“Join the Club”: oltre 100 iscritti all’evento di business networking del Gruppo Libere Professioni

Al Settecento Hotel di Presezzo il 22 luglio l’evento covid free in presenza firmato Ascom: un’occasione di crescita e formazione per i liberi professionisti

Dall’importanza di costruirsi un’identità digitale all’uso intelligente dei social network, dal rapporto di fiducia tra consulente e azienda alle nuove frontiere del marketing emozionale. E ancora: come scegliere il business networking più adatto alla propria attività e come trasformare un sogno imprenditoriale in un’azienda di successo: questi e tanti altri temi sono stati al centro delle 7 room di “Join the Club”, evento organizzato dal Gruppo Libere Professioni di Ascom Confcommercio Bergamo e andato in scena giovedì 22 luglio al Settecento Hotel di Presezzo.

Alte le adesioni: a “Join the Club”, organizzato nel rispetto delle misure anticovid, si sono iscritti più di cento lavoratori autonomi e liberi professionisti del terziario bergamasco che si sono dati appuntamento per il primo grande evento organizzato in presenza dopo oltre un anno di relazioni virtuali sui social network, ClubHouse in primis. “Nei mesi scorsi – sottolinea Matteo Mongelli, presidente del gruppo Libere Professioni di Ascom Confcommercio Bergamo – ci siamo chiesti come fare ad intercettare le necessità del mondo professionale e per questo abbiamo deciso di dare voce alle varie considerazioni emerse nelle “stanze” virtuali trasformandole in un vero e proprio incontro in presenza per dare vita, davanti ad un apericena, a tavoli di confronto che potessero orientare le conoscenze nel segno dell’unione tra liberi professionisti”.

Sotto il claim “Torniamo a creare relazioni e a sviluppare business” Join The Club è stato molto di più di un evento di business networking tra imprenditori, di cui molti under 40: la serata è stata l’occasione per tornare a rivedersi e a scambiarsi idee, progetti e soprattutto competenze per dare valore al lavoro autonomo e gettare le basi della ripartenza delle partite iva bergamasche che stanno tornando a crescere. Nel primo trimestre dell’anno, infatti, il totale delle nuove partite Iva (imprese e liberi professionisti) aperte in provincia di Bergamo è pari a 2.841 (dati Ministero Economia e Finanze), con un picco a gennaio di 1.258: un boom di nuove attività che sigla un +90% rispetto all’ultimo trimestre del 2020 quando le nuove partite Iva erano 1.454.




Vending, calano le imprese e Bergamo è la provincia lombarda che paga più alto il prezzo della crisi

Nel primo trimestre 2021 il saldo è negativo. D’altrocanto, la crisi ha accelerato i processi di ricerca di nuove tecnologie per le vending machine

Tra lockdown e blocchi alla circolazione il Covid non dà tregua nemmeno al vending. Il settore della distribuzione automatica è infatti messo in ginocchio dall’emergenza sanitaria in corso e Bergamo è la provincia lombarda che paga più alto il prezzo della crisi. D’altrocanto, la crisi ha accelerato i processi di ricerca e sviluppo che si sono concretizzati nello sviluppo di nuove tecnologie, peraltro “made in Bergamo”, come app di pagamento touchless e lampade a raggi UV integrate nel vano bicchieri delle vending machine.

A Bergamo 54 imprese al primo trimestre 2021

Venendo ai dati, da un’elaborazione di Confida (l’Associazione Italiana della Distribuzione Automatica) dei dati del Registro delle Imprese al primo trimestre 2021 emerge che il numero di imprese attive in provincia di Bergamo nel settore della distribuzione automatica (che comprende sia i gestori della distribuzione automatica sia i cosiddetti negozi automatici h24 ma non i fabbricanti di vending machine) è pari a 54, registrando un calo del 15,6% rispetto al medesimo periodo del 2020. La provincia di Bergamo e quella di Lodi (che sigla un -7,7%) sono le due provincie lombarde più colpite dalla prima ondata dell’epidemia da Covid-19 e hanno registrato una diminuzione del numero di imprese del settore molto superiore al dato medio della Lombardia che si attesta sul -1,2%.
“Sono gli effetti a lungo termine della crisi cominciata più di un anno fa e che colpiscono il settore del vending al pari delle forme più tradizionali di vendita e somministrazione – sottolinea Oscar Fusini, direttore Ascom Bergamo Confcommercio -. Bergamo, di fatto, è stata la provincia più colpita dal covid e il calo delle imprese del settore è la conseguenza diretta dei vari lockdown dei mesi scorsi, nonché specchio del lento recupero delle abitudini pre-pandemia dei consumatori”.

In Italia il settore ha registrato un calo del 30% nel 2020

Se Bergamo soffre anche il resto dell’Italia non sorride. L’emergenza sanitaria, i decreti del Governo e le ordinanze dei governatori locali hanno infatti colpito il settore della distribuzione automatica e, secondo Confida, nel 2020 il calo del fatturato complessivo è stato del 30% rispetto al 2019. A pesare sulle condizioni del settore – che in Italia si compone di 3.000 aziende e circa 30.000 lavoratori (a cui si aggiunge un indotto di altri 12.000) – il forte calo delle consumazioni nei luoghi dove il vending è più forte: uffici, fabbriche, scuole e università dove smart working, cassaintegrazione e didattica a distanza hanno contratto i consumi. Nel 2020, secondo dati Confida elaborati da Ipsos, le consumazioni che nel 2019 superavano i 4,8 miliardi sono scese sotto i 3,5 miliardi.
Tutte le principali categorie di consumazione del vending hanno subito un forte calo: rispetto allo stesso periodo del 2019 sono stati venduti il 20,48% in meno di caffè e il 36,98% in meno di bottigliette d’acqua. Consumi quasi dimezzati (-43,38%) per gli snack salati (patatine, taralli, cracker e schiacciatine) – e netta diminuzione delle vendite (-34,18%) anche per quelli dolci come biscotti, brioches e merendine. “Il vending – spiega Massimo Trapletti, presidente Confida – ha registrato forti perdite di consumazioni durante le fasi più acute della pandemia a causa dei lockdown, cassa integrazione e smart working che hanno ridotto la popolazione all’interno di uffici, fabbriche, palestre, stazioni e aeroporti insomma in tutti i principali luoghi dove sono installati i distributori automatici. Tuttavia il settore, proprio in queste difficoltà, ha mostrato il valore sociale intrinseco nell’attività della distribuzione automatica: per medici ed infermieri, ad esempio, il distributore automatico ha rappresentato un momento di ristoro e di pausa dai turni massacranti dei reparti Covid. Per quanto riguarda i primi sei mesi del 2021, il settore ha registrato una sensibile ripresa anche se resta ancora al di sotto dei volumi d’affari pre-Covid”.

L’innovazione è targata “made in Bergamo”

In tempi di crisi, il rovescio della medaglia è nella ricerca e sviluppo di nuovi servizi e nuove tecnologie al servizio del vending: la provincia di Bergamo ha infatti un distretto molto importante con realtà che vantano un know how molto avanzato in questo settore come conferma Trapletti: “Si tratta di aziende che hanno vissuto un 2020 difficile con perdite di circa il 30% del volume d’affari. La crisi ha però dettato nuove esigenze stimolando anche lo sviluppo di nuove tecnologie: così sono nate, ad esempio, tecnologie come App di pagamento contactless che consentono l’acquisto senza contatti al distributore automatico o lampade a raggi UV integrate che sanificano il vano di prelievo dei bicchieri. Inoltre, molte di queste sono tecnologie ‘made in Bergamo’”.
A livello nazionale, infine, si ricorda che l’Italia ha la più ampia rete distributiva alimentare automatica d’Europa. Il nostro Paese è primo in Europa per del numero di vending machine installate (822 mila), seguito da Francia (600 mila), Germania (579 mila) e Gran Bretagna (412 mila). I consumatori in Italia del vending sono oltre 20 milioni.




Fai Credito Rilancio 2021: il bando della Regione che “sconta” gli interessi sui finanziamenti

La misura, in collaborazione con il Sistema Camerale, promuove l’abbattimento dei tassi fino al 3% per favorire la liquidità delle imprese. Domande entro novembre

È stato pubblicato il Bando “Fai Credito Rilancio 2021”, promosso da Regione Lombardia che prevede l’ottenimento di un contributo a fondo perduto per l’abbattimento degli interessi fino a 10.000 euro. La misura è finalizzata a migliorare le condizioni di accesso al credito da parte delle Mpmi lombarde, anche per il tramite dei Confidi, e il bando mette a disposizione 13 milioni e 560 mila euro di risorse a fondo perduto del Sistema camerale lombardo e di Regione Lombardia per favorire la liquidità.
I beneficiari del bando sono le micro e piccole imprese lombarde che stipulino (o abbiano già stipulato dal 1 gennaio 2021) un finanziamento con un istituto di credito e/o con un Confidi di importo minimo di 10.000 euro, destinato alla liquidità o alla copertura di investimenti (investimento chirografario), e con un tasso di interesse (TAN) non superiore al 5%.

Tipologia ed entità dell’agevolazione

Il finanziamento sarà agevolabile nei limiti di 150.000 euro e per una durata da 12 a 72 mesi (compreso un preammortamento di 24 mesi). È previsto un abbattimento degli interessi fino al 3% (TAEG) fino ad un massimo di 10.000 euro, oltre a una copertura del 50% dei costi di garanzia fino ad un valore massimo di 1.000 euro. Ogni impresa può presentare un solo contratto di finanziamento.

Le domande possono essere presentate dalle ore 14 del 19 luglio alle ore 12 del 12 novembre 2021 esclusivamente in modalità telematica (salvo esaurimento anticipato dei fondi).
L’Area Finanza Agevolata di Fogalco è a disposizione per la verifica dei documenti e la presentazione della domanda.

Per Informazioni, tel. 035 41.20.280




Tavolo della Moda: l’appello di Confcommercio per sostenere e rilanciare la filiera del retail

Dal credito d’imposta sulle eccedenze di magazzino alle risorse per l’innovazione fino alla possibilità di restare aperti in caso di nuove zone rosse

Federazione Moda Italia-Confcommercio è intervenuta con il Vice Presidente Marco Cremonini e il Segretario Generale Massimo Torti al Tavolo della Moda presso il ministero dello Sviluppo Economico, convocato dal Viceministro Gilberto Pichetto Fratin alla presenza del Sottosegretario al Ministero della Cultura, Lucia Borgonzoni, che ha evidenziato lo stretto legame strategico  che unisce la moda alla cultura e al Made in Italy.  Nel suo intervento al Tavolo, il Vice Presidente Marco Cremonini ha stigmatizzato, nell’ambito della discussione parlamentare per la conversione in legge del Decreto Sostegni bis, la scelta di escludere il retail della moda, per assenza di risorse, dal credito d’imposta sulle eccedenze di magazzino, nonostante sia chiaro a tutti che la distribuzione commerciale sia il settore più colpito dalle rimanenze durante la pandemia.

La crisi del settore

Un settore in forte sofferenza per la chiusura forzata per decreti per ben 138 giorni, pari ad una perdita del 35% della propria capacità lavorativa che ha subito una concorrenza notevole dall’online e dai colossi del web che hanno potuto beneficiare di un’importante rendita di posizione. Durante la pandemia il settore ha visto chiudere quasi 9 mila negozi su 115 mila negozi di moda, abbigliamento, calzature, pelletteria e accessori in Italia con 22 mila addetti (passando da 310 mila addetti nel 2019 ai 288.237 di oggi), nonostante avessero investito in presidi sanitari per la prevenzione per far lavorare i dipendenti e accogliere i clienti in tutta sicurezza. Si stima di perderne al termine della pandemia 20mila punti vendita di moda. Il periodo di chiusura nella moda è andato ad impattare notevolmente sulle politiche di pricing dei negozi che hanno dovuto fare i conti su un prodotto stagionale e sul rischio di invenduto, tutto a carico dei venditori.

Risorse per l’innovazione

Per questo, occorrerebbero risorse ad hoc per l’innovazione nel retail e, soffermandosi sulle possibili nuove restrizioni in caso di aumento dei contagi, il Vice Presidente Cremonini ha sollecitato il Tavolo sulla necessità di un patto della filiera e che i negozi di moda, abbigliamento, calzature e pelletteria rimangano aperti anche in zona rossa, nel rispetto dei protocolli e delle linee guida vigenti come accade per pressoché tutte le altre attività commerciali oppure, in subordine, prevedere aperture su appuntamento come avvenuto in altri Stati europei nei passati lockdown. Infine, Federazione Moda Italia ha lanciato la proposta di rilanciare i consumi con iniziative utili alla filiera come il bonus moda, la riduzione dell’IVA temporanea per prodotti di moda e per estendere alla filiera della moda in tutta Italia che mantiene occupazione i vantaggi della misura già in essere “Decontribuzione sud”.

A seguito del Tavolo il Vice Ministro Gilberto Pichetto Fratin ha selezionato una serie di proposte tra quelle pervenute al Tavolo, dando attenzione – tra l’altro – a quanto richiesto da Federazione Moda Italia-Confcommercio in particolare sul tema delle “Misure connesse all’emergenza pandemica”, con riguardo alla valutazione dell’estensione del credito d’imposta sulle di magazzino al settore della distribuzione; al “Sostegno e sviluppo della domanda interna e ripresa delle PMI” con l’obiettivo di favorire lo sviluppo della domanda interna e la ripresa delle PMI operanti nel comparto moda, abbigliamento, calzature, accessori, mediante l’erogazione di contributi finalizzati all’acquisto di abbigliamento, calzature e accessori; ai contributi per l’accesso da parte delle imprese italiane all’e-commerce, indirizzati agli operatori del commercio per sviluppare ovvero consolidare la propria posizione sul mercato nazionale e internazionale attraverso l’accesso a piattaforme e sistemi di e-commerce.

Le richieste di Federmoda

Gli operatori chiedono alle Istituzioni, oltre alla riapertura delle attività in sicurezza, anche l’estensione a tutta la filiera del settore moda (non solo l’industria) del credito d’imposta per contenere gli effetti negativi sulle rimanenze finali di magazzino nel settore tessile, della moda, della calzatura e degli accessori (ex art. 48 bis del DL 34/2020 “Rilancio” e art. 8 DL “Sostegni bis”); sostegno e stimolazione della domanda interna di prodotti di moda si propone l’introduzione di un’aliquota agevolata temporanea del 10% e di detrazioni fiscali dedicate al consumo sulla scia di quanto messo in campo nei settori edilizia ed
automobili (ecobonus) e mobile/arredo (bonus mobili); previsione di sgravi sul costo del lavoro, sulla scorta della “Decontribuzione sud” a chi mantiene occupazione lungo tutta la filiera della moda, dalla produzione alla distribuzione commerciale.

CLICCA QUI PER IL CONTRIBUTO DI FEDERAZIONE MODA ITALIA-CONFCOMMERCIO AL TAVOLO DELLA MODA

Sul fronte dell’attività parlamentare, infine, si segnala che l’Onorevole Benedetta Fiorini, Segretario della X Commissione Attività produttive, Commercio e Turismo della Camera dei Deputati e l’Onorevole Massimiliano De Toma con gli Onorevoli Zucconi e Caiata hanno rispettivamente presentato un Ordine del Giorno per impegnare il Governo ad estendere il credito d’imposta sulle eccedenze dei magazzini alla distribuzione commerciale.

 




La Fiera di Bergamo torna protagonista: da settembre a dicembre in programma 8 fiere

Si comincia con la Fiera di Sant’Alessandro dal 3 al 5 settembre. Sannino, presidente Promoberg: “Torniamo ad essere al servizio della città e del territorio”

2Torna la Fiera di Bergamo. Finalmente è arrivato il momento di ritrovarsi per restituire alla vocazione originaria gli spazi di via Lunga convertiti in Presidio Medico Ospedaliero Temporaneo dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII nel momento più duro della pandemia da Covid-19, e poi in centro vaccinale. La Fiera di Bergamo torna quindi ad essere luogo di incontro tra aziende, professionisti e buyer, e ad offrire importanti opportunità per far conoscere prodotti e servizi al grande pubblico. Ad inaugurare la stagione fieristica sarà la tradizionale Fiera di Sant’Alessandro (3-5 settembre 2021), rassegna regionale di zootecnia, agricoltura, equitazione, selvicoltura, prodotti alimentari tipici, sotto gli auspici del Santo Patrono dei bergamaschi a cui è intitolata.

UNA FIERA RINNOVATA E ANCORA PIÙ VICINA ALLE AZIENDE

La Fiera è volano di sviluppo per la città e il territorio e vuole tornare ad essere competitiva con le principali fiere provinciali, regionali ed internazionali, e crescere in quantità e qualità delle proposte. Promoberg torna pienamente operativa, e lo fa con una nuova forma giuridica. A giugno di quest’anno, infatti, l’Ente ha abbandonato le vesti di associazione per assumere la forma della società a responsabilità limitata. Un cambio di pelle per guardare in prospettiva.
“Desideriamo che Promoberg consolidi il suo ruolo di gestore delle attività fieristiche e rivesta un ruolo ancor più attivo sia nella promozione delle filiere dei settori della produzione, del commercio e dei servizi sia nell’organizzazione di meeting e congressi, che nella gestione del Palcreberg – dichiara Fabio Sannino, presidente Ente Fiera Promoberg -. La trasformazione è un passaggio importante per la modernizzazione di Promoberg: operare come società di capitali non potrà che renderne ancor più ordinata e trasparente la gestione”.

Per migliorare la fruibilità della Fiera per pubblico ed espositori sono stati deliberati importanti investimenti per il rifacimento delle linee dati e della rete Wi-Fi, la digitalizzazione del Centro Congressi e l’automazione del parcheggio, che verranno realizzati progressivamente nel corso del prossimo autunno. Per sostenere la ripresa e rendere l’attività fieristica ancora più attrattiva per le aziende, Promoberg ha stipulato una convenzione bancaria per consentire agli espositori di finanziare il costo dello stand in 12 mesi a tasso zero. Grazie alla collaborazione con BCC Lease del sistema delle BCC Italiane, è possibile finanziare la partecipazione in fiera senza interessi, versando subito la sola quota d’iscrizione di 300 euro (+ iva) e restituendo il resto in 12 rate mensili, a partire dal mese in cui si effettua la manifestazione.

UNA FIERA PIU’ SICURA E DIGITALE

La Fiera torna più forte, più connessa e più digitalizzata di prima, innovando l’organizzazione e la comunicazione con il pubblico. La tutela della sicurezza è il fulcro dell’impegno di Promoberg per garantire piena tranquillità ad espositori e visitatori. In occasione di tutte le manifestazioni saranno osservate le norme anti  Covid-19 e adottate le misure più opportune di salvaguardia della salute. Per rispettare gli obblighi di tracciamento e ridurre gli assembramenti sin dalla biglietteria, per accedere in Fiera – sia per le manifestazioni fieristiche, che per gli eventi gratuiti o a pagamento – sarà sempre necessaria la registrazione sul sito bergamofiera.it.

Il visitatore dovrà fornire i propri dati personali (nome, cognome, numero di telefono, indirizzo di posta elettronica) e indicare lo slot temporale di preferenza per la visita in Fiera (mattina, pomeriggio, sera a seconda del programma delle singole manifestazioni). Il biglietto d’ingresso digitale sarà emesso e inviato all’indirizzo di posta elettronica indicato dall’utente in fase di registrazione. Per accedere in Fiera basterà mostrarlo anche direttamente dallo smartphone. I biglietti d’ingresso online sono proposti ad una tariffa agevolata rispetto al costo previsto alla biglietteria in Fiera (1 euro in meno).

Per semplificare ulteriormente la procedura online, e renderla accessibile a tutti, è stato attivato un Numero Verde (800 599444) che, oltre ad effettuare la prenotazione e consentire l’acquisto del biglietto (dove previsto), fornirà informazioni in tempo reale su orari di visita, accessi e parcheggi. Chi non dispone di mezzi informatici, dunque, potrà prenotare telefonicamente il biglietto e ritirarlo alla biglietteria della Fiera. Il Numero Verde sarà contattabile tutti i giorni dalle 8.30 alle 18.

Si accederà ai padiglioni della Fiera passando attraverso termoscanner per il monitoraggio della temperatura corporea (vietato l’ingresso con una temperatura corporea superiore ai 37,5°) e tornelli contapersone garantiranno il rispetto del numero massimo consentito di visitatori in ciascun ambiente. La capienza massima di visitatori ammessi in contemporanea in Fiera è di 5.000 presenze. La mascherina sarà obbligatoria per tutti i visitatori. Il distanziamento tra le persone sarà costantemente monitorato da personale dedicato (steward), così come sarà assicurato il corretto spazio tra i tavoli presso i punti ristoro. Gli ambienti e le aree espositive saranno sanificati ogni giorno, ampliate le corsie e gli spazi espositivi, garantito il ricambio continuo d’aria e, per tutta la fiera, saranno a disposizione colonnine di gel igienizzante.

“La nostra priorità oggi – continua Fabio Sannino – è quella di garantire un’esperienza in piena sicurezza per tutti i visitatori e per tutti gli espositori e stiamo lavorando alacremente per questo. Non abbiamo dubbi che l’esperienza in Fiera manterrà la piacevolezza che ha sempre avuto. Il nostro pubblico ha già dato prova in molte occasioni di essere disciplinato e attento quando si tratta di rispettare le regole per la tutela della salute di tutti”.

LA VOCAZIONE INTERNAZIONALE

Il calendario delle manifestazioni 2021/2022 è ricco di eventi che possono attrarre una platea di espositori e visitatori composita, che si muove entro i confini regionali fino a superare quelli nazionali. Alle due fiere già qualificate come internazionali (AgriTravel e Slow Travel Expo – Fiera dei Territori e IVS Industrial Valve Summit), se ne aggiungerà dal 2022 una terza, Creattiva Fiera delle Arti manuali. Inoltre, nel corso del 2022 sarà richiesta la qualifica di fiera internazionale anche per B2Cheese, Fiera lattiero-casearia per operatori del settore, che alla prima edizione del 2019 ha conquistato 501 buyer, 2.500 visitatori e 105 espositori.

“La Fiera di Bergamo – dichiara Fabio Sannino – ha una collocazione geografica e territoriale particolarmente favorevole, che la mette in condizione di attrarre eventi ben oltre i confini regionali, anche grazie al felice posizionamento al centro di un territorio tra i più industrializzati e popolati d’Italia, strategico dal punto di vista logistico, prossimo all’Aeroporto di Orio al Serio, terzo scalo italiano per numero di passeggeri. Vogliamo che la Fiera colga ogni opportunità per amplificare la sua sinergia con questo territorio e porti sviluppo a Bergamo e alla regione”.

A SETTEMBRE LA FIERA DI SANT’ALESSANDRO E AGRITRAVEL EXPO

La Fiera di Bergamo riparte anche impreziosendo il calendario di manifestazioni note e amate da pubblico ed espositori. Molti gli eventi collaterali che arricchiranno le proposte consuete. Si parte con la Fiera di Sant’Alessandro, in programma dal 3 al 5 settembre 2021. Ad accende i riflettori sull’agricoltura, cuore della kermesse dedicata al Santo Patrono dei bergamaschi, il Convegno nazionale promosso da Coldiretti dal titolo: “Il Paese riparte dall’agricoltura. Dal territorio al cibo, scenari di futuro”.  L’allarme globale provocato dal Covid-19 ha fatto emergere una maggior consapevolezza sul valore strategico rappresentato dal cibo e dalle necessarie garanzie di qualità e sicurezza. Il Convegno si propone di analizzare come si stanno muovendo la politica e il settore agricolo per affrontare le importanti sfide del futuro. Tra queste, come debellare il “virus della fame” che ancora oggi colpisce milioni di persone, e come creare le opportunità per far crescere il nostro Paese.

La Fiera di Sant’Alessandro sarà inaugurata al termine del Convegno, venerdì 3 settembre alle 12.30 alla presenza delle autorità. Per il pubblico è confermato l’ingresso gratuito per l’intera giornata del venerdì. Orari di apertura: venerdì dalle 14.30 alle 22.30. Sabato 9-22.30; domenica 9-19. Ingresso sabato e domenica: 7 euro (intero), 6 euro (intero, online); ridotto 5 euro (12-16 anni e over 65 anni), 4 euro (ridotto, online).

Si prosegue con un ricco programma di eventi ed esperienze da vivere in prima persona con AgriTravel e Slow Travel Expo – Fiera dei Territori (dal 17 al 19 settembre in presenza per il pubblico, dal 27 al 29 settembre online per gli operatori); manifestazione fieristica con qualifica internazionale che punta a valorizzare il turismo di prossimità, l’accessibilità e la dimensione esperienziale. In Fiera sarà allestito uno speciale villaggio della montagna dove tutti potranno cimentarsi con attività ludiche e sportive, pensate per la curiosità ed il divertimento di adulti e bambini, con l’assistenza e la cura di tecnici e sportivi d’eccezione.  Sempre in AgriTravel Expo – La Fiera dei Territori, nella sessione dedicata agli operatori, saranno  riproposte le sessioni di scambio B2B online, con una folta partecipazione di buyer e seller nazionali ed internazionali che già oggi sta registrando grande interesse.

In contemporanea ad AgriTravel Expo– La Fiera dei Territori, dal 10 al 19 settembre avrà luogo per la prima volta in Fiera, nell’area esterna, Lo Spirito del Pianeta, Festival internazionale dei Gruppi tribali e indigeni del mondo, un’occasione di festa pensata per il pubblico degli appassionati e delle famiglie con un format speciale, per vivere e promuovere i valori della conoscenza dell’altro e dell’inclusività.

DA CREATTIVA ALLA CAMPIONARIA FINO AL SALONE DEL MOBILE

Per la prima volta dalla sua nascita nel 2008, Creattiva Fiera delle Arti manuali, format di grande successo ideato da Promoberg, che sin dalla prima edizione ha fatto registrare un grandissimo successo di pubblico, il prossimo novembre sbarcherà a Roma (19-21 novembre). La manifestazione, che già conosce l’edizione di Napoli, partirà alla conquista della Capitale ospitata in zona centrale presso la bellissima struttura di Ragusa Off, ex deposito tramviario recentemente restaurato e riportato al suo antico fascino. Presso Brixia Forum in Brescia tornerà l’esperienza di Creattiva Brescia, che nell’ottobre 2020, nella breve finestra libera da restrizioni, ha ricevuto un ottimo riscontro di pubblico.
Gli eventi fieristici Promoberg per il 2021 si concluderanno con la Fiera Campionaria (dal 28 ottobre al 1° novembre) e il Salone del mobile di Bergamo (dal 13 al 15 novembre e dal 19 al 21 novembre) con eventi ed opportunità dedicate agli Ecobonus, alle ristrutturazioni, alla domotica ed al design.

Nell’ultimo mese dell’anno, la Fiera di Bergamo aprirà le porte ai giovani e alla loro creatività. A dicembre, i padiglioni di via Lunga ospiteranno Visionary Bergamo, declinazione locale di Visionary Days, l’evento-maratona di brainstorming collettivo dedicato agli under 35, che si svolgerà in Italia tra novembre e dicembre coinvolgendo centinaia di giovani per progettare e pensare un futuro nuovo per le città e per il paese. A Bergamo coinvolgerà oltre 500 giovani sul tema della velocità. L’evento è in collaborazione con Comune di Bergamo, Bergamo Smart City & Community, Confindustria Bergamo, Kilometro Rosso, Bergamo Sviluppo, Università degli studi di Bergamo, Ufficio scolastico provinciale, GAMeC e Pigna.

SANNINO: “LA FIERA COME LUOGO DI SCAMBIO DI IDEE, CONDIVISIONE E INNOVAZIONE”

“La Fiera – conclude Fabio Sannino – è uno spazio di vita, di incontro tra le persone. È un luogo di scambio di idee, di condivisione, di progresso e innovazione. Dopo la lunga pausa resa necessaria dall’emergenza sanitaria, vogliamo che espositori e pubblico si riapproprino di questi spazi e partecipino alle manifestazioni in totale serenità per condividere le loro passioni ed interessi. La Fiera è per antonomasia il luogo dello sviluppo delle relazioni d’affari e degli scambi commerciali per gli operatori economici, ed è per questo motivo che la sua ripartenza riveste oggi un ruolo concreto e simbolico allo stesso tempo, per esprimere la voglia e l’energia della ripartenza di tutta l’economia del territorio.

Il ritorno alla “normalità”, per Promoberg, va di pari passo con la voglia e la necessità di pensare al futuro, e per questo motivo, con il prezioso aiuto delle associazioni socie e delle nostre Istituzioni, continuiamo a pensare e progettare eventi che possano incontrare o anticipare l’evoluzione dei mercati delle idee, dei prodotti e dei servizi. Il nostro compito è oggi, più che mai, quello di piantare il seme di una ripartenza che, affondando le radici nelle tradizioni e nei valori della nostra comunità, rinnovi le basi per un nuovo e duraturo sviluppo dell’attività fieristica in Bergamo. Concludo con un sincero ringraziamento alla Camera di Commercio di Bergamo per il suo costante supporto, a Regione Lombardia che sta investendo importanti risorse economiche per promuovere la ripartenza del sistema fieristico regionale e, infine ma non per ultimo, a Intesa Sanpaolo e Banco BPM che hanno rinnovato la loro fiducia a Promoberg e alla Fiera di Bergamo”.




L’innovazione ai tempi di Google e social network: Ascom accompagna le imprese nella transizione digitale

Due nuovi servizi in collaborazione con Edi Confcommercio: il primo dedicato all’ecommerce sui social, l’altro per migliorare la presenza dell’attività su Google

Il digitale è una sfida che non può essere trascurata in tempi di Covid e il mondo del terziario è chiamato a integrare il proprio modello di offerta tradizionale per rimanere competitivo sul web e non solo. È in quest’ottica che Ascom Confommercio Bergamo, in collaborazione con Edi Confcommercio, lancia due nuovi servizi finalizzati ad aumentare la presenza online delle imprese con l’obiettivo di accompagnarle nella transizione digitale.

Il primo servizio è dedicato a sviluppare il commercio online sui social network tramite Edi Social Shopping, una vetrina digitale che offre l’opportunità di interagire e vendere direttamente e senza bisogno di un e-commerce sui principali social network, da Facebook a Instagram e WhatsApp Business. Il secondo servizio, invece, è pensato per migliorare la presenza su Google My Business, il principale strumento per tutte le attività che hanno un indirizzo fisico. Realizzato in collaborazione con Webidoo, azienda specializzata in digital transformation e digital marketing, il servizio supporta l’imprenditore nella costruzione della scheda Google My Business dando la possibilità di farsi notare e fornire le informazioni necessarie sul proprio business.

“C’è anche la possibilità di studiare delle azioni di consulenza ad hoc sullo sviluppo della propria comunicazione online o per implementare la propria piattaforma e-commerce con Shopify – sottolinea Giorgio Puppi responsabile Politiche Associative-Innovazione e Digitalizzazione di Ascom Confcommercio Bergamo -. La valutazione del tipo di consulenza migliore da attivare prevede un check up gratuito sul grado di maturità digitale dell’impresa con un consulente Ascom e di EDI Confcommercio che, qui in sede in via Borgo Palazzo, ha uno sportello dedicato”.

“Questi due servizi vanno nella direzione, già annunciata in occasione della nostra assemblea di giugno, di ottimizzare l’assistenza alle imprese del terziario su aspetti legati al digitale e all’innovazione – aggiunge Oscar Fusini, direttore di Ascom Confcommercio Bergamo -. In futuro, infatti, sarà fondamentale affiancare alla vendita tradizionale strumenti e progetti innovativi per favorire la vendita a distanza e, allo stesso tempo, attirare e fidelizzare la clientela”.

La ricerca sul terziario

Una tendenza confermata anche dai dati: dal Rapporto di ricerca realizzato da Format Research per conto di Ascom Confcommercio Bergamo sul terziario bergamasco emerge che sono sempre di più le imprese che si sono attivate per modificare i propri modelli di business: rispetto all’inizio della pandemia, sono salite dal 15% al 37,7% le imprese (+152%) che utilizzano il canale e-commerce o lo hanno intensificato. Queste innovazioni hanno consentito di minimizzare le perdite (38%), evitare di chiudere l’attività (28,4%), mantenere lo stesso livello di ricavi rispetto al periodo precedente la crisi (24,1%), crescere e migliorare (9,5%). Inoltre, circa un impresa su tre è interessata ad introdurre entro il prossimo anno metodologie e strumenti di innovazione digitali: il settore più attento è quello dei servizi (+31,6%) seguito, dal commercio (29,3%) e dal turismo (27,9%). E di queste, circa un’impresa su quattro, è intenzionata a chiedere aiuto alle associazioni di categoria.

“Le imprese associate e interessate a sviluppare o migliorare la presenza online possono contattare l’area Innovazione e Digitalizzazione di Ascom Bergamo senza alcun impegno per valutare queste interessanti opportunità – conclude Fusini -. Ricordo che il servizio è a pagamento ma può godere del contributo del Bando Sviluppo 2021 della Camera di Commercio di Bergamo”.




Criminalità e usura spaventano il terziario bergamasco: l’importanza di fare rete tra enti e sul territorio

Presentata la ricerca nell’ambito dell’Osservatorio per la Legalità del Comune di Bergamo. Zambonelli, presidente Ascom: “Pronti a collaborare con l’amministrazione e le autorità “

In tempi di crisi la preoccupazione per la trappola dell’usura è alta. Ed è sopra il dato nazionale. È quanto emerge dalla ricerca “Crisi di liquidità, usura e infiltrazioni mafiose nel terziario bergamasco” promossa da Ascom Confcommercio Bergamo e commissionata all’agenzia Format Research nell’ambito dell’Osservatorio sulle imprese del terziario e presentata dall’Osservatorio per la Legalità del Comune di Bergamo. Nato nel 2018, l’Osservatorio per la Legalità ha l’obiettivo di sostenere sia la lotta alla corruzione e alla criminalità, sia la diffusione della cultura della legalità attraverso un’attività conoscitiva, consultiva e di proposta in collaborazione con Prefettura, enti e istituzioni del territorio.

Prestito ad usura

Venendo alla ricerca, effettuata su un campione di 700 intervistati e presentata dal presidente Format Research, Pierluigi Ascani, circa sei operatori su dieci sono infatti preoccupati del fenomeno dell’usura in questo gravissimo momento di crisi economica: sono il 59,1% contro il 58,7% del dato nazionale. Il 16% è preoccupato per il fenomeno dell’usura nella zona dove opera con la sua impresa, (il 17,7% a livello nazionale).
Oltre il 70% delle imprese di Bergamo (esclusivamente gli esercizi del commercio al dettaglio non alimentare e i pubblici esercizi) ritengono che il fenomeno del «prestito ad usura» debba essere «molto o abbastanza temuto». Il dato è leggermente superiore rispetto alla media Italia (68%) e addirittura un terzo delle imprese bergamasche lo reputa molto temuto (dato più alto di quello nazionale che si attesta al 31%).
Su quali siano le principali fonti di informazione sul fenomeno, gli imprenditori bergamaschi dichiarano percentuali più basse rispetto ai dati nazionali: stampa 6,4% contro il 7%, social 6,4% contro il 6,9% e racconto diretto 5,7% contro il 6,6%. Secondo il 67,7% circa degli imprenditori di Bergamo, quando si resta vittima dell’usura bisognerebbe denunciare subito alle Forze dell’Ordine, alla Magistratura. Il dato di Bergamo è superiore + 2,7% rispetto al dato nazionale.

Infiltrazioni mafiose nell’economia

Oltre il 64% delle imprese di Bergamo ritiene che il fenomeno della «malavita che cerca di impadronirsi delle aziende» debba essere «molto o abbastanza temuto». Il dato è in linea con quello nazionale. Gli imprenditori leggono principalmente sulla stampa 7,7% (+1,2% rispetto al dato nazionale) dei tentativi della malavita di impadronirsi delle imprese. Il 6,4% ne ha sentito parlare attraverso il passaparola, meno rispetto ad altre zone d’Italia.
A fronte di questa consapevolezza, però, solo l’11,3% degli imprenditori di Bergamo sono preoccupati dei tentativi della malavita di impadronirsi delle imprese nella zona dove lavorano, o comunque nel proprio quartiere. Il reale pericolo percepito dalle imprese di Bergamo (57,6%) è inoltre più basso rispetto alla media nazionale 62%.
Secondo il 64,3% degli imprenditori bisogna denunciare subito alle Forze dell’Ordine e alla Magistratura i tentativi della malavita di impadronirsi della propria impresa. Il dato è in linea con quello nazionale (63,0%) e con un 3,4% in meno rispetto alla risposta all’usura.

Fare rete insieme

“Quello dell’usura è un fenomeno pericoloso e strisciante anche nella nostra provincia – afferma Giovanni Zambonelli, presidente di Ascom Confcommercio Bergamo -. E il rischio è che il fenomeno possa esplodere dopo la moratoria dei prestiti alle imprese. Per questo, come associazione di categoria, siamo pronti a collaborare con il Comune, le autorità e gli enti preposti per tutelare i nostri associati”.

Appello raccolto dal sindaco di Bergamo, Giorgio Gori: “I pubblici esercizi sono tra le categorie più esposte agli effetti della crisi, alle prese con bilanci in rosso e con ristori spesso inadeguati – conferma il Primo cittadino -. In questo scenario le associazioni di categoria rivestono un ruolo importante e devono essere le prime a intercettare i problemi degli esercenti. E noi come Comune di Bergamo siamo al loro fianco”.

L’Osservatorio per la Legalità del Comune di Bergamo

“La ricerca promossa e presentata ad Ascom – dichiara Marzia Marchesi, presidente dell’Osservatorio per la Legalità del Comune di Bergamo – tra i tanti spunti di riflessione che offre, sottolinea proprio l’importanza di fare rete, di condividere informazioni e definire strategie comuni in grado di arginare un fenomeno, quello delle infiltrazioni mafiose, che sembra essere lontano da contesti produttivi come il nostro ma che invece, come ben sappiamo, è presente e spesso sottovalutato nella sua entità. Obiettivo del Comune è infatti quello di promuovere, con tutte le istituzioni coinvolte, uno sportello antiusura di contrasto ai fenomeni di infiltrazione della criminalità organizzata capace di rappresentare un punto di riferimento per chi intende intraprendere un percorso di emancipazione da questa drammatica situazione”.

 Il terziario è oggi più vulnerabile

“La scarsa fiducia nella ripresa e il bisogno di liquidità rendono vulnerabile il nostro sistema come non lo è mai stato in precedenza – sottolinea Oscar Fusini, direttore di Ascom Confommercio Bergamo -. Non è un caso, infatti, che il sentimento e il sentore degli intervistati sia di forte preoccupazione ed è questo il momento di massima allerta perché nei prossimi mesi, con il termine delle moratorie nei pagamenti, la situazione potrebbe degenerare. Occorre, quindi, pensare ad azioni strutturali a sostegno delle imprese”.

Durante la presentazione della ricerca sono intervenuti anche Francesco Breviario, presidente Libera Bergamo, e Maria Paola Esposito, segretario generale della Camera di Commercio di Bergamo che hanno confermato il loro impegno a partecipare alla rete e alle azioni messe in campo dall’Osservatorio per la Legalità del Comune di Bergamo.




Negozi storici in Lombardia, oggi la cerimonia di premiazione a Milano. A Bergamo 20 nuovi riconoscimenti

Cinque in città, quindici in provincia: il totale delle attività con più di 40 anni alle spalle riconosciute dalla Regione sale a 213 

L’elenco regionale delle attività storiche e di tradizione si è arricchito di 117 nuovi riconoscimenti che portano a 2234 il numero di insegne con più di quarant’anni di storia alle spalle, riconosciute dal 2004. Tra i nuovi inserimenti, figurano in particolare, 65 negozi storici, 28 locali storici e 24 botteghe artigiane storiche. In provincia bergamasca sono 20 le nuove attività storiche riconosciute dalla Regione (di cui 5 in città) portando così il totale a 213 riconoscimenti.
L’elenco ufficiale racchiude un’ampia varietà di piccole e grandi imprese che raccontano l’operosità, la capacità di rinnovarsi, l’impegno costante e il coraggio di tanti imprenditori nell’affrontare le sfide dei tempi che cambiano, nelle realtà più disparate della nostra regione. Testimonia inoltre la ferma volontà di trasmettere i valori della tradizione e la memoria delle esperienze del passato, in imprese orgogliosamente tramandate di generazione in generazione.

I 20 nuovi negozi storici bergamaschi riconosciuti dalla Regione

– Arcene, Scaini Calzature (1969), Negozio Storico, Storica Attività
– Bergamo, C&D Elettronica (1980), Negozio Storico, Storica Attività
– Bergamo, Capra Gomme (1958), Bottega Artigiana Storica, Storica Attività Artigiana
– Bergamo, Cereria Pernici (1973), Negozio Storico, Storica Attività
– Bergamo, Emmegi Contachilometri (1959), Bottega Artigiana Storica, Storica Attività Artigiana
– Bergamo, Landisport (1975), Negozio Storico, Storica Attività
– Bottanuco, Panificio Tradizionale Forza Rosario (1981), Bottega Artigiana Storica, Storica Attività Artigiana
– Calcinate, Bar 2000 (1974), Locale Storico, Storica Attività
– Calcinate, Dolce Eta’ (1980), Negozio Storico, Storica Attività
– Calcinate, Ristorante Amalfitano (1980), Locale Storico, Storica Attività
– Caravaggio, Antica Macelleria Mezzanotte In Caravaggio (1952), Negozio Storico, Storica Attività
– Fara Gera D’adda, Dal 1968 Il Salone Di Bellezza Maria Tibaldi Acconciature Estetica E Barberia (1968), Bottega Artigiana Storica, Storica Attività Artigiana
– Fonteno, Ristorante Panoramico (1967), Locale Storico, Storica Attività
– Montello, Cantiere Tri Plok – Tutto Per La Cantina (1974), Negozio Storico, Storica Attività
– Nembro, Pizzeria Tre Corone (1956), Locale Storico, Storica Attività
– Sedrina, Panificio-Alimentari Vitali (1890), Negozio Storico, Storica Attività
– Selvino, Pizzeria La Ruota (1968), Locale Storico, Storica Attività
– Songavazzo, La Baitella (1979), Locale Storico, Storica Attività
– Treviglio, La Miniera Abbigliamento (1978), Negozio Storico, Storica Attività
– Villa Di Serio, Alimentari Brissoni (1927), Negozio Storico, Storica Attività

La premiazione in diretta streaming

Mercoledì 14 luglio, presso l’Auditorium Testori di Palazzo Lombardia si è svolta la cerimonia di premiazione delle 117 attività storiche e di tradizione riconosciute nello scorso mese di marzo. Al mattino sono state premiate le imprese delle Province di Bergamo, Brescia, Mantova e Sondrio, mentre nel pomeriggio le imprese delle Province di Como, Cremona, Lecco, Lodi, Milano, Monza Brianza, Pavia e Varese. Alla cerimonia erano presenti l’Assessore allo Sviluppo economico, Guido Guidesi, esponenti della Giunta regionale, Consiglieri regionali oltre ai rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni delle imprese. Per Ascom Confcommercio Bergamo era presente il vicepresidente Luciano Patelli (nella foto l’ultimo a destra)

 

Nel 2020 Brescia in testa. Seguono Milano, Bergamo e Mantova

Sono 353 i negozi storici e le attività storiche riconosciute da Regione Lombardia nell’anno 2020. Un’edizione che nei numeri è da record. Si tratta di 183 negozi storici, 108 locali storici e 62 botteghe artigiane storiche. Sono tutte caratterizzate dalla continuità nel tempo, per almeno 40 anni, della gestione, dell’insegna e della merceologia offerta. Altri fattori presi in considerazione sono la collocazione in strutture di pregio e la conservazione di arredi e attrezzature storici. “Quest’ anno purtroppo – spiega l’assessore allo Sviluppo economico Alessandro Mattinzoli – non potremo svolgere il consueto evento di premiazione delle nuove attività storiche. Ma nonostante tutto quello che stiamo vivendo, dobbiamo riconoscere il loro valore, il loro peso nel sistema economico, culturale, sociale”. “Regione Lombardia – prosegue – non può che essere solidale con questa fetta così importante del mondo produttivo che con forza e tenacia va avanti superando ogni sfida. Oggi ancora di più ne danno prova. Noi ne siamo orgogliosi e sempre al loro fianco con passione ed entusiasmo”.

La parte del leone la fa la provincia di Brescia con 79 nuovi riconoscimenti. Seguono Milano con 53; Bergamo 40 e quindi Mantova con 36. Ci sono poi Sondrio 30; Como 24 e Varese 23. Successivamente troviamo Cremona e Lecco con 20 e  Monza e Brianza con 10. Chiudono le province di Lodi e Pavia con 9. Le nuove attività riconosciute vanno ad arricchire l’elenco regionale delle attività storiche e di tradizione, che comprende in totale 2.118 imprese.

Dal 2004 riconosciuto il valore di queste imprese

In Lombardia negozi e locali storici sono riconosciuti dal 2004, nella consapevolezza del valore rappresentato dal patrimonio di questi esercizi. Sono, infatti, testimonianze ed espressioni vive dell’identità storica, economica, culturale e urbanistica di un’area e di un territorio. Nel 2019 è stata approvata una modifica alla legge regionale 6/2010 ‘Testo unico delle leggi regionali in materia di commercio e fiere’. La riforma ha incluso anche le botteghe artigiane per riconoscere formalmente la rilevanza del patrimonio delle attività storiche.  In particolare l’obiettivo è di poterle sostenere in modo più efficace, portando a rango legislativo il percorso di valorizzazione messo in atto in precedenza.

Per saperne di più: Riconoscimento delle attività storiche e di tradizione, Attività storiche della Lombardia




Discoteche e locali da ballo ancora in stand by: il settore alza la voce e chiede una data certa per riaprire

Le sigle di rappresentanza del settore dell’intrattenimento chiedono al governo un provvedimento di riapertura e risarcimenti a copertura dei 18 mesi di chiusura forzata

Non si ferma la “battaglia” dei rappresentanti del settore delle discoteche e dei locali da ballo che continuano a chiedere al governo un provvedimento di riapertura dei locali e risarcimenti per il danno subito a copertura dei 18 mesi di chiusura forzata delle aziende. Tutte le sigle più rappresentative del mondo dell’intrattenimento hanno messo a punto un documento con una serie di richieste per il presidente del Consiglio Mario Draghi al termine di un incontro straordinario al quale hanno partecipato Silb-Fipe-Confcommercio, Assointrattenimento-Confindustria, Fiepet-Confesercenti-Settore Intrattenimento oltre che la maggioranza delle sigle dell’indotto tra le quali Aiss-Sicurezza Sussidiaria, Sils e A.dj.

“Il 25 giugno – si legge nella nota comune – il Comitato Tecnico Scientifico ha dettato la linea per riaprire le discoteche e locali da ballo. Sono passati 20 giorni e ancora tutto tace. Nel frattempo in ogni città d’Italia milioni di ragazzi ballano e festeggiano nelle piazze e in luoghi abusivi, senza controlli, né protocolli di sicurezza sanitaria. Le discoteche e i locali da ballo, contrariamente, possono essere dei presidi di sicurezza garantendo l’accesso con il green pass. Tutto questo è inaccettabile: abbiamo bisogno di una data certa per ripartire con la nostra attività e ne abbiamo bisogno subito”.

“Un tavolo – spiegano Maurizio Pasca, Luciano Zanchi, Filippo Grassi, Franco Cecconi – presidenti delle rispettive associazioni di categoria – che rimarrà in seduta permanente fino a quando il governo non ci darà le risposte che attendiamo ormai da mesi. In questi mesi di pandemia, pur essendo costretti per legge a rimanere chiusi, non abbiamo visto un sostegno adeguato da parte del governo e questo è molto grave. Alla luce di questo quadro abbiamo preparato alcune richieste che intendiamo sottoporre al presidente del Consiglio, Mario Draghi”.

Le priorità per il settore

Cinque le priorità per il settore, oltre alla data certa di riapertura delle attività: l’adozione immediata di un provvedimento di riapertura dei locali, sulla base delle indicazioni fornite il 25 giugno scorso dal Comitato Tecnico Scientifico; il risarcimento per il danno subito a copertura dei 18 mesi di chiusura forzata delle nostre aziende, che non possono certamente essere considerate alla stregua di altre attività commerciali; il contrasto serio e puntuale da parte delle forze dell’ordine e degli organi di controllo a ogni forma di abusivismo e al proliferare di feste e spettacoli organizzati in completa assenza di autorizzazioni amministrative, Inoltre la riduzione al 4% dell’iva applicata ai locali da ballo; l’abolizione dell’imposta sugli intrattenimenti (Isi) già giudicata contraria alle direttive europee da più tribunali amministrativi.

”Non chiediamo la luna – concludono i presidenti – queste sono richieste di puro buonsenso, che derivano dalla disperazione di migliaia di imprenditori e decine di migliaia di lavoratori ormai allo stremo. In ogni caso dal prossimo sabato le discoteche riapriranno, in piena sicurezza, come Live-Club, Lounge-Bar e Ristoranti così come previsto dall’Art. 5 del D.L. 52 del 22 aprile 2021. Inoltre, le Associazioni di categoria consapevoli del loro ruolo sociale, si rendono disponibili a promuovere una campagna di sensibilizzazione vaccinale rivolta ai giovani e alla popolazione”.

 




Distretto di Bergamo, contributi a fondo perduto per rilanciare le attività del terziario

La domanda con proceduta guidata accessibile dal sito del Comune di Bergamo entro le ore 12 del 30 settembre 2021 salvo esaurimento risorse

Il Comune di Bergamo ha pubblicato il bando per la concessione di contributi a fondo perduto alle micro, piccole e medie imprese del commercio, della ristorazione, del terziario e dell’artigianato nell’ambito del bando regionale dei distretti del commercio per la ricostruzione economica territoriale urbana-secondo bando, riguardante il perimetro del distretto di Bergamo. La domanda dovrà essere prodotta on line, con proceduta guidata accessibile direttamente dal sito del comune di Bergamo entro e non oltre le ore 12 del 30 settembre 2021 salvo esaurimento risorse.

Gli interventi ammissibili

Sono ammissibili seguenti interventi: avvio di nuove attività del commercio, della ristorazione, del terziario e dell’artigianato all’interno di spazi sfitti o in disuso, anche sfruttando le possibilità di utilizzo temporaneo consentito dalla legge regionale n. 18/2019, oppure subentro di un nuovo titolare presso una attività esistente, incluso il passaggio generazionale tra imprenditori della stessa famiglia; rilancio di attività già esistenti del commercio, della ristorazione, del terziario e dell’artigianato; adeguamento strutturale, organizzativo e operativo dell’attività alle nuove esigenze di sicurezza e protezione della collettività e dei singoli consumatori (protezione dei lavoratori, mantenimento delle distanze di sicurezza, pulizia e sanificazione, differenziazione degli orari, ecc.); organizzazione di servizi di logistica, trasporto e consegna a domicilio e di vendita online, come parte accessoria di un’altra attività o come attività autonoma di servizio alle imprese, con preferenza per l’utilizzo di sistemi e mezzi a basso impatto ambientale; accesso, collegamento e integrazione dell’impresa con infrastrutture e servizi comuni offerti dal Distretto o compartecipazione alla realizzazione di tali infrastrutture e servizi comuni.

L’investimento minimo ammissibile è di 1.000 euro e sono ammissibili le spese effettivamente sostenute dall’impresa beneficiaria, ritenute pertinenti e direttamente imputabili al progetto e i cui giustificativi di spesa (fatture e pagamenti) decorrano a partire dalla data del 5 maggio 2020 alla data di presentazione della domanda di contributo. Per determinare l’ammissibilità temporale di una determinata spesa, rileva la data di emissione della relativa fattura. La dotazione finanziaria ammonta a € 104.234,21.

Per ulteriori informazioni scrivere all’indirizzo mail: consulenza@ascombg.it