S’inaugura la Bossico-Ceratello, ma scoppia un caso tra Lovere e Costa Volpino

Bossico-Ceratello (1)Domenica verrà inaugurata la strada di collegamento “Bossico-Ceratello”, dopo anni di incontri e discussioni, che hanno diviso i cittadini dell’Alto Sebino in favorevoli e contrari. A due giorni dal taglio del nastro, scoppia la bufera. Il sindaco di Lovere Giovanni Guizzetti dichiara di non essere stato in alcun modo né coinvolto né informato delle intenzioni dei Comuni di Bossico e Costa Volpino di procedere all’inaugurazione, benché la strada si snodi per quasi l’intero tracciato sul suo territorio e ne sia di fatto ad oggi la proprietaria. Non solo, per il primo cittadino di Lovere la strada non può essere aperta indiscriminatamente al traffico. Per Guizzetti, l’inaugurazione è impropria per il banale motivo che la ‘nuova’ strada si interrompe a Lovere (e quindi prima di raggiungere Ceratello), e perché, elemento non secondario, non risulta formalmente che sia stata collaudata (e quindi non ci sono le condizioni di sicurezza per fruirne).
«Il progetto preliminare, approvato con deliberazione del Consiglio comunale di Lovere nel 2003, prevedeva il congiungimento degli abitati di Bossico e Ceratello partendo dall’incrocio con Via Giorgio Schiavi a Bossico e terminando all’incrocio con Via della Resistenza a Ceratello – spiega il primo cittadino di Lovere -. I cinque lotti realizzati finora non hanno portato al completamento dell’opera avendo tralasciato il tratto corrispondente alle sezioni che vanno dalla n. 1 alla n. 14 del progetto preliminare. In particolare non è stato realizzato l’intero tratto compreso nel Comune di Bossico (che in questo modo non viene per nulla interessato dai lavori finora compiuti) e buona parte del tratto del Comune di Lovere in località Pincio». Il problema è anche di diritto.  «Per quanto riguarda i lavori realizzati finora, né la Comunità Montana che ha appaltato i primi due lotti, né il Comune di Bossico, che ha appaltato gli altri tre, hanno fornito al Comune di Lovere la documentazione relativa alla conclusione dei lavori e al collaudo della strada – dice Guizzetti -. Ad oggi nonostante i lavori siano stati completati da anni, nessuno si è preoccupato di far pervenire al Comune di Lovere i documenti relativi alla conclusione dei lavori e al collaudo della strada. Cosa ancora più grave, nonostante l’ingiustificata omissione e l’inspiegabile ritardo, i documenti non sono stati forniti nemmeno a seguito di formale richiesta».

Giovanni Guizzetti, sindaco di Lovere
Giovanni Guizzetti, sindaco di Lovere

Anche se il Comune di Lovere non si deve accollare alcun onere né per la realizzazione della strada né per la sua manutenzione, ordinaria e straordinaria, di fatto, trattandosi di una strada che sarà aperta al pubblico transito pressoché per la sua totalità nel suo territorio, tutti i provvedimenti che regolano il traffico sulla stessa siano di competenza del Comune di Lovere, così come sono di competenza dello stesso tutti i provvedimenti relativi alla toponomastica e quindi all’intitolazione della strada. «Non ci spieghiamo sulla base di quali presupposti e di quali provvedimenti siano stati collocati lungo il tracciato cartelli stradali che limitano la velocità o indicano situazioni di pericolo -. L’intero tracciato della Bossico-Ceratello è inserito, per il tratto nel Comune di Lovere, nell’elenco delle strade agro-silvo-pastorali. Fino a quando non avremo a disposizione la documentazione che dimostri la regolare esecuzione dei lavori e il collaudo della strada, sull’intero tracciato rimarranno in vigore le attuali limitazioni previste per il transito sulle strade agro-silvo-pastorali”.  La parola ora passa ai Comuni di Bossico e Ceratello e alla Comunità Montana che dovranno rispettare gli impegni assunti e portare al più presto a compimento il congiungimento degli abitati di Bossico e Ceratello partendo dall’incrocio con Via Giorgio Schiavi a Bossico per terminare all’incrocio con Via della Resistenza a Ceratello. «Se così sarà – assicura il primo cittadino di Lovere – assumeremo tutti i provvedimenti di nostra competenza per garantire il transito sull’intero tracciato della Bossico-Ceratellodevono rispettare gli impegni assunti e portare al più presto a compimento il congiungimento degli abitati di Bossico e Ceratello partendo dall’incrocio con Via Giorgio Schiavi a Bossico per terminare all’incrocio con Via della Resistenza a Ceratello».
Il sindaco di Costa Volpino, Mauro Bonomelli parla di incomprensioni e di carte spedite e che non si trovavano più: «Ho incontrato poco fa il sindaco di Lovere, abbiamo parlato e probabilmente sarà presente all’inaugurazione. Il collegamento è concluso, c’è solo un piccolo tratto da completare».  Il tratto che permette di raggiungere Bossico. Considerato che l’appuntamento elettorale per Costa Volpino è vicino e che i tempi dell’opera non saranno rapidissimi, si spiega probabilmente anche la fretta di inaugurare la strada. La questione rimane aperta.

 

 

 

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Cinquecento anni in quattro: i negozi storici inaugurano la mostra sul commercio trevigliese

foto Treviglio old - verticaleOltre 1.000 documenti tra visure camerali, schede di negozi, foto storiche, cartoline e persino vecchie pubblicità. Dopo un lavoro di ricerca e catalogazione lungo 20 anni, l’8 aprile vede la luce la mostra “Sumtum faciat, oportet, qui quaerit lucrum – Il commercio a Treviglio dai celti fino a domani”.  L’esposizione è allestita alla sala Crociera del Centro civico culturale di Treviglio (vicolo Bicetti, 119 e potrà essere visitata fino al primo maggio. Si potranno vedere documenti, manifesti, reperti ma anche testimonianze, ricordi del passato e oggetti che un tempo venivano usati nelle botteghe, come i vecchi bidoni e pentolini del latte, le prime affettatrici, i coltelli dei macellai prestati dal Museo del Viale di Verdello. Il percorso si svolge in 50 pannelli e allestimenti e ripercorre la storia del commercio di Treviglio e più in generale lo sviluppo del commercio bergamasco.

Lino Ronchi
Lino Ronchi

L’iniziativa è di Carlo Ronchi, conosciuto come Lino, 70 anni, salumiere in pensione di Treviglio. Ronchi ha ricostruito, insegna dopo insegna, l’evoluzione del commercio locale, con l’intento di salvare dall’oblio famiglie, prodotti e mestieri ormai quasi scomparsi, che hanno accompagnato la società dall’Ottocento a oggi. Un immenso lavoro per salvare materiale degli archivi privati e delle scatole dei ricordi. I documenti, scansionati ed archiviati, si intrecciano con i racconti raccolti passando da un negozio all’altro, a suon di pedalate con la sua inseparabile bicicletta. «Il progetto originale era di realizzare un libro – spiega Ronchi, che della mostra è autore e curatore -. Poi l’idea non si è concretizzata. Qualche tempo fa il direttore della Biblioteca di Treviglio mi ha proposto di realizzare una mostra e così eccoci qua. In esposizione ci sarà meno della metà del materiale che ho raccolto in questi anni e che ha riempito 30 faldoni. Solo le copie delle licenze commerciali sono 2.400, alcune risalgono al 1927».

Ronchi ha iniziato la sua ricerca negli anni Novanta, è andato in bicicletta via per via, ha ricostruito, vetrina dopo vetrina, l’antica mappa dei negozi, alcuni dei quali ci sono ancora oggi. Poi è andato avanti. «Sono un filatelico – racconta – girando per i mercatini ho trovato moltissimo materiale: quando vedevo qualcosa sul commercio lo compravo è così che ho scoperto che in passato i commercianti di Treviglio usavano i fasci trevigliesi come unità di misura. Il commercio è cambiato molto. Basta pensare che un tempo vino, olio, biscotti, in pratica tutti i prodotti erano venduti sfusi». «Purtroppo dalla mostra sono rimasti esclusi alcuni commercianti famosi  di Treviglio – dice -. Chissà, magari in futuro ne faremo un’altra».

Negozio Gelmi foto storica - Treviglio

Il taglio del nastro, in programma domani, sarà affidato a quattro commercianti storici le cui attività insieme compiono ben 500 anni: Silvio Gelmi, del negozio di casalinghi e giocattoli, Alessio Stefanoni del negozio di casalinghi, Roberto e Ilaria Carsana per Carsana Confezioni e Gian Enrico Bresciani, ex macellaio, che ha aiutato Ronchi ad allestire la mostra. Il rinfresco sarà affidato alle Botteghe del Centro, l’addobbo floreale del chiastro è stato offerto dal fiorista Gabriele Anghinoni, presidente dell’associazione dei Commercianti trevigliesi.

L’esposizione è aperta da lunedì a venerdì dalle 15 alle 18, sabato e festivi dalle 15,30 alle 18,30 ed è a ingresso libero. Per informazioni: trevigliomusei@comune.treviglio.bg.it




Alto Sebino, un concorso per fare nascere imprese innovative

Sull’Alto Sebino arriva un concorso che favorisce la nascita di imprese innovative locali e crea un circuito virtuoso tra enti, associazioni e imprese presenti sul territorio.
Il concorso si intitola “Turismo e ambiente: prospettive per il lavoro, è promosso dalla Comunità Montana dei Laghi bergamaschi – ambito Alto Sebino in partnership con Provincia, Camera di Commercio, Confindustria e Imprese e Territorio, e ha lo scopo di sostenere i partecipanti e la loro proposta di impresa, dando il supporto utile per passare dall’idea alla strutturazione di un piano di impresa concreto e realistico.lovere[1]
Possono partecipare tutti i giovani tra i 18 e i 35 anni di età che risiedono nei dieci comuni dell’Alto Sebino e che hanno un’idea imprenditoriale innovativa nel cassetto. I progetti devono riguardare la produzione e/o trasformazione e/o commercio di prodotti agricoli oppure la valorizzazione dell’offerta ambientale paesaggistica del territorio in chiave turistica. Ad esempio, progetti che promuovono una filiera corta (da produttore a consumatore), che utilizzano nuove metodologie di produzione (ripopolazione/cicli virtuosi, prodotti biologici, ecc.), bonifiche e riqualificazioni di aree inutilizzate, progetti di valorizzazione turistico culturale del territorio attraverso l’agroalimentare, l’organizzazione di fattorie sociali didattiche, ecc.). Le idee, anche se non interamente definite, dovranno essere connotate da principi di sostenibilità economica ed essere contraddistinte da un fondamento concreto e fattibile. Per partecipare al concorso bisogna presentare domanda e una descrizione del prodotto/servizio che si intende sviluppare, l’utilizzo di eventuali nuove tecnologie e il referente principale e/o eventuali altri componenti del proprio gruppo di lavoro che partecipano al progetto. La documentazione dovrà essere presentata al seguente indirizzo di posta elettronica: indirizzo pec cm.laghi_bergamaschi_2@pec.regione.lombardia.it o consegnandolo presso la sede della Comunità Montana dei Laghi Bergamaschi- Ambito Alto Sebino in Via del Cantiere, 4, Lovere entro il 29 aprile alle ore 12. Tutti i partecipanti, dal 2 al 20 maggio potranno avere, su richiesta, una consulenza tecnico-professionale mirata che  li aiuterà a definire e perfezionare l’idea presentata. Il progetto definitivo dovrà quindi essere inviato, corredato da un Business Plan, al comitato di valutazione entro il 27 maggio all’indirizzo pec cm.laghi_bergamaschi_2@pec.regione.lombardia.it o consegnato alla sede della Comunità Montana dei Laghi Bergamaschi – Ambito Alto Sebino in Via del Cantiere, 4, Lovere. Il concorso premierà al massimo 3 progetti imprenditoriali che verranno comunicati nel mese di giugno in seduta pubblica alla sede della Comunità Montana dei Laghi Bergamaschi – Sala Ruffini – a Lovere in Via del Cantiere, 4. I progetti verranno valutati oltre che per il carattere innovativo anche per la fattibilità e la sostenibilità economica. Le idee che supereranno la fase finale riceveranno  un contributo fino a 4.000 euro per l’avvio dell’attività e un supporto per espletare le procedure di avvio dell’ impresa, con la possibilità di sperimentazione pratica in aziende. I progetti non selezionati riceveranno una consulenza per individuare possibili supporti tecnici e/o finanziari per l’avvio dell’impresa.

 

 




Sarnico, basta una telefonata per fare la spesa in tre negozi

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Da sinistra: Giovanni Viviani, Gianfranco e Andrea Ghisalberti, Tommaso Giacomini, Franco Pedrocchi

Se il futuro del commercio tradizionale è nelle iniziative di rete, Sarnico può fare scuola. I negozianti di via Lantieri, in Contrada, sono scesi in campo con un servizio originale, pensato per le famiglie che hanno poco tempo e in generale per i clienti anziani o malati che hanno difficoltà a spostarsi.

Giovanni Viviani e Franco Pedrocchi del negozio di frutta Dicottedicrude, Gianfranco Ghisalberti della omonima panetteria e Tommaso Giacomini della Antica Salumeria della Contrada hanno creato un utile sodalizio e lanciato la spesa e consegna a domicilio congiunta.

La formula è questa: basta telefonare ad uno dei tre negozi per fare la spesa in tutti e tre e ricevere i prodotti ordinati a casa, in un’unica consegna: dal pane alla pizza, ai dolci, dall’ortofrutta ai succhi espressi, fino a salumi, formaggi e prodotti di gastronomia. Il servizio è promosso dal lunedì al venerdì, al costo di un euro. «L’idea è nata dalla richiesta di alcuni nostri clienti – spiega Giovanni Viviani -. Ci chiedevano il favore di unire alla spesa di frutta e verdura qualche panino, oppure dell’affettato. Allora ci siamo trovati e abbiamo pensato di farne un servizio per i nostri clienti. Abbiamo comprato una bicicletta elettrica per fare le consegne e siamo partiti». «L’idea era di ampliare la gamma e la clientela – dice –. Certo non possiamo competere con la grande distribuzione, è un servizio pensato soprattutto per la spesa quotidiana, ma ha il vantaggio di dare freschezza e qualità».

«Ognuno di noi, a titolo di cortesia, lo faceva già – ricorda Tommaso Giacomini -. I nostri negozi sono tutti qui, in 20 metri, e questo ha dato l’input all’iniziativa. Ci è sembrata un’idea carina, diversa dal solito e i clienti sono stati contenti». «L’unione fa la forza – sottolinea Gianfranco Ghisalberti – abbiamo puntato alla minima spesa per la massima resa: il costo è stato molto limitato (la spesa delle locandine per far conoscere il servizio e la bicicletta) e l’iniziativa è apprezzata, anche se nella nostra zona c’è una esasperazione della grande distribuzione e tanti vanno a fare la spesa nei centri commerciali. È un aiuto che si fa alle persone più in difficoltà per orari o per motivi di salute. Il negozio di vicinato ha questa caratteristica. Quando vai a portare la spesa ti riconoscono dalla voce e sono tranquilli. È il sociale che conta per noi piccoli negozi di vicinato. Abbiamo questa funzione».




“Fai un salto”: è il bufo bufo il marchio turistico di inValcavallina

inValcavallina marchioIl Comitato turistico inValcavallina ha fatto un salto. Anzi due. Fondato il 12 dicembre scorso per volontà dei 18 comuni della Valle Cavallina con la partecipazione di una cinquantina di soci privati, il Comitato si è dotato di una veste grafica, un logo territoriale, un segno distintivo che, in modo semplice e con tratto essenziale, rappresenta in sintesi la valle. Il tratto scelto si riferisce al simpatico rospo bufo-bufo, che in primavera dà vita a un raro fenomeno naturalistico. Dalle colline della Valle Cavallina, infatti, scendono migliaia di anfibi che vanno a deporre le loro uova in riva al lago per poi tornarsene nei luoghi di provenienza. Il bufo-bufo è stato disegnato e dipinto con tratti moderni dallo studio grafico Lino Olmo di Onore, vincitore tra i partecipanti al concorso lanciato sul territorio dal Comitato. “Fai un salto”, recita lo slogan che accompagna il logo, per invitare i turisti a venire in Valle Cavallina a scoprire le tante bellezze che ha da offrire, già a partire dal lago di Endine. Il Comitato si è dotato di una struttura di lavoro che abbracci i diversi ambiti del turismo, creando tavoli ad hoc con persone di relativa competenza. Così è già operativo il tavolo di Arte e Cultura (ArC), che sta mappando i siti di interesse culturale; seguito dal tavolo degli operatori turistici, che vede coinvolti ristoratori, albergatori, conduttori di B&B, produttori di vini e prodotti tipici. A breve partirà anche un lavoro sull’aspetto prettamente naturalistico. La mole di dati che verranno raccolti dai gruppi di studio presto prenderà forma in un portale ora in fase Beta, che si sta predisponendo per il lancio definitivo e operativo e che potrà gestire anche il servizio booking. L’operatività delle news e degli eventi proposti sul territorio dai vari enti, agenzie culturali o associazioni, è già social attraverso la pagina Facebook, che viene aggiornata più volte al giorno. Nel frattempo il Comitato ha dovuto superare alcuni ostacoli di tipo burocratico che potranno portare alla  riformulazione di una cartellonistica turistica di pregio e alla integrazione di fondi, acquisiti da alcuni bandi regionali e provinciali. Ora si attendono indicazioni attuative (non ancora espresse) rispetto alla nuova legge del turismo approvata l’ottobre scorso dalla Regione Lombardia.

Il presidente Andrea Vanini, già assessore alla Cultura del Comune di Trescore Balneario, si dice soddisfatto del lavoro sin qui compiuto e sottolinea che “il marchio turistico è stato il primo obiettivo che ci siamo posti, siamo contenti del risultato: la Val Cavallina è da sempre considerata una valle di passaggio, fugace, temporanea, ma questa soluzione ci permette di usare questa cosa a vantaggio del territorio”. Molte le risorse già recuperate dal comitato turistico “a dimostrazione che lavorare in rete permette di reperire più facilmente le risorse – bandi e finanziamenti”. Molto c’è ancora da fare. “Ci sono molte aspettative sul lavoro del comitato, che vogliamo mantenere. Ma il percorso è lungo: la promozione del territorio passa anche attraverso un diverso approccio culturale al turismo, al turista, e al senso di appartenenza territoriale. In questo dobbiamo essere pazienti, non ci sono scorciatoie che possiamo prendere, ma fare tutto il sentiero.”




La “rivincita” dei pedoni, a maggio la Castro-Riva chiusa al traffico per una domenica

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La strada rivierasca che collega Castro e Riva di Solto per un giorno diventerà pedonale. Le tre amministrazioni interessate – Castro, Riva di Solto e Solto Collina – hanno deciso di chiudere il transito alle auto per una domenica e di organizzare una manifestazione per far conoscere la bellezza della litoranea. Il progetto era nel cassetto delle amministrazioni da tempo: l’estate scorsa la giunta di Solto Collina aveva negato il suo consenso e l’idea era sfumata. Ora il progetto finalmente si avvia alla realizzazione. A distanza di un anno, si è raggiunta l’intesa e lunedì le amministrazioni incontreranno le tre pro loco locali e i due operatori turistici presenti sulla strada per definire i dettagli e organizzare la manifestazione. La data è decisa: domenica 29 maggio. «Ci sembra il periodo giusto per sperimentare la pedonalizzazione perché la strada si presenterà in tutta la sua bellezza e la stagione turistica non sarà ancora partita – spiega il sindaco di Castro Mariano Foresti -. In aprile la strada verrà già chiusa in occasione della Sarnico Lovere Run e della gara di Triathlon e non era il caso introdurre altre limitazioni alla viabilità». «L’obiettivo è valorizzare un tratto di strada di grande fascino, magari con una mostra di pittura itinerante» anticipa Foresti. «L’idea è nata da Castro e siamo stati felici di aderire – afferma Nadia Carrara, sindaco di Riva di Solto -. Le Pro loco hanno già dato la loro disponibilità ad aiutarci a organizzare la manifestazione. Non sarà il solito mercatino, ma qualcosa che può far conoscere il territorio e offrire ai visitatori la possibilità di passeggiare, bere un caffè e trascorrere una giornata bella e insolita nei nostri paesi. Facciamo questa prova, se il riscontro sarà positivo, a settembre riproporremo l’iniziativa».
L’idea è di chiudere la strada a auto, moto e si sta valutando anche l’ipotesi di inibire il passaggio alle biciclette visto che nei weekend di primavera la rivierasca è presa d’assalto dagli appassionati delle due ruote. Dopo l’incontro di lunedì, gli amministratori si muoveranno per avere l’assenso della Provincia e della Prefettura.




Agricoltura, caccia e pesca: le competenze passano dalla Provincia alla Regione

Sede Regione
L’Ufficio Territoriale Regionale in via XX Settembre a Bergamo

A seguito della riforma istituzionale in attuazione della legge 56/2014 (“Delrio”) e delle successive leggi regionali 19/2015 e 32/2015, dal 1° aprile le competenze in materia di agricoltura, caccia e pesca, precedentemente svolte dalla Provincia di Bergamo, torneranno in Regione Lombardia. Sono in corso di allestimento gli uffici regionali dedicati a tali attività; Regione Lombardia si sta adoperando per garantire la normale erogazione dei servizi agli utenti anche se, nella fase transitoria, potrebbero verificarsi alcuni disservizi. Per quanto riguarda Bergamo, le funzioni Caccia e Pesca saranno attive dal 1° aprile presso l’Ufficio Territoriale Regionale (UTR) di via XX Settembre 18/A (1° piano), mentre quelle dell’Agricoltura resteranno in via Fratelli Calvi 10. Dal 1° aprile ci sarà un unico protocollo regionale situato presso l’UTR di via XX Settembre (1° piano). A Bergamo gli orari di apertura degli sportelli di SpazioRegione, Protocollo, Caccia e Pesca e Agricoltura saranno i seguenti: da lunedì a giovedì dalle 9 alle 12 e dalle 14.30 alle 16.30, venerdì dalle 9 alle 12 (pomeriggio chiuso). Tutte le informazioni su attività e servizi sono disponibili sui siti istituzionali di Regione Lombardia e della Provincia di Bergamo.

Numero verde regionale gratuito 800 318318 – Tel. Centralino 035 273111- fax 035 237794 – mail: utrbergamo@regione.lombardia.it o bergamoregione@pec.regione.lombardia.it




Dalmine, benemerenza alla memoria al medico Agostino Richelmi

DalmineIl primo a soccorrere i feriti dopo il bombardamento del 6 luglio 1944, uno dei dottori più importanti del territorio che, durante gli anni, ha avuto in cura più di 8mila persone. Agostino Richelmi è il medico dei dalminesi, e lo sarà ancora di più a partire da sabato 19 marzo quando, nella sala Consiliare del Comune, gli verrà ufficialmente conferita la benemerenza alla memoria. “Per l’impegno prestato durante i tragici giorni del bombardamento del 6 luglio 1944 e per l’aiuto dato ai partigiani nascosti e alla martire di Dalmine Rosy Avogadri. Dal suo invito a donare sangue nacque a Dalmine l’AVIS. La proposta di candidatura è condivisa da numerosi cittadini” si legge sulle motivazioni che l’Amministrazione  comunale ha reso pubbliche assieme al nome della personalità scelta. Agostino Richelmi è purtroppo scomparso nel 2008, ma i suoi valori etici e morali, così come il suo indelebile ricordo, sono rimasti più che mai vivi nella memoria dei tanti dalminesi che, alla fine del 2015, lo hanno indicato come cittadino benemerito di Dalmine. La cerimonia di premiazione si terrà sabato 19 marzo 2016 alle ore 17 nella Sala Consiglio del Comune e sarà seguita dalla messa presso la Chiesa Parrocchiale di San Giuseppe alle 18.




Investimenti in Valle Brembana, è polemica tra Mazzoleni e Parolo

“Spiace che Alberto Mazzoleni abbia genericamente affermato che manca una politica per la montagna, che la viabilità della Valle Brembana sia sostanzialmente dimenticata e che Aree Interne sia un progetto dell’Unione europea e degli Stati, lasciando quasi intendere che, dagli stessi, venga totalmente finanziato”. Commenta così Ugo Parolo, sottosegretario di Regione Lombardia con delega alle Politiche per la montagna, le dichiarazioni rilasciate da Alberto Mazzoleni, presidente della Comunità montana Valle Brembana e pubblicate oggi dall”Eco di Bergamo. Mazzoleni ha parlato di “viabilità disastrosa” e della “mancanza di una vera politica di aiuto alla montagna”, il tutto in merito ai dati sullo spopolamento progressivo della Valle Brembana. “In realtà – continua il sottosegretario – Mazzoleni sa bene quanta e quale sia l’attenzione di Regione Lombardia per la montagna e, in particolare, nei confronti della Valle Brembana: è infatti troppo attento per potersi essere dimenticato che, proprio pochi giorni fa, anche in sua presenza, a San Pellegrino Terme, il presidente Roberto Maroni ha firmato un Accordo di Programma che stanzia ben 8 milioni di euro di Regione Lombardia per interventi di recupero del compendio Grand Hotel, ex Casinò e funicolare Vetta, rilanciando in questo modo tutta la Valle Brembana. Così come ricordo la seduta di Giunta regionale, tenutasi, sempre a San Pellegrino, poco prima di Natale”.

“Sicuramente Mazzoleni – prosegue Parolo – si ricorderà di essere stato altresì presente, il 16 novembre 2015, a Zogno dove il presidente Maroni ha convocato la Giunta regionale per deliberare un ulteriore finanziamento di 15 milioni di euro (in sostituzione della moribonda Provincia) destinati al completamento della variante di Zogno. Fondi che si sommano ai 16,5 milioni già stanziati, per un totale di 31,5 milioni”. “Mazzoleni – sottolinea il sottosegretario – sa inoltre benissimo che, per il progetto sperimentale delle quattro Aree Interne (progetti di sviluppo delle zone montane più marginali, ndr), Regione Lombardia ha stanziato 60 milioni di euro, mentre il Governo ne ha promessi meno di 20″. “Ritengo doverosa questa breve precisazione – conclude Parolo -. Si può certamente fare di più, di sicuro va migliorata l’azione strategica di Regione Lombardia per i Territori montani, ma cancellare d’un botto la presenza in pochi mesi di ben tre sedute della Giunta regionale in Valle Brembana, fatto mai successo per altri territori, e gli ingenti finanziamenti regionali garantiti nonostante la drammatica riduzione da parte dello Stato centrale delle risorse disponibili, non è un buon metodo di fattiva collaborazione tra le istituzioni”.




Clusone, nei negozi la raccolta firme sull’ex Mirage

ex Mirage ClusoneEntra nel vivo a Clusone la polemica sull’operazione “ex Mirage”. Le minoranze e i commercianti scendono in campo con una petizione sulla variante al piano di recupero del complesso.

La raccolta di firme sarà promossa nei negozi della cittadina fino al 15 marzo. Al centro ci sono due questioni: l’aspetto architettonico dell’intervento (nell’area all’ingresso del paese, dove sorgeva il cinema Mirage), ma soprattutto la possibile variazione di destinazione d’uso del piano terra dell’edificio da direzionale a commerciale, con la creazione di nuovi negozi di vicinato. «Abbiamo accolto l’invito delle minoranze a promuovere una raccolta firme perché il tema interessa moltissimo la nostra associazione e la cittadinanza – dice Luigi Percassi, presidente dell’associazione “Clusone Centro” -. Dopo l’ultimo consiglio comunale abbiamo promosso un sondaggio via mail tra 120 commercianti di cui avevamo il recapito e in 48 ore abbiamo ricevuto 80 risposte, tutte esprimevano un’opinione molto negativa sulla ipotesi di variante. Vogliamo prendere in mano il futuro del centro storico, è inutile e dannoso per il commercio della nostra cittadina creare altri negozi perché sono vicini». «Ci auguravamo di avere un dialogo con l’Amministrazione nel corso dell’assemblea dello scorso 24 febbraio – aggiunge Percassi – ma non è intervenuto nessuno e questo ha lasciato tutti con l’amaro in bocca. Viene da pensare che non ci sia l’intenzione di abbandonare l’ipotesi della variante».

Ora si attende di conoscere la volontà dei clusonesi, ma anche dei clienti abituali dei negozi perché «perché l’argomento riguarda tutti», evidenzia Percassi.