Clusone, quei giovani che credono nel rilancio

Spettacoli itineranti per il borgo storico, concerti in piazza dell’orologio, notti bianche con shopping sfrenato fino a tarda sera e progetti artistici e culturali per rilanciare il turismo. A tirare le fila di questa animata movida clusonese c’è la persona che non ti aspetti. Niente musicisti tatuati o seri amministratori, ma il volto fresco di una studentessa. Lisa Carrara ha soli 22 anni e da qualche mese è la nuova presidente della Consulta giovani di Clusone. Composta da ragazzi tra i 16 ai 32 anni, questa associazione ha il compito di colorare e ravvivare le vie della città con la collaborazione di Turismo pro Clusone. Insieme a Lisa nel direttivo ci sono Paolo Poletti (vice presidente), Matteo Trussardi (segretario) e Luca Balduzzi (tesoriere), tutti giovanissimi e con tanta voglia di fare: «Il mio compito è quello di tenere unito il gruppo – spiega Lisa – in modo che per ogni attività svolta ci sia sempre il giusto entusiasmo da parte di tutti. Così facendo si può pensare di raggiungere traguardi importanti».

Lisa Carrara con, a destra, Paolo Poletti (vicepresidente) e Luca Balduzzi (tesoriere)
Lisa Carrara con, a destra, Paolo Poletti (vicepresidente) e Luca Balduzzi (tesoriere)

Cosa ti ha spinto a candidarti?

«Ho sempre creduto in un centro storico animato e giovane e mi piacerebbe riportare Clusone alla vivacità di una volta. Noi ragazzi della Consulta vogliamo proporre eventi tutto l’anno per creare un’atmosfera unica nelle strade clusonesi e sostenere tutte le attività commerciali. Desideriamo che la città torni a essere una meta turistica ambita per chi passa nella meravigliosa Valle Seriana e che i giovani abbiano un motivo in più per ritornare a trascorrere qui le loro serate».

Quanti membri ha la consulta e in che cosa consiste?

«La Consulta conta 33 membri di età compresa tra i 16 e i 32 anni. Il suo ruolo è quello di proporre miglioramenti in città avanzando proposte all’amministrazione comunale e, come stiamo facendo attualmente, affiancando la Turismo Pro Clusone nelle attività di promozione turistica».

Secondo te Clusone in questi anni, nonostante la crisi, ha saputo offrire valide opportunità lavorative ai giovani?

«La situazione occupazionale giovanile a Clusone non è diversa dal resto d’Italia. Purtroppo ho constatato difficoltà di inserimento lavorativo per i giovani cittadini».

Tu lavori?

«In questo momento sono ancora impegnata negli studi».

Quali sono le principali preoccupazioni dei ragazzi che, come te, si affacciano a una società in piena crisi economica?

«Le preoccupazioni dei miei coetanei sono molte. Una situazione instabile e incerta basata su lavori occasionali o a tempo determinato non permette di porre le basi in un futuro lavorativo».

Avete pensato a qualche manifestazione nuova rispetto allo scorso anno?

«Oltre a confermare “Viviamo Clusone”, “Baraday and Night”, la “Festa dello sport” e “Winter Night” inseriremo una giornata di degustazione dedicata alla gastronomia e ai sapori della Valle Seriana, in programma ad inizio ottobre».

La consulta giovani sta collaborando anche per il restauro di uno stendardo situato nella Basilica di Clusone. In che cosa consiste il progetto?

«Oltre a organizzare eventi per Clusone abbiamo deciso di mettere in atto anche un progetto basato sull’arte. È quindi nata l’idea di far restaurare lo Stendardo della Confraternita di Santa Maria del suffragio, un’opera che si trova all’interno della Basilica di Clusone. Vogliamo, infatti, che la nostra città ritorni ad essere una meta turistica, non solo per le attività che si svolgono durante l’anno, ma anche per le bellezze artistiche che propone. Stiamo raccogliendo fondi per finanziare questo progetto di restauro: durante ogni evento esponiamo la nostra idea per ricevere nuove offerte. Nel nostro sito www.consulta.comune.clusone.bg.it ci sono tutti i dettagli mentre chi volesse contribuire economicamente, anche con una piccola offerta, può contattarci all’indirizzo email consultagiovaniclusone@gmail.com».

C’è coesione e partecipazione tra i giovani di Clusone?

«Ogni evento svolto è stato per noi soddisfacente. I giovani hanno sempre apportato il loro contributo, aiutando nell’organizzazione o proponendo miglioramenti costruttivi per gli eventi futuri».




Touring Club, bandiera arancione a Clusone e Gromo

bandiera arancione“Un riconoscimento importate che conferma da un lato la grande varietà e qualità della nostra offerta turistica, dall’altro l’eccellenza che sono in grado di esprimere anche questi piccoli gioielli, grazie all’impegno degli operatori e delle comunità”. Lo ha detto Mauro Parolini, assessore al Turismo, Commercio e Terziario di Regione Lombardia, commentando la notizia del rinnovo a dieci comuni lombardi della Bandiera arancione, il marchio di qualità turistico ambientale del Touring Club Italiano rivolto alle piccole località. In Lombardia, hanno avuto la conferma della Bandiera arancione : Bienno, Gardone Riviera e Tignale, in provincia di Brescia; Castellaro Lagusello (frazione del Comune di Monzambano) e Sabbioneta, in provincia di Mantova; Chiavenna, in provincia di Sondrio; Clusone e Gromo, in provincia di Bergamo; Menaggio e Torno, in provincia di Como. “Valorizzazione delle tipicità, sostenibilità delle scelte, attenzione e tutela della bellezza, formazione e cordialità degli operatori, integrazione tra vari settori come commercio, artigianato ed enogastronomia – ha sottolineato Parolini – sono elementi che, tutti insieme, concorrono a definire l’attrattività turistica e che, fondendosi con l’arte e la natura di queste piccole località, offrono al turista un’esperienza di viaggio completa e profonda”.

 




La SerioCard rilancia. Darà accesso anche ai servizi comunali

SerioCardÈ stata la prima carta fedeltà lanciata da un distretto del commercio della provincia di Bergamo. Ma dopo lo slancio iniziale ha mostrato anche i suoi punti deboli. È così che la SerioCard, promossa dal distretto Insieme sul Serio – al quale aderiscono Albino, Pradalunga, Nembro, Alzano e Ranica -, rilancia le proprie ambizioni andando ad agire sulle criticità che sino ad ora ne hanno limitato l’utilizzo e potenziando poi il raggio di azione. SerioCard è un programma fedeltà grazie al quale è possibile accedere a sconti particolari negli esercizi commerciali associati (riconoscibili dal consumatore attraverso un apposito adesivo) e accumulare credito, in euro, da spendere come denaro contante per gli acquisti sempre nei negozi convenzionati. Il numero medio di card attive (ossia con almeno una transazione) per mese è passato da 1.322 del dicembre 2013 a 758 del dicembre 2014 (-42%). A gennaio 2015 il calo è stato del 34,4% rispetto a gennaio 2014. Il dato sul credito accumulato mensilmente è simile.

Tra gli ostacoli, uno studio di TradeLab e PromoSerio, che rappresentano la nuova struttura manageriale del distretto, evidenzia la poca promozione tra i commercianti, cui si legano la scarsa adesione degli stessi e, di conseguenza, dei consumatori e pure l’onerosità e la complessità in alcuni punti della gestione.

Il programma di rilancio parte da qui e punta all’allargamento della platea utenti e all’aumento del numero di esercizi aderenti con azioni sui due fronti, quello dei negozi e quello dei clienti

Per i commercianti è previsto il passaggio ad una piattaforma completamente rinnovata che, in funzione delle proprie esigenze, consentirà l’uso non solo del Pos fornito da Ubi Banca (sponsor del progetto) ma anche del sistema, completamente gratuito, basato su smartphone, tablet o pc. E ancora, una visita iniziale da parte dei manager del distretto per chiarire le regole e i meccanismi di funzionamento della “SerioCard” e trasferire i nuovi materiali di comunicazione; un sistema di regole di funzionamento semplici e chiare, che comprenderanno anche delle premialità per gli operatori che genereranno il maggior volume di scontrini o che distribuiranno il maggior numero di nuove card alla clientela; l’estensione del circuito anche alle attività artigiane, al fine di allargare e rafforzare la rete degli esercizi aderenti; la possibilità, per ciascun operatore aderente al circuito, di realizzare una promozione specifica nella seconda metà del 2015, sfruttando il database di contatti e-mail ed SMS dei possessori della “SerioCard”; l’opportunità, insieme alle Amministrazioni Comunali, di utilizzare la carta fedeltà per l’accesso a servizi comunali.

Per i consumatori ci sarà la possibilità di ricevere promozioni speciali a loro riservate, l’aumento del numero dei negozi aderenti, anche grazie al possibile ingresso nel circuito di altri Comuni, l’ideazione di un concorso a premi tra tutti i possessori della carta fedeltà, l’utilizzo della “SerioCard” anche al di fuori del circuito degli esercizi di vicinato, attraverso un sistema di convenzioni con privati o per l’accesso ad alcuni servizi pubblici.

Per illustrare le novità della “SerioCard” per il 2015 Albino ha organizzato un incontro con tutti gli operatori commerciali lunedì 30 marzo, alle ore 20.30, nella sala consiliare del Comune. Durante la serata i manager del distretto Oliviero Cresta (“TradeLab s.r.l.”) e Claudia Manera (“Promoserio”) illustreranno il programma e saranno a disposizione per rispondere a domande o fornire chiarimenti. L’invito a partecipare è esteso a tutti i cittadini, visto che si parla di vantaggi anche per loro.

Il tema è risulta interessante anche in chiave di Distretto dell’Attrattività. Il progetto GATE (“Green Attractivity Territory for Expo”), che comprende 31 Comuni dell’area pedecollinare e della media e bassa Valle Seriana, si è infatti aggiudicato il primo posto del bando regionale e un finanziamento di 360mila euro, che verrà in parte utilizzato proprio per la promozione ed estensione del circuito di carte fedeltà quale incentivo per gli esercizi commerciali e turistici.




Bassa, in sei anni bruciati 1.500 ettari di terreni agricoli

AgricolturaA seguito della proclamazione da parte dell’ONU del 2015 quale Anno Internazionale dei suoli, Confai Bergamo ha varato un’iniziativa di studio finalizzata a fare il punto della situazione sulle condizioni di utilizzo del suolo in provincia di Bergamo, al fine di far luce sulle prospettive di questa risorsa fondamentale per la vita.

“La nostra indagine – osserva Leonardo Bolis, presidente provinciale e nazionale di Confai – sarà svolta mediante l’intervento dell’Osservatorio economico di Confai Academy e avrà come obiettivo principale l’analisi dell’attuale stato del suolo bergamasco in riferimento all’esercizio dell’attività agricola”.

“La superficie agraria totale gestita dalle aziende agricole e agromeccaniche – fa notare Enzo Cattaneo, direttore di Confai e segretario generale di Confai Academy – è pari complessivamente a poco più di 74mila ettari e ha fatto registrare nel corso degli anni un importante calo in pianura e in collina. Se si considera ad esempio il periodo 2006-2012 si vedrà che in questo sessennio la superficie agricola della sola pianura è diminuita di quasi 1.500 ettari, una porzione rilevante di terreno che è stata sottratta alla sua primaria funzione di base per la produzione di alimenti”.

Ma quella agricola non è l’unica funzione fondamentale svolta dal suolo, che consente di filtrare e depurare l’acqua, immagazzinare il carbonio e regolare le condizioni di equilibrio degli ecosistemi naturali. A ciò si aggiungono funzioni energetiche legate alla produzione di materie prime rinnovabili ed una non trascurabile funzione estetico-paesaggistica.

“Alla luce della valenza multifunzionale del sistema agricolo – conclude Bolis – per il futuro è indispensabile che le istituzioni puntino a garantire il massimo livello di difesa del suolo mediante un’accurata pianificazione del suo impiego e attraverso una più puntuale valorizzazione dell’apporto fornito quotidianamente da imprenditori agricoli e agromeccanici”.




Distretti di attrattività turistica, Rossi e Gori: “No a progetti isolati”

????????????????????????????????I rappresentanti dei Dat, i Distretti di attrattività turistica, che nelle scorse settimane hanno ottenuto dalla Regione un finanziamento complessivo di 2 milioni e 880 mila euro per la realizzazione di progetti di promozione turistica, si sono incontrati con i vertici della Provincia.

Obiettivo della riunione un confronto sul lavoro svolto finora ma soprattutto l’individuazione di un modello organizzativo per coordinare i vari progetti in modo da valorizzarli, evitando sovrapposizioni e ottimizzando le risorse.

Un esempio di coordinamento è rappresentato dall’individuazione di temi trasversali (dallo sport ai luoghi religiosi, dall’arte all’enogastronomia) che consentono di mettere in comunicazione i vari Distretti sulla base di alcuni tratti salienti. Un primo schema di questo tipo è stato elaborato dal settore Turismo della Provincia.

“Avete dimostrato grande capacità di lavorare insieme e di portare risultati – ha detto il presidente della Provincia Matteo Rossi – credo che i Dat e i prossimi mesi dell’Expo saranno una palestra per sperimentare un nuovo modello di governance, un nuovo metodo di lavoro per continuare a fare progetti insieme”. Il presidente ha anche annunciato l’intenzione di organizzare, entro la fine di maggio, gli “Stati generali” per condividere i rischi e le opportunità che il territorio deve prepararsi ad affrontare.

“I distretti hanno dimostrato di sapersi dare da fare e cogliere una preziosa opportunità – ha affermato Giorgio Gori, consigliere delegato al Turismo – ma guai se ciascun progetto restasse un’isola. Occorre ottimizzare i progetti costruendo intrecci e raccordi, e in questo la Provincia può fare molto, ma le sue risorse sono e saranno sempre più risicate e la mobilitazione del territorio è fondamentale”.

All’incontro hanno partecipato anche Roberto Ghidotti, responsabile dei distretti Ascom, il direttore di Confesercenti Giacomo Salvi e il presidente di Turismo Bergamo Luigi Trigona e il professor Luca Zanderighi di Trade Lab, la società di consulenza che ha steso i progetti dei Dat.

I rappresentanti dei Dat intervenuti hanno concordato sulla necessità di individuare una prospettiva di lavoro che sia la più condivisa possibile; l’idea è quella di costituire un gruppo di lavoro che si incontrerà a cadenza regolare per passare alla fase operativa.

 

 




Romano, «in arrivo un nuovo piano parcheggi»

sebastian nicoli - sindaco romano di lomabardiaL’amministrazione comunale di Romano va incontro alle esigenze dei commercianti riprogettando il piano dei parcheggi, sia a pagamento sia gratuiti. La situazione è stata ereditata dalla precedente giunta, guidata da Lamera. Il nuovo piano partirà entro l’anno. «Una volta piazza Fiume era tutta a strisce bianche, con la conseguenza che le auto, spesso stanziali, saturavano i posti – spiega il sindaco, Sebastian Nicoli -. Oggi dobbiamo rivedere tutti i parcheggi, compresi quelli dell’ospedale, della stazione e della circonvallazione a ridosso del centro storico. È riduttivo e poco sensato concentrarci in una solo zona, guardiamo all’insieme per creare una giusta rotazione». Al vaglio dei funzionari comunali ci sono l’introduzione di formule di sosta breve per chi deve fare delle commissioni veloci e l’eliminazione di alcuni paradossi come il divieto per gli abbonati di parcheggiare in piazza Fiume.

Chi gestisce attività in centro lamenta anche la scarsa vigilanza su questuanti e venditori abusivi. «La nostra politica è di perseguire i molesti – prosegue il primo cittadino -, la sinergia di lavoro tra vigili e carabinieri ha abbassato il numero di furti, che avvenivano durante le ore del mercato, il giovedì mattina. Quanto agli abusivi, posso assicurare che chi mette il proprio banco, è registrato e ha tutti i permessi per farlo».

A marzo partirà anche la sperimentazione delle telecamere intelligenti in grado di selezionare immagini che saranno inviate alle forze di polizia. Il primo occhio elettronico sarà installato nei pressi del monumento ai caduti. Sarà un’iniziativa di tutela che punisce chi non può entrare nella ztl. Non tutti i commercianti sono però favorevoli, considerandolo un ulteriore ostacolo per chi lavora con fornitori che vengono da fuori. «È un’azione di salvaguardia per chi lavora – motiva Nicoli -. Un centro storico con una buona vivibilità per i pedoni è più bello e appetibile». Anche il Comune si è attivato nel promuovere l’attrattività del paese con iniziative nei weekend, come “Romano medievale” con le rievocazioni in costume, lo scorso settembre. «Ricordo una domenica con un migliaio di persone, non romanesi, che passeggiavano per le vie del centro, i negozi erano tutti chiusi, con l’eccezione dei bar affollatissimi, ma la mattina dopo avrebbero aperto tutti, con molti meno vantaggi: mi sono domandato il senso – lamenta il sindaco -. Se il commerciante vuole fare affari, oltre all’imprenditorialità e alle capacità innovative, deve cambiare mentalità».

 

 




Zogno, nella Green house prende forma l’incubatore d’impresa

green house zogno“Imprendinvalle: la fucina delle idee dell’incubatore” è un progetto della Comunità Montana Valle Brembana, finanziato ai sensi della misura 321A – Servizi essenziali per l’economia e la popolazione rurale del PSR 2007/2014, che prevede la creazione di un incubatore d’impresa all’interno della Green House di Zogno, un edificio completamente ad “Emissioni Zero”, riqualificato attraverso l’impiego delle moderne tecnologie orientate al risparmio energetico, che verrà utilizzato per realizzare attività formative, culturali e didattiche destinate al territorio.

Nell’ambito di questo progetto, Bergamo Sviluppo-Azienda Speciale della Camera di Commercio di Bergamo, realizza una serie di attività e servizi per supportare lo start-up d’impresa, per diffondere una cultura favorevole all’autoimprenditorialità e favorire nascita e sviluppo di nuove iniziative imprenditoriali sul territorio brembano. Aspiranti e neo-imprenditori potranno beneficiare di orientamento per la definizione dell’idea d’impresa, formazione per l’acquisizione delle competenze necessarie all’analisi e alla progettazione di un’iniziativa imprenditoriale, assistenza personalizzata per la valutazione della fattibilità del progetto e per la stesura del relativo business plan.

Intento dell’iniziativa è accompagnare e “rendere pronti” aspiranti e neo-imprenditori aderenti a insediarsi nell’incubatore che verrà creato all’interno della Green House. Particolare attenzione, soprattutto nell’ambito dell’attività formativa, potrà essere dedicata alle tematiche “green”, all’innovazione tecnologica e al turismo responsabile (ad esempio potrà esserci spazio per un inquadramento sulla sostenibilità ambientale e sul “fare impresa in chiave green”, un approfondimento sul tema dell’efficientamento energetico, testimonianze di imprenditori operanti nella green economy e nel settore turistico, ecc.).

L’iniziativa verrà presentata in due incontri di animazione/sensibilizzazione, che si svolgeranno, in orario 20.30-22.30, il 14 aprile a Piazza Brembana (nella sede della Comunità Montana Valle Brembana – via Tondini 16) e il 21 aprile a Zogno (nella Sala Consiliare del Comune, che ha collaborato all’organizzazione dell’incontro – viale Martiri della Libertà).

Per informazioni sul progetto e iscrizioni agli incontri: tel. 035/3888011 – email: raso@bg.camcom.it – www.bergamosviluppo.it (iscrizioni online dalla news in homepage o dal calendario eventi)




La delegazione Ascom: «Pesa la vicinanza dei centri commerciali»

Mauro Briccoli - Ascom Romano di Lombardia rit e ritA Romano di Lombardia, dopo uno sviluppo durato un decennio, da un paio d’anni il commercio si è stabilizzato. Sono 82 le attività presenti, inclusi i bar. Il tasto dolente sono i costi sempre più difficili da sostenere. «Molti sono gli interessati al commercio che passano da noi in ufficio per chiedere informazioni per l’inizio di un’attività – spiega il responsabile della delegazione Ascom, Mauro Briccoli -. Ma quando sottoponiamo loro un resoconto delle spese che devono affrontare si spaventano e desistono. Quelli già avviati cercano, invece, di stare in piedi, spesso sono disorientati tra le tante tasse da pagare, quali Imu, Tasi, Tares» per citarne alcune.

Il malessere è diffuso e non colpisce un settore più di un altro. Tra chi si presenta agli sportelli ci sono anche molti extracomunitari: «Cercano di aprire la partita Iva principalmente come ambulanti ma difficilmente concludono l’operazione», aggiunge Briccoli. A influire sulle attività è anche la vicinanza dei centri commerciali: il Borgo aperto nel 2002, l’Antegnate shopping center, avviato nel 2009 e con maggiore capacità attrattiva per i suoi settanta negozi e, fino a poco tempo fa, Le Acciaierie di Cortenuova, attivo dal 2005 puntava ad avere 175 negozi, ma oggi ha chiuso. La Bassa bergamasca conta, infatti, su un bacino di 200mila residenti. E i supermercati possono essere d’appeal se, come nel caso di Romano, sono nel raggio inferiore ai venti chilometri.

Il settore che forse risente meno è quello degli agenti di commercio «Anche se effettivamente in questo ultimo periodo hanno subito un notevole ridimensionamento del fatturato anche loro», spiega il responsabile dell’Ascom. Alcuni per limitare i costi di gestione di un negozio conducono la propria attività attraverso la rete. Un esempio può essere il commercio di beni nuovi ed usati con la creazione di un proprio sito internet. Oppure chi punta a prodotti ricercati. «C’è chi tenta nuove strade come chi ha avviato una vendita di alimenti tipici e vino della propria regione e chi apre attività dedicate a giocattoli particolari e al modellismo, come i Lego, che hanno un mercato di nicchia ma che attraggono collezionisti e appassionati – commenta Briccoli – Gli altri, che hanno negozi tradizionali, cercano di ridurre le spese con gestioni a carattere familiare basandosi principalmente sulla fidelizzazione del cliente». E conclude: «Le previsioni economiche dicono che la crisi sta volgendo al termine; noi ci vogliamo credere e nel frattempo cerchiamo di offrire il massimo supporto ai commercianti».




Romano, negozi contro le strisce blu in piazza Fiume

Pietro Giussani, macelleria, via Tadini 60, aperta da trent’anni

Pietro Giussani - Romano di Lombardia rid
 Lei è il presidente dell’associazione dei negozi, qual è la situazione a Romano?

«Purtroppo la grande distribuzione sopperisce alle necessità della clientela. Noi ci perdiamo, ma a pagare lo scotto sono anche le generazioni future. Chi è quel giovane che oggi apre un’attività con tutti i costi che comporta? Magari all’inizio c’è l’entusiasmo, ma poi appena si alza la saracinesca sono spese su spese».

Quali sono i settori che, invece, funzionano?

«Bar e pizzerie da asporto. Lo Stato ha liberalizzato all’eccesso e oggi si vedono tabaccherie che accanto a sigarette e valori bollati offrono anche caffè e cappuccini. Un’assurdità, a mio parere, perché non ci si improvvisa barman».

Il sindaco vorrebbe installare le telecamere intelligenti, ovvero che leggono la targa, cosa ne pensa?

«È un modo per tutelare la zona a traffico limitato dall’entrata di chi non è autorizzato. Ma è un’iniziativa che mi lascia perplesso. Credo che sia un ostacolo ulteriore per chi lavora e magari aspetta la merce dai fornitori».

 

Valerio Pagani, bar La Chicheria, via Tadini 40

Valerio Pagani - Romano di Lombardiab ridQual è la priorità per incentivare le attività a Romano?

«Io punterei a sistemare la situazione dei parcheggi in piazza Fiume: introdurrei quelli a disco orario, fino a due ore, e lascerei solo un quarto a pagamento. Le strisce blu vanno bene per chi deve fare una commissione veloce in centro, non per chi ci lavora o vuole passare un pomeriggio a fare shopping. Sono penalizzanti».

Oggi dove parcheggiano i clienti?

«Piazza Fiume è sempre vuota, proprio perché cara: 80 centesimi all’ora. In compenso, il parcheggio dell’ospedale, che è gratuito, è sempre strapieno. Ma crea un disagio alla gente che ha bisogno di fermarsi per fare esami o andare a far visita a parenti ricoverati».

Mariano Costardi, “Pavone Rosso”, negozio di scarpe e pelletteria, avviato trent’anni fa in via Rubini 9

Mariano Costardi - Romano di Lombardia ridCome si fronteggia la crisi degli acquisti?

«Anche i giganti al giorno d’oggi faticano. Le regole del mercato valgono per tutti. Molti nostri colleghi restringono l’offerta scegliendo di vendere solo articoli da donna oppure puntano a risparmiare sulle spese per il personale con una gestione familiare».

La vostra strategia qual è?

«Noi, al contrario, crediamo che sia importante proporre una vasta gamma di prodotti e di qualità».

Dunque, non pesa la concorrenza dei centri commerciali che sono a pochi chilometri da Romano?

«Non possiamo lamentarci. Anzi, direi che ci hanno aiutato a fare una selezione».

In che senso?

«Chi è andato là, e magari ha acquistato, poi è tornato da noi».

Pinuccia Bedoschi, Elisabeth abbigliamento uomo e donna e bigiotteria, via Tadini 6

Pinuccia Bedoschi - Romano di Lombardia ridQual è la priorità dei commercianti in questo momento?

«Chiediamo all’amministrazione che i parcheggi di piazza Fiume non siano a pagamento. Noi che gestiamo attività ne risentiamo molto. Ogni ora dobbiamo chiudere e correre a cambiare il tagliandino, altrimenti il vigile è già pronto a fare la multa».

Qual è la situazione delle vendite?

«Il negozio è appena nato, avviato lo scorso novembre. La passione è tanta, per ora si sopravvive».

Cosa, invece, funziona?

«L’associazione dei commercianti ci tutela molto e bene. La quota di adesione è bassa rispetto alle attività proposte: eventi, luminarie, vetrine a tema. Anche grazie al loro contributo nel rendere vivo il paese, la situazione è migliore di altri centri vicini e più grandi, come Treviglio».

Silvana Russi, “Casa del bambino”, abbigliamento, via Tadini 11

la casa del bambino - Romano di LombardiaQual è la situazione del commercio?

«Pessima».

Se avesse la bacchetta magica cosa farebbe?

«Trasformerei tutte le strisce blu dei parcheggi in bianche».

Perché?

«Non mi sembra giusto che chi lavora qui otto ore al giorno debba pagare per parcheggiare la propria auto. In secondo luogo, ci sono troppi ambulanti senza permessi e questuanti che infastidiscono i passanti. Per noi scatta subito il verbale per la minima svista. Loro sono liberi di muoversi, importunare e vendere».

Il negozio è stato avviato oltre mezzo secolo fa. Quali sono stati gli anni più difficili?

«Con la crisi ormai ci conviviamo. Mia suocera, Maria Teresa Martinelli, che è la titolare, sostiene che il 2014 sia stato l’anno più nero. I clienti vogliono risparmiare e si rivolgono agli shopping center. Chi vuole il capo bello, viene ancora qui. Per fortuna»”.

Alessandro Bonetti, “Civico 54”, negozio di abbigliamento, via Tadini 54 e via Stadio 12/14

Alessandro Bonetti - Romano di Lombardia ridCome vanno gli affari?

«È un disastro, in tutti i sensi. Non arriva gente, i negozi sono deserti».

Quale potrebbe essere l’aiuto dal Comune?

«Va tolta la riga blu, almeno a metà parcheggi che sono al servizio del centro storico. Dà fastidio a tutti, a noi commercianti che lavoriamo, ma anche a chi deve fare acquisti o commissioni».

Ci sono altre pecche?

«Manca la vigilanza. Ci sono ambulanti che fermano con insistenza le persone e offrono di tutto, dai fiori a scarpe e borse. Il giovedì mattina, quando c’è il mercato, la situazione è fuori controllo. Così non va bene».




La sfida di Rossi? “Far pensare in grande i Comuni”

Rossi ProvinciaIeri, nella sala consiliare di via Tasso, il presidente della Provincia Matteo Rossi ha ricevuto i 68 giovani alunni delle classi quinte della scuola primaria Capitanio di Bergamo. La vivace e numerosa comitiva ha visitato il Palazzo e, soprattutto, intervistato il presidente. Intervista che ha riguardato innanzitutto l’Ente anche alla luce dei cambiamenti in corso in questi mesi: i bambini infatti stanno studiando l’ordinamento della Repubblica italiana e hanno potuto quindi approfondire il nuovo ruolo dell’ente provinciale e le nuove modalità di elezione del presidente. Ma non sono mancate le curiosità e le domande di carattere più personale: “Il suo lavoro è noioso o divertente?”, “È contento del suo ruolo nella politica?”, “È simpatico il sindaco di Bergamo? Ci ha mai discusso?”, “Quanto guadagna al mese? Guadagna di più di Gori?”, “Si sente importante?”.

Rossi ha risposto stringe la mano all’insegnante fuori dal PalazzoIl presidente Rossi ha saputo stare “sotto torchio” e rispondere a tutti i quesiti che gli sono stati posti. Alla domanda su come è organizzata la giornata del presidente ha risposto: “Al mattino non sono qui, svolgo il mio lavoro, che è il più bello del mondo, quello dell’insegnante. Il lavoro da presidente inizia invece alle 14 nel mio ufficio e la sera la dedico a girare il territorio, a incontrare le persone e a ascoltare i problemi. A volte il sabato e la domenica ci sono momenti belli, inaugurazioni, celebrazioni, a cui il Presidente viene invitato”.

L’incarico più complicato? “Trovare i soldi per realizzare i nostri progetti. Compito della mia carica è anche vivere giorni come questo di oggi, cioè, incontrare le persone e ascoltarle. Quelli sono i momenti migliori, i più piacevoli. Per chi ha scelto di fare politica, stare in mezzo alle persone è la cosa migliore che può capitare. Se ciò non ti piace è inutile fare politica”.

Cosa ha in progetto? “Le due cose che lasceremo in eredità: la prima aiutare i Comuni a lavorare insieme (abbiamo fatto il primo passo con il nuovo Statuto). La seconda, riuscire a farli pensare in grande, su misura europea”.

Alla fine dell’incontro, Rossi ha salutato i ragazzi, uno per uno, e ha donato loro, come ricordo della giornata, un gioco educativo sul mondo rurale e un plico con la storia dello stemma della Provincia.