Imprese&Territorio compie 10 anni. A Bergamo i presidenti nazionali di cinque Confederazioni

Imprese&Territorio
Da sinistra Edoardo Ranzini, Giorgio Ambrosioni e Alberto Brivio

Imprese & Territorio compie 10 anni e celebra l’anniversario con una ricerca e  un convegno in programma il prossimo 6 marzo al Palazzo dei Contratti e della Manifestazioni di Bergamo (in via Petrarca 10). Il titolo del convegno è “Fare rappresentanza dentro il territorio oltre la crisi, verso la Smart land?” e vi prenderanno parte alcuni dei presidenti nazionali delle 10 associazioni che costituiscono il Comitato unitario. Comitato, nato nel 2007, che riunisce 10 Associazioni di categoria della Provincia di Bergamo: Confartigianato Bergamo, Ascom Bergamo Confcommercio, Confimi Apindustria Bergamo, Cia, Coldiretti, Confcooperative, Confesercenti, CNA, FAI e LIA.

«Nella crisi dei corpi intermedi la nostra esperienza è un valore da condividere senza presunzione ma con reale obiettività – ha affermato Giorgio Ambrosioni, presidente di Imprese & Territorio durante la conferenza stampa svoltasi questa mattina nella sede di Confimi Bergamo – . In questi dieci anni, difficile per il sistema economico,  abbiamo lavorato bene con enti e istituzioni e abbiamo sostenuto i bisogni delle pmi su più fronti». Tra le iniziative ricordate dal presidente il contribuito offerto per la costituzione della cabina di regia per lo studio Ocse e la realizzazione dei diversi tavoli tematici; l’intesa stretta con la Provincia per snellire la burocrazia per gli adempimenti su ambiente e sicurezza; il sostegno al credito di filiera; il protocollo d’intenti firmato con i sindacati sul tema dell’apprendistato; la collaborazione con l’Università basata su un confronto costante delle esperienze e delle conoscenze provenienti dai diversi spaccati del territorio provinciale. Durante il convegno verrà presentata la ricerca “Fare rappresentanza nella transizione del capitalismo intermedio” che Imprese & Territorio ha commissionata al Consorzio AAster che tratteggia i punti strutturali del sistema produttivo bergamasco ad ormai nove anni dall’inizio della crisi, e indica le principali linee di trasformazione socio-economiche e i possibili scenari, mettendo in evidenza il ruolo e il posizionamento della rappresentanza della Piccola impresa dentro la transizione del modello di sviluppo.

Il convegno di lunedì si aprirà, alle 16.30, con il saluto delle autorità: Roberto Maroni, presidente di Regione Lombardia; Matteo Rossi, presidente della Provincia di Bergamo; Giorgio Gori, sindaco del Comune di Bergamo; Remo Morzenti Pellegrini, rettore dell’Università degli Studi di Bergamo, Paolo Malvestiti, presidente della Camera di Commercio di Bergamo. Alle 17, Aldo Bonomi, direttore del Consorzio AAster presenterà la ricerca “Fare rappresentanza nella transizione del capitalismo intermedio”; alle 17.45 Giorgio Ambrosioni, presidente di Imprese & Territorio, proporrà il suo intervento programmato e alle 18 prenderanno la parola  i presidente delle Confederazioni nazionali: Paolo Agnelli di Confimi Industria, Maurizio Gardini di Confcooperative, Giorgio Merletti di Confartigianato, Carlo Sangalli di Confcommercio e Massimo Vivoli di Confesercenti. Modera il convegno Edoardo Ranzini, coordinatore di Imprese & Territorio.

 

 




Puntate a idee di successo? Al Point un seminario su come sfruttare brevetti e “big data”

Point“Come sfruttare brevetti e “Big data” per idee di successo” è il titolo del seminario in programma mercoledì 8 marzo, alle 16, al Point di Dalmine. Il mondo dei “big data” ha innescato una vera e propria rivoluzione nel modo di concepire e lanciare prodotti sul mercato. La sfida di oggi è trovare strategie vincenti per gestire questa incredibile mole di dati, in modo intelligente e proficuo.

Analogamente, il mondo dei brevetti oggi ha superato la soglia dei 90 milioni di documenti a libero accesso e con un contenuto di informazioni tecniche introvabili attraverso altre fonti. Anche qui l’esigenza è di capire come sfruttarli al meglio per fare le scelte giuste. Per rimanere competitivi è fondamentale sapersi muovere in questo nuovo scenario tecnologico, conoscere gli strumenti principali di gestione dei dati abbinati alle strategie di ricerca più innovative. Il seminario, rivolto a tutte le micro, piccole e medie imprese locali e aperto a tutti gli interessati, fornirà indicazioni operative per comprendere come sfruttare le informazioni dei brevetti e dei “big data” per trovare la direzione giusta per innovare i propri prodotti o concepirne di nuovi.

L’incontro è promosso nell’ambito del progetto “Tutela e valorizzazione della proprietà industriale a supporto dell’innovazione e della competitività delle MPMI bergamasche”, iniziativa finanziata dalla Camera di commercio di Bergamo e realizzata da Bergamo Sviluppo in collaborazione con le locali organizzazioni di categoria, con il supporto tecnico-scientifico dell’ufficio brevetti e marchi della Camera di commercio e del Dipartimento di ingegneria dell’Università degli Studi di Bergamo.

Argomenti trattati

  • Introduzione al mondo dei brevetti e dei “big data”
  • Strumenti di ricerca brevettuale e strategie di accesso all’informazione
  • Come usare i nuovi strumenti per innovare nella piccola e media impresa

La partecipazione al seminario è gratuita. Info: Bergamo Sviluppo 035.3888.011,  merisio@bg.camcom.it.

 




S.Te.P, così le idee d’impresa vanno alla prova del mercato

Saper interagire con le persone, assumersi responsabilità e rischi e avere la determinazione e la capacità di difendere le proprie idee sono qualità imprescindibili per diventare imprenditori. Allo stesso modo si può anche avere il prodotto e il servizio più straordinario del mondo, ma se nessuno intende acquistarlo l’attività rischia di fallire sul nascere.

Con l’intento di mettere alla prova attitudini, qualità manageriali e la stessa idea imprenditoriale, Bergamo Sviluppo ha dato vita al progetto S.Te.P. (Servizio per Testare Progetti d’impresa) che consente di validare idee d’impresa sul mercato di riferimento prima ancora che sia redatto un vero e proprio business plan. Così si sondano sul campo attitudini e personalità, mettendosi in gioco quasi come nel talent “The Apprentice”, senza però trovarsi di fronte il Briatore o il -presidente- Trump di turno.

Giorgio Ferrari, responsabile del servizio S.Te.P. di Bergamo Sviluppo
Giorgio Ferrari, responsabile del servizio S.Te.P. di Bergamo Sviluppo

La prova del nove va fatta direttamente sul mercato, a suon di questionari – da 20 a 200 in media – da sottoporre a potenziali clienti. «Con questa prova si raggiungono due obiettivi: si verifica se l’idea imprenditoriale è realizzabile e si inizia a costruire un approccio al mercato che l’aspirante imprenditore potrà adottare anche quando aprirà la sua attività. È anche un test di personalità e determinazione che misura quanto ogni aspirante imprenditore sia motivato ad andare sul mercato. C’è chi per timidezza o per mancanza di tempo si ferma proprio qui» spiega Giorgio Ferrari, responsabile del servizio S.Te.P.

Il confronto col mercato è spesso duro: come è capitato a imprenditori di successo, accade anche che un’idea faccia fiasco, prima che se ne riesca a trovare una vincente, a furia di tentativi. «L’analisi delle esigenze del mercato porta spesso ad aggiustare o rivedere il progetto imprenditoriale. Succede così che si riveda un prodotto o si riformuli un servizio» continua Ferrari. L’obiettivo del servizio è infatti quello di favorire la raccolta di informazioni sulle reali potenzialità dell’idea presentata dall’aspirante imprenditore, per aiutarlo a scegliere con maggiore consapevolezza se perseguirla, modificarla o abbandonarla prima di avervi dedicato significativi apporti in termini di risorse economiche e di tempo.

Estremamente vario ed eterogeneo il gruppo di aspiranti imprenditori cui si rivolge S.Te.P, come hanno mostrato i primi due anni di sperimentazione del servizio: «Si va dai 20 ai 75 anni, dalla licenza media al master, dalle App innovative ad attività più tradizionali, dall’automotive agli articoli religiosi» continua il responsabile del servizio.

Definito è il monte ore a disposizione dello sportello, che conta su 272 ore totali di consulenza, e quello dedicato ad ogni imprenditore: 8 ore al massimo di consulenza individuale e personalizzata per mettere alla prova ogni idea; S.Te.P. garantirà quindi assistenza e supporto a 34 idee d’impresa.




Nasce a Bergamo il primo asfalto interamente sostenibile

asfalto greenNei laboratori di ricerca e sviluppo della Iterchimica di Suisio nasce la prima strada interamente green e sostenibile: grazie a additivi rigeneranti, è composta infatti da asfalto con 100% di fresato riciclato, che non deve quindi essere conferito in discarica, non richiede l’aggiunta di nuova aggregati dalle cave, tipo ghiaie e sabbie, ed è stesa a freddo, eliminando completamente il consumo di energia e le emissioni odorigene. La nuova tecnologia sviluppata da Iterchimica garantisce una maggior durata e resistenza, senza rischio di perdita del colore, con un notevole risparmio in termini di manutenzione rispetto alle esistenti. Potrà essere utilizzata per tutte le piste ciclabili e le strade a basso traffico. È inoltre particolarmente efficace per riparare le buche. La dimostrazione di stesa è stata effettuata a Verona, durante Asphaltica 2017, salone europeo dedicato alla filiera dell’asfalto e delle infrastrutture stradali.

“Spesso la strada non viene considerata come il risultato di una tecnologia complessa e armoniosa, ma solo un mero insieme di bitume e aggregati, mentre proprio in Italia abbiamo raggiunto livelli di innovazione inimmaginabili fino a pochi anni fa – ha dichiarato Federica Giannattasio, amministratore delegato di Iterchimica -. Siamo i primi al mondo ad essere riusciti a progettare e realizzare una strada interamente green e sostenibile, combinando quattro caratteristiche: 100% asfalto riciclato, solo con additivi green, stesa a freddo e colorata. Questo permette di ridurre sensibilmente l’impatto sull’ambiente, offrendo ai cittadini un’infrastruttura più resistente, sicura e anche gradevole alla vista”.

 

 




Bergamo Sviluppo, un mondo di opportunità per le nuove imprese

E’ un 2017 intenso e pieno di attività quello di Bergamo Sviluppo, l’azienda speciale della Camera di Commercio nata per favorire la nascita e lo sviluppo dell’imprenditorialità bergamasca. Nell’epoca di tagli e Austerity che investono anche l’Ente, l’azienda speciale camerale conta invece su un potenziamento delle risorse, data la centralità del suo ruolo e incontra una risposta più che positiva nel territorio, in un momento in cui, l’avvio d’impresa diventa anche una necessità per trovare uno sbocco professionale. Tra le novità illustrate dal direttore di Bergamo Sviluppo, Cristiano Arrigoni, un percorso di alta formazione per mettersi in proprio di 150 ore e un innovativo sportello di consulenza S.TE.P., un Servizio per Testare Progetti d’impresa, mettendoli alla prova direttamente sul mercato.

Quali sono i servizi messi a disposizione di un aspirante imprenditore?

Cristiano Arrigoni
Cristiano Arrigoni

«Quest’anno abbiamo messo a sistema i servizi erogati e testati sul tema della creazione d’impresa, rafforzando tutto il percorso di consulenza, a partire dalla prima azione di filtro svolta dal Punto Nuova Impresa, che garantisce il primo orientamento e indirizzo a chi si rivolge all’Ente per l’avvio di attività. Da questo primo contatto gli aspiranti imprenditori possono accedere a un pacchetto di servizi gratuiti e interamente finanziati dall’Ente Camerale, tra cui ore di consulenza per la redazione del business plan, seminari sul tema “Mettersi in proprio” e percorsi formativi sulla gestione di un’attività imprenditoriale».

Sempre più giovani scelgono di mettersi in proprio, non trovando uno sbocco professionale in un mercato del lavoro sempre più asfittico. Quali sono le iniziative per supportare l’ autoimprenditorialità?

«Il progetto Logic@, acrononimo di Linea Orientamento per Giovani e aspiranti Imprenditori per Creare Autoimprenditorialità raggruppa diverse iniziative e sportelli ad hoc. Si va dal già accennato Punto Nuova Impresa, che continua a rappresentare la prima forma di contatto con l’Ente per gli aspiranti imprenditori, allo Sportello Orientamento Crisalide, un servizio rivolto a donne, aspiranti imprenditrici o disoccupate, per la valutazione delle competenze e potenzialità imprenditoriali. Ricordiamo anche gli Open Day “Facciamo Impresa! Colloqui mirati per dare forma alla propria idea d’impresa”: si tratta di incontri one- to -one gratuiti, della durata massima di mezz’ora, su temi quali adempimenti, scelta della forma giuridica e business plan, promozione d’impresa, aspetti fiscali, identificazione del mercato e dei clienti, finanziamenti all’impresa ed altri aspetti. Nell’ambito di LOGIC@ ampio spazio verrà inoltre dedicato alla formazione: a breve saranno infatti aperte le adesioni per il nuovo Percorso di Alta Formazione per lo sviluppo di autoimprenditorialità».

Quali sono gli obiettivi del nuovo Percorso di Alta Formazione?

«Il corso mira a trasferire strumenti e metodologie per sviluppare le capacità imprenditoriali dei partecipanti, affinché siano in grado di generare nuove idee, gestire nuovi progetti e cogliere le sfide del mercato. Il percorso formativo, che verrà realizzato dal mese di aprile con il supporto tecnico-scientifico dell’Università degli Studi di Bergamo, prevede l’erogazione di 150 ore di formazione d’aula e, a seguire, di un pacchetto di ore di consulenza specialistica individuale per l’avvio e lo sviluppo dell’idea imprenditoriale».

Gli aspiranti imprenditori possono anche contare su un percorso di consulenza individuale?

«Quest’anno abbiamo potenziato il “Laboratorio delle idee”, un percorso di affiancamento consulenziale personalizzato per la stesura del piano di impresa e lo sviluppo del progetto imprenditoriale. Gli aspiranti imprenditori selezionati potranno usufruire quest’anno di 12 ore di consulenza individuale, quattro in più dello scorso anno. Di questo monte ore, 4 ore potranno essere dedicate all’approfondimento del prodotto o del servizio e all’analisi del mercato, e 8 ore alla pianificazione economico-finanziaria».

L’Incubatore d’Impresa rappresenta la sede più ambita per avviare e fare crescere una start-up?

«Senza dubbio l’Incubatore, giunto quest’anno alla sedicesima annualità, mantiene la sua attrattiva.  La scelta di realizzare un progetto  per dare un supporto alla nascita, avvio e sviluppo competitivo di start-up che cercano uno spazio fisico dove lavorare, comodi servizi logistici, formazione e consulenza di alto livello, nonchè supporto promozionale, continua a rivelarsi vincente. La condivisione della stessa esperienza con altre imprese consente di intrecciare collaborazioni e far nascere opportunità di crescita. Negli anni sono nate sinergie interessanti  tra le imprese, mantenute poi anche al di fuori dell’Incubatore d’impresa. Negli ultimi due anni Bergamo Sviluppo ha potenziato il progetto Incubatore, creando al Polo tecnologico di Dalmine una struttura specializzata rivolta al manifatturiero, e ha creato una rete di servizi integrati a supporto delle imprese locali sui temi dei materiali innovativi, delal Proprietà Industriale e dell’Industria 4.0».

Il percorso S.Te.P. rappresenta un’altra novità per il 2017. Quali opportunità offre alle imprese?

«Il progetto aiuta gli imprenditori a definire la clientela target e a modulare l’offerta attraverso un confronto diretto con il mercato. Il servizio propone un percorso di assistenza personalizzata (fino ad un massimo di otto ore) per “testare” la propria idea imprenditoriale e comprenderne le concrete opportunità di business.  Attraverso un processo strutturato di validazione dell’idea imprenditoriale, che si avvale di percorsi, metodologie e strumenti innovativi derivanti dall’ecosistema startup (Lean Startup e Customer Development), l’aspirante imprenditore verrà accompagnato a verificare alcuni aspetti della propria idea e a svolgere alcune attività per validare la bontà dell’idea imprenditoriale, semplificare l’eventuale costruzione di un business plan, abituarsi al confronto con il mercato, sperimentare processi di apprendimento iterativo, apprendere nuovi metodi e strumenti. Obiettivo del servizio, che si colloca nella fase “embrionale” di un progetto d’impresa, è favorire la raccolta di informazioni sulle reali potenzialità dell’idea presentata dall’aspirante imprenditore, per aiutarlo a scegliere con maggiore consapevolezza se perseguirla, modificarla o abbandonarla prima di averci dedicato significativi apporti in termini di risorse economiche e di tempo».

Quali sono i primi appuntamenti per gli aspiranti imprenditori da segnare sul calendario?

«I primi appuntamenti sono a fine febbraio, il 25.  In questa data partono i seminari “Mettersi in proprio: una sfida possibile”. Si tratta di incontri della durata di 8 ore, che mirano a fornire le informazioni e gli strumenti tecnici di base utili alla definizione e progettazione dell’idea imprenditoriale. Sempre il 25 febbraio è in programma il primo seminario di approfondimento per la creazione e la gestione d’impresa. Gli incontri tematici, della durata di 8 ore, sono utili a trasmettere conoscenze, informazioni e strumenti utili alla gestione d’impresa. “Dall’idea d’impresa al confronto con il mercato: approcci, metodi e strumenti innovativi” è il titolo del primo incontro».

Quali misure di sostegno sono previste per supportare l’autoimprenditorialità?

«Ricordo ad esempio il Programma Garanzia Giovani – Autoimpiego e Autoimprenditorialità, promosso da Regione Lombardia e dal sistema delle Camere di Commercio lombarde e gestito a Bergamo dall’Azienda Speciale: destinato ai giovani under 30 che non studiano e non lavorano e che desiderano avviare un’attività imprenditoriale o di lavoro autonomo, offre servizi gratuiti di orientamento, formazione e assistenza personalizzata per definire la propria idea imprenditoriale, valutarne la fattibilità ed acquisire le competenze necessarie per trasformare l’idea in un progetto d’impresa o di lavoro autonomo».

Con la crisi il fenomeno dell’autoimpiego continua ad essere esteso anche agli over 40?

«Si arriva sempre più frequentemente anche a 50 anni. Gli over 40 sono spesso gli imprenditori di maggior successo, forti anche di un’esperienza che gli ha permesso di acquisire tutte le competenze necessarie per avviare un’attività».

Quali sono le prossime sfide di Bergamo Sviluppo per sviluppare l’imprenditorialità bergamasca ?

«Rafforzeremo il legame con le istituzioni scolastiche per iniziare a creare cultura d’impresa tra i banchi. Continueremo a sviluppare il tema dell’innovazione in tutte le sue declinazioni al Parco Scientifico Tecnologico, grazie anche alla collaborazione con il Consorzio Intellimech».

 




Bergamo, il Comune mette a disposizione due spazi per l’imprenditoria giovanile

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L’immobile in via San Giovanni, zona Montelungo

Il Comune di Bergamo ha pubblicato il Bando Spazi del progetto Job In 3.0: si tratta di un avviso pubblico di selezione per l’affidamento in comodato di immobili comunali per la realizzazione di progetti di imprenditoria giovanile. I due immobili di recente costruzione che verranno affidati in comodato d’uso gratuito continuativo ed esclusivo sono siti in via San Giovanni 1H (zona Caserma Montelungo) e in via Tagliamento 7 (quartiere Grumello). Ai soggetti comodatari verrà inoltre riconosciuto un contributo economico. I destinatari sono imprese, professionisti e associazioni con partita Iva con età compresa tra i 18 e i 35 anni, già costituiti in forma giuridica, e con sede legale e/o operativa nei comuni facenti parte dei tre ambiti territoriali di riferimento del progetto.  La scadenza per la presentazione delle domande è venerdì 24 marzo. da segnalare, inoltre, altre iniziative Job In promosse in questa ultima fase del progetto, sul tema “lavoro & giovani”: gli interventi di educazione imprenditoriale in alcune scuole secondarie superiori (Pesenti, Natta e Vittorio Emanuele) organizzati con la collaborazione di Bergamo Sviluppo e delle realtà imprenditoriali giovanili vincitrici di altri contest targati Job In (i due Bandi Spazi e i tre Bandi Spazi Giovanili), i tirocini di inserimento lavorativo pensati per giovani “non neet”, i percorsi formativi di orientamento al lavoro (Infowed, gli incontri del mercoledì organizzati dall’Informagiovani nei mesi di febbraio e marzo), una ricerca sui bisogni dei giovani collegati al lavoro sviluppata in collaborazione con l’Università di Bergamo attraverso  due tirocini di eccellenza. Il progetto Job In 3.0 è finanziato da Regione Lombardia per il periodo novembre 2015-aprile 2017 e – con capofila il Comune di Bergamo – è promosso dai tre Ambiti di Bergamo, Dalmine e Valle Imagna-Villa d’Almè insieme ad un’articolata rete di partner che comprende Provincia, Comuni, Università, Associazioni di categoria, Enti di formazione, Terzo settore, Associazioni e Imprese giovanili.

Per approfondimenti su tutte le iniziative di cui sopra: www.jobin.bg.it

 




Incubatore d’impresa, otto le nuove startup entrate a gennaio

Sono otto le nuove idee d’impresa o startup entrate a gennaio nell’Incubatore d’impresa di Bergamo Sviluppo, localizzato all’interno del Point di Dalmine (Polo per l’innovazione tecnologica della provincia di Bergamo). Le startup e i progetti d’impresa, selezionati a seguito di bando aperto come ogni anno tra novembre e dicembre, seguiranno un percorso che prevede formazione, tutoraggio continuativo, supporto consulenziale e promozionale. Hanno inoltre la possibilità di utilizzare postazioni di lavoro, sale riunioni, spazi comuni e servizi ad alto valore aggiunto presenti all’interno del Point, e l’opportunità di fare matching con imprese e laboratori ospiti del Point. Le nuove startup riguardano: servizi di elettronica e sensoristica applicata, software e service per sistemi di manutenzioni macchinari e impianti, arti visive e performative, applicazione per servizi fitness e per la prenotazione di esami diagnostici presso poliambulatori, riciclo di mozziconi di sigaretta, totem per defibrillatori, dispositivo portabile per riabilitazione dei pazienti affetti da malattia di Parkinson, Alzheimer e demenza senile.

Queste nuove idee si aggiungono alle 14 realtà già presenti che si occupano o realizzano: sistemi per la gestione delle risorse idriche, plantare con sensori, stampa 3D, edilizia sostenibile, prototipi di orologi artigianali di alta gamma, apparecchiature per laboratori di ricerca di biotecnologie ambientali, prodotti di cartotecnica, servizi per droni, prodotti di internet delle cose, recupero di oli esausti, servizi di ingegneria ambientale, progettazione di sistemi elettronici, recupero della plastica, servizi di comunicazione. Le idee d’impresa e startup facenti parte del progetto potranno permanere all’interno dell’incubatore e usufruire dei servizi messi a disposizione per la durata massima di tre anni (per le attività di servizi) e di 5 anni (per le attività manifatturiere). Per Angelo Carrara, presidente di Bergamo Sviluppo, “questo progetto non è solo una struttura che aiuta la nascita di nuove imprese, ma un luogo che agevola il contatto tra imprese e istituzioni, associazioni di categoria, centri di ricerca e università. Il nostro incubatore è ormai una realtà consolidata; è infatti nato nel 2001 grazie alla lungimiranza della Camera di commercio di Bergamo che ne ha intravisto da subito le potenzialità e l’innovatività”.

 




Sanpellegrino, il restyling dello stabilimento affidato a un’archistar danese

SanPellegrinoIl progetto di Bjarke Ingels Group (BIG), a ottobre selezionato come finalista insieme a quello di MVRDV, è stato proclamato vincitore della competizione per la nuova Sanpellegrino Flagship Factory. La proposta di BIG per la nuova casa di San Pellegrino è un’autentica estensione della razionale e funzionale architettura dell’impianto esistente, dove l’acqua naturale minerale viene imbottigliata dal 1899. Il progetto abbraccia e migliora l’architettura esistente formando un’elegante cornice che permetterà ai visitatori di sperimentare il potere e la purezza delle natura alpina circostante.

Il design si sviluppa intorno a un celebre elemento architettonico: l’arco. Il semplice e chiaro tratto dell’espandersi e contrarsi degli archi attraverso il campus, crea una moltitudine di spazi ed esperienze. I visitatori e i dipendenti camminano attraverso volte maestose, tunnel coperti, arcate e pergolati verdi che incorniciano la storia e l’eredità del brand. La serialità dell’architettura rivelerà parti delle montagne circostanti, dalle cime innevate al fiume che scorre ai piedi delle montagne.

Sanpellegrino2Al centro del campus, una gigante “biopsia geologica” mostrerà il viaggio trentennale che deve percorrere l’acqua per acquisire i minerali e raggiungere la purezza che rende così unica l’acqua San Pellegrino. Il nuovo Campus San Pellegrino apparirà disciplinato ma allo stesso tempo fluido, scuro ma trasparente, unificante ma diversificato, classico ma contemporaneo. Celebrando sia la tradizione che l’evoluzione, l’architettura del nuovo campus riflette i valori San Pellegrino Terme così come i valori fondanti del Gruppo San Pellegrino: Purezza, Trasparenza e Naturalità.

SPellegrino

“Formato dalla curve sinuose del fiume Brembo e alle pendenze delle montagne circostanti, la nostra proposta per il nuovo Campus S. Pellegrino – spiega lo studio danese di architettura – eredita la sua struttura narrativa dai paesaggi della valle Brembana. Come un’equivalente acquatica di una cantina vinicola, le arcate che si susseguono espandendo e contraendo l’ambiente creano una cornice narrativa per la purezza e la trasparenza dell’acqua minerale, in un ambiente caratterizzato dalla luminosità, apertura e trasparenza. L’architettura degli elementi artificiali è avvolta e potenziata delle forze della natura, attingendo dalla razionalità ritmica dal patrimonio industriale, eliminando la tradizionale segregazione fra fronte e retro, creando una continuità tra produzione e consumo, preparazione e godimento”.

Sanpellegrino1Il progetto convince anche i sindacati. “Davanti a un investimento così importante ( il costo stimato è di 90 milioni di euro, i lavori di costruzione partiranno nel 2018), il giudizio non può che essere positivo. Ci auguriamo naturalmente – ha detto Gigi Bramaschi, segretario generale FAI CISL Bergamo – che si colga l’occasione anche  per migliorare la qualità del lavoro, arricchire il territorio e dare più attenzione all’occupazione giovanile per il futuro”.




Osservatorio sulle imprese, a Bergamo ancora in crescita quelle straniere

Camera di CommercioLe imprese registrate a fine 2016 – secondo l’Osservatorio sulle imprese della Camera di Commercio di Bergamo – sono risultate 95.552, con una riduzione di 391 unità sul 2015. Il saldo tra iscrizioni (5.395) e cessazioni (5.824), è stato negativo per 429 unità, cifra che cala (a -202) se si escludono dal conteggio le 227 cancellazioni d’ufficio. Anche le imprese attive sono diminuite: dalle 85.455 dello scorso anno alle 85.242 di fine 2016 (-213, pari al -0,2%). Prosegue nel frattempo il riassetto delle forme giuridiche. La contrazione delle società di persona, soprattutto delle Società in Nome Collettivo, è compensata dall’espansione delle società di capitale che, da un triennio a questa parte, aumentano ad un tasso crescente, anche se ancora distante dal periodo pre-crisi. Tra queste ultime si riducono le Srl con unico socio e a capitale ridotto a vantaggio delle Srl e delle Società a responsabilità limitata semplificata. In lieve riduzione, probabilmente a causa delle cancellazioni d’ufficio, anche le Società per azioni. Si riducono ulteriormente le imprese individuali e sono complessivamente in lieve arretramento (nonostante la crescita delle associazioni) le altre forme giuridiche, tra cui le cooperative. I flussi delle iscrizioni diminuiscono (-5,1%) sui livelli dell’anno passato mentre le cessazioni risultano in leggero aumento (+1,6% ma a causa di un numero di cancellazioni d’ufficio doppio rispetto all’anno scorso).

Continua la contrazione delle imprese artigiane attive che si portano a fine anno a 31.228, di cui 31.134 attive (-328 per una variazione del -1%). L’analisi della dinamica nei settori si basa sul confronto degli stock delle imprese attive a fine periodo e non sui flussi di nate e cessate, poco significativi a livello settoriale per la concentrazione di gran parte delle nuove iscrizioni tra le imprese non ancora classificate merceologicamente. L’edilizia è il settore in maggiore sofferenza: le posizioni attive si riducono di 378 unità (-2% annuo), con un calo tra società di persona e imprese individuali, ma un incremento (+26) tra le società di capitale. Variazioni negative si osservano anche nel trasporto e magazzinaggio, nelle attività estrattive, in agricoltura, nelle attività immobiliari e, con l’eccezione delle società di capitale (93 in più nel corso dell’anno), nella manifattura. Diminuiscono anche leggermente le imprese del commercio (-63) nonostante il forte incremento (+124) delle società di capitale. Nei restanti settori, tutti del terziario, aumentano le imprese dei servizi di alloggio e ristorazione (+77), dei servizi di informazione e comunicazione (+37), finanziari e assicurativi (+11), professionali e tecnici (+51), delle altre attività di servizi (+63), istruzione (+11), sanità (+36) e intrattenimento (+34) e nei servizi alle imprese (+111 con una variazione del +4,5%).

Ampliando l’osservazione all’intero periodo 2010 -2016, spiccano le contrazioni delle attività estrattive ed edili (queste ultime fatto 100 il livello 2010 sono scese a 88,2) e all’opposto la forte dinamica delle imprese operanti nei servizi di fornitura di energia, gas e acqua (indice a quota 168 nel 2016). Nel sottoinsieme dell’artigianato, il peso preponderante dell’edilizia e il minor peso dei servizi implicano un risultato complessivamente negativo. Anche tra le imprese artigiane, si osserva una dinamica più favorevole dei servizi, alle imprese e alle persone, e delle attività professionali e di informazione e comunicazione. Nel 2016 sono nettamente diminuite le procedure concorsuali e di fallimento, sono aumentate quelle di scioglimento e liquidazione. Per quanto riguarda le caratteristiche di genere, età e nazionalità delle imprese continua la crescita dello stock di imprese straniere: sono 9.598 quelle registrate a fine 2016, contro le 9.269 di un anno prima per un incremento del +3,5% e un’incidenza sul totale delle imprese pari al 9,7%. Più contenuta la dinamica positiva (+0,4% annuo) delle imprese femminili che valgono il 19,4% del totale. Lo stock delle imprese giovanili si riduce a 9.125 (-4,1%), in parte anche per l’effetto demografico dovuto alla minore numerosità della coorte in ingresso rispetto a quella in uscita dalla classe di età. Resta elevata (al 30,5%) l’incidenza delle imprese giovanili tra le nuove iscrizioni. A livello sub-provinciale, dinamiche positive nella variazione degli stock di imprese attive tra 2015 e 2016 si osservano solo in 4 ambiti territoriali: le zone di Lovere, Bergamo città e hinterland, Isola e Treviglio. Situazione invariata per le zone di Romano e Endine. Flessioni rilevanti soprattutto nelle aree delle Valli.

 

 




Commercialisti, al via il nuovo Consiglio

Commercialisti2017Il Consiglio dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Bergamo ha dato avvio ai lavori con la presidenza di Simona Bonomelli, in carica dal 1° gennaio 2017 al 31 dicembre 2020, e con i nuovi consiglieri dell’Ordine: Andrea Berizzi, Giorgio Berta, Aldo Cattaneo, Andrea Cortinovis, Francesco Fassi, Roberto Mazzoleni, Mario Papalia, Paolo Attilio Rossi, Paolo Saita, Simone Santicoli e Renato Tassetti. Tesoriere del Consiglio Alessandro Testa, segretario Riccardo Trezzi e vicepresidente Alberto Carrara, past president dell’Ordine. Nel corso della seduta sono state istituite  le commissioni di studio. «Abbiamo scelto di concentrarci su temi che più sono cari ai cittadini e alle imprese – sottolinea la presidente Simona Bonomelli – perché il nostro compito è essere al loro fianco ogni giorno nelle sfide continue e sempre più pressanti che il mercato impone. Come professionisti comprendiamo perfettamente quali siano le preoccupazioni delle imprese e siamo certi che, uniti, potremo dare il nostro contributo. Infatti, ci proponiamo di rendere ancora  più forte il nostro supporto in relazione ai nuovi adempimenti introdotti dal Governo nel corso degli ultimi anni e con la legge di stabilità, che palesemente comportano l’aumento delle problematiche sia per le imprese sia per i privati. Contestualmente rivolgeremo il nostro sguardo attento al futuro, proiettando la nostra consulenza verso nuovi temi emergenti, quale la finanza d’impresa, l’internazionalizzazione, le problematiche del lavoro, nonché l’antiriciclaggio e la crisi da sovraindebitamento. A tali aspetti, di estrema attualità, abbiamo deciso di dedicare apposite commissioni di studio”.