Aspiranti imprenditori e start up, l’Incubatore riapre le porte. Con più spazi per il manifatturiero

Al Point di Dalmine la presentazione dei dati 2016 dell'Incubatore d'Impresa e dell'edizione 2017
Al Point di Dalmine la presentazione dei dati 2016 dell’Incubatore d’Impresa e dell’edizione 2017

L’Incubatore d’Impresa di Bergamo riapre le porte alle start up e agli aspiranti imprenditori. C’è tempo fino a venerdì 16 dicembre per presentare la candidatura per accedere all’annalità 2017 del progetto finanziato dalla Camera di Commercio di Bergamo e realizzato dalla sua azienda speciale, Bergamo Sviluppo, che al Polo per l’innovazione tecnologica di Dalmine mette a disposizione spazi attrezzati e un sistema di servizi (formazione, accompagnamento, assistenza e consulenza personalizzate) per supportare la progettazione e la realizzazione della propria idea imprenditoriale.

incubatore-dalmine-manifatturieroIl bando prevede due sezioni, una per il terziario e una per il manifatturiero, che offre spazi di metrature diverse da attrezzare per realizzare prototipi o piccole produzioni. Nel 2017 la novità è l’ampliamento dell’area dedicata alle settore produttivo, che potrà contare su tre nuove postazioni.

Destinatari del bando sono aspiranti imprenditori e imprenditrici, start up innovative e imprese (attive da non oltre 12 mesi per la sezione terziario da non oltre 36 mesi per il manifatturiero), che desiderano operare, o che operano, prevalentemente in attività a carattere innovativo.

I progetti selezionati potranno contare su uffici, laboratori e ambienti comuni (sale riunioni, aule per la formazione, salette per incontri e area break) e su servizi ad alto valore aggiunto che vanno dall’orientamento e tutoraggio personalizzato ai percorsi di formazione per l’acquisizione e lo sviluppo di competenze imprenditoriali, relazionali, gestionali e progettuali, alla consulenza specialistica individuale, fino al supporto promozionale, alla partecipazione a fiere, l’aggiornamento normativo, la segnalazione di agevolazioni e il networking.

Da novembre 2001, quando è partito l’Incubatore, a oggi sono state selezionate 142 idee d’impresa, in prevalenza nei servizi alle imprese tradizionali e innovativi, nel campo digitale, della green economy e della promozione turistica territoriale. Nell’annualità in corso sono insediate 27 tra idee d’impresa e start-up (18 nella sezione servizi e 9 nella sezione sperimentale del manifatturiero), tra queste 4 start up innovative iscritte nell’apposita sezione del Registro delle Imprese.

incubatore-dalmine-ufficiAi partecipanti è stato riservato anche un percorso formativo di accelerazione, per un totale di 42 ore. In una logica di integrazione e servizi a 360 gradi, hanno inoltre potuto partecipare alle altre iniziative che Bergamo Sviluppo dedica alla creazione e allo sviluppo d’impresa, come i momenti di approfondimento dedicati al web e al digitate e al mondo start up e i servizi di informazione, consulenza e formazione realizzati nella sede di Bergamo Sviluppo o del Point (Sportello Punto Uni, Sportello per la valorizzazione della Proprietà indistriale, Matech Point – Sportello sui nuovi materiali e soluzioni tecnologiche; seminari sull’internazionalizzazione).

Qui le informazioni e i moduli per partecipare al bando. In sede di selezione verranno privilegiate le domande relative ad attività di servizi presentate da parte di giovani, aventi carattere innovativo, capacità di creare occupazione e sviluppo nel tempo, coerenza con la storia e il curriculum del proponente.




Contributi per la sicurezza dei negozi, scatta il bando. Ecco cosa c’è da sapere

Si apre martedì 20 settembre il bando “Impresa Sicura”, che permette ai commercianti e agli artigiani lombardi di ricevere fino a 5.000 euro di contributo a fondo perduto per sostenere l’acquisto e l’installazione di sistemi innovativi di sicurezza nelle loro attività. La misura, finanziata dalla Regione e dal Sistema camerale, mette complessivamente a disposizione oltre 2 milioni di euro, in particolare per le pmi del commercio, della ristorazione, somministrazione e produzione artigiana con vendita. L’obiettivo è duplice, sostenere da un lato le micro e piccole imprese commerciali e artigiane nella realizzazione di investimenti innovativi per l’incremento della sicurezza, proteggere dall’altro le imprese e i consumatori dai fattori di rischio che si sono registrati negli esercizi di vicinato anche a seguito del perdurare della crisi economica

Per facilitare l’accesso a questo, come per altri bandi a favore del commercio e del terziario, l’Ascom di Bergamo offre il servizio di assistenza dello Sportello del Credito, curato dalla cooperativa di garanzia Fogalco (responsabile del servizio Matteo Milesi, tel. 035 4120231).

Ecco cosa c’è da sapere

DOTAZIONE

2.030.000 euro, di cui 515.000 messi a disposizione dalle Camere di Commercio lombarde

BENEFICIARI

MICRO E PICCOLE IMPRESE
  • COMMERCIO AL DETTAGLIO ABBIGLIAMENTO, CALZATURE
  • TABACCAI
  • FARMACIE
  • OROLOGERIE E GIOIELLERIE
  • PROFUMERIE
  • DISTRIBUTORI BENZINA
  • ERBORISTERIE
  • BAR E RISTORANTI
  • NEGOZI DI TELEFONIA
  • ORAFI (ARTIGIANI)
  • CONFEZIONI ABBIGLIAMENTO, PELLE (ARTIGIANI)
ALERT! SLOT MACHINE

Per accedere al contributo, le imprese che detengono apparecchi per il gioco d’azzardo lecito devono impegnarsi formalmente con autodichiarazione ai sensi del DPR 445/2000, a rimuovere, alla scadenza del contratto di installazione stipulato con il concessionario, gli apparecchi per il gioco d’azzardo lecito eventualmente detenuti – a qualsiasi titolo – e non possono procedere con nuove installazioni dalla data di presentazione della domanda di contributo e per i successivi tre anni dall’erogazione del contributo.

TIPO DI CONTRIBUTO

A fondo perduto al 50% fino a 5mila euro. Investimento minimo mille euro (per un contributo, quindi, pari a 500 euro)

SPESE AMMISSIBILI

  • VIDEO ALLARME E VIDEO SORVEGLIANZA
  • BLINDATURE, SISTEMI ANTI INTRUSIONE, SERRANDE, SARACINESCHE, VETRINE E PORTE ANTISFONDAMENTO
  • CASSEFORTI
  • SISTEMI DI PAGAMENTO ELETTRONICI, RILEVAZIONE BANCONOTE FALSE
  • ANTI TACCHEGGIO
  • ILLUMINAZIONE NOTTURNA ESTERNA
  • AUTOMAZIONE NELLA GESTIONE DELLE CHIAVI

PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE

Dalle ore 9 del 20 settembre 2016 fino alle ore 16 del 15 dicembre 2016. ESclusivamente tramite il sito di Unioncamere http://webtelemaco.infocamere.it

>>IL BANDO NEL DETTAGLIO

 




Montagna, 5 milioni per rilanciare le piccole imprese

Uno stanziamento di 5 milioni di euro per lo sviluppo dei territorio montani. Lo prevede una misura approvata da Regione Lombardia annunciata nei giorni scorsi dall’assessore allo Sviluppo economico Mauro Parolini. «Il nostro obiettivo – ha spiegato l’assessore – è aiutare questi territori a trovare in modo sussidiario la modalità con cui valorizzare punti di forza e vocazioni, sostenendo con un impegno economico significativo progetti strategici di sviluppo economico con ricadute positive sull’occupazione locale».

«Un terzo dei comuni lombardi – ha aggiunto – è costituito da aree montane che hanno subito negli ultimi anni fenomeni di spopolamento demografico, malgrado le potenzialità e la presenza di  importanti tradizioni imprenditoriali e risorse turistiche. E questa misura nasce proprio come antidoto contro questi fenomeni, un aiuto concreto ai comuni montani che punta a favorire il partenariato e a finanziare progetti di sviluppo che faranno leva sull’integrazione tra produzione, commercio, artigianato, turismo e servizi di pubblica utilità».

«L’aggregazione tra imprese – ha concluso Parolini -, la contaminazione tra settori differenti, tra imprese di dimensioni differenti, e la valorizzazione delle filiere di eccellenza sono un driver di sviluppo essenziale e rappresentano un obiettivo che stiamo perseguendo in modo sistematico attraverso le nostre iniziative per accrescere la competitività del sistema produttivo e l’attrattività dei territori».

Ecco i punti principali della misura a favore dello sviluppo dei territori montani.

FINALITÀ

L’intervento regionale è finalizzato a favorire il mantenimento/reinsediamento di imprese produttive (artigiane e industriali), della distribuzione commerciale, del turismo e dei servizi in aree montane a debole densità abitativa.

DOTAZIONE FINANZIARIA

Sono destinati alla misura 5 milioni di euro che saranno trasferiti a Unioncamere Lombardia, in qualità di soggetto gestore.

DIMENSIONE TERRITORIALE

L’intervento si sviluppa nei 532 comuni classificati come “montani” ai sensi della D.g.r. 8 maggio 2014. Verranno previste priorità per progetti di territori che non hanno già beneficiato di contributi per le Aree Interne, individuate in attuazione dell’Accordo di Partenariato tra Stato Italiano e Unione Europea.

PARTENARIATO E CAPOFILA

Il compito di capofila e referente del progetto per Regione Lombardia è affidato ad un Comune, una Comunità Montana o una Unione di Comuni. Nel partenariato, che deve aggregare minimo 5 Comuni, dovrà essere previsto il coinvolgimento delle associazioni più rappresentative delle imprese del commercio, produttive (artigiane e industriali), del turismo e dei servizi.

SOGGETTI BENEFICIARI

Il contributo regionale è destinato alle Micro e PMi produttive (artigiane e industriali), della distribuzione commerciale, del turismo e dei servizi.

DIMENSIONE FINANZIARIA

È ammesso per ogni capofila un progetto complessivo di dimensione minima di 50.000 euro con un contributo regionale in conto capitale massimo del 50% destinato alle imprese e loro aggregazioni. Il contributo regionale, destinato esclusivamente a copertura di spese di investimento, non potrà eccedere l’importo massimo di 300.000 euro.

TIPOLOGIA DI AGEVOLAZIONE E INTENSITÀ DI AIUTO

Contributo a fondo perduto, in regime “de minimis” nella misura massima del 50% del costo totale delle spese ammissibili.

INTERVENTI

Il progetto, la cui durata massima dovrà essere di 24 mesi, potrà essere articolato nelle seguenti aree di intervento:

  • reinsediamento e valorizzazione delle produzioni di tradizione locale, dell’artigianato di qualità, dell’industria;
  • creazione e potenziamento di reti territoriali e/o di filiera;
  • sviluppo dell’offerta commerciale e produttiva con interventi finalizzati all’avvio di nuove imprese;
  • sviluppo dell’offerta turistica e promozione di prodotti e itinerari turistici basati sulla scoperta dell’identità;
  • riutilizzo e riqualificazione dei beni demaniali a fini commerciali, produttivi e turistici;
  • misure di incentivazione degli esercizi commerciali, dell’artigianato e turistici per il mantenimento dell’offerta commerciale;
  • riutilizzo di spazi sfitti per nuove attività ad uso commerciale, produttivo e di servizi;
  • lavori e opere di pubblica utilità strettamente finalizzati allo sviluppo dell’offerta commerciale, produttiva e turistica; attività di animazione, eventi;
  • strumenti, iniziative e materiali di marketing;
  • iniziative e strumenti di promozione e fidelizzazione commerciale e turistica basati su tecnologie digitali, uso di big data e open data.



Contributi per la sicurezza dei negozi, ecco chi può partecipare

telecamera negozioSi apre il prossimo 20 settembre il bando “Impresa Sicura”, che permette ai commercianti e agli artigiani lombardi di ricevere fino a 5.000 euro di contributo a fondo perduto per sostenere l’acquisto e l’installazione di sistemi innovativi di sicurezza nelle loro attività. La misura, finanziata dalla Regione e dal Sistema camerale, mette complessivamente a disposizione oltre 2 milioni di euro, in particolare per le pmi del commercio, della ristorazione, somministrazione e produzione artigiana con vendita. «I negozi di vicinato sono spesso esposti ad odiosi episodi di microcriminalità – ha evidenziato l’assessore allo Sviluppo economico della Lombardia Mauro Parolini, in occasione della pubblicazione del bando (Burl del 25 luglio 2016, serie ordinaria n.30) -. Gli ultimi dati disponibili descrivono infatti un quadro preoccupante nella nostra regione con più di 24.000 denunce raccolte dalle Forze dell’ordine. Di fronte a questa situazione abbiamo quindi deciso di rilanciare il nostro sostegno al comparto e rimarcare con forza la vicinanza ai titolari di esercizi commerciali e agli artigiani, soprattutto in un momento in cui perdura la crisi dei consumi».

Per facilitare l’accesso a questo, come per altri bandi a favore del commercio e del terziario, l’Ascom di Bergamo offre il servizio di assistenza dello Sportello del Credito, curato dalla cooperativa di garanzia Fogalco (responsabile del servizio Matteo Milesi).

LE FINALITÀ

Regione Lombardia e il Sistema camerale lombardo nell’ambito degli impegni assunti in Accordo di programma per lo sviluppo e la competitività del sistema economico lombardo (Asse 2 – Attrattività e competitività dei territori) attivano una nuova misura di intervento a sportello per promuovere la realizzazione di investimenti innovativi per la sicurezza e la prevenzione di furti, rapine ed atti vandalici, finalizzata a proteggere sia le micro e piccole imprese commerciali che i consumatori, dai fattori di rischio registratisi negli esercizi di vicinato, anche a seguito del perdurare della crisi economica e dell’acuirsi dei disagi sociali e della microcriminalità. Il bando è finalizzato in particolare alla realizzazione di investimenti per la sicurezza (ad esempio sistemi di video allarme antirapina, videosorveglianza a circuito chiuso, sistemi antintrusione con allarme acustico) nonché all’acquisto di dispositivi di pagamento e stoccaggio per la riduzione del flusso di denaro contante.

DOTAZIONE FINANZIARIA

La dotazione finanziaria ammonta a 2.030.000 euro, di cui 1.030.000 euro ripartiti su base provinciale e destinati alle imprese ricadenti nei territori delle singole Camere di Commercio e 1.000.000 destinato alle imprese ricadenti nell’intero territorio lombardo sino al suo completo esaurimento, a seguito del quale i singoli territori potranno avvalersi della dotazione ripartita su base provinciale.

Regione Lombardia e le Camere di Commercio si riservano di integrare, tramite apposita deliberazione, tale dotazione finanziaria, anche su base provinciale, qualora si rendessero disponibili ulteriori risorse a valere sul bilancio regionale e sui bilanci delle singole Camere di Commercio.

SOGGETTI BENEFICIARI

Le micro e piccole imprese del commercio e dell’artigianato, con almeno un punto vendita ubicato in Lombardia, che alla data di presentazione della domanda di contributo e fino all’erogazione del saldo del contributo, sono in possesso dei seguenti requisiti:

  • a) essere micro o, piccola impresa con riferimento all’Allegato I del Regolamento UE 651/2014, del 17 giugno 2015;
  • b) essere iscritte e attive al Registro Imprese delle Camere di Commercio della Lombardia;
  • c) essere in regola con il pagamento del diritto camerale annuale;
  • d) non rientrare nel campo di esclusione di cui all’art.1 del Reg. (CE) 1407/2013 (de minimis);
  • e) non trovarsi in stato di fallimento, di liquidazione anche volontaria, di amministrazione controllata, di concordato preventivo o in qualsiasi situazione equivalente secondo la normativa vigente;
  • f) avere legali rappresentanti, amministratori (con o senza poteri di rappresentanza) e soci per i quali non sussistano cause di divieto, di decadenza, di sospensione previste dall’art. 67 del D. Lgs. 06/09/2011, n. 159 (c.d. Codice delle leggi antimafia);
  • g) svolgere un’attività classificata con i codici ATECO 2007 compresi nel seguente elenco:
IMPRESE COMMERCIALI
  • G.46.48 Commercio all’ingrosso di orologi e di gioielleria
  • G.47.26 Commercio al dettaglio di prodotti del tabacco in esercizi specializzati
  • G.47.30 Commercio al dettaglio di carburante per autotrazione in esercizi specializzati
  • G.47.73 Commercio al dettaglio di medicinali in esercizi specializzati
  • G.47.75 Commercio al dettaglio di cosmetici, di articoli di profumeria e di erboristeria in esercizi specializzati
  • G.47.77 Commercio al dettaglio di orologi e articoli di gioielleria in esercizi specializzati
  • G.47.42 Commercio al dettaglio di apparecchiature per le telecomunicazioni e la telefonia in esercizi specializzati
  • G.47.71 Commercio al dettaglio di articoli di abbigliamento in esercizi specializzati
  • G.47.72 Commercio al dettaglio di calzature e articoli in pelle in esercizi specializzati
  • I.56.10.11 Ristorazione con somministrazione
  • I.56.30 Bar e altri esercizi simili senza cucina
IMPRESE CON QUALIFICA DI “IMPRESA ARTIGIANA”
  • C. 32.12 Fabbricazione di oggetti di gioielleria e oreficeria e articoli connessi
  • C.14 Confezione di articoli di abbigliamento, confezione di articoli in pelle e pelliccia)
  • C.15 Fabbricazione di articoli in pelle e simili
  • C.26.52 Fabbricazione di orologi

Il codice ATECO deve essere riferito al punto vendita indicato in visura camerale e oggetto di intervento a valere sul presente bando.

Ciascuna impresa può presentare una sola domanda di contributo a valere sul presente Bando.

Le imprese che detengono apparecchi per il gioco d’azzardo lecito, per accedere al contributo, devono impegnarsi formalmente (autodichiarazione ai sensi del DPR 445/2000) a rimuovere, alla scadenza del contratto di installazione stipulato con il concessionario, gli apparecchi per il gioco d’azzardo lecito eventualmente detenuti – a qualsiasi titolo – e non possono procedere con nuove installazione dalla data di presentazione della domanda di contributo e per i successivi tre anni dall’erogazione del contributo.

TIPOLOGIA DI INTERVENTI AMMISSIBILI

Gli interventi devono essere realizzati unicamente presso il punto vendita ubicato in Lombardia. In presenza di più unità locali ubicate in Lombardia, l’impresa dovrà sceglierne una sola ed indicarla in fase di domanda.

Sono ammesse a contributo le spese per l’acquisto e installazione (ivi compresi montaggio e trasporto), al netto dell’IVA, dei seguenti sistemi innovativi di sicurezza e dispositivi per la riduzione dei flussi di denaro contante:

  • A. sistemi di video-allarme antirapina
  • B. sistemi di video-sorveglianza a circuito chiuso e sistemi antintrusione con allarme acustico; blindature
  • C. casseforti
  • D. sistemi antitaccheggio
  • E. serrande e saracinesche
  • F. vetrine e porte antisfondamento e/o antiproiettile, inferriate e porte blindate
  • G. sistemi biometrici
  • H. telecamere termiche
  • I.sistemi di pagamento elettronici
  • J. sistemi di rilevazione delle banconote false
  • K. dispositivi aggiuntivi di illuminazione notturna esterna
  • L. automazione nella gestione delle chiavi

Sono ammissibili solo impianti o sistemi nuovi di fabbrica. Sono escluse le seguenti spese:

  • per fornitura di beni e servizi da parte di società controllate e/o collegate e/o con assetti proprietari sostanzialmente coincidenti e comunque tutte le spese riguardo alle quali si ravvisi una effettiva elusione del divieto di fatturazione fra imprese appartenenti “all’impresa unica” (ex art. 2 c. 2 del Regolamento (CE) n. 1407/2013) come specificato all’art. 11, c. 2.1, lettera b);
  • per la gestione ordinaria dell’attività di impresa, ad esempio: materiali di consumo e minuterie, cancelleria, scorte di materie prime, semilavorati, utenze, spese o canoni di manutenzione ed abbonamenti, affitti di terreni, fabbricati e immobili;
  • meri adeguamenti ad obblighi di legge;
  • sostenute a valere su contratti di locazione finanziaria (leasing);
  • relative a contratti di manutenzione;
  • relative a atti notarili, registrazioni, imposte e tasse;
  • per noleggio impianti/attrezzature;
  • per adeguamento/manutenzione di preesistenti impianti o sistemi;
  • per l’acquisto di beni/impianti usati;
  • in autofatturazione;
  • per lavori in economia.

Gli interventi dovranno essere realizzati e conclusi entro l’11 luglio 2017, termine eventualmente prorogabile su richiesta del beneficiario, per un periodo non superiore a 180 giorni secondo quanto previsto dall’art. 27 comma 3 della l.r. 34/78. Le spese dovranno essere fatturate (fa fede la data di emissione della fattura) a partire dalla data di pubblicazione del bando sul BURL ed entro e non oltre l’11 luglio 2017.

Tutte le spese ammissibili devono:

  • essere intestate al soggetto beneficiario;
  • essere comprovate da fatture interamente quietanzate, o documentazione fiscalmente equivalente, emesse dal fornitore dei beni/servizi;
  • essere comprovate da documentazione bancaria o postale attestante il pagamento per intero del titolo di spesa esclusivamente da parte del soggetto beneficiario;
  • riportare la dicitura “Spesa sostenuta a valere sul Bando “Impresa Sicura” specificando gli estremi del presente Bando.

ENTITÀ DEL CONTRIBUTO

L’agevolazione consiste nella concessione di un contributo a fondo perduto pari al 50% delle sole spese considerate ammissibili, nel limite massimo di 5.000 euro. L’investimento minimo è fissato in 1.000 euro. Le spese ammissibili saranno considerate al netto di IVA e il contributo è al lordo della ritenuta di legge del 4%. Il contributo è cumulabile con altre agevolazioni pubbliche nel limite massimo del 100% della spesa sostenuta e fino alla concorrenza dei limiti previsti dal regime “De Minimis”.

MODALITÀ E TERMINI DI PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE

Le domande di contributo devono essere presentate a partire dalle ore 9 del 20 settembre 2016 fino alle ore 16 del 15 dicembre 2016 a Unioncamere Lombardia esclusivamente tramite il sito http://webtelemaco.infocamere.it, accedendo alla sezione “Servizi egov” e selezionando la voce “Contributi alle Imprese”. Il manuale per la profilazione e la presentazione della domanda è disponibile sul sito di Unioncamere Lombardia alla sezione “bandi – contributi alle imprese”. Le istruzioni per profilarsi e compilare la domanda sono disponibili sul sito www.unioncamerelombardia.it nell’apposita sezione “Bandi e contributi alle imprese”. Non saranno considerate ammissibili altre modalità informatiche/telematiche, oppure cartacee di trasmissione/presentazione delle domande di contributo. È necessario indicare un indirizzo PEC presso il quale l’impresa elegge domicilio ai fini della procedura relativa alla domanda di contributo. Unioncamere Lombardia è esonerata da qualsiasi responsabilità derivante dal mancato ricevimento della domanda per disguidi di natura tecnica. Attenzione: la registrazione al sito www.registroimprese.it necessaria per accedere al sito http://webtelemaco.infocamere.it ed inviare la domanda di contributo, va richiesta almeno 48 ore prima della chiusura del domanda di contributo. Per l’invio telematico è necessario essere registrati ai servizi di consultazione e invio pratiche di Telemaco secondo le procedure disponibili all’indirizzo: www.registroimprese.it. (link al video tutorial per registrarsi disponibile sul sito di Unioncamere Lombardia); immediatamente si riceveranno due e-mail con credenziali (user e password). Qualora l’impresa sia già in possesso delle credenziali di consultazione + invio pratiche al registro imprese, potrà riutilizzarle.

Maggiori informazioni e assistenza allo
Sportello del Credito della cooperativa Fogalco
via Borgo Palazzo, 137 – Bergamo
tel: 035 4120321 (responsabile del servizio Matteo Milesi)




Voucher per l’internazionalizzazione, ogni euro speso ne frutta 36

 

seminario internazionalizzazione regione

Ogni mille euro di contributi erogati dalla Regione in forma di voucher alle piccole e medie imprese per la partecipazione alle fiere internazionali ha dato luogo a circa 36mila euro di nuovo fatturato export. Il bilancio della misura regionale parla infatti complessivamente di 250 milioni di nuovo fatturato export contro 7 milioni di spesa erogata, oltre che di un aumento della probabilità che le imprese lombarde esportino (+19%) e di un rafforzamento della presenza sui mercati internazionali attraverso un aumento medio della quota del fatturato export sul fatturato totale dell’1,5.

I dati sono emersi dal seminario “L’apertura internazionale delle imprese: quali soluzioni funzionano?”, promosso dal Comitato Paritetico di Controllo e Valutazione del Consiglio regionale della Lombardia e basato sull’analisi condotta da Antonio Dal Bianco di Éupolis Lombardia e da Laura Resmini dell’Università Bicocca di Milano. «La ricerca ha evidenziato come i benefici maggiori siano stati proprio per le micro-realtà – ha detto il presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo -, aprendo loro possibilità che erano prima impensabili e che saranno un seme per il lavoro futuro. Non è scontato che un Consiglio regionale, organo parlamentare, verifichi l’efficacia delle politiche deliberate: per questo giudico positivo il lavoro svolto in Lombardia, attraverso il Comitato paritetico di controllo e valutazione. Uno sforzo che si è concentrato su una materia particolarmente importante come quella dell’apertura internazionale delle imprese. Grazie a questi policy paper il Consiglio mette a disposizione conoscenze condivise che permettono di perfezionare il nostro lavoro, contribuendo con lo strumento delle missioni valutative ad approfondire e migliorare l’efficacia delle politiche pubbliche, nella logica della trasparenza e nella costruzione di un valore comune».

«Il tessuto economico dei nostri territori si basa su piccole e piccolissime realtà imprenditoriali che chiedono sempre più spesso di essere messe in condizione di competere con le produzioni estere. Per noi – ha dichiarato il presidente del Comitato Riccardo De Corato – promuovere l’internazionalizzazione delle nostre imprese è interesse strategico: significa, infatti, sostenere l’occupazione e promuovere sviluppo economico locale in stretta connessione con le realtà territoriali. Se con il referendum del prossimo autunno verranno confermate le modifiche al Titolo V della Costituzione, il commercio con l’estero diventerà materia di competenza esclusiva dello Stato, mentre alle Regioni spetterà il compito di favorire la loro penetrazione nei circuiti internazionali. Auspico – ha concluso De Corato – che con il ricorso sempre maggiore alle missioni valutative si aprano nuove strade, migliorando le decisioni assunte dal parlamento lombardo».

In quattro anni l’internazionalizzazione delle Pmi lombarde ha beneficiato di circa 58 milioni di euro. I fondi stanziati dalla Regione rappresentano in media il 61% di quelli complessivamente mobilitati a favore dei processi di internazionalizzazione delle imprese. Il 25% delle risorse è servito per attività di promozione. Le imprese che hanno partecipato alle iniziative regionali sono state 7.325. Le medie imprese rappresentano il 20% circa del campione, le piccole il 52% e le microimprese il rimanente 28%. A livello geografico l’80% delle imprese che ha beneficiato delle misure regionali di sostegno ai processi di internazionalizzazione si concentra in 6 province: Milano (28%), seguita da Brescia (14%), Bergamo (12,5%), Monza e Brianza (10,77%), Varese (7.56%) e Como (7,12%).

Aumentare le competenze dei responsabili delle varie agenzie pubbliche e private in tema di internazionalizzazione, la necessità della promozione del sistema produttivo, soprattutto del manifatturiero, e una migliore condivisione delle conoscenza sono stati individuati nel corso del dibattito come temi chiave su cui agire. Anche l’assessore regionale allo Sviluppo economico Mauro Parolini ha sottolineato la necessità di «migliorare l’accesso agli strumenti e creare piattaforme più idonee a rispondere alle esigenze degli operatori. Mettere in comune le competenze e indurre imprese, anche di filiere diverse, a partecipare sinergicamente, è un’ attività non facile, ma che va perseguita». Ed ha annunciato che a fine settembre si aprirà il nuovo bando per i voucher, che prevederà 8mila euro di contributo a fronte di una spesa di almeno 13mila euro.




Giovani e over 50, ecco il bando punto per punto

giovani e over imprenditoriÈ stato pubblicato il nuovo Bando regionale “Intraprendo”, con l’obiettivo di favorire e stimolare l’imprenditorialità lombarda mediante l’avvio e il sostegno di nuove iniziative imprenditoriali e di autoimpiego, con particolare attenzione alle iniziative intraprese da giovani (under 35 anni) o da soggetti maturi (over 50 anni) usciti dal mondo del lavoro o da imprese caratterizzate da elevata innovatività e contenuto tecnologico, riducendo il tasso di mortalità e accrescendo le opportunità per la loro affermazione sul mercato.

DOTAZIONE FINANZIARIA

La linea ha una dotazione finanziaria complessiva pari ad 30 milioni di euro. Il bando è attuativo della prima finestra con una dotazione di 15 milioni.

PROGETTI AMMISSIBILI

Per la realizzazione della finalità del bando possono essere presentati progetti di: a) avvio e/o sviluppo di MPMI; b) avvio e/o sviluppo di attività di lavoro libero-professionale in forma singola. Da realizzarsi esclusivamente in una Sede operativa/Luogo di esercizio prevalente in Lombardia.

Sono ammissibili all’intervento finanziario progetti che comportino spese totali ammissibili uguali o superiori a 41.700 euro. L’intervento finanziario sarà concesso da un minimo di 25.000 fino ad un massimo di 65.000 euro.

ENDORSEMENT

Per essere ammessi all’intervento finanziario, i progetti presentati devono aver ricevuto uno o più endorsement, ossia una dichiarazione a supporto della qualità dell’idea imprenditoriale/professionale oggetto della domanda di partecipazione al bando.

L’endorsement deve essere rilasciato da:

a) soggetti istituzionali o riconosciuti: associazioni di categoria, camere di commercio, incubatori pubblici o privati certificati, di cui all’articolo 25 del D.L. n. 179/2012 e s.m.i., banche o intermediari finanziari iscritti all’albo unico di cui all’art. 106 TUB, università o centri di ricerca universitari, Distretti del commercio Lombardi (ente locale capofila) riconosciuti da Regione Lombardia, di cui alla D.G.R. n. 10397/2009 e s.m.i, Cluster Tecnologici Lombardi, riconosciuti da Regione Lombardia e conpersonalità giuridica, di cui al Decreto n. 1507/2016 e s.m.i..

b) soggetti privati: clienti o fornitori attuali o potenziali del soggetto richiedente, soggetti operanti nel medesimo settore professionale di quest’ultimo.

I soggetti di cui al comma precedente non devono risultare tra i soggetti che hanno presentato domanda di partecipazione a valere sul presente Bando.

L’endorsement deve essere rilasciato esclusivamente nell’apposito format che sarà reso disponibile sul Sistema informativo SiAge.

SOGGETTI AMMISSIBILI

Possono partecipare i soggetti che, al momento della presentazione on line della domanda, posseggano uno dei seguenti requisiti:

a) siano MPMI, come definite all’Allegato I del Regolamento (UE) n. 651/2014 del 17 giugno 2014, iscritte e attive al Registro delle Imprese da non più di 24 mesi, con Sede operativa attiva in Lombardia come risultante da visura camerale;

b) siano Liberi Professionisti in forma singola che abbiano avviato la propria attività professionale da non più di 24 mesi (come risultante dal Modello dell’Agenzia delle Entrate “Dichiarazione di inizio attività, variazione dati o cessazione attività ai fini IVA” e s.m.i), e che abbiano eletto a Luogo di esercizio prevalente dell’attività professionale uno dei Comuni di Regione Lombardia e che, per tale attività professionale, risultino iscritti all’albo professionale del territorio di Regione Lombardia (a livello provinciale/regionale/interregionale) del relativo ordine o collegio professionale o aderenti a una delle associazioni professionali iscritte nell’elenco tenuto dal Ministero dello Sviluppo Economico ai sensi della legge 14 gennaio 2013, n. 4 e in possesso dell’attestazione di qualità rilasciata ai sensi della medesima legge (elenco Mise);

c) siano “aspiranti imprenditori”, ossia persone fisiche che provvedano, nel termine perentorio di 90 giorni a partire dalla data del decreto di assegnazione, pena la decadenza dall’Intervento Finanziario, ad iscrivere ed attivare nel Registro delle Imprese di una delle CCIAA di Regione Lombardia una MPMI;

d) siano “aspiranti liberi professionisti in forma singola”, ossia persone fisiche, non ancora in possesso di una Partita IVA riferibile all’attività professionale che intendono avviare, iscritte per tale attività all’albo professionale del territorio di Regione Lombardia (a livello provinciale/regionale/interregionale) del relativo ordine o collegio professionale o aderenti a una delle associazioni professionali iscritte nell’elenco tenuto dal Ministero dello Sviluppo Economico ai sensi della legge 14 gennaio 2013, n. 4 e in possesso dell’attestazione di qualità rilasciata ai sensi della medesima legge (elenco Mise). Tali soggetti sono tenuti, nel termine perentorio di 90 giorni a partire dalla data del decreto di assegnazione pena la decadenza dall’intervento finanziario, a:

  • aprire la Partita Iva riferibile all’attività professionale oggetto del Progetto presentato e per la quale risultano iscritti all’albo professionale o aderenti all’associazione tenuto dal Mise;
  • avviare tale attività professionale in un luogo di esercizio in Regione Lombardia.

Ciascun soggetto potrà beneficiare di un solo intervento finanziario.

SOGGETTI NON AMMISSIBILI

1. Non sono ammissibili agli interventi finanziari i soggetti:

a) i cui progetti non abbiano almeno un endorsement;

b) che risultino in difficoltà così come da definizione dell’art. 4.3 lett. a) del Regolamento de minimis;

c) che rientrino in uno degli ambiti di esclusione previsti dall’applicazione del Regolamento de minimis, ossia:

  • operanti in tutti i settori corrispondenti ai codici ricompresi nella sezione A (Agricoltura, silvicoltura e pesca) della classificazione Ateco 2007; al fine dell’applicazione del presente articolo si precisa che si farà esclusivo riferimento al codice di attività prevalente d’impresa/libero professionista del soggetto richiedente (Ateco 2007);
  • operanti nel settore della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli di cui all’Allegato 1 del Trattato UE (riportate nell’Allegato A del bando) nel caso in cui l’importo dell’aiuto sia fissato in base al prezzo o al quantitativo di tali prodotti acquistati da produttori primari o immessi sul mercato dalle imprese interessate ovvero nel caso in cui l’aiuto sia subordinato al fatto di venire parzialmente o interamente trasferito a produttori primari;
  • le cui attività di progetto, oggetto di domanda di partecipazione al Bando, siano connesse all’esportazione verso paesi terzi o Stati membri;
  • le cui attività di progetto, oggetto di domanda di partecipazione al Bando, siano subordinate all’impiego di prodotti nazionali rispetto a quelli d’importazione;

d) che operino in uno dei settori esclusi ai sensi dell’articolo 3, comma 3 del Regolamento (UE) n. 1301/2013, ossia:

  • la disattivazione o la costruzione di centrali nucleari;
  • la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra derivanti dalle attività elencate nell’allegato I della direttiva 2003/87/CE;
  • la fabbricazione, la trasformazione e la commercializzazione del tabacco e dei prodotti del tabacco;
  • investimenti in infrastrutture aeroportuali, se non connessi alla protezione dell’ambiente o accompagnati da investimenti necessari a mitigare o ridurre il loro impatto ambientale negativo;

e) che operino o che intendano operare in un settore di attività (CODICI ISTAT 2007 – ATECO prevalente di impresa/libero professionista) riconducibile alla Sezione R – Divisione 92 – attività riguardanti lotterie, scommesse e case da gioco, con riferimento alla L.R. n. 8/2013;

f) che non siano in regola con le vigenti norme edilizie e urbanistiche, del lavoro, sulla prevenzione degli infortuni e sulla salvaguardia dell’ambiente;

g) che per due volte non abbiano superato la fase dell’istruttoria formale del presente Bando;

h) che siano imprese o Liberi professionisti che non risultino in regola rispetto alla verifica della regolarità contributiva.

2. Non sono, inoltre, ammissibili agli interventi finanziari i soggetti che:

a) siano sottoposti a misure di prevenzione disposte dall’Autorità giudiziaria previste dalla legge 27 dicembre 1956, n. 1423, dalla legge 31 maggio 1965, n. 575 e successive modificazioni, fatti salvi gli effetti della riabilitazione;

b) versino in stato di interdizione legale o interdizione temporanea dagli uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese ovvero di interdizione dai pubblici uffici perpetua o di durata superiore a tre anni, salvi gli effetti della riabilitazione;

c) siano stati condannati, con sentenza irrevocabile, salvi gli effetti della riabilitazione, ovvero con sentenza irrevocabile di applicazione della pena di cui all’articolo 444, comma 2, del codice di procedura penale;

d) risultino essere legali rappresentanti e/o amministratori (con o senza poteri di rappresentanza) e/o soci, per i quali sussistano cause di divieto, di decadenza, di sospensione previste dall’art 67 D.lgs 159/2011 (codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione nonché nuove disposizione in materia di documentazioni antimafia); i soggetti sottoposti alla verifica antimafia sono quelli indicati nell’art. 85 del D.lgs 159/2011.

3. Un soggetto richiedente che si qualifichi come MPMI o aspirante imprenditore non può candidare progetti riconducibili alla qualifica di Libero professionista o aspirante libero professionista e viceversa.

TERMINE DI REALIZZAZIONE DEI PROGETTI

I progetti ammessi all’intervento finanziario devono essere realizzati nel termine massimo di 18 (diciotto) mesi dalla data del provvedimento di concessione dell’intervento finanziario.

SPESE AMMISSIBILI

1. Sono ammissibili all’intervento finanziario le spese sostenute esclusivamente per la realizzazione del progetto e le cui fatture, e relative quietanze, decorrano dal giorno successivo alla data di presentazione della domanda e sino al termine di realizzazione del progetto di cui al precedente articolo.

Per gli “aspiranti imprenditori” e “aspiranti liberi professionisti in forma singola” le spese sono ritenute ammissibili, rispettivamente, dalla data di inizio attività della MPMI come dalla visura camerale, e dalla data di avvio dell’attività libero-professionale come da modello dell’Agenzia delle Entrate.

2. Le spese ammissibili devono afferire esclusivamente alla sede operativa/luogo di esercizio prevalente dove si intende realizzare il progetto di avvio e/o sviluppo della MPMI/attività libero-professionale, oggetto dell’intervento finanziario di cui al presente bando, e devono riguardare le seguenti tipologie:

a) nuovo personale contrattualizzato a decorrere dalla data di ammissibilità delle spese di cui al precedente comma, fino ad un massimo del 30% delle spese totali ammissibili (ad esempio personale con contratto di lavoro dipendente o con un contratto di collaborazione, tra quelli consentiti dalla normativa vigente);

b) acquisto di beni strumentali materiali nuovi o usati o noleggio dei medesimi, quali ad es. attrezzature, hardware, macchinari, impianti, arredi, veicoli commerciali leggeri immatricolati nella categoria N1 (autocarri leggeri) con sottoclassificazione KO ed FO (ad eccezione di SUV, fuoristrada e station wagon) solo se strettamente necessari allo svolgimento dell’attività economica d’impresa/libero professionista oggetto dell’Intervento Finanziario. Se usati, i veicoli commerciali con le predette caratteristiche dovranno altresì essere riconducibili almeno alla categoria EURO 4.

c) acquisto di beni immateriali (marchi e brevetti acquisiti o ottenuti in licenza, licenze di produzione di know how e di conoscenze tecniche non brevettate, costi di prototipazione);

d) licenze di software nel limite massimo del 20% delle spese totali ammissibili;

e) servizi di consulenza o servizi equivalenti, non riferiti all’ordinaria amministrazione, fino ad un massimo del 25% delle spese totali ammissibili;

f) affitto dei locali della sede operativa/luogo di esercizio prevalente nel quale viene realizzato il Progetto di avvio e/o sviluppo della MPMI/attività libero-professionale, fino a un massimo di dodici mensilità di canone di locazione all’interno della durata di realizzazione del progetto;

g) acquisto delle scorte fino ad un massimo del 10% delle spese totali ammissibili;

h) spese generali addizionali forfettarie per un massimo del 15% delle spese di personale ammissibili del progetto, di cui alla precedente lett. a); sono incluse le spese relative alle “utenze” (luce, acqua, telefono, gas e collegamento a internet, ecc..) e il costo per le commissioni relative al rilascio di una eventuale garanzia fidejussoria, nel caso sia richiesta in base alle vigenti regole e in base agli esiti dell’istruttoria di merito creditizio (D.G.R. n. 3899/2015 ed eventuali ss.mm.ii e D.G.R n. 5295/2015).

3. Le singole voci di spesa ammissibili per le suddette categorie di spesa sono dettagliate nelle “Linee guida per la rendicontazione” che verranno rese successivamente disponibili sul Sistema Informativo SiAge.

4. Inoltre valgono i seguenti criteri:

a) le singole tipologie di spesa potranno essere oggetto di variazioni. Le variazioni comprese entro il limite di +/- 20% di ciascuna tipologia non devono essere autorizzate. Le variazioni superiori a tale percentuale (+/- 20%), comporteranno una preventiva richiesta formale tramite SiAge da parte del soggetto beneficiario al responsabile del procedimento e al soggetto gestore che attiveranno le opportune valutazioni ai fini del rilascio dell’autorizzazione. Tale richiesta dovrà essere accompagnata da idonea documentazione a supporto;

b) le richieste di variazioni di spesa possono essere presentate fino a 3 (tre) mesi prima del termine di realizzazione del progetto; richieste presentate successivamente non saranno ammissibili;

c) le spese di cui al precedente comma 2 sono ammesse al netto di IVA (ad eccezione dei casi in cui l’IVA sia realmente e definitivamente sostenuta dai Soggetti beneficiari e non sia in alcun modo recuperabile dagli stessi, tenendo conto della disciplina fiscale cui i Soggetti beneficiari sono assoggettati), di altre imposte e tasse nonchè di altri oneri accessori;

d) non sono ammissibili le spese effettuate e/o fatturate al soggetto beneficiario da società con rapporti di controllo o collegamento, così definito ai sensi dell’articolo 2359 del c.c., o che abbiano in comune soci, amministratori o procuratori con poteri di rappresentanza ed inoltre le spese in cui vi siano elementi di collusione tra le parti contraenti (ad esempio per motivi di affinità e parentela). In via d’eccezione tali spese potranno essere ammissibili solo a condizione che il soggetto beneficiario, al momento della presentazione della domanda o in fase di rendicontazione delle spese di cui all’art. 15 del Bando (“Modalità di erogazione e di rendicontazione”), documenti che tale soggetto (fisico o giuridico), sia unico fornitore di tale strumentazione/servizio nel mercato;

e) non sono ammissibili le spese di viaggio (trasferte e alloggio);

f) non sono ammissibili le spese relative al deposito dei brevetti;

g) nel caso di acquisto di beni usati, dovrà essere presentata tutta la documentazione necessaria ad attestare il rispetto dei seguenti requisiti: presenza di un’attestazione del venditore circa l’origine precisa del bene e che comprovi che il bene non è stato acquistato con altri finanziamenti pubblici; che il prezzo del bene usato non ecceda il valore di mercato e sia inferiore al costo d’acquisto di attrezzatura di tipo analogo nuova; che le caratteristiche tecniche dei beni siano adeguate alle necessità del Progetto e conformi alle norme e agli standard applicabili, anche in materia di sicurezza;

CARATTERISTICHE ED ENTITÀ DELL’INTERVENTO FINANZIARIO

1. L’intervento finanziario può variare da un minimo di 25.000 fino ad un massimo di 65.000 euro e si compone di una quota di contributo a fondo perduto e di una quota di finanziamento agevolato a tasso zero.

2. L’entità dell’intervento finanziario, nel rispetto dei limiti di cui al precedente comma, viene determinato sulla base della tipologia di progetto, come indicato nella seguente tabella:

tabella bando intraprendo

3. La componente a titolo di finanziamento agevolato dell’intervento finanziario viene concessa nella forma tecnica del finanziamento a medio termine, la cui durata è compresa tra 3 e 7 anni di cui un periodo di preammortamento pari al massimo a 18 mesi, e secondo le scadenze indicate nel contratto di intervento finanziario di cui all’articolo 14.2 (“Stipula del contratto di intervento finanziario”). Il tasso nominale di interesse annuo applicato è pari allo 0%.

GARANZIE

A garanzia dell’adempimento delle obbligazioni derivanti dalla restituzione degli importi di cui al contratto di intervento finanziario, il quadro cauzionale a supporto della richiesta di Intervento Finanziario, conformemente a quanto previsto dalla D.G.R. n. 3899/2015 ed eventuali ss.mm.ii., è determinato dalla classe di rischio attribuita al soggetto beneficiario.

MODALITÀ E TERMINI DI PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE

1. La domanda di partecipazione deve essere presentata esclusivamente online sulla piattaforma informativa SiAge all’indirizzo www. siage.regione.lombardia.it a partire dalle ore 12.00 del giorno 15 settembre 2016.

2. I soggetti richiedenti devono:

a) possedere un indirizzo di posta elettronica certificata PEC;

b) registrarsi (fase di registrazione) al fine del rilascio delle credenziali di accesso al sistema informativo (login/password);

c) successivamente alla registrazione provvedere all’inserimento delle informazioni relative al soggetto richiedente (fase di profilazione su SiAge) sul predetto sito. Durante questa fase il soggetto richiedente dovrà scegliere il profilo con cui accedere al sistema informativo (cittadino o altra natura giuridica). I soggetti che si profilano come persona fisica potranno presentare domanda esclusivamente come “Aspirante Imprenditore” o “Aspirante Libero Professionista in forma singola”;

d) attendere la validazione della profilazione prima di procedere alla presentazione della domanda; i tempi di validazione potranno richiedere fino a 16 ore lavorative.

La profilazione può essere effettuata in qualsiasi momento, indipendentemente dalla tempistica stabilita per la presentazione delle domande di partecipazione al bando.

La procedura guidata per la presentazione delle domande sarà definita nel Manuale appositamente predisposto che verrà reso disponibile all’interno del sistema informativo alla data di apertura del bando.

Per maggiori informazioni e assistenza è necessario contattare

l’area Accoglienza Soci di Ascom Confcommercio Bergamo allo 035 4120304.

 




Auto elettriche, contributi per l’installazione di punti ricarica in casa e in azienda

colonnina ricarica elettricaUn milione di euro per la diffusione dei punti di ricarica privata per veicoli elettrici. Lo mette a disposizione il bando della Regione Lombardia che si apre mercoledì 15 giugno dalle ore 12.

La misura è rivolta a tutti i soggetti privati, ossia cittadini, condomini, ditte individuali e società, residenti o aventi sede legale/operativa in Lombardia per l’acquisto e l’installazione di un punto di ricarica in ambito privato per autoveicoli elettrici. L’agevolazione è concessa esclusivamente a chi possiede in proprietà, in leasing o in comodato d’uso un autoveicolo elettrico a batteria, anche della tipologia ibrida plug-in, delle categorie M1 o N1 (Veicoli quattro ruote fino a 9 posti e con peso fino a 3,5 tonnellate).

Il contributo massimo è pari a 1.500 euro per un punto di ricarica singolo (una sola presa) e pari a 1.000 euro per ciascuna presa nel caso di punto di ricarica multiplo (più prese nello stesso sistema di ricarica) fino ad un massimo di 10.000 euro.

Le domande dovranno pervenire per via telematica sul portale Siage.

IL BANDO

In esecuzione dell’Accordo di Programma Quadro Ambiente ed Energia, stipulato con il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Regione Lombardia promuove la diffusione dell’utilizzo degli autoveicoli elettrici privati al fine di diminuire l’inquinamento atmosferico generato dai trasporti, soprattutto in ambito urbano. Si favorisce pertanto l’acquisto dell’autovettura elettrica attraverso la sovvenzione dell’infrastruttura di ricarica privata.

RISORSE FINANZIARIE

La dotazione finanziaria è pari a un milione di euro, salvo ulteriori risorse aggiuntive che potessero rendersi disponibili, definite da un successivo provvedimento.

PERIODO DI VALIDITÀ

Il bando inizierà ad esplicare i propri effetti dal giorno mercoledì 15 giugno 2016 alle ore 12 e si concluderà alla data del 31 dicembre 2016, salvo esaurimento anticipato delle risorse finanziarie.

CHI PUÒ PRESENTARE DOMANDA

La misura di incentivazione è rivolta a tutti i soggetti privati, ovvero cittadini, condomini, ditte individuali e società, residenti o aventi sede legale/operativa in Regione Lombardia. Il contributo è concesso esclusivamente a chi possiede in proprietà, in leasing o in comodato d’uso un autoveicolo elettrico a batteria, anche della tipologia ibrida plug-in, delle categorie M1 o N1. Sono pertanto esclusi tutti gli autoveicoli ibridi non plug-in delle medesime categorie M1 o N1 e i veicoli elettrici di categoria L.

Per le imprese i seguenti requisiti sono obbligatori, pena l’inammissibilità della domanda:

  • non trovarsi in nessuna delle situazioni ostative relative agli aiuti di Stato dichiarati incompatibili dalla Commissione europea: gli aiuti non saranno erogati ad imprese destinatarie di ingiunzioni di recupero per effetto di una decisione di recupero adottata dalla Commissione europea ai sensi del Regolamento (CE) 659/1999 e s.m.i., in quanto hanno ricevuto e successivamente non rimborsato o non depositato in un conto bloccato aiuti che lo Stato è tenuto a recuperare in esecuzione di una decisione di recupero adottata dalla Commissione Europea ai sensi del suddetto Regolamento;
  • non essere sottoposte a procedure concorsuali ai sensi del diritto fallimentare interno;
  • avere legali rappresentanti, amministratori (con o senza poteri di rappresentanza) e soci per i quali non sussistano cause di divieto, di decadenza, di sospensione previste dal D. Lgs. 159/2011 (Codice delle leggi antimafia).

Sono escluse dai beneficiari le imprese sottoposte a procedura fallimentare o in stato di liquidazione, amministrazione controllata, concordato preventivo o comunque che siano sottoposte a procedimenti che possano determinare una delle predette procedure. Sono inoltre escluse le imprese che hanno beneficiato di contributi pubblici in forma di prestito agevolato, soggetto a restituzione, e che non siano in regola con il pagamento delle rate.

INTERVENTI AMMESSI AL CONTRIBUTO

Sono ammessi all’incentivo regionale l’acquisto e la relativa installazione di un punto di ricarica in ambito privato per autoveicoli elettrici su tutto il territorio di Regione Lombardia.

Sono escluse:

  • le spese per l’acquisto di sistemi di ricarica in Modo 2;
  • le spese per punti di ricarica già installati.

Sono ammesse le spese relative a piccoli interventi edilizi finalizzati all’installazione del punto di ricarica. È ammesso il finanziamento di una colonnina con più prese (ad es. due prese, in grado di ricaricare in parallelo due veicoli) a cui è assegnato un contributo di importo massimo di 1.000 euro per ciascuna presa. Per interventi relativi a più punti di ricarica, ma riferiti ad un unico richiedente, l’importo del contributo complessivo è la somma dei singoli contributi. Ogni richiedente può presentare domande di contributo per un massimo di 10 prese, corrispondenti a 10 veicoli, pari ad un contributo massimo di 10.000 euro.

Sono ammessi gli interventi in possesso dei requisiti seguenti, tra loro alternativi:

  • a) punto di ricarica conforme al Modo 3;
  • b) punto di ricarica conforme al Modo 3 e modulabile in potenza.

Per “punto di ricarica conforme al Modo 3” si intende un sistema di ricarica riferito alla normativa internazionale CEI EN 61851-1, comunemente definito “wall-box” (o “colonnina” nel caso di due prese) con connettore o presa per la ricarica conforme alla norma CEI EN 62196-2 e tipo di connessione compatibile con il proprio autoveicolo. La wall-box/colonnina deve essere marcata CE e deve essere connessa all’impianto elettrico mediante morsetti. Gli impianti elettrici devono essere realizzati a regola d’arte da un elettricista qualificato e in particolare rispettare la norma CEI 64-8/722 e la guida CEI 64-50.

È ammessa al contributo anche una wall-box/colonnina di tipo “modulabile in potenza” ovvero controllabile da un sistema di gestione dell’energia in modo da rendere possibile la modulazione automatica della potenza di ricarica dell’autoveicolo elettrico in funzione della potenza realmente disponibile a valle del contatore; ciò al fine di evitare il superamento della soglia contrattuale (apertura automatica del contatore) e, quando presente, sfruttare al meglio la produzione di energia locale da fonte rinnovabile.

MODULAZIONE DEL CONTRIBUTO

È assegnato un contributo a fondo perduto fino ad un importo massimo corrispondente all’80% delle spese ammissibili individuate al successivo punto 8, secondo le ripartizioni sottostanti. Non è previsto un limite massimo di spesa. Il contributo massimo concedibile è fissato in 1.500 euro per un punto di ricarica singolo (una sola presa nel sistema di ricarica) e in 1.000 euro per ciascuna presa nel caso di punto di ricarica multiplo (più prese nello stesso sistema di ricarica), fino ad un massimale per richiedente pari a 10.000 euro (corrispondente a 10 prese). L’importo del contributo è suddiviso secondo tre quote:

  • A. la quota dipendente dalla tipologia del sistema di ricarica;
  • B. la quota relativa al costo per l’adeguamento in potenza o il contatore dedicato;
  • C. la quota corrispondente agli interventi edilizi. Il contributo concedibile è dunque pari alla somma delle tre quote A, B e C.

La quota A del contributo è funzione della tecnologia del sistema di ricarica:

  • per interventi relativi a wall-box/colonnine di cui alla lettera a) del precedente punto, ovvero conformi al Modo 3, il contributo massimo concedibile è pari al 70% del costo d’acquisto e d’installazione del sistema;
  • in caso di installazione di una wall-box/colonnina di cui alla lettera b) del precedente punto, ovvero in Modo 3 e modulabile in potenza, il contributo massimo aumenta fino all’80% del costo d’acquisto e d’installazione del sistema di ricarica.

La quota B è relativa alla spesa sostenuta per l’adeguamento in potenza dell’utenza elettrica o per un contatore dedicato al sistema di ricarica ed è pari al 50% della spesa dichiarata. Se l’installazione di un contatore dedicato è subordinata all’attivazione di un nuovo contratto con il distributore di energia elettrica il contributo massimo erogabile è pari all’80% delle spese per il nuovo contratto con il distributore.

La quota C del contributo è, infine, rappresentata dal costo degli interventi edilizi effettivamente sostenuti fino ad un importo massimo di 300 euro.

Si sottolinea che la somma delle tre quote A, B e C non può in ogni caso superare il valore massimo di contributo per tipo di intervento; in conseguenza di ciò se, ad esempio, per l’installazione di una wall-box modulabile (con una sola presa), la quota A è pari a 1.400 euro, la quota B risulta pari a 160 euro, e la quota C è pari a 300 euro, il contributo assegnato non sarà pari alla somma di A, B e C, ovvero 1.860 euro, ma sarà limitato al suo valore massimo, ovvero 1.500 euro.

SPESE AMMISSIBILI

Ai fini del presente bando sono considerate ammissibili le seguenti spese:

  • a) costo d’acquisto del punto di ricarica (wall-box o colonnina);
  • b) costo dell’installazione del punto di ricarica;
  • c) costo d’adeguamento potenza per l’allacciamento della wall-box/colonnina o per l’eventuale contatore dedicato;
  • d) costo di attivazione di un nuovo contratto d’utenza;
  • e) costo per interventi edilizi finalizzati all’installazione del punto di ricarica;
  • f) Iva, se non detraibile.

Tutte le spese devono essere dettagliate per voci di costo e si intendono al netto dell’Iva, il cui computo non rientra nelle spese ammesse, ad eccezione del caso in cui il soggetto beneficiario sostenga realmente ed effettivamente il costo dell’Iva senza possibilità di recupero. Non sono ammesse spese per l’acquisto e l’installazione di sistemi di ricarica in Modo 2.

Saranno ritenute ammissibili ai fini dell’erogazione del contributo solamente le spese effettivamente sostenute (fatturate e liquidate) a partire dalla data di pubblicazione sul Burl (Bollettino Ufficiale Regione Lombardia) della DGR 4769 del 29 gennaio 2016 “Misure di incentivazione per la diffusione dei sistemi di accumulo di energia elettrica da impianti fotovoltaici e di sistemi di ricarica domestica per veicoli elettrici”, ossia a partire dal 3 febbraio 2016.

COME PRESENTARE LA DOMANDA

Il contributo è concesso mediante una procedura valutativa a sportello per via telematica, suddivisa in due fasi: la fase di adesione al bando, e contestuale assegnazione del contributo, e la fase di rendicontazione ed erogazione del contributo. La prima fase permette di prenotare il contributo sulla base delle spese preventivate per l’intervento, e l’accesso avviene secondo l’ordine cronologico di presentazione della domanda.

La domanda di contributo, corredata della documentazione di seguito elencata e firmata digitalmente dal richiedente (Legale Rappresentante in caso di persona giuridica), deve essere presentata esclusivamente on-line, per mezzo del Sistema Informativo “Siage” raggiungibile all’indirizzo web: www.agevolazioni.regione.lombardia.it.

Maggiori informazioni e assistenza allo
Sportello del Credito della cooperativa Fogalco
via Borgo Palazzo, 137 – Bergamo
tel: 035 4120321 (responsabile del servizio Matteo Milesi)




Sostegno all’export, la Regione punta sui manager

Quattro milioni di euro a disposizione delle aziende lombarde per finanziare l’acquisto di servizi per la promozione dell’export e dell’impresa sui mercati esteri, e la partecipazione a fiere virtuali e a fiere internazionali in Italia o all’estero.

La Regione Lombardia ha approvato il bando “Export Business Manager” destinato alle Pmi e alle Reti di impresa lombarde con fatturato minimo di 500mila euro. Lo scopo dell’iniziativa è accompagnare e sostenere in maniera innovativa ed efficace le imprese lombarde nell’intero percorso di avvio o di consolidamento dell’export, che oggi, per molte realtà produttive, è uno dei principali driver di sviluppo.

Il bando erogherà voucher a fondo perduto di importo fisso pari a 8mila euro per l’acquisto di servizi per la promozione dell’export (ricerca partner, studi di fattibilità ecc.) e per l’acquisto di servizi di promozione dell’impresa sui mercati esteri (comunicazione, advertising ecc.) e partecipazione a fiere internazionali.

Tali servizi potranno essere erogati alle imprese unicamente da “Export business manager” che dovranno accreditarsi presso un apposito elenco regionale. Potrà trattarsi di Società, Consorzi, Società e studi associati tra Professionisti, Aziende speciali delle Camere di Commercio che rispondano a precisi parametri qualitativi: almeno 10 progetti per l’export realizzati nell’ultimo triennio o, in alternativa, almeno 5 figure professionali – compresi soci e collaboratori – con comprovata esperienza nel settore.

L’avviso per l’accreditamento degli “Export business manager” sarà aperto entro il mese di giugno. A luglio sarà attivato il Bando per la concessione dei voucher alle imprese.

La novità del bando è nella qualificazione del sostegno all’export. I contributi sono infatti erogati per servizi offerti da figure con comprovata esperienza professionale.




Lavoro, con “Job In 3.0” risorse per i giovani bergamaschi

Happy Friends Studying TogetherJob In 3.0 è il piano di lavoro territoriale per le politiche giovanili finanziato da Regione Lombardia per il periodo 2015-2017; destinatari sono i giovani residenti nei Comuni dei 3 Ambiti territoriali di Bergamo, Dalmine, Valle Imagna-Villa d’Almè, per un totale di 44 Comuni.
Cuore del progetto è l’erogazione di risorse direttamente a favore dei giovani 18-35 anni, volte al sostegno di attività imprenditoriali e  dell’incremento occupazionale.
Promotori sono i tre Ambiti citati che, con capofila il Comune di Bergamo, hanno costituito un’articolata rete di partenariato che comprende la Provincia di Bergamo, la Comunità Montana Valle Imagna, 17 Comuni afferenti ai tre Ambiti, l’Università degli studi di Bergamo, Bergamo Sviluppo, 6 realtà terzo settore, 5 istituti scolastico di II grado, 11 associazioni giovanili e 3 associazioni di categoria.
La dicitura “3.0” si riferisce all’evoluzione del Progetto “Job In”, promosso nel 2013 dal solo Ambito di Bergamo, in occasione della prima annualità dell’avviso regionale per la presentazione di “Piani di Lavoro Territoriali Politiche Giovanili”. In questa seconda edizione del bando, Job In 3.0 si è classificato primo in graduatoria (su 43 progetti presentati a livello regionale), ottenendo il co-finanziamento massimo da parte della Regione, pari a 100.000 euro. Al di là del cospicuo allargamento territoriale, l’edizione 3.0 di Job In vede un notevole ampliamento delle opportunità e delle risorse a favore dei giovani tra i 18 e i 35 anni compresi, in termini di contributi economici, spazi, servizi e competenze. L’innovazione consiste nel modello di rete locale di governance pubblico-privata attraverso cui tutte le iniziative territoriali sono state valorizzate, raccordate e progettate ex novo, in un sofisticato lavoro avviato a novembre 2015.
Il piano di lavoro elaborato si snoda su quattro principali filoni di intervento: innanzitutto la mappatura e la messa in rete di spazi giovanili “produttivi”, azioni trasversali a tutto il Piano, affiancate da un progetto di ricerca condotto dall’Università di Bergamo sui bisogni giovanili. Il secondo filone riguarda l’implementazione di un piano di comunicazione integrato, realizzato da giovani per i giovani, mentre il terzo e il quarto sono connessi al sostegno diretto di attività imprenditoriali e associative, da un lato, e di inserimento e/o di un miglior posizionamento nel mondo del lavoro, dall’altro. In concreto, tutte le azioni messe in campo nelle quattro aree citate si tramuteranno entro il termine del progetto in strumenti e opportunità immediatamente fruibili, a diretta disposizione del target di riferimento:

archivio online degli spazi pubblici e privati a disposizione di giovani e gruppi giovanili nei territori di pertinenza del progetto, per attività legate all’avvio di un’attività lavorativa e/o all’accrescimento di competenze professionalizzanti (in tal senso gli spazi si definiscono come “produttivi”, nel contesto del progetto). Gli spazi in rete saranno disponibili per i giovani gratuitamente o a tariffe agevolate, in base ai casi. Variabili saranno anche, in relazione all’ente gestore dello spazio, le modalità di fruizione (selezione tramite bando, colloquio, etc.). Tempi previsti: entro fine 2016;
strumenti integrati di comunicazione (sito, video, profili social e grafica), la cui realizzazione è stata affidata a due realtà under 35 dell’ambito di Bergamo, e il cui lancio ufficiale avverrà agli inizi di giugno. Il portale www.jobin.bg.it e il profilo Facebook jobinbergamo, in particolare, saranno di riferimento per tutte le iniziative proposte dai  tre Ambiti all’intera popolazione giovanile residente (67.000 persone circa);
servizi ed interventi diretti a sostegno di attività imprenditoriali e associative, ma anche dell’inserimento e/o di un miglior posizionamento nel mondo del lavoro, sintenticamente illustrati nella tabella in allegato.

Attraverso i bandi Job In, non saranno solo le idee di impresa in senso classico ad essere premiate, ma anche i progetti di tipo associativo, legati a iniziative socio-culturali, seppur finalizzate almeno parzialmente allo sviluppo di un’attività economica, e con una ricaduta interessante sul territorio.
Un altro aspetto di apertura si caratterizza nell’ampiezza dei soggetti beneficiari dei bandi, che possono essere infatti sia realtà già costituite in forma giuridica sia realtà che intendono farlo a breve (entro 60 giorni dalla pubblicazione della graduatoria). Inoltre, si è scelto di accogliere e premiare pressoché tutti i tipi di forme giuridiche,  dando spazio non solo alle associazioni e alle società di persone o società di capitali (anche in forma cooperativa, ma anche ai liberi professionisti (inclusi coloro in procinto di aprire partita iva). Tale impostazione permetterà ai promotori dei bandi di restituire una solida fotografia della reale forma assunta dalla creatività e imprenditività giovanile dei territori di riferimento, senza preclusione alcuna.

Per maggiori informazioni: www.jobin.bg.it

Tabella riassuntiva dei servizi e degli interventi del Progetto Job In 3.0 a sostegno diretto di attività imprenditoriali e di incremento occupazionale
Tabella riassuntiva dei servizi e degli interventi del Progetto Job In 3.0 a sostegno diretto di attività imprenditoriali e di incremento occupazionale

 




Bando Voltapagina! Ecco le edicole e le librerie finanziate

bando Voltapagina

Sono state pubblicate le graduatorie del Bando Voltapagina! con il quale la Regione Lombardia ha stanziato un milione di euro di contributi per interventi di innovazione e valorizzazione dei punti vendita di libri, giornali, riviste e periodici.

Per quanto riguarda le edicole sono state ammesse e finanziate 77 domande sulle 112 presentate mentre nel settore librerie sono stati ammessi e finanziati 53 progetti sui 114 presentati.

I soggetti beneficiari dovranno trasmettere l’accettazione del contributo con un’apposita dichiarazione entro 30 giorni.

Bando Voltapagina! – le graduatorie