Al via la lotteria degli scontrini. Fusini: “Si parte nel momento sbagliato”

Facendo acquisti con carte e bancomat e presentando l’apposito codice si potrà partecipare alle estrazioni mensili. Da Ascom un cartello in cui sono spiegate le modalità di accettazione.

Dal 1 febbraio è partita ufficialmente la lotteria degli scontrini, la nuova iniziativa gratuita collegata al programma “Italia Cashless” messo a punto dal Governo per incentivare l’uso di carte di credito, carte di debito, bancomat, carte prepagate, carte e app connesse a circuiti di pagamento. Lo scontrino elettronico offrirà biglietti virtuali per partecipare alla lotteria: un biglietto virtuale per ogni euro speso. Ad esempio: 10 euro di spesa danno diritto a 10 biglietti virtuali fino a un massimo di 1.000 biglietti virtuali per ogni scontrino di importo pari o superiore a 1.000 euro; se la spesa è superiore a un euro, l’eventuale cifra decimale superiore a 49 centesimi produrrà un altro biglietto virtuale.
La prima estrazione avverrà l’11 marzo: in palio 10 premi da 100.000 euro (per chi compra) e 10 premi da 20.000 euro (per chi vende).

Chi può partecipare 
Possono partecipare solo i maggiorenni che mostrano all’esercente al momento dell’acquisto il propriocodice lotteria, scaricato dal sito dedicato (vale solo per i pagamenti elettronici e non in contanti).
Non consentono di partecipare alla lotteria:

  • gli acquisti di importo inferiore a un euro;
  • gli acquisti effettuati online;
  • gli acquisti effettuati nell’esercizio di attività di impresa, arte o professione:
  • l’acquisto di carburanti e lubrificanti (vedi cartello a fondo pagina)

Nella fase di avvio della lotteria non consentono di partecipare:

  • gli acquisti documentati mediante fatture elettroniche;
  • gli acquisti per i quali l’acquirente fornisca all’esercente il codice fiscale o la tessera sanitaria fini di detrazione o deduzione fiscale (per esempio acquisti effettuati presso farmacie, parafarmacie, ottici, laboratori di analisi, ambulatori veterinari ecc.)

Per adeguare il registratore telematico c’è tempo fino al 1 aprile 2021

Secondo Confcommercio la lotteria degli scontrini parte in un momento sbagliato: al 20 dicembre, su un 1,4 milioni di registratori telematici installati per la trasmissione telematica dei corrispettivi, solo 700.000 erano stati aggiornati per poter far partecipare i consumatori alla lotteria degli scontrini: considerando le restrizioni imposte dal Governo a molte attività commerciali in questo periodo, i numeri non dovrebbero essere cambiati di molto. Anche a livello provinciale la situazione non è rosea come conferma Oscar Fusini, direttore di Ascom Confcommercio Bergamo: “Sono ancora molte attività che devono ancora adeguarsi. La selva di scadenze, norme e adempimenti di questi mesi richiedono continui interventi da parte dei produttori e rivenditori che stanno correndo su e giù per la provincia per adeguare i registratori telematici appena installati e che, di fatto, obbligano i commercianti a un ulteriore intervento tecnico e quindi all’ennesimo costo da sostenere per mandare avanti l’attività”.
Ai commercianti che non hanno ancora adeguato il loro registratore di cassa telematico è concessa una proroga al 1 aprile 2021, mentre i consumatori possono segnalare gli esercenti che si rifiutano di acquisire il codice lotteria solo dal 1 marzo 2021.


Cartellonistica e informazioni utili per i commercianti (e non solo)

Sul sito https://www.lotteriadegliscontrini.gov.it/portale/come-funziona-la-lotteria sono disponibili le informazioni per gli esercenti ed è possibile scaricare la locandina ufficiale del progetto  (non è obbligatoria). Per venire incontro agli associati, Ascom Confcommercio Bergamo ha realizzato un cartello informativo (affissione non obbligatoria) in cui sono spiegate le modalità di accettazione. 

 Scarica il cartello (Per tutti gli esercenti)

 Scarica il cartello (Specifico per i distributori di carburante)




Attività fisica e benessere al palo? “Incentiviamo i dehors dello sport”

Tante le proposte condivise a più voci per far ripartire il settore lanciate in occasione del convegno “riATTIVIaMOci! Sport, benessere, salute ed economia al tempo del Covid-19” organizzato dal Gruppo Libere Professioni

Incentivare lo sport, l’esercizio fisico, le attività motorie e di benessere olistico all’aperto, ricorrendo a spazi pubblici e privati. In altre parole promuovere dei veri e propri “dehors” dello sport per far ripartire in sicurezza e incentivare l’attività fisica messa in stand by dall’emergenza sanitaria.

È la proposta a più voci emersa alla tavola rotonda in chiusura al convegno webinair di questa mattina “riATTIVIaMOci! Sport, benessere, salute ed economia al tempo del Covid-19″ organizzato dal gruppo Libere Professioni di Ascom Confcommercio Bergamo: un’opportunità di confronto per garantire l’individuazione di obiettivi concreti e la definizione delle linee di intervento previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (P.N.R.R.) del Governo. Oltre, infatti, ai rappresentanti nazionali e locali di Confcommercio Professioni, alla tavola rotonda erano presenti una trentina di soggetti tra enti, istituzioni e associazioni del settore: Cus, licei sportivi, Acsi, Comunità montane, Coni, Pasbem. Tutte realtà diverse ma tra loro accomunate da un unico obiettivo: far ripartire lo sport e le attività mediche, psicologiche e professionali ad esso collegate.

Verso il manifesto dei professionisti dello sport e del benessere

“Insieme a Confcommercio professioni Varese abbiamo raccolto le istanze del settore che nei prossimi giorni metteremo nero su bianco presentando un manifesto dello sport e del benessere – sottolinea Matteo Mongelli, presidente gruppo Libere Professioni Ascom Bergamo -. La prima proposta condivisa da tutte le realtà è quella di creare dei dehors dello sport. Se, infatti, le misure di contenimento tutt’ora impediscono lo svolgimento delle attività all’interno di strutture al chiuso, è invece consentito il loro esercizio in spazi all’aperto e l’arrivo della stagione primaverile potrebbe agevolarne la diffusione. Ma non è solo una questione di ripartenza per gli addetti ai lavori: il fermo dell’attività motoria sta infatti creando gravi danni sociali, fisici e psicologici a persone di tutte le età, oltre che ingenti danni economici per un ecosistema fatto di imprese e professionisti che hanno dovuto interrompere la propria attività senza adeguati ristori. Per questo chiediamo agli enti locali di favorire, nel pieno rispetto dei protocolli e delle misure di distanziamento, l’utilizzo di spazi all’aperto sia pubblici che privati”.

“La tutela delle persone nello svolgimento delle attività – aggiunge Dario Tropea, presidente gruppo professionisti dello sport e benessere olistico di Confcommercio Libere Professioni Bergamo, tra i relatori del convegno che si è aperto con i saluti di Oscar Fusini, direttore Ascom, e Anna Rita Fioroni, presidente Confcommercio Professioni – potrà essere assicurata, da un alto, come anticipato, con l’adozione di protocolli per il contrasto epidemiologico e, dall’altro, con l’accensione, da parte degli operatori di polizze all-risk che assicurino i fruitori da ogni evento sinistro che dovesse verificarsi nell’erogazione dei servizi”.


Trattamenti e prestazioni di benessere olistico nei piani di welfare aziendale

Tra le altre richieste emerse durante la tavola rotonda spicca anche la possibilità di incentivare e sensibilizzare l’inserimento, nei piani di welfare aziendale, di trattamenti e prestazioni di benessere olistico: “Sono ancora isolati gli esempi di realtà virtuose che, sul modello che oggi siamo abituati a definire “americano”, comprendono e attuano politiche aziendali inclusive degli aspetti del benessere psico-fisico dei propri dipendenti – aggiunge Mongelli -. È evidente, invece, che la sensibilizzazione alle aziende per l’inclusione di queste prestazioni nelle politiche di welfare, anche attraverso il riconoscimento di ulteriori incentivi economici sotto forma di detrazione al dipendente che opta per tali attività, corrisponderebbe all’obiettivo di prevenzione sanitaria della sesta missione del recovey plan, la cosiddetta “Missione Salute”, finalizzata a integrare una gestione coerente e sostenibile della politica sanitaria locale”.

 

Lo sport come sostegno per le categorie più fragili

Infine, la tavola rotonda è stata l’occasione per ribadire l’importanza di istituire, a livello locale, percorsi di attività motoria e di benessere olistico, in particolare per le categorie più fragili o a rischio, oltre a favorire la formazione professionale e continua degli operatori. “Riteniamo opportuno – conclude Mongelli – che gli enti locali adottino iniziative finalizzate a informare gli utenti dell’importanza di affidare il proprio benessere psico-fisico a professionisti preparati e in possesso di competenze certificate, anche ai sensi della legge 4/2013”.

Ad anticipare la tavola rotonda, a cui hanno partecipato anche rappresentanti del mondo politico locale e regionale, si è tenuto il convegno che, dopo i saluti iniziali di Oscar Fusini, direttore Ascom, e Anna Rita Fioroni, presidente Confcommercio Professioni, ha visto gli interventi di Maria Conforti, medico Fgi e Fmsi specializzato in Medicina dello Sport e Fisioterapia, Alberto Marchisio, medico osteopata e referente Fesios, Diego Polani, psicologo dello sport Sipap Confcommercio Professioni e Pierluigi Policastro, psicologo e presidente Sipap Confcommercio professioni.




Da “Cenerentola” dei settori a pilastro della ripartenza. I professionisti dello sport chiedono dignità e coerenza

Quella che pongono i professionisti dello sport non è solo una questione di soldi anche se sul denaro (non preso) i diretti interessati potrebbero avere molto da recriminare perché tra dimenticanze, annunci non veritieri e spiccioli ricevuti, gli operatori di questo settore sono stati letteralmente abbandonati. Insieme alla cultura e al divertimento, lo sport è uno dei settori più colpiti dalle restrizioni imposte dalla pandemia e contestualmente dal mancato ristoro.

La questione che invece sta a cuore ai professionisti è soprattutto quella di dignità e coerenza. Il libero professionista che esercita professioni non “protette” o “non ordinistiche” è nel nostro Paese l’”ultima ruota di un carro” che viaggia piano e lascia indietro sempre i più deboli. Eppure i liberi professionisti risolvono molti problemi allo Stato senza chiedere molto in cambio. Lavorano tanto per sbarcare il lunario, bene per restare sul mercato; costituiscono il sistema connettivo del mondo delle imprese e risolvono bisogni di persone e imprese che altrimenti resterebbero insoddisfatti. Per di più, e non è poco in questi tempi, riducono le liste dei disoccupati e rinunciano al reddito di cittadinanza.

Cosa restituisce loro lo Stato? A parte qualche regime fiscale “superstrampalato” dell’ultima ora e un sistema previdenziale vecchio di trent’anni e non tutelante, poco altro. I politici continuano a pensare che la maggioranza degli autonomi lo faccia per evadere o per forza. È sbagliata la prima presunzione ed è vera la seconda ragione perché a queste condizioni sfido chiunque a continuare a svolgere l’attività da professionista in questo Paese. Non è casuale che la pandemia abbia rafforzato il trend negativo, che dura da anni, di calo dell’apertura di nuove partite IVA nel nostro territorio.

La questione della dignità emerge forte nell’anno del Covid. Non è che nemmeno le aziende abbiamo avuto ristori alla “tedesca” ma ai professionisti, in una fase in cui la loro attività è stata azzerata, è arrivato bonus (600 euro per due mesi) più bassi del reddito di cittadinanza.

Per i professionisti dello sport è inconcepibile la mancanza di coerenza nel non riconoscere il loro ruolo economico e sociale. Lo sport fa bene, non inquina, non esaurisce le risorse e aiuta le persone a stare sempre meglio. Soprattutto in Italia dove l’età media sta aumentando vertiginosamente, la spesa sanitaria sta esplodendo e le conseguenze di uno stile di vita ormai deviato rendono le persone bisognose di attività motoria e sportiva pena la catastrofe dell’aspettativa di vita americana. In periodo di pandemia lo sport andrebbe incentivato e non vietato.

A fronte di grandi bisogni, di obiettivi altisonanti la risposta dello Stato sembra ai più piccola piccola. In questa fase solo chiusure senza aiuti e distinzioni.

Il gruppo Libere Professioni di Ascom Confcommercio Bergamo nel suo convegno “Riattiviamoci – Sport benessere salute ed economia al tempo del Covid 19” sottolinea proprio questi aspetti: la categoria, pur allo stremo, non chiede (solo) ristori ma pretende dignità e coerenza, soprattutto nella prospettiva della ripartenza.

Nell’immediato, attraverso la riapertura dei luoghi di sport e delle pratiche perché accanto al danno economico la nostra società sta pagando anche quello fisico e psicologico. Si può fare sport in sicurezza e per il bene delle persone. Il gruppo dei professionisti di Confcommercio professioni di Bergamo offre spunti ed idee anche originali per riattivarci subito.

E in prospettiva, smettere di rappresentare la “cenerentola” dei settori ma deve diventare un pilastro della ripresa del nostro Paese. Con una detrazione fiscale per l’attività sportiva estesa a tutti ed a ogni età.

Lo sport fa bene al singolo, alle comunità e al nostro Paese. Anche all’economia. Sosteniamolo.    




“Il turismo verso la ripartenza Bergamo resterà in prima fila?

Martedì 2 Febbraio, alle ore 18.15, il convegno dedicato alla ripartenza del setttore con un focus sul nostro territorio. Tra gli ospiti anche  Alessandro Nurca, direttore generale di Federalberghi

Martedì 2 febbraio, alle ore 18.15, Ucid Bergamo (Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti) e Ascom Confcommercio Bergamo propongono un convegno dedicato alla ripartenza del settore turistico con un focus sul nostro territorio. L’emergenza sanitaria ci sta insegnando che le vicende dell’esistenza rimescolano le carte a volte in maniera improvvisa, rivelando la nostra realtà più fragile e penalizzando l’economia. Tanti i settori che sono andati in sofferenza e vivono l’incertezza del domani: turismo, trasporti, ristorazione e tutta la filiera dell’agricoltura.

Ucid, insieme ad Ascom Confcommercio Bergamo, vuole offrire un contributo per la ripartenza economica della nostra provincia ponendo l’attenzione al mondo del turismo e delineando un modello capace di coniugare la creazione di valore economico con la dignità del lavoro, la salvaguardia della salute e con la soluzione dei problemi ambientali.

Interverranno per i saluti Daniela Guadalupi, Presidente Ucid Bergamo, Giorgio Gori, Sindaco di Bergamo, Claudio Bolandrini, Consigliere della Provincia di Bergamo e Giorgio Beltrami Presidente VisitBergamo. Introduzione e interventi di Roberta Garibaldi, Professore di Tourism Management Università degli Studi di Bergamo, presidente Associazione Italiana Turismo Enogastronomico e socia Ucid, Alessandro Nucara, Direttore generale Federalberghi, Christophe Sanchez, Amministratore delegato VisitBergamo, Giovanni Sanga, Presidente Sacbo Aeroporto Orio al Serio.
Interverrà Giovanni Zambonelli, Presidente Ascom Confcommercio Bergamo per conclusioni e proposte.

Per seguire il convegno basta collegarsi alle pagine Facebook e Youtube di Ascom Confcommercio Bergamo




Turismo in crisi, anche Ascom appoggia la petizione di Federalberghi

Ristori efficaci ed esonero per il 2021 dal pagamento delle imposte. Sono alcune delle richieste contenute nella petizione sulla piattaforma change.org rivolta al  Governo. Ilpresidente Zambonelli:”il turismo è un settore strategico

Dal riconoscimento di ristori efficaci all’esonero per il 2021 dal pagamento delle imposte come Imu, Tari e canone Rai. Sono alcune delle richieste contenute nella petizione di Federalberghi (Federazione della Associazioni Italiane Alberghi e Turismo) rivolta al Governo “per intervenire con urgenza a tutela delle imprese e dei lavoratori del turismo prima che sia troppo tardi”. Tra i primi firmatari della petizione ci sono Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, e i presidenti delle organizzazioni aderenti alla federazione che rappresenta di 27.000 imprese turistico ricettive e termali in Italia. Anche Ascom Confcommercio Bergamo appoggia e sostiene la petizione online sulla piattaforma Change.org che, in sole 48 ore, ha già superato le 8 mila firme.

Quello che da sempre in Italia è un settore chiave per l’economia (le imprese turistiche generano ogni anno un valore aggiunto di 93 miliardi di euro, pari al 6% del Pil nazionale) chiede quindi aiuto alle istituzioni per poter rimanere a galla e non affondare. Sul piatto, infatti, ci sono richieste congrue con l’anno “nero” che il settore ha dovuto affrontare: gli interventi principali richiesti dagli albergatori vanno dal riconoscimento di ristori efficaci che ristabiliscano equità per il 2020 e accompagnino le imprese anche nei mesi a venire, a interventi sulla liquidità (proroga delle rate dei mutui e concessione di prestiti ventennali), dal sostegno alle imprese in affitto per il pagamento del canone di locazione alla riduzione dell’aliquota Iva al 5% in analogia con quanto avvenuto in altri Paesi europei, fino agli sgravi contributivi per le imprese che richiamano in servizio il personale e al sostegno al reddito per i lavoratori che rimangono disoccupati o sospesi.

“Tutto il settore del turismo è in ginocchio – commenta Giovanni Zambonelli, presidente del Gruppo Albergatori Ascom-Federalberghi Bergamo -. Solo a Bergamo sono a rischio centinaia di imprese e migliaia di lavoratori senza dimenticare l’indotto: una filiera strategica non solo a livello economico ma anche sociale e culturale e che coinvolge Bergamo e Città Alta, le valli orobiche e i laghi. Questa petizione è l’occasione per dare voce a tutto il settore, dagli alberghi alle strutture termali, e invitiamo tutti i singoli imprenditori, lavoratori e cittadini a sottoscrivere la petizione online sulla piattaforma change.org”.

 

TUTTE LE RICHIESTE CONTENUTE NELLA PETIZIONE

  1. liquidazione di ristori efficaci e adeguati, con erogazioni mensili che accompagnino le imprese turistico ricettive sino alla fine della crisi e un’erogazione iniziale che corregga le sperequazioni che si sono verificate a causa del meccanismo utilizzato nel 2020;
  2. proroga sino al 31 dicembre 2022 dei termini di pagamento delle rate relative a prestiti, mutui e altri finanziamenti a rimborso rateale;
  3. elevazione sino a 20 anni della durata dei finanziamenti “garantiti” dallo Stato ai sensi del decreto liquidità;
  4. esonero dal pagamento della seconda rata Imu l’anno 2021, da riconoscersi anche nel caso in cui ci sia coincidenza sostanziale tra il soggetto passivo dell’imposta e il soggetto gestore dell’impresa;
  5. proroga del credito d’imposta sui canoni di locazione sino al 31 dicembre 2021 ed elevazione della misura all’80%;
  6. cancellazione della Ta.ri. e del canone Rai per gli anni 2020 e 2021 e, per il futuro, commisurazione della tariffa all’effettiva produzione dei rifiuti;
  7. proroga dell’esonero dal pagamento dei contributi per l’assunzione del personale stagionale, affinché possa essere applicata alle assunzioni che avverranno nel corso del 2021;
  8. revisione delle modalità di esonero contributivo in favore delle imprese che richiamano in servizio i dipendenti che si trovano in cassa integrazione, al fine di riconoscere il beneficio anche nel caso in cui il rientro in servizio riguardi solo una parte del personale;
  9. rinvio sino a fine 2021 delle scadenze per il pagamento di imposte;
  10. introduzione di un credito d’imposta del 110% per la riqualificazione delle strutture turistico ricettive;
  11. riduzione al 5% dell’aliquota Iva sulle prestazioni alberghiere, così come è stato fatto in altri Paesi europei;
  12. proroga della cassa integrazione per gli assunti a tempo indeterminato;
  13. istituzione di misure di soccorso efficaci e rapide per i lavoratori stagionali del turismo, che – a seguito della mancata ripresa della stagione invernale – si ritrovano privi di reddito, indennità di disoccupazione e copertura previdenziale.
  14. aggiornamento del Quadro temporaneo per le misure di aiuto di stato a sostegno dell’economia, al fine di elevare la misura degli aiuti che è possibile erogare a ciascuna impresa e di ampliare il periodo di applicabilità.

 

Per firmare la petizione: http://bit.ly/3t3mHpA




Sport e benessere fanno squadra Sabato il convegno “riATTIVIaMOci!”

Organizzato dal gruppo Libere Professioni è in programma alle 10.30 sulla pagina Facebook di Asvcom, il seminario raccoglierà voci e richieste di medici, psicologi, imprenditori e professionisti del settore

Fare squadra per affrontare le problematiche legate al blocco dello sport, prevedere gli scenari futuri e trovare soluzioni da proporre. Insieme. È questo l’obiettivo del convegno “riATTIVIaMOci!” in programma sabato 30 gennaio, alle ore 10.30, in live streaming dalla pagina Facebook di Ascom Confcommercio Bergamo.
Organizzato dal gruppo Libere Professioni Ascom Confcommercio Bergamo, il convegno farà il punto sulle conseguenze negative legate al blocco dello sport e delle attività motorie e il pool di esperti a confronto proverà a tracciare la strada per ripartire in sicurezza e incentivare nuovamente l’attività fisica. “Il mondo dello sport è variegato e va letto non solo da un punto di vista economico ma anche medico e psicologico: problemi psicologici e metabolici, obesità, autolesionismo infantile sono tutte conseguenze di questo momento storico – spiega Matteo Mongelli, presidente gruppo Libere Professioni Ascom Bergamo -. Il convegno raccoglierà voci e richieste di medici, psicologi, imprenditori e professionisti del mondo dello sport, attività motorie e benessere che chiedono di poter ripartire: una visione d’insieme e un’unione di intenti tra professionisti, medici, psicologici e istituzioni politiche”.

“I professionisti dello sport sono consapevoli che fermare l’attività motoria crea gravi danni sociali, fisici e psicologici, oltre che ingenti danni economici per un ecosistema fatto di imprese e professionisti che hanno dovuto interrompere la propria attività senza adeguati ristori” aggiunge Dario Tropea, presidente gruppo professionisti dello sport e benessere olistico di Confcommercio Libere Professioni Bergamo, tra i relatori del convegno che si aprirà con i saluti di Oscar Fusini, direttore Ascom, e Anna Rita Fioroni, presidente Confcommercio Professioni.

Durante il convegno interverranno anche Maria Conforti, medico Fgi e Fmsi specializzato in Medicina dello Sport e Fisioterapia, Alberto Marchisio, medico osteopata e referente Fesios, Diego Polani, psicologo dello sport Sipap Confcommercio Professioni, e Pierluigi Policastro, psicologo e presidente Sipap Confcommercio professioni.

Per accedere al convegno è necessario collegarsi alla pagina facebook di Ascom Confcommercio Bergamo.
https://www.facebook.com/confcommerciobg/videos/634509553961914

Su Youtube al seguente link:
https://youtu.be/UcSdvbfYztk




Registratori telematici, che “corsa” tra Xml 7 e lotteria degli scontrini

Si avvicina la doppia scadenza dell’adeguamento alla Lotteria degli scontrini e al nuovo tracciato “XML 7.0″ . IldirettoreAscom,OscsarFusin:”Un altro intervento tecnico e l’ennesimo costo da sostenere”

Si avvicina la doppia scadenza dell’adeguamento alla Lotteria degli scontrini e al nuovo tracciato “Xml 7.0” per migliaia di registratori telematici. Un adeguamento necessario per rendere i registratori compatibili alla Lotteria degli scontrini che prenderà il via il 1° febbraio. Salvo ulteriori proroghe, sarà però una partenza azzoppata. Perché sono ancora troppi i nuovi registratori di cassa telematici che dialogano con l’Agenzia delle Entrate che non hanno ricevuto l’aggiornamento software, indispensabile per consentire ai clienti di ricevere i biglietti virtuali.

Ma non finisce qui. L’adeguamento alla Lotteria degli scontrini va di pari passo con l’adeguamento “Xml 7”: due aggiornamenti separati (che il tecnico del registratore dovrebbe compiere simultaneamente) ma dai fini diversi. Se infatti l’aggiornamento per la predisposizione alla lotteria degli scontrini è ancora facoltativo (ma fortemente consigliato, per evitare segnalazioni agli organi competenti), l’aggiornamento al nuovo tracciato Xml 7 è obbligatorio e dovrà essere effettuato entro il 1° aprile, in virtù del rinvio previsto dal provvedimento dell’Agenzia delle Entrate del 23 dicembre 2020.

“Siamo di fronte a una selva di scadenze, norme e adempimenti che richiedono continui interventi da parte dei produttori e rivenditori che stanno correndo su e giù per la provincia per adeguare i registratori telematici appena installati e che, di fatto, obbligano i commercianti a un ulteriore intervento tecnico e quindi all’ennesimo costo da sostenere per mandare avanti l’attività – sottolinea Oscar Fusini, direttore di Ascom Confcommercio Bergamo -. È però paradossale che tutti questi provvedimenti cadano in un momento di emergenza sanitaria e di blocco delle attività. Da una parte, infatti, si obbliga al rispetto di adempimenti onerosi, dall’altro si impedisce di lavorare a tantissime categorie messe in ginocchio dai continui lockdown”.

 

Gli addetti ai lavori: Una corsa contro il tempo

A confermare il trend in atto e la difficoltà ad adeguare tutti gli apparecchi è Bruno Cadei, titolare dell’omonima realtà di Gorle e membro del comitato registratori telematici di Comufficio-Confcommercio, l’Associazione che riunisce produttori e rivenditori di “casse 2.0”: “C’è molta confusione sia per la lotteria sia per l’Xml7 e c’è ancora chi sta usando il vecchio registratore di cassa ed è quindi a rischio sanzioni. Sono soprattutto negozianti che fino a oggi utilizzavano ricevute o scontrini manuali, senza contare tutte quelle imprese che sono state chiuse per mesi e che non sanno nemmeno se riaprire. Si tratta di poche centinaia di attività che comunque devono mettersi in regola per non rimanere nell’ombra e incorrere in sanzioni, senza contare che poi sarà necessaria una formazione sul tema: tutte queste novità porteranno infatti ad efficientamenti dei sistemi informativi e amministrativi, standardizzando e regolando il flusso di tutte le informazioni delle attività di cassa”.

Una corsa contro il tempo, quindi, come ribadisce Michele Riva, titolare di Brevidue di Nembro: “Oggi i dispositivi installati non sono adatti a trasmettere le informazioni nel nuovo tracciato Xml 7 richiesto dall’Agenzia delle Entrate e necessitano di intervento in loco per essere aggiornati. Molti produttori hanno rilasciato il software solo a fine dicembre e ora stiamo correndo per adeguare circa 2000 nuovi registratori telematici nei pubblici esercizi. Siamo a poco meno della metà dell’opera e gli esercenti fanno giustamente pressione ma il tempo non basta”.

“Comufficio-Confcommercio sta chiedendo a gran voce di prorogare la data di inizio della lotteria anche perché molti produttori stanno rilasciando adesso gli aggiornamenti necessari – aggiunge Antonio Petti, titolare della Steva Data Sistema di Bergamo –. Per certe macchine l’adeguamento può essere eseguito anche da remoto ma molti registratori necessitano la presenza del tecnico”. E se la mancata adesione alla lotteria scontrini non è sanzionabile a preoccupare è soprattutto la scadenza del 31 marzo per il tracciato Xml 7: “Il nostro timore è di non riuscire a mettere in regola tutti i registratori entro il 31 marzo – conclude Petti -. Quelli installati dal 2019 fino a fine ottobre 2020 sono infatti ancora tutti da aggiornare in quanto i produttori hanno iniziato a rilasciare i nuovi firmware da novembre in poi. E dal 1 aprile i negozianti avranno solo due settimane per mettersi in regola”.

Per informazioni è possibile inviare una email a consulenza@ascombg.it




Via libera al servizio mensa e catering da Ascom il vademecum per i ristoratori

L’attività va comunicata al Comune e occorre un accordo con le aziende. Il direttore Fusini: “Ringrazio la Prefettura”

Via libera al servizio di mensa e catering continuativo da parte di ristoranti e pubblici esercizi. Dopo ripetute sollecitazioni da parte di Ascom Confcommercio Bergamo, finalmente la Prefettura si è espressa con il parere favorevole. Per svolgere l’attività è necessario che ci sia la stipula di un’apposita convenzione con l’impresa mediante contratto di appalto avente per oggetto la somministrazione di pasti ai dipendenti oltre alla comunicazione al Suap  se richiesto dal Comune) di mensa/catering con relativo aggiornamento del codice Ateco in Camera di Commercio. Infine, occorre ovviamente rispettare i protocolli e le linee guida diretti a contenere il contagio.
“Ringraziamo la Prefettura dei chiarimenti sul servizio mensa e catering – spiega il direttore Ascom di Bergamo, Oscar Fusini -. Certo la situazione per ristoratori e baristi è sempre grave. Ma se alcuni ristoratori se in possesso dei requisiti richiesti potranno fare un po’ di lavoro, sarà un vantaggio per loro e aiuto per tanti operai e impiegati, che potranno pranzare al caldo e non nelle cabine dei camion e nei capannoni. Abbiamo concordato con la Prefettura le interpretazioni e dato delle indicazioni alle quali i titolari di attività di ristorazione dovranno attenersi, Il servizio può essere reso nel rispetto della normativa sanitaria, sicurezza del lavoro anche alla luce dei disciplinari di contenimento del Covid. Per ora il parere esclude espressamente la possibilità che le medesime attività possano esser svolte, sempre sulla base di un contratto, anche nei confronti di un libero professionista (o di un titolare di partita Iva), in quanto in tal caso la fattispecie non sarebbe riconducibile alle attività di mensa o di catering continuativo, mancando un elemento imprescindibile di tali prestazioni, costituito dalla “collettività”. Anche su questo tema con le Federazioni siamo al lavoro per cercare di migliorare l’interpretazione”.

 

Il vademecum

A seguito della novità del servizio di mensa ammesso in deroga al Dpcm dal parere della Prefettura ed erogabile nei pubblici esercizi che possono fornire pasti e nei ristoranti, Ascom Confcommercio Bergamo ha delineato alcune osservazioni a partire dal fatto che l’attività è chiusa al pubblico ed è possibile effettuare solo l’asporto o la consegna a domicilio.

Pratica
Per erogare il servizio mensa occorre inviare la Scia al Comune/suap e comunicare  il codice Ateco 56.29.10 del servizio della mensa.

Contratto 
Il servizio mensa può essere fornito ogni giorno anche il sabato e la domenica nel rispetto dell’erogazione ai lavoratori e non al pubblico. Le persone che accedono devono essere inserite in un elenco allegato al contratto che il legale rappresentante dell’impresa ha sottoscritto con il ristorante. Il contratto può essere stipulato anche in presenza purché sia sottoscritto dal legale rappresentante.

Prezzo e pagamento
Il prezzo è stabilito dal contratto ed è per persona/gg. Possono esserci anche più formule es. 10/12/15/20 euro a seconda delle portate. Il conto della prestazione e il documento commerciale è emesso sull’azienda.
Il portatore di un buono pasto non può accedere al ristorante tout court. Può farlo solo se rientra nell’elenco dei dipendenti beneficiari del contratto di mensa. Non è possibile il pagamento con buoni pasto, che non prefigurano un servizio mensa.

Servizio
Il servizio è erogato secondo criteri di normalità. Il cliente è obbligato alla mascherina ogni volta che non è seduto al tavolo. Al tavolo è consentito un numero massimo di 4 persone salvo che siano conviventi. Il personale deve usare sempre la mascherina e igienizzare frequentemente le mani. L’erogazione del servizio deve avvenire secondo quanto stabilito dalle linee guida per la ristorazione.

Può essere preferibile assegnare una parte o una sala ai dipendenti della stessa impresa; stabilire dei turni di presenza in modo di sanificare i locali e arieggiare le sale prima del successivo turno ed erogare il servizio al tavolo salvo gestione del personale del buffet o monoporzioni.

Controllo
In caso di controllo è necessario possedere copia contratti con elenco dei beneficiari del servizio mensa e l’elenco dei presenti con la relativa azienda per la verifica veloce del numero dei presenti in caso di controllo delle Forze dell’ordine.

Il cartellone
Per chi svolge l’attività di mensa è obbligatorio  esporre il cartellone (clicca qui per  scaricarlo) che indica gli orari del servizio in funzione. Per evitare sanzioni si consiglia di effettuare il servizio di asporto facendo attendere la clientela fuori dal locale.

Aggiornamento del 29/01/21

 

Servizio mense, per ora la Prefettura di Bergamo dice no

Per un settore allo stremo come quello della ristorazione, il parere positivo della Prefettura di Rovigo in merito alla possibilità per i pubblici esercizi di erogare il servizio di “mensa contrattualizzata” può rappresentare un’opportunità per attenuare gli effetti devastanti delle chiusure imposte. Non è così a Bergamo dove si sta aspettando il via libera da parte della Prefettura dopo il primo parere negativo espresso nei mesi scorsi.

“La nostra Associazione sta ricevendo molte richieste sulla possibilità di esercitare il servizio di mensa aziendale da parte di bar e ristoranti – commenta Oscar Fusini, direttore di Ascom Confcommercio Bergamo -. C’è grande confusione nell’interpretazione sia da parte dei Comuni e che dalle stesse Forze dell’ordine. Il servizio sarebbe utile per i tanti lavoratori oggi obbligati ad ammassarsi o costretti a mangiare al freddo e per le nostre imprese che potrebbero lavorare in un momento di grave difficoltà. La nostra preoccupazione principale è però quella di evitare multe e problematiche per i nostri soci, che oltre al grave danno economico della chiusura potrebbero essere oggetto di verifiche e sanzioni”.

A novembre la prima richiesta

Il 20 novembre Ascom aveva già richiesto un parere alla Prefettura di Bergamo che, dipendendo dal Ministero dell’Interno, interpreta le norme dei provvedimenti del Governo. Il parere dato dalla Prefettura era negativo, così come la linea seguita dai Comuni e dall’ATS in caso di controllo. “In riferimento al quesito qui pervenuto concernente l’oggetto, si rappresenta che, ai sensi dell’art. 3, comma 4, lett. c), del DPCM 3 novembre 2020, l’attività degli esercizi di ristorazione è sospesa – si legge nel parere –. Dal tenore testuale della norma sembra, pertanto, che essi non possano in ogni caso restare aperti, nemmeno ove prestino il servizio esclusivamente a favore dei dipendenti di aziende convenzionate. Peraltro, alla luce del rapporto contrattuale di convenzione con datori di lavoro terzi, i predetti esercizi potranno svolgere il servizio pattuito mediante asporto ovvero consegna dei pasti nei luoghi dove si ritenga più opportuno”.

L’ 11 gennaio è stato richiesto nuovamente un parere che non ha ottenuto ancora risposta. “Terremo aggiornati i nostri associati – conclude Fusini – nella speranza che l’interpretazione possa presto cambiare, come per esempio in Veneto, a Rovigo per l’esattezza, dove viene richiesto in caso di controllo la copia dei contratti sottoscritti dai datori di lavoro”.




Addio a Pierino Nocenti Il cordoglio di Ascom

Si è spento a 75 anni il titolare del negozio storico di via Palma il Vecchio

Una vita intera passata in negozio tra tende, tessuti e biancheria per la casa. Il suo negozio, quello in via Palma il Vecchio in città: la scomparsa di Claudio Nocenti, per tutti Pierino – che lunedì 18 gennaio se n’è andato dopo una breve malattia affrontata con grande forza all’età di 75 anni – lascia un grande vuoto nel mondo del commercio bergamasco. Una persona dotata di grande educazione, garbo e rispetto come riporta una dei tanti cordogli che da giorni costellano la pagina Facebook del negozio che Pierino, sposato con Mariella, ha voluto guidare fino all’ultimo e sempre con grande professionalità, cortesia e competenza.
Tutti valori da sempre nel dna di Nocenti che che l’anno scorso ha visto la sua bottega ottenere il riconoscimento regionale di “Negozio Storico”. Un altro tassello in una storia imprenditoriale fatta di tanta passione per il proprio lavoro e che fin dal Dopoguerra ha fatto di Nocenti Pierino un punto di riferimento a Bergamo per la raffinatezza dei complementi d’arredo (tende da interni ed esterno, tessuti per il rivestimento di divani e letti, biancheria per la casa, materassi e doghe).

«Sono in tanti a ricordarci con affetto la bontà, la disponibilità e la competenza di mio papà – ricorda la figlia Simona che con il fratello Giulio, terza generazione alla guida del negozio e del laboratorio artigianale, i due cuori dell’attività fondata nel 1948 dal nonno Pietro Santo Nocenti, affiancato poi dal figlio Pierino nel 1959 -. La sua morte lascia a tutti un vuoto immenso, umano e professionale: nostro padre era un uomo d’altri tempi che ha cominciato nei mercati a fianco di mio nonno ma sapeva anche guardare avanti e aggiornarsi su tutto. Siate giusti che non sbagliate diceva sempre. E con questo intendeva: mettetevi dalla parte del cliente e rispettatelo, riceverete da lui lo stesso. Così ho fatto durante tutti questi anni di lavoro, dacché confezionavamo abiti su misura a quando abbiamo iniziato a vestire le case dei bergamaschi come fossero le nostre».