Economia circolare, imprenditori e politici a confronto

Economia circolareLunedì 23 maggio, alle 17.30, nella sala Mosaico dell’ex Borsa Merci di via Petrarca 10, si terrà il convegno “Economia circolare tra ambiente e competitività del territorio. Opportunità per la crescita”. Ne parleranno il presidente della Provincia Matteo Rossi, il sindaco di Bergamo Giorgio Gori, l’onorevole Elena Carnevali. A seguire ne discuteranno in una tavola rotonda l’onorevole Alessandro Bratti della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori pubblici della Camera dei deputati, la vicepresidente di Confindustria Bergamo Monica Santini, il presidente di Imprese & Territorio Giorgio Ambrosioni, il segretario generale Cisl Bergamo Ferdinando Piccinini, Mara Azzi, direttore generale ATS Bergamo, e l’assessore regionale all’Ambiente Claudia Maria Terzi. A coordinare i lavori sarà Laura Viganò dell’Università degli Studi di Bergamo. Il convegno rappresenta il momento conclusivo della giornata di visita a Bergamo del deputato Alessandro Bratti, che nella mattinata e nel primo pomeriggio si recherà in 4 aziende associate a Confindustria.

Che cos’è l’economia circolare

Il dibattito sull’economia circolare nasce su spinta dell’Unione europea, che ha espresso la volontà di modificare in questa direzione alcune direttive in materia di rifiuti. Mentre l’economia lineare è un modello che prevede la produzione di un bene, il suo utilizzo e alla fine l’abbandono, provocando spreco di risorse e impatto ambientale, il nuovo modello di economia circolare si basa invece sull’idea di prolungare il più a lungo possibile il valore dei materiali e delle risorse riducendo al minimo i rifiuti prodotti.

Perché a Bergamo

La tutela e la valorizzazione ambientale sono tra le funzioni fondamentali che la legge Delrio assegna alle Province. Per questo la Provincia di Bergamo, dopo il protocollo d’intesa siglato lo scorso marzo con Confindustria Bergamo per introdurre alcune misure di semplificazione ambientale per le aziende interessate da autorizzazioni ambientali, vuole con questo appuntamento allargare il dibattito nella direzione dello sviluppo sostenibile del territorio. Se infatti la semplificazione degli iter burocratici favorisce gli investimenti delle imprese e accresce la loro competitività, nel rispetto della tutela dell’ambiente, il passaggio al modello di economia circolare va nella stessa direzione, perché l’utilizzo in modo efficiente delle risorse favorisce allo stesso modo la competitività delle aziende, anche attraverso l’innovazione tecnologica. Come verrà illustrato dal presidente Rossi nel suo intervento, il territorio bergamasco ha tutti i numeri per entrare in questo dibattito e porsi come modello virtuoso, sia per la molteplicità delle tipologie di aziende presenti sul territorio, che possono trarre vantaggio l’una dall’altra in un’ottica di economia circolare, sia per i risultati di avanguardia raggiunti in termini di raccolta differenziata, sia per il numero e la capillarità degli impianti di trattamento e recupero rifiuti presenti sul territorio. L’Osservatorio rifiuti in capo al Settore Ambiente della Provincia monitora l’andamento della produzione e dei destini dei rifiuti sul territorio, raccogliendo ed elaborando i dati relativi ai rifiuti urbani che sono consultabili da tutti i cittadini on line. E’ inoltre disponibile un applicativo on line che consente a chiunque di effettuare la ricerca degli impianti esistenti sul territorio provinciale a cui conferire i rifiuti prodotti.

 

 

 




Vetrine e balconi fioriti fanno più bella Zogno. Domenica festa e premiazioni

alimentari Fresco Mio in fiore Zogno

Quale sarà la vetrina più fiorita di Zogno? E il balcone più colorato? Lo si scoprirà domenica 22 maggio, giornata conclusiva di “Zogno in fiore”, la manifestazione organizzata dal Comune in collaborazione con l’associazione Punto Amico che dal 21 aprile ha proposto una serie di iniziative per animare, valorizzare e abbellire il paese vestendolo a tema floreale

Domenica andrà infatti in scena un “Viale in Fiore”, che vedrà lungo il viale Martiri della Libertà stand espositivi di hobbisti, con oggetti legati al tema dei fiori e della natura, e di commercianti, che si mettono in piazza con i propri articoli. Ma la giornata vuole essere una vera e propria festa e, quindi, oltre al mercatino, sono previste iniziative che prevedono un coinvolgimento delle famiglie con intrattenimento per i bambini e degustazioni per gli adulti.

Dalle 10 alle 18 si svolgeranno laboratori e giochi sulla natura per i bambini, ci saranno i gonfiabili e sarà attivo un punto ristoro con possibilità inoltre di pranzare in piazza. Nel pomeriggio esibizione di twirling, premiazioni dei concorsi Balcone Fiorito e Vetrine in Fiore e alla fine merenda gratuita per tutti i bimbi e anche per i loro genitori.

Si tratta di una nuova manifestazione per Zogno che ha ricevuto, al debutto, una buona partecipazione sia da parte delle attività commerciali sia dei residenti che hanno rispettivamente aderito ai concorsi “Vetrine in Fiore” e “Balcone Fiorito”. In particolare, sono in gara 16, tra negozi e ristoranti, che hanno abbellito le vetrine o lo spazio del loro esercizio commerciale, e 17 sono gli zognesi che hanno addobbato il proprio balcone impreziosendo le vie del paese.

Ecco le attività in gara

1) MACELLERIA PESENTI – via Centro 22 – Enedenna
2) TRATTORIA DEL MAGLIO – via C. Battisti 21 – Zogno
3) CENTRO MODA COLLEONI – via Cavour 15 – Zogno
4) CAFFÈ ROMA – via P. Ruggeri 45/A – Zogno
5) ALIMENTARI MAZZOLENI – via S. Sebastiano 1 – Zogno
6) EREDI BUSI SILVANO – via Donatori di sangue 2 – Zogno
7) PENNA E CALAMAIO – via XXIV Aprile 9 – Zogno
8) SI SERVIZI IMMOBILIARI – via Cavour 28 – Zogno
9) COMPUTER CENTER – via Cavour 9 – Zogno
10) F.LLI GAMBA -FRESCO MIO – piazza Italia 6 – Zogno
11) RISTORANTE LA TORRE – via Torre 4 – Somendenna
12) FORNAIO PESENTI BOLÒ – via A. Locatelli 60 – Zogno
13) L’ERBORISTERIA ELISIR – via Cavour 4- Zogno
14) ACCONCIATURE MARIKA E MONICA – via Cavour 20 – Zogno
15) SALVI BIKE STORE -CICLI SALVI – via Mazzini 24 – Zogno
16) OTTICA CERONI  – via Vittorio Emanuele 24 – Zogno

Il legame con il tema, la creatività e la tecnica sono i principali criteri di valutazione. In palio, tre premi per categoria messi a disposizione da commercianti zognesi

Il programma

zogno in fiore

 




Ardesio, il festival degli artisti di strada è sempre più internazionale

Ad Ardesio sabato 14 e domenica 15 maggio “busker” nazionali ed internazionali saranno protagonisti della settima edizione di “Come d’incanto” Festival degli Artisti di Strada, promosso dalla Pro Loco, con la direzione artistica della Compagnia ardesiana “Teatro Minimo”.

Per un intenso week-end il centro storico del borgo seriano diviene un teatro a cielo aperto che ospita acrobazie e fantasie aeree, surreali clownerie, instabili performance musicali, imprevedibili giocolerie ritmiche, magie stravaganti ed incantevoli illusioni.

La manifestazione si fa sempre più internazionale e quest’anno sono presenti artisti dall’Argentina alla Polonia, dagli Stati Uniti alla Svizzera, dal Canada oltre che, naturalmente, dall’Italia per un programma all’insegna del divertimento per tutti i bambini, da 0 a 99 anni, con spettacoli negli angoli più suggestivi del centro storico, quelli più noti ma anche quelli meno sconosciuti.

Tra gli eventi speciali, sabato e domenica Blink Circus incanterà con un’installazione d’arte viaggiante unica al mondo, uno spettacolo in stile Anni  20 allestito in un piccolo chapiteau.

Il programma si apre alle 16.15 con il corteo della Caravan Orkestar, un’allegra e festosa carovana musicale in partenza dall’Oratorio. A seguire un pre-serale tutto al femminile con l’artista canadese Andréanne Thiboutot e i suoi hula hoop in “Hoopelaï” e la clownerie sospesa di Elisa Naike in “Happy Birthday Mr.Time”. Dopo cena, dalle 21, acrobazie e fantasie aeree con Maldimar in “Immaginaria” e poi la comicità acrobatica e surreale dell’artista argentino El Niño del Retrete che si esibirà in “Cartoon Toylette”. Chiude il primo giorno del festival alle 23, nella caratteristica piazza San Giorgio, vicino alla parrocchiale, la Chilowatt +Electric Company- in “-Differenza di Pontenziale+” un varietà circense elettrico, con danza acrobatica led e acrobatica aerea su struttura fluorescente, un scarica travolgente!

Domenica pomeriggio si riparte alle 14.30 con la performance instabile dei BrassatoDrum in “Drummer&Brass” e poi gli Eccentrici Dadarò in “Vote For” ,due moderni Stanlio e Ollio, due simpatici operai del comune alle prese con l’allestimento di un comizio, tra gag, acrobatica, magia e geniali trovate. Dalle 16 le incantevoli illusioni dell’Illusioniere in “Urban Magic”; il cabaret di un moderno giullare con Matthias Martelli in “il Mercante di Monologhi” e le stravaganti magie di un mago di feltro con la polacca Ola Muchin in “Kukuryku”.

Dopo cena si ritorna in piazza alle 20.30 presso il ponte Rino (piazzale A. Volta) con l’imprevedibile giocoleria ritmica de La Sbrindola in “Shock em All”, puro divertimento e delirio per il coinvolgente duo di musica e giocoleria. Spettacolo conclusivo della settima edizione del festival “Alta Cultura” con il Duo Full House, un mix tra l’humor pungente dello statunitense Mr. Henry e la schietta ingenuità della svizzera Mme. Schumtz: cabaret, acrobazie e virtuosismi musicali, uno spettacolo che ha fatto il giro del mondo, un action comedy show per tutta la famiglia.

Domenica, oltre agli spettacoli in cartellone, anche quest’anno sarà allestito il “Centro dell’Incanto” (dalle ore 10 alle 19) con trucca bimbi, zucchero filato, caramelle, il Ludobus “il Tarlo” con i giochi della tradizione popolare e l’esibizione di alcuni artisti in centro storico.

Tra gli eventi paralleli al Festival, per scoprire e riscoprire Ardesio e le sue bellezze, domenica visite guidate gratuite al Santuario della Madonna delle Grazie (ore 15), al MEtA Museo Etnografico dell’Alta Valle Seriana (16.30) e sempre presso la sede del MEtA l’apertura straordinaria (dalle 16.30 alle 18) della Mostra delle sculture del Maestro Luigi Fornoni.

Per gli “instant fotoreporter” quest’anno ci sarà anche un contest fotografico: basterà seguire la pagina Instagram di Vivi Ardesio, usare gli hashtag #CDIcontest2016 e #ComeDIncantoArdesio e taggare@viviardesio, oppure per chi non possiede un profilo instagram inviare a info@prolocoardesio.it un massimo di tre foto scattate durante il festival, ovviamente ritraenti i momenti più spettacolari divertenti ed emozionanti di Come d’Incanto 2016!

Sabato e domenica sera, menù pizza e cene nei locali convenzionati al costo di 10 o 15 euro.

Gli orari

Festival: sabato dalle 16.15 alle 24 e domenica dalle 14.30 alle 22.30
Centro dell’incanto: domenica dalle 10 alle 19
In caso di maltempo, è prevista un’alternativa al coperto, con possibile variazione al programma.

www.prolocoardesio.it

 




Tra mamma e zia defunta, ecco l’impiegata comunale che non t’aspetti

Torre BoldoneLe occasioni di dire bene di qualche scheggia di istituzioni, di questi tempi, sono talmente rare che, quando capitano, non si può proprio perdere l’occasione di parlarne. Così, dopo tanti articoli in cui ho coperto di contumelie funzionari inefficienti, politicanti ignoranti o vigili pedanti, stavolta vi voglio sottoporre un brevissimo apologo, in cui, una volta tanto, i miei rapporti con la gestione della cosa pubblica mi hanno procurato piacere e soddisfazione. Dovete sapere che, qualche giorno fa, è morta improvvisamente una mia cara zia: era l’unica delle cinque sorelle di mia madre a non essersi sposata ed incarnava, anche per questo, la classica figura della zietta premurosa, che si fa in quattro per il prossimo, in infinite opere caritatevoli, oltre che, naturalmente, per i nipoti. Nelle sue ultime volontà, aveva espresso il desiderio di essere cremata: anche da morta, evidentemente, non voleva occupare troppo spazio o dare troppo fastidio.

Fatto si è che, non avendo altri parenti più prossimi, l’autorizzazione per la cremazione doveva essere firmata dalle due sorelle superstiti, vale a dire mia madre e mia zia Marinella. Per quel che riguarda la seconda, nessun problema: Marinella è la più giovane del sestetto e se la sbriga benissimo da sola. Mia mamma, però, ha novantaquattro anni ed un piede alquanto sifolino che, da qualche tempo, le impedisce di andarsene a spasso con passo bersaglieresco, cosa che era la sua specialità d’antan. Quindi, la firma dell’autorizzazione si è fatta un tantino complicata. Ve la faccio breve: mia zia è morta al “Bolognini” e il comune di residenza di mia mamma, ossia Torre Boldone, avrebbe dovuto inviare a Seriate l’autorizzazione via fax per sbloccare la procedura. Reso un po’ prevenuto dalle mie precedenti esperienze con la pubblica amministrazione, ho telefonato all’ufficio anagrafe di Torre Boldone, per domandare come dovessi procedere: erano le 8.45 e pensavo addirittura che non mi avrebbe risposto nessuno. Invece, contro i miei pregiudizi, mi ha subito risposto un’impiegata, gentilissima e disponibile, che mi ha spiegato nel dettaglio cosa avrei dovuto fare: anzi, per la verità, me l’ha anche ripetuto un paio di volte, avendo, evidentemente, capito subito che aveva a che fare con uno un tantino duro di comprendonio. Passo da mia mamma e ritirare la sua carta d’identità, indispensabile per la compilazione del modulo dia autorizzazione e me ne vado bel bello al Comune di Torre Boldone.

Ma la genetica non è un’opinione: se io sono un tantino duro, mia mamma è graniticamente negata alla realtà fenomenica. Difatti, la sua carta d’identità era scaduta nel 1993! Giunto allo sportello dell’anagrafe, con il mio bravo documento inutile da 23 anni, mi sarei meritato di sentirmi dare dell’asino somaro, a titolo individuale e familiare: viceversa, la gentile signora di cui sopra si è limitata ad attivarsi per risolvere la questione, non prima di aver espresso il proprio dispiacere per l’inconveniente. Non so dirvi se questo sia dipeso da una certa dimestichezza nel trattare con utenti pirla o da una congenita dolcezza di carattere: il risultato, comunque, è stato che il mio problema, previo intervento finale della zia Marinella nel ruolo di staffetta motorizzata, si è risolto in tempi rapidi, con piena soddisfazione di tutti. Lo so che efficienza e cortesia dovrebbero far parte del bagaglio deontologico di chi si rapporti con la cittadinanza: sta scritto nella “mission” di tutti i comuni d’Italia.

Siccome, però, tra la “mission” e la dura realtà c’è di mezzo l’oceano, io vi dico che a me questo modo di operare garba assaissimo e che voglio approfittare di questa mia rubrichetta per ringraziare quella sconosciuta signora e tutti gli impiegati come lei, che, anziché farsi i fatti propri, cercano di mettersi nei panni degli utenti, dandosi da fare oltre i loro obblighi istituzionali per facilitarne le incombenze burocratiche e, in definitiva, l’esistenza. Mia mamma mi aveva spesso tessuto le lodi del suo Comune di residenza, vantandone il riciclaggio ecologico, la cortesia degli addetti e degli abitanti, il benessere diffuso: confesso, però, che avevo attribuito tutto quanto all’incontrovertibile tendenza materna all’ottimismo nei confronti degli esseri umani. Ho dovuto ricredermi, in una circostanza, certamente spiacevole, ma resa, diciamo così, molto meno spiacevole dalla semplice cortesia personale. Ci vuole così poco ad accontentare un cittadino. Ci vuole così poco ad essere un pochino più umani.




Il Comitato civico intercomunale: “Numeri campati in aria”

Sono campati in aria i numeri riguardanti costi, tempi di realizzazione e di percorrenza della inverosimile autostrada Bergamo – Treviglio. A dirlo è il Comitato civico intercomunale “Cambiamola”. Se da un lato – si legge in una nota – si assistono a dichiarazioni scoppiettanti e trionfalistiche che vedono la Bergamo – Treviglio come la panacea dei problemi della bassa, dall’altro lato bisogna fare i conti con la realtà. La sostenibilità del vecchio progetto autostradale che è l’unico progetto esistente, si basava su un transito giornaliero che oggi difficilmente raggiunge BreBeMi, autostrada con ben altro impatto e potenzialità di utenza. È facile, anche da parte degli amministratori locali, cercare di trovare un mito da alimentare per nutrire le speranze di un collegamento veloce ad oggi inesistente per colpa delle scelte urbanistiche fatte dagli stessi amministratori che oggi si ergono a guru, ma che hanno preferito oneri di urbanizzazione per fare cassa piuttosto che pianificare in modo coerente la viabilità. Prova dell’incapacità di alcuni amministratori sono le soluzioni che Regione e Provincia stesse stanno cercando di mettere in atto per migliorare la situazione di noi cittadini, esasperati dalle eccessive code che non sono dovute all’eccessivo numero di veicoli, quanto all’errata pianificazione. Alimentare il mito dell’autostrada Bergamo – Treviglio senza avere un progetto, senza convocare il tavolo provinciale annunciato nell’ottobre 2014, senza coinvolgere comuni, associazioni e rappresentanti d’impresa, senza diffondere veri numeri, fa parte del mito. Solo quando si parlerà con numeri scientifici alla mano si potrà iniziare a discutere con obiettività. Impatto ambientale, ricadute sulla salute e sull’economia, linee di desiderio dei pendolari bergamaschi, pianificazione dello spostamento delle merci. Tutte questioni che oggi non vengono discusse da una Provincia e da una Regione assenti nella loro fase di coordinamento.

Merita poi un’attenzione speciale – prosegue il Comitato – l’atteggiamento della Provincia. Se da un lato annuncia tavoli di discussione, dall’altro non li convoca e rende inaccessibili atti ai cittadini. Per questo motivo abbiamo chiesto alla Prefettura di procedere con le sanzioni previste dal Decreto Trasparenza per non aver prodotto risposte agli oltre 19.000 cittadini che questa associazione rappresenta.È giunto il momento che la Provincia sia coerente: se annuncia tavoli e partecipazione, li convochi e renda trasparente i dati in suo possesso. Se ciò non dovesse ulteriormente avvenire, non potremo che ricominciare la protesta nell’interesse dei cittadini. Stante la situazione attuale, prima di alimentare il falso mito del progresso della Bergamo – Treviglio, la priorità deve andare alla risoluzione dei nodi che oggi bloccano il traffico. Il nostro interesse di difesa dei cittadini deve avere come unico obiettivo quello di migliorare la situazione ambientale, quella economica, le ricadute in termini di percorrenza sui cittadini, la sicurezza stradale e la sostenibilità economica, cercando di evitare il fallimento conclamato dell’operazione “che si paga da sé” BreBeMi e senza prestare il fianco a simpatie politiche che troppe associazioni e parte della stampa offrono quotidianamente.




La Bergamo-Treviglio? Lasciamo perdere la superstrada e rilanciamo il treno

bergamo treviglioOgni tanto, a leggere le cronache locali, più che nella grigia e pragmatica Bergamo pare di vivere nella sfavillante e fantasiosa Disneyland. Se si tratta di parlare di infrastrutture, infatti, pare che sia tutto possibile. Che si tratti del treno per Orio o della fermata dell’ospedale, della linea del tram per la Valle Brembana o dell’autostrada Bergamo-Treviglio, è tutto un fiorire di idee, progetti, cartine e planimetrie. Una gara a chi vola più alto, fra buone intenzioni e demagogia politica da giovanotti in carriera, del tutto incurante della cronica mancanza di risorse da un lato e del sempre più evidente fallimento di faraoniche opere di un recentissimo passato (do you remember Brebemi?) dall’altro.
In questi giorni riaffiora, come un torrente carsico, l’idea di un collegamento diretto tra il capoluogo e la capitale della Bassa. Un tempo si parlava di una vera e propria autostrada; ora si ipotizza una superstrada a due corsie a pedaggio (?). Nell’uno come nell’altro caso, pare che ci vogliano non meno di 180 milioni di euro. Che non ci sono, che non è ipotizzabile vengano dallo Stato o dalla pur sempre munifica Regione (almeno a star a sentire l’assessore Sorte che da reincarnazione del mago Houdini pare riesca sempre a trovare soldi laddove prima non c’erano…), che non è credibile possano arrivare così facilmente da operazioni di project financing che proprio nella Bassa hanno mostrato e mostrano di non essere sostenibili senza un aiuto, diretto o indiretto, di Pantalone.
Autostrada (o superstrada) Bergamo-Treviglio no grazie, allora? Sì, è bene dirlo forte. E non per pruriti ambientalisti o per disfattismo. Ma per semplice realismo. Perché, al netto di tante visionarie trombonate che ci sono state ammannite nell’ultimo ventennio sull’ineludibile necessità di costruire arterie stradali di ogni tipo per assecondare uno sviluppo che non si è visto o che ha preferito affidarsi alle infrastrutture immateriali, un collegamento diretto tra Bergamo e Treviglio esiste già. Collega tutti i paesi intermedi lungo l’asse nord sud ed è utilizzabile sia per le persone che per le merci. Si chiama treno. La linea viaggia su un doppio binario ed è collegabile, attraverso il nodo di Treviglio, alla Torino-Venezia. Cioè una delle direttrici economiche più importante che ora verrà ulteriormente potenziata con l’alta velocità.
In qualsiasi paese moderno, dove il rapporto costi benefici abbia ancora un senso, nessuno si sognerebbe di investire decine e decine di milioni di euro per un’autostrada di 25 chilometri che poi finirebbe a sua volta nel buco nero della Brebemi. Soprattutto se già si dispone di una infrastruttura ferroviaria. Che, se proprio si manifesta la necessità di migliorare i collegamenti, può essere benissimo adeguata alle nuove esigenze con investimenti decisamente inferiori (anche non calcolando quelli ambientali, che pure ci sarebbero) a quelli che comporterebbe la maxicolata di asfalto. Se si vuole discutere seriamente nessuno guardi al servizio che oggi viene fornito sulla linea Bergamo-Treviglio.  E’ a dir poco penoso, sia in termini di orari che di carrozze messe a disposizione. Ma basterebbe poco per rilanciarlo e per renderlo appetibile, se solo chi ne ha le competenze istituzionali avesse la capacità di comprenderne la valenza strategica e se gli attori economici del territorio si mobilitassero, con la loro pur residuale influenza su quel che rimane della politica, per orientarne le scelte.
Nella Disneyland bergamasca, invece, si continua a favoleggiare. Così che perfino una banale variante per bypassare il centro di Verdello (non realizzata per l’insipienza degli amministratori locali di marca leghista), l’unica opera stradale che avrebbe davvero senso in quella fetta di territorio, diventa un impervio Everest da scalare.  C’è bisogno di aggiungere altro?




Albino, le Botteghe rilanciano la app “Last minute sotto casa”

Se l’immagine è un elemento sempre più determinante per il successo, il nuovo direttivo dell’associazione Le Botteghe di Albino ha cominciato con il piede giusto. Per presentare il proprio programma ha infatti organizzato una serata, lo scorso martedì 19 aprile, e preparato un video con riprese suggestive e le nuove proposte illustrate in chiara successione.

Tra queste c’è il rilancio del progetto “Last minute sotto casa”, una app sviluppata dal Politecnico di Torino che consente ai commercianti di mettere in vendita a prezzi scontati la merce che rischia di restare invenduta, lanciando il proprio “food alert”, e ai consumatori di visualizzare con comodità sullo smartphone le offerte disponibili in zona.

Nella pratica, il fornaio che avanza un certo numero di prodotti a fine giornata segnala che sono in vendita, ad esempio, a metà prezzo e gli iscritti ricevono la preziosa informazione, con vantaggi per entrambi e la riduzione degli sprechi. «Il progetto era già stato proposto qualche tempo fa dall’Amministrazione comunale – ricorda il nuovo presidente dell’associazione, Beppe Duci – ma non è decollato. Ora lo abbiamo ripreso con la volontà di farlo diventare uno strumento utile al rilancio delle attività. Il meccanismo è semplice, la app è gratuita e i benifici si colgono facilmente. Si tratterà più che altro di presentare con precisione ai commercianti il sistema e di “allenarli” ad inserire le offerte già prima del lancio, in modo che il paniere sia da subito ricco e risulti interessante per i potenziali clienti. Per fare questo organizzeremo degli incontri mirati, zona per zona, in collaborazione con il Comune e con un tecnico dell’applicazione».

logo botteghe albinoUn altro punto caratterizzante (intuibile già dalla scelta di dotarsi di un video di presentazione) è la svolta in fatto di comunicazione. L’Associazione, che ha anche un nuovo logo, nel quale la “modernità” del codice a barre si unisce alla silhouette del famoso pittore albinese Giovan Battista Moroni, utilizzerà per divulgare le proprie iniziative la pagina Facebook “Sei di Albino se…” che conta oltre 3.200 iscritti e a partire da giugno realizzerà la rivista “Sei di Albino se… 2.0”, che avrà una tiratura di 10mila copie e sarà distribuita gratuitamente.

«Abbiamo capovolto la prospettiva – fa notare Duci –. Se prima l’associazione doveva spendere per avere spazi di visibilità, con questa operazione editoriale gli spazi ce li costruiamo da soli e abbiamo in più la possibilità di raccogliere inserzioni e sponsor per sostenere le nostre iniziative». Il calendario degli eventi viene infatti rafforzato e a due manifestazioni ormai consolidate come Albino Shopping Festival, d’estate, e Albino Chrtimas Village, si aggiunge “Scary Albino Halloween”, pensato, in particolare, per i bambini.

Tante idee e voglia di fare sono già state premiate da un’ottantina di iscrizioni all’associazione raccolte solo nella serata di presentazione.




Castro, ora il Vulcano Village diventa anche albergo diffuso

Paola Savoldelli e Rudi Bertola
Paola Savoldelli e Rudi Bertola

All’inizio era un ristorante. Il Vulcano. Poi sono arrivate anche le camere, il b&b e ora l’albergo diffuso. Paola Savoldelli 51 anni e Rudi Bertola 52, imprenditori di Castro, hanno scommesso sul turismo e creato un progetto insolito e vincente dal nome Vulcano Village. Hanno investito con convinzione sul centro storico del paese, trasformandolo in pochi anni in un centro di riferimento per chi vuole soggiornare sull’Alto Lago d’Iseo. L’investimento ha avuto due risultati: da un lato ha creato una vocazione turistica in un paese di tradizione operaia, dall’altro ha permesso di recuperare edifici disabitati e di abbellire e valorizzare il borgo del paese, da tempo abbandonato. «Abbiamo aperto il ristorante nel ‘91 – ricorda Savoldelli -. Poi abbiamo acquistato uno stabile nel centro storico e l’abbiamo ristrutturato un po’ alla volta: nel 2005 abbiamo aperto le prime cinque camere e in un secondo tempo, al piano di sopra, 5 appartamenti che abbiamo dedicato a casa vacanza». Il progetto piace, i clienti non mancano, apprezzano la calma e la bellezza del lago, e l’eleganza e la ricercatezza delle camere, così i due imprenditori decidono di investire nell’acquisto di un altro stabile, sempre nel centro del paese.  vulcano-village-ristorante-esterno-1024x640

«Man mano vedevamo che le cose funzionavano. Si riusciva a comprare e sistemare» dice Bertola. Anche in questo caso i lavori sono importanti e accurati. Al termine, lo stabile si affaccia sulla piazzetta in una veste nuova e molto bella. «In questo caso abbiamo deciso di proporre le camere come b&b, per ampliare la nostra offerta e dare ai turisti la possibilità di  trovare la sistemazione più adatta alle proprie esigenze» spiegano.

Il progetto va avanti. Quest’anno è stato inaugurato l’albergo diffuso con 7 tra camere e appartamenti, due a fianco del ristorante con vista lago, il resto nel centro storico. Il numero dei posti letto sale a 40. Da qualche anno anche Nicola di 26 anni e Michele, 24, sono entrati in società con i genitori. «Io e i ragazzi facciamo i jolly, lavoriamo dove serve – dice Savoldelli –. I clienti sono soddisfatti, apprezzano le camere, il ristorante sul lago e la nostra cucina. Tanti ritornano».

L’anno scorso il complesso ha avuto il record di presenze. Merito anche della partecipazione a portali di richiamo come Booking, BB Planet e Airbnb. Tra i turisti ci sono molti italiani, per lo più milanesi, ma anche tanti tedeschi e diversi americani. «Arriva un sacco di gente che non ti aspetti – raccontano -. Non solo d’estate, anche d’inverno abbiamo spesso ospiti grazie alla vicinanza della Lucchini, operai che cercano dove dormire. Ad esempio, da sette mesi è alloggiato da noi un gruppo di clienti cinesi che lavorano in fabbrica. Le famiglie arrivano in pulmino o con le navette. Poi abbiamo tanti gruppi di ciclisti e di motociclisti. Si fermano per uno-due giorni poi partono per le loro escursioni. Non vengono per il divertimento ma perché sanno che è un lago tranquillo. È un posto che piace». Le prenotazioni, per ‘The Floating Pers’, il grande evento dell’estate sul Lago d’Iseo, anche qui segnano il tutto esaurito. «Gli eventi di richiamo ci portano tanti clienti – dice Savoldelli – Domenica ci sarà la Sarnico Lovere Run e siamo già al completo e anche nei weekend abbiamo tante prenotazioni». Il progetto non sembra destinato a concludersi qui. «Siamo sempre in movimento – confida Savoldelli -. Mio figlio Michele dice che vuole altre stanze. Fra qualche anno magari».

 

 

 

 




Canonica, diventano a pagamento i parcheggi davanti al Comune

CanonicaLa Giunta di Canonica d’Adda ha deliberato le norme tariffarie relative al nuovo parcheggio in piazza del Comune e in via Lodi. La ristrutturazione dell’area sarà, infatti, finanziata dall’introduzione del parchimetro per le soste che oggi sono a disco orario, lasciano libero il primo quarto d’ora e studiando agevolazioni come schede prepagate per chi ne farà un uso intensivo. La sosta sarà a pagamento dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 19, il sabato dalle 9 alle 13, mentre la domenica e nei giorni festivi sarà gratuita. Il costo orario sarà di 60 centesimi. L’ingresso e l’uscita dei veicoli saranno regolamentati da un sistema automatico di leve.  Come in programma, sarà predisposto uno spazio per biciclette, moto e auto elettriche provvisto di stazione per la ricarica. I mezzi avranno accesso libero in un’apposita piazzuola, previa registrazione della targa in comune. “Lo scopo dell’intervento è incentivare l’uso di veicoli alternativi e non inquinanti come auto e scooter elettrici o ibridi, inoltre, favoriremo il ricambio veicolare in un’area congestionata da soste prolungate diminuendo il caos viabilistico nei pressi delle scuole”, ha dichiarato il sindaco, Gianmaria Cerea. I lavori cominceranno a giugno, una volta chiuse le scuole, e saranno terminati tra settembre e ottobre, al fine di creare il minor disagio possibile agli studenti senza interferire con le attività scolastiche.




Treviglio, «che emozione la storia del commercio!»

“Sumtum faciat, oportet, qui quaerit lucrum”.  Ovvero “per guadagnare bisogna spendere”. Cita Erasmo da Rotterdam la mostra sul “commercio a Treviglio dai celti fino a domani”, ideata e curata dal trevigliese Lino Ronchi, salumiere in pensione, appassionato di storia locale, che ha aperto i battenti venerdì al Centro civico e rimarrà allestita fino a domenica primo maggio.

Un’iniziativa che ha conquistato commercianti anziani e giovani, ma anche decine di cittadini, accorsi in forze all’inaugurazione.

L’emozionante taglio del nastro è stato affidato a quattro commercianti storici le cui attività insieme compiono ben 500 anni: Silvio Gelmi, del negozio di casalinghi e giocattoli, Alessio Stefanoni del negozio di casalinghi, Roberto e Ilaria Carsana per Carsana Confezioni e Gian Enrico Bresciani, ex macellaio, che ha aiutato Ronchi ad allestire la mostra.

All’evento ha collaborato, oltre all’amministrazione, l’Associazione commercianti, professionisti e  artigiani trevigliesi che ha curato l’addobbo floreale e l’allestimento del buffet. «Abbiamo voluto dare un segno di continuità tra l’associazione di una volta e quella che è oggi. Tante cose sono cambiate ma c’è piena sintonia – ha detto il presidente Gabriele Anghinoni -. È una mostra bellissima che ha riscosso tantissima attenzione. In esposizione ci sono fotografie inedite, mai viste neppure sui social network. Carlo Ronchi ha fatto un lavoro certosino e prezioso nel ricostruire la storia del nostro commercio. È un patrimonio che dobbiamo valorizzare e diffondere. Abbiamo usato tutti i canali social per farla conoscere. Ci aspettiamo attenzione anche nei giorni a venire».

La mostra ha avuto anche il plauso dell’Ascom: «L’esposizione contribuisce a rievocare il mondo delle attività commerciali che hanno operato e ancora operano a Treviglio ricreando le atmosfere delle vecchie botteghe e delle grandi famiglie di commercianti. È un’iniziativa lodevole – ha affermato il direttore Oscar Fusini – perché permette di salvare dall’oblio i negozi del passato e le loro storie ma anche perché permette di comprendere come il commercio sia cambiato e continui a farlo negli anni, il tramonto di alcune professioni e la nascita di nuovi bisogni e nuovi modi di fare commercio. In questo senso può essere anche un’occasione per stimolare la riflessione e l’incubazione di idee e progetti nuovi. Il titolo in latino dice che per guadagnare bisogna spendere. Con la crisi dei consumi questo va inteso come un invito non tanto ad aumentare i consumi interni quanto a tornare a investire. La storia del commercio è storia di un sistema di relazioni e di persone quindi di un tessuto sociale ancora prima che economico che rappresenta la ricchezza dei nostri centri storici».

L’esposizione è visitabile da lunedì a venerdì dalle 15 alle 18, sabato e festivi dalle 15,30 alle 18,30 ed è a ingresso libero. Per informazioni: trevigliomusei@comune.treviglio.bg.it.