Nuove imprese in Val Brembana, il progetto si presenta al territorio

Banner ImprendinvalleIl progetto di promozione e supporto al fare impresa si presenta alla Valle Brembana in due incontri di animazione e sensibilizzazione promossi da Bergamo Sviluppo, azienda speciale della Camera di Commercio. Il primo appuntamento, giovedì 16 aprile, è a Piazza Brembana, nella sede della Comunità Montana Valle Brembana, in via Tondini 16; il secondo, martedì 21 aprile, a Zogno, nella Sala Consiliare del Comune, che ha collaborato all’organizzazione dell’incontro, in viale Martiri della Libertà.

L’iniziativa, denominata “Imprendinvalle: la fucina delle idee dell’incubatore”, è realizzata della Comunità Montana Valle Brembana e finanziata ai sensi della misura 321A – Servizi essenziali per l’economia e la popolazione rurale del PSR 2007/2014. Prevede la creazione di un incubatore d’impresa all’interno della Green House di Zogno, un edificio completamente ad “Emissioni Zero”, riqualificato attraverso l’impiego delle moderne tecnologie orientate al risparmio energetico, che verrà utilizzato per realizzare attività formative, culturali e didattiche destinate al territorio.

Nell’ambito di questo progetto Bergamo Sviluppo, è stata incaricata per realizzare una serie di attività e servizi per supportare lo start-up d’impresa, aventi l’obiettivo di diffondere una cultura favorevole all’autoimprenditorialità e favorire la nascita e lo sviluppo di nuove iniziative imprenditoriali sul territorio della Valle Brembana. Gli aspiranti e neo-imprenditori interessati potranno infatti beneficiare di orientamento per la definizione dell’idea d’impresa, formazione per l’acquisizione delle competenze necessarie all’analisi e alla progettazione di un’iniziativa imprenditoriale e assistenza personalizzata per la valutazione della fattibilità del proprio progetto e per la stesura del relativo business plan.

L’intento dell’iniziativa è accompagnare per “rendere pronti” gli aspiranti e neo-imprenditori aderenti ad insediarsi nell’incubatore che verrà creato all’interno della Green House di Zogno. Particolare attenzione, soprattutto nell’ambito dell’attività formativa, potrà essere dedicata alle tematiche “green”, attraverso un inquadramento sulla sostenibilità ambientale e sul “fare impresa in chiave green”, un approfondimento sul tema dell’efficientamento energetico e prevedendo alcune testimonianze di imprenditori operanti nella green economy e nel settore turistico.

Per informazioni sul progetto e iscrizioni agli incontri: Bergamo Sviluppo – tel. 035/3888011 – email: raso@bg.camcom.it – www.bergamosviluppo.it




Sarnico, al via un piano “salva Contrada”

marco buelli
Marco Buelli

Risollevare la Contrada e farla tornare a risplendere come un tempo. Sarnico ha fatto fronte comune rispetto a un obiettivo che vede finalmente impegnati un po’ tutti: Amministrazione da una parte e commercianti, artigiani, residenti e padroni di case dall’altra. Questi ultimi, prima di Natale, hanno dato vita a un Comitato di salvaguardia del centro s1010torico.

Dopo diversi incontri molto partecipati che sono serviti a mettere sul tavolo idee, opinioni e possibili soluzioni, il Comitato ha stilato una lista di richieste e l’Amministrazione è già al lavoro per studiarne la possibile realizzazione.

Tante le proposte avanzate: una segnaletica che valorizzi le offerte della zona interna del paese, un sistema di telecamere, il mantenimento dell’impianto di filodiffusione in modo continuativo per divulgare le manifestazioni, l’arredo di cortiletti e rientranze, la riparazione della pavimentazione (in particolare della piazzettta Freti) anche del Lungolago che attualmente «non rappresenta un biglietto da visita adeguato per la stagione turistica in arrivo». E ancora, agevolazioni per le ristrutturazioni, uno  studio urbanistico del centro storico improntato a continuità e buon gusto, la vigilanza serale con un servizio di controllo che copra le ore serali fino all’una.

Dice Marco Buelli, presidente del Comitato: «Abbiamo chiesto piccole cose, che possono essere realizzate. L’intento è di tenere il Centro Storico più vivo, sollecitare chi ci lavora e ci abita a fare qualcosa per valorizzarlo, ad esempio ritinteggiando gli edifici per renderli più belli».

Intanto come prima misura “salva Borgo” l’Amministrazione ha defiscalizzato al 50% gli oneri di urbanizzazione. E a brevissimo nelle vie del Centro Storico saranno posate una sessantina di nuove fioriere che avranno la funzione non solo di abbellire i vicoli e le piazzette ma anche di creare un percorso per fare conoscere e vedere angoli poco conosciuti.

«L’obiettivo più importante è di caratterizzare la Contrada – spiega Buelli -. La prima cosa è tenere tutto bello e ordinato, ma i luoghi che rimangono in mente sono quelli particolari. Pensiamo alla colorazione degli edifici. La scelta non può essere affidata al gusto personale di un tecnico piuttosto che un altro e non deve essere casuale ma pensata. In questo senso caratterizzare un luogo significa ad esempio colorare tutti gli stabili di bianco o usare colori forti magari alternandoli con il bianco, oppure prevedere che ogni edificio abbia una decorazione».

Un’altra questione ritenuta strategica per salvare il Centro Storico è la realizzazione di una segnaletica ben illuminata già sul Lungolago attraverso un percorso fotografico che porti la gente in Contrada e segnali le sue attrattive.

L’attenzione del Comitato è centrata sul commercio:  «Le aperture dei locali pubblici nel centro storico sono penalizzate dalle metrature minime richieste sia per i locali stessi che per i servizi igienici inerenti – segnala Buelli – Abbiamo chiesto all’Amministrazione norme più elastiche, anche per quanto riguarda gli orari e la responsabilità del gestore nei casi di disturbo alla quiete pubblica».

«Soprattutto in questo momento in cui la crisi è feroce – evidenzia il presidente del Comitato di salvaguardia del Centro Storico – tutte queste misure hanno il fine di  sostenere il commercio. Non si tratta di favorire un esercente piuttosto che un altro ma di salvaguardare una zona in difficoltà e con essa tutto il paese». «Non commettiamo l’errore di pensare che questo paese, grazie al solo fatto che si affaccia sul lago, dal punto di vista turistico, possa avere vita facile. Il degrado urbano e le difficoltà commerciali attuali devono servire da monito. Un ulteriore impoverimento significherebbe la chiusura di servizi innanzitutto essenziali per gli abitanti di tutta Sarnico e sicuramente anche una minore considerazione da parte dei turisti e frequentatori del nostro paese».




Treviglio, non solo Botteghe. L’associazione cambia nome

logo Commercianti trevigliesi, porfesionisti e artigianiNuova denominazione per l’associazione del commercio di Treviglio: l’assemblea dei soci, tenutasi la sera dell’8 aprile, ha approvato la variazione da “Botteghe Città di Treviglio” a “Commercianti Trevigliesi, professionisti e artigiani”. Il cambio di denominazione è stato una delle richieste pervenute a gran voce da parte della base associativa e preannunciata nell’assemblea che ha nominato il nuovo consiglio di amministrazione a inizio marzo.

Il passaggio da “Botteghe” a “Commercianti, professionisti e artigiani” esplicita la volontà di rappresentare una comunità di interessi che nel tempo si è evoluta e modificata anche nella natura delle attività aderenti: non solo negozi, ma anche pubblici esercizi, servizi alla persona, attività professionali e artigiani che si rivolgono a uno stesso pubblico.

La nuova denominazione è stata da subito trasposta nel nuovo logo che vede campanile di Treviglio al centro come simbolo della città riconosciuto e in cui si riconoscono anche gli operatori economici che operano a Treviglio e, anche tramite le iniziative dell’associazione, per Treviglio e i suoi cittadini.




Coldiretti sull’interporto: “No a un’altra cattedrale nel deserto”

Interporto“Non intendiamo entrare nel merito delle eventuali motivazioni politiche che ci possono essere alla base della scelta dell’area su cui realizzare l’interporto, riteniamo però inaccettabile l’ipotesi di sacrificare ancora un milione di metri quadrati di superficie agricola tra le più fertili in Europa, tra l’altro appena scampata allo scempio territoriale fatto da Brebemi e Tav”. Così Coldiretti Bergamo interviene nel dibattito relativo alla programmazione della nuova infrastruttura nella zona tra Caravaggio e Treviglio , al centro di un serrato confronto circa la sua collocazione. “Come abbiamo ribadito più volte in occasione della realizzazione di altre opere – sottolinea Coldiretti Bergamo – riteniamo più utile e saggio recuperare aree dismesse, in modo da evitare nuovi furti di terreni agricoli, in considerazione anche del triste primato detenuto dalla nostra provincia per quanto riguarda il consumo di suolo”. Coldiretti sottolinea come l’esempio di Brebemi non sia poi così edificante e che se errare può essere considerato umano, perseverare sarebbe veramente diabolico.

“Laddove esistano pari condizioni di carattere logistico – conclude Coldiretti Bergamo – non si potrebbe giustificare la scelta miope ed irrimediabilmente deleteria di rinunciare all’utilizzo di aree già compromesse per percorrere la strada di una nuova scriteriata cementificazione, con ripercussioni negative sull’agricoltura, sull’ambiente e sulla qualità della vita dei cittadini interessati”




Zogno, sempre più difficile l’apertura di nuove attività

zogno rid

In vista dell’Expo, Zogno si rifà il look. E non solo dal punto di vista urbanistico. Natura, cultura, sport e tempo libero saranno le parole d’ordine per rilanciare il turismo e attirare visitatori in Valle Brembana. Il tutto senza mai dimenticare la tecnologia che, tra web, Facebook e app per cellulari, farà da traino per dare sprint a un’economia che, negli ultimi tempi, ha subito una forte battuta d’arresto. E chi non manca mai quando in paese bisogna darsi da fare per pianificare un evento è Giampaolo Pesenti. L’assessore alle Attività produttive, Urbanistica, Edilizia Privata, Commercio, Turismo ama infatti collaborare con cittadini e commercianti per la buona riuscita di ogni iniziativa: «Io sono sempre in prima linea nell’organizzazione di Notti bianche, Carnevale, Aspettando San Lorenzo, la rassegna autunnale Sapori e culture… L’amministrazione mette da sempre impegno e risorse economiche per garantire la buona realizzazione di serate ormai consolidate. Ma ogni anno ci sforziamo di inserire qualche elemento di novità per creare “movida” in centro e incoraggiare lo  shopping».

C’è partecipazione tra i negozianti o ci vorrebbe più coesione?

«Tutto il mondo è paese, c’è chi partecipa e chi meno. Il traino è l’associazione Punto Amico che collabora molto con noi per vivacizzare il paese».

Anche le botteghe di Zogno stanno sentendo il peso della crisi?

«La crisi c’è, ma si cerca di resistere. Il numero di negozi in centro si è stabilizzato, con qualche buco qua e là».

Giampaolo Pesenti, assessore al commercio di Zogno
Giampaolo Pesenti

Sono più in difficoltà le botteghe storiche o i negozi di recente apertura?

«Le botteghe storiche resistono. Oggi però, più che in passato, facciamo fatica a rimpiazzare i soliti due o tre negozi che ciclicamente continuavano a cambiare proprietario. Forse perché le spese da affrontare, per chi si mette in proprio, sono parecchie e, in periodi come questi, la gente ci pensa due volte prima di aprire un’attività».

Quali sono le qualità che rendono Zogno un centro appetibile per chi viene a fare la spesa?

«Storicamente Zogno, per la sua conformazione urbanistica, ricalca una struttura medievale: ha una strada principale che passa in mezzo al paese con le case e i negozi sui lati. Questo ha permesso di dar vita a una sorta di centro commerciale all’aperto. Siamo gli unici in valle a possedere questa caratteristica. A San Pellegrino, per esempio, manca questo tipo di struttura perché il paese si è sviluppato diversamente seguendo i fasti della regina, con i suoi edifici più moderni in stile liberty. Il nostro centro è invece ricco di storia e per questo non attira solo i consumatori abituali ma anche i turisti».

Zogno fa parte del Distretto dell’attrattività turistica. In che cosa consiste?

«Il Dat chiamato Valli in f@miglia abbraccia la bassa Valbrembana, la Valtaleggio e la Valsassina e ci consentirà di collaborare per promuovere un turismo a dimensione familiare e non elitaria. È un’iniziativa nata per rilanciare il commercio e valorizzare le nostre risorse artistiche e storiche. Qui intorno abbiamo tantissimi luoghi da riscoprire, dall’Ecomuseo della Val Taleggio, dove è possibile seguire la produzione del formaggio immersi nella natura, al museo della Valle di Zogno che l’anno scorso si è arricchito con fossili di pesci unici al mondo. Per non parlare delle Grotte delle meraviglie. Speriamo che anche le Terme di San Pellegrino facciano da traino».

E dal punto di vista della ricettività turistica come siete organizzati?

«Abbiamo un paio di bed and breakfast qui a Zogno che lavorano bene. Il più noto è quello di Giovanni Ruggeri che gestisce “Casa Martina” nell’antico borgo di Piazza Martina. Nel Piano di governo del territorio abbiamo ampliato la possibilità di dar forma a queste nuove forme ricettive. E nell’unico albergo rimasto a Zogno, il ristorante hotel Da Gianni, sono in corso lavori di ristrutturazione e di adeguamento del piano inferiore con la realizzazione di nuove stanze, una sauna e servizi moderni al passo con gli standard di una Spa deluxe. Tutti si stanno dando da fare per adeguarsi ai tempi che cambiano, mettendoci anche tanta passione».

Promuoverete pacchetti turistici e iniziative anche attraverso internet?

«C’è il nuovo sito www.zognoturismo.it che promuove natura, cultura, sport e tempo libero, con indicazioni su dove alloggiare e cosa visitare. Con il quinto bando della regione Lombardia il distretto del commercio di  Zogno, Valbrembilla e Sedrina ha inoltre dato vita all’App per cellulare “Shop&tour – La Porta della Valle Brembana”, che illustra percorsi storici, artistici, punti di interesse naturalistici ed escursioni in mezzo alla natura».




Sarnico Lovere Run, a correre è anche la solidarietà

Partenza slrunBuone notizie per le strutture ricettive. Per la «Sarnico Lovere Run», la corsa del Lago d’Iseo, ormai prossima alla linea di partenza, saranno più di 1000 i concorrenti che pernotteranno negli alberghi e b&b della zona, la maggior parte già esauriti da settimane. L’appuntamento si annuncia molto positivo anche per i ristoratori e i pubblici esercizi che nel weekend podistico saranno presi d’assalto.
La gara, alla quinta edizione, è in programma domenica 26 aprile e richiamerà sul Lago d’Iseo circa 3000 corridori, tra professionisti e appassionati da tutta Italia e dall’estero. La macchina organizzativa Poli-Gandaglia-Cassarino-Zana è al lavoro da mesi. Per la corsa saranno impegnati più di 300 volontari.
Anche per questa quinta edizione la corsa sarà abbinata alla causa della ricerca sulla Sindrome di Angelman. L’Associazione Angelman onlus sarà impegnata nell’accoglienza dei runners con oltre 50 volontari. Insieme alla corsa di 26 km torneranno la non competitiva di 6 km «Riva di Solto-Lovere» e la «Corsa dei bambini» con la regia di Gianni Poli e la collaborazione delle scuole, che si terrà invece il giorno prima, sabato 25 aprile, alla pista di atletica di Sarnico.

conferenza stampa slrun 2015
Un momento della conferenza

La manifestazione è stata presentata nei giorni scorsi all’Accademia Tadini di Lovere alla presenza del sindaco loverese, Giovanni Guizzetti, e degli assessori allo sport di Sarnico, Tavernola, Riva di Solto e Solto Collina. Unanime la soddisfazione da parte degli amminstratori di ospitare “un evento tanto di richiamo e prestigioso che dà finalmente grande visibilità al Lago d’Iseo e una spinta importante al turismo sebino”.

 




Zogno si “aggrappa” all’ Expo e alle Terme di San Pellegrino

Dalle panetterie del centro fuoriesce un profumo vanigliato di pasta frolla e la verdura esposta dal fruttivendolo ha l’aria talmente salubre da sembrare appena colta. Anche il salumiere di fiducia si affanna ancora per cercare il taglio di prosciutto migliore da offrire ai suoi clienti e fuori dai bar c’è un via vai di ragazzine che, col cellulare sempre a portata di mano, si danno appuntamento con le amiche per una cioccolata. Zogno, insomma, è una rarità nel panorama commerciale bergamasco. Paese più popoloso della Valle Brembana, con i suoi 9.143 abitanti, vanta infatti un’ampia gamma di attività che ne fanno un supermercato a cielo aperto dove la tradizione regna ancora sovrana. Certo, l’aria di crisi si respira ancora. Eppure il pessimismo che aleggiava fino a qualche anno fa, oggi sembra aver lasciato spazio a una ritrovata fiducia. A rendere speciale il paese c’è infatti il calore umano dei commercianti, sempre attenti a sorprendere e a soddisfare i propri clienti con prodotti genuini. Già perché i negozianti hanno capito che per non soccombere è necessario rimboccarsi le maniche e dar libero sfogo al rinnovamento. È il caso del ristorante albergo Da Gianni. Per promuovere l’attività, i gestori hanno infatti scelto la via telematica, con un sito internet completo (www.albergodagianni.com) e una pagina Facebook costantemente aggiornata con foto e ricette dei piatti serviti nel locale. Stanno inoltre provvedendo al restyling degli spazi per rendere l’ambiente ancora più confortevole e all’insegna del relax, con saune e servizi degni di una Spa di lusso.

Sergio Madaschi – ortofrutta

SERGIO MADASCHISergio Madaschi, che insieme al fratello Gianbattista, gestisce un negozietto di frutta e verdura in via Cavour, ha deciso di puntare sulla qualità per vincere la concorrenza: «Io personalmente lavoro bene, anche se noto una certa difficoltà economica nella gente. Ovviamente non siamo più ai livelli di prima della crisi e pensare di far concorrenza ai prezzi dei supermercati è inutile. Per sopravvivere bisogna puntare sulla qualità. I piccoli negozi sono più in difficoltà perché hanno alte spese di gestione e non ce la fanno a ritagliarsi uno stipendio adeguato. Poi è anche vero che i giovani d’oggi non sono più così propensi al sacrificio, vogliono un guadagno immediato e se non trovano riscontro chiudono i battenti. Io e mio fratello ci alziamo alle 4.30 del mattino, lavoriamo sodo fino alle 20.30 e guadagniamo poco più di un operaio».

Lidia Sonzogni – Cartoleria Leggi e scrivi

LIDIA SONZOGNIQualità è la parola d’ordine anche per Lidia Sondogni, titolare della Cartoleria Leggi e scrivi: «La crisi c’è, si sente ancora, ma si cerca di andare avanti nonostante tutto. Per fidelizzare la clientela conta riscuotere simpatia tra la gente. Cerco di essere sempre disponibile, col sorriso e offrire un buon servizio. Alla lunga paga. E devo dire che non sento nemmeno più la concorrenza dei centri commerciali. È vero che molti acquistano nelle grandi catene di distribuzione ma quando magari si rendono conto di non aver trovato la stessa qualità, tornano ad acquistare i prodotti nella cartoleria di fiducia che offre più garanzia». Tuttavia, Lidia lamenta un filo di pessimismo per la mancanza di coesione tra i negozianti, nonché tanta nostalgia per i tempi passati: «Siamo aperti da 28 anni, siamo un negozio storico e ne abbiamo visti di cambiamenti in questi anni. In paese cresce il numero di saracinesche abbassate e non è una bella immagine. Una volta eravamo un bellissimo centro commerciale all’aperto, oggi vedi tutto spento, chiuso, tenuto male: è triste. L’associazione Punto amico cerca di tener vivo il centro organizzando iniziative culturali, spettacoli, concerti. Si impegnano tanto ma secondo me non è sufficiente. Non vedo una grande coesione tra i commercianti, forse perché sono io la prima a non crederci molto, infatti non aderisco al Punto amico».

Alessandro Barcella – macelleria

Alessandro Barcella - Punto Amico ZognoAlessandro Barcella, titolare della macelleria Barcella sente il peso della crisi, soprattutto nel settore alimentare: «La piccola distribuzione è in calo e chi regge sono i discount. Se hai un posto fisso puoi permetterti di spendere, altrimenti è dura. Qui in valle tanti hanno perso il lavoro e quindi tutti cercano di risparmiare. Vengono organizzati parecchi eventi per tenere vivo il paese come le notti bianche, gli spettacoli in centro, la festa del cioccolato, il Carnevale. Ma non basta. Ci vuole più partecipazione da parte dei commercianti altrimenti è inutile – evidenzia come presidente dell’associazione Punto Amico -. Siamo in 150 negozianti ma solo una trentina partecipa attivamente. L’amministrazione comunale sta facendo il possibile per contribuire nonostante la mancanza di fondi».

Romina Sonzogni – azienda agricola Gioan di Pice

silvano e Romina Sonzogni - azienda agr Gioan di PiceLavora bene Romina Sonzogni dell’azienda agricola Gioan di Pice, un allevamento di suini situato sul monte di Zogno, in località Camissinone: «Dal punto di vista economico questa stalla ci ha dato un’opportunità importante in tempi di crisi – racconta -. In montagna è difficile far grosse cose. Tuttavia la nostra azienda è motivo di orgoglio perché siamo contattati e ricercati dai clienti. Chi dedica più tempo è mio fratello Silvano, il titolare, anche se non si mantiene solo con questa attività agricola, ha un altro lavoro, fa i turni in una piccola fabbrica. L’investimento per mettere a norma il laboratorio e i lavori di adeguamento alla stalla hanno richiesto un forte sforzo economico difficile da ammortizzare. In generale in Valle Brembana la crisi è ancora pesante e sono state chiuse parecchie aziende, soprattutto quelle manifatturiere. Speriamo che l’Expo e le terme di San Pellegrino portino una ventata di aria fresca».




L’Ascom: «Presto per capire se le terme porteranno vantaggi ai paesi vicini»

nadia sonzogni Ascom ZognoAbbigliamento, edicole e immobiliare. Sono questi i settori che al momento sentono di più il peso della crisi in Valle Brembana. A confermarlo è Nadia Sonzogni della delegazione Ascom di Zogno: «La gente acquista pochi vestiti, spende meno per i giornali perché li consulta in Internet e anche l’immobiliare è fermo. Da poco sono state riaperte le terme di San Pellegrino, ma è ancora presto per stilare un bilancio e capire se questo potrà creare un indotto nelle attività limitrofe». Con l’aumento di disoccupati e cassaintegrati, insomma, è sceso anche il potere d’acquisto delle famiglie che oggi evitano gli sprechi e accorciano i loro periodi di vacanza. E a soffrire di più sono le piccole botteghe.

C’è sfiducia tra i commercianti?

«Oltre alla crisi che ha messo ko i commercianti, si riscontra un altro fenomeno negli ultimi anni: manca il passaggio generazionale. Gli utili delle imprese sono andati via via diminuendo, i figli studiano di più rispetto ai loro padri o ai loro nonni e non vogliono rimanere in Valle a gestire l’azienda di famiglia. Preferiscono le città dove si trovano maggiori sbocchi lavorativi. Quindi i gestori di attività lavorano fino alla pensione e poi chiudono i battenti proprio perché non riescono a tramandare la loro azienda ai figli».

C’è anche il problema del caro affitti…

«Certo, le botteghe storiche hanno ormai immobili di proprietà quindi resistono. Le nuove imprese, invece, oltre alle spese di gestione hanno quelle dell’affitto».

Ci sono parecchi giovani che si rivolgono all’Ascom per chiedere consigli su come aprire un’attività?

«I servizi che offriamo sono vari come il corso sostitutivo dei libretti sanitari, le richieste di finanziamento Fogalco, gli sconti sulle tariffe la Siae, servizi di contabilità… Ultimamente arrivano allo sportello molte persone sui 40-50 anni che hanno perso il lavoro e, non avendo altre opportunità, decidono di mettersi in proprio. Quasi nessuno, però, ha un’ottica imprenditoriale. Se si apre un bar o un ristorante non si ha più uno stipendio mensile fisso come quando si lavorava in fabbrica, per questo tanti non hanno costanza e chiudono nel giro di poco».

C’è coesione tra i commercianti della Valle?

«Dipende. Alcuni commercianti non hanno tanta voglia di fare gruppo. Forse perché ci hanno provato in passato ma senza trovare i riscontri sperati».

In generale il settore turistico in Valle Brembana come procede?

«I fattori che influenzano il turismo spesso vanno al di là delle capacità imprenditoriali. Dipende dalle zone e dalla stagione. Per esempio a Natale non è nevicato e questo ha creato un rallentamento del turismo in Valle».

 

 




Con la tessera Punto Amico più sprint allo shopping

logo (punto amicoMetti una carta magnetica, gratuita e senza scadenza, che permette di accumulare sconti in proporzione alla spesa fatta. Aggiungi l’opportunità di spendere questi crediti in una qualsiasi attività commerciale di Zogno che aderisce al progetto e il gioco è fatto. È con questa iniziativa che l’associazione Punto Amico sta cercando di far ripartire l’economia nel paese. Un esperimento nato nel boom della crisi, nel 2009, e che ancora oggi rappresenta uno stimolo in più per ritornare a fare acquisti nelle botteghe del centro. «Quando è stata lanciata era un’iniziativa unica nel suo genere – spiega Alessandro Barcella, presidente dell’associazione Punto Amico –. Unica perché ad aderire sono tanti piccoli negozi come se fossero un grande centro commerciale all’aperto. L’esperimento era riuscito solo nelle grandi catene di distribuzione, ma dopo un’attenta analisi della situazione commerciale territoriale, lo abbiamo portato anche a Zogno, ricevendo i complimenti delle associazioni di categoria. I risvolti sono positivi, sia in termini di potere d’acquisto per i clienti, sia in termini di incentivo e sviluppo di tutto il settore del commercio del nostro territorio». Soddisfatto anche il sindaco Giuliano Ghisalberti: «Dal 2009 questa  tessera sta creando una fidelizzazione della clientela in modo concreto e tangibile. I commercianti non danno omaggi o premi che lasciano il tempo che trovano, bensì sconti per acquistare i prodotti che il cliente ritiene più utili. In collaborazione con l’amministrazione, Punto Amico organizza anche numerosi eventi per rendere più vivo il paese e creare sinergia tra clientela e consumatore. Se Zogno offre qualità e servizi, il cittadino è invogliato a passare di qui per fare la spesa».




SerioCard, «pronta ad estendersi nei 31 comuni del Dat»

Seriocard-fronte-smallDiffondere e semplificare l’utilizzo della SerioCard, con incentivi per clienti ed esercenti e nuove politiche di marketing. Il rilancio della carta fedeltà, promossa dal distretto Insieme sul Serio (che comprende i comuni di Albino, Pradalunga, Nembro, Alzano, Ranica e Torre Boldone), parte da qui. La conferma arriva dall’assessore al Commercio di Albino Cristiano Coltura che lunedì sera ha convocato tutti gli operatori commerciali nella sala consiliare del Comune per illustrare le prospettive future di questo strumento che, dopo un buon esordio, ha iniziato a manifestare qualche lacuna. Già perché, se è vero che la tessera fedeltà offre sconti negli esercizi associati, con crediti in euro da spendere come denaro contante per gli acquisti nei negozi convenzionati, è altrettanto vero che la scarsa promozione e l’onerosità in termini economici per l’attivazione dell’iniziativa hanno creato qualche perplessità nei negozianti sulla sua effettiva efficacia. Sino ad oggi, infatti, gli aderenti erano di fatto obbligati, qualora non ne fossero stati in possesso, ad aprire un conto presso UBI Banca per poter utilizzare il Pos gratuito ad essi riservato.

Albino Assessore Cristiano ColturaMa il 2015 porterà grosse novità: «Oggi, alla luce della vittoria del bando regionale, il rilancio della SerioCard assume un’importanza ancora maggiore – evidenzia Coltura – visto che tra le azioni strategiche ipotizzate per il nuovo Distretto dell’attrattività c’è anche la promozione ed estensione del circuito delle carte fedeltà.  Il Green Attractivity Territory for Expo, il nascente Dat più grande della Provincia di Bergamo, che accorpa 31 Comuni dell’area pedecollinare e della media e bassa Valle Seriana, di cui Albino rappresenta uno dei più importanti, si è aggiudicato infatti il primo posto del bando regionale, a pari merito con il distretto costituito da alcuni paesi posti sulle sponde bergamasca e bresciana del lago d’Iseo, e un finanziamento di 360.000 euro. In poche parole, la “SerioCard” potrebbe essere estesa a tutti i 31 Comuni del nuovo distretto». All’incontro di lunedì  30 marzo hanno partecipato poco più di venti commercianti quasi tutti con attività localizzate nella parte alta di via Mazzini che, da qualche anno, rappresenta la zona più attiva nell’organizzazione degli eventi e più ricettiva rispetto alle nuove iniziative. Tra loro anche Emanuela Poli, presidente dell’associazione “Le Botteghe di Albino”.

«Un aiuto importante – prosegue Coltura – ci è stato dato dalla concreta e propositiva nuova struttura manageriale del Distretto, formata da Promoserio e dalla società Tradelab, che ha portato in poco tempo all’elaborazione di un dettagliato piano di rilancio della carta fedeltà. Ogni Comune contribuisce con una quota di 0,50 euro per abitante. Ho voluto ricordare ai commercianti presenti come lo sforzo economico dei paesi appartenenti al distretto sia quest’anno quasi completamente finalizzato al rilancio della SerioCard. Li ho invitati a cogliere quest’opportunità poiché gli investimenti sono totalmente coperti dai contributi comunali e l’adesione al progetto da parte dei commercianti è completamente priva di spese». Tra aprile e maggio prenderà il via la campagna per le nuove adesioni e il recupero degli ex aderenti. A fine giugno è previsto il lancio del programma incentivi per gli esercenti. Poi da settembre inizierà il marketing operativo con invio di sms e newsletter ai consumatori possessori di Serio Card e pubblicazioni sulla pagina Facebook del distretto.

Claudia Manera, manager di “Promoserio” e di “Insieme sul Serio”, ha fornito un’ampia illustrazione delle azioni che il Distretto ha intrapreso per il 2105 per rilanciare la carta fedeltà, a partire dal sondaggio che pochi mesi fa è stato fatto tra gli operatori commerciali e che ha messo in luce alcune criticità di questo strumento. Si è poi soffermata sugli incentivi riservati agli esercenti e sull’adozione di una nuova piattaforma che metterà fine all’obbligo di utilizzo di un POS bancario per registrare le transazioni effettuate tramite “SerioCard”. Al nuovo sistema si potrà infatti accedere anche tramite computer, tablet o smartphone, grazie all’utilizzo di un’applicazione dedicata. «La “SerioCard” – ha spiegato Claudia Manera – non dev’essere considerata dai commercianti uno strumento per praticare sconti, bensì un sistema di marketing grazie al quale i commercianti stessi possono conoscere meglio la tipologia della loro clientela, anche al fine di orientare eventuali promozioni». La Manera ha annunciato inoltre che, nel corso delle prossime settimane, passerà personalmente da tutti i commercianti (aderenti o meno al progetto della carte fedeltà) per illustrare personalmente le novità.