Dall’ombrello automatizzato alla piattaforma per creare birre: venti idee d’impresa in gara con Start Cup

start cup - partecipanti 2017
Tante soluzioni per la salute e l’assistenza, ma anche nuovi prodotti – dall’ombrello al braccialetto, all’arredamento -, piattaforme commerciali, formative e persino per creare birre personalizzate, app. Sono tante le nuove idee imprenditoriali nate nell’edizione 2017 di Start Cup, l’iniziativa di formazione e accompagnamento imprenditoriale dell’Università degli Studi di Bergamo, che vivrà la finale lunedì 9 ottobre, nell’ambito di BergamoScienza.

La giornata, al Campus universitario di Sant’Agostino, si articola in due momenti: dalle ore 15 le startup in gara si presentano al pubblico in una vera e propria “fiera delle idee”, allestita nel chiostro; dalle 17, nella cornice dell’Aula Magna, la finale, gara a colpi di elevator pitch davanti alla giuria e a due ospiti d’eccezione: Olivia Nicoletti, Cambridge Enterprise, esperta in nanotecnologie, e Vincenzo Russi, presidente e amministratore delegato di e-Novia, spin-off dell’Università di Bergamo, che si occupa di creazione di spin-off, accelerazione d’impresa, sviluppo di proprietà intellettuale e trasferimento di innovazione alle imprese.

Da cinquanta, sono giunti fino alla fase finale venti team. I loro progetti si confronteranno direttamente con una giuria tecnica e successivamente saranno presentati con il format dell’elevator pitch (ovvero il discorso che un imprenditore farebbe ad un investitore se si trovasse per caso con lui in ascensore), davanti al pubblico di BergamoScienza, giurati – sia di estrazione imprenditoriale che accademica – ed investitori.

I progetti vincitori si aggiudicano premi in denaro e viaggi presso le capitali europee della formazione imprenditoriale.

Da quest’anno, i progetti che partecipano a Start Cup Bergamo avranno ancora più opportunità di sviluppo: dopo l’evento finale, infatti, l’Università degli Studi di Bergamo continuerà ad offrire la propria collaborazione diretta attraverso un percorso di accreditamento e di supporto finalizzato all’apertura dell’impresa.

Il percorso, nel suo insieme, si articola in più passaggi: eventi di orientamento, che coinvolgono i tre campus UniBg (Ingegneristico, Economico-Finanziario, Umanistico); il collegamento con l’iniziativa “Campus Entrepreneurship”, che ha previsto borse di mobilità per sviluppare l’idea d’impresa in un contesto internazionale durante la fase di formazione imprenditoriale; evento di raccolta di idee durante lo Start Cup Weekend (26 e 27 maggio 2017) e la fase dedicata alla formazione imprenditoriale (4 mesi in totale), il cuore di Start Cup Bergamo, che ha supportato i team imprenditoriali nel trasformare la propria idea in un business plan mediante una formazione approfondita ed un affiancamento da parte di accademici ed esperti dello startup d’impresa.

Le idee in gara

  • AISent (di Michele Ermidoro) – Un innovativo sistema di allerta per luoghi pubblici, basato sul riconoscimento dei suoni.
  • ArgoChem (di Claudio Colleoni) – Un prodotto chimico ad alto valore aggiunto e a basso impatto ambientale.
  • Articolo 34 (di Gabriele Pellicioli) – Piattaforma per la formazione online degli aspiranti avvocati.
  • Certificar (di Stefano Lussana) – App per smascherare le automobili con chilometraggio contraffatto.
  • DeliGreen (di Valentina Moro) – Una piattaforma che integra la filiera dei prodotti “Green”, facilitando lo scambio di informazioni tra il produttore e il consumatore.
  • Ermes (di Riccardo Tripepi) – Carrozzina innovativa per persone con disabilità, che punta a facilitare i movimenti del paziente e dei suoi assistenti.
  • FactoryBrewer (di Giorgio Pirovano) – Piattaforma per la creazione di birre personalizzate assistiti da esperti.
  • Farmemo (di Alessio Longhi) – Un innovativo promemoria “smart” per l’assunzione di farmaci.
  • HealthHelper (di Antonio Surace) – Social network a supporto dell’approvvigionamento di farmaci da parte dei pazienti.
  • HowToPay (di Luca Armanni) – Soluzioni tecniche di pagamento adattabili e personalizzate.
  • Istruzioni Parlanti (di Graziella Carbone) – Audio-cartoline per persone anziane.
  • LetsFit24 (di Frederic Nicolas Didier) – Servizio per l’allenamento in palestra ovunque ed in ogni momento.
  • Limitless (di Luca Merisio) – Soluzioni modulari riadattabili per l’arredamento “smart”.
  • Stefano Carrara (di MarketPlace B2B) – Piattaforma per lo scambio commerciale tra aziende di diversi settori.
  • PigreQuo (di Paolo Salvi) – Rilavorazione di materiali grezzi per la produzione di beni rivolti ad un mercato d’elite.
  • Pocket Umbrella (di Simone Pelati) – Innovativo ombrello automatizzato e compatto.
  • Q-Walk (di Niccolò Sala) – Dispositivo per la riabilitazione dei pazienti con problemi di deambulazione.
  • Save The Bridge (di Edoardo Nodari) – Sistema per la mappatura e il monitoraggio dei ponti sulla viabilità ordinaria.
  • Twisty (di Martina Garletti) – Innovativo bracciale per il mercato del fashion.
  • UniBooKapp (di Greta Zamperoni) – Piattaforma per la compravendita di materiale scolastico e universitario.

L’evento è ad ingresso libero. È raccomandata la prenotazione on line sul sito di BergamoScienza.

 




Tavoli Ocse, accordo sulla riorganizzazione. Si riparte

Camera di CommercioTavoli Ocse, si riparte. Dopo il dibattito delle scorse settimane su ruoli e obiettivi, la Cabina di regia del Tavolo per lo sviluppo e la competitività di Bergamo, riunita quest’oggi, «ha concordemente deciso una riorganizzazione dei dossier tematici e delle attività dei gruppi di lavoro – scrive la Camera di Commercio, promotrice dello studio e del coordinamento – per dare nuovo slancio al progetto comune tra gli otto firmatari del Patto e di raggiungere gli obiettivi indicati dall’Ocse».

Nello specifico, il dossier Competitività delle Pmi confluirà nel dossier Innovazione. Vi sarà poi un migliore raccordo tra il dossier Education e il dossier Innovazione sul tema delle competenze digitali e, sempre all’interno di questi due gruppi, verrà attivato un tavolo specialistico sul “sistema della salute”. Quest’ultimo lavorerà sotto il coordinamento scientifico dell’Università di Bergamo, nella persona della direttrice del Dipartimento di Ingegneria, e sarà aperto a rappresentanti del mondo della sanità, della filiera della salute e ai coordinatori dei dossier Education e Innovazione.

Sul raccordo con la strumentazione e gli obiettivi del piano nazionale Industria 4.0, la Cabina di regia ha riconosciuto il ruolo di primo orientamento delle imprese che sarà istituzionalmente svolto dai Punti Impresa Digitale del sistema camerale e ha registrato la convinta volontà di dialogo tra Confindustria e Imprese & Territorio in materia Digital Innovation Hub. Il dossier Innovazione continuerà inoltre ad approfondire il vasto tema strategico ad esso assegnato a vantaggio delle imprese e dell’intero sistema Bergamo in tutte le sue diverse articolazioni, con un costante confronto con le migliori prassi a livello nazionale e internazionale.

«Con la riunione di oggi – afferma il presidente Paolo Malvestiti – la Cabina di regia ha ripreso la sua piena operatività. Sono state poste le basi per il lavoro che ci attende da qui alla fine dell’anno, sia per quanto riguarda la ridefinizione dei dossier, sia per quanto concerne la proposta delle azioni di sistema da attivare sul territorio».




Lavoro e impresa, anche i Giovani Ascom partecipano a Bergamo Incontra

bergamo incontra 2017Anche i Giovani Imprenditori dell’Ascom – insieme con il Movimento Giovani Artigiani di Confartigianato Bergamo e i Giovani Imprenditori di Confindustria Bergamo – collaborano a Bergamo Incontra, la manifestazione che dal 30 giugno al 2 luglio riempie il Sentierone di Bergamo di incontri, ospiti, mostre e spettacoli sui temi di maggiore attualità.

“Quid animo satis? Cosa basta al cuore dell’uomo?” è il tema di quest’anno che, partendo dalla frase di Sant’Agostino, vuole indagare sul desiderio di felicità inesauribile dell’uomo per scoprire tutta la sua profondità.

Il coinvolgimento delle associazioni giovanili d’impresa riguarda, in particolare, due appuntamenti, dedicati al lavoro e al fare impresa.

Venerdì 30 giugno alle 18.30, si tiene “Al cuore del lavoro. Impegnarsi per cosa, impegnarsi per chi?” con Maria Teresa Landi, senior investigator NIH. Introdotta da Mario Salvi, presidente di Bergamo Scienza, la ricercatrice di fama internazionale, che ha partecipato al mappaggio del genoma delle persone colpite da tumore del polmone e da melanoma e si è occupata di integrazione di dati complessi di origine genetica, clinica e ambientale, metterà a fuoco domande come cosa rende speciale il nostro lavoro? Cosa ci aiuta a coglierne tutto il valore, la dignità e l’utilità? Cosa vuol dire lavorare con gli altri e lavorare per gli altri?

Sabato primo luglio è invece in programma, alle 11.30, “L’esperienza dei padri, l’energia dei figli… Imprese e startup, insieme: le nuove vie dell’innovazione”, una conversazione imprenditoriale con Alessandro Benedetti, founder Almadom.us, e Mario Canziani, Ceo Sapra Elettronica, che approfondirà le opportunità dell’open innovation. Il confronto potrà proseguire a pranzo approfondendo in un contesto diretto e conviviale gli argomenti emersi durante la mattinata. (Per prenotazioni http://bit.ly/bgi-17)

www.bergamoincontra.com




Lavoro e progresso economico, entro il 30 giugno le domande per il riconoscimento

C’è tempo fino al 30 giugno per presentare le candidature per il Riconoscimento del Lavoro e del Progresso economico, il premio assegnato dalla Camera di Commercio a persone ed imprese che si sono particolarmente distinte nella propria attività.

Con questa iniziativa, giunta alla 57esima edizione, l’Ente camerale intende sottolineare il valore essenziale del lavoro, della professionalità, della fedeltà all’azienda, quali elementi primari nelle strategie di progresso delle imprese e dell’intera comunità economica bergamasca.

Queste le categorie

CATEGORIA A – LAVORATRICI E LAVORATORI DIPENDENTI O AUTONOMI

Cinque premi riservati a lavoratrici e lavoratori dipendenti o autonomi di qualsiasi settore (industria, edilizia, artigianato, agricoltura, commercio, servizi, cooperazione) in possesso dei seguenti requisiti:

a) giovani di età anagrafica fino a 35 anni che abbiano meritato il riconoscimento per la propria specifica originale esperienza lavorativa, in particolare al di fuori delle aziende familiari, accettando le sfide di nuovi lavori e consolidando nel tempo la loro esperienza con risultati verificati;

b) lavoratrici over 40 e lavoratori over 50 che, disoccupati a seguito di crisi aziendali, abbiano avviato e concretizzato stabilmente iniziative di auto imprenditorialità in settori produttivi o dei servizi nuovi oppure recuperando “vecchie” professioni anche in lavori o mercati di nicchia.

CATEGORIA B – LAVORATRICI E LAVORATORI DIPENDENTI – ANZIANITÀ E FEDELTÀ

62 premi riservati a lavoratrici e lavoratori dipendenti, con esclusione del pubblico impiego, che abbiano prestato ininterrottamente non meno di 33 anni (28 se donna) alle dipendenze della stessa impresa. Sono ammessi a questa categoria di premio lavoratrici e lavoratori dei settori edilizio e minerario (con esclusione degli addetti ai servizi strettamente amministrativi, che vengono invece assimilati ai lavoratori di cui al comma precedente), che abbiano prestato almeno 33 anni di servizio (28 se donna) anche presso aziende diverse. Al fine del raggiungimento dell’anzianità prevista si terrà conto anche degli eventuali periodi di mobilità.

CATEGORIA C – DIRIGENTI D’AZIENDA

Tre premi riservati a lavoratrici e lavoratori che, avendo maturato l’anzianità di 33 anni (28 se donna), in non più di tre aziende, abbiano conseguito, alla data di emissione del bando, la qualifica di dirigente.

CATEGORIA D – COLTIVATORI DIRETTI

Cinque premi riservati a coltivatori diretti che abbiano prestato non meno di 33 anni di attività, in rapporto anche alla evoluzione del lavoro agricolo in relazione alle nuove esigenze del consumatore.

CATEGORIA E – IMPRESE INDUSTRIALI, COMMERCIALI, AGRICOLE E ARTIGIANE

Dieci premi riservati a imprese che abbiano più di 33 anni di ininterrotta e benemerita attività, svolta sia in forma individuale sia in forma di società, comprese le società a responsabilità unipersonali, ma escluse le altre società di capitale.

CATEGORIA F – PERSONALITÀ BENEMERITE

Tre premi riservati a personalità che, nel corso della loro attività, si siano particolarmente distinte, apportando prestigio al territorio bergamasco.

Le domande di partecipazione al concorso dovranno pervenire all’Ufficio segreteria entro e non oltre il 30 giugno 2017, con una delle seguenti modalità: spedizione all’indirizzo di posta elettronica segreteria@bg.camcom.it; spedizione per posta ordinaria; consegna a mano.

Le domande saranno esaminate da apposita Commissione nominata dalla Giunta camerale. La Giunta assegnerà i premi a suo insindacabile giudizio, tenendo conto della graduatoria proposta dalla suddetta Commissione.

La premiazione avrà luogo in Bergamo nel mese di dicembre 2017.

Qui il bando di concorso e i modelli di domanda, che possono anche essere ritirati presso l’Ufficio segreteria della Camera di commercio (Largo Belotti, 16 – primo piano) o nelle associazioni di categoria.




Startup innovative, a Bergamo sono 116. La maggior parte opera nei servizi

idea innovazione

In Italia ci sono 7.241 startup innovative (dato della sezione speciale del Registro delle imprese aggiornato a fine maggio 2017). Un numero significativo e in costante crescita. La normativa che regola questa forma societaria (D. Lgs. 179/2012) è infatti entrata nel suo quarto anno di operatività e lo scorso dicembre un primo pacchetto di circa 820 startup è fuoriuscito dal regime agevolato per raggiunti limiti di età.

La Lombardia è la regione che di gran lunga ne ospita di più: 1.655, seguita da Emilia Romagna (798), Lazio (687), Veneto (646) e Campania (516). In provincia di Bergamo risultano registrate 116 startup innovative, in maggioranza nel settore dei servizi (83) e dell’industria-artigianato (24).

La Camera di commercio bergamasca, nel presentare il nuovo servizio AQI – Assistenza Qualificata Imprese alternativo all’atto pubblico per la costituzione della società, ha anche scattato una fotografia più dettagliata. Per quanto riguarda i principali ambiti di attività, 24 startup operano nella produzione di software o consulenza informatica, 23 nella ricerca scientifica e sviluppo, 10 in attività professionali, scientifiche o tecniche, 6 nella fabbricazione di computer e prodotti di elettronica e altre 6 in attività di consulenza.

Tra queste, 26 sono imprese ad alto valore tecnologico in ambito energetico, 18 hanno una presenza femminile maggioritaria, forte o esclusiva, 26 hanno una presenza giovanile maggioritaria, forte o esclusiva.

Per quanto riguarda i requisiti per poter essere una startup innovativa, 65 rispettano il primo requisito, ossia sostengono spese in ricerca e sviluppo maggiori o uguali al 15% del maggiore valore tra costo e valore totale della produzione; 30 rispettano il requisito del personale qualificato (almeno i 2/3 dei dipendenti o collaboratori con laurea magistrale oppure 1/3 di dottorati, dottorandi o laureati con almeno tre anni di attività di ricerca certificata); 30 startup rispettano il terzo requisito (impresa depositaria o licenziataria di privativa industriale, oppure titolare di software registrato); nove aziende soddisfano più di un requisito.

Startup innovative

La definizione

Con l’obiettivo di promuovere la crescita sostenibile, lo sviluppo tecnologico e l’occupazione, in particolare giovanile, nell’autunno del 2012 il Governo ha adottato il DL 179/2012, che ha introdotto la definizione di nuova impresa innovativa, la startup innovativa.

Le startup innovative sono società di capitali, costituite anche in forma cooperativa, che hanno come oggetto sociale esclusivo o prevalente lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico.

I requisiti

• sede principale in Italia o in uno Stato UE o EEA (spazio economico europeo) con sede produttiva o filiale in Italia
• costituite da non più di 60 mesi
• ultimo bilancio non superiore a 5 milioni di euro
• non distribuire utili
• non nascere da fusione, scissione o cessione di ramo di azienda

Le startup innovative devono inoltre presentare almeno una di queste caratteristiche:

• spese in ricerca e sviluppo maggiori o uguali al 15% del maggiore valore tra costo e valore totale della produzione
• almeno i 2/3 dei dipendenti o collaboratori con laurea magistrale oppure 1/3 di dottorati, dottorandi o laureati con almeno tre anni di attività di ricerca certificata
• almeno un brevetto o privativa industriale

I vantaggi

Per le startup innovative è stato predisposto un pacchetto di misure molto articolato, che interviene in materia di semplificazione amministrativa, mercato del lavoro, facilitazioni burocratiche ed agevolazioni fiscali per le pratiche del Registro Imprese, non assoggettamento alla procedura di fallimento. Condizione fondamentale per beneficiare di tali vantaggi è che le startup siano iscritte nell’apposita sezione speciale del Registro delle Imprese.




Bar, occhio ai conti!

Vuoi avere un locale di successo? La prima regola è saper fare bene i conti. È il mantra di Giorgio Beltrami, presidente del Gruppo caffè bar dell’Ascom di Bergamo dal 2009 e titolare del bar Centrale a Lovere, insegna sempre sulla cresta dell’onda. L’abbiamo intervistato per capire quali sono oggi le difficoltà e le opportunità nel mercato dei pubblici esercizi.

Giorgio Beltrami
Giorgio Beltrami

«Sul mercato ci sono troppe attività, quindi la concorrenza è terribilmente elevata – esordisce -. In molti casi, direi nella stragrande maggioranza, ci sono gestori che applicano prezzi che non sono remunerativi. Ma scendere sotto certe soglie porta inevitabilmente alla chiusura. Proporre, come ho visto fare, un pranzo di lavoro a 6,70 euro per un primo, secondo, acqua, un quarto di vino e caffè significa vendere sotto costo. È un’offerta impossibile da sostenere. Bisogna saper fare i conti e capire i costi, sennò l’attività non ha futuro».

Un tempo nella nostra provincia c’era il listino dei prezzi, meglio allora?

«Fino al 2002 all’interno del Gruppo caffè bar Ascom c’era una commissione che decideva i prezzi da applicare ed entro un mese i locali si adeguavano ai valori indicati. Poi il Governo ha vietato di stilare il listino prezzi sostenendo che in quel modo si faceva cartello. I gestori hanno cominciato a farsi concorrenza abbassando il prezzo. È una strategia senza futuro: non è sostenibile nel tempo e rovina il mercato e l’immagine della categoria».

Ci sta dicendo che molti baristi non fanno bene i conti?

«Le faccio un esempio classico: una macchina del caffè di buon livello a tre gruppi costa circa 7mila euro. Per ripagare le macchine in comodato d’uso, di abitudine i torrefattori caricano il caffè di 8/10 euro al chilo. Considerato che una macchina del caffè ha una vita di circa cinque anni, se si fanno i conti, si capisce facilmente che la si paga almeno tre volte e che è più economico comprarla, eppure molti scelgono di non farlo. Se si hanno problemi di liquidità, basta rivolgersi ai canali che favoriscono la concessione del credito come Fogalco. Si può prendere un appuntamento agli uffici di Bergamo e insieme si determina il tasso di interesse. Per stare sul mercato non basta fare un buon caffè o un buon cappuccino, bisogna avere una gestione attenta».

bar-generico -aperitivoC’è un modo per calcolare i pezzi giusti?

«è indispensabile avere nozioni di contabilità. L’assistenza del commercialista non è sufficiente. All’Accademia del Gusto di Osio Sotto si possono frequentare corsi di alto livello che danno una preparazione manageriale e insegnano a gestire in modo corretto l’attività. Io ho una mia formula personale. Faccio la somma di tutte le spese generali del locale, senza gli acquisti. Poi faccio la somma delle spese degli acquisti. Quindi divido la spesa acquisti per le spese generali e ottengo un coefficiente. Dalla fattura verifico il costo di acquisto della bottiglia. Moltiplico questo costo per il coefficiente e ottengo il mio costo reale della bottiglia. Se risulta ad esempio 29 euro, significa che se la vendo a 30 euro, guadagno 1 euro».

Quanto conta la formazione?

«Continua ad essere la maggiore arma per restare sul mercato. Non ci si può improvvisare in questo mestiere. È importante che chi si affaccia al settore sappia esattamente cosa deve affrontare in ogni aspetto gestionale, dai rapporti con i fornitori alla selezione dei prodotti, dal servizio all’amministrazione contabile. Allo stesso tempo farlo da vent’anni non è un buon motivo per non aggiornarsi. C’è sempre spazio per migliorare e crescere»

Qual è l’errore più frequente tra i baristi?

«Molti sono convinti che basta aprire un bar per guadagnare. Nell’arco di un paio d’anni chiudono. Bisogna fidelizzare la clientela e per farlo non basta offrire la coca cola, occorre dare un prodotto proprio, che può essere un tipo di panino, di farcitura, oppure un cocktail, un gelato. Proporre qualcosa di speciale che porti il cliente a venire nel nostro bar».

Il suo locale non solo ha saputo resistere alla crisi ma negli ultimi anni è addirittura cresciuto. Quali doti bisogna avere per fare questo mestiere?

«Non può mancare la capacità lavorativa. Io ho 71 anni e sono al bar 13-14 ore tutti i giorni. Nella categoria vedo che manca la costanza. Molti partono entusiasti e poi quando si presentano le difficoltà non lottano, mollano».

I contratti di affitto di azienda in questo senso non aiutano…

«Purtroppo negli ultimi anni si è diffuso questo tipo di contratto: ha il vantaggio che quando si entra non si paga ma quando si esce non si prende niente. Chi sceglie questo tipo di soluzione di solito appena non quadra qualcosa rinuncia. Se invece si investe nella licenza d’azienda prima di mollare si lotta. In genere, poi, il proprietario dei muri e degli arredi difficilmente investe nell’attività quindi nel tempo il locale invecchia. Oggi invece è estremamente importante rinnovare gli ambienti, in questo modo si fidelizza la clientela».

Che consiglio darebbe ai baristi che si trovano in difficoltà?

«Di tenere duro. Se non lavoro devo chiedermi perché, andare dai colleghi che lavorano, vedere cosa fanno e riproporlo. La professionalità paga sempre».

espresso-caffèIl costo del caffè è giusto? C’è spazio per rivedere le politiche di prezzo nei bar?

«Gli autogrill sanno fare bene i conti. Già da anni hanno abbattuto la barriera dell’euro. Il caffè è sempre stato equiparato al giornale. Oggi il quotidiano costa 1,30 e il caffè ancora un euro: abbiamo perso il 30% degli utili».

Crede che i clienti capirebbero l’aumento?

«Io vendo il caffè a 1,10 euro da tempo e quando sono passato al nuovo prezzo non ho avuto un calo dei consumi, anzi le vendite sono addirittura leggermente aumentate. Forse i clienti hanno notato la differenza tra un caffè e l’altro».

Quindi aumento sì, ma solo se il caffè è molto buono?

«Alcuni gestori vanno negli ipermercati ad acquistare caffè da 7/8 euro al chilo. È una follia. Bisogna puntare alla qualità, al di là della congiuntura economica. C’è ancora gente disposta a spendere per averla. Si pensa che ridurre il prezzo ti porti più clienti ma non è assolutamente vero. Conosco un barista che ha proposto la colazione a 1,30 euro quando tutti sanno che il prezzo è di 2,30/2,40 euro. La sua fortuna è stata che l’offerta non ha funzionato! Bisogna capire che più si applicano prezzi stracciati e più si perde, così come bisogna comprendere che i soldi che ogni sera si trovano nel cassetto vanno accantonati per spese e tasse».

Cosa pensa dell’arrivo di Starbucks?

«Non credo che porterà alcun tipo di problemi. L’Italia è legata al caffè espresso. C’è spazio per tutti. L’importante è fare un buon caffè».

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I 10 consigli di Ascom per chi vuole aprire un bar

Per chi vuole avviare un bar ci sono alcune regole che si rivelano preziose per non sbagliare. Per Ascom Bergamo Confcommercio sono dieci. Eccole.

1. AVERE UN’IDEA PRECISA

Chiedersi che tipo di bar si vuole aprire. Avere, cioè, un progetto ben chiaro in testa.

2. CAPIRE SE È SOSTENIBILE

Creare un business plan facendo una precisa valutazione dei costi necessari per avviare e gestire l’attività (affitto, acqua, luce, gas, dipendenti, acquisto delle merci, imposte Tasi e Tari) e dei volumi di fatturato che si dovranno realizzare per ricavare uno stipendio. Attenzione: se il locale non è pronto, o bisogna pagare l’attività al proprietario, l’investimento iniziale può aumentare in modo considerevole.

3. SCEGLIERE LA LOCATION GIUSTA

Valutare bene il proprio business e analizzare con attenzione la zona dove si vuole aprire. Fondamentale che ci sia passaggio e nelle vicinanze ci siano negozi o uffici (meglio entrambi) e comunque luoghi di interesse. Se si sceglie un luogo super trafficato, la possibilità di fare incassi è più alta, ma anche le spese da sostenere lo saranno; se si opta per aprire in un piccolo paese i ricavi potenziali si riducono, ma si riducono anche la concorrenza e i costi fissi.

4. DIFFERENZIARSI DALLA CONCORRENZA

Aprire un bar originale, diverso dalle altre attività esistenti e in grado di rivolgersi a una clientela specifica. Bisogna conoscere l’offerta dei concorrenti e il loro giro d’affari, quindi chiedersi cosa si possa offrire in più ai clienti. Attenzione: sono da considerare concorrenti anche supermercati, panetterie e pizzerie al taglio, take away.

5. TARGET E OFFERTA SU MISURA

Impostare l’attività pensando a una specifica categoria di clienti e offrire una soluzione mirata ai loro bisogni.

6. CURARE LA COLAZIONE

Proporre caffè e brioche di qualità. I costi sono più alti, ma chi ha ottime colazioni di solito lavora e il passaparola vola.

7. OCCHIO A VETRINA E INSEGNA

Il cliente che passa deve capire all’istante che lì c’è un bar e che tipo di bar è.

8. FARE DELL’ACCOGLIENZA UN’ARTE

Selezionare con attenzione i collaboratori, anche in base al modo in cui interagiscono con i clienti. Il cliente non vuole solo il caffè, si aspetta di lasciare fuori i problemi e di avere cinque minuti di relax. Se si rende piacevole questa pausa, il cliente con molte probabilità tornerà. È l’Abc della fidelizzazione.

9. AVERE UNA GESTIONE ATTENTA

Fare massima attenzione alle spese e accantonare parte del cassetto per pagare i costi dell’attività e le tasse. Controllare il numero di scontrini emessi, i flussi di cassa, quali prodotti si vendono di più, su quali c’è più margine e in quale momento della giornata ci sono più clienti così da gestire il personale in modo flessibile e mirato.

10. FARSI CONOSCERE ATTRAVERSO I SOCIAL NETWORK

Scegliere il social più usato (Facebook) o quello che, sulla carta, risulta il più utilizzato dal target di clientela a cui ci si rivolge. Attenzione: la pagina va tenuta aggiornata e questo richiede tempo. Regola fondamentale: alle eventuali critiche virtuali si risponde sempre e in modo educato.

Per un espresso perfetto c’è la regola delle 5 M

È dimostrato, offrire una buona colazione, e in primis un ottimo il caffè, è il passepartout per conquistare una clientela fidelizzata. Ma quali segreti stanno dietro a un grande espresso? Giorgio Beltrami lo spiega in ogni dettaglio nei corsi per baristi proposti dall’Accademia del Gusto con la “regola delle 5 M”: miscela, macinatura, macchina del caffè, manutenzione, mano.

La partenza è utilizzare una miscela di qualità. Il secondo passaggio importante è fare una macinatura corretta che rispetti e segua il clima: in una giornata di pioggia, ad esempio, deve essere più sottile. Anche la scelta della macchina conta, ma ancora di più conta la sua manutenzione: ogni sera bisogna investire una ventina di minuti nella pulizia. È imprescindibile poi l’uso del depuratore per scacciare il nemico principale di un buon caffè: il calcare. La macchina non va mai spenta: si accende quando si compra e si spegne a fine carriera. La mano del barman, infine, conta moltissimo, almeno quanto la sua passione e sensibilità.




Assemblea Confcommercio, il ministro Calenda rassicura: «Non aumenteremo l’Iva»

carlo calenda - ministro sviluppo economico - assemblea confcommercio 2017«ll ritmo del cambiamento attuale non è quello che dovrebbe essere. È importante uscire dalla recessione, ma la crescita attuale è insufficiente dal punto di vista sociale, economico e finanziario». Parole del ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, intervenuto all’Assemblea generale della Confcommercio. Il ministro anche parlato di incentivi e digitalizzazione, concordando con il presidente Carlo Sangalli sul fatto che «Industria 4.0 dovrebbe davvero essere chiamata Impresa 4.0 perché disegnata proprio per le pmi. Si tratta di incentivi fiscali automatici che premiano chi fa gli investimenti, chi vuole davvero far crescere il Paese, si finanzia insomma ciò che veramente esiste. È un’opportunità straordinaria».

Dopo essersi dichiarato disponibile a contribuire alla soluzione di due questioni aperte sottolineate da Sangalli (eccesso Inail pagato dalle imprese rappresentate da Confcommercio e faccenda Consip), Calenda ha affrontato la questione voucher («abbiamo fatto solo un primo passo che non chiude la questione»), quella Cnel («non sono d’accordo con Sangalli, i cadaveri si seppelliscono, non si riesumano») e soprattutto quella Iva: «Non la aumentiamo, proprio stamattina ne ho parlato con Gentiloni e Padoan».

Per quanto riguarda invece la domanda di tagliare l’Irpef, il ministro si è detto d’accordo, ma ha sottolineato la sua preferenza per l’abolizione dell’Imu sui beni strumentali. Infine, la Bolkenstein: «Gli ambulanti che vivono della propria licenza devono essere tenuti indenni, ma chi fa speculazione deve fare le gare. Per gli stabilimenti balneari, invece, bisogna determinare dov’è il giusto, visto che è insostenibile che lo Stato incassi solo 100 milioni di euro dalle concessioni. Servono soluzioni pragmatiche e non ideologiche».




Valbrembo, N&W fa shopping. Acquisita “Ducale”

Andrea Zocchi
Andrea Zzocchi

N&W Global Vending spa (“N&W”) – leader mondiale nel mercato dei distributori automatici per caffè, bevande calde e snack, e leader sia nel settore Ho.Re.Ca. (Hotel, Ristoranti e Caffetterie) che OCS (Office Coffee Service) – ha acquisito l’intero capitale sociale di Ducale macchine caffè srl. Ducale, con sede a Parma e fondata nel 1954 da Ugo Sandei, è una storica azienda all’avanguardia nella produzione di macchine da caffè e distributori automatici.  La società è conosciuta per la qualità delle bevande erogate dalle sue macchine da caffè e per soluzioni tecnologiche originali che offrono un’ottima esperienza di consumo all’utente. Tra queste, l’innovativo sistema brevettato “sottovuoto Ducale”, unico sul mercato, che assicura l’erogazione del caffè sempre fresco, mantenendo inalterata nel tempo la qualità dei chicchi.

Con questa acquisizione N&W punta a rafforzare la propria posizione competitiva, ampliando le attuali gamme di distributori automatici di bevande calde – che comprendono già marchi leader come Necta, Saeco e Wittenborg – con i modelli della gamma Ducale.

L’obiettivo di N&W è di far crescere ulteriormente Ducale, mantenendo alla guida dell’azienda gli attuali amministratori delegati Pietro e Stefano Sandei, e valorizzando sia il marchio che lo stabilimento produttivo di Parma. Inoltre, N&W intende supportare l’azienda nello sviluppo della gamma prodotti e nella loro commercializzazione grazie a una rete di filiali operative in 16 paesi in Europa e nel mondo. “L’acquisizione di Ducale, che fa seguito alla recente integrazione di Saeco Vending & Professional, avvalora ulteriormente la nostra strategia di consolidamento di marchi riconosciuti per la qualità dei loro prodotti; proseguiamo in questo modo nel nostro percorso di crescita che ci ha portato a essere leader mondiali nel fornire la miglior esperienza di consumo di caffè fuori casa” – ha affermato Andrea Zocchi, ad di N&W – “Crediamo che le diverse tecnologie innovative sviluppate dalla Ricerca e Sviluppo di Ducale rappresentino un elemento fortemente distintivo per la nostra offerta che ci consentirà di cogliere altre importanti opportunità, anche sui mercati internazionali”. N&W Global Vending è leader mondiale nel mercato dei distributori automatici per caffè, bevande calde e snack, e attore di primaria importanza nei mercati Ho.Re.Ca. e OCS. N&W è stata fondata nel 2000, dall’integrazione di Necta e Wittenborg, ma beneficia di un’esperienza che risale a più di 90 anni fa. Il gruppo N&W conta circa 1.700 dipendenti e ricavi per il 2016 pari a 300 milioni di euro. N&W ha la sua sede a Valbrembo. Il Gruppo N&W conta 7 stabilimenti produttivi e filiali operative in 16 paesi nel mondo.

 




Avete un’idea d’impresa e volete svilupparla? Affrettatevi per Start Cup

start cup bergamo 2Se avete un’idea di business che vi frulla nella testa, vi restano ancora alcune ore per iscrivervi a Start Cup Bergamo 2017, il progetto dell’Università di Bergamo per formare gli imprenditori di domani.

Si chiudono infatti a mezzanotte di mercoledì 7 giugno i termini per partecipare all’ottava edizione di Start Cup School, il percorso di formazione imprenditoriale avanzato, sviluppato con le Università di Cambridge e Maastricht, che fornirà tutti gli elementi – teorici e pratici – utili allo sviluppo dell’idea e alla verifica in un piano d’impresa pronto per essere sottoposto agli investitori.

Gli iscritti potranno inoltre beneficiare di un accompagnamento imprenditoriale, a cura di tutor accademici e mentorship industriale promossa da imprenditori locali. Le iscrizioni possono essere perfezionate su www.startcup.unibg.it

Start Cup Bergamo 2017 è un progetto dell’Università degli Studi di Bergamo, gestito dal Servizio Ricerca e Trasferimento Tecnologico, con il coordinamento scientifico del Center for Young and Family Enterprise (CYFE), Centro di Ateneo che dal 2010 si occupa di studi e ricerche sul fenomeno imprenditoriale. Collaborano i Centri GITT, CCSE ed ELab, ed è supportato dai partner di Start Cup Bergamo: UBI Banca, Bergamo Sviluppo (Azienda Speciale della Camera di Commercio di Bergamo), Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Bergamo, Associazione BergamoScienza, Jacobacci & Partners, Research for Enterprise Systems (RES) srl, UNICA Point.

Nella scorsa edizione di “Start Cup Bergamo”, la business plan competition che premia le migliori proposte di imprenditoria giovanile, si è classificato al primo posto DazePlug di Giacomo Zenoni (UniBg), un dispositivo di ricarica per vetture elettiche che, una volta posizionato in un garage, automatizza completamente il processo di ricarica del veicolo elettrico. Il progetto è stato premiato con un periodo di accelerazione dell’idea imprenditoriale presso il polo di innovazione tecnologica dell’Università di Cambridge.

Secondo classificato: Tropico dei Colli di Giulia Serafini. La startup propone agli agricoltori di coltivare piante da frutto esotiche naturalmente adatte a produrre nel nostro territorio, piante che con ridotta manodopera producono frutti dall’alto valore aggiunto, anche biologico. È già possibile visitare l’impianto sperimentale a Bergamo, per conoscere le piante e i frutti da vicino. Il progetto è stato premiato con un’attività di accompagnamento imprenditoriale per lo sviluppo del business presso Confindustria Bergamo.

Al terzo posto si è invece piazzato SmokyFiber di Giorgia Carissimi (UniBg). L’unico progetto attualmente in circolazione che si propone di combinare la raccolta di un rifiuto altamente inquinante e dannoso per l’ambiente, come i mozziconi di sigaretta, e il suo riutilizzo con il duplice scopo di ottenere energia e un materiale ad alte prestazioni tecniche. Giorgia Carissimi è stata premiata con un’attività di accompagnamento imprenditoriale per lo sviluppo del proprio business presso Bergamo Sviluppo.




Cavaliere del Lavoro, l’onorificenza alla bergamasca Laura Colnaghi Calissoni (Carvico Spa)

C’è anche l’imprenditrice bergamasca Laura Colnaghi Calissoni tra i 25 Cavalieri del Lavoro del 2017 nominati quest’oggi dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della Festa della Repubblica.

Avvocato, Laura Colnaghi è presidente della Carvico Spa, azienda fondata dal marito e leader nella produzione di tessuti indemagliabili elasticizzati per lo sport.

Sotto la sua guida, il gruppo nell’ultimo decennio ha consolidato la presenza internazionale con l’apertura di altre sedi commerciali in Cina e Usa e di uno stabilimento produttivo in Vietnam per i mercati del sud-est asiatico. L’export vale l’80% del fatturato, la produzione viene realizzata principalmente nei tre stabilimenti presenti in Italia. Il gruppo ha avviato un piano di produzione tessile a basso impatto ambientale che permette di ricavare tessuti realizzati con il filo di poliammide ottenuto da scarti industriali. Occupa 829 dipendenti, di cui 590 in Italia.

Agonista di sci di fondo, runner, ciclista e nuotatrice l’imprenditrice è tester e testimonial in prima persona dei prodotti innovativi sviluppati dall’azienda. È anche appassionata e sostenitrice dell’arte, con Carvico Spa ha infatti sponsorizzato il restauro della zuccheriera, della nota fontana di Porta Nuova, a Bergamo.

Il titolo di Cavaliere del Lavoro è un riconoscimento per i risultati raggiunti nell’attività di impresa, nella creazione di sviluppo e di posti di lavoro, ma soprattutto per l’impegno ad una responsabilità etica e sociale diretta al miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro del Paese. Il Presidente della Repubblica è a capo dell’Ordine, retto da un apposito consiglio presieduto dal ministro dello Sviluppo economico. Il processo di selezione è particolarmente rigoroso ed è regolato dalla legge n. 194 del 1986. Considerando le nuove nomine, i Cavalieri del Lavoro sono attualmente 611: dal 1901 ad oggi gli insigniti dell’onorificenza “Al Merito del Lavoro” sono stati 2.847. Lo scorso anno l’onore di ricevere le insegne al Quirinale era toccato ad un altro industriale bergamasco, Pierino Persico della Persico di Nembro,

Gli altri Cavalieri del Lavoro 2017

Giuseppe AMBROSI – 1964 – Brescia – Industria alimentare

È Presidente di Ambrosi Spa dal 1994. L’azienda, fondata dal padre, opera nel settore lattiero-caseario e occupa posizioni di leadership nel segmento premium del mercato dei formaggi tradizionali italiani, come il grana padano, il parmigiano reggiano e il provolone. Sotto la sua guida l’azienda amplia la produzione con l’apertura di un impianto a Podenzano per la stagionatura del Grana, costituisce La Pizza + 1 Srl e si internazionalizza, anche grazie all’accordo con la multinazionale svizzera Emmi, con unità produttive e commerciali in Francia, Germania, Usa e Giappone. La quota dell’export è del 45%. Occupa 500 dipendenti, di cui 300 in Italia.

Luigi AQUILINI – 1932 Canada – Industria edilizia, costruzioni

È Presidente e fondatore di Aquilini Investment Group. Arrivato in Canada all’età di 24 anni, dopo aver lavorato come operaio in una fonderia, giardiniere, calzolaio e muratore, dà vita ad un’impresa nel settore edile, realizzando complessi residenziali a Vancouver e nel resto del Canada. Attraverso la società “Golden Eagle”, attiva nel settore dell’agricoltura, si è affermato tra i maggiori operatori internazionali nella coltivazione e distribuzione di frutti di bosco, apicoltura e acquacoltura imponendosi contestualmente anche nel settore dell’allevamento. Il gruppo, attualmente presente anche nel settore della ristorazione e in quello energetico, occupa circa 9.000 dipendenti di cui 1.500 stagionali.

Catia BASTIOLI – 1957 – Novara – Industria chimica

È Amministratore Delegato della Novamont Spa, leader mondiale nel settore delle bioplastiche. Inizia il suo percorso presso l’Istituto Guido Donegani, Centro di Ricerche Corporate di Montedison dove si occuperà di scienza dei materiali, sostenibilità ambientale e materie prime rinnovabili fino al 1988. Successivamente contribuisce a fondare il centro ricerche Fertec sulle materie prime rinnovabili, diventato poi Novamont. Sotto la sua guida Novamont si trasforma da centro di ricerche a industria di riferimento nel settore delle bioplastiche e dei prodotti da fonte rinnovabile a basso impatto ambientale. L’azienda detiene 90 brevetti base e 900 brevetti internazionali, occupa 279 dipendenti e ha un export pari al 23%. A maggio 2014 ha assunto la presidenza di Terna.

Fabrizio BERNINI – 1957 – Arezzo – Industria robotica e automazione

È Presidente di Zucchetti Centro Sistemi Spa, da lui fondata nel 1985 inizialmente come software house. L’azienda, oggi leader internazionale nel settore della robotica e dell’automazione, opera anche nei settori delle energie rinnovabili e dello sviluppo di software per imprese, enti pubblici e aziende ospedaliere. Tra le realizzazioni di maggior successo il robot per la pulizia delle piscine “NemH20” che, attraverso la tecnologia “wireless”, si ricarica autonomamente in acqua tramite induzione. L’azienda è presente in oltre 50 paesi, con un export del 65% ed è titolare di 110 brevetti relativi a 50 invenzioni. Occupa 177 addetti.

Stefano BORGHI – 1951 – Bologna – Industria impiantistica

È Presidente e Amministratore Delegato della Site Spa, fondata dal padre e oggi attiva a livello internazionale nella “System Integration” e nella realizzazione di impianti tecnologici per infrastrutture di telecomunicazione, trasporto ferroviario ed energia. Già dal 1985 Stefano Borghi ricopre incarichi direzionali quando nel 1990 l’azienda realizza e cura la manutenzione delle reti elettriche di Enel e degli impianti di controllo del traffico ferroviario di R.F.I. Agli inizi del Duemila partecipa alla diffusione della telefonia cellulare come uno dei partner di Omnitel. Oggi Site Spa impiega 1.455 dipendenti e 27 unità locali in Italia, 1 in Algeria, 1 in Croazia e 1 negli Emirati Arabi.

Urbano Roberto Agostino CAIRO – 1957 – Milano – Industria comunicazioni

È Presidente di Cairo Communication Spa, gruppo da lui fondato nel 1995 attivo nel settore dell’editoria e della vendita degli spazi pubblicitari. La crescita dimensionale avviene nel 1999 con l’acquisizione della “Editoriale Giorgio Mondadori S.p.A.”, che segna l’ingresso del gruppo nel settore dell’editoria. Nel 2013, sotto la sua guida, la Cairo Communication acquisisce da Telecom Italia LA7 e LA7d e nel 2016 si aggiudica il controllo di RCS MediaGroup, di cui è Presidente e Amministratore Delegato. La sua carriera ha inizio negli anni ’80 nel gruppo Fininvest, dopo incarichi dirigenziali in Publitalia ’80, diventa Amministratore Delegato di Mondadori Pubblicità Spa. Il gruppo impiega 770 dipendenti.

Marisa CARNAGHI – 1944 – Milano – Industria lavorazioni meccaniche

È dal 1999 Presidente dell’azienda di famiglia Pietro Carnaghi Spa, importante punto di riferimento nel panorama internazionale dei produttori di macchine utensili, l’azienda è oggi leader nella produzione di torni verticali di grosse dimensioni con una capacità annua di produzione di circa 40 macchinari e un know-how che vale il 40% del fatturato. Sotto la sua guida sono stati individuati nuovi mercati e favoriti i continui investimenti in ricerca e sviluppo tecnologico. Nel 2010, su sua iniziativa, è stato avviato un nuovo stabilimento a Trento, che fa capo alla Fly, società partecipata dalla famiglia, per la produzione del “fan case” dei motori aerei Rolls Royce per Boeing e Airbus. L’azienda esporta il 90% della produzione e occupa 200 addetti.

Francesco CASOLI – 1961 – Ancona – Industria elettromeccanica

È Presidente del Gruppo Elica, fondato dal padre nel 1970 e attivo nella produzione di cappe da cucina di design e ad alta tecnologia. Avvia dal 1990, come Amministratore Delegato, una strategia che consente all’azienda di divenire un gruppo multinazionale leader mondiale nel settore. Elica vanta inoltre una posizione di leadership a livello europeo nella progettazione, produzione e commercializzazione di motori elettrici per elettrodomestici e per caldaie da riscaldamento. Realizza ogni anno oltre 19 milioni di pezzi in 8 stabilimenti dislocati in Italia, Messico, Polonia, Germania, India e Cina. L’85% del fatturato è realizzato sui mercati esteri. Occupa oltre 3.700 dipendenti, di cui oltre 1.100 in Italia.

Maurizio CIMBALI – 1945 – Milano – Industria macchine per l’industria alimentare

È Presidente del Gruppo Cimbali, azienda di famiglia presente a livello mondiale nella progettazione e produzione di macchine professionali per caffè, bevande solubili e attrezzature per la caffetteria. Il gruppo, con una quota di mercato del 25%, ha 3 stabilimenti produttivi in Italia e 7 filiali estere. L’ingresso nel Gruppo di Maurizio Cimbali avviene alla fine degli anni ’70 e segna il passaggio verso l’internazionalizzazione. Sotto la sua guida l’azienda acquista la società FAEMA, suo principale concorrente italiano. Oggi il gruppo ha un export dell’80%, vende circa 46.000 macchine all’anno e detiene 50 brevetti, 15 ottenuti negli ultimi 3 anni. Occupa 650 addetti, di cui 447 in Italia.

Giuseppe Valentino CONDORELLI – 1967 – Catania – Artigianato prodotti dolciari

È Amministratore Delegato dell’Industria Dolciaria Belpasso, azienda di famiglia fondata nel 1933. Alla scomparsa del padre dà un nuovo impulso all’azienda ampliando la gamma di prodotti e affermandosi come leader nella produzione del latte di mandorla. Oggi l’azienda produce oltre 160 specialità, da ricorrenza e per il consumo quotidiano, utilizzando materie prime del territorio. È presente all’estero, con una significativa rete di vendita, in Europa, Stati Uniti, Canada, Russia, Brasile, Colombia, Costa Rica, Australia, Arabia Saudita, Singapore e Corea del Nord. Occupa 50 addetti.

Juan Bautista CUNEO SOLARI – 1932 – Cile – Commercio grande distribuzione

È Presidente Onorario di S.A.C.I. Falabella, leader nel settore della grande distribuzione in America Latina con oltre 300 grandi magazzini e 32 centri commerciali. Nato in Cile da una famiglia di emigranti, dopo la professione di ricercatore universitario inizia a lavorare per l’azienda dello zio, Falabella, specializzata nel confezionamento di camicie. Sotto la sua guida l’azienda diventa uno dei principali gruppi del retail per l’abbigliamento, l’alimentare, i prodotti per la casa e il fai da te. Occupa 100.000 dipendenti, di cui 50.000 solo nel Cile. È presente nel settore agricolo con l’azienda vitivinicola “Casa del Bosque” e con un’azienda agricola-zootecnica nel sud del Paese con oltre 2.000 mucche di razze selezionate.

Cesare DE MICHELIS – 1943 – Venezia – Industria editoria

È Presidente di Marsilio Editori Spa, che ha contribuito a fondare e che guida dal 1969. Grazie al suo impulso, la casa editrice avvia una lunga fase di espansione e apre il catalogo, oltre che all’architettura, urbanistica e sociologia, anche alla saggistica politico-culturale e alla narrativa di giovani autori italiani. Nel 2000 Marsilio entra a far parte del gruppo RCS Libri, mantenendo tuttavia identità nelle scelte editoriali. Nell’agosto 2016 la casa editrice è stata riacquisita dalla famiglia De Michelis tornando così ad essere totalmente indipendente. In oltre 50 anni, la società ha pubblicato oltre 6.500 titoli, di cui 3.000 ancora in listino, proponendo circa 250 novità l’anno. Occupa 30 addetti.

Luigi DE ROSA – 1955 – Salerno – Industria trasporti, logistica

È Amministratore Unico della Smet Spa, player europeo nella logistica integrata e nei trasporti. L’azienda, fondata dal padre come piccola ditta di trasporto merci, è stata da lui rilevata nel 1975. Sotto la sua guida viene avviata una politica di espansione commerciale che porta la società a diventare operatore logistico esclusivo di grandi gruppi industriali e outsourcer logistico per la gestione magazzini dei clienti. Il Gruppo, con una flotta di oltre 700 trattori e 2.000 multimodali, ha 10 sedi operative in Italia ed è presente in Spagna, Romania e Belgio. La Smet, da sempre attenta ad una logistica a basso impatto ambientale, nel 2016 ha implementato il trasporto ferroviario e quello marittimo con oltre 70.000 imbarchi di mezzi multimodali. Occupa 315 addetti.

Pietro DI LEO – 1961 – Matera – Industria prodotti da forno

È Amministratore Unico della Di Leo Pietro Spa, azienda di famiglia attiva nella produzione di prodotti da forno e prodotti tipici del territorio. Su sua iniziativa viene avviata un’ampia automazione dei sistemi di produzione con ridotti livelli di emissioni inquinanti. L’attuale stabilimento occupa una superficie coperta di 18.000 mq su un’area complessiva di 100.000 mq. Al suo interno operano cinque linee di produzione completamente automatizzate con una capacità produttiva annua di 180.000 quintali. L’azienda ha ottenuto importanti certificazioni per la qualità e per il sistema di gestione della sicurezza alimentare. Occupa 40 dipendenti.

Nicola DI SIPIO – 1953 – Pescara – Industria accessori per autoveicoli

È Presidente e fondatore della Raicam Group, uno dei principali produttori mondiali di pastiglie e ganasce per freni a disco e a tamburo e di sistemi di frizione per auto, veicoli commerciali e truck. All’età di 15 anni lavorava come cameriere di notte e agricoltore di giorno, a 29 anni con la vendita della sua automobile avvia la sua prima attività, rigenerando ganasce usate da vendere alle officine meccaniche. Oggi il Gruppo fornisce le principali case automobilistiche dell’automotive e opera attraverso 3 stabilimenti in Italia e 1 in Inghilterra e dal 2014 è presente anche in India e Brasile con 2 impianti di produzione. Il 60 % del fatturato proviene dall’export. Occupa oltre 400 dipendenti.

Michael EBNER – 1952 – Bolzano – Industria editoria giornali

È Presidente delle Funivie Ghiacciai Val Senales, porta d’accesso a oltre 35 km di piste attrezzate, uno dei maggiori motori di sviluppo in Val Senales e nell’intera regione. Attivo anche nel settore alberghiero attraverso la proprietà dell’Hotel Terme di Merano, Ebner è inoltre Amministratore Delegato della casa editrice Athesia che pubblica il quotidiano in lingua tedesca Dolomiten, il quotidiano in lingua italiana Alto Adige di Bolzano e il secondo quotidiano di Trento, il Corriere Trentino. Il gruppo occupa circa 1.000 addetti nei diversi rami aziendali: tipografia, media, casa editrice, commercio e turismo.

Francesco MALDARIZZI – 1955 – Bari – Commercio automobili

È Presidente del Gruppo Maldarizzi, tra i primi concessionari sul mercato auto italiano con oltre 10.000 veicoli venduti l’anno tra nuovo e usato. Il Gruppo fondato nel 1979, è oggi attivo in Puglia, Basilicata e Calabria. Opera attraverso tre società: Millenia, concessionaria ufficiale dei marchi FIAT, Motoria, concessionaria ufficiale Mercedes-Benz e Unica, concessionaria ufficiale dei marchi BMW e Mini. Ha sedi a Bari, Modugno, Trani e Matera e Foggia e occupa circa 150 addetti.

Federico MARCHETTI – 1969 – Milano – Commercio elettronico, beni di lusso

È Amministratore Delegato del Gruppo Yoox Net a Porter Spa, leader mondiale nell’e-commerce del settore moda e lusso. L’azienda, da lui fondata nel 2000, si è affermata come partner globale di Internet retail per i principali brand della moda e del design attraverso gli on line store “Yoox.com”, “Thecorner.com”, “Shoescribe.com”. Il gruppo opera attraverso centri logistici specializzati in Europa, Stati Uniti, Cina, 8 centri customer care, un’operatività in 11 lingue e 10 valute diverse. È presente in 180 paesi con un export del 93%. La società è impegnata in progetti e iniziative di sostentamento ambientale e umanitario. Occupa 4.128 dipendenti.

Licia MATTIOLI – 1967 – Torino – Artigianato gioielleria

È Amministratore Delegato della Mattioli Spa, specializzata nella creazione e lavorazione di alta gioielleria e oreficeria. Nel 1995 acquisisce l’Antica Ditta Marchisio Spa, storica azienda del settore orafo in ambito nazionale che successivamente cede al gruppo Richemont. Dallo spin-off dell’Antica Ditta Marchisio nasce nel 2013 la Mattioli Spa. L’azienda esporta il 90% della produzione ed è presente nel mondo con 300 punti vendita. È una realtà societaria in cui vivono due anime complementari, quella propriamente produttiva dedicata ai grandi marchi della gioielleria mondiale e quella relativa al proprio brand, distribuito in 30 paesi. Occupa 68 dipendenti.

Carlo MESSINA – 1962 – Milano – Credito

È Consigliere Delegato e Chief Executive Officer di Intesa Sanpaolo, il gruppo bancario
leader in Italia con circa 90.000 dipendenti, oltre 3.900 filiali e 11,1 milioni di clienti in Italia. È presente all’estero in 12 paesi con 1.100 sportelli e 7,7 milioni di clienti delle banche controllate operanti nel commercial banking. Messina, dopo una carriera direzionale in BNL e nel Banco Ambrosiano Veneto, entra in Intesa Sanpaolo dove, dopo aver ricoperto incarichi di responsabilità come Direttore pianificazione e controllo e successivamente come Chief Financial Officer e Direttore Generale, nel 2013 giunge al vertice dell’istituto bancario.

Francesco MUTTI – 1968 – Parma – Industria conserve

È Amministratore Delegato del Gruppo Mutti dal 1994, azienda di famiglia leader nel mercato dei derivati del pomodoro. Sotto la sua guida vengono realizzati importanti investimenti per garantire la qualità del prodotto e dei processi. Le colture vengono circoscritte nel raggio di 130 km dagli impianti di trasformazione per assicurare la freschezza dei prodotti. Nel 2001 il Gruppo ottiene la certificazione attestante la totale assenza di OGM. L’impegno per la sostenibilità ambientale ha portato l’azienda nel 2015 ad una riduzione del 4,6% di “impronta idrica” e del 27% di emissioni di CO2 lungo l’intera filiera. La produzione è di 280.000 tonnellate l’anno e i prodotti a marchio Mutti sono esportati in 82 paesi. Occupa 266 dipendenti stabili e 416 stagionali.

Massimo PEROTTI – 1960 – La Spezia– Industria nautica

Dopo esser stato Amministratore Delegato in Azimut, dal 2005 è Presidente e Amministratore Delegato di Sanlorenzo Spa, della quale ha acquisito la quota maggioritaria. L’azienda, leader nel segmento della cantieristica internazionale da diporto, è tra le realtà più rappresentative del made in Italy nautico nel mondo. Sotto la sua guida, la compagnia ha conosciuto una costante crescita riuscendo a posizionarsi al secondo posto tra i 20 maggiori costruttori di imbarcazioni sopra i 24 metri. Opera attraverso 3 cantieri ad Ameglia, La Spezia e Viareggio e occupa 269 dipendenti.

Giuseppe RECCHI – 1964 – Roma – Industria infrastrutture, telecomunicazioni

È dal 2014 Presidente di Telecom Italia, player mondiale nell’offerta di servizi di telefonia fissa, mobile, Internet e televisione via cavo. Dopo essere stato Presidente della Recchi America Inc., entra a far parte della multinazionale americana General Electric diventandone Presidente e Amministratore Delegato South Europe. Nel 2011 viene nominato Presidente del Gruppo Eni. Nel 2016 Telecom ha realizzato investimenti industriali per 4,9 miliardi di euro e, sul mercato domestico, ha raggiunto con fibra ottica il 60% delle unità immobiliari e con rete mobile 4G oltre il 96% della popolazione. Il Gruppo è presente in 37 paesi.

Marco ZIGON – 1953 – Napoli – Industria elettromeccanica

È Presidente della Getra Spa, azienda di famiglia leader nella progettazione e produzione dei trasformatori elettrici di grande e media potenza, di trasformatori di distribuzione e di sistemi di interconnessione delle reti di alta tensione. Nel 2009 ha guidato la trasformazione dell’azienda in holding, a cui fanno capo 5 società e 2 filiali estere per il coordinamento delle attività di cantiere e di business in Medio Oriente e in Nord Africa. Partner dei principali contractors e utilities operanti nel settore della produzione e distribuzione di energia elettrica, impiega complessivamente oltre 400 addetti. È Presidente della Matching Energies Foundation promotrice di progetti scientifici in collaborazione con poli universitari.