Bergamo, tre bandi a supporto dell’imprenditoria giovanile

Palazzo FrizzoniDopo i bandi del settore “Arte&Lavoro” (Polarexpo e Sentieri Creativi), il Comune di Bergamo ha pubblicato a metà luglio 2016 altri tre bandi del progetto Job In 3.0, il piano di lavoro territoriale per le politiche giovanili finanziato da Regione Lombardia per il periodo 2015-2017. Si tratta del Bando Competenze, del Bando Idee e del bando per l’assegnazione dello Spazio Polaresco, quest’ultimo facente parte del gruppo “Bandi Spazi” di Job In 3.0 (così come il bando per lo Spazio Giovanile di Redona, meglio noto come “Edonè, assegnato a marzo). All’interno del progetto, in arrivo anche il Bando Idee Valle Imagna (di imminente pubblicazione da parte dell’Azienda Speciale Consortile Valle Imagna-Villa d’Almè) e altri bandi spazi (programmati per l’autunno), il cui scopo è assegnare spazi a realtà giovanili sulla base di un’idea progettuale di utilizzo. Ad eccezione del bando Polaresco, che non prevede limiti di età e di residenza, destinatari delle azioni di Job In 3.0 sono i giovani  tra i 18 e i 35 anni compresi, residenti nei Comuni dei 3 Ambiti territoriali di Bergamo, Dalmine, Valle Imagna-Villa d’Almè (totale di 44 Comuni, elenco completo su jobin.bg.it). I tre ambiti citati, con capofila il Comune di Bergamo, sono infatti i promotori del progetto, sostenuto da un’articolata rete di partenariato che comprende la Provincia di Bergamo, la Comunità Montana Valle Imagna, 17 Comuni afferenti ai tre Ambiti, l’Università degli studi di Bergamo, Bergamo Sviluppo, 6 realtà terzo settore, 5 istituti scolastico di II grado, 11 associazioni giovanili e 3 associazioni di categoria.

Il BANDO COMPETENZE (scade il 31/08/2016) seleziona professionisti entro i 35 anni di età con comprovata esperienza nell’affiancamento all’avvio e allo sviluppo di progetti imprenditoriali o associativi. Che siano informatici, sviluppatori, ingegneri, comunicatori, grafici, esperti di marketing, coach, web specialist, business developer, commercialisti, avvocati, esperti di proprietà intellettuale  il concetto è “giovani per i giovani”. I professionisti selezionati dal bando competenze, infatti, erogheranno i propri servizi ai vincitori del Bando Idee e da essi verranno direttamente remunerati.

Il BANDO IDEE (scade il 16/09/2016) premia le migliori idee progettuali di impresa, lavoro autonomo e associazionismo presentate da giovani 18-35 anni erogando diverse risorse contemporaneamente: piccoli contributi economici a fondo perduto (da 1.000 a 2.500 euro), voucher per servizi di consulenza del valore di 1.000 € e un workshop formativo finalizzato alla realizzazione del proprio pitch. I voucher di servizio potranno essere spesi liberamente all’interno dell’elenco di professionisti selezionato attraverso il Bando Competenze, in un’ottica di affiancamento professionale peer-to-peer.

Il BANDO POLARESCO (scadenza 23/09/2016), com’è noto, seleziona proposte per la gestione di servizi all’utenza e per la realizzazione di attività socio-animative comprensive dell’attività di somministrazione di alimenti e bevande e di eventuali altre attività commerciali, all’interno dell’immobile di proprietà comunale di via del Polaresco 15, nel quartiere di Longuelo.

Per i giovani interessati invece a un percorso di inserimento lavorativo, il progetto Job In prevede anche l’attivazione di 8 TIROCINI qualificati, con identici requisiti di età e residenza del Bando Idee e del Bando Competenze (entro i 35 anni, ambiti di Bergamo-Dalmine-Valle Imagna-Villa d’Almè), e promossi dai tre enti accreditati partner del progetto: Consorzio Mestieri, Patronato San Vincenzo, Fondazione Ikaros.

 




Mercato del lavoro, nel 2015 l’inversione di tendenza – Il rapporto

Alberto Ribolla
Alberto Ribolla

Quello lombardo è un mercato del lavoro che ha subito gli effetti della lunga crisi ma che, nonostante ciò, mostra una notevole resilienza e vitalità. La IX edizione dello studio ‘Il Mercato del Lavoro in Lombardia’ di Confindustria Lombardia evidenzia, per il 2015, un contesto che ha ritrovato dinamismo nei flussi in entrata, con il calo dopo 7 anni del tasso di disoccupazione (7,9%), un saldo occupazionale positivo rispetto al 2014 (+128mila unità) e il crollo del ricorso alla CIG (-38% rispetto all’anno precedente). Nel 2015, inoltre, le assunzioni complessivamente realizzate in Lombardia sono state pari a 1,1 milioni, quasi 145 mila in più di quelle del 2014 (+14,8%): le assunzioni a tempo indeterminato sono state 364 mila (+52,0% sul 2014), in controtendenza con quanto realizzato nel 2014 (-4,7% sul 2013). Allarma la disoccupazione giovanile: in Lombardia i giovani fra i 15 e 24 anni che vivono ai margini del mercato del lavoro sfiorano le 170.000 unità (oltre 155.000 NEET e 14mila disoccupati impegnati in corsi di formazione), più del 18% di questa fascia di età. “Dal rapporto di Confindustria Lombardia emerge un tessuto imprenditoriale forte, capace di resistere a anni di crisi e reagire agli shock esterni, con un alto livello di responsabilità sia imprenditoriale che della forza lavoro nella gestione tempo e delle risorse. Bisogna lavorare però per ridurre ulteriormente il tasso di assenze, così come si sta facendo sulla prevenzione degli infortuni, in calo del 4% rispetto al 2014 e del 36% negli ultimi 5 anni. Tutti elementi che influiscono sul nostro CLUP e quindi sulla competitività delle nostre imprese. Certo, tornare ai livelli occupazionali pre-crisi non sarà semplice, ma le imprese lombarde hanno le risorse per vincere questa sfida come dimostrano il saldo occupazionale positivo, il tasso di disoccupazione a livelli europei e la reattività nel cogliere le occasioni rappresentate da misure come le decontribuzioni e il Jobs Act” dichiara il presidente di Confindustria Lombardia Alberto Ribolla.

“I dati del 2015 – aggiunge Ribolla – rappresentano un buon punto di partenza per affinare un mercato del lavoro regionale più maturo, in cui domanda e offerta sono meno sbilanciate e dove si riduce il numero degli esclusi. Far entrare nel mondo del lavoro i NEET, le donne e assorbire ulteriormente la CIG significa ridurre il gap tra domanda e offerta di lavoro. Questi sono obiettivi che il sistema Confindustria Lombardia intende perseguire attraverso l’individuazione dei fabbisogni delle imprese lombarde e delle dinamiche evolutive del mercato del lavoro, e la diffusione dell’Alternanza scuola-lavoro, grazie anche alle sinergie con le istituzioni e gli altri stakeholder regionali” conclude Ribolla. Il rapporto 2016, elaborato dal Centro Studi di Confindustria Lombardia su dati Istat 2015 e su un questionario al quale hanno partecipato circa 1000 imprese lombarde, si focalizza poi su orari e assenze dal lavoro:

  • le ore lavorabili (mediamente 1.659 nel 2015) e quelle lavorate (1.562) crescono con la qualifica e sono invece inversamente correlate alla dimensione aziendale (grafico 4);
  • le ore di assenza nelle imprese lombarde sono state mediamente pari a 97, con le micro imprese che registrano il numero più basso: un fenomeno non sorprendente, connesso al maggiore senso di appartenenza del dipendente che nasce dalla minore distanza gerarchica e dal rapporto diretto con il datore di lavoro (grafico 5);
  • la composizione delle ore di assenza per causale mostra, anche nel 2015, una netta prevalenza delle malattie non professionali (52%), con i congedi retribuiti che incidono per il 22%, gli altri permessi retribuiti per il 14%, gli infortuni sul lavoro per il 5%.  Scioperi e assemblee rappresentano complessivamente il 3% (grafico 6);
  • i tassi di assenza sono più elevati per le donne (8,4%) rispetto agli uomini (5%): un differenziale quasi essenzialmente dovuto all’utilizzo dei congedi parentali, causale prevalentemente femminile (grafico 7);
  • un’azienda su quattro ha fatto ricorso alla Diffusione CIG pari al 23% (26% industria, 3% servizi); incidenza CIG all’1,7% delle ore lavorabili;
  • quattro imprese su cinque hanno fatto ricorso allo straordinario. Diffusione straordinari pari all’82%; incidenza straordinari al 3,5% delle ore lavorabili (funzione di inquadramento e genere). In sintesi gli straordinari incidono il doppio della CIG sul totale ore lavorate (3,5% vs 1,7%).

 

Il Mercato del Lavoro in Lombardia – Rapporto 2016

 

 




Mobilità, migliorano i dati nell’ultimo trimestre. Aumenta però la povertà

lavoro-scintill.jpgLa rilevazione regionale dei dati sulla mobilità dell’ultimo trimestre,  presenta per Bergamo una situazione in miglioramento, permangono tuttavia dati drammatici sulla povertà in provincia, condizione che dalla crisi occupazionale degli ultimi 8 anni ha avuto un sostanziale peggioramento. Dall’ultima rilevazione regionale risulta infatti che nell’ultimo trimestre a Bergamo ci siano stati  232 provvedimenti di mobilità, contro i 613 del 2014 e i 1.117 dello scorso anno. La situazione è positiva anche confrontando il semestre, con 1.021 provvedimenti da gennaio a oggi invece dei 1.487 dello stesso periodo del 2015. La significativa riduzione del ricorso alla mobilità a Bergamo nel primo semestre dell’anno in corso “è un dato positivo che accogliamo con fiducia – sottolinea Giacomo Meloni, segretario territoriale della CISL di Bergamo -, soprattutto nella prospettiva che la faticosa ripresa in atto nel paese e nella nostra provincia si consolidi e si confermi, permettendo l’azzeramento dei licenziamenti e la crescita dell’occupazione. Ma il dato incoraggiante che riguarda la riduzione dei licenziamenti, non deve far dimenticare, come segnala il recente report dell’Istat, il drammatico dato sulla povertà”. A Bergamo sono oltre 10mila le famiglie in condizione di povertà assoluta, su 1 milione e 582 mila a livello nazionale.

La povertà, conseguenza della grave recessione degli ultimi anni ha raggiunto anche a Bergamo valori di estrema emergenza, con il rischio che la stessa emergenza se non si consoliderà nel 2016 una robusta e diffusa crescita economica, aumenti ulteriormente la sua gravità. Da una lettura dei dati dei Centri di Primo Ascolto della Diocesi di Bergamo emerge che il numero di persone in difficoltà economiche che si sono rivolte agli sportelli parrocchiali negli ultimi anni sono quadruplicati, passando dai 900 del 2008 a oltre 3.500 del 2013. Ad oggi, secondo i dati Istat, anche in provincia di Bergamo, la povertà aumenta tra i giovani sotto i 34 anni (l’8,3% contro il 6,7 di due anni fa) e tra gli stranieri (+ 1,7% la quota di popolazione scesa sotto la soglia di sussistenza).

C’è poi, naturalmente, la popolazione anziana: nella provincia di Bergamo vi sono infatti oltre 26mila persone con reddito da pensione inferiore a mille euro mensili (lordi). Di questi, ben 11mila sono sotto i 500 euro. Ad ora a poco, purtroppo, sono serviti gli interventi spot previsti da Regione Lombardia con il reddito di autonomia. “Serve un azione forte e  concertata a livello territoriale, con la costituzione di un Osservatorio Provinciale  sulla Povertà che possa produrre proposte e interventi mirati a ridurre e debellare la povertà, proposta questa che la CISL di Bergamo rilancia con forza al territorio, come pure l’adozione di un fondo territoriale”.




La Lombardia prima regione d’Italia per numero di apprendisti

Valentina Aprea
Valentina Aprea

La Lombardia continua ad essere la regione in cui si concentra il maggior numero di apprendisti, il 18,3% sul totale nel 2015. E’ quanto emerge dal Rapporto Isfol. Seguono il Veneto, il Lazio e l’Emilia Romagna – con percentuali, rispettivamente, del 12,7%, del 10,8% e del 10,7% – il Piemonte con l’8,8% e la Toscana (8,4%). Valentina Aprea, assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro di Regione Lombardia, commentando i dati ha rimarcato che “il rapporto conferma i positivi risultati già conseguiti da Regione Lombardia nella costruzione del suo sistema duale innestato nel sistema dell’istruzione e della formazione professionale”. Secondo il rapporto, la Lombardia ha registrato un incremento dei formandi di oltre 2/3 rispetto all’anno precedente, mentre il Piemonte e la Provincia autonoma di Bolzano hanno coinvolto nelle attività formative dedicate il 18,5% di apprendisti in più rispetto al 2013. Buoni livelli di performance si registrano per quanto riguarda la prima annualità del percorso di qualifica (il 94% degli apprendisti iscritti conclude l’anno formativo); i valori scendono al 49,4 % ed al 10% rispettivamente per la seconda e la terza annualità, probabilmente imputabili alla scelta degli apprendisti di abbandonare il percorso.




Giovani e over 50, ecco il bando punto per punto

giovani e over imprenditoriÈ stato pubblicato il nuovo Bando regionale “Intraprendo”, con l’obiettivo di favorire e stimolare l’imprenditorialità lombarda mediante l’avvio e il sostegno di nuove iniziative imprenditoriali e di autoimpiego, con particolare attenzione alle iniziative intraprese da giovani (under 35 anni) o da soggetti maturi (over 50 anni) usciti dal mondo del lavoro o da imprese caratterizzate da elevata innovatività e contenuto tecnologico, riducendo il tasso di mortalità e accrescendo le opportunità per la loro affermazione sul mercato.

DOTAZIONE FINANZIARIA

La linea ha una dotazione finanziaria complessiva pari ad 30 milioni di euro. Il bando è attuativo della prima finestra con una dotazione di 15 milioni.

PROGETTI AMMISSIBILI

Per la realizzazione della finalità del bando possono essere presentati progetti di: a) avvio e/o sviluppo di MPMI; b) avvio e/o sviluppo di attività di lavoro libero-professionale in forma singola. Da realizzarsi esclusivamente in una Sede operativa/Luogo di esercizio prevalente in Lombardia.

Sono ammissibili all’intervento finanziario progetti che comportino spese totali ammissibili uguali o superiori a 41.700 euro. L’intervento finanziario sarà concesso da un minimo di 25.000 fino ad un massimo di 65.000 euro.

ENDORSEMENT

Per essere ammessi all’intervento finanziario, i progetti presentati devono aver ricevuto uno o più endorsement, ossia una dichiarazione a supporto della qualità dell’idea imprenditoriale/professionale oggetto della domanda di partecipazione al bando.

L’endorsement deve essere rilasciato da:

a) soggetti istituzionali o riconosciuti: associazioni di categoria, camere di commercio, incubatori pubblici o privati certificati, di cui all’articolo 25 del D.L. n. 179/2012 e s.m.i., banche o intermediari finanziari iscritti all’albo unico di cui all’art. 106 TUB, università o centri di ricerca universitari, Distretti del commercio Lombardi (ente locale capofila) riconosciuti da Regione Lombardia, di cui alla D.G.R. n. 10397/2009 e s.m.i, Cluster Tecnologici Lombardi, riconosciuti da Regione Lombardia e conpersonalità giuridica, di cui al Decreto n. 1507/2016 e s.m.i..

b) soggetti privati: clienti o fornitori attuali o potenziali del soggetto richiedente, soggetti operanti nel medesimo settore professionale di quest’ultimo.

I soggetti di cui al comma precedente non devono risultare tra i soggetti che hanno presentato domanda di partecipazione a valere sul presente Bando.

L’endorsement deve essere rilasciato esclusivamente nell’apposito format che sarà reso disponibile sul Sistema informativo SiAge.

SOGGETTI AMMISSIBILI

Possono partecipare i soggetti che, al momento della presentazione on line della domanda, posseggano uno dei seguenti requisiti:

a) siano MPMI, come definite all’Allegato I del Regolamento (UE) n. 651/2014 del 17 giugno 2014, iscritte e attive al Registro delle Imprese da non più di 24 mesi, con Sede operativa attiva in Lombardia come risultante da visura camerale;

b) siano Liberi Professionisti in forma singola che abbiano avviato la propria attività professionale da non più di 24 mesi (come risultante dal Modello dell’Agenzia delle Entrate “Dichiarazione di inizio attività, variazione dati o cessazione attività ai fini IVA” e s.m.i), e che abbiano eletto a Luogo di esercizio prevalente dell’attività professionale uno dei Comuni di Regione Lombardia e che, per tale attività professionale, risultino iscritti all’albo professionale del territorio di Regione Lombardia (a livello provinciale/regionale/interregionale) del relativo ordine o collegio professionale o aderenti a una delle associazioni professionali iscritte nell’elenco tenuto dal Ministero dello Sviluppo Economico ai sensi della legge 14 gennaio 2013, n. 4 e in possesso dell’attestazione di qualità rilasciata ai sensi della medesima legge (elenco Mise);

c) siano “aspiranti imprenditori”, ossia persone fisiche che provvedano, nel termine perentorio di 90 giorni a partire dalla data del decreto di assegnazione, pena la decadenza dall’Intervento Finanziario, ad iscrivere ed attivare nel Registro delle Imprese di una delle CCIAA di Regione Lombardia una MPMI;

d) siano “aspiranti liberi professionisti in forma singola”, ossia persone fisiche, non ancora in possesso di una Partita IVA riferibile all’attività professionale che intendono avviare, iscritte per tale attività all’albo professionale del territorio di Regione Lombardia (a livello provinciale/regionale/interregionale) del relativo ordine o collegio professionale o aderenti a una delle associazioni professionali iscritte nell’elenco tenuto dal Ministero dello Sviluppo Economico ai sensi della legge 14 gennaio 2013, n. 4 e in possesso dell’attestazione di qualità rilasciata ai sensi della medesima legge (elenco Mise). Tali soggetti sono tenuti, nel termine perentorio di 90 giorni a partire dalla data del decreto di assegnazione pena la decadenza dall’intervento finanziario, a:

  • aprire la Partita Iva riferibile all’attività professionale oggetto del Progetto presentato e per la quale risultano iscritti all’albo professionale o aderenti all’associazione tenuto dal Mise;
  • avviare tale attività professionale in un luogo di esercizio in Regione Lombardia.

Ciascun soggetto potrà beneficiare di un solo intervento finanziario.

SOGGETTI NON AMMISSIBILI

1. Non sono ammissibili agli interventi finanziari i soggetti:

a) i cui progetti non abbiano almeno un endorsement;

b) che risultino in difficoltà così come da definizione dell’art. 4.3 lett. a) del Regolamento de minimis;

c) che rientrino in uno degli ambiti di esclusione previsti dall’applicazione del Regolamento de minimis, ossia:

  • operanti in tutti i settori corrispondenti ai codici ricompresi nella sezione A (Agricoltura, silvicoltura e pesca) della classificazione Ateco 2007; al fine dell’applicazione del presente articolo si precisa che si farà esclusivo riferimento al codice di attività prevalente d’impresa/libero professionista del soggetto richiedente (Ateco 2007);
  • operanti nel settore della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli di cui all’Allegato 1 del Trattato UE (riportate nell’Allegato A del bando) nel caso in cui l’importo dell’aiuto sia fissato in base al prezzo o al quantitativo di tali prodotti acquistati da produttori primari o immessi sul mercato dalle imprese interessate ovvero nel caso in cui l’aiuto sia subordinato al fatto di venire parzialmente o interamente trasferito a produttori primari;
  • le cui attività di progetto, oggetto di domanda di partecipazione al Bando, siano connesse all’esportazione verso paesi terzi o Stati membri;
  • le cui attività di progetto, oggetto di domanda di partecipazione al Bando, siano subordinate all’impiego di prodotti nazionali rispetto a quelli d’importazione;

d) che operino in uno dei settori esclusi ai sensi dell’articolo 3, comma 3 del Regolamento (UE) n. 1301/2013, ossia:

  • la disattivazione o la costruzione di centrali nucleari;
  • la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra derivanti dalle attività elencate nell’allegato I della direttiva 2003/87/CE;
  • la fabbricazione, la trasformazione e la commercializzazione del tabacco e dei prodotti del tabacco;
  • investimenti in infrastrutture aeroportuali, se non connessi alla protezione dell’ambiente o accompagnati da investimenti necessari a mitigare o ridurre il loro impatto ambientale negativo;

e) che operino o che intendano operare in un settore di attività (CODICI ISTAT 2007 – ATECO prevalente di impresa/libero professionista) riconducibile alla Sezione R – Divisione 92 – attività riguardanti lotterie, scommesse e case da gioco, con riferimento alla L.R. n. 8/2013;

f) che non siano in regola con le vigenti norme edilizie e urbanistiche, del lavoro, sulla prevenzione degli infortuni e sulla salvaguardia dell’ambiente;

g) che per due volte non abbiano superato la fase dell’istruttoria formale del presente Bando;

h) che siano imprese o Liberi professionisti che non risultino in regola rispetto alla verifica della regolarità contributiva.

2. Non sono, inoltre, ammissibili agli interventi finanziari i soggetti che:

a) siano sottoposti a misure di prevenzione disposte dall’Autorità giudiziaria previste dalla legge 27 dicembre 1956, n. 1423, dalla legge 31 maggio 1965, n. 575 e successive modificazioni, fatti salvi gli effetti della riabilitazione;

b) versino in stato di interdizione legale o interdizione temporanea dagli uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese ovvero di interdizione dai pubblici uffici perpetua o di durata superiore a tre anni, salvi gli effetti della riabilitazione;

c) siano stati condannati, con sentenza irrevocabile, salvi gli effetti della riabilitazione, ovvero con sentenza irrevocabile di applicazione della pena di cui all’articolo 444, comma 2, del codice di procedura penale;

d) risultino essere legali rappresentanti e/o amministratori (con o senza poteri di rappresentanza) e/o soci, per i quali sussistano cause di divieto, di decadenza, di sospensione previste dall’art 67 D.lgs 159/2011 (codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione nonché nuove disposizione in materia di documentazioni antimafia); i soggetti sottoposti alla verifica antimafia sono quelli indicati nell’art. 85 del D.lgs 159/2011.

3. Un soggetto richiedente che si qualifichi come MPMI o aspirante imprenditore non può candidare progetti riconducibili alla qualifica di Libero professionista o aspirante libero professionista e viceversa.

TERMINE DI REALIZZAZIONE DEI PROGETTI

I progetti ammessi all’intervento finanziario devono essere realizzati nel termine massimo di 18 (diciotto) mesi dalla data del provvedimento di concessione dell’intervento finanziario.

SPESE AMMISSIBILI

1. Sono ammissibili all’intervento finanziario le spese sostenute esclusivamente per la realizzazione del progetto e le cui fatture, e relative quietanze, decorrano dal giorno successivo alla data di presentazione della domanda e sino al termine di realizzazione del progetto di cui al precedente articolo.

Per gli “aspiranti imprenditori” e “aspiranti liberi professionisti in forma singola” le spese sono ritenute ammissibili, rispettivamente, dalla data di inizio attività della MPMI come dalla visura camerale, e dalla data di avvio dell’attività libero-professionale come da modello dell’Agenzia delle Entrate.

2. Le spese ammissibili devono afferire esclusivamente alla sede operativa/luogo di esercizio prevalente dove si intende realizzare il progetto di avvio e/o sviluppo della MPMI/attività libero-professionale, oggetto dell’intervento finanziario di cui al presente bando, e devono riguardare le seguenti tipologie:

a) nuovo personale contrattualizzato a decorrere dalla data di ammissibilità delle spese di cui al precedente comma, fino ad un massimo del 30% delle spese totali ammissibili (ad esempio personale con contratto di lavoro dipendente o con un contratto di collaborazione, tra quelli consentiti dalla normativa vigente);

b) acquisto di beni strumentali materiali nuovi o usati o noleggio dei medesimi, quali ad es. attrezzature, hardware, macchinari, impianti, arredi, veicoli commerciali leggeri immatricolati nella categoria N1 (autocarri leggeri) con sottoclassificazione KO ed FO (ad eccezione di SUV, fuoristrada e station wagon) solo se strettamente necessari allo svolgimento dell’attività economica d’impresa/libero professionista oggetto dell’Intervento Finanziario. Se usati, i veicoli commerciali con le predette caratteristiche dovranno altresì essere riconducibili almeno alla categoria EURO 4.

c) acquisto di beni immateriali (marchi e brevetti acquisiti o ottenuti in licenza, licenze di produzione di know how e di conoscenze tecniche non brevettate, costi di prototipazione);

d) licenze di software nel limite massimo del 20% delle spese totali ammissibili;

e) servizi di consulenza o servizi equivalenti, non riferiti all’ordinaria amministrazione, fino ad un massimo del 25% delle spese totali ammissibili;

f) affitto dei locali della sede operativa/luogo di esercizio prevalente nel quale viene realizzato il Progetto di avvio e/o sviluppo della MPMI/attività libero-professionale, fino a un massimo di dodici mensilità di canone di locazione all’interno della durata di realizzazione del progetto;

g) acquisto delle scorte fino ad un massimo del 10% delle spese totali ammissibili;

h) spese generali addizionali forfettarie per un massimo del 15% delle spese di personale ammissibili del progetto, di cui alla precedente lett. a); sono incluse le spese relative alle “utenze” (luce, acqua, telefono, gas e collegamento a internet, ecc..) e il costo per le commissioni relative al rilascio di una eventuale garanzia fidejussoria, nel caso sia richiesta in base alle vigenti regole e in base agli esiti dell’istruttoria di merito creditizio (D.G.R. n. 3899/2015 ed eventuali ss.mm.ii e D.G.R n. 5295/2015).

3. Le singole voci di spesa ammissibili per le suddette categorie di spesa sono dettagliate nelle “Linee guida per la rendicontazione” che verranno rese successivamente disponibili sul Sistema Informativo SiAge.

4. Inoltre valgono i seguenti criteri:

a) le singole tipologie di spesa potranno essere oggetto di variazioni. Le variazioni comprese entro il limite di +/- 20% di ciascuna tipologia non devono essere autorizzate. Le variazioni superiori a tale percentuale (+/- 20%), comporteranno una preventiva richiesta formale tramite SiAge da parte del soggetto beneficiario al responsabile del procedimento e al soggetto gestore che attiveranno le opportune valutazioni ai fini del rilascio dell’autorizzazione. Tale richiesta dovrà essere accompagnata da idonea documentazione a supporto;

b) le richieste di variazioni di spesa possono essere presentate fino a 3 (tre) mesi prima del termine di realizzazione del progetto; richieste presentate successivamente non saranno ammissibili;

c) le spese di cui al precedente comma 2 sono ammesse al netto di IVA (ad eccezione dei casi in cui l’IVA sia realmente e definitivamente sostenuta dai Soggetti beneficiari e non sia in alcun modo recuperabile dagli stessi, tenendo conto della disciplina fiscale cui i Soggetti beneficiari sono assoggettati), di altre imposte e tasse nonchè di altri oneri accessori;

d) non sono ammissibili le spese effettuate e/o fatturate al soggetto beneficiario da società con rapporti di controllo o collegamento, così definito ai sensi dell’articolo 2359 del c.c., o che abbiano in comune soci, amministratori o procuratori con poteri di rappresentanza ed inoltre le spese in cui vi siano elementi di collusione tra le parti contraenti (ad esempio per motivi di affinità e parentela). In via d’eccezione tali spese potranno essere ammissibili solo a condizione che il soggetto beneficiario, al momento della presentazione della domanda o in fase di rendicontazione delle spese di cui all’art. 15 del Bando (“Modalità di erogazione e di rendicontazione”), documenti che tale soggetto (fisico o giuridico), sia unico fornitore di tale strumentazione/servizio nel mercato;

e) non sono ammissibili le spese di viaggio (trasferte e alloggio);

f) non sono ammissibili le spese relative al deposito dei brevetti;

g) nel caso di acquisto di beni usati, dovrà essere presentata tutta la documentazione necessaria ad attestare il rispetto dei seguenti requisiti: presenza di un’attestazione del venditore circa l’origine precisa del bene e che comprovi che il bene non è stato acquistato con altri finanziamenti pubblici; che il prezzo del bene usato non ecceda il valore di mercato e sia inferiore al costo d’acquisto di attrezzatura di tipo analogo nuova; che le caratteristiche tecniche dei beni siano adeguate alle necessità del Progetto e conformi alle norme e agli standard applicabili, anche in materia di sicurezza;

CARATTERISTICHE ED ENTITÀ DELL’INTERVENTO FINANZIARIO

1. L’intervento finanziario può variare da un minimo di 25.000 fino ad un massimo di 65.000 euro e si compone di una quota di contributo a fondo perduto e di una quota di finanziamento agevolato a tasso zero.

2. L’entità dell’intervento finanziario, nel rispetto dei limiti di cui al precedente comma, viene determinato sulla base della tipologia di progetto, come indicato nella seguente tabella:

tabella bando intraprendo

3. La componente a titolo di finanziamento agevolato dell’intervento finanziario viene concessa nella forma tecnica del finanziamento a medio termine, la cui durata è compresa tra 3 e 7 anni di cui un periodo di preammortamento pari al massimo a 18 mesi, e secondo le scadenze indicate nel contratto di intervento finanziario di cui all’articolo 14.2 (“Stipula del contratto di intervento finanziario”). Il tasso nominale di interesse annuo applicato è pari allo 0%.

GARANZIE

A garanzia dell’adempimento delle obbligazioni derivanti dalla restituzione degli importi di cui al contratto di intervento finanziario, il quadro cauzionale a supporto della richiesta di Intervento Finanziario, conformemente a quanto previsto dalla D.G.R. n. 3899/2015 ed eventuali ss.mm.ii., è determinato dalla classe di rischio attribuita al soggetto beneficiario.

MODALITÀ E TERMINI DI PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE

1. La domanda di partecipazione deve essere presentata esclusivamente online sulla piattaforma informativa SiAge all’indirizzo www. siage.regione.lombardia.it a partire dalle ore 12.00 del giorno 15 settembre 2016.

2. I soggetti richiedenti devono:

a) possedere un indirizzo di posta elettronica certificata PEC;

b) registrarsi (fase di registrazione) al fine del rilascio delle credenziali di accesso al sistema informativo (login/password);

c) successivamente alla registrazione provvedere all’inserimento delle informazioni relative al soggetto richiedente (fase di profilazione su SiAge) sul predetto sito. Durante questa fase il soggetto richiedente dovrà scegliere il profilo con cui accedere al sistema informativo (cittadino o altra natura giuridica). I soggetti che si profilano come persona fisica potranno presentare domanda esclusivamente come “Aspirante Imprenditore” o “Aspirante Libero Professionista in forma singola”;

d) attendere la validazione della profilazione prima di procedere alla presentazione della domanda; i tempi di validazione potranno richiedere fino a 16 ore lavorative.

La profilazione può essere effettuata in qualsiasi momento, indipendentemente dalla tempistica stabilita per la presentazione delle domande di partecipazione al bando.

La procedura guidata per la presentazione delle domande sarà definita nel Manuale appositamente predisposto che verrà reso disponibile all’interno del sistema informativo alla data di apertura del bando.

Per maggiori informazioni e assistenza è necessario contattare

l’area Accoglienza Soci di Ascom Confcommercio Bergamo allo 035 4120304.

 




Turismo, in crescita le offerte di lavoro per cuochi, baristi e camerieri

cameriere (1)InfoJobs, la piattaforma delle ricerche di lavoro nel settore turistico, ha tracciato 4.640 offerte di lavoro legate alle professioni estive, in crescita del 21% rispetto allo stesso mese (maggio) del 2015. Più di un annuncio di lavoro su dieci riguarda proprio i lavori del periodo estivo. Analizzando i profili, i dati InfoJobs mostrano come tra i lavori estivi più richiesti ci siano i promoter, le hostess, gli steward, che, nonostante un calo del 20,1% rispetto al mese di maggio dello scorso anno, costituiscono il 17% del totale. Seguono i baristi, i camerieri, in crescita del +9,9% rispetto al 2015 con una quota dell’8,3% delle offerte del settore. La classifica vede poi due professioni in netta crescita rispetto al 2015: il cuoco (+23,7%) e il consulente o agente di viaggio, tour operator (+13,8%), che rappresentano rispettivamente l’8,2% e l’1,4% degli annunci. Tra le regioni più dinamiche la Lombardia che svetta per maggior numero di offerte di lavoro estivo (più di 1.200), seguita da Emilia Romagna e Lazio (entrambe con più di 600 offerte). Il confronto tra maggio 2016 e lo stesso mese del 2015 evidenzia invece come gli annunci siano più che raddoppiati in Liguria (+170%), Puglia (+165%) e Sicilia (+118%). La metà degli annunci, infatti, sono dedicati a candidati in possesso della laurea breve (+40% rispetto a maggio 2015), mentre poco meno di 2.000 sono rivolti ai diplomati (+18% rispetto allo scorso anno). In aumento del 5% anche le richieste di Lauree specialistiche. Certo, la precarietà è una costante di questa tipologia di lavoro: il tipo di contratto maggiormente richiesto risulta essere quello di stage 41%, lieve aumento (+3%) dei contratti a tempo determinato, mentre sono in decisa diminuzione i contratti a partita Iva (-45%).




Torna “Intraprendo”, contributi regionali per professionisti e nuove imprese

regione_lombard.jpgÈ stato pubblicato il nuovo Bando regionale “Intraprendo”, destinato a finanziare l’avvio di nuove micro, piccole e medie imprese e attività professionali, con una dotazione finanziaria iniziale di 15 milioni di euro. Possono partecipare al Bando: mpmi costituite da non più di 24 mesi; liberi professionisti in forma singola e aspiranti imprenditori o liberi professionisti.

La Regione – sulla base della valutazione del business plan e del progetto imprenditoriale – finanzierà le start up con un contributo compreso tra 25mila e 65mila euro, per il 10% nella forma di contributi a fondo perduto e per la quota rimanente come finanziamento a tasso zero fino a 7 anni. Il contributo regionale coprirà fino al 60% delle spese ammissibili; fino al 65% nel caso di giovani under 35 o over 50 in stato di disoccupazione.

Tra le spese ammissibili segnaliamo in particolare: personale di nuova assunzione; acquisto o noleggio di attrezzature, hardware, impianti, arredi, veicoli commerciali leggeri, software, consulenze; affitto dei locali per massimo 12 mensilità e spese generali comprese utenze.

Per essere ammessi all’intervento finanziario è indispensabile che i progetti ricevano una o più dichiarazioni a supporto della qualità dell’idea imprenditoriale (“endorsement”) che potranno essere rilasciate anche dalle Associazioni di Categoria. Le domande di contributo potranno essere presentate online a partire dal 15 settembre 2016.




Dedurre le spese per colf, badanti e baby sitter: la proposta di Terziario Donna per dare una mano alla crescita

confcommercio - assemblea terziario donna

Terziario Donna Confcommercio ha rilanciato la propria proposta di legge per introdurre la possibilità per il datore di lavoro di dedurre dal reddito le spese sostenute per la retribuzione dei collaboratori familiari, comprese baby sitter e badanti. Lo ha fatto nei giorni scorsi alla terza edizione del Forum “Donne motore della ripresa”, a Roma nella sede confederale, affrontando il tema del contributo che può dare l’imprenditoria femminile alla crescita del Paese. Anche se in Italia ci sono più donne (anche laureate) che uomini, le imprenditrici rappresentano solo un terzo del mondo imprenditoriale – è stato rilevato -. La conciliazione tra gli “impegni di cura” e quelli di lavoro rendono l’imprenditoria un’opzione meno attrattiva per le donne, sottraendo più che in altre economie avanzate competenze, risorse e opportunità al presente e futuro dell’Italia.

Chi invece sceglie di affidarsi a dei collaboratori familiari affronta delle spese, che risultano necessarie per la produzione di reddito. «A nostro parere sussiste una connessione funzionale diretta tra i costi ed oneri sostenuti per i servizi di cura dell’ambiente e di assistenza ai familiari e la produzione dei compensi che concorrono alla formazione del reddito – spiega Terziario Donna -. Reddito sul quale lo Stato ci richiede il puntuale pagamento delle tasse senza formulare alcuna considerazione accessoria. Riteniamo che, per ragioni di equità, lo Stato debba permetterci di depurare la nostra situazione reddituale complessiva di un costo che è essenziale perché questa prenda vita e corpo».

«Il lavoro all’interno della famiglia e per le cure domestiche funziona da “calmiere dei costi” del servizio pubblico – evidenzia la proposta -. C’è un atteggiamento parassitario dello Stato che realizza enormi risparmi (ad esempio evitando la istituzionalizzazione degli anziani), ma è il momento di aprire la discussione e la riflessione su questo aspetto della nostra organizzazione sociale ed è anche il momento di operare in concreto. Questa situazione determina di fatto condizioni di svantaggio, e dunque di discriminazione, che si riflettono sulla libera entrata delle donne nel mondo del lavoro cosiddetto produttivo, in quanto lavoro retribuito. Questo condiziona il libero svolgersi delle prestazioni di lavoro e ostacola le opportunità di avanzamento».

«Vogliamo mettere in evidenza – prosegue il documento – che nel caso in cui il lavoro all’interno della famiglia sia svolto da soggetto estraneo alla stessa, il compenso versato al collaboratore familiare costituisce un esborso necessario per la produzione di reddito. Se non deleghiamo le mansioni domestiche a un altro soggetto non possiamo utilizzare le nostre energie e le nostre competenze. Non possiamo nemmeno cercare una collocazione nel mondo del lavoro. Non possiamo svolgere serenamente la nostra attività professionale. Non possiamo produrre reddito. Quando invece lo facciamo, possiamo avere un percorso lavorativo durante il quale produciamo reddito. A nostro parere sussiste dunque una connessione funzionale diretta tra i costi ed oneri sostenuti per i servizi di cura dell’ambiente e di assistenza ai familiari e la produzione dei compensi che concorrono alla formazione del reddito».

Oggi in Italia questi costi vengono sostenuti dalla persona, ma non viene riconosciuta la loro inerenza alla produzione di reddito, altri paesi dell’Unione europea, invece, come Svezia, Belgio e Germania hanno inserito nella normativa fiscale agevolazioni relative ai costi per servizi domestici di cura della casa, baby sitting, e finanche aiuto ai bambini per i compiti a casa. Anche la Francia ha prodotto un documento di programmazione che include agevolazioni fiscali riconnesse ai costi degli impiegati in casa.

Ulteriore aspetto non trascurabile è che, secondo le promotrici, l’agevolazione fiscale avrà l’effetto di fare aumentare il numero dei contratti regolarmente denunciati con l’emersione di centinaia di migliaia di rapporti di lavoro che attualmente si svolgono in nero. «I dati di numerose ricerche ci dicono che il settore del lavoro domestico in Italia è l’unico che non conosce la crisi e che è in continua espansione – rileva Terziario Donna -. Ma ci dicono anche che il lavoro domestico illegale è più esteso di quello regolare. Almeno il 40% dei rapporti di lavoro che si stimano in vigore risulterebbe totalmente o parzialmente irregolare. La emersione di questi contratti di lavoro evidentemente farebbe abbassare il tasso di disoccupazione, e, ulteriore vantaggio, porterebbe nelle casse dell’Inps un considerevole montante di contributi previdenziali. Questo effetto andrebbe a compensare il minore gettito contributivo che in questi anni si sta verificando e che è destinato ad aumentare ancora a causa dell’aumento della disoccupazione e della precarizzazione del lavoro».

Il testo

Proposta di legge (Deducibilità ai fini Irpef delle spese sostenute per collaboratori familiari)

All’art. 10, comma 1, del testo unico delle imposte sui redditi, approvato con D.P.R. del 22 dicembre 1986, n.917, è aggiunta la seguente lettera:

m) le spese sostenute per la retribuzione dell’opera dei collaboratori familiari, nella misura massima di € 9.000,00 annui, ivi comprese tutte le voci retributive, anche differite, e relativi oneri contributivi. La deduzione è riconosciuta a condizione che il rapporto di lavoro sia regolato conformemente alla normativa vigente, ivi compresa l’apertura di una posizione previdenziale. Sono altresì deducibili, nella medesima misura, le prestazioni qualificabili come occasionali. Nella nozione di collaboratori familiari ai sensi di cui al precedente periodo sono ricompresi anche i soggetti che prestano servizio di vigilanza o assistenza a familiari o altri conviventi, in ragione dell’età o per malattia. Se il collaboratore familiare presta servizio di vigilanza ovvero assistenza a figli di età inferiore a 12 anni, la deduzione di cui al primo periodo della lettera è riconosciuta nella misura massima di € 6.000,00, con esclusione dei casi in cui i destinatari delle prestazioni di assistenza sono affetti da malattia invalidante per i quali si applica il limite di deduzione indicato nel primo periodo.




Sistema duale e dell’apprendistato, in Provincia siglato l’ccordo sperimentale

provincia
Oggi, in via Tasso, è stato sottoscritto dalla Provincia di Bergamo e dalle parti sociali, politiche e sindacali l’accordo territoriale sperimentale per lo sviluppo nel territorio bergamasco del sistema duale e dell’apprendistato art.43 D.Lgs 81/2015 per la qualifica e il diploma professionale, il diploma di istruzione secondaria superiore e il certificato di specializzazione tecnica superiore. L’ accordo è stato contemporaneamente sottoscritto per adesione e condivisione dalle Istituzioni formative del territorio provinciale che svolgono percorsi di IeFP (istruzione e formazione professionale) e che operano nell’ambito dell’apprendistato e dell’alternanza scuola-lavoro. La finalità è creare un coordinamento che sia funzionale allo scambio di pareri sull’interpretazione della normativa, alla condivisione delle esperienze e all’attuazione di iniziative per lo sviluppo del sistema duale e, in modo particolare, dell’apprendistato articolo 43 nei percorsi di IeFp presenti sul territorio bergamasco.

“La Provincia c’è sul rapporto scuola/lavoro – ha detto il presidente Matteo Rossi -.  Lo abbiamo dimostrato con la Fiera dei Mestieri, lo faremo con gli Stati generali della formazione in autunno, lo facciamo oggi con la sottoscrizione di un accordo che vuole dare concretezza al cuore del sistema duale, ossia l’apprendistato per il raggiungimento della qualifica e del diploma. Gli obiettivi di fondo che condividiamo con i tantissimi soggetti che hanno aderito sono tre: la lotta alla dispersione scolastica, la presa in carico dei giovani neet, uno sviluppo dell’impresa sempre più basato sulla formazione e la conoscenza. Con questo accordo riconosciamo fino in fondo l’impresa come soggetto formativo, un passaggio culturale che trova nella realtà bergamasca un’esperienza che può diventare modello nazionale”. Se in generale l’apprendistato – norma che negli ultimi anni è andata evolvendosi – è ritenuto la modalità privilegiata di accesso qualificato dei giovani al lavoro, il D.Lgs 81/2015 integra organicamente “in un sistema duale” formazione e lavoro. Nella nostra provincia, tra gennaio 2015 e maggio 2016, sono stati attivati 5.036 contratti di apprendistato.
L’apprendistato è strutturato in modo da coniugare la formazione effettuata in azienda con l’istruzione e la formazione professionale svolta dalle istituzioni formative. In particolare, le parti hanno individuato nell’articolo 43 lo strumento adeguato per promuovere la formazione e l’occupabilità dei giovani, riducendo nel contempo la dispersione scolastica. I firmatari riconoscono l’importanza di altri strumenti per l’ avvicinamento dei giovani al mondo del lavoro quali: i tirocini curriculari ed extra curriculari con periodo di orientamento al lavoro e di formazione in contesto lavorativo; l’alternanza scuola-lavoro, dove la scuola diventa più aperta al territorio e l’azienda esercita un ruolo formativo primario verso i giovani, in un contesto che vede il concorso e la collaborazione di diversi attori alla realizzazione delle iniziative di alternanza scuola-lavoro (associazioni d’impresa, Camere di Commercio, enti pubblici e privati ecc.).

Firmatari per la parte sociale, politica e sindacale:

  • Provincia di Bergamo
  • Ufficio scolastico regionale per la lombardia – ufficio iii ambito territoriale di Bergamo
  • Ance Bergamo
  • Cna Bergamo
  • Confagricoltura Bergamo
  • Confartigianato Bergamo
  • Ascom Confcommercio Bergamo
  • Confcooperative
  • Confesercenti Bergamo
  • Confimi apindustria Bergamo
  • Confindustria Bergamo
  • Federazione Coldiretti Bergamo
  • Lia Bergamo
  • Cgil – Cconfederazione generale italiana del lavoro
  • Cisl – Confederazione italiana sindacati dei lavoratori
  • Uil – Unione italiana del lavoro

Istituzioni formative e Associazioni:

  • FSF LOMBARDIA (Federazione Servizi Formativi Lombardia): IKAROS IMPRESA SOCIALE – Bergamo
  • AFP Patronato San Vincenzo
  • ACOF Olga Fiorini – Cooperativa sociale onlus – Bergamo
  • Azienda Bergamasca Formazione
  • Associazione Centro Studi Teorema
  • Associazione Istituto Scolastico Sistema
  • Associazione CNOS/FAP Regione Lombardia – Treviglio
  • Associazione Scuola SILV
  • Consorzio ENFAPI Treviglio
  • ENGIM Lombardia
  • Ente di Formazione Sacra Famiglia
  • Fondazione ENAIP Lombardia – Bergamo
  • Fondazione I.S.B.
  • Fondazione LEONARDO Education
  • Fondazione Maddalena di Canossa
  • Scuola d’Arte applicata Andrea Fantoni
  • Scuola Edile di Bergamo
  • Scuola Internazionale di Estetica Locatelli impresa sociale snc

 

L’accordo – Sistema duale e dell’apprendistato

 

 




“Sharing Days”, i laureati senior condividono le esperienze con gli studenti

Si è tenuto, nei giorni scorsi, il primo appuntamento del ciclo di incontri “Sharing Days”, organizzato da Luberg per dare agli studenti dell’università di Bergamo la possibilità di incontrarsi con i laureati dell’ateneo. Il periodo universitario rappresenta, in effetti, un passaggio molto importante nella carriera personale e scolastica, perché costituisce il coronamento di un lungo percorso che dalla prima infanzia porta all’ingresso nell’età adulta e alle sfide che ne derivano. Per accompagnare gli studenti in questa fase impegnativa e stimolante, l’associazione dei laureati dell’Università di Bergamo ha quindi scelto quest’anno di dare il via al progetto. “Laurearsi… e poi? Con questa iniziativa – spiega Cristiana Cattaneo, consigliere di Luberg e responsabile del progetto – vogliamo fare dell’associazione un ponte fra l’Università e il mondo del lavoro e del post laurea. È stato quindi naturale costruire, d’intesa anche con il rettore Remo Morzenti Pellegrini, un progetto per raccogliere le testimonianze dei nostri laureati che si sono inseriti da poco tempo nel mondo del lavoro, per offrire la loro esperienza a tutti gli studenti dell’università”. Il progetto prevede anche un secondo momento in cui gli studenti hanno la possibilità di confrontarsi con laureati senior di importanti aziende della Bergamasca. “Abbiamo quindi pensato gli Sharing Days – prosegue Cattaneo – per porre in relazione i nostri studenti con laureati junior e senior, favorendo la condivisione utile a far emergere le aspettative, i desideri e le ambizioni in

relazione all’ingresso nel mondo del lavoro. Il primo appuntamento, destinato agli studenti di Economia e Giurisprudenza, si è nella sede dell’associazione di Viale Vittorio Emanuele II, 10 (Palazzo del Monte) e ha visto la partecipazione di: Lorenzo Busi, divisione Unity Corporate & Private di Ubi Banca; Roberta Cucchi di KPMG; Oscar Fusini, direttore generale dell’Ascom; Massimo Locarno, commercialista; Maria Giovanna Locatelli, già dirigente presso aziende sanitarie ospedaliere bergamasche;  Mauro Madaschi, Financial Controller di Brembo; Davide Orabona, direttore Sistemi informativi Corporate di Gewiss; Enrico Pedrana, responsabile controllo di gestione di Sacbo; Isabel Perletti, responsabile sportello orientamento lavoro Cisl; Carlo Rubis, avvocato ed Enrico Vitali, Senior director di Banca Esperia. Nel corso della serata i laureati senior hanno offerto agli studenti preziosi consigli su come approcciare al meglio il mondo del lavoro di oggi e hanno voluto condividere anche riflessioni personali sul giorno della laurea, sulle aspettative nei confronti del futuro professionale e sugli errori commessi nei primi contatti con le aziende. Infine durante l’aperitivo di networking, i laureati senior si sono messi a disposizione degli studenti anche per rispondere direttamente a dubbi, curiosità e domande degli studenti. Per partecipare ai prossimi incontri (che si terranno il 12 ottobre per il polo ingegneristico e il 16 novembre per il polo umanistico) è sufficiente iscriversi sul sito Laurearsiepoi.it indicando l’area o la funzione aziendale di interesse.