Oli essenziali, Bergamo in prima fila nella ricerca scientifica

Non hanno solo il pregio di profumare l’ambiente o regalare qualche coccola al corpo. Gli Oli Essenziali hanno anche provate proprietà preventive e curative, frontiera quanto mai interessante di fronte alle vecchie e nuove sfide della medicina (ma anche ai problemi di budget della Sanità!).

Cristian Testa e Fabrizio Gelmini
Cristian Testa e Fabrizio Gelmini

Lo sanno bene Fabrizio Gelmini, tossicologo dell’Università di Milano, e Cristian Testa, medico naturopata specializzato in microbiologia, che hanno dato vita sui Colli di Bergamo ad una produzione biologica di erbe e piante aromatiche e ad un laboratorio autorizzato per essiccarle, ricavando tisane, ed estrarle per realizzare Tinture Madri e Oli Essenziali. Prodotti, questi ultimi, che rappresentano un’assoluta novità in Bergamasca e che vanno ad aggiungersi all’ancora scarno panorama nazionale, fatto di poche produzioni, presenti soprattutto in Toscana e poi in Sicilia e Sardegna.

L’attività è partita da un anno e mezzo nell’azienda agricola Le Sorgenti, che si estende su una superficie di 13 ettari nel Parco dei Colli, sotto San Vigilio, e che da circa vent’anni produce vino Valcalepio. «All’interno di questa realtà – spiega Gelmini – ci siamo trasferiti a vivere ed abbiamo preso in affitto tre ettari di terreno già adatto per la coltivazione biologica e realizzato il laboratorio. Gli alberi, come cipressi, abeti, pini, thuja, c’erano già; abbiamo piantato gli arbusti (lavande, timi, melisse, mente, salvie, origano, alloro, camomilla, calendula) ed oggi abbiamo a disposizione circa 25 specie. Si tratta di piante tipiche o che comunque qui crescono bene e rappresentano una coltura che va, in un certo senso, ad arricchire il “paniere” delle produzioni agricole del Parco dei Colli».

A caratterizzare il progetto è l’approccio scientifico. Gelmini e Testa si occupano di ricerca fitoterapica ed hanno all’attivo pubblicazioni scientifiche internazionali con i risultati derivati dall’utilizzo degli oli essenziali nel trattamento di patologie umane e nella sanificazione degli ambienti.

Come mai avete scelto diventare produttori di erbe ed estratti?

«Perché ne conosciamo l’efficacia e crediamo che questo settore possa svilupparsi – spiega Gelmini -, ma ha anche bisogno di produzioni garantite in tutte le loro fasi. In laboratorio mi occupo anche di controlli di qualità di prodotti naturali e purtroppo spesso ci accorgiamo che il contenuto in principi attivi dei prodotti in vendita non corrisponde a quanto dichiarato in etichetta, perché magari non è stato rispettato il tempo balsamico o la specie botanica esatta, o semplicemente perché le aziende non eseguono i necessari controlli. Questo non è un approccio corretto alla fitoterapia».

Con voi il mondo delle erbe esce dal recinto delle tradizioni o delle tendenze variamente “naturali” e si sposa con il rigore del metodo scientifico.

«L’approccio è lo stesso della farmaceutica di sintesi, non è in opposizione, si ragiona in termini di molecole, efficacia e valutazione degli effetti collaterali, che con gli oli essenziali, in pratica, non ci sono».

azienda agricola le sorgenti - scaffaliAllora gli oli essenziali funzionano…

«La comunità scientifica in Italia ha cominciato ad occuparsene da una quindicina di anni, di strada da fare ce n’è ma è un movimento che è ormai partito. All’interno della medicina ufficiale è riconosciuta la branca delle Cam, Complementary and alternative medicine, mentre quattro anni fa è nata la Società Italiana per la Ricerca sugli Oli Essenziali, di cui sono il referente regionale. Il mondo della ricerca se ne sta occupando, è la classe medica che non è preparata ma credo che con il tempo, diciamo una ventina d’anni, anche da noi sarà come in Germania e Austria, in cui le persone possono decidere se rivolgersi al medico o al naturopata».

Come si usano e che proprietà hanno gli oli essenziali?

«Si utilizzano in diffusione e per i massaggi, mentre l’ingestione va sempre effettuata sotto controllo medico. Hanno potere antibatterico e antivirale, sono antiossidanti e antiradicalici oltre che aromaterapici».

Quali sono i casi più interessanti in cui sono efficaci?

prodotti - aziedna agricola le sorgenti«Studi clinici hanno dimostrato l’efficacia nel trattamento dell’emicrania con l’aromaterapia a base di lavanda, ad esempio. La ricerca si sta anche occupando delle salvie, che ritarderebbero lo sviluppo della demenza nell’Alzheimer, mentre un altro uso interessante è nella “cura” degli ambienti, importante contro l’allarme delle infezioni ospedaliere e lo sviluppo della resistenza batterica. Alla Fondazione Cacciamatta di Iseo, una residenza socio assistenziale, abbiamo ottenuto in un mese la completa igienizzazione delle stanze con la semplice diffusione di una miscela di nostra formulazione di oli essenziali (3 gocce a notte) e contemporaneamente la riduzione impressionante della somministrazione di farmaci agli ospiti, perché curando gli ambienti si possono anche curare le persone».

Ora che si annuncia l’arrivo dell’influenza ci si può, quindi, proteggere con le erbe?

«Ci sono tinture madri con effetti immunostimolanti e si può trattare l’ambiente con oli essenziali, usati singolarmente o in miscela, come alloro, menta, eucalipto e timo».

Insomma, qualche boccetta di olio essenziale potrebbe entrare tranquillamente nell’armadietto delle “medicine” di casa. Quale può essere la dotazione minima?

«Gli oli essenziali non sono farmaci, sono classificati come integratori alimentari. Precisato questo, direi che con quattro tipologie di oli – lavanda angustifolia, timo, eucalipto e menta – si può risolvere l’80% dei malanni invernali semplici, anche usati in diffusione: la lavanda è un buon sedativo ed analgesico, mentre menta ed eucalipto agiscono sulle vie respiratorie. Timo ed eucalipto hanno poi un’attività igienizzante ed antinfiammatoria e si possono utilizzare nei massaggi per le contratture muscolari. E il bello è che sono tutte piante che crescono da noi, a chilometro zero!».

Come distribuite i vostri prodotti?

«Si possono trovare in alcuni punti vendita a Bergamo oppure acquistare direttamente da noi in azienda o farseli spedire. Organizziamo anche corsi di formazione e visite alle distillazioni. Oltre agli oli e alle tinture madri è interessante la gamma delle tisane e degli aromi da utilizzare in cucina, scegliendo la provenienza locale».

L’azienda è giovanissima, avete già in mente qualche sviluppo?

«In effetti sì. Nel nuovo anno abbiamo intenzione di piantare una decina di eucalipti, che pur non essendo tipici delle nostre zone possono crescere bene, e un agrumeto con una ventina di limoni e altrettanti aranci. Installeremo anche un nuovo estrattore, da 200 litri. Siamo partiti da poco ma l’attività sta andando bene e questo ci conforta. Confesso che il mio sogno è creare una piccola Provenza al di qua delle Alpi. Le caratteristiche ambientali sono simili e le potenzialità di crescita del settore ci sono. E poi, piantare alberi e arbusti non può che fare bene al territorio e all’ambiente».




Dalle lezioni di pasticceria alla riparazione dei giochi, in Borgo Palazzo apre la bottega artigiana del futuro

Continuano il recupero e la riapertura dei negozi sfitti in via Borgo Palazzo, a Bergamo. Dopo il rilancio di due spazi nella parte compresa tra il Morla e via Camozzi, diventati temporary shop di arte e artigianato grazie al progetto Open Doors, tocca ai locali in via Borgo Palazzo 93 (ex sede Ubi Banca) che il Gruppo Giovani Imprenditori di Confartigianato Bergamo ha acquisito e ristrutturato nell’ambito del progetto “Artigiani del tempo” e che saranno inaugurati sabato 16 gennaio, alle 15.

Il progetto, partito a novembre, rientra nell’iniziativa ARTILaB che a fine settembre, in occasione della Festa del Borgo promossa dalle Botteghe, ha raccolto un grande consenso da parte dei cittadini ed ha lo scopo di riqualificare le botteghe urbane sfitte, ristrutturandole e dando loro un nuovo significato attraverso iniziative ed eventi di vario genere.

I locali in questione, di circa 200 mq, erano sfitti da tempo e sono stati ceduti in comodato gratuito ai giovani imprenditori che, grazie ad alcuni sponsor, tra i quali la banca “BCC Bergamo e Valli” e lo studio di architettura “SDN+F -Datei Nani architetti associati + Ferrari”, li hanno ristrutturati con  materiali ecosostenibili trasformandoli in un vero e proprio laboratorio artigiano interattivo.

Dal 16 gennaio questi nuovi locali diverranno il punto di riferimento per una serie di iniziative e laboratori dell’artigianato animati dal Gruppo Giovani che coinvolgeranno studenti, imprenditori, professionisti e cittadini. Tra le iniziative la realizzazione di un laboratorio per apprendere l’arte di fare la birra, lezioni di pasticceria, un centro di riparazione dei giocattoli elettronici, un progetto per generare energia elettrica pedalando con le biciclette.

Grande spazio anche alle nuove tecnologie: verrà realizzata un’area in cui verranno proiettati giochi  multimediali per i bambini e una vetrina touch-screen che consentirà ai passanti, digitando sul vetro, di interagire e consultare il programma.

«Il progetto – spiega il presidente dei Giovani di Confartigianato Bergamo Diego Armellini – è nato dal bisogno di condividere un’idea imprenditoriale innovativa, un po’ diversa dal solito, creando una sorta di “bottega artigiana del futuro”, costituita da laboratori aperti a tutti, che promuovono le diverse professioni, dove verrà sperimentato il primo esempio di “share economy artigianale”, ovvero un’attività di scambio reciproco di professionalità: la riqualificazione di spazi inutilizzati porta infatti ad una riqualificazione delle relazioni tra le persone, soprattutto quando vengono rivitalizzati non solo da una nuova attività di business ma anche da una condivisione allargata».

Sono previste infatti anche numerose iniziative collaterali che coinvolgeranno organizzazioni, scuole ed istituti per riqualificare il territorio e far conoscere il valore dell’artigianato.

Per i dettagli e per iscriversi agli eventi www.artilab.eu.




Patelli: «Troppi negozi sfitti? È anche perché sono vecchi e non a norma»

Tasse elevatissime e un parco di negozi, uffici e capannoni chiusi che non trovano compratori. Il quadro del mercato degli immobili commerciali e industriali bergamasco non è incoraggiante. «Per vedere davvero una ripresa – dice Luciano Patelli, presidente Fimaa Bergamo – ci vorranno ancora otto-dieci anni».  

Luciano Patelli
Luciano Patelli

Almeno, il mercato del residenziale è in leggera ripresa e i prezzi si stanno stabilizzando.

«Le compravendite sono per lo più legate all’acquisto della prima casa, anche grazie al calo del valore di case e appartamenti. E questo aiuta molto anche le banche a erogare mutui più proporzionati sulla capacità di spesa del cliente, tra reddito e costo dell’immobile».

Da cosa dipende la crisi del mercato non residenziale?

«Fatta eccezione per alcuni uffici di prestigio nel cuore di Bergamo, richiesti dai professionisti, immobili industriali e uffici sono ormai obsoleti e non rispondono più alle esigenze di chi vuole comprare, a meno di investire somme ingenti per riqualificarli. Inoltre spesso non sono supportati da parcheggi o da servizi pubblici. Così oggi chi compra un ufficio o un capannone lo cerca fuori, nei centri direzionali che sono nuovi e hanno tutti i servizi. Lo stesso vale per i negozi. A Bergamo ci sono più di cento negozi sfitti. Non hanno più le caratteristiche sanitarie e urbanistiche necessarie. I proprietari dovrebbero investire per metterli a norma – ma i più non lo vogliono fare – oppure ridimensionare i prezzi di locazione o di vendita così che possano sistemarli gli acquirenti, ma anche qui stentano. Il risultato è che, anche se sono in una bella posizione, rimangono vuoti».

Come sarà il 2016?

«Non vedo una ripresa a breve termine. Le tassazioni sul sistema immobiliare, a partire da quelle statali fino a quelle comunali, sono troppo pesanti, grossi investitori non ce ne sono e anche il piccolo investitore è scomparso. La piccola parte di mercato che rimane la può fare chi cerca un capannone per la nuova sede o, nel commercio, chi spera di fare un cambiamento nella propria vita lavorativa, ma si tratta spesso di persone che non hanno le competenze professionali, quindi le locazioni sono brevi e questo porta a una perdita di qualità».

Cosa si può sperare?

«Che ci sia più chiarezza sul valore degli immobili e che almeno si arrivi a un mercato stabile. C’è ancora qualcuno che propone prezzi alti e non riesce ad adeguarsi ai nuovi valori e così blocca il mercato. Devono capire che sono fuori mercato, il calo dei valori non è un ribasso di mercato, ma un riposizionamento del valore reale. Non si tornerà più ai prezzi di prima della crisi».

In tema di negozi e locali, si stanno affermando degli accordi che prevedono i primi cinque-sei mesi di affitto gratuiti. Il mercato può trarne beneficio?

«Sono tentativi di aprire nuove attività che non possono portare nessun risultato, testimoniano solo la disperazione che c’è in giro. Alcuni negozi messi in zone degradate non hanno più motivo di esistere. Con la tassazione e gli obblighi che ci sono, solo se si ha un progetto che ha concrete possibilità di arrivare a fatturati importanti si può sopravvivere, in caso contrario, si viene uccisi subito dagli oneri, anche burocratici».

Quali tipi di negozi chiede il mercato?

«Da un po’ di tempo, si stanno affermando i parchi commerciali, medie strutture da 400-500 metri in su. Si tratta di negozi a cielo aperto con strade carrabili, parcheggi e punti ristoro di grandi gruppi. Normalmente si sviluppano intorno ai centri commerciali o in zone strategiche con tanto passaggio. Sono tutte attività che portano danno al classico negozio di vicinato».

Le aziende invece che esigenze hanno?

«Un nuovo fronte molto importante che si sta aprendo è quello del capannone in acciaio. Hanno costi più bassi e quando devono essere demoliti si può recuperare l’acciaio».

Come va il mercato delle seconde case?

«Oggi, con il peso delle tasse, la gente non se le può permettere, anzi molti le mettono in vendita. Alcuni le stanno prendendo in affitto per trarne reddito come case vacanze e b&b. È un fenomeno ormai affermato che deve essere ancora regolamentato in modo intelligente. Noi non siamo favorevoli, non è liberismo, ma anarchia».

Come vede il futuro dell’agente immobiliare?

«La nostra professione deve evolversi per dare una consulenza a 360 gradi, così da garantire che la compravendita si definisca davanti al notaio senza problemi o contrattempi e che il cliente sia pienamente soddisfatto. Se non lo facciamo, siamo finiti».

Su quali progetti siete impegnati in questo momento come categoria?

«Ultimamente, le banche si sono buttate sul nostro servizio ma non hanno la nostra conoscenza del mercato e la nostra professionalità. Per questo abbiamo iniziato un percorso di collaborazione con Ubi Banca e siamo aperti anche ad altre banche del territorio che non fanno servizi immobiliari».

 




Confartigianato, premi alle eccellenze e alla fedeltà associativa

Premio MagisterConfartigianato Bergamo chiude i festeggiamenti per il 70° anniversario di fondazione e brinda alla Feste con una sera-evento alla Fiera Nuova di Bergamo questa sera, venerdì 18 dicembre.

Il clou della serata, intitolata “Artigianato. Storie di ordinaria eccellenza”, sarà la proclamazione dei vincitori della prima edizione del “Premio Magister – Il Lavoro a Regola d’Arte”, lanciato lo scorso luglio tra tutte le imprese associate, per promuovere le eccellenze artigiane del territorio, e la consegna dei riconoscimenti alle imprese con almeno 45 anni di fedeltà associativa.

L’evento natalizio, aperto a tutti gli associati e ai loro familiari, prenderà il via alle ore 18.30 con i saluti del presidente Angelo Carrara, a cui seguiranno le presentazioni dei nove finalisti e le premiazioni dei tre vincitori del concorso (uno per ciascuna categoria in gara): i progetti presentati dalle imprese, infatti, hanno riguardato i tre temi dell’Innovazione e Green Economy, dell’Internazionalizzazione e del Welfare e Responsabilità sociale di impresa.

I finalisti sono:

  • per la categoria “Innovazione e Green Economy”: B.C.L. srl (Cerete), Bertronic srl di Bertazza Marino (Stezzano), Galassia 3D di Balasso Emanuele (Bergamo);
  • per la categoria “Internazionalizzazione”: Beltrami Linen srl (Cene), C.M.G. Quadri srl (Grassobbio), J Pack srl (Val Brembilla);
  • per la categoria “Welfare e Responsabilità sociale di impresa”: Soltur srl (Dalmine), Erresei srl (Vilminore di Scalve), Sidip World srl (Isso).

Un premio speciale verrà poi consegnato alla migliore start-up.

La giuria di qualità che ha selezionato i vincitori è presieduta dal presidente Angelo Carrara ed è composta da Lucio Cassia, presidente CYFE – Center for Young and Family Enterprise, Alberto Barzanò, senior advisor specializzato in EU affairs presso la società Kreab & Gavin Anderson di Bruxelles e Mauro Ceruti, professore ordinario di Logica e Filosofia della Scienza presso l’Università Iulm.

La festa proseguirà con la premiazione degli imprenditori titolari di imprese associate da 45 anni e oltre, che riceveranno un riconoscimento per la loro fedeltà associativa.

Al termine dei lavori ci sarà un buffet offerto a tutti, lo scambio di auguri e un brindisi in vista delle prossime festività natalizie.




Cidia Pradella, l’eredità di Expo è l’e-commerce alimentare che racconta anche i territori

Maurizio Pradella e la figlia Giovanna
Maurizio Pradella e la figlia Giovanna

Ottant’anni di attività per una famiglia di imprenditori che ha portato avanti una particolarissima e vivace avventura nel mondo della vendita e della distribuzione alimentare. La “Ditta Tomaso Pradella” nasce nel 1928 e si distingue subito come uno dei centri di distribuzione alimentare più all’avanguardia, importando per primi le aringhe affumicate olandesi, il tonno spagnolo, le acciughe salate del Cantabrico e lo stoccafisso norvegese vero ragno di Johansen. In tempo di guerra diventa uno dei centri principali di distribuzione di prodotti razionati e sul finire degli anni Sessanta si inserisce fra le prime aziende d’Italia della catena del freddo, distribuendo i prodotti surgelati con il marchio Surgela nel settore retail. Nei primi anni Ottanta, Maurizio, la terza generazione, trasforma l’azienda nel Centro di Distribuzione Alimentare, “Ci.Di.A.”, variando completamente l’assortimento e cambiando la filosofia di vendita verso il settore del catering specializzato con l’assortimento attuale di circa 2.700 referenze.

È proprio questa trasformazione che manifesta la volontà di adeguare la gamma dei prodotti alle esigenze dei professionisti del settore e che colloca l’azienda, seppur a gestione familiare, tra le più avanzate del territorio, sia per la disponibilità dei mezzi, sia per la lungimiranza imprenditoriale. Una lungimiranza che si è ben manifestata anche in occasione di Expo 2015, della quale Cidia Pradella si è resa ambasciatrice speciale, grazie ad alcune azioni mirate a valorizzare i temi della grande manifestazione ed esportare modelli di consumo legati alla qualità della vita e alla sostenibilità produttiva e ambientale.

Cidia Pradella ha realizzato un sito web nuovo e in stretta connessione con Expo 2015. “Pensieri golosi” è il nome di questo e-commerce enogastronomico dedicato alla vendita al dettaglio on line sul territorio nazionale ed estero, nato con il preciso intento di portare l’esperienza della storica ditta Pradella oltre i confini del territorio locale e condividere con il pubblico la passione per il buon cibo e per l’arte culinaria. Più di 700 prodotti accuratamente selezionati fra produttori italiani e internazionali rappresentano non solo il valore e lo spessore del tessuto produttivo alimentare, ma proprio sulla scia di Expo 2015, diventano l’occasione unica e speciale per raccontare i territori, con le loro bellezze paesaggistiche e le loro tradizioni storiche e culturali. Nel sito, infatti, ogni prodotto racconta una storia, quella di un paese o di una famiglia, dove gli abbinamenti e i piatti consigliati definiscono culture e tradizioni da ricordare. Il progetto è stato inoltre presentato alle numerose aziende collaboratrici, grazie ad un evento ad hoc che a marzo ha unito le tante realtà coinvolte, andando a concretizzare sempre più il lavoro di incontro e di rete che Ascom persegue con Expo 2015.

Durante Expo Cidia Pradella ha organizzato una business visit per i suoi clienti, mirando a far conoscere e approfondire modelli di produzione e distribuzione agroalimentare, metodologie di vendita e sviluppi imprenditoriali di piccole e medie imprese straniere dove diverse economie e società, hanno reso sempre più esplicita l’importanza di un confronto e di un incontro costante tra i Paesi.

Proprio sulla base di uno dei primi intenti dell’azienda, ovvero l’apertura verso nuovi mercati, si sono concretizzate importanti azioni di internazionalizzazione che garantiscono nuove prospettive a livello nazionale e internazionale. Nel concreto, tali azioni si manifestano proprio attraverso il progetto e l’e-commerce Pensierigolosi.it, che nel 2016, subirà un’integrazione dei suoi contenuti a vari livelli: accurata ricerca e incremento delle tipicità alimentari anche straniere, andando a scegliere quelle più rappresentative in termini culturali e di sostenibilità ambientale, nonché esempio di modelli imprenditoriali di settore considerati interessanti per una crescita dei mercati basata sul confronto; inserimento di uno spazio ad hoc dedicato al tema della sostenibilità, dove tale concetto viene analizzato e argomentato dal punto di vista delle filiere agroalimentari e della sicurezza alimentare, sempre in un’ottica di confronto con l’estero e in costante riferimento alle indicazioni fornite dall’Unione Europea.




“La Buona Impresa”, il premio va alla Alfaparf Group

La sede dell'Alfaparf Group
La sede dell’Alfaparf Group

Mercoledì 23 dicembre, alle 11.30, nella sede di Confindustria Bergamo, il presidente del Gruppo Giovani Imprenditori, Marco Manzoni, consegnerà a un rappresentante di Alfaparf Group di Osio Sotto, azienda vincitrice dell’edizione 2015 de “La Buona Impresa”, il riconoscimento ideato per la valorizzazione della migliore iniziativa attivata nel corso dell’anno in favore della gestione dei rapporti di lavoro con le categorie comunemente definite “svantaggiate”. Il Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Bergamo, che da anni supporta con particolare impegno questa iniziativa direttamente collegata alla responsabilità sociale dell’impresa, identifica questo Progetto come uno dei capisaldi su cui fonda l’attività del Movimento.

Nel corso dell’incontro verrà illustrato il Progetto creato dall’azienda  per offrire un futuro professionale ai ragazzi affetti dalla Sindrome di  Down e verrà letta e consegnata la motivazione del Premio.




Piazza Pontida, ecco la “Bottega” che dà una chance alle “cenerentole” della moda

Laura Chiesa
Laura Chiesa

Dedicato a tutte le “cenerentole” della moda: sappiate che, ogni tanto, le “regine” si stancano dei loro armadi, delle loro Gucci, delle Louboutin e delle Louis Vuitton. Provano orrore nel vedere gli scaffali e le scarpiere stipati di Prada, Chanel e Balenciaga e così decidono di disfarsene. Buon per loro e per noi. Per tutte le shophaoliche, insomma, ma soprattutto per Laura Chiesa che ha pensato bene di fare di questi “repulisti” di altissima qualità il suo lavoro. Selezionare con grande attenzione tutti i capi ed accessori e riproporli ad un prezzo interessantissimo, ma a metà prezzo, certe dell’assoluta originalità e della qualità di quello che si acquista è la mission dichiarata di questa elegante signora, che si (ri)propone nel nuovo negozio di Piazza Pontida. la Bottega di Laura

Là dove c’era, infatti, una merceria un po’ demodé – che è stata chiusa un anno fa – è approdata Laura, signorile commerciante che già aveva saggiato la piazza del capoluogo con una prima esperienza (in piazza Matteotti). Dallo scorso maggio, in una piazza Pontida che, negli ultimi tempi ha assunto una precisa fisionomia e una grande vitalità, Laura è sbarcata con la sua “Bottega”, uno scrigno di abiti ed accessori particolarissimi (e griffatissimi). Chiamiamolo “un riciclo intelligente” che si traduce in un’opportunità soprattutto per chi compra e che, tra gli scaffali o sulle grucce, può soddisfare ad un prezzo davvero accessibile, qualche sfizio modaiolo altrimenti proibitivo. Soprattutto in questo periodo dell’anno, quando il capo principiale è appunto, il capo spalla invernale. Certo, un po’ di fortuna non deve mancare, un fattore “c” che si traduce nella capacità di trovare il capo giusto, della taglia giusta ad un prezzo altrettanto giusto. bottega LauraCioè accessibile. Al di là di inconvenienti legati a peso e statura, sui quali nulla si può fare, su certi accessori si può andare a colpo sicuro. Si spiega così, il boom delle borse, e degli accessori in genere, cinture, ma anche bijoux e foulard, ad esempio, in alcuni casi pezzi incredibili. Si tratta per lo più di regali fatti recapitare a sofisticate destinatarie che, anziché rispedirli al mittente, li affidano a Laura. Il negozio merita una visitina non solo per finalità commerciali e modaiole, ma anche per rendersi conto che esiste un mondo parallelo, fatto di principesse sul pisello, che all’ennesima Louis Viutton in regalo, sbuffano annoiate e alzano il telefono. “Laura, vieni a prendertela, non so che farmene”.




Tra crisi e valori, l’impresa si interroga sul suo ruolo nella società

Si terrà mercoledì 16 dicembre alle ore 15, nelle sale del Palazzo dei Contratti e delle Manifestazioni (in via Petrarca 10 a Bergamo), il seminario “Crisi e valori: l’impresa si interroga su come cambia il suo ruolo nella società”, iniziativa promossa dal Comitato per la Promozione dell’Imprenditorialità Femminile della Camera di Commercio di Bergamo e realizzata da Bergamo Sviluppo in collaborazione con il sistema associativo locale.

Nel corso dei lavori, i relatori, utilizzando parole chiave come qualità, riduzione dei costi, mercati globalizzati, responsabilità sociale d’impresa, salvaguardia ambientale, esigenze economiche e sociali o buone prassi progettuali, cercheranno di far emergere il nuovo valore sociale che le imprese possono ricoprire nella società alla luce anche dei segnali economici positivi che si stanno registrando dopo il lungo periodo di crisi non ancora terminato. Le aziende, essendo sistemi aperti all’ambiente e governate da soggetti che rappresentano i propri contesti socio economici di riferimento, fatti di valori, istanze, cultura e moralità, possono a loro volta trasferire nella società istanze e valori negativi o, come si cercherà di far emergere nel corso del seminario, positivi. Le imprese (e chi ci opera all’interno anche in senso lato, dagli imprenditori ai dipendenti, dai fornitori ai clienti fino ai diversi stakeholders), possono quindi diventare elementi attivi di cambiamento.

Destinato in particolare ad imprenditori e imprenditrici di piccole, medie e grandi imprese, sia già attive sul mercato sia in fase di startup, l’incontro è comunque aperto a tutti gli interessati. La partecipazione è gratuita; iscrizioni online sul sito www.bergamosviluppo.it (sezione news scorrevoli o calendario eventi in homepage).

Il programma

APERTURA LAVORI

Ida Rocca – presidente Comitato IF di Bergamo
Maria Teresa Azzola – componente CDA Bergamo Sviluppo e delegata all’innovazione

L’IMPRESA NELLA SOCIETÀ: VALORE O DISVALORE?

Cristiana Cattaneo – vicedirettore Dipartimento Scienze aziendali, economiche e metodi quantitativi Università degli Studi di Bergamo

COMPETITIVITÀ E SOSTENIBILITÀ: L’IMPRESA CAMBIA “VOLTO”

Giacomo Bonomi – psicologo ed esperto in comunicazione e management

ALCUNE BUONE PRASSI PROGETTUALI REALIZZATE SUL TERRITORIO

Silvia Campana – Bergamo Sviluppo

IL BILANCIO SOCIALE DI RADICI GROUP

Filippo Servalli – direttore corporate marketing e sostenibilità Radici Group

Coordina i lavori Fabrizio Calvo, giornalista




Scambi con l’estero, nel 2015 Bergamo mette a segno un + 2,3%

export_copia.jpgUn bilancio positivo per il commercio estero lombardo che raggiunge nei primi nove mesi del 2015 quota 169 miliardi di euro, +4% rispetto allo stesso periodo del 2014 (+5,3% l’import e +2,1% l’export) e rappresenta il 29% circa del totale italiano. Milano è la più attiva con oltre 73 miliardi (+4,1% l’interscambio trainato dall’import +7,6% mentre l’export non migliora), seguita da Brescia e Bergamo con 17 miliardi circa (rispettivamente: +4,7% e +2,3%), da Varese con 12 miliardi (+6,1%) e da Monza e Brianza con 11 (+8,6%). L’Unione Europea assorbe ben il 60% dell’interscambio (+3%) mentre l’Asia orientale il 12,6% (+9,2%, +11,8% la sola Cina) e gli Stati Uniti segnano un +18%. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati Istat nei primi nove mesi del 2015 e 2014.

Ma quali sono i prodotti lombardi più esportati nel mondo? Tra i primi 20, oltre ai macchinari e ai prodotti chimici segnano un forte aumento gli autoveicoli (+36%), gli aeromobili e veicoli spaziali (+11,2%) e i saponi, detergenti e articoli cosmetici (+10,6%). Bene anche i mobili (+7,9%) e la moda (+2,6%). Gli Stati Uniti sono un mercato sempre più attraente per l’export lombardo (+15,1%) insieme al Medio oriente (+13,1%).

Quanto all’import lombardo, i prodotti chimici sono i più importati per un valore di oltre 8 miliardi di euro (+4,1%) ma a crescere maggiormente sono le apparecchiature per le telecomunicazioni (+23,9%). In generale l’import lombardo è di oltre 86 miliardi di euro (+5,3%) e vede crescere nel 2015 soprattutto Mantova (+15,9%) e Cremona (+14,8%). Le aeree da cui importiamo di più sono l’Unione Europea che conta per oltre il 64,5% (di cui un quinto dalla sola Germania) ma c’è anche un 10% del totale che proviene dalla Cina (+14,8%).




Tutela del marchio, seminario di Bergamo Sviluppo

Bergamo SviluppoSi terrà lunedì 14 dicembre, alle 14.30, all’ex Borsa merci di Bergamo, il seminario “Tutela del marchio e tutela della forma”. L’incontro è promosso nell’ambito del progetto “Tutela e valorizzazione della Proprietà Industriale a supporto dell’innovazione e della competitività delle Mpmi bergamasche”, iniziativa finanziata dalla Camera di Commercio e realizzata da Bergamo Sviluppo in collaborazione con le locali Organizzazioni di categoria, con il supporto tecnico-scientifico dell’Ufficio Brevetti e Marchi della Camera di Commercio e del Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi di Bergamo. Il seminario, rivolto a tutte le micro, piccole e medie imprese locali, ma aperto anche a tutti gli interessati, mira a fornire informazioni e conoscenze utili per proteggere nel modo più efficace le proprie opere immateriali, attraverso gli strumenti di tutela offerti dal marchio. L’apertura dei mercati e le dinamiche della concorrenza impongono, o suggeriscono alle imprese, di registrare un proprio marchio quale segno idoneo a distinguere i propri prodotti o servizi da quelli di altre imprese operanti all’interno dello stesso mercato. La tutela del marchio garantisce, pertanto, la protezione delle creazioni aziendali, il cui valore aggiunto risiede nell’essere, appunto, distintive, non riproducibili, ovvero esclusive, sottratte all’imitazione di chiunque. Il marchio, assieme ad altri assets intangibili, consente inoltre la tutela della forma di un prodotto o della sua confezione. Diversi gli argomenti trattati nell’incontro; Introduzione alla Proprietà Intellettuale, I segni distintivi dell’impresa, La garanzia di provenienza e i marchi, La tutela della forma – cumulo delle tutele, Il marchio di forma, Il disegno o modello. La partecipazione al seminario è gratuita. Info: www.bergamosviluppo.it