I marchi del franchising nei negozi sfitti, il Comune pensa a dei contributi

A guardare l’elenco, ce n’è di insegne che potrebbero vivacizzare il commercio cittadino. Dalla ristorazione tematica (sushi, etnico, persino Mr Cotoletta) ai locali che puntano su prodotti selezionati, come tè e caffè, passando per il biologico, i giocattoli e i servizi per i bambini, l’estetica e la cosmesi, le riparazioni informatiche, senza dimenticare l’abbigliamento. Tutti in franchising perché è su questa formula commerciale – forte di know how, politiche promozionali e innovazione – che si sviluppa il progetto della Regione Lombardia per favorire l’apertura di nuove attività nelle vetrine sfitte dei centri storici, in particolare le aree dei Distretti urbani del commercio.

Un’iniziativa alla quale partecipa anche il Comune di Bergamo, nella veste di “facilitatore” nella ricerca degli spazi e prevedendo anche dei contributi.

Il percorso “Fare impresa in franchising in Lombardia” procederà per tappe. La Regione ha incaricato una società esterna per individuare i franchisor interessati ad aprire punti vendita o distribuzione nel territorio regionale. Alla chiamata hanno risposto oltre cento soggetti, che hanno corredato le proprie manifestazioni di interesse con le caratteristiche richieste per l’apertura di un negozio a marchio: numero di vetrine, piani, metri quadrati, insegne e altro ancora, fornendo un quadro preciso per eventuali investitori.

A fine mese il bando sarà online sul sito della Regione Lombardia. Le Camere di Commercio hanno messo a disposizione una piattaforma telematica per raccogliere le manifestazioni di interesse di eventuali franchisee (i soggetti che intendono aprire una nuova attività commerciale utilizzando un determinato marchio o che si assicurano i diritti di utilizzo di un marchio per la propria attività commerciale).

Il Comune di Bergamo, in collaborazione con il Distretto Urbano del Commercio, Ascom e Confesercenti, ha invece coinvolto le associazioni dei proprietari di immobili perché intende raccogliere l’interesse dei proprietari di negozi sfitti a partecipare al progetto. Una volta raccolti i dati relativi ai negozi disponibili, gli uffici potranno incrociarli con le manifestazioni di interesse di franchisor e franchisee e favorire l’apertura di nuove attività commerciali nel perimetro del Duc.

«Si tratta di un’iniziativa molto importante – spiega il sindaco con delega al Commercio Giorgio Gori – che punta a rivitalizzare le vetrine sfitte nelle aree del Distretto. Il Comune di Bergamo punta a rammendare il tessuto commerciale cittadino e contemporaneamente a favorire l’impresa privata: stiamo anche pensando a dei contributi una tantum per favorire gli insediamenti di nuove attività, rinforzando ulteriormente l’attrattività di questa iniziativa».




Mura, anche gli alunni a sostegno della candidatura Unesco

Mura VenetePromuovere e accrescere conoscenza e consapevolezza attorno al patrimonio delle Mura della città di Bergamo, candidata nella Tentative List come sito UNESCO, con specifiche azioni concepite per i più piccoli. E’ questo l’obiettivo principale del Progetto “Le Mura di Bergamo verso l’Unesco. Unesco raccontato ai bambini, i bambini raccontano le Mura”, promosso dall’Università di Bergamo, all’interno delle attività del Centro Studi sul Territorio “Lelio Pagani”, e diretto dalla Prof. Rossana Bonadei, che vede lo sviluppo di attività laboratoriali e creative partecipate dagli allievi della Scuola Primaria Ghisleni di Bergamo. Parte integrante e qualificante del progetto è la messa a punto di strumenti per applicazioni innovative a carattere multimediale, pensate con lo Studio Bozzetto in stretto dialogo con maestre e bambini, e con la guida esperta di ricercatori dell’Università di Bergamo, per creare sensibilità verso il bene storico e culturale quale elemento di civiltà e identità, e per favorirne la più ampia e partecipata fruizione.

Il Progetto risponde all’invito rivolto da Regione Lombardia alle Università lombarde a presentare progetti per la conoscenza e salvaguardia del patrimonio storico e artistico della Regione, con l’obiettivo anche di sviluppare capitale umano d’eccellenza, attraverso la definizione di percorsi di ricerca di alto livello che consolidino e rafforzino i nessi tra ambito accademico, ambito territoriale e istituti e luoghi di cultura. Bene oggetto dell’azione progettuale sono le “Mura di Bergamo verso l’Unesco”, come sito di rilevante interesse culturale, storico e architettonico all’interno del patrimonio regionale e nazionale. Il Comune di Bergamo, che presiede alla conservazione, tutela, valorizzazione del bene (Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio Parte I art.6), ha potuto iscrivere il bene nella Tentative List dell’Unesco (2014) come parte del sito seriale transazionale “Le Opere di Difesa Veneziane tra XV e XVII secolo”, ammesso nel 2015 a candidatura per l’Italia.

Partner del progetto, oltre al Comune di Bergamo (con le sue articolazioni, tra cui l’Orto Botanico “Lorenzo Rota”), l’Associazione Terra di San Marco e la Scuola Primaria Ghisleni (Istituto Comprensivo Donadoni), il Parco Regionale dei Colli di Bergamo e la Cooperativa Sociale L’Impronta, fortemente e fisicamente integrati nel complesso paesaggistico delle Mura e coinvolti con le loro specifiche expertise scientifico-didattiche. L’azione progettuale consiste in varie sessioni di attività, che hanno preso avvio in estate, volte alla preparazione di prodotti didattici per la divulgazione delle idee e dei valori Unesco riferiti alle Mura di Bergamo nel contesto del patrimonio transnazionale delle Fortificazioni Veneziane: da laboratori, concepiti con le maestre della scuola Ghisleni e vari esperti convocati ad hoc, a visite didattiche e percorsi ludici ed esperienziali che hanno visto il coinvolgimento di 6 classi della scuola (seconde, terze e quarte), per un totale di circa 120 bambini. Sono inoltre in corso di realizzazione: un video con animazione della durata di 5 minuti circa riferito alle Mura e mirato a conoscere Unesco e le sue prerogative, pensato con lo Studio Bozzetto, una brochure specificamente rivolta e l’organizzazione di eventi di restituzione finale sia a carattere scientifico-divulgativo che di ampia partecipazione pubblica, che avranno luogo nel mese di dicembre.

Il team di lavoro dell’Università di Bergamo si incaricherà di redigere un dossier di rendicontazione del complesso delle attività (documenti, mappe, fotografie, riprese, video-interviste) che andrà ad arricchire il dossiér per Unesco in preparazione a cura del Comune di Bergamo. “Il progetto – sottolinea Anna M. Testaverde, Direttore del Centro Studi sul Territorio “Lelio Pagani” e vicepresidente dell’Associazione Terra di San Marco – integra una serie di proposte che già nel 2014 ha visto coinvolto il Centro Studi sul Territorio “Lelio Pagani” dell’Università di Bergamo, membro fondatore dell’Associazione Terra di San Marco. Nel segno di continuità con le esperienze passate e in atto, il progetto rivolto alle scuole elementari, sarà prossimamente affiancato da ulteriori proposte, presentate da alcune scuole medie inferiori e superiori che attiveranno con il Comune convenzioni di collaborazione e di attiva partecipazione”.

“Spiegare cos’è e cosa fa Unesco non è semplicissimo spiega Rossana Bonadei, residente del Corso di Laurea Magistrale in Progettazione e Gestione dei Sistemi Turistici dell’ Università di Bergamo e referente di progetto -. Personalmente lo spiego agli studenti della nostra laurea magistrale di turismo con l’ausilio di alcune parole chiave come “memoria”, “patrimonio culturale”, “conservazione”, “valorizzazione”, ma anche “attrazione turistica”, essendo il marchio Unesco sovente un’utile guida per orientarci verso le eccellenze e le peculiarità di un territorio. Concetti non proprio facili da trasmettere ai bambini. Questo è un progetto pilota che prova a farlo con attività e strumenti che – crediamo – potranno raggiungere l’intelligenza e l’immaginazione dei piccoli fruitori di patrimoni che Unesco aiuta a conservare”. “La conoscenza dei beni materiali e immateriali oggetto di tutela da parte dell’Unesco è il primo requisito che l’Organizzazione richiede alle comunità locali coinvolte, atteso che la tutela stessa non deve essere un intervento di musealizzazione deciso altrove, ma una scelta consapevole di chi quotidianamente vive i beni medesimi – conclude Giovanni Cappelluzzo, Dirigente Ufficio Unesco Comune di Bergamo -. Per il pieno raggiungimento di tali scopi è indispensabile iniziare l’azione educativa e formativa presso i giovani fin dai primi anni della loro istruzione scolastica. E’, quindi, perfettamente coerente con tali obbiettivi il progetto che viene oggi illustrato, anche in considerazione del fatto che, fino ad oggi, la storia cosiddetta “locale”, ivi comprese le sue testimonianze materiali, non è oggetto di alcuna considerazione nei programmi scolastici ministeriali”).




Servizi e fabbisogni standard, Bergamo si conferma virtuosa

Palazzo FrizzoniIl Comune di Bergamo spende il 12,43% in meno rispetto ai propri fabbisogni standard, ma eroga oltre il 32% di servizi in più: è quanto emerge dalla mattinata di lavori del roadshow di OpenCivitas, il progetto realizzato da SOSE (società partecipata all’ 88% dal ministero dell’Economia e delle Finanze e al 12% dalla Banca d’Italia), in collaborazione con ForumPA e Comune di Bergamo e con il patrocinio di Andigel e di ANCI Lombardia, proprio per consentire l’accesso, il confronto e la valutazione della spesa di Comuni e Province delle regioni a statuto ordinario.

Nel panorama nazionale Bergamo risulta Comune molto virtuoso per quel che riguarda i fabbisogni standard e i servizi erogati, con una spesa che risulta molto efficiente. Lo studio di OpenCivitas focalizza la propria attenzione su 12 principali voci (tributi, ufficio tecnico, anagrafe, servizi generali, polizia locale, istruzione, viabilità, trasporti, politiche del territorio, rifiuti, servizi sociali e asili nido) a cui corrisponderebbe, per Palazzo Frizzoni, una spesa complessiva di circa 96.592.000 euro di fabbisogno standard. Allo stato attuale il Comune di Bergamo spende 12milioni di euro in meno, esattamente 84.583.000 euro, ed eroga oltre il 32% in più di servizi rispetto agli standard: nella classifica OpenCivitas corrisponde un rating molto elevato, pari a 9.2 su un massimo di 10.

Secondo questi dati, Bergamo risulta Comune più virtuoso di tutta la Lombardia, seguito da Cremona e da Sondrio: in parole povere, il capoluogo orobico sarebbe quello che spende meglio i soldi dei cittadini in tutta la Lombardia. Confrontando Bergamo con altri Comuni di simile popolazione e dimensioni su tutto il territorio italiano, ne emerge un quadro ancora una volta confortante: il capoluogo orobico è in testa per virtuosità davanti a Forlì, Vicenza e Pescara (che come Bergamo spende molto meno del proprio fabbisogno, ma eroga una percentuale molto inferiore di servizi).

Focalizzando l’attenzione sui valori di spesa e di fabbisogno del capoluogo orobico, il Comune di Bergamo ottiene rating molto elevati, quindi con un rapporto molto favorevole tra spesa e servizi erogati, per quello che riguarda i tributi, l’istruzione e i servizi generali (9.2), anagrafe e servizi sociali (8.2). I rating più bassi risultano quelli di Polizia Locale (5.8) e Asili Nido (4.6): se ne evince la scelta di spendere più del fabbisogno standard sui temi della sicurezza e dell’infanzia per potere però corrispondere un’erogazione di servizi ai cittadini decisamente superiore agli standard calcolati da OpenCivitas.

 




Dal Comune di Bergamo 570mila euro alle associazioni. Ecco tutti i destinatari

raccolta fondiLa Giunta di Bergamo ha deliberato ieri la concessione di contributi a beneficio di enti e associazioni che operano sul territorio cittadino. Si tratta di circa 570mila euro a favore di oltre 160 associazioni, una somma quasi doppia rispetto a quanto stanziato con gli avanzi di bilancio 2014, superiore di alcune decine di migliaia di euro rispetto ai fondi erogati complessivamente nel 2013 dall’amministrazione Tentorio.

Il risultato dipende da una serie di novità, a partire da una maggiore dotazione, non più legata agli avanzi di bilancio, fino ad un procedimento più snello ed a tempi più brevi.

«Con le nuove modalità di conferimento dei contributi – sottolinea il sindaco di Bergamo Giorgio Gori – siamo finalmente in grado di dare maggiori certezze economiche ai richiedenti, anche in una prospettiva di medio periodo: credo che sia un aspetto molto importante soprattutto considerando la valenza sociale e culturale delle attività che propongono».

Lo scorso anno i contributi vennero approvati dalla Giunta il 12 gennaio, quest’anno è stato possibile approvare i contributi entro la prima metà di novembre, nonostante siano stati prolungati i termini del bando per permettere una maggiore partecipazione da parte delle associazioni. Nel 2016 i tempi dovrebbero essere ulteriormente abbreviati e sarà probabilmente anticipata l’approvazione della delibera. La Giunta ha deciso di privilegiare quelle attività che creano un indotto virtuoso sul territorio e che fanno conoscere il nome di Bergamo sia in ambito nazionale che internazionale e a quelle che svolgono attività di valore sociale e aggregativo, riconoscendo il contributo che queste associazioni danno alla nostra città.

«La scelta di slegare i contributi alle associazioni dagli avanzi di bilancio – sottolinea l’Assessore al bilancio Sergio Gandi – riconosce maggiore centralità e importanza alle iniziative organizzate dai vari enti: viene riconosciuto un preciso capitolo di bilancio e per questo motivo sia il Comune che le associazioni possono pianificare meglio le proprie attività».

Oltre che con i fondi, il Comune sostiene le associazioni anche con un elevato numero di concessioni di spazio gratuite.




Ecco gli incentivi per far tornare le imprese in città

Il progetto per una Bergamo città semplice e low tax prosegue: dopo lo snellimento burocratico in tema di occupazione di suolo pubblico e dehors, dopo il potenziamento e la semplificazione delle procedure online dello Sportello Unico Edilizia e Attività Produttive, arrivano le novità in tema di oneri urbanistici.

taglio oneri Comune di Bergamo«Con la delibera che approviamo oggi – spiega l’assessore all’Edilizia Francesco Valesini – si attua una scelta netta di politica urbanistica. Si premiano le trasformazione nelle aree dismesse, in tutte le parti della città, eliminando, con un’opera di semplificazione, distinzioni ed eccezioni oggi presenti nei regolamenti, applicando parametri ridotti del 50% rispetto a quelli attuali ed incrementando ulteriormente la riduzione per le bonifiche e, dall’altra, si incrementano gli stessi di una volta e mezzo, nelle aree libere, cioè aree la cui superficie drenante è pari e maggiore all’80%. In parole povere, si incentiva la riqualificazione delle aree urbane esistenti e si disincentiva il consumo di suolo. Questo è un primo importante possa che dovrà trovare poi una sua più compiuta attuazione nella revisione del Documento di Piano».

La delibera prevede inoltre una notevole incentivazione per le attività produttive di tipo innovativo, così come fissato nel progetto di Bergamo città semplice e low tax lanciato all’inizio di quest’anno. Un taglio del 75% destinato a tutti gli interventi all’interno di aree dismesse cittadine con la finalità di insediare attività produttive di tipo innovativo. Per esempio, start-up o imprese high tech dovranno corrispondere solo un quarto degli oneri attuali qualora decidessero di recuperare un’area attualmente dismessa.

Taglio delle aliquote anche per gli insediamenti di attività innovative nelle aree libere, ma in questo caso l’incentivo è del 25%.

«Si tratta di un provvedimento di grande spessore – sottolinea il sindaco di Bergamo Giorgio Gori – che speriamo dia un impulso alla riqualificazione delle aree dismesse attraverso nuove soluzioni imprenditoriali. Il Comune di Bergamo detta così una politica molto precisa, scegliendo di investire nel proprio futuro attraverso un consistente pacchetto di incentivi rivolto a promuovere l’innovazione hi-tech nei settori manifatturiero e terziario, ma anche puntando sulla riqualificazione e il rammendo delle aree urbane post industriali. Non intendiamo comunque concludere qui il percorso di snellimento e di incentivazione: andremo avanti potenziando ulteriormente lo sportello online e rivedendo i regolamenti e le aliquote per le attività produttive».

Novità anche in tema di misure per la qualità e sostenibilità dell’edilizia, con una riduzione degli oneri al 10% (rispetto al 3% stabilito nel 2013 dall’ultima revisione in tal senso dell’Amministrazione Tentorio) per quanto concerne il recupero di aree dismesse, per le quali sia necessaria la realizzazione delle opere di bonifica.

Agevolazioni e tagli anche per la realizzazione di servizi. Si prevede infatti una riduzione del 25% delle aliquote, accompagnate da una riduzione anche della percentuale del costo di costruzione, che passa dall’attuale 5% al 2%.

«L’Amministrazione – spiega l’assessore all’Urbanistica Stefano Zenoni – ha deciso anche per l’incentivazione alla realizzazione di servizi da parte dei privati, cercando di rendere ancor più attuabile il Piano dei servizi redatto dal Comune di Bergamo, riducendo ulteriormente gli oneri dovuti e abbassando la percentuale del costo di costruzione che deve essere corrisposta. Insomma, stiamo davvero mettendo in pratica tanto di quello che il Comune può fare per rendere più facile intervenire sulle aree dismesse della nostra città».




Tagli alle spese informatiche, anche Bergamo chiede un dietrofront al Governo

giacomo angeloni ritUn’alleanza tra Comuni di media dimensione per lanciare strategie condivise per attuare politiche e realizzare progetti nell’ambito della Smart City: è questa l’intenzione dell’assessore all’Innovazione del Comune di Bergamo Giacomo Angeloni, che ha inviato nella giornata di oggi una lettera ai suoi omologhi dei Comuni di Reggio Emilia, Ferrara, Trento e Modena, al responsabile dell’Osservatorio Nazionale Smart City dell’Anci Paolo Testa e al presidente del Forum della Pubblica Amministrazione Carlo Mochi Sismondi.

«Sono a proporvi una condivisione di intenti, obiettivi e magari progettualità nel campo dell’innovazione tra le nostre Amministrazioni comunali, realtà tendenzialmente di dimensione omogenea, medio-piccola, già sperimentatori di esperienze “smart”, progetti di servizi on-line che potrebbero avere un filo conduttore comune»: con questi obiettivi Angeloni lancia la proposta di sottoscrizione di un Accordo istituzionale o Protocollo d’intesa «che definisca gli obiettivi comuni condivisi, i tempi di realizzazione delle azioni individuate e le modalità di collaborazione e confronto tra le diverse amministrazioni».

Un’iniziativa molto significativa, soprattutto alla luce dei tagli paventati dalla Legge di Stabilità, in fase di discussione e votazione in Parlamento in queste settimane: il Governo ordina infatti ai Comuni un taglio del 50% delle spese informatiche rispetto alla spesa dell’anno precedente, un provvedimento che potrebbe mettere a repentaglio molte delle iniziative di snellimento e di innovazione su cui i Comuni sono attualmente al lavoro. Per questo motivo Angeloni è volato ieri a Roma per discutere insieme agli assessori all’Innovazione di molte città italiane la possibilità di chiedere un dietrofront al Governo sul tema, chiedendo di non arrestare i percorsi di digitalizzazione e ammodernamento della Pubblica Amministrazione.

«È di grande importanza continuare a percorrere la via della spending review e del contenimento degli sprechi, – sottolinea Angeloni – ma scegliere di tagliare le spese informatiche dei Comuni può davvero rallentare questo processo: la digitalizzazione e l’informatizzazione della Pubblica Amministrazione sono i mezzi attraverso i quali generare risparmi e migliorare il rapporto con i cittadini. La scelta di tagliare diverse centinaia di fax da parte del Comune di Bergamo ne è un esempio lampante. Se dovesse essere confermato, il dimezzamento delle spese informatiche nel 2016 non ci consentirebbe tante delle iniziative di modernizzazione assolutamente essenziali alle attuali Pubbliche Amministrazioni. Anzi, manterrebbe in vita una lunga serie di comportamenti e prassi che non rispondono realmente alle esigenze del mondo informatizzato in cui viviamo».




Conclusi i lavori al Salone Furietti, la “Mai” chiude per due mesi

Angelo MaiLavori conclusi al Salone Furietti: un intervento che ha messo in sicurezza e restaurato il soffitto, il pavimento e i fregi di uno dei luoghi centrali della vita culturale della città di Bergamo. Un intervento che ha richiesto un lavoro certosino, durante il quale tutti i servizi della biblioteca cittadina sono stati garantiti. La Biblioteca Civica Angelo Mai è quasi pronta per essere restituita integralmente alla fruizione pubblica. Per consentire il definitivo riallestimento dei locali interessati dagli interventi e la riorganizzazione dei servizi e degli spazi, la Biblioteca osserverà un periodo di chiusura dal 16 novembre 2015 al 16 gennaio 2016. Dal 16 novembre tutte le energie del personale della Biblioteca Angelo Mai si concentreranno sul riallestimento del grande Salone: saranno due mesi di lavoro febbrile, per riaprire la biblioteca agli utenti entro gennaio 2016. Durante il periodo di chiusura saranno sospesi tutti i servizi. Gli utenti potranno restituire i libri in prestito presso le altre biblioteche. A gennaio dunque la Biblioteca Civica riaprirà al pubblico tutti i suoi servizi e i locali destinati alla pubblica fruizione, con i consueti orari. La Biblioteca Civica Angelo Mai ha chiuso al pubblico il Salone Furietti il 12 giugno 2012. Da allora, nonostante la presenza dei cantieri, sia per la pulizia e il consolidamento della facciata in marmo, sia per il ripristino della sicurezza del Salone Furietti sia per altri interventi minori, ma essenziali per il ripristino della funzionalità dell’edificio, i servizi offerti al pubblico non sono mai stati interrotti.

Lo testimoniano le cifre, che parlano di 1100 giorni di apertura dal 2012 a oggi per uno straordinario totale di 236.416 fruitori dei servizi, le iniziative culturali e didattiche sono state invece ben 320 per un numero di partecipanti complessivo di 76.443: numeri davvero impressionanti, che dimostrano ancora una volta il grande ruolo della Biblioteca Civica Mai nella vita culturale della città e l’impegno di tutti coloro che hanno collaborato al conseguimento di questi risultati. Non solo: nel periodo 2012-2015 sono state effettuate circa 7000 nuove acquisizioni all’anno, oltre 40.000 nuove catalogazioni (anche grazie a finanziamenti ottenuti con la partecipazione ai bandi regionali), oltre 65.000 riproduzioni, la maggior parte in formato digitale, il controllo inventariale di 230.000 opere e 80 interventi mirati di restauro che hanno interessato beni preziosi quali i Globi di Vincenzo Maria Coronelli e alcuni fra i numerosi dipinti conservati nell’edificio, oltre a libri e riviste.




Unesco, al via il concorso fotografico sulle Mura

Mura Venete“Se alzi un muro, pensa a ciò che resta fuori”: è questo il claim del concorso fotografico DentroFuori Le Mura, una delle proposte per coinvolgere i bergamaschi intorno alla candidatura a patrimonio Unesco delle “Opere di difesa veneziane tra il XV e il XVII secolo” di cui Bergamo è capofila. L’iniziativa, patrocinata dal Comune di Bergamo, è realizzata dalle associazioni ArtHaus, InnovaBergamo e Terra di San Marco (nata proprio per supportare la candidatura Unesco) con il supporto della Fondazione Credito Bergamasco. Il concorso si divide in due aree tematiche distinte: la prima, “Relazione in Movimento”, si propone di raccogliere immagini e istantanee che racchiudano la relazione che esiste tra le Mura veneziane e la vita dei cittadini; la seconda, “Un altro punto di vista”, vuol raccogliere scatti particolari che permettano di scoprire o riscoprire le Mura attraverso punti di vista artistici e creativi. Sarà possibile inviare immagini e foto fino al 7 febbraio 2016. Seguirà una seconda fase, nella quale saranno valutate le fotografie pervenute, ne saranno selezionate almeno venti. Infine la premiazione dei tre migliori scatti nel mese di aprile. I vincitori riceveranno un compenso in denaro del valore di 800 euro per il primo, 400 per il secondo e 200 per il terzo. Inoltre sempre ad aprile, in Sant’Agostino, si terrà una mostra che ospiterà le migliori fotografie che hanno partecipato al concorso. Ogni partecipante può inviare un’unica immagine. Tutte le informazioni e le iscrizioni al concorso: www.arthaus.it/dentrofuorilemura e www.facebook.com/dentrofuorilemura “L’iniziativa – ha spiegato Diego Amaddeo detto Roberto, consigliere delegato al progetto Unesco del Comune di Bergamo – vuole coinvolgere la cittadinanza, in accordo con le prescrizioni di Unesco circa la partecipazione alla candidatura, in un progetto di grande importanza per la nostra città. Tutti i cittadini potranno dare un contributo a sostegno della candidatura attraverso una scatto fotografico che esprima la propria visione personale delle mura. Speriamo che anche le altre città che compongono la candidatura vogliano sposare l’iniziativa e realizzarla ponendo l’attenzione sulle proprie cinte murarie”.




Sabato visite guidate alla scoperta di Palazzo Frizzoni

Sabato 7 novembre si terrà l’iniziativa “Porte aperte a Palazzo Frizzoni”. Dalle 15, Palazzo Frizzoni sarà aperto alla cittadinanza in occasione delle iniziative celebrative del Giorno dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate. Due le visite guidate: una alle 15 e l’altra alle 16.30, a cura della presidente del Consiglio Marzia Marchesi e del professor Giovanni Carullo.




L’Ascom. “Gli imprenditori scommettano di più sugli spazi esterni”

dehor Condividiamo a pieno gli obiettivi e la filosofia del nuovo regolamento: snellimento, burocratizzazione, innovazione, recupero edilizio e aumento dell’attrattività della città. La snellezza e la rapidità andranno a beneficio di tutti gli imprenditori coinvolti: baristi, ristoratori, commercianti in sede fissa e ambulanti. Il Comune quello che doveva fare l’ha fatto. Ora servirebbero tempi più certi e veloci per il sovrintendente, il cui parere, obbligatorio per le aree di pregio, è regolato nei tempi e nelle modalità da leggi nazionali.  Abbiamo apprezzato anche il coinvolgimento dell’Amministrazione in questo passaggio e il prezioso lavoro degli uffici del Comune che hanno prontamente recepito alcune nostre osservazioni. Il nuovo regolamento deve favorire ora nuovi investimenti. Gli operatori devono scommettere ulteriormente sugli spazi aperti e su questo servizio per i cittadini e i turisti. La tendenza è inequivocabile: la gente vuole consumare fuori dal locale, in periodi sempre più lunghi dell’anno. I turisti, soprattutto quelli continentali, amano pranzare e cenare all’aperto, magari in spazi attrezzati, anche in autunno e in inverno. I dehors, oltre a dare riposta alle richieste dei consumatori, rappresentano un’attrattiva per la città e contribuiscono a ridurre il degrado. Lo snodo ora è capire dove è possibile collocarli, e se l’investimento è sostenibile. Dove era possibile farli sono stati realizzati, per cui bisogna pensare di posizionare i dehors anche in posizioni un poco distanti dal locale. L’Amministrazione, da parte sua, è chiamata a favorire gli investimenti degli operatori privati rivedendo l’equilibrio complessivo tra installazioni permanenti e temporanee; nello specifico, dovrà ridurre e disincentivare economicamente i dehors estivi e temporanei, nel rispetto dei posteggi degli ambulanti e delle occupazioni posti in aree dimesse e finalizzate alla rivitalizzazione; e allungare i tempi delle autorizzazioni per favorire il ritorno dell’investimento e un idoneo piano di incentivazione della tassa di occupazione. In tema di tassazione, si possono ipotizzare delle misure a sostegno del commercio come  l’incremento graduale dell’imposta o anche una tassa percentuale sul fatturato, come è previsto negli affitti di spazi privati all’aperto. Il prossimo passo sarà valutare le aliquote da applicare e approfondire costi e incentivi per le installazioni. Temi sui quali siamo disponibili a confrontarci con l’Amministrazione.

* direttore dell’Ascom