Treni Bergamo-Milano, botta e risposta tra Gori e Sorte

Trenord

“Ha destato una certa sorpresa la lettera del sindaco di Bergamo, Giorgio Gori. Pensavo fosse la seconda puntata delle lamentele rivolte proprio da Gori al presidente del Consiglio Matteo Renzi. Infatti è il Governo che ha falcidiato i fondi destinati alle Regioni. Posso garantire che nessun treno verrà tagliato da lunedì a venerdì. Chiedo però al sindaco Gori di essere coerente con le critiche fatte al Governo”. Lo ha detto l’assessore alle Infrastrutture e Mobilità della Regione Lombardia, Alessandro Sorte, commentando le parole del primo cittadino di Bergamo che in una lettera chiedeva non venissero fatti tagli al trasporto ferroviario sulla linea Bergamo-Milano. “Ricordo che il Governo – ha proseguito l’assessore – ha tagliato alla Lombardia 155 milioni di euro e solo grazie al nostro intervento, quasi miracoloso, con un contributo di 105 milioni, siamo riusciti ad evitare aumenti tariffari del 25 per cento e tagli sulla rete. Anche noi siamo molto preoccupati, come il sindaco Gori, per i nuovi tagli ventilati dalla stampa nazionale in vista della legge di Stabilità, tagli che colpirebbero pesantemente il trasporto pubblico locale, tanto da mettere nuovamente a rischio le tariffe e la qualità stessa del trasporto pubblico”. “L’incontro di sabato scorso al Palafrizzoni – ha concluso Sorte – è servito proprio per lanciare un segnale forte al Governo e scongiurare nuovi salassi. Fino ad ora, grazie al piano di emergenza voluto da Regione Lombardia, siamo riusciti a migliorare il servizio di Trenord, arrivando all’88 per cento della puntualità. Un piccolo passo al quale ne seguiranno altri. Sono certo che il presidente del Consiglio ascolterà le osservazioni del sindaco di Bergamo, visto che arrivano da uno dei primi cittadini più popolari d’Italia, secondo il sondaggio del Sole 24 Ore”.

“Considero del tutto insoddisfacente la risposta che l’Assessore Regionale ai Trasporti, via stampa, ha dato alla puntuale richiesta di evitare qualunque riduzione del servizio sulla linea ferroviaria Bergamo-Milano durante i mesi di Expo2015” ha replicato Gori, il quale nel pomeriggio aveva inviato una lettera chiedendo che non venissero decisi tagli dalla Regione e Trenord a scapito della linea ferroviara Bergamo-Milano, nel mirino per “compensare” il potenziamento del servizio su Rho e Malpensa in vista di Expo Milano 2015.

“I tagli decisi dal Governo, – precisa Gori – cui l’Assessore Sorte si appella, non c’entrano nulla con le scelte che la Regione Lombardia e Trenord si apprestano a fare, riducendo il servizio ferroviario tra Bergamo e Milano proprio nel momento in cui andrebbe invece potenziato – come su altre direttrici si è deciso di fare.”

“Ho chiesto alla Regione – conclude il sindaco di Bergamo – di considerare “strategica” la linea Bergamo-Milano, al pari di altre, in virtù del fatto che a Bergamo corrisponde il terzo aeroporto italiano, da cui transiterà una significativa quota dei visitatori dell’EXPO, nonché a servizio dei molti turisti che pernotteranno a Bergamo. Su questo punto l’Assessore Sorte non risponde. Evidentemente considera non importante assicurare un efficiente collegamento tra l’Expo e lo scalo di Orio, nonché Bergamo “sacrificabile” a vantaggio di maggiori investimenti su altre direttrici ferroviarie. Lo dica chiaramente, senza accampare giustificazioni – i tagli operati dal Governo, in questo caso, sono del tutto non pertinenti”.




Carrara, Giovanni Villa in pole-position per la nomina a direttore

Giovanni Carlo Federico VillaLa nuova Carrara non ha ancora inaugurato- e la campagna pubblicitaria ricorda l’imminenza dell’evento con tanto di count-down- e già si parla di chi sarà il futuro direttore del museo. I lavori per la costituzione formale della Fondazione Carrara- come assicurato dall’assessore alla Cultura Nadia Ghisalberti– sono già a buon punto, sembrerebbe sia questione solo di qualche settimana. Sono nove i Mecenate che investiranno nella fondazione: Fondazione Credito Bergamasco, Sacbo, Tito Lombardini, Mia, Fondazione Italcementi, Innowatio, Rulli Rulmeca, Fondazione della Comunità Bergamasca e Framar. Terminato l’iter burocratico per la costituzione della Fondazione , una volta nominato ed insediato il cda, si procederà con l’elezione del direttore, su proposta del presidente, il sindaco Giorgio Gori. L’obiettivo è di arrivare ad una nomina dopo l’estate, a settembre. Nelle scorse settimane era in quota la candidatura di Enrica Pagella, storica dell’arte che ha studiato la nostra pinacoteca negli ultimi anni e che ha diretto per dieci anni il Museo Civico d’Arte di Modena, di cui ha curato il riordino, per poi guidare e riportare in auge Palazzo Madama a Torino, incarico abbandonato da poco. La tentazione di scegliere un direttore all’interno delle nostra mura venete potrebbe essere comunque forte. E in questo senso avanza la candidatura di Giovanni Carlo Federico Villa, curatore della mostra su Palma il Vecchio in corso alla GAMeC fino al 21 giugno e docente universitario presso l’Ateneo bergamasco e la Cattolica di Milano. Un nome che ricorre sempre più spesso nei salotti buoni dell’arte. I rumors sono supportati anche dal fatto che Villa sia il curatore scelto dal Creberg (che ha un ruolo di maggioranza nella Fondazione con un investimento di 1 milione e 250 mila per il riallestimento della pinacoteca cittadina chiusa dal 2008) per la mostra dell’anno di Expo. Resta in lizza anche Guido Guerzoni, docente alla Bocconi ed esperto in management dei beni culturali, che ha redatto il business plan per la nuova governance della Carrara.

Il curriculum

Giovanni Carlo Federico Villa, classe 1971, è docente di Storia dell’Arte Moderna e di Museologia e storia della critica d’arte presso la Facoltà di Scienze Umanistiche dell’Università degli Studi di Bergamo e, dall’anno accademico 2004-2005, professore incaricato di Tecniche diagnostiche per i beni culturali presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Studioso di pittura veneta del Rinascimento e museologo, è specialista di tecnologie non invasive applicate ai Beni Culturali e dal febbraio 1998 si è occupato della progettazione, ideazione e realizzazione di un progetto di analisi riflettografiche dedicato a Bellini e i belliniani e la pittura rinascimentale in Nord Italia. Il progetto, finanziato inizialmente dal Dipartimento delle Arti Visive dell’Università degli Studi di Bologna, con il sostegno economico del Ministero per l’Università e la Ricerca scientifica e Tecnologica, ha visto partecipi dall’anno 2001 come partner tecnico scientifici l’Istituto di Fisica Generale e Applicata, Cattedra di Archeometria, dell’Università degli Studi di Milano e la Scuola Normale Superiore di Pisa, Cattedra di Storia dell’Arte. Dall’anno 2003 si è aggiunto come partner tecnico scientifico la cattedra di Fisica dell’Università degli Studi di Ferrara. Il materiale ottenuto a seguito di campagne di analisi svolte in oltre settanta tra i principali musei del mondo sta dando vita a un archivio pubblico di indagini riflettografiche ricco al momento di oltre 5.000 dipinti. Dal giugno del 2000 è consulente storico- artistico della Direzione Musei e Conservatoria Civici Monumenti di Vicenza e ha editato, come responsabile e curatore, i primi quattro volumi (2001-2007) del catalogo scientifico della Pinacoteca Civica di Palazzo Chiericati di Vicenza e ideato e realizzato il nuovo allestimento e percorsi per il visitatore del Teatro Olimpico di Vicenza. Dal gennaio 2005 lavora per le Scuderie del Quirinale di Roma dove ha curato le mostre Antonello da Messina (2006) e Giovanni Bellini (2008) e ha in preparazione l’esposizione monografica su Lorenzo Lotto (2011). Tra le altre ha inoltre curato la mostra Cima da Conegliano, poeta del paesaggio per Palazzo Sarcinelli a Conegliano (2010). Oltre a un’intensa attività di conferenziere ha pubblicato, in ultimo, le monografie Indagando Mantegna (Mantova 2007), Indagando Bellini (Milano 2009) e Giovanni Bellini (Cinisello Balsamo 2008) e il manuale, insieme a Gianluca Poldi, Dalla conservazione alla storia dell’arte. Riflettografia e analisi non invasive per lo studio dei dipinti (Pisa 2006). Tramite la società Didaké S.a.s., fondata nel 1994, ha ideato, realizzato e prodotto alcuni documentari d’arte premiati nei maggiori Festival internazionali: si ricordano in particolare Lorenzo Lotto a Recanati (per la mostra omonima a Recanati e Parigi, 1998); Dosso Dossi (per la mostra omonima a Ferrara, New York e Los Angeles, 1998); Vincenzo Foppa. Un protagonista del Rinascimento (per la mostra omonima a Brescia, 2002); Massimo d’Azeglio e l’invenzione del paesaggio istoriato (per la mostra omonima a Torino, 2003) e Antonello da Messina (per la mostra omonima a Roma, 2006).




Gradimento dei sindaci italiani, Gori sul podio

GoriIl 53,4% dei potenziali elettori affermano che in caso di elezioni voterebbero il sindaco in carica, mentre dodici mesi fa la stessa risposta era stata data dal 52,3% degli intervistati. L’inversione di rotta ha un motivo evidente, stando alla nuova edizione del Governance Poll elaborata da Ipr Marketing per conto del Sole 24 Ore. Dopo le elezioni – che undici mesi fa hanno cambiato giunte e consigli in 4.092 Comuni, fra cui 29 capoluoghi di provincia – nelle città si è affacciata una classe di amministratori giovani sia dal punto di vista anagrafico che politico. E le novità hanno più chance di piacere, o almeno di alimentare qualche speranza per combattere un po’ il malumore prodotto da Imu, Tasi, Tari, oppure dalle multe e dalle tariffe che provano a compensare le sforbiciate assestate dalle manovre. “La nuova graduatoria – conferma Antonio Noto, direttore di IPR Marketing – è figlia del “sentimento” politico che ha guidato gli italiani nell’ultimo anno, dominato dalla richiesta di cambiamento”.

A spingere i risultati 2015 dei sindaci è Dario Nardella, che a Firenze sostituisce Matteo Renzi grazie al 59,2% di voti ottenuti al primo turno e ora sale a un rotondo 65% di «sì» raccolti tra i suoi concittadini. Appena più sotto Antonio Decaro, anche lui erede di una personalità non facile da sostituire, quel Michele Emiliano che dopo anni da campione di consensi a Bari ora corre per la presidenza della Regione (senza troppi problemi secondo i sondaggi, viste anche le lotte interne al centrodestra). Sul terzo scalino si incontra invece Giorgio Gori, che solo l’anno scorso ha iniziato la propria «seconda vita» in politica vincendo le amministrative a Bergamo dopo una carriera da manager e produttore televisivo. Alla domanda – “Le chiedo un giudizio complessivo sull’operato del sindaco della città nell’arco del 2014-2015. Se domani ci fossero le elezioni comunali lei voterebbe a favore o contro l’attuale sindaco” – il 63% dei circa mille bergamaschi intervistati ha risposto che rivoterebbe Gori. Rispetto al 53,5% dei consensi incassati il giorno dell’elezione, il gradimento del Sindaco sale del 9,5%. Sono contento di due cose: che Bergamo sia sul podio e che gli italiani, in generale, continuino ad avere fiducia nei loro sindaci” – ha commentato Gori -. “Per noi è un buon risultato, – prosegue – ma siamo solo all’inizio. Da oggi abbiamo in ogni caso uno stimolo in più per impegnarci e fare bene nell’interesse della città. Quindi… testa bassa e pedalare!”

 




Gori: “Per far fronte ai tagli via libera alle zone omogenee”

45453frizz.jpg“La Regione Lombardia avvii il percorso per dare corso alle Zone omogenee, ne stabilisca le funzioni e assicuri loro le relative risorse: solo in questo modo i Comuni della Lombardia potranno far fronte al collasso delle Province”: così il sindaco di Bergamo Giorgio Gori è intervenuto nella sala del Consiglio Comunale di Bergamo durante la protesta contro i tagli agli enti locali a cui hanno partecipato un’ottantina di sindaci prevalentemente di centrodestra e gli assessori regionali Massimo Garavaglia e Alessandro Sorte. Il primo cittadino di Bergamo si è presentato a sorpresa durante i lavori del convegno, non partecipando alla sfilata che ha visto i sindaci raggiungere la sede del Comune di Bergamo. Gori ha espresso preoccupazione per i 5 milioni di tagli previsti al bilancio del Comune di Bergamo, condividendo con ciò la difficile situazione in cui tutti i sindaci si stanno trovando, e ricordando però che la riduzione dei trasferimenti agli enti locali ‐ oltre 14 miliardi di euro dal 2008 ad oggi ‐ si deve in primo luogo al governo Berlusconi, seguito dai governi guidati da Monti e Letta. Gori ha ricordato come il governo Renzi sia stato il primo ad allentare il patto di stabilità, e a dirottare il taglio della spesa pubblica verso “obiettivi importanti”: la riduzione delle tasse per le imprese, la detassazione delle nuove assunzioni in base al Jobs Act, il sostegno al potere d’acquisto delle famiglie con gli 80 euro e più risorse per la scuola. In questo quadro il sindaco di Bergamo ha però aggiunto che si sarebbe “aspettato qualcosa di più dal governo Renzi” nella direzione di una più equa ripartizione dei sacrifici tra enti locali e corpi centrali dello Stato: “I Comuni pesano solo per il 7,6% della spesa pubblica ma in questi anni hanno sopportato il 20% dei tagli, mentre lo Stato sembra incapace di eliminare i suoi sprechi.” L’intervento di Gori ha quindi spostato l’attenzione sulle Province, che nel 2016 e 2017 subiranno ulteriori drastici tagli, che con ogni probabilità le porteranno al copolinea. “La legge Delrio ‐ ha sostenuto Gori ‐ può andar bene per altre regioni, ma in una regione come Lombardia, che conta 1.530 Comuni, non è immaginabile che non esista un livello istituzionale intermedio tra i Comuni e la Regione. La sola provincia di Bergamo conta 242 Comuni, praticamente lo stesso numero di Comuni di regioni come la Toscana, la Puglia o le Marche”. Da qui la richiesta alla Regione di attivare l’iter per la definizione delle Zone omogenee, forme di governance sovracomunale in grado colmare la distanza tra territori ed ente regionale e di consentire la gestione associata, con importanti risparmi, di numerosi servizi rivolti ai cittadini.




Ghisalberti: “La riapertura della Carrara una festa per tutta la città”

Accademia Carrara bDopo sette anni di attesa, l’intera città si specchia nell’arte.  Con lo slogan “Vediamoci in Carrara” e ben sei video che invitano a rivedere se stessi in alcune delle opere più rappresentative della pinacoteca- dall’autoritratto del Piccio alla bambina di casa Redetti del Moroni, dal giovane pittore di Frà Galgario alla fanciulla col ventaglio di Pitocchetto-,  il museo avvicina a sé la città, a partire dalla comunicazione.  La riapertura dell’Accademia Carrara, in programma per il prossimo giovedì 23 aprile, non rappresenta solo un appuntamento culturale di interesse nazionale ed internazionale, ma anche un’occasione di festeggiare per tutta la città di Bergamo, che si riappropria della sua istituzione culturale più prestigiosa. I giorni di inaugurazione del museo sono stati pensati come ad un grande festa cittadina, come tiene a ricordare l’assessore alla Cultura Nadia Ghisalberti: «E’ un momento atteso da tutta la città e credo non ci sia modo migliore per salutare l’evento che una grande festa. Non ci saranno inviti da esibire come si usa ai vernissage, ma aspettiamo tutti i bergamaschi per il taglio del nastro. Sarà l’intera città a raccogliersi attorno alla sua Pinacoteca e a riappropriarsene. Un grande spettacolo del Teatro Tascabile di Bergamo celebrerà l’arte con una successione di quadri e immagini costruiti sul principio del libero montaggio delle attrazioni. E, visto che ci aspettiamo un po’ di caos, chi non riuscirà a visitare le sale rinnovate del Museo, avrà a disposizione tre giorni di apertura straordinaria, dalle 10 alle 24, con ingresso gratuito». Con Piazza Carrara festeggerà tutta Via San Tomaso: «La via sarà chiusa al traffico sin dalle 19 e,  grazie all’adesione di bar e ristoranti, non mancheranno soste golose tra street-food e assaggi». Sarà un week-end unico per l’intera città, anche per la concomitanza di altri eventi importanti: «Bergamo ospita, in Città Alta,  dal 23 al 26 aprile il Meeting internazionale Ietm sullo spettacolo e sulle arti performative, che da dieci anni non veniva organizzato in una città italiana- continua l’assessore-. Il 24 l’Accademia di Belle Arti celebrerà la riapertura della Pinacoteca con l’evento “99 cubi bianchi. Atti creativi in giardino”. Le cerimonie per il 25 aprile, data la ricorrenza particolare dei 70 anni della Liberazione, saranno poi quest’anno particolarmente solenni e partecipate. E in centro ci sarà anche la Fiera del Libro». La nuova Carrara sarà un museo pronto ad inorgoglire ulteriormente Bergamo, grazie anche all’apporto dei privati. La Fondazione ormai è pronta ad essere costituita formalmente: «Grazie anche alla Fondazione Creberg che ha avuto un ruolo fondamentale nel coinvolgere e sensibilizzare aziende e istituzioni (da Sacbo alla Mia, dalla Fondazione Italcementi a  Tito Lombardini, dalla Fondazione della Comunità Bergamasca  ad aziende come Innowatio, Framar,  Rulli Rulmeca), sembra ormai chiaro il quadro dei soggetti privati fondatori, tanto che contiamo di costituire la Fondazione Carrara dal notaio nelle prossime settimane. Il Comune affida alla Fondazione la nuova Carrara fresca di restauro e conferma un contributo annuo di 650 mila euro. Una volta terminato l’iter burocratico,  il cda potrà insediarsi e procedere con la nomina del nuovo direttore della Carrara, che contiamo di vedere eletto dopo l’estate, a settembre». Il Museo potrà ospitare- in linea con quanto già collaudato nel mondo anglosassone- eventi privati e feste: «L’atrio ben si presta ad ospitare feste e meeting aziendali. Sarà un Museo più vivo e vivace e più vicino al territorio».

Nadia Ghisalberti
Nadia Ghisalberti

Il museo, l’unico in Italia nato esclusivamente dal mecenatismo di collezionisti privati, è pronto a stupire visitatori e turisti: «La Carrara è davvero al massimo del suo splendore. Tutte le opere sono rientrate dall’estero e da importanti mostre nazionali e la ristrutturazione consente di ammirare anche più di 12o quadri che fino ad oggi non avevano potuto essere esposti. – spiega Nadia Ghisalberti-. L’allestimento accompagna i visitatori a scoprire l’evoluzione di ogni stile pittorico, in ordine cronologico. Non manca una sala dedicata ai collezionisti che hanno regalato alla città una delle pinacoteche più importanti d’Italia. Le luci, progettate con la consulenza del Politecnico, fanno scoprire una nuova profondità delle opere, valorizzandole. Insomma, è un museo che con le sue 600 opere esposte invita a tornare. Difficile fare stime, ora, ma ci aspettiamo 60 mila visitatori l’anno». La Carrara si rifà il look con un occhio al marketing e una nuova anima hi-tech: «Il book-shop, affidato a Silvana Editore, affiancherà alla vendita di libri e guide, gadget e merchandising. Il visitatore avrà a disposizione una guida breve, venduta ad 8 euro, il volume – fresco di stampa- dedicato ai cento capolavori della Carrara, una guida per bambini e un’audio-guida per tablet. Inoltre la linea wi-fi, fresca di installazione, renderà più confortevole la visita ai turisti. E finalmente la pinacoteca potrà offrire ai visitatori il servizio di guardaroba». Niente da fare, per ora, per il coffee-shop del Museo: «I lavori di ristrutturazione non hanno purtroppo interessato la barchessa di destra, per ora destinata a laboratorio di restauro. Se ci fossero le risorse un domani potrebbe ospitare un piccolo locale o un bar». La Carrara in questi anni di grandi ristrutturazioni e restauri ha fatto parlare di sé all’estero: la mostra sul Moroni alla Royal Academy di Londra è stata un successo, l’esposizione di alcuni capolavori del nostro museo al Puskin di Mosca tra i “Maestri del Rinascimento” ha permesso di tessere importanti rapporti anche con la Russia. I lavori per far risplendere la pinacoteca hanno ispirato addirittura un film: il regista Davide Ferrario ha seguito tutte le opere d’arte dal caveau agli spazi del nuovo museo, per tornare a brillare alle pareti con il nuovo allestimento. Il film punta al Festival di Venezia, raccontando la storia di un museo nel suo rapporto unico con la città. Ma l’assessore è cauto, anche solo per scaramanzia: «Speriamo che possa arrivare al Festival. In ogni caso il film è un progetto interessante che non può che contribuire a valorizzare il nostro museo. E a portarlo lontano».

 




Aeroporti, Orio al Serio nella top ten mondiale

Anche gli aeroporti hanno la propria classifica “stellata” e Orio al Serio è l’unico scalo italiano riuscito ad inserirsi in una top ten. Quella per la categoria low cost, dove si è posizionato al nono posto della graduatoria che ha visto vincitore il terminal 2 del Kansai di Osaka, seguito da Londra Stansted e Brussels Charleoi.
Le classifiche sono stilate da SkyTrax, organizzazione britannica indipendente specializzata nel settore dell’aviazione che assegna gli ambiti World Airport Awards a partire di un’indagine sui passeggeri. Per l’edizione 2015 del premio ha potuto contare su oltre 13 milioni di questionari compilati da clienti delle linee aeree di 112 diverse nazionalità, nel periodo maggio 2014-gennaio 2015. L’indagine ha coperto 555 aeroporti di tutto il mondo, chiedendo valutazioni su diversi indicatori e servizi: check in, arrivi, transfer, shopping, sicurezza, pulizia, servizi leisure.

Miglior aeroporto al mondo è stato giudicato il Changi di Singapore. In classifica hanno dominato scali orientali ed europei con Monaco al terzo posto, Zurigo al sesto, Londra all’ottavo e Amsterdam Schiphol al nono.

La classifica mondiale dei terminal low cost

orio

  1. Kansai – KIX
  2. London Stansted – STN
  3. Brussels Charleroi – CRL
  4. Berlin Schönefeld – SXF
  5. Kuala Lumpur – LCCT KUL
  6. Luton – LTN
  7. Frankfurt-Hahn – HHN
  8. East Midlands – EMA
  9. Milan Bergamo – BGY
  10. Lubeck – LBC



Bergamo, più vigili in strada. Gandi: “Sicurezza rafforzata”

polizia localeScatta oggi la riorganizzazione delle forze della Polizia Locale voluta dall’assessore alla Sicurezza, Sergio Gandi, in sinergia con il Comandante Virgilio Appiani. Più agenti in strada e più sicurezza: ottimizzazione e soprattutto estensione in orario serale e notturno dei servizi della Polizia Locale, pensate per rendere l’azione degli agenti più efficace ed efficiente, prevedendo l’estensione di un’ora dell’orario di servizio, che attualmente in inverno termina a mezzanotte e mezza mentre il venerdì e il sabato e in estate all’1.30, e due agenti di media in più, portandoli a 8 più un ufficiale. Novità anche per quel che riguarda i compiti del Nucleo Interventi Sicurezza, che potrà dedicarsi interamente alle aree più difficili e al contrasto della microcriminalità. I Nuclei Territoriali, con 28 agenti distribuiti sulle quattro sedi distaccate e con orari flessibili pensati sulle specifiche esigenze, potranno garantire una maggior presenza sul territorio.

“I cittadini chiedono più sicurezza: – dichiara il vicesindaco e assessore alla Sicurezza Sergio Gandi – l’ottimizzazione dei turni e la riorganizzazione che partono oggi intendono andare proprio in questa direzione, garantendo un servizio più presente sul territorio e sulle strade e più ampio in termini di orari (soprattutto serali). A monte di tutto il processo c’è una profonda analisi delle caratteristiche e delle necessità della città: vogliamo svolgere meglio le attività che facciamo solo noi e dare un contributo concreto alle altre forze di Polizia a presidio e sicurezza dei quartieri, nei quali già svolgiamo il 75 percento delle azioni.”

“Si tratta di una riorganizzazione sostanziale e di grande significato, un processo di ottimizzazione in grado di portare benefici al territorio .– prosegue Gandi -. In questo modo il personale adibito a compiti prevalentemente, ma non esclusivamente amministrativi è di circa 25 unità, di cui 8 part-time: il Comando di via Coghetti, anche grazie a questi numeri, è tra le migliori prassi del Paese in questo senso, riuscendo a svolgere e gestire un volume di pratiche e processi in costante aumento.”

L’amministrazione ha inoltre apportato alcune modifiche al piano di riorganizzazione iniziale, accogliendo alcune tra le richieste avanzate dai rappresentanti sindacali nella fase di concertazione delle scorse settimane, nonostante il referendum tenutosi tra gli agenti abbia bocciato il documento finale prodotto dal tavolo con i rappresentanti RSU.

“Rimaniamo aperti al confronto con i rappresentanti sindacali: – conclude Gandi – la riorganizzazione è stata pensata per migliorare il servizio verso i cittadini e il territorio, ma ciò non significa che possano essere apportati in corsa dei miglioramenti a beneficio degli agenti. Avremmo potuto applicare il provvedimento così come era stato pensato originariamente: abbiamo invece voluto dare un segnale, accogliendo, anche senza nessun obbligo in tal senso, parte delle richieste dei rappresentanti sindacali.”

Novità anche per quello che riguarda l’assunzione di nuove risorse: è online sul sito del Comune di Bergamo il bando di mobilità esterna per l’acquisizione di due agenti dal corpo della Polizia Provinciale. I dipendenti di quest’ultimo interessati al trasferimento potranno presentare domanda entro e non oltre le ore 16.30 del 18 maggio 2015.




Patrizia, la panettiera che guida il rilancio di via Zambonate

Mentre si è in attesa di vedere come Expo si presenterà ai visitatori il primo maggio e si inseguono previsioni e analisi sulle ricadute dell’evento, l’esposizione universale ha lanciato sui territori e nelle imprese piccoli e grandi stimoli ad aprirsi e farsi conoscere. Di questi esempi, ed in particolare del valore del fare rete, si è occupato l’incontro promosso dai gruppi Giovani e Terziario Donna dell’Ascom nell’ambito della rassegna Unibergamorete dell’Università di Bergamo, organizzato mercoledì 15 aprile nella sede di via Dei Caniana.

Patrizia Rota Biasetti

Patrizia Rota Biasetti, dell’omonimo panificio aperto due anni fa in via Zambonate a Bergamo, ad esempio, ha messo in atto una promozione che ha coinvolto i negozi vicini, regalando ai clienti che effettuavano una spesa di almeno 5 euro, prima un buono per un caffè nel bar di fronte e poi uno per acquistare il quotidiano cittadino all’edicola. «Ho scelto di aiutare mio padre, che gestisce laboratorio e negozio a Brembate Sopra, in questa nuova apertura – ricorda –. È lui che mi ha insegnato il valore della collaborazione e dell’innovazione, per questo cerco ogni volta di proporre qualcosa di diverso, soprattutto che ci avvicini ai clienti e ci permetta di far capire il nostro lavoro e tutto l’impegno che ci mettiamo». La sua fantasia e voglia di fare ha trovato la sponda giusta nelle “notti bianche” estive promosse dal Distretto del commercio, che l’hanno vista di volta in volta giocare con il tema della serata. «Confesso che per l’appuntamento dedicato alla moda ero un po’ in difficoltà – dice -, come poteva legarsi al pane? Invece è venuta l’idea di realizzare degli abiti con i sacchi della farina: delle giovani stiliste hanno collaborato gratuitamente ed il risultato è stato bellissimo». Tanto che le creazioni sono state invitate all’Expo, nel cluster di cereali, dall’azienda fornitrice della farina. E siccome l’appetito vien mangiando, ora è nata l’idea di fare di via Zambonate un punto di riferimento in città per i temi dell’Expo. «Mi dispiace che nella via ci siano pochi negozi – evidenzia – eppure è una zona molto frequentata, visto il passaggio degli autobus. Qualcosa però abbiamo deciso di fare per farci conoscere. Al momento siamo una decina di attività ed abbiamo pensato di proporre nelle domeniche di chiusura al traffico del centro delle iniziative sui prodotti dei cluster. Il bar sul caffè, ad esempio, il mio negozio sui cereali, la farina e il pane e via dicendo. Vogliamo anche realizzare un totem che dia le informazioni sull’esposizione, in pratica la via racconterà l’Expo».

Reti, la Valle Imagna ci ha preso gusto. In arrivo quella dell’edilizia

Graziella Viganò - IsotA Sant’Omobono Terme la voglia di fare rete ha sfornato iniziative su iniziative. L’Isot, associazione che riunisce 140 imprenditori del commercio, dell’artigianato e del turismo del paese e dei comuni limitrofi, ha ottenuto la nascita dell’ufficio turistico, creato percorsi che partendo da luoghi di storia e devozione come il santuario della Madonna della Cornabusa conducono ad aziende agricole e artigiane, coordinato la presenza alle fiere (alla fiera dell’edilizia di Bergamo le aziende valdimagne si sono presentate in un unico spazio), realizzato mostre, collaborazioni con il network dell’ospitalità locale Ecoturismo e con quella di produttori agricoli Agrimagna. Al suo interno è nata anche “Wood Italy”, una rete di imprese del legno, di cui la valle era regina prima della crisi, che insieme sono riuscite a innovare la produzione e raggiungere i mercati esteri. «I progetti in corso – racconta la vicepresidente Graziella Viganò, titolare della gelateria Tuttigusti a Sant’Omobono – sono una serie di eventi estivi in chiave Expo, dedicati a nostri prodotti e al nostro territorio, in collaborazione con Agrimagna, e una rete per l’edilizia sull’esempio di quanto già accaduto per il legno. In pratica le aziende si mettono insieme per offrire un servizio di ristrutturazioni chiavi in mano: basterà rivolgersi a quest’unico soggetto per avere tutti gli interventi necessari, dalle opere in muratura a quelle elettriche, dall’idraulico al fabbro». I vantaggi del mettersi insieme sono molti. «Uniti abbiamo più possibilità di farci aiutare dalle associazioni di categoria e dalle istituzioni – evidenzia -, ma possiamo anche affrontare i costi per delle consulenze che singolarmente non riusciremmo a sostenere. E poi c’è la contaminazione delle idee, ancora più ampia nel nostro caso visto che abbracciamo settori diversi, senza contare il valore umano delle relazioni. La crisi c’è e non esiste una bacchetta magica per uscirne, ma ogni giorno bisogna inventarsi qualcosa per essere competitivi confrontarsi con gli altri dà l’energia per farlo».

A Curno le Botteghe che non mollano. «Per gli eventi ci autotassiamo»

Susanna Nervi - Botteghe di CurnoAssediati dai centri commerciali e messi in difficoltà dalla scelta del Comune di chiudere il passaggio in centro alle auto, i negozi di Curno si sono riuniti nel 2003 nell’associazione “Le Botteghe di Curno”. «Abbiamo lottato per alcuni anni per riottenere l’apertura del paese e con il cambio dell’Amministrazione ce l’abbiamo fatta, ma nel frattempo molti hanno dovuto chiudere – ricorda la segretaria Susanna Nervi, titolare del bar Gold Time -. Il nuovo spirito di collaborazione con il Comune ci ha portato a realizzare una serie di eventi, in genere uno per ogni stagione, per attirare gente in paese ed hanno funzionato». Ora però le ristrettezze e i tagli alla spesa degli enti locali hanno tolto risorse ed i commercianti si sono di nuovo ritrovati senza aiuto. Ma hanno scelto di non mollare. «Ad aderire all’associazione siamo rimasti in 35 – dice – ed abbiamo deciso di autotassarci per continuare a proporre almeno due eventi all’anno». Quello estivo, in particolare, in programma il 20 giugno, sarà dedicato all’Expo – Notte Expoestate – con un tributo al cibo, artigianato e laboratori creativi. Nel frattempo ha ripreso vita il distretto. Non rientrato tra quelli finanziati dalla Regione, ora è invece parte integrante del Dat, distretto dell’attrattività “Del Brembo e dei Colli di Bergamo”, che ha per capofila Dalmine e riunisce 12 comuni da Osio Sopra a Ponteranica.

Al seminario sono intervenuti Luca Bonicelli, presidente del Gruppo Giovani Ascom, Claudia Marrone, presidente di Terziario Donna Ascom, Stefania Pendezza, consulente dello sportello Expo di Ascom esperta in dinamiche di sviluppo territoriale, e i docenti dell’Università di Bergamo Roberta Garibaldi(sul tema “Expo, potenzialità e vantaggi”) e Gianpaolo Baronchelli (“Reti di imprese come modello di sviluppo dopo Expo”).

Tavolo incontro  Ascom a UNibergamorete




Cornici, vasi, braccialetti, giocattoli: le stampe 3D dei bergamaschi

Un tempo erano fabbri e falegnami, oggi le botteghe del su misura si affidano a scanner e stampanti 3D. Il commercio che cambia ha anche il volto di questi nuovi negozi, dove di scaffali colmi di merce non ce ne sono, ma basta arrivare con un file, un modello o semplicemente un’idea per uscirne con l’oggetto che si voleva, nella forma, nelle dimensioni, materiali e colori desiderati. L’esatto contrario delle produzioni di massa che disseminano il medesimo articolo in ogni angolo del globo.

Anche a Bergamo stanno sorgendo queste nuove attività che uniscono alla vendita di stampanti 3D il servizio di stampa di oggetti (ma anche di scansione e modellazione nel caso il cliente non disponga già del progetto digitale), il tutto accompagnato da corsi e consulenze. E non si propongono come studi o laboratori per professionisti o addetti ai lavori, ma si affacciano con le loro vetrine sulle vie della città, strizzando l’occhio a chi passa e mostrando nel concreto le potenzialità di questa tecnologia nella vita di tutti i giorni.

3D garage - Linda Mapelli e Stefano Reale

In via Pignolo  10/a, 3D Garage è aperto dallo scorso novembre. A guidarlo è Linda Mapelli, architetto 35enne, affiancata dal marito Stefano Reale, anch’egli architetto che si occupa di ricerca. Appassionati a questa tecnologia, vi hanno visto la possibilità di una svolta professionale. «La stampa 3D è il futuro – spiega Linda -. Non siamo ancora al punto che ognuno abbia in casa la propria stampante per realizzare da sé i propri oggetti, ma oggi i prezzi sono già accessibili: si possono trovare a 500 euro, il costo di uno smartphone, ed è probabile che si diffonderanno». Nell’attesa ci si può rivolgere ad un negozio che stampa per noi, un po’ come accadeva ai tempi delle copisterie e delle cartolerie nell’era bidimensionale. «Le applicazioni sono infinite – evidenzia –, da qui l’ampia gamma delle richieste che riceviamo».

Premesso che è prima di tutto un sistema utilissimo in ambito tecnico e professionale «perché abbatte i tempi di realizzazione del prototipo di qualsiasi oggetto», non manca chi ne approfitta per creare un articolo personalizzato. «Abbiamo stampato anche un mezzo busto di Vasco Rossi per un regalo – ricorda Linda Mapelli – e poi armi fantasy, addirittura un’armatura medievale, dei fermalibri che riproducevano una macchina fotografica d’epoca cara alla committente, e ancora un braccialetto con ciondoli a tema per una ragazza con la passione per la moto, la navicella spaziale di Star Wars, … non ci sono davvero limiti». «Abbiamo stampato il pezzo che mancava ad un appassionato di modellismo – aggiunge – e si rivolgono a noi anche orafi e designer».

I materiali sono in prevalenza termoplastiche, ma anche gesso e metalli. Il costo del pezzo è fissato al centimetro cubo. «Ragionando su oggetti per i privati, possiamo dire che un articolo stampato in 3D costa il 20-30% in più di un prodotto con le stesse caratteristiche fatto in serie – rileva -. La cosa che però conquista è il fatto che il cliente è, in pratica, l’artefice del prodotto». Oltre alla fantasia dei bergamaschi nell’ideare oggetti, stupisce anche la trasversalità dell’interesse per la disciplina. Tra i primi corsisti di 3D Garage c’era anche un ingegnere in pensione di 83 anni.

3d studio lab -Stefania Boyer e Marco Misiani

A febbraio ha aperto invece i battenti al pubblico 3D Studio Lab, in via Broseta 76/E, nei locali di Noris Foto, dove la stampa era di altro tipo. Coetanei – 42 anni –, i due soci sono la grafica Stefania Boyer e l’architetto Marco Misiani, che sono cresciuti in zona ed hanno scelto di restare nel quartiere, anche se l’attività non è certo di vicinato. Marco aveva già virato nel commercio aprendo un negozio di sigarette elettroniche, Stefania si era appassionata alla realizzazione manuale di piccoli oggetti in plastiche polimeriche. Nella stampa 3D hanno visto una nuova prospettiva, dove far convergere le proprie esperienze e la propria creatività.

«Per la vendita delle stampanti su larga scala – dice Marco – i tempi non sono ancora maturi, ma il service di stampa ha già ingranato». Designer, architetti, ingegneri, piccole aziende per la prototipazione e studenti (ad esempio quelli che devono realizzare un plastico), sono i clienti tipo, ma non manca chi vuole fare un regalo speciale, portarsi a casa un oggetto personalizzato o rimettere in sesto un pezzo al quale si era affezionati realizzando il ricambio ormai introvabile. «Farlo è piuttosto semplice – racconta -. Su Internet ci sono siti che mettono a disposizione gratuitamente prodotti già modellati. Si possono poi decidere dimensioni, spessori, colori e creare l’oggetto che si ha in mente, che diventa un pezzo unico. In alternativa si possono scansionare oggetti per poi riprodurli».

Appendiabiti, cornici, giocattoli, vasi di design, contenitori, cover per smartphone sono solo alcuni esempi. E poi c’è tutta l’area della decorazione, dei gadget e della comunicazione, «ad esempio una wedding planner ci ha contattato per segnaposti e bomboniere». Il materiale più utilizzato è il Pla, una plastica vegetale biodegradabile, poi l’Abs, più resistente e il Pla flex, gommoso, ma c’è anche una stampante che utilizza argilla, ceramica e porcellana. Il costo varia in base al tempo necessario per la stampa ed è di 10 euro all’ora più Iva.

«La scelta di aprire un negozio vero e proprio – dicono – è perché vogliamo far conoscere questa tecnologia e il modo migliore è mostrare cosa realizza e come funziona». E l’attitudine creativa di Stefania promette poi di dare vita oggetti disegnati in proprio. «Non è comunque un mestiere facile – precisano –. Servono formazione e poi ore e ore di esperienza e tentativi per trovare la giusta alchimia tra macchina, materiale e geometria del pezzo».




Movida, ecco le condizioni del Comune

Scatterà a mezzanotte (mezz’ora dopo il venerdì e il sabato) il coprifuoco estivo per i locali pubblici – singoli o in zone intere – più a rischio di recare disturbo alla quiete dei residenti o di creare problemi di sicurezza e ordine pubblico. Nel periodo invernale, ossia da ottobre ad aprile, quando la stagione fa stare gli avventori preferibilmente all’interno, ci sarà un po’ più di agio, con chiusura a mezzanotte e mezza in settimana e all’una e 15 nel week end.

Sono questi i paletti che il Comune di Bergamo ha fissato nella bozza di regolamento per la convivenza tra residenti ed esercizi pubblici, di intrattenimento e artigianali, che inquadra su tutto il territorio cittadino le norme in materia, ricordando la possibilità del sindaco di intervenire limitando gli orari delle attività – di per sé liberamente determinati dal singolo imprenditore – in caso di particolari criticità.

Il provvedimento arriva dopo che il Tar aveva bocciato l’ordinanza del sindaco che limitava gli orari dei locali di Borgo Santa Caterina, giudicandola uno strumento non idoneo, ed è stato ora sottoposto all’attenzione delle due parti al centro ormai di un’annosa querelle, ovvero residenti e gestori.

Il testo non è però solo restrittivo e prevede che le fasce orarie possano essere ampliate in caso di accordi, impegni e comportamenti virtuosi che riducano gli impatti da parte dei locali.

Per ottenere deroghe, in particolare, gli accordi tra esercenti e Comune devono prevedere l’assunzione di almeno sei di questi impegni:

a) insonorizzazione dei locali (e degli eventuali dehors chiusi) ovvero apposizione di limitatori agli impianti elettroacustici di diffusione sonora, tarati e certificati da Arpa;

b) impegno ad adottare ogni utile accorgimento al fine di contenere, in particolare nelle ore serali o notturne, ogni comportamento che, negli spazi, aree o luoghi interni ed esterni ai locali nell’arco di un raggio di almeno mt. 10 dagli ingressi dei locali, generi disturbo alla quiete pubblica ad es. mediante l’utilizzo di proprio personale, steward urbani e/o addetti all’assistenza alla clientela; tale impegno deve essere necessariamente sottoscritto nell’ipotesi in cui, a seguito di appositi accertamenti operati dagli organi competenti, emerga la necessità di operare un contenimento del clima acustico dell’area;

c) posizionamento di cestini e posaceneri nelle immediate adiacenze dei locali; al termine della serata tali supporti dovranno essere rimossi a cura dell’esercente;

d) organizzazione di eventi in collaborazione con il Comune;

e) punto Wi Fi gratuito accessibile durante l’intero orario di esercizio;

f) messa a disposizione di spazi all’interno dei locali per artisti locali o per altre attività culturali;

g) convenzione con parcheggi nelle aree limitrofe;

h) non presenza di slot machine e apparecchi VLT;

i) organizzazione – entro le ore 00,30 – di navette per il trasferimento dei clienti in discoteche e locali di intrattenimento e spettacolo.