Ristoratori, agricoltori e produttori insieme per rilanciare la filiera agroalimentare

All’assemblea Fipe presentata la “Carta dei Valori” della ristorazione italiana. Beltrami: “Sono necessarie politiche lungimiranti di sostegno alle filiere”

Un patto di filiera tra ristoratori, produttori e agricoltori che vuole essere anche un appello al governo e alla politica intesa nel suo insieme. Obiettivo: istituire un tavolo di coordinamento che si occupi delle politiche dell’intera filiera agroalimentare, indispensabile in una fase di ripartenza di un settore che vuole tornare ad essere trainante ed attrattivo, superando alcuni gap strutturali che non consentono di sfruttare a pieno le grandi potenzialità. È stata presentata all’assemblea della Federazione dei Pubblici Esercizi la “Carta dei Valori” della ristorazione italiana, documento che vuole tracciare le linee guida del rilancio del settore nel post pandemia sono stati i rappresentanti di Fipe, Confagricoltura, Coldiretti, Unione Italiana Food e Siae per il ruolo della musica nei Pubblici Esercizi.

Curata da Davide Rampello, storico e curatore del padiglione Italia a Expo 2021 Dubai, la “Carta dei Valori” è un documento che contiene le linee di azione per la promozione e la valorizzazione delle nostre eccellenze enogastronomiche, definiti beni culturali viventi a cui la ristorazione dà corpo, rinnovamento e racconto. Tra i firmatari, Massimo Giansanti, presidente di Confagricoltura, David Granieri, vice presidente Coldiretti, Marco Lavazza, presidente di Unione italiana Food, Giulio Rapetti Mogol, presidente Siae e, oltre a Lino Enrico Stoppani presidente di Fipe-Confcommercio, Carlo Sangalli, presidente nazionale Confcommercio e il ministro Massimo Garavaglia.

Un tavolo di coordinamento

“La ristorazione è pronta ad andare oltre i drammi e le incognite del recente doloroso periodo, riprendendo il suo ruolo strategico per le filiere dell’agroalimentare e del turismo – sottolinea Giorgio Beltrami, presidente gruppo Caffè Bar e Gelaterie Ascom Confcommercio Bergamo e consigliere Fipe nazionale -. Per farlo meglio è necessario adottare una strategia unitaria in grado di valorizzare l’intero Sistema Paese. Come? Istituendo un soggetto ad hoc che svolga una funzione di regia e un lavoro di raccordo e integrazione di filiera, tra agricoltura, industria alimentare, distribuzione e ristorazione e turismo, anche per favorire il nostro export. Di fatto, per la nostra categoria poter contare su un unico interlocutore potrebbe aprire unaa nuova fase di rappresentanza per tutto il mondo dell’Horeca, dell’agroalimentare e del turismo, settori di fatto strettamente interconnessi e vanto del made in Italy”.

Scenari di crescita che trovano conferma anche nei numeri. Nel 2021, dicono i dati dell’associazione aderente a Confcommercio, la spesa degli italiani per consumi alimentari fuoricasa tornerà ad oltre 63 miliardi di euro, con un incremento del 17,2% rispetto al 2020, ma ancora sotto i livelli pre-covid per oltre 20 miliardi di euro. Più contenuto l’aumento della spesa alimentare domestica: +0,8% rispetto allo scorso anno.
Rilanciare e valorizzare nuove politiche dell’intera filiera agroalimentare diventa quindi indispensabile in una fase di ripartenza di un settore che vuole tornare ad essere trainante ed attrattivo, superando alcuni gap strutturali che non consentono di sfruttare pienamente le grandi potenzialità. “Il settore presenta due principali problemi: produttività e attrattività – ha ricordato Lino Enrico Stoppani presidente di Fipe-Confcommercio -. Se a questi aggiungiamo l’incertezza delle prospettive post Covid e le distorsioni create da generose politiche di sussidio sono spiegate le difficoltà di reperimento di risorse umane adeguate e l’emorragia di competenze”.

Il rinnovo del contratto nazionale di categoria

Il rinnovo del contratto nazionale di categoria, in scadenza il 31 dicembre, sarà un passaggio decisivo per affrontare questo problema, ma parallelamente sono necessari interventi di breve periodo. Dalla decontribuzione dei salari a tempo determinato o almeno fino alla fine della crisi pandemica, alla revisione del Decreto flussi, indispensabile per il reperimento di quella manodopera necessaria a svolgere le mansioni per le quali non si trovano persone disponibili tra i nostri connazionali.

Il lavoro principale, tuttavia, è quello di ricostruire la fiducia in un comparto che per guardare al futuro sa di dover investire anche sulla digitalizzazione e sullo sviluppo di servizi sostenibili. Strumento strategico per facilitare questa trasformazione 4.0 saranno i bandi contenuti nel PNRR riservati alle imprese del turismo, primi tra tutti quelli sull’ammodernamento e sull’efficientamento energetico. Una quota di questi fondi potrà essere richiesta anche dai Pubblici Esercizi, come assicurato dal ministro del Turismo, Garavaglia.

La paura dell’inflazione e della risalita dei contagi

All’orizzonte, rimangono tuttavia due spauracchi: l’inflazione e la risalita dei contagi. “Le nostre imprese – ha spiegato Stoppani – segnalano forti tensioni sui prezzi di acquisto delle materie prime e in taluni casi difficoltà di approvvigionamento ed è pertanto necessario un attento presidio da parte del Governo proprio per contrastare eventuali fenomeni speculativi”.

Mentre sul fronte della risalita dei contagi, il Presidente ha ribadito l’assoluta fiducia nel vaccino come argine a ogni nuova ipotesi di chiusura, anche parziale, dei Pubblici Esercizi e ha lanciato un appello alla responsabilità a chi da mesi manifesta ogni settimana, contro il green pass, infrangendo regole e aggiungendo rischi pericolosi. “A forza di proteste senza regole – ha precisato – si rischia di condannare la lotta contro il virus all’irresolubilità”.

“Basta chiusure – conclude Beltrami -. Non possiamo più permettercelo. In questi mesi la Fipe ha giocato un ruolo chiave per la difesa di tutta la categoria: la sua voce è stata forte e la pandemia ha consentito alla Federazione di consolidarsi e di acquisire una nuova visibilità. Merito anche, come ricordato dallo stesso presidente Stoppani, del lavoro svolto da Confcommercio e in particolare del nostro presidente Carlo Sangalli”.




Bergamo, “A Natale siamo vicini”: le iniziative insieme ai commercianti

Dalla ruota panoramica al grande albero in centro. In piazzale degli Alpini e in Città Alta si pattina e nei borghi tanti appuntamenti

La città di Bergamo si prepara per il Natale con un calendario di iniziative promosse dal Distretto Urbano del Commercio di Bergamo e dai commercianti del Duc, con il patrocinio e il contributo del Comune di Bergamo e della Camera di Commercio di Bergamo e la partecipazione delle associazioni dei commercianti del centro città, Borgo Santa Caterina, Borgo Palazzo e di Città Alta (tutte le iniziative del DUC – Natale a Bergamo 2021 sono realizzate grazie al sostegno di Valtellina Spa, Visit Bergamo, ATB Azienda Trasporti Bergamo, con la partecipazione di Confesercenti Bergamo e Ascom Confcommercio Bergamo, Comune di Gorno, Promoserio, Comunità Montana Valle Seriana, Onlight Pf)

Il luogo del Natale 2021 è la città

Con nel cuore i tanti significati di cui questa ricorrenza si colora e le tante emozioni di un Natale che può e vuole essere diverso da quello 2020, quest’anno l’augurio è di vivere un momento di dolce semplicità. Proprio a un Natale “tradizionale” si ispira il concept dei festeggiamenti di quest’anno, ritrovando in questa parola un concreto desiderio di sentirsi a casa. A rappresentare al meglio questo messaggio è stata scelta un’immagine che evoca uno scorcio di città con la via, i portici e le vetrine illuminate. Il via vai dei passanti, le luci che si accendono, le persone che cercano i regali, i desideri che nascono e le risate che animano il tempo insieme. Il Natale torna a colorare Bergamo e i suoi abitanti, tra le luci rosse e l’albero che si tinge di un’atmosfera magica. È festa e la possiamo vivere e raccontare insieme.

Il concetto di “vicino”.

Il Natale a Bergamo 2021 esclama «A Natale siamo vicini. Vivi la tua città, scegli i tuoi negozi» e vuole legarsi in modo semplice e spontaneo con la campagna #compravicino che in questi giorni ha invaso le vie di Bergamo, esaltando il valore dei borghi e dei quartieri dello shopping. Non occorre andare lontano per provare emozioni, non serve rintanarsi dietro uno schermo per cercare un’idea originale, è sufficiente scendere per strada e vivere la propria città, con le sue atmosfere e le sue peculiarità. Questo stesso spirito sarà raccontato dal video di Natale, una nuova favola che arriva dopo il successo virale del video “Natalino” realizzato lo scorso anno. Nel 2021 il protagonista sarà un bambino che, aiutato dai commercianti della città, riuscirà a regalare una vera e propria emozione a una persona importante.

Le luminarie natalizie

Quest’anno le luci di Natale saranno tutte rosse, un allestimento semplice ed elegante che si conferma composto da 10 km di fili e gomitoli di luci led a risparmio energetico ed aggiunge un altro elemento di novità: delle sfere natalizie di colore rosso, per creare un’atmosfera ancora più gioiosa durante il periodo più magico dell’anno. Le luci natalizie si accendono grazie al contributo di 645 negozi aderenti all’iniziativa: 400 nel cuore del centro con 30 vie coinvolte (da via Broseta – Longuelo a via Pignolo), 75 in Borgo Santa Caterina, 100 in Borgo Palazzo, 70 per le vie di Città Alta. A contraddistinguere l’iniziativa e valorizzare la partecipazione dei negozianti che hanno aderito al progetto, il brand Natale a Bergamo, rappresentato dal luccichio di una stella come simbolo del Natale in città è visibile sulle vetrine dei negozianti aderenti.

 

Piazza Matteotti e piazza Vittorio Veneto

La grande ruota panoramica posizionata in Piazza Matteotti sarà alta 32 metri, composta da 24 cabine di cui una attrezzata per i disabili e una vip, ognuna delle quali con 6 posti a disposizione.  Ad illuminarla sono oltre 3000 punti luce a led rossi e risparmio energetico. La ruota panoramica è realizzata grazie al contributo di Valtellina Spa. L’attrazione sarà aperta al pubblico dal 19 novembre al 9 gennaio, tutti i giorni dalle 10:00 alle 23:45. L’accesso sarà consentito previo controllo della temperatura corporea e muniti di green pass, mentre le cabine saranno sanificate dopo l’utilizzo.

I costi non variano rispetto al 2019: corsa singola: 7 euro e 5 euro (sotto i 115 cm di altezza) per 2 giri da 8/10 minuti complessivi; cabina VIP: 2 persone 60 euro, 4 persone 120 euro. Durata della corsa 30 minuti con aperitivo; cabina disabili: accesso gratuito; gruppi e famiglie: riduzioni in cassa (minimo 4 persone); gruppi di scolaresche (minimo 20 persone): 5 euro fino alla terza elementare e 6 euro dalla quarta. Durata della corsa di 3 giri da 15 minuti, anziché 2 giri; Buoni sconto del valore di 1 euro disponibili presso i commercianti aderenti all’iniziativa Natale a Bergamo.

Domenica 28 novembre in piazza Vittorio Veneto verrà acceso l’Albero di Natale. Per questo momento torna protagonista la semplicità e la volontà di lasciare che un gesto così dolce e spontaneo possa essere il cuore pulsante del Natale. L’albero e le luci portano questa atmosfera in tutta la città che torna a vivere un momento magico.

Numerosi infine anche gli eventi realizzati dai commercianti dei borghi per aspettare e vivere il magico periodo del Natale con tante proposte adatte a tutti.

Infine, Piazza Matteotti ospiterà anche il Villaggio di Natale di Comap solitamente allestito in Piazza Dante. A comporlo 18 casette altamente qualificate e addobbate che propongono prodotti di enogastronomia, dolci tipici del periodo, articoli di Natale e idee regalo. Il piccolo villaggio sarà aperto dalle 9.00 alle 19.30 tutti i giorni, mentre ogni sabato e mercoledì 8 dicembre la chiusura è posticipata alle 22.00. In quest’area ci sarà anche uno spazio dedicato alla beneficenza con l’Arca di Leonardo e uno spazio per la cultura con la “casetta solo libri” per bambini.

Città Alta

La Comunità delle Botteghe e il Duc, in collaborazione con VisitBergamo ed alcuni sponsor commerciali, hanno pensato di creare un’ambientazione particolarmente immersiva, in grado di coinvolgere emotivamente le persone che la guarderanno. Protagoniste due installazioni ribattezzate Incantam(a)i” sotto il porticato della Biblioteca Mai Illumi(n)a” in Piazza Vecchia, che propongono da una parte una riflessione sul tema della luce e dall’altra la già apprezzata ambientazione green con piccole luci calde e flash bianchi che richiamano anche le illuminazioni sulle vie Colleoni e Gombito.
L’inaugurazione del Natale nel borgo antico è prevista alle ore 18.00 di sabato 27 novembre e l’allestimento resterà permanente fino al 10 gennaio 2022.
Sempre in Città Alta sarà allestita per la prima volta la pista di pattinaggio su ghiaccio nel Chiostro del Carmine aperta da dicembre 2021 a febbraio 2022 e ospitata dal TTB. In accordo con l’Amministrazione comunale, il progetto è realizzato grazie al contributo di privati che credono nell’ambizioso processo di rigenerazione del Monastero del Carmine.

Bergamo centro

BergamoInCentro, l’associazione dei commercianti del centro città, sposa il concetto di tradizione che è alla base del Natale 2021 e conferma i momenti più attesi soprattutto dai bambini. Sotto il grande Albero di Piazza Matteotti, infatti, i più piccoli potranno consegnare la loro letterina per Santa Lucia e Babbo Natale grazie alla cassetta dedicata.

Borgo Santa Caterina

Dopo il successo delle passate edizioni, domenica 5 dicembre torna il Santa Caterina Christmas Market. Per un’intera giornata, dalle 10.00 alle 19.00, l’ingresso al Borgo diventa completamente pedonale, lasciando spazio a più di 60 bancarelle presenti e 80 negozi del borgo dove acquistare i regali di Natale, numerose aree food e laboratori, intrattenimento e animazioni per grandi e piccini.

Borgo Palazzo

Dal 28 novembre al 10 gennaio 2022 la storica via di Borgo Palazzo e il Museo del Presepio di Brembo a Dalmine, allestisce nella via un itinerario a “cielo aperto” tra i presepi storici di tutto il mondo ospitati per l’occasione nelle attività commerciali della via. Sono più di 30 i presepi selezionati per l’evento tra le oltre 900 opere del Museo di Brembo a Dalmine: presepi differenti per epoca, provenienza geografica, dimensione e materiale, la cui scelta e collocazione è stata precisamente studiata in relazione agli spazi e alle attività che li ospiteranno con la storica d’arte e conservatrice del museo Barbara Crivellari.

Inoltre, tra le iniziative in programma in Borgo Palazzo il 18 dicembre avranno luogo “Note di Luce & La Notte degli Abbracci”, due eventi speciali realizzati nell’ambito del progetto Musica per la Rinascita,  che saranno presentati ufficialmente venerdì 3 dicembre 2021.




Confcommercio Professioni entra nel Portale “inPA”. Mongelli: “Portatori di competenze nuove”

L’obiettivo è individuare e coinvolgere il maggior numero possibile di professionalità e alte specializzazioni per la realizzazione dei progetti del Pnrr

“Siamo molto soddisfatti del nuovo protocollo con la P.A perché i liberi professionisti non ordinistici possono finalmente giocare un ruolo chiave nel rilancio del Paese. Adesso sarà importante capire quali saranno le competenze necessarie per poi avviare un piano di informazione-formazione adeguato del quadro delle competenze dei professionisti che dovranno lavorare con la Pa. Ad ogni modo siamo pronti per questa grande sfida che è frutto dell’incontro tra pubblico e privato: una sinergia che confidiamo sia continuativa perché rinsaldare con un protocollo il rapporto tra il pubblico impiego e l’universo di chi lavora nel terziario di mercato è interpretare pienamente la sfida che oggi serve al Paese”.
Esprime soddisfazione Matteo Mongelli, presidente del gruppo Libere Professioni di Ascom Confcommercio Bergamo, nel commentare il protocollo d’intesa firmato ieri dal ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, con i presidenti di Confcommercio Imprese per l’Italia e Confcommercio Professioni, Carlo Sangalli e Anna Rita Fioroni, che allarga la platea di professionisti nella rete del Portale del reclutamento “inPA”.

Il protocollo impegna le parti a collaborare attivamente dal punto di vista tecnico e organizzativo per incrementare le opportunità professionali per gli iscritti a “inPA”, lo spazio digitale dedicato al lavoro pubblico, realizzato dal Dipartimento della Funzione pubblica in collaborazione con Almaviva. L’obiettivo è individuare e coinvolgere il maggior numero possibile di professionalità e alte specializzazioni nelle procedure indette dalle pubbliche amministrazioni per la selezione del personale necessario alla realizzazione dei progetti del Pnrr.
Confcommercio Professioni – che rappresenta le associazioni professionali socie e affiliate, per un totale di 30mila professionisti non ordinistici – si candida quindi a diventare un interlocutore chiave per la migliore attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. “Grazie a questo protocollo – sottolinea Anna Rita Fioroni, presidente di Confcommercio Professioni – le associazioni aderenti saranno attive nel promuovere il Portale del reclutamento inPA e l’iscrizione dei propri professionisti, che sono portatori di competenze fondamentali e nuove che possono giocare un ruolo decisivo per il Pnrr in molti ambiti, come quello della digitalizzazione, della formazione e consulenza manageriale e di una nuova cultura della salute e sicurezza”.




Nuove frontiere del commercio: un questionario sulle tecnologie digitali

L’iniziativa lanciata da un gruppo di studenti universitari magistrali della Bocconi per un progetto di ricerca rivolto proprio ai negozianti

In quale direzione sta andando il mondo del commercio? E quali sfide deve affrontare per dribblare la crisi che la pandemia ha scatenato? Domande a cui un gruppo di studenti universitari magistrali dell’università commerciale Luigi Bocconi vuole provare a dare risposta proponendo un progetto di ricerca rivolto proprio ai negozianti. Si tratta di un questionario di ricerca che vuole mappare le difficoltà che i commercianti hanno verso l’utilizzo, in modo efficiente, di tecnologie digitali e della competizione patita dai sistemi di compravendita online.
Nell’ultimo anno, a causa della pandemia e della crescita del commercio online, la Confcommercio ha infatti riportato che 70.000 negozi italiani erano a rischio di chiusura definitiva. In particolar modo, solamente nel primo bimestre 2021, gli acquisti presso la grande distribuzione e i piccoli commercianti si sono ridotti, rispettivamente, del 3,8% e 10,7%.  Il corretto utilizzo – e lo sviluppo – di piattaforme digitali potrebbe quindi portare ai piccoli commercianti benefici per resistere a tale competizione e a crescere nonostante le difficoltà portate dalla pandemia e tramite questo breve questionario l’obiettivo è capire meglio la relazione che i negozianti hanno con le tecnologie digitali e contribuire allo sviluppo e alla ricerca di soluzioni digitali appropriate.

I commercianti interessati sono invitati a compilare il questionario (il tempo richiesto per il completamento è inferiore ai 5 minuti) cliccando qui https://unibocconi.qualtrics.com/jfe/form/SV_da5oNfLvvQQeTI2




Gioco d’azzardo: il 19 novembre convegno Bper Banca e Ats

Al Centro Congressi Giovanni XXIII saranno presentati i dati di un’indagine Nomisma e le attività frutto della collaborazione tra Ats e Istituti di credito

Bper Banca rinnova il proprio impegno nel contrasto al gioco d’azzardo con un’iniziativa di sensibilizzazione che si terrà il giorno 19 novembre alle 10.30 presso il Centro Congressi Giovanni XXIII di Bergamo e in diretta streaming sul canale YouTube.
Durante l’evento sarà presentata la ricerca realizzata da Nomisma sui comportamenti della cosiddetta Generazione Zeta in merito al tema delle scommesse e del rapporto con i giochi d’azzardo, nonché un’analisi effettuata sugli over 65 (Silver Age) che indaga anche gli effetti della pandemia sul fenomeno. Inoltre, il Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria dell’Ats di Bergamo, con il quale è attiva da anni una collaborazione volta a creare un’alleanza responsabile sul tema tra gli istituti di credito del territorio, introdurrà la campagna di sensibilizzazione sull’utilizzo delle carte prepagate realizzata con un linguaggio accattivante da alcuni studenti delle scuole secondarie.

Il programma

Ore 10.30 – Saluti di benvenuto 
Vittorio Stefano Kuhn, Chief Business Officer Lombardia Bper Banca e Michele Sofia, Direttore Sanitario ATS Bergamo

Ore 10.35 – Osservatorio Gioco 2021. Comportamenti di GenZ e Silver Age
Silvia Zucconi, Responsabile Market Intelligence Nomisma

Ore 11 – Istituti di Credito e ATS un’alleanza in evoluzione – La campagna di sensibilizzazione sulle carte prepagate ISIS Zenale e Butinone, Treviglio
Luca Biffi | Responsabile UOS Prevenzione delle Dipendenze Dipartimento Igiene e Prevenzione Sanitaria Ats Bergamo

Ore 11.40 – L’impegno di BPER Banca contro il gioco d’azzardo patologico
Giovanna Zacchi | Responsabile ESG Strategy Bper Banca Q&A dal pubblico

modera Eugenio Tangerini | Responsabile External Relations and Csr Bper Banca

La partecipazione all’evento è possibile anche in presenza (per prenotare clicca qui)
L’accesso in sala sarà consentito previa esibizione del Green Pass (per favorire le attività di controllo del Green Pass si richiede l’arrivo in sala dalle ore 10.00).
Per maggiori informazioni sull’evento scrivere a osservatori@nomisma.it – sostenibilita@bper.it



Quanto costa aprire un negozio a Bergamo? Dai 40 agli 80mila euro

Quest’anno quasi 300 aperture in più. Ma bisogna fare i conti con gli investimenti necessari per avviare l’attività e le difficoltà legate all’accesso al credito

È una ripresa in chiaro scuro quella che sta vivendo il terziario bergamasco. Se da un lato infatti i numeri sorridono al settore in termini di nuove aperture, dall’altro bisogna fare i conti con gli investimenti necessari e l’accesso al credito.
Entrando nel merito dei numeri, si sta registrando l’aumento del numero delle imprese (+ 283 imprese nei primi tre trimestri del 2021). Il dinamismo imprenditoriale bergamasco deve però fare i conti con l’investimento necessario per aprire un’attività commerciale: secondo un’analisi di Ascom Confcommercio Bergamo, infatti, per chi si vuole mettere in proprio l’investimento iniziale è sostenibile per le attività svolte tra le mura domestiche, mentre quelle esercitate in un punto vendita richiedono investimenti più robusti.
“Sono molte le persone che alla ricerca di un lavoro o di una nuova opportunità stanno aprendo nuove imprese commerciali – commenta Oscar Fusini, direttore di Ascom Confcommercio Bergamo -. Le aperture più gettonate riguardano in questo momento i negozi di prodotti non alimentari (abbigliamento, calzature, cartolerie, casalinghi, articoli regalo ecc); mentre si stanno risvegliando piano piano le aperture relative a nuovi bar, attività tra le più colpite dalla pandemia”.

Quanto costa aprire un negozio

Secondo Ascom Confcommercio Bergamo, per aprire una nuova impresa l’investimento varia a seconda della tipologia: si va dai 2.000 euro per aprire un’attività di vendita on line (per avvio di impresa e iscrizioni alle principali piattaforme), ai circa 40.000 euro per un negozio di 50 mq non alimentare (dove l’acquisto di merci iniziali, i mobili e gli arredi e l’anticipo del canone sono le principali voci di spesa preventiva), ai 70.000 euro – investimento minimo – per un bar di circa 80 mq (dove spesso la voce mobili e arredi è sostituita dalla quota di avviamento pagato anticipatamente al cedente).
“In questo momento la spinta ad aprire nuove imprese e a investire i propri risparmi è alta – conclude Fusini (guarda qui l’intervista su Bergamo Tv) -. Il paradosso è che questi investimenti, che sono significativi per le persone che li realizzano quasi sempre senza sostegno né pubblico né del sistema bancario, risultano per lo più insufficienti per fronteggiare una situazione di mercato di grande concorrenza e di difficoltà. In altri termini aprire costituisce spesso un azzardo. L’entusiasmo della ripartenza non deve far perdere la bussola rispetto alla realtà nella quale il recupero delle attività commerciali e dei pubblici esercizi non è completa rispetto a prima della pandemia. Infine, la richiesta di contributi a fondo perduto non è la soluzione del problema perché le nuove imprese devono rendersi economiche a lungo termine. Meglio puntare a una decisa riforma del sistema fiscale che tocchi tutte le imprese, anche quelle già in attività”.

 

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Farina, cacao e caffè: dopo energia e gas rincarano anche le materie prime. E i bar lanciano l’allarme

Farina e cacao gli aumenti più incisivi, seguiti da latte e caffè. Beltrami: “Con tutti questi rincari si rischia di lavorare solo per coprire le spese”

Non è solo il Covid a spaventare il mondo del terziario in vista delle festività natalizie: l’emergenza sanitaria è infatti anche emergenza economica e alle difficoltà legate alla ripresa si aggiungono le forti tensioni inflattive che riguardano materie prime, energia, utenze e servizi. Una congiuntura in atto che sta già avendo ripercussioni sul listino prezzi di locali, bar, ristoranti, pizzerie e, in generale, sui pubblici esercizi del territorio alle prese con un aumento dei prezzi considerevole. A pesare sui bilanci dei locali sono soprattutto i rincari dei principali generi alimentari che seguono quelli dei consumi energetici: una miscela amarissima per i bar e locali di Bergamo e provincia che alle difficoltà di ripresa dopo oltre un anno di chiusure e sacrifici devono fronteggiare un caro prezzi insostenibile.

“Tra gli aumenti più incisivi ci sono quelli della farina e del cacao, saliti rispettivamente del 38% e del 20% in questi ultimi mesi – conferma Giorgio Beltrami, presidente del Gruppo Bar Caffè di Ascom Confcommercio Bergamo e vicepresidente regionale del coordinamento di Fipe Lombardia -. Anche il latte non è da meno con un rincaro del 4% del prezzo all’acquisto. Tutto questo ricadrà ovviamente sulle tasche dei consumatori: a seguito dei rincari della farina, ad esempio, si prevede un aumento del 20% del prezzo finale di panettoni e lievitati natalizi”.

Anche il caffè rischia di salire: le principali torrefazioni stimano infatti rincari di 2 euro al kg, circa 10% in più per i bar “Oggi un caffè costa un euro o massimo 1,10 euro ma tra non molto il cliente potrebbe arrivare a pagarlo 1 euro e 20 centesimi – sottolinea Beltrami -. Secondo uno studio di Ascom Confcommercio Bergamo che prende in considerazione il prezzo più alto di un caffè al bar (1,10 euro) emerge che il rapporto tra costi e ricavi è sbilanciato. E quest’indagine era stata fatta prima dell’aumento del costo di gas ed energia”.

La componente energetica resta dunque la vera Spada di Damocle a pendere sulla categoria: di prospetta entro questo mese un aumento del 20%, fino a toccare un +40% tra dicembre e gennaio. Il rischio è che il rialzo dell’inflazione anche transitorio diventi strutturale e in una situazione in cui le attività stanno faticosamente cercando di tornare ai livelli di consumi pre-Covid, questi aumenti rischiano di minare la fiducia dei consumatori e ridurre il potere d’acquisto delle famiglie. “È necessario che il Governo attivi presidi di monitoraggio e controllo, oltre a sostenere nuove misure che possano favorire la ripresa, come un alleggerimento del costo del lavoro e una politica di agevolazioni per gli imprenditori che decidono di assumere – conclude Beltrami -. Non vogliamo fare allarmismo ma con tutti questi rincari il rischio oggettivo è che si debba lavorare solo per coprire le spese”.




Libere professioni non ordinistiche, più opportunità legate al Pnnr ma anche un equo compenso per tutti

Mongelli, presidente del gruppo Libere Professioni di Ascom Bergamo: “Politiche su misura per i professionisti che possono essere i nuovi protagonisti della ripresa”

Valorizzare il ruolo delle libere professioni non ordinistiche nella gestione del Pnrr, purché vengano riconosciuti ruoli, competenze e, soprattutto un equo compenso. Il futuro delle libere professioni assume contorni più definiti in vista dell’attuazione del Pnnr e delle opportunità professionali per le partite Iva non aderenti a un Ordine. Stiamo parlando di tutti quei professionisti del settore ambiente e sicurezza, amministratori di condominio, wedding planner, professionisti dell’ICT, designer, consulenti aziendali, formatori, professionisti del wellness, optometristi e guide turistiche: un “esercito” che dal 2008 al 2019 è cresciuto dell’89%, arrivando a quota 429.000 unità, e che plaude la decisione del ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando di puntare ad estendere l’equo compenso ai contratti della P.a ed estenderlo anche ai contratti nell’ambito del Pnrr.

“Siamo soddisfatti che il ministro Orlando, intervenuto durante i lavori del convegno di Confcommercio Professioni dedicato alla ripartenza e alle prospettive delle professioni non ordinistiche, ha confermato la possibilità di coinvolgere le libere professioni non ordinistiche nei progetti del Pnnr” sottolinea Matteo Mongelli, presidente del gruppo Libere Professioni di Ascom Confcommercio Bergamo, presente al convegno a Roma.

Il tasso di incremento elevato è confermato anche dal +10% del 2019 rispetto al 2018 con i liberi professionisti ordinistici e non ordinistici che a fine 2019 erano oltre 1 milione e 400 mila lavoratori (di cui circa 400 mila non ordinistici). Numeri che si rispecchiano anche in Bergamasca dove nel primo semestre di quest’anno sono state aperte 4.804 nuove partite Iva, ovvero 1.093 in più rispetto allo stesso periodo del 2020. Il rovescio della medaglia è nell’andamento inversamente proporzionale tra la crescita dei professionisti e il loro reddito: quello generato da queste professioni cresce di oltre il 40% nel periodo 2009-2019 mentre quello pro capite diminuisce di oltre il 25%, fermandosi a poco più di 15.900 euro.

“Per ripartire occorrono innanzitutto politiche su misura per i professionisti che con le loro competenze possono essere i nuovi protagonisti dell’attuazione del Pnrr – conclude Mongelli -. In quest’ottica, il Ministro ha aperto uno spiraglio per definire un equo compenso per le prestazioni professionali anche per le professioni non ordinistiche e soprattutto nei confronti della Pubblica amministrazione. Altrettanto importante sarà il tema del welfare integrativo: Orlando ha annunciato infatti l’intenzione di convocare un tavolo con il mondo delle professioni per discutere sui temi più importanti come le politiche attive per la formazione e riqualificazione professionale”.




Dehors, in scadenza a fine anno le concessioni semplificate di oltre 250 spazi in città

Dal 1 gennaio si torna all’iter tradizionale: uffici comunali pronti

Scadono a fine anno le semplificazioni per i dehors previste durante l’emergenza sanitaria per consentire a bar e ristoranti di lavorare all’aperto: per mantenere gli spazi di somministrazione nati o ampliati nell’ultimo anno e mezzo, gli uffici del Comune di Bergamo si apprestano a ricevere le domande nel modo “tradizionale”, mettendosi a disposizione di ristoratori e baristi.
Come noto, per gli anni 2020 e 2021, grazie ad una norma dello stato Sostenuta dalla messa a disposizione di fondi da parte dell’Amministrazione comunale, è stato possibile concedere la collocazione di dehors sul territorio cittadino attraverso la presentazione di  una domanda redatta in forma semplificata, senza versamento di alcun tipo di onere (marche da bollo, canone occupazione di suolo) e senza necessità di presentare planimetrie e documentazioni redatte da tecnici abilitati. Ad approfittare delle semplificazioni sono stati molti operatori economici della città: ben 280 sono stati i bar e i ristoranti che hanno realizzato o ampliato il proprio dehors grazie allo snellimento normativo e alla gratuità dell’occupazione di suolo dell’ultimo anno e mezzo.

Tali semplificazioni, però, scadono il 31 dicembre 2021. Il Governo sta valutando, su sollecitazione dei Sindaci, di concedere anche per l’anno 2022 alcune semplificazioni delle procedure. In attesa di tali determinazioni o nel caso non venissero approvate, a partire dal 1° gennaio 2022 tornano in vigore le ordinarie norme nazionali e regolamentari in materia.

Il Comune di Bergamo invita pertanto gli esercenti interessati a presentare domanda per la concessione di suolo pubblico per la posa di dehors seguendo le ordinarie procedure indicate sul sito del Comune di Bergamo e senza attendere la scadenza del 31 dicembre. Ciò consentirà agli uffici di evadere tutte le richieste in tempo utile. Si segnala sin d’ora che alcune concessioni sono state rilasciate nella considerazione che in periodo di chiusura delle scuole e dello svolgimento del telelavoro da parte dalla maggioranza dei lavoratori, il traffico risultava particolarmente limitato, consentendo l’occupazione di spazi che, in situazioni ordinarie, potrebbero non essere più disponibili. Resta inteso che, se verranno approvate le semplificazioni/agevolazioni all’esame del Governo, l’Amministrazione comunale prontamente le applicherà anche a coloro che nel frattempo avranno già presentato la domanda.

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Confcommercio Milano: petizione online contro i cortei al sabato

Aperta su change.org dopo che i tre sabati “No green pass” sono costati a negozi e locali 10,2 milioni di euro

Confcommercio Milano prende posizione a favore di uno stop al diluvio di cortei dei “No green pass” che ormai ogni sabato bloccano la città. Lo fa attraverso una petizione su Change.org in cui si legge che “Milano produttiva vuole dire con chiarezza che la città non può e non vuole dividersi sulle soluzioni per combattere la pandemia. Milano vuole far sentire la voce pacifica ma ferma della grande maggioranza dei propri cittadini che non condivide la paralisi ogni sabato della città per cortei ripetitivi che spesso non rispettano le regole creando disagi crescenti e rischi per la collettività”. “In vista del periodo natalizio Milano non può accettare, dopo tutta la sofferenza di questo lungo anno e mezzo di pandemia, che si crei un clima di contrapposizione dannoso per la società civile e per il mondo delle imprese”, si legge ancora nella petizione.

Sangalli: “Appello alla responsabilità nel rispetto della libertà di tutti”

“La probabile estensione dell’emergenza sanitaria – commenta il presidente Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio Milano – dimostra che la pandemia resta ancora un problema aperto e una fonte di preoccupazione. Proprio per questo è fondamentale ricordare che è il Covid il nemico comune e non le soluzioni per combatterlo. La petizione che abbiamo voluto lanciare è un appello forte alla responsabilità da parte di tutti, nel rispetto della libertà di tutti. Dopo un anno e mezzo drammatico Milano, e il nostro Paese, hanno assoluto bisogno di tornare a crescere in sicurezza. Tutti insieme per il bene comune e per la libertà”.

 

Tre sabati “No green pass” sono costati a negozi e locali 10,2 milioni di euro

Solo per l’area del centro e corso Buenos Aires il costo delle manifestazioni “No Green pass” è stato di 10,2 milioni di euro negli ultimi tre sabati, ovvero una perdita del 27% del  fatturato di negozi, bar e ristoranti. La stima è dell’Ufficio Studi di Confcommercio Milano effettuata in base a un sondaggio condotto su 613 imprese. “È un bilancio che potrebbe essere ben più pesante se dovesse perdurare questa situazione di caos con un impatto significativo sull’attrattività della città. Chi sarebbe infatti invogliato a recarsi in città – si chiede Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio Milano – sapendo di trovare confusione e disagi per cortei più o meno autorizzati? Il danno economico rischia seriamente di aggravarsi con l’avvicinarsi del periodo natalizio”.

Dal sondaggio emerge che il 70% si dice favorevole all’obbligo di green pass sui luoghi di lavoro e che il 73% non ha riscontrato criticità legate al relativo controllo. Il 71%, poi, risente ancora dei danni subiti per effetto dell’emergenza Covid, percentuale che si innalza nella ristorazione: 86%. Il 68% delle imprese, infine, ritiene non condivisibili le proteste anti green pass e il 16% chiede percorsi definiti e un maggior controllo da parte delle forze dell’ordine.