Torna la Fiera di Sant’Alessandro Il 3 settembre il taglio del nastro

La ripartenza della Fiera di Bergamo con la tradizionale manifestazione dedicata all’agricoltura e alla zootecnia nel nome del Santo Patrono della città

La Fiera di Sant’Alessandro inaugura il ritorno alla normalità per la Fiera di Bergamo dopo essere stata prima presidio ospedaliero temporaneo per fronteggiare l’emergenza Covid-19 e poi centro vaccinale a servizio del territorio.

Dal 3 al 5 settembre 2021 al polo fieristico di via Lunga si alza il sipario sull’agricoltura e la zootecnia bergamasche con la 18° edizione della Fiera di Sant’Alessandro, evento regionale di riferimento per il mondo degli agricoltori, allevatori, produttori e appassionati della filiera agroalimentare.

Per il tradizionale taglio del nastro, previsto per venerdì 3 settembre ore 14.30, è prevista la presenza del presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, del presidente della provincia Gianfranco Gafforelli, del sindaco di Bergamo Giorgio Gori, del Vescovo di Bergamo S.E.R. Mons. Francesco Beschi oltre che del presidente di Coldiretti Bergamo Alberto Brivio e del vicepresidente vicario di Confagricoltura Bergamo Alessandro Vecchi.

La Fiera di Sant’Alessandro – 18° edizione presso il polo fieristico di Bergamo ma dalla storia millenaria, che affonda le radici nel X secolo per ringraziare e festeggiare da parte della comunità contadina il Santo Patrono di Bergamo – è una delle rassegne più importanti a livello regionale per chi si occupa di zootecnica, agricoltura, selvicoltura, equitazione, macchinari, attrezzature e prodotti enogastronomici tipici.

Organizzata da Ente Fiera Promoberg in collaborazione con Bergamo Fiera Nuova, anche quest’anno la Fiera di Sant’Alessandro conta su un importante gioco di squadra, grazie alla rete fatta di partner e sponsor (Banco BPM Credito Bergamasco, Camera di Commercio, Industria, Artigianato, Agricoltura di Bergamo e Intesa Sanpaolo), patrocini (Provincia e Comune di Bergamo) e supporti: da Ecaho, Anica e Fitetrec Ante alle associazioni di categoria Coldiretti e Confagricoltura fino al Gruppo di Azione Locale (GAL) Val Brembana.

 

LE PROPOSTE DELLA FIERA DI SANT’ALESSANDRO 2021, 18° EDIZIONE

Un ricco percorso nel mondo rurale con le variegate proposte di espositori provenienti da diverse regioni italiane e da oltre confine, organizzate nei padiglioni al coperto e nell’area esterna del polo fieristico, su un totale circa 50 mila mq.

L’area interna è divisa tra il Padiglione A e il Padiglione B. Nel primo, i visitatori sono accolti dagli stand degli agriturismi, dell’arredo da giardino e urbano, delle numerose associazioni di categoria, dei consorzi di tutela e promozione preposti alla valorizzazione del territorio e dei prodotti tipici, delle Energie alternative e rinnovabili (area risparmio energetico e sostenibilità), della consulenza e formazione, della floricoltura e del florovivaismo. Tanti gli stand dei prodotti agro-alimentari di qualità, che offrono dimostrazioni e degustazioni guidate dei prodotti tipici e delle eccellenze agroalimentari ed enogastronomiche del territorio orobico e di diverse regioni italiane, dalla Sardegna alla Puglia, dall’Emilia Romagna alla Sicilia. È presente anche il Parco Regionale dei Colli di Bergamo, custode di un territorio di oltre 4.700 ettari che oltre Bergamo coinvolge diversi comuni confinanti, il nucleo storico di Città Alta fino alla Valle d’Astino. Da sempre molto ricercati dal grande pubblico, i banchi dei produttori locali – salumi, formaggi, prodotti da forno per amanti del dolce o del salato, birre artigianali – che sono una straordinaria occasione per riscoprire il cibo, i piatti della cultura contadina che non conosceva sprechi, in una parola il nostro ricchissimo bagaglio culturale. Diverse le iniziative per avvicinare i più piccoli al mondo agricolo e alla conoscenza della stagionalità, della genuinità e della territorialità dei prodotti. Nell’area dell’ingresso della fiera, esposizione di carrozze e carretti d’epoca per rivivere il sapore della vita dei tempi passati. Nel Padiglione A è possibile, inoltre, cimentarsi con prove di tiro con l’arco con arcieri specializzati. Una prova di abilità e di sicuro divertimento dedicata anche a bambine e bambini dagli 8 anni. Spazio anche allo stile country, nell’atmosfera a stelle e strisce del Western Saloon non mancherà il divertimento.

Nel Padiglione B sono protagonisti i grandi macchinari e in generale le attrezzature professionali per il mondo rurale e zootecnico. Trattori, rimorchi, attrezzature automatiche e semiautomatiche, sistemi di monitoraggio, prodotti, utensileria, sistemi e i servizi per l’agricoltura moderna, l’orticoltura, il giardinaggio, l’equitazione, la zootecnia. E ancora macchine dedicate al settore forestale, serbatoi e cisterne trasportabili. Spazio anche alla consulenza nell’ambito di energia e ambiente e all’editoria tecnica.

Nell’area esterna, oltre alle aree riservate agli animali da fattoria, tanto gradite ai bambini, i visitatori possono trovare anche stand dedicati ad attrezzature, macchine e prodotti per conoscere tutte le innovazioni dell’agricoltura moderna, della zootecnia, dell’orticoltura, della floricoltura e del florovivaismo e stand dedicati alle caldaie a biomassa. Non mancano gli spazi dedicati al commercio di foraggi. All’aperto sono organizzati anche tutti gli eventi collaterali dedicati al grande pubblico.

 

GLI EVENTI COLLATERALI

Il cuore di famiglie e appassionati batte soprattutto per alcuni eventi che, per essere vissuti in sicurezza, sono allestiti nell’area esterna del polo fieristico.

La rassegna regionale di capi bovini da vita e ingrasso è l’evento che connota la Fiera di Sant’Alessandro ed avrà il suo momento culminante domenica 5 settembre con la premiazione delle tre “Regine di Razza della Fiera”: Frisona, Bruna e Red Holstein e di tutti i commercianti di bestiame presenti. Torna anche quest’anno la rassegna di colombi ornamentali e poi maiali, pecore, capre e cavalli. Immancabile l’appuntamento del battesimo della sella per i bambini (tutti i giorni di Fiera), che possono provare la bellezza di cavalcare un pony.

Nelle giornate di sabato 4 e domenica 5 settembre si tiene la 9° edizione del Concorso Purosangue Arabi Show E.C.A.H.O. – categoria B Internazionale, occasione per ammirare straordinari esemplari selezionati per la loro versatilità, eleganza, velocità, resistenza, facilità di apprendimento. Iscritti al concorso internazionale circa un centinaio di esemplari di razza purosangue arabo provenienti da Qatar, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti. È possibile seguire la diretta streaming sul portale Arabian Essence WebTv (www.arabianessence.tv), la tv online che trasmette le più importanti esibizioni internazionali di cavalli arabi.

In programma anche Egyptian Event e gare di campionato in monta western, disciplina che arricchisce il settore dell’equitazione americana particolarmente coinvolgente per il pubblico. La prova 2 X 20 ricorda il lavoro quotidiano fatto ancora oggi dai cowboy di tutto il mondo; vi prendono parte 2 cavalieri e una mandria di 20 vitelli. L’obiettivo principale è riuscire con il proprio cavallo a separare due vitelli dalla mandria e condurli con l’aiuto di un solo compagno lungo un percorso ben definito. Si tratta di una prova spettacolare e divertente, che appassionerà tutti i visitatori dai più grandi ai piccini.

Infine, per gli irriducibili di stivaletti e frange, c’è l’Area Western, per qualche acquisto introvabile di abbigliamento a tema, artigianato etnico, musica dal vivo e balli di gruppo della line dance.

 

I NUMERI DELLA FIERA DI SANT’ALESSANDRO 2021

Da molti anni evento a carattere regionale, la Fiera di Sant’Alessandro in realtà è andata ben oltre i confini lombardi. Delle 163 imprese presenti quest’anno, infatti, oltre alle 126 della Lombardia (con il primato delle aziende di Bergamo, 108), 32 provengono da altre 12 regioni (Trentino-Alto Adige, Calabria, Piemonte, Puglia, Abruzzo, Emilia-Romagna, Veneto, Liguria, Marche, Sardegna, Sicilia e Toscana) e 5 dall’estero (dall’Austria, Svizzera, Francia, Equador). Il pubblico ha così l’opportunità di compiere un giro d’Italia tra le cose buone e belle del mondo contadino. Dietro al gruppo orobico (108 imprese), troviamo le province di Brescia (7 imprese), Lecco (3 imprese), Milano, Cremona e Monza Brianza (2 imprese a testa), Lodi e Como (1 a testa). A livello regionale, sul secondo gradino del podio sale il Veneto (9 imprese), terzo posto per la Puglia (5 imprese). Poi, Emilia-Romagna, Marche e Piemonte (3 imprese a testa), Abruzzo e Toscana (2 imprese a testa), a seguire Calabria, Liguria, Sardegna, Sicilia e Trentino-Alto Adige. Presenze anche oltre confine: due sono le aziende austriache (bovini da riproduzione e caldaie a biomassa), una dalla Svizzera (recinzioni elettrificate), una francese (prodotti per cavalli) e una dell’Ecuador (prodotti artigianali).

Una dozzina le categorie merceologiche in esposizione. La parte del leone spetta al settore Prodotti tipici e Agro-alimentari, con il 38% delle imprese totali. Al secondo posto il settore delle Macchine agricole (comprese quelle a campo aperto) e attrezzature (23%), seguito da Zootecnia (9%) e Prodotti per la casa (7%).

Oltre a centinaia di macchinari ed attrezzature varie, anche quest’anno il pubblico troverà più di duecento capi di bestiame (230) e 250 cavalli coinvolti in concorsi ed esibizioni, oltre ad altri animali da fattoria come ovicaprini, suini ed equini. Una bella opportunità, amata soprattutto dai più piccoli che, proprio alla Fiera di Sant’Alessandro hanno spesso la prima occasione di vedere da vicino e toccare con mano, sotto l’attenta vigilanza degli operatori, gli animali.

Fabio Sannino, Presidente Ente Fiera Promoberg: “E’ con una certa emozione che riapriamo gli spazi della Fiera di via Lunga al pubblico per una tre giorni dedicata al mondo dell’agricoltura a 360°. Lo facciamo con la 18° edizione della Fiera di Sant’Alessandro, che per la nostra città ha un significato particolare. È la fiera, millenaria, dedicata al Santo Patrono e quest’anno segna per Ente Fiera Promoberg e Bergamo Fiera la ripartenza dopo mesi difficili, consapevoli che non siamo del tutto fuori dalla pandemia. Ma è ora di guardare con fiducia al futuro; anche il Comune di Bergamo ha scelto quest’anno la virtù della fiducia come tema attorno a cui organizzare le celebrazioni per festeggiare Sant’Alessandro. E sotto la protezione di Sant’Alessandro ripartiamo dalla terra, dalla caparbietà, dalla concretezza del mondo contadino e agricolo. Ripartiamo dalle tradizioni, da saperi antichi coniugati con l’innovazione e le nuove tecnologie di supporto alle aziende. Ripartiamo dalle attività del settore primario con tanta voglia di incontro e confronto con i produttori e le aziende, le eccellenze del nostro territorio e del paese. Ringraziamo per la fiducia che hanno riposto in noi i tanti espositori che sono tornati a riempire gli spazi della Fiera con i loro prodotti, i loro servizi, i loro animali. Torniamo per proporre al pubblico una manifestazione che vuole essere anche un’occasione di svago per tutti, adatta anche ai più piccoli, preziosa per scoprire e degustare cibo del territorio, le tante storie delle aziende espositrici, i prodotti e i servizi più innovativi dedicati al settore primario.

La Fiera di sant’Alessandro è un consolidato appuntamento di confronto tra le aziende di un settore sempre più attrattivo anche per l’imprenditorialità giovanile, ma che sempre più spesso deve affrontare e superare grandi sfide. Pensiamo solo agli eccezionali fenomeni climatici che stanno mettendo a dura prova il mondo agricolo. Partiamo quindi dalle nostre realtà territoriali per ripensare una crescita in termini globali, sostenibile dal punto di vista sociale, ambientale ed economico.

Naturalmente, particolare attenzione abbiamo riservato perché tutto si svolga nella massima sicurezza richiesta dall’emergenza sanitaria. Green pass, prenotazione, utilizzo della mascherina, distanziamento sono le parole d’ordine per garantire a espositori e pubblico una vista più sicura possibile e siamo fiduciosi che il pubblico della Fiera di Sant’Alessandro saprà rispettare queste regole che ormai sono entrate nei comportamenti quotidiani.

Un doveroso pensiero e ringraziamento a tutto il personale di Promoberg, donne e uomini che hanno dovuto affrontare, sia dal punto di vista lavorativo che umano, i difficili mesi della pandemia. Donne e uomini che sono stati sempre disponibili a mettersi in gioco, anche nell’incertezza del momento, per rendere possibile questo evento. Ringrazio Bergamo Fiera Nuova, la Provincia e il Comune di Bergamo, Intesa Sanpaolo, Banco BPM, e tutti coloro, in primis le associazioni di categoria Coldiretti e Confagricoltura, che ci hanno supportato nel riaprire alle nostre tradizionali attività: dare visibilità ed essere punto di riferimento per l’economia e per il nostro territorio. Particolare gratitudine, infine, va alla Camera di Commercio di Bergamo che con il suo contributo ha reso possibile l’organizzazione della Fiera di Sant’Alessandro”.

Giuseppe Epinati, Amministratore Unico Bergamo Fiera Nuova, società per azioni proprietaria della Fiera di Bergamo: “Fin dall’inizio del mio mandato mi sono occupato della sicurezza e della funzionalità degli spazi della Fiera, sia per chi in questi spazi lavora, sia per i visitatori e per coloro che partecipano ai vari eventi organizzati da Promoberg. Il 2020 ci ha messo di fronte ad una sfida impensabile fino a qualche anno fa. Per contribuire a contrastare la pandemia Covid-19 siamo diventati ospedale d’emergenza e poi centro vaccinale. Una prova, possiamo dire oggi, superata con successo grazie all’impegno di una squadra di volontari, operatori specializzati e, non ultimo, anche grazie alla flessibilità dei nostri immobili. Un ringraziamento particolare a tutto lo staff dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII per l’impegno e l’efficienza profusi anche nelle operazioni di smantellamento e bonifica dell’immobile di via Lunga.

Ora è il momento di ritornare da luogo di cura a luogo di accoglienza e incontro per le imprese, le aziende, le associazioni, le eccellenze del nostro territorio e non solo. È con la Fiera di Sant’Alessandro che ripartiamo, una fiera che ci parla di valori del lavoro, dell’ambiente, della produzione, di capacità di affrontare e superare le crisi rinnovandosi, dialogando con le nuove tecnologie e la digitalizzazione del settore primario. Una fiera che parla di saperi e di mondi antichi, del mondo contadino, fortemente legato al territorio ma capace oggi di guardare con occhi nuovi ad un mondo che cambia e che richiede attenzioni nuove.

Con la Fiera di Sant’Alessandro, storica per la città di Bergamo, il polo fieristico torna ad animarsi di persone, famiglie con bambini, operatori, produttori, allevatori.

È da qui che ripartiamo, dalla fiera come crocevia di gente, saperi, attività, commercio, scambio di idee e prodotti. Da qui poniamo le basi per un percorso di crescita, di consolidamento che possa diventare collante strategico per il mondo imprenditoriale locale, regionale, nazionale, internazionale capace di incidere nella vita della nostra comunità. Riallacciamo il dialogo con le imprese, le aziende, la società tutta; torniamo ad offrire spazi di incontro, lavoro, condivisione di saperi, di conoscenza.

Ringrazio per la preziosa collaborazione Promoberg e tutte le realtà che hanno reso possibile, a vario titolo, questa ripartenza.

 

ORARI E INGRESSI

Per il pubblico è confermato l’ingresso gratuito per la giornata di venerdì 3 settembre. La prenotazione è fortemente raccomandata (anche per gli eventi e/o giornate ad ingresso gratuito) per acquisire la priorità di accesso in Fiera ed evitare assembramenti. Orari di apertura: venerdì 3 settembre dalle 14.30 alle 22.30 (taglio del nastro alla presenza delle autorità alle ore 14.30). Sabato 4 settembre 9-22.30; domenica 5 settembre 9-19. Ingresso sabato 4 e domenica 5 settembre: 7 euro (intero), 6 euro (intero, online); ridotto 5 euro (12-16 anni e over 65 anni), 4 euro (ridotto, online). Ingresso gratuito per i bambini fino ai 12 anni d’età.

INGRESSO CON GREEN PASS, PRENOTAZIONE E BIGLIETTI ONLINE. La sicurezza di visitatori ed espositori è al centro dell’attenzione degli organizzatori della manifestazione, la prima dopo l’emergenza sanitaria. La Fiera di Sant’Alessandro, punto di riferimento per tutti gli operatori e appassionati del settore primario, che ha assunto negli anni una rilevanza nazionale per le imprese dell’Italia settentrionale, è anche un grande evento per il pubblico. Massimo, quindi, l’impegno ad assicurare lo svolgimento della kermesse in tutta sicurezza che sarà garantita dall’applicazione delle norme anti Covid-19 e dall’adozione di rigorose misure di prevenzione in tutti gli spazi, interni ed esterni, che ospiteranno le diverse attività in programma.

Per accedere alla Fiera di Sant’Alessandro è necessario essere in possesso di Green pass, la Certificazione verde Covid-19 introdotta dal decreto Legge n. 105 del 23/07/2021 e rilasciata dal Ministero della Salute. Sono esenti dall’obbligo di presentazione del Green pass i bambini sotto i 12 anni.

Prenotare la propria visita in Fiera è possibile sia online sul sito bergamofiera.it che telefonicamente al Numero Verde 800 599 444 (tutti i giorni, dalle 8.30 alle 18). Nella prenotazione si deve indicare il giorno e l’ora di visita preferiti (14.30 o 18.30 per la giornata di venerdì 3 settembre; 9, 14.30 o 18.30 se la visita è sabato 4 settembre; 9 o 14.30 per domenica 5 settembre). L’orario di prenotazione dell’ingresso indica l’intenzione a visitare la manifestazione la mattina, il pomeriggio o la sera. È possibile accedere nell’arco temporale selezionato anche se non si rispetta precisamente l’orario indicato al momento della prenotazione. Per i bambini sino ai 12 anni d’età l’ingresso è gratuito con ritiro del biglietto omaggio direttamente in biglietteria, senza obbligo di prenotazione online.

Per evitare assembramenti presso le biglietterie in Fiera oltre che per garantirsi priorità d’accesso è consigliabile acquistare online i biglietti d’ingresso, che sono a tariffa agevolata (1 euro in meno) rispetto al costo previsto al botteghino. Dal momento che in Fiera possono essere presenti al massimo 5 mila visitatori in contemporanea, oltre questo numero non saranno emessi biglietti e non ci saranno liste d’attesa.

Al termine della prenotazione online, consigliata anche per la giornata di venerdì 3 settembre con ingresso gratuito, o dell’acquisto del biglietto online – per sabato 4 e domenica 5 settembre – l’utente riceverà una mail di conferma con cui accedere direttamente ai tornelli d’ingresso in Fiera.

Gli ingressi in Fiera saranno regolati; si accederà ai padiglioni del polo fieristico attraverso tornelli di sicurezza che disciplineranno il flusso di entrata delle persone in modo da garantire il rispetto del numero massimo consentito di visitatori per ciascun ambiente. Vi sarà un costante monitoraggio dell’afflusso del pubblico e per assicurare il necessario distanziamento sarà impiegato personale dedicato (steward). Anche nei punti di ristoro sarà garantito il corretto spazio tra i tavoli e la sanificazione delle postazioni. All’ingresso saranno posizionati termo scanner facciali per rilevare la temperatura corporea. È vietato l’ingresso in Fiera con una temperatura superiore ai 37,5°.

Tutti gli ambienti e le aree espositive della Fiera saranno sanificati ogni giorno; sarà garantito il ricambio continuo d’aria e messi a disposizione colonnine di gel igienizzante. Le corsie e gli spazi tra gli stand sono stati ampliati per agevolare il rispetto del distanziamento sociale.

La mascherina è obbligatoria sia negli spazi interni che nelle aree esterne della Fiera.

CONVEGNO DI COLDIRETTI

Coldiretti Bergamo ha scelto la 18° edizione della Fiera di Sant’Alessandro per chiamare a raccolta le istituzioni e i massimi esperti del settore per confrontarsi sul tema: “Il Paese riparte dall’agricoltura. Dal territorio al cibo, scenari di futuro”.

Il convegno, in programma per venerdì 3 settembre alle ore 15 (ingresso su invito) accende i riflettori sul tema della produzione del cibo in uno scenario che vede l’agricoltura protagonista e impegnata a rispondere alle sfide della sostenibilità, della difesa del suolo e della qualità delle produzioni. Intervengono come relatori: Giuliano Noci (Professore Ordinario di Marketing al Politecnico di Milano), Maurizio Martina (vicedirettore FAO), Paolo De Castro (Parlamentare Europeo già Ministro dell’Agricoltura), Fabio Rolfi (Assessore all’Agricoltura e sistemi verdi Regione Lombardia), Ettore Prandini (Presidente nazionale Coldiretti) e, in un contributo video, il Ministro dell’Agricoltura Stefano Patuanelli.

C’è grande attesa – dichiara Alberto Brivio presidente Coldiretti Bergamo – per questa particolare edizione della Fiera di Sant’Alessandro, un appuntamento che ricorda a tutti i bergamaschi l’importanza della terra, un’opportunità significativa di incontro per la campagna e la città. Per questo saremo presenti con un’area interamente dedicata ai prodotti del territorio e proporremo attività didattiche per i più piccoli e momenti di show cooking per chi vuole approfondire la conoscenza delle eccellenze dell’agricoltura bergamasca. Con il nostro convegno “Il Paese riparte dall’agricoltura. Dal territorio al cibo, scenari di futuro” vogliamo proporre un momento di riflessione e di approfondimento sul ruolo strategico del comparto agroalimentare nella ripartenza del Paese, una realtà importante che ha dimostrato resilienza anche di fronte alla crisi, con un ruolo di traino per l’occupazione e l’intera economia. Essere protagonisti significa anche essere consapevoli di dover rispondere a sfide di grande rilevanza, come la produzione di cibo per garantire l’autosufficienza alimentare e l’adozione di processi produttivi sempre più improntati ad una rivoluzione verde incentrata su una sostenibilità che non deve tenere conto solo degli aspetti ambientali ma anche di quelli economici e sociali”.

 

La Fiera di Sant’Alessandro gode da sempre del sostegno di Confagricoltura Bergamo, presente anche quest’anno con un proprio stand istituzionale.

L’auspicio – dichiara Alessandro Vecchi, vicepresidente vicario di Confagricoltura Bergamo – è che questa edizione della Fiera di Sant’Alessandro rappresenti davvero l’inizio di una rinascita per l’agricoltura e per tutti i comparti dell’economia bergamasca. Le nuove e complesse sfide ambientali impongono agli agricoltori investimenti in capitale umano e tecnologie che mal si conciliano tuttavia con la riduzione delle risorse finanziarie dell’Unione Europa in un contesto economico globalizzato e sempre più competitivo.

Confagricoltura auspica la modernizzazione ed una crescita in efficienza del Paese per garantire cibo sicuro e sostenibilità ambientale attraverso la valorizzazione del settore agricolo e la digitalizzazione, con filiere smart, produttive ed integrate, che esaltino le qualità dei nostri prodotti, innovative e competitive.

Tutto ciò, dipenderà da come verranno impiegate le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e da quante risorse del Recovey Plan saranno destinate direttamente ed indirettamente al settore agricolo.

Ripartire significa pensare in grande, e per avere una grande spinta propulsiva alla ripresa post pandemica sono necessarie riforme, investimenti in infrastrutture e logistica ed un vero “Piano agricolo nazionale” che rilanci con nuova linfa il settore primario.

Tornando alla nostra amata Fiera agricola di Sant’Alessandro, Confagricoltura Bergamo partecipa con l’obiettivo di portare a tutti il messaggio di perseveranza, attenzione alle tradizioni, capacità innovativa delle aziende agricole bergamasche, nel solco della qualità delle produzioni e della valorizzazione dei contesti ambientali in cui le stesse operano”.

 

La Fiera di Sant’Alessandro si caratterizza per la presenza di centinaia di animali all’interno di un contesto che vede la consueta partecipazione di migliaia di famiglie con bambini. Dal punto di vista organizzativo, fondamentale, è la collaborazione – oltre che delle associazioni di categoria Coldiretti e Confagricoltura –, del Dipartimento Veterinario e Sicurezza degli alimenti di origine animale e l’Unità operativa complessa (Uoc) Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti da lavoro del Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria dell’Agenzia di Tutela della Salute (ATS) di Bergamo.

Paolo Giuseppe Cogliati, Direttore Amministrativo ATS Bergamo: “L’edizione 2021 della Fiera di Sant’Alessandro che presentiamo oggi è un importante ritorno. Dopo aver costituito un presidio centrale e imprescindibile nella lotta alla pandemia da Coronavirus nel 2020 e nell’inizio di questo 2021, prima come ospedale da campo e poi come centro vaccinale, i padiglioni di Fiera Bergamo tornano alla loro originaria funzione espositiva. E per questo ringraziamo la Fiera e i suoi vertici. Da parte sua ATS Bergamo, ancora in prima linea per quel che riguarda la lotta alla pandemia e già al lavoro sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), sarà presente con il Dipartimento di igiene e prevenzione sanitaria e con il Dipartimento veterinario e sicurezza degli alimenti di origine animale per quel che riguarda la sicurezza del consumatore, il benessere animale e la sicurezza sul lavoro nel mondo dell’agricoltura”.

 

SCHEDA SINTETICA FIERA DI SANT’ALESSANDRO 2021

Date: 3-4-5 settembre 2021

Location: Fiera di Bergamo, via Lunga – Bergamo

Ingresso: Venerdì 3 settembre GRATUITO – sabato 4 e domenica 5 settembre: 7 euro (intero), 6 euro (intero, online). 5 euro ridotto (12-16 anni e over 65), 4 euro (ridotto, online). Ingresso gratuito per bambini fino ai 12 anni.

Accesso con Green pass.

Prenotazione ingresso e acquisto biglietto online: www.bergamofiera.it

Orari: Venerdì 3 settembre: 14.30-22.30; Sabato 4 settembre: 9 -22.30; Domenica 5 settembre: 9-19

Costo del parcheggio: 3 euro a giornata

Organizzazione: Ente Fiera Promoberg in collaborazione con Bergamo Fiera Nuova

Programma ed eventi: www.fieradisantalessandro.it

Contatti: Ente Fiera Promoberg – via Lunga c/o Fiera di Bergamo – 24125 Bergamo

Tel. +39 035 3230911|913 – e-mail: fieradisantalessandro@promoberg.it

Numero Verde 800 599 444 (tutti i giorni dalle 8.30 alle 18) fornisce assistenza per la prenotazione e l’acquisto dei biglietti d’ingresso in Fiera.

 




Ascom sostiene il Food Film Fest: in programma talk e laboratori

Al via mercoledì 25 agosto il festival in Città Alta. Oltre alle proiezioni spazio anche a tavole rotonde sul tema del food e dell’educazione alimentare

Ascom Confcommercio Bergamo entra nel network di Food Film Fest, il progetto ideato dall’associazione culturale Art Maiora e dalla Camera di Commercio di Bergamo, con la partecipazione di Coldiretti Bergamo e di Slow Food Bergamo Valli Orobiche Bassa Bergamasca. Un Festival con due forti direttrici: l’internazionalità, con un bando aperto a registi e case di produzione di tutto il mondo, e il food che trova qui una dimensione culturalmente elevata grazie al linguaggio universale del cinema che ne mostra tutte le sfaccettature attraverso uno sguardo artistico, ma anche politico e sociale.

L’VIII edizione del Festival avrà luogo da mercoledì 25 a domenica 29 agosto, nel cuore storico di Bergamo, Città Alta, in Piazza Mascheroni: luogo speciale, teatro naturale all’aperto, ideale per la proiezione dei film in concorso e per ospitare gli eventi collaterali. Oltre 700 i film ricevuti provenienti da 80 nazioni del mondo e 47 i finalisti, che concorrono per il premio delle categorie MOVIE, DOC e ANIMATION o uno dei premi speciali. La maggior parte provenienti da Italia, Iran, India, USA, Francia, Regno Unito, Spagna, Brasile, Egitto e Grecia: l’audiovisivo si conferma così uno strumento davvero potente nella narrazione del tema food, in ogni angolo del globo.

“Quest’anno Ascom Confcommercio Bergamo ha scelto di collaborare attivamente con l’organizzazione di Food Film Festival – dichiara il direttore Ascom Oscar Fusini – portando il suo contributo sul tema del cibo e dell’educazione alimentare. Ai laboratori e ai talk dedicati ai temi del vino, della frutta e della verdura, dei salumi e dei formaggi ci saranno infatti i nostri referenti e presidenti dei gruppi di categoria coinvolti.”

I talk in programma

Si comincia giovedì 26 agosto, alle ore 17.30, con l’appuntamento “Rosso che passione” a cura di Enrico Rota, Presidente de “La strada del vino Valcalepio”, progetto a cui aderisce anche Ascom Confcommercio Bergamo: un vero e proprio laboratorio del gusto per celebrare la ‘piramide enografica’ completa di Bergamo, composta da una DOCG, due DOC e una IGT. Il Moscato di Scanzo, con il suo famigerato rosso aromatico passito, Valcalepio, con il blasonato Rosso, e Terre del Colleoni, con l’innovativo Manzoni Bianco, saranno le tre denominazioni protagoniste della degustazione grazie ai vini scelti per rappresentare al meglio il nostro territorio.

Venerdì 27 agosto, alle ore 19, si terrà il talk “Innovazione e tradizione scendono in campo” dedicato alle metodologie di lavorazione agricola. Sul palco Alberto Brivio, Presidente Coldiretti Bergamo, e Livio Bresciani, presidente del Gruppo Ortofrutta Ascom Confcommercio Bergamo, Vicepresidente Fida (Federazione Italiana dettaglianti dell’Alimentazione) e responsabile nazionale settore ortofrutticolo di Fida, per un confronto tra gli strumenti del passato e le moderne tecnologie di oggi. Un’analisi dell’intera filiera: dall’attenzione per la lavorazione dei prodotti fino alla loro vendita, ma anche del valore sociale del mondo agricolo e di quello commerciale.

Sabato 28 agosto, alle ore 16.00, Luca Bonicelli, Presidente Gruppo Gastronomi Salumieri Bergamo – Ascom Confcommercio Bergamo curerà il laboratorio per bambini “Educare al gusto”, portandoli alla riscoperta vero sapore degli alimenti sani e genuini, realizzati con metodologie che ne esaltano il gusto. Dopo una prima introduzione sulle modalità di produzione seguirà una degustazione guidata di formaggi e salumi. Un percorso che all’interno del Festival trova la sua collocazione ideale.

Uno sguardo sull’imprenditoria femminile

Per approfondire tematiche sociali e ambientali legate al cibo il Festival ha al proprio fianco il Comitato Italiano per il World Food Programme, con il quale collabora dal 2020 per diffondere i princìpi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile dell’ONU, e dal 2021 la FAO, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura. Molti gli approfondimenti legati a temi sociali, come la parità di genere, con una tavola rotonda tutta al femminile dal titolo “Vorrei ma posso”, in programma venerdì 27 agosto, alle ore 20, che vedrà la partecipazione di imprenditrici locali: Luana Piazzalunga – AD di Piazzalunga Srl e partner del Festival, Alessandra Cereda – Presidente Gruppo Terziario Donna di Ascom Confcommercio Bergamo, Elena Lazzarini – alla guida di Donne Impresa Coldiretti Bergamo. Un appuntamento tutto in rosa per raccontare le esperienze di donne imprenditrici che si sono realizzate attraverso il proprio lavoro. Storie di coraggio e determinazione, con una particolare attenzione a quelle del mondo food.

“Faremo il punto insieme ad esperti del settore su temi legati al food ma non solo – prosegue il Direttore -. Al festival presenteremo infatti due iniziative legate alle pari opportunità e al tema dell’imprenditoria femminile, a cominciare dalla proiezione di “Madre e Figlia. L’impresa Donna tra le generazioni”, un documentario sulle aziende nel settore commercio a conduzione familiare dove il rapporto tra madri e figlie è il fil rouge narrativo ed emotivo. Inoltre, sarà esposto un estratto della mostra “Sguardi di donne, storie di commercio” con gli scatti, realizzati dal fotografo bergamasco Sergio Nessi, che rendono omaggio alla figura femminile ritraendo le donne al lavoro nei loro negozi, bar, ristoranti, uffici e aziende.”

In caso di pioggia gli appuntamenti in programma si svolgeranno esclusivamente in streaming.

Per ulteriori informazioni sul programma: www.foodfilmfestbergamo.it




Treviglio, al Caffè Rimembranza il knitting di gruppo è servito

In piazza Insurrezione nasce un Knit caffè: basta portare con sé ferri, gomitoli, uncinetto e granny squares. La partecipazione è libera e gratuita

Un bar dove chiacchierare tra amiche, sorseggiare un buon tè o caffè, gustare un gelato artigianale e fare la maglia. Il giovedì, dalle 16 alle 18, il Caffè Rimembranza di piazza Insurrezione, a Treviglio, si trasforma in Knit caffè: basta portare con sé ferri, gomitoli, uncinetto e granny squares e la magia è fatta. La partecipazione è libera e gratuita e l’iniziativa si terrà tutti i giovedì fino al 16 settembre.

«L’idea è nata per condividere il lavoro principalmente a maglia, ci si conosce, si chiacchiera, si chiedono suggerimenti e condividono piccole esperienze» anticipa Maddalena Merati, trevigliese, appassionata di lavori a mano che ha proposto l’iniziativa a Sara Redaelli, titolare del Rimembranza insieme al marito Andrea Bertelli, accolta con favore.

Fare a maglia è un hobby che non invecchia e piace sempre di più alle donne (e anche a qualche uomo) senza distinzione di età: Tom Daley, il campione olimpico di tuffi britannico e di diritti lgbt, è stato fotografato diverse volte mentre lavorava ai ferri assistendo alle gare. Nelle città sono frequenti i knitting group, gruppi di amiche (o signore che non si conoscono) che, accomunate dalla passione per la maglia e per i capi realizzati a mano, si ritrovano insieme nei knit cafè. In questo modo, mentre si prende un caffè le provette magliaie possono farsi una sciarpa o un pullover di lana, stando in compagnia e trascorrendo ore piacevoli.

Info al 392 2629433 (Sara) o al 338 1487177 (Maddalena).




Da oggi in vigore il Green Pass in Italia: bar, ristoranti, alberghi ed eventi. Ecco cosa cambia

Obbligatorio per entrare e consumare nei locali al chiuso. Fipe: “Pronti sul Green Pass ma non a controllare i documenti di identità, non siamo pubblici ufficiali”

Scatta da oggi il green pass obbligatorio per entrare nei ristoranti al chiuso e consumare al tavolo anche nei bar. Ad imporlo è l’articolo 9 bis del decreto 105 del 23 luglio 2021, che prevede l’impiego della certificazione verde anche per:

· spettacoli aperti al pubblico, eventi e competizioni sportive;

· musei e altri istituti e luoghi di cultura;

· piscine, palestre, centri benessere – compresi quelli collocati all’interno di strutture ricettive – al chiuso;

· sagre, fiere, convegni e congressi;

· centri termali, parchi tematici e di divertimento;

· centri culturali, sociali e ricreativi limitatamente alle attività al chiuso e con esclusione dei centri educativi per l’infanzia, compresi i centri estivi e le relative attività di ristorazione;

· sale gioco, scommesse, bingo e casinò;

· concorsi pubblici

Come noto, rimane altresì ferma la disposizione di cui all’art. 8 bis del “Riaperture” che impone il possesso di una delle certificazioni verdi per i partecipanti alle feste conseguenti a cerimonie civili e religiose. I verificatori di cui all’art. 13, comma 2 del DPCM del 17 giugno u.s. sono tenuti ad accertare la validità di tale certificazione esclusivamente attraverso l’App “Verifica C19”, scaricabile gratuitamente, da installare su un dispositivo mobile (qui il video illustrativo).

Come si ottiene il Green Pass

Il pass viene rilasciato dopo la prima dose di vaccino – passati 15 giorni dalla somministrazione – o a conclusione del ciclo vaccinale e quindi dopo la seconda dose, (valido 9 mesi), con il certificato di guarigione dal Covid (valido 6 mesi), con l’esito negativo di un tampone effettuato nelle 48 ore precedenti. L’obbligo di avere il green pass non si applica a tutti coloro che hanno meno di 12 anni – per i quali non è autorizzata la vaccinazione – e, dice il decreto, “ai soggetti esenti sulla base di idonea certificazione medica rilasciata secondo i criteri definiti con circolare del ministero della Salute”.

Chi è esonerato

L’obbligo di esibire il green pass non si applica ai bambini di età inferiore ai 12 anni compiuti (in quanto esclusi per età dalla campagna vaccinale) e ai soggetti esenti sulla base di idonea certificazione medica rilasciata secondo i criteri definiti con circolare del Ministero della salute. Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri saranno individuate le specifiche tecniche per trattare in modalità digitale le predette certificazioni, al fine di consentirne la verifica digitale, assicurando contestualmente la protezione dei dati personali in esse contenuti. Nelle more dell’adozione del predetto decreto, per le finalità di accesso ai servizi e attività elencati all’articolo 3, possono essere utilizzate le certificazioni rilasciate in formato cartaceo.

Ristoranti e bar

Il certificato servirà per le consumazioni al tavolo al chiuso in ristoranti e bar, dove non sarà invece necessario per il servizio al bancone. Il decreto prevede che “i titolari o i gestori dei servizi e delle attività ” per le quali serve il certificato “sono tenuti a verificare che l’accesso ai predetti servizi avvenga nel rispetto delle prescrizioni”. Dunque spetta ai titolari degli esercizi controllare il pass, attraverso ‘Verifica C19’, la app ufficiale del ministero della Salute. Controlli che, ovviamente, potranno esser svolti anche dalle forze di polizia.

Alberghi

Nel decreto non c’è una norma specifica ma il Cdm ha confermato quanto già previsto: i clienti che vogliono accedere ai ristoranti e ai bar al chiuso all’interno delle strutture non dovranno utilizzare il green pass che è invece richiesto ai non ospiti delle strutture alberghiere. Nel caso in cui però i servizi di ristorazione della struttura ricettiva siano aperti anche a clienti che non alloggiano nella struttura, l’accesso sarà riservato soltanto a chi è in possesso di una certificazione verde in caso di consumo al tavolo al chiuso. Il Green Pass in questo caso sarà richiesto sia al cliente della struttura che al cliente esterno.
Per i centri benessere degli alberghi, invece, il pass servirà, come stabilito dal decreto di luglio.

Cinema e teatri

Arriva l’obbligo di green pass per cinema e teatri, ma aumenta il numero di spettatori ammessi ad assistervi. In zona gialla si entrerà con green pass, mascherina e distanziamento, ma gli spettatori potranno salire all’aperto dagli attuali 1000 a un massimo di 2500 e al chiuso da 500 a 1000. Mentre in zona bianca, dove ora sono fissati limiti di capienza, viene fissato un tetto all’aperto di 5000 persone e al chiuso di 2500 persone.

Verifiche 

I titolari o i gestori dei servizi e delle attività per cui è richiesto il green pass, sono tenuti a verificarne il possesso con le modalità indicate dal Dpcm 17 giugno 2021. Al riguardo, si rammenta che la verifica del possesso del green pass si effettua mediante la lettura del codice a barre bidimensionale, utilizzando l’applicazione “VerificaC19”, scaricata su un dispositivo mobile. Tale applicazione consente di verificare la validità delle certificazioni senza la necessità di avere una connessione internet (offline), garantendo inoltre l’assenza di informazioni personali memorizzate sul dispositivo. L’interessato mostrerà al verificatore il relativo QR Code (in formato digitale oppure cartaceo).
L’ App VerificaC19 legge il QR Code, ne estrae le informazioni e procede con il controllo del sigillo elettronico qualificato. L’App mostra graficamente al verificatore l’effettiva validità della certificazione nonché il nome, il cognome e la data di nascita dell’intestatario della stessa. L’interessato, su richiesta del verificatore, esibisce un proprio documento di identità in corso di validità ai fini della verifica di corrispondenza dei dati anagrafici presenti nel documento con quelli visualizzati dall’App. Si ricorda infine che tra i soggetti verificatori, deputati quindi alla verifica del possesso del green pass (quando il possesso del green pass è richiesto dalle norme vigenti per attività da svolgersi all’interno delle strutture ricettive), sono ricompresi i titolari delle imprese coinvolte che possono delegare soggetti terzi, incaricandoli con atto formale recante le necessarie istruzioni sull’esercizio dell’attività di verifica.

Sanzioni 

In caso di violazione delle disposizioni previste, è applicabile la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 400 a euro 1.000, sia a carico dell’esercente sia dell’utente. Dopo due violazioni commesse in giornate diverse, si applica, a partire dalla terza violazione, la sanzione amministrativa accessoria della chiusura dell’esercizio o dell’attività̀ da uno a dieci giorni.

Fipe: “Pronti sul Green Pass ma non a controllare i documenti di identità, non siamo pubblici ufficiali”

I 270mila bar e ristoranti sono pronti a controllare i green pass dei clienti che consumeranno al tavolo all’interno dei locali, pur tra notevoli difficoltà organizzative. Anche se non manca chi, soprattutto tra i bar, ha scelto di eliminare il consumo al tavolo perché non in grado di garantire il controllo dei certificati. Ma è l’ipotesi di dover controllare anche i documenti di identità che viene vissuta con profondo disagio dagli esercenti, perché rappresenta un atto di sfiducia nei riguardi dei clienti e una forzatura, visto che imprenditori e addetti non possono svolgere funzioni di pubblico ufficiale.

“La responsabilità dell’uso improprio del green pass – spiega Aldo Cursano, vicepresidente vicario di Fipe-Confcommercio – non può ricadere sulle imprese ed è per questo che fin dall’inizio abbiamo sostenuto la procedura dell’autocertificazione che è stata alla base di tutte le norme varate nei momenti più complicati della pandemia. Occorre immediatamente mettere mano al decreto legge per correggere una distorsione che le imprese faranno fatica ad applicare”.

La Federazione segnala infine la difficoltà di quel 40% di imprese che non ha spazi esterni e che si troverà costretto a respingere i turisti che provengono da quei Paesi che hanno somministrato vaccini non riconosciuti dall’Ema. Un bel paradosso in piena stagione turistica.

 

Federalberghi: “Bene la scelta sui ristoranti degli alberghi”

Le persone alloggiate nelle strutture ricettive possono consumare i propri pasti al chiuso nei ristoranti delle strutture stesse anche se non sono in possesso della certificazione verde. Lo ha confermato la cabina di regia, specificando che il “green pass” dovrà invece essere esibito dai clienti non soggiornanti.

“Possiamo quindi rassicurare i nostri ospiti – commenta il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca – sulla possibilità di usufruire normalmente dei servizi di food and beverage presso le strutture turistico ricettive, sia per la prima colazione sia per l’accesso al ristorante e al bar. Ringrazio il ministro del Turismo, il Governo e la Conferenza delle Regioni per aver risposto alle istanze di Federalberghi con una soluzione che consente alle famiglie di trascorrere in tranquillità le proprie vacanze”.

Nuovo decreto sul green pass, novità per scuola e trasporti

Il Consiglio dei ministri ha approvato il nuovo decreto che rende obbligatorio l’uso del green pass per scuola, università e trasporti a lunga percorrenza. Il testo è entrato in vigore il 6 agosto scorso. Vediamo il dettaglio delle misure.

SCUOLA E UNIVERSITÀ

L’obbligo della certificazione varrà anche per gli studenti universitari, un’ipotesi che non era emersa nei giorni scorsi. A scuola, professori e personale non docente dovranno avere ed esibire la certificazione e se non lo faranno scatteranno le sanzioni: il mancato rispetto delle disposizioni, dice la bozza del decreto, “è considerata assenza ingiustificata” e dopo cinque giorni il rapporto di lavoro “è sospeso e non sono dovuti la retribuzione né altro compenso o emolumento”. I controlli spetteranno ai dirigenti scolastici. Il decreto raccomanda poi il rispetto del distanziamento di un metro, “salvo che le condizioni strutturali-logistiche degli edifici lo consentano” e ribadisce l’obbligo di mascherina per tutti gli studenti, ad eccezione dei bambini sotto i 6 anni e per chi ha patologie incompatibili con l’utilizzo. Il governo non esclude però che si possa stare in classe senza mascherina: per le classi di studenti “che abbiano tutti completato il ciclo vaccinale o abbiano un certificato di guarigione”, i protocolli possono prevedere delle deroghe all’obbligo. Il decreto è invece molto restrittivo sulla possibilità di derogare alla presenza in classe degli studenti. I governatori potranno disporre la Dad solo per “specifiche aree del territorio o per singoli istituti…esclusivamente in zona rossa o arancione” e “in circostanze di eccezionale e straordinaria necessità dovuta all’insorgenza di focolai o al rischio estremamente elevato di diffusione del virus o di sue varianti nella popolazione scolastica”.

TAMPONI A 8 EURO DA 12 A 18 ANNI

Sempre nell’ottica di favorire il rientro a scuola, il Commissario per l’Emergenza, Francesco Figliulo, ha siglato un protocollo d’intesa con le farmacie per i tamponi antigenici a prezzi calmierati: i giovani da 12 a 18 anni pagheranno 8 euro, gli over 18 invece 15. Nelle prenotazioni le farmacie dovranno dare la precedenza ai ragazzi e avranno una remunerazione complessiva di 15 euro, 7 dei quali saranno coperti con un contributo dello Stato.

TRASPORTI A LUNGA PERCORRENZA

L’altro punto centrale del decreto è l’obbligo del green pass per i trasporti a lunga percorrenza, che scatterà dal primo settembre. Dovrà essere esibito per salire sugli aerei, sulle navi e sui traghetti, sui treni ad alta velocità e sugli intercity e anche sugli autobus di linea che collegano regioni diverse o su quelli a noleggio con conducente. Ad effettuare i controlli saranno i gestori dei servizi e chi sarà trovato senza il pass avrà una sanzione da 400 a 1000 euro. Nessun obbligo, invece, per i collegamenti con le isole minori e per lo Stretto di Messina, per bus e metropolitane del trasporto pubblico locale e per bus e treni regionali. Sia per la lunga percorrenza sia per il trasporto pubblico locale la capienza salirà dal 50 all’80%, sia in zona bianca che in zona gialla.

ALBERGHI

Nel decreto non c’è una norma specifica ma il Cdm ha confermato quanto già previsto: i clienti che vogliono accedere ai ristoranti e ai bar al chiuso all’interno delle strutture non dovranno utilizzare il green pass. Per i centri benessere degli alberghi, invece, il pass servirà, come stabilito dal decreto di luglio.

QUARANTENA VACCINATI E REITHERA

La cabina di regia tra i capigruppo di maggioranza ha anche dato il via libera ad altri due provvedimenti. Il primo riguarda la quarantena per chi ha completato il ciclo vaccinale ed entra in contatto con un positivo al Covid: dovrà rimanere in isolamento non più dieci giorni ma sette, al termine dei quali dovrà fare un tampone. Un’ordinanza del ministro della Salute, Roberto Speranza, definisce invece la procedura per chi fatto la sperimentazione con il vaccino di Reithera e ha avuto una o due dosi di quel farmaco: ci sarà un certificato di esenzione temporanea alla vaccinazione valida fino al 30 settembre. A rilasciare il certificato sarà il medico responsabile del centro dove è stata fatta la somministrazione.




#Seiunsupereroe: a Bergamo la campagna di Assomozziconi contro l’abbandono delle “cicche”

Ieri in piazza Matteotti: un’occasione per lanciare un messaggio di sensibilizzazione e rispetto dell’ambiente 

Non gettare più i mozziconi a terra, meglio usare un piccolo posacenere portatile. Ecco l’invito di Assomozziconi – associazione nata nel 2017 per volontà di Assorecuperi e Fit (Federazione Italiana Tabaccai) a tutti i fumatori. E per far sì che l’esortazione a non disperdere le cicche di sigaretta arrivi a più persone possibili Assomozziconi ha lanciato la campagna di sensibilizzazione itinerante #SEIUNSUPEREROE. Un progetto di comunicazione nato per trasmettere in modo fresco ed innovativo un messaggio di sensibilizzazione e rispetto dell’ambiente che ora fa tappa a Bergamo.

L’appuntamento, organizzato con il patrocinio del comune di Bergamo e il supporto di Ascom Confcommercio Bergamo, è fissato per giovedì 5 agosto in piazza Giacomo Matteotti dalle ore 17. Nell’occasione verrà presentato il brano musicale “Supereroe”, la vera e propria colonna sonora portante della campagna con tanto di video girato proprio Bergamo e che attraverso un linguaggio semplice e diretto invita a non abbandonare a terra i mozziconi. Interverranno: Tiziano Brembilla, Vicepresidente di Assomozziconi e Presidente Assorecuperi, Emanuele Marinoni, Delegato territoriale Federazione Italiana Tabaccai, Marzia Marchesi, Assessore al Verde Pubblico del Comune di Bergamo e Oscar Fusini, Direttore Ascom Confcommercio Bergamo.

Per promuovere il corretto smaltimento dei mozziconi, durante l’evento del prossimo 5 agosto verranno regalati dei cenerini dal design accattivante, appositamente realizzati per l’iniziativa. Un piccolo omaggio di Assomozziconi al pubblico presente dalle ore 17 in piazza Giacomo Matteotti con l’auspicio siano ampiamente usati dai fumatori # SUPEREROI e graditi dall’intera comunità.

Assomozziconi e Assorecuperi gli artefici di un cambio di rotta

“Crediamo che l’impegno quotidiano di ogni singola persona sia il primo passo necessario per migliorare la salute dell’intero pianeta – dice Giovanni Risso, Presidente di Assomozziconi e Presidente Nazionale della Federazione Italiana Tabaccai -. Per questo vogliamo essere gli artefici di un cambio di rotta rispetto ad abitudini sbagliate come gettare un mozzicone a terra. Noi con questa iniziativa vogliamo provare a dare un esempio di come basti poco per potersi sentire un supereroe e salvare le nostre città da chi abbandona mozziconi e rifiuti per strada.”

“Le persone compiono dei gesti, come gettare una bottiglietta di plastica a lato della strada o un mozzicone a terra, e ignorano le conseguenze che questi possono avere sull’ambiente” – aggiunge Tiziano Brembilla, Vicepresidente di Assomozziconi e Presidente Assorecuperi – Chi disperde un rifiuto nell’ambiente si sbarazza di un problema personale, creandone uno più grande per la comunità. Con questa nuova campagna vogliamo lanciare un messaggio diverso e se fino ad oggi ci si concentrava sulla raccolta dei mozziconi da terra, quando ormai il danno era fatto ora è arrivato il momento di fare un passo più per la tutela delle nostre città: bisogna modificare le abitudini delle persone ed anticipare il problema, gettando e poi smaltendo i mozziconi nel modo corretto”.

“Assomozziconi è un esempio di responsabilità sociale attuato dalle associazioni di riferimento del terziario” – conclude Oscar Fusini, Direttore Ascom Bergamo -. La pandemia ha portato molta più gente a stare all’aperto e questo ha inciso sul problema dello smaltimento dei mozziconi. Anche se Bergamo è una città pulita deve porsi l’obiettivo di migliorare ancora, perché l’attenzione all’ambiente e allo sviluppo sostenibile saranno cruciali negli anni a venire, anche per la crescita del turismo”.




Nuovi ristori per la filiera del wedding. Ma rimane il problema delle restrizioni agli under 12

In arrivo contributi a fondo perduto, anche per la ristorazione collettiva. Dubbi, invece, sull’esonero del Green Pass solo per i bambini sotto i 6 anni 

Buone notizie per il settore del wedding e della ristorazione collettiva: la legge di conversione del DL Sostegni bis presenta infatti una novità interessante per tutta la filiera che potrà contare su uno specifico contributo a fondo perduto. Il provvedimento, che raccoglie le ultime istanze della Fipe, mette a disposizione 60 milioni di euro a sostegno del wedding, dell’intrattenimento, dell’organizzazione di feste e cerimonie e dell’horeca: tutti settori che, di fatto, sono stati tra i più colpiti durante l’emergenza sanitaria. A questa misura si aggiunge una contributo, sempre a fondo perduto, di 100 milioni specifico per la ristorazione collettiva.

“A distanza di mesi il Governo ha finalmente riconosciuto i sacrifici che la pandemia ha posto in capo agli organizzatori di eventi e matrimoni – sottolinea Oscar Fusini, direttore Ascom Confcommercio Bergamo .- I criteri e le modalità attuazione saranno stabiliti da un prossimo decreto ministeriale da adottare entro il 24 agosto. Ad ogni modo ci auguriamo che queste misure siano nuovamente potenziate per poter colmare le perdite di un settore messo in ginocchio da oltre un anno di pandemia”.

Fa invece discutere la decisione di esonerare dal possesso del Green Pass i bambini sotto i 6 anni anziché sotto i 12 anni: una fascia di età (6-12 anni) oggi esclusa dalla campagna vaccinale ma che dal 6 agosto non potrà partecipare a eventi e matrimoni con meno di 60 partecipanti – oltre a tutte le altre restrizioni previste per i luoghi come bar e ristoranti al chiuso – se non con un tampone dall’esito ovviamente negativo: “Non si capisce come mai all’interno di un provvedimento di natura fiscale si ponga una restrizione all’accesso a cerimonie civili o religiose per gli under 12, anche perché per loro non è disponibile ancora il vaccino – conclude Fusini -. Questo nuovo obbligo, invece, pone dei paletti alle cerimonie e, soprattutto, alle famiglie coinvolte che dovranno effettuare di tasca propria i tamponi ai loro figli tra i 6 e i 12 anni”.




Bergamo, commercio e servizi vedono la luce: gli imprenditori scommettono sulla ripresa

Nel secondo trimestre il fatturato delle imprese dei servizi e del commercio al dettaglio “rimbalza” rispetto ai minimi dell’anno scorso con segnali positivi su occupazione, ordini e aspettative. È quanto emerge dai dati della Camera di Commercio di Bergamo secondo cui il confronto con i valori minimi raggiunti nell’analogo periodo del 2020, durante la fase più difficile dell’emergenza sanitaria, genera nel secondo trimestre un vistoso rimbalzo del fatturato del settore terziario bergamasco: l’incremento su base annua è pari al +35,4% per le imprese con almeno 3 addetti dei servizi e del +25,2% per quelle del commercio al dettaglio.

La variazione calcolata rispetto ai primi tre mesi dell’anno, pur di entità molto inferiore, si conferma comunque positiva (rispettivamente +1,6% per i servizi e +1,1% per il commercio) e in miglioramento rispetto agli ultimi due trimestri. I progressi sul fronte sanitario, determinati dalla riduzione dei contagi, e il parallelo venir meno delle restrizioni alle attività economiche hanno creato le condizioni per l’avvio di una fase di recupero in un settore che era stato molto colpito dalla crisi innescata dal Covid-19. La crescita registrata nell’ultimo trimestre consente al numero indice del commercio al dettaglio, calcolato ponendo pari a 100 il livello medio del 2010, di raggiungere quota 86,5 e di completare sostanzialmente il recupero dei valori precedenti alla pandemia. I servizi invece, dove l’impatto negativo delle misure di distanziamento è stato più forte, registrano un indice pari a 90,8, ancora lontano dai livelli medi del 2019.

Bergamo meglio di altre province lombarde

Non tutte le attività dei servizi sono state colpite allo stesso modo: nei servizi alle imprese e nel commercio all’ingrosso l’utilizzo dello smart working ha evitato ripercussioni troppo pesanti e in questi due comparti il giro d’affari ha già superato i valori del 2019. Le attività di alloggio e ristorazione sono invece ancora molto indietro nel recupero dei livelli persi in seguito agli effetti della pandemia, con perdite di fatturato che sfiorano il 30%. Il rimbalzo del fatturato a Bergamo è stato superiore rispetto alla media lombarda, dove la variazione su base annua si è “fermata” al +29,8%; si conferma in questo modo la maggiore resilienza che le imprese dei servizi attive nella provincia hanno mostrato durante l’emergenza sanitaria, riducendo il divario storico rispetto all’indice regionale.
I prezzi confermano la maggiore velocità di crescita (+1,5% sul trimestre precedente) già evidenziata nei primi tre mesi dell’anno. L’accelerazione è evidente soprattutto nel commercio all’ingrosso, per via delle tensioni che la ripresa sta generando sui mercati delle materie prime, ma si registrano rincari anche nell’alloggio e ristorazione, legati all’avvio della stagione turistica.

Crescono gli addetti

Dopo un anno e mezzo di saldi occupazionali negativi, con una breve pausa nell’estate 2020, nel secondo trimestre si registra una marcata variazione positiva del numero di addetti tra inizio e fine periodo (+2,2%): i valori risultano maggiormente significativi nei comparti più colpiti dalla crisi e in particolare nell’alloggio e ristorazione, dove gli imprenditori devono colmare le posizioni lasciate scoperte durante la fase di emergenza, anche in vista dell’avvio di una stagione turistica che si spera su livelli prossimi alla normalità.
Gli imprenditori dei servizi sembrano scommettere sul proseguimento della crescita anche nel prossimo trimestre, con aspettative che confermano il trend di miglioramento già evidenziato nei primi tre mesi dell’anno: i saldi tra previsioni di aumento e diminuzione risultano infatti positivi sia per il volume d’affari (+9,8) sia per l’occupazione (+7,3), tornando sui livelli che avevano caratterizzato il 2019.

“I dati della Camera di Commercio confermano quella ripresa a due velocità che contraddistingue il settore del terziario – aggiunge Oscar Fusini, direttore Ascom Confcommercio Bergamo -. Le imprese dei servizi e dei grossisti – quest’ultime al netto delle perdite pesanti che hanno subito – stanno recuperando i livelli pre-pandemia. Il settore del dettaglio non alimentare e dei pubblici esercizi mettono a segno un rimbalzo notevole rispetto al 2020, ma sono ancora al di sotto dei livelli di fatturato del 2019. Inoltre, il recupero rispetto alla Lombardia è più alto perché più forte era stato il crollo nel 2020. Infine, l’occupazione dopo un anno e mezzo di pesanti saldi negativi, ad eccezione dell’estate scorsa – torma a crescere a ritmi più bassi rispetto alla crescita del fatturato, segnale che gli operatori sono ancora timorosi del consolidamento della crescita. Ora il sistema ha bisogno della certezza che la vaccinazione di massa scriva la parola fine a quello che è successo”.

L’alimentare traina il commercio al dettaglio

Nel commercio al dettaglio il rimbalzo registrato su base annua è guidato soprattutto dai negozi non alimentari, che erano stati molto penalizzati nel secondo trimestre del 2020: nonostante il significativo recupero, i livelli di fatturato di questo comparto risultano ancora inferiori a quelli che avevano caratterizzato il 2019. All’opposto gli esercizi non specializzati, che comprendono la grande distribuzione a prevalenza alimentare e che erano stati avvantaggiati durante il lockdown per via della crescita dei consumi alimentari domestici, mostrano una crescita tendenziale più moderata ma su livelli di fatturato significativamente superiori a quelli pre-pandemia.

L’incremento del volume d’affari registrato su base annua dalle imprese commerciali bergamasche risulta allineato a quello evidenziato in regione (+24,8%), sebbene nel confronto con i livelli dell’ultimo trimestre la Lombardia metta a segno una crescita più marcata (+2,1%), allargando lievemente il vantaggio sull’indice provinciale rispetto al periodo pre-Covid19.

Sul fronte dei prezzi si assiste a un’accelerazione dell’inflazione rispetto ai ritmi degli ultimi due anni: l’incremento sul trimestre precedente è pari al +1,5%, con punte superiori ai due punti percentuali nei negozi non alimentari. Importanti segnali di ripresa vengono anche dagli ordini ai fornitori: il saldo tra dichiarazioni di aumento e diminuzione assume segno positivo (+16,1) come non avveniva da oltre cinque anni, con un contributo anche in questo caso determinante degli esercizi non alimentari. Le scorte di magazzino si posizionano su livelli analoghi a quelli registrati negli ultimi due trimestri (saldo tra giudizi di eccedenza e scarsità pari a +11,8), inferiori rispetto ai picchi raggiunti nella prima metà del 2020 ma ancora sopra i livelli pre-pandemia.

Come già visto per i servizi, anche nel commercio al dettaglio il secondo trimestre mostra una significativa crescita del numero di addetti, con un saldo tra ingressi e uscite che raggiunge il +2,3%. L’incremento maggiore si verifica, ancora una volta, nei negozi non alimentari e conferma la fiducia degli imprenditori di questo comparto nella possibilità di una ripresa robusta dopo le difficoltà vissute durante l’emergenza sanitaria.

Le aspettative degli imprenditori

Gli indicatori congiunturali sono coerenti nel delineare una situazione di ripresa nel commercio al dettaglio, più intensa nei comparti che sono stati maggiormente colpiti dalle misure anti-Covid e che presentano livelli di fatturato ancora inferiori a quelli pre-pandemia. Le aspettative degli imprenditori per il prossimo trimestre si orientano verso la conferma della fase positiva in corso, con saldi tra previsioni di crescita e diminuzione in miglioramento per fatturato (+8,5) e ordinativi (-6). Fanno eccezioni le previsioni occupazionali (-0,8 dopo il valore positivo dei primi tre mesi dell’anno), probabilmente per un fenomeno di assestamento dopo il significativo incremento registrato nel consuntivo del trimestre.

“Come per la produzione manifatturiera, anche il fatturato del terziario registra una forte variazione rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno perché da una parte il grosso delle restrizioni è stato rimosso, dall’altra i dati attuali si confrontano con il punto di minimo nel 2020 – commenta il presidente della Camera di Commercio di Bergamo, Carlo Mazzoleni -. La differenza tra il commercio al dettaglio e i servizi è che il primo ha recuperato i livelli medi precedenti la crisi, ma non così i secondi, sebbene a Bergamo siano cresciuti di più che al livello regionale. Anche nel terziario si nota una tensione sui prezzi e un diffuso clima di fiducia circa il mantenimento del recupero.”




Nel “Sostegni Bis” incentivi anche per le auto usate. Epis: “Una vittoria storica per Federmotorizzazione”

Il presidente del Gruppo Autosalonisti Ascom Confcommercio Bergamo: “La  speranza è che l’incentivo diventi strutturale e favorisca lo svecchiamento del parco circolante italiano”

Da proposta a legge vera e propria. Il decreto Sostegni bis approvato nei giorni scorsi in Senato rinnova il sistema di incentivi per l’acquisto di veicoli meno inquinanti con una novità assoluta: l’estensione degli incentivi alle auto usate Euro 6 di ultima generazione (anche in locazione finanziaria). “Si tratta di un provvedimento storico e di una novità assoluta rispetto alle decisioni precedenti dei governi in questo campo – sottolinea Loreno Epis, presidente del Gruppo Autosalonisti Ascom Confcommercio Bergamo e membro di giunta e del consiglio di Federmotorizzazione -. È la prima volta che un Governo accoglie una proposta concreta, non dettata dal mondo dei costruttori ma da Federmotorizzazione e la conversione in legge è un traguardo che rappresenta un riconoscimento per tutta la categoria, a cominciare dal Gruppo Autosalonisti di Bergamo che è stato tra i più attivi a livello nazionale e che ha portato una serie di proposte che sono state veicolate al mondo politico e, soprattutto, sui tavoli dei ministeri competenti”.

Erogati con il duplice obiettivo di sostenere le imprese e i lavoratori che operano nella filiera automobilistica, fortemente colpiti dalla crisi conseguente alla pandemia, e aiutare la transizione ecologica del parco mezzi italiano, gli incentivi ammontano a 350 milioni di euro in totale, di cui 260 destinati alle auto nuove e 50 ai veicoli commerciali leggeri. A 40 milioni di euro, invece, ammontano i contributi riconosciuti alle persone fisiche che acquistano in Italia, entro il 31 dicembre 2021, un veicolo di categoria M1 usato e di prima immatricolazione per il quale non siano già state riconosciute analoghe tipologie di incentivi, con prezzo risultante dalle quotazioni medie di mercato non superiore a 25.000 euro e omologato in una classe emissiva non inferiore a Euro 6.

Per accedere all’incentivo bisognerà rottamare una vettura immatricolata prima del gennaio 2011 (o che comunque superi i dieci anni di vita nel periodo in cui si sfrutta l’agevolazione statale), che sia intestata all’acquirente dell’auto usata o a un suo familiare convivente risultante da stato di famiglia da almeno 12 mesi. Il contributo è riconosciuto in misura decrescente al crescere delle emissioni: da 750 a 2.000 euro.

Epis: “Un’occasione per stimolare il rinnovo del parco circolante”

“Si tratta di una misura non solo economica – prosegue Epis -. La finalità dell’incentivo è infatti quella di togliere dalle strade auto con più di 10 anni di età e quindi stimolare un cambiamento culturale negli automobilisti favorendo l’acquisto di auto usate a fasce di popolazione che non hanno possibilità economiche per acquistare vetture nuove. La mia speranza è che l’incentivo diventi strutturale e favorisca lo svecchiamento del parco circolante italiano, generando un volano economico per tutto il settore automotive”.
Si ricorda, infatti, che il contributo è riconosciuto entro il 31 dicembre fino a esaurimento delle relative risorse: “Per la procedura di accreditamento la portale del Mise aspettiamo dalla Federazione le linee guida – conclude Epis -. Per il resto le modalità sono sempre le stesse: il cedente riconosce al cessionario del veicolo l’importo del contributo e recupera tale importo quale credito d’imposta, utilizzabile esclusivamente in compensazione presentando il modello F24 tramite i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate”.




Al mare ad agosto in Italia per dieci giorni in albergo: ecco l’identikit della vacanza tipo di quest’estate

È quanto emerge dall’indagine di Federalberghi secondo cui il 54,5% degli italiani farà una vacanza, per un giro d’affari complessivo di 22,7 miliardi di euro

Piano piano il turismo riparte: l’estate 2021 significherà vacanze per 32,5 milioni di italiani, pari al 54,5%. Meglio rispetto allo scorso anno, anche se il confronto con il 2019 fa emergere una “perdita” di 2,1 milioni  di turisti (-2,6% in percentuale). A dirlo è l’indagine Federalberghi sul movimento degli italiani per l’estate 2021, realizzata con il supporto tecnico dell’Istituto ACS Marketing Solutions. La ripresa non si avverte però ancora nelle città d’arte e nelle località meta tradizionale dei turisti stranieri: nei primi mesi del 2021 a Venezia, Roma e Firenze il tasso di occupazione delle camere è infatti crollato di oltre il 70% rispetto al 2019.
A seguito dell’emergenza sanitaria Covid-19, nel 2020 sono andate perse 228 milioni di presenze (-52,3% rispetto al 2019), con un calo di fatturato del settore ricettivo pari al 54,9%. La crisi non è ancora passata: nei primi sei mesi del 2021 le presenze totali sono state 115 milioni in meno rispetto a quelle dello stesso periodo del 2019 (-67,3%). Ma vediamo nel dettaglio i risultati della ricerca.

IN VACANZA PER QUANTO TEMPO – La durata media della vacanza principale sale a dieci notti contro le nove del 2020. Diminuisce quindi di quasi dieci punti percentuali (da 57,1% a 48,9%) il numero di coloro che passeranno da 4 a 7 notti fuori casa e di quanti faranno anche delle vacanze brevi (1,3% contro il 2% del 2020). Sostanzialmente stabili, invece, quanti si potranno permettere un week end o poco più (da 7,8% a 7,4%). Chi ha dovuto accorciare la vacanza lo ha fatto principalmente perché il budget si è ridotto (73,9% degli intervistati), perché trova che i prezzi siano aumentati (23,9%) e perché parte delle ferie è stata consumata durante il corso dell’anno (21,7%).

LE METE PREFERITE – Il 93,3% degli italiani che ha effettuato o effettuerà una vacanza nel corso dell’estate rimarrà in Italia, per un totale di 30,1 milioni di persone. All’estero andrà il 5,1% contro il 2,8% nel 2020, mentre l’1,6% è ancora indeciso.

LA VACANZA IN ITALIA – Il mare si conferma la meta preferita dagli italiani, anche se in leggera flessione rispetto allo scorso anno (75% rispetto al. 77%), seguito dalla montagna (9,7%) e dalle città d’arte (4,7%). Per queste ultime c’è un leggero aumento rispetto al 2020 (+2,5%), ma restano ancora ben lontane dai livelli pre-Covid (9,5% nel 2019).

VIAGGIO E MEZZO DI TRASPORTO – Il 38,8% sceglierà una regione lontana dalla propria abitazione (nel 2020 era il 19,3%), mentre il 36,5% trascorrerà le vacanze nella propria regione di residenza (era il 56,6% nel 2020). Il 53,7% degli intervistati ha deciso di muoversi in automobile, mentre il 31,2% torna ad utilizzare l’aereo (11,4% nel 2020).

SPESA MEDIA E GIRO D’AFFARI – La spesa media complessiva (comprensiva di viaggio, vitto, alloggio e divertimenti) stimata per tutto il periodo estivo si attesta sugli 876 euro a persona. Il giro d’affari complessivo è di 22,7 miliardi di euro (+58,7% sul 2020). La vacanza principale costerà 833 euro a chi rimane in Italia e 1.425 euro a chi va all’estero. Nel 2019 il giro d’affari era stato di 14,3 miliardi di euro (+58,7% circa).

DISTRIBUZIONE DELLA SPESA – Il 27,5% del budget di chi va in vacanza è destinato ai pasti (colazioni, pranzi e cene), il 21,4% al pernottamento, il 19,5% alle spese di viaggio, il 15,7% allo shopping e il 15,9% a tutte le altre spese (divertimenti, escursioni e gite).

DOVE DORMIRE – L’albergo rimane la scelta privilegiata con il 25,2% delle preferenze. Seguono la casa di parenti o amici (23%), la casa di proprietà (13,8%), la casa in affitto e il b&b (entrambi all’11,1%).

MESI PIÙ GETTONATI – Solo lo 0,8% degli italiani che hanno effettuato o effettueranno un periodo di ferie durante l’estate 2021 ha scelto giugno per la propria vacanza principale. Luglio è stato scelto dal 14,1%, mentre agosto si conferma il mese leader con il 68,2% delle preferenze. Settembre, infine, “pesa” per il 14,3%

SCELTA DELLA DESTINAZIONE – Per la scelta della località di villeggiatura gli italiani si lasciano guidare nel 52,6% dei casi dalla ricerca delle bellezze naturali, nel 29,4% dalla voglia di relax, nel 28,9% dalla facilità di raggiungimento.

ATTIVITA’ IN VACANZA – Vincono le passeggiate (64,6%), seguite da pranzi e cene al ristorante (58,5%), drink con gli amici (54,7%), serate in compagnia di amici (54,2%), escursioni e gite per conoscere il territorio (33,1%). Da notare che a causa del coronavirus, i vacanzieri rinunceranno alle serate in discoteca o nei locali notturni (29,6%) e ad andare al cinema o a teatro (23,3%). Il 26,7% non ha comunque intenzione di rinunciare a nessuna attività.

CHI RESTA A CASA – Il 45,2% della popolazione, pari a 26,8 milioni di persone, non farà vacanze tra giugno e settembre rispetto al 39,5% del 2019. Si resta a casa principalmente per motivi economici (42%), a seguire i motivi familiari (29,3%) e gli impedimenti di salute (27,9%).

 

 

Bocca: “Un buon auspicio per il Paese, ma pesa la perdita del fatturato nei primi sei mesi dell’anno”

“Che il movimento turistico degli italiani in questa estate 2021 stia riprendendo quota non può che essere una buona notizia. Questo è un passaggio essenziale che ci dà la misura di quanto sia stata significativa la campagna vaccinale messa in atto dal nostro Governo in modo radicale. Con la percentuale sempre crescente di vaccinati, la paura di nuovi contagi sembra infatti diminuire rispetto allo scorso anno, malgrado il manifestarsi delle nuove varianti”: così il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, per il quale “le ultime norme sul green pass hanno tuttavia generato qualche incertezza che potrebbe ripercuotersi sull’andamento della stagione in corso. A fronte di queste impreviste restrizioni che prevederebbero il controllo della certificazione verde nei ristoranti interni all’hotel anche per gli alloggiati, si teme che vi possano essere cancellazioni. Ricordiamo che gli albergatori hanno già posto in essere con la clientela contratti di mezze pensioni che nessuno vorrebbe assolutamente disattendere”.

Quanto al primato degli alberghi nella scelta del tipo di soggiorno, Bocca rileva che si tratta di “una tendenza che non ci stupisce. Allo stato attuale, infatti, l’albergo è probabilmente il luogo in assoluto più sicuro in merito alle cautele ed alle garanzie contro la diffusione del virus. Applichiamo un protocollo rigorosissimo che tutela sia gli ospiti delle nostre strutture che i collaboratori che lavorano all’interno. Le regole che seguiamo sono molto rigide e chi viaggia sa quanto questo sia prezioso per opporre ogni ostacolo al contagio”.




Confcommercio Lombardia incontra l’assessore Guidesi: “Sostenere il terziario per tornare a crescere”

Confronto costruttivo ieri tra l’assessore allo Sviluppo economico, il presidente Carlo Sangalli e i presidenti delle Confcommercio territoriali lombarde 

“La ripresa economica si sta consolidando ma occorre tempo per recuperare il terreno perduto. Le imprese del terziario sono state le più colpite dall’emergenza sanitaria ed è necessario continuare a sostenere questo settore che rappresenta in Lombardia oltre il 60 per cento del Pil. Puntare, dunque, su accesso al credito – continuando anche a valorizzare il ruolo dei Confidi – semplificazioni, digitalizzazione, sostenibilità e internazionalizzazione per rafforzare commercio, turismo e servizi. Bene, inoltre, le risorse stanziate per il Salone del Mobile e le ulteriori misure che vanno nella direzione di supportare la nascita di nuove imprese, sostenendo imprenditori che, con coraggio e visione, sfidano il momento guardando con fiducia al futuro”. Così il presidente di Confcommercio Lombardia, Carlo Sangalli, in occasione dell’incontro di lunedì 26 luglio con l’Assessore allo Sviluppo Economico di Regione, Guido Guidesi, e i Presidenti delle Confcommercio territoriali della Lombardia.

Un’opportunità di confronto che, a poco più di trenta giorni dall’entrata della Regione in zona bianca, ha permesso di delineare il quadro dei primi sei mesi dell’anno dal punto di vista del terziario lombardo e di guardare alle iniziative comuni più urgenti per accompagnare la ripartenza. “Con l’Assessore Guidesi c’è condivisione di obiettivi e strategie per sostenere e facilitare la ripartenza delle migliaia di imprese che rappresentiamo – ha affermato Sangalli – Per questo, occorre continuare a garantire l’accesso al credito e la patrimonializzazione, così come gli investimenti sulla transizione digitale e sulle politiche sostenibili, guardando alle risorse che arriveranno dal PNRR. Fondamentale, inoltre, puntare sul comparto del turismo, delle fiere e degli eventi, in vista di appuntamenti importantissimi come le Olimpiadi 2026 e Bergamo e Brescia capitali della Cultura 2023”.“Sarà inoltre essenziale mettere al centro le politiche di rigenerazione urbana, per consolidare da un lato quella rete di territorio nata e cresciuta con i distretti del commercio, dall’altro per contrastare la desertificazione delle città affinché siano sempre più punti di attrattività per l’insediamento di nuove imprese, anche dall’estero”.

Ottimismo delle imprese anche sul fronte dell’occupazione: il sondaggio di Confcommercio Lombardia

L’incontro è stata inoltre l’occasione per tracciare il quadro della ripartenza grazie ai risultati di un sondaggio che Confcommercio Lombardia ha diffuso tra oltre 350 imprese del terziario. Più di un imprenditore su due (51%) si è detto ottimista sulle prospettive della propria attività. Percentuale che sale al 58% tra le imprese della ristorazione, anche a seguito della caduta della maggior parte delle restrizioni.

Segnali confortanti dal punto di vista dell’occupazione: per 8 imprese su 10 il numero dei dipendenti o collaboratori nei prossimi mesi dovrebbe restare stazionario, o aumentare, con picchi di fiducia nei servizi. Le debolezze maggiori in questo caso si riscontrano tra le imprese della ricettività, per il 40% delle quali l’organico potrebbe andare incontro ad una diminuzione, anche alla luce delle incognite sui flussi turistici e per le conseguenti ricadute sull’occupazione stagionale. Per la continuità del proprio business, quasi un’attività di ristorazione su due si è rivolta ad attività di food delivery, e oltre un’impresa del commercio su tre ha attivato un canale di e-commerce. Sul fronte delle eredità post pandemia, se la maggior parte degli imprenditori intervistati manterrà attenzione a sicurezza e prevenzione (63%), l’accelerazione sul digitale è vista come un’opportunità in particolare dal 35% delle imprese under 42, una percentuale più alta della media del totale delle imprese.

“È evidente che le prospettive positive sono legate soprattutto al successo della campagna vaccinale. Si tratta però di segnali che dimostrano la reattività delle nostre imprese decise ad essere protagoniste della ripartenza” ha concluso il presidente Sangalli.

 

Approvato il bando “Nuova Impresa”

L’incontro è stato anche l’occasione per presentare “Nuova Impresa”, la misura approvata dalla Giunta di Regione Lombardia su proposta dell’assessore Guidesi. Con un contributo di 4 milioni di euro, Regione sostiene l’avvio di nuove imprese lombarde del commercio, terziario, manifatturiero e artigiani e l’autoimprenditorialità quale opportunità di ricollocamento dei soggetti fuoriusciti dal mercato del lavoro. Si procederà attraverso l’erogazione di contributi a fondo perduto sui costi connessi alla creazione delle nuove imprese.

La misura è rivolta a chi vuole aprire una micro piccola media impresa del commercio, terziario, manifatturiero e artigiani dei medesimi settori. L’agevolazione consiste nella concessione di un contributo a fondo perduto fino al 50% della spesa ritenuta ammissibile, che dovrà essere pari ad almeno 5.000 euro, e comunque nel limite massimo di 10.000 euro per impresa. Sono ammissibili esclusivamente le spese sostenute per l’avvio della nuova impresa sostenute e comprendono ad esempio gli oneri notarili per la costituzione dell’impresa, gli onorari per prestazioni e consulenze relative all’avvio, l’acquisto di beni strumentali, macchinari, attrezzature, arredi anche finalizzati alla sicurezza; inoltre rientrano nei costi anche l’acquisto di software e hardware, i canoni di e spese di comunicazione. Sarà riconosciuto il contributo per metà di spese in conto corrente e per metà in conto capitale.

L’apertura dello sportello per la presentazione delle domande è prevista a dicembre così da consentire alle imprese di terminare gli adempimenti amministrativi per l’avvio dell’attività di impresa, nonché per sostenere le spese prima della presentazione della domanda. Potranno attingere al bando tutte le imprese aperte dopo questa delibera. Il termine di conclusione del procedimento di concessione con la relativa erogazione sarà di 90 giorni a decorrere dalla scadenza per la presentazione delle domande comprensiva della rendicontazione.