il cambio di passo del trimestre finale alza la “velocità d’ingresso” nel nuovo anno. L’accentuarsi della fase positiva del ciclo è confermata dal continuo progresso dell’indicatore di diffusione della ripresa: più della metà delle industrie di Bergamo segnala incrementi della produzione tendenziale e il 37,3 per cento del totale del campione viaggia a tassi di crescita superiori ai 5 punti percentuali. Il fatturato cresce, in uno scenario di disinflazione dei prezzi, a buoni ritmi (+1,2% nel trimestre, +2,6% anno su anno), con variazioni ancora molto più brillanti per le vendite all’estero rispetto al mercato nazionale. Gli ordinativi sono promettenti: accelerano sul fronte interno e, nonostante qualche segnale di indebolimento che compare nel dato regionale (e nell’indagine sulla produzione industriale di Istat a livello nazionale), tengono anche sui mercati internazionali. L’occupazione, al netto della stagionalità, cresce nel trimestre finale e consente di chiudere il 2015 in pareggio, dopo tre anni consecutivi di contrazione degli addetti dell’industria.

Le previsioni delle imprese restano complessivamente improntate all’ottimismo, soprattutto per produzione e domanda estera, ma senza ulteriori progressi rispetto alla precedente rilevazione. Segni squillanti di risveglio del ciclo emergono dalle piccole imprese dell’artigianato di produzione con variazioni ampie del +3,3% nel trimestre e del +4,3% sull’anno. Netto il miglioramento del saldo tra variazioni in aumento e in diminuzione, con una quota del 44,3% di aziende in forte crescita. Gli irraggiungibili livelli della produzione pre-crisi (e dello stesso stock di imprese in attività) non sono più utilizzabili come termine di confronto, ma è degno di nota che per il secondo anno consecutivo la dinamica produttiva dell’artigianato manifatturiero (non ancora quella occupazionale) sia positiva e in accelerazione. Nel commercio prosegue, a Bergamo come in Lombardia, una moderata ripresa dei consumi interni. Nel commercio al dettaglio continua e si rafforza il recupero su base annua: il volume d’affari dell’intero commercio cresce del +2%. Le imprese commerciali che segnalano un aumento tendenziale delle vendite prevalgono su quelle in difficoltà con un saldo positivo di 12,7 punti percentuali. Nell’insieme del commercio l’occupazione al netto della stagionalità registra un incremento nell’ultimo trimestre dell’anno. Le vendite sono in crescita per il secondo trimestre consecutivo nel settore alimentare, (+1,6%) e nel non alimentare (+2,9%) si conferma una tendenza positiva in corso da tempo.  Nel commercio non specializzato il giro d’affari risultante dal campione è in crescita del +1,1%. In miglioramento anche il quadro congiunturale nei servizi. Il giro d’affari sale del +0,9% su base annua – con variazioni più ampiamente positive nel commercio all’ingrosso e nelle attività di alberghi, bar e ristoranti – e continua ad aumentare la quota delle imprese in espansione. Anche nei servizi l’indice destagionalizzato dell’occupazione è in aumento nell’ultimo trimestre. Infine, nelle costruzioni sembra proseguire a livello regionale un lento miglioramento, che appare più vivace nell’ultimo oscillante dato del campione provinciale.  Anche a Bergamo si delinea un maggior equilibrio tra aspettative positive e negative sull’evoluzione di fatturato e occupazione.

L’industria

Nel quarto trimestre del 2015 la produzione destagionalizzata è aumentata su base congiunturale (+1 %) portando l’indice a quota 96,4, in base 2005.  La variazione sul corrispondente periodo del 2014 è del +0,4 per cento. Il dato medio regionale – statisticamente più affidabile del risultato provinciale – conferma la fase positiva del ciclo: +0,5% nel trimestre, in accelerazione sul trimestre precedente, +1,9% su base annua. A Bergamo, nel quarto trimestre 2015, la variazione tendenziale grezza è del +0,7% nelle piccole imprese (fino a 49 addetti), di poco negativa (-0,2%) nella media dimensione (da 50 a 199 addetti) e del +1% tra le imprese maggiori (oltre i 200 addetti). Per quanto riguarda i settori merceologici, 7 sono in crescita tendenziale, mentre 6 sono in contrazione. Tra i settori più rilevanti e con sufficiente copertura campionaria, è positiva la performance dell’industria meccanica (+3,5%), della gomma-plastica (+2,3%), della siderurgia e del legno-mobili.

Variazioni negative hanno invece riguardato il tessile (-4,1%), l’abbigliamento, i minerali non metalliferi (in larga misura produzione destinata all’edilizia), carta-editoria  e, marginalmente, la chimica. Il risultato dell’ultimo trimestre dell’anno di Bergamo è migliore del dato medio della Lombardia e “corregge” l’anomala battuta d’arresto della precedente rilevazione; anche se in misura insufficiente a rialzare il dato medio dell’intero anno 2015 che per Bergamo risulterebbe in territorio negativo (-0,6%). Le vendite all’estero, che rappresentano nella media dell’intero 2015, il 37,1% del fatturato totale, crescono del 2,2% nel trimestre e del +5,3% su base annua. Positiva anche la dinamica del fatturato interno: +0,4% nel trimestre, +1,1% su base annua. Le aspettative delle imprese industriali sono prevalentemente positive ma in lieve attenuazione per la domanda estera (saldo al +15,3), la produzione (+10,8) e l’occupazione (+4,1). Marginalmente in territorio negativo (-0,4) per la domanda interna che si mantiene ben al di sopra dei livelli attesi un anno fa. Gli addetti delle imprese del campione sono sostanzialmente invariati nel trimestre (-0,08 per cento la variazione grezza) a saldo di un tasso d’ingresso di 1,98 e di un tasso di uscita di 2,06. Tuttavia, al netto della stagionalità – che vede tipicamente un aumento delle cessazioni verso la fine dell’anno – la variazione occupazionale nella nuova serie è significativamente positiva (+0,3%).  In termini di variazione grezza nei settori con sufficiente copertura campionaria, il saldo è positivo nella meccanica (+0,2%), nella gomma-plastica (+0,5%), nell’abbigliamento, nel legno-mobili e carta-stampa; negativo nel tessile (-0,3%) e nei restanti settori. La variazione è positiva nelle piccole imprese (fino a 49 addetti), e nelle medie (fino a 199 addetti), negativa nelle imprese oltre i 200 addetti.

Il commercio

Il volume d’affari nel quarto trimestre dell’anno è in crescita su base annua sia a Bergamo (+2%) che in Lombardia (+2,7%), in netto miglioramento rispetto alla precedente indagine. La variazione destagionalizzata nel trimestre è positiva a Bergamo (+0,2%) e ancora più nettamente in Lombardia (+1,3%). Le vendite nel settore alimentare tradizionale crescono su base annua del +1,6% a Bergamo e del +0,9% in Lombardia. Nel non alimentare si consolida il trend in crescita che raggiunge il +2,9% a Bergamo e il +3,4% in Lombardia. Il giro d’affari nel commercio al dettaglio non specializzato, corrispondente in linea di massima alla grande o media distribuzione, è in aumento sia a Bergamo (+1,1%) che in Lombardia (+2,1%). Il saldo percentuale tra variazioni di aumento e diminuzione su base annua delle vendite totali è in crescita e si consolida in positivo sia a Bergamo (+12,7) che in Lombardia (+15,1). I prezzi sono in aumento nel trimestre a Bergamo (+1,3%), più che in Lombardia (+1,1%). Gli addetti del commercio nel quarto trimestre del 2015, aumentano a Bergamo (+0,8% a saldo di un tasso d’ingresso grezzo del 3,9% e di un tasso di uscita del 3,1%) e in misura più contenuta in Lombardia (+0,2%). L’indice dell’occupazione, fatto 100 il livello medio del 2007, è a Bergamo a quota 88,8, mentre in Lombardia è al 93,8. Per quanto riguarda le prospettive per il trimestre successivo, il saldo tra segnalazioni di segno opposto è stazionario e registra un sostanziale equilibrio tra attese di aumento e di diminuzione.

I servizi

Il volume d’affari nell’insieme dei servizi indagati è in crescita su base annua a Bergamo (+0,9%) e in Lombardia (+1,7%) La variazione congiunturale, destagionalizzata, è positiva a Bergamo (+0,7) e in Lombardia (+0,2). Il saldo percentuale tra segnalazioni di aumento e diminuzione migliora e si conferma in territorio positivo a Bergamo (+14,2 contro il precedente +6). Per quanto riguarda i comparti dei servizi, la variazione tendenziale grezza del volume d’affari è del 3 % nel commercio all’ingrosso (in Lombardia: +2,5%), del +2,5% per alberghi e ristoranti (in Lombardia: +5,2%), +1,1% nei servizi alle persone (in Lombardia: -1,3%) e – 0,2% nei servizi alle imprese (+1% in Lombardia). I prezzi dei servizi risultano sostanzialmente stazionari  nel trimestre sia a  Bergamo (-0,1%) che in Lombardia (+0,1%). L’occupazione nel complesso dei servizi è in crescita in termini destagionalizzati a Bergamo (+0,4%) come in Lombardia. Le prospettive per il volume d’affari e l’occupazione nel trimestre successivo formulate dalle imprese di servizi di Bergamo, dopo un prolungamento miglioramento, sono stazionarie in territorio, di poco, negativo.

 




Industria alimentare, contratto rinnovato. A Bergamo coinvolti 6mila lavoratori

Heineken Comun Nuovo“La chiusura positiva del rinnovo del Contratto nazionale dell’industria alimentare  riafferma ancora una volta quanto sia importante l’azione sindacale unitaria per ottenere buoni risultati. Un segnale importante, questo rinnovo per la nostra provincia, dove sono presenti aziende multinazionali importanti, che hanno partecipato al tavolo di trattativa a Roma”. Così Gigi Bramaschi, segretario generale della Fai Cisl di Bergamo saluta la firma definitiva sul Ccnl dell’industria alimentare, firmato ieri sera a Roma da Fai Cisl, Flai Cgil, Uila Uil e Federalimentare.

Il Contratto interessa 6mila persone nella nostra provincia, che lavorano  in aziende come Sanpellegrino, Wuber, Parmalat e Heineken. I punti qualificanti dell’accordo danno corpo ai progetti sindacali nella partecipazione dei lavoratori alle dinamiche d’impresa; negli assetti contrattuali, “ora coerenti con la proposta unitaria di un nuovo sistema di relazioni industriali”; nella bilateralità; nella formazione congiunta, nelle nuove modalità su telelavoro e lavoro agile. Il contratto, quadriennale, integra linee guida che rafforzano ed estendono significativamente il secondo livello, rilanciando innovazione, produttività, competitività e condizioni di lavoro dei dipendenti. Viene potenziata ed estesa la bilateralità di settore, che per la prima volta viene definita dal Ccnl. Si dà vita ad un fondo specifico che interviene a sostegno dei lavoratori che perdono occupazione a due anni dalla pensione. Tale fondo interverrà anche per lavoratori che volontariamente vogliono trasformare il contratto da full a part-time e promuoverà il turnover: un vero ponte generazionale. Quanto agli aspetti salariali, non ci si limita ad un’ottica difensiva, ma viene incrementato il potere d’acquisto dei lavoratori attraverso aumenti salariali  pari a  105 euro, condizione necessaria per sostenere il reddito delle persone,  rilanciare  i consumi e contribuire alla ripresa della domanda aggregata. “Le parti sociali attraverso la libera contrattazione e negoziazione diventano oggi più di ieri  vera autorità salariale, protagonisti di una ripresa che coinvolge tutti: lavoratori, imprese e l’intero sistema paese”.




Internazionalizzazione delle piccole imprese, Go In’ lancia l’alta formazione

internzz2345234.jpgBergamo Sviluppo, azienda speciale della Camera di commercio, ha aperto le iscrizioni per l’ammissione al corso di alta formazione Go.In’ Go International Be Innovative, “Imprenditorialità e innovazione per l’internazionalizzazione delle MPMI”. Il corso è rivolto a imprenditori, manager e lavoratori/occupati di micro, piccole e medie imprese bergamasche. Obiettivo del corso è fornire ai partecipanti strumenti efficaci per affrontare al meglio le decisioni strategiche e organizzative necessarie, per esempio, ad operare in ambito internazionale, rafforzando al contempo le competenze imprenditoriali e la capacità innovativa dell’impresa. Il corso si svolgerà a Dalmine (sedi di Bergamo Sviluppo al POINT-Polo per l’Innovazione Tecnologica e della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Bergamo), con lezioni in programma al venerdì pomeriggio e al sabato mattina nel periodo marzo–ottobre 2016 (120 ore in totale).

Questi alcuni dei temi delle lezioni previste: internazionalizzazione, imprenditorialità e cambiamento; comunicazione interculturale in ambito imprenditoriale; strategie imprenditoriali e globalizzazione; comunicazione interculturale e linguaggi; mercati internazionali e strategie d’ingresso; disruptive innovation; obiettivi economici e non economici; marketing strategico; marketing imprenditoriale; il business model canvas e il business plan; strategie di export; marketing operativo. La metodologia didattica del percorso Go.In’ prevede l’alternanza tra momenti di docenza frontale, seminari tematici, testimonianze imprenditoriali e lavori interattivi di gruppo, per stimolare nei partecipanti un atteggiamento aperto all’innovazione e la disponibilità a mettersi in gioco.

Le imprese interessate devono presentare domanda di ammissione entro sabato 13 febbraio. La domanda è disponibile sul sito di Bergamo Sviluppo www.bergamosviluppo.it. Va compilata, firmata e rinviata ad adobati@bg.camcom.it e campana@bg.camcom.it. Le imprese verranno selezionate e ammesse a seguito di colloquio conoscitivo. È previsto il versamento di una quota di partecipazione di 300 euro (+ Iva al 22%). Per i requisiti di ammissione e per le modalità di selezione consultare  www.bergamosviluppo.it. Il corso, cofinanziato dalla Camera di commercio, è realizzato in partenariato con il sistema associativo territoriale e con il supporto tecnico dell’Università degli Studi di Bergamo,in particolare dei centri di ateneo CYFE Center for Young and Family Enterprise ed SdM School of Management.




Progetti Territoriali, 130 aziende al lavoro per “superare i propri limiti”

progettiterrito.jpgLe aziende bergamasche si mettono in gioco e cercano di superare i propri limiti. Anche nel 2015 hanno fatto il pieno i Progetti Territoriali, finanziati dalla Camera di Commercio e realizzati, a partire dal 2006, dall’azienda speciale Bergamo Sviluppo in collaborazione con le associazioni di categoria, che mettono a disposizione formazione e consulenza personalizzate andando ad incontrare le imprese nelle aree stesse in cui lavorano.

L’edizione appena conclusa ha coinvolto la pianura, le Valli Seriana, Brembana e Imagna e per il primo anno i laghi bergamaschi. Attraverso sette focus territoriali di presentazione sono state raccolte 138 domande di adesione e selezionate 130 aziende, che hanno potuto usufruire di un check up e di consulenza specialistica per 3.125 ore complessive. Sono stati inoltre proposti 11 seminari tematici e 5 corsi di orientamento per aspiranti imprenditori per un totale di 73 ore di formazione e 262 partecipanti.

«In un contesto caratterizzato da instabilità, a livello di concorrenza, di mercati e di scenari economici, ma anche da scarse risorse disponibili, la via del sostegno attraverso progetti che erogano consulenze “su misura” può davvero aiutare le imprese, soprattutto quelle più piccole, a colmare eventuali gap di competenze e ad accelerare i processi di cambiamento», ha affermato il direttore di Bergamo Sviluppo Cristiano Arrigoni durante l’incontro per la consegna delle menzioni di merito alle aziende partecipanti.

Il 2015, intanto, è stato caratterizzato da una maggiore incidenza rispetto al passato dei settori commercio e servizi e da una riduzione del manifatturiero artigiano e industriale. Sempre molto presente e dinamico il settore delle lavorazioni meccaniche, mentre tra gli altri comparti si segnalano alimentare, chimica, grafica pubblicitaria, autotrasporti, gomma e logistica.

progetti territoriali Bergamo Sviluppo 2Conoscere meglio il cliente, organizzare e gestire le risorse umane, i processi e le attività, creare o rinnovare la propria immagine, ma anche fotografare con più esattezza il passato e il presente della propria azienda per decidere e programmare meglio sono i bisogni più frequenti manifestati dalle aziende. Le consulenze hanno riguardato in più larga misura il marketing, le vendite e la comunicazione (54%), seguiti dagli interventi di riorganizzazione dell’amministrazione, della finanza, del controllo di gestione (21%).«In alcune imprese – ha illustrato Sergio Panseri, esperto nell’ambito del progetto – cresce la consapevolezza del bisogno di intervenire sul clima e sull’organizzazione, importanti soprattutto per chi offre servizi, perché più impattanti su costi e qualità dell’offerta. Permangono poi le tensioni finanziarie, le difficoltà negli incassi e nei rapporti con il sistema bancario e la solidità di molte aziende che hanno fronteggiato la crisi si è ridotta». Tra le opportunità indicate, quella dell’innovazione, anche attraverso i brevetti, l’export, la certificazione e l’assistenza nel passaggio generazionale.

E dal 18 febbraio il percorso si rimette in moto, con gli incontri di presentazione nei diversi territori.

Ecco il calendario

  • giovedì 18 febbraio a Leffe
  • lunedì 22 febbraio a Romano di Lombardia
  • venerdì 26 febbraio Sant’Omobono Terme
  • lunedì 29 febbraio a Lovere
  • giovedì 3 marzo a Treviglio
  • lunedì 7 marzo a Zogno
  • mercoledì 9 marzo a Sarnico



Accesso al credito, Fogalco amplia il raggio di azione

Fogalco e Lia Eurofidi si aprono anche alle piccole medie imprese del manifatturiero. I due confidi bergamaschi, che aderiscono ad Asconfidi Lombardia, hanno firmato la scorsa settimana un accordo con Cdo Bergamo in tema di accesso al credito. L’intesa permette ai soci Cdo di accedere a condizioni vantaggiose ai servizi di Fogalco e Lia Eurofidi relativi alla prestazione di garanzia fideiussoria per il credito. Ai soci Cdo vengono garantite tutte le forme tecniche, chirografarie ed ipotecarie di breve, medio e lungo termine, secondo le migliori condizioni.

Con questo accordo Fogalco e Lia, attraverso l’attività di garanzia di Asconfidi Lombardia, ampliano il loro bacino di riferimento e diventano gli interlocutori “globali” sul tema del credito agevolato per il settore del terziario, artigianato e manifatturiero.

«Le ultime due crisi economico–finanziarie, quella del 2008/2009 e del 2011-2014, hanno lasciato il segno sulle imprese italiane. In particolare le pmi, imprese che costituiscono la spina dorsale dell’economia del territorio, continuano ad incontrare difficoltà nell’accesso al credito – afferma Riccardo Martinelli, presidente Fogalco -. In questo contesto, per aiutare le nostre imprese è fondamentale che entri in gioco la rappresentanza ed il legame di rapporti tra le varie associazioni di categoria ed i confidi di matrice associativa. L’accordo fatto con Cdo percorre questa strada.  Insieme saremo più forti nel nostro compito di offrire servizi su misura alle imprese e di aiutarle nei rapporti con il sistema bancario».

«L’esperienza che stiamo percorrendo in Asconfidi Lombardia ci ha insegnato che “Fare Sistema”, ovvero agire con metodo e con il concorso coordinato di tutte le energie e le risorse disponibili, è indubbiamente la risposta vincente per il nostro territorio – dichiara Irene Paccani, presidente Lia Eurofidi -. In attesa della nuova normativa che disciplina gli Intemediari Finanziari minori (art. 112 del Tub) che con buona probabilità attuerà una riforma sostanziale non solo nei contenuti ma anche nel numero dei Confidi presenti sul territorio, una risposta di “Sistema” è a nostro avviso il modo migliore per anticipare i tempi, per non dover rincorrere per necessità il cambiamento, ma essere invece in prima linea insieme alle imprese».

In termini di numeri, il risultato dell’unione tra Foglaco e Lia Eurofidi è positivo sul territorio. I dati sullo scorso anno registrano al 30 novembre operazioni garantire per poco meno di 30 milioni di euro a favore di 207 imprese, il 20% dei volumi complessivamente perfezionati da Asconfidi Lombardia.

«Questo accordo con Fogalco e Lia Eurofidi, oltre ad agevolare l’accesso al credito e ad arricchire l’offerta dei servizi finanziari a disposizione delle numerose piccole e medie imprese associate, vuol essere anche l’occasione per mettere a fattor comune le rispettive esperienze, agevolando le imprese bergamasche nell’accesso al credito, condizione sostanziale per cogliere le opportunità offerte dai timidi segnali di ripresa del mercato», afferma Alberto Capitanio, presidente Cdo Bergamo.