BergamoWifi sbarca anche alla Fiera di Bergamo

bergamo wifiIl BergamoWifi sbarca in un altro dei luoghi più frequentati della città di Bergamo: proprio alla vigilia dell’atteso appuntamento con gli Stati Generali della Scuola Digitale, il momento di confronto nazionale sull’innovazione nella didattica, la Fiera di Bergamo di via Lunga è stata raggiunta dall’importante infrastruttura del Comune di Bergamo. Il sistema sfrutta i punti di accesso e il cablaggio già presenti alla Fiera: “E’ stato quindi semplice realizzare questa importante iniziativa in uno dei poli più frequentati della città e che catalizza un numero crescente di eventi. – spiega l’Assessore all’Innovazione del Comune di Bergamo Giacomo Angeloni – Vorrei ringraziare Ente Fiera Promoberg e A2A Smart City della preziosa collaborazione e di aver condiviso la volontà di raggiungere questo obiettivo. I quasi 100mila utenti del BergamoWifi fanno scuola e convincono anche le istituzioni del territorio a lavorare nella medesima direzione per cambiare Bergamo.”

Solo una settimana fa il BergamoWifi è sbarcato nei quartieri con il primo punto d’accesso in piazza Sant’Anna in Borgo Palazzo. Nell’estate proseguirà anche questo percorso, con la realizzazione di ulteriori otto oasi in diversi punti della città. “Un servizio molto apprezzato e molto utile, – dichiara il Presidente di Ente Fiera Promoberg Ivan Rodeschini – che proietta nel futuro la Fiera di Bergamo, grazie a un sistema all’avanguardia e che si sta affermando non solo nella nostra città.”




Locazione degli Uffici giudiziari, “Palafrizzoni dice addio a 1,4 milioni”

tribunale di BergamoA proposito del Tribunale di Bergamo e del rimborso al Comune delle spese per gli Uffici giudiziari, il deputato bergamasco di Forza Italia Gregorio Fontana, afferma che “il ministero non restituirà quanto promesso. Persi quindi definitivamente più di 1,4 milioni di euro. Anche per la giustizia, come per la sicurezza, cittadini beffati due volte”. Il riferimento è all’interrogazione che l’onorevole ha presentato sui tempi di rimborso a PalazzoFrizzoni delle spese anticipate per la locazione degli uffici giudiziari (Procura e Tribunale di Bergamo). “Vi è la “certezza – evidenzia Fontana – che il governo non restituirà quanto promesso. Come minimo, solo per il 2012, risulta che oltre 1,4 milioni di euro già anticipati sono letteralmente andati in fumo e non saranno mai più rimborsati da Roma”. “Purtroppo, ogni volta che chiediamo conto dell’operato del governo ci troviamo di fronte a dati sconvolgenti- ha rilevato il deputato. Siamo al paradosso. Non solo i cittadini sono costretti a subire la quotidiana inefficienza della giustizia causata in gran parte dalle carenze della macchina organizzativa ministeriale, ma in più essi pagano due volte un servizio che dovrebbe essere assicurato dallo Stato. Infatti, gli enti locali sono costretti a farsi carico di oneri spettanti allo Stato. E come già avvenuto per la sicurezza, con Comune e Regione costretti a supplire le mancanze del governo”. Sulla questione, il coordinatore di Bergamo di Forza Italia, Stefano Benigni, ha aggiunto: “Fino al 2010 il ministero rimborsava anche oltre il 90% delle spese rendicontate dal Comune di Bergamo. Oggi il dato è notevolmente crollato, infatti, la restituzione è solo del 25,9% a saldo di quanto presentato dal Comune e così sarà, con molta probabilità, anche per gli anni a seguire. Oltre che a un eccessivo ritardo assistiamo a una beffa inaccettabile che rischia di lasciare un buco nelle casse del Comune di Bergamo di almeno 3 milioni di euro, come già emerso in fase di discussione di bilancio di previsione 2016”.

“La polemica scatenata da Forza Italia sul rimborso delle spese di giustizia – commenta Antonio Misiani, deputato del Pd –  è del tutto strumentale. Come è noto a tutti gli addetti ai lavori, non vi è mai stato alcun automatismo nel rimborso delle spese di giustizia dichiarate dai comuni. L’ammontare delle erogazioni è infatti legata ad una pluralità di passaggi di verifica e agli stanziamenti disponibili nel bilancio dello Stato e non vi è mai stato un rimborso integrale delle spese dichiarate dai comuni. Va a merito dell’attuale ministro della giustizia Orlando l’avvio del rimborso delle spese riconosciute per il triennio 2012-2014 (che finora non erano state pagate ai comuni!), l’accelerazione delle procedure per i primi otto mesi del 2015 e, soprattutto, il passaggio a carico del ministero della giustizia dal 1° settembre 2015 delle spese di gestione degli uffici giudiziari, sollevando i comuni da un’incombenza che era stata loro affidata sin dal 1941. Per il comune di Bergamo tutto questo significa un risparmio di quasi due milioni di euro annui. Ricordiamo infine all’on. Fontana e ai suoi compagni di partito che il ministero della Giustizia si è accollato anche i costi aggiuntivi legati all’affitto e alla gestione dei nuovi spazi del tribunale, “risarcendo” Bergamo della mancata realizzazione della scuola di magistratura (promessa dall’allora governo di centrodestra ma rimasta purtroppo lettera morta)”.



Traffico insostenibile, scatta la ztl nella piccola via Castello Presati

Cambia la viabilità in via Castello Presati: si tratta di una piccola via, alle pendici dei Colli di Bergamo, ma che tutte le mattine è soggetta a volumi di traffico notevoli. Via Castello Presati è una strada tortuosa, per un tratto non asfaltata, stretta, a doppio senso di marcia e anche priva di marciapiede. Da tempo i residenti lamentano il fatto che la via pare essere diventata una scorciatoia sulla quale si scarica il traffico veicolare soprattutto nelle prime ore del mattino: molti infatti i veicoli che la percorrono da via Madonna del Bosco in direzione di Mozzo. Per questo il motivo il Comune di Bergamo ha deciso di modificarne la disciplina viabilistica, per migliorare la sicurezza della via soprattutto nelle ore in cui è soggetta a un traffico insostenibile. Il limite di velocità passa da 50 a 30 km/h, il transito sarà vietato ai veicoli di massa superiore a 3,5 tonnellate, ma soprattutto il transito sarà consentito ai soli residenti tra le 7.30 e le 9 del mattino. ATB sistemerà nelle prossime settimane la relativa segnaletica.




Bergamo, otto residenti su dieci fanno la spesa fuori dal centro

La buona notizia è che il centro di Bergamo è riconosciuto come un luogo vivo e frequentato abitualmente, sia dai residenti sia dai non residenti. Quella cattiva – e non rappresenta certo una sorpresa – è che il tessuto commerciale non è dei più attrattivi. Ma dentro la ricognizione che il Distretto urbano del commercio ha voluto effettuare sul vissuto e sul comportamento di acquisto c’è anche molto altro, un sostanzioso corpus di dati utili non solo per impostare le prossime azioni sul versante commerciale, ma anche per sviluppare il dibattito sul futuro della città.

Dallo studio, affidato al professor Luca Zanderighi di TradeLab, emerge in primo luogo che la frequenza di visita è particolarmente elevata, tanto per i residenti quanto per i non residenti. Nel complesso il 45,6% dichiara di recarsi in centro più volte la settimana, percentuale che sale al 54,6 per chi risiede a Bergamo. A frequentarlo in misura maggiore sono, tra i residenti, le donne e gli over 45, tra i non residenti gli uomini e i giovanissimi. Sono pochi invece coloro che dichiarano che il centro non è una meta di frequentazione abituale.

Il 73% lo considera attrattivo e per molti intervistati (il 31,6%) nell’ultimo anno il centro è ulteriormente migliorato (solo l’8% sostiene che sia peggiorato). Ciò si deve anche alle iniziative messe in campo per Expo 2015, rispetto alle quali la percentuale di coloro che esprimono giudizi positivi (abbastanza e molto soddisfatto) è superiore all’86%. A essere particolarmente apprezzati sono stati i grandi eventi culturali relativi alla riapertura dell’Accademia Carrara (95,6% di soddisfatti) e la mostra su Luigi Veronelli (90%) e il potenziamento della rete wifi (82,1%), ma permane un problema di comunicazione, dal momento che la maggior parte degli intervistati dichiara di non essere a conoscenza di molte delle iniziative realizzate.

Quanto all’accesso al centro, avviene prevalentemente in auto e moto (circa il 27% usa l’autobus per arrivarvi), si prediligono i parcheggi su strada(61,5%) con un utilizzo ancora solo parziale dei parcheggi in struttura (38,5%), percentuale più elevata per i non residenti (41,7%) che sono anche quelli che sostano per più tempo. Tra le strutture, se il parcheggio di Piazza Libertà è quello più utilizzato dall’intero campione, i residenti tendono a prediligere quelle collocate all’interno del centro, mentre i non residenti parcheggiano maggiormente anche nelle strutture nelle vicinanze. Il tempo impiegato mediamente per raggiungere dal parcheggio la destinazione nel centro di Bergamo è pari a circa 7 minuti. La scelta del parcheggio sembra essere dettata dalla comodità e dalla vicinanza alla meta più che da altre motivazioni. Con riferimento ai mezzi pubblici, invece, il tempo medio impiegato per raggiungere il centro di Bergamo dalla fermata in cui scende è pari a 8 minuti per i non residenti e a 6,6 minuti per i residenti.

Ma cosa vorrebbero i bergamaschi per migliorare per aumentare la vivibilità e l’attrattività del centro? In cima alle lista dei desideri ci sono l’accessibilità (in termini di viabilità, traffico, trasporti pubblici e disponibilità di parcheggi), il senso di sicurezza, la pulizia e la manutenzione degli spazi pubblici. Significativa è però anche la ricerca di momenti di svago e di intrattenimento, infine, alcuni suggerimenti riguardano anche l’offerta commerciale, sia per quanto riguarda il mix merceologico, sia con riferimento agli orari di apertura.

Gli intervistati esprimono l’esigenza di trovare i grandi marchi della distribuzione, della moda e della ristorazione nel centro città. Un dato infatti spicca sugli altri: l’84% della spesa dei residenti (alimentare e non) viene effettuata fuori dal centro cittadino: il 50% verso altri quartieri, il 21,5% verso altri comuni, il 5% su internet. Per i non residenti il centro è attrattivo solo per 1 intervistato su 5. I centri commerciali risultano essere, in questo contesto, una meta di frequentazione e di acquisto per la quasi totalità dei consumatori: il 90% dei non residenti e il 78% dei residenti di Bergamo frequentano centri commerciali pianificati (principalmente Orio Center, Curno e Le Due Torri), con una frequenza di visita che per il 33% degli intervistati è almeno una volta alla settimana (la frequenza è maggiore per i più giovani e tende a decrescere all’aumentare dell’età, in particolare per i non residenti).

L’offerta di pubblici esercizi ha un carattere prevalentemente diurno: un numero consistente di attività, infatti, chiude tra le 18 e le 20 e solo poche restano aperte fino a tarda serata. L’offerta che essi generano sembra pertanto essere adeguata a soddisfare una domanda soprattutto di tipo funzionale (consumi di residenti e lavoratori nell’area, frequentazione da parte di visitatori in concomitanza ad altre attività), ma meno in grado di attrarre domanda in modo spontaneo (frequentazione dell’area come destinazione per i consumi fuori casa, specie serali).

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Roberto Ghidotti

Se i problemi del commercio e della vivibilità del centro sono cosa nota, Roberto Ghidotti, presidente del Duc riconosce allo studio il merito di aver messo in evidenza anche gli aspetti positivi. «L’indagine – dice – ci fa vedere che quello di un centro storico destinato a vedere sempre più ridotte le proprie funzioni è uno stereotipo. In realtà il cuore di Bergamo continua ad essere luogo di socialità, è visto come meta della passeggiata, di incontro e come tale è un riferimento e un punto di attrazione per tutto il territorio. Ora lo sforzo è di fare in modo che alla passeggiata si accompagnino gli acquisti». Come? «Il Distretto ha promosso questa indagine proprio per avere più chiaro il quadro su cui pianificare le proprie azioni – ricorda -. Una linea di intervento riguarda di certo gli eventi e le manifestazioni, che non devono fermarsi a iniziative spot, ma occorre fare un ragionamento anche sull’offerta merceologica, sulla capacità di ridare appeal commerciale con insegne in grado di generare attrazione e valore aggiunto. In questo senso sono importanti la partita sui negozi sfitti e sulle grandi strutture libere, come il palazzo degli Uffici statali. Un altro aspetto è quello dell’offerta di maggiori servizi per il tempo libero e l’aggregazione e su questo versante si deve per forza inserire anche una revisione degli orari di apertura». Il centro non è però all’anno zero. «Lo dimostra il 31,6% di intervistati che hanno dichiarato che le iniziative messe in campo nel 2015 hanno portato a miglioramenti – evidenzia Ghidotti – e pure la manifestazione promossa dall’associazione Bergamo Vive lo scorso sabato, bel momento di collaborazione, coinvolgimento e promozione».




Fondazione Donizetti, Gori dice no alla proposta di Ceci e Tentorio

Teatro Donizetti“La proposta dei consiglieri Ceci e Tentorio non può essere ricevuta, perché si basa sul riconoscimento della non rilevanza economica del servizio culturale e della gestione teatrale: tutte le proposte dei consiglieri sono regolate infatti dal codice dei contratti e quindi rilevanti da un punto di vista economico. Significa che prevedono necessariamente una gara, a meno che il soggetto che si propone di collaborare col Comune non sia un soggetto di diritto pubblico”. Il Sindaco di Bergamo Giorgio Gori ha così risposto in Consiglio Comunale alla lettera aperta che nei giorni scorsi gli esponenti delle minoranze hanno inviato alla stampa in merito alla questione Fondazione Teatro Donizetti, della quale si sta modificando lo statuto. Una risposta motivata in primo luogo da una sentenza relativa al Teatro Petruzzelli di Bari, sentenza che giudicò appunto il servizio teatrale economicamente rilevante. Gori poi entra nel merito giuridico della questione, rimarcando quanto una fondazione sia e un istituto di natura privatistica: “ma un conto è la natura di un ente, e un conto sono le regole che quest’ente deve seguire. E’ importante non fare confusione. Noi infatti non abbiamo proposto di modificare la natura della FTD, che resterebbe privata anche se ne modificassimo la governance a favore del Comune. Riteniamo invece necessario, e a questa necessità proponiamo di rendere coerente la governance, che la Fondazione operi come ente di diritto pubblico, ai sensi della Direttiva comunitaria 18/2004 e del Dlgs 163/2006, confermato nel nuovo Codice degli appalti”. “Il parallelismo con quanto avvenuto per l’Accademia Carrara è francamente improponibile: – ha anche chiarito Gori – il presupposto, nel caso della Carrara, era infatti che ci fosse, già consolidata, una platea di soci sostenitori che contribuisse a coprire il deficit strutturale di gestione. Per il Donizetti abbiamo in questo momento solo donazioni volte alla ristrutturazione dello stesso e non alla gestione delle attività successive”.

Non solo: anche ammettendo che la proposta di Ceci e Tentorio fosse ricevibile, “non c’è nessun beneficio rispetto al punto obiettivamente più critico di tutta la faccenda, ossia la maggior durata e complicazione di una gara europea rispetto all’affidamento diretto che era stato sognato quando la Fondazione era stata costruita. La proposta di Tentorio e Ceci non porta alcun miglioramento, visto che è del tutto allineata alla nostra”. Gori attacca Tentorio sul punto più politico della lettera aperta di qualche giorno fa, ovvero sia la “privatizzazione” della gestione dei servizi culturali: “un passaggio in netto contrasto con tutto quello che Tentorio ha dichiarato in quest’aula in occasione dell’affitto del ramo d’azienda BOF: allora assistemmo a un elogio accalorato della gestione pubblica, mentre ora sentiamo parlare di una gestione privata più agile e al passo con i tempi. Ma la gestione pubblica attuale del Donizetti ha dimostrato grandi risultati, tra i migliori in Italia quest’anno. Allora di cosa parliamo?”

Durante la seduta è stato smontata dalla Giunta anche l’affermazione che 23 teatri italiani su 29 avessero scelto una Fondazione di diritto privato come ente di gestione. “Il Teatro di Ferrara è retto da una Fondazione in cui tutti e 5 i membri del Cda sono di nomina pubblica; nel Cda della Fondazione che gestisce il Teatro di Brescia 8 componenti su 15, quindi la maggioranza, sono nominati dal sindaco; il Teatro Ponchielli di Cremona è gestito da una Fondazione il cui Cda è maggioranza pubblica; il Teatro di Treviso è retto da una Fondazione di cui 7 membri su 9 sono di nomina pubblica; il Teatro Regio di Parma è gestito da una Fondazione il cui Cda è nominato per 3/5 dal sindaco; nel Cda che gestisce il Teatro di Modena siedono 5 membri (su 7) di nomina pubblica; a Reggio Emilia 4 su 5 sono di nomina pubblica. Tutti questi teatri sono assimilabili a enti pubblici”. Gori dimostra inoltre che la Fondazione debba comportarsi comunque come un soggetto di diritto pubblico, semplicemente dimostrando che l’ente trae la maggior parte dei propri finanziamenti da soggetti pubblici. “La Fondazione sarebbe tenuta a seguire le procedure di “diritto pubblico”, ove anche i privati mantenessero la maggioranza in Cda e il suo statuto non venisse modificato, se la sua attività fosse finanziata in modo maggioritario da soggetti pubblici.”

I dati parlano chiaro: visto che vanno considerati “pubblici” i 3,5 milioni deliberati dalla Fondazione Cariplo a favore della Fondazione perché è stato lo stesso Consiglio comunale di Bergamo a indicare a Fondazione Cariplo quella destinazione, il risultato dice 10.346 su 18 milioni di euro circa provengono da finanziamenti di natura pubblica, le risorse private sono pari a 3/3.5 milioni di euro ancora da raccogliere da trattative in corso o attraverso una sottoscrizione popolare. Stesso discorso vale anche per la gestione dei servizi comunali: se il Comune continuerà a sostenere le attività del Donizetti così come ha fatto in questi anni (in modo diretto o trasferendo risorse alla Fondazione Donizetti), il totale dei contributi pubblici (2,5 milioni di euro dal Comune e dal Fondo Unico dello Spettacolo) risulterà con ogni probabilità superiore ai ricavi di fonte privata (oggi pari a 1,4 milioni), anche a fronte delle attività di valorizzazione prevedibili dopo la ristrutturazione (anche in virtù di un auspicabile aumento del contributo FUS e di quelli di fonte comunitaria). “Per invertire il rapporto dovremmo sostanzialmente raddoppiare i ricavi di fonte privata, cosa in assoluto non impossibile, ma francamente poco probabile”.

“Ecco perché rispondo cortesemente, ma convintamente no alla richiesta di una “pausa di riflessione” avanzata dai consiglieri Tentorio e Ceci, – ha concluso il Sindaco Gori – nonché alla loro proposta di non toccare lo statuto.  L’approfondimento tecnico-giuridico è stato assolutamente accurato e adeguato all’importanza del tema e ha coinvolto tutti gli esperti della Fondazione Donizetti. Se così non fosse stato la Fondazione non si sarebbe orientata a modificare lo statuto. Ci sono molteplici e solide ragioni tecniche e giuridiche che ci spingono ad accogliere questa impostazione. E c’è anche una ragione politica. La via della Fondazione di diritto privato, assistita da una raccolta fondi di chiara prevalenza privata e dalla procedura del project di servizi, avrebbe teoricamente consentito – ove la Fondazione si fosse aggiudicata la gara per il project – un’esecuzione dei lavori probabilmente più spedita e fors’anche più economica. Ma così non è stato, per le ragioni che abbiamo ricordato e che portano tutti, anche i consiglieri Tentorio e Ceci, a ritenere opportuna, anzi necessaria, una gara europea. Quanto alla gestione però, alle ragioni giuridiche vogliamo accompagnare anche una convinzione: che non sia affatto acquisito che i servizi culturali gestiti con modalità pubbliche funzionino male, come dimostrano proprio i servizi gestiti direttamente dal Comune. Così come è tutt’altro che dimostrato che un soggetto di diritto pubblico non sia in grado di favorire l’afflusso di capitali privati. Siamo sicuri che la Fondazione Teatro Donizetti a maggioranza pubblica sarà anzi in grado di fare molto bene sia l’una che l’altra cosa.”

 




Gandi: «Lavoriamo insieme sulla rigenerazione urbana»

Sergio Gandi
Sergio Gandi

Dopo i tagli alle tasse (216 euro in meno per ogni cittadino dalla riduzione della Tari e dell’Imu e dall’abolizione della Tasi), il rafforzamento della condivisione («a volte c’è un po’ di ritardo ma non c’è progetto che non venga discusso anche con voi»), gli sforzi per rendere la città più attrattiva, testimoniati da una crescita del turismo del 20%, e quelli per migliorare l’efficienza delle infrastrutture (dai parcheggi alla grande copertura wifi), della mobilità, con il progetto qualificante del metrobus, e della sicurezza, è la rigenerazione urbana la sfida alla quale è chiamato il Comune di Bergamo.

Ricorre ad un concetto caro al mondo del commercio tradizionale, sviluppato da Confcommercio, il vicesindaco Sergio Gandi, nell’intervento all’Assemblea dell’Ascom. «Conosciamo bene il problema nei negozi sfitti, che rappresentano il 10% del totale – ha detto – e poi c’è quello dello svuotamento di grandi contenitori, dal Teatro Nuovo agli Uffici statali che saranno liberi tra poco, alla sede di Confindustria. È qui che davvero serve mettere in campo l’innovazione», ha sottolineato utilizzando la parola chiave della giornata di lavori. «L’Amministrazione è chiamata ad intervenire sugli strumenti urbanistici, a ridurre i vincoli e offrire più flessibilità, ma occorre anche un rinnovato protagonismo da parte delle attività commerciali, come quello che abbiamo visto sabato nella splendida iniziativa in centro di Bergamo Vive». E se un ingrediente fondamentale per guardare al futuro è la fiducia, «a livello locale la si costruisce condividendo un’idea comune di città e lavorando insieme».

Perlita Serra
Perlita Serra

Anche la Provincia ha portato il proprio saluto con Perlita Serra, che è anche sindaco di Curno, uno dei Comuni a maggiore densità di centri commerciali. «La nuova Provincia – ha ricordato – sta faticosamente cercando un assetto che permetta di essere quell’ente che favorisce il trasferimento dell’attrattività della città su tutto il territorio e di continuare a mantenere alta la capacità di innovare».




Città Alta, semaforo verde alle moto

Mura VeneteL’arrivo delle telecamere per la Ztl serale e festiva di Città Alta rende l’attuale stagione estiva un periodo di forte innovazione e sperimentazione per il nuovo sistema tecnologico. In questo periodo sono in fase di installazione gli occhi elettronici che presidieranno i varchi di Città Alta: seguirà un periodo di pre-funzionamento di circa un mese, durante il quale la Polizia Locale effettuerà dei presidi ai varchi del perimetro esteso della ZTL, facendo attività di sensibilizzazione. Le nuove telecamere presidieranno i varchi di via Sant’Alessandro, via Pelabrocco, viale Vittorio Emanuele, via Maironi da Ponte, via Castagneta, via Fontana, via Astino, via Borgo Canale e via al Pascolo dei Tedeschi. In questo contesto, la Giunta del Comune di Bergamo ha approvato una delibera di indirizzo (che sarà operativa solo dopo un’apposita ordinanza che dovrebbe entrare in vigore nei primi giorni del giugno 2016) che consente ai mezzi a due ruote l’accesso al perimetro allargato della Ztl di Bergamo Alta, attiva nel periodo estivo nelle serate di venerdì e sabato e durante le ore diurne della domenica. Resta ovviamente escluso l’accesso alle vie interne di Città Alta, laddove vige una Ztl 24 ore e il transito rimane riservato ai soli residenti.

“Il perimetro allargato sarà definitivamente chiuso quest’estate – spiega l’Assessore alla Mobilità Stefano Zenoni – e per le auto si tratterà di una stagione molto diversa rispetto a quelle precedenti, con un perimetro allargato definitivamente chiuso. Si è posto conseguentemente il tema delle due ruote: abbiamo scelto di concedere l’accesso alle moto anche con cilindrata superiore ai 50cc, in parziale modifica della precedente ordinanza”. Le ragioni sono prevalentemente di tipo gestionale, in un’ottica prudenziale: i residenti di Bergamo Alta e Colli aggiornano da tempo le proprie targhe auto nel database delle Ztl, cosa che accade meno con i motocicli. Il rischio sarebbe stato quello di comminare numerosissime multe “improprie” ai residenti nella prima fase di attivazione delle telecamere, le quali potrebbero inoltre non essere in grado di distinguere i ciclomotori dai motocicli. Il Comune di Bergamo consiglia dunque ai residenti dell’area di Bergamo Alta e Colli di registrare le targhe dei propri motocicli nel database delle targhe registrate per l’accesso alla Ztl.

La possibilità di accesso per le due ruote consentirà anche all’Amministrazione di sperimentare per quest’anno i vantaggi e i problemi di questa nuova disciplina, onde eventualmente migliorarla in futuro. “A prescindere da questa decisione, visto che in passato si è registrato comunque e spesso un certo sovraffollamento di motocicli a Bergamo Alta, abbiamo deciso di incrementare il numero di stalli riservati alla sosta di questi veicoli in prossimità dei “punti caldi”, confermando i 50 posti circa sul piazzale di Sant’Agostino, realizzando 30 nuovi posti circa allo spalto di San Michele, e prevedendo ulteriori 10 posti in prossimità dello spalto di San Giacomo. Stiamo ragionando anche sulla possibilità di incrementare i posti in Colle Aperto: non siamo lontani da un primo obiettivo di aver creato un centinaio di posti aggiuntivi sulle Mura di Bergamo Alta”.

 




Piscine Italcementi, assegnato ad Alfa Espress lo spazio ristorazione

piscine ItalcementiAssegnato lo spazio di somministrazione e aggregazione del Centro Sportivo Italcementi: si aggiudica la gestione di uno degli spazi più interessanti e affascinanti della città per le prossime tre stagioni estive all’Alfa Espress snc di Urgnano. Alfa Espress è una realtà nota non solo nella provincia di Bergamo, ma anche in Lombardia, gestendo ben 22 servizi di bar e ristorazione in Istituti Superiori Statali disseminati tra Milano e il suo hinterland, Bergamo e Brescia, oltre a fornire alimenti e bevande a tre gelaterie Ciacco tra Bergamo e Milano. “Siamo soddisfatti dell’esito – commenta il presidente di Bergamo Infrastrutture Vittorio Rodeschini – frutto del lavoro dei mesi scorsi. Ricordo, infatti, che siamo partiti dall’analisi delle esperienze negative delle gestioni degli ultimi anni, abbiamo coinvolto la città chiedendo di esprimere le proprie aspettative e infine, sulla base di queste, abbiamo pubblicato un bando destinato a soggetti esperti del settore, che fossero in grado di presentare un serio progetto imprenditoriale”.

Gli spunti suggeriti dal bando sono stati tutti raccolti: non solo è previsto il riallestimento dell’area ristorazione interna alla struttura delle piscine, ma saranno anche installati dei chioschi e delle sedute di qualità nello spazio verde intorno alle piscine. L’offerta enogastronomica è ricca e prevede prezzi speciali per il pranzo (piatti, pizze, snack e tanto altro con menu a prezzo fisso da 6,50 € a 8€) e per l’aperitivo (a 5€ con buffet). Anche la parte gestionale è stata ritenuta di interesse, con varie attività aggregative e corsi. “Proprio in questi giorni – dichiara Loredana Poli, Assessore allo sport del Comune di Bergamo – si stanno ultimando i lavori di ammodernamento delle docce e dei sanitari delle piscine Italcementi, in modo da presentare il Centro Sportivo al meglio in vista di una stagione estiva che si preannuncia, grazie anche alla rinnovata gestione dello spazio di somministrazione, intensa e vivace. Vorrei sottolineare l’efficacia del metodo che ha consentito di giungere al risultato sperato: sono certa che i numerosi eventi che sono in calendario, tra gare di nuoto e di tuffi di livello nazionale e internazionale, non possono che ottenere giovamento dal risultato di questa aggiudicazione”.




Sicurezza stradale, al via il piano d’intervento in dieci punti della città (guarda la mappa)

Borgo palazzoSi chiama “Percorsi Sicuri”: è il piano di messa in sicurezza del Comune di Bergamo di percorsi pedonali e stradali in dieci diversi luoghi della città. “Durante gli incontri avvenuti nei quartieri nei mesi scorsi – spiega l’assessore ai Lavori Pubblici, Marco Brembilla – abbiamo raccolto segnalazioni dai nostri concittadini sulle esigenze delle loro zone: gli interventi che saranno avviati a partire da lunedì 23 maggio soddisfano ben dieci di queste segnalazioni, venendo incontro ad esigenze molto sentite dagli abitanti dei quartieri cittadini”. Il progetto, del valore complessivo di 300mila euro, prevede interventi in via Carnovali, in via Don L. Palazzolo, in via Gasparini – Pollack, in via Borgo Palazzo (con la messa in sicurezza attraversamento stradale tra le vie Rubini e Pirovano), al viadotto di Boccaleone, in via Corridoni, in via degli Albani e in via Suardi, ma da lunedì (condizione meteo permettendo) gli uomini della Ma.Mi. Impresa Sociale di Lainate saranno al lavoro in via Tremana. Si mette in sicurezza l’attraversamento pedonale che si trova nei pressi del cavalcavia della circonvallazione, un intervento che il quartiere ha richiesto più volte negli anni e che non è mai stato attuato dalle precedenti amministrazioni. “Verrà realizzata – continua Brembilla – una piattaforma rialzata con modifica della posizione dell’attuale attraversamento pedonale: si tratta di un intervento di grande importanza per via Tremana, visto che in questo punto si sono verificati alcuni gravi incidenti stradali negli anni scorsi”. Il progetto prevede la sistemazione dei marciapiedi (con l’implementazione di percorsi tattili per ipovedenti o non vedenti) e l’installazione di semafori a chiamata in concomitanza con l’attraversamento pedonale. Nel tratto di via Tremana compreso tra la via Bossi e il ponte della Circonvallazione la circolazione sarà a senso unico alternato da lunedì 23 maggio a sabato 4 giugno dalle ore 8.30 alle ore 19. Strada sarà chiusa il 30 e il 31 maggio per consentire la fase più delicata del cantiere.

 

Guarda qui la relazione tecnica del progetto Percorsi Sicuri: http://issuu.com/francescoalleva/docs/relazione_esecutivo_percorsi_sicuri

Guarda qui la mappa dei cantieri in corso a Bergamo: https://drive.google.com/open?id=1ZxlfxiQ-0miioyjf4KABewnFWIw&usp=sharing

 




Domenica torna la MilleMiglia. Il centro sarà pedonalizzato

Mille MigliaDomenica 22 maggio torna la Mille Miglia a Bergamo: per il secondo anno consecutivo la carovana di automobili storiche torna in città, confermando il percorso già sperimentato lo scorso anno. Ben 665 gli equipaggi per 1330 persone provenienti da 41 paesi al mondo: l’auto più rappresentata (sono ben 76 le marche diverse in gara) sarà l’Alfa Romeo con 61 auto, seguono Mercedes (con 57) e Jaguar (con 54), ma non mancano le Ferrari e tante altre marche meno note. Il programma, dopo la partenza della quarta tappa alle 7 del mattino da Parma, prevede che le vetture d’epoca entrino nel territorio bergamasco provenendo da Monza. A Bergamo il percorso cittadino presenta limitazioni alla viabilità dal primo mattino, intorno alle ore 8. I bolidi della MilleMiglia proverranno da via Briantea per poi immettersi in via Broseta, toccheranno piazza Pontida, piazza Matteotti (dove ci sarà la sosta per il timbro) e via Tasso, per proseguire poi verso via Borgo Palazzo in direzione di Seriate. L’inizio del passaggio delle auto è previsto intorno alle ore 12: intorno alle ore 15 la viabilità tornerà alla normalità. Sul traguardo di Brescia la prima auto è attesa intorno alle ore 14.30. Dopo aver abbandonato il cuore del capoluogo, la carovana delle vetture in gara si dirigerà verso Brescia. Il secondo passaggio della Mille Miglia a Bergamo non sarà semplicemente un episodio riservato agli appassionati di auto d’epoca, ma di un evento che garantisce un tangibile ritorno d’immagine internazionale.

Chiude il centro per l’occasione: torna infatti la pedonalizzazione del cosiddetto Sentierone allungato, con la chiusura di viale Roma dalle ore 8 alle ore 19, secondo un modello ormai sperimentato e che ha avuto sempre successo negli scorsi mesi. I bergamaschi potranno passeggiare tranquillamente nel centro e godere per oltre tre ore del passaggio della più famosa corsa automobilistica al mondo. Il Comune di Bergamo consiglia di usare i mezzi pubblici per spostarsi in città e di usufruire dei parcheggi periferici.