A Treviglio la sede Ascom si rinnova con uffici più moderni

Gli uffici saranno il punto di riferimento per tutta l’area della pianura occidentale, con un bacino di quasi 2500 imprese del terziario

Taglio del nastro per gli uffici della sede Ascom Confcommercio Bergamo di Treviglio e pianura occidentale di Via Madreperla. La sede, completamente rinnovata, si rivolge a 2425 imprese del terziario che operano sul territorio del comune di Treviglio e dell’area della pianura occidentale (Canonica d’Adda, Pontirolo Nuovo, Arcene, Lurano, Fara Gera d’Adda, Castel Rozzone, Brignano Gera d’Adda, Pagazzano, Casirate d’Adda, Arzago d’Adda, Calvenzano, Misano Gera d’Adda, Caravaggio, Fornovo San Giovanni, Mozzanica). La cerimonia si è aperta con i saluti di Giovanni Zambonelli, presidente Ascom Confcommercio Bergamo: “Siamo molto soddisfatti di aver ammodernato i nostri uffici storici di Treviglio, la sede territoriale più grande di Ascom Confcommercio Bergamo dopo quella del capoluogo, che ora sono ancora più moderni e funzionali- ha commentato- . Stiamo rafforzando ulteriormente la nostra presenza sul territorio con investimenti significativi per crescere assieme alle attività che si affidano a noi. Nei prossimi mesi i lavori che abbiamo iniziato e concluso qui ci vedranno impegnati a Clusone e Lovere”. Juri Imeri, sindaco di Treviglio ha aggiunto: “ Ringrazio Ascom per gli investimenti sul territorio, un segnale di rinnovata speranza dopo due anni difficili. Con l’associazione c’è grande confronto. Una partecipazione diretta e di ascolto, anche grazie al distretto del commercio, fondamentale per la crescita del territorio”. Chiara Drago, consigliere provinciale con delega alla Pianificazione urbanistica e alla Pianura, oltre che sindaco di Cologno al Serio, ha ribadito “l’importanza di mantenere un confronto e dialogo costante tra associazione ed enti. Un partenariato che sta portando importanti risultati attraverso i distretti del commercio”. Il rito è stato presieduto da monsignor Norberto Donghi, parroco di Treviglio, tra i ringraziamenti del direttore Ascom Oscar Fusini, del vicepresidente Luciano Patelli e di Mauro Briccoli, responsabile delegazione Treviglio. Tra le autorità presenti, il sindaco di Caravaggio, Claudio Bolandrini, il capitano del comando dell’Arma dei Carabinieri di Treviglio Filippo Testa, con  il luogotenente Salvatore Carrozza e Claudia Di Pirro Bellisario, capitano comandante compagnia Guardia di Finanza di Treviglio.




Visit Bergamo, conferma per Giorgio Beltrami

Un segnale di riconferma della volontà di continuare con la positiva sinergia tra gli enti coinvolti e di riconoscimento al lavoro di promozione svolto negli ultimi anni

Cda riconfermato per VisitBergamo, l’agenzia di promozione del turismo del territorio di Bergamo. Si è riunita infatti questa mattina l’Assemblea dei Soci per nominare il nuovo Consiglio di Amministrazione e scegliere presidente e amministratore delegato che guideranno l’Agenzia per i prossimi tre anni. Le nomine sono all’insegna della continuità, un segnale preciso di riconferma della volontà di continuare con la positiva sinergia tra gli enti coinvolti e di riconoscimento al lavoro di promozione svolto negli ultimi anni. Ultimi anni in cui il Covid19 ha imperversato, segnando un arresto del turismo a livello mondiale, ma dai più recenti dati diffusi da VisitBergamo emergono segnali molto incoraggianti per il 2022. La presidenza è confermata a Giorgio Beltrami, consigliere di Camera di Commercio con delega al turismo e vicepresidente di Ascom Bergamo Confcommercio. Nel Consiglio d’Amministrazione, che rimane in carica per i prossimi tre anni, siederanno Beltrami e Leda Canfarelli (nuovamente confermata), entrambi in rappresentanza della Camera di Commercio, Diego Amaddeo (detto Roberto) e Laura Arrighetti, nominati dalla Provincia di Bergamo e Christophe Sanchez, capo di Gabinetto del sindaco Giorgio Gori e delegato dal Comune di Bergamo, che viene riconfermato nella carica di Amministratore Delegato e legale rappresentante. “Sono molto contento di poter continuare il lavoro che è stato avviato anni fa con i partner istituzionali e il team di VisitBergamo – afferma Christophe Sanchez -. Sarà certamente un mandato molto sfidante, quello che ci attende: abbiamo innanzitutto l’obiettivo di consolidare i segnali positivi che arrivano per il comparto dal 2021 e dall’inizio di questo 2022, tornare a livelli pre-pandemia, migliorare la diffusione del turismo sul territorio provinciale innalzando la presenza media dei visitatori sul nostro territorio, promuovere al meglio il grande appuntamento 2023 con la Capitale Italiana della Cultura. Vorrei infine salutare e ringraziare i componenti uscenti del Consiglio di amministrazione uscente, Claudio Bolandrini e Desirèe Cividini, persone con cui ho collaborato con entusiasmo nel mio secondo mandato e che ringrazio per aver sostenuto le idee innovative che hanno caratterizzato questi ultimi anni di lavoro”.




Distretti del commercio, nuove opportunità offerte dal bando, anche per gli ambulanti

Ascom ha presentato il nuovo bando a comuni e referenti del distretto. Domande al via il 27 maggio fino al 6 settembre; per i progetti d’eccellenza fino a 200mila euro di contributi alle imprese

L’assessore regionale Guido Guidesi tra i relatori

Giovanni Zambonelli

I distretti si preparano a mettere in campo nuove idee e progetti per cogliere le opportunità offerte dal bando regionale che mette a disposizione 42milioni e 850mila euro di risorse per consolidare la ripresa delle economie locali e mettere in campo strategie innovative. Ascom Confcommercio e Confesercenti Bergamo hanno presentato, in un incontro aperto alle amministrazioni comunali che fanno parte dei distretti del commercio e ai loro referenti organizzato il 28 aprile, nell’auditorium Ascom, le modalità per partecipare alla nuova misura di cui beneficeranno i 158 Distretti del Commercio, di cui 57 urbani e 101 diffusi, per un totale di 678 Comuni, pari a oltre il 40 per cento dei 1.506 comuni lombardi. Bergamo, con i suoi 27 distretti (26 ufficiali, cui si aggiunge quello di Scanzorosciate), è la prima provincia lombarda per numero di Distretti diffusi e di Comuni coinvolti, ed è la seconda dopo Milano per numero complessivo di Distretti attivati. Grazie alla partecipazione a bandi regionali e di altra natura a oggi i Distretti bergamaschi hanno raccolto oltre 17 milioni di euro di contributi pubblici destinati alle amministrazioni comunali e agli operatori. Le domande per partecipare al nuovo bando possono essere inviate dal 27 maggio al 6 settembre. La misura interessa potenzialmente oltre 14mila imprese bergamasche. “Una grande opportunità forse l’ultima per il settore – ha commentato Giovanni Zambonelli, presidente Ascom, all’inizio dell’incontro-. I distretti continuano a rappresentare l’occasione per il nostro comparto per uscire da un individualismo che non porta da nessuna parte”. Antonio Terzi, presidente Confesercenti Bergamo ha sottolineato “l’impegno a restare uniti tra parti pubbliche e private, con l’augurio che i distretti tornino a essere palestre di collaborazione attiva tra amministrazioni comunali e associazioni”. L’assessore regionale allo sviluppo economico Guido Guidesi ha messo in evidenza l’impegno per favorire l’economia locale: “ L’anno scorso abbiamo messo a terra più del 90 per cento delle risorse a disposizione dell’assessorato, riconoscendo le reali esigenze e difficoltà delle imprese. Sul fronte del commercio i distretti rappresentano uno strumento che dà alle amministrazioni locali una visione e un indirizzo sulle esigenze del tessuto imprenditoriale”. Il professore Luca Zanderighi, ordinario di marketing alla Statale di Milano e referente dei distretti e della loro progettualità attraverso la società TradeLab, ha aggiunto nel novero delle opportunità da cogliere quelle offerte dal Pnnr: “Il piano nazionale ripresa e resilienza rappresenta un’occasione importante per il nostro Paese per ridisegnare lo sviluppo economico. Di particolare interesse la creazione di 500mila nuovi posti di lavoro, con un’attenzione particolare ad alcune professioni come gli addetti alle vendite, in cui gli enti locali avranno un ruolo centrale. E’ una sfida per il Paese, legata alla capacità di spesa degli enti coinvolti”. Roberto Lambicchi, dirigente dell’unità organizzativa Commercio, Reti distributive e Fiere dello sviluppo economico di Regione Lombardia, ha messo in luce le modalità del bando, non senza offrire qualche spunto agli amministratori comunali presenti e ai referenti dei distretti in riunione: ” Daremo grande peso a soluzioni innovative per lo sviluppo di ogni distretto, dai servizi comuni per imprese e visitatori a soluzioni per il riutilizzo e il recupero di spazi sfitti inserito nell’ambito di un progetto di governance pubblico e privato. Basta luminarie e basta notti bianche. Per anni i distretti si sono concentrati su questo.  Ci sono idee migliori da mettere in campo e di maggiore utilità per chi vive il territorio, ma soprattutto per le imprese che animano i nostri centri storici”.

Il bando

Sindaci, commercianti e referenti distretti in platea

Sfiora i 43 milioni di euro la misura che la Regione riserva per promuovere e consolidare la ripresa dei 170 distretti lombardi, di cui 27 a Bergamo, in rappresentanza di oltre 150 comuni e oltre 14mila imprese.  Tra i beneficiari diretti comuni, comunità montane e unione di comuni aderenti a uno dei distretti già riconosciuti al 19 aprile 2022 o che abbiano presentato domanda di riconoscimento entro tale data. Non sono pertanto ammessi i distretti di nuova costituzione. Tra i beneficiari indiretti le pmi con unità locale nel distretto (anche aspiranti imprenditori) con vetrina su strada, al piano terreno o nelle corti con locali direttamente accessibili al pubblico. Nella sede si deve svolgere, indipendentemente dal codice Ateco: vendita al dettaglio di beni o servizi, somministrazione di cibo e bevande, prestazione di servizi alla persona. Le imprese saranno finanziate tramite bandi emessi direttamente dagli Enti locali del Distretto, utilizzando le risorse di Regione e secondo le sue indicazioni. I distretti hanno la facoltà di ammettere anche attività di commercio su area pubblica e attività di servizi alla persona senza vetrina. Nella dotazione complessiva, paria  42milioni 850mila euro, 25milioni e 200mila euro sono riservati ai Progetti di eccellenza.
Il contributo regionale sarà pari al 50% del budget di progetto. I progetti dovranno infatti prevedere spese a carico degli enti locali e degli altri partner, a titolo di compartecipazione da parte di questi ultimi, in conto capitale o di parte corrente, di importo almeno pari al contributo concesso. Per i progetti di eccellenza sono a disposizione 1 milione 260mila euro di spese totali, inclusi 200mila euro di contributi alle imprese. Restano a carico dei partner di progetto 630mila euro. Per gli altri progetti sono previsti 330mila euro di spese totali, inclusi 75mila euro di contributi alle imprese. Restano a carico dei partner di progetto 165mila euro.  I progetti saranno valutati con una scala da 0 a 200; i progetti di eccellenza saranno quelli che avranno ottenuto un punteggio superiore a 150 e avranno accesso alla dotazione riservata.
I progetti delle imprese potranno includere interventi di riqualificazione e ammodernamento, avvio di nuove attività, accesso, collegamento e integrazione dell’impresa con infrastrutture e servizi comuni offerti dal distretto o compartecipazione alla realizzazione di tali infrastrutture e servizi comuni. I progetti potranno prevedere sia spese in capitale che correnti. L’agevolazione regionale non può superare il 50% del budget totale e in ogni caso copre solo le spese in capitale.
Le domande dovranno essere presentate tramite la piattaforma Bandi on line, a partire dal 27 maggio 2022, con scadenza il 6 settembre. Ogni domanda dovrà includere l’accordo di partenariato, la proposta progettuale, il budget di progetto, la mappa dell’area degli interventi e i provvedimenti degli enti locali che approvano il progetto.




Dal seme al piatto, Aspan promuove la filiera locale

Il progetto QuiVicino si allarga, promuovendo un processo certificato in un contesto di forte dipendenza dall’estero, che fornisce attualmente oltre il 60% del grano

La blockchain al servizio del settore agroalimentare lombardo. È questo l’obiettivo del progetto pilota presentato questa mattina a Palazzo Pirelli. Un sistema innovativo promosso da Aspan, l’associazione di panificatori artigiani bergamaschi, per tracciare la filiera lombarda della panificazione “Dal seme al piatto: tutto tracciato per garantire la qualità del prodotto e la sicurezza alimentare” è il titolo del progetto è stato realizzato dall’Innovation&Technology Hub di Imprese e Territorio, un comitato di associazioni bergamasche, sviluppato per supportare QuiVicino, un marchio ideato da Aspan. Giovanni Malanchini (Lega), Consigliere Segretario dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, spiega il senso del progetto. “La tecnologia blockchain consente di certificare i prodotti, non solo quelli finali destinati alle tavole dei consumatori, ma anche tutti i processi intermedi. In questo modo l’intera filiera è monitorata con un evidente vantaggio in

La presentazione del progetto a Palazzo Pirelli

termini di sicurezza e di qualità per i consumatori e in termine di promozione per i produttori, con un’attenzione particolare ad ambiente e salute. Si tratta, in definitiva, di favorire e stimolare scelte di consumo favorevole da parte dei cittadini per sostenere le eccellenze agroalimentari lombarde”. Il progetto dei panificatori bergamaschi, presentato nel corso del convegno “Alle origini del pane. Dal campo al panificio con la blockchain”, è un esempio concreto di “economia circolare” grazie all’uso di sementi selezionate e di farine provenienti esclusivamente da grano lombardo. Inoltre, uno specifico disciplinare permette il controllo totale sulle materie prime a garanzia dei consumatori che, attraverso un QR code, potranno conoscere tutti i passaggi che hanno portato al prodotto finale. Ma è anche una risposta forte alla crisi che sta attraversando il settore. Sono 20mila le aziende di panificazione in Italia. Di queste 4mila si trovano in Lombardia e impiegano circa 20mila addetti. Il consumo pro capite di pane nella nostra regione è in costante calo e oggi si attesta intorno agli 80/90 grammi. Inoltre, il 60% del grano con cui è prodotto il pane italiano proviene dall’estero.
“Con questo progetto – spiega il Presidente di ASPAN Bergamo, Massimo Ferrandi – riduciamo la dipendenza dall’estero per le materie prime, distribuiamo ricchezza sul territorio e contribuiamo a ridurre l’emissione di CO2 in atmosfera perché la filiera si accorcia. Il cerchio si chiude dove si apre”.
Nel febbraio 2020 il Consiglio regionale aveva approvato all’unanimità una Risoluzione (relatore proprio Giovanni Malanchini) riguardante la creazione di una piattaforma informatica multifunzionale e l’applicazione dei servizi di tracciabilità e rintracciabilità ai prodotti agroalimentari. A tutela del consumatore contro frodi e contraffazioni e per garantire l’autenticità dei dati per assicurare la qualità del prodotto, Regione Lombardia aveva deciso di iniziare il percorso con le filiere di carne e latte perché alla base dell’alimentazione e dell’economia regionale. Al convegno sono intervenuti anche  Maria Paola Esposito (Segretario Generale Camera di Commercio di Bergamo), Alberto Brivio (Presidente Imprese & Territorio e Presidente Coldiretti Bergamo), Nadia Fabrizio (Head of Cefriel Blockchain Lab), Walfredo della Gherardesca (Amministratore Delegato di Genuine Way), Elena Brugna (Direzione Generale Agricoltura, Alimentazione e Sistemi Verdi di Regione Lombardia) e Lucio Moioli (Coordinatore Innovation & Technology Hub e Segretario Generale Confcooperative Bergamo).




Gelatieri Bergamaschi, una settimana di solidarietà e gusto

Le gelaterie hanno «adottato» un istituto del territorio o un’associazione di ragazzi in difficoltà omaggiando gli ospiti con vaschette di gelato artigianale

«Il gelato è per tutti, ma per qualcuno ancora più speciale»: con questo slogan si conclude domani la settimana solidale del gelato promossa dai Gelateri Bergamaschi, protagonisti di una maratona di gusto e solidarietà, i due ingredienti protagonisti dell’iniziativa. Cominciata martedì, la settimana solidale del gelato ha coinvolto una decina di gelaterie del gruppo aderente ad Ascom Confcommercio Bergamo che hanno «adottato» un istituto del territorio o un’associazione di ragazzi in difficoltà omaggiando gli ospiti con tanti kg di gelato artigianale. Fragola, limone, cioccolato e tanti altri gusti per una merenda sana, buona e ovviamente solidale.

Le gelaterie coinvolte sono: Gelateria L’oasi (Villongo) – Il Battello Cooperativa Sociale (Sarnico); Laboratorio Gelateria Franca (Leffe) – Centro Diurno Arcobaleno (Urgnano); Yog (Sotto il Monte Giovanni XXIII) – Bambini Ucraini Orfanotrofio Berdiansk (Rota Imagna, Bedulita, Pontida); Ristopizza Gelateria Il Pirata (Lurano) – Centro Diurno (Verdellino); Gelateria Arlecchina (San Paolo d’Argon) Namastè Cooperativa Sociale (Seriate); Il Dolce Freddo (Albano Sant’Alessandro) – Sfa (Gorlago); Gelateria artigianale di Nembro – DinAmico Odv (Villa d’Almè); Bar Commercio Gelateria (Osio Sotto) – La Casa di Luigi (Osio Sotto).




Pacchetto energia, dalla Regione 64 milioni di euro per le imprese

Per le imprese del commercio, della ristorazione e dei servizi, a cui sono dedicati di 9,6 milioni di euro, l’agevolazione consiste nella concessione di un contributo a fondo perduto fino al 50% della spesa ritenuta ammissibile, nel limite massimo di 30mila euro

Regione Lombardia ha varato il nuovo ‘pacchetto energia’, dal valore di 64 milioni di euro, destinato alle imprese artigiane, ai commercianti e agli impianti sportivi natatori e del ghiaccio. Le misure, volute dall’assessore allo Sviluppo Economico Guido Guidesi intendono supportare le aziende e le attività colpite dall’aumento dei costi dell’energia. Il Pacchetto Economia è stato presentato oggi, 27 aprile, con una conferenza stampa dall’assessore Guidesi e il sottosegretario con delega allo Sport Antonio Rossi. Guidesi ha commentato: “Dopo essere stati i primi ad avere lanciato l’allarme per il ‘caro energia’, e dopo aver sottoposto al governo le proposte del sistema Lombardo, oggi facciamo ancora tutto ciò che possiamo fare. Un supporto concreto alle aziende per affrontare il problema in maniera strutturale attraverso l’efficientamento energetico. Gli interventi regionali sono volti alla concessione di contributi a fondo perduto per interventi in tema di efficientamento energetico. Il provvedimento è dedicato esclusivamente alle realtà presenti sul territorio lombardo. Per le imprese del commercio, della ristorazione e dei servizi, a cui sono dedicati di 9,6 milioni di euro, l’agevolazione consiste nella concessione di un contributo a fondo perduto fino al 50% della spesa ritenuta ammissibile, nel limite massimo di 30.000 euro. Sono ammissibili progetti con un ammontare minimo pari a 4.000 euro. Il bando aprirà nel mese di giugno. Per le imprese artigiane, il cui investimento regionale è di 22,3 milioni di euro, l’agevolazione consiste nella concessione di un contributo a fondo perduto fino al 50% della spesa ritenuta ammissibile, nel limite massimo di 50.000 euro. Sono ammissibili i progetti con un ammontare minimo pari a 15.000 euro. Per sostenere gli operatori economici che gestiscono impianti natatori e del ghiaccio e rischiano il fallimento o l’interruzione dei servizi, Regione ha deciso di attivare un intervento finalizzato alla sostenibilità gestionale e all’efficientamento energetico degli impianti sportivi pubblici. Il sostegno pubblico consiste nella concessione di un contributo a fondo perduto fino al 80% della spesa ritenuta ammissibile, nel limite massimo di 350.000 euro.




Imprese, fino al 24 maggio le richieste di contributo a fondo perduto

Per fruire dell’agevolazione, le imprese devono presentare un ammontare di ricavi riferito al 2019 non superiore a 2 milioni di euro e devono aver subito una riduzione del fatturato nel 2021 pari almeno al 30% rispetto al 2019. L’importo è determinato in percentuale dal 40% al 60% della differenza

Dal 3 al 24 Maggio sarà possibile presentare domanda di contributo a fondo perduto per la presentazione dell’istanza di accesso al contributo a fondo perduto previsto dal DL Sostegni Ter n. 4/2022 convertito in Legge del 28.03.2022 n. 25. Le modalità di invio delle domande, come definite con Decreto del Mise del 24 marzo pubblicato in Gazzetta Ufficiale, dovrà avvenire esclusivamente per via telematica, attraverso la procedura informatica resa disponibile sul sito istituzionale del Ministero (www.mise.gov.it), tramite registrazione e autenticazione con Carta nazionale dei servizi (CNS), ed è riservato ai soggetti rappresentanti legali dell’impresa richiedente, come risultanti dal certificato camerale della medesima impresa. Il rappresentante legale dell’impresa, tuttavia, previo accesso alla procedura, può conferire ad altro soggetto delegato il potere di rappresentanza per la compilazione, la sottoscrizione digitale e la presentazione dell’istanza tramite la citata procedura informatica.
Per fruire dell’agevolazione, le imprese devono presentare un ammontare di ricavi riferito al 2019 non superiore a 2 milioni di euro e devono aver subito una riduzione del fatturato nel 2021 pari almeno al 30% rispetto al 2019.
L’importo del contributo a fondo perduto è determinato in percentuale dal 40% al 60% della differenza tra l’ammontare medio mensile dei ricavi relativi al periodo d’imposta 2021 e l’ammontare medio mensile dei ricavi riferiti al periodo d’imposta 2019.
Per maggiori informazioni e per la presentazione delle domande potete contattarci allo 035/4120212 o scrivere all’indirizzo mail finanza.agevolata@fogalco.it.

Possono accedere alla misura tutte le attività del commercio al dettaglio identificate con i seguenti codici Ateco prevalente:

47.19 commercio al dettaglio in altri esercizi non specializzati;

47.30 commercio al dettaglio di carburante per autotrazione in esercizi specializzati;

47.43 commercio al dettaglio di apparecchiature audio e video in esercizi specializzati;

47.5 commercio al dettaglio di altri prodotti per uso domestico in esercizi specializzati;

47.6 commercio al dettaglio di articoli culturali e ricreativi in esercizi specializzati;

47.71 commercio al dettaglio di articoli di abbigliamento in esercizi specializzati;

47.72 commercio al dettaglio di calzature e articoli in pelle in esercizi specializzati;

47.75 commercio al dettaglio di cosmetici, di articoli di profumeria e di erboristeria in esercizi specializzati;

47.76 commercio al dettaglio di fiori, piante, semi, fertilizzanti, animali domestici e alimenti per animali domestici in esercizi specializzati;

47.77 commercio al dettaglio di orologi e articoli di gioielleria in esercizi specializzati;

47.78 commercio al dettaglio di altri prodotti (esclusi quelli di seconda mano) in esercizi specializzati;

47.79 commercio al dettaglio di articoli di seconda mano in negozi;

47.82 commercio al dettaglio ambulante di prodotti tessili, abbigliamento e calzature;

47.89 commercio al dettaglio ambulante di altri prodotti;

47.99 altro commercio al dettaglio al di fuori di negozi, banchi o mercati.




Bergamo, online il bando del Comune per gli spazi estivi

Sono il Parco S.Agostino, l’area antistante il parco Goisis e il parco della Trucca: dal 27 maggio al 11 settembre

Anche nel 2022 gli spazi estivi per la somministrazione di bevande e cibo all’aperto saranno luoghi dove potersi sedere a bere e mangiare qualcosa all’aperto, necessariamente e obbligatoriamente al tavolo evitando assembramenti, con un sottofondo musicale e che, soprattutto, verranno assegnati prioritariamente ai bar e ristoranti che non possono lavorare all’aperto: online dalla giornata di oggi il bando che il Comune di Bergamo ha istruito per l’assegnazione di tre diverse aree della città ad attività di ristorazione della città.
Si riduce il numero degli spazi messi a disposizione dall’Amministrazione comunale, vista l’uscita dall’emergenza pandemica e la possibilità per ristoranti e bar di tornare a lavorare in regime di normalità: Parco Sant’Agostino, l’area esterna al Parco Goisis, il Parco Martin Lutero alla Trucca sono le aree individuate dalla Giunta nella seduta di oggi e assegnabili dal 27 maggio al 11 settembre 2022.

Gli orari di apertura previsti dal bando sono: da domenica a giovedì ore 1,00 del giorno dopo per tutti gli spazi; venerdì e sabato ore 1,00 del giorno dopo per spalto e parco di Sant’Agostino e ore 2,00 del giorno dopo per parco della Trucca e area verde esterna al Parco Goisis.

Gli spazi saranno assegnati anche tenendo in considerazione “la mancanza di disponibilità di spazi pubblici esterni da parte della maggioranza degli esercizi in raggruppamento”. I soggetti interessati potranno inviare la documentazione richiesta dal bando entro e non oltre le 12.30 del 9 maggio 2021 all’ufficio protocollo del Comune di Bergamo: si delinea così un altro pezzo del piano di somministrazione all’aperto per l’estate 2021, che vede la semplificazione delle richieste per la collocazione di un dehor (fino a un massimo di 9 anni di concessione) in città fino al prossimo 30 giugno, la conferma sostanziale di quasi 200 dei dehors o dei loro ampliamenti concessi nel periodo di emergenza covid19.

Per informazioni: https://www.comune.bergamo.it/node/500189




Il rischio usura spaventa le imprese bergamasche

I dati dell’indagine in occasione della nona edizione dell’inizativa “Legalità, ci piace” di Confcommercio

Rispetto a un anno fa sono in calo gli imprenditori del terziario di Bergamo e provincia che si sentono poco sicuri, mentre cresce la preoccupazione per l’usura che si conferma il fenomeno criminale percepito in maggior crescita dagli imprenditori bergamaschi (per il 29%). È quanto emerge dall’indagine presentata in Ascom Confcommercio Bergamo in occasione della nona edizione della Giornata di Confcommercio “Legalità, ci piace”, un’iniziativa di analisi, denuncia e sensibilizzazione sulle conseguenze dei fenomeni criminali per l’economia reale e per le imprese.

L’obiettivo principale dell’indagine, realizzata in collaborazione con Format Research tra il 24 febbraio e l’11 marzo 2022 su un campione di 4.000 casi, è quello di rilevare e descrivere la diffusione di alcuni dei fenomeni criminali – furti, abusivismo, aggressioni, contraffazione, estorsioni, rapine e atti di vandalismo – che più di altri condizionano l’andamento e lo sviluppo delle imprese, analizzandoli in funzione dei territori nei quali operano le imprese e in considerazione dell’ampiezza demografica dei centri abitati, delle macroaree geografiche e di una serie di domini di studio, come la dimensione delle imprese stesse ed i settori di attività economica.

“Fin dalla prima edizione la nostra Associazione ha partecipato a questa importante iniziativa, consapevoli che la legalità è il prerequisito fondamentale per fare impresa anche nel nostro territorio – ha sottolineato Giovanni Zambonelli, presidente Ascom Confcommercio Bergamo in apertura dell’incontro che ha visto anche gli interventi del tenente colonello Salvatore La Bella, Comandante del nucleo di polizia economica e finanziaria della Guardia di Finanza di Bergamo, e Francesco Breviario, referente provinciale dell’Associazione Libera. -. Il problema delle infiltrazioni mafiose nel tessuto economico è ancora molto forte ma interessa soprattutto realtà lontane dalla nostra provincia, in particolare le grandi città e il Centro Sud. Questo però non significa che tali fenomeni siano assenti sul nostro territorio. Tutt’altro: dai fatti di cronaca che leggiamo quotidianamente risulta che siano presenti anche da noi, basti pensare all’ultimo recentissimo relativo a bar a poche centinaia di metri da noi. La ricerca evidenzia inoltre una crescita del timore da parte dei nostri imprenditori, esigenza alla quale la nostra Associazione non può non restare inerte. Per questo negli anni con il Comando provinciale della Guardia di Finanza si è consolidato un rapporto diretto e fattivo e, di recente, con l’associazione Libera e il tavolo della legalità del Comune di Bergamo abbiamo rafforzato la nostra collaborazione per potenziare la sensibilizzazione di cittadini e imprese verso questo pericolo”.

“La crisi pandemica e la mancanza di liquidità hanno fatto aumentare il numero delle imprese vulnerabili al rischio di usura – ha aggiunto Oscar Fusini, direttore Ascom Confcommercio Bergamo -. Peraltro l’usura può essere l’anticamera dell’acquisizione dell’impresa in ginocchio e, di fatto, quello che può essere un aiuto si rivela un cappio mortale. È quindi fondamentale che tutti gli attori del territorio contribuiscano a sensibilizzare le imprese e le persone sui rischi legati alla criminalità. Su questo tema, inoltre, Confcommercio chiede la revisione degli strumenti di contrasto con leggi meno farraginose per l’accesso al credito delle vittime di usura e il rafforzamento dei ruoli dei confidi, di fatto l’ultimo anello di congiunzione con le micro e le Pmi”.

 

LA RICERCA IN SINTESI 

Secondo stime dell’Ufficio Studi Confcommercio l’illegalità costa alle imprese del commercio e dei pubblici esercizi quasi 31 miliardi di euro e mette a rischio circa 200mila posti di lavoro. La perdita annua in termini di fatturato e di valore aggiunto è pari al 6,3%. In dettaglio, l’abusivismo commerciale costa 8,7 miliardi di euro, l’abusivismo nella ristorazione pesa per 4,8 miliardi, la contraffazione per 4,1 miliardi, il taccheggio per 4,3 miliardi. Gli altri costi della criminalità (ferimenti, assicurazioni, spese difensive) ammontano a 6 miliardi e i costi per la cyber criminalità a 2,8 miliardi.

Il senso di sicurezza – Quasi il 12% delle imprese del terziario – a livello nazionale – si sente meno sicuro rispetto a 12 mesi fa, il dato è in costante calo da quattro anni a questa parte. L’analisi per dimensione dei centri abitati nei quali operano le imprese mostra come siano quelle operative nelle grandi città a temere più delle altre la criminalità (16,2% contro un dato medio dell’11,8%), mentre lo stesso dato per grandi ripartizioni geografiche rivela un dato per il Nord Ovest pari a 9,7% e quindi inferiore al dato medio nazionale. 

L’esposizione diretta al rischio di usura, racket e estorsioni – Il 17,7% degli imprenditori a livello nazionale sono “molto” preoccupati per chi fa il proprio mestiere nella zona in cui essi stessi lavorano a causa dell’esposizione al rischio di usura, racket e estorsioni. Lo stesso dato registrato nella provincia di Bergamo, ma nel giugno del 2021 per mezzo di una indagine specifica presso le imprese del terziario di Bergamo, era pari al 16,0%, quindi leggermente più basso rispetto al dato medio nazionale registrato nel 2022. Si ritiene che a un anno di distanza il dato non sia stato caratterizzato da modificazioni significative.

Decoro urbano e qualità della vita – Al crescere delle dimensioni del centro abitato diminuisce il livello della qualità della vista percepito, crescono i fenomeni di degrado e cresce  l’esposizione delle imprese a fenomeni di usura e racket. Le situazioni più problematiche si registrano nei grandi centri abitati con oltre 250.000 abitanti, dove le imprese che si sentono più direttamente esposte ai fenomeni dell’usura, del racket e delle estorsioni sono il 22%. Il dato si abbassa al 18,4% nei comuni tra i 50.000 e i 250.000 abitanti.

 




Negozi senza Pos, sanzioni anticipate al 30 giugno

Oscar Fusini:  “Un’ulteriore tegola per i commercianti, schiacciati da commissioni elevate”

La notizia dell’anticipazione al 30 giugno, rispetto alla scadenza fissata in precedenza al primo gennaio 2023, dell’entrata in vigore delle sanzioni ai negozi senza Pos preoccupa i commercianti, specialmente le realtà più piccole o che gestiscono importi minimi. A carico degli esercenti, per la mancata accettazione di pagamenti effettuati attraverso carte di credito e di debito, piove una sanzione amministrativa di 30 euro a transazione, oltre al 4% dell’importo per cui è stato rifiutato il pagamento elettronico. “La diffusione dei pagamenti elettronici va perseguita mettendo in campo scelte decise di abbattimento delle commissioni e dei costi a carico di consumatori ed imprese , a partire dal potenziamento dello strumento del credito d’imposta sulle commissioni pagate dall’esercente, e prevedendo la gratuità dei cosiddetti micro-pagamenti- commenta Oscar Fusini, direttore Ascom Confcommercio Bergamo- . Puntare asimmetricamente sulle sanzioni non giova ai processi di modernizzazione del sistema dei pagamenti: processi, peraltro, già in pieno sviluppo e che abbiamo favorito attraverso convenzioni, siglate con i principali istituti di credito sul territorio attraverso la nostra cooperativa Fogalco, per abbattere i costi. Un impegno che stiamo portando avanti da quasi un decennio”.

L’anticipo delle sanzioni pesa ulteriormente su un comparto già provato dalla crisi, dai rincari energetici e dal continuo susseguirsi di normative e obblighi, oltre che dalle continue aperture e chiusure dei vari lockdown, che hanno ritardato l’adeguamento delle attività ancora sprovviste di POS. La scelta del Governo di stringere i tempi coglie impreparati gli esercenti che gestiscono gli importi più piccoli e che hanno cercato di rinviare il più possibile la dotazione del Pos, intimoriti dai costi di gestione e dalle commissioni- continua Fusini-. L’obbligo crea solo un aggravio dei costi e dei tempi di pagamento, come al bar per un caffè o per altre transazioni dove non ci sono margini, penso ai tabaccai per i generi di monopoli e i gestori di carburanti, dove chi incassa lo fa in grandissima misura per lo Stato stesso. O dove, come nel caso di alcuni rifugi alpini, non c’è nemmeno linea telefonica adeguata”. Nel testo non c’è l’attesa semplificazione della lotteria degli scontrini: “L’idea di non stralciare un progetto fallimentare come quello della lotteria degli scontrini fa emergere lo spirito ideologico del provvedimento” continua il direttore Ascom Confcommercio Bergamo.