Bergamo, nei quartieri al via la raccolta differenziata dell’olio esausto alimentare

Il Comune di Bergamo partecipa anche nel 2016 alla Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti: il tema è sempre al centro delle strategie messe in atto dall’Amministrazione comunale e Bergamo è recentemente stata premiata a livello nazionale per i risultati legati alla raccolta differenziata, con una percentuale che sfiora il 70%. Obiettivi importanti, realizzati grazie alla collaborazione di tutti i cittadini oltre al grande lavoro svolto da Aprica, società che si occupa del ritiro e dello smaltimento dei rifiuti per il Comune di Bergamo. In occasione della Settimana Europea, Palafrizzoni invita tutti i cittadini ad acquistare prodotti d’uso quotidiano senza imballaggio, riducendo così i rifiuti derivanti dal confezionamento “usa e getta”: un’iniziativa intrapresa con molti dei principali supermercati e operatori della grande distribuzione della città. Una sinergia già avviata con i tavoli di concertazione in merito al tema dello “Spreco Alimentare”, come previsto dalla Legge, al fine di devolvere l’invenduto in scadenza alle persone bisognose.

“In riferimento al tema centrale di quest’anno “Riduzione dei rifiuti da imballaggio” – sottolinea l’Assessore all’Ambiente Leyla Ciagà -, stiamo sensibilizzando lo sconfezionamento dei prodotti scaduti od invendibili, separando in modo corretto le varie frazioni, affinché ci sia il giusto conferimento finale del prodotto e degli imballaggi riciclabili. Altro tema affrontato è la “Vendita dei prodotti alimentari sfusi”, senza imballo: in questo modo si riducono i rifiuti e quindi materiali e risorse energetiche, con la conseguente diminuzione dell’inquinamento e del degrado ambientale e  risparmio di risorse. Un’altra novità sul tema: il Comune di Bergamo, ha deciso di avviare la “Raccolta differenziata dell’olio esausto alimentare”. L’attività sarà gestita dalla Cooperativa Ruah, con il posizionamento in ogni Quartiere della Città di almeno un contenitore in un luogo pubblico facilmente accessibile, ma custodito, in cui i Cittadini potranno conferire l’olio vegetale usato direttamente in bottiglie di plastica. Una volta pieno, il contenitore verrà sostituito con uno vuoto ed avviato ad un impianto che si occuperà del recupero dell’olio e del relativo imballaggio.

 

 




Bergamo, commercianti griffati Donizetti

commercianti-donizetti-2Maglietta, spilla ed espositore con i programmi del nuovo Festival Donizetti Opera e delle iniziative della Fondazione Donizetti. È stato definito il kit “del bravo negoziante”, il pacchetto con i materiali che commercianti ed esercenti di città e provincia possono utilizzare per farsi promotori della figura del compositore bergamasco e degli eventi a lui dedicati.

È stato consegnato ai tanti partecipanti allo speciale aperitivo-conversazione con il direttore artistico della Fondazione Donizetti, Francesco Micheli organizzato lunedì sera nella sala Riccardi del teatro cittadino in collaborazione con il Comune, il Duc e l’Ascom. L’iniziativa ha presentato, in particolare, il nuovo Festival Donizetti Opera, in programma dal 23 novembre al 4 dicembre, con le parole, gli aneddoti e la grande capacità comunicativa di Micheli.

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Francesco Micheli e Oscar Fusini

«Bergamo ha bisogno di una figura importante attorno alla quale costruire un’identità e Donizetti può diventare ciò che Mozart è per Salisburgo e Rossini per Pesaro – afferma il direttore dell’Ascom Oscar Fusini -. Un’operazione che ben si inserisce nello sviluppo della vocazione turistica e della capacità di attrarre e accogliere. I commercianti possono dare il proprio contributo in questo senso. Abbiamo già visto nascere l’aperitivo Donizetti Spriss, si possono creare piatti e menù e tutto quanto contribuisce a rafforzare l’offerta legata al compositore».

I kit sono distribuiti gratuitamente. I commercianti interessati possono farne richiesta alla Fondazione Donizetti.




Parcheggi a pagamento la domenica, Natale e saldi sono “salvi”

Le domeniche dello shopping natalizio e quelle dei saldi sono “salve”. Scatterà infatti il 16 gennaio 2017 il pagamento della sosta a Bergamo anche nei giorni festivi. Da lunedì 14 novembre entrano invece in vigore i rincari per le tariffe, che passano da 1,80 a 2 euro l’ora nella zona rossa (costituita dal centro e da Città alta), da 1,30 a 1,50 nella zona arancio (le vie attorno al centro) e da 80 centesimi a un euro nella zona gialla, quella dei borghi. In compenso viene estesa la durata massima della sosta, che in centro passa da una a due ore e nell’area più esterna sale a 5 ore.

Le novità rientrano nel nuovo Piano della sosta varato dal Comune con l’obiettivo di limitare l’utilizzo dei mezzi privati e incentivare la sosta nei parcheggi in struttura.

Il pagamento dei parcheggi la domenica e i festivi – che già in atto da tempo in Città alta e verrà esteso a tutta la zona rossa – è stata una delle misure più contestate, in primo luogo da commercianti ed esercenti, che la considerano un ulteriore disincentivo a frequentare la città. Motivazioni che l’assessore alla Mobilità Stefano Zenoni ha detto di aver tenuto in conto nella scelta di posticipare a dopo le Feste l’introduzione della sosta onerosa. Il Comune intende infatti mettere a punto, confrontandosi con il mondo del commercio, alcune forme di incentivo alla mobilità alternativa e convenzioni con i parcheggi in struttura che compensino in qualche modo lo svantaggio dei parcheggi a pagamento.

Dal 2017 scatterà anche il pagamento dei permessi per la sosta nelle strisce gialle riservate ai residenti. Si va da 60 euro nella zona gialla, 90 nella zona arancione e 120 nella zona rossa per ciascun permesso.

Il Piano della sosta




Dalla frutta esotica all’app per la ristorazione, ecco i progetti vincenti del Bando Idee

 

L'allevamento di lumache Cheluma
L’allevamento di lumache Cheluma

25 idee progettuali presentate, 8 finanziate, per un totale di 28.500 euro, 6 giovani professionisti selezionati come potenziali consulenti dei vincitori: sono questi i risultati delle procedure di selezione conclusesi nei giorni scorsi nell’ambito del Bando Idee e del Bando Competenze a supporto dell’imprenditorialità giovanile targati Job In 3.0 ed emanati dal Comune di Bergamo. Il Bando Idee del Progetto Job In 3.0 (progetto di politiche territoriali giovanili finanziato da Regione Lombardia e promosso dai tre Ambiti di Bergamo, Dalmine e Valle Imagna-Villa d’Almè, con capofila Comune di Bergamo, per il periodo novembre 2015-aprile 2017) intendeva premiare le migliori idee progettuali di tipo imprenditoriale, di auto-impiego o associativo, presentate da giovani tra i 18 e i 35 anni in molteplici settori, con l’obiettivo di sostenerne la nascita o l’espansione. Il Bando Competenze era invece mirato alla selezione di giovani professionisti con esperienza, in grado di affiancare, nell’ambito professionale di pertinenza, proprio i vincitori del Bando Idee.

Bando Idee

Ecco nell’ordine gli 8 progetti finanziati dal Bando Idee, tra cui 4 di impresa, 1 di lavoro autonomo e 3 associativi. Yoobe è un progetto presentato da Elidria srl sb, la prima Società Benefit recentemente nata a Bergamo. Yoobe.it è un negozio online di articoli scolastici e prodotti per ufficio che intende trasformare lo shopping di routine in un sostegno finanziario per le scuole locali. Un innovativo e-commerce che si basa sul meccanismo di restituzione: il 5% di ogni acquisto viene donato ad una scuola scelta dal cliente.

Il secondo premio è stato assegnato all’Associazione Compensa DSA, con sede in via Borgo Palazzo, per il progetto denominato Laboratori Compensa. Si tratta di un servizio già attivo di doposcuola specialistico che, attraverso interventi psicopedagogici, mira a supportare l’autonomia scolastica di ragazzi con difficoltà e disturbi di apprendimento (DSA) mediante l’uso di nuove tecnologie, il lavoro di gruppo e metodi personalizzati di apprendimento.

Al terzo posto Côte Eyewear Srl, una startup innovativa con sede operativa a Bergamo che ha ad oggetto lo studio, la progettazione, la produzione e la commercializzazione di occhiali da vista e da sole. L’obiettivo è offrire a consumatori attenti (c.d. cultured) prodotti più accessibili dal punto di vista economico e più rappresentativi da un punto di vista del design, offrendo  un occhiale autentico, disegnato in-house e prodotto utilizzando tecnologie innovative.

Togni Andrea è stato l’unico promotore di un progetto di auto-impiego ad essere premiato, grazie al suo Cheluma, un allevamento di lumache in campo aperto per la vendita a km zero delle stesse, in grado di offrire il prodotto nella sua genuinità. Andrea ha iniziato l’attività nel 2014 ad Almenno  San Salvatore. I prossimi obiettivi sono l’ottenimento della certificazione biologica, la creazione di una linea cosmetica e la realizzazione di un punto vendita adiacente all’allevamento.

tropicodeicolli
Tropico dei Colli

Tropico dei Colli si è aggiudicato il quinto posto in graduatoria. Il progetto consiste nella coltivazione di piante da frutto esotiche adatte al clima temperato. Ai consumatori intende offrire, a regime, frutti esotici certificati biologici; agli agricoltori la  progettazione di un frutteto professionale, con fornitura di piantine certificate, assistenza nella produzione bio e ritiro della stessa. La società Agricola Tropico dei Colli ha creato sui colli di Bergamo il proprio impianto sperimentale in cui testa varietà e tecniche di coltivazione.

“Il piacere di godersi la buona cucina senza la preoccupazione del portafoglio” è lo slogan di FixEat, un progetto di creazione di una particolare app nel settore ristorativo. L’idea è promossa da un team di sei giovani, la cui società è in via di costituzione a Barzana. Un paio di touch sullo smartphone permettono di ottenere una lista di menù completi ad un prezzo dichiarato. Un’innovazione nel mondo della ristorazione: nessuno sconto o coupon, ma una selezione di menù a prezzo fisso che racchiudono il meglio della carta di ciascun ristoratore.

PolarTv è il nome dell’associazione e del progetto allo stesso tempo. L’associazione già da qualche anno opera sul territorio bergamasco nella realizzazione, professionale e non, di prodotti audiovisivi (web series, cortometraggi, narrazione di eventi legati al territorio). La mission è dare l’opportunità ai giovani di sviluppare le proprie idee attraverso il canale audio-visivo. Il senso è quello del mettersi in gioco, con la possibilità, volendo, di apprendere il mestiere del video-maker.

Il paintball
Il paintball

L’ottavo premio, infine, è stato assegnato ad un’altra associazione, in via di costituzione in Valle Imagna: Roncola Paintball. Come si intuisce dal nome, scopo dell’omonimo progetto è la promozione del paintball nel territorio di Roncola, dove i promotori dispongono di adeguati terreni che vorrebbero appunto utilizzare per la pratica in sicurezza di questa attività ludica, sportiva e aggregativa, all’interno di una cornice paesaggistica di rinomata attrattività. Ciascuno degli otto progetti vincenti sarà finanziato con un contributo a fondo perduto il cui importo varia, in base a tipologia progettuale e posizione in graduatoria, da un minimo di 1.400 € circa a un massimo di 3.600 €, incrementato da un ulteriore contributo fisso di 1000 €, uguale per tutti, da spendersi in servizi di consulenza a scelta tra quelli proposti dai vincitori del Bando Competenze. Oltre alle risorse in denaro, i vincitori potranno usufruire di alcuni moduli formativi progettati ad hoc per rispondere alle esigenze di un gruppo molto diversificato, ma al contempo unito da forte motivazione ed entusiasmo. Nell’ottica di Job In 3.0 di erogare risorse direttamente ai giovani, e con l’intento di farlo nel modo più efficace possibile, il Bando Idee ha previsto ulteriori risorse dedicate ai progetti non ammessi a contributo. Per i  16 giovani o gruppi di giovani esclusi, saranno infatti implementati servizi di consulenza e percorsi formativi finalizzati a strutturare meglio la propria idea, rafforzando alcune aree critiche.

Bando Competenze

Per quanto riguarda Bando Competenze, il bando “gemello” del bando idee all’interno di Job In 3.0, ecco chi sono i sei giovani professionisti selezionati (su 9 candidati) per affiancare i progetti vincenti sopra presentati:

Nr Tipologia Candidato Ambito professionale Punteggio

TOT

1 società Conlabora srl (Matteo Gustinetti) Consul aziendale 86,00
2 professionista Vecchierelli Lorenzo Amm. & Fin 79,33
3 professionista Marco Pasta Consul aziendale 78,00
4 società WNDR (Edoardo Pizzocaro) Mktg & Comm. 75,00
5 professionista Marco Beolchi Amm. & Fin 73,67
6 società Wearestarting srl (Gabriele Nava) Consul aziendale 71,67

La commissione di valutazione, composta da rappresentanti dell’Ambito di Bergamo, dell’Ambito di Dalmine e di Bergamo Sviluppo, ha assegnato punteggi valutando attentamente le candidature in base i seguenti criteri: competenze, esperienza, qualità dei servizi, offerta economica. I sei professionisti selezionati entrano a far parte di un elenco fornitori consultabile dai vincitori del bando idee, i quali potranno liberamente scegliere la tipologia dei servizi dei quali intendono fruire, sulla base delle proprie specifiche necessità, La natura e la quantificazione economica delle prestazioni erogate rappresenteranno oggetto di specifico accordo tra il soggetto richiedente e il professionista, a partire dai contenuti e dai corrispettivi economici esplicitati dal professionista in sede di candidatura al Bando Competenze. In conclusione, un breve aggiornamento sugli altri bandi di Job In 3.0: sono in corso le procedure di valutazione del Bando Idee Valle Imagna, mentre uscirà verso fine anno il Bando Spazi, che prevede l’assegnazione di nuovi spazi (oltre quelli già messi a bando, ovvero: Spazio giovanile di Redona, Spazio Polaresco e Spazio Giovanile Malpensata), sulla base di uno specifico progetto di utilizzo/riutilizzo. Sono inoltre ancora disponibili  8 proposte di tirocini di inserimento lavorativo rivolte a giovani “non neet”. Per info e candidature: www.jobin.bg.it/tirocini

 

Contatti vincitori Bando Idee:

 

 




“Obiettivo sulla piazza verde”, ecco i fotografi premiati

vincitori-obiettivo-sulla-piazza-verde“Volevo restituire al Giardino Tresoldi tutta la sua bellezza. Sono molto felice di questa vittoria”: racconta così la scatto con cui Andrea Paris, QSE Manager di 32 anni, di Bergamo, si è aggiudicato il contest fotografico “Obiettivo sulla Piazza Verde e dintorni”, promosso dall’associazione culturale Arketipos in occasione della manifestazione I Maestri del Paesaggio 2016 organizzata da Arketipos e dal Comune di Bergamo. L’immagine ha colpito la giuria – guidata dal giornalista ed esperto di fotografia Lello Piazza e composta dal socio Arketipos Paolo Bellini, dal fotografo Leonardo Tagliabue e dal presidente FAB (Gruppo Flora Alpina Bergamasca) Cesare Solimbergo – tanto da valergli il primo posto. La premiazione è avvenuta nella Sala Conferenze di Casa Suardi, in piazza Vecchia: a salire con lui sul podio per il 2° e 3° posto sono stati Vincenzo Fontana di Sondrio e Alessandra Curti di Bergamo. Ma ad aggiudicarsi una menzione speciale sono stati anche altri 7 scatti, realizzati da altrettanti appassionati di fotografia: Luca Montanari, Antonio Gallucci, Barbara Rossi, Francesco Casali, Fabrizio Maestroni, Giovanni Spreafico e Mauro Bertolini. Gli scatti vincitori sono disponibili al link: http://imaestridelpaesaggio.it/2016/press/press-area/

 




Referendum, perché anche Gori rischia il contraccolpo

Giorgio Gori
Giorgio Gori

Non c’è solo Matteo Renzi a guardare con attesa e trepidazione il fatidico 4 dicembre, giorno scelto per consentire agli italiani di dire cosa pensano della riforma costituzionale. Quella è una data dirimente. Il verdetto che uscirà dalle urne è in grado di modificare (in diverse gradazioni: dallo stroncare al rallentare) una carriera politica. Improvvidamente il premier lo ha detto ad alta voce dall’esordio della campagna elettorale: se perdo me ne vado a casa. Poi ha cercato di correggere il tiro, ma hai voglia di dire che la personalizzazione è un errore se poi vai in Tv tre volte al giorno a impersonificare le ragioni del Sì. Ed è quindi evidente che il 4 dicembre la stragrande maggioranza di chi andrà a votare darà un giudizio sull’operato del presidente del Consiglio, altro che sul bicameralismo paritario o sulle modifiche del titolo V.

Ma quel giorno potrebbe subire uno scossone, positivo o negativo, anche la carriera del sindaco di Bergamo. E che c’azzecca direte voi? C’azzecca eccome, invece. Perché Giorgio Gori, al di là delle smentite ufficiali che come sempre sono utili ad incartare il pesce, ambisce a lasciare Palazzo Frizzoni per lanciare la sfida al presidente della Regione Roberto Maroni nelle elezioni che si terranno nel 2018. Basta osservare le sue mosse degli ultimi mesi per scacciare qualsiasi dubbio. Le comparsate televisive (le vecchie amicizie vengono utili), le esibizioni canore in piazza a Cremona con i collegi sindaci di Brescia e Cremona, la “finta” polemica con Renzi sulla mancanza di un Patto per la Lombardia. Indizi precisi e concordanti che, direbbe un avvocato, costituiscono più di una prova. E d’altra parte, ad adiuvandum, non è stato lo stesso Umberto Ambrosoli (già impalpabile sfidante di Maroni nel 2013) a dire che la prossima candidatura a Palazzo Lombardia se la giocano Giorgio Gori e Maurizio Martina?

La strada, insomma, è tracciata. Se non fosse che di mezzo c’è quel maledetto (o benedetto) 4 dicembre. Domanda: se al referendum vincesse il No, cioè se Renzi prendesse una bastonata in testa, che ne sarebbe delle ambizioni goriane? Sarà utile chiederselo perché, al di là delle iniziative personali e della considerazione di cui gode per il suo lavoro a Bergamo, per arrivare ad ottenere la candidatura Gori può far leva solo sul sostegno di Renzi e dei suoi seguaci. È la classica situazione in cui i latini ricorrevano all’icastico “simul stabunt, simul cadent”. Se cade il primo, crolla anche il secondo. Non ci vuole una grande immaginazione a prevedere che se dovesse prevalere il No (ad oggi più probabile che possibile) nel Pd si scatenerà una faida con morti e feriti. Primo fra tutti il premier. E con lui collaboratori, amici, cortigiani e cortigiane di infimo livello di cui, alla faccia della rottamazione innovativa, in soli due anni ha riempito luoghi di governo e sottogoverno.

Le ricadute sarebbero immediate sia in Lombardia che a Bergamo. Dove, al netto di un consenso di facciata che gli tributano nelle sedi ufficiali, molti esponenti di punta del Pd non nutrono nei confronti di Gori una soverchia simpatia. L’uomo è intelligente, scaltro, abile nel tessere relazioni e strategie. E indubitabilmente sta facendo un discreto lavoro a Palazzo Frizzoni, pur se sbilanciato sui grandi progetti (in larga misura privati) più che sulla quotidianità e con l’altrettanto innegabile aiuto della buona sorte che fa venire a maturazione proprio in questi mesi interventi lungamente attesi. Ma la sua tendenza ad accentrare tutto su di sé, in questo molto renzianamente, è motivo di insofferenza trattenuta a fatica. Senza trascurare qualche uscita a vuoto, come quella della democrazia ad uso solo dei colti post Brexit, che ha fatto venire qualche dubbio sulle sue capacità politiche. Ciò detto, in politica pregi e difetti contano relativamente. Rilevano i rapporti di forza, piuttosto. E allora un Renzi azzoppato (no, non uscirà di scena nemmeno in caso di sconfitta, l’uomo è troppo ambizioso per rassegnarsi a tornare a Rignano sull’Arno) determinerà un bel caos dentro il Pd con l’altrettanto facilmente prevedibile riposizionamento di correnti e correntine. Che ne sarà di Gori a quel punto? La risposta è vicina. Basta solo aspettare un mese.

 

 




A Bergamo prezzi in calo. Giù gli alimentari, cresce il riscaldamento

spesa bio frutta verduraNel mese di ottobre, l’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic) a Bergamo risulta in diminuzione dello 0,1% rispetto al mese precedente. Il tasso tendenziale (la variazione percentuale rispetto allo stesso mese dell’anno precedente) si attesta a -0,2%, in diminuzione rispetto al -0,1% registrato il mese scorso.

La variazione in positivo più marcata (+0,2%) si registra nella divisione “Abitazione, acqua, energia elettrica, gas e altri combustibili” nella quale si rilevano aumenti di gas (+1,8%) e gasolio per riscaldamento (+2,1%) ; in diminuzione energia elettrica (-1%). Segue (+0,1%) “Abbigliamento e calzature” con rincari dei servizi di lavanderia, riparazione e noleggio abiti (+0,7%). Medesima variazione per “Mobili, articoli e servizi per la casa” nella quale si registrano rialzi dei beni non durevoli per la casa (+0,7%).

Forte diminuzione in “Prodotti alimentari e bevande analcoliche” (-0,5%) con cali di frutta (-2,3%), pesci e prodotti ittici (-0,9%), latte, formaggi, uova (-0,5%) e vegetali (-0,7%). Seguono i “Trasporti” (-0,4%) in cui si segnalano in discesa trasporto aereo (-12,4%) e ferroviario (-1,1%); in salita carburanti (+1,5%) e trasporto marittimo (2,3%). Medesima variazione per le “Comunicazioni” settore nel quale scendono gli apparecchi telefonici e telefax (-1,4%).

In “Ricreazione, spettacoli e cultura” si registrano diminuzioni di apparecchi per il trattamento dell’informazione (-2,6%), articoli per giardinaggio, piante, fiori (-0,5%) e pacchetti vacanza (-3,7%); in aumento apparecchi fotografici, cinematografici e strumenti (+1%), supporti di registrazione (+2,9%), beni durevoli per ricreazione all’aperto (+0,8%), giochi, giocattoli e hobby (+3%), prodotti per animali domestici (+1,4%) e libri (+1,1%). Lieve diminuzione per “Bevande alcoliche e tabacchi” (-0,1%) a causa dei vini (-1,1%); in controtendenza le birre (+1,6%). Identica variazione per “Servizi ricettivi e di ristorazione” con cali dei servizi alloggi (-1,2%).

Invariate le divisioni “Istruzione”, “Altri beni e servizi” e “Servizi sanitari e spese per la salute”.

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Teatro Sociale e Palazzo della Ragione si aprono al turismo

Teatro Sociale_ridIl recupero e l’apertura al pubblico del foyer del Teatro Sociale con la creazione di un nuovo infopoint turistico; l’apertura del Palazzo della Ragione per mostre e iniziative; lo sviluppo di un piano di comunicazione e promozione coordinato di Bergamo e del territorio provinciale attraverso VisitBergamo: sono gli interventi previsti dal progetto “Bergamo a porte aperte”, per la cui realizzazione questa mattina hanno firmato la lettera d’intenti l’assessore regionale allo Sviluppo Economico Mauro Parolini e il sindaco di Bergamo Giorgio Gori.

Il progetto, nato dal bando di Regione Lombardia “Capitali d’Arte – Cult City”, prevede un investimento complessivo di 1.423.764 euro, finanziato in parti uguali da Regione e Comune.

«Cult City è una delle iniziative più importanti tra quelle che abbiamo promosso in quest’anno dedicato interamente al turismo in Lombardia – ha sottolineato Parolini -. L’obiettivo comune è valorizzare l’offerta turistica esperienziale legata alle nostre città d’arte in sinergia con i Comuni». « Con questo progetto abbiamo voluto spingere sull’acceleratore e mettere le ali al dinamismo e alla creatività delle città – ha aggiunto -, favorendo l’aggregazione tra pubblico e privato e l’integrazione tra tutti i settori che ne definiscono l’attrattività in modo da affermarle come un prodotto turistico di punta e farle diventare “Cult City”». E “Bergamo a porte aperte” «mette a sistema la bellezza, le potenzialità e tutti gli elementi che contraddistinguono l’attrattività della città rendendola realmente più aperta e visibile sul mercato turistico».

L’avvio dei lavori è previsto nella prossima primavera, la conclusione a settembre con la previsione quindi che nel 2017 Città alta abbia il suo nuovo punto di informazione turistica.




Sicurezza, il Comune di Bergamo lancia l’Osservatorio partecipato permanente

frizzoni.jpgA pochi giorni dalla chiusura del “viaggio” nei quartieri sui temi della sicurezza, il Comune di Bergamo lancia l’Osservatorio partecipato sulla sicurezza in città. Si tratta di un organo permanente, previsto dalle linee di mandato dell’Amministrazione, e che si riunirà almeno due volte all’anno per raccogliere e analizzare le principali criticità dal punto di vista della sicurezza in città e formulare proposte di intervento. Uno strumento di grande importanza, che permette all’Amministrazione di interagire ancora di più sul tema con i territori, i quartieri e i cittadini. L’Osservatorio si comporrà di circa 50 persone, tra rappresentanti dell’Amministrazione e cittadini: oltre all’assessore alla sicurezza Sergio Gandi, all’assessore alla Coesione Sociale Maria Carolina Marchesi e agli ufficiali della Polizia Locale del Comune di Bergamo, al tavolo siederanno anche tutti gli operatori di quartiere, un rappresentante di ogni rete sociale presente in città, alcuni rappresentanti di associazioni e comitati di cittadini e commercianti. L’istituzione dell’Osservatorio sarà affidata a una delibera che sarà approvata nelle prossime settimane. “L’Osservatorio Partecipato è uno dei punti qualificanti delle nostre linee di mandato sul tema della sicurezza – spiega il vicesindaco e assessore alla Sicurezza Sergio Gandi – sarà istituito entro la fine di questo mese e sarà uno strumento utilissimo per l’Amministrazione, compimento di quel giro dei quartieri che abbiamo appena completato sul tema della sicurezza. Grazie a questa iniziativa i cittadini e i comitati potranno collaborare in modo sempre più fattivo ed efficace con l’Amministrazione sui problemi della sicurezza in città, ma anche potranno dare indicazioni in tempi brevissimi sugli effetti delle azioni che il Comune mette in campo nei quartieri per la gestione delle criticità”. Non si tratta dell’unica novità nell’ambito dell’impegno del Comune di Bergamo nell’ambito della sicurezza: è di qualche giorno fa la notizia che l’Amministrazione potrà finalmente assumere nuovi agenti di Polizia Locale. Entro la fine del 2016 il Comune pubblicherà il bando per l’assunzione di cinque nuovi agenti: una bella notizia per il Comando di via Coghetti.

 




Il Comune tosa gli automobilisti, ma intanto il centro resta senza “idee”

Sentierone_1La manovra sulla sosta in città è servita. Nessuna riflessione o consultazione, come pure aveva lasciato intendere in un’ intervista di qualche mese fa l’assessore alla Mobilità, Stefano Zenoni. La strada è tracciata: aumento delle tariffe orarie, pagamento anche nei festivi, ticket annuo per i residenti. In soldoni, ecco altri 600 mila euro (in aggiunta ai tre milioni che vengono introitati oggi) sfilati dalle tasche dei cittadini. “Lo facciamo per disincentivare l’uso dell’auto privata” dicono da Palazzo Frizzoni. E già qui vien da storcere il naso. Perché se si vuole essere credibili, e quindi essere presi sul serio, non ci si può limitare solo agli interventi “punitivi” (ammesso che questi servano perché un aumento di 20 centesimi all’ora non scoraggia nessuno, è solo un’extragabella che sul singolo incide poco ma sul totale delle soste fa cassetta). Occorre mettere in campo misure che accompagnino le restrizioni offrendo alternative. Nell’annuncio dell’assessore Zenoni non ve n’è traccia. O meglio, si parla di soldi che andranno all’Atb per potenziare il bike sharing (utile, senz’altro, ma non può essere un’alternativa al mezzo privato, non solo l’auto, per tutti), l’infomobilità (come quegli assurdi cartelli dei parcheggi sotterranei?) e l’introduzione delle emettitrici automatiche sugli autobus (un servizio in più, certo, ma nessuno prende il mezzo pubblico solo perché può fare il biglietto a bordo, ci vuol altro…).

Pannicelli caldi, orpelli, fumo negli occhi, chiamateli come volete. Se il Comune vuole davvero spostare quote di traffico deve agire più in profondità. Come? C’è solo l’imbarazzo della scelta: agevolazioni tariffarie (oggi una famiglia di tre-quattro persone non ha nessunissima convenienza a salire a bordo di un bus), convenzioni con parcheggi (a Brescia con il biglietto emesso dal parcometro viaggi per lo stesso tempo pagato sul mezzo pubblico), potenziamento delle frequenze, nuovi collegamenti (perché non sperimentare, magari solo nelle ore serali-notturne, una circolare?), avviare finalmente, togliendolo dal cassetto nel quale giace da oltre un anno, il progetto del tram bus promesso in campagna elettorale (due anni e mezzo fa, non ieri l’altro…). Questo sarebbe il vero reinvestimento dei soldi incassati con gli aumenti.
E invece, more solito, si agisce solo sul lato della tosatura, regalando in cambio solo briciole. Quando non nulla del tutto, come rischia di succedere ai residenti che pagheranno la sosta senza avere alcuna certezza di poter lasciare l’auto nelle strisce gialle. Sarebbe più onesto chiamarla imposta (una delle tante, una in più), allora, più che tariffa perché non c’è alcun corrispettivo garantito. E va aggiunto, rispetto ad alcune informazioni fatte filtrare capziosamente da Palazzo Frizzoni con paragoni scelti ad hoc, che la sosta a pagamento nei festivi e quella per i residenti nelle strisce gialle si applicano in pochissime città (si contano sulle dita di una mano). Che siano tutti ritardati gli altri, magari perché schiavi del partito dell’auto, o i cervelloni stanno solo a Bergamo?

E’ bene chiederselo anche perché su questo tema della mobilità e sosta, lo diciamo da tempo, la Giunta Gori mostra lentezze e contraddizioni che su altri piani non denota. Tanto è lungimirante e attiva sul fronte urbanistico (Montelungo, ex Riuniti) quanto non pare aver ancora colto l’importanza di elaborare una strategia ad ampio spettro sul fronte del traffico. Una strategia di breve ma anche di medio-lungo periodo. Come quella che si rende necessaria alla luce dei cambiamenti che stanno intervenendo nel cuore della città. Si leggono sui giornali di progetti di trasformazione di grandi contenitori (gli uffici statali, l’ex cinema Nuovo) in punti di ristoro e di shopping e di abbandono di altri (Italcementi, Confindustria) per nuove soluzioni. Per non dire del recupero dell’ex Diurno. Bisognerà pur porsi la domanda di come arriveranno in città i fruitori di questi servizi, quali mezzi utilizzeranno e dove eventualmente lasceranno l’auto. Sono risposte necessarie ad un processo che va anticipato per meglio governarlo. Anche a questo sarebbe servito, e servirebbe come il pane, il famigerato concorso d’idee sul centro città che ad elezioni vinte il sindaco Gori aveva promesso. Mezzo mandato è passato ma di idee non se n’è vista mezza. Forse è il caso di darsi una mossa, di trasmettere ai cittadini qualche indicazione su quel che si pensa sarà la Bergamo dei prossimi dieci-quindici anni. Solo progetti chiari, trasparenti, condivisi con chi li deve “subire” possono rendere accettabili, anche se gravose, le misure che il Comune intende poi adottare. In assenza, è davvero difficile cancellare dalla mente il dubbio che si agisca per trovare risorse che altrove non affluiscono più. Un metodo che sa tanto di vecchia politica.