Sono 113 gli orti urbani in città, sabato convegno in Valmarina

“Stati generali degli Orti urbani”: è stata ribattezzata così la mattinata di sabato 9 aprile quando a Bergamo, nella sede del Parco dei Colli in Valmarina, tutti i più importanti attori sul tema del territorio si incontreranno in un convegno/confronto, organizzato dall’Associazione Orti nel Parco in collaborazione con Parco dei Colli, Orto Botanico Lorenzo Rota e con il patrocinio del Comune di Bergamo, sulla situazione e sullo sviluppo degli orti in città. Un tema davvero di grande attualità e interesse nel dibattito cittadino: solo poche settimane fa, nel penultimo Consiglio Comunale tenutosi a Palazzo Frizzoni, è stato approvato il nuovo regolamento degli orti urbani cittadini, un documento fortemente voluto dall’assessore all’Ambiente del Comune di Bergamo Leyla Ciagà per favorire e rendere più facilmente fruibili i piccoli appezzamenti agricoli a beneficio di tutta la cittadinanza.

orti“L’obiettivo di questo appuntamento – spiegano l’assessore all’Ambiente del Comune di Bergamo Leyla Ciagà e Valentina Rinaldi dell’Associazione Orti nel Parco – è scattare una fotografia delle realtà che in città sono impegnate attorno al tema degli orti, favorendo il loro incontro e il confronto circa le valenze che la coltivazione della terra racchiude in sé. Fare l’orto non equivale solo alle azioni che ci vengono subito in mente (zappare, seminare, raccogliere), ma implica anche produrre cibo sano e a basso impatto ambientale, creare relazioni di scambio e reciproco aiuto, favorire l’incontro fra le generazioni, contribuire alla biodiversità e alla salvaguardia del territorio e molto altro ancora che emergerà nel corso della convention. Insomma un punto di partenza in grado di coagulare le energie positive che in città sono attive su questi temi e che potranno lavorare alla prospettiva della “Bergamo city garden”. Gli orti urbani a Bergamo sono decine, tra orti didattici, orti collettivi e orti comunali: il lavoro di censimento è costato un grande impegno e soprattutto una visione integrata di tutto lo spazio cittadino, con un’attenzione particolare nei confronti non solo del posizionamento di ogni orto, ma anche delle sue possibilità di sviluppo e fruizione futura. Il convegno farà luce sulla dislocazione di tutti gli appezzamenti di terreno agricolo in città: la mappatura di Orti nel Parco ha rivelato l’esistenza 50 orti cittadini a Bergamo, una vera risorsa del territorio cittadino. A questi 50 si aggiungono i 63 lotti in cui sono suddivisi gli orti del Comune di Bergamo, per un totale di 113 appezzamenti di terra da coltivazione in città: un numero significativo, che dimostra l’importanza e la rilevanza di un convegno e di uno studio approfondito sul tema.

In tal senso il recente provvedimento dell’Amministrazione Comunale può favorire una vera e propria rinascita degli orti urbani cittadini, facendo sì che un numero sempre maggiore di cittadini possa usufruire di questi spazi. Il Comune di Bergamo, proprio in questi giorni, ha pubblicato sul proprio sito internet l’avviso pubblico per l’assegnazione di ben 18 orti urbani, molti dei quali all’interno di parchi cittadini: si tratta di appezzamenti sparsi per tutta la città, tra via Pescaria a Monterosso, via Pizzo Redorta a Celadina, via Morali a Grumello del Piano e così via. “Sono convinta che si tratti di una grande opportunità per i nostri concittadini: – prosegue Leyla Ciagà – il tema degli orti urbani è strettamente connesso ad aspetti di grandissima presa in questo specifico momento storico, come quello del cibo sano, della filiera corta o a kilometro zero e dell’agricoltura urbana. L’assegnazione di questi spazi può consentire di migliorare ulteriormente il rapporto tra i cittadini e la città stessa, adottando di fatto un piccolo appezzamento di essa e consentendo la sua preservazione”. “Orti nel Parco – conclude Valentina Rinaldi – è un gruppo di cittadini vincitori del bando indetto nel 2013 dal Parco dei Colli di Bergamo e dal Centro di Etica Ambientale per la realizzazione e la cura di 16 orti sul terreno di proprietà del Parco in Valmarina. Ciò che lega queste persone è l’interesse alla “cura della terra” quale centro di attrazione attorno a cui tutte le persone e le famiglie possono gravitare; inteso come luogo in cui star bene, in cui ritrovare la memoria del proprio passato, in cui acquisire una visione del mondo improntata al rispetto del proprio ambiente di vita. Da questi presupposti si è sviluppata la promozione di un “pensiero” finalizzato a valorizzare il rispetto dell’ambiente come contesto di vita quotidiano (antropico, naturale, sociale): da qui nasce l’idea di proporre una “convention degli orti” che possa avviare la riflessione riguardo ad una città sempre più in grado, all’interno di un disegno comune e rispondendo ad una crescente richiesta spontanea, di mettere a disposizione di tutti i cittadini (citizen farmers) che lo vogliano, un pezzo di terra da coltivare.”




Via Astino, divieto di transito per 3 settimane

Lavori in vista in via Astino a partire dall’11 aprile prossimo: la società Uniacque avvia i lavori di realizzazione e sistemazione di alcuni condotti fognari a beneficio di residenze e dell’ex Monastero. L’intervento, di grande importanza per la salvaguardia del luogo e la sua fruizione in chiave pubblica, dovrebbe avere durata di circa 3 settimane, confidando in condizioni meteorologiche che consentano lo svolgimento dei lavori. I lavori potranno generare alcuni disagi alla mobilità dell’area: per consentire l’intervento è stata infatti emessa un’ordinanza di divieto di transito, a partire dal punto in cui è installato il pilomat che disciplina la Zona Traffico Limitato di Bergamo Alta nei fine settimana del semestre primavera/estate.




PiacentiniAMO, gli alunni in tour scoprono i tesori del centro di Bergamo

PiacentiniAMOGiunta alla seconda edizione, torna il progetto culturale PiacentiniAMO, il tour culturale promosso dalla Immobiliare Fiera in collaborazione con l’Ufficio Scolastico per la Lombardia, il Teatro Donizetti e la Banca Popolare di Bergamo – che si rivolge alle scuole primarie e secondarie di primo grado di Bergamo e della provincia, guidandole alla scoperta del cuore architettonico della loro città: il Centro Piacentiniano. Il primo appuntamento s’è tenuto martedì 5 aprile e si ripeterà con cadenza regolare tutte le mattine di martedì, mercoledì e giovedì di aprile. Per due turni (il primo dalle 9 alle 11, il successivo dalle 10 alle 12) i bambini e i ragazzi delle scuole verranno invitati a immergersi in un centro architettonico di pregio che annovera, tra i suoi edifici, il palazzo destinato alla Banca d’Italia, la Camera di Commercio, la Torre dei Caduti – la cui visita è inserita per la prima volta quest’anno nel tour culturale – e il blocco di edifici sul Sentierone, tra cui quello della Banca Unicredit: una visita affascinante che consentirà alle nuove generazioni di comprendere le radici storiche e nello stesso tempo l’evoluzione della propria città. Nei luoghi, infatti, in cui un tempo si teneva l’antica fiera di Sant’Alessandro e il vicino Teatro Donizetti la vita della città si animava. E così oggi, quello che i bergamaschi considerano da sempre il “salotto” cittadino si offre loro a una fruizione intrigante e approfondita. Il percorso è organizzato da guide capaci di svelare, attraverso attività ludico-didattiche, i segreti del Centro Piacentiniano, della Torre dei Caduti e del prestigioso Teatro Donizetti, che per l’occasione aprirà i battenti facendo conoscere agli studenti i segreti del “dietro le quinte”. Gli studenti e i loro insegnanti potranno raggiungere il Centro Piacentiniano a piedi o, se la scuola è lontana dal Centro, potranno avvalersi di un comodo e gratuito servizio di navetta. Per prenotare le visite, gli insegnanti devono collegarsi al sito internet: www.immobiliaredellafiera.it/piacentiniamo, compilare il form con le indicazioni richieste e scegliere il giorno della visita per la propria classe, secondo le disponibilità indicate in calendario.




Visioni possibili, “Ecco la Bergamo che sogniamo”

bergamo_accorpamento-funzioni-pubbliche-amministrative_1Il centro di Bergamo soffre da tempo una crisi conclamata. Nato negli anni ’20 del XX secolo sulla scorta del progetto di Marcello Piacentini, per decenni è stato fulcro della Città bassa. Ma, lentamente, nel nuovo millennio è scivolato verso un cronico declino, alimentando preoccupazione e dibattiti fra cittadini e amministratori. In attesa che il Comune bandisca il concorso internazionale sulla base degli esiti del programma di analisi e partecipazione svolto nei mesi scorsi, un gruppo di cittadini, coalizzati attorno ad associazioni ambientaliste e comitati di quartiere, ha intrapreso un percorso autonomo di partecipazione che ha portato a formulare una proposta, denominata “Visioni possibili”, selezionata per la 53° edizione del Congresso internazionale IFLA (International Federation of Landscape Architecture), in programma a Torino dal 20 al 22 aprile col titolo Tasting the Landscape. Per capire gli aspetti salienti della proposta, Marco Adriano Perletti ha intervistato su http://ilgiornaledellarchitettura.com l’architetta Mariola Peretti, presidentessa di Italia Nostra Bergamo e fra i principali promotori dell’iniziativa.

Com’è nata la vostra proposta per il centro di Bergamo?

“Visoni possibili” nasce da un processo allargato di partecipazione per ragionare sulla Bergamo contemporanea, a partire dal tema della rivitalizzazione del centro città: è una sperimentazione per fornire un contributo collettivo, dal basso, in vista di una città condivisa e sostenibile dal punto di vista sociale e ambientale. I soggetti coinvolti sono Italia Nostra e Legambiente, insieme al Coordinamento dei comitati nati nel corso degli ultimi anni in 12 quartieri intorno a singoli progetti di trasformazione territoriale: si tratta di un percorso di cittadinanza attiva, di progettualità volontaria e auto-organizzata, per verificare un modello avanzato di partecipazione su temi di scala vasta che interessano l’insieme dei cittadini, in un rapporto d’interlocuzione costruttiva con le istituzioni”.

bergamo_Tribunale-da-terra-notturnaIn base alle analisi che avete sviluppato in questi mesi, quali sono le criticità più forti presenti oggi nel centro cittadino, ossia in una parte fondamentale di Bergamo?

“Abbiamo individuato due questioni fondamentali. Innanzitutto il centro è attualmente “inabitabile” per molti cittadini a causa dei costi troppo alti degli spazi, sia per quanto riguarda la residenza che per il commercio e le attività lavorative: possiamo girarci intorno ma è evidente che categorie di soggetti fondamentali per la vitalità dei luoghi si sono spostate altrove. In secondo luogo, è palese un netto sfasamento tra l’hardware e il software del centro piacentiniano: la città fisica è bella e compiuta, ricca di stratificazioni e spazi interessanti. Il tema è quello di lavorare sulle funzioni, sui valori e sul senso dei luoghi: fondamentale è un approccio spazio-temporale che consenta una ridefinizione vitale degli usi e dei flussi nell’arco dell’intera giornata”.

Come avete affrontato queste criticità nella vostra proposta e, in particolare, qual è la strategia che avete delineato per far uscire il centro dalla sua crisi?

“Nel centro sono presenti molti edifici pubblici che svolgono funzioni istituzionali e amministrative: il processo di riorganizzazione legato alle riforme nazionali della spending review e dell’agenda digitale c’impone di ripensare all’assetto generale di questi edifici che infatti, ora, sono male e sottoutilizzati, con flussi discontinui e intermittenti, chiusi e introversi per molte ore nell’arco della giornata. Funzionano come pile scariche. Questo ingente patrimonio è una carta preziosa da giocare nell’interesse pubblico, a partire dal fatto che già appartiene alla collettività che lo ha pagato con la propria fiscalità. La riorganizzazione dei servizi erogati libererà spazio prezioso da reimmettere in un circuito sociale e collettivo. Non possiamo rimanere in attesa che siano i privati e i loro interessi a dettare le regole della città, rincorrendo le loro proposte di “valorizzazione” frammentarie e contingenti, senza un’idea di città pubblica e socialmente sostenibile dentro la quale  bergamo_prima-e-dopo-_la-rigenerazione-pubblica-dei-piani-terracollocare i singoli frammenti: dobbiamo elaborare un progetto coordinato nel quale il complesso degli edifici pubblici sia il punto di partenza per ripopolare il centro cittadino con le funzioni che le leggi di mercato, non mediate da adeguate politiche pubbliche, hanno espulso. In particolare, “Visioni Possibili” focalizza l’attenzione sul recupero pubblico dei piani terra che attualmente vivono un processo di svuotamento e sottoutilizzo patologico: l’invito, sostenuto dalle diverse suggestioni elaborate, è di riconsiderare i piani terra degli immobili pubblici come luoghi privilegiati per l’insediamento di attività sociali, creative e intergenerazionali, capaci di generare nuovi flussi vitali e di riverberare effetti positivi anche sugli spazi aperti limitrofi, sulle strade, sulle piazze e sui cortili che rappresentano un tema particolarmente interessante per la rivitalizzazione della città. Sosteniamo inoltre la necessità di ripensare agli spazi verdi immaginandoli come “salorti”, luoghi entro i quali attivare nuove forme di agricoltura urbana, di socialità e di educazione ambientale, simili a quelle che abbiamo studiato in molte realtà europee e in continuità con la vocazione agroambientale del territorio bergamasco nel suo complesso. La categoria del “verde urbano”, che ancora riempie di astrazione fallimentare i piani urbanistici, non funziona più, va completamente ripensata”.

bergamo_prima-e-dopo_la-rigenerazione-pubblica-dei-cortiliDunque “Visioni possibili” non è un progetto, architettonico o urbano, quanto piuttosto un processo composito e in itinere: quali saranno le prossime mosse per accrescere l’attenzione e il dibattito attorno al tema del centro di Bergamo?

“Pensiamo che la trasformazione urbana debba essere l’esito di processi articolati e che sia necessario riavvicinare i problemi e le soluzioni ai cittadini, ristabilendo un clima di fiducia e di rispetto reciproco tra chi governa e chi è governato: la costruzione fisica della città non può prescindere dalla costruzione della polis. Pensiamo che sia necessario e urgente riprogettare la città pubblica. È nostra intenzione proseguire i ragionamenti iniziati proponendoli via via all’intera città e raccogliendo nuove istanze e proposte. “Visioni possibili” è un percorso di consapevolezza e di confronto. Stiamo cercando di far conoscere il nostro lavoro in varie direzioni, anche in contesti allargati e internazionali, partecipando ad esempio alla mostra organizzata in occasione del 53° Congresso mondiale dell’IFLA a Torino, nella sessione “Layered Landscapes”

 




Parco della Trucca, il “30 e Lode Cafè” si aggiudica il bando per la gestione estiva

Sarà il 30 e lode Cafè a gestire anche nel 2016 lo spazio estivo del Parco della Trucca: si è svolta nella mattinata di ieri la procedura di valutazione delle proposte pervenute al Comune di Bergamo per la gestione dello spazio di uno dei parchi più grandi della città di Bergamo, da diversi anni scenario di una delle attività di aggregazione e somministrazione estive più frequentate della città. Il via il prossimo 1 maggio: lo spazio sarà aperto fino a fine settembre 2016. Sono stati due i progetti pervenuti agli uffici di Piazza Matteotti entro il 31 marzo scorso: il 30 e Lode Cafè, che ha sede in via dei Caniana, ha prevalso con 69 punti. Decisivo il punteggio totalizzato circa la qualità delle strutture, che ha pesato per circa il 50% del calcolo complessivo. Si tratta di una conferma rispetto al 2015, quando il 30 e Lode Cafè si aggiudicò il bando per la prima volta.




Risparmi per 2 milioni grazie alle idee dei dipendenti

Nei mesi scorsi il Comune di Bergamo ha organizzato, così come prevede la legge, una sorta di “concorso di idee” rivolto al proprio interno: un’iniziativa atta a migliorare e snellire la macchina amministrativa e i servizi stessi che vengono erogati dal Comune. Hanno risposto 259 dipendenti (quasi il 30% del totale), con ben 146 progetti che sono stati inviati direttamente all’Organismo Indipendente di Valutazione per il vaglio finale. Insomma, i dipendenti del Comune di Bergamo hanno inviato i propri suggerimenti per migliorare tantissime cose sugli argomenti più disparati: alcune di queste proposte sono state ritenute inammissibili, ma molte di queste hanno trovato riscontro positivo e già nelle prossime settimane si decideranno i gruppo di lavoro per la loro attuazione. Si va dalla raccolta dell’acqua piovana per irrigare le piante nei periodi di siccità nei quali è vietato l’uso dell’acqua potabile, all’utilizzo di un microchip che possa indicare immediatamente i dati dei padroni dei cani che vengono ritrovati per le strade cittadine (evitando così di portare gli animali al canile), dal prolungamento della validità della Senior e della Family Card (che già quest’anno avranno durata biennale, ma che in futuro potranno durare anche di più) alla sostituzione con i LED dell’attuale illuminazione all’interno dei musei civici: tutti progetti in grado di generare risparmi o maggiori entrate per il Comune. “Prevediamo – spiega il vicesindaco del Comune di Bergamo Sergio Gandi – che si generino risparmi per circa 600mila euro all’anno per i prossimi tre anni, con un risparmio complessivo per le casse pubbliche di circa 2 milioni di euro entro il 2018. Il risparmio, disponibile a risultati raggiunti e certificati, andrà per il 50% a beneficio dei servizi del Comune di Bergamo, mentre la restante parte sarà accantonata per i dipendenti: il 20% nel fondo dal quale si pescano annualmente gli incentivi ai lavoratori, il restante 80% a favore proprio degli estensori delle proposte

Qui tutte le informazioni sull’iniziativa del Comune di Bergamo




Dentrofuorilemura, ecco i vincitori del concorso fotografico

Sono Alessandra Melacarne di Bergamo, con la foto notturna dalle Mura intitolata “Come d’incanto”, Klaus Dell’Orto di Montevecchia (Lc) con “Rosso tra le mura” e Giovanni Rigamonti di Costa Masnaga (Lc) con “Sentinelle luminose” i primi tre classificati al concorso fotografico “Dentrofuorilemura” organizzato dall’associazione artistica Art Haus con Terra di San Marco, InNova Bergamo, Credito Bergamasco, Aeroclub Taramelli e Comune a sostegno della candidatura Unesco delle Mura di Bergamo.

Sono stati premiati domenica 3 aprile negli spazi della porta Sant’Agostino in Città Alta insieme ad altri 25 finalisti selezionati tra i 170 concorrenti che hanno mandato una fotografia con la propria visione delle mura di Bergamo. Tutte le opere arrivate in finale compongono ora la mostra che, sempre in porta Sant’Agostino, sarà visitabile fino al 15 aprile.

Sottotitolo del contest era “Se alzi un muro, pensa a ciò che resta fuori”. Questi gli scatti esposti




Aree estive in città, sconti sulle tariffe e vantaggi per i locali “della movida”

La Giunta del Comune di Bergamo ha deliberato gli spazi che saranno oggetto di bando d’assegnazione per l’estate 2016: una sostanziale conferma rispetto all’anno 2015, con cinque luoghi della città (oltre al Parco della Trucca, il cui bando è stato pubblicato da qualche settimana sul sito del Comune di Bergamo) potenzialmente interessati a diventare luoghi di aggregazione durante la prossima estate.

Oltre ai “classici” spalti di San Michele e San Giacomo, il Comune propone gli spalti di Sant’Agostino, il piazzale degli Alpini e lo spazio esterno al parco Goisis di Monterosso.

Rispetto a questi ultimi tre, si legge sulla delibera approvata oggi dalla Giunta comunale, «si intende, oltre che animare alcune zone della città, promuovere il trasferimento delle attività di somministrazione e svago nelle aree urbane individuate, al fine di contemperare le esigenze di aggregazione di utenza e pubblico, soprattutto giovanile, con quelle del diritto alla quiete e al riposo dei residenti. A tal fine verranno favorite le proposte elaborate da raggruppamenti e reti di esercenti e commercianti le cui attività lavorative insistano in prossimità di tali aree».

In arrivo sgravi e sconti per quello che riguarda la tariffa di occupazione di suolo pubblico: sugli spalti di San Giacomo e San Michele il taglio previsto è del -25% (in accordo con quanto previsto dal regolamento comunale), mentre per le aree di piazzale Alpini, dello spalto Sant’Agostino e dell’esterno del Parco Goisis si prevede un -70% sulla tariffa ordinaria. «Si intende – si specifica nella delibera – riconoscere la particolare valenza del percorso di vivacizzazione di tali aree della città, anche attraverso la cooperazione tra esercizi commerciali».




Multe a Bergamo, nel 2015 un ricorso ogni 140 sanzioni

“I dati inerenti alle contravvenzioni elevate nell’anno 2015 confermano che la tanto paventata esplosione del loro numero rispetto all’anno precedente non vi è stata”: Il vicesindaco e assessore al Bilancio del Comune di Bergamo Sergio Gandi risponde così all’interpellanza del consigliere Stefano Benigni, che aveva paventato un incremento del 50% delle sanzioni elevate dalla Polizia Locale del Comune di Bergamo rispetto al 2014.  Gandi ripercorre i numeri del sistema sanzionatorio della Polizia Locale, numeri presentati alla stampa e all’attenzione dell’opinione pubblica nel gennaio scorso. Emergono alcuni dati interessanti: la violazione più diffusa risulta ovviamente – vista la natura stessa della Polizia Locale, deputata soprattutto a controlli riguardanti la viabilità cittadina – essere la sosta vietata (art. 7 e 158 C.d.S.), con un totale nell’anno 2015 di 80.000 sanzioni circa; i ricorsi sono circa un centoquarantesimo del totale delle sanzioni elevate complessivamente. Delle circa 140mila multe comminate per varie infrazioni nel 2015, poco più di mille sono stati i ricorsi presentati, dei quali 136 avanti al Giudice di Pace, 848 avanti alla Prefettura, 78 al Sindaco.

“I dati inerenti le contravvenzioni – prosegue il vicesindaco Gandi nella sua risposta – elevate nell’anno 2015 confermano che la tanto paventata esplosione del loro numero rispetto all’anno precedente non vi è stata. Nonostante le reiterate polemiche relative a controlli effettuati dalla Polizia Locale giudicati da alcuni “inopportuni”  o eccessivamente severi (…), si conferma, innanzi tutto, che i vigili agiscono, quanto alle contravvenzioni, limitandosi ad applicare il Codice della Strada, a pianificare i controlli in ogni area e quartiere della città e a dare seguito alle eventuali segnalazioni dei cittadini, senza attenersi a direttive specifiche che la “politica” abbia – del tutto inopportunamente – ad attribuirle. La politica può e deve, al più, segnalare le aree critiche da presidiare o controllare, nulla più. Si rammenta che invitare un pubblico ufficiale a non adottare un provvedimento dovuto ex lege, così come per un pubblico ufficiale non sanzionare un comportamento vietato, costituisce un fatto penalmente rilevante”.




Bergamo, il Comune celebra il primo Consiglio a suffragio universale

Lunedì 4 aprile il Consiglio Comunale si svolgerà in due parti: nella seconda si discuteranno le delibere e i temi all’ordine del giorno, nella prima si celebreranno invece i 70 anni del primo Consiglio Comunale della “Rinascita municipale bergamasca”, come la definì il 3 aprile del 1946 il sindaco uscente di Bergamo Antonio Cavalli. “Nella nostra Città, dopo il periodo fascista, le prime elezioni effettuate furono amministrative e si svolsero il 24 marzo 1946: non furono soltanto elezioni ‘libere’, ma anche le prime che, nella secolare storia nazionale, si effettuarono a suffragio universale cioè con la partecipazione di tutti i cittadini, uomini e donne” spiega la presidente del Consiglio comunale Marzia Marchesi. La Città aveva allora 103.255 abitanti: gli elettori iscritti nelle liste elettorali erano 62.688, i votanti furono 51.149 e le schede valide risultarono 49.464; i risultati definitivi furono i seguenti: Democrazia Cristiana 26.580 (53,7%); Partito Socialista 13.475 (27,2%);  Partito Comunista 4.090 (8,2%); Partito Liberale 1.955 (3,9%); Indipendenti 1.424 (2,9%) ; Democratici Repubblicani 1.276 (2,8%); Reduci  664 (1,3%).  Di conseguenza i 40 seggi del Consiglio comunale vennero così assegnati: Democrazia Cristiana 23; Partito  Socialista  11;  Partito Comunista 3;  Partito Liberale 1; Indipendenti 1, Democratico Repubblicani 1.

Palazzo FrizzoniIl giorno successivo fu di attesa per i nomi dei nuovi Consiglieri: lo spoglio delle schede non fu semplice e la Commissione elettorale lavorò dalla mattina alle 8 fino a poco prima della mezzanotte e solo il mattino successivo i nomi vennero resi noti. Il primo degli eletti fu Galmozzi  Ferruccio con 28.293 voti, seguito da Antonio Cavalli con 27.475, Giuseppe Belotti con 27.408, Luigi Ciocca con 27.216 ed Elisabetta Ambiveri con 27.183. Ultimo con 1.266 voti Pier Bernardino Zanetti. Conclusa queste prime ed impegnative operazioni, ed in attesa della convocazione del Consiglio Comunale, le discussioni, nei partiti politici e tra i cittadini, si concentrarono sul nome del possibile nuovo Sindaco, dal momento che l’avvocato Cavalli, il ‘Sindaco della Liberazione‘ ancora in carica, aveva pubblicamente dichiarato di non voler replicare l’esperienza. Nell’ambito dei partiti, comunque, si dava quasi per certo il nome del dottor Ferruccio Galmozzi, esponente di spicco della Democrazia Cristiana. Medico e primario nell’ospedale cittadino, Galmozzi era un uomo molto conosciuto ed apprezzato, sia come medico che come politico; inoltre era il candidato che aveva ricevuto il maggior numero di preferenze.

Galmozzi, che era stato un esponente del Partito Popolare Italiano nel periodo pre-fascista, fu un amministratore cittadino già prima dell’avvento del regime: in particolare fu un membro di quella maggioranza del Partito Popolare che, nel 1923, dopo la nomina di Benito Mussolini a Capo del Governo, dovette subire le pesanti ingerenze dei fascisti nella vita politica locale, ingerenze che fecero loro capire che ormai “… non c’era più la  certezza di poter assolvere il proprio mandato con dignità  e con la necessaria libertà di azione…” (come dichiarò il Sindaco, l’on. Paolo Bonomi ) per cui tutti dettero le dimissioni: questa radicale decisione portò allo scioglimento del Consiglio comunale ed alla nomina di un Commissario prefettizio, il dottor Alfredo Franceschelli. Le elezioni successive, che si tennero nel dicembre del 1925, si tennero su ‘lista unica’ ed all’inizio del 1926, poi, anche questo Consiglio venne sciolto dando inizio così il periodo podestarile, che si concluderà solo nell’aprile del 1945: in questo arco di tempo ad amministrare la Città ci sarà un Podestà di nomina Regia coadiuvato da una Consulta Municipale. La seduta del 4 aprile 2016 ripercorrerà la prima seduta del Consiglio Comunale di allora, con le parole degli esponenti politici di una Bergamo che si rialzava dal conflitto mondiale.