Sacbo, critiche alla campagna comparativa di Alitalia

bannerAlitaliaL’Aeroporto di Milano Bergamo sfrutta nel migliore dei modi la sua posizione baricentrica sull’asse nord-est della Lombardia, che lo rende comodamente accessibile, in particolare attraverso l’autostrada A4. Il servizio di trasporto pubblico su gomma, con oltre 120 corse giornaliere da e per la stazione centrale di Milano e tempi di percorrenza di 50’, agevola il collegamento con il capoluogo regionale. A fronte dell’evidente efficienza raggiunta dall’Aeroporto di Milano Bergamo nella intermodalità, la home page del sito web di Alitalia ospita il banner “Milano Linate: l’aeroporto già in città”, in cui si attribuisce un tempo di percorrenza stradale fino a 90 minuti per raggiungere da Milano l’aeroporto di Bergamo.

Si tratta di indicazioni palesemente non veritiere, in quanto i servizi continui di trasporto con bus di linea da piazza Luigi di Savoia (antistante la stazione di Milano Centrale) garantiscono un tempo di percorrenza di 50’ con l’aerostazione di Bergamo. E’ chiaro, peraltro, che i tempi di viaggio con automobile sono normalmente ridotti rispetto all’autobus. A sostegno delle proprie tesi, Alitalia produce un video in calce alla pagina web, in cui sono riportati i dati di un test di viaggio (riferito, si legge, alla giornata di un lunedì e a un orario di punta: le 08:00 del mattino) “dall’aeroporto di arrivo a piazza Duomo”, in realtà raffrontati da diversi punti della città di Milano e ancora una volta e genericamente con tempi variabili, anche di oltre 100 minuti.

SACBO stigmatizza l’operazione di marketing comunicativo di Alitalia come tentativo mal riuscito di dissuadere l’utenza dei passeggeri a servirsi dell’Aeroporto di Bergamo, che, al contrario, continua ad essere preferito anche da chi si muove da e per Milano, utilizzando sia i collegamenti con bus, operati con puntualità e a basso costo, sia il mezzo privato, usufruendo di parcheggi comodi e regolati dalle tariffe più basse.




Speed Date del turismo, così gli imprenditori rilanciano sulla competitività

speed date cartello

Cinque consulenti, cinque confortevoli uffici, una campanella che ogni venti minuti segnala che è arrivato il momento di cambiare tavolo e passare all’esperto successivo: sono gli Speed Date del Turismo, l’innovativa formula con la quale nelle giornate del 3 e del 4 aprile Ascom Confcommercio Bergamo ha offerto agli associati del settore alberghiero e della ristorazione un check up della propria attività. Un modo smart per affrontare i temi della competitività in un mondo, quello del fuoricasa, che va veloce e non perdona gli errori.

L’evento è stato realizzato dall’Area Formazione in collaborazione con l’Ente Bilaterale del Turismo e realizzato da GP Studios, azienda romagnola leader nella formazione delle imprese che operano nell’ospitalità.

Anziché le possibili anime gemelle – come nel format degli appuntamenti veloci per i single al quale si è ispirata l’iniziativa – i 31 imprenditori coinvolti hanno incontrato professionisti che hanno evidenziato criticità e opportunità, in tema di marketing e strategia; budget e controllo dei costi; web e social media marketing; gestione del lavoro e sicurezza; strategia commerciale.

Niente colpo di fulmine, ma qualcosa di ugualmente immediato su cui riflettere e lavorare, tra punti deboli, correzioni di rotta, nuove chance, piccoli e grandi spunti, conferme. Uno degli aspetti più sensibili, come emerso anche nella conferenza che ha aperto la due-giorni formativa, è quello del controllo e della gestione dei costi per ottenere una corretta marginalità sui prodotti e i servizi offerti. L’altro è la presenza sui social network, strumenti facilmente accessibili e con grandi potenzialità che devono però essere conosciuti e utilizzati al meglio perché possano dare risultati alle imprese. Ma la full immersion ha anche permesso di risolvere con facilità alcuni dubbi e ricevere utili informazioni, soprattutto sulle novità legate ai rapporti di lavoro.

Ecco cosa ci hanno detto

Claudia Muscio
Claudia Muscio

Per un “quattro stelle” da 150 camere di nuova generazione (è stato aperto otto anni fa) come il Winter Garden Hotel di Grassobbio analisi, organizzazione e marketing sono prassi consolidate, per questo l’incontro con i consulenti dello Speed Date Ascom è servito più che altro a dare conferme, «a dirmi che sono sulla strada giusta», commenta la direttrice Claudia Muscio. «Ma è arrivato anche qualche input – aggiunge –, lo stimolo a prendere in considerazione alcuni aspetti che ovviamente avranno bisogno di un maggiore livello di approfondimento. Un punto sul quale ci muoveremo di certo sono i costi della ristorazione, a cominciare da quello del personale, che hanno una forte incidenza sulla gestione. Ho anche ricevuto una diversa visione sul tasso di occupazione delle camere. Ho sempre pensato che potesse essere incrementato – confessa -, invece mi è stato detto che per il contesto in cui sorgiamo è già buono così». Nelle strategie commerciali l’hotel è stato “promosso”, con il consiglio di integrare maggiormente i social media, ha anche trovato la propria identità, indicata come fondamentale nella conferenza del mattino per competere in un mercato sempre più dinamico. «I clienti ci confermano che ormai il brand è conosciuto e ben posizionato», afferma la direttrice.

Mario Pesenti
Mario Pesenti

Sono i social network il punto, sin ora lasciato in secondo piano, che intende sviluppare Mario Pesenti, 34enne chef e patron del ristorante La Gare di Caravaggio, che ha aperto nel 2009, rinnovando la tradizione famigliare, dopo essersi fatto le ossa nelle cucine di Gualtiero Marchesi a Erbusco e Parigi, da Ezio Gritti all’Osteria di Via Solata e dal tristellato Georges Blanc in Francia. «Abbiamo un sito internet con il menù sempre aggiornato – racconta -, mentre non siamo presenti né su Facebook né su Instagram. Sinceramente sono strumenti che non conosco e ora come ora non saprei da dove cominciare per occuparmene, dovrò affidarmi a qualche esperto». I suoi bei piatti, per la verità, non sono sfuggiti ai social e sono già immortalati dai clienti in numerosi scatti, a testimonianza dell’appeal della sua tavola. C’è però la necessità di fare un passo avanti. «Il locale è piccolo, non possiamo lamentarci, ogni anno cresciamo – dice Pesenti -, ma di lavoro non ce n’è mai abbastanza, soprattutto durante la settimana e in inverno. Sino ad ora ha funzionato il passaparola, adesso si deve per forza fare di più».

Monica e Ivano Vitale
Monica e Ivano Vitale

Ristoratori da quattro generazioni, i fratelli Monica e Ivano Vitale, già Pooglia’s e El Topico Latino, oggi al Ristoro Pugliese di via Tasso a Bergamo, hanno inquadrato l’obiettivo con la prima consulenza, quella dedicata al marketing e alla strategia, e trovato negli appuntamenti successivi alcuni spunti per centrarlo. «Per una gestione ottimale dovremo aumentare del 20% i coperti – evidenzia Ivano -. È quanto immaginavamo ed ora ci metteremo al lavoro per raggiungerlo, approfondendo alcuni temi con l’Ascom che, abbiamo visto, è ben strutturata per farlo». Monica, la chef, ha apprezzato l’opportunità di analizzare l’azienda. «Siamo sempre molto impegnati “sul campo” – nota –, il tempo è poco per dedicarsi allo studio della propria attività, alla programmazione e all’organizzazione. Il confronto con i professionisti ci ha facilitato in questo compito ed ora abbiamo le idee un po’ più chiare». «L’intento è di sviluppare alcune iniziative commerciali – anticipa – ma anche migliorare l’offerta e affrontare il mondo dei social che sino ad ora abbiamo sottovalutato ma che può essere strategico proprio per gli aspetti commerciali».

Kim Vismara
Kim Vismara

«Ci vorrebbero anche solo dieci minuti in più a sportello per riuscire ad affrontare al meglio ogni singola questione. In ogni caso la consulenza è stata senz’altro utile, in particolar modo la parte dedicata a social media e marketing, mentre mi aspettavo decisamente di più dall’incontro su gestione e analisi dei costi – suggerisce Kim Vismara che si occupa della gestione e delle pubbliche relazioni dell’Hotel Piazza Vecchia in Città Alta, da 11 anni di proprietà della famiglia -. Lo speed date mi porterà a rivalutare l’idea di affidare ad uno specialista la parte di gestione dei social media: è evidente che per avere risultati non basta la gestione fai da te di un aspetto cruciale e delicato come quello della comunicazione. Anche dallo sportello dedicato al lavoro ho avuto indicazioni, più che altro legate a normative e direttive, di cui tenere conto.

Enrica Gusmini
Enrica Gusmini

«È stata una giornata intensa, ma estremamente positiva perché ci ha permesso di rivalutare la nostra organizzazione di lavoro – spiega Enrica Gusmini, seconda generazione del Ristorante Pizzeria Sette Colli dal 1970 a Bossico, 130 coperti -. Dobbiamo senza dubbio intensificare la nostra presenza sui social network, di cui mi sono sempre occupata io nei ritagli di tempo. Lavoreremo anche al recupero di mail di clienti per l’invio di newsletter con le novità del ristorante. Abbiamo anche molti margini di miglioramento sul fronte della gestione e dell’analisi dei costi: ci siamo sempre concentrati sulla ricerca della materia prima e poco sul food-cost. Venti minuti a consulenza mettono un po’ di ansia e pressione ma sono decisamente stimolanti e soprattutto affrontano concretamente e in modo propositivo questioni e problematiche con cui ci scontriamo ogni giorno».

Giuseppina Bianchi e Luca Arioli
Giuseppina Bianchi e Luca Arioli

«La consulenza è stata senza dubbio utile per la nostra attività anche se si scontra con una scarsa presenza turistica a Piazzatorre – commentano Luca Arioli e Giuseppina Bianchi dell’Albergo Ristorante Piazzatorre, gestito dal 1962 dalla famiglia Arioli, che recentemente ha investito nella creazione di un centro benessere -. Purtroppo lavoriamo a pieno regime solo tre mesi l’anno, da giugno a settembre, dall’autunno a primavera la località è praticamente deserta. Avevamo molte aspettative per le Terme di San Pellegrino, ma sono state purtroppo disattese dal ridimensionamento del progetto iniziale». Lo Speed Date Ascom ha portato idee e spunti: «Torniamo a casa con molti consigli giusti e stimoli importanti, dalla gestione dei costi alla comunicazione. Siamo molto carenti sul fronte social media marketing che implementeremo sicuramente al più presto».

Nicola Zanini
Nicola Zanini

Paragonandosi ad uno studente, al termine degli Speed Date, Nicola Zanini, titolare dell’Enoteca Zanini, che gestisce da 13 anni in via Borgo Santa Caterina a Bergamo, non si sente affatto bocciato, ma carico di compiti sì. «Quelli emersi dai colloqui con i cinque consulenti – afferma – non li definirei punti deboli, ma di certo aspetti sui quali lavorare, spunti per migliorarsi. È quanto mi aspettavo da questa iniziativa». «La ristorazione sta cambiando – spiega – e bisogna essere al passo con i tempi. Per questo è importante confrontarsi con un punto di vista esterno e sopratutto fermarsi, sottrarre qualche ora, o qualche giorno, al lavoro consueto e guardarsi attorno per capire cosa sta chiedendo la gente». Gli stimoli sono stati molti e dovranno essere approfonditi, «tra questi una gestione più professionale della presenza sui social media, che c’è già ma è impostata in modo “casalingo”», rileva.

Michela Tomasoni e Paolo Cortinovis
Michela Tomasoni e Paolo Cortinovis

Nel 2015 Paolo Cortinovis e la moglie Michela Tomasoni hanno operato una scelta controcorrente per il locale di famiglia, il Sorriso di Selvino aperto dal 1969: rinunciare alla pizzeria e puntare sul solo ristorante, riducendo la varietà dell’offerta. «Siamo soddisfatti della svolta – dice Paolo – ma cerchiamo sempre di migliorare. Poiché mi occupo della cucina, sono rimasto molto colpito dalle considerazioni sul food cost fatte dal consulente, su come gestire al meglio le diverse voci di spesa. Ho capito che è importantissimo fare i conti, ma farli sul serio, con carta e penna». Michela ha invece trovato nei professionisti l’opportunità per confermare quelle che per lei restavano intuizioni e per scogliere dubbi. «Capita di pensare “faccio questo o magari quello” – racconta –, potersi confrontare con degli esperti è utile a capire in che direzione andare, aggiustare il tiro. Ma abbiamo anche potuto risolvere rapidamente, grazie all’incontro in tema di lavoro, una questione legata all’abolizione dei voucher». Tra le iniziative che prendono in considerazione, la proposta di serate ed eventi e la ricerca dei modi migliori per pubblicizzarli.

Andrea Venturini
Andrea Venturini

Il Monello di Zingonia lavora con le colazioni e il menù di mezzogiorno a prezzo fisso. È perciò vitale per questo locale tenere sotto controllo il food cost. Ne ha avuto la conferma Andrea Venturini, seconda generazione in forza all’attività, aperta negli anni Settanta e tornata alla gestione diretta 13 anni fa. «Lavorando con le aziende dei dintorni – afferma – abbiamo subìto un duro colpo dalla crisi. Prima i flussi erano costanti, ora si sono ridotti e sono imprevedibili. Non è più possibile andare avanti navigando a vista e il food cost è un punto chiave. Abbiamo sempre pensato di fare del nostro meglio dando il massimo al cliente, senza calcolare esattamente le incidenze e i margini, senza pianificare e organizzare l’attività – ammette con coraggio -. È anche per questo motivo, per timore di sbagliare, che non abbiamo mai affrontato il tema delle convenzioni con le aziende per la pausa pranzo». «L’idea di intervenire sul controllo dei costi c’era – precisa -, lo Speed Date mi ha dato più consapevolezza, ora bisognerà studiare, a partire dai corsi che a breve proporrà Ascom Formazione». «Mettere a posto i conti – conclude – significa avere risorse da investire e in questi momenti poco felici occorre avere più armi a disposizione».

Luisella Scandella
Luisella Scandella

Al ristorante La Baitella nella pineta tra Songavazzo e Onore, più di 160 coperti in mezzo al verde, sono pronti a mettere in pratica i suggerimenti e i consigli degli esperti: «La nostra attività è più che avviata e specialmente nei fine settimana siamo al completo, ma possiamo ancora migliorare e aumentare i coperti durante la settimana – spiega Luisella Scandella che gestisce con il fratello Renzo il locale aperto da papà Ernesto nel 1973 -. Il primo passo sarà quello di limare i costi, anche se privilegiamo da sempre produttori locali e a kilometro zero e mio fratello, che si occupa della cucina, ha addirittura ristrutturato un’intera sala da solo, realizzando boiserie su misura, ed ora ha preparato una panca per l’esterno». Anche sul fronte del social media marketing ci sono ottimi margini di crescita: «Dobbiamo intensificare l’attività su Facebook, valorizzando anche la nostra cucina, dalla pasta fresca fatta in casa alla polenta fatta con farina di mais rostrato di Rovetta, fornita direttamente dal produttore, ai formaggi, tutti preparati da casari della zona».

Graziella Bonomi
Graziella Bonomi

All’Hotel Parigi 2 di Dalmine Graziella Bonomi, vicepresidente del Gruppo Albergatori Ascom, ha iniziato a rivedere costi e bilanci subito dopo il convegno di lunedì, per prepararsi ad affrontare al meglio lo Speed Date dell’indomani. «Gli spunti sono stati davvero tantissimi e abbiamo trovato il format molto innovativo, anche se chiaramente venti minuti a consulenza passano davvero in fretta – commenta Graziella Bonomi che con papà Luigi e mamma Irma Dentelli ha inaugurato l’albergo nel 1993, forte di una tradizione di famiglia iniziata dalla madre in Francia in Alta Savoia e poi a Dalmine all’Hotel Piccola Parigi -. Il nostro obiettivo è quello di migliorare il servizio stando ancora più attenti ai costi. Purtroppo siamo sempre talmente impegnati a portare avanti le attività di tutti i giorni che finiamo col trascurare il controllo di gestione e bilancio». L’obiettivo è quello di incrementare la redditività della spa dell’hotel inaugurata nel 2012 ed aperta anche agli esterni: «Abbiamo ampi margini di crescita e contiamo di attrarre un maggior numero di clienti con la nostra filosofia di cura olistica». Un’altra area da migliorare è quella dei social network: «Nonostante siamo ovviamente presenti sui social possiamo crescere ulteriormente e rafforzare la nostra immagine sul web» continua Bonomi.

Non mancano una riflessione e un appello alla categoria: «Lo Speed Date rappresenta un’occasione per frequentare di più l’associazione e collaborare tra colleghi. Con un lavoro di squadra potremmo valorizzare ulteriormente Bergamo come destinazione turistica. Insieme potremmo inoltre sensibilizzare le istituzioni per condividere una pianificazione annuale di eventi».

Francesco Tibaldo
Francesco Tibaldo

Il ristorante pizzeria Baraonda di Cirano, frazione di Gandino, è pronto a mettere in atto piccoli accorgimenti che possono portare l’attività, forte di 25 anni di storia, a crescere ulteriormente e ad ottimizzare risorse e sforzi: «Ci aspettavamo maggiori correttivi, invece tutto sommato abbiamo scoperto che stiamo facendo abbastanza bene – commenta Francesco Tibaldo che porta avanti l’attività con la moglie Daniela Gusmini, aperta nel 1992 dopo esperienze in diversi settori, rappresentante di articoli per fioristi lui e specializzata nella confezione sartoriale lei -. Possiamo comunque mettere in campo diversi accorgimenti, dalla spesa all’organizzazione manageriale in cucina, che ci consentono di limare i costi e incrementare l’efficienza». Decisamente da rivedere comunicazione e social media marketing: «Il sito va rifatto, anche perché abbiamo recentemente ristrutturato completamente il locale, inoltre dobbiamo affidare ad uno specialista la gestione dei social, perché non riusciamo ad essere abbastanza efficaci e le potenzialità offerte da questi mezzi sono davvero interessanti. Possiamo dare maggior valore e pubblicizzare l’attenzione che ogni giorno mettiamo dietro ad ogni ricetta, in particolar modo per le intolleranze alimentari, dai dolci senza glutine e senza lattosio, ai tempi lunghi di lievitazione degli impasti della pizza, arricchiti anche dall’uso di curcuma, soia, e proposti anche nella versione integrale» allarga le braccia Francesco Tibaldo.




In Ascom gli Speed Date del turismo. «Prima regola il controllo dei costi»

Territorio, autenticità, soggiorni esperienziali, attenzione massima al cliente, controllo gestionale, formazione. Sono queste, in sintesi, le ricette per avere successo nel mondo dell’ospitalità e della ristorazione oggi e nel prossimo futuro.

Se ne è parlato questa mattina alla sala conferenze di Ascom Bergamo Confcommercio in via Borgo Palazzo nell’ambito dell’incontro “Hotel and Restaurant management. Scenari futuri per l’imprenditore al passo con i tempi’, promosso da Ascom Formazione con il sostegno degli Enti bilaterali del commercio e del turismo. Al tavolo erano presenti i presidenti di categoria Ascom Giorgio Beltrami (Gruppo caffè bar), Giovanni Zambonelli (Albergatori), Petronilla Frosio (Ristoratori) e Giacomo Pini di GP Studios, azienda romagnola leader nella formazione alle imprese che operano nell’ospitalità, moderati da Giuseppe Ruggieri, direttore de larassegna.it e di Affari di Gola.

Oscar Fusini, direttore Ascom, ha aperto i lavori sottolineando l’importanza di “qualificare sempre più il proprio lavoro per poter essere competitivi e affrontare il mercato». Luigi Trigona, direttore di Turismo Bergamo, ha rimarcato le «opportunità offerte dall’aeroporto, dalla fiera, dall’Università e dalla stessa Turismo Bergamo con il suo portale Visit Bergamo, il secondo portale italiano dopo quello trentino. E ha affermato «la necessità di integrare le competenze specifiche mettendosi in un sistema integrato in modo che il visitatore possa avere un soggiorno soddisfacente».

Pini ha illustrato ai circa 100 operatori in platea i cambiamenti intervenuti nel mercato dell’ospitalità e nella clientela indicando le strategie più efficaci per affrontare queste trasformazioni. «Siamo in un mercato saturo, l’offerta è più della domanda anche nel resto del mondo. Ogni impresa deve controllare quello che sta avvenendo all’esterno e soddisfare il cliente traendo profitto – ha detto –. È cambiata la logica di come il clienti comprano i servizi della ristorazione e alberghieri. La leva del prezzo è da mettere insieme ad altre cose sennò al ribasso non c’è mai fine. Bisogna spostare l’attenzione dal prezzo all’esperienza: chiedere ai clienti quale esperienza vogliono fare. Lavorare sui bisogni con il marketing per spostare la percezione del prezzo. Ma per fare questo occorre conoscere bene i clienti».

Una delle strategie più importanti per il successo di un albergo e di un ristorante è proprio questa: conoscere bene il cliente e personalizzare il più possibile il suo soggiorno e il rapporto con lui «perché ogni cliente si vuole sentire unico».  Gli esempi vengono da Las Vegas che ha puntato su proposte legate all’intrattenimento a ampio raggio e dal Savoy di Londra che usa le informazioni delle prenotazioni on line per offrire ai clienti un’accoglienza personale. Ma la stessa sostituzione dei numeri alle camere con un nome, ad esempio, di fiori, può avere lo stesso effetto. 

Un altro aspetto vincente su cui puntare è il territorio. «Il trend – ha spiegato Pini – premia tutto ciò che è locale. I viaggiatori cercano autenticità, in particolare nuove destinazioni, cibi e modi di vivere. Sono sempre più richieste esperienze fuori dai percorsi classici, che trasmettano un senso di appartenenza al luogo. Bisogna pensare cosa vorremmo avere da clienti e comportarci di conseguenza. In generale pensare globale e agire locale. Il cliente deve essere felice di pagare il conto, felice di tornare e felice di raccontare la sua esperienza. Bisogna coinvolgere i clienti. Concentrarsi su di loro».

Rispetto ai bar: «L’idea conta. Nella ristorazione stanno nascendo tanti format con proposte specifiche, ognuno fa una cosa diversa. Abbiamo bisogno di specificità perché attraverso il web troviamo tutto di tutto. Sempre più locali scelgono di proporre più miscele di caffè. In generale i prodotti a km zero vincono». «Bisogna avere un backoffice fortissimo per vendere il prodotto e far pagare ad esempio, un caffè 2.50 euro, bisogna spiegare e far capire al cliente il valore aggiunto di quel caffè, perché paga di più».

Il successo di un albergo e di un ristorante dipende anche da una attenta gestione: «Oggi pochissimi baristi sanno fare i conti – ha denunciato Beltrami – e se non si sanno fare i conti è difficile guadagnare. La macchina del caffè ad esempio bisogna comprarla perché quella data dal torrefattore alla fine costa 4/5 volte di più».

«Bisogna fare una analisi di fattibilità, sempre sapere il contesto in cui si opera, conoscere i possibili concorrenti e i possibili clienti, in che momento si è, se in un momento di crescita o di consolidamento. Il modello di business deve essere molto chiaro – consiglia Pini -. Se si fanno tante cose si rischia di disperdere soldi. Ogni metro quadrato che non vende è un costo. Tutti gli spazi devono essere progettati perché vendano». «Occorre avere molto chiari i costi, soprattutto dove c’è molta movimentazione di merci, standardizzare l’organizzazione per tagliare gli sprechi, avere magazzini leggeri e un attento controllo gestionale. Intervenire prima che ci sia l’emorragia altrimenti l’azienda non si recupera più. Oggi persino a Londra se non lavori bene chiudi. Il mercato è fluido bisogna sempre monitorare». «Il segreto è avere grandi obiettivi e partire dalle piccole cose, da quelle che vengono più semplici». Avere chiari i costi fissi, ragionare sempre su costi benefici e marginalità. E vendere pensando al contesto. Oggi è impensabile vendere il prodotto senza il contesto.

Petronilla Frosio ha evidenziato le difficoltà di lavorare in un sistema normativo che cambia le regole da un giorno all’altro come è avvenuto nei giorni scorsi con i voucher. Al suo intervento ha fatto eco dalla platea quello di un albergatore che ha definito gli albergatori e i ristoratori di oggi degli eroi, per le troppe tasse che sono imputate all’attività.

Da Giovanni Zambonelli è arrivato l’invito a puntare sulla colazione che «può essere un forte valore aggiunto per catturare i clienti», non per niente è al centro della maggior parte delle recensioni di Tripadvisor. «L’Italia – ha ricordato –  è uno dei pochissimi paesi che vende la camera insieme con la colazione. È importantissima, il cliente sempre più esigente. Oltretutto è l’ultima azione che il cliente fa prima di andare in via”.  E da Pini la capacità di vedere l’arrivo delle grandi catene di ristorazione come delle opportunità perché la loro presenza metterà ancora più in evidenza l’offerta locale».




Consulenza e formazione, al via le domande per cinque bandi camerali

camera di commercio - targaDal 3 aprile, per le imprese con sede legale od operativa in provincia di Bergamo, si aprono cinque bandi a voucher della Camera di Commercio. Nell’area “Assistenza e consulenza a micro, piccole e medie imprese”, i bandi messi a disposizione dall’Ente camerale sono tre:

  • Bando Sviluppo d’impresa
  • Bando Sviluppo d’impresa agricola
  • Bando Azioni di supporto all’internazionalizzazione delle imprese.

Due invece le opportunità in tema di formazione

  • Voucher per le imprese della provincia di Bergamo
  • Voucher per le micro, piccole e medie imprese agricole della provincia di Bergamo.

Le modalità per accedere ai bandi sono pubblicate nella sezione “Contributi e finanziamenti” del sito camerale www.bg.camcom.gov.it con i testi di ogni bando e i documenti da compilare da parte delle imprese richiedenti. Tutti i bandi resteranno aperti fino ad esaurimento dei fondi in dotazione.

Gli interventi di consulenza e di formazione previsti dai bandi saranno realizzati, con il coordinamento di Bergamo Sviluppo, attraverso i soggetti attuatori accreditati.

Per informazioni

Bandi consulenza

tel. 035.3888.011 –032 – 023
sonzognim@bg.camcom.it
verzeni@bg.camcom.it

Bandi formazione

tel. 035.3888.011 – 025
adobati@bg.camcom.it
bandoformazione.bergamosviluppo@bg.camcom.it



Sacbo, riconoscimenti a Emilio Zanetti e Cesare Zonca per lo sviluppo dello scalo

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Emilio Zanetti

Emilio Zanetti e Cesare Zonca hanno ricoperto per decenni il ruolo di consiglieri di amministrazione di Sacbo, rispettivamente per Banca Popolare di Bergamo (confluita in UBI Banca) e Credito Bergamasco (ora Banco Popolare) contribuendo alla solidità economica della società di gestione dell’aeroporto di Bergamo e alle scelte che hanno determinato il decollo dello scalo, ovvero la sua crescita in termini di movimento passeggeri, numero di occupati diretti e indiretti e importanza nel panorama del trasporto aereo nazionale ed europeo, anche con la conservazione del polo logistico delle merci courier. In vista dell’assemblea ordinaria dei soci del prossimo 4 maggio, chiamata a rinnovare gli organi societari, e del termine dei rispettivi mandati pluridecennali di consiglieri di amministrazione, sia di Cesare Zonca che Emilio Zanetti (dal 2008 ad oggi nel ruolo di vicepresidente), i vertici societari, rappresentanti degli azionisti, consiglieri di amministrazione e sindaci, insieme alla struttura dirigenziale e una rappresentanza dei dipendenti di Sacbo, si sono ritrovati per tributare un riconoscimento unanime e sentito ai due protagonisti della storia dell’Aeroporto di Bergamo. E’ stato sottolineato l’impegno profuso e il peso del contributo fornito da Emilio Zanetti e Cesare Zonca, in particolare negli anni precedenti la svolta coincisa con l’arrivo e l’affermazione del trasporto aereo low cost, consentendo di tenere aggregata la compagine degli azionisti bergamaschi e creare le condizioni per assecondare la domanda crescente di mobilità aerea e sostenendo le tappe di adeguamento infrastrutturale per garantire la migliore qualità dei servizi all’utenza. Emilio Zanetti e Cesare Zonca, dal canto loro, hanno posto l’accento sulle professionalità che, a vari livelli e competenze, garantiscono l’operatività e la buona gestione, e per questo costituiscono la vera ricchezza dell’Aeroporto di Bergamo.

 




“Aggiornarsi per competere”, in Ascom il primo Speed Date per alberghi e ristoranti

speed-date2Ascom lancia il primo speed date del turismo per alberghi e ristoranti. Lunedì 3 e martedì 4 aprile la sede cittadina dell’Associazione Commercianti ospiterà un innovativo appuntamento dedicato agli imprenditori dell’ospitalità. Due giornate all’insegna dello slogan “Aggiornarsi per competere”, organizzate dall’Area Formazione di Ascom Bergamo Confcommercio in collaborazione con l’Ente Bilaterale del Turismo e realizzate da GP Studios, azienda emiliana leader nella formazione delle imprese che operano nell’ospitalità. Lunedì mattina, dalle 10 alle 12.30, si svolgerà una conferenza sull’ottimizzazione della gestione delle imprese del turismo; mentre nel pomeriggio di lunedì 3 e per tutta la giornata del 4 aprile, si aprirà un vero e proprio speed date con la presenza di cinque specialisti in cinque aree aziendali: commerciale, analisi dei costi e dei ricavi, web e social media marketing, strategia di marketing, lavoro e sicurezza. «Lo speed date del turismo vuole rappresentare una nuova modalità di coinvolgimento degli associati – afferma Oscar Fusini, direttore di Ascom Bergamo Confcommercio -. È un percorso innovativo che permette di apprendere attraverso workshop e consulenze mirate. Oggi per competere è necessario accrescere le competenze nei diversi ambiti imprenditoriali: dall’analisi dei costi, al marketing, dalle strategie commerciali alle politiche del lavoro. È fondamentale quindi attingere a professionalità altamente specialistiche per trovare dei meccanismi di applicabilità».

Lo Speed Date  – appuntamento veloce – si ispira al format ideato alla fine degli anni Novanta negli Stati Uniti per far conoscere uomini e donne single nell’arco di un tempo determinato; ora ha travolto anche l’Italia ed è diventato elemento attrattivo declinato anche nel mondo del lavoro e delle imprese. «Per il nostro settore è la prima esperienza bergamasca e ha riscosso tra i nostri associati curiosità, tanto che nel giro di pochi giorni i posti a disposizioni si sono esauriti. Lo scopo è quello di avviare l’imprenditore ad un ragionamento verso una gestione del ristorante e dell’albergo che sia corretta e redditizia, mantenendo un’alta qualità ed imparando a determinare una corretta organizzazione operativa» afferma Daniela Nezosi, responsabile dell’Area Formazione di Ascom Bergamo Confcommercio. Il seminario di lunedì mattina, tenuto da Giacomo Pini, leader e amministratore della GP Studios, avrà come tema la gestione dell’azienda ed i partecipanti saranno guidati nell’analisi di ogni dinamica che governa la loro impresa. Al tavolo dei relatori, oltre a Giacomo Pini, saranno presenti i presidenti delle tre categorie del turismo: Giovanni Zambonelli per gli albergatori, Petronilla Frosio per i ristoratori e Giorgio Beltrami per pubblici esercizi. A moderare la conferenza il direttore di Affari di Gola, Giuseppe Ruggieri.

Lunedì pomeriggio e martedì, cinque consulenti forniranno soluzioni personalizzate ad oltre trenta aziende dell’ospitalità (alberghi e ristoranti) sui temi della ricerca dei clienti e delle tattiche commerciale per intercettarli; sull’identificare i costi superflui e ottimizzare le risorse; sull’utilizzo dei canali web e social in un ottica di vendere camere e fidelizzare i clienti; sulla direzione da intraprendere per raggiungere il successo economico; sui temi delle politiche del lavoro e della sicurezza sia alimentare che dei luoghi di lavoro. Ciascun partecipante avrà a disposizione ogni consulente per 20 minuti, con il quale si confronterà sulla gestione della propria impresa. In meno di due ore l’imprenditore potrà avere una nuova visione del proprio business. Coinvolti nel processo di consulenza anche Andrea Comotti ed Enrico Betti, responsabili rispettivamente delle aree Gestionale e Politiche del lavoro di Ascom Bergamo Confcommercio.

Le aziende che desiderano partecipare alla conferenza di lunedì mattina possono iscriversi gratuitamente compilando il format scaricabile dal sito di Ascom Bergamo Confcommercio (www.ascombg.it) oppure rivolgersi all’area formazione di Ascom ai numeri 035.41.85.706 -707 (info@ascomformazione.itwww.ascomformazione.it).

 




Fiere, nasce il Polo della Lombardia orientale. Bergamo della partita

“È già pronto l’accordo formale e presto nascerà il Polo fieristico della Lombardia orientale”. È quanto ha annunciato l’assessore allo Sviluppo economico della Regione Lombardia, Mauro Parolini, al termine della seconda riunione operativa del tavolo fiere territoriale, al quale siedono Brescia, Montichiari, Bergamo e Cremona (Fiera di Brescia – Brixia Expo e Centro Fiera del Garda, Promoberg e Bergamo Fiera Nuova, Cremonafiere). All’ordine del giorno, la condivisione delle azioni comuni per aumentare la competitività e l’efficacia del sistema fieristico della Lombardia dell’Est attraverso una maggiore integrazione e aggregazione tra gli operatori. “Nel settore fieristico – ha spiegato Parolini – è necessaria una svolta radicale: o si condividono scelte strategiche tra diversi territori oppure non si fa un servizio utile alle imprese e la gestione è più difficoltosa. Per questo durante la legislatura ci siamo confrontati con gli operatori fieristici della Lombardia orientale sulla necessità di attivare e rilanciare iniziative congiunte, coordinando i rispettivi calendari e mettendo a fattor comune le risorse e le competenze per dare un respiro sempre più internazionale agli eventi”.

“I vertici dei quartieri fieristici, che conoscono molto bene il mercato, hanno colto questa sfida con lungimiranza e attenzione e, dopo il positivo accordo tra Montichiari e Brescia, – ha sottolineato l’assessore – firmeranno una nuova intesa con l’obiettivo di creare una forte aggregazione della Lombardia dell’Est in grado di competere in modo positivo e integrarsi con la realtà milanese e quella della Lombardia occidentale e di stabilire una più forte integrazione anche con le vocazioni industriali dei diversi territori, coinvolgendo i soggetti del tessuto economico di riferimento, il Sistema Camerale e le Associazioni di categoria”. “La Regione Lombardia essere promotrice di una positiva relazione tra le fiere e si impegnerà ad affiancarle per valorizzare in modo sussidiario questo accordo. Contemporaneamente – ha aggiunto l’assessore – rilanceremo anche il nostro ruolo di interlocutore col MISE per ottenere maggiore attenzione in termini di sostegno strutturale alle nostre fiere e per affrontare le questioni di fiscalità che gli operatori ci hanno sottoposto”.

“Il nostro sistema fieristico costituisce un fattore primario per lo sviluppo dell’economia regionale, per la crescita e la promozione internazionale delle nostre imprese e dei prodotti lombardi. E – ha ricordato infine Parolini – oltre a rappresentare uno strumento di proiezione delle imprese sui mercati internazionali, soprattutto in relazione alle micro o piccole imprese, dimensione prevalente nella nostra struttura produttiva, e soprattutto in questa importante porzione di Lombardia, le manifestazioni fieristiche sono anche un importante veicolo di promozione della nostra ricchissima offerta turistica”. “Per questo, oltre all’azione politica ed istituzionale – ha concluso l’assessore – abbiamo lanciato con successo una misura regionale da 900mila euro rivolta agli organizzatori di manifestazioni fieristiche, proprietari e gestori di quartieri fieristici per cofinanziare i loro progetti di innovazione dell’offerta, ammodernamento delle strutture, promozione di nuove fiere e rilancio di manifestazioni esistenti, sottolineando il valore dell’aggregazione anche per questo settore”.

 




Almè, taglia la Tari per imprese e cittadini

Massimo Bandera
Il sindaco di Almé, Massimo Bandera

Il Comune di Almè si appresta ad approvare sgravi ed agevolazioni fiscali sulla Tari. Il sindaco Massimo Bandera, già assessore all’Ambiente a Bergamo dell’amministrazione Tentorio e a Seriate, suo paese natale, ha deciso di mettere in campo iniziative per tutelare le 189 attività presenti nel territorio. In particolare, ad Almè operano 76 negozi di abbigliamento, calzature, librerie e cartolerie. Sono 8 gli esercizi di filatelia, tende e tessuti; 10 gli esercizi specializzati nel commercio di fiori, pizze al taglio, ortofrutta e pescheria. Si contano inoltre 28 attività artigianali.

La prima misura consiste in una riduzione della tassa sui rifiuti-Tari dell’ordine del 14% per tutte le imprese per il 2017.  Per tutte le attività imprenditoriali nuove o già esistenti – che insedieranno la loro attività nei quasi trenta locali sfitti presenti ad Almè -, il Comune prevede l’esenzione totale della Tari per i primi due anni. La delibera, parte di un pacchetto di agevolazioni fiscali che saranno portate in Consiglio comunale il 31 marzo, esclude le attività con una superficie superiore ai 150 metri quadri e che possono essere riconducibili al gioco d’azzardo.

«È importante dare un segnale concreto alle imprese presenti nel nostro territorio – ha commentato il sindaco Bandera -. Speriamo che questa misura rappresenti uno stimolo per il tessuto imprenditoriale locale, fondamentale per la vitalità del territorio. Come sindaco non mi stanco mai di lanciare l’invito ai cittadini a comprare locale, a sostegno del kilometro zero e di quell’insostituibile patrimonio di relazioni custodito e portato avanti dagli esercizi di vicinato. Oltre agli sconti sulla Tari per le attività imprenditoriali, abbiamo previsto anche un taglio del 13% all’imposta anche per i cittadini».




Sacbo, crescono utili e ricavi. Radici: “Siamo una società solida”

orioIl Consiglio di Amministrazione di Sacbo ha approvato il progetto di bilancio relativo all’esercizio 2016 che sarà sottoposto alla prossima assemblea degli azionisti prevista in prima convocazione il 27 aprile 2017 e in seconda convocazione il giorno 4 maggio 2017. Sacbo consolida l’andamento positivo che caratterizza gli ultimi due decenni, elevando al nuovo massimo storico la quota annua dei ricavi e facendo segnare un ulteriore incremento degli utili, che superano i 13 milioni, di un milione superiore all’esercizio precedente. Un resoconto che si accompagna a consistenti investimenti, sia a livello di infrastrutture, consentendo una disponibilità di spazi e servizi adeguati al movimento passeggeri, sia sul fronte degli interventi di mitigazione ambientale. L’attività svolta da Sacbo ha generato ricavi per 125,17 milioni, in crescita di 5,99 milioni rispetto all’esercizio precedente (+ 5,0 %) chiuso con ricavi per 119,18 milioni. I ricavi derivanti dalla gestione tipicamente aeronautica, inclusivi dei servizi di assistenza passeggeri merci e vettori aerei, sono risultati pari a 88,15 milioni (in aumento di 4,03 milioni rispetto al 2015), mentre quelli relativi alle attività commerciali non aviation sono stati pari a 34,30 milioni (dato in aumento di 5,59 milioni rispetto al 2015).

La voce relativa ai ricavi diversi è passata da 6,36 del 2015 ai 2,72 milioni del bilancio 2016. Il margine operativo lordo è risultato pari a 32,89 contro i 30,72 milioni del 2015, ed è corrispondente al 26,3 % del totale dei ricavi. Ammortamenti e accantonamenti passano da 11,72 a 13,24 milioni. Il risultato operativo è pari a 19,65 milioni, corrispondente al 15,7 % dei ricavi, rispetto a 19,0 dell’esercizio precedente. Il saldo delle componenti finanziarie è passato da -0,45 milioni a -0,32 milioni. Il risultato ante imposte è di 19,33 milioni contro i 18,55 del 2015.

Al netto delle imposte di competenza per 5,99 milioni, nel 2016 Sacbo ha conseguito un utile di esercizio di 13,34 milioni (in aumento del 7,7 % rispetto ai 12,387 milioni dell’esercizio precedente), che il Consiglio di Amministrazione propone di destinare nella misura di 6,66 milioni (pari al 50 % circa dell’utile, equivalente a 1,88 euro per azione) a titolo di dividendo e il restante (6,68 milioni) a riserva straordinaria.

Miro Radici
Miro Radici

Nell’esaminare il bilancio di esercizio 2016, il presidente di Sacbo, Miro Radici, ha sottolineato come il quadro della gestione sia rispondente al budget di previsione e rifletta il miglioramento delle voci più importanti, confermando la solidità patrimoniale, economica e finanziaria della società. Sul fronte dei finanziamenti, Sacbo è arrivata ad impegnare 10 dei 20 milioni previsti per opere di mitigazione ambientale, l’ultima parte delle quali oggetto di prossimo bando, a sostegno del programma di interventi finalizzati alla compatibilità delle attività aeronautiche con il contesto territoriale. Inoltre, in aggiunta ai 157 milioni investiti nel periodo 2012-2016, Sacbo ha stanziato per il 2017 ulteriori 25 milioni, dei quali 5 dedicati alle infrastrutture di volo e 6,4 al completamento del parcheggio P3, la cui capienza passerà da 3.000 a 5.000 posti auto.

In particolare, il 2016 ha visto: consolidare il terzo posto nella classifica degli aeroporti nazionali con il superamento a fine dicembre della quota di 11 milioni di passeggeri, effetto soprattutto del costante incremento del load factor sui voli di linea; confermata la presenza nella Top Ten dei migliori aeroporti del mondo, dove operano in prevalenza compagnie aeree low cost, e assegnato il Sigillo di Qualità “Oro“ dall’Istituto Tedesco di Qualità e Finanza sulla base dei servizi all’utenza; completato il restyling della piazzetta Ilario Testa, con il lancio del brand Italy Loves Food dedicato alle eccellenze enogastronomiche del territorio e italiane; annunciato i finanziamenti per la realizzazione del collegamento ferroviario con l’aerostazione; ricevuta da ENAC, con un anno di anticipo sulla scadenza prevista, la conversione del Certificato di Aeroporto in base a quanto previsto dal Regolamento Europeo n. 139 del 2014; completato i lavori di ampliamento del piazzale aeromobili, lato sud-ovest, con aggiunta di tre nuove piazzale per la sosta di aeromobili classe Charlie e di una piazzola dedicata alle operazioni di de-icing di classe Echo; inaugurato l’ hangar di manutenzione aeromobili in area nord gestito da SEAS per conto della compagnia aerea Ryanair, alla cui realizzazione Sacbo ha contribuito con le opere di servizio.

 




Bergamo, nel 2016 export in crescita del 2%. Si rafforzano gli sbocchi verso Asia e Africa

export_copia.jpgIl valore delle esportazioni di Bergamo nel 2016 ammonta a 14.458 milioni, con un incremento del +2,1 per cento rispetto al 2015, +1,7 verso l’Unione Europea e +2,9 verso paesi non appartenenti alla UE. Le importazioni sono state pari a 8.252 milioni (+1,6 per cento sull’anno precedente, +4,5 dalla Ue e -5,1 da paesi extra Ue). L’aumento dell’export è più marcato rispetto alla Lombardia (+0,8%) e alla media nazionale (+1,2%). La dinamica delle importazioni è negativa sia in Lombardia (- 1,3%) che in Italia (-1,3%). Si ricorda che l’import di prodotti energetici, distribuiti sull’intero territorio, è contabilizzato a livello nazionale e regionale ma non nel dato provinciale di Bergamo. Il saldo complessivo della bilancia commerciale di Bergamo è positivo per 6.205 milioni, superiore al saldo del 2015 (6.035). Tra i settori più importanti per valore assoluto delle vendite all’estero, le esportazioni risultano in crescita per i macchinari (3.830 milioni con un incremento del +2,5% sul 2015), i prodotti chimici (2.146 milioni, +1,6%), gli articoli in gomma e plastica (1.121 milioni, +3,1%), gli autoveicoli (991 milioni, +3,5%), i prodotti in metallo (895 milioni, +5,2%), i prodotti tessili (634 milioni, +2,7%), i prodotti alimentari (357 milioni, +6,3%), le bevande (340 milioni, +18,5%) e prodotti di elettronica (311 milioni, +6%). In calo le esportazioni di apparecchiature elettriche (964 milioni, – 2,1%), prodotti della metallurgia (914 milioni, -5,5%).  L’export complessivo di Bergamo cresce sensibilmente verso l’Asia centrale (+20,3%), l’Africa settentrionale (+21%), il Medio Oriente (+8,9%), i paesi dell’Europa non appartenenti all’Unione europea (+4,7%) e l’Asia orientale (3,7%). L’export nell’Eurozona aumenta del +2% e del +0,8% verso i Paesi della UE non aderenti all’Unione monetaria. Cala invece l’export verso America Latina (-17,6%) e altri paesi africani (-9,4%) e, meno nettamente, verso il Nord America (-0,9%). La Germania resta il principale mercato di sbocco con esportazioni (2.432 milioni) in crescita del 2,5%, seguita per valori assoluti dalla Francia (1.578 milioni) con variazione del -0,1%. In aumento le esportazioni destinate agli USA (1.020 milioni, +1,1%) e alla Spagna (766 milioni, +4,8%). L’export verso il Regno Unito (757 milioni) cala del -6,2% per effetto della svalutazione della sterlina conseguente all’esito del referendum sull’uscita dall’Unione Europea, che si riflette nel forte incremento (+20,1% ) delle importazioni dal Regno Unito. In ripresa le esportazioni verso la Cina (404 milioni, +10,9%) e la Turchia (332 milioni, +18,9%). In calo le vendite alla Russia (171 milioni, -8%) sottoposta al regime delle sanzioni dopo il conflitto in Ucraina.

LA DINAMICA TRIMESTRALE

La dinamica trimestrale evidenzia una ripresa delle esportazioni nella seconda metà del 2016 (+3,6 nel terzo e +3,4% nel quarto trimestre). Il progressivo rallentamento delle vendite realizzate nell’Unione Europea (dal +2,8 del primo trimestre al +0,5 del quarto) è controbilanciato da una forte crescita delle esportazioni in area extra UE a partire dal terzo trimestre dell’anno, con variazioni tendenziali tra i 7 e gli 8 punti percentuali.

L’evoluzione nel quinquennio (2011-2016)

Come è cambiato l’export di Bergamo negli ultimi cinque anni, nel periodo quindi successivo alla crisi internazionale del 2008/2009 di forte cambiamento e riassetto degli equilibri del commercio globale? Una scomposizione della dinamica quinquennale per “Prodotto” e “Paese” e in specifico l’osservazione di come sono cambiate tra 2011 e 2016 le quote di export dei singoli prodotti e mercati offre qualche spunto di analisi. Per quanto riguarda i prodotti, i macchinari sono cresciuti a un tasso medio annuo del 5% e hanno sensibilmente accresciuto il loro peso relativo: dal 24,6% al 26,6% dell’export totale. Nel dettaglio dei gruppi merceologici le “altre macchine di impiego generale” passano da una quota al 2011 del 9% al 10% nel 2016; le “altre macchine per impieghi speciali” dal 5,1 al 6%; le “macchine di impiego generale” dal 4,5 al 5%. In crescita anche la quota delle “macchine per la formatura dei metalli e altre macchine utensili”.

Oltre che nei macchinari la specializzazione dell’export bergamasco è cresciuta (dal 13,4% al 14,8%) nei prodotti chimici, in particolare nel gruppo merceologico dei “saponi, prodotti per la pulizia, profumi e cosmetici” (da una quota dell’1,6 al 3,1%), nelle “bevande” (dallo 0,9 al 2,4%) e nei prodotti agricoli e alimentari. Resta elevata e in aumento la specializzazione nella gomma-plastica dal 7,7 al 7,8% (4,6 gli articoli in plastica, 3,1 quelli in gomma) e nei prodotti in metallo (6% nel 2011, 6,2% nel 2016). In relativa flessione le quote dei prodotti della metallurgia dal 9 al 6,3%, dei prodotti tessili (dal 5,1 al 4,4) e di abbigliamento (dal 2,2 all’1,6), delle apparecchiature elettriche e non elettriche ad uso domestico (dal 7,2 al 6,7), di autoveicoli e rimorchi (dal 7,1 al 6,9) e della carta ed editoria. Per quanto riguarda i mercati, quindi i paesi di esportazione, i principali partner di Bergamo restano Germania (16,8% dell’export BG 2016) e Francia (10,9%) ma con un calo rispetto alle quote del 2011. In forte aumento l’incidenza del mercato Usa (dal 4,3 al 7,1% con esportazioni quasi raddoppiate tra 2011 e 2016). 3 In area Unione Europea cresce la quota della Spagna (dal 5 al 5,3%), del Regno Unito (dal 4,7 al 5,2), dei Paesi Bassi (dal 3 al 3,3%) e della Repubblica Ceca (da 1,9 a 2,2), mentre si riducono quelle di Polonia (dal 3,6 al 3%), Austria (dal 2,6 al 2,4), Belgio (dal 2,3 al 2,1) e Romania (dal 2 all’1,8).

Nei mercati extra Unione Europea, la Svizzera passa dal 3,2 al 2,8%, la Cina sale dal 2,6 al 2,8%, la Turchia da 1,9 a 2,3, la Russia da 2,3 a 1,2 %. Un’analisi congiunta dell’export per prodotto e mercato di destinazione in termini di contributo alla crescita nel quinquennio, evidenzia il contributo maggiore (per 2,59 punti rispetto ai complessivi +16,1 tra 2011 e 2016) dei prodotti chimici destinati all’Eurozona, dei macchinari esportati in Nord America (contributo di 1,34 punti) e in Medio Oriente (+1), di alimentari e bevande in Nord America (0,97) e dei macchinari in Asia orientale (0,96). Nell’ultima sezione del report si presentano infine alcune prime elaborazioni sui Conti economici delle imprese bergamasche, aggiornate al 2014, integrate con i dati delle esportazioni riconducibili a imprese con sede in provincia. L’integrazione consente di abbozzare un quadro analitico che mette in rapporto i valori di esportazioni e importazioni con la complessiva contabilità delle vendite e degli acquisti delle imprese, la generazione di valore aggiunto e le caratteristiche occupazionali e dimensionali delle imprese. Ovviamente, trattandosi di dati a livello d’impresa non si ha perfetta corrispondenza, soprattutto per alcuni settori merceologici, con i flussi di export (e import) originati dal territorio bergamasco (e quindi inclusi nelle statistiche tradizionali del commercio con l’estero di Istat) da unità locali o filiali localizzate in provincia di Bergamo ma appartenenti a imprese con sede in altra provincia.