Partite Iva, ecco il “jobs act” approvato dal Governo

Più tutele per i lavoratori autonomi, che avranno il loro “jobs act”. E sostegno alle famiglie più in difficoltà con il piano nazionale contro la povertà. Il governo va avanti «con il potenziamento del sistema di welfare» e vara un disegno di legge e uno di delega che interesseranno, il primo, le partite Iva, con un occhio di riguardo ai più giovani, il secondo 280mila famiglie con 550mila bimbi che vivono sotto la soglia di povertà.

Sul fronte del lavoro, il nuovo statuto dei lavori autonomi, che riguarderà, secondo la Cgia di Mestre, il 6% delle partite Iva (circa 200mila persone) e cioè i liberi professionisti che non dispongono di alcuna cassa previdenziale e sono iscritti alla gestione separata Inps. Con il ddl «vogliamo aumentare le tutele per questo lavoro nelle transazioni commerciali e fare in modo che gli autonomi non vengano colpiti da contratti capestro cui non si possono sottrarre» ha sottolineato il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, spiegando che con le nuove misure si contrastano «clausole e condotte abusive».

E verranno estese anche agli autonomi tutele essenziali a partire da gravidanza, maternità e malattia, mentre si rendono interamente deducibili le spese per la formazione. È inoltre possibile che in sede di esame parlamentare possano arrivare anche altri interventi in materia fiscale. Sarà delineata poi la cornice dello “smart working”, il lavoro agile svolto in parte in ufficio in parte lontano dall’azienda. Non si tratterà però «di una nuova forma contrattuale, ma di una nuova modalità flessibile di rapporto di lavoro subordinato».

Le misure dovranno passare al vaglio delle Camere, ma trovano già una copertura finanziaria nell’ultima Legge di stabilità, è perciò probabile che le novità potranno entrare in vigore già nella prima metà del 2016.

Ecco le principali misure

  • STOP ABUSI, SOLO CONTRATTI SCRITTI

L’obiettivo principale è evitare “condotte abusive” da parte del datore di lavoro che non potrà modificare unilateralmente le condizioni del contratto o recederlo “senza congruo preavviso”. “Prive di effetto” le clausole che prevedono i pagamenti dilazionati di oltre 60 giorni ed “abusivo” il rifiuto a stipulare contratti per iscritto.

  • 5 MESI PER LA GRAVIDANZA, TUTELATA LA MALATTIA

Gravidanza, malattia e infortunio “non comportano l’estinzione del rapporto di lavoro”. L’esecuzione rimane “sospesa, senza diritto al corrispettivo, per un periodo non superiore a centocinquanta giorni”. Per malattie che superano i 60 giorni il versamento dei contributi viene sospeso fino a un massimo di due anni. Toccherà poi al lavoratore versare il dovuto. Viene stabilito anche il riconoscimento del diritto di percepire per 5 mesi l’indennità di maternità, “indipendentemente dalla effettiva astensione dall’attività lavorativa”. Ad entrambi i genitori dei bambini nati dal primo gennaio di quest’ anno viene garantito inoltre un congedo di sei mesi entro i primi tre anni di vita del bambino.

  • FORMAZIONE DEDUCIBILE FINO A 10.000 EURO

Si prevede la deducibilità al 100% delle spese sostenute per i servizi personalizzati di certificazione delle competenze, orientamento, ricerca e sostegno all’auto-imprenditorialità finalizzate all’inserimento o reinserimento del lavoratore autonomo nel mercato del lavoro (fino a 5mila euro). Tetto a 10mila euro per dedurre “la partecipazione a convegni, congressi e corsi di aggiornamento professionale, e in misura integrale delle spese per gli oneri sostenuti per la garanzia contro il mancato pagamento delle prestazioni di lavoro autonomo fornita da forme assicurative o di solidarietà, allo scopo di favorire la stipula di tali polizze”.

  • GARANTITO ACCESSO A FONDI UE

“Ai fini dell’accesso ai piani operativi regionali e nazionali a valere sui fondi strutturali europei”, gli autonomi sono “equiparati alle piccole e medie imprese”.

  • LAVORO AGILE, IN UFFICIO O DA CASA

Parola d’ordine flessibilità. La prestazione lavorativa potrà essere svolta “in parte all’interno dei locali aziendali e in parte all’esterno, ed entro i limiti della durata massima dell’orario di lavoro giornaliero e settimanale” previsti dalla legge e dal contratto collettivo. Potrà riguardare tutti, lavoratori a tempo determinato o indeterminato. Il lavoratore ha diritto allo stesso trattamento economico e normativo di chi lavora stabilmente all’interno dell’ azienda. Stesso dicasi per i premi produttività.




Meglio non scherzare con i “blablabla” nel curriculum

Curriculum-vitae-efficaceIn questi giorni ha incuriosito moltissimo la notizia di un giovane laureato francese, che è riuscito a trovare un impiego, inviando alle aziende una lettre de motivation piena di “blablabla”. Julien Chorier, questo il nome del neo laureato in Management delle Industrie Creative alla Kedge Business School di Bordeaux, ha pensato di proporre un documento ibrido, che è un mix  tra il curriculum vitae e la lettera di presentazione, all’interno del quale ha descritto in maniera indicativa e schematica capacità, valori professionali ed aspirazioni, inframmezzandole con una lunga serie di “blablabla”. La scelta, ha spiegato il protagonista della vicenda, è stata ispirata non solo dal fatto che dopo mesi di invio di curriculum “tradizionali”, non aveva ricevuto nessuna risposta, ma anche dalla certezza che le aziende non avessero il tempo e la voglia di leggere il curriculum fino alla fine e che quindi era necessario trovare un diversivo per lasciare il segno.

In realtà sembra che sia riuscito nell’intento perché una proposta di lavoro è arrivata da un’azienda, incuriosita di sapere che cosa ci fosse dietro a tutti questi blablabla; e non una proposta qualunque, ma un contratto a tempo indeterminato. Devo essere sincero: al momento ho pensato fosse una bufala, poi dopo qualche ricerca ho appurato che la vicenda era vera. Detto ciò, non posso che essere felice per questo giovane coraggioso, ma devo anche sperare che chiunque voglia seguire il suo esempio, abbia prima compreso il contesto di riferimento di Julien. Si perché, che piaccia o meno, il curriculum rimane l’unico strumento di presentazione a disposizione dei poveri mortali in cerca di lavoro e a meno che non entri in gioco l’opportunità delle “conoscenze giuste”, continua a rappresentare una vetrina per mettere in luce esperienze, competenze e valori professionali. Senza dimenticare la lettera di presentazione, che è fondamentale per veicolare l’attenzione e la concentrazione di chi ha tra le mani il nostro cv per la prima volta.

Io mi sono occupato per anni di selezione del personale e ogni tanto lo faccio anche oggi e personalmente una lista di “blablabla” non solo non comunica nulla e non incuriosisce, ma al contrario fa nascere forti dubbi sulla serietà e la salute mentale del candidato. A meno che non mi stia occupando di una selezione, che riguardi una figura con spiccate doti di estro e creatività e allora è un altro paio di maniche. Ma per il 99% delle ricerche in corso non dare informazioni può essere davvero controproducente.

la lettera di presentazione di Julien Chorier
la lettera di presentazione di Julien Chorier

Per togliermi ogni incertezza a riguardo, mi sono confrontato con alcuni colleghi che continuano ad occuparsi di selezione e anche loro hanno risposto in maniera unanime: “A meno che non si tratti di figure professionali particolari, un documento incompleto e pieno di blablabla viene cestinato”. Leggendo l’intervista di Julien, quello che mi ha particolarmente colpito, sono state alcune sue asserzioni (sicuramente dettate da una spavalderia tipica di una certa età), che, se non filtrate nel modo giusto, possono dare adito ad una subcultura, che poco mi piace: dichiarare infatti che le aziende non hanno il tempo e la voglia di leggere tutto il cv, mi sembra un’affermazione sconsiderata, che fa a pugni con gli obiettivi aziendali, ovvero trovare un individuo che sia una risorsa. Il non venir chiamati per un colloquio è certamente frustrante, ma non significa che la scelta dei candidati sia una roulette russa (qualcuno dei cv viene letto e qualcuno no), ma semplicemente rivela che fra tutti i curriculum ricevuti, alcuni più di altri hanno colpito per esperienze pregresse o competenze possedute. Partendo dall’assunto che il cv deve essere compilato secondo uno schema e delle regole prestabilite e che la lettera di presentazione non può mai mancare, il segreto è quello di renderli unici, utilizzando il potere della chiarezza espositiva e l’aggiunta di informazioni supplementari per incuriosire (nel vero senso della parola).

Julien ha certamente dimostrato di possedere competenze strategiche e di essere in grado di conoscere il suo contesto di riferimento, ma al tempo stesso sono convinto che se avesse conseguito una laurea in business administration, avrebbe agito in altro modo. Paradossalmente lui è l’eccezione che s-conferma la regola, non un esempio da emulare a tutti i costi, come invece si è letto tra le righe di certi articoli pubblicati nelle ultime ore. Quando si cerca un impiego, l’invito è di ponderare con attenzione ogni strategia poiché rischio ed azzardo non sempre pagano.

 




Igiene alimentare e sicurezza sul lavoro, riprendono i corsi Ascom

tagliere cucinaSi apre il calendario Ascom 2016 dei corsi obbligatori di prima formazione e di aggiornamento in tema di igiene degli alimenti. I corsi sono rivolti agli operatori del settore alimentare. I corsi di prima formazione, della durata di 3 ore (dalle 14.30 alle 17.30), saranno proposti nella sede di Bergamo in via Borgo Palazzo 137;  i corsi di aggiornamento, della durata di 2 ore (dalle 14.30 alle 16.30), si svolgeranno nella sede di Bergamo e nelle sedi periferiche di Osio Sotto, Sarnico, Trescore Balneario, Treviglio, Zogno.

In materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, ripartono poi i corsi obbligatori per tutti i settori di attività sia privati che pubblici, per tutte le tipologie di rischio e per tutti i lavoratori, con o senza retribuzione, subordinati e autonomi, nonché ai soggetti ad essi equiparati (soci lavoratori di cooperativa o di società, anche di fatto, che prestano la loro attività per conto della società e dell’ente stesso; associati in partecipazione; lavoratori a progetto; collaboratori coordinati e continuativi; lavoratori a domicilio; lavoratori a distanza – telelavoro -, tirocinanti, buoni lavoro – o voucher-, e via di seguito). Sono in calendario i corsi e relativi aggiornamenti per “Responsabile del servizio prevenzione e protezione (Rspp) e aggiornamento” rivolto ai datori di lavoro, e “Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (Rls)”. In materia di antincendio e primo soccorso, partiranno i corsi: addetto antincendio basso rischio, addetto antincendio medio rischio, addetto al primo soccorso, aggiornamento addetto al primo soccorso).

Rispondendo inoltre agli obblighi previsti dall’Accordo Stato Regioni, siglato il 21 dicembre 2011, che impongono la formazione generica e specifica dei lavoratori (esclusi preposti e dirigenti), l’Ascom organizza corsi di Formazione Generale (della durata di 4 ore, con acquisizione di credito formativo permanente) e di Formazione Specifica rivolti ai lavoratori: 4 ore di lezione se si svolge una mansione a basso rischio e 8 ore se si svolge un mansione a medio rischio.

Infine, Ascom organizza il corso per addetti all’utilizzo dei carrelli elevatori semoventi (mulettisti), per tutti i lavoratori, compreso il datore di lavoro, che conducono tali mezzi. Il corso prevede 12 ore di formazione, suddivise tra 8 ore di teoria e 4 di pratica.

I corsi si terranno per lo più alla nuova sede di Bergamo, in via Borgo Palazzo 137.

Il calendario completo di tutti i corsi è disponibile sul sito www.ascomqsa.it. Per tutti i corsi, ad esclusione di quelli di formazione generale e specifica e mulettisti, è previsto un contributo fino a esaurimento dei fondi rivolto alle aziende iscritte all’Ente Bilaterale del Commercio e Turismo. Per usufruire dei sussidi, la partecipazione al corso non deve essere soggetta ad altre forme di finanziamento.

Per maggiori informazioni e iscrizioni contattare la segreteria organizzativa dell’area Gestionale (tel. 035 4120181/ 035 4120129, gestionale@ascombg.it).

 




Cassa integrazione, a Bergamo in un anno calata del 33%

lavoroContinua a diminuire la cassa integrazione, a Bergamo come in Lombardia. A dicembre sono state 6.724.865 le ore di cassa integrazione attuate in tutta la regione, rispetto ai 23.022.550 del 2014, ovvero il il 70,79% in meno. A Bergamo si è passati dai 2.945.989 del 2014 a 1.070.770, per una diminuzione del 63,65%. Per quanto riguarda le figure contrattuali, le ore attivate per gli operai sono scese a 788.278 da 2.164.901 (-63,59%), quelle per gli impiegati a 282.492 da 781.088 (-63,83%)

Analizzando il dato annuo (gennaio-dicembre) si registra una diminuzione meno cospicua del dato generale, che però si attesta sempre attorno al 37% in Lombardia, con la cassa ordinaria che diminuisce dappertutto, come quella straordinaria e quella in deroga. A Bergamo nel 2015 sono la cassa integrazione ha toccato quota 23.783.871 di ore contro i 36.007.482 del 2014, per un calo del 33,95%. A calare maggiormente sono gli ammortizzatori per gli operai (-37%), rispetto agli impiegati (-25,13%)

«La riduzione della cassa integrazione è dovuta inevitabilmente anche ai tagli del Governo, che rende più difficile accedere agli ammortizzatori sociali. Come dimostra il caso Alstom, di scena proprio in questi giorni, la cassa integrazione o i licenziamenti non sono le uniche spie dello stato di crisi di molte aziende dei nostri territori», commenta Mirco Rota, segretario generale della Fiom Cgil Lombardia, che ha fornito ed elaborato i dati.

«Se è vero che non è stata registrata ancora un’inversione di tendenza, in termini di nuova occupazione, anche a seguito dell’introduzione del Jobs act – che andrebbe definito più che altro flop acts – va ribadito come, alla luce di fusioni o operazioni di capitale finanziario, le aziende investano in altri territori delocalizzando le produzioni e mietendo esuberi», continua il segretario dei metalmeccanici lombardi.

«In conclusione, pur ammettendo che l’uso degli ammortizzatori sociali diminuisca in questi mesi, non si può dire la stessa cosa della disoccupazione, specialmente giovanile, che si attesta su dati allarmanti e sulle politiche attrattive dei territori, a seguito dell’introduzione della flessibilità», ammette Rota.




Cassa in deroga, accesso esteso a tutto il 2016

L’accesso agli ammortizzatori sociali in deroga da parte delle aziende lombarde è esteso a tutto il 2016. Lo prevede l’Accordo quadro sottoscritto, nell’ambito della Commissione regionale per il lavoro e la formazione, tra Regione Lombardia e le Parti Sociali. Lo fa sapere l’assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro di Regione Lombardia Valentina Aprea.

I contenuti dell’accordo tengono conto di quanto previsto dalla Legge Finanziaria 2016 appena approvata: le aziende potranno accedere alla Cigd (Cassa integrazione guadagni in deroga) per un massimo di 3 mesi nell’arco del 2016, mentre l’indennità di mobilità in deroga potrà essere autorizzata per un periodo massimo di 4 mesi. Restano invece invariati tutti gli altri criteri di accesso e le procedure stabiliti nell’agosto 2014 dal Decreto interministeriale numero 83473.

Il rifinanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga alla normativa vigente per l’anno 2016 consente di scongiurare un vuoto di protezione, nelle more dell’entrata a regime dei nuovi ammortizzatori sociali previsti dal Decreto legislativo 148/2015 in attuazione del Jobs Act e che avrebbe generato seri rischi per molte aziende e lavoratori. Le parti sociali hanno sottoscritto anche il Protocollo d’Intesa per prorogare, per tutto il 2016, l’iniziativa dell’anticipazione sociale, volta a sostenere i lavoratori in cassa integrazione guadagni straordinaria (Cigs) e in deroga (Cigd), occupati presso unità produttive ubicate in Lombardia, per il periodo che intercorre fra le richieste della misure da parte dell’azienda e la ricezione delle indennità erogate dall’Istituto di previdenza.




Inail, il bando 2016 per la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro

L’Inail mette a disposizione oltre 45 milioni di euro in Lombardia per il miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro o per l’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale. Tale somma rappresenta la sesta tranche di un ammontare complessivo di oltre un miliardo di euro stanziato dall’Istituto a partire dal 2010.

IL BANDO

Il bando che riportiamo ha l’obiettivo di incentivare le imprese a realizzare progetti per il miglioramento dei livelli di salute e sicurezza sul lavoro. Per “miglioramento dei livelli di salute e sicurezza sul lavoro” si intende il miglioramento documentato delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori rispetto alle condizioni preesistenti e riscontrabile con quanto riportato nella valutazione dei rischi aziendali.

RISORSE FINANZIARIE DESTINATE AI CONTRIBUTI

Lo stanziamento ai fini del presente Avviso relativamente alla Regione Lombardia è pari a complessivi € 45.432.300.

REQUISITI DEI DESTINATARI E CONDIZIONI DI AMMISSIBILITÀ

I soggetti destinatari dei contributi sono le imprese, anche individuali, ubicate su tutto il territorio nazionale iscritte alla Camera di Commercio Industria, Artigianato ed Agricoltura.

Al momento della domanda, l’impresa richiedente deve soddisfare, a pena di esclusione, iseguenti requisiti:

  •  avere attività in Lombardia l’unità produttiva per la quale intende realizzare il progetto
  • essere in regola con gli obblighi assicurativi e contributivi di cui al Documento Unico di Regolarità Contributiva (Durc);
  • non aver chiesto, né aver ricevuto, altri contributi pubblici sul progetto oggetto della domanda;
  • non aver ottenuto, a seguito della verifica amministrativa e tecnica della documentazione a conferma della domanda online, il provvedimento di ammissione al contributo per uno degli Avvisi pubblici Inail 2011, 2012, 2013 o 2014 per gli incentivi alle imprese per la realizzazione di interventi in materia di salute e sicurezza sul lavoro.

PROGETTI AMMESSI A CONTRIBUTO

Sono ammessi a contributo i progetti ricadenti in una delle seguenti tipologie:

  • progetti di investimento volti al miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori;
  • progetti per l’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale;
  • progetti di bonifica da materiali contenenti amianto.

Le imprese possono presentare un solo progetto riguardante una sola unità produttiva e una sola tipologia tra quelle sopra indicate.

AMMONTARE DEL CONTRIBUTO

Il contributo, in conto capitale, è pari al 65% delle spese ammesse ed è calcolato al netto dell’Iva. In ogni caso, il contributo massimo erogabile è pari a € 130.000 mentre il contributo minimo ammissibile è pari a € 5.000.

SPESE AMMESSE A CONTRIBUTO

Sono ammesse a contributo le spese direttamente necessarie alla realizzazione del progetto, le eventuali spese accessorie o strumentali funzionali alla realizzazione dello stesso e indispensabili per la sua completezza. Le spese devono essere sostenute dall’impresa richiedente i cui lavoratori e/o titolare beneficiano dell’intervento. Le spese ammesse a contributo devono essere riferite a progetti non realizzati e non in corso di realizzazione alla data del 5 maggio 2016. Resta a carico dell’impresa ogni onere economico nel caso in cui la propria domanda di contributo non si collochi in posizione utile ai fini del finanziamento nella successiva fase di inoltro online o non superi le fasi di verifica o rendicontazione.

SPESE NON AMMESSE A CONTRIBUTO

Non sono ammesse a contributo le spese relative all’acquisto o alla sostituzione di:

  •  dispositivi di protezione individuale ai sensi dell’art. 74 del D. Lgs 81/2008
  • veicoli, aeromobili e imbarcazioni non compresi nel campo di applicazione del D. Lgs 17/2010;
  • impianti per l’abbattimento di emissioni o rilasci nocivi all’esterno degli ambienti di lavoro,o comunque qualsiasi altra spesa mirata esclusivamente alla salvaguardia dell’ambiente;
  • hardware, software e sistemi di protezione informatica fatta eccezione per quelli dedicati all’esclusivo funzionamento di impianti o macchine oggetto del progetto di miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza;
  • mobili e arredi (scrivanie, armadi, scaffalature fisse, sedie e poltrone, ecc.);
  • ponteggi fissi.

Non sono inoltre ammesse a contributo le spese relative a:

  • trasporto del bene acquistato;
  • sostituzione di macchine di cui l’impresa richiedente il contributo non ha la piena proprietà;
  • ampliamento della sede produttiva con la costruzione di un nuovo fabbricato o con ampliamento della cubatura preesistente;
  • consulenza per la redazione, gestione ed invio telematico della domanda di contributo;
  • adempimenti inerenti la valutazione dei rischi di cui agli artt. 17, 28 e 29 del D. Lgs 81/2008 e s.m.i.;
  • interventi da effettuarsi in luoghi di lavoro diversi da quelli nei quali è esercitata l’attività lavorativa al momento della presentazione della domanda;
  • manutenzione ordinaria degli ambienti di lavoro, di attrezzature, macchine e mezzi d’opera;
  • acquisizioni tramite locazione finanziaria (leasing);
  • acquisto di beni usati;
  • acquisto di beni indispensabili per avviare l’attività dell’impresa;
  • costi del personale interno: personale dipendente, titolari di impresa, legali rappresentanti e soci. Nel caso di vendita o permuta di macchine sostituite nell’ambito del progetto di finanziamento il 65% del contributo a carico dell’Inail verrà decurtato della somma pari alla differenza tra l’importo realizzato con la vendita (o con la permuta) e quello della quota parte del progetto a carico dell’impresa (pari al 35% dell’importo del progetto). Nel caso in cui l’importo ricavato dalla vendita (o dalla permuta) sia inferiore o pari alla quota parte del progetto a carico dell’impresa (35% dell’importo del progetto) non verrà effettuata alcuna decurtazione.

MODALITÀ DI PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE

Le domande devono essere presentate in modalità telematica, secondo le seguenti 3 fasi successive:

  • accesso alla procedura on line e compilazione della domanda;
  • invio della domanda on line;
  • invio della documentazione a completamento della domanda.

Prerequisito necessario per accedere alla procedura di compilazione della domanda è che l’impresa sia in possesso di un codice ditta registrato negli archivi Inail.

Le richieste possono essere presentate a partire dalla data del primo marzo 2016 ed inderogabilmente fino alle ore 18 del giorno 5 maggio 2016 sul sito www.inail.it – sezione Servizi online.

In caso di ammissione al finanziamento, il progetto deve essere realizzato (e rendicontato) entro 12 mesi (365 giorni) decorrenti dalla data di ricezione della comunicazione di esito positivo.

Maggiori informazioni allo
Sportello del Credito della cooperativa Fogalco
via Borgo Palazzo, 137 – Bergamo
tel: 035.41.20.321 (responsabile del servizio Matteo Milesi)



Confcommercio Lombardia in campo per sostenere le agenzie viaggio

viaggio aereo vacanzaIl presidente di Fiavet Lombardia Luigi Maderna, anche in rappresentanza di AINeT e Federviaggio e il segretario generale di Confcommercio Lombardia Giovanna Mavellia, sono intervenuti nei giorni scorsi in IV Commissione “Attività Produttive e Occupazione” del Consiglio Regionale per una audizione sullo stato di difficoltà delle agenzie di viaggio, anche a seguito dei recenti fatti di terrorismo internazionale. Durante l’incontro è stata presentata una panoramica sull’andamento del comparto e sono state evidenziate alcune priorità: contrasto all’abusivismo, sostegno alla competitività e adeguamento degli studi di settore. Particolare attenzione è stata inoltre evidenziata rispetto all’accesso al credito delle imprese del settore attraverso i consorzi fidi.




Ubi Banca, accordo sindacale: in uscita 410 dipendenti

uubii877.jpgNell’ambito delle iniziative di razionalizzazione legate anche al contenimento degli oneri operativi, Ubi Banca ha siglato lo scorso 23 dicembre un accordo sindacale che prevede l’uscita su base volontaria di circa 410 risorse a livello di Gruppo con accesso al Fondo di sostegno al reddito di settore. L’ accordo riguarda in primis le 339 domande di adesione al precedente piano attuato con l’Accordo Quadro del 26 novembre 2014 (e risultate in supero rispetto alle 500 accolte in base al predetto accordo)- che cesseranno dal servizio in data 31.01.2016. Per le ulteriori 70 posizioni, che potranno aderire sempre su base volontaria, è prevista la cessazione dal servizio entro il 31 marzo prossimo, dando precedenza alle risorse in grave stato di salute. La verifica della sussistenza di tali domande verrà effettuata a febbraio. A fronte delle uscite di personale che si realizzeranno in base all’accordo, al fine di supportare il ricambio generazionale e sostenere le politiche in tema di occupazione giovanile, il Gruppo procederà, nel corso del biennio 2016-2017, all’inserimento di 130 risorse (più un massimo di 30 risorse proporzionalmente all’esodo delle ulteriori 70 posizioni), sia mediante nuovi inserimenti che mediante la stabilizzazione di rapporti di lavoro temporaneo già in essere nel Gruppo, tenendo anche conto dei termini dei contratti in essere, con ricorso anche alla mobilità infragruppo.

Gli interventi concordati presentano forte carattere di sostenibilità sociale; l’accoglimento delle circa 410 domande di esodo consente inoltre un risparmio a regime di circa 31 milioni di euro lordi annui, che contribuirà a contenere il costo del personale. Gli oneri una tantum relativi a tali esodi, da contabilizzarsi interamente nel quarto trimestre dell’esercizio in corso, sono stimati in circa 95 milioni di euro lordi.




Dote Unica Lavoro, pronti i percorsi di reinserimento per i disoccupati

Lavoro Jobs Act“E’ stato pubblicato nel Burl l’avviso con cui riparte la nostra Dote Unica Lavoro (Dul), con i fondi della programmazione europea 2014/2020 e con cui diamo subito attuazione anche alle politiche previste dal Jobs Act”. Lo ha affermato l’assessore all’Istruzione Formazione e Lavoro di Regione Valentina Aprea. “Con questo ultimo atto amministrativo – spiega Aprea –  diamo formalmente e concretamente avvio alle nuove politiche attive di Regione Lombardia, traguardando il nostro modello verso quello prefigurato dal decreto legislativo in materia di servizi per il lavoro e politiche attive. Attuiamo le disposizioni della nuova normativa nazionale, integrandole in modo suppletivo e complementare con la possibilità di offrire universalmente a tutti i disoccupati, percettori e non percettori di forme di sostegno al reddito, un percorso personalizzato di inserimento o reinserimento lavorativo attraverso il nostro consolidato sistema di politiche attive, Dote Unica Lavoro”. “Infatti – aggiunge ancora l’assessore –  in Regione Lombardia la Dul costituirà quell’assegno di ricollocazione previsto dal Jobs Act solo per i disoccupati percettori di indennità di disoccupazione, privi di lavoro da oltre 4 mesi, a condizione che ne facciano richiesta”. “Dopo la messa a disposizione della possibilità di rilasciare la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro, in via telematica, attraverso il sistema informatico regionale, abbiamo messo in campo un altro tassello per attuare la riforma nazionale e continuare a fornire a tutti i disoccupati servizi efficienti per accompagnarli nel percorso di collocazione o ricollocazione, mantenendo l’orientamento al risultato”, continua l’assessore Aprea. “Auspichiamo che a livello nazionale possano presto trovare risposta le questioni operative che emergono con l’applicazione delle nuove norme nazionali che in Lombardia intendiamo attuare nella loro complessità mantenendo la peculiarità del nostro modello. Nel frattempo – conclude Aprea –  stiamo predisponendo un fitto calendario di incontri con i nostri centri per l’impiego, per condividere il percorso di implementazione dell’impianto, cercando di salvaguardare anche in questa fase transitoria gli interessi dei lavoratori disoccupati per la fruizione sia delle prestazioni di integrazione al reddito, sia le politiche attive della nuova Dul”.




Qualità della vita, Bergamo scala la classifica. Ma va male l’ordine pubblico

BergamoBolzano sale ancora una volta sul podio nell’edizione 2015 della ricerca del Sole 24 Ore sulla “Qualità della vita nelle province italiane”, accompagnata da Trento che si colloca in terza posizione. Ma la sorpresa di quest’anno è il secondo posto di una grande provincia, Milano, che sale di ben 6 posizioni rispetto allo scorso anno.

Bergamo scala la classifica e raggiunge il 24esimo posto, con un balzo in avanti di ben 17 posizioni. Anche quest’anno l’indagine ha toccato sei aree tematiche (tenore di vita, affari & lavoro, servizi/ambiente/salute, popolazione, ordine pubblico, tempo libero) per un totale di 36 indicatori con relative classifiche parziali, di tappa e finali. Tra le novità metodologiche il fatto che le province considerate siano salite da 107 a 110, vista la disponibilità di dati statistici anche per Bat (Barletta-Andria-Trani), Fermo e Monza Brianza.

Più nel dettaglio, Bergamo si piazza 31esima per la qualità della vita, 12esima per i servizi e l’ambiente, 30esima per affari & lavoro; 80esima per l’ordine pubblico, 63esima per la popolazione e 25esima per il tempo libero. Nelle ultime edizioni alcuni grandi centri, pur non arrivando al primo posto, hanno recuperato posizioni, a dimostrazione di una migliore capacità di reazione alla crisi. Molta parte del Sud, invece, resta spesso nelle parti inferiori della rilevazione, a conferma delle difficoltà segnalate da ultimo anche sul Sole 24 Ore di lunedì 14 dicembre, dove sono stati presentati i numeri dell’emergenza-Sud, quanto a capacità produttiva, occupazione, andamento dei consumi.