CortoLovere, Bozzetto presidente di giuria e autore del logo

Bruno Bozzetto e logo CortoLovere 2015

È stato pubblicato il bando ufficiale per partecipare all’edizione 2015 di “CortoLovere”, il festival internazionale del cortometraggio che si tiene ogni anno a Lovere e che premia i talenti dell’audiovisivo, in programma dal 24 al 26 settembre prossimi.
L’appuntamento raccoglie centinaia di cortometraggi, inviati da tutto il mondo: brevi, intensi, più articolati; storie di paesi lontani e d’Italia, di ragazzi e di anziani, di uomini e di donne. Con la pubblicazione del bando 2015 è stato svelato il logo ufficiale della manifestazione, disegnato dal presidente onorario della competizione, il maestro del cinema e dell’animazione Bruno Bozzetto.
La direzione artistica è invece affidata a Matteo Lanfranchi.
Con le sue 18 edizioni, CortoLovere è uno dei festival del cortometraggio più antichi d’Italia. Nel corso della sua storia ha avuto presidenti di giuria del calibro di Silvio Orlando, Lina Wertmuller, Laura Morante e Luigi Lo Cascio. Solo l’anno scorso, con la presenza del regista Silvio Soldini, il festival di Lovere ha registrato l’ennesimo successo di partecipazioni: oltre 300 iscrizioni al concorso, e migliaia di presenze.
Il bando per partecipare al Festival è consultabile sul sito ufficiale del festival nella sezione “iscrizione film”: http://www.cortolovere.it/iscrizione-film/

 




Le Botteghe di Albino: «Dopo la ztl dura ricostruire la clientela»

Emanuela Poli«In giro c’è poca gente, i soldi scarseggiano, qualche zona si sente un po’ trascurata e mancano i parcheggi». A dirlo è Emanuela Poli, la presidente uscente dell’associazione “Le Botteghe di Albino”. In questi due anni di mandato è diventata il punto di riferimento di ogni negoziante, che accorre da lei ogniqualvolta si affacci un problema. Titolare della Caffetteria Mazzini, situata nel centro storico di Albino, quando porta cappuccini, brioche e toast ai tavoli dei suoi clienti, ha sempre il volto disteso e sorridente. Persino nelle ore di punta, quando il ritmo si fa più frenetico, trova il tempo di ascoltare i problemi e le preoccupazioni di chi le chiede un consiglio: «Sono diventata la valvola di sfogo di tutti – spiega divertita –, mi faccio portavoce dei disagi dei cittadini e, per fortuna, ho sempre trovato ascolto nell’amministrazione comunale che non mi ha mai messo i bastoni fra le ruote».

Fino a qualche tempo fa la chiusura del centro storico alle auto aveva penalizzato i commercianti. Con la nuova amministrazione le cose sono cambiate?

«La vecchia amministrazione aveva reso pedonale la via centrale di Albino nelle ore pomeridiane. Anziché agevolare il passaggio dei cittadini, questa iniziativa ci aveva penalizzato perché quasi nessuno parcheggiava l’automobile in periferia per venire a piedi a far la spesa nelle botteghe del centro. La gente preferiva riversarsi nelle grandi catene di distribuzione e così il paese si stava svuotando. Per non parlare delle multe che sono state comminate in quel periodo agli automobilisti distratti che non sapevano della chiusura. Oggi tutti vogliono la comodità e noi, per lavorare, abbiamo bisogno del passaggio di auto. Per fortuna, la nuova amministrazione comunale ha tolto la pedonalizzazione e piano piano stiamo ricostruendo la nostra clientela. Ma è dura».

Servirebbero più parcheggi?

«Certo. Molti lasciano l’auto in divieto per pochi minuti per ritirare i panni alla lavasecco, altri invece la parcheggiano in doppia fila per mezz’ora per andare a bere il caffè. Questo è un problema fastidioso. La nuova amministrazione, per mancanza di fondi, ha rinviato il restyling della via ma in primavera dovrebbero iniziare i lavori di riqualificazione con l’introduzione di nuovi posti auto».

Albino aderisce alle aperture domenicali?

«Solo quattro o cinque commercianti aprono abitualmente la domenica. Io sono contraria, abbiamo vissuto bene per anni senza le aperture domenicali. Serve un giorno di riposo, sia per i negozianti che per le famiglie. Anziché rinchiudersi nei centri commerciali sarebbe più salutare passeggiare all’aria aperta, in mezzo alla natura, e riscoprire le bellezze del nostro territorio».

C’è coesione tra i commercianti?

«I commercianti associati alla Botteghe di Albino sono 75, però quando organizziamo qualche evento partecipano in un centinaio. Ogni negoziante, nel suo piccolo, deve fare del suo meglio, deve mettersi in gioco, proporre iniziative, creare eventi. Il problema di Albino è che ha un territorio molto vasto attorno a cui ruotano altre frazioni: Albino Alta, Desenzano, Comenduno e l’Oltreserio. In centro cerchiamo di rimanere tutti uniti per far riscoprire ai cittadini la bellezza del luogo in cui vivono. Ma abbattere la concorrenza dei centri commerciali non è facile: hanno un’offerta troppo vasta per poter competere».

Il problema, secondo lei, è che la gente è ancora troppo attirata dalle grandi catene di distribuzione?

«Quando fa caldo si va nei centri commerciali perché c’è l’aria condizionata, quando fa freddo o è brutto tempo si va ancora lì perché all’aria aperta non si può stare e questo si ripercuote in maniera negativa sulle botteghe storiche. Qui intorno abbiamo l’Esselunga, il Gigante, il Carrefour, il discount. Comunque in generale noto che alla gente piace ritrovarsi ancora nel cuore di Albino e riscoprire le proprie tradizioni. Però i clienti vengono se hanno un motivo: una manifestazione, un evento che crei attrattiva. Per questo non dobbiamo mai smettere di rendere bello il luogo in cui viviamo e lavoriamo».

Progetti futuri?

«“Albino un fiore di città”, una mostra dedicata a piante e fiori che a fine aprile ravviva il centro storico; “Albino on the beach” a metà luglio e “Albino Christmas village” da fine novembre a fine dicembre. Altro non riusciamo a organizzare, purtroppo, per carenza di fondi».




Settanta alunni “mettono alle strette” il presidente della Provincia

Matteo RossiDomani, alle 14, settanta alunni di quinta elementare – per l’esattezza le tre classi della scuola primaria Capitanio di Bergamo – andranno in vista alla Provincia e incontreranno il presidente Matteo Rossi. L’obiettivo degli scolari, che stanno studiando l’ordinamento della Repubblica italiana, è quello di “vederci chiaro” su cosa fa la Provincia e come è stato eletto il Presidente, quali sono i suoi compiti e i suoi progetti. Ebbene, guardate le domande che hanno spedito e che il presidente  ha postato sul proprio profilo facebook!!! Rossi si è detto già in ansia. A leggere le domande precise e incalzanti c’è da credergli.

 

Su cosa si basa il suo lavoro?

A cosa serve?

E’ facile coordinare la regione e i comuni?

Il suo lavoro è impegnativo e pieno di responsabilità?

Qual è il suo incarico più importante/la funzione più importante del suo lavoro? Quale quello più complicato?

Qual è il compito più piacevole della sua carica?

Come gestisce il suo lavoro?

Quali priorità dà ai suoi compiti?

A cosa sta pensando per migliorare la Provincia?

Che cosa c’è già in progetto?

Se sbaglia qualcosa, quali sono le conseguenze?

Come si svolge la sua giornata tipo?

Passa molte ore in ufficio?

Quante ore lavora al giorno per la Provincia? Da che ora a che ora?

Lavora tutto l’anno?

Incontra tante persone?

Le persone le fanno diverse richieste?

Chi sono i suoi collaboratori e quanti sono?

Come ha fatto a scegliere la giunta provinciale?

Può modificare le leggi regionali? Se si, lo fa spesso?

È stato lei il primo Presidente della Provincia a essere eletto dai sindaci?

Ha dei progetti per il futuro della Provincia? Quali?

A fine mandato si può ricandidare?

Quanti sono i comuni della provincia di Bergamo?

Quante valli ha la provincia di Bergamo?

Quanti abitanti ha la provincia di Bergamo?

Qual è il significato del simbolo della Provincia?

Quante stanze ha il palazzo della Provincia?

Da quanto tempo è Presidente?

Le piace il suo lavoro?

Si è sorpreso quanto le è stato affidato l’incarico?

Prima è stato Sindaco? È necessario essere Sindaco prima di diventare Presidente della Provincia?

Il suo lavoro è noioso o divertente?

È contento del suo ruolo nella politica?

Prima di essere un politico, che lavoro faceva?

Perché ha deciso di candidarsi alle elezioni? Perché proprio in Provincia e non in qualche altro ente?

Perché ha deciso di fare questo lavoro? Da piccolo voleva fare questo lavoro o voleva fare altro?

Secondo lei sta facendo bene il suo lavoro? È soddisfatto di ciò che sta facendo?

Il suo obiettivo è quello di accedere ad altre cariche Statali? Ha mai pensato di diventare presidente della Repubblica?

Ha mai incontrato il Presidente della Repubblica?

È simpatico il sindaco di Bergamo? Ci ha mai discusso?

Quanto guadagna al mese? Guadagna di più di Gori?

Nel suo tempo libero le capita di essere fermato dalle persone per sottoporle dei problemi?

Che studi ha fatto per diventare ciò che è ora?

Si sente importante?

Da piccolo si intendeva di politica?




Turismo Bergamo, Trigona: “I licenziamenti sono l’estrema ratio”

Bergamo TurismoSituazione critica per Turismo Bergamo. L’ente di promozione, partecipato da Camera di Commercio e Provincia, entrambe al 45%, Comune di Bergamo al 9% e altri soci, tra Consorzi di area e Diocesi, è in difficoltà a causa della Provincia che, nel 2014, ha fatto arrivare nelle casse di Turismo Bergamo solo 75 mila euro dei 375 mila euro previsti dalla quota consortile.

Ciò ha indotto l’Assemblea di soci a chiedere un sacrificio ai lavoratori. Tra le ipotesi ventilate, la riduzione dello stipendio tra il 10% e il 20%. Un’ipotesi che però non ha convinto tutti i dipendenti, che hanno chiesto l’intervento dei sindacati. Il primo incontri si è svolto martedì pomeriggio nella sede dell’ Ascom e vi hanno preso parte il management di Turismo Bergamo e i rappresentanti di Cisl Fisascat. «Dopo l’incontro, stiamo valutando la possibilità della cassa integrazione – spiega Luigi Trigona, presidente di Turismo Bergamo -. E’ importante che l’Ente continui a lavorare ora che siamo alle soglie di Expo. Le decisioni definitive verranno prese dopo l’Esposizione Universale». «I conti devono tornare, perché c’è di mezzo la sopravvivenza dell’ente – conclude il presidente -. Abbiamo delle ipotesi di risparmi che non riguarderanno solo il personale ma che toccheranno anche altri fronti. I licenziamenti saranno la soluzione finale, l’estrema ratio».




Giornate Fai di Primavera, Stezzano la fa da padrone

Villa Grumelli StezzanoSabato 21 e domenica 22 marzo va in scena il più grande evento di piazza dedicato ai beni culturali, un appuntamento che da anni dimostra la voglia di partecipazione e l’orgoglio di appartenere a una collettività che ama i luoghi in cui vive. Si tratta delle Giornate Fai di Primavera, giunte quest’anno alla 23ª edizione, che

rappresentano un momento importante di raccolta fondi, indispensabili per proseguire nell’opera di salvaguardia e recupero dello straordinario patrimonio culturale del nostro paese. Fondi che saranno impiegati per gli scopi statutari della Fondazione e in particolare per la manutenzione dei beni Fai aperti al pubblico.

La Delegazione di Bergamo offrirà anche quest’anno la possibilità a tutti gli iscritti Fai, e a ogni persona che ha a cuore il futuro del paesaggio e della cultura del nostro paese, di scoprire o riscoprire angoli del nostro territorio meno noti.

Il tema individuato per la 23° edizione è: “La campagna attorno alla città: ville padronali e luoghi di devozione”.

Ad essere stato scelto, più del singolo luogo, è stato un intero paese: Stezzano. Borgo alle porte della città, era il centro delle attività legate all’agricoltura di alcune delle famiglie aristocratiche di Bergamo, se non le più blasonate, di certo fra le più facoltose. Le loro ville dialogano magnificamente con il tessuto del piccolo centro storico e mostrano la capacità di costruire paesaggi urbani in armonia con l’ambiente circostante, di certo voluta e ricercata da committenti molto attenti.

Nell’anno dell’Expo, è parso opportuno cogliere l’occasione per richiamare l’attenzione sulla gestione delle aree periurbane, sulla loro storia agricola e su attività ormai scomparse come la bachicoltura, con il non troppo celato intendo di mostrare la bellezza di quanto è rimasto e che deve assolutamente essere preservato.

Quattro i luoghi da scoprire.

Villa Grumelli Pedrocca – Maffeis, una delle ville che segnano il volto di Stezzano. Si tratta di una villa di campagna, pur trovandosi nel pieno centro cittadino, realizzata nel XVIII secolo e trasformata nel corso dell’800. Alle spalle dell’edificio, oltre il giardino geometrico, si estendevano un tempo campi e filari di gelsi, a testimonianza dell’importanza della bachicoltura e della tessitura della seta, attività economiche fondamentali per i Grumelli Pedrocca, prima, e i Maffeis poi. La villa ospita oggi il Municipio e la sua facciata contribuisce a creare la quinta scenica di piazza Libertà: un interessante esempio di riuso pubblico di un edificio che per un paio di secoli era stato visto solo dall’esterno dagli stezzanesi.

Villa Caroli Zanchi si trova al limitare del centro storico di Stezzano, in direzione sud. Apparteneva a una famiglia di antica aristocrazia bergamasca ed era il fulcro delle loro attività agricole, con particolare attenzione alla coltivazione del mais e del gelso. Ancora una volta siamo in presenza di una casa di campagna, centro di interessi economici, ma anche luogo di villeggiatura, circondata da un grande parco. Edificata nel secondo quarto dell’800 ospita ricche decorazioni nelle sale a tema, e conserva l’originale scuderia. E’ stata oggetto di un recupero da parte di privati che l’ha salvata dall’abbandono.

Santuario della Madonna dei Campi, luogo di devozione per eccellenza degli stezzanesi e non solo. E’ parso naturale abbinarlo alle ville di campagna, stante la sua denominazione. Si tratta di uno scrigno d’arte, con opere che vanno dal ‘500 al ‘900, di autori quali Andrea Previtali, Gian Paolo Cavagna, Carlo Ceresa, Antonio Cifrondi Giulio Quaglio, Francesco Polazzo, Marco Olmo, Giuseppe Roncelli. Il Santuario, che sorgeva isolato in mezzo alla campagna, ricorda il legame fra fede e natura, e i riti, ormai dimenticati, che scandivano le stagioni dell’anno.

Non poteva però mancare l’apertura di un luogo nella città di Bergamo. Si tratta della Chiesa di Santa Grata in Columnellis in Città Alta. Il monastero benedettino femminile di clausura, menzionato in una permuta del 938 come di Santa Maria Vecchia, venne ufficialmente riconosciuto nel 1049. Soppresso due volte, venne riaperto nel 1817. L’attuale chiesa, consacrata nel ‘600, è luminosissima e ricoperta da una fitta decorazione a stucco. Fra le molte opere d’arte, la pala d’altare con la Madonna in gloria e santi, realizzata nel 1623 da Enea Salmeggia, con sullo sfondo uno scorcio di Bergamo nel ‘600.

Denso il calendario degli eventi: l’apertura sarà il 19 marzo, alle 20.30, al Santuario della Madonna dei Campi di Stezzano con il concerto, aperto a tutti, con musiche di Bach, Händel, Caldara, Scarlatti, Vivaldi, Alessandro Chiantoni, nell’ambito del progetto “FAImusica con noi”. A suonare l’organo (si tratta di un organo Bossi!), il flauto e a cantare da soprano saranno giovani musicisti.

Un altro appuntamento attende i visitatori di Villa Grumelli Pedrocca – Maffeis: due esibizioni musicali, sabato e domenica, abbinati ai tour delle 15 e delle 16, a cura degli allievi dell’indirizzo musicale dell’Istituto Comprensivo Caroli di Stezzano. Nel percorso di visita sarà inoltre possibile ammirare la mostra fotografica “Stezzano la Storia” con immagini che mostrano come era e come è il paese. Chi domenica 22 marzo deciderà, invece, di scoprire Santa Grata in Columnellis potrà trattenersi alla conclusione delle visite per partecipare al Vespro ed alla Benedizione e ascoltare, dalle 16,45, le monache intonare il canto gregoriano. Nel percorso di visita della Villa Caroli Zanchi, all’interno delle scuderie, è inserita la Mostra sulla gelsibachicoltura in collaborazione con il Museo di Scienze Naturali Enrico Caffi di Bergamo. Nella sola giornata di domenica 22 marzo, sempre durante la visita, sarà possibile assistere al “Ballo in costume” con la Compagnia “Società di danza Circolo Bergamasco” di Stezzano.

Le Giornate FAI di Primavera rappresentano anche un’ottima occasione per visitare l’unico bene FAI presente in provincia di Bergamo, il Mulino “Maurizio Gervasoni” di Baresi, a Roncobello in Valle Brembana.




Gli scolari di Albino vincono l’Expo

https://www.youtube.com/watch?v=QeMmJUOuRIQ

“A scuola con più gusto: l’appetito vien scoprendo” è il titolo del progetto realizzato dai bambini dell’Istituto comprensivo “Solari” di Albino, unica bergamasca fra le scuole vincitrici del concorso nazionale “La scuola per Expo 2015” indetto dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Gli studenti – 1.500 distribuiti in vari plessi fra scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado – hanno integrato i propri elaborati in un unico menù, fatto di antipasti, primi e secondi piatti, formaggi, verdure, dessert e bevande, aggiudicandosi l’opportunità di presentare i propri lavori nel corso dell’Expo.

«Lo speciale e articolato menù bergamasco presentato dai bambini, con creatività e attente riflessioni– dichiara Patrizia Graziani, dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Bergamo – , denota un grande lavoro di elaborazione in classe e sul territorio, dimostrando quanto sia stata compresa l’importanza di un’alimentazione sana, sicura, equilibrata e sostenibile. Expo costituisce per i nostri ragazzi un’importante occasione per acquisire nuove competenze in prospettiva del proprio progetto di vita, in considerazione dei valori culturali, scientifici, sociali e umani dell’Esposizione».

«La partecipazione al concorso è stata l’occasione per realizzare un prodotto corale e ragionato, in grado di tenere conto delle diversità di ogni ordine di scuola e nel contempo di seguire il fil rouge della forte appartenenza territoriale e dell’amore per la nostra terra – afferma Veronica Migani, dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo “Solari” di Albino -. Millecinquecento studenti dai tre ai tredici anni, tutti diversi, tutti speciali, e insieme con loro una squadra formidabile di docenti a coronamento di una comunità curiosa e dinamica. Siamo orgogliosi di rappresentare Bergamo e la sua provincia al Padiglione Italia: questa vittoria ci dà la carica per spingerci verso mete sempre più alte».

La professoressa Patrizia Conca ha gestito i lavori di tutti i docenti e degli studenti dei vari plessi, creando un prodotto finale organico e razionale, mentre la professoressa Daria Bigoni ha fornito il tocco creativo e l’impostazione grafica necessari per una presentazione all’altezza dell’evento internazionale. «Il progetto vincitore – spiegano le docenti Patrizia Conca e Daria Bigoni – ha fornito un motivo per riflettere sulle tradizioni agricole, ecologiche e alimentari di un’area della Lombardia che da secoli cura con grande amore il suo rapporto con la terra e l’ambiente. Gli alunni si sono divertiti ad esplorarne tutti gli aspetti, da quelli legati ai frutti e ai vegetali, agli orti, alle tradizioni gastronomiche, ai formaggi, ai dolci, fino ad arrivare al tema dell’acqua, rappresentato anche in teatro».




Seriate, inaugurato il nuovo reparto dialisi

Mail05Tx0057“Nuovi spazi, ambiente confortevole e tecnologie d’avanguardia, credo che la Nefrologia dell’ospedale Bolognini di Seriate sia un altro esempio di eccellenza sanitaria lombarda e di un’attenzione sempre più grande nei confronti dei cittadini”. Lo ha detto il vice presidente e assessore alla Salute di Regione Lombardia Mario Mantovani nel corso dell’inaugurazione dei nuovi spazi per l’attività di dialisi dell’ospedale Bolognini di Seriate. La sede, ora situata al secondo piano dell’edificio E, può contare di 10 posti letto presso il reparto di degenza e 10 posti tecnici per attività di dialisi ambulatoriale. La dialisi al Bolognini di Seriate deriva da una sperimentazione gestionale pubblico-privato. La struttura eroga attualmente (dati 2014) prestazioni dialisi in regime ambulatoriale per circa 7milioni di euro e prestazioni in ricovero per oltre 1 milione. Mail05Tx0054“Il sistema sanitario lombardo – ha sottolineato l’assessore Mantovani – nella continua ricerca di modalità innovative di cura, ha messo in campo negli anni forme di sperimentazione pubblico-privato capaci di offrire realtà d’avanguardia. Si tratta di un modello che costituisce una grande opportunità e risorsa quando, come avviene in questo caso, c’è una collaborazione positiva e una ripartizione equa tra diritti e doveri”.




La delegata Ascom: «Per il dettaglio la via della ripresa è ancora impervia»

«Annaspano i negozi di abbigliamento e calzature, mentre resistono alimentari, rosticcerie». È questo il trend commerciale ad Albino secondo la delegata Ascom di zona, Stefania Gritti che nel suo ufficio di via Aldo Moro offre aiuto e suggerimenti a chi ha già un’attività avviata o a chi vorrebbe mettersi in proprio. «Chi va avanti a testa alta, nonostante la crisi – spiega – sono le ditte più grandi e i supermercati che fanno capolino nella periferia di Albino. Ma per i commercianti al dettaglio la via della ripresa è ancora impervia».

Qual è il segreto per sopravvivere in tempi di crisi?

«Il commerciante si deve continuamente rinnovare e partecipare a eventi che creano movimento nel centro del paese e, di conseguenza, attirano clienti».

Albino ha un centro vivo?

«I commercianti, soprattutto quelli più giovani, hanno parecchie idee, fanno molte proposte per vivacizzare il centro con iniziative e manifestazioni. Bisogna però fare i conti anche con i negozianti vecchio stampo che magari sono più restii ai cambiamenti».

Il turismo in Valle Seriana è calato negli ultimi anni?

«Il turismo dipende da molti settori in Valle Seriana, in primis la presenza della neve. Poi è anche vero che con la crisi è calata anche la richiesta di seconde case tra le nuove generazioni. E così oggi i proprietari di seconde case hanno ormai una certa età. Ma gli anziani purtroppo spendono meno rispetto a un giovane che magari esce la sera per frequentare i locali, quindi non fanno girare l’economia».

Qual è, a suo avviso, l’iniziativa che  ha riscosso più consenti tra i commercianti di Albino?

«Ogni negoziante ha acquistato una cornice di legno a mo’ di casetta da esporre all’esterno del proprio negozio. A seconda della stagione questo quadro viene addobbato con fiori e decorazioni. È un modo originale per vivacizzare e colorare la via dello shopping».

 

 




Albino, «il centro preda di sporcizia e maleducazione»

albino orizzFabio Gualandris – Fantagrafia

Fabio Gualandris«Nel 2000 sono state rifatte le strade del centro storico di Albino tranne via Sant’Anna dove si aspettava l’inizio dei lavori all’ex convento. Quindici anni dopo qui la situazione è peggiorata: buche dovute al cedimento delle vecchie condotte, perdite maleodoranti e tetti pericolanti». A segnalare il disagio è Fabio Gualandris, che in paese è un personaggio molto conosciuto e attivo. Oltre a fare il grafico per “Fantagrafia pubblicità” è custode della chiesa di Sant’Anna, presidente dell’associazione culturale Lo Scoiattolo e amministratore del gruppo Facebook “Sei di Albino se …”. E nel corso della recente assemblea in Consiglio comunale sul tema della zone 30 non ha perso occasione per portare all’attenzione dell’amministrazione tutte le sue idee per migliorare l’area in cui vive. «Anni fa, con l’apertura della galleria del Misma, avevo percepito un notevole miglioramento della qualità dell’aria che mi sembra venuto meno ultimamente a causa del traffico e dei parcheggi selvaggi – si sfoga Gualandris –. Non voglio criticare la decisione di aprire alle auto, bensì la mancata applicazione di regole che ha creato, in alcuni orari, caos. È aumentata anche la sporcizia nelle strade, ma quella è dovuta alla maleducazione». Gualandris suggerisce quindi al sindaco di risistemare la piazzetta davanti alla chiesa di Sant’Anna con acciottolato e arredo urbano, magari vietando la posa di stand, gazebi e biciclette legate con catene ai cancelli della chiesa. E ne ha anche per la parrocchiale: «Purtroppo di sera i porticati si riempiono di persone che bevono, abusano di sostanze, fanno i loro bisogni, sporcano e danneggiano tutto. E così ogni mattina sacrista e volontari devono pulire queste schifezze. Bisognerebbe chiudere nelle ore notturne, con una bella cancellata, il sagrato e il passaggio al parcheggio». In via Mazzini, invece, Gualandris sottolinea come  i marciapiedi a livello strada invitino gli automobilisti a parcheggiare quasi contro il muro, ostacolando mamme con passeggino e disabili in carrozzina: «Si potrebbe introdurre una Ztl notturna, dalle 22 alle 6, per ridurre i furti e rendere la via più tranquilla. Per quanto riguarda i parcheggi, nelle grandi città i residenti e i lavoratori hanno spazi gialli gratuiti riservati. Sarebbe bello se anche gli abitanti di Albino, muniti di cartellino rilasciato dalla polizia municipale, venissero esonerati dal pagamento».

Paolo Ghilardi

Paolo GhilardiNei 15 giorni che hanno preceduto l’assemblea sulle zone 30 Paolo Ghilardi, dipendente della Persico Spa di Nembro e residente nella centralissima via Mazzini, ha deciso di fare un esperimento: «Ho percorso la mia via in auto sotto i 30 chilometri orari e devo dire che è una bellissima velocità per transitare in centro mantenendo la padronanza al volante. Se esce improvvisamente qualcuno da un negozio o da un portone, ci si può fermare in tempo, evitando incidenti». Resta però il problema della sporcizia legata in particolare alle deiezioni canine: «Io ci abito in via Mazzini – continua – e non capisco perché altri albinesi si permettano il lusso di portare i loro cani in centro per la passeggiatina serale e consentano ai loro animali di sporcare le case altrui. I cartelli che molti residenti e negozianti hanno appeso sulla strada non sono per i cani ma per i loro padroni che quantomeno dovrebbero sempre utilizzare sacchettino o paletta. Prima ci vorrebbe una corposa fase di informazione e sensibilizzazione verso la cittadinanza. Poi una forte volontà di reprimere questo fenomeno con multe e tutti gli strumenti che la legge mette a disposizione. Guai se facessimo solo la zona 30, l’arredo urbano, le zone riservate ai pedoni, le fioriere, lasciando come biglietto da visita una città sporca».

Antonella Bessi – profumeria Vanity

Antonella BessiAntonella Bessi di “Vanity”, profumeria centro estetico di via Mazzini, lamenta invece poca coesione tra i negozianti. E a farne le spese è il commercio che, a suo dire, ha bisogno di vivacità per attirare la clientela: «Tutto è lasciato al singolo, non c’è ancora un lavoro di squadra – spiega Antonella –. Noi commercianti aderenti all’associazione Botteghe di Albino, presieduta da Emanuela Poli, abbiamo creato eventi ben riusciti che hanno risvegliato il paese, colorandolo di visi vecchi e nuovi. Personalmente ho percepito entusiasmo tra gli albinesi. Purtroppo, però, le energie da mettere in campo sono molte e portano via tempo alla famiglia e al lavoro. Mi piacerebbe che il rilancio di Albino coinvolgesse l’apertura dei negozi ma che l’organizzazione e la logistica degli eventi non ricadesse tutta sulle nostre spalle. Per far vivere un paese servono eventi che attirino gente e creino un nuovo momento di incontro tra i cittadini che escono a passaggio e i turisti incuriositi. Il paese prende vita solo se c’è festa. E Albino si presta bene alle feste per la sua posizione a metà valle, per la solarità del posto e dei cittadini e per le numerose opere d’arte di cui dispone. Le idee ci sono, ma spesso mancano le forze per attuarle».

Paola Carrara – “Lo stile di Paola”

Paola CarraraC’è poi chi lavora in periferia e si sente isolato rispetto ai commercianti che hanno una bottega in centro. È il caso di Paola Carrara, titolare del negozio di abbigliamento “Lo stile di Paola” di via Provinciale: «Quando vengono organizzate delle iniziative ad Albino io sono sempre tagliata fuori – dice –. Il mio negozio è decentrato rispetto a via Mazzini e capisco che non si possa arrivare ovunque, però dovrebbero far passare le manifestazioni anche qui, altrimenti se tutto viene concentrato nel borgo, noi perdiamo clienti. E con la crisi che c’è, tra tasse e affitto da pagare, sopravvivere è dura».

Michela Faiella – Cogal Caffè

Più ottimista è infine Michela Faiella del Cogal Caffè: «Questo locale è gestito da mia madre Viliana e fa parte del complesso Cogal Home, uno store che offre tante idee per l’arredamento della casa. Noi siamo state chiamate per la gestione e per il rifornimento di prodotti di pasticceria che produciamo nel nostro storico bar di Gandino dove i clienti, per ora, non mancano. Io personalmente lavoro bene, però in generale l’economia qui in valle non gira come una volta. Di conseguenza la gente spende meno. In più c’è anche il problema della concorrenza cinese nell’ambito di bar e ristorazione».

 




Alta Val Seriana, raccolta punti e concorso diventano digitali

https://www.youtube.com/watch?v=L-aHlKLgSok

I commercianti del Distretto del commercio di Alta Valle Seriana – e quindi di Castione della Presolana, Cerete, Clusone, Fino del Monte, Onore, Parre, Piario, Ponte Nossa, Rovetta e Songavazzo –  lanciano “Le carte vincenti”, un concorso a premi che permette di vincere fino a mille euro in buoni spesa.

Fino al 31 maggio i clienti possessori della Valle Seriana Card (su smartphone, cellulare o in formato cartaceo), che effettuano acquisti nei negozi e nei locali aderenti all’iniziativa riceveranno un punto per ogni euro speso che verrà caricato automaticamente sulla tessera. Al termine del periodo di validità della raccolta punti, per ogni 50 punti accumulati, verrà consegnata ad ogni cliente una cartolina virtuale. Tutte le cartoline assegnate parteciperanno quindi all’estrazione finale, che si terrà entro il 30 giugno 2015, alla Camera di Commercio di Bergamo.

In premio il Distretto dell’Alta Valle Seriana mette buoni spesa per un valore di 2.100 euro. Per il primo estratto è previsto un buono da 1.000 euro, per il secondo di 500 euro, per il terzo da 250 euro; dal 4° al 10° estratto i buoni saranno di 50 euro. L’estrazione avverrà attraverso un software di gestione che assicurerà la casualità delle estrazione e la correttezza nell’assegnazione di un numero di cartoline virtuali strettamente proporzionale al numero di punti accumulati, nella misura indicata in precedenza.

I buoni spesa potranno essere utilizzati indistintamente in tutti i punti vendita aderenti al sistema della Val Seriana Card, entro e non oltre il 31 ottobre 2015, e dovranno essere spesi ciascuno in un’unica soluzione. I  premi eventualmente non ritirati dai vincitori né dalle riserve entro il 31 ottobre 2015 saranno devoluti alla Onlus Fondazione Sant’Andrea di Clusone.

I negozi aderenti all’iniziativa sono 41: a Castione della Presolana, Eredi di Migliorati, Albergo Prealpi, Albergo Aurora, Albergo Spampatti, Iato srl, Hotel Pineta, Albergo Sole, Ottica Alex, Maflan; a Cerete, Tradizioni&Delizie; a Clusone, Balduzzi Lorenzo, So.ris.Co Ristorazione collettiva, Balduzzi Giuseppe, Bar Mantegazza, Mairen, Grassi Giovan Maria, Pellegrini Alessandro, Fornoni Roberto & c, Feeport, Freeport Baby, Hotel Ambra, Kinesis Video & Film, La Linea Casa, LeRoi, Musica Ribelle, Ottica Giudici, Samantha Calzature; a Onore, Albergo Betulla, Bar Pineta, Agriturismo Fattoria della Felicità, Knock Out; a Fino del Monte, Poloni Venanzio, Rossi Angiolino Passio; a Ponte Nossa, Artigianbeer, Bosio Impianti Elettrici e Orafo Leo; a Parre, Albergo Ristorante Belvedere e Speedy; a Piario, Spiga d’Oro; a Rovetta, La Cantina di Bacco e Ristorante Pizzeria Hotel Vecchio Mulino.