Treviglio, ecco Regioni d’Europa: 80 bancarelle tra street food e artigianato ricercato

Dal 29 aprile al 1° maggio si apre a Treviglio una tre giorni dedicata al miglior cibo europeo e all’artigianato più ricercato, tra street food, birra artigianale e vino nostrano

Sabato 29 aprile alle ore 11.30 in Piazza Garibaldi a Treviglio inaugura il mercato internazionale Regioni d’Europa, un progetto realizzato da Apeca, Prisma, Unione Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza in collaborazione con Fiva Ascom Confcommercio Bergamo.

Al taglio ufficiale del nastro della manifestazione saranno presenti Juri Imeri, sindaco di Treviglio, Alberto Capitanio in rappresentanza del Distretto urbano del Commercio di Treviglio, Luigi Leanza segretario Apeca Confcommercio, Oscar Fusini, direttore Ascom Confcommercio Bergamo, e Fabrizio Errico, responsabile Regioni d’Europa.

Dal 29 aprile al 1° maggio si apre a Treviglio una tre giorni dedicata al miglior cibo europeo e all’artigianato più ricercato, tra street food, birra artigianale e vino nostrano. Saranno circa 80 le botteghe presenti all’evento itinerante di Regioni D’Europa, sparse per tutto il centro storico di Treviglio.

Passeggiando dall’incrocio di via Libertà lungo viale del Partigiano, viale Filagno e via Matteotti si incontreranno botteghe con vendita di tè e infusi, bigiotteria, incensi, tessuti e abbigliamento, prodotti per la casa e arredamento, cosmetici, artigianato, accessori, spezie, pelletteria e tanto altro. Nell’ampia Piazza del Popolo sarà allestita una zona dedicata allo street-food internazionale, con tanti tavoli per sedersi e gustare in compagnia le specialità culinarie italiane, dalla focaccia genovese ai salumi piemontesi, e internazionali, dai churros a bretzel e macarons.




La Camera di Commercio propone l’alta formazione per le mpmi locali

In 11 edizioni il corso ha formato 290 imprenditori, manager e dipendenti appartenenti a mpmi locali

Saranno accettate fino a mercoledì 26 aprile le domande per l’ammissione al Corso di alta formazione “GO. IN’ 2023 – Scenari internazionali e opportunità di crescita per le mpmi, corso rivolto a imprenditori, manager e lavoratori di micro, piccole e medie imprese della provincia di Bergamo. In 11 edizioni di attivazione il corso ha consentito la formazione di 290 imprenditori, manager e dipendenti appartenenti a MPMI locali.
L’iniziativa, realizzata con il sistema associativo territoriale e grazie al finanziamento della Camera di Commercio di Bergamo, prevede, per la parte tecnico-didattica, il coinvolgimento dell’Università degli Studi di Bergamo, ed in particolare dei Centri di Ateneo SdM – Scuola di Alta Formazione e CYFE – Center for Young and family enterprise.
Il percorso, della durata di 120 ore, verrà avviato venerdì 5 maggio con lezioni che si svolgeranno parte online e parte in presenza (le lezioni in presenza si terranno nelle sedi dell’Università di Bergamo e di Bergamo Sviluppo, a Bergamo e a Dalmine).
La partecipazione al corso permetterà ai partecipanti di acquisire conoscenze, competenze e strumenti efficaci per comprendere e affrontare un contesto sempre più dinamico e internazionalizzato; rafforzare competenze imprenditoriali/manageriali per poter assumere efficaci decisioni strategiche e organizzative in un periodo caratterizzato dal continuo cambiamento; accrescere la dimensione innovativa nella conduzione aziendale, grazie alla creazione di un mindset favorevole allo sviluppo dell’innovazione sostenibile, della crescita e del rinnovamento strategico; favorire la formazione e la valorizzazione dei talenti.

METODOLOGIA DIDATTICA

Durante i moduli tematici e di approfondimento i partecipanti verranno stimolati e coinvolti utilizzando diverse metodologie didattiche: la formazione frontale (in aula o da remoto) sarà accompagnata dall’utilizzo di strumenti multimediali, dallo svolgimento di giochi di ruolo o di business game, da momenti laboratoriali di simulazione, da lavori di gruppo (anche questi realizzabili in presenza o da remoto). Saranno inoltre previste testimonianze e incontri con stakeholder del sistema economico territoriale.
I laboratori di networking, infine, favoriranno momenti di condivisione e scambio di esperienze con imprese che hanno già preso parte alle precedenti edizioni dei corsi Go. In’.
DESTINATARI E QUOTA DI PARTECIPAZIONE
Le micro, piccole e medie imprese (MPMI) che hanno sede legale e/o operativa in provincia di Bergamo, in possesso dei requisiti sotto elencati, potranno usufruire del finanziamento della Camera di commercio di Bergamo: tali imprese potranno iscrivere un solo lavoratore versando una quota a titolo di cofinanziamento privato pari a € 330,00 + Iva 22%L’accoglimento della domanda di iscrizione è da considerarsi quale concessione di un contributo in natura, soggetto al regime de minimis ai sensi del Reg. UE 1407/2013 e s.m.i. o del Reg. UE 1408/2013 e s.m.i., e quantificato in € 3.760,00.
Sarà inoltre ammessa la partecipazione di altri lavoratori e di soggetti diversi da quelli sopra citati (imprese non aventi sede legale e/o operativa in provincia di Bergamo, liberi professionisti, funzionari di organizzazioni di categoria, privati, imprese che hanno già partecipato all’ultima edizione del percorso, imprese che desiderano iscrivere un secondo partecipante a questa edizione del corso, ecc.) a fronte del versamento di una quota di iscrizione pari a € 4.000,00 + Iva 22%In questo caso per iscriversi è necessario contattare la referente dell’iniziativa indicata a fondo pagina.
REQUISITI DI AMMISSIONE PER LE MPMI CON QUOTA DI ISCRIZIONE RIDOTTA E MODALITA’ DI ISCRIZIONE
Per avere diritto al versamento della quota di iscrizione ridotta, l’impresa deve essere in possesso dei seguenti requisiti:
  • avere sede legale e/o operativa in provincia di Bergamo
  • essere iscritta al Registro delle Imprese
  • essere attiva ed in regola con il pagamento del diritto annuale dovuto alla C.C.I.A.A. di Bergamo
  • essere in regola con il versamento dei contributi previdenziali e assistenziali (DURC regolare)
  • non deve trovarsi in stato di fallimento, di liquidazione (anche volontaria), di amministrazione controllata, di concordato preventivo o in qualsiasi altra situazione equivalente secondo la normativa vigente, e nei cui riguardi non è in corso un procedimento per la dichiarazione di una di tali situazioni
  • non deve aver ottenuto nell’ultimo triennio (compreso l’anno in corso) aiuti in regime de minimis che, sommati all’agevolazione richiesta, superino i limiti definiti dal Reg. UE n. 1407/2013 e s.m.i. o dal Reg. UE n. 1408/2013 e s.m.i., con riferimento al concetto di impresa unica [1].
  • non deve avere in corso forniture con la Camera di commercio di Bergamo, anche a titolo gratuito, ai sensi dell’art. 4, comma 6, del D.L. 95 del 6 luglio 2012, convertito nella L. 7 agosto 2012, n. 135 [2]
  • non aver partecipato all’ultima edizione del corso.
Potrà iscriversi al corso il lavoratore che in tali imprese ricopre uno dei seguenti ruoli: titolare, socio, amministratore delegato o consigliere delegato, amministratore unico, coadiuvante o collaboratore familiare iscritto all’Inps, dipendente a tempo indeterminato

Per maggiori informazioni

Silvia Campana
email: campana@bg.camcom.it
tel. + 39 035 388 8036




Ente Mutuo: 33 istituti convenzionati, crescono assistenza e soci a Bergamo

La sanità integrativa Confcommercio tutela imprenditori e le loro famiglie con diverse proposte di assistenza

La presenza di Ente Mutuo su Bergamo e provincia è ormai consolidata e in continua crescita: lo dimostrano i numeri che rilevano come la sanità integrativa pensata da Confcommercio per i suoi associati presenti sul territorio bergamasco la più ampia proposta di strutture convenzionate rispetto alle altre province in cui opera, quali Milano, Monza Brianza, Como e Lecco. Un risultato straordinario raggiunto in soli quattro anni di attività. «Attualmente abbiamo all’attivo 33 convenzioni, tra forme dirette e indirette – afferma Giuseppe dalla Costa, Direttore di Ente Mutuo Regionale – attraverso le quali siamo in grado di garantire ai nostri Soci uno standard di visite specialistiche, esami diagnostici, cure odontoiatriche e prestazioni ospedaliere. Tra le principali strutture convenzionate rientrano l’ospedale Humanitas Gavazzeni, la clinica Humanitas Castelli, il poliambulatorio Humanitas Medical Care Bergamo, i centri del Gruppo Habilita (Bergamo, Clusone, Osio Sotto e Zingonia), i punti prelievo Synlab (10 sedi), la Casa di Cura San Francesco, gli Istituti Ospedalieri Bergamaschi (Policlinico San Marco di Zingonia, Policlinico San Pietro, Centro Diagnostico Treviglio). Sono tutte realtà estremamente rinomate che ci consentono di offrire una copertura sanitaria e servizi ad alto valore aggiunto».

Giuseppe Dalla Costa

Cosa prevede nello specifico l’offerta di Ente Mutuo? «Da oltre 65 anni basiamo la nostra attività su un principio fondamentale: la tutela della salute delle imprenditrici e degli imprenditori Soci e delle loro famiglie. Una mission chiara che perseguiamo attraverso l’offerta di forme di copertura capaci di rispondere alle diverse esigenze in ambito sanitario in tempi rapidi, a tariffe agevolate e per tutta la vita, ma anche con attività di sensibilizzazione sul valore della sanità e della prevenzione. In tal senso, ci impegniamo costantemente a fare cultura attraverso la realizzazione di articoli, incontri e webinar pensati per informare, educare e rendere le persone più consapevoli, coinvolgendo direttamente i professionisti, come abbiamo fatto con Humanitas Gavazzeni e Gruppo Habilita, o nostri partner come il Gruppo Terziario Donna Confcommercio Bergamo» spiega il direttore.

Gli imprenditori e i professionisti di Confcommercio Bergamo possono quindi usufruire delle coperture sanitarie e dei servizi di Ente Mutuo, che si aggiungono alle tradizionali Forme di copertura S, T, V, da sempre presenti sul territorio bergamasco: la “Forma B”, ad esempio, offre le visite specialistiche, gli esami diagnostici e le prestazioni in day hospital, comprese in un contributo annuo, in parte fiscalmente deducibili; le richieste di prenotazione alle strutture convenzionate vengono gestite nell’arco di una settimana, evitando le attese del sistema sanitario nazionale. Le “Forma D”, le più complete tra le coperture, aggiungono a queste prestazioni gli interventi chirurgici. «Siamo sempre alla ricerca di nuove soluzioni e servizi per venire incontro alle esigenze dei nostri Iscritti – aggiunge dalla Costa – e per questo abbiamo introdotto Smart Plus, la nostra nuova soluzione di welfare aziendale dedicata ai dipendenti degli Associati di Confcommercio a cui offriamo assistenza ambulatoriale a tariffe agevolate, visite mediche specialistiche e la diagnostica strumentale (esami radiografici, ecografie, TAC, RMN, MOC, endoscopie, scintigrafie, doppler). Non solo. A queste si aggiungono le analisi di laboratorio, le prestazioni odontoiatriche, la terapia fisica e l’assistenza medica 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Tutto, a un costo calmierato e con vantaggi contributivi e fiscali sia per i datori di lavoro sia per i dipendenti».

Ente Mutuo si qualifica così come un riferimento affidabile per l’associato, e grazie all’ufficio di Bergamo e alla sede di Milano, offre informazioni e assistenza immediata per tutti gli aspetti che riguardano il delicato tema della salute.

«Il nostro lavoro è solo agli inizi – conclude – e continueremo a lavorare su nuove convenzioni in forma diretta e indiretta: in quest’ultimo caso, abbiamo attivato accordi con Centro Medico Polispecialistico FOR ME e Centro Borgo Palazzo Poliambulatorio per la donna, ma l’idea è quella di ampliare la nostra rete di convenzionati anche a realtà che operano in ambiti strettamente legati alla vita quotidiana, come le palestre o i centri ottici».
Per info: 035. 4120132 – entemutuobergamo@ascombg.it




“L’agente di commercio il lavoro più bello del mondo, ma servono organizzazione e formazione”

Intervista al presidente di Fnaarc nazionale Alberto Petranzan: “La buona notizia è che non solo sono aumentati gli agenti in attività, ma si sono ridotti anche i numeri di quelli che lasciano la professione”

Le prospettive, il ricambio generazionale, il rinnovo dell’accordo economico collettivo. E poi ancora: i giovani, la flat tax, i mezzi di trasporto. Alberto Petranzan, presidente di Fnaarc nazionale, parla dell’agente di commercio nel 2023. E lo fa con rinnovato ottimismo.

Petranzan, qual è la fotografia attuale del mondo degli agenti di commercio?
“In questi ultimi anni, l’ultimo specialmente, ci sono state tante nuove iscrizioni anche se l’età media degli agenti di commercio resta un tantino alta. Il 65%, la fetta più grossa di chi è in attività, ha tra i 40 e i 65 anni. La buona notizia è che non solo sono aumentati gli agenti iscritti, ma si sono ridotti anche i numeri di quelli che lasciano la professione. Questo è stato favorito dal fatto che i mercati si sono ingranditi, mentre l’aumento dei prezzi ha aiutato il nostro settore che è collegato alla provvigioni. Ora ci sono delle avvisaglie. I dati restano comunque positivi. Le aziende cercano e bisogna comunque fare attenzione, valutare bene”.

Questo può considerarsi ancora un lavoro che dà prospettive?
“Assolutamente sì, questo è un lavoro che dà ancora molto prospettive. Serve però organizzazione e formazione. Per questo noi di Fnaarc continuiamo a proporre corsi di aggiornamento anche per chi opera in questo settore da anni”.

Il ricambio generazionale, però, non sta andando benissimo.
“Quello del ricambio generazionale è un problema che riguarda soprattutto le aziende mandanti, che spesso sono le prime a sottovalutare la situazione. Anche loro devono aiutare i giovani che si avvicinano a questo mondo dando incentivi e aiutandoli nella fase più critica, quella della partenza. Se non ci aiutano le aziende mandanti il ricambio generazionale rallenta e tra qualche anno sarà un problema soprattutto loro. Vedo ancora tante, troppe aziende miopi su questo tema. Le reti commerciali hanno bisogno degli agenti e questo problema va affrontato oggi. Noi siamo propositivi, sempre disponibili al confronto. Dobbiamo remare tutti dalla stessa parte”.

Rinnovo dell’accordo economico collettivo: qual è il punto più delicato?
“Direi quello che riguarda il comparto dell’online. È inutile che ci giriamo attorno: i clienti oggi fotografano le scarpe in vetrina e poi acquistano a casa, su internet. Quando succede questo l’agente di commercio il suo lavoro l’ha fatto, quindi gli va riconosciuta la provvigione. Stiamo lavorando proprio per questo. Poi, che la pratica di fotografare la vetrina e comprare online non sia proprio bellissima è vero, dispiace per il negoziante. Ma l’agente di commercio dev’essere tutelato perché il suo lavoro di promozione sul territorio lo svolge comunque benissimo”.

L’e-commerce può essere un problema?
“Secondo noi no. A patto però che si parli tutti la stessa lingua, quindi stesso mercato e stesse regole: le tasse vanno pagate da tutti, in modo uguale”.

La flat tax, da molti contestata, è stata accolta in modo molto positivo dal vostro mondo.
“Il regime forfettario per noi è fondamentale perché rende l’attività più sostenibile per molti rappresentanti. Pensate che oggi l’80% degli agenti di commercio guadagna meno di 85mila euro annui e, quindi, può usufruire del regime forfettario che diventa di vitale importanza”.

Un consiglio per chi s’affaccia a questa professione?
“Ai giovani dico di approfittare dell’esperienza dei colleghi più navigati che si trovano a fianco. Spesso i contratti nascondono delle sorprese che solo i più esperti riescono a leggere: anche qui, in una logica di passaggio generazionale, serve darsi una mano. La Fnaarc è presente anche per questo”.

E un consiglio per chi è invece in attività da tempo?
“Per chi è in attività da tempo non ci sono molti consigli, chi lavora da tempo sa come muoversi. Piuttosto ribadisco un concetto per i più navigati: date una mano ai giovani, ne hanno bisogno”.

Perché un agente di commercio dovrebbe affidarsi a Fnaarc?
“Il lavoro dell’agente di commercio è il più bello del mondo, ma dev’essere affrontato in modo adeguato. Noi di Fnaarc mettiamo a disposizione le nostre esperienze di mercato e di contrattualistica perché sappiamo che chi parte da basi solide ha la possibilità di fare qualcosa di grande in questo settore. Ai giovani io consiglio vivamente di venire in Fnaarc per farsi un’idea di cosa c’è là fuori”.

Infine l’auto: vi state battendo per cambiare la deducibilità dei costi.
“Sia chiara una cosa: non chiediamo dei vantaggi ma solo delle tutele. L’importo deducibile per l’acquisto del mezzo di trasporto è fermo ai tempi della lira, e non è accettabile. La soglia dev’essere alzata sopra ai 25mila euro perché oggi le auto costano molto di più rispetto a 20-30 anni fa. Noi agenti di commercio, che percorriamo migliaia di chilometri l’anno, abbiamo bisogno di auto sicure e confortevoli che possano supportare al meglio i nostri tanti spostamenti. Non chiediamo un’auto potente, chiediamo un’auto adeguata”.

Siete in trattativa col governo?
“Sì, ci stiamo lavorando con l’attuale governo. E posso dire che abbiamo trovato anche delle posizioni vicine alle nostre richieste: con la finanziaria del prossimo anno speriamo che questa situazione venga risolta una volta per tutte”.




Giornata della ristorazione, il punto sull’ospitalità con il convegno Ascom il 27 aprile, ore 15.30

Enogastronomia e ospitalità, tipicità e identità di un territorio” è in programma giovedì 27 aprile a partire dalle 15.30 in Sala Conferenze

In vista della giornata della Ristorazione per la cultura dell’Ospitalità italiana promossa a livello nazionale da Fipe Confcommercio e in programma il 28 aprile, Ascom Confcommercio Bergamo ha organizzato un convegno rivolto ai pubblici esercizi per fare il punto sull’enogastronomia, tra tradizioni e innovazione nell’accoglienza. L’incontro “Enogastronomia e ospitalità, tipicità e identità di un territorio” è in programma giovedì 27 aprile a partire dalle 15.30 in Sala Conferenze, nella sede Ascom Confcommercio Bergamo in Via Borgo Palazzo 137.  L’appuntamento, nato con lo scopo di raccogliere con testimonianze di valore e relatori d’eccezione riflessioni e spunti, si apre con i saluti di Petronilla Frosio, presidente Gruppo Ristoranti Ascom Confcommercio Bergamo e di Diego Rodeschini, presidente Gruppo Caffè Bar Pasticcerie Ascom Confcommercio Bergamo, pronti a fare gli onori di casa. Oscar Fusini, direttore Ascom Confcommercio Bergamo, presenta i risultati del sondaggio effettuato tra i pubblici esercizi, raccogliendo alcune prime conclusioni sul valore dell’enogastronomia per il territorio. Sul tema “Tradizioni, innovazione e accoglienza per una proposta di valore” interverranno Roberta Garibaldi, professore di Tourism Management all’Università degli Studi di Bergamo e vicepresidente del Comitato Turismo OECD (OCSE), Mauro Carbone, direttore Centro Nazionale Studi del tartufo di Alba e Valerio Massimo Visintin, critico enogastronomico de Il Corriere della Sera.

Partecipazione libera previa registrazione. Info: 0354120320, direzione@ascombg.it

Stampa e tv sono invitate.




Terziario e lavoro : mancano 230mila occupati

11 milioni di occupati degli oltre 17 milioni complessivi sono attivi nel terziario, che assorbe il 64,5%

Degli oltre diciassette milioni di occupati regolari registrati a giugno 2022, sono più di undici milioni quelli attivi nel terziario di mercato, per una quota pari al 64,5%. Parte da questo dato “Terziario e lavoro”, l’osservatorio lavoro sul terziario di mercato realizzato dall’Ufficio Studi di Confcommercio e presentato in occasione della conferenza stampa che ha aperto i lavori della ventiduesima edizione del Forum “I protagonisti del mercato e gli scenari per gli anni 2000”, per il secondo anno consecutivo nello scenario di Villa Miami a Roma. E se rispetto a due anni prima la crescita dell’occupazione assoluta è stata di quasi due milioni di unità, più dei tre quarti (il 76,4% per la precisione) appartiene allo stesso terziario di mercato. Il rovescio della medaglia viene dal confronto con i risultati del 2019: se l’occupazione totale non ha completamente recuperato i livelli pre pandemici (in termini di unità di lavoro a tempo pieno siamo a quasi 23 milioni e 900mila lavoratori rispetto a poco più 24 milioni e 100mila), il deficit è attribuibile in esclusiva proprio al terziario di mercato (-2,8%). In più, la pandemia ha colpito pesantemente le piccole unità produttive e il lavoro autonomo: a fronte della  crescita di quasi 1,4 milioni dei lavoratori dipendenti nel terziario di mercato tra il 2020 e il 2022, il numero di lavoratori indipendenti nelle attività terziarie è infatti risultato inferiore di quasi 27mila unità, un calo che si registra in particolare nelle professioni e nei trasporti. Passando al numero di dipendenti per impresa, il rapporto dell’Ufficio Studi evidenzia che nel terziario è pari a 8,8 (era 8,2 nel 2020, +7,5%) contro gli 11,4 del resto dell’economia. In fondo alla “classifica” troviamo il piccolo commercio alimentare con 3,3 dipendenti per impresa, in testa l’aggregato “Altri trasporti e logistica” con 30,4. Al netto delle attività stagionali, si scopre poi che nel 2022 il 70,2% degli occupati nel terziario di mercato aveva un contratto a tempo indeterminato contro il 73,7% del complesso dell’economia. Un numero che “restituisce, contro diffusi pregiudizi, la dimensione della qualità del lavoro nei servizi, a prescindere dalla remunerazione”. Basti pensare che nelle attività stagionali caratterizzate da fermo produttivo per diversi mesi l’anno, il 44% dei contratti è, comunque, a tempo indeterminato. Se il terziario è stato il principale traino del recupero dell’occupazione dopo la pandemia, va sottolineato poi che il 53%% di questo aumento si deve alle donne, nove su dieci delle quali assunte tra il 2020 e il 2022 lavora nei servizi. Non è un caso che la quota di occupazione dipendente femminile nel terziario di mercato sia pari al 50,8% mentre nelle altre attività economiche sia ferma al 27%. Un problema impellente è invece la mancanza di manodopera, soprattutto nei settori legati al turismo. Se nel 2023 si osservasse una crescita delle presenze del 15,3% rispetto al 2019 (oltre 500 milioni, più di 60 milioni in più sul 2019), l’Ufficio Studi stima infatti che occorrerebbero 280mila nuovi lavoratori nei soli settori dell’alloggio e ristorazione rispetto allo scorso anno. Infine, le stime macroeconomiche annunciate dal direttore Mariano Bella indicano per quest’anno un aumento del Pil dello 0,9% e dell’1,2% nel 2024, mentre i consumi dei residenti sono visti in aumento dello 0,5% nel 2023 e dello 0,7% l’anno prossimo.




Professionisti, soddisfazione per la legge sull’equo compenso

Mongelli: “Un primo passo per la tutela e per assicurare retribuzioni minime certe”

Con il via libero definitivo all’equo compenso per le prestazioni dei liberi professionisti la pubblica amministrazione e società partecipate dalla pa,  le imprese bancarie e assicurative (e loro controllate e mandatarie) e le aziende con più di 50 dipendenti o con un fatturato superiore ai 10 milioni di euro e dovranno corrispondere al professionista in convenzione una remunerazione proporzionata alla quantità e qualità del lavoro, oltre che conforme ai parametri ministeriali. Una legge attesa anche da tutti i professionisti non organizzati in ordini o collegi che porterà all’adozione di parametri per ogni categoria, che dovranno essere stabiliti entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge, da un apposito decreto del ministro delle Imprese e del Made in Italy, con un “tariffario” che andrà aggiornato ogni due anni.

Matteo Mongelli

Positivo il commento di Confcommercio Professioni, anche con il presidente provinciale Matteo Mongelli: “La norma rappresenta un primo passo per la tutela di tutti i professionisti. A livello provinciale è stata espressa soddisfazione da parte della base associativa, che rappresenta svariate categorie del mondo professionale facenti capo ai titolari di partita Iva. L’estensione della norma a tutte le nostre professioni non ordinistiche apre al confronto con le relative rappresentanze e a un grande lavoro per stabilire parametri certi per garantire un’equa retribuzione. La legge risponde alla richiesta di valorizzare e tutelare i professionisti. Oltre alla retribuzione, da anni attraverso Confcommercio Professioni ci battiamo per attestare le competenze della rappresentanza di partite Iva non facenti capo a ordini professionali, per contribuire ad innalzare la preparazione e l’immagine degli associati”.  La nuova norma interessa, oltre alla pubblica amministrazione, circa 1000 aziende private, che dovranno adeguare i compensi ai professionisti incaricati. La legge, oltre a istituire l’Osservatorio nazionale sull’equo compenso, consente inoltre la tutela dei diritti individuali omogenei dei professionisti attraverso l’azione di classe proposta  dalle associazioni professionali (oltre che dal consiglio nazionale dell’ordine per le professioni ordinistiche).




“L’agente di commercio, una professione che ha ancora tanto da dare”

Venerdì 14 aprile il convegno che ha toccato numeri, dati, commenti, ma anche prospettive, futuro e innovazioni sul mondo degli agenti di commercio.

Numeri, dati, commenti, ma anche prospettive, futuro e innovazioni. Venerdì 14 aprile, nella sede di via Borgo Palazzo di Ascom Confcommercio Bergamo, gli agenti di commercio hanno fatto il punto sullo stato della professione e presentato le principali novità che interessano la categoria con il convegno “Pianificare l’evoluzione, analisi del presente e vision sul futuro”.

Presente al convegno anche Alberto Petranzan, presidente Fnaarc nazionale: “Gli agenti di commercio hanno potuto beneficiare della crescita del Pil, cresciuto nel 2022 del 3,1% – ha spiegato -. Le provvigioni sono cresciute del 10%. Ma attenzione perché questa è una bolla che non è destinata a durare all’infinito, quindi sarà fondamentale leggere e gestire ogni singola situazione d’ora in avanti”.

Petranzan ha poi snocciolato i dati nazionali del settore: “Nell’ultimo biennio il numero degli agenti di commercio è rimasto praticamente invariato, mentre il 15% è donna. L’80% guadagna meno di 85mila euro annui, quindi bene la flat tax che consente a tanti colleghi di riuscire a restare nel mondo del lavoro. Ma dobbiamo prestare grande attenzione al ricambio generazionale: il 65% degli agenti di commercio italiani ha tra i 40 e i 60 anni; l’età media è di 50 anni. Il nostro è un mercato che può dare ancora tanto lavoro e tante soddisfazioni, ma deve ristrutturarsi”.

Un appello rivolto ai giovani che è stato poi ripreso da Oscar Fusini, direttore di Ascom Confcommercio Bergamo: “Dobbiamo far passare ai giovani il messaggio che si può fare ancora e bene l’agente di commercio” ha sottolineato, passando poi ai dati bergamaschi: “Nella nostra provincia ci 2.086 imprese attive, la ditta individuale è per lo più la natura giuridica scelta a Bergamo. Le donne sono al 10%, in leggero ritardo rispetto al dato nazionale, mentre la maggior parte degli agenti di commercio in attività abitano nell’hinterland (28,3%), il 16% in pianura e il 15,1% in città. Il settore alimentari e bevande è quello più ricco col 19,6%, seguito da quello farmaceutico-cosmetico al 19,1%”.

Presente al convegno anche Fabio Fracassi, presidente Fnaarc Bergamo: “I dati di Bergamo non sono buoni: prima il Covid, poi la guerra e il caro-energia hanno dato un bel colpo al nostro settore – ha spiegato -. Non sono stati facili gli ultimi anni, per questo il ruolo che Fnaarc può avere oggi nei confronti di questi professionisti è cruciale: il nostro obiettivo è di essere un punto riferimento”.

Si è parlato anche di auto, di come orientarsi nel migliore dei modi nella scelta del veicolo che per un agente di commercio è uno strumento fondamentale. Per questo Loreno Epis, consigliere nazionale Federmotirizzazione ha spiegato soprattutto vantaggi e svantaggi del mondo dell’elettrico, sottolineando che “oggi l’ibrido è l’alimentazione più gettonata, ha sorpassato nelle preferenze degli acquirenti anche a benzina e diesel. È l’alimentazione preferita grazie anche ai mercati delle città metropolitane, i posti in cui il vantaggio dell’elettrico può essere toccato davvero con mano”.

Poi Giampaolo Foresi, direttore Servizi Tributari di Confcommercio Milano, ha affrontato tutte le novità e le opportunità di detrazione fiscale per la categoria, con un focus sul regime forfettario che riguarda di gran lunga la maggior parte degli agenti di commercio oggi in attività. E, per chiudere il confronto, Simone Serughetti, formatore esperto di digital thinking Adok Studio, ha illustrato il mondo del metaverso, spiegando perché potrà essere un’opportunità per la vendita di domani.




Bergamo e Brescia capitale: dai distretti 200mila euro di contributi a fondo perduto

Sarà possibile presentare la domanda a partire dal 2 maggio al 31 luglio. In Ascom supporto per il bando 

I distretti urbani del commercio di Bergamo e Brescia lanciano due bandi per sostenere i commercianti nei piani di rilancio e di riqualificazione delle proprie attività: contributi a fondo perduto, infatti, sono previsti, grazie a un finanziamento garantito da Regione Lombardia, per consentire ai tessuti commerciali della Capitale della Cultura 2023 di scommettere sul proprio futuro attraverso sistemazioni delle proprie botteghe, iniziative innovative o la riconversione della propria attività.

Il 2023 rappresenta l’anno del pieno ritorno alla normalità dopo un triennio di limitazioni dovute alla prevenzione del rischio sanitario da covid19. I tessuti commerciali dei due capoluoghi hanno dimostrato una particolare resilienza e una certa solidità – quello di Bergamo, anche grazie al bando Rinascimento lanciato in collaborazione con Intesa Sanpaolo nella primavera 2020, ha evidenziato dati più che molto incoraggianti, con la sostanziale tenuta del numero di attività dal 2019 al 2022 -, sopravvivendo a un periodo particolarmente delicato e difficile per il commercio di tutto il Paese.

Il bando presentato oggi dai due comuni rappresenta un’iniziativa di ulteriore sostegno, pensata per accompagnare il rilancio delle attività in un anno in cui Bergamo e Brescia sono oggetto di flussi turistici in crescita e nelle quali si moltiplicano iniziative particolarmente attrattive in occasione della Capitale della Cultura 2023.

La cifra messa a disposizione si aggira intorno a 200mila euro (per ogni città, quindi si tratta complessivamente di 400mila euro suddivise equamente tra le due città) e proviene da Regione Lombardia. Le imprese possono ottenere fino a un massimo di 3000€ di contributo a fondo perduto, cifra che potrà essere pari al 50% degli investimenti previsti dalle attività la cui domanda di finanziamento dovesse essere accettata.

Sarà possibile presentare la domanda a partire dalle ore 10:00 del 2 maggio 2023 e fino alle ore 16:00 del giorno 31 luglio 2023.

“Il Bando dei Distretti di Regione Lombardia dello scorso dicembre – commenta Nicola Viscardi, direttore del Distretto Urbano del Commercio di Bergamo – ha concesso al Distretto Urbano del Commercio di Bergamo un contributo quale Distretto di Eccellenza. Una grande opportunità che, da un lato, ci rende fieri dell’operato e delle relazioni portate avanti dal DUC, e dall’altro ci impegna a condividere i fondi a disposizione con gli esercenti dell’area del DUC emanando il bando che vi presentiamo oggi. In occasione di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023, come DUC di Bergamo ci siamo confrontati con il DUC di Brescia – anch’esso assegnatario del contributo di Regione Lombardia – per intraprendere una riflessione condivisa, una stesura congiunta e un’azione che avviasse parallelamente l’apertura del bando nei due capoluoghi, a dimostrazione che le due città, pur con le differenze che le caratterizzano, possono viaggiare di pari passo nell’elargire contributi ai propri commercianti, sostenendoli – conclude Viscardi – in questo momento di ripresa e di grande opportunità quale l’anno della Capitale.”

Il bando in sintesi

È ammessa la partecipazione di imprese che soddisfino i seguenti requisiti:

• essere MPMI ai sensi dell’allegato 1 del Reg. UE n. 651/2014;

• essere iscritte al Registro delle Imprese e risultare attive;

• essere in regola con i versamenti del diritto annuale alla Camera di Commercio;

• disporre di una unità locale, oppure impegnarsi ad aprire, entro il termine di conclusione del bando, una unità locale, che sia collocata all’interno dell’ambito territoriale del Distretto del Commercio e che:

o abbia vetrina su strada o sia situata al piano terreno degli edifici o all’interno delle corti;

o disponga di locali direttamente accessibili al pubblico, presso cui si esercita una attività di:

‐ vendita al dettaglio di beni e/o servizi;

‐ somministrazione di cibi e bevande;

‐ prestazione di servizi alla persona (Codice Ateco 96 e sottocodici);

• non rientrare nel campo di esclusione di cui all’art. 1 del Reg. UE n. 1407/2013 “De minimis”;

• non avere alcuno dei soggetti di cui all’art. 85 del D.Lgs. 6 settembre 2011 n. 159 (c.d. Codice delle leggi  antimafia) per il quale sussistano cause di divieto, di decadenza, di sospensione di cui all’art. 67 del citato D.Lgs;

• non trovarsi in stato di fallimento, di liquidazione (anche volontaria), di amministrazione controllata, di concordato preventivo o in qualsiasi altra situazione equivalente secondo la normativa statale vigente.

Sono inoltre ammissibili:

• le attività di commercio su area pubblica che soddisfino i requisiti sopra previsti e che, in luogo di una  unità locale, dispongano di una concessione all’interno dei mercati e posteggi isolati nell’ambito territoriale del Distretto. Sono esclusi gli operatori commerciali su aree pubbliche che hanno registrato tra il 01/01/2022 ed il 31/12/2022 un numero di assenze non giustificate superiore a 16 giorni.

• le attività di servizi alla persona che non soddisfino il requisito di avere vetrina su strada o essere situate al piano terreno degli edifici o all’interno delle corti;

• gli aspiranti imprenditori che soddisfino i seguenti requisiti:

o non avere cause di divieto, di decadenza, di sospensione di cui all’art. 67 del D.Lgs. 6 settembre 2011 n. 159 (c.d. Codice delle leggi antimafia);

o avviare prima dell’erogazione dell’agevolazione da parte del Comune, una attività economica che soddisfi i requisiti sopra previsti.

I requisiti di ammissibilità devono essere posseduti alla data di presentazione della domanda e mantenuti fino alla data di erogazione del contributo, con l’eccezione dell’unità locale all’interno del territorio del Distretto, che deve essere posseduta alla data di richiesta di erogazione.

Per accedere al contributo, le imprese che detengono apparecchi per il gioco d’azzardo lecito devono impegnarsi formalmente a rimuovere, alla scadenza del contratto di installazione stipulato con il concessionario, gli apparecchi per il gioco d’azzardo lecito eventualmente detenuti a qualsiasi titolo e non possono procedere con nuove installazioni dalla data di presentazione della domanda di contributo e per i successivi tre anni dall’erogazione del contributo.

In fase di erogazione finale del contributo concesso da parte degli Enti Locali, le imprese beneficiarie  dovranno essere in regola con gli obblighi contributivi, come attestato dal Documento Unico di Regolarità  Contributiva (DURC). Il Documento Unico di Regolarità Contributiva (DURC) in corso di validità è acquisito  d’ufficio dall’Enti locale presso gli enti competenti.

In caso di accertata irregolarità in fase di erogazione, verrà trattenuto l’importo corrispondente  all’inadempienza e versato agli enti previdenziali e assicurativi (L. n. 98/2013, art. 31 commi 3 e 8-bis).

Le risorse complessivamente stanziate per l’iniziativa ammontano a 200.000

Le risorse sono così ripartite tra le Misure del Bando:

• Misura A: 180.000 euro complessivi, riservata alle micro, piccole e medie imprese esercenti attività di vendita al dettaglio di beni e/o servizi, somministrazione di cibi e bevande, prestazione di servizi alla persona in sede fissa;

• Misura B: 20.000 euro complessivi, riservata al commercio su area pubblica (ambulanti all’interno dei mercati e posteggi isolati).

Qualora non venissero esauriti i fondi della dotazione finanziaria della Misura A, l’Amministrazione Comunale si riserva la possibilità di spostare le risorse residue sulla Misura B, fino all’esaurimento della dotazione complessiva, e viceversa.

Il contributo è concesso con procedura automatica: le domande in possesso dei requisiti di ammissibilità formale sono finanziate in ordine cronologico di ricezione, fino ad esaurimento della dotazione finanziaria nel rispetto dei termini previsti nel presente Bando.

L’aiuto è concesso come agevolazione a fondo perduto, a fronte di un budget di spesa liberamente composto da spese in conto capitale e spese di parte corrente.

Il contributo previsto, per le domande accettate, è pari al 50% della spesa ammissibile totale (in conto capitale e di parte corrente) al netto di IVA, e in ogni caso non potrà essere superiore all’importo delle spese in conto capitale, sino ad un massimo complessivo per ciascuna impresa pari a 3.000 euro. L’ultimo operatore beneficiario potrà essere assegnato un contributo parziale rispetto a quello teoricamente spettante, in funzione del contributo residuo disponibile.

L’importo massimo potrà essere aumentato in caso di disponibilità residua derivante da risorse non assegnate, sempre nel rispetto delle percentuali massime di contribuzione sopra indicate.

Sono ammissibili progetti di investimento che devono includere almeno una delle seguenti tipologie di interventi:

• riqualificazione e ammodernamento, in una prospettiva di innovazione e sostenibilità, di attività già esistenti;

• avvio di nuove attività o apertura di nuove unità locali, oppure subentro di un nuovo titolare presso una attività esistente;

• accesso, collegamento e integrazione dell’impresa con infrastrutture e servizi comuni offerti dal Distretto o compartecipazione alla realizzazione di tali infrastrutture e servizi comuni.

Gli interventi dovranno:

• essere realizzati presso una unità locale localizzata all’interno dell’area del Distretto e in possesso dei requisiti sopra indicati;

• interessare una attività ammissibile tra quelle indicate al punto 3 del presente Bando.

 

Per maggiori informazioni e per la presentazione delle domande potete contattarci allo 035/4120123 o scrivere all’indirizzo mail giorgio.puppi@ascombg.it




Turismo, Pasqua da 10,8 milioni di euro tra hotel e ristoranti

Si festeggia fuori casa al ristorante e crescono i visitatori italiani, specialmente in città

Sarà un weekend di Pasqua estremamente positivo per il turismo: si festeggia sia al ristorante che in hotel.  I risultati dell’indagine Ascom Confcommercio Bergamo condotta tra gli operatori del settore fotografano un fine settimana da incorniciare, a conferma del trend positivo dei primi mesi del 2023. L’anno scorso era stata proprio Pasqua a riportare la voglia di festeggiare fuori casa al ristorante per i bergamaschi, dopo 2 anni di stop forzato causa pandemia, e dei turisti e dei visitatori di tornare a viaggiare e soggiornare in albergo.
La novità rispetto allo scorso anno è rappresentata dalla crescita delle presenze di turisti italiani negli hotel, segno che la nostra città- complice con buone probabilità l’effetto capitale della cultura- sta entrando tra le destinazioni di itinerari, tour e gite fuori porta  anche per gli italiani. Gioca in favore della città la presenza dell’aeroporto di Orio al Serio –  come testimoniano le presenze ormai assodate di turisti europei, in particolar modo da Spagna, Polonia, Germania, Francia, oltre a Regno Unito, paesi scandinavi, Paesi Bassi e dalla vicina Svizzera- e l’ubicazione strategica  anche per essere utilizzata come base per visitare, oltre alla nostra,  altre città.
Ascom prevede oltre 19mila presenze per una spesa per il solo alloggio negli hotel della Grande Bergamo e nel resto della provincia di 1,7 milioni di euro (1 milione e 724mila euro).  Facilmente si raggiungerà quota 20mila con le prenotazioni sotto data.
I ristoranti stanno per chiudere le prenotazioni per il classico pranzo e si confida in un buon numero di coperti anche a Pasquetta, per cui le prenotazioni continuano ad essere last second, fortemente condizionate dal meteo. Nei 1713 ristoranti bergamaschi  e nei pubblici esercizi Ascom Confcommercio Bergamo stima un indotto di oltre 9,1 milioni di euro (9 milioni e 123 mila euro, un dato in crescita rispetto allo scorso anno quando si stimavano 8 milioni di euro).  La spesa  media pro capite calcolata nei pubblici esercizi  è di 55 euro a Pasqua, 35 a Pasquetta e 12 nei bar.  A tavola vince la tradizione, senza rinunciare a tecniche di cottura innovative e per un menù si vanno a spendere dai  50 ai 100 euro, con punte oltre  i 120 euro per i locali più blasonati. C’è anche chi sceglie di mantenere anche la proposta a la carte per chi desidera un pranzo più agile.

Hotel : crescono le presenze di turisti italiani, bene il lago, montagna appesa al meteo

La città e la Grande Bergamo registrano una crescita di presenze dei turisti italiani. Oltre alle ottime presenze per Pasqua e Pasquetta (che solo da qualche anno assieme a Natale stanno diventando periodi di lavoro anche intenso per gli hotel, segno di un’avanzata consistente del turismo leisure su quello d’affari e business) si segnano picchi di prenotazioni in tutti i weekend di aprile, oltre che in concomitanza con il Salone del Mobile di Milano, evento da sempre atteso e che porta da anni il pienone anche in città e provincia. Per i ponti del 25 aprile e del 1° maggio ci sono ottimi segnali e l’interesse in generale per la città e i principali punti d’interesse della provincia è alto. Prosegue il trend positivo anche per il turismo termale e legato al benessere, in particolare a San Pellegrino  e negli hotel con spa. Sul Sebino oltre ai turisti a corto e medio raggio lombardi si registrano buone presenze anche di stranieri, dalla vicina Svizzera al Nord Europa. Nelle valli, anche se con la chiusura degli impianti non si scia più, si confida nel meteo.  Nessun boom e situazione in generale abbastanza calma ai checkin degli hotel, ma continuano  comunque ad arrivare turisti, in particolare milanesi, e iniziano a registrarsi richieste per il ponte del 25 aprile e del 1° maggio.  Complice  eventi di forte richiamo come la maratona “Sarnico-Lovere Run”  in programma il 23 aprile, il lago registra un picco di richieste che promettono un anticipo fortunato del ponte della festa della liberazione .
“L’anno scorso Pasqua ha segnato la ripresa e un vero cambio di passo per il turismo che sta vivendo un avvio di anno estremamente positivo. Pasqua ormai è diventato un momento interessante per il turismo primaverile e anche per tutto il resto di aprile si preannuncia un mese di grande lavoro-commenta Alessandro Capozzi, presidente del Gruppo Albergatori Ascom Confcommercio Bergamo-. Le richieste sono alte anche per i week-end  di maggio. La nostra provincia sta attirando sempre più italiani ed è sempre più apprezzata, visitata e vissuta. Cresce anche la permanenza media. Buone anche le presenze straniere, in particolare da Polonia, Spagna, Germania, Regno Unito, Francia e Svizzera”.

La Pasqua al ristorante, si va verso il tutto esaurito nei 1713 ristoranti bergamaschi

Le prenotazioni per Pasqua sono arrivate in anticipo, complici anche le ottime presenze in generale nei weekend dei ristoranti, che hanno spinto la clientela ad organizzarsi per tempo per la festività. C’è chi ha del tutto rinunciato a pubblicizzare il menù di Pasqua perché già al completo. Nei 1713 ristoranti bergamaschi  l’indotto stimato da Ascom Confcommercio Bergamo supera per Pasqua e Pasquetta  i 9, 1 milioni di euro, cifra che può salire ulteriormente, se le temperature consentiranno di utilizzare le aree esterne. Per il menù delle festività si va dai 50 ai 100 euro, cifra che sale fino a  120 euro  e oltre per i locali più blasonati. Anche se in alcuni casi le prenotazioni sono arrivate a rilento, si va verso il tutto esaurito. Per Pasquetta la partita è ancora aperta e si gioca sul meteo: le prenotazioni tendono sempre ad arrivare all’ultimo minuto e fare previsioni diventa più difficile. La sensazione è che si vadano a riempire tutti i tavoli disponibili nei prossimi giorni: ci sono buone speranze quindi per i ritardatari e, per chi può contare su uno spazio esterno, non si esclude la possibilità, bel tempo permettendo, di raddoppiare il servizio. Non mancano i locali che hanno deciso di tenere aperto sia a pranzo che a cena, sia a Pasqua che a Pasquetta.  Quanto alla proposta, i menù resistono, ma non manca la scelta a la carte per chi preferisce festeggiare in modo più agile. La tradizione ha la meglio, ma prevale lo sforzo di accontentare tutti: largo quindi a menù di pesce, ai piatti vegetariani e ad alternative alle carni ovine, affiancate quindi da arrosti, conigli e altre specialità. Agnelli e capretti vengono esaltati con tecniche di cottura innovative, dalla bassa temperatura alla cottura con il fieno . Non si rinuncia alla classica colomba, rigorosamente artigianale, che accompagna i brindisi augurali o il caffè. Uova, germogli ed erbe spontanee ispirano ricette d’autore e grandi piatti.
Pasqua conferma la  voglia di festeggiare fuori casa al ristorante. Sarà un weekend di intenso lavoro- commenta Petronilla Frosio, presidente del Gruppo Ristoratori Ascom Confcommercio Bergamo- . Confidiamo di registrare il tutto o quasi esaurito e speriamo nel bel tempo per Pasquetta. Quanto ai menù, per le festività vince la tradizione, anche se interpretata con creatività nei nostri ristoranti”.