Festa della donna, i fioristi si appellano ai sindaci

In una lettera la richiesta di rafforzare l’azione di controllo contro ogni forma di abusivismo commerciale

Il Gruppo Fioristi Ascom Confcommercio Bergamo condivide la campagna nazionale Federfiori contro l’abusivismo, inviando a tutti i sindaci bergamaschi una lettera. Con l’ approssimarsi della Giornata Internazionale della Donna, 8 Marzo, i fioristi chiedono “di rafforzare l’azione di controllo al fine di contrastare in maniera efficace e capillare ogni forma di abusivismo commerciale da parte di soggetti non autorizzati alla vendita della mimosa”.

“Ad ogni festività si moltiplicano i venditori abusivi di fiori- sottolinea il presidente provinciale Emiliano Amadei, che ricopre anche la carica per la categoria di presidente lombardo dell’Unione Regionale Fioristi-. Il problema è che sono in larga misura l’ultimo, debolissimo, anello di una catena e di un mercato abusivo organizzato parallelo a contrasto del quale ci aspettiamo un’azione decisa da parte delle forze dell’ordine. Spesso si acquista in buona fede dal venditore di strada pensando di contribuire in qualche misura al suo sostentamento e invece si finisce con il finanziare l’economia illegale”. La festività continua a rappresentare un’occasione per omaggiare le donne, ma bisogna mettere in conto tra bizze climatiche e scarsità del prodotto, il caro-mimosa: “Purtroppo in molte  località d’Italia il fiore simbolo della festa è già sfiorito e si spera resista laddove è sbocciato- continua Amadei-. I prezzi risentono inevitabilmente della scarsità del prodotto e dell’aumentata richiesta, così va messa in conto una spesa per mazzo dai 2 ai 3 euro e dai 15 ai 20 per le composizioni più importanti e ricercate. Chi non ama la mimosa può contare su una vasta scelta di alternative dal fiorista di fiducia, pronto a consigliare il fiore più adatto per veicolare ogni messaggio di auguri”.




Imprese & Territorio, nasce CATCH atMIND, il Digital Hub Europeo della salute

Tra i partner anche I&T, per un ambizioso progetto nell’healtcare e life sciences

Nasce CATCH atMIND, il Digital Hub Europeo coordinato dall’Università degli Studi di Milano in collaborazione con 17 partner espressioni del mondo accademico, clinico, tecnologico, delle imprese innovative e del terzo settore, tra i quali anche I&T Hub di Imprese &Territorio ne è partner.

Con la certificazione europea del Seal of Excellence ricevuta la scorsa settimana, che lo qualifica “proposta di progetto di alta qualità in un processo di valutazione altamente
competitivo”, CATCH atMIND entra nella rete dei Poli Europei di Innovazione Digitale (EDIH) e si qualifica come una delle più ambiziose progettualità europee per offrire servizi basati su Artificial
Intelligence (AI) e Machine Learning nell’ambito Healthcare e Life Sciences.
I Poli Europei di Innovazione Digitale sono istituiti nell’ambito del Digital Europe Programme per contribuire alla digitalizzazione delle piccole e medie imprese e della pubblica amministrazione nei
diversi ambiti, sfruttando AI, Cybersecurity o High Performance Computing.
I&T Hub, il Digital Innovation Hub di Imprese&Territorio, è partner e porterà un contributo significativo nelle azioni di trasferimento tecnologico e nell’accompagnamento delle PMI e degli enti locali sulla via della digitalizzazione. “Queste tecnologie stanno aprendo la strada a nuovi approcci all’erogazione delle cure, alla diagnostica clinica, all’innovazione medica, alla progettazione di farmaci e allo sviluppo di terapie e servizi innovativi”, precisa Ernesto Damiani, professore ordinario di Informatica e referente scientifico del progetto, che, insieme ai suoi collaboratori e a una rete di docenti dell’ateneo guidata dalla farmacologa professoressa Adriana Maggi, ha coordinato la stesura del progetto.

“In questo contesto I&T Hub, valorizzando anche la propria sede presso il POINT di Dalmine, consentirà alle PMI e alle istituzioni pubbliche impegnate nel settore sanitario, sociosanitario e sociale
di accedere alle migliori proposte di innovazione tecnologica sviluppate dai diversi Centri di Ricerca” osserva Alberto Brivio, presidente di I&T Hub. Secondo Lucio Moioli, Coordinatore del Digital Innovation Hub “La rete delle Organizzazioni di Rappresentanza e dei rispettivi Centri Servizi di cui è espressione I&T Hub consentirà alle PMI di beneficiare di un approccio globale, che inserisce l’innovazione tecnologica in uno sguardo organizzativo complessivo e in un sistema di servizi in grado di accompagnare le imprese anche nell’accesso a contributi e finanziamenti per la transizione digitale. Sarà, infine, un’occasione per valorizzare i servizi e i prodotti ad alto contenuto di innovazione tecnologica e sociale che cooperative e imprese aderenti a Imprese &Territorio stanno sviluppando.”

Da un punto di vista generale “Il Polo realizzerà un ambiente dove i dati, gestiti nel rispetto della normativa in materia, nonché supportati dalle tecnologie 5G per garantirne la sicurezza e privatezza, possano essere trasmessi, condivisi, armonizzati e rielaborati per attività di ricerca” – spiega Mariapia Abbracchio, Prorettrice Vicaria a Ricerca e Innovazione dell’Università Statale di Milano – per migliorare tra l’altro le modalità di diagnosi, per fornire servizi più efficaci ed efficienti al cittadino e per migliorare la capacità di introdurre soluzioni nuove e innovative da parte delle aziende”.

Il progetto insisterà anche sulle infrastrutture tecnologiche di EDGE computing – modelli di calcolo distribuito in cui l’elaborazione dei dati avviene il più vicino possibile al luogo di generazione per
garantire tempi di risposta brevissimi. Fisicamente, l’infrastruttura troverà una collocazione naturale nel nuovo Laboratorio 5G a Città Studi sviluppato congiuntamente dal Dipartimento di Informatica dell’ateneo e da TIM e diretto dal prof. Ernesto Damiani e opererà in stretta sinergia con lo Spoke 2 di MUSA (Multilayered Urban Sustainability Action), il progetto del PNRR che punta a trasformare l’area metropolitana della città in un ecosistema di innovazione.

“CATCH atMIND nasce dalla ricerca di punta di ambito biomedico, informatico e dell’intelligenza artificiale presente in Statale e negli atenei partner e rappresenta un modello virtuoso di sinergia tra attori del contesto accademico, dei servizi e delle aziende di alto livello nell’industria sanitaria italiana, situate in Regione Lombardia,” conclude il Rettore dell’Università Statale di Milano Elio Franzini.

Sono partner di Catch atMIND: IRCCS Ospedale Galeazzi Sant’Ambrogio, Arexpo, Fondazione Triulza, Bio4Dreams, a cui si aggiungono gli altri partner coinvolti nel progetto: oltre a TIM, le Università di Pavia, Brescia e Milano-Bicocca, Cy4Gate S.p.A., COMPLEXDATA, ADVICE PHARMA, EDI.IT s.r.l., LEAN EXPERIENCE FACTORY SCARL, IT HUB, Officine Innovazione S.r.l., Cariplo Factory, The European House-Ambrosetti S.p.A.




Agroalimentare a Km 0, il progetto del distretto Castelli e Fontanili

Domenica 5 marzo con Castelli aperti,  mercatino con prodotti tipici locali

Promuovere la cultura del cibo di produzione locale a”Km0”, offrire un’opportunità alle aziende agricole del territorio in primis ma non solo, definire una sinergia tra produttore agricolo e negoziante, pubblici esercizi, incrementare la frequentazione dei centri storici favorendo la mobilità lenta e sostenibile, questi gli obiettivi del programma Agroalimentare a “Km0” . Si tratta dell’esito di un lungo percorso progettuale, della durata di mesi, che ha visto un lavoro sistematico e di cooperazione tra enti, associazioni locali dei commercianti, tra cui “Le Botteghe” di Cologno al Serio e “24059” di Urgnano, Ascom e Confesercenti e le imprese agricole, volto alla comprensione delle realtà produttive territoriali, alla valutazione delle presenze distributive e alle esigenze della cittadinanza. Il programma si concretizza in un calendario di eventi, coordinati sui 10 comuni del distretto, regolamentati da opportuna normativa e coincidenti con altre tipologie di eventi (sagre, feste religiose e civili etc…) in modo da assicurare un buon livello di frequentazione. Ulteriore impulso è stato dato dal conseguimento del contributo di Regione Lombardia,  tramite il Bando Distretti 2022, consistente in 630mila euro complessivi, da distribuire nel distretto per i vari progetti, di cui 200mila euro saranno riservati alle imprese commerciali, tramite opportuno bando, 43mila euro sono dedicati al progetto Mercato Agricolo “Km0” e la parte rimanente distribuita sui vari progetti distrettuali. Il 5 marzo Cologno al Serio, comune capofila del distretto del commercio Castelli e Fontanili della Bassa, darà il via al primo evento “Sapori della nostra terra – promozione prodotti agricoli”, con l’esposizione e vendita di prodotti agroalimentari direttamente dai produttori. L’evento, in coincidenza con “Castelli Aperti”, si terrà in via Rocca, la via principale del paese, a partire dalle 09:30 sino alle 18:00 e si ripeterà a Cologno al Serio e nei comuni del distretto secondo un calendario pubblicato in www.distrettocastelliefontanili.wordpress.com.

“Il progetto non si limita però a questo – aggiunge Renato De Franceschi, consigliere con delega di Cologno al Serio-. In termini più ampi vogliamo organizzare momenti di informazione e formazione per la cittadinanza e le scolaresche in modo da coinvolgere consapevolmente il pubblico nell’iniziativa. Inoltre, definiremo una convenzione tra produttori e negozianti nei paesi in modo che il pubblico possa trovare tutti i giorni, nei negozi di vicinato, i prodotti esposti nel mercato agricolo costruendo così un legame virtuoso produttore-negoziante-pubblico. Tutto ciò assume una rilevanza particolare nel contesto di “Bergamo-Brescia Capitali della Cultura 2023”, ponendo in risalto il nostro territorio, i suoi centri storici e le sue aziende d’eccellenza agroalimentare, auspicando con questa iniziativa di incrementare in modo significativo la frequentazione del territorio, anche considerando i progetti di mobilità lenta e sostenibile (piste ciclabili e pedonabili) già in programma e inclusi nel contributo di Regione Lombardia”.
Possono entrare a far parte del progetto altri imprenditori agricoli e  produttori.

Info: didcastelliefontanili@gmail.com

 

 

 

 




Libri per sognare, incontro con l’autrice Elisa Castiglioni

La ragazza con lo zaino verde racconta l’Italia fascista delle leggi razziali 

Proseguono gli incontri con gli autori di Libri per sognare, la manifestazione  ideata dal Gruppo librai e cartolibrai di Ascom Confcommercio Bergamo, che quest’anno si estende alle scuole di Brescia nell’ambito di Bergamo e Brescia Capitale della cultura 2023.  Dopo il successo e la partecipazione ai primi incontri on line con gli autori Silvia Vecchini e Matteo De Benedittis,  domani, venerdì 3 marzo Elisa Castiglioni presenta il suo romanzo La ragazza con lo zaino verde (Edizioni Il Castoro 2022), che racconta tra luci e ombre l’Italia della dittatura e delle leggi razziali. A moderare l’incontro Matteo Bianchi della Libreria Incrocio Quarenghi di Bergamo. Sono previsti tre incontri nella stessa giornata (sempre in collegamento da remoto: dalle  9 alle 10, dalle 10,15 alle 11,15 e dalle ore 11, 30 alle 12,30).
Libri per sognare è un’iniziativa ideata dal Gruppo Librerie e Cartolibrerie e promossa da Bergamo Terziaria SRL, società che fa capo ad Ascom Confcommercio Bergamo. Libri per sognare partecipa a Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023.  La manifestazione, giunta alla settima edizione, ha il patrocinio di Comune di Bergamo, Comune di Brescia, Provincia di Bergamo, Provincia di Brescia, Comune di Treviglio, L’Eco di Bergamo, Coordinamento Impresa Cultura Italia Confcommercio, Ali-Associazione librai italiani ed è sponsorizzata da Bper Banca e Federcartolai Confcommercio.
L’autrice

Elisa Castiglioni ha studiato Scrittura e Narrativa negli Stati Uniti dove ha vissuto per otto anni. Ha collaborato con diverse riviste americane. Insegna Lingua e Cultura Italiana presso il centro IES Abroad di Milano. Tiene laboratori di scrittura e si occupa di formazione insegnanti. Con Il Castoro ha pubblicato i romanzi La ragazza che legge le nuvole (2012); Le stelle brillano su Roma (2014); Desideria (2017); In punta di piedi sull’orizzonte (2019); Giallo primula (racconto digitale 2020). La ragazza con lo zaino verde è il suo quinto romanzo. Vive a Varese.  

La ragazza con lo zaino verde

Il romanzo è ambientato nella provincia di Varese nel 1938.  La protagonista, Alida, ha quattordici anni ed è fiera di essere una Giovane Italiana, l’orgoglio dell’Italia fascista, tra l’estate in colonia e le manifestazioni del sabato fascista. Finché il suo equilibrio comincia a incrinarsi quando la sua amica Miriam non può più frequentare la scuola, la zia Isabella, così critica verso il Duce, sparisce. Alida va in cerca di  risposte e la vita la chiama a una scelta. Lei, che ha sempre amato sentirsi parte di un Grande Tutto, deve per prima cosa riscoprire sé stessa. E solo poi, forse, sarà pronta a imboccare una strada che non avrebbe mai immaginato.

Il calendario degli appuntamenti di Libri per Sognare 2023

Il 16 marzo i ragazzi hanno l’occasione di confrontarsi con l’autore Federico Taddia che, nell’incontro online moderato da Riccardo Oprandi della Libreria Mondadori di Lovere,  presenta il suo libro Nata in via delle Cento Stelle ( Edizioni Mondadori),  una biografia di grande ispirazione con cui il divulgatore e autore di programmi radio e tv racconta la grande scienziata Margherita Hack. L’incontro con Taddia sarà replicato anche il 23 e 30 marzo (dalle 11 alle 12 per entrambe le date).  Il 17 marzo saranno  ancora ospiti di Libri per Sognare  l’autrice Silvia Vecchini  e l’illustratore Sualzo, con Fiato Sospeso (Edizioni Tunuè); a moderare l’incontro Massimiliano Zazzi della Libreria ComiXrevolution di Bergam. Il 22 marzo i ragazzi parteciperanno- sempre online- all’incontro con Pier Domenico Baccalario, co-autore di Book Rebels. La spiaggia dei lettori clandestini ( Edizioni Salani). L’autore sarà presentato ai ragazzi da Diego Liserani della Libreria Libraccio di Brescia.

La settima edizione di Libri per sognare 

Libri per Sognare coinvolge quest’anno nel suo complesso, tra Bergamo e Brescia, 54 istituti scolastici (di cui 42 su Bergamo), 153 classi (di cui 129 su Bergamo) e 3.108 studenti (di cui 2.621 su Bergamo). Le classi partecipanti sono invitate a leggere i libri selezionati  e dalla seconda metà del mese di aprile 2023 avranno la possibilità di votare il libro preferito ed esprimere recensioni sul portale www.libripersognare.it. Da febbraio a inizio aprile verranno organizzati incontri da remoto con gli autori dei libri selezionati. L’evento finale, con la premiazione del libro vincitore e degli studenti che avranno inserito nel portale le migliori recensioni, avrà luogo il 5 giugno a PalaFacchetti , palazzetto dello sport a Treviglio.
Per informazioni: www.libripersognare.it  – facebook @librixsognare




Bergamo Città Creativa Unesco per la Gastronomia conquista la Corea del Sud

L’incontro getta le basi per un sodalizio e interscambio gastronomico tra la nostra città e Gangneung 

Bergamo Città Creativa UNESCO per la gastronomia fa scuola nel mondo: il lavoro che la città ha svolto negli anni scorsi per vedere riconosciuta la propria arte casearia e l’attività di coordinamento che ha consentito di ospitare più di un meeting internazionale delle Città Creative hanno reso Bergamo un punto di riferimento per molti centri che in tutto il mondo lavorano per costruire i propri dossier UNESCO.

Mercoledì 22 febbraio i consiglieri comunali Ezio Deligios e Denise Nespoli, delegati dal Sindaco Giorgio Gori rispettivamente per UNESCO e la Food Policy, hanno accolto a Palazzo Frizzoni la delegazione proveniente da Gangneung, dinamica città della provincia sudcoreana del Gangwon che ha, fra l’altro, ospitato alcuni eventi delle Olimpiadi invernali del 2018. Gangneung presenterà la candidatura per divenire “Città Creativa Unesco per la Gastronomia” nel 2023: da qui la richiesta di supporto, consulenza e confronto sui contenuti e i progetti del suo dossier di candidatura.

La delegazione coreana era guidata dal Presidente del Comitato consultivo della Rete coreana delle Città Creative UNESCO – Commissione nazionale coreana per l’UNESCO, Geonsoo Han accompagnato dal dirigente dell’Ufficio cultura, turismo e affari marittimi, Seung-Rul Han e da due membri dello staff della divisione cultura e arte.

Durante l’incontro con lo staff di Bergamo Città Creativa UNESCO, guidato dal Focal Point Claudio Cecchinelli, la delegazione ha presentato Gangneung: le sue peculiarità, i sui prodotti gastronomici e i tratti più salienti della cultura, gli obiettivi della candidatura. Inoltre, c’è stata la condivisione su temi e progetti sviluppati dal Comune di Bergamo, quali il Summit Internazionale delle Città Creative UNESCO e i numerosi progetti sviluppati dal Tavolo Food Policy. All’incontro hanno partecipato Raoul Tiraboschi, coordinatore del Tavolo Food Policy, e Davide Zarri, Food Trails Project Officer.  Francesco Maroni, presidente Associazione Le Tre Signori, ha concluso la mattinata illustrando i progetti FORME e B2Cheese, a testimonianza del rilievo del comparto caseario nel riconoscimento di Bergamo quale città creativa in rappresentanza di un’area vasta.

La giornata è proseguita presso la sede di VisitBergamo. La delegazione coreana ha incontrato Ascom Confcommercio Bergamo, rappresentata dal direttore Oscar Fusini che si è soffermato sulle potenzialità di scambio di esperienze e reciproca promozione turistica oltre che sulla collaborazione con le città creative per la gastronomia (Bergamo, Alba, Parma) riunite nel distretto gastronomico. La presenza del Consorzio Tutela Valcalepio e del Consorzio Tutela Moscato di Scanzo ha consentito di rafforzare le potenzialità di reciproco sviluppo del turismo enogastronomico. Su questo aspetto ha effettuato un focus l’amministratore delegato di VisitBergamo, Christophe Sanchez, senza trascurare la potenziale attrattività della stagione lirica del Teatro Donizetti, vista la passione per l’opera dei cittadini coreani.

“Particolare attenzione da parte della delegazione sud coreana – ha spiegato Claudio Cecchinelli del Comune di Bergamo – è stata riservata alla conoscenza delle attività portate avanti dal Servizio Cultura e UNESCO del Comune di Bergamo ed ai progetti intrapresi nell’ambito del network internazionale delle Città Creative. La città di Gangneung ha colto l’occasione per illustrare i progetti di collaborazione internazionale che intende avviare nell’ambito della rete delle Città Creative UNESCO per la Gastronomia e, in caso di approvazione della candidatura, ha invitato Bergamo a partecipare al loro Wine Festival per far conoscere anche in Corea i vini pregiati bergamaschi e le eccellenze casearie. Due città fisicamente distanti che si sono però ritrovate accomunate dalla volontà di raccontare la storia di un saper fare gastronomico che si combina con sostenibilità, salute e inclusione sociale. Bergamo e Gangneung identificano la creatività, declinata nel settore della gastronomia, come elemento strategico per il proprio sviluppo urbano sostenibile, promuovendo la tutela della biodiversità e la rigenerazione del modello di sviluppo. Le due città hanno gettato un ponte per arricchirsi vicendevolmente e condividere buone pratiche per l’impiego e la valorizzazione delle risorse naturali, ma soprattutto il grande bagaglio di esperienze umane, in sintonia con gli obiettivi UNESCO.”




Intesa Sanpaolo-Ascom Bergamo, 5 miliardi per far crescere le imprese del terziario

L’obiettivo è quello di accompagnare le piccole imprese nell’attuale contesto e nel rilancio, attraverso progetti di digitalizzazione e sostenibilità in coerenza con i principi ESG.

È stato presentato lunedì 27 febbraio a Bergamo l’accordo tra Intesa Sanpaolo e Ascom Confcommercio Bergamo per promuovere gli investimenti delle imprese del terziario del territorio orobico. Obiettivo comune è quello di accompagnare le piccole imprese nell’attuale contesto e nel rilancio, attraverso progetti di digitalizzazione e sostenibilità in coerenza con i principi ESG.

Questo accordo si inserisce nel consolidato rapporto di collaborazione tra Intesa Sanpaolo e Confcommercio Imprese per l’Italia, grazie alla sottoscrizione di numerosi accordi a favore delle imprese associate e nell’agevolare l’accesso al credito al mondo delle microimprese e delle PMI italiane.

Dall’analisi condotta dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo emerge che nel 2023 nella provincia di Bergamo è attesa una frenata soprattutto per le imprese più piccole del commercio che sembrano risentire di più dei rincari dei costi energetici nonché quelli delle materie prime e dei semilavorati, aumenti che riusciranno a scaricare a valle solo in parte. Una volta affrontata e superata la complessa fase attuale, restano alcune priorità da affrontare per rilanciare la competitività delle imprese commerciali di piccole dimensioni: la sostenibilità attraverso investimenti ambientali per ridurre i consumi energetici; l’innovazione e la digitalizzazione per efficientare le catene di fornitura, la logistica e i magazzini, per implementare il restyling dei punti vendita e per valorizzare l’esperienza fisica; la fidelizzazione della clientela grazie al potenziamento del servizio offerto, con tempi e modalità di consegna più rapidi, consulenza, riparazioni, assistenza pre e post-vendita, velocità e garanzia dell’intervento di manutenzione, flessibilità orari e servizi e la risposta alla polarizzazione dei consumi tramite la ricerca di un equilibrio tra calo del reddito, ricerca di qualità e prodotti premium, razionalizzando le referenze verso un assortimento mirato e format che garantiscono minori prezzi.

In questo contesto, sono stati illustrati i nuovi strumenti messi a disposizione da Intesa Sanpaolo attraverso l’iniziativa “CresciBusiness”, un piano da 5 miliardi di euro e che si rivolge in particolare alle piccole imprese e che prevede interventi per la liquidità e finanziamenti garantiti, azzeramento per un anno delle commissioni sui micropagamenti tramite POS in negozio fino a 15 euro, gratuità per un anno del canone dei POS e delle carte di credito commercial, agevolazioni sui prodotti di copertura assicurativa e noleggio di beni strumentali, arredi e complementi per contenere i costi operativi.

Dichiara Giovanni Zambonelli, presidente Ascom Confcommercio Bergamo: “L’accordo presentato oggi nasce dal continuo confronto tra Intesa Sanpaolo e il mondo associativo. Il consistente plafond messo a disposizione permette alle nostre aziende di orientarsi nel modo migliore tra le proposte che il sistema bancario offre in termini di pos, transazioni elettroniche e finanziamenti dedicati. Sono temi sui quali i nostri imprenditori si scontrano quotidianamente, soprattutto quelli che sono a capo di imprese di piccole dimensioni. Le soluzioni studiate insieme a Intesa Sanpaolo, come per esempio la restituzione delle commissioni per i micro pagamenti, sono sicuramente proposte apprezzabili e che permettono anche alle imprese più piccole di accelerare il loro processo di crescita e trasformazione digitale”.

“Intesa Sanpaolo è da sempre attenta alle esigenze del tessuto imprenditoriale locale, l’incontro con Confcommercio Bergamo punta a favorire la conoscenza e il confronto costruttivo per cogliere le opportunità che il nostro Gruppo può offrire a tutto il comparto del commercio – spiega Gianluigi Venturini, direttore regionale Lombardia Nord Intesa Sanpaolo. – Il piano CresciBusiness mette a disposizione un ampio plafond di liquidità non solo per affrontare l’attuale periodo, ma soprattutto per accompagnare le piccole imprese nel rilancio attraverso progetti di sviluppo, digitalizzazione e sostenibilità, obiettivi coerenti con il PNRR”.

Entro il 2026, Intesa Sanpaolo programma erogazioni a medio lungo termine per oltre 410 miliardi di euro, di cui 270 destinati alle imprese, con i quali contribuire attivamente alla ripresa economica del Paese in stretta correlazione con gli obiettivi del PNRR approvato dalla Commissione Europea.

Ammontano complessivamente a 40 miliardi di euro gli interventi di Intesa Sanpaolo a favore delle imprese italiane, anche di piccolissime dimensioni e famiglie per sostenere i maggiori costi legati agli aumenti energetici e alla spesa quotidiana.




Bergamo cambia: bene il terziario in centro, frenano ospitalità e pubblici esercizi

Le principali evidenze emerse dall’Osservatorio sulla demografia d’impresa Confcommercio

Bergamo sta cambiando pelle: si arresta la crescita nel settore dell’ospitalità, per effetto soprattutto della pandemia, mentre torna a crescere il terziario, trainato dal commercio alimentare. L’ospitalità tiene soprattutto fuori dal centro storico, mentre il commercio perde insegne in periferia. Sono queste le principali evidenze emerse dall’Osservatorio nazionale di Confcommercio della demografia d’impresa nelle città italiane e nei centri storici, realizzato dall’Ufficio Studi di Confcommercio in collaborazione con il Centro Studi delle Camere di Commercio Guglielmo Tagliacarne. Un quadro che conferma le analisi effettuate da Ascom Confcommercio Bergamo sui dati puntuali della Camera di Commercio di Bergamo: dal 2019 al 2022 le attività del terziario nel centro storico di Bergamo sono tornate a crescere con un +4,4%, trascinate soprattutto dal commercio alimentare che ha trovato nella vendita per l’asporto e per il consumo sul posto nuova linfa, mentre fuori dal centro storico si registra un calo delle attività del terziario del -2,6%.
Il dato positivo del centro storico ribalta gli indici negativi relativi al trend sui dieci anni : in due lustri  il commercio al dettaglio ha perso il 14,4% nel centro storico e l’ 8,8% fuori dal centro storico. Di contro, dopo un  trend estremamente positivo che nei dieci anni dal 2012 al 2022 ha portato ad una crescita di alberghi, ristoranti e bar del 12,3% nel centro storico e del 16,9% fuori dal centro storico, nell’ultimo triennio, per effetto della pandemia, si è registrato un calo del 10 nel centro storico e dello 0,4% fuori dal centro storico.

I dati dell’Osservatorio evidenziano la tenuta del commercio della città, soprattutto riferita al campione dei capoluoghi di provincia di medie dimensioni che hanno registrato perdite consistenti in tutti i settori commenta Oscar Fusini, direttore Ascom Confcommercio Bergamo-. Bergamo negli ultimi dieci anni ha cambiato in parte la sua vocazione e ha saputo rigenerarsi con l’apertura di attività di alloggio, ristoranti e bar, laddove arretrava il commercio in senso stretto. Oggi, grazie alla crescita delle presenze turistiche, la tenuta registrata è imputabile all’apertura di nuove attività dell’accoglienza fuori dal centro storico. Per quanto riguarda invece bar e ristoranti, dopo la crescita esponenziale nel decennio, negli ultimi tre anni il settore ha dimostrato di aver raggiunto la sua saturazione con la diminuzione dei pubblici esercizi, soprattutto nel centro storico”.

L’Osservatorio di Confcommercio

L’Osservatorio della demografia d’impresa nelle città italiane e nei centri storici fotografa i cambiamenti del commercio e delle imprese nelle città italiane negli ultimi dieci anni, con particolare riguardo ai centri storici. L’ottava edizione dello studio arriva in una fase che ha visto superare il picco della crisi dovuta alla pandemia e alla stagnazione dei consumi, ma che si confronta oggi con nuove emergenze derivanti dal caro energia, da una elevata inflazione e dal protrarsi della guerra in Ucraina. I cambiamenti nelle preferenze e nelle abitudini di acquisto e consumo, le scelte commerciali e localizzative della grande distribuzione e delle superfici specializzate, lo sviluppo del commercio online e altri fattori stanno modificando le nostre città e i centri storici in particolare, con meno insediamenti del commercio tradizionale e più servizi e con differenti dinamiche tra le aree geografiche del Paese. L’analisi riporta i dati aggiornati sull’evoluzione commerciale nelle città dal 2012 ad oggi e riguarda i dati dei 120 comuni medio-grandi italiani (regione per regione), di cui 110 capoluoghi di provincia e 10 comuni non capoluoghi di media dimensione (escluse le città metropolitane perché multicentriche).

I dati nazionali

Spariti oltre 100mila negozi dalle città italiane e 15mila ambulanti

Negli ultimi 10 anni sono sparite quasi centomila attività di commercio al dettaglio e oltre quindicimila imprese di commercio ambulante. Crescono gli alberghi e i ristoranti ma senza riuscire a compensare le riduzioni del commercio. Tra il 2012 e il 2022 sono sparite, complessivamente, oltre 99mila attività di commercio al dettaglio e 16mila imprese di commercio ambulante; in crescita alberghi, bar e ristoranti (+10.275); nello stesso periodo, cresce la presenza straniera nel commercio, sia come numero di imprese (+44mila), sia come occupati (+107mila) e si riducono le attività e gli occupati italiani (rispettivamente -138mila e -148mila). Concentrando l’analisi sulle 120 città medio-grandi, la riduzione di attività commerciali e la crescita dell’offerta turistica risultano più accentuate nei centri storici rispetto al resto del comune, con il Sud caratterizzato da una maggiore vivacità commerciale rispetto al Centro-Nord.

Il tessuto commerciale nei centri storici: più servizi e tecnologia

Cambia anche il tessuto commerciale all’interno dei centri storici con sempre meno negozi di beni tradizionali (libri e giocattoli -31,5%, mobili e ferramenta -30,5%, abbigliamento -21,8%) e sempre più servizi e tecnologia (farmacie +12,6%, computer e telefonia +10,8%), attività di alloggio (+43,3%) e ristorazione (+4%).

Desertificazione commerciale: si scende da 9 a 7,3 negozi per mille abitanti              

La modificazione e la riduzione dei livelli di servizio offerto dai negozi in sede fissa confina con il rischio di desertificazione commerciale delle nostre città dove, negli ultimi 10 anni, la densità commerciale è passata da 9 a 7,3 negozi per mille abitanti (un calo di quasi il 20%). Per evitare gli effetti più gravi di questo fenomeno, per il commercio di prossimità non c’è altra strada che puntare su efficienza e produttività anche attraverso una maggiore innovazione e una ridefinizione dell’offerta. E rimane fondamentale l’omnicanalità, cioè l’utilizzo anche del canale online che ha avuto una crescita esponenziale negli ultimi anni, con le vendite passate da 16,6 miliardi nel 2015 a 48,1miliardi nel 2022. Elemento, questo, che ha contribuito maggiormente alla desertificazione commerciale ma che rimane comunque un’opportunità per il commercio “fisico” tradizionale




Il nuovo scenario economico per le piccole imprese, lunedì 27 convegno in Ascom

Al centro del convegno l’accordo di collaborazione Confcommercio-Intesa Sanpaolo

In Italia le aziende con meno di dieci dipendenti sono circa quattro milioni e rappresentano più del 95% del totale di imprese nazionali di industria e servizi. Intesa Sanpaolo e Confcommercio hanno condiviso, attraverso un accordo di collaborazione, un programma di iniziative con condizioni dedicate per supportare la crescita e favorire gli investimenti verso la trasformazione digitale e sostenibile. L’incontro, in programma lunedì 27 febbraio alle 15 in Sala Conferenze Ascom Confcommercio Bergamo, si propone di approfondire le soluzioni pensate per le piccole imprese per favorirne la ripresa e affrontare le sfide di un contesto in rapida evoluzione.
L’incontro si apre con i saluti di Giovanni Zambonelli, presidente Ascom Confcommercio Bergamo. Gianluigi Venturini, direttore Regionale Lombardia Nord Intesa Sanpaolo, introduce il progetto Crescibusiness di Intesa Sanpaolo. L’incontro, moderato dal direttore Ascom Confcommercio Bergamo Oscar Fusini, rappresenta l’occasione di interrogarsi sullo scenario per le piccole imprese del territorio con l’economista Enrica Spiga della Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo. Roberto Spinucci, direttore Commerciale Retail Lombardia Nord Intesa Sanpaolo, presenta nei dettagli l’accordo tra Intesa Sanpaolo e Confcommercio. Al termine dell’incontro sarà dato ampio spazio al confronto e alle domande dei partecipanti.

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Antiquari: mercato in crisi, ingessato ulteriormente da regole e blocchi normativi

Durante il convegno Fima-Confcommercio nell’ambito di Modenantiquaria è stato presentato un documento con alcune proposte per il futuro del settore

Il futuro dell’antiquariato, mestiere appassionante, forte di una lunga tradizione, è stato al centro del convegno organizzato dalla Federazione Italiana Mercanti d’Arte (Fima) nell’ambito della XXXVI edizione di Modenantiquaria dall’11 al 19 febbraio. Nel corso del convegno “Antiquario futuro” si è parlato di tematiche legate al commercio delle opere antiche in Italia e in Europa, ed è stato presentato un documento di proposte per sensibilizzare le istituzioni nei confronti dell’adeguamento delle normative nazionali a quelle degli altri paesi europei e consentire agli operatori del settore di superare alcune criticità nella loro attività. Al convegno sono intervenuti tra gli altri, il Presidente di Confcommercio Carlo Sangalli, il Sottosegretario di Stato del Ministero della Cultura, Vittorio Sgarbi, il Presidente di Fima-Confcommercio, Fabrizio Pedrazzini, Giulio Volpe esperto in Diritto dell’Arte e dei Beni Culturali, e alcuni esponenti politici di Camera e Senato. Il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli ha sottolineato l’importanza di “incoraggiare i più giovani ad intraprendere un mestiere antico ma in continuo aggiornamento, sostenere un passaggio generazionale di qualità, rilanciare la professione nel Paese e nell’orizzonte delle nuove generazioni, è un lavoro di importanza strategica. Le competenze manageriali sono fondamentali per riuscire ad interpretare alcune funzioni che si sono trasformate profondamente negli ultimi anni, pensiamo alla comunicazione o agli eventi in questo settore. E proprio noi come corpi intermedi possiamo essere i promotori della formazione che ci serve come imprenditori. Penso ad esempio ai corsi ITS. I corsi ITS sono corsi di istruzione secondaria superiore, paragonabile dunque a quella universitaria, ma fortemente orientati alle tecnologie e diventati molto noti con il PNRR che vi ha dedicato attenzione e risorse. Gli ITS sono un tipo di formazione che coinvolge fortemente il mondo dell’impresa nelle docenze e nello sviluppo del curriculum di studi dei ragazzi. Proprio qui in Emilia-Romagna esistono diverse Fondazioni ITS, anche sullo stesso tema delle tecnologie per i beni culturali, a cui Confcommercio partecipa. Sarebbe dunque una bella sfida lanciare un corso ITS dedicato alla professione del mercante d’arte. E a proposito di sfide, mi piacerebbe oggi lanciarne anche un’altra alla nostra Fima”. Particolare accento è stato posto sulla creazione di Confcommercio Impresa Cultura Italia. ” La nostra idea – ha sottolineato Carlo Sangalli-  è stata ed è quella di integrare la cultura nella rappresentanza di Confcommercio imprese per l’Italia, nella convinzione che la cultura sia una componente fondamentale e autonoma, trasversale ma non accessoria, del terziario di mercato e dell’economia del Paese. Così è nata Impresa Cultura Italia che ha riunito in un unico coordinamento 13 federazioni e associazioni del mondo Confcommercio che interpretano le diverse facce dell’impresa culturale nel nostro Paese: dalle librerie ai locali storici, dagli spettacoli dal vivo alle guide turistiche, dai cinema ai teatri, dai servizi creativi ai festival internazionali. In questo coordinamento di Impresa Cultura Italia, non può dunque mancare il mondo dei mercanti d’arte: un mondo così fortemente legato all’identità di Confcommercio, ma anche pienamente impresa culturale, che vive di cultura, che la diffonde e che ne è interprete vivo”.

Alessandro Riva

Le proposte di FIMA-Confcommercio avanzate durante il convegno vanno da una semplificazione della normativa alla richiesta di sgravi e agevolazioni fiscali. “Il settore sta vivendo un momento delicato: la richiesta di mobili, quadri, manufatti e opere d’epoca è sempre minore e le quotazioni stanno inevitabilmente risentendo di questa situazione, con svalutazioni anche importanti- commenta Alessandro Riva, presidente del Gruppo Commercianti di preziosi Ascom Confcommercio Bergamo-. Ci sono normative come quella in materia di CITES- convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione che bloccano, in un limbo normativo il nostro mercato. E’ chiaro che manufatti antichi impiegavano avorio, tartaruga e coccodrillo in epoche in cui non vi era certo minaccia di estinzione, eppure oggi esporle o commercializzarle, in attesa di un chiarimento normativo, rappresenta un problema. Molta strada va inoltre fatta per rendere più agevole l’importazione ed esportazione di opere, oltre al loro trasporto per fiere o mostre mercato”

La proposta  di Fima Confcommercio

  •   adeguamento della disciplina italiana quanto meno alle soglie di valore di cui al regolamento CE 116/2009 del Consiglio del 18 dicembre 2008 relativo all’esportazione di beni culturali.
  • rapido e significativo incremento del personale degli Uffici Esportazione e delle Soprintendenze.
  • applicazione rigorosa, e solo in presenza di beni di eccezionale interesse per il patrimonio storico artistico nazionale, di criteri certi e univoci per l’emissione di un provvedimento di dichiarazione e l’inserimento nell’ordinamento italiano della locuzione “tesori nazionali”, come adottata da altri Paesi europei.
  • rispetto di tempi certi nei procedimenti amministrativi concernenti spedizione ed esportazione di cose di interesse storico artistico, se del caso eliminando la natura ordinatoria dei termini previsti dal Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio.
  • prevedere, come in altri Paesi europei, sgravi fiscali in relazione all’acquisto di opere d’arte.
  • la redazione di un database o archivio unico delle opere notificate sul territorio nazionale e agevolare la consultabilità delle banche dati disponibili delle opere rubate.
  • a ogni ricorso gerarchico amministrativo avverso un diniego al rilascio dell’attestato di libera circolazione corrisponda sempre una decisione espressa dell’Amministrazione competente entro i novanta giorni dalla presentazione del ricorso stesso, come previsto dall’ art. 69 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio.
  • per i beni “sotto soglia”, di cui alla legge n.124 del 4 agosto 2017, che l’eventuale convocazione per la verifica del bene presso gli Uffici Esportazione avvenga con cognizione di causa e per documentata motivazione culturale.
  • posto che la disciplina europea in materia di CITES prevede un certificato emesso dal Nucleo Forestale dei Carabinieri con valore di “passaporto” dell’opera, si chiede che esso segua l’oggetto e non sia avvinto al soggetto richiedente.
  • una sanatoria in relazione alle opere prese in carico dall’operatore in data anteriore al 1° gennaio 2023 concedendosi, a questi fini, un termine per regolarizzare il possesso di opere derivate da specie CITES.
  • per le Mostre mercato, si chiede che faccia fede la bolla di accompagnamento del bene e non occorra la consultazione del Registro delle Cose Usate ex art.128 TULPS.

 

 

 

 




Rotary Food Box in solidarietà alle famiglie de La Casa di Leo

Ascom Confcommercio Bergamo sposa il progetto solidale portato avanti dall’associazione da tre anni a questa parte 

Per il terzo anno consecutivo il Rotary Club Bergamo Sud promuove il progetto solidale Rotary Food Box. Per l’edizione 2023 offrirà sostegno con le Rotary food Box – scatole di prodotti di prima
necessità e qualità – alle famiglie e ai bambini de La Casa di Leo di Treviolo, che accoglie famiglie con bambini malati in cura all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo e amplierà l’offerta di
formazione e avvicinamento al mondo del lavoro a persone che pensano di non poter avere una seconda possibilità anche alla provincia di Bergamo grazie alla collaborazione con i Centri di primo
ascolto della Caritas diocesana bergamasca, delle Acli e dell’Ufficio pastorale sociale e del lavoro della Diocesi di Bergamo.
In questi tre anni Rotary Food Box, nato nel 2020 dal desiderio di offrire un segno di cura e vicinanza alle famiglie colpite dal Covid non solo sul piano sanitario ma anche nella perdita del
lavoro, ha fatto tanta strada. Dal confezionamento delle “box”, scatole di prodotti di prima necessità messi a disposizione da una quarantina di aziende del territorio, si è passati a un
percorso complesso e innovativo di formazione e tirocinio lavorativo per persone in emergenza occupazionale grazie al know how di Confcooperative Bergamo, Manpower group, Fondazione
Human Age Institute e Associazione SBS.
Grazie alla collaborazione dell’Assessorato alle Politiche sociali del Comune di Bergamo in questi due anni è stato possibile individuare e raggiungere le famiglie più bisognose dell’ambito
cittadino.
Nel corso delle prime due edizioni sono state consegnate 1.200 box di prodotti alimentari a 200 famiglie in difficoltà grazie anche al sostegno importante di Aspan Bergamo, Confartigianato
Bergamo, Confindustria Bergamo e l’associazione no profit Arenbì. Sono state oltre 40 le aziende coinvolte per la fornitura gratuita di prodotti di prima necessità e per i tirocini lavorativi cinque
le istituzioni in campo che hanno fin da subito aderito al progetto. Per 30 famiglie si è aperta la possibilità di interventi di cura e sostegno più mirati, mentre dieci persone hanno trovato lavoro
grazie all’orientamento e al tirocinio avviato dall’iniziativa. Oltre 700 i volontari coinvolti tra cui i giovani del Rotaract.
Con il 2023, anno in cui Bergamo celebra la sua rinascita grazie a Bergamo Brescia Capitale della Cultura, il Rotary Club Bergamo Sud ha deciso di rilanciare il progetto e allargare gli orizzonti
proprio per tenere fede allo spirito solidaristico che caratterizza la nostra provincia e l’attenzione al volontariato in questo anno così speciale per il territorio. Le ormai tradizionali Rotary Food Box,
scatole di prodotti alimentari e no di primissima qualità saranno devolute alla Casa di Leo di Treviolo, che da anni accoglie bimbi e famiglie in cura all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.
La partecipazione al progetto da parte di aziende, enti ed istituzioni, si è consolidata e l’adesione è stata confermata anche quest’anno ai quali si aggiunge Ascom Confcommercio Bergamo. “Abbiamo scelto di dare il nostro contributo a un progetto di grande valore-  ha sottolineato il direttore Oscar Fusini- . In un momento di grande difficoltà e crisi come quello che stiamo vivendo allargare il più possibile la rete solidale permette di fare crescere progetti di solidarietà e di concentrare l’impegno e gli aiuti. Rotary Food Box è un progetto che oltre al sostegno immediato e materiale sostiene l’emergenza occupazionale, assicura la possibilità di tirocini ed estende il concetto di solidarietà a quello più ampio di cura e vicinanza, con un’attenzione particolare alla salute”.

Si amplia anche l’accessibilità al progetto di reinserimento occupazionale offrendo un percorso di orientamento e tirocinio qualificato grazie agli esperti di Confcooperative Bergamo, Fondazione Human Age Institute e l’Associazione SbS, rivolto a giovani e non occupati individuati dall’assessorato alle Politiche sociali del Comune di Bergamo e da quest’anno anche grazie ai Centri di primo ascolto della Caritas diocesana bergamasca, Acli e alla rete dell’Ufficio pastorale sociale e del lavoro della Diocesi di Bergamo.

“Rotary Food Box nasce durante il terribile anno della pandemia, la sfida da cogliere non era facile da affrontare ma possiamo dire di esserci riusciti. Questa vittoria è la più bella che un uomo possa desiderare perché sappiamo che, con la rete del Rotary Food Box, siamo riusciti a dare un aiuto concreto a un migliaio di persone colpite dalla pandemia nella salute e nella perdita del lavoro. Il progetto promosso dal nostro club ha trovato un appoggio generoso nelle istituzioni: Comune di Bergamo, Confartigianato e Confindustria, Confcooperative e Aspan Bergamo, ma soprattutto le aziende, che si sono messe a disposizione donando i loro prodotti e fornendo servizi strategici per la buona riuscita del progetto” spiega Giovanni Pedrali, presidente del Rotary Club Bergamo Sud. “Nella seconda edizione di Rotary Food Box, il progetto si è ampliato, siamo passati dalla cura attraverso il cibo all’apertura di un nuovo orizzonte di crescita professionale per chi sembra non averne. Sono stati effettuati interventi mirati con percorsi di ascolto e assistenza alle famiglie attraverso operatori qualificati di Confcooperative. Ad una trentina circa di persone che hanno perso il lavoro e a giovani che hanno delle difficoltà familiari a emergere, è stato offerto un percorso di orientamento e un tirocinio formativo in azienda supportando così il reingresso nel mondo professionale. I tirocini formativi sono messi a disposizione dalle aziende di soci rotariani e dalle aziende aderenti al progetto. E per la terza edizione vogliamo raggiungere le persone bisognose della provincia grazie alla diocesi di Bergamo” spiega Roberta Caldara, socia del Rotary Club Bergamo Sud e tra i promotori del progetto.
“Il Rotary Food Box, progetto nato dopo la prima fase emergenziale del Covid con la finalità molto concreta di supportare le famiglie in difficoltà offrendo loro un paniere di prodotti di prima
necessità soprattutto alimentare, si è trasformato in qualcosa di ben più ampio diventando un percorso di ascolto e assistenza, oltre che di formazione e reinserimento nel mondo del lavoro.
Oggi, con la nuova edizione, la dimensione sociale del progetto va a comprendere anche un contesto, come la Casa di Leo, dove la solidarietà diventa più che mai accoglienza e vicinanza.
Ma non solo. Il Rotary Food Box rappresenta infatti un’esperienza molto valida sul piano del metodo, quello della collaborazione pubblico – privato – terzo settore che ritengo essere la leva
vincente di progettualità che richiedono risposte flessibili, efficaci e su misura, in linea con un welfare di comunità a cui stiamo lavorando con grande determinazione.” dichiara Marcella
Messina, Assessora alle Politiche Sociali del Comune di Bergamo. “Ringraziamo l’attenzione del Rotary Bergamo Sud verso la nostra realtà. L’aiuto che ci verrà fornito sarà particolarmente prezioso per le famiglie da noi ospitate. Da sempre Casa di Leo accoglie le famiglie senza chiedere loro un contributo obbligatorio e nella maggior parte dei casi l’ospitalità è completamente gratuita.
Fornire cibo alle famiglie è per noi un sostegno importante per riuscire a dare risposta ai bisogni che ogni giorno gestiamo e che aumenteranno con la realizzazione dell’ampliamento.
Grazie a nome mio e di tutta l’Associazione per il vostro meraviglioso progetto a sostegno di La Casa di Leo.” dichiara Susanna Berlendis, presidente de La Casa di Leo.

“Siamo ben contenti di continuare nel pensiero comune che Rotary rivolge alle persone e alle famiglie più bisognose. Crediamo che sia importante non solo dare occasioni di sostegno, ma
rendere protagonisti coloro che più hanno bisogno, del loro riscatto personale, comunitario, sociale. È giusto offrire strumenti di aiuto ma ancora di più mettere in condizione le persone di
crescere tanto da poter badare a sè stesse e di sentirsi soprattutto partecipi di un processo che non riguarda solo le loro fragilità ma che si rivolge alla ricostruzione di una società che è tutta
quanta fragile, ognuno a suo modo. Certamente il tema del lavoro e della strumentazione acquisita per poter entrare o rientrare nel mondo del lavoro diventa davvero strategico per tutto
questo ed è il motivo che ci spinge appunto a rilanciare quanto fatto in passato verso questa direzione. La connessione con i Centri di primo ascolto Caritas e gli sportelli lavoro Acli che hanno
sempre agito in una logica di azione sinergica risulta facile e spontanea nella partecipazione a questo progetto” spiega Don Cristiano Re, direttore dell’Ufficio pastorale sociale e del lavoro della
Diocesi di Bergamo.
“Consideriamo il lavoro come occasione di integrazione per le persone e parte sostanziale nella costruzione della propria identità. Il sistema della cooperazione sociale afferente a
Confcooperative Bergamo mediante le competenze del Consorzio Mestieri, ente accreditato al lavoro, incontrerà i referenti dei Centri ascolto Caritas e degli sportelli lavoro delle Acli sul
territorio provinciale per l’individuazione delle persone  da inserire nel progetto lavoro, si farà carico dei colloqui individuali di conoscenza, del bilancio di competenze in raccordo, con
Fondazione Human Age Institute, Associazione SBS e Manpower” dichiara Fausto Gritti, presidente di Solco Città Aperta e componente del direttivo di Confcooperative Bergamo.